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Rivista fondata da Luciano Pasquali Anno XXI•n.

1•Gennaio 2016
Mensile Tecnico Scientifico € 4,50
E.S.S. Editorial Service System Sped. Abb. Post - D.L. 353/2003
(conv. In L. 27/02/2004 n.46) art.1
Fondazione Dià Cultura comma 1, Aut. N.C/RM/036/2010

PROGETTO EAGLE. Le frontiere digitali dellʼepigrafia


SPECIALE SIBARI. Nuova luce sulla città del VI secolo a.C.
Corso di specializzazione in tecniche narrative, attoriali
e performative applicate alla comunicazione culturale

Negli ultimi decenni, oltre alle dinami- za usate anche nei musei e siti storici, Obiettivi e strumenti
che comunicative più note e consolidate, sebbene siano meno diffuse nei musei
sono state concepite ed elaborate alcune archeologici e d’arte, soprattutto in Italia. Il corso si prefigge di costruire e modula-
procedure di mediazione culturale più re la propria presenza scenica attraverso
innovative sulla base di studi per lo più L’azione teatrale suscita curiosità e attira l’uso del corpo, della voce e del movi-
eseguiti in ambito anglosassone. l’attenzione sul messaggio, instaurando mento; sviluppare l’empatia con il pub-
Fra queste modalità comunicative la nar- un rapporto di scambio con il pubblico blico; attivare e gestire canali di comuni-
razione rappresenta, non solo un mezzo, attivo e fungendo, in un certo qual modo, cazione verbale e non verbale; catturare
ma anche e soprattutto un modo di con- da mediatore e interprete. e mantenere l’attenzione del pubblico;
cepire il museo: possiamo, infatti, con- Le modalità teatrali da realizzare nelle acquisire capacità di improvvisazione e
siderare i messaggi emanati dal museo sale di un museo vanno dalla performan- interazione con il pubblico; apprendere
e dai suoi contenuti come delle “storie” ce di un singolo “attore” che veste i panni le regole di base della narrazione e della
che devono essere “lette” e, dunque, in- di un grande scienziato o di un grande drammaturgia; apprendere le tecniche
terpretate dai visitatori. La “storia” nar- artista del passato o di un uomo comune di base della lettura espressiva; imparare
rata, con tutti i suoi possibili e molteplici vissuto in una particolare epoca storica, a rapportarsi con differenti tipologie di
significati, può essere infatti usata come all’interpretazione del protagonista di pubblico (bambini, adolescenti, anziani,
modello per insegnare e imparare. un quadro (“immagine vivente”), fino a disabili ecc.).
una rappresentazione più complessa in
L’idea di unire lo storytelling al museo, o cui molti attori danno vita a veri e propri Le modalità formative comporteran-
in genere a tutti i luoghi della cultura, na- eventi storici (le cosiddette “rievocazioni no l’utilizzo di: percorsi di espressività
sce dal concetto delle “narrative museali” storiche”), per giungere alle visite guida- teatrale e corporea; tecniche teatrali di
esteso analogicamente a qualsivoglia am- te condotte da guide-attori-animatori, base; animazione ludica e socio-cultura-
biente culturalmente significativo, conce- che coinvolgono il pubblico in una serie le; percezione ed espressione attraverso
pendo tali ambienti come insieme di sto- di “azioni” istruttive e divertenti o, co- il corpo, la voce, la musica, il movimento,
rie, piuttosto che come “verità assolute” munque, in percorsi narrativi ed esposi- la scrittura, l’“arte” in generale; utilizzo
o “uniche”: i contenuti culturali sono, e tivi originali. del canale non verbale attraverso cui si
saranno sempre, influenzati e ispirati alle Di rilevante importanza formativa sono sperimenteranno le potenzialità comu-
idee di chi ha creato le opere, di chi ha poi le “drammatizzazioni” in cui vengo- nicative e narrative, al di là delle diffe-
costruito edifici o scritto musica e poesie, no coinvolti i visitatori: usate per lo più renze linguistiche e culturali; utilizzo del
di chi ha collezionato e scelto opere d’ar- come rievocazioni storiche nei musei gioco, dell’improvvisazione e dell’affa-
te, di chi ha curato restauri, esposizioni e archeologici o nei siti medievali, consen- bulazione, come elementi di conoscen-
rassegne, e così via. tono di reinterpretare il passato, anche za, scambio, interazione, cooperazione,
negli aspetti del quotidiano (con la ripro- espressività e integrazione; elementi di
Nel caso dei musei, luoghi della cultura duzione di vestiti, ornamenti, utensili...) drammaturgia, utili a strutturare i conte-
in cui si concentra naturalmente l’atten- fino a creare dei “quadri” tematici. nuti in una forma comunicativa efficace;
zione di chi si occupa di comunicazio- esercizi di lettura espressiva, attraverso
ne culturale, lo storytelling consiste nel Gli studi compiuti e la sperimentazione cui si esplorerà il potenziale comunica-
“raccontare” storie, prendendo spunto sul campo confermano che quello dell’a- tivo, emotivo e relazionale della parola
dagli oggetti della collezione museale. zione teatrale applicata alle pratiche di letta ad alta voce.
La narrazione concepita come metodolo- mediazione dei contesti culturali è un
gia laboratoriale, che intreccia in modo ottimo metodo per incentivare e miglio- Info
innovativo le prassi narrative e la speri- rare il rapporto tra il pubblico e il patri-
mentazione pratica, porta il pubblico a monio, fugando inoltre ogni dubbio circa Il corso prevede 10 incontri a cadenza
divenire co-creatore di cultura attiva nel il timore che “il diletto possa prendere il quindicinale di 4 ore ciascuno per un to-
cosiddetto museo-forum, in cui avviene sopravvento sulle funzioni educative”. tale di 40 ore con 15 – 20 partecipanti a
l’intreccio fra storie personali, storie col- classe.
lettive e flusso storico. L’acquisizione di strumenti legati alle
Talvolta lo storytelling – sia nella sua più performance teatrali, e dunque stret- Per maggiori informazioni:
comune accezione di narrazione teatrale tamente connessi alla figura attoriale e
tradizionale, sia in quella di “lettura re- autoriale, può contribuire a migliorare www.diacultura.org
citata” – può essere uno strumento fon- le capacità di coinvolgimento del media- info@diacultura.org
damentale per il coinvolgimento del visi- tore museale durante i percorsi di visita, T. +39 06 66990234/385
tatore, specialmente in quei musei in cui stimolando la partecipazione emotiva
gli oggetti rischiano di rimanere “muti”, dei visitatori attraverso nuove modalità
se non adeguatamente valorizzati. L’im- di presentazione e un aumentato “reper-
portante è che la performance avvenga torio” di percorsi alternativi. Un progetto di
dal vivo, consentendo così al pubblico In questa direzione, il corso si prefigge
un’esperienza empatica ed emozionale. di costruire e rafforzare nei partecipanti
abilità tecniche fondamentali per l’espo-
Il nostro corso si prefigge di trasmettere sizione tradizionale e/o drammatizzata
i fondamenti della comunicazione tea- come, ad esempio, controllo della voce e
trale applicati alla mediazione culturale: del corpo, consapevolezza dei linguaggi
modalità comunicative che, oggigiorno, non verbali, conoscenza delle modalità
hanno luogo in particolare nei musei di apprendimento e attenzione del frui-
scientifici, con lo scopo appunto di edu- tore, capacità di rielaborazione creativa
care alla Scienza, ma che sono abbastan- di contenuti in chiave interdisciplinare. “Oltre le Parole” onlus
Editoriale: le frontiere digitali dell’epigrafia dell’epigrafia digitale, tra cui l’Università di Oxford, l’Uni- 1
versità di Heidelberg e l’Istituto Archeologico Germanico.
Insomma il trionfo della tecnologia al servizio delle eccel-
Alle ultime frontiere dell’epigrafia e ai suoi molteplici svi- lenze nelle scienze dell’antichità al fine di rendere il no-
luppi tecnologici è dedicato questo primo numero del stro patrimonio culturale più accessibile a tutti. Patrimonio
nuovo anno che accompagna e si ispira all’evento EAGLE culturale che non smette di crescere e meravigliare come
2016 International Conference on Digital and Traditional mostrano gli splendidi manufatti di VI secolo a.C., rinvenuti
Epigraphy in Context che si terrà presso l’Università “Sa- nel territorio di Sibari nel corso di scavi recenti, condotti
pienza” di Roma i prossimi 27, 28 e 29 gennaio. dalla Soprintendenza Archeologia della Calabria e presen-
Il progetto europeo EAGLE (Europeana network of Ancient tati in anteprima su Forma Urbis che dedica, in questo nu-
Greek and Latin Epigraphy), co-finanziato dalla Commis- mero, uno speciale alla celebre megalopoli magnogreca,
sione Europea nell’ambito dell’Information and Commu- distrutta dalla rivale Crotone nel 510 a.C., rifondata come
nication Technologies Policy Support Programme (ICT- colonia panellenica nel 444 col nome di Thuri per volere
PSP), si propone di raccogliere e catalogare in un unico di Pericle, dedotta dai Romani nel 194 a.C. con l’evoca-
database, facilmente ricercabile, oltre un milione e mezzo tivo toponimo di Copia a ricordarne l’opulenza e l’antico
di immagini e altri oggetti digitali relativi a centinaia di mi- splendore che oggi ci vengono nuovamente svelati.
gliaia di iscrizioni provenienti dal mondo greco-romano,
corredate da informazioni essenziali e, in molti casi, dalla
traduzione in inglese o in altre lingue moderne. Simona Sanchirico
Il progetto è parte di Europeana, la biblioteca digitale eu- Direttore editoriale di Forma Urbis; Fondazione Dià Cultura
ropea che aggrega milioni di oggetti digitali provenienti
dai principali archivi, biblioteche e musei di tutta Europa.
E in effetti l’informatica applicata all’epigrafia ha portato EAGLE – Carta di identità/EAGLE ID
molti cambiamenti significativi negli studi sull’antichità e WEB
continua a contribuire alla loro evoluzione in modo di- www.eagle-network.eu
namico ed emozionante grazie anche e soprattutto all’e- Taglines
mergere di nuove opportunità di scambio e condivisione A Digital Bridge to the Ancient World.
Delve into the past with EAGLE.
della conoscenza. Infatti il convegno internazionale EAGLE
2016 che Forma Urbis promuove come media partner si Social Networks
• Facebook: www.facebook.com/EAGLEuropeana
prefigge di essere un forum aperto a chiunque – fra ri- • Twitter: www.twitter.com/Eagle_Project
cercatori, archivisti, professionisti del settore, curatori di • LinkedIN: www.linkedin.com/groups?home=&gid=4721635
musei – abbia voglia di condividere e discutere le proprie Eagle MediaWiki
esperienze di studio e le “migliori pratiche” relative alle www.eagle-network.eu/wiki/index.php/Main_Page
nuove frontiere delle edizioni digitali. Quello delle iscri- Contatti
zioni è un patrimonio preziosissimo che, oltre a rappre- EAGLE Project Coordinator
Silvia Orlandi
sentare una fonte imprescindibile per lo studio della sto- silvia.orlandi@uniroma1.it
ria e dell’archeologia, consente di entrare in contatto col EAGLE Technical Coordinator
Claudio Prandoni
mondo antico in maniera immediata aiutando gli studiosi prandoni@promoter.it
a formarsi un quadro realistico dei molteplici aspetti della EAGLE Networking Coordinator
Pietro Liuzzo
vita pubblica e privata che lo hanno caratterizzato nelle pietro.liuzzo@zaw.uni-heidelberg.de
più diverse epoche. Appare evidente che l’odierna epigrafia EAGLE Outreach Coordinator
RaffaellaSantucci
digitale è erede diretta della disciplina praticata nel XIX raffaella.santucci@uniroma1.it
secolo, ma ora esistono i mezzi – e anche la volontà e i
Il consorzio EAGLE
metodi – per andare ben oltre quel modello, conferendo a • “Sapienza” - Università di Roma
ogni iscrizione molteplici prospettive, infinite possibilità di • Promoter Srl
• Università di Bari “Aldo Moro”
approfondimento e una fruizione allargata a pubblici di- • Heidelberg University
versi: studiosi e ricercatori ma anche curiosi, appassionati • Oxford University
• Univesity of Alcalà
o turisti. Come? Grazie al supporto tecnologico assicurato • Paris Lodron University Salzburg
dal CNR-ISTI, i servizi di EAGLE prevedono sia la realizza- • Babeş-Bolyai University
• Eötvös Loránd University
zione di un’applicazione per dispositivi mobile che permet- • Juraj Dobrila University of Pula
te ai turisti di accedere ai contenuti del database semplice- • Scientific Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts
Institute of Archaeology
mente inquadrando l’iscrizione con il proprio smartphone, • Institut de recherche sur l’Antiquité et le Moyen-Age “Ausonius”, UMR 5607,
sia la realizzazione di un’applicazione per storytelling de- University of Bordeaux 3 - CNRS
• Katholieke Universiteit Leuven
stinata a docenti ed esperti; un Wiki multilingue assicura, • Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR-ISTI
inoltre, l’arricchimento e la valorizzazione delle immagini • German Archaeological Institute
• The Cyprus Institute
epigrafiche e dei testi. • Eureva
Come vedremo sfogliando le pagine che seguono, a im- • The British School at Rome
• Gogate Srl
plementare l’ambizioso progetto, coordinato dal Centro
DigiLab di “Sapienza” - Università di Roma in collabora- Subcontraenti
• Europeana Foundation
zione con il Dipartimento di Scienze dell’Antichità, hanno • QED Productions
contribuito istituzioni prestigiose e attive da anni nel campo • Wikimedia Italia
2 In copertina: Particolare base di statua presso la Biblioteca di Storia Moderna e Contempo-
ranea MiBACT. Foto co-vincitrice del Premio speciale EAGLE per Wiki Loves Monuments 2013
(autore G. Anesin Fonte Wikimedia Commons CC-BY-SA)

FORMA VRBIS. Itinerari nascosti di Roma antica


Mensile Tecnico-Scientifico fondato da Luciano Pasquali

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma n°548/95 del 13/11/95

Direttore responsabile
Silvia Pasquali

Direttore scientifico
Claudio Mocchegiani Carpano

Direttore editoriale e curatore scientifico


Simona Sanchirico

Comitato scientifico d’onore


Silvia Aglietti DAI - Istituto Archeologico Germanico di Roma, Fondazione Dià Cultura; Gio-
vanna Alvino già Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale; Luca Attenni
Museo Civico Lanuvino, Museo Civico di Alatri; Giovanni Attili “Sapienza” - Università di Roma,
Fondazione Dià Cultura; Wouter Bracke Academia Belgica; Elena Calandra Soprintendenza
Archeologia dell’Umbria; Gianfranco De Rossi Espera Srl; Paola Di Manzano Soprintenden-
za Archeologica di Roma; Giuseppina Ghini Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria
Meridionale; Dario Giorgetti Università degli Studi di Bologna; Michel Gras Accademia dei
Lincei; Emanuele Greco Saia - Scuola Archeologica Italiana di Atene; Leonardo Guarnieri
CoopCulture; Pier Giovanni Guzzo Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte; Clau-
dio Honorati Fondazione Dià Cultura; Ettore Janulardo Università degli Studi di Bologna;
Bruno La Corte già Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico del Nucleo Polizia Tributaria di
Roma della Guardia di Finanza; Eugenio La Rocca “Sapienza” - Università di Roma; Enzo Lip-
polis “Sapienza” - Università di Roma; Daniele Manacorda Università degli Studi di Roma Tre;
Raffaele Mancino Reparto Operativo del Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale;
Federico Marazzi Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa”, Napoli; Paolo Moreno
Università degli Studi di Roma Tre; Davide Nadali “Sapienza” - Università di Roma; Valentino
Nizzo Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, Fondazione Dià Cultura; Carlo Pavia
già Direttore di Forma Urbis; Francesco Pignataro Fondazione Dià Cultura; Massimiliano
Quagliarella Sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando dei Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale; Silvana Rizzo Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo;
Massimo Rossi II Sezione del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico del Nucleo Polizia Tri-
butaria di Roma della Guardia di Finanza; Marco Santucci Università degli Studi di Urbino,
Fondazione Dià Cultura; Vincenzo Scarano Ussani Università degli Studi di Ferrara; Giovanni
Scichilone Loyola University of Chicago; Patrizia Serafin Petrillo II Università degli Studi di
Roma Tor Vergata; Elizabeth J. Shepherd Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione-
Aerofototeca Nazionale; Christopher Smith British School at Rome; Mario Torelli Accademia
dei Lincei; Catherine Virlouvet École française de Rome; Giuliano Volpe Università di Foggia

Editore
Laura Pasquali, amministratore unico della casa editrice
E.S.S. - Via di Torre S. Anastasia, 61 - 00134 Roma, tel. 06 710561

Linea editoriale, progetto scientifico e veste grafica


Fondazione Dià Cultura, www.diacultura.org; info@diacultura.org; via della Maglia-
nella 65 E/H, 00166 Roma, tel. 06 66990385; fax 06 66990422; Square Charles
Maurice Wiser 19, 1040 Bruxelles; tel. +32 02 2304593; fax +32 02 2304593

Redazione
Chiara Leporati, Laura Pasquali, Francesco Pignataro, Simona Sanchirico

Impaginazione e grafica
Giancarlo Giovine per la Fondazione Dià Cultura

Documentazione fotografica
A cura degli Autori

Referenze fotografiche
Foto d’archivio privato e di Enti pubblici e privati

Pubblicità e diffusione
Laura Pasquali

Amministrazione e segreteria
E.S.S. - Via di Torre S. Anastasia, 61 - 00134 Roma, tel. 06 710561 - Fax 06 71056230

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Press-di Distribuzione Stampa e Multimedia Srl - 20090 Segrate (MI)

Nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo
senza il consenso scritto dell’Editore

Finito di stampare nel mese di Gennaio 2016 © Copyright E.S.S. Editorial Service System

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana


Sommario 3

Editoriale: le frontiere digitali dell’epigrafia 1


di Simona Sanchirico

EAGLE: dalla nascita di un’idea alla realizzazione di un progetto 4


di Silvia Orlandi

EAGLE nella rete 8


di Raffaella Santucci

Il portale EAGLE 12
di Claudio Prandoni, Antonella Fresa, Tania Masi

EAGLE – L’infrastruttura di aggregazione dei dati


e i servizi a supporto del portale e delle applicazioni 18
di Andrea Mannocci, Vittore Casarosa, Paolo Manghi, Franco Zoppi

Sistema di riconoscimento delle immagini e mobile app 22


di Giuseppe Amato, Paolo Bolettieri, Fabrizio Falchi, Lucia Vadicamo

SPECIALE SIBARI 26
di Pier Giovanni Guzzo, Alessandro D’Alessio, Simone Marino, Adolfo Tosti

La Flagship Storytelling Application di EAGLE 36


di Francesco Mambrini

EAGLE nella rete 40


di Raffaella Santucci

EAGLE e Wikimedia Italia 44


di Cristian Consonni, Pietro Liuzzo, Lorenzo Losa, Luca Martinelli, Andrea Zanni

Progetto e realizzazione del video promozionale per EAGLE 48


di Luca Giberti

Esperienze didattiche con Eagle 52


di Lucio Benedetti, Enrico Zuddas, Lavinio Del Monaco
4 di un progetto informatico e le reali necessità degli utenti
cui era destinato. Presentando l’edizione di una delle pri-
me raccolte epigrafiche consultabili on line, le Inscriptions
of Aphrodisias (http://insaph.kcl.ac.uk/iaph2007/), Silvio
Panciera ha individuato tali necessità nella memorizzazione,
nel più breve tempo possibile, di tutte le iscrizioni anteriori
al VII secolo, secondo la miglior edizione disponibile e con
il corredo di una serie di dati essenziali, che consentisse
la consultazione delle epigrafi non solo nel loro contenuto
testuale, ma anche per il loro aspetto materiale (materiale,
tipologia del supporto, tecnica di scrittura), che del mes-
saggio veicolato dalle iscrizioni costituisce parte integrante.
È nato, così, nel 2003, il progetto EAGLE (Electronic Ar-
chive of Greek and Latin Epigraphy) (fig. 1), costituito
originariamente da una federazione di tre banche dati
(Epigraphic Database Bari – EDB, Epigraphic Database
Heidelberg – EDH, e Epigraphic Database Roma – EDR)
(figg. 2-3-4), a cui nel 2009 se ne è aggiunta una quar-
ta, Hispania Epigraphica Online (fig. 5). Scopo del pro-
getto era rendere accessibili liberamente e gratuitamente
1. Logo della federazione EAGLE
on line, attraverso un unico portale, testi e immagini delle

EAGLE: dalla nascita di un’idea alla


realizzazione di un progetto
di Silvia Orlandi*

È ormai dai decenni finali del XX secolo che il computer


ha fatto il suo ingresso non solo nei laboratori scientifici,
ma anche nell’ambito delle discipline umanistiche, dando
vita al sempre più florido e variegato mondo delle Digital
Humanities.
L’epigrafia classica, latina e greca, non è rimasta insensibi-
le alle potenzialità di ricerca e sviluppo legate all’adozione
della tecnologia informatica, anzi: le caratteristiche stesse
2. Home page di EDB – Epigraphic Database Bari
della disciplina, basata sullo studio di un numero molto
elevato di testi che presentano spesso caratteristiche si-
mili e ripetitive (formule, nomi, abbreviazioni…), invitano
ad avvalersi di strumenti che facilitino l’archiviazione e la
gestione di una grande quantità di dati e informazioni.
Sono nati, così, molti progetti che, coniugando epigra-
fia e informatica, si proponevano di soddisfare in primo
luogo le esigenze degli studiosi, superando i limiti impo-
sti dalla necessità di consultare documenti e informazio-
ni bibliografiche caratterizzati da un’estrema dispersione
e frammentarietà. Non tutti questi progetti, pur intrapresi
con le migliori intenzioni, sono giunti a buon fine e, anche
quando sono stati completati, non sempre hanno avuto la
capacità di rinnovarsi e aggiornarsi come il continuo svi- 3. Home page di EDH – Epigraphic Database Heidelberg
luppo della tecnologia richiede. Ma, soprattutto, non tutte
le applicazioni dell’informatica all’epigrafia sono state in
grado di diventare degli autentici “strumenti di lavoro”,
destinati non solo a sostituire i vecchi archivi cartacei, ma
anche a facilitare il lavoro degli antichisti e a offrire nuovi
spunti di riflessione e approfondimento alla ricerca storica.
Con l’inizio del nuovo millennio, dunque, è iniziata una
riflessione su questo tema, che ha portato a rivedere le
posizioni di entusiasmo indiscriminato per tutto ciò che
fosse “digitale” e a considerare più attentamente, anche
nel campo dell’epigrafia, il rapporto tra la realizzazione 4. Home page di EDR – Epigraphic Database Roma
iscrizioni latine e greche contenute nei diversi archivi, che 5
si sarebbero assunti il compito di digitalizzare le epigrafi
con una divisione del lavoro e delle sfere di competen-
za: Roma, limitatamente ai testi di committenza cristiana
(EDB), Roma (tranne le iscrizioni cristiane) e l’Italia antica,
incluse le province di Sicilia e Sardinia (EDR), le province
della penisola iberica (HEO), il resto delle province euro-
pee dell’Impero Romano (EDH).
In questo modo, decine di migliaia di testi epigrafici, in
molti casi accompagnati anche dalle relative immagini,
sono state messe a disposizione della comunità accade-
mica sia attraverso i siti web delle varie banche dati, sia
attraverso un portale che consentiva le ricerche sui campi
(testo, bibliografia, luogo di rinvenimento, ecc.) che tutte
avevano in comune. Un lavoro tanto prezioso per gli uten-
ti, quanto faticoso per i realizzatori dei vari progetti che,
non sempre sostenuti da finanziamenti adeguati, hanno
in ogni modo cercato, anche a scapito della velocità di
immissione dei dati, di mantenere uno standard qualitativo
elevato dei contenuti, verificando, spesso anche con un 5. Home page di HEO – Hispania Epigraphica Online
controllo diretto degli originali, trascrizioni, informazioni
su provenienza e conservazione, citazioni bibliografiche.
Un’opportunità di crescita e di nuovo impulso per questa
iniziativa è giunta nel 2012 dalla Commissione Europea
che, nell’ambito del bando ICT-PSP del VII programma
quadro, ha creduto nelle potenzialità del progetto e l’ha
sostenuto con un cospicuo finanziamento triennale per
il periodo aprile 2013 - marzo 2016. Tale opportunità
è nata innanzi tutto dalla constatazione che, nel grande
portale europeo della cultura, Europeana (su cui vd. il
contributo di Raffaella Santucci nelle pagine seguenti), l’e-
pigrafia era scarsamente rappresentata, pur costituendo
una componente rilevante del patrimonio storico e arche-
ologico europeo.
Divenuto così Europeana network of Ancient Greek and
Latin Epigrapy, EAGLE si propone di rendere accessibili,
sia attraverso Europeana, sia attraverso un nuovo porta- 6. Home page di LSA – Last Statues of Antiquity
le, espressamente creato (cui è dedicato il contributo di
Claudio Prandoni alle pp. 12-17), i diversi materiali (testi e
immagini) relativi a una cospicua percentuale del patrimo-
nio epigrafico fin qui noto, messi a disposizione dai diversi
“content providers” che hanno aderito al progetto.
Alle 4 banche dati dell’originaria federazione EAGLE, in-
fatti, sono andati ad aggiungersi altri partners, che curano
collezioni digitali di grande interesse per l’epigrafia antica,
come l’università di Oxford, che nel 2012 ha pubblicato
il sito The Last Statues of Antiquity (fig. 6); l’università di
Bordeaux, che, grazie al progetto PETRAE on line, ha mes-
so a disposizione degli studiosi le iscrizioni dell’Aquitania
(fig. 7); le ottime foto di monumenti romani, molti dei quali
7. Home page di PETRAE on line
iscritti, della banca dati austriaca Ubi erat lupa; le imma-
gini digitali, importanti soprattutto per le iscrizioni della
Tripolitania e dell’Etruria meridionale, dell’archivio storico pubblico i loro materiali, come – solo per citare qualche
della British School at Rome; le fonti scritte antiche per la esempio – l’Ancient Graffiti Project dell’università di Le-
storia di Cipro raccolte in Archaia Kypraki Grammateia; xington, in Virginia (USA), che raccoglie i graffiti di Pompei
per finire con l’immenso archivio fotografico (e non solo) ed Ercolano (fig. 8), o il progetto di digitalizzazione delle
dell’Istituto Archeologico Germanico, digitalizzato nella iscrizioni latine dell’Ashmolean Museum di Oxford (fig. 9).
banca dati Arachne. Altrettanto significativa è stata l’ade- Un variegato insieme di materiali che, opportunamente
sione al consorzio, nel corso del tempo, di altri progetti armonizzati in modo da essere resi cercabili attraverso un
e istituzioni, che di EAGLE condividono spirito e intenti, unico portale (vd. in proposito il contributo di A. Mannoc-
e che hanno accolto l’invito a mettere a disposizione del ci et alii, alle pp. 18-21), consentirà di fare ricerche su
6 cesso per altri monumenti, la tecnologia di riconoscimen-
to per immagini messa a punto dall’Istituto di Scienza e
Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo” del CNR di Pisa,
che ha consentito di sviluppare, in collaborazione con la
società Eureva di Parigi, un’applicazione per smartphone
in grado di riconoscere le iscrizioni senza bisogno di di-
gitare alcun testo (su questo aspetto del progetto vedi il
contributo di Giuseppe Amato nelle pagine successive).
Alla consapevolezza dell’importanza che ha ormai assunto
la comunicazione per immagini è legata anche la scelta di
affidare la promozione via web del progetto EAGLE non
solo ai social networks, ma anche a un apposito video,
nato dall’interazione tra professionisti del settore e il con-
8. Home page di Ancient Graffiti Project tributo dei content providers (su cui vedi l’articolo di Luca
Giberti alle pp. 48-51).
Alla collaborazione con Wikimedia Italia (su cui vedi il
iscrizioni sia latine che greche, sia pagane che cristiane, contributo di Pietro Maria Liuzzo et alii nelle pagine suc-
superando, così, le tradizionali divisioni accademiche tra cessive) si deve, invece, la possibilità di associare alle
discipline, e consentendo di acquisire un’immagine più schede contenenti il testo originale delle iscrizioni una o
completa del mondo antico di cui tali epigrafi sono espres- più traduzioni in una lingua moderna. Grazie alla nuova
sione. La varietà dei materiali resi disponibili da EAGLE piattaforma EAGLE MediaWiki, infatti, è possibile mettere
è ben rappresentata dal logo del progetto, disegnato da on line sia traduzioni di testi epigrafici già esistenti, pubbli-
Nicola Cionini per la Promoter Srl, in cui sono contenute, cate nelle sedi più diverse, sia traduzioni eseguite apposi-
appunto, immagini di un’iscrizione latina pagana, di un’i- tamente da studiosi o da studenti, seguiti, in questo caso,
scrizione greca di committenza cristiana, di una tavoletta dai loro insegnanti. Notevoli, infatti, si sono rivelate le po-
cerata (vista la presenza, nella banca dati EDR, delle ta-
bulae pompeiane ed ercolanesi) e di un’iscrizione a filo
d’oro su fondo di vetro, appartenente alla cosiddetta clas-
se dell’instrumentum domesticum, ma non alla categoria
dei bolli, momentaneamente esclusi dal progetto per le
particolari esigenze poste dalla loro schedatura (all’iden-
tità visiva del progetto è dedicato il contributo di Raffaella
Santucci, alle pp. 8-11 e 40-43).
Nello spirito di condivisione della conoscenza che caratte-
rizza il progetto EAGLE, però, rendere “accessibili” le iscri-
zioni non significa solo renderle cercabili per la comunità
degli studiosi che le usa a fini di studio e di ricerca, ma
anche fruibili da parte di un pubblico più vasto: studenti,
insegnanti, turisti, cittadini curiosi e interessati. Come tutti
i progetti europei, infatti, anche EAGLE ha una forte com-
ponente “civica”, che ha raccolto la sfida, apparentemen-
te impossibile, di avvicinare un pubblico di non specialisti
a testi scritti in lingue, e spesso anche in alfabeti, che non
tutti conoscono.
Per aggirare questo ostacolo, fondamentale è stata l’idea
di applicare alle iscrizioni, come è già stato fatto con suc-

9. Home page di AshLI – Latin In-


scriptions of the Ashmolean Museum
tenzialità didattiche legate all’uso del materiale epigrafico gli studiosi, ma anche il pubblico dei non specialisti non 7
nell’insegnamento scolastico della storia antica e delle è un’impresa facile. Ma sarebbe stata semplicemente im-
lingue classiche, come numerosi esperimenti in varie parti possibile senza lo spirito di collaborazione e libero scam-
d’Italia hanno già dimostrato (vedi in proposito il contribu- bio dei saperi e delle conoscenze che ha caratterizzato fin
to di Lucio Benedetti et alii nelle pagine successive). dall’inizio il consorzio che intorno a EAGLE si è raccolto
Tali potenzialità sono legate anche alla natura stessa del- e si è progressivamente ampliato (fig. 10). Uno spirito di
le iscrizioni che, sia per il loro contenuto che per il loro collaborazione tra persone, istituzioni, paesi e generazioni
aspetto materiale e il contesto storico e topografico in cui che è la prima delle “buone pratiche” da adottare per un
erano inserite, sono sempre destinate a raccontare una reale progresso degli studi e del vivere civile.
storia, piccola o grande che sia, e si prestano perfettamen-
te a una presentazione in chiave narrativa. Di qui l’idea
di sviluppare, nell’ambito del progetto, anche un’apposita *Silvia Orlandi,
applicazione per lo storytelling, in grado, cioè, di agevola- Coordinatore Scientifico del progetto EAGLE,
re il compito di chi vuole raccontare, con tutti i mezzi messi Professore di Epigrafia Latina, “Sapienza” - Università di Roma
a disposizione dal web (testi, immagini, mappe, video…),
le “storie” che stanno dietro a ogni iscrizione: storie di Bibliografia essenziale
uomini – non sempre famosi, di luoghi – non sempre vi-
sibili; di sentimenti – non sempre espressi... Un’altra sfida J. Bodel, “Latin Epigraphy and the IT Revolution”, in Epigraphy and the Historical
Sciences, Oxford 2012, pp. 275-296
interessante e divertente, che EAGLE ha raccolto e cerca- S. orlandi, l. M. C. GiBerti, r. SantuCCi, “EAGLE: Europeana network of Ancient
to di valorizzare, anche attraverso un concorso letterario Greek and Latin Epigraphy. Making the ancient inscriptions accessible”, in Lexicon
Philosophicum 2, 2014, pp. 315-326
destinato a premiare il miglior racconto breve basato su S. PanCiera, “EAGLE: cronistoria di un problema e di un progetto”, in Epigrafi,
un’iscrizione antica (per cui rinvio all’articolo di Francesco epigrafia, epigrafisti. Scritti vari editi e inediti (1956-2005) con note complementari
Mambrini alle pp. 36-39). e indici, Roma 2006, pp. 1913-1917
S. PanCiera, “What do we need?”, in Epigrafi, epigrafia, epigrafisti. Scritti vari
Trasformare un’iniziativa nata in ambito accademico in un editi e inediti (1956-2005) con note complementari e indici, Roma 2006, pp.
grande progetto europeo destinato a coinvolgere non solo 1917-1918

10. Il consorzio EAGLE (foto L. Giberti)


8 EAGLE ed Europeana

EAGLE è stato fin dai suoi esordi profondamente dedito


alla propria missione di creare forme innovative di intera-
zione tra il pubblico e il patrimonio culturale, collaboran-
do con altre iniziative in questo ambito. Uno degli scopi
principali del progetto è proprio quello di contribuire alla
più vasta e nota iniziativa culturale della Commissione Eu-
ropea, Europeana (http://www.europeana.eu), la bibliote-
ca digitale europea. EAGLE si è impegnato ad arricchire
1. Dettaglio del material promozionale di Europeana Europeana di circa 1.5 milioni di items (“oggetti digitali”)
nel corso di tre anni.
EAGLE nella rete Come è noto, Europeana, è un portale web che mira a
Strategie sostenibili e sinergie per la conservazione e
comunicazione del patrimonio culturale.
Parte Prima: EAGLE, Europeana, Wikimedia e Media Partners
di Raffaella Santucci*

Introduzione

Come sottolineato da Silvia Orlandi nel suo intervento


introduttivo, il progetto europeo EAGLE – Europeana net-
work of Greek and Latin Epigraphy (www.eagle-network.
eu) ha visto la luce nell’Aprile del 2013 in un momento
estremamente dinamico e fluido, influenzato da profondi
cambiamenti tecnologici, economici e politici. Come ogni
progetto di ampia portata, EAGLE ha comportato nume-
rose sfide, superate grazie a un forte impulso iniziale che
si è protratto per tutta la durata del progetto. I membri
del network e le istituzioni partner di EAGLE formano oggi
una comunità coesa che con impegno ed entusiasmo ha
determinato l’ottima riuscita del progetto.
L’indirizzo chiaro di Silvia Orlandi, coordinatore scientifico
del progetto, è stato fin dal principio quello di individuare
approcci originali e buone pratiche, non solo per condi-
videre il patrimonio dell’epigrafia in rete, garantendo la
qualità dei dati, ma anche per esplorare strade per comu-
nicare la peculiarità di questo patrimonio unico e rendere
il progetto quanto più possibile aperto e comprensibile a
fasce sempre più ampie di cittadini attraverso la creazione
di collaborazioni mirate e un’attenta strategia di dissemi-
nazione e comunicazione.
Uno dei principi guida del mio lavoro è stata la premessa –
appresa sul campo, da tanti altri precedenti progetti relative
a digital libraries – che la creazione di un qualsiasi portale
di epigrafia si dovesse configurare prevalentemente come
un’operazione di ingegneria sociale più che come una con-
quista di natura tecnologica. È sempre stato chiaro che la dischiudere l’accesso alle risorse digitali provenienti da
chiave per lo sviluppo di EAGLE fosse la partecipazione: un musei, librerie, archivi e collezioni audiovisive d’Europa.
approccio basato sull’attenzione a esigenze, bisogni, aspi- Gli utenti del portale sono invitati a scoprire, condividere,
razioni di una comunità di utenti è infatti la migliore premes- riutilizzare e prendere ispirazione dalla ricca diversità del
sa perché le soluzioni tecnologiche sviluppate nel corso del patrimonio culturale e scientifico europeo. Europeana è
progetto vengano effettivamente adottate, e nel contempo un immenso database che dà accesso a libri e manoscrit-
costituisce una delle migliori garanzie contro l’obsolescenza ti, fotografie e dipinti, filmati televisivi e film, sculture e
del portale di progetto. Per le ragioni appena illustrate, la manufatti, spartiti musicali e registrazioni, nonché, grazie
priorità di EAGLE è la creazione di forti legami con la comu- a EAGLE, anche ai metadati delle più importanti colle-
nità di studi classici e di epigrafia, con il pubblico in gene- zioni europee e internazionali di epigrafia greca e latina.
rale, e con istituzioni e progetti affini per scambiare saperi e Europeana, promossa dalla Commissione Europea e dai
buone pratiche, con accademici, studiosi indipendenti, stu- Ministeri della Cultura di ventuno stati membri, ha lo sco-
denti e appassionati di epigrafia, archeologia e tecnologia. po di sposare l’immenso patrimonio culturale europeo
con l’innovazione tecnologica, tentando così di aprire le battuta, applicare il principio CC0 significa che i metadati 9
porte dell’apprendimento e della creatività – personale e di Europeana potranno essere utilizzati in progetti Linked
professionale – e di conseguenza dare un importante con- Open Data. Ciò implica non solo l’opportunità di riuni-
tributo all’economia della creatività e del digitale in Euro- re in un unico portale tutti i dati dalle grandi biblioteche,
pa. Europeana, tuttavia, si propone anche come database dai musei e dagli archivi europei ma anche di dischiudere
autorevole che funzioni da ponte con la fonte originaria questo patrimonio a diversi settori, primi fra tutti quelli del-
dell’oggetto o del documento, così da poter dare all’uten- la ricerca e della formazione, ma anche a settori quali il
te garanzia di autenticità dei dati che consulta. turismo o i media.
Oltre duecentocinquanta istituzioni hanno contribuito a EAGLE ha sposato la missione di Europeana e, in fase di pia-
Europeana: organizzazioni note come il Ministero dei Beni nificazione del lavoro, ha definito i propri obiettivi strategici
Culturali Italiano con Cultura Italia, la British Library di in osservanza dell’Europeana Business Plan (http://pro.eu-
Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Kunsthistorisches ropeana.eu/documents/858566/9d4632d3-3f6d-4162-
Museum di Vienna condividono il proprio patrimonio con ba29-27a9a739946d) e dell’Europeana Strategic Plan
(http://pro.europeana.eu/documents/866067/983523/
D3.1+-+Europeana+Strategic+Plan+2011-2015).
Il piano di lavoro di EAGLE è stato modellato su tre anni,
con una meticolosa allocazione delle risorse a rispecchia-
re puntualmente le priorità del progetto stesso, guidato dai
tre principi che sono alla base di Europeana:
• Aggregare: costruendo una fonte attendibile, aperta
per l’epigrafia greca e latina;
• Facilitare e Condividere: supportando il settore dell’
epigrafia attraverso il trasferimento di tecnologie e
conoscenza;
• Promuovere e Partecipare: coltivando nuove strategie
per consentire agli utenti di avere un ruolo attivo e
partecipe nella memoria e nella conservazione del
patrimonio culturale.
Per tutta la durata del progetto, EAGLE ha lavorato per
perseguire questi obiettivi, consolidando la collaborazione
tra i diciannove membri fondatori del consorzio, partner
affiliati e progetti analoghi e contribuendo con i propri con-
tenuti, materiali, tecnologia, bacini di utenza e comunica-
zione al portale e alle iniziative sviluppate da Europeana
e in particolare con Europeana Research (http://research.
europeana.eu/). Entro Marzo 2016 il numero dei metadati
provenienti da EAGLE pubblicati su Europeana raggiun-
gerà il milione e mezzo. Tutti i content providers di EAGLE
hanno firmato il nuovo Data Exchange Agreement (DEA:
http://pro.europeana.eu/data-exchange-agreement) con
Europeana e sono pronti a rilasciare i metadati che accom-
pagnano e arricchiscono gli “oggetti digitali” sotto licenza
Creative Commons Zero Public Domain (CC0). Questo si-
gnifica che anche tutti i metadati in EAGLE possono essere
riusati per scopi educativi, di ricerca o da siti e applicazioni
2. Europeana, Risultati Ricerca esterne, includendo l’uso a fini commerciali.
La partnership strategica tra EAGLE e Europeana ha avuto
numerosi e mutui benefici. EAGLE partecipa attivamente
piccole organizzazioni provenienti da ogni paese dell’U- alle attività decisionali di comunicazione e ai meeting an-
nione, nell’auspicio di poter rendere accessibile la me- nuali coordinati da Europeana contribuendo al progresso
moria e la storia dell’Europa – dai tempi antichi ai nostri delle politiche di Europeana e alla individuazione di buo-
giorni – al vasto pubblico. ne pratiche nei settori dell’armonizzazione di contenuti, del
L’enorme database culturale di Europeana è disponibile
per essere riutilizzato secondo il Creative Commons CC0
per il Pubblico Dominio, il che significa che tutti possono
usare questi dati per qualsiasi scopo – creativo, educa-
tivo, commerciale – senza alcuna restrizione. In questo
modo, Europeana mira a diventare il più ampio portale
per la condivisione di materiale culturale. Questo approc-
cio vuole offrire nuova linfa all’economia digitale e fornire
nuove opportunità agli imprenditori digitali. In seconda 3. Il logo di Ancient History Encyclopedia
10 are una panoramica di tutte le iniziative esistenti e previste
che coinvolgono sia Europeana che Wikimedia e di stilare
un elenco di tutte le parti coinvolte con la descrizione dei
risultati attesi. Questa panoramica si spera possa facilitare
la cooperazione e l’allineamento tra Europeana e le ini-
ziative legate a Wikimedia in atto nei progetti in corso. La
task-force si è data anche lo scopo di raccogliere le migliori
prassi e le lezioni apprese in tutti i progetti censiti e all’interno
della più ampia iniziativa GLAM-Wiki (https://it.wikipedia.
org/wiki/Progetto:GLAM). La task-force ha previsto la pub-
blicazione di una relazione contenente raccomandazioni su
come migliorare ulteriormente la cooperazione tra Europe-
ana e Wikimedia in modo che sia reciprocamente vantag-
giosa. Infine, EAGLE ha contribuito al blog di Europeana
e ha collaborato alla campagna di promozione dedicata
all’importanza della conservazione digitale dei beni cultura-
li, chiamata Allez Culture (http://pro.europeana.eu/page/
allezculture), promossa da Europeana stessa.

EAGLE e Wikimedia Italia

L’altra collaborazione chiave di EAGLE è quella che abbia-


mo stabilito con Wikimedia Italia (http://www.wikimedia.
it/), una delle idee centrali del progetto fin dalla scrittura
4. Il logo di Wiki Lo- della proposta di finanziamento inviata alla Commissione
ves Monuments Italia Europea. Contenuti selezionati di EAGLE – in particolare
immagini e traduzioni in lingue modern – sono accessi-
bili tramite Wikimedia (http://commons.wikimedia.org/).
multilinguismo e multiculturalismo e dell’interoperabilità.
Questa collaborazione ha permesso di massimizzare la
Rappresentanti del consorzio EAGLE hanno partecipato
visibilità delle collezioni di EAGLE e ha funzionato come
agli incontri periodici organizzati da Europeana al fine di
strumento di crowdsourcing per le traduzioni in lingue mo-
condividere esperienze e sviluppare idee intorno a specifi-
derne delle iscrizioni stesse, ampliando così l’impatto di
che aree di interesse reciproco con i progetti affini. EAGLE,
EAGLE a costo zero. Inoltre EAGLE ha sviluppato la prima
con il supporto di Wikimedia Italia, ha dato impulso alla
piattaforma Wikibase esterna a Wikidata.
creazione della task-force di Europeana denominata Wiki-
media Developments (http://pro.europeana.eu/blogpost/
new-recommendations-outline-ways-to-strengthen-euro-
peanas-future number=plural), nata con l’obiettivo di cre-

6. Il Portale di Europeana Pro

5. Il logo di Wiki-
media Italia 7. Il team di Europeana_Research
EAGLE e i Media Partners zione non-profit nata con lo scopo di pubblicare sul web 11
contenuti di carattere storico altamente curati, che vanta
Abbiamo ritenuto strategico anche il fatto di avvalerci il più alto numero di visitatori mensili di ogni altro website
delle cosiddette media partnerships. Il primo media part- dedicato (http://www.ancient.eu/). Il vantaggio principa-
ner del progetto è la e-zine Digital Meets Culture, un ma- le di queste collaborazioni è stato prima di tutto quello
gazine on line dedicato all’applicazione delle tecnologie di creare connessioni più strette con i progetti affini a
ai beni culturali e alle arti (http://www.digitalmeetscultu- EAGLE e, in seconda battuta, quello di dare visibilità a
re.net/). Oltre che con Forma Urbis, poi, collaboriamo EAGLE stesso.
con la rivista multidisciplinare Archeomatica, dedicata
alla presentazione di metodologie avanzate e tecniche
emergenti per la conoscenza, la documentazione, la Conclusioni
conservazione e la valorizzazione del patrimonio cultu-
rale (http://www.archeomatica.it/). In tempi più recenti Grazie a una chiara visione, già alla base della propo-
EAGLE ha anche stretto un accordo di collaborazione sta iniziale di finanziamento alla Commissione Europea,
con Ancient History Encyclpedia, una piccola organizza- e grazie alla creazione di partnership strategiche, EAGLE
ha raggiunto migliaia di persone in tutto il mondo ed è
diventato un punto di riferimento per i progetti di epigrafia
digitale per le buone pratiche sviluppate. L’ecosistema del
progetto è in continua crescita, sia in termini di numero
delle organizzazioni che vi partecipano sia in termini di
impatto. Il lavoro di EAGLE riguarda tutti i paesi dell’U-
nione Europea e, grazie ad esso e a un’attenta dissemina-

zione dei risultati raggiunti, la cultura europea, non solo


specialistica, è uscita da questo triennio consistentemente
rinnovata e arricchita.

*Raffaella Santucci, Outreach Coordinator del progetto EAGLE,


Project Manager presso DigiLab, “Sapienza” - Università di Roma

8. Il logo di Europeana

10. Un oggetto digitale


proveniente dalla collezio-
9. Screenshot con lista di risultati di ricerca ni EAGLE mostrato nell’in-
relativi a EAGLE sul portale di Europeana terfaccia di Europeana
12

1. Il motore di ricerca delle epigrafi

Il portale EAGLE greco-romano, corredate da informazioni e notizie prove-


di Claudio Prandoni*, Antonella Fresa*, Tania Masi* nienti dai principali centri di ricerca in Europa e arricchite
grazie all’integrazione di vocabolari controllati e alla tra-
duzione dei testi in diverse lingue europee.
Obiettivo del progetto EAGLE è di costruire una rete mul- Il Portale EAGLE (www.eagle-network.eu) è lo spazio digi-
timediale di collezioni epigrafiche appartenenti a musei, tale in cui i contenuti forniti dalla comunità degli epigrafisti
biblioteche e archivi, al fine di mettere a disposizione onli- sono aggregati, conservati e resi accessibili agli utenti.
ne la maggior parte delle iscrizioni superstiti del mondo Le collezioni messe a disposizione dai membri del Con-
sorzio EAGLE provengono da una vasta gamma di archivi strumento di divulgazione per riconoscere iscrizioni inte- 13
digitali di contenuto epigrafico (ma non solo), e sono state ressanti e geograficamente disperse.
selezionate secondo il duplice criterio dell’importanza sto-
rico-culturale e della forte unità tematica. Esse presentano
una grande varietà di iscrizioni in greco, latino e altre lin- Il consorzio EAGLE: le collezioni
gue antiche, fornendo agli studiosi una risorsa autorevole
con cui verificare l’attendibilità delle ricostruzioni storiche. Arachne è il database centrale dell’Istituto Archeologico
Inoltre forniscono al pubblico non professionista un utile Germanico (DAI). Dal 2001, Arachne raccoglie archivi di

2. Il portale EAGLE
14 negativi di sculture antiche che vanno al di là della do- zato in documenti epigrafici di Roma di committenza cri-
cumentazione specializzata conservata a Colonia, come stiana (III-VIII secolo d.C.). Attualmente le epigrafi presenti
ad esempio quelle dell’Istituto Archeologico Germanico di nel database ammontano a più di 40.000 voci, numero in
Roma e le collezioni dei negativi storici su lastra di vetro. continua crescita.
Oltre a questo progetto, molte altre attività sono in corso Lo scopo dell’Epigraphic Database Heidelberg (EDH) è
su diversi livelli, ad esempio la preparazione per la messa l’immissione sistematica di iscrizioni in latino e bilingui
online del Corpus der Antiken Sarkophagreliefs. (in genere latino e greco) in un database complesso. La
Archaia Kypriaki Grammateia Digital Corpus (AKGDC) è sezione Epigraphic Text è il cuore del database e contie-

3. Riconoscimento delle immagini in EAGLE

una biblioteca digitale basata sui 6 volumi dell’Archaia ne al momento oltre 70.000 epigrafi. Quasi tutti i testi
Kypriaki Grammateia (Antica Letteratura Cipriota), pubbli- attualmente presenti sono già stati pubblicati nei grandi
cati dalla Fondazione A. G. Leventis dal 1995 al 2008. Le corpora epigrafici o editi, rivisti e discussi in migliaia di
epigrafi cipriote della collezione AKGDC / STARC sono articoli scientifici.
datate dal V secolo a.C. al V secolo d.C. e sono per lo Epigraphic Database Rome (EDR) è stato lanciato nel
più epigrammi funerari o dedicatori in distici elegiaci o 1999 come progetto sperimentale finalizzato alla crea-
in esametri. zione di una banca dati unificata per l’epigrafia antica.
Epigraphic Database Bari (EDB) è un progetto specializ- EDR fa parte della Federazione internazionale di banche
15

4. Risultati di una ricerca

dati epigrafiche Electronic Archive of Greek and Latin Epi- ricerca congiunto con l’Archivo Epigráfico de Hispaniae K.
graphy. Scopo della federazione è quello di raccogliere Schaller, che stava sviluppando applicazioni informatiche
tutte le iscrizioni greche e latine pubblicate fino al VII se- per scopi archeologici. Il focus della collezione è il ricco
colo d.C., prendendone in considerazione le migliori edi- patrimonio epigrafico di Portogallo e Spagna, prevalen-
zioni esistenti e allegandovi, se possibile, dati e immagini temente scritto in latino, ma con alcune piccole sacche di
supplementari. Come parte della federazione, EDR mira iscrizioni greche, semitiche e iberiche.
a raccogliere l’intera epigrafia di Roma e dell’Italia, con Il database Petrae è un sistema per la registrazione di iscri-
l’unica eccezione dell’epigrafia cristiana (sotto la giurisdi- zioni greche e latine sviluppato presso l’Istituto Ausonius,
zione di EDB). che raccoglie testi epigrafici dalle varie regioni in cui i ri-
Hispania Epigraphica Online è stata creata nel 2002, cercatori e collaboratori sono attivi. Ogni registrazione ef-
quando una sovvenzione dell’UE ha attivato un progetto di fettuata ha il testo di una epigrafe in versione maiuscola e
16 minuscola, accompagnato da diversi tipi di metadati, qua- Le immagini contenute nella banca dati EAGLE sono sta-
li ad esempio il supporto, i frammenti, i campi epigrafici te elaborate da un insieme di componenti tecnologici, in
e altri elementi di testo (datazione, paleografia, apparato modo da costruire gli indici che sono poi utilizzati per ef-
critico, traduzione, note, ecc.). fettuare le ricerche di somiglianza. In questo modo, nella
The Last Statues of Antiquity è un progetto finanziato nel maggioranza dei casi, il sistema è in grado di riconoscere cor-
2009 dall’ “Arts and Humanities Research Council” di Ox- rettamente il contenuto delle immagini proposte per la ricerca.
ford. Il progetto raccoglie e analizza tutte le testimonianze Oggigiorno, vista la quantità sempre crescente di dati e
su statue, nuove o rielaborate, relative al periodo tra il 284 immagini disponibili, i sistemi di riconoscimento di queste
e il 650 d.C. I due risultati principali del progetto sono una ultime stanno diventando uno strumento molto efficace a
banca dati contenente oltre 2600 voci individuali, e un
libro, pubblicato alla fine del 2012, che tratta del feno-
meno della statuaria tardo-antica nel suo complesso (u.
Gehn, Ehrenstatuen inder Spätantike, Wiesbaden 2012).
L’archivio digitale di immagini UBI ERAT LUPA contiene
monumenti di pietra (sculture, rilievi, iscrizioni, pezzi ar-
chitettonici, ecc.). Il campo di applicazione del progetto
va dai monumenti preistorici fino al tempo di Giustiniano
(500 d.C.). Essendo stato istituito a Vienna, la maggior
parte dei dati del progetto al momento provengono dal
centro e dal sud-est Europa.
Infine, sono disponibili nella banca dati EAGLE le immagi-
ni digitali dell’archivio storico della British School at Rome,
importanti soprattutto per le iscrizioni della Tripolitania e
dell’Etruria meridionale.
Grazie al grande lavoro portato avanti dal progetto, inoltre,
molti altri partner si stanno unendo a questa rete per rende-
re disponibili le loro collezioni attraverso il portale EAGLE.

Il motore di ricerca delle epigrafi

Il motore di ricerca delle epigrafi sviluppato in EAGLE è


accessibile dalla pagina principale del Portale e rappre-
senta il suo nucleo funzionale, attraverso il quale eseguire
ricerche nell’imponente banca dati epigrafica messa a di-
sposizioni dai membri del Consorzio.
Il Portale EAGLE mette a disposizione diverse tipologie di
ricerca per far fronte alle diverse esigenze dei suoi utenti.
L’interfaccia per la ricerca semplice è molto lineare. Il te-
sto immesso dall’utente viene utilizzato per effettuare una
ricerca su tutti gli oggetti della categoria selezionata al
momento del lancio della ricerca. Tali categorie si divido-
no in:
• Artifacts, che contengono tutte le informazioni che
sono in qualche modo legate al supporto fisico dell’i-
scrizione.
• Texts, che contengono tutte le informazioni di carattere
testuale.
• Images, che contengono tutte le informazioni di carat-
tere visivo.
Utilizzando l’interfaccia di ricerca avanzata, un utente più
esperto può specificare un insieme di criteri al fine di avere
risultati più accurati: luogo del ritrovamento, bibliografia, supporto della ricerca all’interno di banche dati digitali,
testo dell’iscrizione, tipo di iscrizione, decorazione, tipo di consentendo di accedere anche a informazioni inserite
oggetto, materiale, tipo di scrittura, stato di conservazione. nei contenuti digitali. Le immagini relative a riproduzioni
Infine, scegliendo l’opzione Image Search, l’utente può di opere d’arte, ad esempio, contengono solitamente un
sfruttare l’algoritmo di riconoscimento delle immagini in- gran numero di informazioni implicite che non sono gene-
tegrato nel Portale EAGLE, che permette di cercare im- ralmente catturate nei metadati generati manualmente o
magini simili a quella specificata, restituite in ordine di automaticamente.
somiglianza decrescente sulla base di criteri collegati agli Dopo avere lanciato una ricerca, all’utente viene presen-
aspetti visuali dell’immagine stessa. tata una lista di risultati con alcune informazioni di base.
Utilizzando i filtri disponibili, l’utente ha la possibilità di Grazie a un accurato lavoro di ricerca svolto durante il 17
raffinare automaticamente la ricerca. Tali filtri si basano su progetto, sono stati creati e integrati nel Portale EAGLE 7
informazioni associate a uno dei vocabolari sviluppati nel vocabolari controllati per favorire l’allineamento dei me-
progetto o sul fatto che l’iscrizione abbia o meno un’im- tadati multilingue delle epigrafi provenienti dalle diverse
magine o una traduzione associate. banche dati. Tali vocabolari descrivono il tipo di iscrizione,
Selezionando una delle voci disponibili nella pagina dei ri- il tipo di oggetto, il materiale, la tecnica di esecuzione, la
sultati, l’utente può infine accedere alla pagina di dettaglio decorazione, lo stato di conservazione e i criteri di data-
dell’oggetto, che contiene un riassunto di tutte le informa- zione. Ogni volta che viene visualizzato un termine conte-
zioni disponibili e alcuni link per ulteriori approfondimenti, nuto in uno dei vocabolari, questo viene automaticamente
collegato alla pagina specifica che lo descrive, dalla quale
l’utente può ulteriormente approfondire la ricerca tramite
connessioni, sinonimi e traduzioni in altre lingue.
Infine, sono state integrate nel portale EAGLE più di
12.000 traduzioni certificate dei testi epigrafici, disponi-
bili in diverse lingue europee. Per ogni epigrafe è possibile
visualizzare le traduzioni disponibili, richiederne una nuova
e contribuire a questa attività collegandosi al MediaWiki di
progetto, sviluppato in collaborazione con Wikimedia Italia.
Tutto questo fa del Portale EAGLE, uno strumento molto
utile per la comunità epigrafica, ma anche per i singoli
ricercatori e appassionati interessati a contribuire ad au-
mentare la conoscenza in questo campo, così importante
per la comprensione del nostro passato.
La partecipazione dei cittadini alla ricerca rappresenta
un’importante opportunità per migliorare la competitività
europea, grazie al valore che essi possono aggiungere in
specifiche aree di ricerca e l’impatto che queste pratiche di
collaborazione possono generare a livello sociale e civile.
Questo è vero in particolare nel campo dei beni culturali.
In questo contesto, il progetto CIVIC EPISTEMOLOGIES
(www.civic-epistemologies.eu) ha prodotto un documento
che indica le linee guida e i passi principali che le istituzio-
ni culturali e accademiche, insieme ad associazioni e altre
forme di aggregazione di ricercatori non professionisti, de-
vono seguire per avviare e favorire la partecipazione dei
cittadini europei alla ricerca sui beni culturali. Queste pra-
tiche collaborative hanno un duplice vantaggio: da una
parte, favoriscono la creazione di nuova conoscenza ge-
nerata dai contributi dei cittadini, dall’altra parte consento-
no un più ampio utilizzo e una valorizzazione del patrimo-
nio culturale in Europa (anche, per esempio, attraverso il
coinvolgimento delle industrie creative). Lo sviluppo futuro
del progetto EAGLE farà riferimento a questa “Roadmap”
di CIVIC EPISTEMIOLOGIES per studiare come mettere in
atto servizi più avanzati di supporto alla partecipazione dei
cittadini alla ricerca in campo epigrafico.

*Claudio Prandoni, *Antonella Fresa, *Tania Masi, Promoter Srl


5. Scheda di dettaglio di un oggetto

quali ad esempio la bibliografia associata all’oggetto, le Bibliografia essenziale


eventuali traduzioni, un link alla banca dati originale e la
G. aMato, P. Bolettieri, C. Gennaro, P. ManGhi, a. MannoCCi, AIM Infrastructure
possibilità di scaricare i metadati in formato EpiDoc. Specification, Deliverable D4.1, EAGLE Project 2013
Il Portale EAGLE riconosce automaticamente quando più G. aMato, P. Bolettieri, F. FalChi, P. ManGhi, a. MannoCCi, F. ZoPPi, Second Release
of AIM Infrastructure, Deliverable D4.2.1, EAGLE Project 2015
edizioni di uno stesso oggetto sono disponibili in diverse a. FreSa, B. JuStrell, The Roadmap, CIVIC EPISTEMOLOGIES Project 2015
banche dati, presentando all’utente tutte le edizioni dispo- C. Prandoni, n. alFarano, V. CaSaroSa, EAGLE Portal, Deliverable D5.2, EAGLE
nibili. L’identificazione dei doppioni è effettuata attraverso Project 2014
M. SiCila, J. GoMeZ PantoJa, M. ruBio FuenteS, e. riVero ruiZ, a. MannoCCi, P. ManGhi,
la piattaforma Trismegistos sviluppata dall’Università di F. ZoPPi, EAGLE metadata model specification – Second Release, Deliverable D3.1,
Leuven in Belgio. EAGLE Project 2015
18

1. CNR – Centro di calcolo

EAGLE – L’infrastruttura di aggregazione Panoramica del problema e della soluzione


dei dati e i servizi a supporto del portale adottata
e delle applicazioni
di Andrea Mannocci*, Vittore Casarosa*, Paolo Manghi*, Franco Il problema principale che il progetto EAGLE ha dovuto
Zoppi* affrontare è stata l’alta eterogeneità degli archivi epigrafici
partecipanti al progetto, in quanto i loro contenuti sono
generalmente basati su modelli e schemi di metadati di-
Introduzione versi, su vocabolari diversi per indicare gli stessi concetti,
su standard diversi per nomi, date e periodi di tempo, ecc.
La lunga tradizione epigrafica, risalente al secolo XVI, epo- Inoltre gli archivi epigrafici differiscono spesso anche nella
ca ben lontana dai concetti di globalizzazione, standar- tipologia dei metadati esportati. Parte di questi descrive
dizzazione e interoperabilità, ha fatto sì che nel tempo si oggetti reali (supporto fisico di un’iscrizione), un’altra parte
sedimentassero, nelle varie comunità di studiosi, modus descrive l’iscrizione stessa, considerata come una stringa
operandi spesso contrastanti. All’inizio degli anni ’30 il Si- di simboli espressa in un qualche alfabeto, mentre un’altra
stema di Leida (B. a. Van GroninGen, “Projet d’unification parte ancora descrive le relazioni che uniscono le diverse
des systèmes de signes critiques”, in Chronique d’Égypte 7, informazioni, eventualmente provenienti da altri archivi.
1932, pp. 262-269) ha contribuito a ridurre notevolmente EAGLE ha affrontato questa eterogeneità sviluppando
la frammentazione presente nei testi, ma una nuova deriva come prima cosa un modello di metadati comune, in cui
si è verificata dagli anni 90 in poi quando, con l’arrivo di sono stati trasformati tutti i metadati raccolti dai diversi
Internet e del Web, gli archivi epigrafici hanno iniziato la archivi epigrafici. L’infrastruttura di aggregazione di EAGLE
loro conversione al digitale. Nonostante la definizione di è basata sul sistema D-NET (http://www.d-net.research-
uno standard per l’annotazione di documenti a carattere infrastructures.eu), sviluppato e consolidato dal CNR-ISTI
epigrafico (EpiDoc: http://sourceforge.net/p/epidoc/wiki/ nel corso di numerosi progetti internazionali. Il software
Home/) le comunità hanno per lo più operato in modo D-NET fornisce un insieme di servizi facilmente persona-
indipendente e senza nessuna linea guida condivisa, la- lizzabili per la raccolta di metadati, loro trasformazione,
sciando di fatto il panorama altamente frammentario. omogeneizzazione e indicizzazione per un motore di ricer-
Il progetto EAGLE mira proprio a riconciliare e riunifica- ca. Dopo la definizione del modello di metadati comune,
re sotto un’unica egida le varie comunità epigrafiche e il processo di aggregazione si compone di quattro fasi:
rendere i loro contenuti ricercabili da un unico punto di 1. Definizione delle trasformazioni dei metadati. In colla-
accesso, e a questo scopo ha sviluppato un’infrastruttu- borazione con gli esperti degli archivi sorgente, vengono
ra che consente l’aggregazione di tali contenuti e la loro definite (nel formato richiesto da D-NET) le regole struttu-
armonizzazione secondo un modello di dati condiviso, e rali e semantiche da utilizzare per trasformare i metadati in
permette infine di interrogare i dati sia attraverso il proprio entrata (basati sullo schema dell’archivio sorgente) nello
portale che attraverso Europeana. schema di metadati EAGLE.
2. Trasformazione e “pulizia” dei metadati. I metadati ven- Trismegistos 19
gono prelevati dagli archivi sorgente, di solito con proto-
colli di comunicazione standard, come FTP o OAI-PMH, e Trismegistos (http://www.trismegistos.org), iniziativa ospitata
vengono quindi trasformati in “oggetti EAGLE” utilizzando dall’Università di Lovanio, identifica edizioni distinte relati-
le regole definite alla Fase 1. ve alla stessa iscrizione, per mezzo di sofisticate tecniche di
3. Controllo di qualità dei metadati. I metadati in forma- disambiguazione. Queste informazioni vengono fornite a
to EAGLE sono controllati e validati per identificare errori EAGLE per evitare che a seguito di una interrogazione ven-
di trasformazione e possibili altri errori. Questo processo gano inserite nel risultato più “copie” della stessa iscrizione.
di controllo di qualità può portare alla ridefinizione delle
regole di trasformazione definite nella Fase 1 e alla ripeti- MediaWiki
zione della fase di raccolta (Fase 2).
4. Messa a disposizione dei metadati. I metadati (in for- EAGLE ha sviluppato anche una piattaforma MediaWiki
mato EAGLE) che superano la Fase 3 vengono indicizzati (http://www.eagle-network.eu/wiki/index.php/Main_Page),
per permettere interrogazioni sul portale EAGLE (alla Go- che ospita traduzioni, in una o più lingue moderne, delle
ogle) e vengono resi disponibili per la raccolta da parte iscrizioni contenute in EAGLE. L’aggregatore EAGLE racco-
di Europeana. glie anche tutte queste informazioni e le integra con le infor-
mazioni ricevute direttamente dagli archivi.

Sorgenti di dati EAGLE


Il modello comune di dati
EAGLE aggrega contenuti forniti da circa 20 diversi archivi
di tutta Europa. Mentre la maggior parte di questi forni- La necessità di supportare interrogazioni su un materiale
sce metadati basati sullo standard EpiDoc, alcuni archivi li così eterogeneo come quello raccolto dai vari archivi sor-
forniscono in formati diversi. Oltre agli archivi epigrafici, gente ha portato alla definizione di un modello dei dati in
EAGLE aggrega poi dati da altre due diverse fonti: pagine grado di mettere in relazione concetti e oggetti separati in
MediaWiki, contenenti traduzioni di iscrizioni e Trismegi- modo semplice e intuitivo. Il modello EACM (Epigraphy
stos Identifiers, contenenti informazioni relative a metadati Aggregation Conceptual Model) si basa su un numero li-
diversi che si riferiscono alla stessa iscrizione. mitato di entità base che permette comunque di esprimere
Qui di seguito descriviamo brevemente queste diverse tutte le diverse sfaccettature del materiale correlato alle
sorgenti. epigrafi, quali supporti fisici, testi, traduzioni, immagini e
altre informazioni di contesto, e consente all’utente di ef-
Archivi basati su EpiDoc fettuare interrogazioni sofisticate per recuperare con preci-
sione il materiale di interesse.
La maggior parte delle fonti di dati EAGLE fornisce edizio- Il modello EACM è costituito da un’entità root (la radice)
ni, cioè documenti epigrafici annotati secondo lo standard da cui è possibile creare istanze di quattro sotto-entità:
TEI/EpiDoc, che consente una descrizione digitale olistica (i) Artefact che contiene informazioni circa la natura fisi-
testo-centrica di un’iscrizione e di tutti i suoi aspetti corre- ca di un oggetto nel dominio epigrafico; (ii) Inscription
lati. Le edizioni EpiDoc vengono fornite come documenti che descrive la natura testuale e semantica di un testo
in formato XML, un formato flessibile ed elaborabile au- eventualmente presente su un Artefact; (iii) Visual repre-
tomaticamente, che è diventato lo standard di fatto per lo sentation che raccoglie tutte le informazioni relative alla
scambio di informazioni nel Web.

Archivi non basati su EpiDoc

In alcuni casi, per ragioni storiche o tecniche, alcuni dei


data providers di EAGLE esportano i propri dati come
documenti XML, ma non seguendo lo standard EpiDoc.
L’archivio Arachne, ad esempio, comprende una vasta col-
lezione di fotografie, disegni, schizzi e le scansioni di vo-
lumi antichi, e i metadati sono modellati secondo CIDOC
RM (http://www.cidoc-crm.org); l’archivio UbiEratLupa è
focalizzato sulla descrizione di monumenti e i dati sono
organizzati secondo uno schema XML proprietario; l’archi-
vio del Cyprus Institute, infine, si occupa principalmente di
letteratura e archeologia cipriota antica, concentrandosi
sulla modellazione 3D dei monumenti e dei siti archeo-
logici ed esporta i metadati sfruttando un proprio schema
(STARC) (http://www.cyi.ac.cy/starc/research-information/
starc-ongoing-projects-ri/item/310-starc-akgdc-archaia-
kipriaki-grammateia-digital-corpus.html).
2. CNR – Ricercatori del team EAGLE
20 natura visiva di un manufatto, che si tratti di una pietra, I workflow
un monumento o un oggetto che fornisce un contesto ad
altri oggetti epigrafici; (iv) Documental manifestation che In D-NET l’elaborazione dei dati viene specificata definendo i
contiene tutte le informazioni relative alla natura testuale workflow (cioè sequenze di passi elementari) e meta-workflow
di una iscrizione e ha due sotto-entità: la Transcription, che (cioè sequenze di workflow). Entrambi possono essere facil-
raccoglie le informazioni relative al testo dell’iscrizione, e mente configurati, programmati ed eseguiti attraverso l’inter-
la Translation, che raccoglie le traduzioni in lingue moder- faccia grafica di D-NET, mentre l’implementazione dei passi
ne del testo (interpretato) dell’iscrizione. elementari avviene scrivendo un codice che realizza l’esecu-
Tutte le informazioni da aggregare in EAGLE trovano il zione del procedimento necessario. Ciascun workflow realiz-
loro posto in una o più istanze di tali sotto-entità. za un compito specifico e ben definito, come la raccolta di
metadati, la trasformazione, l’indicizzazione, ecc.
Ad esempio, il meta-workflow per l’elaborazione dei meta-
L’infrastruttura di aggregazione e i workflow dati in formato EpiDoc consiste nella sequenza dei seguenti
workflow:
L’infrastruttura di aggregazione dati di EAGLE è basata sul • Collect (raccolta dei metadati originali da un archivio);
software D-NET, personalizzato per soddisfare le esigenze • Transform (trasformazione dei metadati nel formato
di EAGLE (fig. 3). I servizi di Collecting, Transforming e EAGLE);

3. L’implementazione D-NET per EAGLE

Cleaning sono stati definiti in modo da soddisfare i re- • Clean (verifiche di correttezza e allineamento seman-
quisiti degli archivi epigrafici sorgenti di EAGLE. Inoltre D- tico);
NET è stato ampliato con i servizi di elaborazione delle imma- • Index (creazione dell’indice per supportare interroga-
gini per supportare il servizio di riconoscimento di immagini. zioni e navigazione);
• OAI (trasformazione dei metadati EAGLE nel formato
Il processo di aggregazione richiesto da un harvester OAI-PMH).
Durante il passo di trasformazione i metadati raccolti
Esperti degli archivi sorgente e amministratori dell’infra- vengono uniformati nel testo mediante markup EpiDoc
struttura hanno definito insieme le regole per trasformare conforme al modello EAGLE, vengono decomposti in mol-
i metadati nativi nel formato EAGLE. Le regole di trasfor- teplici oggetti EAGLE (Artefact, Inscription, Transcription,
mazione coprono due aspetti: (i) un aspetto strutturale che Visual representation) e, poi, arricchiti delle informazioni
definisce la trasformazione dello schema; (ii) un aspetto fornite da Trismegistos e delle traduzioni ottenute attraver-
semantico che definisce la trasformazione dai vocabolari so EAGLE MediaWiki. I metadati finali vengono, infine,
locali a quelli di EAGLE. Operativamente, queste trasfor- indicizzati e resi disponibili per la ricerca e la navigazione
mazioni avvengono tramite “programmi” XSLT che opera- da parte degli utenti EAGLE.
no sui documenti XML in ingresso. Nel workflow OAI i metadati finali sono sottoposti a un’ul-
teriore elaborazione per estrarre il sottoinsieme di infor-
all’iscrizione inviata (se presente nel database e ricono- 21
sciuta). Nel modo Similarity Search l’utente riceverà una
lista di iscrizioni, in ordine di somiglianza, e cliccando su
un elemento della lista riceverà tutte le informazioni relati-
ve a quell’iscrizione.
Per supportare queste funzionalità, il software D-NET è
stato arricchito con la parte relativa all’elaborazione e in-
dicizzazione di immagini. Durante la fase di raccolta, tutte
le immagini provenienti da un archivio sorgente (incluse
quelle individuate da puntatori) vengono passate all’Image
Feature Extractor, il quale estrae dalle immagini le princi-
pali caratteristiche visuali, per essere inserite nell’indice. Al
momento della richiesta di riconoscimento (effettuata for-
nendo all’interfaccia l’immagine da riconoscere), il motore
di ricerca (CBIR-Content Based Image Retrieval) accede
4. L’Area della Ricerca CNR di Pisa all’indice ed estrae tutte quelle immagini che hanno carat-
teristiche visuali simili, mettendole in ordine di somiglianza.

mazioni richieste da Europeana, che viene quindi trasfor-


mato nel formato richiesto dal servizio harvester OAI-PMH *Andrea Mannocci, *Vittore Casarosa, *Paolo Manghi, *Franco
di Europeana. Zoppi, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienza e
Gli altri tipi di metadati (metadati non EpiDoc, dati da Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo”, Pisa
MediaWiki e Trismegistos) sono trattati con meta-workflow
molto simili a quello descritto.

Il supporto del portale e delle applicazioni

Come mostrato in fig. 3, le funzionalità dell’aggregato-


re vengono rese disponibili all’esterno tramite interfacce
specifiche. La principale interfaccia è search, che riceve
le interrogazioni fatte da un utente attraverso l’interfaccia
grafica del portale, e restituisce il risultato, ottenuto utiliz-
zando il motore di ricerca interno (Solr e Lucene: http://
lucene.apache.org/solr/). 5. La “nube” dei metadati
L’interfaccia grafica del portale supporta una “ricerca
semplice”, alla Google, e una “ricerca avanzata” in cui
l’utente può specificare il valore dei principali campi che
descrivono l’epigrafe, in modo da effettuare una ricerca
più selettiva. In entrambi i casi la richiesta dell’utente viene
trasformata in una chiamata all’interfaccia search, fornen-
do gli opportuni valori per i parametri della chiamata.
L’interfaccia search viene usata anche dall’applicazione
Storytelling, che mette a disposizione dell’utente strumen-
ti che permettono di creare storie attorno alle epigrafi, in
modo che il pubblico possa fruire in modo più facile e im-
mediato del ricco materiale messo a disposizione da EAGLE.
L’interfaccia OAI-PMH Publisher supporta le richieste di
metadati ricevute tramite il protocollo OAI-PMH, come
suggerisce il nome. In aggiunta a Europeana è quindi pos-
sibile per altre applicazioni esterne accedere al patrimonio 6. La Mobile Application
epigrafico di EAGLE utilizzando una interfaccia standard.
L’interfaccia Mobile Application supporta le richieste
dell’applicazione di riconoscimento immagini, che per- Bibliografia essenziale
mette a un utente di ottenere informazioni riguardo a una V. CaSaroSa, P. ManGhi, a. MannoCCi, e. riVero ruiZ, F. ZoPPi, “A Conceptual Model
iscrizione visibile (ad esempio in un sito archeologico o for Inscriptions: Harmonizing Digital Epigraphy Data Sources”, in EAGLE Interna-
tional Conference on Information Technologies for Epigraphy and Digital Cultural
in un museo o in un libro). Tramite questa applicazione Heritage in the Ancient World, Paris, September 29-30 and October 1 2014,
un utente può scattare una foto con un dispositivo mobile pp. 23-40
(Smartphone o Tablet) e inviarla al portale EAGLE speci- P. ManGhi, M. artini, C. atZori, a. Bardi, a. MannoCCi, S. la BruZZo, l. Candela, d.
CaStelli, P. PaGano, “The D-NET Software Toolkit: A Framework for the Realization,
ficando il tipo di riconoscimento desiderato. Nel modo Maintenance, and Operation of Aggregative Infrastructures”, in <http://www.
Exact Match l’utente riceverà tutte le informazioni riguardo emeraldinsight.com/journals.htm?issn=0033-0337>
22

1. Esempio di riconoscimento automatico, nell’immagine a destra, di un oggetto di interesse rappresentato nella foto a sinistra

Sistema di riconoscimento delle immagini sione Artificiale (o Computer Vision). I progressi ottenuti in
e mobile app questa disciplina hanno permesso lo sviluppo di numerose
di Giuseppe Amato*, Paolo Bolettieri*, Fabrizio Falchi*, Lucia applicazioni come il riconoscimento di oggetti, la lettura
Vadicamo* automatica di lettere e codici o l’orientamento e la guida
di robot.
Le tecniche di riconoscimento di oggetti (o Object Recogni-
La vista è uno dei sensi che maggiormente permette all’uo- tion) consentono di rilevare, automaticamente, la presenza
mo di interagire con il mondo, consentendogli di indivi- di un determinato oggetto all’interno di una sequenza di im-
duare oggetti o persone, di percepire i rapidi cambiamenti magini o video digitali. Tali tecniche vengono efficacemente
nell’ambiente circostante, di acquisire nuove informazioni. utilizzate in sistemi per l’annotazione automatica di video,
La peculiarità della visione umana non risiede nella pura l’organizzazione di archivi fotografici, la video sorveglianza
capacità di acquisizione delle immagini, che ormai è un e l’analisi di immagini mediche, solo per citarne alcuni.
processo perfettamente riproducibile artificialmente attra- Recentemente, l’affinamento delle tecniche di object re-
verso apparecchiature elettroniche quali scanner, fotoca- cognition ha dato un notevole contributo anche nel cam-
mere e videocamere. Anzi, i progressi nei campi scientifici po della conservazione e valorizzazione dei beni culturali,
e tecnologici hanno permesso addirittura di superare le come manifestato dalla realizzazione di numerosi sistemi
capacità visive dell’uomo in quanto a sensibilità, velocità di riconoscimento di quadri, statue, monumenti e edifici,
e risoluzione nell’acquisizione delle immagini. Ciò che, in- utilizzati prevalentemente all’interno di musei e città d’arte.
vece, contraddistingue la visione umana e ne rappresenta Difatti, se da un lato la via più diffusa e popolare per otte-
la principale potenzialità, è la capacità, del tutto naturale, nere informazioni su un’opera o un monumento è quella
di estrarre e interpretare il contenuto delle immagini, os- di effettuare una ricerca mediante l’uso di parole-chiave
sia di trasformare una mera rappresentazione luminosa in (quali l’autore, il titolo dell’opera o la sua collocazione),
informazione. dall’altro, la possibilità di cercare le stesse informazioni
La scienza che ha l’ambizioso obiettivo di simulare alcuni mediante l’uso di immagini (come una foto scattata dal
aspetti della visione umana, quali appunto l’acquisizione proprio cellulare) fornisce a turisti e studiosi uno strumento
e l’interpretazione delle immagini, prende il nome di Vi- di più facile e immediato utilizzo.

2. Esempio di funzionamento del sistema di riconoscimento visuale di iscrizioni antiche attraverso il portale web di EAGLE (<http://
www.eagle-network.eu/image-search/>)
Nell’ambito del progetto europeo EAGLE, i sistemi di al loro “contenuto visivo” e senza l’uso di metadati come 23
object recognition e di ricerca mediante l’uso di immagini il testo. L’idea cardine di tali sistemi è quella di trasformare
sono stati applicati, per la prima volta, per il riconosci- ciascuna immagine in un opportuno oggetto matematico,
mento automatico di iscrizioni antiche, offrendo un valido che viva in uno spazio metrico, ossia in uno spazio dove
strumento per la consultazione del materiale epigrafico sia possibile calcolare una funzione di distanza o similarità
contenuto nell’insieme di banche dati afferenti al progetto. tra gli oggetti. In tal modo un computer potrà automatica-
In questo contesto, la ricerca mediante immagini, rispet- mente confrontare tra di loro le immagini, giudicando la
to alla ricerca mediante l’uso di testo, ha il vantaggio di similarità del loro contenuto visivo, sulla base della similari-
offrire un accesso immediato alle informazioni riguardanti tà delle rispettive rappresentazioni matematiche. La fase di
quelle iscrizioni che non sono chiaramente leggibili o che ricerca all’interno di un dataset, avviene individuando una
si sono deteriorate nel corso del tempo. La ricerca di iscri- o più immagini le cui rappresentazioni matematiche siano
zioni mediante l’uso di immagini è stata resa fruibile sia at- le più simili a quella dell’immagine di query, che è l’imma-
traverso un’interfaccia web (http://www.eagle-network.eu/ gine usata dall’utente per effettuare la ricerca (fig. 4).
image-search/) che tramite un’applicazione per smartpho- La descrizione matematica delle immagini, usata nei si-
ne (disponibile gratuitamente sul Google Play Store). stemi di CBIR, generalmente viene costruita individuando
Per effettuare una ricerca per immagini tramite il portale delle proprietà o caratteristiche (feature) all’interno di cia-
EAGLE (fig. 2) è sufficiente caricare dal proprio computer scuna immagine. A ciascuna feature viene poi associato
(mediante la funzione “Browse”) un’immagine di un’iscri- un descrittore matematico, che nella maggior parte dei
zione di proprio interesse e cliccare sul tasto “Search”: una casi è un vettore numerico.
lista di risultati verranno proposti all’utente che, mediante Nel corso degli anni sono state definite e utilizzate diverse
un semplice click, potrà accedere alla scheda contente tut- tipologie di feature, tra cui quelle globali (come il colore,
ti i dettagli e le informazioni relative all’oggetto seleziona- la texture e la forma) e quelle locali (come i punti salienti di
to, come ad esempio il tipo di iscrizione, il materiale del un’immagine). Nel campo del riconoscimento di oggetti,
supporto, la trascrizione dell’iscrizione ed eventualmente le feature locali hanno avuto un maggior successo rispetto
la sua traduzione. a quelle globali, grazie alla loro efficacia nell’individua-
Per effettuare una ricerca tramite l’App di EAGLE, inve- zione di strutture locali delle immagini. Infatti, lo studio e
ce, basterà puntare la fotocamera del proprio smartpho- il confronto di tali strutture locali permette di identificare
ne verso un’iscrizione che si vuole riconoscere e scattare porzioni delle immagini che hanno un contenuto visivo
una foto; il sistema invierà la foto al server del portale molto simile e che quindi, con alta probabilità, rappresen-
EAGLE che effettuerà il riconoscimento e che, in tempo tano uno stesso oggetto.
reale, fornirà all’utente una scheda dettagliata dell’ogget- L’estrazione delle feature locali da un’immagine avviene in
to fotografato (fig. 3). L’applicazione per dispositivi mobili due fasi. Dapprima, vengono individuati dei punti salienti
rende estremamente semplice l’operazione di ricerca ed è dell’immagine, detti keypoint, che sono punti maggiormen-
perciò adatta non solo agli studiosi del settore, ma anche te rappresentativi e che, mediante l’uso di specifici algo-
a turisti e appassionati che avranno così la possibilità di ritmi, possono essere individuati in maniera ripetibile (fig.
ottenere, in pochi secondi, le informazioni su un’iscrizione 5). Successivamente, a ciascun keypoint viene associato
visibile, ad esempio, in un sito archeologico, in un museo, un descrittore matematico che riassume alcune statistiche
per strada o su di un libro. sulla luminosità dell’immagine in una porzione circostante
La ricerca delle iscrizioni tramite l’uso di immagini è re- il keypoint. Ciascuna immagine, alla fine di tale processo
alizzata tramite sistemi di Content Based Image Retrieval di estrazione, è rappresentata da un ampio insieme di de-
(CBIR), capaci di archiviare e reperire le immagini in base scrittori, la cui numerosità dipende dal numero di keypoint

3. Esempio di funzionamento del sistema di riconoscimento visuale di iscrizioni antiche tramite l’App di EAGLE
24 in letteratura, sono state introdotte delle tecniche di aggre-
gazione che permettono di riassumere, in un solo descrit-
tore, le varie informazioni contenute nei descrittori locali di
un’immagine. In questo modo ciascuna immagine è rap-
presentata da un unico descrittore e la comparazione tra
due immagini richiede il confronto di due soli descrittori.
Due importanti esempi di metodi di aggregazione sono
il Bag-of-Word (BoW) e il Vector of Locally Aggregated
Descriptors (VLAD). Entrambe queste tecniche effettuano
l’aggregazione mediante l’uso di un vocabolario visuale
(fig. 7). Il vocabolario visuale è ottenuto tramite tecniche
di clustering, tipicamente il k-means, su un vasto insieme
di descrittori locali estratti da numerose immagini. Le tec-
niche di clustering consistono nella suddivisione in gruppi
(detti cluster) degli elementi di un insieme, così che ciascun
gruppo contenga oggetti tra di loro molto simili, e nell’in-
4. Sistema di ricerca per similarità visuale: data una immagine dividuazione, per ciascun cluster, di un elemento rappre-
di query, si individua qual è quell’immagine, all’interno di un sentativo, detto centroide (fig. 8).
dataset, la cui rappresentazione matematica sia più vicina alla Nelle tecniche BoW e VLAD, i centroidi sono usati come
rappresentazione matematica della query
“parole” del vocabolario visuale usato nella fase di ag-
gregazione. In particolare, il vocabolario visuale viene
utilizzato per estrapolare delle statistiche riguardo alla
individuati nell’immagine. Generalmente, per ciascuna im-
magine, vengono estratti tra i 500 e i 2000 descrittori, a
seconda della tecnica e dei parametri utilizzati.
Tra le varie tipologie di feature locali, introdotte negli ulti-
mi quindici anni, le SIFT (Scale Invariant Feature Trasform)
sono senza dubbio quelle maggiormente utilizzate, grazie
alla loro comprovata efficacia nella descrizione e com-
parazione delle strutture locali delle immagini. Esse sod-
disfano molte delle proprietà che vengono ricercate per
la definizione di un buon descrittore, ossia robustezza e
invarianza a trasformazioni dell’immagine come traslazio-
ni, rotazioni, cambiamenti di scala, piccole deformazioni
o variazioni di illuminazione.
Il confronto tra due immagini avviene ricercando, auto-
maticamente, coppie di feature locali che siano corrispon-
denti (si veda ad esempio la fig. 6). Tale confronto, per
quanto molto efficace, è un processo notevolmente costo-
so in quanto richiede il confronto di ciascun descrittore di
una prima immagine con ciascun descrittore di una secon-
da immagine. Dato che ogni immagine contiene migliaia
di feature locali, tale modo di procedere non è adatto al
confronto di migliaia o milioni d’immagini, come nel caso
della ricerca all’interno di un vasto database.
Al fine di rendere scalabile la ricerca per similarità visuale,

distribuzione dei descrittori locali all’interno di ciascuna


immagine. Nel caso del BoW, ciascun descrittore locale
viene associato alla parola visuale ad esso più vicina, e
ciascuna immagine viene rappresentata mediante l’isto-
gramma delle occorrenze delle parole visuali nell’imma-
gine. Nel caso del VLAD, i descrittori non solo vengono
associati alle parole visuali ad essi più vicine, ma per cia-
scuna parola visuale viene calcolata anche la somma dei
residui, ossia la somma delle differenze tra il centroide e
i descrittori ad esso associati. Tale quantità permette di
catturare maggiori informazioni, rispetto al BoW, sulla di-
5. Esempio di feature locali estratte da un’immagine: i punti al stribuzione dei descrittori all’interno delle immagini.
centro di ciascun cerchio colorato sono i keypoint dell’immagine Nel contesto del riconoscimento di iscrizioni antiche, sono
25

7. Raffigurazione delle varie fasi del processo di aggregazione delle feature locali mediante le tecniche BoW e VLAD

state testate entrambe le tecniche BoW e VLAD. Quest’ul-


tima ha mostrato i migliori risultati permettendo di ricono-
scere, in circa il 70% dei casi, l’iscrizione rappresentata
in un’immagine di query. Tali risultati sono molto soddi-
sfacenti dato che la ricerca viene effettuata in un archivio
che contiene centinaia di migliaia di oggetti e che per
molte iscrizioni si hanno a disposizione solamente una o
due immagini.
L’occhio umano, sebbene sia più preciso di un computer
nel confrontare due sole immagini e nel capire se esse
contengono uno stesso oggetto, impiegherebbe giorni,
se non settimane e mesi per confrontare una così grande
mole di dati. Non resta quindi che approfittare dei pro-
gressi ottenuti nel campo del riconoscimento visuale e uti-
lizzare l’App di EAGLE: basterà una foto per poter cono-
scere meglio la storia che si cela dietro un’iscrizione antica
e avere accesso a tutte quelle informazioni che epigrafisti
e studiosi del settore hanno pazientemente raccolto nel
corso degli anni.

6. Esempio d’individuazione, all’interno di due immagini,


di coppie di feature locali tra di loro corrispondenti *Giuseppe Amato, *Paolo Bolettieri, *Fabrizio Falchi, *Lucia
Vadicamo, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di
Scienza e Tecnologie dell’Informazione “A. Faedo”, Pisa

Bibliografia essenziale

Tutte le foto delle iscrizioni utilizzate nelle figure sono consultabili all’indirizzo
http://www.eagle-network.eu/
h. JéGou, M. douZe, C. SChMid, P. PéreZ, “Aggregating local descriptors into a com-
pact image representation”, in Computer Vision and Pattern Recognition (CVPR),
2010 IEEE Conference on, pp. 3304-3311
S. lloyd, “Least squares quantization in PCM”, in IEEE Trans. Inform. Theory 28,
1982, pp. 129-137
d. lowe, “Distinctive Image Features from Scale Invariant Keypoints”, in Interna-
tional Journal of Computer Vision 60(2), 2004, pp. 91-110
J. SiViC, a. ZiSSerMan, “Video Google: a text retrieval approach to object matching
8. Esempio di suddivisione di un insieme di dati in tre cluster, in videos”, in Computer Vision, 2003. Proceedings. Ninth IEEE International Con-
mediante l’utilizzo dell’algoritmo di k-means ference, vol.2, pp.1470-147
26
SPECIALE SIBARI

1. Sibari. Planimetria schematica dell’area di “Parco del Cavallo” con individuazione del progetto delle cd. Trincee Drenanti: pozzetti P
e vasche V (elaborazione A. Tosti)

Lo splendore di Sibari Una serie tanto paradossale di eccessi non può essere altro
di Pier Giovanni Guzzo* che frutto di propaganda contraria. La quale diventa chiara
se confrontiamo questa tradizione sfavorevole a Sibari con
quella, del tutto inversa, che esalta la virtù e il coraggio dei
Fondata sullo Ionio, tra il corso di due fiumi, in un pae- Crotoniati, istruiti dall’insegnamento di Pitagora. Quest’ul-
saggio paludoso, Sibari deve la propria fama alla sconfitta timo si era rifugiato a Crotone per sfuggire alla tirannide
che le infersero i Crotoniati. Questi, guidati da Milone, che Policrate aveva imposto a Samo. Nella città italiota Pi-
vincitore a Olimpia, dopo una sanguinosa battaglia sul tagora predicava l’armonia: la quale reggeva le sfere cele-
fiume Traeis, assediarono la città, la conquistarono e sulle sti e la vita umana con lo scandito equilibrio di una musica
sue rovine si tramanda deviassero il corso dei fiumi. Così temperata. L’obbedienza ai precetti pitagorici, rendendo gli
che non ne rimanesse traccia né vi si potesse più abitare. uomini equilibrati e quindi virtuosi, ne rafforzava l’animo:
Sibari era considerata sede di ogni vizio: a cominciare di modo che fu agevole la loro vittoria sui viziosi Sibariti.
dall’abitudine dei suoi abitanti di non assistere mai né al Tanto più che la loro cavalleria, più avvezza a danzare al
tramonto né all’alba. In quanto già impegnati in feste e suono del flauto che a combattere, fu immediatamente di-
cene oppure ancora sprofondati nel sonno. Sonno faci- stratta dalla battaglia ad opera dei flautisti crotoniati.
litato dai materassi imbottiti di petali di rose: e se uno di Se fin qui la tradizione è concorde, è opportuno cercare di
quei petali si fosse piegato se ne sarebbero lamentati. I ricostruire una diversa realtà. In quanto già una così netta
giovani trascorrevano l’estate bagnandosi nelle acque di contrapposizione tra Bene, Crotone, e Male, Sibari, risulta
una grotta: intanto si svolgevano feste, allietate dal vino sospetta. Senza considerare che Crotone risultò vincitrice:
che giungeva per mezzo di apposite canalizzazioni e da e, come si sa, la storia è scritta da chi vince. Pitagora
cibi preparati da cuochi, premiati per le loro invenzioni è stato il capostipite di una scuola, filosofica ma anche
culinarie. Le signore erano avvertite con un anno d’anti- politica, durata fino al IV secolo a.C. E al suo influsso si
cipo delle principali ricorrenze festive, così che potessero deve la tradizione favorevole al pitagorismo delle origini,
preparare i lussuosi abiti e i relativi ornamenti necessari ivi compresi i motivi della guerra tra Crotone e Sibari. Il
per parteciparvi degnamente. Tutta la città era destinata tutto all’interno di una visione che magnificava il governo
al piacere: dalle vie ombreggiate da alberi erano banditi pitagorico, garante della prosperità in opposizione alla
i galli, rumorosi annunciatori dell’alba, e gli artigiani che debolezza di quanti non si allineassero a quei precetti.
producevano rumori con i propri attrezzi. Da altre fonti letterarie abbiamo informazioni che ci aiuta-
no nel ricostruire una realtà più sfumata. Sibari dominava resti che ce ne rimangono mostrano splendidi rilievi figu- 27
su quattro popoli e venticinque città, quindi su un ampio rati, rappresentati nelle accurate forme d’influsso ionico, e
territorio; era in rapporti con Mileto, posta in Asia Mino- membrature architettoniche documentano lo stile dorico.
re; aveva fondato Poseidonia, Laos e Skidros sulla costa La fama di Sibari è durata fino a noi grazie alla tradizione
tirrenica. Si può quindi ricostruire che Sibari avesse, dalla che ne ricordava solamente, e partigianamente, gli aspetti
propria fondazione avvenuta intorno al 710 a. C., allarga- negativi: una critica più serena e la ricerca archeologica
to fino a Poseidonia il bacino dal quale traeva risorse e nel ce ne restituiscono un’immagine più realistica. Quanto
quale praticava scambi con le popolazioni indigene, così si è finora ritrovato nell’antico sito non permette di com-
da acquisire materie prime (dal legname, ai minerali, agli provare archeologicamente quella fama: ma, adesso, lo
schiavi) e vendere prodotti finiti. Le materie prime venivano splendido insieme delle terrecotte architettoniche appena
poi avviate verso la Grecia e fino a Mileto. Sibari rappre- scoperte può costituire l’inizio di una profonda modifica
sentava la cerniera tra un territorio ricco di risorse naturali nella percezione contemporanea. Lo splendore dell’antica
e le città greche di madrepatria e della Ionia asiatica, nel- città è davanti a noi.
le quali quelle derrate venivano richieste per soddisfare
ai bisogni di una vita sociale sempre più complessa. Un
tale ruolo non poteva non arrecare ricchezze a Sibari. E, *Pier Giovanni Guzzo, Istituto Nazionale di Archeologia e Storia
insieme a questi aspetti positivi, non mancava il desiderio dell’Arte
di sostituirsi ad essa da parte della confinante Crotone.
Uno specifico effetto dei rapporti intrattenuti da Sibari con Bibliografia essenziale
le città della Ionia asiatica è stato la trasmissione del lusso
nell’abbigliamento: ne abbiamo informazione nelle fonti aa. VV., Sibari e la Sibaritide, AttiTaranto XXXII (1992), Taranto 1993
J. Bérard, La Magna Grecia. Storia delle colonie greche dell’Italia meridionale,
a proposito dello sfarzoso costume dei cavalieri sibariti. Torino 1963 (trad. it. di: La colonisation grecque de l’Italie méridionale et de la
E sappiamo di un sibarita, Alcistene, che si fece confe- Sicile dans l’antiquité. L’histoire et la légende, Paris 1957)
G. delia, t. MaSneri, Sibari: archeologia, storia, metafora, Castrovillari 2013
zionare da tessitori di Mileto un mantello intessuto con le t. J. dunBaBin, The Western Greeks. The History of Sicily and South Italy from the
rappresentazioni di Susa, Persepoli e Sibari, oltre che con Foundation of the Greek Colonies to 480 B.C., Oxford 1948
P. G. GuZZo, “Osservazioni sull’impero di Sibari, in Il mondo enotrio tra VI e V
la figurazione di se stesso. C’è da dire che questa moda secolo a.C., Atti dei seminari napoletani (1996-1998), a cura di M. BuGno-C.
orientale non fu recepita solamente da Sibari: anche a MaSSeria, Napoli 2001, pp. 77-81
a. PoloSa, Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide: il medagliere, Paestum 2009
Crotone abbiamo notizia che gli ambienti pitagorici si op- G. PuGlieSe Carratelli, “Le vicende di Sibari e Thurii, in Atti e Memorie della Società
posero alla sfarzo, in specie nell’abbigliamento femminile. Magna Grecia, 1972-1973, pp. 17-33

Sibari si può ritenere non abbia praticato costumi lussuosi


più di quanto la tendenza del tempo richiedesse: né che
i suoi abitanti fossero più ignavi dei loro contemporanei. Nuovi ritrovamenti di età arcaica a Sibari
Abbiamo notizia di due vincitori a Olimpia: uno di essi ci di Alessandro D’Alessio*, Simone Marino*, Adolfo Tosti*
è conosciuto da un’iscrizione, ritrovata negli anni ‘60 del
secolo scorso. Ne consegue che è possibile vi siano stati
anche altri vincitori, non solo a Olimpia ma anche in altri A Sibari (Cassano all’Ionio – CS), nell’area archeologica
agoni panellenici, dei quali si è perduta, o non si è ancora di “Parco del Cavallo”, i lavori recentemente condotti dal-
recuperata, memoria. Inoltre è tramandato che i Sibariti la ex Direzione (ora Segretariato) Regionale per i Beni Cul-
avevano organizzato giochi atletici nella propria città. turali e Paesaggistici della Calabria e dalla Soprintenden-
Quel che è sicuro è che il disporre delle risorse di un territo- za Archeologi(c)a della Calabria per la realizzazione del
rio esteso ha favorito la crescita della città. E che sia stato il nuovo sistema di emungimento dell’acqua di falda (c.d.
desiderio di Crotone di sostituirsi a Sibari come beneficiaria Trincee Drenanti), in sostituzione del vecchio e glorioso
a condurre alla guerra. Così che questa, mossa da intenti well-point precedentemente in uso, hanno consentito, gra-
economici e di potere (come sono tutte le guerre, se se ne zie allo scavo di una serie di saggi di limitata estensione,
analizzano freddamente i moventi), è divenuta, nella tradizio- di acquisire una notevole quantità di dati e nuove cono-
ne monopolizzata dai vincitori, la vittoria del Bene sul Male. scenze sul palinsesto archeologico del sito: quello delle tre
Già l’estensione per la quale si scaglionano i ritrovamenti città sovrapposte e compenetrate di Sybaris arcaica, Thurii
databili prima del 510 a.C., quando Sibari fu distrutta, classica ed ellenistica e Copia romana**.
testimoniano dell’importanza della città. La varietà dei Avviato a ottobre 2014 sotto la Direzione Lavori dell’arch.
reperti documenta l’ampiezza dei rapporti che Sibari in- Angela Canale della Soprintendenza, con il supporto
tratteneva: dall’Etruria ai centri della Ionia asiatica, a tutti operativo di chi scrive (A. D’Alessio e S. Marino con la
i principali della Grecia propria. Un ornamento in oro e collaborazione di A. Tosti) e di un nutrito gruppo di pro-
argento dell’orlo di una veste da cerimonia ci parla del fessionisti, questo delicato intervento poteva contare sulla
lusso dell’abbigliamento. Sibari è stata la prima città di preliminare sperimentazione del nuovo sistema già attuata
Magna Grecia a coniare monete: segno che l’economia nel vicino cantiere di “Prolungamento Strada” tra il 2012
vi si era sviluppata tanto da richiedere valori d’uso e non e il 2014 (Progetto SPA 23.1). Proprio l’esperienza e le co-
più solo di scambio. La ricerca archeologica ha, finora, re- noscenze acquisite nel corso di quel primo lavoro si sono
cuperato solamente parti della decorazione di edifici pub- rivelate difatti determinanti per la realizzazione del medesi-
blici: a causa evidente della distruzione sofferta ad opera mo impianto anche al “Parco del Cavallo”. Il rinvenimento
dei Crotoniati vincitori e della continua sopravvivenza di di numerose e importanti strutture murarie e altre evidenze
forme urbane nello stesso sito fino al VI-VII secolo d.C. I archeologiche a “Prolungamento Strada”, lungo i lati del-
28 le grandi plateiai (strade maggiori) del reticolo viario e di certo – come si è del resto constatato – che le loro
urbano progettato da Ippodamo di Mileto all’epoca della sedi sono cresciute progressivamente in altezza solo per
fondazione di Thurii (444/443 a.C.), seppur nella versione sovrapposizione di livelli/strati di terra e mai con interpola-
basolata di età romana (fine I secolo a.C.-VI secolo d.C.), zione di strutture permanenti. Più in profondità, invece, in
aveva già indotto, ad esempio, a un radicale riposizio- corrispondenza dei livelli di Sybaris arcaica, l’assetto topo-
namento dei vari elementi tecnici e infrastrutturali previsti grafico e monumentale della città resta fondamentalmente
(dreni principali e dreni secondari, vasche di raccolta delle sconosciuto, e comunque esso dovrebbe o sembra avere
acque). Dai risultati lì emersi era apparsa in primo luogo poco o nulla a che fare con quello dell’impianto thurino/
chiara la necessità di “allontanarsi” dagli spazi edificati copiense, tanto che la probabilità di intercettare strutture
delle città di Copia e Thurii, in quanto spazi riservati al o resti monumentali della polis arcaica è indubbiamente
costruito, di permanenza, attività e vita degli antichi, per più elevata. Ed è esattamente quanto si è potuto verifica-
“accedere” invece a quelli della viabilità e circolazione, in re – come vedremo – nello scavo per l’alloggiamento dei
quanto riservati essenzialmente al flusso e al transito. Dal pozzetti di ispezione delle c.d. Trincee Drenanti al “Parco
che è scaturita la scelta di ricollocare l’alloggiamento sia del Cavallo”, dove la situazione e consistenza stratigrafi-
delle vasche di raccolta che dei dreni principali del sistema ca, soprattutto in termini di quote e densità topografico-
di emungimento dell’acqua proprio in corrispondenza e monumentale, è in parte diversa da quella riscontrabile al
al di sotto degli assi stradali. Le probabilità di intercetta- “Prolungamento Strada”.
re strutture databili a partire dal V secolo a.C. nei livelli
sottostanti le grandi plateiai – e dunque la possibilità di A. D., S. M.
limitare al massimo l’impatto sul palinsesto archeologico
– apparivano d’altro canto decisamente minori rispetto a
quanto può verificarsi nelle zone adiacenti o contermini, Preceduti da un’accurata pulizia di vari settori dell’area
ai margini delle strade stesse. Come già detto, benché ancora interessati dalla presenza del fango depositatosi
le si osservi oggi nella versione di età romana, le strade a seguito dell’esondazione del Crati del gennaio 2013,
rispettano infatti l’impianto viario ippodameo, ed è quin- e quindi da una sistematica campagna di indagini geo-

2. Sibari, “Parco del Cavallo”. Grande plateia A, vista da Sud (foto A. Tosti)
29

3. Sibari, “Parco del Cavallo”. Scavo pozzetto P1: muro in blocchi di età arcaica (foto A. Tosti)

fisiche (radar e magnetiche) e carotaggi meccanici lungo


le plateiai A e B, gli scavi per la realizzazione delle nuove
condotte drenanti hanno preso avvio con il rilievo in sca-
la di dettaglio e la quotatura delle porzioni di basolato
stradale destinate a essere rimosse per l’inserimento degli
elementi del nuovo sistema di emungimento dell’acqua, al
fine di consentirne la perfetta rimozione e il miglior rimon-
taggio al termine dei lavori.
Le attività archeologiche hanno interessato complessiva-
mente 14 saggi tra pozzetti e vasche, di dimensioni rispet-
tivamente pari a m 3x3 e 4x4 ca., di cui 9 (8 pozzetti e 1
vasca di accumulo) lungo la plateia A, e 5 (4 pozzetti e 1
vasca) lungo la plateia B. I saggi sono stati posizionati a
una distanza reciproca di m 50 ca. Le operazioni di scavo
si sono rilevate a tratti difficoltose, proprio a causa della
costante risalita dell’acqua di falda, ma senza che ciò infi-
ciasse la corretta metodologia di scavo archeologico, con-
sentendo la chiara e certa individuazione delle stratigrafie
e delle eventuali strutture murarie associate, oltre al recu-
pero di reperti e altri dati utili alla lettura e interpretazione
delle sequenze cronologiche di epoca antica.
Sostanzialmente, le stratificazioni saggiate appaiono rego-
lari e omogenee sotto entrambe le plateiai A e B, e possono
essere schematicamente ricondotte a tre ambiti principali di
appartenenza: basolato stradale di età romana e relativi
4. Sibari, “Parco del Cavallo”. Scavo pozzetto P2: struttura in strati di “allettamento”; sottostanti livellamenti/innalzamen-
pietre/ciottoli di età arcaica (foto A. Tosti) ti delle sedi viarie di epoca classica, ellenistica e ancora
30

5. Sibari, “Parco del Cavallo”. Scavo pozzetto P7: struttura


muraria in pietre/ciottoli ed elevato in blocchi di età arcaica 6. Sibari, “Parco del Cavallo”. Scavo pozzetto P3: rinvenimento
(foto A. Tosti) delle terrecotte architettoniche di età arcaica (foto A. Tosti)

romana; strati e strutture murarie – dove presenti – di età a bande, le coppe ioniche del tipo B2, le coppe a filetti
arcaica e/o livelli precedenti la fondazione di Sybaris. Tra e la coroplastica architettonica (v. infra) per i livelli di età
i più significativi reperti diagnostici ai fini dell’attribuzione coloniale arcaica, specialmente al di sotto della plateia A.
cronologica dei diversi contesti si segnalano: le sigillate Sappiamo del resto che questa strada fu impiantata sopra
italiche con bolli in planta pedis o bolli circolari, gli orli di una paleo-duna sabbiosa emergente rispetto alla piana di
anfore Dressel 1A e le ceramiche a pasta grigia e a pareti Sibari, la cui presenza aveva costituito un fattore condizio-
sottili per le fasi di età romana; il vasellame a vernice nera nante già all’epoca della fondazione della colonia achea.
e a figure rosse per l’età classica ed ellenistica; il vasellame Difatti, mentre i livelli riferibili alle fasi arcaiche si ritrovano
a figure nere, i frammenti di crateri laconici, il vasellame generalmente a m 3-4 sotto quelli di età romana imperiale –

7. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sima fittile con pseudo-antefissa cd. “a corna” e decorazione policroma, dallo scavo del pozzetto P3
(foto A. D’Alessio)
31

8. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sima fittile con pseudo-antefissa cd. “a corna” e decorazione policroma, dallo scavo del pozzetto P3
(foto A. D’Alessio)

il che rende quasi impossibile, se non con grandissimi sforzi era esposta, ma con ogni probabilità anche in ordine alla
economici, strappare all’acqua e al fango i pochi brandelli ormai cessata irrigimentazione del corso del Crati.
delle strutture arcaiche sepolte (come verificatosi nei vecchi Più in particolare, tra le strutture e gli altri resti monumen-
scavi Guzzo e in quelli più recenti condotti a “Casa Bianca” tali individuati si segnalano quelli scoperti in corrispon-
da Emanuele Greco) –, diversamente, in corrispondenza denza della plateia A a una profondità compresa tra m
delle dune emergenti (sotto la plateia A, appunto, e nello 0,70 e 1,30-1,50 sotto il basolato stradale. Procedendo
stesso quartiere di “Casa Bianca” presso la Porta c.d. Ma- da N a S (ovvero dal settore immediatamente esterno alla
rina), lo spessore della stratigrafia di epoca posteriore al romana Porta Nord in direzione del centro urbano) si è
510 a.C. (distruzione di Sybaris) si riduce a tal punto che così scoperta, all’interno del saggio per la realizzazione
il rinvenimento di evidenze di epoca arcaica può verificarsi del pozzetto P1, la facciavista di un primo, possente muro
anche a una profondità di poco superiore, se non inferiore, a secco costituito da tre filari sovrapposti di blocchi di pie-
a un metro rispetto ai livelli di età thurina e romana. tra calcarea di forma parallelepipeda, poggianti su una
E’ questo il fortunato caso dei ritrovamenti effettuati nel risega realizzata con lo stesso tipo di pietre, a costituire lo
corso dei recenti scavi, laddove i saggi praticati per la re- zoccolo di fondazione di un edificio di dimensioni, forma
alizzazione di alcuni pozzetti di ispezione della condotta e funzione al momento non definibili. Tutti i materiali asso-
drenante, lungo un medesimo asse sulla linea di mezzeria ciati si datano in età arcaica e il muro presenta, alla sua
della plateia A, hanno consentito di mettere in luce strut- sommità e immediatamente al di sopra in stato di crollo/
ture murarie in situ ed elementi in stato di crollo o depo- disfacimento, i cospicui resti dell’elevato in mattoni crudi
sizione/dismissione volontaria risalenti al VI secolo a.C., misti al legno carbonizzato del sistema di copertura.
obliterati da uno spesso strato alluvionale riferibile alle Poco più a S, nello scavo per l’apertura del pozzetto P2, al
susseguenti esondazioni del Crati verificatesi dopo la di- di sotto di un potente “accumulo” di frammenti di tegole e
struzione di Sybaris. La “leggendaria” deviazione del fiume in associazione a materiali pure databili in epoca arcaica,
sulla città da parte dei Crotoniati dopo questo catastrofico sono emersi i resti di una seconda struttura realizzata con
evento, può essere dunque letta come una sorta di meta- grandi pietre/ciottoli fluviali (ne è visibile un’unica assise),
fora non solo del costante rischio idrogeologico cui essa probabilmente pertinente a una sottofondazione. In parte
32 simile risulta del resto quanto rinvenuto all’estremità oppo- oltre i limiti N e S del saggio, fra cui si segnalano anche
sta della plateia A, quasi all’incrocio con la B, nel saggio alcuni frammenti plastici figurati (zampa e coda di animale,
praticato per la realizzazione del pozzetto P7, dove due reale o fantastico), ne attestano inoltre una distribuzione –
strutture in pietre/ciottoli reciprocamente legate a forma di e quindi l’estensione della struttura originaria di pertinenza
L costituiscono lo zoccolo di fondazione aggettante di un – decisamente maggiore rispetto a quanto messo in luce,
elevato in blocchi squadrati di pietra arenaria (alt. m 0,20, ovvero al di sotto del piano stradale non rimosso.
lungh. m 0,95 ca.). Uno sconvolgimento antico della stra- Vale dunque la pena soffermarsi brevemente su questo
tigrafia e i blocchi mancanti paiono indicare la distruzione straordinario rinvenimento, il cui studio esaustivo è attual-
e parziale spoliazione della struttura, che conserva pure mente in corso da parte di chi scrive, anche in ordine alla
traccia di un piano di calpestio in calce e sabbia al livello possibile ricostruzione del tetto e dunque dell’edificio di
della risega di fondazione. Anche qui il materiale rinvenu- pertinenza. A tutt’oggi, le nostre conoscenze sulla decora-
to in quota con le strutture murarie è arcaico. zione architettonica (e quindi in parte sull’architettura) di
età arcaica a Sibari e nella Sibaritide erano di fatto limitate
S. M., A. T. a un unico frammento sporadico di sima trovato nel 1972
al “Parco del Cavallo” e ai pochi frustuli dal santuario di
Timpone Motta a Francavilla Marittima e da siti minori del
Ma fra i ritrovamenti più importanti e significativi effettuati territorio (ad esempio da loc. Pantuoni-Tesori di Montalto
sotto la plateia A vi è certamente quello all’interno dello Uffugo, dal Piano della Tirena e da Cozzo Michelicchio).
scavo per l’apertura del pozzetto P3, di nuovo verso N. Qui, Ora, l’inaspettato rinvenimento a Sibari di diverse decine tra
a una profondità di appena m 0,80 sotto il piano strada- frammenti ed elementi interi di sime e lastre di rivestimen-
le romano e a ridosso della parete orientale del saggio, è to in terracotta decorata a stampo e policroma, viene ad
stato intercettato un potente “accumulo” (in stato di crollo o arricchire di colpo e immensamente questa sfera di cono-
dismissione/deposizione volontaria?) costituito da una gran scenza, gettando finalmente luce non solo sulla produzione
quantità di tegole e coppi pentagonali e da numerose terre- coroplastica architettonica di una fra le più potenti poleis di
cotte architettoniche, sia frammentarie che intere, riferibili al Magna Grecia, bensì anche e conseguentemente sulla più
sistema di copertura (tetto) di un edificio verosimilmente di ampia produzione di genere di ambito acheo e magno-gre-
culto di Sybaris. La chiara prosecuzione degli elementi fittili ca in senso lato (Crotone, Kaulonia, Metaponto, Poseidonia,

9. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sime fittili dallo scavo del pozzetto P3: sistema di posizionamento e montaggio in opera (foto A. D’Alessio)
33

10. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sima fittile dallo scavo del pozzetto P3: tecnica e modalità di fabbricazione (foto A. Tosti)

ecc.), con significative ripercussione anche rispetto a taluni


monumenti e contesti della madrepatria (Olimpia, Delfi).
Si tratta come detto di numerosi elementi riferibili sia a
sime rampanti (certamente riconoscibile il geison obliquo
di uno spiovente di sinistra), tutti dotati di pseudo-antefisse
“a corna” e decorati da una successione di modanature
con motivi a rilievo costituite da un meandro di corona-
mento bianco-nero, da un tondino a riquadri risparmiati
alternati a riquadri neri delimitati da brevi segmenti verti-
cali, e da un sottostante kyma dorico a linguette/baccel-
lature alternativamente rosse (o risparmiate) e nere, sia a
lastre o cassette di rivestimento delimitate in alto da un
robusto tondino a riquadri del tipo precedentemente de-
scritto, cui seguono una fascia con guilloche bianco-nera
semplice in basso rilievo da cui pendono, sotto un breve
listello a fondo rosso, due regulae plastiche a quattro gut-
tae colorate in rosso e motivo dipinto a denti di lupo neri
alternati a metope con rosette a otto petali risparmiati sul
11. Sibari, “Parco del Cavallo”. Lastra fittile con decorazione fondo dipinto in nero, e ancora un listello di base con me-
policroma dallo scavo del pozzetto P3: si notino i segni per il andro a rilievo e bianco-nero. Molti pezzi presentano inol-
posizionamento e montaggio in opera (foto A. Tosti) tre, sul retro, segni alfabetici e/o di altro genere riferibili alle
34

12. Sibari, “Parco del Cavallo”. Frammenti di sime fittili (pseu-


do-antefisse c.d. “a corna”) con decorazione policroma, dallo
scavo del pozzetto P3: si noti il segno (qui alfabetico) per il 13. Sibari, “Parco del Cavallo”. Frammenti di terrecotte a figu-
posizionamento e montaggio in opera (foto A. Tosti) razione plastica: coda e zampa di leone? (Foto A. D’Alessio)

modalità di posizionamento e montaggio degli elementi in quadramento tipologico, stilistico e cronologico di que-
opera, la cui tecnica di fabbricazione a porzioni assemblate ste meravigliose terrecotte architettoniche, ma possiamo
è invece ben riconoscibile da una serie di altre tracce. certamente affermare che tanto le sime, quanto e ancor
Non è questa la sede per discutere in dettaglio dell’in- più le lastre di rivestimento rimandano da presso ad altre

14. Sibari, “Parco del Cavallo”. Ceramica di età arcaica dallo scavo del pozzetto P3 (foto A. Tosti)
sull’architettura di età arcaica e i suoi processi formativi non 35
solo a Sibari, ma in tutta la Magna Grecia.

A. D.

Da ultimo restano da citare, fra quelli più rappresentati-


vi, i rinvenimenti di altre strutture murarie e materiali di
età arcaica al di sotto della plateia B e dei livelli di età
romana e classico-ellenistica, in particolare nei saggi
aperti per la realizzazione dei pozzetti P12 e P13. Si trat-
ta rispettivamente di due grandi blocchi di calcarenite (m
1,16x0,60x0,50) accostati sui lati lunghi, scoperti nell’an-
golo sud-est del saggio a m 1 sotto il basolato stradale,
15. Sibari, “Parco del Cavallo”. Scavo pozzetto P12: muro in poggianti direttamente sul vergine e ipoteticamente riferi-
blocchi di età arcaica (foto A. Tosti) bili al grande tempio arcaico da cui provengono gli ele-
menti di fregio con raffigurazione scolpita di processione/
danza rituale reimpiegati in età romana nella costruzione
produzioni di ambito acheo-coloniale (crotoniate e non del cd. Emiciclo-Teatro (ora al Museo di Sibari), e ancora
solo) di pieno VI secolo a.C. se non più antiche (si vedano di brevi tronconi murari composti da un unico allineamen-
ad esempio il frammento di lastra inv. 117590 del tipo to di pietre/ciottoli del tipo già precedentemente descritto.
“Olimpia tetto 38” al Museo Archeologico Nazionale di
Crotone, alcune sime e cassette del “tipo Neutsch” del S. M., A. T.
Museo Nazionale della Siritide a Policoro, e ancora le di-
verse antefisse “a corna” da Crotone e Poseidonia). In tal
senso, ancor più sorprendente e diretto appare del resto il *Alessandro D’Alessio, Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il
confronto con gli analoghi elementi pertinenti al tetto 30 Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma
di Delfi, la cui attribuzione a un non meglio noto thesauros *Simone Marino, Soprintendenza Archeologia della Calabria
crotoniate arcaico (580-560 a.C.), o comunque a botte- *Adolfo Tosti , Collaboratore Soprintendenza Archeologia della
ghe achee di ambito sibarita-crotoniate, è stata da tempo Calabria
ipotizzata e recentemente ribadita. Qui, la ricostruzione in-
tegrale (anche in base al confronto con le cassette del tetto
38 di Olimpia) di una complessa lastra di rivestimento si **Un particolare ringraziamento vogliamo esprimere all’ex Diret-
rivela praticamente identica a quelle ora rinvenute a Siba- tore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria,
ri, lasciando spazio alla suggestione che il tetto 30 di Delfi arch. Francesco Prosperetti, e alla ex Soprintendente Archeologa
possa essere riferito a un thesauros dei Sibariti, eventual- della Calabria, dott.ssa Simonetta Bonomi
mente eretto per ospitare gli strigili d’oro che essi avreb-
bero donato al santuario di Apollo (Teopompo, FGrH 115
F 248 = Ateneo XIII, 605a-d). D’altro canto, anche le
antefisse “a corna” del tetto 30 di Delfi, come e ancor più Bibliografia essenziale
le citate cassette del tetto 38 di Olimpia (pure identiche G. aVerSa, I tetti achei. Terrecotte architettoniche di età arcaica in Magna Grecia.
alle nostre) e le sime con pseudo-antefisse “a corna” dello Tekmeria 15, Paestum 2012 (con bibliografia completa precedente)
stesso tetto 38 e del 39 di Olimpia, rinviano a un medesi- F. Barello, “Terrecotte architettoniche da Sibari e Caulonia”, in Sibari e la Sibariti-
de. AttiTaranto XXXII (1992), Taranto 1993, pp. 643-647
mo contesto produttivo di matrice sibarita-crotoniate, ciò e. GreCo, S. luPPino, “Ricerche sulla topografia e sull’urbanistica di Sibari-Thuri-
confermando una presenza forte e importante delle due Copiae”, in AION VI, 1999, pp. 115-164
e. GreCo et alii, Il santuario delle Divinità Orientali e i suoi predecessori (Sibari –
grandi poleis di Magna Grecia nel santuario di Zeus. Casa Bianca): scavi 2007, 2009-2012, ASAIA LXXXIX, ser. III, 11, II, 2011 [2012]
In ultima analisi, le terrecotte ora rinvenute a Sibari aprono J. heiden, Die Tondächer von Olympia (OlForsch XXIV), Berlin-New York 1995
Ch. leroy, Fouilles de Delphes. 2. Les terres cuites architecturales, Paris 1967
senza dubbio nuove e inaspettate prospettive di ricerca, sia S. Marino, Copia Thurii. Aspetti topografici e urbanistici di una città romana della
a livello locale-regionale che in relazione alla più vasta sca- Magna Grecia. Tekmeria 14, Paestum-Atene 2010
la dei rapporti e delle interazioni politiche e culturali tra le d. MertenS, “Note preliminari sull’architettura arcaica di Sibari”, in Sibari e la
Sibaritide. AttiTaranto XXXII (1992), Taranto 1993, pp. 561-570
poleis magno-greche e di queste con la Grecia continenta- M. MertenS-horn, “Die archaischen Baufriese aus metapont”, in RM 99, 1992, pp. 1-122
le. Appartenenti alla copertura e decorazione di un grande M. MertenS-horn, “Archaischen Tondächer westgrichischer Typologie in Delphi
und Olympia”, in Hesperia 1990, pp. 235-248
edificio con ogni probabilità di culto di Sybaris, abbattuto d. MertenS-SChläGer, “Die Bauten auf der Motta”, in AMSMG n.s. XXI-XXIII (1980-
con la distruzione della città nel 510 a.C., se non prima in 82), Roma 1983, pp. 561-570; Sibari I = AA. VV., Sibari. Saggi di scavo al Parco
del Cavallo (1969), NSc 23, Suppl. 1, 1969; Sibari II = AA. VV., Sibari. Scavi al
occasione di una ristrutturazione dello scenario urbano nei Parco del Cavallo (1960-1962; 1969-1970) e agli Stombi (1969-1970), NSc 24,
decenni precedenti lo scontro con Crotone (il che si potrà Suppl. 3, 1970; Sibari III = AA. VV., Sibari III. Rapporto preliminare della cam-
forse chiarire ampliando lo scavo e verificando se il contesto pagna di scavo: Stombi, Casa Bianca,Parco del Cavallo, S. Mauro (1971), NSc
26, Suppl., 1972; Sibari IV = AA. VV., Sibari IV. Relazione preliminare della cam-
di giacitura dei reperti è effettivamente riferibile a un crollo pagna di scavo: Stombi, Parco del Cavallo, Prolungamento Strada, Casa Bianca
oppure a una dismissione/deposizione volontaria con atto (1972), NSc 28, Suppl., 1974; Sibari V = AA. VV., Sibari V. Rapporto preliminare
della campagna di scavo 1973 (Parco del Cavallo, Casa Bianca) e 1974 (Stombi,
rituale-sacrale), esse vengono in ogni caso ad accrescere Incrocio, Parco del Cavallo, Prolungamento Strada, Casa Bianca), NSc 42-43,
in maniera esponenziale il nostro patrimonio di conoscenza Suppl. 3, 1988-89 (1992)
36 La Flagship Storytelling Application di L’applicazione
EAGLE
di Francesco Mambrini* È per questa ragione che EAGLE ha deciso di affiancare
alla propria collezione digitale pubblicamente accessibile
di materiali epigrafici un software in grado di assistere gli
In una data imprecisata, probabilmente durante le ope- utenti che volessero cimentarsi nella creazione di narrazioni
razioni militari condotte da Tiberio nell’area dell’attuale basate su iscrizioni antiche.
Slovenia, un ragazzo di appena dieci anni morì annegato Oltre alla facilità d’uso, all’interoperabilità con le altre
nel fiume Nauporto (l’attuale Ljubljanica). Scemaes - que- banche dati digitali per lo studio dell’antichità e alla desti-
sto il nome del bambino - apparteneva alla tribù degli nazione primaria nel web, due principi fondamentali che il
Amantini e, secondo una prassi consueta, era stato dato consorzio EAGLE ha deciso di implementare nello sviluppo
in ostaggio ai Romani insieme ad altri suoi concittadini. dell’applicazione sono la multimedialità e l’integrazione
Non sappiamo come avvenne l’incidente nel quale per- con gli altri servizi offerti dal nostro portale.
se la vita. Sappiamo, tuttavia, che il padre e due parenti Sebbene tale aspetto sia stato spesso trascurato dagli stu-
prossimi decisero di onorare il bambino con un cenotafio diosi a vantaggio del contenuto testuale, occorre ricorda-
e un’iscrizione in latino nel villaggio di origine (l’attuale re infatti che le iscrizioni antiche sono esse stesse oggetti
Putinci, in Serbia). multimediali complessi (si veda l’esempio del monumento
Senza quest’iscrizione la sorte di Scemaes e il dolore dei votivo di Atarbo, che vi invitiamo a scoprire nel sito della
suoi familiari ci sarebbero del tutto ignoti. Ma se l’iniziativa nostra app: fig. 1). La valorizzazione del nesso tra il testo
dei parenti ha salvato il nome del piccolo dall’oblio, sen- e l’oggetto materiale su cui esso è inscritto, sia esso un

1. Il monumento votivo di Atarbo nella Storytelling App

za l’opera degli studiosi che hanno intrapreso la raccolta grandioso monumento o una semplice tegola, è un impor-
delle iscrizioni antiche il loro sforzo sarebbe stato vano: tante principio metodologico che sta alla base di EAGLE.
l’iscrizione originale, infatti, è oggi irreperibile e il suo testo Per tale ragione, oltre a permettere agli autori di racconta-
sopravvive solo nelle collezioni epigrafiche moderne. re le loro storie in forma di testo, la nostra app è disegnata
Le vicende brevemente riepilogate illustrano bene il signi- per ricercare nel web e integrare all’interno delle storie
ficato di una delle raison d’être di EAGLE: ogni iscrizione i più importanti contenuti visivi (come immagini e video)
ha una storia da raccontare. I nomi, i luoghi, gli eventi, e interattivi (come ad esempio mappe che localizzino siti
così come i motivi che hanno spinto i committenti a com- moderni e antichi), che aiutino i lettori a contestualizzare
missionare i monumenti, o le stesse vicende spesso assai i monumenti, oltre che a immaginarne l’impatto visivo o
avventurose che hanno permesso loro di sopravvivere, il- la ricostruzione (si veda ad esempio la fig. 2, tratta dalla
lustrano aspetti straordinariamente quotidiani della storia storia di F. Feraudi-Gruénais).
d’Europa, dall’antichità ai giorni nostri. Per quanto riguarda l’integrazione all’interno dei servizi di
Sebbene queste “storie” nascoste in ogni iscrizione ri- EAGLE, invece, la scelta di sviluppare la app come plu-
chiedano un lavoro paziente e complesso da parte degli gin della piattaforma WordPress, su cui è basato anche
studiosi, i risultati, come nel caso del piccolo Scemaes, il portale del progetto, consente di creare, pubblicare e
colpiscono per la loro immediatezza. La tragedia di Sce- condividere le storie sul sito in perfetta aderenza con il
maes ci permette di osservare un evento storico di grande design generale. Inoltre, la gestione dei ruoli in WordPress
portata come le operazioni militari dei Romani nell’area permette di distinguere facilmente fra l’accesso alle storie
dei Balcani dalla prospettiva degli uomini coinvolti, in ter- destinato ai semplici lettori e quello per utenti registrati che
mini che anche i non specialisti possono immediatamente possono, oltre che leggere e navigare fra le storie pubbli-
comprendere. cate, creare contenuti usando l’editor della app.
studio su di un luogo o un monumento specifico leggendo 37
tutte le storie in cui esso è menzionato; a loro volta, gli
sviluppatori potranno in un futuro sfruttare quest’indice per
integrare le storie nei motori di ricerca di EAGLE, ad esem-
pio come materiale didattico o esplicativo.

Raccontare con la StorytellingApp

Ogni utente registrato può utilizzare il proprio account


EAGLE per pubblicare storie attraverso la StorytellingApp.
2. Iscrizione votiva da Sinsheim. Ricostruzione del testo fram- Benché avessimo fin da subito individuato alcune figure
mentario (Epigraphic Databse Heidelberg, n. HD064258) professionali come target privilegiato, pensando ad esem-
pio a curatori interessati a promuovere percorsi tematici
all’interno di collezioni museali, o a studenti che venissero
Le storie nel portale di EAGLE indirizzati dai professori a usare la app per presentare le
loro ricerche, fin dalle fasi di progettazione del software
La pagina di accesso alla StorytellingApp e alle storie abbiamo deliberatamente evitato di restringere il campo
pubblicate dagli autori è raggiungibile sul portale del pro-
getto, all’indirizzo: http://www.eagle-network.eu/stories/.
In questa pagina i lettori troveranno un’anteprima delle
ultime storie pubblicate, una serie di filtri per effettuare
ricerche e i link ai tutorial e alla lista delle storie più vec-
chie. Attualmente, i lettori possono effettuare ricerche per
autore, per parole chiave, oppure utilizzando un campo di
testo di ricerca libera (visibile in fig. 3).
Cliccando sul titolo (o su “Read story”) gli utenti possono
accedere al testo completo della storia. Benché massima
libertà sia lasciata agli autori riguardo alla strutturazio-
ne dei contenuti, una tipica storia di EAGLE si presenta
come un racconto arricchito da immagini e altri contenuti
multimediali interattivi. In particolare, i contenuti tratti dai
portali relativi alla storia e alla geografia antica appaiono
come box contenenti un thumbnail e alcune informazioni
essenziali sull’oggetto. Selezionando i box è possibile al-
largare la finestra per visualizzare le restanti informazioni.
Due pulsanti offrono l’opportunità di visualizzare il record
nel suo sito di origine o di lanciare una ricerca nel portale
EAGLE per identificare tutte le storie che citano al loro in- 4. Estratto dalla storia: Roman Inns Are Not For Free, con box
terno la medesima iscrizione o il medesimo oggetto. Gra- interattivi di un’iscrizione dalla collezione EAGLE e un pagina
zie a tale funzionalità, gli utenti possono approfondire lo tratta da Wikipedia

degli utenti o dei possibili temi da trattare. Chiunque abbia


una storia interessante da raccontare che riguardi un’iscri-
zione antica è invitato a costruire la propria narrazione e
a pubblicarla.
Nemmeno la lingua è un fattore discriminante. Sebbene
la maggior parte dei contenuti prodotti all’interno di un
progetto internazionale come EAGLE sia in inglese, accet-
tiamo storie in tutte le lingue, europee e non. Al momento,
oltre all’inglese sono presenti storie in italiano e in tedesco.
Creando un account sul portale EAGLE, gli utenti possono
comporre le loro storie, salvare le bozze e decidere se e
quando pubblicare il proprio testo. La app non consente
editing collaborativo: ogni autore può intervenire solo sul
proprio lavoro e in nessun modo potrà apportare modifi-
che alle storie create da altri. Ogni autore resta però libe-
ro di pubblicare o ritirare i propri testi dalla pubblicazione.

3. La pagina di accesso della Storytelling App


38 L’editor di testo: ricerca e inserimento di conte-
nuti multimediali

La StorytellingApp aggiunge funzionalità specifiche all’editor


WordPress progettate per assistere gli autori nella gestione
di contenuti online relativi a monumenti e siti antichi. L’edi-
tor di WordPress offre un’interfaccia analoga a un ordinario
word processor e consente di inserire e formattare intuitiva-
mente il testo; chi desiderasse avere un maggiore controllo
sulla presentazione e avesse conoscenze, anche elementari,
di HTML ha inoltre la facoltà di passare alla visualizzazione
del codice e modificare il proprio testo in tale formato.
WordPress supporta l’inserimento di immagini e altri con-
tenuti multimediali, che possono essere facilmente ag-
giunti selezionandoli dalla galleria multimediale del sito 5. L’editor di testo della
Storytelling Application
o digitando direttamente, come nel caso dei video ospitati
su host popolari quali YouTube, l’indirizzo web nel testo.
Nella “Media Gallery”, che può essere aperta cliccando
sul pulsante “Add Media” (fig. 5), gli autori troveranno digitali, che proprio nell’adozione del formato EpiDOC ha
tuttavia anche l’accesso alle funzionalità specifiche della identificato un fattore di unificazione, anche al di là dei pur
StorytellingApp (es. fig. 6). vasti confini di EAGLE.
Nel menù in alto, gli autori possono scegliere fra i di- La app è progettata per supportare diversi metodi di re-
versi contenuti da aggiungere alle storie. Al momento, cupero e inserimento dei contenuti, così da consentire
l’applicazione consente di gestire le seguenti tipologie di agli autori di scegliere, in base alla propria familiarità con
oggetti digitali: WordPress e con i siti web di origine, l’approccio più pra-
• iscrizioni e immagini della collezione EAGLE; tico. Al livello più semplice, gli utenti possono interrogare
• video, testi e immagini pubblicati in EUROPEANA; i siti disponibili inserendo una stringa di testo nella barra
• mappe che localizzano siti antichi e moderni: le coor- di ricerca. Selezionando uno dei risultati e cliccando sul
dinate sono individuate interrogando l’iDAI. Gazetteer pulsante di inserimento potranno aggiungere il box con-
del Deutsches Archäologisches Institut (http://gazette- tenente l’oggetto individuato all’interno del testo. Tutti i
er.dainst.org/); campi di ricerca, poi, funzionano direttamente con la URL
• pagine dall’enciclopedia libera Wikipedia. dell’oggetto desiderato, di modo che, se l’utente preferisce
Infine, cliccando su “Epidoc”, gli autori possono integrare individuare i contenuti richiesti direttamente sul portale di
nella loro storia qualunque edizione pubblicata sul web Europeana o Wikipedia, può copiare e incollare l’indirizzo
che rispetti lo standard internazionale EpiDOC per la co- web relativo. Infine, chi avesse familiarità con gli “short-
difica delle informazione epigrafiche, indipendentemente code” di WordPress, può facilmente scrivere il codice per
dall’appartenenza o meno dell’iscrizione alla collezione di inserire il box direttamente nel testo. Ad esempio, per inse-
EAGLE. Tale funzionalità, al momento in fase di miglio- rire la pagina relativa alle Panatenee nell’edizione inglese
ramento, intende garantire l’interoperabilità del nostro di Wikipedia è sufficiente digitare nell’editor HTML:
progetto con la comunità internazionale degli epigrafisti [esa source=“wiki” id=“PanathenaicGames@en”]

6. L’interfaccia della Storytelling App nella Media Gallery di EAGLE


39

7. Iscrizione da Isernia in un box


interattivo della Storytelling App

9. Box interattivo con mappa

8. La vicenda di Scemaes
tra le storie di EAGLE 10. Condivisione delle storie attraverso i social network

Le normali funzionalità di WordPress consentono agli au- delle loro collezioni. Registrando un account, i lettori po-
tori di salvare, pubblicare o cancellare le loro storie. Una tranno a loro volta trasformarsi in autori e dare libero sfo-
volta pubblicate sul sito, le storie possono essere agevol- go alla loro curiosità e creatività. Ogni suggerimento per
mente condivise sui social media più diffusi. migliorare un software innovativo e sperimentale come il
nostro sarà benvenuto.

Conclusioni
*Francesco Mambrini, Deutsches Archäologisches Institut – Berlin
La Storytelling Application intende fornire a tutti gli interes-
sati uno strumento agile e intuitivo per raccontare le iscri-
zioni del mondo antico e il loro straordinario significato Bibliografia essenziale
storico. Sfruttando le potenzialità multimediali del softwa- F. Feraudi-GruénaiS, “1 Fragmentary Epigraph, 1 Anonymous Relief Fragment, and
re, gli autori possono suggerire interessanti percorsi visuali 2 Gods”. Pubblicato online in: <http://www.eagle-network.eu/story/1-fragmen-
tary-epigraph-1-anonymous-relief-fragment-and-2-gods/>
e di lettura attraverso il patrimonio culturale che iniziative F. MaMBrini, “The Votive Monument of Atarbos”. Pubblicato online in: <http://
come EUROPEANA o EAGLE stessa mettono gratuitamen- www.eagle-network.eu/story/inscribed-monuments-in-arachne-the-votive-monu-
ment-of-atarbos/>
te a disposizione del pubblico. “Roman Inns are not for Free”, pubblicato online in: <http://www.eagle-network.
A questo punto, non ci resta che invitare i lettori a contri- eu/story/roman-inns-are-not-for-free/>
M. ŠaŠelKoS, The Disappearing Tombstone and Other Stories from Emona, Lju-
buire all’iniziativa. Visitando la pagina “Stories” del porta- bljana 2015
le EAGLE, gli utenti potranno scoprire le storie che i nostri M. ŠaŠelKoS, “A Death in the Nauportos River”, pubblicato online in: <http://
partner hanno proposto per valorizzare oggetti significativi www.eagle-network.eu/story/a-death-in-the-nauportus-river/>
40 sapevole alle esigenze degli utenti. Il branding di EAGLE
è stato caratterizzato da due punti di forza: il contenuto
eccezionale che i nostri archivi custodiscono e l’eccellen-
za scientifica degli istituti che partecipano al progetto.
Condurre uno studio professionale di identità visiva ci
è sembrato, in questa prospettiva, un passo necessario.
Centrale allo sforzo comunicativo è stata la decisione di
sviluppare un’identità unica e facilmente riconoscibile,
che potesse essere declinata tramite i vari canali di dis-
seminazione. Come parte di Europeana, EAGLE ne ha
adottato le linee guida grafiche. Nonostante questo, la
1. Dissezione delle immagini rappresentate nel logo EAGLE nostra architettura di branding ha mantenuto una propria
identità peculiare. Sono stati sviluppati design dettagliati
per brochure, poster, template per le pagine del sito web,
EAGLE nella rete per i documenti di comunicazione elettronica e, prima di
Strategie sostenibili e sinergie per la conservazione e tutto, un logo.
comunicazione del patrimonio culturale.
Parte Seconda: Media-strategie di comunicazione
di Raffaella Santucci* Il logo EAGLE

Il logo di EAGLE segue scrupolosamente le linee guida di


Una strategia di comunicazione efficace è fattore fonda- Europeana. Le immagini selezionate per ‘riempire’ sia la
mentale per la condivisione e lo scambio di informazioni ‘E’ di Europeana che i ‘tondi’ in basso sono state acco-
di ogni progetto scientifico. Nel caso di EAGLE, comunica- state deliberatamente per creare un risultato armonioso
re i risultati del nostro lavoro in maniera chiara e incisiva su diversi piani. Le immagini scelte coniugano la bellezza
si è dimostrata una sfida avvincente. Punto cardine della estetica a una linea concettuale precisa. Il logo riflette la
nostra campagna di promozione è stato sia voler rag- ricchezza dei materiali iscritti presenti tra i contenuti forniti
giungere i circoli accademici che stimolare l’interesse del dai partner di EAGLE.
pubblico non specializzato. Abbiamo voluto garantire la Il ‘tondo’ grande nel logo raffigura la cosiddetta Saffo
più ampia diffusione dei progressi del progetto, adottando Pompeiana (http://sbanap.campaniabeniculturali.it/?set_
una vasta gamma di metodi e canali di comunicazione, language=en), una giovane donna con lo stilus utilizzato
puntando a sviluppare una forte presenza sul Web, con un per scrivere sulla tavoletta cerata che tiene in mano. Le
portale fruibile e intuitivo, e attivando canali sui social net- tavolette cerate rappresentano uno dei più comuni metodi
work. Abbiamo prodotto video, apps, materiali a stampa di scrittura nel mondo romano, tuttavia se ne conserva
e, infine, avviato collaborazioni con alcune delle istituzioni solo un numero limitato (per lo più proveniente dall’area
più importanti nell’ambito della divulgazione come Wiki- vesuviana). Sebbene tecnicamente non si tratti di iscrizioni,
media Italia e Invasioni Digitali. le tavolette cerate sono presenti in EAGLE grazie al lavoro
di Giuseppe Camodeca, che ne ha curato l’immissione
nella banca dati EDR.
Il pubblico di EAGLE L’immagine nel tondo più piccolo è un frammento di epi-
grafe custodito nel Museo Nazionale Romano. Si tratta del
Primo passo nel definire la strategia di comunicazione è fondo di una larga coppa con una iscrizione che augura
stato quello di identificare i destinatari di EAGLE, che sono lunga vita a Valens n(http://www.fotosar.it/index.php?it/8/
molto specifici. I principali utenti del progetto sono stati risultato-della-ricerca/visualizza/1133). Il cartiglio e le let-
individuati nella comunità di ricerca sull’epigrafia, nel ba- tere sono ottenute con filo d’oro. Nell’economia del logo,
cino di utenti delle istituzioni nell’area dei beni culturali, il frammento ha lo scopo di ricordare i molti aspetti della
degli archivi digitali, dei ministeri e enti pubblici di ricerca,
dei centri di eccellenza internazionali e dei progetti affini a
EAGLE. Oltre a queste comunità, abbiamo voluto anche
rivolgerci a un pubblico più vasto.

L’identità visiva di EAGLE

Lo studio della strategia di branding per EAGLE si è pre-


sentato come una sfida unica. Una scarsa attenzione al
design grafico e al copywriting è stata in passato una del-
le cause del modesto successo dei progetti relativi a bi-
blioteche digitali nell’attirare il pubblico. La situazione si è
evoluta rapidamente negli ultimi anni con un investimento
crescente nella comunicazione e con un occhio più con- 2. Logo EAGLE, versione orizzontale
Il materiale a stampa 41

La progettazione dei materiali a stampa è basata su due


principi semplici ma efficaci: abbiamo voluto definire un’i-
dentità grafica che fosse allo stesso tempo distintiva e clas-
sica. Sviluppare un design classico che ‘parlasse a tutti’ ha
avuto due conseguenze importanti. Il design è stato conce-
pito per ‘invecchiare bene’ - una considerazione cruciale
per qualsiasi progetto di archivistica digitale, che, per defi-
nizione, è pensato per essere utilizzato per molti anni a ve-
nire. Inoltre, una impostazione grafica semplice, elegante,
facilmente identificabile, che poggia su proporzioni univer-
sali (come la sezione aurea) consente di utilizzare lo stesso
design sia per la disseminazione sul web che per quella
fisica. Questa forte identità visiva è stata declinata in tutti i
materiali, traducendosi in un risparmio di costi e di lavoro
per il progetto. Le esigenze di un progetto ambizioso come
EAGLE sono molteplici e, per rispondere a tutte, l’identità
visiva è stata declinata in un’ampia gamma di materiali:
poster, locandine, brochure, roll-up, biglietti da visita.

EAGLE sul Web

La strategia ‘mediologica’ di EAGLE è imperniata su tre


strumenti principali: il portale, i social network e le new-
sletter periodiche. Nella nostra visione, questi strumenti ri-
spondono a diverse funzioni. Il portale di EAGLE è il punto
focale per la nostra comunità di utenti: contiene il motore
3. Schizzi originali dello studio dell’identità visiva EAGLE (autore
L. Giberti)

vita quotidiana antica illustrate dall’instrumentum iscritto


non seriale (fistulae, signacula, tabellae immunitatis, tes-
serae, ecc.). L’inclusione nel progetto di tali manufatti è
un importante contributo al patrimonio culturale mondia-
le ed EAGLE è orgoglioso di mostrare questo risultato.
Due epigrafi sono riprodotte nella ‘E’ di Europeana, una
in latino e l’altra in greco. L’epigrafe in latino proviene
dalla stele sepolcrale di Licinia Amias (http://www.fotosar.
it/index.php?it/8/risultato-della-ricerca/visualizza/1332),
conservata presso il Museo Nazionale Romano alle Ter-
me di Diocleziano. La stele è considerata una delle più
antiche epigrafi cristiane. La dedica agli Dei Mani è unita
all’espressione cristiana in greco Ichtus Zonton, pesce dei
viventi. La stele è stata scelta perché condensa numerose
caratteristiche: presenta caratteri e simboli latini e greci
ed è introdotta da una dedica tipicamente pagana nono-
stante si tratti di una epigrafe cristiana. Questa iscrizione,
in quattro linee, rappresenta l’epigrafia pagana, cristiana,
greca e latina. La seconda epigrafe, in eleganti caratteri
greci, è un cippo con iscrizione in lingua greca dedicata
a Pontiano (http://www.fotosar.it/index.php?it/8/risultato-
della-ricerca/visualizza/2817), straniero nato ad Amastri
sul Ponto, in Asia Minore. È ornata con antefisse e un
timpano triangolare, sul lato posteriore è raffigurato un
kantharos (coppa). Questa iscrizione mostra come l’epi-
grafia possa fare da ponte tra luoghi lontanissimi come
Roma e l’Asia Minore, l’occidente e l’oriente del mondo 4. Poster per la conferenza internazionale EAGLE nel febbraio
mediterraneo. 2014 a Parigi
42

5. Pieghevole EAGLE A3, esterno 6. Pieghevole EAGLE A3, interno

7. Flyer pieghevole A4 EAGLE

per la ricerca nelle collezioni epigrafiche, la Wiki per la


produzione di contenuti generati dagli utenti, la sezione
delle novità (news) e un’ampia sezione con tutte le infor-
mazioni su EAGLE e come parteciparvi. I social network
e la newsletter, d’altro canto, funzionano come strumenti
che amplificano la voce del progetto e sono pertanto utili
per promuovere eventi, iniziative, pubblicazioni. Tutti que-
sti strumenti si basano sul contributo di tutti i membri di
EAGLE, nello sforzo di produrre contenuti di qualità che
siano accessibili e appetibili per il pubblico.
Il portale EAGLE è stato lanciato nel 2013 contestualmen-
te ai profili istituzionali del progetto sui social network.
Dato il budget limitato per le attività di disseminazione, la
promozione di EAGLE sui media tradizionali non sarebbe
stata sostenibile. L’adozione dei social network ci ha con-
sentito di supportare una visibilità virale per i contenuti del
sito e diffondere le notizie sui lavori in corso. Questi sono
gli indirizzi dei due principali canali “social” di EAGLE:
• Facebook: https://www.facebook.com/EAGLEuropeana
• Twitter: https://twitter.com/Eagle_Project
I profili sono gestiti tramite una piattaforma web integrata:
Hootsuite (https://hootsuite.com/). Questo sistema ha per-
messo di portare avanti le nostre campagne di promozio-
ne in maniera collaborativa, programmare attività, seguire
flussi e impatto dei post in tempo reale. Facebook si è
dimostrato il canale più utile in termini di followers e azioni
conseguenti ai post (quali click, share, like), confermando 8. Battistero Neoniano, particolare dell’interno. Foto covincitri-
una tendenza generale dovuta al fatto che Facebook è il ce del Premio speciale EAGLE per il concorso Wiki Loves Mo-
social network di gran lunga più diffuso (Social Networ- numents Italia nel 2013 (autore E.Di Maso, Fonte Wikimedia
king Fact Sheet published by Pew Research Internet Project Commons CC-BY-SA)
http://www.pewinternet.org/fact-sheets/social-networking- 43
fact-sheet/ and Vincos Blog – World Map of the Social
Networks http://vincos.it/world-map-of-social-networks/).
Le bacheche dei social network sono state utilizzate per
condividere notizie, immagini, sondaggi, nonché il pro-
mo video di EAGLE e le ‘storie’ scritte dagli appassionati
di epigrafia (per le quali abbiamo lanciato un concorso
apposito: http://www.eagle-network.eu/eagle-1st-short-
storytelling-contest/), permettendoci così di aprire una
finestra virtuale sul portale e i progressi del progetto con-
testualmente alla newsletter periodica.

Le due EAGLE App

Fin dal concepimento di EAGLE, le due app per smartpho-


ne sviluppate sono state pensate tanto come parte delle
attività centrali di Ricerca & Sviluppo del progetto, quanto
come strumento della strategia di comunicazione. La EA-
GLE Mobile App, oggetto dello spot video, consente ai
visitatori di riconoscere e leggere le iscrizioni in situ ed
esposte. La EAGLE Storytelling App permette di costruire
storie e apparati paratestuali tramite un approccio di tipo
combinatorio e un’intuitiva interfaccia drag-and-drop.

Le iniziative speciali EAGLE

La nostra strategia di comunicazione è stata costellata an-


che da iniziative speciali, concepite per attirare pubblici
diversi e tenere viva l’attenzione. Nel corso di tre anni,
abbiamo organizzato decine di eventi e due conferenze
internazionali. Tali eventi hanno consentito di avere un 10. Frammento di fasto consolare, Museo Archeologico Statale
feedback diretto e non mediato da parte dei nostri utenti di Urbisaglia, MiBACT. Foto co-vincitrice del Premio Speciale
e hanno costituito un momento importante per consoli- EAGLE per Wiki loves Monuments Italia 2014 (autore Erzampa.
dare relazioni e collaborazioni vecchie e nuove. Ho an- Fonte Wikimedia Commons CC-BY-SA)
che voluto lanciare concorsi aperti al pubblico, con premi
che potessero stimolare ulteriormente la ricezione positiva
di queste iniziative. Così abbiamo collaborato con Wiki- ves (Inscribed) Monuments (http://www.eagle-network.eu/
media Italia per il concorso Wiki Loves Monuments Italia special-eagle-prize-for-wikilovesmonuments-italy/) per la
(http://www.wikilovesmonuments.it/): per due anni conse- migliore fotografia di iscrizioni antiche presenti in uno dei
cutivi, è stato indetto un premio speciale EAGLEWiki Lo- monumenti partecipanti al concorso. Il premio è stato isti-
tuito per promuovere il valore testimoniale intrinseco alle
epigrafi e fare in modo che questo patrimonio emerga e
abbia la visibilità che merita. Nell’ultimo anno di proget-
to abbiamo lanciato il primo EAGLE Short Story Contest
(http://www.eagle-network.eu/eagle-1st-short-storytelling-
contest/) per promuovere la creazione di storie legate alle
iscrizioni presenti nelle collezioni EAGLE, incoraggiando
l’utilizzo della EAGLE Storytelling App. Abbiamo creato dei
contenuti di alta qualità ed efficace diffusione come il tea-
ser video di Meet the Romans with EAGLE, di Luca Giberti.
A oggi, infine, è in via di sviluppo una EAGLE Virtual Exhi-
bition che speriamo di condividere con il pubblico duran-
te la conferenza finale del progetto, che si terrà a Roma,
nell’Odeion del Museo dell’Arte Classica della “Sapienza”
- Università di Roma, dal 27 al 29 Gennaio 2016.
9. Particolare base di statua presso la Biblioteca di Storia Mo-
derna e Contemporanea MiBACT. Foto co-vincitrice del Premio
speciale EAGLE per Wiki Loves Monuments 2013 (autore G. *Raffaella Santucci, Outreach Coordinator del progetto EAGLE,
Anesin Fonte Wikimedia Commons CC-BY-SA) Project Manager presso DigiLab, “Sapienza” - Università di Roma
44 EAGLE e Wikimedia Italia meglio se sono disponibili anche dati relativi al contesto,
di Cristian Consonni*, Pietro Liuzzo*, Lorenzo Losa*, Luca Martinelli*, collegamenti, note e commenti, tali da rendere capace
Andrea Zanni* l’oggetto di raccontare la sua storia. Gran parte dei testi
delle iscrizioni in latino e in greco sono disponibili online
ma i database sono spesso isolati nella rete e non sempre
Cosa hanno a che fare l’Epigrafia Antica e Wikimedia Ita- facilmente accessibili; solo in alcuni casi, poi, è possibile
lia? Una è una disciplina specialistica che studia i testi contribuire attivamente a queste risorse.
epigrafici e le società antiche che li hanno prodotti, l’altra Innanzitutto, il gruppo di lavoro di EAGLE e il team di
è un’associazione che si occupa di promuovere la cono- Wikimedia Italia hanno lavorato sulle traduzioni. Mentre
scenza libera. Da un lato c’è una delle aree di ricerca più abbiamo numerose traduzioni di Platone o di Cicerone in
complesse e specialistiche della Storia Antica, dall’altro decine di lingue, per le iscrizioni, anche le più famose, non
c’è il capitolo italiano di un movimento che gestisce la è facile trovare traduzioni, né a stampa né online. Questo
più grande e famosa fonte di informazioni enciclopediche
al mondo. Gli studiosi di epigrafia spesso usano il latino
come lingua franca internazionale, i progetti della Wiki-
media Foundation sono in più di 200 lingue.
Ma cosa succede quando la Commissione Europea invita
a innovare modalità di ricerca e di produzione e a rendere
accessibile e fruibile la conoscenza scientifica? Può avve-
nire che queste due realtà, apparentemente agli antipodi,

1. CIL III 1269 - Montenegro, di Olga Pelcer-Vujačić [CC


BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)],
(Wikimedia Commons)

si incontrino e nascano iniziative capaci di far prendere


alla condivisione della conoscenza nuove direzioni.
Questo è ciò che è successo per il progetto EAGLE, al
quale Wikimedia Italia partecipa insieme ai principali da- 2. CIL III 14453.2, di Florian Matei-Popescu [CC BY-SA 3.0
tabase epigrafici europei: una sfida per gli epigrafisti come (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], (Wikimedia
per i wikipediani, che si è rivelata un fruttuoso terreno di Commons)
incontro e reciproco arricchimento. L’obiettivo comune era
quello di rendere accessibili le iscrizioni antiche anche a
chi magari nemmeno sa che esistono, e ne sono nate al- perché, innanzitutto, i testi epigrafici sono spesso brevi e
cune invisibili rivoluzioni sia per chi studia epigrafia che formulari. L’epigrafista, dunque, non ha “bisogno” di una
per chi semplicemente s’imbatte in un’iscrizione online. traduzione per studiare il documento. D’altra parte, alcu-
A rendere l’epigrafia poco accessibile è soprattutto la strut- ne di queste formule non sono facilmente traducibili nelle
tura dei testi, resi difficili da comprendere dalla presenza di lingue moderne, se non a costo di profondi cambiamenti
numerose abbreviazioni, anche quando sono riconoscibili nella disposizione del testo.
e leggibili con facilità, e dal fatto che, anche quando sono Una stima complessiva svolta dal nostro gruppo di lavo-
trascritti e pubblicati online, non sempre sono accompa- ro alla fine del 2014 ha portato a calcolare che esistono
gnati da immagini, e ancora più raramente da traduzioni. traduzioni disponibili di circa il 3% delle iscrizioni utilmen-
Ma per rendere comprensibile e quindi accessibile a un te traducibili. Tuttavia, è divenuta sempre più chiara negli
pubblico di non specialisti un testo epigrafico servono sia anni la necessità di fornire le traduzioni anche di testi sem-
le trascrizioni, sia le immagini, che le traduzioni. Ancora plici, per chiarire l’interpretazione che si intende dare del
documento. Allo stesso tempo sono emersi i problemi che 45
nascono quando si traduce un testo, sia quelli già noti alla
teoria della traduzione, sia quelli specifici dell’epigrafia.
Per esempio: come tradurre dei testi molto frammentari?
Come proporre le diverse traduzioni possibili di un termine
o di una formula? Che fare con le titolature e le espres-
sioni formulari? Tradurre un’iscrizione si è rivelata impresa
più ardua del previsto.
L’incontro con le logiche di apertura ai contributi da par-
te della comunità di utenti interessati e di diffusione libera
della conoscenza, propri di Wikimedia Italia, hanno contri- 4. Un’iscrizione da Potoissa, di Rada Varga (Own work) [CC
buito efficacemente a indicare una via per affrontare il pro- BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)],
blema con strumenti che non richiedessero uno sforzo ec- (Wikimedia Commons)
cessivo, ma offrissero, invece, un’ampia rosa di possibilità.
All’interno del portale di EAGLE è stato dunque installato
un MediaWiki – il software alla base di Wikipedia – con stata eliminata la discussione, né la possibilità di contribu-
l’estensione Wikibase, che permette di modificarlo come se ire liberamente, ma è stata aggiunta, al fine di garantire la
qualità dei contenuti, una modalità di inserire le traduzioni
che le sottopone, prima di pubblicarle, al vaglio di editori
esperti, che possono accettare o rifiutare le traduzioni pro-
poste, consigliando eventuali correzioni.
In questo modo, il risultato ha anche un ulteriore poten-
ziale: come ci possono essere più edizioni di un testo, con
diverse letture, così ci possono essere più traduzioni; sono
inoltre possibili traduzioni in più lingue, fatte per diversi
contesti, ambiti e scopi. Tutte trovano posto con facilità,
l’una accanto all’altra, nel database wiki, negando l’u-
nivocità di un’operazione interpretativa, che deve restare
plurale anche quando si tratta di tradurre un testo di po-
che parole. Ogni traduzione è corredata da informazioni di
base che distinguono il contributo scientifico dal contributo
occasionale e dal lavoro di squadra fatto, per esempio, in
una classe, permettendo all’utente una scelta consapevole.
L’accessibilità delle informazioni in un sistema noto come
MediaWiki dovrebbe anche facilitare il reimpiego di questi
testi e delle relative traduzioni da parte, per esempio, di
chi cura mostre, siti archeologici, manuali e riviste, che
potrà accedervi grazie ai collegamenti alle più aggiornate
edizioni online dei documenti.
3. Iscrizione della Dacia Romana n. 2, 1925, p. 221, di Florian La situazione delle foto di iscrizioni prima dell’inizio del
Matei-Popescu [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/ progetto EAGLE era molto simile a quella delle traduzioni:
licenses/by-sa/3.0)], (Wikimedia Commons) non molte immagini disponibili online, un numero mag-
giore di foto presenti in pubblicazioni scientifiche, accessi-
bili solo a specialisti che hanno accesso a una biblioteca
fosse un database. In questo modo, è possibile collaborare ben fornita e aggiornata oppure a istituzioni che posso-
con una base di dati estremamente flessibile e facilmente
accessibile da altre applicazioni in modo molto intuitivo.
Le traduzioni già disponibili sono state raccolte e collegate
con le rispettive iscrizioni, ma il database è stato lasciato
aperto a ogni eventuale e occasionale ulteriore contributo,
così che nessuna traduzione, frutto di buona volontà, di
esercizio o di lavoro in classe vada perduta, ma possa en-
trare a far parte dei dati a disposizione di tutti, essendo col-
legata al testo tramite un unico identificatore permanente.
Questo sistema ha permesso di coinvolgere direttamente
nel progetto utenti interessati, ma che non sono soliti ac-
cedere a pubblicazioni scientifiche. Tuttavia, la logica wiki
(secondo cui il sistema è aperto a tutti ed eventuali con-
troversie vengono risolte tramite una discussione comuni-
taria), è stata adattata a un sistema in cui la discussione 5. Un’iscrizione da Brigetio, di Borhy, László [CC0], (Wikimedia
e la verifica scientifica sono affidate a specialisti. Non è Commons)
46 no permettersi di acquistarle. In realtà, molte immagini
di iscrizioni – sicuramente più delle traduzioni – sono re-
peribili in rete: si è calcolato che esiste almeno una foto
ogni due iscrizioni (anche se spesso di una stessa iscrizione
sono presenti online diverse foto, in media da 3 a 5, il che
riduce il numero di iscrizioni che possono essere non solo
lette, ma anche osservate, a meno di un terzo dell’am-
montare complessivo).
Tuttavia, se le traduzioni richiedono un lavoro qualifi-
cato, ogni epigrafista moderno, a qualsiasi stadio della
sua formazione, può fotografare le iscrizioni che incon-
tra. Esiste, rinchiusa in computer privati, una ricchissima
mole di documentazione fotografica. Con stupore della
componente accademica coinvolta nel progetto, ci si è
presto resi conto che la comunità internazionale di utenti
di WikimediaCommons non solo pubblica costantemente

7. Un’iscrizione da Brigetio, di Bence Simon (Own work) [CC0],


(Wikimedia Commons)

così, la quantità di informazioni accessibili agli utenti di


WikimediaCommons; ha inoltre caricato nuove foto di
iscrizioni seguendo le convenzioni in uso da parte della
comunità e incoraggiato, quando possibile, ricercatori
e gruppi di ricerca a caricare su WikimediaCommons le
loro foto di iscrizioni (https://commons.wikimedia.org/

6. Un’iscrizione da Brigetio, di Bence Simon (Own work) [CC0],


(Wikimedia Commons)

foto di iscrizioni, ma le organizza in modo molto accurato,


rendendole accessibili in modo semplice e intuitivo. Inizia-
tive come WikiLovesMonuments, inoltre, contribuiscono a
liberare molti monumenti le cui foto in alcuni paesi come
l’Italia non potrebbero essere pubblicate per fini anche
commerciali. WikiLovesMonuments è infatti un concorso
fotografico internazionale, organizzato da Wikimedia Ita-
lia, che permette ai cittadini italiani e non di fotografare il
patrimonio culturale e monumentale italiano, “regalando”
poi le fotografie a Wikipedia, con la licenza CC-BY-SA,
che permette un eventuale riuso commerciale.
Il gruppo di lavoro di EAGLE ha dunque deciso di par-
tecipare all’iniziativa di una comunità rivelatasi già atti-
va, piuttosto che perseguire una logica di competizio- 8. Lutacia Lupata, di user: Caligatus (Own work) [CC BY-SA 3.0
ne, e ha quindi cominciato a inserire collegamenti alle (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], (Wikimedia
schede epigrafiche presenti nei database, arricchendo, Commons)
wiki/Category:Media_contributed_by_EAGLE). Un utente 47
esperto di Wikimedia UK ha quindi calcolato il numero di
persone coinvolte in questa operazione e il loro contributo
alla disponibilità in rete di foto di iscrizioni: a ottobre 2015
ci sono più di 600 utenti, 100 dei quali sono nuovi colla-
boratori rispetto al dicembre 2014, quando si è iniziato a
monitorare questo dato.
Ma il lavoro non si è fermato qui: molti altri aspetti di
interazione sono stati esplorati, come l’allineamento della
terminologia tecnica e della toponomastica con Wikidata.
I risultati non sono mancati e a dimostrarlo basta un sem-
plice confronto: le centinaia di migliaia di trascrizioni di
iscrizioni disponibili in uno dei più grandi database online,
l’Epigraphic Database Clauss-Slaby vengono cercate circa 10. Una stele da Avenches, di user: Lysippos (Own work) [CC
tremila volte al giorno; le circa settemila immagini raccolte BY 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/3.0)], (Wiki-
su Commons vengono viste circa cinquantamila volte al media Commons)
giorno, aumentando, dunque, esponenzialmente le possi-
bilità di raggiungere gli interessati.
Cosa succederebbe se centinaia di migliaia di foto di iscri- ma più in generale nell’ambito delle discipline umanistiche,
zioni fossero ugualmente disponibili e collegate ai relativi per le quali il libero accesso alle fonti primarie costituisce
testi epigrafici e a una o più traduzioni in una lingua mo- un aspetto fondamentale dello studio e della conoscenza:
derna? Forse l’epigrafia riuscirebbe a scavalcare i con- da una logica sostanzialmente competitiva a quella della
fini della tradizione accademica e a entrare a far parte collaborazione e della condivisione come unica via per l’ar-
dell’esperienza di tutti, rendendo un sapere specialistico ricchimento delle conoscenze; dallo specialismo estremo al
alla portata anche dei non addetti ai lavori. sapere in rete dove una una modifica a una pagina fatta
La collaborazione tra EAGLE e Wikimedia Italia è stata, da un ricercatore in America può offrire inaspettatamente
dunque, un primo passo verso un possibile cambiamento un nuovo spunto di ricerca a un lettore in Norvegia o a uno
nel modo di fare ricerca, non solo nel campo dell’epigrafia, studente in Spagna, che possono a loro volta migliorare i
precedenti contributi e arricchire continuamente i contenuti,
in un dialogo attivo tra molti più “pari”.
Si è dunque cercato di contribuire a un processo di demo-
cratizzazione della conoscenza della Storia Antica, il cui
studio non è solo appannaggio degli specialisti, ma può
essere utile e interessante per molti: dall’editore interessato
a pubblicare una nuova guida turistica di alta qualità, allo
studente curioso o al pensionato che vuole approfondire
le sue ricerche di storia locale. Tutti hanno diritto a poter
accedere al massimo livello di qualità della conoscenza e
a partecipare alla sua diffusione – e ora hanno qualche
strumento in più per farlo.

*Cristian Consonni, Dottorando in Ingegneria Informatica


all’Università di Trento e tesoriere di Wikimedia Italia
*Pietro Liuzzo, Ricercatore in Epigrafia Digitale all’Univerisità di
Heidelberg
*Lorenzo Losa, Co-fondatore di Araneasrls e membro del comitato
della Wikimedia Foundation
*Luca Martinelli, Segretario di Wikimedia Italia, Istituto Centrale
per il Catalogo Unico delle Biblioteche
*Andrea Zanni, MediaLibraryOnLine, Presidente di Wikimedia Italia

Bibliografia essenziale

F. BiGi, “Towards an EAGLE standard in Translating Inscriptions”, in S. orlandi, V.


CaSaroSa, r. SantuCCi, P. liuZZo (a cura di), Information Technologies for Epigraphy
and Cultural Heritage, Roma 2014, pp. 167-178
C. CaMPedelli, “Translating Greek and Roman Inscriptions”, in S. orlandi, V. CaSa-
roSa, r. SantuCCi, P. liuZZo (a cura di), Information Technologies for Epigraphy and
9. La stele di Uxama al Museo Numantino, by user: Ecelan
Cultural Heritage, Roma 2014, pp. 179-186
(Own work) [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html) or P. de niColao, l. Martinelli, P. liuZZo, l. loSa, a. Zanni, “The EAGLE Mediawiki”, in
CC BY-SA 4.0-3.0-2.5-2.0-1.0 (http://creativecommons.org/ S. orlandi, V. CaSaroSa, r. SantuCCi, P. liuZZo (a cura di), Information Technologies
licenses/by-sa/4.0-3.0-2.5-2.0-1.0)], (Wikimedia Commons) for Epigraphy and Cultural Heritage, Roma 2014, pp. 187-200
48 Progetto e realizzazione del video rispetto ad altre forme di contenuto: per questo motivo il
promozionale per EAGLE video rappresenta il mezzo ideale per la diffusione virale
di Luca Giberti* attraverso condivisione. Più specificamente, fin dall’inizio
del progetto abbiamo individuato nella Flagship App di
EAGLE per il riconoscimento delle iscrizioni l’elemento che
Introduzione: scopo, spettatori-modello, filosofia più di ogni altro avrebbe potuto attrarre il grande pub-
di design e di comunicazione blico. Infatti l’idea di questa applicazione per piattaforme
mobili è di consentire ai visitatori di musei e di siti archeo-
Fin dalla fase di scrittura della proposta di progetto per la logici di riconoscere via software le iscrizioni che incontrano
Commissione Europea, lo spot di EAGLE è stato concepito e di poterne leggere la traduzione, unitamente a un breve
per un pubblico assai più vasto di quello degli studiosi di apparato paratestuale che collochi l’iscrizione nel contesto
epigrafia: lo scopo di questo video è infatti di incuriosi- storico. Da qui la scelta di produrre uno spot che mirasse
re e stimolare l’interesse di chi non è specialista in mate- principalmente, anche se non esclusivamente, a un pub-
ria. D’altronde attività di ricerca e funzionalità specifiche blico costituito da turisti dotati di smartphone, una catego-
all’interno di EAGLE sono state pubblicizzate attraverso ca- ria demografica molto vasta.

nali più tradizionali di comunicazione accademica, quali L’attuale panorama di Internet è caratterizzato dalla cir-
articoli di ricerca, proceedings di conferenze, brochure colazione e condivisione massiccia di contenuti spesso
stampate da disseminare. Per cui lo spot va considerato effimeri, con la conseguenza che gli utenti spendono un
nell’ambito di una strategia di comunicazione più vasta e tempo generalmente molto breve, dell’ordine di pochi se-
articolata, che mira a raggiungere pubblici diversi attra- condi, su ciascuno di essi, prima di decidere se proseguire
verso diversi canali e strumenti di comunicazione. nella visione o nella lettura. Data questa premessa, è chia-
Il problema principale che si incontra quando si cerca di ro che fin dalle prime inquadrature un video deve essere
raggiungere il grande pubblico attraverso un progetto eu- in grado di incuriosire a sufficienza chi lo vede, e quindi di
ropeo è che le risorse a disposizione per la comunicazione avvincerlo. L’altro elemento di fondamentale importanza in
non sono sufficienti per avvalersi proficuamente dei media di questo senso è costituito dalle esatte parole con cui il vi-
massa tradizionali. Per cui l’unica strategia possibile è pun- deo è presentato e dall’immagine che lo accompagna. Per
tare sulla diffusione di contenuto in modo virale via Internet. questo motivo, ho cercato di utilizzare la tensione dram-
Gli ultimi 10 anni sono stati caratterizzati da una graduale matica in modo tale da essere il più avvincente e coinvol-
ma apparentemente inarrestabile tendenza da parte de- gente possibile fin da subito. L’altra mia preoccupazione è
gli utenti di Internet a privilegiare la condivisione di video stata quella di realizzare un vero e proprio mini-film, che
49

si prestasse a una visione e a una lettura ripetute, in modo qualche modo si trasformino in finestre su un passato vivo,
da evitare la superficialità tipica di tanti video promozio- pieno di storie drammatiche e di un’infinità multiforme di
nali. Nel contempo, volevo anche tentare di trasmettere lo aspetti interessanti. Grazie a questa sorta di cannocchiale
spirito di EAGLE, un progetto molto ambizioso, che vuole caleidoscopico, il senso profondo della Storia può arrivare
essere, insieme, risorsa esaustiva e autorevole di cono- al grande pubblico.
scenza specialistica, ma anche strumento di accesso facile Sebbene già la Description Of Work specificasse l’uso del
da usare e fruibile da tutti. cartone animato come mezzo espressivo, ho esplorato la
possibilità di girare la stessa sceneggiatura con attori in
carne e ossa. A tal fine, varie possibili location sono state
Ideazione e produzione dello spot individuate in Europa e nel bacino del Mediterraneo, cia-
scuna delle quali ha determinato un diverso scenario di
Ho scritto la prima versione della sceneggiatura dello spot spesa e di sforzo produttivo. Per cui, a seguito di contatti
già in fase di stesura della proposta di progetto. Dopo con produttori e organizzatori locali, sono stati preparati
l’approvazione di EAGLE da parte della Commissione Eu- diversi budget corrispondenti a diverse location. Tuttavia,
ropea, il documento è stato aggiornato e rifinito via via ben presto mi sono reso conto che il linguaggio dell’ani-
che il progetto progrediva. mazione era davvero il più indicato per raccontare questa
L’idea centrale, declinabile se necessario in una serie di storia, per svariate ragioni: l’animazione infatti è un idio-
spot diversi, con personaggi di volta in volta differenti, è ma universale, apprezzato e di facile comprensione per
quella di presentare un gruppo di visitatori in un sito ar- una larga fetta del pubblico; secondariamente, l’anima-
cheologico, alle prese con la difficoltà di interpretare ciò zione disegnata a mano risalta nell’attuale sovraffollato
che ha davanti agli occhi. In questo contesto di curiosità, panorama dei video su Internet ed è indice di una pro-
ma anche di frustrazione, si inserisce un personaggio nuo- duzione di qualità; inoltre, al contrario che per i prodotti
vo che, attraverso l’uso della EAGLE Flagship App, final- filmati, i vincoli di budget per le produzioni in animazione
mente squaderna ai visitatori le varie e vivide storie di cui non si traducono direttamente in limitazioni alla fantasia
il sito e le sue iscrizioni sono stati muti testimoni. L’idea alla degli autori; per di più, le possibilità di stilizzazione offerte
base di tutto è che grazie alla EAGLE App i monumenti dall’animazione consentono al regista di stemperare con
cessino di apparire come vestigia mute e statiche, ma in la giusta dose di ironia anche le situazioni più dramma-
50 tiche; infine, l’animazione ha il pregio aggiuntivo di con-
sentire di modificare il tono delle scene anche dopo che il
montaggio è stato ultimato; questo è un vantaggio impor-
tante per un progetto con un consorzio così esteso, e infatti
si è rivelato utile anche in occasione di questa produzione.
Tali considerazioni illustrano bene le complesse e talvolta
delicate interrelazioni tra aspetti creativi, produttivi, di co-
municazione inter- e intra-istituzionale, che hanno luogo
quando si realizza un video per un progetto europeo.
Una volta presa la decisione di realizzare il filmato in ani-
mazione anziché con attori, la produzione ha contatta-
to uno studio di animazione piccolo ma rinomato per il
proprio lavoro in diversi spot televisivi. Quindi è seguita
una fase di ulteriore sviluppo dell’idea da parte mia e del
capo animatore, consistita nella realizzazione di una serie
di tavole di concept art, che a loro volta hanno determi-
nato una serie di riscritture della sceneggiatura. Così la
storia originaria, che era incentrata su una generica stele
funeraria, si è evoluta diventando la narrazione della sto-
ria dall’iscrizione principale sull’arco di Settimio Severo a
Roma. In breve ci siamo resi conto che, scegliendo con
attenzione gli episodi da raccontare, saremmo riusciti a
evocare l’intero arco della storia di Roma a seguire, o a
precedere, la costruzione del suddetto arco. Naturalmen-
te questa scelta audace e ambiziosa comportava anche
dei rischi, giustificati dalla prospettiva di poter realizzare
un filmato più coinvolgente e di maggiore impatto. La
sintassi visiva che ho scelto per raccontare questa storia
di ampio respiro è basata su relativamente poche grandi
tavole, ricche di dettaglio – il che ha il vantaggio di sti-
molare gli utenti a vedere il video più di una volta. Per l’i-
conografia di riferimento, si è fatto uso quasi esclusivo di
fonti originali del tempo, quali affreschi, mosaici, pitture
vascolari, sculture.
Nel frattempo, la produzione ha contattato anche un
compositore, un rumorista e un ingegnere del suono.
Così ho iniziato a lavorare sulla musica insieme al com-
positore, registrando una colonna sonora temporanea.
Varie versioni del videoboard e dello storyboard sono se-
guite, aggiustando di volta in volta la musica o le imma-
gini. Le versioni finali dello storyboard e del videoboard
sono quindi state presentate al coordinatore del progetto
per approvazione.
Nella versione finale, le inquadrature della storia di Roma
rappresentano, nell’ordine:
11. il ritratto di Settimio Severo con l’esercito, inclusa la
legione partica
12. il ritratto di Settimio Severo con la moglie Giulia
Domna e i figli Caracalla e Geta
13. l’assassinio di Geta
14. la damnatio memoriae di Geta
15. la scena di Elena che nasce da un uovo, rappresenta-
ta in una palliata a teatro
16. un tableau urbano della Suburra a Roma
17. la costruzione delle mura aureliane e degli acquedotti
18. il Sacco di Roma del 410 d.C.
Quindi i disegni sono stati scannerizzati e il lavoro di ani-
mazione vero e proprio è potuto iniziare. Quest’ultimo,
insieme alla fase di colorazione, ha richiesto circa due
mesi, durante i quali la musica si è evoluta organicamen-
te, in parallelo allo sviluppo dell’animazione. Il lavoro sui
rumori è proseguito di pari passo. Una volta terminato e 51
approvato il lavoro di animazione e colorazione, la musi-
ca è stata registrata nella sua versione finale e mixata con
le versioni finali degli effetti sonori.

Presentazione del lavoro e successivi sviluppi

Lo spot così prodotto è stato testato con un campione del


pubblico di riferimento. Non sono state usate score cards
(schede con punteggi a scelta multipla, generalmente usa-
te nell’industria cinematografica per le proiezioni di prova)
visto il numero relativamente basso di spettatori, ma questi
ultimi sono stati intervistati informalmente riguardo a ciò
che avevano compreso e a ciò che avevano gradito. Sono
state campionate diverse nazionalità e gruppi etnici, seb-
bene non in modo sistematico.
Quindi lo spot è stato mostrato alla riunione plenaria di
EAGLE a Cipro, nel Marzo 2015. Il filmato è stato accolto
positivamente ed è piaciuto alla maggior parte dei partner
di EAGLE. Alcuni membri del consorzio hanno espresso
utili critiche, che sono state registrate e di cui si è tenu-
to conto attraverso una serie di modifiche successive, che
hanno richiesto ulteriori 20 giorni di lavoro. Queste modi-
fiche, relative all’aspetto di alcuni personaggi e al tono di
alcune scene, sono risultate in una versione più leggera e
paradossale della stessa storia e della stesa idea.
Data la limitatezza delle risorse che nei progetti europei è
possibile allocare alle attività di produzione dei materiali
pubblicitari, la loro realizzazione comporta necessaria-
mente la ricerca di un delicato equilibrio tra la necessità di
velocizzare la produzione e l’esigenza di tenere i partner
informati sullo sviluppo del lavoro di creazione, in modo
da assicurarsi il loro consenso. Questo tipo di equilibrio
è diverso di volta in volta, a seconda dell’idea che viene
sviluppata e della composizione più o meno eterogenea
del consorzio: ad esempio, nel caso del design dei mate-
riali a stampa di EAGLE, si è deciso di presentarli al con-
sorzio solo alla fine del processo di progettazione, dopo
che erano stati approvati dal coordinatore del progetto;
in quell’occasione il risultato ha ottenuto un plauso gene-
ralizzato. Invece nel caso dello spot sono stati necessari
alcuni piccoli ulteriori aggiustamenti, un’eventualità per la
quale avevo riservato una parte del budget e del tempo.
La stessa idea di filmato è stata ripresa nella sceneggiatura
di un secondo spot a cartoni animati, caratterizzata da una
storia più semplice e immediata, avente per protagonisti i
bambini di una scolaresca e il loro maestro.

Link al filmato

Lo spot di EAGLE può essere visto seguendo questo link:


https://vimeo.com/123645847

*Luca Giberti, Regista e produttore presso QED Film & Stage


Productions Ltd
52

1. British School at Rome (copyright Country Life, bs-d00605)

Esperienze didattiche con Eagle indubbiamente uno dei segni identitari più forti e ricono-
scibili della città.
L’obiettivo della nostra proposta è quello di coinvolgere atti-
L’Epigrafia latina nei licei: la proposta della vamente studenti e docenti nel lavoro di ricerca e di diffusio-
British School at Rome ne del progetto EAGLE, nella convinzione che la conoscen-
di Lucio Benedetti* za e lo studio delle iscrizioni romane possa rappresentare
un’occasione importante per porre in contatto gli studenti
che iniziano lo studio della lingua latina con testi originali,
L’idea della British School at Rome di un laboratorio didat- scritti dagli stessi Romani. La semplicità morfologica e sin-
tico sull’epigrafia da proporre ad alcuni licei romani è nata tattica di molte di queste iscrizioni, infatti, può dare facile
da una constatazione: e cioè che esperienze analoghe ven- accesso a contenuti interessanti e spesso sorprendenti.
gono regolarmente svolte in scuole di città e Paesi in cui le Proprio per questo, il laboratorio è stato pensato per essere
iscrizioni, seppur presenti, non possono certo vantare la adatto a qualsiasi livello di conoscenza del latino e può es-
stessa visibilità che hanno a Roma, mentre sono pratica- sere modulato sulla base dei diversi programmi scolastici.
mente inesistenti (o affidate all’iniziativa di pochi, appassio- La partecipazione alle attività prevede una serie di lezioni
nati, docenti) proprio dove potrebbero essere più diffuse. teoriche e pratiche (per un totale di 6-7 ore) guidate da
Basta fare un giro sul web per rendersi conto, infatti, di personale del progetto EAGLE insieme ai docenti referenti,
come esistano diversi blog in lingua straniera, spesso sull’uso e le possibilità di utilizzo del portale da cui vengo-
aperti dagli stessi docenti che curano l’attività nelle scuole, no tratti nuclei di iscrizioni utili ad approfondire specifiche
che espongono le finalità e i risultati di questi laboratori, tematiche, come le donne nel mondo romano, la religione
mettendo a disposizione di studenti e curiosi materiali mul- a Roma, il cursus honorum e le carriere, ecc. Attraverso i
timediali e approfondimenti dedicati. Il caso più eclatante testi individuati si può decidere poi di sviluppare traduzioni
è forse quello dell’Ashmolean Museum di Oxford che, con in italiano delle iscrizioni (oppure in inglese, con l’ausilio
l’Università di Warwick, cura da qualche anno, e con suc- del docente di lingua straniera), analisi storica, linguistica
cesso, un progetto e un blog dedicati alla diffusione della e letteraria dei testi, analisi artistica dei supporti (per ma-
cultura epigrafica nelle scuole e tra gli appassionati. nufatti come le are o i sarcofagi), creazione di microstorie
Sulla scia dei colleghi inglesi, ci è sembrato che Roma, sui testi analizzati. Viene offerta, inoltre, la possibilità di
particolarmente ricca di testimonianze epigrafiche, po- uscite didattiche nei più importanti musei romani o a com-
tesse rappresentare il laboratorio naturale per avvicinare plessi monumentali di particolare interesse epigrafico.
gli studenti a questo prezioso patrimonio, che costituisce L’inserimento di questa attività nel quadro di EAGLE garan-
tisce al laboratorio il supporto di una serie di tecnologie che, nell’era del “tutto e subito”, risulta sempre più fatico- 53
(Database Epigrafici, Storytelling Application, Image Re- so e provoca il rigetto da parte degli alunni, i quali hanno
cognition, App per cellulari) in grado di rendere il lavoro trovato in internet un sistema efficace per evitarlo. Basta
su questi materiali un’esperienza divertente e coinvolgen- googlare le prime due o tre parole di qualunque frase o
te, soprattutto per i più giovani. L’innata familiarità con le brano latino ed ecco comparire rimandi a siti come Splash
nuove tecnologie digitali unita alla conoscenza del latino, Latino o studenti.it che forniscono traduzioni condivise da
infatti, fa degli studenti non solo i destinatari ideali del pro- compagni generosi ma non necessariamente capaci.
getto, ma li rende anche potenziali collaboratori a un’atti- La traduzione di un testo epigrafico non può giovarsi di que-
vità formativa e ad alto contenuto scientifico. sto escamotage. Poche iscrizioni sono tradotte online e per
Nell’ambito della programmazione didattica delle scuole accedervi bisogna conoscere i giusti siti. Il vantaggio non si
cui ci si rivolge, dunque, la partecipazione di studenti e esaurisce nella possibilità offerta ai docenti di evitare il pe-
docenti ad attività come questa, svolte in classe e/o di- ricolo di traduzioni scaricate dal cellulare durante i compiti
rettamente sul campo, può assumere così particolare im- in classe. Questa particolare applicazione dell’ars vertendi
portanza, rivelandosi fondamentale per l’acquisizione di suscita la curiosità degli studenti. Diversamente da un testo
certe conoscenze e, soprattutto, per la costruzione di una riportato da un manuale, freddo e distante, il testo epigrafico
coscienza civica più consapevole. può essere reperito in un database, come EDR, corredato di
apparato iconografico, e talora anche controllato dal vivo.
Attraverso queste pietre parlanti il latino diventa improvvisa-
*Lucio Benedetti, Collaboratore della British School at Rome mente concreto: ed ecco il caso del ragazzo morso da una vi-
nell’ambito del progetto EAGLE pera e morto dopo sette giorni (CIL XI 2056 = EDR144276),
o quello dei duo Mimisi, fratelli patroni di una donna che
forse fu moglie di entrambi (CIL XI 5495 = EDR025443).
Tradurre epigrafi nel Liceo Classico Properzio Sono certo vicende che non possono competere con la
di Assisi complessità delle narrazioni letterarie, ma che recuperano
di Enrico Zuddas* l’immediatezza del quotidiano e ci illuminano su quelle
genti meccaniche di manzoniana memoria che la grande
storia ha sempre trascurato.
Tutti i lettori che abbiano compiuto studi liceali ricorde- Anche la regola appresa mnemonicamente dalla gram-
ranno (con nostalgia o forse con terrore) i pomeriggi spe- matica, verificata spesso acriticamente nella frasetta com-
si a tradurre versioni armati di dizionario: esercizio che posta ad hoc, viene vista in azione nel testo epigrafico
mantiene ancora la sua validità didattica e educativa ma (come l’uso del gerundivo predicativo in AE 1948, 102

2. Iscrizioni del portico di S. Maria in Trastevere, particolare (<https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Benfoto-Roma2013-045.jpg>)


54 = EDR073705). Ed è motivo di sollievo riscontrare che a
volte anche sulle lapidi si confondano i casi, come in quella
assisiate dello schiavo Apiricus (EDR028709), dove il geni-
tivo plurale di mensis è erroneamente declinato mensorum!
Ovviamente non mancano le difficoltà. Il testo epigrafi-
co, condizionato dal supporto, è sintetico: gli studenti, pur
familiriazzati con le sigle e gli acronimi multimediali, non
potranno mai districarsi autonomamente fra le integrazio-
ni e gli scioglimenti: oggi però a questo possono ovviare
le trascrizioni online, molto più accessibili rispetto a un
lemma del CIL. A volte il testo tradotto si rivela più pe-
sante dell’originale, per esempio a causa della lunghezza 3. Targa del Liceo T. Mamiani (foto L. Benedetti, su gentile
delle forme onomastiche; un caso limite è rappresentato concessione del dirigente scolastico)
dalle titolature imperiali, con le acclamazioni, le tribuni-
ciae potestates e i gradi di parentela nei confronti dei pre-
decessori (CIL XI 1925 = EDR142701). Inoltre numerose un intero triennio a cominciare dal terzo anno del ciclo
istituzioni non sono illustrate dai dizionari e richiedono ap- scolastico nei Licei; più in particolare, i commi 34 e 40 pro-
profondite conoscenze, non liceali, di antichità romane. Si muovono la stipula di convenzioni con Musei anche al fine
danno casi in cui l’espressione latina trova una resa italiana di favorire l’orientamento universitario dello studente. Così,
chiara e corrispondente (Dis Manibus = “agli Dei Mani”), l’attività di traduzione dei testi epigrafici dell’antica Praene-
altri invece in cui bisognerà conservarla (es. quattuorviri iure ste e di digitalizzazione degli stessi nella piattaforma EAGLE
dicundo); sarà comunque opportuno affiancare una succin- MediaWiki è sembrato potesse rappresentare il contenuto,
ta spiegazione fra parentesi (del tipo “anime divinizzate dei l’oggetto di studio nell’ambito di una cornice già ben strut-
defunti” e “magistrati municipali con poteri giurisdizionali”).
Un discorso analogo si può applicare alle numerose frasi
formulari (come hoc monumentum heredem non sequetur),
facili nella loro ripetitività solo per chi ne ha dimestichezza.
Tutto questo dipende dal discernimento del docente, che
dovrà fare un lavoro di accurata selezione preliminare. I
livelli di un’epigrafe da proporre in classe possono essere
estremamente vari: dalla semplice iscrizione sepolcrale,
con il nome del dedicante al nominativo e del dedicatario 4. Targa del Liceo Socrate (foto L. Benedetti, su gentile
al dativo, fino a un carmen in metrica (CIL XI 4631 = concessione del dirigente scolastico)
EDR1053, fig. 8)) o a un elaborato decreto decurionale
(CIL XI 1924 = EDR1426, fig. 7).
turata e consolidata nel tempo nel nostro liceo, in linea con
la normativa che di lì a poco sarebbe stata emanata.
*Enrico Zuddas, Professore al Liceo Properzio di Assisi
Il nostro lavoro è iniziato tra i banchi di scuola, dapprima
attraverso lezioni introduttive sull’epigrafia, poi median-
te l’illustrazione del tutorial di MediaWiki con l’ausilio di
EAGLE e alternanza scuola-lavoro: l’esperienza
esperti esterni. Quindi la classe ha effettuato uno stage
del Liceo Classico Claudio Eliano di Palestrina
di una settimana presso il Museo; qui è stata effettuata la
di Lavinio Del Monaco*
ricognizione del materiale epigrafico e ciascuno studente

Nel corso dell’anno scolastico 2014-2015, l’attuale clas-


se 5A del Liceo Classico Claudio Eliano di Palestrina (RM)
ha condotto l’attività di alternanza scuola-lavoro presso
il Museo Archeologico della propria città. Grazie alla
collaborazione da un lato della Prof.ssa Silvia Orlandi,
dall’altro della Dott.ssa Sandra Gatti, è infatti stato pos-
sibile creare un rapporto di collaborazione tra l’Università
di Roma “Sapienza”, il Museo Archeologico di Palestrina e
il nostro Istituto: un dialogo tra istituzioni nel quale proprio
la scuola è stato l’anello di congiunzione o, se si vuole, il
mediatore culturale tra enti diversi.
Com’è noto, l’alternanza scuola-lavoro, già tradizional-
mente inserita nel Piano dell’offerta formativa (POF) di mol-
te scuole italiane ivi compresi i Licei, trova ora una sua de-
finizione e un ruolo fondamentale nella Legge 107/2015, 5. Targa del Liceo Virgilio (foto L. Benedetti, su gentile
che al comma 33 ne stabilisce la durata in 200 ore per concessione del dirigente scolastico)
ha realizzato un apografo dell’epigrafe a lui assegnata e 55
delle traduzioni in italiano e in inglese, che poi sono state
inserite nel database. Subito tutti hanno percepito l’impor-
tanza del compito e il loro ruolo in questa ricerca, cioè di
dare a chiunque la possibilità di leggere e apprezzare i
testi latini. Gli studenti imparano tra i banchi ogni giorno
quanto sia difficile il lavoro del traduttore, perché tra il
termine latino e quello italiano (o inglese) c’è un mare di
diversità: il processo del vertere è insidioso, perché i Ro-
mani non possono parlare in una lingua che non è la loro.
Tuttavia, grazie a questa opportunità, gli studenti hanno
avuto la fortuna di toccare con mano ciò con cui si con-
frontano ogni giorno nel loro percorso di studi.
La speranza è quella di aver realizzato un prodotto utile
anche ai visitatori del Museo di Palestrina, i quali potran-
no conoscere e comprendere i testi epigrafici attraverso
le traduzioni in lingue italiana e inglese; infatti questi la-
6. Assisi, Museo del Foro Romano (copyright Comune di Assisi)

7. Base onoraria per Antonino Pio (CIL XI, 1924) (Perugia, Museo Archeologico
Nazionale dell’Umbria. Foto Archivio Epigrafico Università di Perugia)
56

8. Sarcofago di Pontia (CIL XI, 4631), particolare (Spoleto, Museo Civico. Foto E. Roscini)

9. Studenti del Liceo Claudio Eliano 10. Studenti al lavoro presso il Museo
inseriscono traduzioni nel database Archeologico di Palestrina (RM)

vori saranno ora alla base della realizzazione di schede Bibliografia essenziale
epigrafiche plastificate che il Museo stesso confezionerà e
F. BiGi, “Towards an EAGLE Standard in Translating Inscriptions”, in Information
collocherà accanto alle epigrafi. Inoltre nel corso di que- Technologies for Epigraphy and Cultural Heritage. Proceedings of the First EAGLE
sto anno scolastico si procederà alla realizzazione di una International Conference, ed. by S. orlandi, r. SantuCCi, V. CaSaroSa, P. M. liuZZo,
Rome 2014, pp. 167-178
Guida epigrafica al Museo di Palestrina, nella quale tutto il a. Jahn, “Il discorso di Claudio in Tac. Ann. XI 24 a confronto con la Tavola di Lio-
lavoro già svolto acquisterà la giusta risonanza. ne”, in Storici latini e storici greci di età imperiale. Atti del corso d’aggiornamento
per docenti di latino e greco del Canton Ticino (Lugano, 17-19 ottobre 1990), a
Questa attività di alternanza scuola-lavoro, vero e con- cura di G. reGGi, Lugano 1993, pp. 73-101
creto punto di convergenza di energie diverse tra mondo r. a. la Fleur, Scribbles, Sculptors, and Scribes. A Companion to Wheelock’s Latin
dell’istruzione e mondo del lavoro, ha inoltre trovato un and Other Introductory Textbooks, New York 2010
M. reali, G. turaZZa, “Parole di pietra: epigrafia e didattica del latino”, in Pro-
suo spazio nella fiera di Job&Orienta 2015, cioè l’incontro spettive per l’insegnamento del latino. La didattica della lingua latina fra teoria
annuale promosso da MIUR e Ministero del Lavoro in si- e buone pratiche (I Quaderni della Ricerca, 16), a cura di a. BalBo, M. riCuCCi,
Torino 2015, pp. 47-58
nergia con le parti sociali, attraverso l’invio di un prodotto
multimediale di promozione del progetto (visibile sul sito Sitografia essenziale
del liceo: www.liceoclassicoclaudioeliano.gov.it). Reading, Writings, Romans (Ashmolean Museum, Oxford)
http://www.ashmolean.org/ashwpress/latininscriptions/
Epigráfia para ESO (Enseñanza Secundaria Obligatoria)
http://epigrafiaparaeso4.blogspot.it
*Lavinio Del Monaco, Professore al Liceo Classico Claudio Blog de Fernando Lillo Redonet (IES San Tomé de Freixeiro, Vigo)
Eliano di Palestrina http://fernandolillo.blogspot.it/2009/03/taller-de-epigrafia-latina.html

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