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Vasari viaggiò in molte città italiane per studiare e migliorarsi e per cercare
informazioni per la nuova edizione delle Vite (1568). Si recò a Firenze (Andrea
del Sarto), ritorna ad Arezzo, a Brescia (Raffaello, Ghiberti) e infine Roma.
UFFIZI: La costruzione iniziò nel 1560 e lo scopo era quello di ospitare tutti
gli uffici amministrativi e giudiziari del ducato e un intero piano doveva essere
dedicato alle collezioni artistiche medicee, a scopo celebrativo della potenza
della famiglia.
Il palazzo è composto da due corpi di fabbrica posti in modo parallelo e di un
altro più piccolo perpendicolare agli altri due. L’edificio è in pietra di fossato ed
è composto da un piano terra porticato, da un mezzanino e da due piani
superiori. In passato aveva anche un loggiato che poi fu chiuso. L’edificio è
costituito da una successione di campate seriali, divise da paraste che
delimitano lo spazio occupato da tre aperture trabeate.
Nel 1565 gli uffizi, palazzo Vecchio e palazzo Pitti furono collegati tra loro
tramite due diversi passaggi coperti. Il secondo è chiamato corridoio vasariano
e in passato aveva la funzione di via di fuga segreta per il duca, in caso di
attacchi da parte del popolo.
GIUDIZIO UNIVERSALE: Nel 1568 Giorgio Vasari venne chiamato per
affrescare l’interno della cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore, a
Firenze. Egli ci lavorò dal 1572, fino alla sua morte nel ’74.
La storia dipinta è un insieme di narrazioni che troviamo nell’Antico e nel
Nuovo Testamento, con l’aggiunta di presenze visionarie dell’Apocalisse e
suggestive citazioni dantesche.
La creazione è formata da fasce concentriche distribuite sulle otto vele,
l’architettura in prospettiva finge otto aperture trabeate che si poggiano su una
cornice sostenuta da angeli in volo.
La pittura di Vasari condotta a buon fresco si è ben conservata nel tempo, ma
l’artista non aveva tenuto conto della distanza dalla quale sarebbe dovuto essere
visto, perciò da lontano non si possono ben notare i numerosi particolari. La
vasta gamma di colori cangianti fanno risaltare i particolari.