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1•Gennaio 2016
Mensile Tecnico Scientifico € 4,50
E.S.S. Editorial Service System Sped. Abb. Post - D.L. 353/2003
(conv. In L. 27/02/2004 n.46) art.1
Fondazione Dià Cultura comma 1, Aut. N.C/RM/036/2010
Negli ultimi decenni, oltre alle dinami- za usate anche nei musei e siti storici, Obiettivi e strumenti
che comunicative più note e consolidate, sebbene siano meno diffuse nei musei
sono state concepite ed elaborate alcune archeologici e d’arte, soprattutto in Italia. Il corso si prefigge di costruire e modula-
procedure di mediazione culturale più re la propria presenza scenica attraverso
innovative sulla base di studi per lo più L’azione teatrale suscita curiosità e attira l’uso del corpo, della voce e del movi-
eseguiti in ambito anglosassone. l’attenzione sul messaggio, instaurando mento; sviluppare l’empatia con il pub-
Fra queste modalità comunicative la nar- un rapporto di scambio con il pubblico blico; attivare e gestire canali di comuni-
razione rappresenta, non solo un mezzo, attivo e fungendo, in un certo qual modo, cazione verbale e non verbale; catturare
ma anche e soprattutto un modo di con- da mediatore e interprete. e mantenere l’attenzione del pubblico;
cepire il museo: possiamo, infatti, con- Le modalità teatrali da realizzare nelle acquisire capacità di improvvisazione e
siderare i messaggi emanati dal museo sale di un museo vanno dalla performan- interazione con il pubblico; apprendere
e dai suoi contenuti come delle “storie” ce di un singolo “attore” che veste i panni le regole di base della narrazione e della
che devono essere “lette” e, dunque, in- di un grande scienziato o di un grande drammaturgia; apprendere le tecniche
terpretate dai visitatori. La “storia” nar- artista del passato o di un uomo comune di base della lettura espressiva; imparare
rata, con tutti i suoi possibili e molteplici vissuto in una particolare epoca storica, a rapportarsi con differenti tipologie di
significati, può essere infatti usata come all’interpretazione del protagonista di pubblico (bambini, adolescenti, anziani,
modello per insegnare e imparare. un quadro (“immagine vivente”), fino a disabili ecc.).
una rappresentazione più complessa in
L’idea di unire lo storytelling al museo, o cui molti attori danno vita a veri e propri Le modalità formative comporteran-
in genere a tutti i luoghi della cultura, na- eventi storici (le cosiddette “rievocazioni no l’utilizzo di: percorsi di espressività
sce dal concetto delle “narrative museali” storiche”), per giungere alle visite guida- teatrale e corporea; tecniche teatrali di
esteso analogicamente a qualsivoglia am- te condotte da guide-attori-animatori, base; animazione ludica e socio-cultura-
biente culturalmente significativo, conce- che coinvolgono il pubblico in una serie le; percezione ed espressione attraverso
pendo tali ambienti come insieme di sto- di “azioni” istruttive e divertenti o, co- il corpo, la voce, la musica, il movimento,
rie, piuttosto che come “verità assolute” munque, in percorsi narrativi ed esposi- la scrittura, l’“arte” in generale; utilizzo
o “uniche”: i contenuti culturali sono, e tivi originali. del canale non verbale attraverso cui si
saranno sempre, influenzati e ispirati alle Di rilevante importanza formativa sono sperimenteranno le potenzialità comu-
idee di chi ha creato le opere, di chi ha poi le “drammatizzazioni” in cui vengo- nicative e narrative, al di là delle diffe-
costruito edifici o scritto musica e poesie, no coinvolti i visitatori: usate per lo più renze linguistiche e culturali; utilizzo del
di chi ha collezionato e scelto opere d’ar- come rievocazioni storiche nei musei gioco, dell’improvvisazione e dell’affa-
te, di chi ha curato restauri, esposizioni e archeologici o nei siti medievali, consen- bulazione, come elementi di conoscen-
rassegne, e così via. tono di reinterpretare il passato, anche za, scambio, interazione, cooperazione,
negli aspetti del quotidiano (con la ripro- espressività e integrazione; elementi di
Nel caso dei musei, luoghi della cultura duzione di vestiti, ornamenti, utensili...) drammaturgia, utili a strutturare i conte-
in cui si concentra naturalmente l’atten- fino a creare dei “quadri” tematici. nuti in una forma comunicativa efficace;
zione di chi si occupa di comunicazio- esercizi di lettura espressiva, attraverso
ne culturale, lo storytelling consiste nel Gli studi compiuti e la sperimentazione cui si esplorerà il potenziale comunica-
“raccontare” storie, prendendo spunto sul campo confermano che quello dell’a- tivo, emotivo e relazionale della parola
dagli oggetti della collezione museale. zione teatrale applicata alle pratiche di letta ad alta voce.
La narrazione concepita come metodolo- mediazione dei contesti culturali è un
gia laboratoriale, che intreccia in modo ottimo metodo per incentivare e miglio- Info
innovativo le prassi narrative e la speri- rare il rapporto tra il pubblico e il patri-
mentazione pratica, porta il pubblico a monio, fugando inoltre ogni dubbio circa Il corso prevede 10 incontri a cadenza
divenire co-creatore di cultura attiva nel il timore che “il diletto possa prendere il quindicinale di 4 ore ciascuno per un to-
cosiddetto museo-forum, in cui avviene sopravvento sulle funzioni educative”. tale di 40 ore con 15 – 20 partecipanti a
l’intreccio fra storie personali, storie col- classe.
lettive e flusso storico. L’acquisizione di strumenti legati alle
Talvolta lo storytelling – sia nella sua più performance teatrali, e dunque stret- Per maggiori informazioni:
comune accezione di narrazione teatrale tamente connessi alla figura attoriale e
tradizionale, sia in quella di “lettura re- autoriale, può contribuire a migliorare www.diacultura.org
citata” – può essere uno strumento fon- le capacità di coinvolgimento del media- info@diacultura.org
damentale per il coinvolgimento del visi- tore museale durante i percorsi di visita, T. +39 06 66990234/385
tatore, specialmente in quei musei in cui stimolando la partecipazione emotiva
gli oggetti rischiano di rimanere “muti”, dei visitatori attraverso nuove modalità
se non adeguatamente valorizzati. L’im- di presentazione e un aumentato “reper-
portante è che la performance avvenga torio” di percorsi alternativi. Un progetto di
dal vivo, consentendo così al pubblico In questa direzione, il corso si prefigge
un’esperienza empatica ed emozionale. di costruire e rafforzare nei partecipanti
abilità tecniche fondamentali per l’espo-
Il nostro corso si prefigge di trasmettere sizione tradizionale e/o drammatizzata
i fondamenti della comunicazione tea- come, ad esempio, controllo della voce e
trale applicati alla mediazione culturale: del corpo, consapevolezza dei linguaggi
modalità comunicative che, oggigiorno, non verbali, conoscenza delle modalità
hanno luogo in particolare nei musei di apprendimento e attenzione del frui-
scientifici, con lo scopo appunto di edu- tore, capacità di rielaborazione creativa
care alla Scienza, ma che sono abbastan- di contenuti in chiave interdisciplinare. “Oltre le Parole” onlus
Editoriale: le frontiere digitali dell’epigrafia dell’epigrafia digitale, tra cui l’Università di Oxford, l’Uni- 1
versità di Heidelberg e l’Istituto Archeologico Germanico.
Insomma il trionfo della tecnologia al servizio delle eccel-
Alle ultime frontiere dell’epigrafia e ai suoi molteplici svi- lenze nelle scienze dell’antichità al fine di rendere il no-
luppi tecnologici è dedicato questo primo numero del stro patrimonio culturale più accessibile a tutti. Patrimonio
nuovo anno che accompagna e si ispira all’evento EAGLE culturale che non smette di crescere e meravigliare come
2016 International Conference on Digital and Traditional mostrano gli splendidi manufatti di VI secolo a.C., rinvenuti
Epigraphy in Context che si terrà presso l’Università “Sa- nel territorio di Sibari nel corso di scavi recenti, condotti
pienza” di Roma i prossimi 27, 28 e 29 gennaio. dalla Soprintendenza Archeologia della Calabria e presen-
Il progetto europeo EAGLE (Europeana network of Ancient tati in anteprima su Forma Urbis che dedica, in questo nu-
Greek and Latin Epigraphy), co-finanziato dalla Commis- mero, uno speciale alla celebre megalopoli magnogreca,
sione Europea nell’ambito dell’Information and Commu- distrutta dalla rivale Crotone nel 510 a.C., rifondata come
nication Technologies Policy Support Programme (ICT- colonia panellenica nel 444 col nome di Thuri per volere
PSP), si propone di raccogliere e catalogare in un unico di Pericle, dedotta dai Romani nel 194 a.C. con l’evoca-
database, facilmente ricercabile, oltre un milione e mezzo tivo toponimo di Copia a ricordarne l’opulenza e l’antico
di immagini e altri oggetti digitali relativi a centinaia di mi- splendore che oggi ci vengono nuovamente svelati.
gliaia di iscrizioni provenienti dal mondo greco-romano,
corredate da informazioni essenziali e, in molti casi, dalla
traduzione in inglese o in altre lingue moderne. Simona Sanchirico
Il progetto è parte di Europeana, la biblioteca digitale eu- Direttore editoriale di Forma Urbis; Fondazione Dià Cultura
ropea che aggrega milioni di oggetti digitali provenienti
dai principali archivi, biblioteche e musei di tutta Europa.
E in effetti l’informatica applicata all’epigrafia ha portato EAGLE – Carta di identità/EAGLE ID
molti cambiamenti significativi negli studi sull’antichità e WEB
continua a contribuire alla loro evoluzione in modo di- www.eagle-network.eu
namico ed emozionante grazie anche e soprattutto all’e- Taglines
mergere di nuove opportunità di scambio e condivisione A Digital Bridge to the Ancient World.
Delve into the past with EAGLE.
della conoscenza. Infatti il convegno internazionale EAGLE
2016 che Forma Urbis promuove come media partner si Social Networks
• Facebook: www.facebook.com/EAGLEuropeana
prefigge di essere un forum aperto a chiunque – fra ri- • Twitter: www.twitter.com/Eagle_Project
cercatori, archivisti, professionisti del settore, curatori di • LinkedIN: www.linkedin.com/groups?home=&gid=4721635
musei – abbia voglia di condividere e discutere le proprie Eagle MediaWiki
esperienze di studio e le “migliori pratiche” relative alle www.eagle-network.eu/wiki/index.php/Main_Page
nuove frontiere delle edizioni digitali. Quello delle iscri- Contatti
zioni è un patrimonio preziosissimo che, oltre a rappre- EAGLE Project Coordinator
Silvia Orlandi
sentare una fonte imprescindibile per lo studio della sto- silvia.orlandi@uniroma1.it
ria e dell’archeologia, consente di entrare in contatto col EAGLE Technical Coordinator
Claudio Prandoni
mondo antico in maniera immediata aiutando gli studiosi prandoni@promoter.it
a formarsi un quadro realistico dei molteplici aspetti della EAGLE Networking Coordinator
Pietro Liuzzo
vita pubblica e privata che lo hanno caratterizzato nelle pietro.liuzzo@zaw.uni-heidelberg.de
più diverse epoche. Appare evidente che l’odierna epigrafia EAGLE Outreach Coordinator
RaffaellaSantucci
digitale è erede diretta della disciplina praticata nel XIX raffaella.santucci@uniroma1.it
secolo, ma ora esistono i mezzi – e anche la volontà e i
Il consorzio EAGLE
metodi – per andare ben oltre quel modello, conferendo a • “Sapienza” - Università di Roma
ogni iscrizione molteplici prospettive, infinite possibilità di • Promoter Srl
• Università di Bari “Aldo Moro”
approfondimento e una fruizione allargata a pubblici di- • Heidelberg University
versi: studiosi e ricercatori ma anche curiosi, appassionati • Oxford University
• Univesity of Alcalà
o turisti. Come? Grazie al supporto tecnologico assicurato • Paris Lodron University Salzburg
dal CNR-ISTI, i servizi di EAGLE prevedono sia la realizza- • Babeş-Bolyai University
• Eötvös Loránd University
zione di un’applicazione per dispositivi mobile che permet- • Juraj Dobrila University of Pula
te ai turisti di accedere ai contenuti del database semplice- • Scientific Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts
Institute of Archaeology
mente inquadrando l’iscrizione con il proprio smartphone, • Institut de recherche sur l’Antiquité et le Moyen-Age “Ausonius”, UMR 5607,
sia la realizzazione di un’applicazione per storytelling de- University of Bordeaux 3 - CNRS
• Katholieke Universiteit Leuven
stinata a docenti ed esperti; un Wiki multilingue assicura, • Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR-ISTI
inoltre, l’arricchimento e la valorizzazione delle immagini • German Archaeological Institute
• The Cyprus Institute
epigrafiche e dei testi. • Eureva
Come vedremo sfogliando le pagine che seguono, a im- • The British School at Rome
• Gogate Srl
plementare l’ambizioso progetto, coordinato dal Centro
DigiLab di “Sapienza” - Università di Roma in collabora- Subcontraenti
• Europeana Foundation
zione con il Dipartimento di Scienze dell’Antichità, hanno • QED Productions
contribuito istituzioni prestigiose e attive da anni nel campo • Wikimedia Italia
2 In copertina: Particolare base di statua presso la Biblioteca di Storia Moderna e Contempo-
ranea MiBACT. Foto co-vincitrice del Premio speciale EAGLE per Wiki Loves Monuments 2013
(autore G. Anesin Fonte Wikimedia Commons CC-BY-SA)
Direttore responsabile
Silvia Pasquali
Direttore scientifico
Claudio Mocchegiani Carpano
Editore
Laura Pasquali, amministratore unico della casa editrice
E.S.S. - Via di Torre S. Anastasia, 61 - 00134 Roma, tel. 06 710561
Redazione
Chiara Leporati, Laura Pasquali, Francesco Pignataro, Simona Sanchirico
Impaginazione e grafica
Giancarlo Giovine per la Fondazione Dià Cultura
Documentazione fotografica
A cura degli Autori
Referenze fotografiche
Foto d’archivio privato e di Enti pubblici e privati
Pubblicità e diffusione
Laura Pasquali
Amministrazione e segreteria
E.S.S. - Via di Torre S. Anastasia, 61 - 00134 Roma, tel. 06 710561 - Fax 06 71056230
Stampa
System Graphic Srl via di Torre Santa Anastasia 61, 00134 Roma - Telefono 06 710561
Nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo
senza il consenso scritto dell’Editore
Finito di stampare nel mese di Gennaio 2016 © Copyright E.S.S. Editorial Service System
Il portale EAGLE 12
di Claudio Prandoni, Antonella Fresa, Tania Masi
SPECIALE SIBARI 26
di Pier Giovanni Guzzo, Alessandro D’Alessio, Simone Marino, Adolfo Tosti
Introduzione
5. Il logo di Wiki-
media Italia 7. Il team di Europeana_Research
EAGLE e i Media Partners zione non-profit nata con lo scopo di pubblicare sul web 11
contenuti di carattere storico altamente curati, che vanta
Abbiamo ritenuto strategico anche il fatto di avvalerci il più alto numero di visitatori mensili di ogni altro website
delle cosiddette media partnerships. Il primo media part- dedicato (http://www.ancient.eu/). Il vantaggio principa-
ner del progetto è la e-zine Digital Meets Culture, un ma- le di queste collaborazioni è stato prima di tutto quello
gazine on line dedicato all’applicazione delle tecnologie di creare connessioni più strette con i progetti affini a
ai beni culturali e alle arti (http://www.digitalmeetscultu- EAGLE e, in seconda battuta, quello di dare visibilità a
re.net/). Oltre che con Forma Urbis, poi, collaboriamo EAGLE stesso.
con la rivista multidisciplinare Archeomatica, dedicata
alla presentazione di metodologie avanzate e tecniche
emergenti per la conoscenza, la documentazione, la Conclusioni
conservazione e la valorizzazione del patrimonio cultu-
rale (http://www.archeomatica.it/). In tempi più recenti Grazie a una chiara visione, già alla base della propo-
EAGLE ha anche stretto un accordo di collaborazione sta iniziale di finanziamento alla Commissione Europea,
con Ancient History Encyclpedia, una piccola organizza- e grazie alla creazione di partnership strategiche, EAGLE
ha raggiunto migliaia di persone in tutto il mondo ed è
diventato un punto di riferimento per i progetti di epigrafia
digitale per le buone pratiche sviluppate. L’ecosistema del
progetto è in continua crescita, sia in termini di numero
delle organizzazioni che vi partecipano sia in termini di
impatto. Il lavoro di EAGLE riguarda tutti i paesi dell’U-
nione Europea e, grazie ad esso e a un’attenta dissemina-
8. Il logo di Europeana
2. Il portale EAGLE
14 negativi di sculture antiche che vanno al di là della do- zato in documenti epigrafici di Roma di committenza cri-
cumentazione specializzata conservata a Colonia, come stiana (III-VIII secolo d.C.). Attualmente le epigrafi presenti
ad esempio quelle dell’Istituto Archeologico Germanico di nel database ammontano a più di 40.000 voci, numero in
Roma e le collezioni dei negativi storici su lastra di vetro. continua crescita.
Oltre a questo progetto, molte altre attività sono in corso Lo scopo dell’Epigraphic Database Heidelberg (EDH) è
su diversi livelli, ad esempio la preparazione per la messa l’immissione sistematica di iscrizioni in latino e bilingui
online del Corpus der Antiken Sarkophagreliefs. (in genere latino e greco) in un database complesso. La
Archaia Kypriaki Grammateia Digital Corpus (AKGDC) è sezione Epigraphic Text è il cuore del database e contie-
una biblioteca digitale basata sui 6 volumi dell’Archaia ne al momento oltre 70.000 epigrafi. Quasi tutti i testi
Kypriaki Grammateia (Antica Letteratura Cipriota), pubbli- attualmente presenti sono già stati pubblicati nei grandi
cati dalla Fondazione A. G. Leventis dal 1995 al 2008. Le corpora epigrafici o editi, rivisti e discussi in migliaia di
epigrafi cipriote della collezione AKGDC / STARC sono articoli scientifici.
datate dal V secolo a.C. al V secolo d.C. e sono per lo Epigraphic Database Rome (EDR) è stato lanciato nel
più epigrammi funerari o dedicatori in distici elegiaci o 1999 come progetto sperimentale finalizzato alla crea-
in esametri. zione di una banca dati unificata per l’epigrafia antica.
Epigraphic Database Bari (EDB) è un progetto specializ- EDR fa parte della Federazione internazionale di banche
15
dati epigrafiche Electronic Archive of Greek and Latin Epi- ricerca congiunto con l’Archivo Epigráfico de Hispaniae K.
graphy. Scopo della federazione è quello di raccogliere Schaller, che stava sviluppando applicazioni informatiche
tutte le iscrizioni greche e latine pubblicate fino al VII se- per scopi archeologici. Il focus della collezione è il ricco
colo d.C., prendendone in considerazione le migliori edi- patrimonio epigrafico di Portogallo e Spagna, prevalen-
zioni esistenti e allegandovi, se possibile, dati e immagini temente scritto in latino, ma con alcune piccole sacche di
supplementari. Come parte della federazione, EDR mira iscrizioni greche, semitiche e iberiche.
a raccogliere l’intera epigrafia di Roma e dell’Italia, con Il database Petrae è un sistema per la registrazione di iscri-
l’unica eccezione dell’epigrafia cristiana (sotto la giurisdi- zioni greche e latine sviluppato presso l’Istituto Ausonius,
zione di EDB). che raccoglie testi epigrafici dalle varie regioni in cui i ri-
Hispania Epigraphica Online è stata creata nel 2002, cercatori e collaboratori sono attivi. Ogni registrazione ef-
quando una sovvenzione dell’UE ha attivato un progetto di fettuata ha il testo di una epigrafe in versione maiuscola e
16 minuscola, accompagnato da diversi tipi di metadati, qua- Le immagini contenute nella banca dati EAGLE sono sta-
li ad esempio il supporto, i frammenti, i campi epigrafici te elaborate da un insieme di componenti tecnologici, in
e altri elementi di testo (datazione, paleografia, apparato modo da costruire gli indici che sono poi utilizzati per ef-
critico, traduzione, note, ecc.). fettuare le ricerche di somiglianza. In questo modo, nella
The Last Statues of Antiquity è un progetto finanziato nel maggioranza dei casi, il sistema è in grado di riconoscere cor-
2009 dall’ “Arts and Humanities Research Council” di Ox- rettamente il contenuto delle immagini proposte per la ricerca.
ford. Il progetto raccoglie e analizza tutte le testimonianze Oggigiorno, vista la quantità sempre crescente di dati e
su statue, nuove o rielaborate, relative al periodo tra il 284 immagini disponibili, i sistemi di riconoscimento di queste
e il 650 d.C. I due risultati principali del progetto sono una ultime stanno diventando uno strumento molto efficace a
banca dati contenente oltre 2600 voci individuali, e un
libro, pubblicato alla fine del 2012, che tratta del feno-
meno della statuaria tardo-antica nel suo complesso (u.
Gehn, Ehrenstatuen inder Spätantike, Wiesbaden 2012).
L’archivio digitale di immagini UBI ERAT LUPA contiene
monumenti di pietra (sculture, rilievi, iscrizioni, pezzi ar-
chitettonici, ecc.). Il campo di applicazione del progetto
va dai monumenti preistorici fino al tempo di Giustiniano
(500 d.C.). Essendo stato istituito a Vienna, la maggior
parte dei dati del progetto al momento provengono dal
centro e dal sud-est Europa.
Infine, sono disponibili nella banca dati EAGLE le immagi-
ni digitali dell’archivio storico della British School at Rome,
importanti soprattutto per le iscrizioni della Tripolitania e
dell’Etruria meridionale.
Grazie al grande lavoro portato avanti dal progetto, inoltre,
molti altri partner si stanno unendo a questa rete per rende-
re disponibili le loro collezioni attraverso il portale EAGLE.
Cleaning sono stati definiti in modo da soddisfare i re- • Clean (verifiche di correttezza e allineamento seman-
quisiti degli archivi epigrafici sorgenti di EAGLE. Inoltre D- tico);
NET è stato ampliato con i servizi di elaborazione delle imma- • Index (creazione dell’indice per supportare interroga-
gini per supportare il servizio di riconoscimento di immagini. zioni e navigazione);
• OAI (trasformazione dei metadati EAGLE nel formato
Il processo di aggregazione richiesto da un harvester OAI-PMH).
Durante il passo di trasformazione i metadati raccolti
Esperti degli archivi sorgente e amministratori dell’infra- vengono uniformati nel testo mediante markup EpiDoc
struttura hanno definito insieme le regole per trasformare conforme al modello EAGLE, vengono decomposti in mol-
i metadati nativi nel formato EAGLE. Le regole di trasfor- teplici oggetti EAGLE (Artefact, Inscription, Transcription,
mazione coprono due aspetti: (i) un aspetto strutturale che Visual representation) e, poi, arricchiti delle informazioni
definisce la trasformazione dello schema; (ii) un aspetto fornite da Trismegistos e delle traduzioni ottenute attraver-
semantico che definisce la trasformazione dai vocabolari so EAGLE MediaWiki. I metadati finali vengono, infine,
locali a quelli di EAGLE. Operativamente, queste trasfor- indicizzati e resi disponibili per la ricerca e la navigazione
mazioni avvengono tramite “programmi” XSLT che opera- da parte degli utenti EAGLE.
no sui documenti XML in ingresso. Nel workflow OAI i metadati finali sono sottoposti a un’ul-
teriore elaborazione per estrarre il sottoinsieme di infor-
all’iscrizione inviata (se presente nel database e ricono- 21
sciuta). Nel modo Similarity Search l’utente riceverà una
lista di iscrizioni, in ordine di somiglianza, e cliccando su
un elemento della lista riceverà tutte le informazioni relati-
ve a quell’iscrizione.
Per supportare queste funzionalità, il software D-NET è
stato arricchito con la parte relativa all’elaborazione e in-
dicizzazione di immagini. Durante la fase di raccolta, tutte
le immagini provenienti da un archivio sorgente (incluse
quelle individuate da puntatori) vengono passate all’Image
Feature Extractor, il quale estrae dalle immagini le princi-
pali caratteristiche visuali, per essere inserite nell’indice. Al
momento della richiesta di riconoscimento (effettuata for-
nendo all’interfaccia l’immagine da riconoscere), il motore
di ricerca (CBIR-Content Based Image Retrieval) accede
4. L’Area della Ricerca CNR di Pisa all’indice ed estrae tutte quelle immagini che hanno carat-
teristiche visuali simili, mettendole in ordine di somiglianza.
1. Esempio di riconoscimento automatico, nell’immagine a destra, di un oggetto di interesse rappresentato nella foto a sinistra
Sistema di riconoscimento delle immagini sione Artificiale (o Computer Vision). I progressi ottenuti in
e mobile app questa disciplina hanno permesso lo sviluppo di numerose
di Giuseppe Amato*, Paolo Bolettieri*, Fabrizio Falchi*, Lucia applicazioni come il riconoscimento di oggetti, la lettura
Vadicamo* automatica di lettere e codici o l’orientamento e la guida
di robot.
Le tecniche di riconoscimento di oggetti (o Object Recogni-
La vista è uno dei sensi che maggiormente permette all’uo- tion) consentono di rilevare, automaticamente, la presenza
mo di interagire con il mondo, consentendogli di indivi- di un determinato oggetto all’interno di una sequenza di im-
duare oggetti o persone, di percepire i rapidi cambiamenti magini o video digitali. Tali tecniche vengono efficacemente
nell’ambiente circostante, di acquisire nuove informazioni. utilizzate in sistemi per l’annotazione automatica di video,
La peculiarità della visione umana non risiede nella pura l’organizzazione di archivi fotografici, la video sorveglianza
capacità di acquisizione delle immagini, che ormai è un e l’analisi di immagini mediche, solo per citarne alcuni.
processo perfettamente riproducibile artificialmente attra- Recentemente, l’affinamento delle tecniche di object re-
verso apparecchiature elettroniche quali scanner, fotoca- cognition ha dato un notevole contributo anche nel cam-
mere e videocamere. Anzi, i progressi nei campi scientifici po della conservazione e valorizzazione dei beni culturali,
e tecnologici hanno permesso addirittura di superare le come manifestato dalla realizzazione di numerosi sistemi
capacità visive dell’uomo in quanto a sensibilità, velocità di riconoscimento di quadri, statue, monumenti e edifici,
e risoluzione nell’acquisizione delle immagini. Ciò che, in- utilizzati prevalentemente all’interno di musei e città d’arte.
vece, contraddistingue la visione umana e ne rappresenta Difatti, se da un lato la via più diffusa e popolare per otte-
la principale potenzialità, è la capacità, del tutto naturale, nere informazioni su un’opera o un monumento è quella
di estrarre e interpretare il contenuto delle immagini, os- di effettuare una ricerca mediante l’uso di parole-chiave
sia di trasformare una mera rappresentazione luminosa in (quali l’autore, il titolo dell’opera o la sua collocazione),
informazione. dall’altro, la possibilità di cercare le stesse informazioni
La scienza che ha l’ambizioso obiettivo di simulare alcuni mediante l’uso di immagini (come una foto scattata dal
aspetti della visione umana, quali appunto l’acquisizione proprio cellulare) fornisce a turisti e studiosi uno strumento
e l’interpretazione delle immagini, prende il nome di Vi- di più facile e immediato utilizzo.
2. Esempio di funzionamento del sistema di riconoscimento visuale di iscrizioni antiche attraverso il portale web di EAGLE (<http://
www.eagle-network.eu/image-search/>)
Nell’ambito del progetto europeo EAGLE, i sistemi di al loro “contenuto visivo” e senza l’uso di metadati come 23
object recognition e di ricerca mediante l’uso di immagini il testo. L’idea cardine di tali sistemi è quella di trasformare
sono stati applicati, per la prima volta, per il riconosci- ciascuna immagine in un opportuno oggetto matematico,
mento automatico di iscrizioni antiche, offrendo un valido che viva in uno spazio metrico, ossia in uno spazio dove
strumento per la consultazione del materiale epigrafico sia possibile calcolare una funzione di distanza o similarità
contenuto nell’insieme di banche dati afferenti al progetto. tra gli oggetti. In tal modo un computer potrà automatica-
In questo contesto, la ricerca mediante immagini, rispet- mente confrontare tra di loro le immagini, giudicando la
to alla ricerca mediante l’uso di testo, ha il vantaggio di similarità del loro contenuto visivo, sulla base della similari-
offrire un accesso immediato alle informazioni riguardanti tà delle rispettive rappresentazioni matematiche. La fase di
quelle iscrizioni che non sono chiaramente leggibili o che ricerca all’interno di un dataset, avviene individuando una
si sono deteriorate nel corso del tempo. La ricerca di iscri- o più immagini le cui rappresentazioni matematiche siano
zioni mediante l’uso di immagini è stata resa fruibile sia at- le più simili a quella dell’immagine di query, che è l’imma-
traverso un’interfaccia web (http://www.eagle-network.eu/ gine usata dall’utente per effettuare la ricerca (fig. 4).
image-search/) che tramite un’applicazione per smartpho- La descrizione matematica delle immagini, usata nei si-
ne (disponibile gratuitamente sul Google Play Store). stemi di CBIR, generalmente viene costruita individuando
Per effettuare una ricerca per immagini tramite il portale delle proprietà o caratteristiche (feature) all’interno di cia-
EAGLE (fig. 2) è sufficiente caricare dal proprio computer scuna immagine. A ciascuna feature viene poi associato
(mediante la funzione “Browse”) un’immagine di un’iscri- un descrittore matematico, che nella maggior parte dei
zione di proprio interesse e cliccare sul tasto “Search”: una casi è un vettore numerico.
lista di risultati verranno proposti all’utente che, mediante Nel corso degli anni sono state definite e utilizzate diverse
un semplice click, potrà accedere alla scheda contente tut- tipologie di feature, tra cui quelle globali (come il colore,
ti i dettagli e le informazioni relative all’oggetto seleziona- la texture e la forma) e quelle locali (come i punti salienti di
to, come ad esempio il tipo di iscrizione, il materiale del un’immagine). Nel campo del riconoscimento di oggetti,
supporto, la trascrizione dell’iscrizione ed eventualmente le feature locali hanno avuto un maggior successo rispetto
la sua traduzione. a quelle globali, grazie alla loro efficacia nell’individua-
Per effettuare una ricerca tramite l’App di EAGLE, inve- zione di strutture locali delle immagini. Infatti, lo studio e
ce, basterà puntare la fotocamera del proprio smartpho- il confronto di tali strutture locali permette di identificare
ne verso un’iscrizione che si vuole riconoscere e scattare porzioni delle immagini che hanno un contenuto visivo
una foto; il sistema invierà la foto al server del portale molto simile e che quindi, con alta probabilità, rappresen-
EAGLE che effettuerà il riconoscimento e che, in tempo tano uno stesso oggetto.
reale, fornirà all’utente una scheda dettagliata dell’ogget- L’estrazione delle feature locali da un’immagine avviene in
to fotografato (fig. 3). L’applicazione per dispositivi mobili due fasi. Dapprima, vengono individuati dei punti salienti
rende estremamente semplice l’operazione di ricerca ed è dell’immagine, detti keypoint, che sono punti maggiormen-
perciò adatta non solo agli studiosi del settore, ma anche te rappresentativi e che, mediante l’uso di specifici algo-
a turisti e appassionati che avranno così la possibilità di ritmi, possono essere individuati in maniera ripetibile (fig.
ottenere, in pochi secondi, le informazioni su un’iscrizione 5). Successivamente, a ciascun keypoint viene associato
visibile, ad esempio, in un sito archeologico, in un museo, un descrittore matematico che riassume alcune statistiche
per strada o su di un libro. sulla luminosità dell’immagine in una porzione circostante
La ricerca delle iscrizioni tramite l’uso di immagini è re- il keypoint. Ciascuna immagine, alla fine di tale processo
alizzata tramite sistemi di Content Based Image Retrieval di estrazione, è rappresentata da un ampio insieme di de-
(CBIR), capaci di archiviare e reperire le immagini in base scrittori, la cui numerosità dipende dal numero di keypoint
3. Esempio di funzionamento del sistema di riconoscimento visuale di iscrizioni antiche tramite l’App di EAGLE
24 in letteratura, sono state introdotte delle tecniche di aggre-
gazione che permettono di riassumere, in un solo descrit-
tore, le varie informazioni contenute nei descrittori locali di
un’immagine. In questo modo ciascuna immagine è rap-
presentata da un unico descrittore e la comparazione tra
due immagini richiede il confronto di due soli descrittori.
Due importanti esempi di metodi di aggregazione sono
il Bag-of-Word (BoW) e il Vector of Locally Aggregated
Descriptors (VLAD). Entrambe queste tecniche effettuano
l’aggregazione mediante l’uso di un vocabolario visuale
(fig. 7). Il vocabolario visuale è ottenuto tramite tecniche
di clustering, tipicamente il k-means, su un vasto insieme
di descrittori locali estratti da numerose immagini. Le tec-
niche di clustering consistono nella suddivisione in gruppi
(detti cluster) degli elementi di un insieme, così che ciascun
gruppo contenga oggetti tra di loro molto simili, e nell’in-
4. Sistema di ricerca per similarità visuale: data una immagine dividuazione, per ciascun cluster, di un elemento rappre-
di query, si individua qual è quell’immagine, all’interno di un sentativo, detto centroide (fig. 8).
dataset, la cui rappresentazione matematica sia più vicina alla Nelle tecniche BoW e VLAD, i centroidi sono usati come
rappresentazione matematica della query
“parole” del vocabolario visuale usato nella fase di ag-
gregazione. In particolare, il vocabolario visuale viene
utilizzato per estrapolare delle statistiche riguardo alla
individuati nell’immagine. Generalmente, per ciascuna im-
magine, vengono estratti tra i 500 e i 2000 descrittori, a
seconda della tecnica e dei parametri utilizzati.
Tra le varie tipologie di feature locali, introdotte negli ulti-
mi quindici anni, le SIFT (Scale Invariant Feature Trasform)
sono senza dubbio quelle maggiormente utilizzate, grazie
alla loro comprovata efficacia nella descrizione e com-
parazione delle strutture locali delle immagini. Esse sod-
disfano molte delle proprietà che vengono ricercate per
la definizione di un buon descrittore, ossia robustezza e
invarianza a trasformazioni dell’immagine come traslazio-
ni, rotazioni, cambiamenti di scala, piccole deformazioni
o variazioni di illuminazione.
Il confronto tra due immagini avviene ricercando, auto-
maticamente, coppie di feature locali che siano corrispon-
denti (si veda ad esempio la fig. 6). Tale confronto, per
quanto molto efficace, è un processo notevolmente costo-
so in quanto richiede il confronto di ciascun descrittore di
una prima immagine con ciascun descrittore di una secon-
da immagine. Dato che ogni immagine contiene migliaia
di feature locali, tale modo di procedere non è adatto al
confronto di migliaia o milioni d’immagini, come nel caso
della ricerca all’interno di un vasto database.
Al fine di rendere scalabile la ricerca per similarità visuale,
7. Raffigurazione delle varie fasi del processo di aggregazione delle feature locali mediante le tecniche BoW e VLAD
Bibliografia essenziale
Tutte le foto delle iscrizioni utilizzate nelle figure sono consultabili all’indirizzo
http://www.eagle-network.eu/
h. JéGou, M. douZe, C. SChMid, P. PéreZ, “Aggregating local descriptors into a com-
pact image representation”, in Computer Vision and Pattern Recognition (CVPR),
2010 IEEE Conference on, pp. 3304-3311
S. lloyd, “Least squares quantization in PCM”, in IEEE Trans. Inform. Theory 28,
1982, pp. 129-137
d. lowe, “Distinctive Image Features from Scale Invariant Keypoints”, in Interna-
tional Journal of Computer Vision 60(2), 2004, pp. 91-110
J. SiViC, a. ZiSSerMan, “Video Google: a text retrieval approach to object matching
8. Esempio di suddivisione di un insieme di dati in tre cluster, in videos”, in Computer Vision, 2003. Proceedings. Ninth IEEE International Con-
mediante l’utilizzo dell’algoritmo di k-means ference, vol.2, pp.1470-147
26
SPECIALE SIBARI
1. Sibari. Planimetria schematica dell’area di “Parco del Cavallo” con individuazione del progetto delle cd. Trincee Drenanti: pozzetti P
e vasche V (elaborazione A. Tosti)
Lo splendore di Sibari Una serie tanto paradossale di eccessi non può essere altro
di Pier Giovanni Guzzo* che frutto di propaganda contraria. La quale diventa chiara
se confrontiamo questa tradizione sfavorevole a Sibari con
quella, del tutto inversa, che esalta la virtù e il coraggio dei
Fondata sullo Ionio, tra il corso di due fiumi, in un pae- Crotoniati, istruiti dall’insegnamento di Pitagora. Quest’ul-
saggio paludoso, Sibari deve la propria fama alla sconfitta timo si era rifugiato a Crotone per sfuggire alla tirannide
che le infersero i Crotoniati. Questi, guidati da Milone, che Policrate aveva imposto a Samo. Nella città italiota Pi-
vincitore a Olimpia, dopo una sanguinosa battaglia sul tagora predicava l’armonia: la quale reggeva le sfere cele-
fiume Traeis, assediarono la città, la conquistarono e sulle sti e la vita umana con lo scandito equilibrio di una musica
sue rovine si tramanda deviassero il corso dei fiumi. Così temperata. L’obbedienza ai precetti pitagorici, rendendo gli
che non ne rimanesse traccia né vi si potesse più abitare. uomini equilibrati e quindi virtuosi, ne rafforzava l’animo:
Sibari era considerata sede di ogni vizio: a cominciare di modo che fu agevole la loro vittoria sui viziosi Sibariti.
dall’abitudine dei suoi abitanti di non assistere mai né al Tanto più che la loro cavalleria, più avvezza a danzare al
tramonto né all’alba. In quanto già impegnati in feste e suono del flauto che a combattere, fu immediatamente di-
cene oppure ancora sprofondati nel sonno. Sonno faci- stratta dalla battaglia ad opera dei flautisti crotoniati.
litato dai materassi imbottiti di petali di rose: e se uno di Se fin qui la tradizione è concorde, è opportuno cercare di
quei petali si fosse piegato se ne sarebbero lamentati. I ricostruire una diversa realtà. In quanto già una così netta
giovani trascorrevano l’estate bagnandosi nelle acque di contrapposizione tra Bene, Crotone, e Male, Sibari, risulta
una grotta: intanto si svolgevano feste, allietate dal vino sospetta. Senza considerare che Crotone risultò vincitrice:
che giungeva per mezzo di apposite canalizzazioni e da e, come si sa, la storia è scritta da chi vince. Pitagora
cibi preparati da cuochi, premiati per le loro invenzioni è stato il capostipite di una scuola, filosofica ma anche
culinarie. Le signore erano avvertite con un anno d’anti- politica, durata fino al IV secolo a.C. E al suo influsso si
cipo delle principali ricorrenze festive, così che potessero deve la tradizione favorevole al pitagorismo delle origini,
preparare i lussuosi abiti e i relativi ornamenti necessari ivi compresi i motivi della guerra tra Crotone e Sibari. Il
per parteciparvi degnamente. Tutta la città era destinata tutto all’interno di una visione che magnificava il governo
al piacere: dalle vie ombreggiate da alberi erano banditi pitagorico, garante della prosperità in opposizione alla
i galli, rumorosi annunciatori dell’alba, e gli artigiani che debolezza di quanti non si allineassero a quei precetti.
producevano rumori con i propri attrezzi. Da altre fonti letterarie abbiamo informazioni che ci aiuta-
no nel ricostruire una realtà più sfumata. Sibari dominava resti che ce ne rimangono mostrano splendidi rilievi figu- 27
su quattro popoli e venticinque città, quindi su un ampio rati, rappresentati nelle accurate forme d’influsso ionico, e
territorio; era in rapporti con Mileto, posta in Asia Mino- membrature architettoniche documentano lo stile dorico.
re; aveva fondato Poseidonia, Laos e Skidros sulla costa La fama di Sibari è durata fino a noi grazie alla tradizione
tirrenica. Si può quindi ricostruire che Sibari avesse, dalla che ne ricordava solamente, e partigianamente, gli aspetti
propria fondazione avvenuta intorno al 710 a. C., allarga- negativi: una critica più serena e la ricerca archeologica
to fino a Poseidonia il bacino dal quale traeva risorse e nel ce ne restituiscono un’immagine più realistica. Quanto
quale praticava scambi con le popolazioni indigene, così si è finora ritrovato nell’antico sito non permette di com-
da acquisire materie prime (dal legname, ai minerali, agli provare archeologicamente quella fama: ma, adesso, lo
schiavi) e vendere prodotti finiti. Le materie prime venivano splendido insieme delle terrecotte architettoniche appena
poi avviate verso la Grecia e fino a Mileto. Sibari rappre- scoperte può costituire l’inizio di una profonda modifica
sentava la cerniera tra un territorio ricco di risorse naturali nella percezione contemporanea. Lo splendore dell’antica
e le città greche di madrepatria e della Ionia asiatica, nel- città è davanti a noi.
le quali quelle derrate venivano richieste per soddisfare
ai bisogni di una vita sociale sempre più complessa. Un
tale ruolo non poteva non arrecare ricchezze a Sibari. E, *Pier Giovanni Guzzo, Istituto Nazionale di Archeologia e Storia
insieme a questi aspetti positivi, non mancava il desiderio dell’Arte
di sostituirsi ad essa da parte della confinante Crotone.
Uno specifico effetto dei rapporti intrattenuti da Sibari con Bibliografia essenziale
le città della Ionia asiatica è stato la trasmissione del lusso
nell’abbigliamento: ne abbiamo informazione nelle fonti aa. VV., Sibari e la Sibaritide, AttiTaranto XXXII (1992), Taranto 1993
J. Bérard, La Magna Grecia. Storia delle colonie greche dell’Italia meridionale,
a proposito dello sfarzoso costume dei cavalieri sibariti. Torino 1963 (trad. it. di: La colonisation grecque de l’Italie méridionale et de la
E sappiamo di un sibarita, Alcistene, che si fece confe- Sicile dans l’antiquité. L’histoire et la légende, Paris 1957)
G. delia, t. MaSneri, Sibari: archeologia, storia, metafora, Castrovillari 2013
zionare da tessitori di Mileto un mantello intessuto con le t. J. dunBaBin, The Western Greeks. The History of Sicily and South Italy from the
rappresentazioni di Susa, Persepoli e Sibari, oltre che con Foundation of the Greek Colonies to 480 B.C., Oxford 1948
P. G. GuZZo, “Osservazioni sull’impero di Sibari, in Il mondo enotrio tra VI e V
la figurazione di se stesso. C’è da dire che questa moda secolo a.C., Atti dei seminari napoletani (1996-1998), a cura di M. BuGno-C.
orientale non fu recepita solamente da Sibari: anche a MaSSeria, Napoli 2001, pp. 77-81
a. PoloSa, Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide: il medagliere, Paestum 2009
Crotone abbiamo notizia che gli ambienti pitagorici si op- G. PuGlieSe Carratelli, “Le vicende di Sibari e Thurii, in Atti e Memorie della Società
posero alla sfarzo, in specie nell’abbigliamento femminile. Magna Grecia, 1972-1973, pp. 17-33
2. Sibari, “Parco del Cavallo”. Grande plateia A, vista da Sud (foto A. Tosti)
29
3. Sibari, “Parco del Cavallo”. Scavo pozzetto P1: muro in blocchi di età arcaica (foto A. Tosti)
romana; strati e strutture murarie – dove presenti – di età a bande, le coppe ioniche del tipo B2, le coppe a filetti
arcaica e/o livelli precedenti la fondazione di Sybaris. Tra e la coroplastica architettonica (v. infra) per i livelli di età
i più significativi reperti diagnostici ai fini dell’attribuzione coloniale arcaica, specialmente al di sotto della plateia A.
cronologica dei diversi contesti si segnalano: le sigillate Sappiamo del resto che questa strada fu impiantata sopra
italiche con bolli in planta pedis o bolli circolari, gli orli di una paleo-duna sabbiosa emergente rispetto alla piana di
anfore Dressel 1A e le ceramiche a pasta grigia e a pareti Sibari, la cui presenza aveva costituito un fattore condizio-
sottili per le fasi di età romana; il vasellame a vernice nera nante già all’epoca della fondazione della colonia achea.
e a figure rosse per l’età classica ed ellenistica; il vasellame Difatti, mentre i livelli riferibili alle fasi arcaiche si ritrovano
a figure nere, i frammenti di crateri laconici, il vasellame generalmente a m 3-4 sotto quelli di età romana imperiale –
7. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sima fittile con pseudo-antefissa cd. “a corna” e decorazione policroma, dallo scavo del pozzetto P3
(foto A. D’Alessio)
31
8. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sima fittile con pseudo-antefissa cd. “a corna” e decorazione policroma, dallo scavo del pozzetto P3
(foto A. D’Alessio)
il che rende quasi impossibile, se non con grandissimi sforzi era esposta, ma con ogni probabilità anche in ordine alla
economici, strappare all’acqua e al fango i pochi brandelli ormai cessata irrigimentazione del corso del Crati.
delle strutture arcaiche sepolte (come verificatosi nei vecchi Più in particolare, tra le strutture e gli altri resti monumen-
scavi Guzzo e in quelli più recenti condotti a “Casa Bianca” tali individuati si segnalano quelli scoperti in corrispon-
da Emanuele Greco) –, diversamente, in corrispondenza denza della plateia A a una profondità compresa tra m
delle dune emergenti (sotto la plateia A, appunto, e nello 0,70 e 1,30-1,50 sotto il basolato stradale. Procedendo
stesso quartiere di “Casa Bianca” presso la Porta c.d. Ma- da N a S (ovvero dal settore immediatamente esterno alla
rina), lo spessore della stratigrafia di epoca posteriore al romana Porta Nord in direzione del centro urbano) si è
510 a.C. (distruzione di Sybaris) si riduce a tal punto che così scoperta, all’interno del saggio per la realizzazione
il rinvenimento di evidenze di epoca arcaica può verificarsi del pozzetto P1, la facciavista di un primo, possente muro
anche a una profondità di poco superiore, se non inferiore, a secco costituito da tre filari sovrapposti di blocchi di pie-
a un metro rispetto ai livelli di età thurina e romana. tra calcarea di forma parallelepipeda, poggianti su una
E’ questo il fortunato caso dei ritrovamenti effettuati nel risega realizzata con lo stesso tipo di pietre, a costituire lo
corso dei recenti scavi, laddove i saggi praticati per la re- zoccolo di fondazione di un edificio di dimensioni, forma
alizzazione di alcuni pozzetti di ispezione della condotta e funzione al momento non definibili. Tutti i materiali asso-
drenante, lungo un medesimo asse sulla linea di mezzeria ciati si datano in età arcaica e il muro presenta, alla sua
della plateia A, hanno consentito di mettere in luce strut- sommità e immediatamente al di sopra in stato di crollo/
ture murarie in situ ed elementi in stato di crollo o depo- disfacimento, i cospicui resti dell’elevato in mattoni crudi
sizione/dismissione volontaria risalenti al VI secolo a.C., misti al legno carbonizzato del sistema di copertura.
obliterati da uno spesso strato alluvionale riferibile alle Poco più a S, nello scavo per l’apertura del pozzetto P2, al
susseguenti esondazioni del Crati verificatesi dopo la di- di sotto di un potente “accumulo” di frammenti di tegole e
struzione di Sybaris. La “leggendaria” deviazione del fiume in associazione a materiali pure databili in epoca arcaica,
sulla città da parte dei Crotoniati dopo questo catastrofico sono emersi i resti di una seconda struttura realizzata con
evento, può essere dunque letta come una sorta di meta- grandi pietre/ciottoli fluviali (ne è visibile un’unica assise),
fora non solo del costante rischio idrogeologico cui essa probabilmente pertinente a una sottofondazione. In parte
32 simile risulta del resto quanto rinvenuto all’estremità oppo- oltre i limiti N e S del saggio, fra cui si segnalano anche
sta della plateia A, quasi all’incrocio con la B, nel saggio alcuni frammenti plastici figurati (zampa e coda di animale,
praticato per la realizzazione del pozzetto P7, dove due reale o fantastico), ne attestano inoltre una distribuzione –
strutture in pietre/ciottoli reciprocamente legate a forma di e quindi l’estensione della struttura originaria di pertinenza
L costituiscono lo zoccolo di fondazione aggettante di un – decisamente maggiore rispetto a quanto messo in luce,
elevato in blocchi squadrati di pietra arenaria (alt. m 0,20, ovvero al di sotto del piano stradale non rimosso.
lungh. m 0,95 ca.). Uno sconvolgimento antico della stra- Vale dunque la pena soffermarsi brevemente su questo
tigrafia e i blocchi mancanti paiono indicare la distruzione straordinario rinvenimento, il cui studio esaustivo è attual-
e parziale spoliazione della struttura, che conserva pure mente in corso da parte di chi scrive, anche in ordine alla
traccia di un piano di calpestio in calce e sabbia al livello possibile ricostruzione del tetto e dunque dell’edificio di
della risega di fondazione. Anche qui il materiale rinvenu- pertinenza. A tutt’oggi, le nostre conoscenze sulla decora-
to in quota con le strutture murarie è arcaico. zione architettonica (e quindi in parte sull’architettura) di
età arcaica a Sibari e nella Sibaritide erano di fatto limitate
S. M., A. T. a un unico frammento sporadico di sima trovato nel 1972
al “Parco del Cavallo” e ai pochi frustuli dal santuario di
Timpone Motta a Francavilla Marittima e da siti minori del
Ma fra i ritrovamenti più importanti e significativi effettuati territorio (ad esempio da loc. Pantuoni-Tesori di Montalto
sotto la plateia A vi è certamente quello all’interno dello Uffugo, dal Piano della Tirena e da Cozzo Michelicchio).
scavo per l’apertura del pozzetto P3, di nuovo verso N. Qui, Ora, l’inaspettato rinvenimento a Sibari di diverse decine tra
a una profondità di appena m 0,80 sotto il piano strada- frammenti ed elementi interi di sime e lastre di rivestimen-
le romano e a ridosso della parete orientale del saggio, è to in terracotta decorata a stampo e policroma, viene ad
stato intercettato un potente “accumulo” (in stato di crollo o arricchire di colpo e immensamente questa sfera di cono-
dismissione/deposizione volontaria?) costituito da una gran scenza, gettando finalmente luce non solo sulla produzione
quantità di tegole e coppi pentagonali e da numerose terre- coroplastica architettonica di una fra le più potenti poleis di
cotte architettoniche, sia frammentarie che intere, riferibili al Magna Grecia, bensì anche e conseguentemente sulla più
sistema di copertura (tetto) di un edificio verosimilmente di ampia produzione di genere di ambito acheo e magno-gre-
culto di Sybaris. La chiara prosecuzione degli elementi fittili ca in senso lato (Crotone, Kaulonia, Metaponto, Poseidonia,
9. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sime fittili dallo scavo del pozzetto P3: sistema di posizionamento e montaggio in opera (foto A. D’Alessio)
33
10. Sibari, “Parco del Cavallo”. Sima fittile dallo scavo del pozzetto P3: tecnica e modalità di fabbricazione (foto A. Tosti)
modalità di posizionamento e montaggio degli elementi in quadramento tipologico, stilistico e cronologico di que-
opera, la cui tecnica di fabbricazione a porzioni assemblate ste meravigliose terrecotte architettoniche, ma possiamo
è invece ben riconoscibile da una serie di altre tracce. certamente affermare che tanto le sime, quanto e ancor
Non è questa la sede per discutere in dettaglio dell’in- più le lastre di rivestimento rimandano da presso ad altre
14. Sibari, “Parco del Cavallo”. Ceramica di età arcaica dallo scavo del pozzetto P3 (foto A. Tosti)
sull’architettura di età arcaica e i suoi processi formativi non 35
solo a Sibari, ma in tutta la Magna Grecia.
A. D.
za l’opera degli studiosi che hanno intrapreso la raccolta grandioso monumento o una semplice tegola, è un impor-
delle iscrizioni antiche il loro sforzo sarebbe stato vano: tante principio metodologico che sta alla base di EAGLE.
l’iscrizione originale, infatti, è oggi irreperibile e il suo testo Per tale ragione, oltre a permettere agli autori di racconta-
sopravvive solo nelle collezioni epigrafiche moderne. re le loro storie in forma di testo, la nostra app è disegnata
Le vicende brevemente riepilogate illustrano bene il signi- per ricercare nel web e integrare all’interno delle storie
ficato di una delle raison d’être di EAGLE: ogni iscrizione i più importanti contenuti visivi (come immagini e video)
ha una storia da raccontare. I nomi, i luoghi, gli eventi, e interattivi (come ad esempio mappe che localizzino siti
così come i motivi che hanno spinto i committenti a com- moderni e antichi), che aiutino i lettori a contestualizzare
missionare i monumenti, o le stesse vicende spesso assai i monumenti, oltre che a immaginarne l’impatto visivo o
avventurose che hanno permesso loro di sopravvivere, il- la ricostruzione (si veda ad esempio la fig. 2, tratta dalla
lustrano aspetti straordinariamente quotidiani della storia storia di F. Feraudi-Gruénais).
d’Europa, dall’antichità ai giorni nostri. Per quanto riguarda l’integrazione all’interno dei servizi di
Sebbene queste “storie” nascoste in ogni iscrizione ri- EAGLE, invece, la scelta di sviluppare la app come plu-
chiedano un lavoro paziente e complesso da parte degli gin della piattaforma WordPress, su cui è basato anche
studiosi, i risultati, come nel caso del piccolo Scemaes, il portale del progetto, consente di creare, pubblicare e
colpiscono per la loro immediatezza. La tragedia di Sce- condividere le storie sul sito in perfetta aderenza con il
maes ci permette di osservare un evento storico di grande design generale. Inoltre, la gestione dei ruoli in WordPress
portata come le operazioni militari dei Romani nell’area permette di distinguere facilmente fra l’accesso alle storie
dei Balcani dalla prospettiva degli uomini coinvolti, in ter- destinato ai semplici lettori e quello per utenti registrati che
mini che anche i non specialisti possono immediatamente possono, oltre che leggere e navigare fra le storie pubbli-
comprendere. cate, creare contenuti usando l’editor della app.
studio su di un luogo o un monumento specifico leggendo 37
tutte le storie in cui esso è menzionato; a loro volta, gli
sviluppatori potranno in un futuro sfruttare quest’indice per
integrare le storie nei motori di ricerca di EAGLE, ad esem-
pio come materiale didattico o esplicativo.
8. La vicenda di Scemaes
tra le storie di EAGLE 10. Condivisione delle storie attraverso i social network
Le normali funzionalità di WordPress consentono agli au- delle loro collezioni. Registrando un account, i lettori po-
tori di salvare, pubblicare o cancellare le loro storie. Una tranno a loro volta trasformarsi in autori e dare libero sfo-
volta pubblicate sul sito, le storie possono essere agevol- go alla loro curiosità e creatività. Ogni suggerimento per
mente condivise sui social media più diffusi. migliorare un software innovativo e sperimentale come il
nostro sarà benvenuto.
Conclusioni
*Francesco Mambrini, Deutsches Archäologisches Institut – Berlin
La Storytelling Application intende fornire a tutti gli interes-
sati uno strumento agile e intuitivo per raccontare le iscri-
zioni del mondo antico e il loro straordinario significato Bibliografia essenziale
storico. Sfruttando le potenzialità multimediali del softwa- F. Feraudi-GruénaiS, “1 Fragmentary Epigraph, 1 Anonymous Relief Fragment, and
re, gli autori possono suggerire interessanti percorsi visuali 2 Gods”. Pubblicato online in: <http://www.eagle-network.eu/story/1-fragmen-
tary-epigraph-1-anonymous-relief-fragment-and-2-gods/>
e di lettura attraverso il patrimonio culturale che iniziative F. MaMBrini, “The Votive Monument of Atarbos”. Pubblicato online in: <http://
come EUROPEANA o EAGLE stessa mettono gratuitamen- www.eagle-network.eu/story/inscribed-monuments-in-arachne-the-votive-monu-
ment-of-atarbos/>
te a disposizione del pubblico. “Roman Inns are not for Free”, pubblicato online in: <http://www.eagle-network.
A questo punto, non ci resta che invitare i lettori a contri- eu/story/roman-inns-are-not-for-free/>
M. ŠaŠelKoS, The Disappearing Tombstone and Other Stories from Emona, Lju-
buire all’iniziativa. Visitando la pagina “Stories” del porta- bljana 2015
le EAGLE, gli utenti potranno scoprire le storie che i nostri M. ŠaŠelKoS, “A Death in the Nauportos River”, pubblicato online in: <http://
partner hanno proposto per valorizzare oggetti significativi www.eagle-network.eu/story/a-death-in-the-nauportus-river/>
40 sapevole alle esigenze degli utenti. Il branding di EAGLE
è stato caratterizzato da due punti di forza: il contenuto
eccezionale che i nostri archivi custodiscono e l’eccellen-
za scientifica degli istituti che partecipano al progetto.
Condurre uno studio professionale di identità visiva ci
è sembrato, in questa prospettiva, un passo necessario.
Centrale allo sforzo comunicativo è stata la decisione di
sviluppare un’identità unica e facilmente riconoscibile,
che potesse essere declinata tramite i vari canali di dis-
seminazione. Come parte di Europeana, EAGLE ne ha
adottato le linee guida grafiche. Nonostante questo, la
1. Dissezione delle immagini rappresentate nel logo EAGLE nostra architettura di branding ha mantenuto una propria
identità peculiare. Sono stati sviluppati design dettagliati
per brochure, poster, template per le pagine del sito web,
EAGLE nella rete per i documenti di comunicazione elettronica e, prima di
Strategie sostenibili e sinergie per la conservazione e tutto, un logo.
comunicazione del patrimonio culturale.
Parte Seconda: Media-strategie di comunicazione
di Raffaella Santucci* Il logo EAGLE
Bibliografia essenziale
nali più tradizionali di comunicazione accademica, quali L’attuale panorama di Internet è caratterizzato dalla cir-
articoli di ricerca, proceedings di conferenze, brochure colazione e condivisione massiccia di contenuti spesso
stampate da disseminare. Per cui lo spot va considerato effimeri, con la conseguenza che gli utenti spendono un
nell’ambito di una strategia di comunicazione più vasta e tempo generalmente molto breve, dell’ordine di pochi se-
articolata, che mira a raggiungere pubblici diversi attra- condi, su ciascuno di essi, prima di decidere se proseguire
verso diversi canali e strumenti di comunicazione. nella visione o nella lettura. Data questa premessa, è chia-
Il problema principale che si incontra quando si cerca di ro che fin dalle prime inquadrature un video deve essere
raggiungere il grande pubblico attraverso un progetto eu- in grado di incuriosire a sufficienza chi lo vede, e quindi di
ropeo è che le risorse a disposizione per la comunicazione avvincerlo. L’altro elemento di fondamentale importanza in
non sono sufficienti per avvalersi proficuamente dei media di questo senso è costituito dalle esatte parole con cui il vi-
massa tradizionali. Per cui l’unica strategia possibile è pun- deo è presentato e dall’immagine che lo accompagna. Per
tare sulla diffusione di contenuto in modo virale via Internet. questo motivo, ho cercato di utilizzare la tensione dram-
Gli ultimi 10 anni sono stati caratterizzati da una graduale matica in modo tale da essere il più avvincente e coinvol-
ma apparentemente inarrestabile tendenza da parte de- gente possibile fin da subito. L’altra mia preoccupazione è
gli utenti di Internet a privilegiare la condivisione di video stata quella di realizzare un vero e proprio mini-film, che
49
si prestasse a una visione e a una lettura ripetute, in modo qualche modo si trasformino in finestre su un passato vivo,
da evitare la superficialità tipica di tanti video promozio- pieno di storie drammatiche e di un’infinità multiforme di
nali. Nel contempo, volevo anche tentare di trasmettere lo aspetti interessanti. Grazie a questa sorta di cannocchiale
spirito di EAGLE, un progetto molto ambizioso, che vuole caleidoscopico, il senso profondo della Storia può arrivare
essere, insieme, risorsa esaustiva e autorevole di cono- al grande pubblico.
scenza specialistica, ma anche strumento di accesso facile Sebbene già la Description Of Work specificasse l’uso del
da usare e fruibile da tutti. cartone animato come mezzo espressivo, ho esplorato la
possibilità di girare la stessa sceneggiatura con attori in
carne e ossa. A tal fine, varie possibili location sono state
Ideazione e produzione dello spot individuate in Europa e nel bacino del Mediterraneo, cia-
scuna delle quali ha determinato un diverso scenario di
Ho scritto la prima versione della sceneggiatura dello spot spesa e di sforzo produttivo. Per cui, a seguito di contatti
già in fase di stesura della proposta di progetto. Dopo con produttori e organizzatori locali, sono stati preparati
l’approvazione di EAGLE da parte della Commissione Eu- diversi budget corrispondenti a diverse location. Tuttavia,
ropea, il documento è stato aggiornato e rifinito via via ben presto mi sono reso conto che il linguaggio dell’ani-
che il progetto progrediva. mazione era davvero il più indicato per raccontare questa
L’idea centrale, declinabile se necessario in una serie di storia, per svariate ragioni: l’animazione infatti è un idio-
spot diversi, con personaggi di volta in volta differenti, è ma universale, apprezzato e di facile comprensione per
quella di presentare un gruppo di visitatori in un sito ar- una larga fetta del pubblico; secondariamente, l’anima-
cheologico, alle prese con la difficoltà di interpretare ciò zione disegnata a mano risalta nell’attuale sovraffollato
che ha davanti agli occhi. In questo contesto di curiosità, panorama dei video su Internet ed è indice di una pro-
ma anche di frustrazione, si inserisce un personaggio nuo- duzione di qualità; inoltre, al contrario che per i prodotti
vo che, attraverso l’uso della EAGLE Flagship App, final- filmati, i vincoli di budget per le produzioni in animazione
mente squaderna ai visitatori le varie e vivide storie di cui non si traducono direttamente in limitazioni alla fantasia
il sito e le sue iscrizioni sono stati muti testimoni. L’idea alla degli autori; per di più, le possibilità di stilizzazione offerte
base di tutto è che grazie alla EAGLE App i monumenti dall’animazione consentono al regista di stemperare con
cessino di apparire come vestigia mute e statiche, ma in la giusta dose di ironia anche le situazioni più dramma-
50 tiche; infine, l’animazione ha il pregio aggiuntivo di con-
sentire di modificare il tono delle scene anche dopo che il
montaggio è stato ultimato; questo è un vantaggio impor-
tante per un progetto con un consorzio così esteso, e infatti
si è rivelato utile anche in occasione di questa produzione.
Tali considerazioni illustrano bene le complesse e talvolta
delicate interrelazioni tra aspetti creativi, produttivi, di co-
municazione inter- e intra-istituzionale, che hanno luogo
quando si realizza un video per un progetto europeo.
Una volta presa la decisione di realizzare il filmato in ani-
mazione anziché con attori, la produzione ha contatta-
to uno studio di animazione piccolo ma rinomato per il
proprio lavoro in diversi spot televisivi. Quindi è seguita
una fase di ulteriore sviluppo dell’idea da parte mia e del
capo animatore, consistita nella realizzazione di una serie
di tavole di concept art, che a loro volta hanno determi-
nato una serie di riscritture della sceneggiatura. Così la
storia originaria, che era incentrata su una generica stele
funeraria, si è evoluta diventando la narrazione della sto-
ria dall’iscrizione principale sull’arco di Settimio Severo a
Roma. In breve ci siamo resi conto che, scegliendo con
attenzione gli episodi da raccontare, saremmo riusciti a
evocare l’intero arco della storia di Roma a seguire, o a
precedere, la costruzione del suddetto arco. Naturalmen-
te questa scelta audace e ambiziosa comportava anche
dei rischi, giustificati dalla prospettiva di poter realizzare
un filmato più coinvolgente e di maggiore impatto. La
sintassi visiva che ho scelto per raccontare questa storia
di ampio respiro è basata su relativamente poche grandi
tavole, ricche di dettaglio – il che ha il vantaggio di sti-
molare gli utenti a vedere il video più di una volta. Per l’i-
conografia di riferimento, si è fatto uso quasi esclusivo di
fonti originali del tempo, quali affreschi, mosaici, pitture
vascolari, sculture.
Nel frattempo, la produzione ha contattato anche un
compositore, un rumorista e un ingegnere del suono.
Così ho iniziato a lavorare sulla musica insieme al com-
positore, registrando una colonna sonora temporanea.
Varie versioni del videoboard e dello storyboard sono se-
guite, aggiustando di volta in volta la musica o le imma-
gini. Le versioni finali dello storyboard e del videoboard
sono quindi state presentate al coordinatore del progetto
per approvazione.
Nella versione finale, le inquadrature della storia di Roma
rappresentano, nell’ordine:
11. il ritratto di Settimio Severo con l’esercito, inclusa la
legione partica
12. il ritratto di Settimio Severo con la moglie Giulia
Domna e i figli Caracalla e Geta
13. l’assassinio di Geta
14. la damnatio memoriae di Geta
15. la scena di Elena che nasce da un uovo, rappresenta-
ta in una palliata a teatro
16. un tableau urbano della Suburra a Roma
17. la costruzione delle mura aureliane e degli acquedotti
18. il Sacco di Roma del 410 d.C.
Quindi i disegni sono stati scannerizzati e il lavoro di ani-
mazione vero e proprio è potuto iniziare. Quest’ultimo,
insieme alla fase di colorazione, ha richiesto circa due
mesi, durante i quali la musica si è evoluta organicamen-
te, in parallelo allo sviluppo dell’animazione. Il lavoro sui
rumori è proseguito di pari passo. Una volta terminato e 51
approvato il lavoro di animazione e colorazione, la musi-
ca è stata registrata nella sua versione finale e mixata con
le versioni finali degli effetti sonori.
Link al filmato
Esperienze didattiche con Eagle indubbiamente uno dei segni identitari più forti e ricono-
scibili della città.
L’obiettivo della nostra proposta è quello di coinvolgere atti-
L’Epigrafia latina nei licei: la proposta della vamente studenti e docenti nel lavoro di ricerca e di diffusio-
British School at Rome ne del progetto EAGLE, nella convinzione che la conoscen-
di Lucio Benedetti* za e lo studio delle iscrizioni romane possa rappresentare
un’occasione importante per porre in contatto gli studenti
che iniziano lo studio della lingua latina con testi originali,
L’idea della British School at Rome di un laboratorio didat- scritti dagli stessi Romani. La semplicità morfologica e sin-
tico sull’epigrafia da proporre ad alcuni licei romani è nata tattica di molte di queste iscrizioni, infatti, può dare facile
da una constatazione: e cioè che esperienze analoghe ven- accesso a contenuti interessanti e spesso sorprendenti.
gono regolarmente svolte in scuole di città e Paesi in cui le Proprio per questo, il laboratorio è stato pensato per essere
iscrizioni, seppur presenti, non possono certo vantare la adatto a qualsiasi livello di conoscenza del latino e può es-
stessa visibilità che hanno a Roma, mentre sono pratica- sere modulato sulla base dei diversi programmi scolastici.
mente inesistenti (o affidate all’iniziativa di pochi, appassio- La partecipazione alle attività prevede una serie di lezioni
nati, docenti) proprio dove potrebbero essere più diffuse. teoriche e pratiche (per un totale di 6-7 ore) guidate da
Basta fare un giro sul web per rendersi conto, infatti, di personale del progetto EAGLE insieme ai docenti referenti,
come esistano diversi blog in lingua straniera, spesso sull’uso e le possibilità di utilizzo del portale da cui vengo-
aperti dagli stessi docenti che curano l’attività nelle scuole, no tratti nuclei di iscrizioni utili ad approfondire specifiche
che espongono le finalità e i risultati di questi laboratori, tematiche, come le donne nel mondo romano, la religione
mettendo a disposizione di studenti e curiosi materiali mul- a Roma, il cursus honorum e le carriere, ecc. Attraverso i
timediali e approfondimenti dedicati. Il caso più eclatante testi individuati si può decidere poi di sviluppare traduzioni
è forse quello dell’Ashmolean Museum di Oxford che, con in italiano delle iscrizioni (oppure in inglese, con l’ausilio
l’Università di Warwick, cura da qualche anno, e con suc- del docente di lingua straniera), analisi storica, linguistica
cesso, un progetto e un blog dedicati alla diffusione della e letteraria dei testi, analisi artistica dei supporti (per ma-
cultura epigrafica nelle scuole e tra gli appassionati. nufatti come le are o i sarcofagi), creazione di microstorie
Sulla scia dei colleghi inglesi, ci è sembrato che Roma, sui testi analizzati. Viene offerta, inoltre, la possibilità di
particolarmente ricca di testimonianze epigrafiche, po- uscite didattiche nei più importanti musei romani o a com-
tesse rappresentare il laboratorio naturale per avvicinare plessi monumentali di particolare interesse epigrafico.
gli studenti a questo prezioso patrimonio, che costituisce L’inserimento di questa attività nel quadro di EAGLE garan-
tisce al laboratorio il supporto di una serie di tecnologie che, nell’era del “tutto e subito”, risulta sempre più fatico- 53
(Database Epigrafici, Storytelling Application, Image Re- so e provoca il rigetto da parte degli alunni, i quali hanno
cognition, App per cellulari) in grado di rendere il lavoro trovato in internet un sistema efficace per evitarlo. Basta
su questi materiali un’esperienza divertente e coinvolgen- googlare le prime due o tre parole di qualunque frase o
te, soprattutto per i più giovani. L’innata familiarità con le brano latino ed ecco comparire rimandi a siti come Splash
nuove tecnologie digitali unita alla conoscenza del latino, Latino o studenti.it che forniscono traduzioni condivise da
infatti, fa degli studenti non solo i destinatari ideali del pro- compagni generosi ma non necessariamente capaci.
getto, ma li rende anche potenziali collaboratori a un’atti- La traduzione di un testo epigrafico non può giovarsi di que-
vità formativa e ad alto contenuto scientifico. sto escamotage. Poche iscrizioni sono tradotte online e per
Nell’ambito della programmazione didattica delle scuole accedervi bisogna conoscere i giusti siti. Il vantaggio non si
cui ci si rivolge, dunque, la partecipazione di studenti e esaurisce nella possibilità offerta ai docenti di evitare il pe-
docenti ad attività come questa, svolte in classe e/o di- ricolo di traduzioni scaricate dal cellulare durante i compiti
rettamente sul campo, può assumere così particolare im- in classe. Questa particolare applicazione dell’ars vertendi
portanza, rivelandosi fondamentale per l’acquisizione di suscita la curiosità degli studenti. Diversamente da un testo
certe conoscenze e, soprattutto, per la costruzione di una riportato da un manuale, freddo e distante, il testo epigrafico
coscienza civica più consapevole. può essere reperito in un database, come EDR, corredato di
apparato iconografico, e talora anche controllato dal vivo.
Attraverso queste pietre parlanti il latino diventa improvvisa-
*Lucio Benedetti, Collaboratore della British School at Rome mente concreto: ed ecco il caso del ragazzo morso da una vi-
nell’ambito del progetto EAGLE pera e morto dopo sette giorni (CIL XI 2056 = EDR144276),
o quello dei duo Mimisi, fratelli patroni di una donna che
forse fu moglie di entrambi (CIL XI 5495 = EDR025443).
Tradurre epigrafi nel Liceo Classico Properzio Sono certo vicende che non possono competere con la
di Assisi complessità delle narrazioni letterarie, ma che recuperano
di Enrico Zuddas* l’immediatezza del quotidiano e ci illuminano su quelle
genti meccaniche di manzoniana memoria che la grande
storia ha sempre trascurato.
Tutti i lettori che abbiano compiuto studi liceali ricorde- Anche la regola appresa mnemonicamente dalla gram-
ranno (con nostalgia o forse con terrore) i pomeriggi spe- matica, verificata spesso acriticamente nella frasetta com-
si a tradurre versioni armati di dizionario: esercizio che posta ad hoc, viene vista in azione nel testo epigrafico
mantiene ancora la sua validità didattica e educativa ma (come l’uso del gerundivo predicativo in AE 1948, 102
7. Base onoraria per Antonino Pio (CIL XI, 1924) (Perugia, Museo Archeologico
Nazionale dell’Umbria. Foto Archivio Epigrafico Università di Perugia)
56
8. Sarcofago di Pontia (CIL XI, 4631), particolare (Spoleto, Museo Civico. Foto E. Roscini)
9. Studenti del Liceo Claudio Eliano 10. Studenti al lavoro presso il Museo
inseriscono traduzioni nel database Archeologico di Palestrina (RM)
vori saranno ora alla base della realizzazione di schede Bibliografia essenziale
epigrafiche plastificate che il Museo stesso confezionerà e
F. BiGi, “Towards an EAGLE Standard in Translating Inscriptions”, in Information
collocherà accanto alle epigrafi. Inoltre nel corso di que- Technologies for Epigraphy and Cultural Heritage. Proceedings of the First EAGLE
sto anno scolastico si procederà alla realizzazione di una International Conference, ed. by S. orlandi, r. SantuCCi, V. CaSaroSa, P. M. liuZZo,
Rome 2014, pp. 167-178
Guida epigrafica al Museo di Palestrina, nella quale tutto il a. Jahn, “Il discorso di Claudio in Tac. Ann. XI 24 a confronto con la Tavola di Lio-
lavoro già svolto acquisterà la giusta risonanza. ne”, in Storici latini e storici greci di età imperiale. Atti del corso d’aggiornamento
per docenti di latino e greco del Canton Ticino (Lugano, 17-19 ottobre 1990), a
Questa attività di alternanza scuola-lavoro, vero e con- cura di G. reGGi, Lugano 1993, pp. 73-101
creto punto di convergenza di energie diverse tra mondo r. a. la Fleur, Scribbles, Sculptors, and Scribes. A Companion to Wheelock’s Latin
dell’istruzione e mondo del lavoro, ha inoltre trovato un and Other Introductory Textbooks, New York 2010
M. reali, G. turaZZa, “Parole di pietra: epigrafia e didattica del latino”, in Pro-
suo spazio nella fiera di Job&Orienta 2015, cioè l’incontro spettive per l’insegnamento del latino. La didattica della lingua latina fra teoria
annuale promosso da MIUR e Ministero del Lavoro in si- e buone pratiche (I Quaderni della Ricerca, 16), a cura di a. BalBo, M. riCuCCi,
Torino 2015, pp. 47-58
nergia con le parti sociali, attraverso l’invio di un prodotto
multimediale di promozione del progetto (visibile sul sito Sitografia essenziale
del liceo: www.liceoclassicoclaudioeliano.gov.it). Reading, Writings, Romans (Ashmolean Museum, Oxford)
http://www.ashmolean.org/ashwpress/latininscriptions/
Epigráfia para ESO (Enseñanza Secundaria Obligatoria)
http://epigrafiaparaeso4.blogspot.it
*Lavinio Del Monaco, Professore al Liceo Classico Claudio Blog de Fernando Lillo Redonet (IES San Tomé de Freixeiro, Vigo)
Eliano di Palestrina http://fernandolillo.blogspot.it/2009/03/taller-de-epigrafia-latina.html