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IYéu'Prblrrt

Riuista dí ricerchebizantinistiche

(zoo8)

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Roma
Università degli Studi di Roma <TorVergara>
zoo8
LA P,4SSIODEI SS.LUCIA E GEMINTANO (BHC 224r).
INTRODUZIONE, EDIZIONE DEL TESTq
TRADUZIONE E NOTE"

SouruaRro:[INrnoouzroNn], t.La trarna,p.75. - z. II genere,p.79. - 3. I1 dio Arpas,


p.84. - 4.Una traduzíone d"l latino?, p. 89. - S. Genesi e trasformazionedella leg-
genda: un'ipotesi, p. 95. - 6. La lingua, p. ro2. - 7. Criteri di edizione, p. rro. -
-
[Tesro cn-eco r rnaouzrosr], p. n6. - Nort Dr coMMENTo,p. r42. Ixorce orr
NoMf pRopzuIREsENTINELTEsro cR-Eco,p. r45. - IsorcE AGtocRAFIco, p. 14ó.

r. La trama

Durante I'ottavo consolato di Diocleziano, settimo di Massimiano, ha


inizio a Roma una feroce persecuzione contro i cristiani. La settantacin-
quenne Lucia, vedova da trentasei anni, cerca di convertire il figlio
Euprepio; quest'ultimo, però, denuncia la madre agli imperatori. Con-
dotta in presenza di Diocleziano, Lucia rifiuta di sacrificare agli dèi e
viene imprigionata. In carcere la futura martire riceve la visita miracolo-
sa del Sigrrore. Dopo soli quattro giorni, un'inondazione distrugge il
pùazzo di Diocleziano, che ritiene Lucia responsabile dell'accaduto; per

* '\bbreviazioni bibliogra6che: ,
ASS = Acta Sanctorum, Anwerpiae-Bruxellis-Tongerloe-Parisiisró43- r94o.
BHG = F Har,rnr, Bibliothecahagiographica Graeu, l-IIl, Bruxelles r957r (Subsidia
hagiographica,8").
BHG Nou. Auet. = F Flauars, Nouum Auctarium Bibliothecae hagiographicae
Graecae,
Bru:<elles1984 (Subsidiahagiographica,65).
BHL = Socu norrawotlol, Bibliothecahagiogtaphica Latina antíquaeet mediaeaetatis,
I-II, Bruxelles r898-r9or, rist. r99z (Subsidiahagiographica,ó).
BHL Nou.Suppl. = H. Fnos, Bibliothecahagiographíca Iatina antiquaeet mediaeaetatis.
Novum Supplementum, BrwelTes r98ó (Subsidiahagiographica,7o).
BS = Bíbliotheca Sandorum,I-XII, Roma tg6r-t969.
ODB = The Oxford DictionaryoJ Byzantium,ed. A.P. KaznoaN ftr n.], I-III, New
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PG = J.-P. Mtcxp, Patrologiae cursuscompletus.SeriesGraeca,I-CLXI, Parisiis 1857-
r8óó.
Synax.Eccl.Cp.= fl. Drrpnavn, Synaxaium Ecclesiae e codiceSir'
Constantínopolitanae
Bruxellis rgoz (Propylaeamad Acta Sanctorum
mondiano,adiectissynaxaríisselectis,
Novembris).
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( l u c s t ( )n r o t i v ( ) ,( ) r ( l i l r ; r - l t c l : t t L r r r r r ;vl ( ' n H i rl i r s t i g : r t : M
r. rt ccr'o t'lrc colrri I'irrrnrctlilt,l firgr in rrrassacli demoni e spiriti immondi. Lucia e Genr.i-
c l t c d o v c v u t : o l p i r c [ , u c : i ar i r r r : u r cp u r i r l i z z r t o:;r r t ' l r t ' I ' i r r r p c r a t o r cr i s c l r i l niano, in rlr.rcstolucrgo,opcrano numerosi prodigi (SS tS-tZ).
tìi rrrorirc.Saràla stcssaLucia a risartttrkl.|)ioclczilrrrrl,tuttavia,rrttribuiscc La fanra di questi awenimenti spinge un certo Apofrasio a recarsi a
fr sua guarigione a Zeus e si reca al tenrpio dcl dio pcr ringraziarlo, lna Mcrrdola, dopo avere lasciato Catania. Avendo chiesto invano notizie sui
urr itrrprowiso, devastanteterremoto distrugge completanr.enteil tempio. due santi,Apofrasio decide di mettere a morte coloro che aveva interro-
L'itlperatore è furioso e ordina di mettere a morte Lucia. Il tentativo fal- gato, in tutto settantanovepersone. Ma la punizione divina non tarda, e
liscc, nonostante la santa venga lasciataper tre giorni e tre notti dentro lo stessocarnefice, trascinato dal suo cavallo, muore dopo essersischian-
un rccipiente infuocato, colmo di pece, piombo e resina.Lempio tiranno tato contro una rupe. Ma un nuovo pericolo si profila. Megasio, giunto
lr()n sa più cosa fare. Ordina, allora, che Lucia attraversi Roma e venga da Siracusa,prepara nuove torture per Lucia e Geminiano. I due allora si
Duovamente sottoposta a tortura ($$ r-to). nascondono all'interno di una cavità miracolosamente apertasi in una
Mentre la santa viene condotta attraverso la città, il corteo passa montagna; dopo tre giorni, oppressa dal gran caldo, Lucia prega e una
davanti alla casa di un uomo, di nome Geminiano, fervente idolatra. (Jn sorgente d'acqua - nuovo prodigio - scaturisce in quel luogo arido. Ma
evento miracoloso - una colombabianca con il suo volo disegna per tre la santa è stanca e, dopo un'ultima preghiera, muore. Geminiano custo-
volte il segno della croce sulla testa dell'uomo - conduce alla conver- disce per tre giorni la santa spoglia; al quarto giorno, uscito dall'antro del
sione Geminiano. Costui raggiunge Lucia, che gli ordina di digiunare per monte, trova la morte per mano di un assassinolì appostato.I due corpi
tre giorni; al sabato Dio stessoprowederà al suo battesimo. [Jn sacerdote saranno seppelliti da una pia donna, Massima, originaria di un luogo
di nome Protasio, divinamente ispirato, si reca nel carcere del Campido- chiamato Plinthias.Vicino alla sorgente,la cui acqua possiede poteri tau-
glio (qui sono stati rinchiusi i due futuri martiri): Geminiano riceve il maturgici, viene edificata una chiesa.La memoria dei santi Lucia e Ge-
battesimo e dal quel momento i due santi diventano un solo spirito e miniano si celebra il ró settembre ($$ r8-zo).
una sola anima. Trascorsi tre giorni, Lucia e Geminano sono convocati Questa, in estrema sintesi, la trama del Martyrium dei santr Lucia e
dall'imperatore. La santa rimane in silenzio, mentre Geminiano risponde, Geminiano, secondo il racconto della recensione greca tràdita dal solo
con atteggiamento sprczzante, alle domande di Diocleziano, sofferman- Vat. gr. 8óó (inizi sec. XI, sigla V)', ff. 5óv-óov, qui edita per la prima
volta. La memoria dei due martiri figora, rna aI t7 settembre, nei testi-
dosi sulla sua miracolosa conversione. ll carcere e nuovi tormenti sono
moni delle varie famiglie del Sinassario, come si evince dalla sezione dei
il frutto dell'interrogatorio, ma I'improwisa scomparsa di Dioclezlano,
synaxaria selectache correda I'edizione di Hippolyte Delehaye del codice
morto annegato nel Tevere insieme a tutto il suo seguito, pone tempora-
nearnentefine alla persecuzione($$ rr-ra).
Tiascorsi tre mesi, un certo Pirropogone, giunto a Roma dalla Pan-
r Il codice, un Menologio per tutto I'anno molto noto ai paleografi e agli stu-
filia, comanda che tutta la popolazione renda i dovuti onori agli dèi.
diosi di rgiografia italogreca, è un prodotto della cosiddetta scuola niliana: cf. S.
Lucia, lllora, si reca di corsa in Laterano, non lontano dal luogo in cui LvcÀ., Scritturee libri della <scuolaniliana>,in Suitture, Iibri e testi nelle areeprovinciali ili
sorro t:ustoclite le spoglie dei martiri Giovanni e Paolo, per proclamare Bisanzio.Atti del seminariodi Erice (t8-25 settembre ry88),I, a cura di G. Cavarro - G.
Ds GREGoRTo- M. MaruncI, Spoleto r99r (Biblioteca del Centro per il Collega-
pr.rlrlrlitrrrrrcnteil suo disprezzo per gli idoli. Pirropogone, allora, decide
mento degli Studi Medievali e Umanistici nell'(Jniversità di Perugia, i), I, pp. 3r9-
tli r:otrvocarei santi di Dio nel Foro, ma un nuovo improwiso terremoto 3871343-344; I. Hur:ren, La décorationet la mise en page des manusuitsgrecsde I'Italie
provocî la rnorte del tiranno e di quaranta uomini del suo seguito. Dopo méridionale.Quelquesobseruations, in Histoire et culture dans I'Italie byzantine.Acquis et
nouuellesrecherches, sous la direction de A.Jacon -J.M. Manrw - G. NovÉ, Rome
un alìlìo, Lucia e Geminiano sono trasportati da quattro angeli in Sicilia,
zooó (Oollcction de l'École Frangaisede Rome,3ó3), pp.69-93: 85-8ó.Cf. anche
sullir sonrurità del monte chiamato Taormina. Urr altro intervento ange- Rcpertorium dcr ,griechischen Kopisten 8oo-t6oo,lll: Handschriftenaus Bibliotheken Roms
lic:o corrsenteai due santi di scenderedal nr<lntc c rrggiungere il distretto mit dcm Vatikan,l): Palàographkche Charakteristika,erstellt von H. HuNcen, Wien 1997
'Wissenschaften.
(()sterrcir:hisc:hcAkrrdernie der Veróffentlichungen der Komrnission
chirrrrrirtoAlisino. Qui guariscono la figlia rti un ('crto Hucarpione,tor-
llllr lì), p. r9r.Va corretta la dzrazíoneal secolo XI-XII che si
fìr lfyzrrrrtirristik,
tìrcnt.rtrrclu urro spirito inrpuro. Il giortto iu('('r$riv(),(l()1r()îvc're attravcr- legge nel (îtîl()H() di l\. l)rrvntilrssn,(lodlrc'sVaticani(ìrot'ri, lll: Codices6o4-tl6ó,irt
s u t o r t r i r : r t ' o l o s l l n ( ' r ìitlc f ì u r r r eS i r r t c t r ol g, i t l t r g o t r or M c n r L l l r t ,p r < l v o c : a r t r l o Vltictrra lq.jo,p. 4r4, c rrcllrt1lH(ì.
llibliothc'r';r
lA lll,\!lr)l)l1lS\ lll(llA l i ( l l l M l N l A N r ì ( l l l l ( l . l . l . ll )
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t t t r o t r r l i r r rsr iog, l l tS )' . l , ; rr r o t i -


I l r r o l i r tl., l t i l l .t r t t z ( r r o t or ' o r r r cS r r r , r s r ' , rSr i o rlnrcttcrrtl<lprrrcr'clricpisotli giuclicati (nugite) ccl entcndatrcloquc'i passi
z i r r r c l u t i v r rl t L u c i î c ( i c r r r i r r i ; r r rtor ' ì r l i t ; rt l ; r S t l c r i v : r t ' o t t c v i t l c t t z l tt l l t ritcrnuti bisogrrosi cli correzione (<Nenr.omiretur quaedam refecta a me,
B I I O z z 4 r r . A l d i l à c l i a l c u r r i1 r : r r t i t ' o l ; rsl ti ' r ' o r t t l u t ' iI''ro, l t t i s s i o l t tp: i ì r r - i l c - alia iurc enìcndata))7. ll bollandista lJrbain de Sticker riprende le consi-
vurrtc chc in essasi riscoutra rigulrdu I'cllisoclio fìrrllc clcl ritrovatttctrto clcrazioni del Gaetani e del cardinale Baronio e, condannando senza
dci corpi da parte della pia Massinra c lit succcssivacostruzione della appello fli Acta Luciae et Ceminianí in quanto <fabulosa>e attinti (ex
chiesa nel luogo del martirio (S zo). fonte putido>, decide di non pubblicarli, limitandosi a riportare la noti-
Se della versione greca si conserva un solo codice, articolata e ricca zia tràdira dal Martirologio di Adone (BHL a98)8.
cli testimoni risulta la ftadizione manoscritta della Passíolatina (BHL e
BHL Nou. Suppl. 4g85-4ggoc).La recensione BHL 4985 venne pubbli- z. Ll genere
cata,da fbnte imprecisata, dal Mombrizio e la si può leggere nella nuova
edizione curata dai monaci di Solesmesnel I9ro, corredata delle varianti L intreccio nel suo complesso, come riassunto nel paragrafo prece-
di tre codici parigini (Par. lat. r322o, A; 3z\g,B; t5437, C)t. Ottavio dente, e I'insieme delle soluzioni narrative di BHC 224r rierrtîano a pie-
Gaetani ripubblica la Passio6,ricavandola da numerosi manoscritti, ma no titolo nell'ambito delle cosiddette passioni epiche, le cui caratteristiche
sono state ben illustrate dal p. Delehayee. I numerosi eventi prodigiosi, i
ripetuti confronti con l'imperatore (in cui le vittime fanno uso di un lin-
" Synax. Eccl.Cp., coll 5r-54. Cf. E. MonrNt, Sicilia,Roma
e ltalia suhurbicaria guaggio spregiudicato, spessooffensivo),la figura del delatore proveniente
nelletradizionidel sinassario costantinopolitano,ín Siciliae ltalia suburbicaria tra IV eVIII
dalla stessa{amigha della futura martire, le accuse di magia, la straordinaria
secolo.Attidel Convegnodi Studi (Catania,z4-27ottobrery89),a cura di S' Pzucoco - E
ferocia delle torture (sempre, peraltro, inefficaci) e altri espedienti narrarivi
Rrzzo Nsnvo - T. SanoErra,Soveria Mannelli r99r, pp. tzg-t84'. rJ4-r55- Sul Sinas-
sario e sulle sue varie recensioni si vedano h. Luzzt, Studi sul Sinassariodi Costanti- zìttestanola volontà dell'autore di uniformarsi ad un modello ben ricono-
nopoli,korna 1995 (Testi e studi bizantino-neoellenici, 8); m., Status quaestionisstri scibile e ampiamente documentato a partire dalla fine dell'era delle perse-
sinassariitalogreci, ín Histoireet culturccit., pp. r55-r75.
cuzioniro. Lattendibilità dei riferimenti storici, come è noto, non rientrava
3 Synax.Eul. Cp., coll. 53-54.Essaoccupa i. terzo posto nelle commemorazioni
del giorno.Ancora più sintetica Il-notizia del SinassarioB (il cosiddetto Menologiodi negli obiettivi del genere.Almeno due passi del Martyrium Lucíae et Gemi-
Basilio II), che sembra dipendere da quella di S: cf. PG, CXVII, coll. 55-56, ît.479. niani dirnostrano che il nostro agiografo non fa eccezione.
Sullt recensioB* si veda il recente contributo dr A. Lvzzr, Edizione di alcuni sinassari Proprio all'inizio (S t, r-:) leggiamo che Roma venne sconvolta da
È assentirel Menologium Graecorum, ín Néa'Pópry3 (zoo6), pp. 207-222.
4 Non sono ricordati, ad esempio, i vari personaggi che compaiono nella una violenta persecuzione durante l'ottavo consolato di Diocleziano e il
sezione <siciliana>del Martyrium (Eucarpione, Apofrasio, Megasio, Pascasio).Inoltre, il
fìglio di Lucia è chiamato Eutropio e non Euprepio; forse l'errore potrebbe essere
st;to provocato dalla forma scorretta EútqénloE,con cui il nome compare per la a cura di A. Pncrrana, pp. 4g-s2. Linformazione fornita dalla n. rz, do"J si legge che
prinra volta nel racconto secondo la lezione diV (cf. inJra,p. rró, app. crit. a $ z.r). il Gaetani ricavò il testo ex pluibus mssgraecis,è inesatta.Il dotto gesuita parla, infatri,
Si noti che arrche nella notizia del SinassarioB (cf. nota precedente) il nome del di pluribus codicibusmss.,cettafireÍrtelatini. Ugualmente è errato quanto srlegge ibíd.,
fìglio di Lr-rciaè Eutropio. ll/ t: k fonti agiograjche, p.74, dove si parla di <parecchi manoscritti greci del sec.X>.
5 lJ. Mtrvttlr.trls, Sanctuarium seuVitae Sanctorum, novam hanc editionem cura- 7 GAETANT,Vitae cít., <Animadversiones>,p. 78.
II, Parisiis r9ro, pp. ro9-rr4, 626-628 (<Correctio- 'r Cf. ,'tSS Septembrís,Y,pp. 286-z9z: 286-289. Sull'importanza delfa testimo-
vcrtrrrt tluo ntonachi Solesmenses,
lcs, vurirc lcctiones et notae)). Su Bonino Mombrizio e sulla sua opera si veda S. rriarrzadei martirologi latini si veda infra,pp. 95-ro2.
Sr,,rnirMnrrrrrunrrr,Bonino Mombrizio e gli albori dellascienzaagiografica,inErudizione e H. Drt-sHnyn, lts passionsdesmartyrset lesgenreslittéraires,Bruxelles r9óó'z (Sub-
r tlruoxittrtc,Le Raccoltedi Vite di santi ín età modernae contemporanea, a cura dt G. sidia hagiographica,13 B), pp. t7r-zzó. Cf. anche R. Atcn arN, Ilhagiographie.Sessour-
[,utrN(;tr,lloma zooo (Sacro/santo,n.s. 4), pP. 3-r8. IJedizione originaria del Sanc' n,s, sesméthodes, son histoire,Paris 1953 [rist. con Complémentbibliographique a cura di R.
tuaritunfu stampataa Milano intorno aJ t478. Per la nraggior parte dei testi inseriti (ìonnrN<;,Bruxelles zooo (Subsidiahagiographica,8o), pp. r4o-r55]; F. Sconza Ban-
ncl *mctuaríum il Mombrizio non indicò le ftrnti. crif.r.()NA,Agli inizi dell'agiograjaoccidentale,inHagiographies. Histoire internationaleile Ia
r' O. (ìaernNr, Vitae SanctorumSiculorurn, l, I)rtttorrtti ll)57, PP. ro3-ro5. Dal testo littlratwt hagiographique en Occidentdesoriginesà r55o,sous la direc-
latine et uernaculaire
c {ullc indicazioni forlite nelle <Aninradvefsiplcsr(pp. 7ll-tt.z)sc,mbrache la recen- tiorr dc (ì. l)rrrr.rt't,,cttt',
lll,'Iìrrnhout zoor (Corpus Christianorum. Hagiographies,3),
si<r1ccclituclaldotto gcsuitacorrisporttlrt:tttt'lt'elrt,tlllll,49tl5. Il testo del Gaetani p1't.t7-97i 4ct-44(vi si ribldisce la validità della terminologia introdotta dal Delehaye).
rr, l)rir,r1r cit., pp.224, sottolinea che già prima della fine del
i'strrt<rdi r(:('cntcricdito in F.l).l{rzzo, Sh'llh 'ittitttt,ti,il Lrl l/ srolo,lllt-2, l\onta rAyri,l1'.r prr.r.sions
'lbrtitttolll,t recokr lV rlovcvrtttocsst:rr:giiì $tîtc (:()î'rìPoste varíe passioniepithc.
l r r r r r r( S t r p p l c n r c n:tri K ó f t a / o st 7, i S t tt l t a r A t t l i t ; t t ; tl, t $ , l l / z : ' l i s t h u o n i t ,
tA irl\\l()l)lil 5:i lli( lA l,(;lrMlNlAN()(/ill(; l;lll) òl
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t l t . l l ' : r r r t r l r (cl,u l l r t ( ) t l c l l r t t ' t l t t f i t s i o t t tt:r a l ) i o c l c z i a n o e M a s s e n z i oN


. arrt
s ( . t . t i p lr(l)i M u s s i r r r i l l t (l l)t,u r o( t t ' t l i t t ' s i t t tttlrc l l o r r l r c l { t ì ( ) r r( .l < l r t l ci ' t t o t o ,
lirrscbio tli (lt'srrrcl'r r:ltc clopo la famosa battagliadi ponte Milvio nel-
i l p r i r r r o c c l i t t oc : o n t r oi t : r ' i s t i r r npi r r l r u t t l g u t ttlh I ) i o t : l c z i : t t t or i s l t l c : r lt i ' b -
l'ott<lbrc 3r2 Ma$scrlziotentò la fuga attraversoun ponte di barche, che
llrlitl 3o3,,, iìullo in ctri, cflcttivurtrcntc,cgli fb cottsolc pcr l'ottlv:r volta
tuttîviî uolt res$eil peso delle truppe dell'awersario di Costantino. Mas-
c Massirrrianoper la settima. Ma il totale degli anni del l<lro rcgrlo è
scrnzio,insietnc a ntolti soldati, morì annegando nel Tevere.
errato. l)iocleziano asceseal trono nel novembre del 284, Massimiano
(ìome notato, tra gli altri, da Francesco Lanzoni'8 e dai bollandisti
nell'aprile del z8ó. Il 3o3 corrisponde al loro diciassettesimo anno di
cclitori del Martirologio romanoto, Ll Martyrium Lucíae et Geminíani pre-
regno congiunto (diciannovesimo per Diocleziano).
scrrta nrolte analogie con quello dei ss.Vito, Modesto e Crescenzía. Gli
Alla fine del $ 14 si legge che il medesimo imperatore, accecato dal
stucliosi citati fanno riferimento alle versioni latine edite, le sole (parzial-
diavolo, cerca di abbandonare Roma, ma, per decisione divina, annega nel
rììente) pubblicate,o. Per quanto riguarda le recensioni greche del Marti-
Tevere insieme a tutto il suo seguito. I- agiografo precisa che i morti
rlrr di s.Vito, se ne conoscono quattro (BHG t876-t876c), per un totale
furono in tutto trecentoquarantasei13.Questa nuga (per dirla con Gaetani)
cli cinque testimoni manoscritti. Si prenderà qui in considerazione la
relativa alla morte di Diocleziano, il quale, come è noto, concluse la sua
rcrclazione BHC t8764 a mio parere la più antica tra quelle trarnandatezt.
esistenza in modo naturale, dopo avere abdicato insieme a Massimiano iI
Dal confronto tra i due testi emerge, in effetti, una generale somi-
ro maggio 3o5, ha suscitato inevitabilmente le perplessità degli studiosi del
gli.tnza, ma si tratta quasi sempre di passi o episodi per i quali è agevole
passato14; e non è un caso,probabilmente, che nell'edizione del Mombri-
episodio non figuri, mentfe lo si legge in tutti e tre i codici col- trovare numerosi riscontri in altre passioni epiche. Tralascianòo topoi
zio tùe
comunissimi, come il crollo degli idoli provocato da terremoti o da altri
lazionati dai monaci di Solesmes:sospettare che il dotto umanista abbia
fcnomeni, la luce miracolosa che circonda lUla protagonista in alcune
censurato I'episodio, piuttosto che esso mancassenel manoscritto da lui
uttirizzato, appare più che legittimo's. Altri, invece' come Pietro Natali,
preferirono ritoccare I'episodio, aggiungendo che I'imperatore riuscì a ,t Eusèbede Césarée,Histoire Ecclésiastique,
liuresWII-X et les Martyrs en Palestine,
scampare al naufragio'ó. Forse I'episodio non è tanto frutto della fantasia tcxt(ì grec, traduction et notes par G. Baruv,Paùs t967 (Sourceschrétiennes,55),p.
ó2 (lx, e, 5).
's F LaNzosr, lt diocesid'Italla dalle origini al principio del secoloVII (an. 6o4),
F'tcnzt rgzT (Studi e testi,35), pp.32r-322.
rr Sulle incongruenze cronologiche del passo in questione si esercitò lt crítíca ,v Martyrologium Romanum ad Jormam editionis typicaescholiishistoricisinstructum,
dello Sticker, anchè per respingere la tesi del Gaetani, secondo il quale si doveva ccliderunt H. DertF{,{vE - P. PEn'rBns- M. CorNs - B. De Gatrrmn - P. GnosinaN -
accettare come esattaI'indicazione del tredicesimo anno di regno: cf. .4SS Septembtis, Bruxellis r94o (Propylaeum ad Acta SanctorumDecembris),p.399.
[ì l-lnr.r<rx,
'o Con riferimento solo alle diverse recensioni della Passioantica cf- BHL e

hqgío.qraphinrutn ()raecorumBibliothecaeVaticanae, ediderunt HacIocRcpFII BottaNoI.q.Nt


ct ll Ftrnu<:ttt uu' Cav,rL.tunt, Bruxelles 1899, P. 9z (nr. gg). La regione della Licia
lifttcstatî anc:lreda alcune recensioni latine, cf. BHL 8Vz e 87t3) è diventata così
()ilit:ia, <claleggcrc Sicilia>.l)al repertorio curato da Frangois HaIcin I'errore si è
tlrrrlrrrrl:rto in S. l)trtt:txxl,Monaci e santi di Sicilia,into.,Monaci,flosofi e santi. Sagli
Its passions cit., pp. ttlo-tllr. dì sloritrtldla tilturu tanhantica,Sovcria Mannelli rggz (Armarium. Biblioteca di storia
l)rir,rirravu,
'+ (lf. ,4SIi Srytemhris,V, p. zStl (\$ z tt). c' .rrlttrr;rrcligiosa,r),1t.244, n. tó; e inkrzz<>, Siciliaoistianacít.,Il/t, p.95' n.93
Convieno
xur,e)'i,cc).
(tltri frr fczionc tlcl codicc vlrtit:rrroè divcrrtatatout courtèvÈnog1í,g
rJ lrr dubbio trir ltt dttc ipotenili tttotttl ltt Stitkt'r, i/tir,.(\ Z).
,h (',1.ibil. (\ ll): nipsc(.sril.l)ior'letiirttttr)vix ( trlrr [r;rtr('is grcche il nonrc dcrllaSicilianon fìgttririrt nessulrluogo.
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Ml,( l: lu rrurrror'hc stî pcr colpirc rinrane <di carne>,nlentre tutto il
- Mt.,(;, \ 4. Gcbal, scrvitt>rcdi l)ioclczilrro, si rec:rcla Lttc:iac lc chicilc r,rrpo tlcl cur-rrctìcc clivcnta<di pictra>.Si tornerà più avanti sull'episodio
scrè lei <quella che venera il Crocifìsso>.Alla risposta afferrn:rtivl della t Irt' t orrlic'nclrrrchctrrr'irrtcrcssante indicazione topografica.
santa. Gebal sostiene che la donna <è uecessariaall'imperatore>. Lucia Ml,(;, \ 9. l)ioilcziano, rimasto paralizzato,invoca Zeus. Ma la statua
risponde: <Andiamo>. In MV (f. :S8", col. II, linn. z3-33) si legge che i rlt'l rlio i' crollata (lo si legge nel paragrafo precedente) e, dunque, I'im-
soldati di Diocleziano vanno in cerca del fanciullo per ordine dell'im- lì('r'iìt()r('rrorr pu<) ottenere alcun aiuto. A questo punto si svolge un
peratore. Anche qui si svolge un dialogo simile' I soldati chiedono: <Sei lìtto tli;rlogo tra Lucia e Diocleziano, alla fine del quale la santa,che ben
tu Vito?>. Il santo, richiamandosi all'esempio di Gesù (Mt. 26, z), ('()n()ri(ìcI'iuganno del sovrano, lo risana ugualmente. Ma questi, pur
risponde: <Voi l'avete detto, non io>. Ancora i soldati: <Sei necessario ;rvt'rìrkr l)ronrcsso che in caso di guarigione avrebbe creduto nel Dio di
alf imperatore>. Ma il santo fanciullo replica: <In cosa posso essere ne- l,ut'i:r, grida: <Ti ringrazio, dio Zeus, perché rni hai risanato!> (lin. 18:
cessario all'imperatore io, uomo dappoco>. Risposta dei soldati: <Il lirlrrqrrrrnirrrol, 0eò Zeú,6rl" Ènoi4oóEpe óyrrl). Lepisodio è concluso dal
figlio del sovrano'4 è tormentato da un demone>. Allora Vito dice: t nrllo tkrl tcnrpio di Zeus. In MV (f. 358r, II col., tin. 34- f. 358v, I col.,
<Andiamo>'r. Lo schema di fondo dei due episodi è identico, anche se lirr. 19) rrrr episodio simile ha per protagonisti il padre diVito, pagano,
in MV il dialogo risulta più ampio; diverso, tuttavia, è il motivo per cui t', ovviurrrcnte, Io stesso santo. Ila è stato colpito da cecità per avere
si va alla ricerca dei due protagonisti. Lucia deve comparire davanti agli grr;rrtluto nella stanza del figlio durante un'apparizione angelica. Anche
imperatori perché è stata denunciata dal figlio, mentre Vito è stato irr rlrrcsto caso,la promessa di abbandonare la venerazione degli idoli in
<richiesto> dallo spirito impuro che afiligge il presunto figlio di Diocle- t;rrrrlri<rrlclla guarigione non viene mantenuta. Ila, grazie alIa preghiera
ziano (<Se non vieneVito, non uscirò da qui>). rli Vito (:rrrch'egli, come Lucia, sa che le promesse del padre non sono
- MLG, $ 9. I-imperatore ha dato I'ordine di fustigare a morte Lucia. r'r't'tlibili), recupera la vista, ma grida a gran voce: <Ringrazio i miei dei,
r'lrt' rrri lrarrno risanato!>(f. 358v,I col., linn. 13-15:eú1agr,oró roig 0eoîg
Il carnefice, però, all'atto di colpire la santa, rimane pietrificato
ol,rr,vrq úyviryzt pr énoiqocv). Inutilmente Vito gli fa notare che il
(ónelr0óOq). Lo stessoDiocleziano rimane quasi come morto. In MV (f. ;rorr,
rrrinrt'olo è opera di Cristo: Ila medita di sottoporre il figlio a crudeli
357v, col. II, linn. :,6.4) la medesima punizione colpisce le braccia dei
trrrrrcrrti. I due episodi sono abbastanzavrcini, ma non meno simile è
servitori diValeriano che avevano ricevuto l'ordine di colpire il fanciullo
(oi Bpclíoveg crúróv è[r1qcívowo).Anche Valeriano subisce la stessasorte e rllr 1)rìssoclel Martirio dei ss. Cirico (Quirico) e Giulitta, in cui il giu-
tlitc, risarrato dal martire, che non ha ancora compiuto tre anni, si mette
sarà poi sanato daVito. Si riconosce, qui, uno degli episodi preferiti dagli
:r rirrgrrzilre i suoi dei, perché è da loro che ha ricevuto la grazia's. Si
agiografi,la paralisi che colpisce chi osa tentare di colpire il santo'ó. Ma,
tr:rttu, irr realtà, di soluzioni narrative care agli autori di passioni epiche.

zz $s questi temi cf. DErrnwE, Its passionscit., pp. r87-r88, zr5-2t6. rlt,r'rri,lì), pp 193-2c'7(alle pp. 2or-2o4 sr analizzaproprio l'episodio del Matirio dr
,r Con MLG si indicherà I Martirio di Lucia e Geminiano, con MV quello di Vilrr, rrcllc verrsionigreche, latina e slava;il testo di BHG r876a è riportato alla n.
Vito secondo la recensione BHG r876a, specificando tra parentesi foglio, colonna e .rr7).Si vcdrrrr<r nrrcoraE. ForuEnt, I santi dell'Italiagreca,rnRiuista di studi bizantini e
linee del Vat.gr.866. rrollutiri,n s 34 (r997),pp. 3-3ó: rr (rist.in Histoireet culturecit., pp. 95-tz6: roz)l S.
24 Come tutti sanno, Diocleziano non ebbe una discendenza maschile' Negli ( )nrustr, I.t yripl ùuAwóv nell'agiograja zoo4 (Pan.Studi del
storícaitalo-greca,Palenno
Acta di s. Marcello papa (BHL 54$ si legge che il medesimo imperatore, morendo, | )rlr:rrtirrrcrto di Civiltà Euro-Mediterranee e di Studi Classici,Cristiani, Bizantini,
lascia eredi del trono-i suoi figli: cf. H. DnreHAYE,Etude sut le légendierromain. Its Mcrlicv.rli, Urnrnistici. Quaderni, r), p. 33 î. r32, che aggiunge altri due episodi
saintsde nouembre et de décembre, Bruxelles r93ó (Subsidiahagiographica,2ù,p- 27. ,rll't'lt'nto dcl I)ujciev,tratti dal úlosdi s. Elia lo Speleota (BHC 58r) e da quello di
'L
2j Si trascrive qui I'intero passo:Oi òò otgcTr,ótcrncrgelÉvovtoèv t(r tónrp xci 1óqov s (ìirrrgio (lhozibita (BHC 66); Pnarscri, Der hagiographische Tbpos Griechische
'o Zeit, Berlin-NewYork zoo5 (Millennium-Studien,
aritòv ngooeulópevovnol einov aúrQ. <MrltryeBitoE eí;>. dyroSÉg1' <'YpeiEeincte, or)1i llrili,grrtrtitt'ttiu mitttlhyzantinischer
'O rr), pp. :rlrlr-zfra.Al già nutrito elenco aggiungo l'analogo episodio deI Martirio dei ss.
èyó>. Ksi oi otpcttóto,t ei*ov' <TQ Bcrolleî &volxoio< (cod. dvayxc[og) eí oÚ>. dylog
Itncxqiol. <'E1òrorctroE civoqtonoE, elqt[ dvoyxalócrrip,r(c:ocl.dvclxoioE eipi) trir Bcoúre[;>. Alfìo, l-ilrrdclftrc (lirino (BHG e BHG Nou.Auct.57):cf.,4SS Maii,\ p.78rF.
'''l Sufl':rr:<:usrrtivo
riytrlv, forma propria della koinè tarda, cf. F. Brass - A.
ol, òÀt'hov <'O utòEnùtoú ùnò òcf,povoqivollut'Íto ('rir'cod.)>. Tóte óxoÚooEó óytoEeinev'
f )titrtrttNrutirt, ()runtmntirndd,grerodel NuouoTestamento, nuova edizione a cura di F
<floqerorirpe0c Èvt(r òv<5pcltr,'lrloot Xqrrntrtl>.
ró Of. l. l)r-rlirrv,Lu rnano/r,l/ir.rs,rssi1rr, Iltr nolilrt ttowllistitonella agiografae nella Itrirrr<olr,,t.tliziont:itrliarra a cura di G. Prsr,Brescia 1982,p. ro5, $ 46, t, n z. In
lútudlut(r (otnlrdtdtil, irr lly^-rrrrliao-,\iuh,ll: fitixtll,ura li srrittiin memttriaili Ciweppc Ill l{ ) tt176.r t.ssrlrit'orrc îcc:urto :rl classicoúy{.
'liilr/ri. ,rH( ll. l)rl rirrnvti,/,r'.ryr,lssiolr.s
Itrr.r.rl l l ; r l c r r p , r, ( r 7 t ( l s t i t r r t oS i r ' i l r . r r rr,l tr S t r r , l il l i z : r r r t i r rci N e o c l l c n i c i (. l t r r t - cit., p. zrtl. Nrrnrerosclc vct'siotrigrec:hc(llH(ì
l A l 1 t . i \ , { ' l ) t : r \ l l | ( t A I ( ; t f v i l N t A N ( ) ( l t r r (Ì ;f , t )
8,1 iJ5

A l l c : r r r l l o g i t ' r i s t : o r t t r lIttcc i 1 r : r s lsi tr r r ; r r r , r t t ; r l i z z :srit ip, r r i r l l r ( ' ( ) r i l Mr,vr'glkr;llrru tÌ:otì,vAqniiq ir 0rtiE U,ou;r'. Nclla vcrsione latina edita dal
: r g g i t t r r g c rlc' o s s c r v l z i o n ec h e s i l l , r r ti i r . l r c V i t o t t o r r t r r r r o i o r t op c r r ì r : u ì ( ) Morrrlllizio, sc<:orrtlola concorde lezione dei tre codici collazionati dai
clcl carnefice'r,rna dopo avereinvoctto il Signort',t'tri clticdorto cli acco- rrrorr:tt'itli Solcsrncstt,il passoè il seguente:<Malefica,ubi est palatium
gliere la propria anima. Geminiano, invccc, sr-rbirìil nrartirio pcr opera di nrcunr, rrbi rnrruru ct argentum? Ubi est deus lupiter? Ubi deus Hercu-
un non meglio precisato è10qóE(S lS).Ma ancora una volta non man- lcs? Ubi tlcus Zcnon? Ubi est dea Minerva, ubiArpa deus meus?>r+.
cano confronti con altre passioni epiche. Ad esempio, nella Passiome- Al di là clclla forma Mr.veqBosu cui ci soffermerà più avanti, colpisce
tafrastica del centurione Cornelio:o è il protagonista, uscito vincitore tlri lrr prcscrrzl dcllo sconosciuto dio Arpas, il cui nome, tuttavia, ricorre
(come Lucia e Vito) dal confronto con I'imperatore, ad invocare Dio per ;rrrt'lrc in nltri dr-re dossíersagiografici. Uno di questi è cosriruito dalle
rimettere a lui il suo spirito. Le stessemodalità si rintracciano nel modo vlrric rcclîzioni latine del7a Passiodi s. Potito (BHL e BHL Nou. Suppl.
in cui l7 puer senex(corneVito) s. Mamante abbandona la vita terrena3'. lx;olì-óorz) r, di cui il Dufourcq sospettava una originaria redazione
Non sembrerebbe, in definitiva, che le somiglianze tra i due testi gret'rrtr';I'altro ò rappresentatoproprio dal Martirio di s.Vito BHG t876a
vadano al di là del repertorio comune alle leggende agiografi.che. Ma c tfrr rrlcrrrrc dcllc recensioni latine della medesirna Passio.Le leggende
manca ancora all'appello un particolare che costringe a rivedere il quadro rclrttivc r Vito e l)otito, peraltro, fatta asftazione delle varianti riscontrabi-
fin qui prospettato. Si tratta di un nome, il nome di un dio misterioso. li rrcllc divcrsc redazioni, presentano una così notevole somiglianza (vi
rotto intcri passiche si corrispondono quasi ad verbum;sia Potito cheVito
lorro fìrrrc:iulliperseguitati da un padre che si chiama Ila; entrambi sono
3. Il dio Arpas
t'hi;rttrltti a l\onra per esorcizzare il figlio dell'imperatore) che occorre
Trascorsi quattro giorni dal momento in cui Lucia viene condotta in atrtfu(:ttcrr(ìla clipendenza di una delle due da17'altratl.
carcere per la prima volta, un'inondazione originatasi dalle fondamenta Nellir llls.rio Potiti BHL ó9o3:r il nome del misterioso dio ricorre tre
stesse della prigione provoca la distruzione della casa di Diocleziano, voltt. ()uirsi rll'inizio, il protagonista chiede al padre Ila, che lo incalza
Limperatore, che si trovava fuori Roma, al suo rientro apprende l'acca- ;rflìrrr'fri' srrcrifìchi agli dei, il nome di questi dei. Il padre risponde; non
duto e considera la santa responsabile. Le chiede, allora, dov'è il suo ti; lìli, lruru cssclouem et Arpam et Mineruam? Potito risponde di non
pùazzo e che fine hanno fatto le statue dei suoi dèi: "Sl gcgpcxeútgrc,, avert' rrlri scrrtito dire che costoro sono dèirs. La medesima situazione si
noú èotì.vtò nal,útr,óv p,ou;IIoú é lguoòg rol é dqyugog; IIoú Zeì:Eó OeóEg,ou; rilrctc lriir avarrti, ma di fronte all'imperatore4o,mentre in un episodio
'Hgcrxl.{g; 'EepiS; flot
floú èodv é 0eoE floú èotlv é Oeòg èodv f1 Oeo r'lrc lrrt'r'cdc di poco il martirio lo stessoAntonino Pio, guarito da Potito,
rirrgmzil i suoi dei: <gratias tibi ago, deus Apollo et deus Arphe et

3r3y-2, 3t4; BHG e BHG Nov.Auct. 3r8e) e soprattutto latine (BHL e BHL Nou.
Suppl úoz-r8o8m) di questa Passlo.Si vedano le osservazioni di F Sconza BancEr- tr tll. $ tl, lirur.8-rr. Per I'accentazionedelle enclitiche,in questo e nei casi
roNrt, InJanzia e martirio: la testimonianzadellapiù antica letteraturacristiana,in Bambíni ( r l r r f p i i r ; r v l n t i ,c f . i , l f r o , p p . r 1 4 - r r J .
santi. Rappresentazíonidell'inJanziae modelli agiograjci,a cura di A. BlNwNurt PapI - | | ( :f, .{,,r,/rr, l). J.
E. GraNNanErrr,Torino r99r (Sacro/santo,J), pp. 59-83:66-67. 14M()Mllrt't'tus,Sanctuarium cit., II, p. rrr,linn. r5-16;p. 677, col. I, linn. 33-35.
2e Nel caso diVito, consideratala mutilazione del Vat.gr.866, si deve fare rife- lr (lf . lrs, X, coll. rc72-ro74.
rimento alle altre recensioni (BHG 1876, r87ób-c), concordi (come le versioni ln A. f )rl()r,lr<',t7,Etude sur lesCestaMartyrum romains,Il, Paris rgo7,p. r74.
latine) nell'attribuire la fine del santo fanciullo ad una sua volontaria richiesta. l'l f .o rrvcv;rgià evidenziato lo stessoDufourcq, ibid.,a parere del quale la pre-
:o BHG e B-F/G Nou.Auct. 37r, in PG CXIV coll. r2g3-r3r2i r3o4-r3o5 ($ lr). rrrfcrfz;r v:r llsscgtìittitalla,Passlo Potiti.Si tenga presenteche lo studioso ha esaminato
Cf. F Har-rrN, Un abrégéinédit de laVie ancienneet dispaneda Corneíllele Centuion,in rnlo r<'rluziorri lltinc dcl dossier di s.Vito.
Riukta di stuili bizantini e neoellenici, n.s. r (r9ó4), l')p.3r-.39 [rist. in to., Recherches
et lx zf,\S Iunuurii,I, pp. lS+-ZSZ.
documentsd'hagiographie byzantine,llruxelles r97r (Subsidir hagiographica, 5r), pp. tr ll,id., p.7j4 (S r). Nella risposta del martire la sequenzaè mutata in Arpa,
z5r -2591. ,'lrittn (sh; rrcllrr rcclaziouc BHL 69rr si trova Arianus) e Minerva.Come si dirà tra
lt BH(; c till(i Nou.Aurt.totg; cf'.A, llttttr;tttr., I)irilttnVitendesheiligenMamas lrrcve.I'elrisotlrosi lcggc prcssochí.identico nel Martirio di s.Vito BHC t876a.
uon Kústn'ia. Mil únu lidition der l/ltt llll(i rrrr0,in ,4tnluta lSollandianatzo (zooz\, 4" ll,il,, p. 7ió ($ t4): <lnrpc'rlt<>rdixit: Non scis Iovem essedeum et Arpan ct
p p . 2 4 r - 1 r o :3 o l ì ( \ r 4 ) . A r t , r r r . r tct t M i r t c r v u n r ? >
Nl/\lr lr I lr I l ^ / ! . i . i t ( )t ) t t t 5 i l r ( t A l l ( l t l M t N t A N ( () l r t t r ;Ì t . l )
Hfr 87

A t ' l - i r t t trc' t M i n r ' t ' v ; r( ,l t t i r r r cI i I r c r - ; r sttl its' l t o t r r ( ' t , t l ( ) )S) 'il 'r.r o t i ,( , t l t i l s s d t t l , ( l t t ( ' s ( ;i tp o t t ' s it t o t t r c t t t l c c ( ) l ì t ( )( l ( r l l î p r c s ( : n z îd c l l a r u c d e s i n r al e z i < l l r cn c l
l u s o r r r i g l i l r r z cu( ) n g l i l r r t k l g l t i c p i s o r l is ( ) p r i rc s i u u i r r l t ir c : l l r t i vlir l l l rg t r r r r i - l ) l r n ( ) t l c i r l r r t 'b r : u t ic s : r r r r i n : r t i .
g i o r r c d i l ) i o c l c z i r u r oc d i l l a r r c lo p c r a ,r i s p c t t i v i l n ì c n t cd, i L u c i a c V i t o . l);rss;urtkl ;rllc vcrsiorri latine del Martirio di s.Vitols, va innanzi tutto
Nel Martirio di s. Vito BH() t876a il nonre del misterioso dio si t'it:rt:rfrr rctlrrziorrcI3III- 87r3b, pubblicata da Guido Kappel dal Vindoh.
incontra due voltea', mentre non fìgura nelle altre redazioni greche43. Irtl. 1t6, tlcl scctlkr Xlll, con il corredo delle varianti del Monacensislat.
Nel primo caso la situazione è identica a quella già esaminata della Passío ;::4r (sct:.Xll)+,. La sequenzadegli dei citati, in entrambi i passi cor-
Potiti:Yito chiede al padre a quali dèi deve sacrificare;Ila risponde: Ti yàq risporrdcrrtiulh versione greca sopra esaminata,è la seguente:<Iovem,
où yr,vóorer,E, tÉxvov, toùg OeoùE [...] iilouv tòv Aícrv,Aqnov te xoì, tù1v Arfìrrn, l-lcrculcnr, Iunonem et Minervamr, ma il codice di Monaco reca
'Paxl.iov, r{v "Hgo,v xaì, m1vfla}"i'.oòicrvr+;Il secondo passo precede la gua- Mtrtrnt îl posto di Arfams". La lezione Martem ricorre anche in BHL
rigione di Ila cieco, il quale, come sopra ricordato, ùngrazierà. poi i suoi li7t.l'', in ctri inorni degli dèi sono gli stessidallarcdazione precedente
dèi.Vito invita il padre ad abbandonare il culto degli idoli: Anógvqocu.rov c rit'rrrrrrno uel nredesimo ordine, con la sola aggiunta finale dt Apolli-
'Hgoxl,íov zol Ilol,traòícrvas.lJna prima osservazione rttnr. lt rcclazione pubblicata da Mombrizio (BHL 8Zt+), presenta il
Aíov, Agnov re rlv
si impone: i due passi sembrano mostrare chiari segni di corruttela. La ;rrirrro pitss()con la stessasequenzadi BHL 87t3,ma qui manca proprio
curiosa forma floì.l.cròícrv, che non mi risulta attestata altrove, almeno il ttotttt' tlcl dio che in quella si colloca tra Giove ed Ercole (Marte o
con riferimento alla 4.x+0, si riferisce certamente a Pallade, mentre t{v Arp;r/Arfi) st. ll secondo passo,invece, nell'edizione del dotto umanisra
'Po,zl.iove rlv 'Hgcxl.íov fanno presupporre un originario ròv'Hgcx),éo, tton si lcggc, a causa di un'ampia lacuna che interessala parte centrale
forse anche con ny finale come in Aicrv, per un fenomeno di metaplasmo rfcl tcsto, nru ncl Bruxell. ó4 (sec.XI), che tramanda la stessarecensione,
già attestato nel Nuovo Testamento e frequente nel greco medievale+2. l;t sttt'r'cssiorrcdegli dèi è la seguente: <Iovem, Apram, Flerculem, Iuno-
Inoltre, I'assenzadell'articolo in entrambe le occorrenze di Agnov può ttcttt, Mittcrvànr atque Apollinem>sl.
far sospettare che esso possa essere stato considerato attributo, ma lo ( lorrrc spicgare la presenzadel nome di questo dio altrimenti ignoto?
stesso fenomeno si nota per la seconda occorreîza di Ilo),}.aòúcrv.Si I ;r pritrrl ilrotcsi da prospettare è che ci si trovi in presenza di un errore
potrebbe ipotízzare, infi.ne, che nel secondo passo la lezione dgnclvte ttrrrtcliult' di trascrizione intervenuto ad un certo punto della tradizione
derivi per corruzione da dnóqvrlocrr, ma, al di là della sua plausibilità,

'lt ltcr tttt quadro di insieme cf. G. Pnrrrppanr,(JnePassioSanctiViti inédite(BHL


+' Ibid., p. 757 (S zr). Nella redazione BHL 6gtt la forma del nome del dio è i'7til) l,uN rrtt nmnustit de Régimbertde Reichenau(f e+A,in Septuaginta Paulo Sytunar
sempreArpha:ibid.,pp.7Sg ($ to), 7óo ($ r8), 7óz ($ 36). yhlttt (7rt+ z), ód.J. i{troupa, Prague zooo, pp. 38-ii. Ho avuro la possibilitàdi leggere
a2 I due passi saranno riportati secondo la lezione del codice, senza correzioni l',tttir olo gruzic ad una copia cortesementeinviatami dall'autore,che ringrazio.
che non rizuardino le consuete banali anortografre. 'lu (1. f(nll'tit., I)ie slauischeVituslegende und ihr lateinisches
Original,in Wienersla-
a3 È q"uestouno dei morivi che mi fannó ritenere la redazicne BHG r876a la littivln't.lultrlnu'h zo (r974),pp. 73-85.
più antica tra le versioni greche. Appare più verosimile, infatti, che un nome così " ' l l , i l . ,p . 7 ó , l i n n . 2 g - 3 o ; p . 7 8 ,l i n n . 3 r - 3 2 .
inusuale sia stato eliminato da un redattore successivo,piuttosto che introdotto in un ,r Si tr:rttl di urra recensioneinedita, per la quale mi sono servito del più antico
secondo temoo. tlt'i (rc Lcstitttorti segnalati nella banca dati dei Bollandisti consultabile sul loro sito
+t Vat.gr. 866,f. 357r,coI.Il,linn. z9-32. (lrlrlrrrs.fltr.rrcl.[rc), owcnr i Par.lat. j593, ff. 69-77r,datatoalla prima metà del secoloXI.
45 lbid., f. :S8v, col. I,linn. z-4. \r M()Mlr(t trus, Sanctuarium cit., ll, pp. ó34-ó38.
4ó lJîà donna di nome floÀl.oòío frgura, come prima miracolata, nel Blos dei \ t l l t i l . , p . ( r 3 s ,l i r r r r .I ó - r 7 .
sarrti arrargiri Cosma e Damiano BHG e BHG Nou. Auct. 372: cf. L. DrunNrn, \'r Ii toJv. l{irrgrazio ancora una volta il prof. Guy Philippart, che ha cortese-
Kttsmasund Damian.Tèxteund Einleitung,Leipzigund Berlin rgo7,p.88 ($ z, lin. z). rrrcrll('rrlcss()rr rrria disp<tsizione la sua trascrizionedal codice di Bruxelles della parte
47 Cf. S.B.PsRnrs, Crammatikder ByzanlinischmChroniken,Gòttingen r9r3 (rist. r rrlr.irlrorrtlcntc;rllrrlac;unadcll'edizione di Mombrizio. La constatazioneche rn essa
(ìiittingen tg74), p. r5o, $ 267; G. (ìarrt't"ttt.,l)ututtrtrls pour l'étude du liure d'Aga- lip,rrri l;r ti.rnn Apram lni fa ritenere che questa si trovasseanche nella prinu
tha4qc,C.ittùtJcl Vrticrno r94ó (Studi c tcsti. rr,7), p. tó13(nr rz); K. MIrsar.ts, The ric{luclrz;r c clrc si:rstittî cspurìtî dl Mombrizio.Allo stessoumanista,e non al rra-
I.ztlgila,(,tf' Romanostfu Mdodist, Miirrcltcrr t9o7 (llyz;rrrrirrisches Archiv, tr), p. 25, troslriitrr tll lrri utilizz:rto, si dcvc inrlrutare, con ogni probabiltà, I'omissioncrdcllu
\ . j r ; l t r , n s s- l ) t i t r t r u N N t i t r , ( l r t t n n a lci ni tt. , p , t o 5 ,\ 4 o , r , r r . t . l \ c s t e r e b b ed a c a p i r e , lr,ttle tcttlntlc: t'f. lc osscrvrtzioni tlci curatori dell'edizionedel rr;ro irr Mouurrrlrus,
t u t t l v i l , i l p c r c h i 't l c l n t t l t r t t t t c t t t ol i g c t t c t cs r r l r ì l ,rrl ; r lt t o t t t t 'd c l d i o . , \ t u h l t k u i u itl-ti t . .l l . p , 7 5 4
llH l A l i l ' ; t , l o l r ll ' , ' , l t r ( t A I r ; t r M t N l A N ( (ì t t l t ( ; - ft . l )
8()

D r i i l r ( ) s ( ' r i t lt i; rr r r r ot l c i t c s t i i r t r l t t c s t i r l r r(<) 'i,i l r (l r c r l i r r r r: t l ( r ( )t c s t ( )l ì c r -


t l t t t o o I r ( ) r tl r t ( ' ( ) r : r t o t o . l ) a q u a r ì t ( )c s [ ) ( ) s t (i n ) p r t ' t c t l c t t z i tr,r r : rl r r t c l r cd l t
r r r o l t i l l t r i c s c n r p i c h c p o t r e b b e r o e s s c r cc i t : r t i , c r r r c r g c ( ' ( ) n t c i r r r l r r r i
propri siano soggetti a frequenti fraintendinrentirs. Sc I'ipotizzato errore
dovesseriguardare un'originaria forrna greca, potrebbc trattarsi del nome
del dio Agqg, il cui accusativo Ageo, forse anche Ageov alla maniera del- t'lrc un ncsso,secondo una delle possibilità sopra prospettate,con il nome
I'ampiamente attestato Aio,v, potrebbe avere dato vita alla lezione Aqnov rlcl di. Arcs (Marte) rimanga I'ipotesi più probabile. La soluzione del
di BHG t876a. Lipotesi trova conforto in alcune delle recensioni latine
lrrolrk'rrra potrebbe esserefacilitata da un'indagine di tutti i testimoni
del Martirio di s.Vito. In esse,infatti, come si è visto in precedenza,neTTa tfcffc rrumerose redazioni latine dei fte dossíersesaminati e dalla possibi-
sequenza degli dei al posto di Arpam/Arpham ricorre Martem, ciò che fa liti r'lrc future edizioni consentano di fissarecronologie relative utili per
supporre nel testo greco di riferimento Agecr/Aqeav. Ma è possibile ipotizz:rrc rapporti di dipendenza tra questi testiie.
ugualmente pensare ad errore nato nella tradizione latina, secondo una
ipotetica sequenzaMartem --->Artem + Artam - Arpam, così come non
'1.I ltt,t traduzionedal latino?
si può escludere che un copista/redattore latino, di fronte ad un incom-
prensibile Arpam/Arpham,abbia ritenuto di dovere correggere in Martem; ii .prrrione comune che tJ.martyrion BHG zz4r costituisca una tra-
o, ancora, che quest'ultima lezione sia frutto di un intervento normaliz- tlrrzi.rrc clal latinoóo; tuttavia, anche per I'assenzadi una edizione del
zatorc di un traduttore latino só. tcs[() grcrco, tale giudizio non è stato a tutt'oggi sottoposto a verifica,
Altre ipotesi possono essereformulate. Si può pensare ad una forma rr(', irr vcrità, sono stati segnalati argomenti a sostegno di esso.prima di
derivata (per adattamento o per errore di trascrizione) dall'epiteto Agnug ;llitrtrtrrrr: la questione occorre premettere che, per quanto riguarda le
riferito ad Eros in un frammento di Partenio di Nicea tramandato dal- vcrsirrri frtine, si dispone solo dell'edizione del Mombrizio (BHL
a9g5)
I'EtymologicumMagnum e connesso al verbo &gnóf<or7,anche se, at di là ..rr I'upporto delle varianti segnalate nella ristampa del r9ro. ora, di
([rqitir rcccllsrone sono stati individuati cinquantuno testimoni6',
alcuni
rlci rlrrrrli,corrreil Bruxell. 14 (secondametà del sec.IX) e 1l vat. pal.lat.
ri Si pensi ad Aríanus, che figrrra come dio nelTaPassioPotiti (supra,n. 39), forma
ll4rr (lrrinr'metà del sec.X),più antichi di quelli atlltzz*j dai monaci di
per la quale lo Heskens pensavaad un originario Adrianus, dal nome dell'imperatore
r e l a t u s i n d e o s ( c f . A S S I a n u a r i i , l , p . Z S S , no. dp)p; u r e a l l a l e z i o n eZ e n o n i n B H L 4 g S 5 s.lcsrrc's pcr la riedizione dell'opera di Mombrizio. Inedite, poi, riman-
(cf. supra,p. 8).
5ó Si tenga presente che i rapporti tra recensioni greche e larine del Martirio dr
Hrrrltrlc rrltrerecensioniBHL e BHL Nou.Suppl.49gó-49gg,4g9o_4g9oc.
s.Vito attendono ancora di essereindagate. Alcune osservazioni si leggono in Pm-
l.c trss.rvuzioni che seguiranno, dunque, frutto del confrontp tra BHc
'cdizione
coco,Monaci e santi cit.,p.244e n. ró,in cui si sostieneuna originaria redazionein JJ4 r c f mombriziana di BHL 49gi, non possono che essere
greco. Tuttavia, dallo studio condotto in vista dell'edizione annunciata supra,n. zr, è
emersa una situazione assaicomplessa,che impone valutazioni problematiche. Peral-
tro, per le versioni latine si è fatto finora riferimento all'edizione degli ,,4SS (BHL
87rr), che, come sottolineato da Guy Philippart (si veda lo studio citato supra,n.48)
reca un testo meno affidabile di altre redazioni, molte delle quali ancora inedite. Mi
limito qui a segnalare che, con ogni probabilità, questo tesó, che ebbe un grande
successosoprattutto nel medioevo larino, subì più di una traduzione, con modifiche
e adattamenti prodotti dalle vicende del culto. Ad esempio, non ci sono dubbi che
Ia redazione BHG t876c sia una traduzione dal latino; basti segnalare che i nome
degli dèi nei passi sopra esaminati hanno forma latina: 'I<oBt1p,'Eqxol,rlv e Mr,veqBdv. Il
rnodello di questa traduzione va individuato in BHL ll7r3 (o altra recensione stret-
tàîncnte apparentataa quest'ultima).
st litymokt,gitumMagnum seu ueriusl.exirtttr..rarpis.rilrt' t,tftlbulorumoriginemindagans n,' ( )l. Mr rrrrut, Sirilia,.Ronn c g.
m plurihus luicis srholiastiset grammaîicisanonynrl rintrhnu oynt concinnatum,ad codd. .ltalia 9it., p. r54; F'*lnnr, I santi cit., p.
'll(i. (iirrsr,tlrr,D, Í'l l,;r list;r ì'c'.rrstrltlbilc on Iirc sul sit.' dei Bollandisti (banca daii BHLns),
Mss. tìrlcrrrrcccrrstritct notis variurrtttrirrrtruxil Oxford r84tl (rist. r e g r r l l l t oJ t , l , f rpr !. [ J 7t r . S r .
IAlil\\l(rl)l l"rlll(lAl"l \ll r l A l t r ( r l , l r . . ' r ' ll )

parziali c ilì îttcsî di future corrfl'rnrc, t:orrcziotti () slììclltitc, tlttlttltltr (I),rrsirr grccrr tk:i srrrrtiLorcnzo, Sisto c lppolito ISHG g77c)"s;c il clativtl
I'intero corpusdella tradizione latina sarà adeguatarttcnteindagato in ttrtti livòor,qr''' ($$ rZ, r; rll, ro; lat. idibus),con I'osservazioneche i termini dcl
i suoi testimoni. t .rlcrrrl,rrioK)nrano solto attestati anche in greco sin dalle più antiche
ór,
Dal confronto emerge, innanzi tutto, una quasi perfetta corrispon- l r ; t s s i oi t t
denza tra i due testi, che non lascia dubbi sul fatto che I'uno è una tra- l)iìr rtunrerosi e di maggior peso mi sembrano gli argomenti a favore
duzione ad verbum dell'altro. A fronte di poche differenze, le parole si tli rrru priorità del testo greco. Accenno solo brevemente ai toponimi,
succedono per lo più nel medesimo ordine, soprattutto se si tiene conto r lrc nclla versione latina appaiono spessosfìgurati, in quanto è impossi-
delle varianti deI Par. lat. r3zzo (cod. A). Qualche passo milita, in effetti, hilc stabilire se si è in presenza di fraintendimenti di un traduttore o di
a favore di una priorità della versione latina. Come notato nel paragrafo crr()ri ilìtervenuti nella tradizione manoscritta. Ad esempio, il nome del
precedente, nel brano in cui Diocleziano nomina i suoi dèi figura la fìrrnrc Tevere, in greco @úBqw ($ r4, ro), diventa Thein68,mentre ad dnò
forma latina Mrvéqpo (S 8, ro). Il. passo più interessante, tuttavia, si leg- Kurr'rvq<($ 18, r) corrisponde ab urbe (urheMom.bl) cathiaensium6e.MaE-
ge poco dopo, a proposito del miracolo del carnefice <pietrificato>, Hi()r(' îttcnzione meritano i casi seguenti:
anch'esso anahzzato in precedenza (S s, z-).tagiografo, dopo aver pre- - S (r, z-g. Lucia, condotta in presenzadi Diocleziano che ha fatto rife-
cisato che soJo la mano di colui che si accingeva a colpire la santa è rinrcnto alla denuncia di Euprepio definendolo (nostro figlio>, replica
rimasta di carne <fino ad oggi>, afferma: noi òrà roúto xézLqtor. é tónoE irll'irnperatore:Ai"rl0er,cv ótl Eúngénr,og
l.éyetg, èotr,v
téxvovópóv èotiv,èruer.òr1
'Enì ulòqroú oxótoug'ópe( yap èotòoxótogxcrìtéxvovópóv éotìv é totrcr nóv-
èxeivoE Éog to0 ncrgówoE Aò g,úvoup nóqveop,,ó èol.v ù1v oagxít'qv
ro drvnyleil,ag úgiv. Il testo latino corrispondente risulta, invece, meno
yelga. La traduzione in greco del toponimo sembra la glossa esplicativa
t:hiaro: <Verum dicis, quia Euprepius filius vester est, qui haec vobis
(assente,come è owio, nel testo latino) ó' di un traduttore che, per scru-
irurotuit, quoniam filius tenebrarum est>7o. Manca, di fatto, il passocor-
polo di precisione, si è limitato a traslitterare I'espressione latina anziché risponclentea ópeIEyóq èotèoxótoE;di conseguenzarisulta implicito quel
tradurla tout court. Ma ci si può chiedere, anche se è ipotesi cómunque lcgar.nedi <parentela> tra Euprepio e gli imperatori che nel passogreco
meno plausibile, se I'autore, per quello stesso desiderio di precisione ora viene chiaramente espresso.Ho il sospetto,peraltro, che la sequenza
richiamato, non abbia deliberatamente lasciato la forma latina del nome (:()nlpresatra Èner,òq e I'ultimo Èorlvpossaesserestata omessaper omo-
con cui il luogo, a suo dire, era noto al suo tempo, fornendone poi una tclcuto in un primo momento da un eventuale traduttore, il quale
traduzíone per i suoi lettori gteci. La vicenda, lo si ricordi, è in questa luvrcbbepoi recuperatosolo la proposizione causaleintrodotta da èrler,ò{.
Ma si tratta di congetturadestinataa rimanere tale,mentre si potrebbero
prima parte del racconto ambientata a Roma ed è dunque naturale che
un toponimo avesseforma latina.
Altro passo interessante al $ ro, 14, ove si incontra I'espressione p,ù1
uno dei modi ( )lossaium ail Scriptoresmediaeet infmae Graecitafrs,Lugduni ró88" [rist. Graz tg54],
OeLe,&g^yelv, cui corrisponde nel testo latino noli vacare63,
r.ol, tóll9 (s.z qóqog).
più frequenti con cui si rende I'imperativo negativo, mentre in greco la ó5 (ìf. P. Fnaxcut pn' CevarInru, Dove
'ld'rrr'/i.rfrr?, furono sepolti í santi Cipriano, Giustína e
frase risulta inusuale. Aggiungo, infine, la forma qógou, genitivo da qógov in ttr., No/e agiograjche,Ylfi,Città delVaticano 1935 (Studi e testi, ó5), pp'
'Foro', .tJJ-lS4: 338-34I. Si veda anche H,trIs, Ugendesgrecques de <martyres romaines>,Btrt-
(o qóqog), un latinismo, certo, ma già attestato nel Nuovo Te-
xcllcs r973 (Subsidiahagiographica,ii), pp. r7o-r7r, ry8 (Martirio di s.Anastasiaver-
stamento (Act., 28, r5) e in vari autori greci (Strabone, Gregorio di girre llH(ì c BHG Nov.Auct.76zd).
Nazianzo, Giovanni Malala) o+ e in testi agiografici di età tardoantica r'r' (]ues!a è la forma del codice, che a mio parere va mantenuta (cî. infra, p. rIz),
irr crrtnrnrbele occorrenzc.
ó7 lfasti citare la PassioPionii della seconda metà del secolo III (BHG e BHG
6, Mougn:uus, Sanctuariumcit., II, p. rrr,linn. zz-24, dove si legge cornea/cor- Nou Auct. r54ó): cf. It Martyre de Pioniosprétre de Smyrne,édité, traduit et comrnenté
neamin luogo del corretto carnea/carneam dei codici collazionati dai monaci di Sole- fr;rr 1,.f,{rrunwr', Washington,D.C. t9g+, capp.rg e 23.
ófl MoMulrtrtus, Sanctuaium cit., p. 677, col. II, lin. 42.
srnes(ibid.,p. 677, col. t, linn. +:-++).
q Ibid., p. rrr, lin. re lhid.,p. tt4, lin. t.
J4 e p' 677, col. I, lin. ó4. No/j è lezione del solo codice A 'r"
(Mombrizio legge nolite),il più vicino al testo greco' I h i d , , p .t t o , l i n n . 3 9 - 4 0 . N o n v e n g o n o s e g n a l a t e v a r i a n t i a l p a sísboí d . , p . 6 7 7 ,
ó4 G.W:H. Lrrrapn,A PatrkticGreekLexicon,Oxford r9ó8, p' 1488;C. Du CRNcn, tol.L
l A r l l , \ , \ l r ) l ) l i lt i s t l t ( l A I r . t t \ i l ! t ^ t ! ( ) t l i l l ( , . Ì . t . l )
9.ì

s ( ' l l l l ì l ci l l v r t r , t t r l' r ( ) r r l l ) t lltr t r t l c r r t rt l e l l ; r( r : r s l n i s s i o nnt r' i r n o s r ' t ' i t .i [r :rrt c r - possir irrrlulrbiarucrrtc non coinciclcrc cor] quella nostra) che la rrretl
v c l t t t t i i t I ' t ' t r t l t ' r rcr r t ' n oe s P l rtt( ( ) i l t ( . s l ( )l ; t t t i n ( ) . frrralc cli urr viaggio venga individuara nel raggiungimento di un ponte.
- $ ó, ro. Il clist:orsorivolto tl;r l,rrt'i;r;r l)iot:lcziuno si concluclc corì Llla
Credo, dunque, che I'espressione latina contenga un'errata traduzione
professione di fèdc. Ll srrutl ribltlist:c lu sua fcclcltà a (lristo: èv dr Èoopcr, del greco róvtov, sebbene sia possibile ipotizzare ancora una voka una
òr,apévouoa. Si è qui in prcscuza clcll;r r:ostruzione perifrastica costituira corruttela nel testo latino finora noto. Occorre, però, chiedersi cosa si
da un participio unito ad una voce del verbo eipi, tipica del greco post- intenda con nówoE lcraricg. Sono possibili diverse interpretazioni:
classicoT'. Il passo è reso in latino con la sola inversione tra futuro del r) I'agiografo, ignorando che la Galazia, regione centrale dell'Anatolia, è
verbo <essere>e participio: <in quo permanens ero>72, sintagma che priva di sbocco al mare, intendeva indicare il <Mare di Galazio, cioè il
sembra un calco dell'espressione grecaT3.IJgualmente la perifrasi di $ Ponto Eusino. Come rilevato ù par. z, nelle passioni epiche errori di
r, i-ó frv ... pévouoc è resa in latino con (erat ... permanens))74. ognr genere non sono eccezionali e la scarsa competenza in campo sto_
- $ 8, r4-r5: ei frocv Oeoí,oóx óqeú,ovzs ónoléo0ar,. Nella versione latina si
rico del nostro a'tore è stata già segnalata in precedenza; forse anche in
legge: <si dii fuerunt, perire non debuerunt>zó. Mentre nel testo greco il geografia aveva idee alquanto confuse; z) nelle fonti anriche la Gallia è
periodo ipotetico dell'irrealtà è reso in modo pienamente conforme spesso chiamata Galazia, in quanto, come è noto, quelli che i Romani
alle regole, quello latino sembra una traduzione infelice del primo. chiamavano Galli erano detti anche celti o Galati. In particorare, ner De
- S 9, r:. In questo passo figura la parola xewqvcrqútov,cui corrisponde
mundo pseudo-aristotelico si cita il lcrl,atr,xòv nél"ayog, owero il tratto
in latino centenariorum.Il termine xewqvdprov, che indica un valore di del Mediterraneo setrentrionale in cui sfocia il Rodano (Golfo del
cento libbre d'oro, è sì un latinismo, ma molto frequente nel greco Leone)8o;3) I'espressionepotrebbe riferirsi al ponto Galatico, eparchia
bizanttnoTz, mentre il latino centenarium è segnalato come assai raro da della provincia di Galazia e Cappadocia al tempo dell'imperatore
un esperto di traduzioni medievali come Paolo Chiesazs. Adrianos'.Tale unità amrninistrativa, tuttavia, non ebbe lunga durata. La
- S r+, r5. Diocleziano, accecato dal diavolo, parte da Roma ènl ròv
denorninazione di Ponto Galatico non figura più dopo la riforma dio-
nówov lal,crtícrE.Nella versione latina si legge che f imperatore <iter arri- clezianea, quando la Galazia viene integrata nella diocesi ponticasz;
4)
puit ab urbe romana ad pontem galatiurl;zo. Ora, oltre alla considera- rimane sempre possibile, infine, I'ipotesi di una corruttela nel testo; la
zione che di un <ponte Galazio> o <di Galazio non si ha alcuna noti- lezione originaria potrebbe esserestata énì ròv flówov xal (d1v) latrc.río,v,
zia, sembra dawero poco logico (per quanto la logica dell'agiografo che sarebbe accertabile. Fra le possibilità qui prospettare, la prima mi
sembra preferibile. Apparirebbe singolare, infatti, che l,agiografo avesse
memoria di denominazioni geografiche o amministrative da vari secoli
7r BL,\ss - DrnnuNNnn, Grammaticacit., pp. 42g-43r, in disuso, né sarebbe opportuno correggere il testo sulla base di una
$ 353, dove si sottolinea
che la perifrasi al futuro può servire ad indicare azione durativa, ciò che mi sembra semplice congettura.
il caso del passoin questione. - S rZ, z-4. Lucia e Geminiano, giunti in Sicilia, devono
7, MorvrBRrrrus,Sanctuarium attraversare il
cit., II, p. rro, lin. 4r.
z: In verità anche il latino conosce costrutti di questo tipo, anche per il tramite fiume Simeto: xoÌ 1ógov ròv notcpòv airlppugoúvro xc,l però no),Ioú
fi1ou
del greco neotestamentario. Negli Acta dr s. Martina (BHL 5538), ad esempio, si Qéovta eig tqv Oriraooav, xcrì oóx {òúvcvro nepcOfrvar.Il passo latino corri-
legge erís compafiens, ma si tratta di un testo che sembra dipendere da un originale spondente8: risulta poco perspicuo: (et invenerunt fluvium plenum et
greco: cf. P. FnaNcHr oE'CavarrEnr, S. Martina,inro., Scrittiagíografici, II, Città del redeuntes ad mare et quo fit ut non possent transire>. Naturalmente,
Vaticano r9óz (Studi e testi, 222), pp. 49-62:52-53. Si veda anche \a Passíos. Caeci- anche in questo caso, all'origine possono essersi verificati errori nel-
liae (BHL e BHL Nou. Suppl. 1495), dove si trova la perifrasi erat exaestuantcf. Derr- Ia tradizione manoscritta latina (ad esempio reileuntes potrebbe essere
l:Avr-,Etude sur le légendiercit., p. r9ó ($ 3, lin. a).
7a MoÀasR.rrrus,Sanctuaium cit., II, p. rog,ltnn. 3617.
ts Per Ia ÍnàÍrclnza di aumento cf. infra, pp. ro5-ro6.
7ó Morrmnrrrus, Sanctuarium cit., II, p. rrr, lin. r9.
77 Numerose attestazioniin Du CaNcB, Clossariumcit., col. 633. Cf. ODB, II, p.
rrzr. Si vedano anche J.VocEsnv., Zur SprachedergriechischenHeiligenlegender,Mùn-
chen rgo7, p. 4r; Psarrrs, Grammatikcit., p. rr3, $ zz4.
z8 P Ctirns,c, Vita e morte di Giouanní Calibita e Giouanni l'Elemosiniere.Due testi
<amalftani>íntditi, ()'dvadei Tirreni r99J, p. 22. Si ttetta di attestazionidcl tcrrnine
latino in traduzi<lrridal greco.
7e M()Mut{l'r'lus,Sanúuarium cit,, ll, p. 677, col. II, linn. 4o*4r,
I A l 1 l . \ , s l (l ') l . l \ \ . I t r ( . t A I r , t N i l t J t A N ( )( l , r / ( ; . 1 . ' . l l )
1)4 MAI{l( ) l{1, 95

lezione corrotta di redeuntem).]{imane il fatto, ttlttavia,che Ia vcrsiotrc -5.(ìcnc.slc lruslbrrnazionc


della legenda: un'ipotesi
greca è qui, a differenzadi quella latina, del tutto chiara.
Ncl pubblicare 7a notizia del Martirologio di Adone relativa ai santi
- S rZ, r3-r4. I due santi hanno raggiunto Mendola, nel siracusano,
Lucia e Geminiano (BHL a98g), il bollandista Sticker notava che in essa
luogo infestato da spiriti impuri: xci éxgalovtò òctpóvr,cdnò tóv ógÉov
rrorr si fa alcun cenno alla transuectiodei martiri in Sicilia, ipotizzando che
I1 testo edito da Mombriziosa reca: uclamabantquedaemonia a
èxeí,vtov.
finibus iJlis>.Quiy'aibus mi sembra errata fteduzione di òqécrlv, <monti,r, gli Acta al tempo di Adone (lSS-\li non fossero stati ancora interpo-
probabilmente confirso con 6gov, genitivo di 69o9 (-ou), <limite>,(con* latico. I Martirologie', in effetti, sembrano avere attinto ad una tradizione
fine>, cui il termine latino corrispondess. irrteramente (romana) della leggenda ed occorre, di consegt)errza, esarni-
- S zo, z. Si incontra qui l'espressione&nò èpnoqíou.Il codice Par' lat' llarli con attenzione.
r3z2o, con il quale BHG zz4r concorda nella maggior parte dei casi, Nei codici più antichi del Martirologio Geronimiano la memoria di
reca qui ile im7terio86, chiaro fraintendimento del greco. Gli altri testi-
Lucia e Geminiano è assente;come semplice annuncio è stata introdotta
moni latini, più recenti,tramandanosT, invece,de territorio,probabile cor-
nei manoscritti della classeR al ró settembre, che sembrano risalire ad un
rezione della lezione precedente.
modello della prima metà del sec. IXe'. Curiosamente, nei codici i nomi
Ho lasciato per ultimo il passo seguente (S tS, s)t éog rotr tónou toÚ clei due martiri sono separati dalla memoria della vergine Eufemia (in un
l,eyop,évouz\ategavqE. In latino si legge: (usque ad locum qui appellatur caso divenuta Eugenia): <Romae, Luciae, Euphemiae virg. et Geminiani>.
Lateranis>88.Entrambe le forme del toponimo appaiono singolari: ci si Alla medesima data, nei manoscritti della seconda famiglia del Martirolo-
aspetterebbe, rispettivamente, ^crreeúvou (o, anche, u\crteqtrvoE/-ov,consi- gio di Beda (f 735),nel|'Anonimo diLyon (ante 8oó) e nel Martirologio
8e
derato che a volte in casi del genere si può trovare il nominativo) di Floro (secondo quarto del sec. IX) alla breve notizia per Eufemia
e Laterani. Forse va ipoAzzata una originaria espressione htina corne in scgue:<Ipsadie natale sanctorum Luciae et Geminiani>qr.Ma è nell'opera
locis lateranis, da cui il termine greco, mentle nel testo del Mombri- di Adone, composta intorno all'855e+,che ai due martiri viene dedicata
zio avremmo una traduzione di quest'ultimo. Peraltro, non è chiaro se rrrra lunga notizia che pressuppone la conoscenza da parte dell'autore di
Aoreqóvr.1gdebba essere considerato, come sembrerebbe, genitivo di una una Passio.Essa è stata ripresa e ridotta in poche righe da lJsuardoer,
-qE, come
sorprendente forma femminile o nominativo maschile in
sarebbe più logico, sebbene, per quanto mi risulti, si tratterebbe dr hapax.
vo u{SS Septembris,Y, pp.288-289 (SSS-tr).
Nel complesso, la documentazione qui faccolta fornisce elementi
eI Informazioni essenzialisui martirologi in H. QuENTIN, lts martyrologeshisto-
conrraddittori. Gli indrzi a favore di una priorità del testo greco mi sem- riquesdu moyenóge.Étudt tu, Ia formation dl martyrologe romain,Parísr9ò8; AIcnaIN,
brano, tuttavia, più consistenti. Ma i pochi casi individuati che spingono I "'hagiogruphie cit., pp. rr-ó8; Dom J. Dunots, Its martyrologesdu moyenàgelatin,Twn-
'
nella direzione opposta potrebbero trovare una spiegazione se si amrnette lr()r.rt1978 (Typologie des sourcesdu moyen àge occidental, zó).
e, J.B. DE Rossr - L. DucHEsNp, Martyrologium Hieronymianum adjdem codicum,
una prima redazione latina che non si è conservata. In favore di questa
,uliutisprolegomenis, Bruxellis 1894 [4SS Novembris,ll/r),p. rzr (pp. xxxru-xxxv per
ipotesi milita la concorde testimonianza dei Martirologi latini' l;r descrizione dei codici della classe R); H. DnEHavr, Commentariusperpetuus in
Mutyrologium Hieronymianumad recensionem H. Quentin, Bruxellis r93r (,,4SSNouem-
lvi:, II/z), pp. 5ro-J12.
er Dom J. Dunors - G. RrNauo, Eilition pratique des martyrologesde Béde,de I'A-
ttottytflelyonnaiset de Florus,Paris 1976 (Institut de Recherche et d'Histoire des
'
84 lbid., p. rr3, Iin. 52. I i'xtcs. Ilibliographies, Colloques,Travaux préparatoire$,p. rZr.
'r4 Edita da Dom
as Per ui casà analogo,in cui un traduttore latino sembra avere fatto confusione J. Dunors - G. RrNauo, It Martyrologed'Adon, sesileux famil-
/r'.r,sc.t lrois recensions. Paris 1984 (Sources d'Histoire médiévale
Texte et commentaire,
tra óqoE (-o!g) e óqos cou), si veda P FnrNcHr ur'cavarmnl, I-,a<Passio>di s. Filippo
publiées par I'Institut de Recherche et d'Histoire des Textes).Per la notizia relativa
,ruoìo di Emrlea,in rp., Múa agiografche,IX, Città delVaticano 1953 (Studi e testi,
;r l,ucir c Geminiano cf.inJra,n.97. Come già ricordato (supra,n.8),essaera già stata
p.i3-ró5:60-ór.
1 7 i , p-Movrzurlus,
88 cit', II, p. ó78, col' II' Iin. 15. ptrbblicatanegli,,{SS.
Sanctuarium
87 lbid., p. rr4, lin.29. u-rl)<rrn J. I)uuors, k Martyrologed'Usuard.Texteet commentaire, Bruxelles 1965
88 lbid.,p. r13,lin. rr. (Srrlrisidiahagiographica,40),p. 3o4.La notizia di (Jsuardo è stataaccolta nel Marti-
8e GARrtrB, Documentscit.,p. t74 (nr. 5z). rolortiolfotwtno:t:f. MartyroktgiumRomanumcit., p. 399: (Romae sanctorum martyrum
I'll)
lA I'l'i\lr,l'l.l \5 llir lA I i,t \il il.\ l" r/lll,. ()7
(rlI

Et prosternar]s
nit.="Nrrrl l.rr'trrrrtrbi i:rur sanctt l)ci t<lrclurrlratur. scì
1 l c 1 t r r , 1 1 , t s i t t t r ' s ll ì l i l . l l l l l ) l i ls r l c g g t ' i t t t t t t t l t r t l o M r t r t i r o l t l g i o d i t l r i g i r r c
pctlibus cius, cocpit nàrrarequod viderat, et baptismi lavacrutnexpe-
tcclqscu, (:llc rc('ir lrr:r rr.tllrziottc'rli lìcth fìrrtctttcltttc itttc:rpolrtlr''rr'.l)cr
tcrc. l\cducta est igitur beata Lucia in carcerem.Erat vero quidam
I'irnportanza chc lrr rrotizitr di Adttrrc îsstìlìle pcr I'ipcttcsi chc si intende srccrtlosl)rotasiusnomine, cui nocte apparensangelusDomini monuit
- Retlaudez'
formulare, la si ripubblica sccottdtl I'cdizione Dubois ut irct ad carcerem,et Geminianum, qui fontem salutisrequirebat,bap-
Eodem die, Romae, natalis sanctorum Luciae, et Geminiani, imperatore tizaret.Qui cum evigilasset,festinatusabiit, et beatum virum aqua salu-
Diocletiano, iudicibus Apofrasio et Megasio. Manserat beata Lucia in tari lavit. Post diem tertium exhibita est sanctaLucia Diocletiano, et
viduitate annos triginta sex. Totius autem vitae eius fuerunt anni sep- cum ipsa Geminiano, de quo iam imperator audierat.Quos ille poenis
tuaginta quinque. Quae accusata a filio suo Euprepio quod christiana gravissimeafllictos, diuque tortos, tradidit cuidam perversissimoiudici
esseì,iussit eam Diocletianus sibi adduci, et dixit ei: <Audio quia reum ut, quod deerat poenarum, ipse suppleret.Qui primo iussit cervices
illum crucifixum confiteris, et deos nostros derides. Nunc ergo si parata eorum fustibus contundi, et mox terrae motu facto, camera domus
es vivere, parati sunt dii omnipotentes, ur eis afferas thura, ut possint tibi iucliciariaececidit, et iudicem impium oppressit.Deinde sancti martyres
esse propitii, et vivasD. Sancta Lucia respondit: <Nec sibi sunt propitii, exhibiti sunt Apofrasio.sub quo et septuagintaquinque martyrium
nec iultàribus suis; nam mihi propitiabitur Dominus meus Iesus Chri- implevere,qui visis miraculis,quae circa sanctossuosDominus operaba-
stus pro cuius amore parata sum ignem, vincula, et quas volueris tur, crediderant.Hic iudex impiissimus,post sanctorum horum marry-
poenas, sufferre. Audiens Diocletianus constantiam fidei eius, iussit eam rum necem, a diabolo equum eius incitante, de lapideo ponte praecipi-
irahi ad carcerem, ubi consolationem divinam promeruit. Reducta tatus in flumen est. Corpus eius posteanullo loco repertum. Deinde
autem iterum ante Diocletianum sedentem pro tribunali, extensa est beataLucia et sanctusGeminianus,a Megasio viro consulari arctati,post
gloriosa femina, et fustibus diutissime verberata. Et ecce terrae motus laudabilem victoriam marryrii gladio animadverti sunt sub die XVI
subito factus est, et templum Iovis ita subrutum, ut nec lapis super Kal. Oct. Quorum corpora rapuit quaedam mulier christiana,nomine
Maxima, et, ut decuit, marryressepelivit.

La notizia di Adone sintetizza in modo dettagliato il contenuto della


lcrggendache qui si pubblica fino al momento in cui Diocleziaîo abban-
tlorra Roma e muore annegato. Questo particolare manca in Adone, così
imperatori, quod absque ulla laesione sana viveret. Tunc impius, tanto
('onìe non viene fatto il nome di Pirropogone che prende il posto del-
miraculo nullo modo ad credendum Christo incitatus, iussit ut onerata I'iurperatore nel perseguitarei santi (si parla genericamente di un giudice
ferro et plumbo per civitatis plateas duceretur. Pervenit autem ante crupio); e, soprattutto, come già anticipato, non si fa cenno al miracoloso
domum hominis praepotentis, nomine Gerniniani, in cuius domum [slc] trlsfcrimento in Sicilia di Lucia e Gerniniano. I due, dopo essere stati
daemonum innumera simulacra erant. Dumque sancta Lucia domum sottoposti al giudizio e alla torture del giudice Apofrasio, vengono con-
ipsam pertransisset, subito columba alba velut nix descendit de caelo, et
drrrrrrati a morte dal uir consularisMegasio: <gladio animadversi sunt). I
*p., i"pot Geminiani, tertio figurans crucem, resedit' Geminianus
tluc: ultimi personaggi citati figurano anche nel racconto del nostro agio-
respiciens, vidit sibi patere coelum, er statim arripiens cursum <perve-
grafo, ma come siciliani e senza alcuna qualifica: I'uno è fatto giungere a
Mcndola da Catania, I'altro da Siracusa ($$ r8-r9); e di Megasio si dice
Luciae nobilis matronae et Geminiani, quos Diocletianus imperator, Poerus graussl- clrc era padre dell'únanxóE Pascasio,personaggio di cui non v'è traccía
mis afflictos diuque tortos tandem posi laudabilem martyrii victoriam gladio ani- rrclll notizia di Adone.
Le differenze tra il testo del Martirío (e, owiamente, anche della
lll.s.sítrlatina) e quello di Adone riguardano, dunque, esclusivamente Ia
prrrtc finale del racconto. A parte le diverse modalità della morte di Apo-

')N ll vr.rbo r-nancanell'edizione citata, probabilmente per una svista.Lo si legge


p. z88E ($ tr).
irr cltrcllirstînrpirtî irr z4Ii$ Septenbris,Y,
()ò IA /ll\,lfr)l)lil S ItJ( lA I r i t i \ l l t l t A tt o ( l | / f r t f l . ll )

f i u s i < l ' 'i' ,f,ì r t t it l ; r t ' v i t l t . r r z t ; r r t . r ì (()l tur (r '):l r t ' l l c s t o t l i A t l o r r c ' s i llr, r r c i l c l r c s r ' (o n ( l i r r r r c t i t l c l s c t : o l oV I I , a n c h e s c l r ( ) n s i p u ò e s c l u d e r eu n a c l a t ap i ù
Gcnriniancrsubisctlno il rrtirrtilio p('r dccupitítzi<>nc (gladitL), rrrc:rrtrcnc:lla l r , r s s rtrl r, t ' i r r d i t : h c r c i n c l l a p r i m a m e t à d e l s e c o l o V I I I , e p o c a i n c u i f o r -
lràrcazionedell'agiografb Luc:i;r,t:olrrc sottolinea lo Sticker',,,,,<placide sr' si t'r:r pcrdutn ruemoria del collegamento tra la chiesa edificata da
emrsit spiritum>; ed anche Gerniniano viene fatto morire non per ordine ( )rrrrri. c In martire siciliana; e non è improbabile,
come ipotizzato da
di una autorità competente, ma ad opera di un generico nnemico> (pro- Virrccrrzu Mrlazzo e FrancescaRizzo Nervo'oa, che la nascita della leg-
babilmente un sicario). Inoltre, lo si ribadisce ancora una volta, in Adone gt'ntlrr possa essere stata determinata dall'awenuto allontamento della
I'intera vicenda (seppellimento per le cure di Massima incluso), sembra Sit rlil bizantina da Roma. Quasi certamente, poi, non è un caso che solo
svolgersi a Roma, e comunque alla Sicilia non si fa alcun riferimento. ;r p:rrtirc dal sec.vIII fonti liturgiche latine associanoGeminiano, del cui
Credo, dunque, che I'ipotesi già formulata di una originaria redazione t trlt<l non rimangono altre tracce, a Lucia'os. Ne consegue che questa
interamente ((romana))ror,in cui entrambi i santi subivano il martirio supp()staprima redazione sarà stata composta a Roma, come provato da
insieme. vada senz''aJtroaccolta. ;rl.rrrrc precise indicazioni topografiche presenti nel testo. al
$ 15, ad
La composizione del Martirologio di Adone (metà del sec.IX) costi- ('s('nrpio,leggiamo che Lucia corre attraverso la piazza della
città fino al
tuisce un sictro termínus ante quem per la datazione di questa originaria l.rrtcrano;I'agiografo precisa che si tratta di luogo non lontano da quello
versione del Martirio.Ijestremo cronologico più alto, già da tempo indi- irr cui sono conservate le spoglie dei santi martiri Giovanni e paolo. Il
cato dagli studiosi'o', si ricava dall'epoca della costruzione al tempo di rifòrinrento è alla nota basilica celimontana, un tempo Titulus pammachíi,
papa Onorio I (625-638) di una chiesa sull'Esquilino in onore della tlrrgli inizi del secolov intitolata ai leggendari martiri (BHc 2r9r),06, che
Lucia siracusana, nota come S. Lucía in Silíce o in Orphea (per la vici- cflcttivamente non dista molto dal Laterano.A1 rz, poi, viene ricord.ato
$
nanza del cosiddetto l-acus Orphel, in realtà una fontana)'o:. La data della il t:arcere capitolinoroT, dove il sacerdote protasio si reca a battezzare
dedicazione dell'edificio era, appunto, il ró settembre. Questa circostanza ( icrniniano; e sono da ricordare, infine, per quanto
banali, le citazioni del
può aver favorito lo sdoppiamento della martire siracusana, celebrata lìuttre Tevere (S r+) e del Foro (S rS)-t.
come è noto il 13 dicembre, nella vedova romana, nell'intento di creare
una leggenda ad hoc per la titolare della chiesa sull'Esquilino. La data-
zione probabile per la stesura della originaria leggenda è, dunque, la
to4 MrLAzzo - P.rz,. Nenvo, Lucia
tra Roma e Bisanzio cit., pp. r34_r35, ove si
Prrr'lrr.di(murata,percezioneche si ha a Roma della Sicilia. p."b"Èil-errte l;isola, in
ctri l'elemento bizantino.è ormai dominagte, può essereormai sentita non più
:rl)partenenteall'area occidentale>.La tesi delle studiose è ripresa da D. Morra, per_
gs ltreI Martirio Apofiasio muore schiantandosi con il suo cavallo su una rupe
rcrci dell'agiografa.Socieù e cultura nella Sicilia tardoanÍicae bizantina,.Catania zoo4
($ r8). Forse la modalità della sua morte come Írartata inAdone è all'origine dell'a- ('Icsti e studi di sroria antica,+),pp.+o-+2.
nalogo episodio che, nel Martirio, ha per protagonista Diocleziato (supra,pp. 8o-8r). lo5 AMoRE, Lucia e ceminiano cit.;
roo 1SS Septembris,Y, MartyrologíumRomanum cit., p. 399. Il fatto che,
p. 289 ($ rz). torne ricordato suptd, p.9j, in alcuni manoscritti della famiglia k d,el Martirologio
ror Oltre alle osservazionidel bollandista lJrbain de Sticker (cf. nota precedente), ( )uonimiano la memoria de1 dye sanri risulti separara
tramite llnserzione di quella-di
cf. A. Arraonr, Note agiogrujchesul calendario perpetuodellachiesauniuersale,
in Antonianum s. Eufemia, credo dimostri che il collegamenìo tra i due martiri fu fatto in un
39 G96ù, pp. 18-53:4j-48; ro., Luciae (kminiano,in BS, Vm, coll,.z6o-262. sccondo momento e che, di conseguenza,la leggenda prese corpo dopo un certo
ro2 A quanto scrive Amore (cf. nota precedente) si aggiunga: F. LaNzoNr, Iz dlo-
lassodì tempo successivamentealla dedicazione della chiÉsada parie di p'rp" onorio.
cesicit.,pp.3zr-3zz;Y.Mntzzo - F Rrzzo Nrnvo, Lucia tra Roma e Bisanzio:itinera- loó Su di essacf. I_exícon.Topographicum (JrbísRomae,III, cit.,pp. ro5_ro7 (vi si
rio di un culto, in Storia della Sicilia e tradizione agiograjca.Atti del Conuegnodí Studi scgnala che la prima attestazione del titolo sotro i sanri Giovanni è p"óto risale al
(Catania,zo-zz maggiot986),a cura di S. Pnrcoco, Soveria Mannelli 1988,pp.95-135: Sulla leggenda si veda P FRcNcrrror'cavarrEnr, DeI testodellapassioss.Iohan-
.53.s).
rz 4- tz6; ktzzo, Sicilia cristiana cit., II / t, pp. 7 4-7S. ris ct Pauli, 1î tD.,.Note"agiografche,y,
ro3 La notizia è tramandata dal Liber Pontfrcalis:cf. L. DucnnsNp, It Liber Pontí- Roma r9r5 (Studi e testi,z7),pp. 4r_óz; D*r_
lnyr, Etude sur le légendier cit., pp. t24-r3o.
f;calk.Tèxte,introductionet commentaire,I, Paris r98r (reimpressionconforme à l'édition Il passoin questione viene citato da p. FnaNcnr oE'cavarun:, Della <custo-
du 1955),p. 324, linn. 9-ro: <Fecit ecclesiam beatae Luciae in urbe Roma, iuxra .. -':t
tlit Marnutinit e della <Passioss.Processiet Martiniani>,in ro., A,Iofeagiografche,IX, cit.,
Sanctunr Silvestrunr,qu:ull ct dedicavit et dona multa obtulit>. Sulla chiesa e sul pp. .S-sz:r5, che ne sottolinea I'interessetopografico.
'litpttgrrtphicun
Lants ()rphLi cÍ'. hxiton Ilrhis Romae,III, a cura di E.M. S'r'lrr..rnv, ll, tcrrrine putì riferirsi, com,tnquè, à qualunque piazza o area adorna di
l{olyr rt)9ó,pp. | 7l , 19| . .1"8
rr nn' (ìnvnl,lri:rrr,
lrrrrtici:r:f. f"rrnNr;r DoveJuronosepolticii., p.'339.
I A 'fl,\\l() l)l1tss I lJ( lA | (;l l\lll llAll(l (llll(l.l.l,ll)

clcvc lJ4l, s('ritt:t irr grcrco a partire dalla prcccdente versione latina di atlr-
Q u c l l a r : h c r l t r i s i p r r r p o r r t ' r l it ' o n s i c l c n t rlci r r c c h z i o n co r i g i t r t r r i l
ò chiara- lrit.rrtuz,iottcr()lììalta,quando si volle mettere in relazione il nuovo luogo
avere subìto una profi)lìclrt rist:ritttrrlt in Sicilia. Talc operazione
mente da mettere in relaziope con la costruzione di un luogo di culto a tli t'rrlto c()tt la Lucia vedova piuttosto che con la vergine martire siracu-
Mendola (o Mende) nel siracusano, tra Noto e Palazzolo Acreide, dedr- riiut:trt4. La presenza in questa nuova (secondo I'ipotesi qui Prospettata)
rcd:lzi()ne della fìgura del consolare Pascasio mi sembra significativa.
cato a S. Lucia. Il Martirio,infatti, si chiude proprio con il ricordo della
( lrrrue segnalato in precedenza, nella notízia di Adone questo nome
edificazione di un oenròg voóE ($ zo) nel luogo in cui una fonte, miraco-
nrinìca,mentre sono citati gli altri due protagonisti del supplizio finale di
losamente scaturita, aveva dissetato la santa ($ r9)- Nella contrada di
l,rrc:ir,Apofrasio e Megasio. In BHC zz4t e nella versione Iatína BHL
Mendola, in epoca normanna, fu edificata una basilica romanica, divenuta
priorato agostiniano e sottoposta nel rro3 al monastero calabrese di S. 49tJ.S "r si precisa invece che Megasio era i1 padre dell'úncrtr.xóg(consularis)
f);rst:asio.Ora, come è noto, 1l consularisPascasioè il persecutore della
Maria di Bagnara, poi distrutta dal sisma del ró93'oe. Scavi archeologici
l,rrt:il vergine"ó; mi sembra più che probabile, allora, che I'assenza di
anche recenti hanno riportato alla luce i resti di due piccole basiliche, la
prima ricaveta in una cavità naturale, la seconda, rupestre, collegata ad tltrcst<rnome inAdone non sia dovuta ad omissione,ma al.fatto che esso
una sorgente che ancora oggi sgorga dalla roccia'ro. Questo secondo edi- rrrrrr fìgurava nella leggenda utlhzzata dal dotto arcivescovo di Verona.
l,'lgiografo siciliano cui si deve il testo che leggiamo avrà rítenuto op-
ficio è comunemente identificato con il santuario costruito sul luogo del
p()rtuno inserire un nuovo personaggio, notoriamente legato alla realtà
martirio di Lucia e Geminianorri. Non si conosce una datazione certa
siruc:nsana,come Pascasio,famigerato persecutore della Lucia del 13
per le costruzioni precedenti la basilica romanica, ma si ritiene che la
chiesa rupestre risalga ad epoca preislamica"". La cadtta di Siracusa in rficcrrnbre, per dare maggiore credibilità alla riambientazione siciliana
tlclfr parte finale del Martirio; e, facendo di Megasio il padre di Pascasio,
mano araba nell'878 può dunque essere assunta come probabile terminus
ante quemrrt per la composizione della nuova redazioîe, I'attuale BÉfG irr tlualche modo si postulava I'anteriorità del martirio della Lucia ro-
nrrrrrrrrispetto alla vergine siracusana.Il testo greco BHG 224r, da c1rí
lìr trrtta la notizia del Sinassarierr7,Vsrre infine tradotto in latino e i
ros A. MEssIN.{, <Ecclesiam
ubi estFons in Crypta>. S. Lucia di Mendola, un piorato rrrrrrrcrosimanoscritti delle varie recensioni di questa traduzione oggi
agostinianonella Sicilianormanna,ín Ia cristianizzazionein Italia tuaThrdoantico ed Alto- riltl)crstiti attestanola popolarità di cui essagodette Per tutto il medioevo.
medioevo.Atti del IX CongressoNazionale di Archeología Cristiana (Agrigento,zo-25
nouembre zool,Il, Palermo 2oo7, pp. r729-r74ri r729-V3r.
ro Cf. S.L. AcNrrro, Scauie scopertea S. Lucía di Mèndola. Relazionepreliminare,
rfrrto irr campo storico, doveva sapere bene che gli eventi che îàrÍava erano da
in Atti del I CongressoNazionale di ArcheologiaCùstiana (Siracusa,t9-24 settembret95o)'
Roma 1952,pp. 49-i8; A. Mrssrr.ra,It chieserupestriilel Siracusano' Palermo 1979 (Isti-
tuto Sicilianò-di Studi Bizantini e Neoellenici. Monumenti,2), PP.rr9-rz3; S.
Grcuo, Siciliabízantina.I-larchitetturareligiosain Siciliadalla tarda antichitàall'anno mille,
Acireale-Roma 2oo3,pp.54-57; MlsstNa, <Ecclesiam ubi est Fons ín Crypta>,cit.' pp'
1733-1734.
rrr MESSINA,<Ecclesiamubí estFons ín Crypta>, cit',p. 1734. Lo studioso ritiene
che l'edificio <in realtà doveva fungere da battistero e insieme da vascaper abluzioni
nelle acque salutifere della cavità sotterranea, portate in superficie mediante un
r orrrc, rrel nostro caso,l'intera sezione <siciliana>del racconto.
sistema di sollevamento>. llr M()MuRlrIus, Sanctuariumcit., p. ]l.4, linn. rr-rz: <Flaec audiens Megasius
lr,rtcl l)rschasiiconsularis>.
ltó (\f. I'edizione de! Martirio BHG e B.FIG Nov. Auct. 995 curata da G- Rosst
'l'ntnr,
Martirio di santa Lucia.Wta di santa Marina.Testígreci e traduzioni,Palermo
sr1,5e (lstitukr Siciliano di Studi Bizantini e Neollenici.Testi,6)' pP.rr-77; ristampa
,lcl tcsto dcl l\<lssiThibbi in Rrzzo, Siciliacristianacít.,lI/2,pp.44-48. Si veda anche
'Iiadizione
f i f(rzzrr Ngrrvo, narrativae mutamentisemanticinella letteraturaagiograficasici-
li'utrt,itr Sililirr l ltalia suburbicaria cír., pp. 249-26t.
tt't (',[,:illvd,p. 7lì ntì. 2-4.
L a r . i r : o s t r t r z i o rtrltr.r r l ì l ' ( ) s l r ( ' t t i rrtl;crl l c t r ; r s l ì l r r r r l z i ( ) tsì it t b i t ct l c l t c r t t - c l a l c o n g i t t t t t i v o ' ' ' ( S $ 5 , ó : Y é v t l r ( r tl,-;5 , r . 5 :Y ó -
t ; r s i I ' o t t : r t i v or \ s < l s t i t t r i t o
po dalla leggeucla,clrc pcnrltro forttircbllc picnl giustifìcuiolrc c{cllc vrrrvrru).Non c:rcclo,poi, che possa essere segnalata conle fornla colta
tracce di una originaria versiglc l;rtina ilr BHC zz4t segnalateal par. 4, l';rggcttivo iil.t:rug($ 5, l) che, unico residuo della cosiddetta declinazio-
è certamente in buona parte ipotetica, anche se non mancano elementi rrt' rrttir:l presente nel Nuovo Testamento"', è ampiamente attestato nei
che la supportano, come si è cercato di dimostrare nelle pagine prece- lrrrpiri di età tolemaica"s e nella letteratura greca medievale"a.
denti. Essa attende conferme, modifiche o smentite da una indagine Lc caratteristiche della grecità tarda sono, nel complesso, numerica-
sistematica dei numerosi manoscritti latini delfa Passio' nrcntc limitate.A livello morfologico, oltre all'accusativoAiov ($ 5, ro) che
ù gii rrel greco neotestamentariorzs,an'altra forma dovuta a metaplasmo
potrcbbe essere1ger,óòtl(S +, 3), nominativo singolare femminile che pre-
6. La lingua
supp()ne un aggettivo di prima classea tre uscite al posto della forma
Il Martírio dei santi Lucia e Geminiano, come già ricordato, si con- r'lrrssicait -tlE, -eE. Ho esitato a lungo prima di decidere se mantenere o
serva nel solo Vat. gr. 866. Manca, dunque, la possibilità di verifica nel rrrcrro in questo caso la lezione del codice, poiché nessuno degli esempi
caso di forme problematiche attestate dal manoscritto. Come criterio rrttcstanti il fenomeno di cui ho conoscenzat2í si riferisce ad aggettivi
generale, si è cercato di conservare, per quanto possibile, la lezione del t:orr terminazione in -óòtls, se non eù<oòóg(da eùóòqE)a27,caso un po'
codice, anche se non manca qualche caso per il quale continuo a nutrire rlivcrso, sia per il passaggio ad accentazione ossitona, sia perché la forma
dubbi sull'opporturutà o meno di apportare emendamenti.Va segnalato, fi'rrrrninile non risulta attestata.lJn errore di trascrizione o un intervento
comunque, che nel complesso le situazioni <dificili> si riducono a pochi (n()nnalizzatore> del copista mi sembra probabile, considerato peraltro
casi, che verranno, si spera, adeguatamente commentati. <'lrc lggettivi di questo tipo sono sconosciuti al Nuovo Testamento e rari
La veste linguistica del testo qui edito mostra a livello morfologico-
sintattico la sua dipendenza dalla koiné e dal greco neotestamentario. Si
tratta di una lingua semplice, di basso livello, che sdlizza un lessico co- trl MrrsAKrs,The I-anguagecit.,p.7z, $ roz; VoclsEx, Zur Sprachecit., p. 36.
mune, privo di termini rari, e che si presenta lineare nella costruzione lrr lJLAss- DrsnuNNrn, Grummaticacit., p. ro3, $ 44.
trr E. MAysER, Grummatik d.ergriechischenPapyri aus der Ptolomiierzeit,l/z,Berltn
del periodo, con moderata prevalenza di strutture paratattiche, in cui è
trrrrlLeipzig 1938(rist.Berlin r97o),p. 5i, S 68, II, rd.
frequente il ricorso alla coordinaztone tramite polisindeto.Anche quando ,,+ Cf., ex. gratia,Mrrsexrs, The languagecit., pp. 3i-36, S ó5; DeunNrn-, Kosmas
costruisce periodi più complessi, I'agiografo si mostra in genere in grado nnl Damian cit., p. r99, $ 4o, lin. z9; Cregorii Presbytei Vita Sanctí Cregorii Theologi,
di padroneggiare la sintassi, evitando I'anacoluto. Poche sono le figure t;rrlrrr edidit et gelli5s reddidit X. LrquEux,Turnhout-Leuven 2oor (Corpus Chri-
retoriche individuabili "8. stiirfrorum, Series Graeca,44; Corpus Nazianzenum, rr), P. rz8, S 3, hn. 3t (cf. ibid.,
È usato I'ottativo, ma le cinque occorrenze individuate, se si 1r. r7), Laggettivo è usato anche nella italogreca Vita di s. Bartolomeo il Giovane di
".t.ot" a;rott:ìferrata, scritta nella seconda metà del secolo XI: cf. E. Partdrr, I'a Víta di san
fa eccezione per I'espressionestereotipata p{ yévor.ro(S 3, tr; 5, ro) che llutolomeo di GrottaJerratapHG e Novum Auctarium BHG zjj), Roma zooS
Sopravvive nel greco moderno come forma lessicale"e, Si trovano tutte (( )onritato Nazionale per le Celebrazioni del Millenario della Fondazione dell'Ab-
all'interno di un unico discorso diretto di Lucia (S +)'-. In un paio di lr;rzirrdi S. Nilo a Grottaferrata),p. rz6, $ r4, lin. z5 @f. íbid.,p. y).
l2j BLASS- DrsnuNNen, Grammatimcit., p. ro5, S +ó, r. Cf. anche supra,p. 86 e
i.47.
12óMAysER,Grammatik.,I/2, cit.,pp. s6-s7, S ó8, II, zb; MIrsarIs, The l-anguage
"8 Saranno segnalatenelle note di commento al testo. r it., pp. 33-3j, S ó3; Gantrrr, Documentscit., p. ró8 (nr. r9); DsusNnn, Kosmas und
ue R. BRowNlsc, Medieval and Modern Greek, Carrrbridge 1983, p. 3é. Lespres-
l)ttttian cit., p. 28, hnn- z7-28: Cf. A.N. JaNNanrs,An Hístorical Greek Grammar
è registrata nel Dizionario Grecomoderno- Italiano, a cura del Comi-
sione 6 pr1^yévor.to t987), p.
{ )hi(Iy of theAttic Díalect,London 1897 (rist. Hildesheim-Zùrich-NewYork
tato di Redazione dello ISSBI, Roma rgg3,p'236, s.u.1ívopcr.
r2o Il breve discorso della santa assumequasi la forma di una preghiera, contesto r.t.s,S 43o.Di solito il passaggioalla categoria degli aggettivi della prima classedà
Irrogo a forme a due uscite.
in cui, come segnalato da F D'Aruro, Iz Passiodi símeonedmtello del signore>(BHG ,t7 Lexileonzur byzantinischenCriizitàt besonders
desg.-tz.Jahrhunderts,erstellt von
2rc8) nel codice-di Patmos,Movì1toú Ayínu'Iaóuyou roú @ed,óyou,254, in vaticana et 'l'trrt,p, 'Wissenschaften.
- B. li. III, Wien 1999 (ÓsterreichischeAkademie der Philoso-
Meiieualia. Étudtt ,n l'honneur de Louis Duval-Arnould. réunies par J.M. MnnrtN
Klasse. Denkschriften, 27í;Yeróffendichungen der Kommission
MennN-Htsetrp - A. Pnu,cvlctNIBacrtRsl, Firenze zoo8, pp' 65-9I: 9r, I'ottativo lrlrisr:h-Historische
risulta usato con frccluenzain età bizantina, sia in ambito agiograficn t:he inttografìco. lìir llyz:rntinistik,ó/l), p. 61.S.
I04 M A l t l r) l { l r I A l t . t s , \ l )( | ) l i l s s I I l ( : t ^ t r ( ; t t \ , ' i l l . l t A N| (( , i l 1 ( ; . 1 , 1l )4 I()5

nella lingua dei cnlrristi''8. lftl prcfi'rit<1,tlurrrprc,scrivcrc lgtuóòqE.l)a lingrra lttic:arrr; cli contro, I'imperativo xaOógete ($ ro, ro) presertta Lrn:ì
segnalareancora il nurncralc truqúxuvr<l($ r4, rtt), variante del bizantino tlcsincrrzadi aoristo forter4o.Uaoristo secondo è comunque ampiamente
ocrprózowo"eattestatain documenti dell'ltalia rneridionale':u. tfoc:urrrcntato nel Martírío e per lo stesso)'eíno è la coniagazione comune-
Passandoalla morfologia del verbo, vanno segnalate due forme proprie nr(lrìte utllizzata (SS Z, to [in citazione]; tt, z). Da segnalareanche il parti-
del greco tardo e neotestamentario: iitrrqv ($ 13, zo), prima persona singo- t:ipio yvóoo,oo ($ zo, 4), da Èpoos, aoristo debole la cui formazione è
lare dell'imperfetto del verbo'essere"3', e I'imperativo iòe al posto dl iòé (S lttribuita a influsso del futuro tardo yvóoo awertito come congiuntivo
7,6)4'. Sulla stessalinea si collocano il futuro passivo qopqOrloercr,(S ó, t:) rr<rristo'a'.Di yr,vóontrr,tuttavia, sono di norma st:itzzate le forme dell'ao-
con valore mediale'33,gli aoristi passivi di verbi deponenti, come i comu- risto atematico ($$ 5, rr: ènuyvóvdr;ro,9: èwr.yvoúg; rr, rr: Èyvov etc.)
nissimi &nexgi0q(SS ,, o; 2,g; S, rr etc.; anche al participio &nongÉeig,$ 3, sccondo I'uso classico.In eù1ogr,otóoo($ 7,24) si nota la confusione tra i
rr) e 1eqOr]tto (S 2, ro) 'r+,in sostituzione della forma media (peraltro rego- paradigmi dei verbi in -éol e -<i<o'q'.
larmente utlhzzata dall'agiografo), secondo un processo che porterà all'e- lJna forma particolare è nwi, che si incontra proprio alla fine del rac-
stinzione nel neogreco dell'aoristo (e del futuro) medio'3i; o, ancora, il c<rrrto ($ 20, rri eov tr,Enr,e[).IJaccentazione del codice, che corrisponde a
ricorso a forme dell'aoristo debole con verbi che nel greco classico pre- tltrella del neogreco, potrebbe anche esseremantenuta, considerato che una
sentano un aoristo forte':ó: èvexoté?.eurcrS (S Z, z3) - notevole sia per la filrura analoga, einó, è attestatain un contacio di Romano il Meloder+:. Si
presenza di un doppio aumentor3z,sia perché nelTakoiné e nel greco tardo tratta di forme che si affermeranno più tardi (ad esempio nei poemi pro-
si incontra di norma la desinenza di aoristo sigmatico (È?,,er"rlro, di solito in tlrornici) r44e che, come è noto, danno vita ai congiuntivi aoristi moderni
-
composti)r38 e eihore ($ to, r4), einav ($ 15,26), forme già proprie della dcl tipo nó, òó (oggi privi di accento in seguito all'introduzione nel r98z
<lcl sistema monotonico). Difficile dire, nel nostro caso, se nreî sia da attri-
buire all'autore o al copista, che potrebbe avere accentato secondo I'uso
dc:llalingua parlata del suo tempo. Per prudenza, preferisco scrivere ni1, ma
r28 Cf. PsAxrEs,Grammatík cit., p. 3or, 445; Mrrsarcs, The Lnnguagecit., p. 34, rìrantengo i mei dubbi sull'opportunità della correzione.
$
S ó l c .
r2e An Historical cit., p. r73, $ 645. Quattro sono i casi chiari di forme verbali senza aumento'+s: écroev
JANNARTs,
':o Cf. G. CaRacausr, l*ssico Greeodella Sicilia e dell'Italia meidionale (secoliX-
XIV), Palerrno r99o (Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani. Lessici Sici-
liani, 6), p. 3r9. Si noti che S tS, z9 si trova la forma più comune reooegóxowo.
r3r BLAss - DmnuxNsn "l, Grammatícacit., p. r5r, t:v Cf. Brass - DrsnuNNnn, Grammaticacit., pp. r38-r39, $ 8o; Mrrsars, The
$ 98. Si tratta di forma docu-
mentata anche prima: cf. MItsarts, The Languagecit., p. 78, $ rrz. lnrguage cit., p. ó3, $ 94.
r:z BLAss - DmntrNlrsn, Grummaticacit., p. róo, ror, ó2. Si veda anche Mrrsa- r+o Non mi è sembrato necessario correggere la lezione def codice, poiché,
$
rrs, The Languagecit., p. ro, $ r3. scppur rare, forme del genere sono attestate anche nel Nuovo Testamento e nei
r33BLASS- DesnuNNBn,Grammaticacit., p. r38, 79. prpiri: cf. Brass - DnnnuNNrn, Grummaticacit., p. r4r, S 8:, z; Mavsen, Grcmmatik
$
r3a Laoristo medio di yívopcr,è comunque regolarmente e ampiamente usato, l/z cit., pp. 8I-82, S Zr, l; Psarrrs, Grummatikcit., p. zrz, $ 329.
semprecome aoristo secondo(SS0,:; 8,4;9,5 ecc.). r4r MIrsAKIs, The Languagecit., pp. ó5-66, 95; Psarrrs, Crammatik cit., p. zzo,
$
45 BLASS- DennuNNrn, Grammaticacit., pp. r37-r38, $ 78;JaNNanrs,An Histori- \ rló. Cf. ancheJaNNans, An Historicalcit., p. zSó, S qqó (nr. 38).
cal cit., p. r79, SS 6Z+-6ZS;G.N. Harzroarrs, Einleítung ín die neugríchische Grammatik, '42 An Historiealcit., pp. zr6-2t7, $ 85o; PsartEs, Grammatik cit., pp.
JANNARTS,
Leipzig r89z @ibliothek indogermanischer Grammatiken, j), pp. r93-r95. ù33-234,$ 347;Brass - DrsnuNNBn, Grcmmatiu cit., p. r44, $ 9o; MrrsarIs, The lan-
4ó BLAss- DsnnuNNrn, Grummaticacit., pp. r38-r4o, $$ 8o-8r; Psxtns, Gram-
,qf/r{gccit., pp. i8-ór, $ 89, che recà tr?-gli esempi (p. SS) u.t eù1agr,otóoaattestato in
matík cít.,pp.2og-2rr, $ 328; Mrrsaxrs, The I-anguagecit., pp. ó:-ó8, SS q+-gS. Mrhla. Contrariamente al nostro caso,la tendenza prevalente è quella dell'afferma-
r37 Fenomeno frequente con i verbi composti con due preposizioni: cf. VocB- ziorre della coniugazione in -é<o:cf. Psarrus, Grammatikcit., p. 3rz, $ 456.
sne,,Zur Sprachecit.,p.7; Br,ass- DnnnuNvrn, Crammatieacit., p. rz8, S óS, :. t43 Roman le Mélode, Hymnes, introduction, texte critique, traduction et notes
r:8 Burss - DrnnuuNnn, Grammatieacit., p. r34, ZS, z; Mtrsaxrs, The Language
S lrrrr J. (ìnrrsutDlER DE MaroNs, IV Paris r9ó7 (Sources chrétiennes, tz8), pp. r74
cit., p. óó, $ 95; Psutns, Crammatik cít.,p. zzo, S fló. Si vedano i molti esempi rac- (XXXV rr, 3: Ètr,éinafidv einó), r75, n. 3; cf. MIrsans, The Languagecit., p. ro, $ r3.
colti in Vocrsen, Zur Sprachecit., p. r3.Alla luce di queste osservazioni si potrebbe 144H.ToNNET, Histoi.redu grecmoderne.I-aformatíon d'une langue,Paris 1993, p. 63.
pensare,nel nostro caso,ad una forma nata da confusione con il pcrfettcl lóltor,noE.Il r4r MlrsAKIS,'fhe languagecit., pp. sJ-Jó, 8ó; PsarrBs,Crammatikcit., pp. zoo-
S
perfetto, in effctti, non sarebbefuori luogo nel passoin qucstione, .1o4.\ì\ î ró-3r9.
l A l r ' l\ , \ l ( ) l ) t i t s s , l i l ( t A I r i t l \ , 1 l t . i l A Nt (\ | u ( i - , , ; , , 1 l l )
t07

($ ro, zr)'+n,rtvcòÉfunr (\ r.s,7),nrrqrryÉvovr., (\ t7, n) c rivrr,rn/rv<rfov


(\ r'7).lllrc c dcl tutto banali sono le cccczioni alla normativa classicarela-
rg, 6); ad essi vanno aggiunt(Ì tuttc lc oc(;orrcnzc all'ilrrperfetto o all'ao- tiv:rnrcrrtcull'accorclodelle preposizioni.Si incontrano solo due casi del-
risto indicativo dei verbi inizianti per omicron (tranne dvoíy<,r,le cui I'ipcrc:orrcttisrno di èv con dativo per il moto a luogo (SS t+, 16; 16, 3) rsz
forme con aumento presentano sempre omega),la cui grafia, senza ecce- c duc di èrí con accusativo in frasi senza idea di movimento ($$ r, r3:
zioni, attesta I'assenzadi aumento; in particolare, I'aoristo di &nól,l,upr,(o Èxrr0é[owo...èni roùg Ogóvoug;17, B-g:ívo ènrx],4Ofr... èru'arltóv)",. Una
&ro1,)"úo)si incontra più volte, scritto sempre con omicron($$ 8, z, ra; 9, voltl il complenrento di argomento è reso con neqi e accusativo (S r:,
25; l.4, r7). Si è dunque ritenuto opportuno non mutare la grafia del ,/) 'r4. Notevole, seppur in citazione veterotestamentaria, è I'uso di nqív
codice, anche se gli scambi o/ro sono in esso frequenti, come è consueto corr genitivo ($ 7, ro: nqlv 1evéoe<og), raro nel greco classico e attestato
nei manoscritti medievali. In xotqozeuaopévov ($ ro, r9) rrlanca il rad- srrl<rcome uaria lectíonel Nuovo Testamento'ss.
doppiamento, mentre I'aoristo con radcloppiamento èxézgcrfcrv,che oc- Alcune costruzioni meritano di esseresegnalate.Ai $$ ro, 12 e rj, rj
corre a S 17, 4, è di uso comune già nel Nuovo Testamento r+2. (rrcl secondo passo in citazione da Ps. rr3, come da variante, fra gli altri,
Passando alla sintassi,va rilevato un caso di concordanza anomafa aI dcl cttdexAlexandrinus) I'aggettivo 6pror,oE regge il genitivo (ma a $ 13, zo
$ 17, 17: ei eùóqeoróv èorr,vorltoú ó rónog èzeivog,dove I'aggettivo del pre- t\ scguito dal dativo), uso raro nel greco classico, eccezionale in quello
dicato è al neutro, mentre il soggetto è maschile'rt.A1 S g, zz si legge ncotestamentario, ma più frequente in epoca ellenisfica'só.Il perfetto
1"í0ovÉv, ma, mentre sono attestate varie occorrenze di évo pro Évr+s,pre- nlrnor,0o,è seguito da èni e accusativo nell'espressione nÉnol0cr èni ròv
ludio alla trasformazione in neutro dell'originaria forma maschle del- Kútry,ov(S ó, S), secondo una costrutto frequente nei Settanta e nel
I'accusativo, non risulta documentato il fenomeno inverso. È possibile Nrr<rvoTestamentortt.A S 2,7 1l participio dell'aoristo passivo di nod(or
che I'agiografo abbia considerato neutro il sostantivo l,i0oE,ma, poiché a rcgge I'accusativo della cosaris, mentre òoqéo, costruito altrove regolar-
S ró, s si trova l"í0or,,indiscutibilmente maschile, ho ritenuto opportuno ruLlrte con I'accusativo($ 13,zz), al $ zo, ro-rr: èr roú úòorogoónegé Kúgrog
correggere év in évq,. iòrrrqrloo,ro,regge il genitivo del pronome relativo, molto probabilmente
Nulla di eccezionale ha I'uso di é Oeógcome vocarivo per indicare il pcr attrazione del nome cui esso si riferisce'so. flogoòíò<opr,è costrui-
Dio dei cristiani ($$ r, ro; 7, r8; ro,7 etc.) 'so,laddove Diocleziano ricorre
a 0eé per invocare Zeus ($ 9, ó, zo).Altro nominarivo ytro vocatívo è pú"ng rr2 BL,\ss- DEnmrNNnn,Grammaticacit., p. z9r, zr8.
a S r+, 4. Di un'altra caratteristica del greco tardo e medievale, owero la $
'r3 Con lo stesso xc0é(opcr,un esempio nel7a,Vita di s. Pietro
di Atroa (B.FIG
sostituzione del dativo con il genitio.6rsr,si rint'raccia un solo caso ($ 17, r1ó4): cf.V LaunrNr, LaVie merueilleuse de saint Pierreil'Atroa (f U1),Bruxelles 1956
(Srrbsidiahagiographica,zg), p. 245.
'5a.Ma sia poco prima che poco (S 13, 4, r9), sempre con il medesimo
9op"
raó Per èúto numerosi esempi in Vocrsrn, Zw Sprachecit., p. ó. Cf. anche Psar- sostlntivo (o<oqqic),si ricorre al normale rleqi con genitivo.
'i5 BLASS- DrnnuNNEn,Grammaticacit.,p.479,
rYs, GrammatiÉcit., p. zor, $ 3r8. S :SS, +.La stessaespressione
'47 BLAss - DrnnuNxrn, Grammaticacit., p. r34, rr,plvyr:véoe<og
si legge ad es.nella Vita s. EuphrosynaeBHG 625, cf. A. Boucsnnrc, Z-
S ZS, z; Mrrsarrs, The l-anguage
cit., 57,$ 88a;Psarrrs, Grammatíkcit., p. zz4, $ 339. lù sLtnctaeEuphrosynae (...), i" AnalectaBollandianaz (1883),pp. 196-zo5 r97 bn. y.
r+8t\lcuni esempi nel greco neotestamentario: cf. Brass - DrsnuNNrR., Cramma- ra lbid.,p.ó2, SS S,î.23,e pp.21o-25r, r82,4;Jar.rNar-rs,z{n Historicalcit.,p.
$
tica cit., p. zor, $ r3r, r. f4j, $ r3j7; Mrrsarrs, The Languagecit.,pp. r2r-r22, $ z4r. Gli studiosi pensano in
r4e (frfcsto caso ad un infusso della costruzione dell'aggettívo latino similis.
Quattro casi, ad esempio, nelfa Vita di s. Filareto il Misericordioso (BHG e
BHG Nou.Auct. r5lrz): cf. L. RyoÉN, The Life of St. Philaretosthe Mercful written by
hís Grandson Niketas, a Critical Edirion with Introducrion, Translarion, Notes, and
Indices, Uppsala zooz (Acta lJniversitatis lJpsaliensis. Studia Byzantina (Jpsaliensia,
8), p. rz5. Cf. anche PsanEs, Grammatíkcit., p. rr5, $ z7r, e p. r9r, S 3o5; P Scunrr-
Nen, Díe byzantínischenKeinenchroniken,III: Teilíibersetzungen, Addenda et Corrigenda,
Indices,Wien 1979 (Corpus Fontium Historiae Byzantinae, rz / 1, p. 234. :nrnor0óteE èn'cútoig.
r5o E tratto tipico già del greco dei Settanta e del Nuovo Testamento: cf. Brass lr8 BLASS- DsnnuNNrn, Grammaticacit., pp. 228-229, r59. All'accusativo
$ di
- DBnnuNNBn,Grammaticacit., pp. zr7-2r8, r+2, ,. relrfzirrnesi lega anche il passivodi tépv<,r(SS r8, Z; t9,zt),ma si trarta di costruzione
S
I5I GARrrrE,Documentscit., pp. 17s-r77 (nrr. 64-65); Mrrserrs, The l.anquqgccir., propriir già del greco classrco.
pP.93-94,
s r40. 's,t lhid., pp.
37s-377,S 294.
r oll M A t U () [ , t i I A l 1 4 , \ , { l (l)) l i l S S ,I t , ( l l A l 1 ( ; l l M l N l A N ( | ( l t , l ( ; l 2 4 l )
t()9

to una volta con doppio accusativo (S ty, rH), sccoudo uua rrrodalità lìr'()ll()ntc rclativo-indefinito si può spiegare come genitivo struntentalc
documentata per i verbi che significano <dare>,<concedere>'r'o. Al $ t9, r lrro dutivo'('8 (con attrazione di poo<ivov); oppure si deve ritenere che
il participio dell'aoristo passivo di ylvóotr'r è costruito con il dativo lklrx5tvrrrv sia retto da goBeopar,,secondo una costruzione rara, ma atte-
(<essendodivenuto noto o)'ó'. Luso dell'aggettivo numerale in funzione st:rtu'r"),c che ha attratto nel suo caso il pronome in posizione prolettica.
di awerbio (SS t, t; rr,5) è frequente nella lingua tarda e medievale'ó'. ll verbo rei'eúo, molto frequente (quindici occorrenze), è sempre
Di norma tempi e modi del verbo sono usati correttamente'ó:. In un t:ostrurito con accusativo e infinito aoristo (solo una volta con infinito
passo ($ rr, z3i òrooreÀ)uer.)
il presente indicativo ha valore di futuro'6a, prcscnte passivo),attivo o passivo;in questo secondo caso,in cui non è
mentre va segnalatauna proposizione finale con íva e il futuro'6s (S 8, tz), slrclcificatala persona cui è rivolto il comando, segue una costruzione,
in questo caso àveÀei,forma postclassica documentata anche nel greco bcn documentata nel Nuovo Testamento, propria più del latino che del
neotestamentario'óó.Va notato, ancora, un caso di d,v con il fururo indica- greco classico'7o.Solo una volta ($ 18, ó-7) ze),eúco è costruito con dativo
tivo in una proposizione relativa eventuale ($ ó, rz-r3)'óz: énoíov &v Oel.rioere rlclla persona e 6fitrl5 e congiuntivo aoristo. Nel greco neotestamentario,
pe Bcroúvovrr.poqr]ooo0or,,oú goBl0rloetol f {rupj trr,ou.Qui il genitivo del irr cfletti, con i verbi curandi,postulandie imperandi(ma non zel"eúco)I'in-
fìrritiva è non di rado sostituita da una proposizione volitiva introdotta da
'óo MrrsAKrs, The Languagecit., pp. 98-99, ilnroq o, più spesso,da ívo (quest'ultima congiunzione tende a soppiantare
S r5z; cf., ad esempio, h Passiodi
Sofia e delle sue tre figlie BHG e BHG Nou.Auct. r637zt òòEúnoprovlvrò térvov pou lr prima)I7r. Questa costruzione con xe)reúco si afferma più tardi, anche se
(HarrrN, Légendes grecquescit.,p. zz3); o quella di s. Giovanni in puteo (BHG e BHG rirrrane a lungo prevalente il ricorso all'infinito con accusativo (o anche
Nou Auet. 8942), in to., Inédits byzantins d'Ochrida, Candie et Moscou,Bruxelles r9ó3
r'ou dativo e infinito) '7,. Il genitivo assoluto è costruito di solito secondo
(Subsidia hagiographica, 38), p. 266: é.òaxrrcútòv l.óyov. Si veda anche la già citata
Vita di s. Filareto il Misericordioso: RvoÉN, The Life of St. Philaretoscit., p. rz8. (Jn lu norma classica;in un paio di casi ($$ r, rr; rr, r) esso è costituito dal
caso con dnoòíòopr si legge nelJa Vita dell'imperatore Costantino BHG Nov. Auct. sofo participio, mentre il soggetto sottinteso è lo stessodella proposízíone
3ó5n, edita da E HaxIN, Une nouuelleVíe de Constantin dans un légendierde Patmos,
in Analecta Bollandiana77 GgSù, pp. g-ro7, 37c.-372[rist. in to., Études d'épigraphie l)rincipalerT3.In un altro passo il soggetto, costituito da un pronorne, è
grecqueet d'hagiographie byzantine,London 1973, nr. xrn]: 82, hnn. z6-27, app. crit.:
ònoòiòoo0or.roùg róv eiòó)rovvooùEtoùE t(r Xprt(r &qr.eqopévorg(il dotto bollandista,
che qui si rivela più <purista>rispetto alle edizioni successive,corregge con il dativo,
'óE GARITTE,Documentscit., p. r8r,
come in un caso precedente, p. 75, lin. 27, in cuí figura òíòopr). Non ho trovato S ZS.Un caso nella Vita dr s. Leone di Cata-
esempi certi con noqcòíòorpr.(negl:, Acta di s. Anastasio Persiano [B.FIG 84], per rri;r BHG 98r: cf. A. AccoNcra LoNco, la Vita di s. Itone uesmvodi Catania e glí
l'espressione ncgéòonevcúrQ tòv òoù}rov,tre codici recano come variante cúròv: B. itnmtesimiilel magoEliodoro,in Ríuistadi studí bizantiníe neoellenicí, n.s. zó (1989),pp.
FrusrN, Saint Anastasele Perseet I'histoíre de la Palestineau debut du WI" siècle,l: Its j rltt: ./{.
fr,e Precisamente in Arato: cf. H.G. Lroonr - R. Scorr, A G\eek-Englishltxicon,
textes,Parísrgg2, p.j3, app. crit. al $ rr, 8). IJaccusativoin luogo del dativo, comun-
que, è tratto comune al greco medievale: cf. Brass - DpnnuNNrn, Grammatica cit., Ncw Edition revised by H.-St. Jor.ns, Oxford ry4o, p. 1946, s.u.qoBéor,B, 7.
l7o BLASS- DEsnuNNrn, Grummatícacit., pp.
pp. zzz-223, $ r5z; Mtrsarrs, The Lnnguagecit., pp. 98-99, S r5z; Lr,vn'sNr, La We 47r-475, S :Sz, +, e nn. r3-r4.
't' Ibid., p.
merueilleu.se cit., p. z4z, S C, zf. 47r, S 3gz, r e p. 473 n.5;JANNARIS, An Historicalcit., pp. 253, $ r7óz
16r E costruzione del greco neotestamentario: cf. Brass - DsnR-uNNEn,Crumma- (lrrcvalenzadi ívc su 6noE);487, $ zo88; 574,Appendíx VI, $ ró, in cui si sortolinea
tica cit.,pp. z6o-26r, $ r9r, z e n. 5. t ltc questo tipo di costruzioni diventano comuni in epoca tardoantica soprattutto in
ró2 VocESER,Zur Sprachecit., pp. z4-25; Mtrsarus, The Languagecit., p.5o, tcsti non letterari. Nei papiri di età tolemaica il verbo è sempre seguito da accusa-
$ 82.
Per tqitov (S tt, +) nel significato di <per tre volte) cf. anche E. Forrmru, IiWta di s. tivrr c infìnito: Mavsrt, Grammatik cit.,Il/2, Berlin-Leipzig 1934 (rist. Berlin r97o),
Fantinoil Ciouane,Bruxelles1993 (Subsidiahagiographica,TT),pp.r54 n. r3o, r89. p . r . 5 2 ,\ 9 r , 4 .
tó: Naturalmente, quando congiuntivo aoristo e futuro indicativo coincidono 172Ho trovato esempi solo con Íva: cf.'W Bausn, Griechisch-deutsches Wòrterbuch
nella pronuncia, si rimane incerti su quale sia la forma decisa dall'autore; cf. al :n dm SchriftendesNeuenTèstamentsund derJrùhchristlichen Literatur,Berlin-NewYork
riguardo Ga-rurru, Documentscit., pp. r88-r89 (nr. rz8); Mrrsaxrs, The l-anguagecit., tgtlll, p. 869 (Tèstamentum Jobi,39, 8); Laurr, A Patristiccit., p. 74r; E.A. SoeHocrns,
p.62,$ 92. ()ntk Lexiconof Roman and ByzantinePeriods
from B.C. t46 to A.D. lloo), NewYork
ró4BLASS- DBnnuNNsn,Grammaticacit., pp. 4o5-4o6, 323. l 8 t l 7 , p . ó - S T . D u e c a s i n e i g i à c i t a tAi c t a d r s . A n a s t a s i o P e r s i a nFor :u s r N ,S a i n t A n a s -
$
rcs lbid.,pp.
445-446,S 369. z; Vocnsnn, Zur Sprachecit., pp. 34-35. /rrrr r:it., p.7r, SS 27,5;28, ó. Per la costruzione con dativo e infinito cf. Vocrstn,
róó BLAss - DsuRuNNen, Grummaticacit., pp. r33-r34, .,42 Zrtr Sprarhecit., pp. 3o-3r.
S Z+, l; J,rruNnrrrs,
Historicalcit., p.253, S g,)fr,+; Mnsexrs, The languagecit,, p.63, $ 03. 171Br,Rss- DrnnuNNnn, Grammaticacit., pp.
SÍ2-5r4, $ 423; Mrrsexs, The Lan-
toz Of. lì,nss - l)lsrrururuHrr, ()rammatiru cit., pp. 457-4|tl.$ 3llo. 3. cit., p. róo, $ 3o7.
,(l,rr(r,
l A lllS,\,(, 1)liljis l llr lA I r,|\il|tA||r r t , t , l ( , f . l , tl )

riprcso rtcllrt prirrr:illrlc irr r-rrrt:us<lo[rlitltrrt ($ r.t, 3-4: nqr.<x11(hiltr4q òtì r r t ' l l t 't t ' r t t t i r t l t z i o t t ir,r c l l c d c s i n e n z cc r r c l l c f ì l r n r e v c r b a l i c o r r î L l l n c n t ( )
oúr{E, perù qorviE qqlztfiE eínevngoEur}t{v) tr,t. tclrrpontlc,luclttrc si è scritto Àr1otóv(S z, S),oólouorv (S :, S) e o<ít[,ovrag
Altro tratto tipico del greco neotesramentario e tardo-mcdievale è il (\ ls, J),sc1;uendoun uso che va consolidandosi nelle recenti edizionj,tv.
ricorso alla costruzione perifrastica con una voce del verbo eipúe il par- Llgrrrrlrrrente, è stataaccolta la graftaxóv ($ 13, r3) e rcrpé ($ 8, r3) senza
ticipio, presente o perfetto. Sono state già segnalate le perifrasi frv... t.rorridclso. Nel manoscritto lo spirito aspro su rho iniziale è stato ver-
pévouoc (S r, s-0) ed éooproròr,op,évouoa ($ ó, ro)'7i. In altri casi ($$ ó, rz: g:rt' nclla metà circa delle occorrenze (8 su 17 casi complessivi). Lo si è
èror4"roopévq eipí; rr, zo: &nqgqpévog èotív; 13, zoi dnolotròg iipqv) si tratta ripristinato, pertanto, anche nelle parole che ne sono sprowiste'8'. euasi
di perifrasi solo apparenti in quanto il participio equivale ad un agget- sclrìprc yt iota iniziale (a volte su eta=iota) è posta la dieresi, che ho
tivo'zó. lJn'altra costruzione perifrastica è quella dell'imperfetto 6qer,),ov rcgolarmente omesso,mantenendola solo su Mroùo{g (S rZ, s).Al contra-
seguito da infinito ($ 8, 15:oúx ógelì.ov àno).éoOcu,), atrestata in età elleni- rir, I'apostrofo è solo eccezionalmente presente; lo si è ripristinato dove
stica e nel greco neotestamentario'zz.A $ ro, ro-rr: nogeuOévreg xo,0úgere (x'correva. Il rcy efelcistico, laddove presente nel codice, è stato comun-
ròv rónov èv Q èxxcuOff { xozoúqyog èzeívq, appare singolare, invece, il (llrc mantenuto.
ricorso al congiuntivo aoristo laddove ci si aspetterebbe un indicativo. Si Alcune parole sono state scritte secondo la grafia unitaria del codice; si
può pensare, comunque, ad una sfumatura eventuale della frase, poiché tr:rtta, peraltro, di forme ormai da tempo accolte dagli editori: òlcrno,vróg'8,
con essaDiocleziano invita i suoi servitori a pulire il luogo in cui Lucia (\\ z, rr; 13, r4), ngoroú (S Z, t:) r83,òrqrí (S rS, tz) ra+;ad esseva aggiunta la
dourebbeessere stata arsa (la santa, in effetti, è in realtà miracolosamente grlfìa èvóoq (S rr, :), ancora in uso nel neogreco'ss.Diversamente,èv péorp
scampata al rogo). Comune a tutto il greco medievale, infine, è I'uso del- ($$ 't, r; r{, rr) risulta scritto separatamente(e come tale è stato accolto
I'infinitiva sostantivata preceduta da una preposizione seguita dall'arti- rrcf testo), laddove la grafra con agglutinazione e assimilazione (éppréorg)è
c o l o ' 7 8( S S S , t ; 7 , r 3 - r 4 ;1 3 , 2 o - 2 r ;r S , 2 r ; r g , r r , r 5 - r ó ) . ficqrrente nei codici medievali'8ó.Notevole la grafraèpècrùtòvdi $ ro, rs.

7. Criteri di edizione t1e Anonymi auctorisTheognosrte (saec.IX/X), Díssertatio


contraIuilaeos,cuius edi-

Il copista del Vat. gr. 866, almeno per la sezione relativa al testo che
qui si pubblica, si rivela, come gran parte dei suoi colleghi, non molto
accurato nel rispetto delle norme ortografiche. Gli errori dovuti ad ita-
cismo e gli scambi tra o e to sono relativamente frequenti, così come la
confusione ffa accento circonflesso e acuto o tra spirito aspro e dolce. \t;unpato senzaiota sottoscritto.
,8o Cf. Anonymi auctoriscit., p. uv; Vita sanctiAuxibii cit., p. r7o;
Non mancano omissioni di accento o di spirito. In questi casi sono state Eustratii presby-
Itri... De statu animarum cit., p. rur; Eustralii PresbyteriConstantinoltolitaní,VitaEutychii
ripristinate tacitamente le forme corrette, registrando in apparato solo IhtriarchaeConstantinopolitani,qu'arn edidit C. Laca, Tirrnhout-Lèuven r99z (Coipus
quelle lezioni del codice suscettibili di interpretazione diversa da quella ( lhr:istianorum.Series Graeca,z5), p. xrv.
,8, Cf. Anonymi auctoriscit., p. xrvr.
proposta nel testo (ad esempio,SS S, s, &fróo1, cod. d[r,óoer,;9, ro: nroreúnE, 'E2 HALKTN,Légendes grecquescit.,p. r57 (metafrasi anonima delTapassiodi s.Ana-
cod. nroteúe4). Lo iota rfirto, sempre omesso nel codice, è stato restituito sr:lsiala vedova, BHG e BHc Nou.Auct. 9za); Anonymi auctoris cit., p. xlrrr; Eustratii
I'rtsbyteú... De statu animarumcit., p. uv. Cf. E.V Mamesr, Ortografa d,autoree regole
Irll'ditore:gliautograjbizantini,inRiuístadistudibizantiníeneoellinici,n.s.3z (r9f5),
'74 BLAss- DrntuNxnn, Crammaticacit.,p.5tz, l ) [ ) .g t - 1 2 r : r 1 4 .
S 423, .. trf.rHALKTN,Ugendesgreques cit., pp. 2o2, 2to.
\7s Cf. supra,p.
92 e î. 7r. tE4Anonymi auctoriscit., p. xlrrr; Parorr, LaYita di san Bartolomeo
cit.,p. ror. Cf.
tz6 Cf. Ganrrtn, Dorumentscit., pp. r72-r73.
Mnt;ttisn,Ortografacit., p. rr9.
r77 BLAss- DpsnuNrNen,Grammaticacit.,p.434,
S :S8, n. z; BnowNrNc, Medieual 185E. KRTARAs,Ae[mò tfiE peoatattmfiEil,Lqamfigòqptítòougypappareíag,
ttoo-t66g,
crt., p. 34. Vf , (ùrrr<rol,ov{,x\ 1978,p.66; Dizionario Grecomoderno-Italiano
r78 Br,,orss
- DeunuNusn, Grammaticacit., pp. cit., p. 338.
484.4gr, SS gS8-+o+;Mrrsnxrs, Tfte t8ó HrLKtN, Ugendesgrccques cit., p. zro; to., La Passionde saínt:eparascèue parJean
I-anguage cit., pp. r,5o-rj2,SS zgf-zS+. ._
I'lithh:, in n>.,Recherches et documents cit., pp. z7o-z8r: 277, n. So.
MAt t I A l l l , \ , l f ( )l ) l i l s s I l l ( l A | ( i | N i l i l t A N l () i l r / / r l . t . t l' l)
I t.l

Non sono state nlutate, owiaurctttc, lc fìlrntc tli indicativt) a()risto l)<'r tlultnto rigr-rarcla
la punteggiaturà'e8,si riscontrano nel codicc i
iòov e iòev, molto frequenti, come da tempo segnalato,in epoca bizan- t.rrrrsrrctiscgrri di interpunzione: punto in alto, in mezzo e, più rara-
tina'87. lJgualmente, è stata mantenuta la gtaîra &ruo,tatóv pro ùnanethv nrcntc, in basso;due punti (solo nei primi fogli), con valore equivante al
(S 9, ts), già altrove documentata'88,e I'accentazione parossitonadi orú1"og lìunto irì alto; virgola, spessoin forma angolare; punto e virgola per il
'8q e ztleúEot (S 15, o;'eo, così come del dativo píg, che occorre rrostro punto interrogativo (quasi sempre presente dove occorre; lo si è
N z, ,l)
due volte (SS rz, ró; r8, 4)'q'. Le forme del genitivo e del dativo del pro- lipristinato nei pochi casi in cui manca). In realtà,la distinzione tra i vari
nome 6orug sono attestate nel codice semPre con accentazrone proparos- scl4rrinon è sernpre chiara, poiché ambigua risulta spessola loro posi-
sitona e sono state accolte nel testo senza interventi normalizzatoti'e". zirruc e di conseguenzal'interpretazione della loro funzione'ss. In gene-
lJn esame più approfondito merita la forma ivòotE (lat. idibus) che è lirlc, il punto in alto indica, come di consueto, la pausa lunga; ciò risulta
scritta così nel codice nelle due sole volte in cui la parola è usata (SS rZ' t'orr cvidenza quando esso è tracciato ben spaziato,con la prima lettera
z; 18, ro). Due casi sono forse pochi perché si possa qui applicare il cri- rfcllr lirrea successivain ekthesis"oo.A volte, tuttavia, può anche equivalere
terio adottato da Michiel Hostens per le forme <anomale> attestate in ,rlll pausa media. Il punto mediano può corrispondere ora al nostro
opere tramandate da un unico testimonersr. Ma questa apparentemente lrrnrto in alto, ora ad una virgola, mentre il punto in basso risulta per lo
insolita grafia con epentesi della nasale trova conferma in due codici piir trascurabile e sembra avere I'esclusiva funzione di segnalare una breve
'r+.
del7aPassiodi s. Anastasia la vedova (BHG e BHG Nou.Auct' 8r-8ra) plusa nell'emissione fonica (cioè con valore non grarnmaticale),o'.Acco-
Parole, per lo più nomi propri, che presentano il fenomeno in questione glic:rrdoil suggerimento di Jacques Noret2o', si è valutato con attenzione
'YògoÚ9,Avògravóv per
sono state segnalatedallo Psaltes'ss:'IvòQoÙE per ogrri segno di interpunzione e, come criterio generale, si è rispettata la
Aògr.ovóv,flvògúvoq per [ògúv0r1.Altri esempi sono stati raccolti da Peter lrrrrrtcggiaturadel codice,o3,tranne quando essanon risultasse del tutto
Schreiner nella sua edizione delle Keinchroníken'có- Nel caso di ívòor,g, irrrrr:c:cttabile al lettore moderno (ad esempio, nel caso in cui una virgola
con accentazione parossitona rispetto alla usuale forma ossitona, credo o un punto mediano separano i1 soggetto dal suo predicato o l'articolo
che il gruppo vò renda il suono /d/ del latíno idus, di cui il terrnine tlrrl ttorne cui appartiene).In pochi passi,invece, si è introdotto un segno
greco è un calco'e7. rli irrterpunzione (una virgola, di solito) mancante nel manoscritto.

'82 Anonymi auctoriscit., p. xrrv; Vita sanctiAuxibii cit., p. ró8 e n. 5. Solo una oltrcché ad inizio parola, anche in corpo di parola se trattasi di termine di origine
volta il copista scrive oíòev per eíòev,ma nell'ambito di una citazione neotestamen- str;rrricrr(ncrqvri, vrcw<i): cf. Dizionario Crecomoderno-Italiano cit., p. xxvr.
taria. In questo caso ho lasciato la grafra tradizionale- re8 Sul sistema di interpunzione nel mondo bizantino cf. I.A. Lrvrn-rNr, Su/
'88 Anonymíawtoriscìt.,p.xr .
tislt'ua di interpunzionein Eustazio di Tèssaloniu,in Medíoeuogrem t (zoor), pp. r87-
r8e BAUER,Criechisch-deutsches Wórterbuchcit., col. r54o; cf. Anonymi auctoriscit', rr7, con ampia bibliografia precedente.
p. XI.IX. ,ee Si tratta di situazione molto frequente nei codici: cf., ad esempio, Parr-orr,La
r e oB r a s s - D r n n u N r u r n ,C r a m m a t i c a c í t . , p . 7 r , S
t3,tt.3;VitasanctiAuxibiicít-,
Yin di san Bartolomeocit., pp. 98-99.
r"o In questi casi lo si è reso senz'altro con il punto fermo.
ror Che la punteggiatura nelle edizioni moderne debba rispondere a una logica
csscrtzialementegrammaticale e non indicare <signaux de fatigue, de respiration> è
sliflo di recente sottolineato, con importanti riflessioni, da C. Laca, I-n ponctuation
llortî on ne doit pas se soucier),rn Phílomathestatos. Sttlilies in Greek Patistic anil Byzan-
tirrt'litxts Presentedto JacquesNoretfor his Sixty-Fifth Birthday, edited by B.JaNssrNs -
f f. fì.ooseN - PVaN DtuN, Leuven-Paris-Dudley, Ma zoo4 (Orientalia Lovaniensia
cit., p. rt4, $ 8, lin. 3.
i% Anófiymi auctoriscit., p. xrtl: <Quand le manuscrit témoigne uniquement,et de Anrlccta, r37),pp. 359-375.
r"2
manièrerépetéè,d'we graphie "anormale", nous avons le plus sovent adopté ce der- J. NoltnT, Notes de punctuation et d'accentuationbyzantínes,in Byzantion 65
( r,ruj), pp. 69-88:69-79.
nière>. '(til ltt alcuni passi si potrà awertire di conseguenzauna eccessivapresenza della
Ie4 HALKTN,Ugenilesgrecques cit., p. r3r, app. crit., nr' 53 (lvòóv)'
rer PsArrEs,Gramnatikcit., p. 79, $ ró3. vitgoll dlvlnti alla congiunzione xcù, ma spessoessaha la funzione, in realtà (cf.
'eó ScrrrrnrNnrr, l)ic byzantinisrhen,lll, cit., p. z3o. Nrrrrlì'r',Nrrtr:.rcit., pp.7r-n), di distinguere i singoli coladi un periodo, agevolando
'ry È rr.)t(,r,hc ncl nc()l4re(ìo
vr, r'lrc irr rrroltc:prnrlc deriva tlc vò, li lcgge /d/, ,rl fcttrrrclrr crlnrprcnsioneinmúiata del testo.
I t4 M A I (t ( I l r I t A , | t \ , \ t ( ) t ) t l l S S ,l t t { l A I r i t r t v l t r . { A Nt (( B t t ( : . ) ) , 4 t )
f t S

Ijaccentazione dclle cosiddette ettcliticlrc rrcl codicc. vaticauo, conrc


si verifica di frequente, è spessoin contraddizione con le regole fissate
dalla trattatistica antica"o+.ci si soffermerà sul pronome indefinito tr,g e
sulle voci del presente di eipí, poiché i pronomi personali pou, por, p€ e
oou, oor,,oe sono trattati secondo la normativa tradizionale (g1oí e re non
sono attestati).
oxóroE nella pronuncia). Davanti ar secondo passo, r3, rg-r9: òcrípoveg
Il pronome rrs occorre sette volte. Tre casi rientrano nell'ambito del- $
yòq eioì,voi Oeoiópóv, si rimane più incerti: eioiv potrebbe appoggiarsi
le regole tradizionali (SS ro, rr, 12; 12, t). Al S 7, \-r4i é nqoroú rr,vò al
soggetto seguente, ma anche, e meglio, tramite yríe, al ,predicato che
ènr.zoitéocoOaíoe eioczoúov oúroú, rr,v<íè tonico in quanto soggetto del- precede. Ho optato per la seconda soluzione.
I'infinitiva introdotta da ngoroú.Al $ rr, r-z: fli,eevènr oiníov &vòqògrr,vog
l,eyoplévoulepqv.o,voú, la forma tonica può essere mantenuta, perché va notato, infine, che nel complesso le forme toniche prevalgono su
spessorr,E,quando è bisillabico, non è enclitico. Al $ zo, r-z: nogeglopévr1 tluclle enclitiche.Nei casi in cui I'accentazione di una forma tradizional_
yuv{ ríg òvópatr,Md[r.po, per quanto l'accento grave su yuv{ potrebbe sug_ nrcnte enclitica è stata in qualche modo mutata rispetto a quella
tràdita
gerire che ríE sia tonico, mi sembra che esso si leghi strettamente al tld codice, quest'ultima è stata registrata in apparato.
sostantivo precedente. Infine in è<ivdg nin (S zo, n),I'accento acuto su Le citazioni bibliche letterali (o quasi letterali) sono state evidenziate
èóv rivela la naítra enclitica del pronome, su cui l'accento sarà stato con il corsivo. Nell'apparato relativo ci si è awalsi delle abbrevi azioni
posto per una svista. fillizzate ne7la Grammatica dr Blass e Debrunner. Le note di commento
al
I casi che riguardano il presente di eipi sono owiamente molto più tcsto, oltre a rinviare il lettore alle pagine introduttive per argomenti di
numerosi. Ci si è regolati nel modo seguente: rilievo, contengono ulteriori informazioni su aspetti secondari. Nella divi-
- quando la lezione del codice è conforme alle regole tradizionali essa sione in paragraft si è cercato di rispettare le sequenze narrative
del testo.
è statasenz'altroaccolta;
- poiché una parola perispomena è sempre seguita dalla forma tonica Matro RE
del verbo, questaè stataconseguentementemantenuta,a meno che I'ac-
cento circonflessonon vada mutato in acuto (così,a $ 4, z l'èydreiprù
del
codice è stato mutato in èyó eipr);
- I'espressionenoú èmiv occorre sei volte e, tranne in un caso,éotív è
sempre tonico. Di conseguenzaL'unica eccezione è stata <normaliz_
zàta>>2o5.
Sembraevidente che in questo casoil verbo si leghi più al sog_
getto che segue,che non al pronome precedente20ó.

2o4 Come è noto, il problema del trattamento


delle encliriche nei codici medie-
vali è stato sollevato, da più di una ventina d'anni circa, soprattutto dai curatori di
varie edizioni del corpus christianorum seriesGraeca,eaffroniato in una serie di con-

,,'z Nrlui"l:
Quanil donr cit., p. r94, n. ó; Maximi Confessoris
cit., p. cxr,.
li\ l'l',;lolrl l,," llrr lA I r,tAil ilAltr'(lt,l( ,'||j

Mr1vi,olnrr'prllglrlrr,!'.prrqrrírqr,ov
tt'lc rili,rtq Arltxf,rrq tt'lc lflqrrrq l N t z , t o | ) r i tI A t , t i t r s t i ( l r l , t ( ) Nnt i l { o i v n
x(fi,î(rú tlyl,rntI h1r,rlvt,rrvoti.
t. l ) t t r l t n [ e ' I ' o Í t t r v o t ' o r r s o l u t < tl l i l ) i o c l c z i u r r o c i l s c t t i r r r o t l i M r r s s i -
K úqlr,ritnìl,tiy'rlrxrv.
t t t i r t t t ol,l t r c c l i < : c s i r nr u ( )l n ( )r l c l l o n r r ( r g u o ,a l { o n r a , c : l p i t a l ct l c l l ' l r r r p c r t l ,
E cod. Vatgr.866, ff. 5óv-(rov
si cbbe una dttra pcrsccr.lziouc, al punto che rrorr rinrasc cluarticrccr lìcrp-
pure una casa dovc gli idolatri lìorì crcssero ulta statua di Zcus, clal
I. Ar.ozl.qtr,ovoúpèv tò óyòoov, Mcrftplavoú òè ro épòopov,érer tqlg zo,i
'Póp1 nromento che fu notifìcato un editto che imponeva di sottoporrc a svit-
òezórrp r{g Boor.IeíoEoútóv, èv tfl Booú,iòr. Xolenov òuo1pòv ouvéBt1 riati tormenti coloro che pronunciassero il nome di Cristo. Allora la
1evéoOcn,óore prlte dg,qoòov, p,rite oixúcv ncral"er,q0flvcn,ei g,{ Íòguocrv tò l'leatamartire Lucia era vedova da trentasei anni, la sua età era, invcce, di
eíòolì,ovroú Ar,ògoi eiòolì.o1.órqcl,ngooróyporoE oóv ngoteOévtog,óote roùE
settantacinque anni. La succitata santa Lucia, dopo aver avuto notizia del-
òvopólovtag rov Xgr.oròvnor,xíl.olgúnoB)'q0ffvcr,u,trro4ia6."Hv oóv f pror,cgío I'empio editto degli imperatori, prostratasi a terra rivolse a l)io la se-
púqtug Aor-rzia,èv lqgeíg prévouooènl Èn1tqróxovto É1,froov òè novra to t{g
guente preghiera: <Saluami,Dio, dai mieí nemici e dai míeí assalítoridammi
[<o{g aút{g ètq éBòopr]zovtq névte. Anoúqo,os òè f rugoeqqpévqóyúcrAou- scampo;liberami da colorochecompionoil male e dai sanguinarisalvami>>. f)opo
rio negi roú òuooeBoùg róv Boor,?iéovrrQooróylrcrrog,Qirpooa èout{v ènl avere ultimato la sua preghiera, iniziò ad rivolgere il proprio pensiero alle
ngóoonov, ngooqúlcrro tQ @eQ },éyouoo' <'E{eLoú pe èx róv èy1pdtv pou, cose divine; gli imperatori, invece, sedevano in curia sui loro troni, com-
IO ò @eó9,xaì éx rdtv ènavntapévav èd épè 7úqaoaí pe' Qúoaí pe éx tdtv
;riendo opere empie e stabilendo tormenti contro coloro che amavano il
Épyalopévov ù1v àuopíav xaì èl àvòqdtv aipúrov odtoóv pe>. fli'qgtooúo4g òè
Signore nostro Gesù Cristo.
tà negl toú @eoú'èzoOélovto òè o[ poori'eig
tlv ngooeulriv, íigfioro pr,eqr.pvdv
èv rQ Bouì,eur1gíqèni roùE 0qóvougoúróv, Éqyalóg,evor rù Ègycrrflg &oeBeíag,
Baoóvoug ngo0évreE zcrro róv d,1crnóvrov tòv Kúgr.ov{póv'Iqooúv Xgr,oróv. Lucra paRra,\L Frclro EupRrpro

z. Allora la beata martire Lucia disse al proprio figlio Euprepio:


z. Tóte fl poxagía pógrug Aouxía, nqog ròv uiòv orkflg Eóngénrcv égq' <Figlio, ecco il momento propizio per il premio, ecco la luce data pet la
<TÉxvov,iòoù xor,gògétor,pogngòg BgoBeiov,iòoù cpóg òròópevov eig torlv vita eterna; abbandoniamo, dunque, gli idoli dei demoni, i quali possono
oióvlov' èyxcrral.eínopevoóv ra eiòol,a róv òo,lpóvov, oirrveg dnol,éoal pèv condurre alla perdizione, ma non sono in grado di salvare,e rivestiamoci
'Iqooúv
òúvo,vrau, oóoor. òè oùx io1úouow, xai èvòuoótrreOatòv Kúgr,ov clel Signore Gesù Cristo, che ha il potere sia di salvare l'anima che di
Xgr.otóv, rov òuvópevov xo,l r1v rl-ru1{voóoal, ltcri,rò oótrr,oèx tóv Bcro<ivtov liberare il corpo dai tormenti>. Euprepio rispose: <Tu sei folle a confes-
l"urgóocro0cr,>.Er3ngénlogùnexgíOr1'<flcrgocpgovelg, épol.oyoùoa èxelvov ròv sare quell'uomo che fu flagellato e cinto di una corona di spine, cui die-
pc,omyo0évto,nol &xóvOor,g orecpovto0évro,
zo,i òloE nol 1ol,{v nou.oOéwc,x,ol dero da bere aceto e fiele, che fu crocifisso insieme a dei ladroni e che
peto lqotóv otc,ugoOévta, xol óno róv éoutoú po0r1róv èz roú pvrlpotog fu trafugato dal sepolcro dai suoi discepoli>. A lui la santa m.artire di Dio
x).onogogq0Évtc>.flqoE óv { &yío toú @eoú prúgtugz\ouxía dnezgíOq'<"Q Lucia rispose: <Figlio, si verifichi per te il detto del profeta: Siano accecati
IO réxvov, yevl0rit<o oor xqrù rov nqogrltqv rov l,éyov:uo'Zxotto?ílmtoau oí i loro occhí ffinché non uedanoe piega per semprele loro spalle; per te, che
òcp?a).poìaút6v toú pl BLénew,xaì ròv udnov aúrdtu oúyxaptpou ònnan'róg, pronunci tali ingiurie contro i1 Dio che ti ha creato).
óotrg roroúrcr l,crl.eignctù roú @eoúroú nlúoavróg oe>.

r.9-rr Ps. 58, z-3 r.r2 lr€Qrpvdv


... @eoú:cf. I Cor. 7,32-34 2.4-5 évòuoópe0o...
Xprróv: cf. Rom. 13, 14 2.6-8 cf. Mí z7-z\ èneivov... otcugorOéwo z.ro-rl Ps.
68, z4 @f.Rom. rr, ro)

Tit. I-bpqvravoii:
fbprvr<rvoiic:od. 2.1 lìrÌnqónrov:li'ùtqénluvr'od, :,.7 Crxdv0ar,g
oteqravurOóvrtr:
Crxúv0rcrrxptrvoOówc c<ld,
t A 1 1 4 , \ , \ l l( ), l i l s s , I I l ( l l A l t ( l l l M l N l A N ( ) ( 1 , , , ( ;. l : 11 l )
M A t { t ( )l U ì
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E u t , t < t i t , t t l l ) t i N L J N (: l A L A M A I ) l ( E
3. Tóte Eùnqém,og&n1et ògopaitogòr,rìr{E n},utt:f'trgt{E ntlleruE éurg
oó éyéveto eiE rò nol.o,rr,ovMalr,plcrvoú xai Ar,oxl.qrlavoÚ,Kal otitolE fiqEq- 3. A qucl punto Euprepio uscì e attraversò di corsa la piazzr tlcllrr
ripeig rgoteoeúxate ruqóoÍdYl'rq'íva rdE
ro l,éyer.v'<EùoeBéotorot Bcror,i'eiE, città fìnché arrivò al pùazzo di Massimiano e Diocleziano; e così inizitì a
pooúriòa 'Póp1v nqooevé1xq }'ípo.vov toÌg novto-
civoqtonog oixóv t{v dire: <Piissimi imperatori, voi avete emanato un editto, affìnché chiunquc
xpótoqorv oeolg toig oófouor,v tov xóopov, òr.'óv d oinoupévq dv0ei' abiti nella città imperiale di Roma offra incenso agli dèi onnipotenti sal-
Toútoug toívuv toùg rowoxgútoqog 0eoùg fl èprt pú"ng &rogvqoclpév1, vatori del mondo, grazie ai quali la terra prospera. Ma uria madre, di-
èxéÀ,euoev
ròv nl.óvov èxelvov oéperor,Xqr.otóv>. Tóte Ar,or,c,l.lrr,crvòg crrltòv sprczzando questi dèi onnipotenti, venera quell'ingannatore di Cristo>.
eioeloelv eig ròv nolróvo aùroÚ, xol xo,oeoo{vcru èn òelr,óv c,ùtoÚ, xol Allora Diocleziano gli comandò di entrare nella sua camera e gli diede
ngooétafev aùrQ l.eyow' <Téx,vov Eúnqénr,e, {pteig ntoteúopev dlv pqtégo I'ordine di sedersi alla sua destra,dicendo: <Euprepio, figlio, noi credianro
IO ooo oépeooar.roùg oeoùgèv &1.10eíg.vÚv òè nóg yvooótrreocrei &),î0fi eiolv tù che tua madre veneri sinceramente gli dèi: ora, invece, conle potremo
noqò ooú l,e1ópevo;>.Eùngénr.oE,ùnoxgr,0elEiinev' <EùoeBéotcrtepoor,i'etr, sapere se le tue parole corrispondono al vero?>.Euprepio rispose così:
óroluopBovelg pe l.É1er,vnqòg oè rpeuòrl Qtlpclro; Mlì yévortó por' rpeúocro0or' <Piissimo imperatore, tu sospetti che io ti dica il falso? Non sia mai chc
èxél.euoevlepatr rov éoutoÚ oÚveògovnqog
èvónr,ovópóv>. Tóre Ar,ox),1rr,cvòg io menta dinanzi a voil>.Allora Diocleziano ordinò al suo servo Gebal di
qv &yícrv roú @eoú Aouxíov étnel,oeivxal onouòcríog &ycryeivcrútlv ngòg recarsi dalla santa di Dio Lucia e di condurla in fretta da loro.
r5 crritoúE.

Gssnr sI RrcA DA LuctA


4. Ane),Oòv oóv IeBúi', ngog crútlv Èpq' <)ù ei f )"otgeúouoa rQ
.H
èoraup<oprévrp;>. dlio u\ouzia dnexqi0l' <Noí, èyó eig,u. IeBo)' einev' <TQ 4. Gebal, dunque, recatosi da lei, disse:<Sei tu colei che venera il
'H 'O òè IePàI LòqÚooto
Baouleilqer,tbòqgeì>. ó{cr z\ounio épq' <Anei'oop€vD. Crocifisso?>.Santa Lucia rispose: <Sì,sono io>. Gebal disse:<Limperatore
'Eleqlopevrl òè óyío Aounía èx t\E
tò eíòol,ov toú Ar,ògèv tQ oíxrp crri{g. f ha bisogno di te>. Santa Lucia disse:<Andiamo>.Allora Gebal eresseuna
oixíog oùtflg, einev' <@epté),uor.
fig èpiS oiníoE, xol óòol t{g eioóòou oùt{g, òr'o statua di Zeus nella casa di lei. \Jscendo, dunque, dalla sua casa' santa
tò eíòoi.ov roú aróg, ro èv úplv úno toÚ poor.l.éoE &voreoév,néoolre oùv oùtQ' Lucia disse: <Fondamenta della mia casa e soglie del suo ingresso, per
xal núwo rcr eiòoi,o róv òcu.póv<ov tò iòqug,évcrÈv tfr aó?'er.&nóÀor,wodnò colpa della statua di Zetx fatta collocare tra voi dall'imperatore, possiate
npooónou toú @eoú. &nól.or,vro òè noì oi oeBópevor,aútd, ívo 1vóolv nÓvreg crollare con essa, e scompaiano dal cospetto di Dio tutti gli idoli dei
6tr, où eí @eòEg,óvogó nor,óv Ooupúor.cr t{E y{g. @epéi'.r'or'
èni xal óòol rig èpiS demoni costruiti in città, e scompaiano anche coloro che li venerano, itt
IO oizioE, ptl pe òefuooe &nò t{g vúv flpégag, &},r'-dlr,ooeiqv xatcrtcry{var' èv rQ modo che tutti sappiano che tu sei il solo Dio che compie prodigi sulla
tcrÙrcr einoÚoo
loqQ róv úyíov tóv úrèg toÚ Xgr,oroÚ &0).qoóvttov>. Kal terra. Fondamenta e soglie della mia casa,da oggi non accoglietenli più,
&rfli'0ev. ma possa essere io degna di essere annoverata nel coro dei santi chc
hanno sostenuto il combattimento per Cristo>' Detto ciò, andò via'
5. Mercl òè tò nogayevéoOor,crúd1vnqòg tòv pcor"l'éo,fiqloto é Bo'or'-
)reùgl,éyer,vngòg aùrrlv' <'HroÚocrpev6rr. èx,eivovròv èvo1ov oeper'Etòv è-
Lucn ar. cosPETTo oI Dtocrrzlrso
otougopévov, róv òè flperéqov oeóv zotcrqgoveiE'ei oé)ter,goóv f{ocrr,,Étor,poú
eior.voi ncrvrozgórogegoeol nqooòéfao0cu, nogù ooÚ l,iBcvov, 6rtoE yév<ovtoi 5. Dopo che Lucia giunse davanti all'imperatore, costui inizi<ì a
oor eúpeveig, roÚ BíoufoÚfouD.'H óyio
xol p{ èlo}"o0qeu0flg z\ourícr ùrexqí0q' dirle: <Ci è stato riferito che ttr veneri quel reo, che è stato crocifìsso, e
che disprezzi,invece, i nostri dèi. Se vuoi continuare a vivere, dunque, gli
cit,, p. rro, Iinn. dèi onnipotenti sono pronti a ricevere da te I'incenso, così che siano a tc
3.g An alt. xci post cúroú delendum? cf. MoNasnltrus, sanctuaium
Diociytianus imperator iubet eum ingredi in cubiculum suum et r dextris propizi e tu non debba perdere la vita. Santa Lucia rispose: <(lhe essi
f-+:Tunc
iuis sederepraeóepit.li.:en,s. l,12 únoi,appdver,g: {rno}uup[Ìdvcr c:ot'|.. 4.r ò1ó ul'pr.r
'librrriurr èyó
cod. 4.3 xQsrdròrìs:
ol,pl, r:0r1.
lqur,riròr1 4,ó e
núuor,trr nótnrte.ipre corr. 5.3
{pótrrrlovcocl, 5.3-4 dtor4r,trl,
flpordqruv: Hrolpo(rrl'rrl'v
rrl,orv: r:od,
l\'lAl lr r lr I l,\ t,l';';lolìl l',:, lllr it\i r , t t \ 1 i l [ / \ tt o l | / l i , l , t l ì

<'lirrrrroiqiftrttrxrrrvrrù1urvr'l,q
xrri,rxrl,rr[r À,utqrn'rovl, ytlvrlrru
trr\iil,turrc
rrùtrii,q'È1r,oi, s i l t t t op r o l r i z i ; r s t s t r ' s sci i r t c r : l r c l i v c r r c r i .A t r r c ,i r t v c t ' c s, i u l r c r r c v o l oi l
ó Kúgr,ógpou 'lryrtrflc Xql,orric,trlirlvoq únr'rqrt]< dryúnrlEÈyrìrlip,<rrrrdlv rrrig S i g r t o r ct t t i o ( ì c s i t ( l r i s t o , f ) c r î n r ( ) r c t l c l c l u l l c s o n o t r ) r o l ì t íul s o t t o p < l r u r i
pcoo,vor,gÈxòíòtopru cúròv Ènr,xtrl,o0pcrttrv Kúgr,óvpou 'lrlootrv Xqr,otóv,{lnog rtllc t<lrtr,rrcr; io lo irtvoco,il Signorc ruio (ìcsù Cristo, aflìrrc:hósi tlcgrri rli
dllóog preòoúl,qv o,úrot dl.q0r,v{v yevéo0ou. Ar,oxl,qtr,cvògeirev' <Agvrlocru firmi divcntare sua autentica servitrice,r. Diocleziancl dissc: <l{irrrrcga il
IO ròv Xqr,otóv, ròv òè Aícrv cígfiar, oéBeo0cu,,ívc rflg ltoflg oou nor,rloqral (lristo e comincia a venerare Zeus, perché egli abbia cura clella tua vita>.
'H
rqóvor.ov>. &yícrz\ouxia, &nexgíOq' <Ei ò90óg ii0el,eg ròv @eòvÈnryvóvar, Santa Lucia rispose: <Su tu fossi dawero disposto a riconoscere l)io,
ra1éoE èyúv<oozeg pqòèv eívcr, toùg Oeoùgoig ?'otgeúelg.M{u, é Zeùg toùg subito capiresti che gli dèi che veneri non sono nulla: forse Zeus ha
oùqovoòEènoiqoev,íi rlv y{v èni tóv ùòótov è0epre}.iooev; Mù é Zeùg 6gr,ntff creato i cieli o ha fondato la terra sopra le acque? Forse Zeus ha posto i
0c).úoo1 é0eto,í] tòv cívOgonovéx toú nqiroú rflE y{E èni'coev;>.AloxÀr1u.crvòE confini al mare o ha plasmato I'uomo dal fango della terra?>.Diocleziano
r5 'H
èqq' <Où11é Zeì:g núwa rcrúrcr eigyúooro;>. oyia z\ouxia dnezgíOq' <Mr1 disse:<Non sono tutte queste cose opera di Zeus?>.Santa Lucia ribatté:
yévor.ro roùg éppgovog roúro nroreúerv. 'O
@eog é novrozgúrog ó ncrrqq <Non sia mai che le persone assennatecredano ciò. Dio onnipotente, il
'Iqooú Xgloroú, tQ
rot Kugíou {próv Qrlpcm,toú otóporog crrSroùnavrcr Padre del Signore nostro Gesù Cristo, con la parola della sua bocca ha
ouv€orúoaro, 6E xoi ròv dvOgonov èz toú nrli'oú t{g y{E èn},croev'óvtlva creato tutto. Egli ha creato anche I'uomo dal fango della terra, ma il dia-
dv0gonov flnóqoev é òlóBol.oEòr.ùr{E nogczo{E crútoú' oótog tQ rpeúòerzal volo ha tratto in inganno I'uomo a causa della sua disobbedienza.Costui
rff prorcnótr1rr, rùg xogòícrEróv dvOgónov finút1oev, óote ctl.o1 xol l,íOoug ha ingannato i cuori degli uomini servendosi della menzogna e della
fyr]oooOar, Oeoúg, xcri, p{ énr,[rp{oau ròv òÀ.10r,vov@eóv, zo,OòE l.e1er.é vanità, cosicché essi hanno considerato dèi boschi e pietre e non hanno
ngogrjqg' Mótant oí uioì útu àv?pónav, peuòeîE oí uioì róu àu9qcónau, cercato il vero Dio, come dice il profeta: Vani i fgli deglí uomíni, bugiardi
pagrugoúvroE ópoí<ognqì, toú Xo)'opóvtog, 6S éqn' EíE àoúvercu xaqòíav i figli degli uomini. Lo attesta allo stessomodo anche Solomone, che ha
oocpía oùx eíoú'eúoetat >. detto: la sapienza non entrerain un cuorestolto>>.

ó. Alonl.4tr,avòg finev' <Oú pereoreúrópqv oe, [vcr èx róv ngoqqtóv


DrocrEzraNo oRDTNA A LucrA Dr sACRTFTcAREAGLr DÈI.
ònl,e1Offgpor,,ùi'i',à toîg OeoîgOuoiav ngooevéyx1g.Kcl 1ag ngoxo0e(opr,év<ov
RrEruro Dr LucrA
flpóv oùv rQ norgl fpóv Mofr.pravQ, nagcrlevópr,evoE é típr.oE flpóv uÍ,òE
Eúngénuogdvrlyyer.l,ev fp[v èpoxévcn oe tòv Xgr,oròv épo].oyoúocrv' xaì rotrro 6. Diocleziano disse:<Non ti ho convocata perché tu discutessicon
ngoenqívapev, 6ore ónopv{ooi qe Ouoío,vnqooevéyxol tolg ncrwoxqórogol me citando i profeti, ma per sacrificare agli dèi. lnfatti, mentre ero seduto
'H insieme al padre rnio Massimiano, giunse il nostro venerabile figliolo
0eolE, Ívo p{ è[ol.o0geu0frEèx y{E [óvrov>. óyío Aouxío &rexgíOq'
<Al,{Oer,cv },.éyer,E,6m Eùngénr,oEréxvov úpóv èori,v, èner.òrièorw uiòg toú Euprepio a riferirci di essere a conoscenza che tu veneri il Cristo. E
oxótoug' úprelg yàq èorè ozóroE ral réxvov úpóv èoriv ó rcrúro núvro questo abbiamo deciso, di awertirti di sacrificare agli dèi onnipotenti,
'Eyò òè nénor,0o ènl rov Kúgr,óv pou Trlootv Xgr.orov rov affinché tu non scompaia dalla terra dei vivi>. Santa Lucia rispose: <Dici
d,voyyeú)'oE úpiv.
IO ègcrodlv r{g ópeioE, ròv trpóvto t{v ooggooúvqv, èv S éoopcu,òrrpévouocr, il vero quando affermi che Euprepio è figlio vostro, poiché è fìglio della
6tr, oùr èfiol.eíqer,pe èz BiBIou !óvrov, oùòè ànol,oúprorèrt tóv èwol'óv arltoú. tenebra: voi, infatti, siete tenebra ed è figlio vostro colui che vi ha dato
Núv oóv éror,pcopévqeípi nqòE rúg, rgòg òeopoúE' énoíov àv 0e?'r;oerépe tutte queste informazioni. Io, invece, credo nel Signore mio Gesù Cristo,
paoóvov rr,poqriooOaqoù poBrl0rioercrlf1rpu1rltrr,ou>. colui che arrra la purezza e che apprezza la temperînza a lui rimarrò
fedele, perché non mi cancellerà dal libro dei vivi, né io perirò seguendo
i suoi comandamenti. Ora, dunque, sono pronta a sopportare il fuoco e
5.zz Ps. ór, ro 5.23-24 Sap. r, 4: eig *crxóte;6vovrlrufiv oúx eioelueúoetcrooqíc ó.rr oún le catene: quali che siano i tormenti con cui vorrete punirmi, la mia
- !ówov: cf. Ps.68, z9
anima non ne avrà paura>.

5,9 drlróog:dlr,óoelcod. 5.23 d,oúvetov:


ou supra lineanr cod, ó,4 to0to: toút<rl cod.
Èotrv:èneúfl to'rl,vcod.
ó.7 Èner,òri
l\\l( ) lrlll Sh I l,r l^ l r,l NilÍ.itANr | (illl(; .t,.t,.|t)
t : t

'liriltrr
7- rilttrt'rrrrrq
ó iívt4t,oqAr,1lxirrlrr1rvdrq Èxrll,rlrqriv
rrrild;vrr1lrilrrq1ì:ni,
xiy l ) t i r ro r r D t t r t t ir t l ) t o t ; t . t i z t A N oL ( r r ; r Ai i < : r l N n < i l ' t ,IA
N (:Ar(clir(ri.
òeoprrrrrlgr.ov cr,n*10flvru''lrp,fì),r;0trf.rrqc
òrì trúti'lg iinl r<\ òt:opurtrlgr,ov, fioQ(rxQflu,G EvnN't'tt,tt()t)tGt()sl
&nexl,eúo01f Oúqo roù òetrpurrqqiou' xal iòoù è[críqvqE tcr 0epré],uo, roú
òeoporqgíou èoal"eú0qoav.'H òè &yía, Aouxio, 7. Dopo aver ascoltato queste parole, I'iniquo Diocleziano .rclirr<ì
Qírpo,oo éo,uqv ènl ngóoonov
ngoor;ú1ero Boóoo xal ).Éyouoo,.<loxípaoóv pe, Kúgrc, xaì neípaoóv pe, che venisse prontamente condotta in carcere. Gettata in carcere, vcnnc
núqanou rcùg vccppoúg pou xaì ù1v uaqòíau pou, xai"íòe ei Èorr.v&òr,xúoèv èpoí, immediatamente sbarratala porta; ed ecco che all'improwiso le ftrrrcla-
xaL óòriyqoóu pe ènì ù1v à),rj1eúv oou>. fll.lgro0eío1g òè r{E ruqooeu1flS, menta del carcere furono scosse.Santa Lucia, allora, gettatasi col volto per
iòoù
èficíqvqgóopr; eú<oòíog Ènveuoev, nol govrl èv re òeopr,orqgíq{zoúofu l.éyouoc. terra, pregava e gridando diceva: <Esaminami, sígnore,e mettimi aila proua,
<Xoîgeèv Kuqírg nówore, núl"r,v1críge,6rr.ngooeòé10qoovo[,nqooeuloí oou, ?r,oi, scrutaal crogiuolole míe reni e íl mio cuoree vedi se c'è ingiustizia in nre. E
guidami alla tua veríta>>.Lrltimata la preghiera, ecco che all'improwiso si
IO flhóqg )wgú,v ónep òE1a).pògoúx eí,òeuxaì ohE oòx ìixouoev xaì ènì xapòíau
àu1qónou oòx àvéBq, à rjtoípaoev ó @eòg roîg àyanóoru aùróy>>. Taú:ca diffuse un odore soave e nel carcere si udì una voce che diceva: <Rallc-
&xoúoooo f parcgío pdgrug ^r\ouxicr,rl,ívoocr yóvu ngooqúX€ro re Xqr,ote grati sempre nel Signore, rallegrati, lo ripeto, dal momento che le tucr
izereúouoq xcù ),.éyouoo.<Eú1o,g,oróoor,,Kúgr.e,Iqooú Xgr,oré,é ngotoú tlvc preghiere sono state accolte e tu sei stata ritenutadegna di ricevere ciòchc
ènr,zcrl.éoao0o,í oe eioaxoúcovoóroú x,crì, peBcrróvto él,eóEoou ènì,roig oeBopévor.g occhionon uíde e orecchíonon udì e non entrò in cuore d'uomo, quello che Dío
r5 oe.Koù vúv, Kúg.e é @eoEé nowoxqúraq, ò uîtv npuntÚv yuóotr1g,ó ywdtoxau ha preparatoper coloroche lo amano>.Avendo udito queste parole, la bcata
tà núyra nqìu yevéoeagaúr6v, pri pe èyxam),íny1E gcoEú)"oug, pqòè ànóo,71pe martire Lucia, inginocchiatasi, rivolse una preghiera a cristo, diccnclo
ànò tóu èt'ro)"dt,oou, à),7à òíòafóv pe tà òmauítpatú oou>>. nella sua supplica: <Ti ringrazio, signore Gesù cristo, tu che, ancor prlnra
Te].eróooocròè d;v
ngooeulrlv crù{g, iiq[ato rlr<í],]"euv ròv go]"pov roútov. <Eìoaxouoov,ó @eóE,fiE che qualcuno ti invochi, esuadiscila sua richiesta e assicuri la tua miseri-
òerjouitEpou èv tQ il,íBeo?aí pe, ànò cpóBouèy\qoú ègt)"oúù1u cordia a coloro che ti venerano. Anche adesso,Signore Dio onnipotente,
'Eoxénaoó.g lluyrjv pou.
pe ànò ouorqoqfig nourlqeuopévanxaì à.nò nUrigouEÉpyalopévau tu che conoscícíòche è nascosto,tu che sai tutto ancorTtrima che ogni cosaaccada,
trlv àuopíav>>. fll.qgo0éwog òè roú rfo)"poú,èn{}.0evoúrff ónvoE.zai ngooe},Oòv non mi abbandonarefinoallafine, non lasciareche io deuií dai tuoi comandi,ma
é Kúgng èveòuvóptooev qv'úroú òoú),qv èv fi qùòóxqoev ).éyov' <Ener6q òr.o
qv èpr1v&yónqv èvexqrél.e'[agrù eiòo],o,róv òarpóvorv,nor.rloo oe orú].ov èv
rQ voQ pou>. Toúto d,noúoo,oa,òr,unvíoO4oùv logQ pe1ó1,1eú1cqr.oróoate
2S Kugírp'IqooúXgr,otQ.

8. Metc òò réooagaE ipégoE, è[aíqvr1E norcrplòg &véBi.uoev èn róv


Oepe),íovtoú òeopuotrlgíou,xo,ì dnói,.erotò {plou pregoE r{g nó}.etoE.xai é oíxog
to0 Ar.ozirqrr,avoúèz Oepe}"úov xo,renóOr;,óote prite ),íOovcpo,v{vcnèv re tónq
èv S flv.'O òè Ar,oni,,ltr,ovòE
róre oùr frv èv.pó;_rg6re roúra ouvépqoov,d?,},o
perà réoocrgcg úpégag no,goyevópevoEr<,o,ì, droúoag ra yeyovóta, è0upó0r1 (JNa rNoxnazroNE DTsTRUGGE
LA c,\sA Dr DrocrEzrar.Io

8. Dopo quattro giorni, all'improwiso un fiume sgorgò dalle fon_


damenta del carcere e distrusse ffrezza città. Anche la casa di Diocleziano
fu inghiottita dalle fondamenta, tanto che neppure una pietra rimase visi-
bile nel luogo in cui sorgeva. Diocleziano, quando si verificarono questi
fatti, non si trovava a Roma, ma tornato dopo quattro giorni ed avendo
appreso I'accaduto, si adirò molto e si precipitò al carcere, trovandolo
7,2 àpflirq()rftq<cx òpfllrqt)l{oc<ipse librarius (:orr. 7. 13 ò: li6 cod, 7.ze òtxll.qv:
òrn'ilr'r1
<'otl. ll.3 prlrl supnr linelrrr cotl.
I r'l 1 | , \ t l r ) t ) l i l5 5 l i l ( t A | ( ; t i t u l t N l A N ( ) ( l i l r ( ; ; l ;l t). l
l.l{

I'f<rv,xrrì,tlqlpr;rrrvhnl,rdr òrroy,rrrr'/;gr,ov
nrrl,rliiqrrrvrnìrdrùvtrpypdivov,x<rl,qróq apcìrto.[,] h'rt:cdi I)io risplcttdcvl irt csso,urcntrc santu Lucia ctlr]tirr(rlvu
@eoúòtr;úyo[ev èv uùtril f| òr\ <lyf,rrAtruxftr r'fl nqo<nr.r1{lntrlorllttrqrrétr1er,.'f'írre
ó a pregarc.Allora I'crupio Diocleziano con voce terribile griclava
dicc'd':
cÍvopogAlorirqrr,crvogpero,qcovflErpgr.xd'lg Èpóo ),éytov.<'e qcqponeútgr,o,noú <o rnaga, dov'è il nrio palazzo? Dove I'oro e l'argento? bove
il r'io dio
èorìv ro nc),.úrr,óvpou; IIoú é lguooE xoì, é cigyugoE;flofr Zeì:gé Oeógpou; floú Zeus? I)ov'è il dio Eracle? Dov'è il dio Ermes? Dov'è la dea
Mincrva?
IO èorlv é Oeòg'Hgczl{g; floú èoriv é 0eog 'Egp{g; floú èorlv { OecrMr.vegB<r; Dov'è il mio dio Arpas? o lodevole pazienza degli dèi che
ancora non
floú éorlv Aqndg é Oeógpou; "Q d,vefrncr,zíoOeóv ènatve'1 róv pr]no oot ti hanno punito!>. Santa Lucia rispose: oSe fossero stati dawero
degni di
&noòeòt,lzótov>. 'H òè óyío Aouxío &nexgíOq.<Ei floov èno,uveroi,zq,l oè òv lode, avrebbero chiamato anche te ad andartene via appresso
a loro>.
énío<oorltóv èról,eoav dnel,Oeiv>.Ar,onl,qrr,avòg eínev. <Tí oóv zopè d,no},éocu, Diocleziano disse:<Vuoi, dunque, che anche io muoia, .àrì
co*. ,oro
6oneg x,o,lróv Oeóv ro eíòolrcr&nó)rovro;>.'H d1ío z\ounío eÌnev. <Ei
Oé)'er.g, andate distrutre le statue degli dèi?>. Santa Lucia disse: <se fossero
stati
r5 fioov Oeoi, oùx óger,l,ov&noL.éo0au>.Ar,ox,?,,qrr,avog épq. <'Eyó oe orlpreqov dèi, non avrebbero dovuto perire>. Diocleziano disse: <Io oggi
ti farò
dnol,éotp xaxitE>>.Tóte èxé]reuoevQdBòougève1O{vor,x,ai ngooércrlev cúr{v morire in malo modo!>. ordinò, allora, di portare delle verghe
e
èfeve10flvor,é[or {E nó}leoE,íva èrceícùd1v dveltei oqoògcriErr.parpíor,g. comandò che Lucia venisse condotta fuori città, per farvela morire
con
crudeli tormenti.
9. KcOeo0eì,goúv é Bo,oú.eùgènl roú prjparog, èxél.euoevcúd1v ro0{-
vdr rrQoEpúou,yoE, ívo tcîg ódpòor,gdvar,qeOfr.Koì, iòoù é rúnr<ov oúd1v L'urprRanoru .RDTNA Dr FUSTIGAR'LucrR, MA RTMANEpARALrzzATo.
ónell0óOq, { òè leiq criroù oo,qxívr1,&nétrr,er,vev
Éog {E or;peqovipégog. no,ì,òr,à La sRNra Lo RISANA
roùro xéxl,r1rar,é rónoE éxelvoEÉogtoù nagówog Aò púvoup xógveap,6 èotr,v g- Dunque I'imperatore, assiso sulla tribuna, diede I'ordine di fada
'Enì qu
oaqxíur1vyúqa. AÍnòg òè é Booú"eùgo1eòòv Oavórg ngooopí),qoev, distendere per fusrigarla, in modo che morisse per i colpi di verga.
Ma
[qqoE yevópevog,zai Èxgclev govfr preyú],gi,é1<ov.<<@eè Zeú, oóoóv u€). .O ecco che colui che doveva colpirla rimase piàtrificato, mentre
la sua
òè Zeùg xq,réneoev d,no t{g iòíog póoeog xoi ouvergíBq, zaì, oúòèv oúr(r mano rimase di carne fino ad oggi; e per questo quel luogo è
chiamato
èBo{Oqoev.'H òè dlia z\ouxÍ,aúnoper.òr,úoo,oa einev. <flo.qoaror oe ó Oeógoou fino al tempo presente Ad manum ,ornro*,cioè <Alla *"rrJdi carne>.
Lo
ZeùEúyr,{>.Ar,oz},qrr,o,vògeÌnev' <Tí oóv, où òúvaoo,rúyli lru noufloar;>..H à1ícr stesso imperatore, allora, sperimentò quasi la morte, essendo
rimasto
IO Aouzío &nexgíO1'<'Eùv nloreúpg eiE rov Kúgr,óv pou 'Ir;oo0v Xqr,oróv, noq- paralizzato, e gridò a gta'' voce dicendo: <Dio Zeus, salvami!>.
Ma Zeus
oo oe úy{>. Ar,ox},qrr,cvòg &rexqíO1. <'Eav pe iúop, nr,oreúoo ro0òg lé1e6>. era crollato dal suo piedistallo, si era frantumato e non poté
offrirgli
"H óyío z\ouxícr Èqq' <'Eav nroreúogg, ncgolgflpla oog{o1>. Ar,ox}"rlrr,avoE alcun aiuto. Santa Lucia, allora, sorridendo disse: <Ti risani il
tuo dio
druengíOq'<fIóE nr,oreúo@;).'H &yícrAounio eînev. <Anórofor. roig eiòó?.or.g>. Ze.os!r>-Diocleziano disse: <puoi tu, dunque, risanarmi?>. Santa Lucia
Arozl,qtnvòg eiruev'<...> uOù pú ool nwreúoor, òtórrcr roú Kuqíou pou 'Ir;ooú rispose: <Qualora tu creda nel Signore mio Gesù cristo, tr
risaneròr.
r5 Xgr,oroú,dnaror,òv rpulóv, òrórl núvrote rpeúoqg èyévou,xqi níorr.voún È1er,g>. Diocleziano rispose: <Se mi guarisci, crederò come tu dici>. Santa
Lucia
Ar,ozlrqtr,ovòg&nezgíOq'<Mà rov otougrrlOévro,èúv g,ei,óop, nr,oreúoro,óoneg disse: <Se crederai, subito sarai sarvato>.Diocreziano replicò: <rn
che
'H
noì ),,éyer,g>. modo crederò?>.Santa Lucia disse:<Rinnega gri idoli>. Diocleziano
ó1ío z\oux,iaeinev' <T,níorapar,dp dnúrqv oou, à?ti-èneó{ ròv disse:
èotougopévov óvópo,oog,nor,rloo perù oo0 Èl,eog,xcl ióoeraí oe é KúguóEpou <<Prima salvami e poi li rinnegherò>. santa Lucia replicò>: <Ma
certo io
xorò rqv níorr,v t{E òoú}'r1gcùroó>. Kol ncrqolg{po ióOq, x,ai èBóqoevqovfr non ti crederò, persecutore del Signore mio Gesù cìisto, ingannatore
di
peyúl,pi'éyov'<Eúlcrqroróoor,,0eèZtú,órt ènoíqoógp€ óyrq).xol oòv rú1er, anime, perché sei sempre stato bugiardo e non hai fede>.l)iocleziano
ruol,l,(rènoqeúero èni ròv vqòv roú Ar,óE.Kaì, iòoù È[críqvqg èyévero o€r,opos rispose: <Per il crocifisso, se mi guarirai, crederò come tu
dici>. Santa
péycrExcri èo1ioOqf1 yf,, ncl xqtenóO1 é vaóE, óore p{te },íOovèv d,nope[vcu. Lucia disse:<Io conosco il tuo traneno, ma dal momento che
hai nomi-
nato il crocifisso, avrò pietà di te e il Signore mio ti guarirà grazie
alle
fede della sua serva). E subito fu guarito e a gran voce gridò
dicendo:
tì.to rlt. no{l àrnl,v:nrr0 ètnrv cocl. <Ti ringtazio, dio Zeus, perché mi hai risanato>, e si recava in
9.r xtr0ro0ul,g;
rrr0trrnflgcrxl. 9.4 Aò prfvoup tutta fretta
xdgvlr4n:All'p,rtvrrtlpxrlQvrrrllrt:od. r,1,
lonrotefrl6:nrrrrrrr'rnrgeorl,g.tIlú(rll: Lttorrr,cod. al tempio di Zeus' Ma ecco che all'improwiso ci fu un gran
terremoto,
q, l4 lrt'rrrr;rrrr
irrdicavi 9. ró lrto11:l,r[rprcorl. la terra si aprì e il tempio sprofondò, tanto che non rimaJe in piedi
nep-
lA / ' t , 1 , , , r | | r ll , , : , l l t ( l / \ | r,t t\1il[/\|(rlt//( |llì
/

lqrrrtrtr[tti-
irv iixr|vrp t(r rdrnrp' rtlv òù f1 xrrrrlrxrlt'11trtlt vtrtt{l xttvrrlvttql,trtv l ) u r c u l l i r p i c t r : r i r r t p r r ' l l t r o g o .l l t c r r r p i o( ' r ' i ìs t i r t ( )t ' o s t l t t i t t l( ' ( ) n r i ( ' t t t r ( ' u t -
pòoprlxovtc nd:vtfi.'lòrìrv òtl ttillflr t5 flutn,Ir{rE,ÈfltîrlotrvtolE iòf.tlr,E'únqqét<ru5 (luc:ccrìtcllîri tl'onr e rluutrdo I'itrrpcrutorcviclc cltrc:lklc:lìccrî ilvvcrìut(),
25 iuéycov' <Anói'eto Zd:E 6 OeóE, x<rlndrvtcgo[ 0tol, è[oi'.o0geÚ04oav>. gritlò ai suoi scrvi diccnclo:<ll dio Zeus è andato in rovina c tutti gli dòi
sono stati distrutti!>.
ro. Tbte è)'0òv èni tò òeoptotqgr,ov,è#l,euoev )'eBrlta lcll,xoÚv ève1Oévtcl
ni,qgor0{vcu,nLoaqgtcrì, pol.Úpòounal Qltívr;5' xol wgooétcfiev r]'{0og [ú].ov VaNo tsNrATrvo Dr FAR MoRTRELucrR
ocoQeueqvqr négu[ toú i'épqtog, xoi èxé]'euoevr{v &licv Aouxiov lupvo0eiocrv
ro. Arrivato, dunque, al carcere,ordinò che venisse portata una cal-
eig aùtòv èg,B1.r;0flvcu,nai èri tgelg fplégog xal ènl tgeÎE vÚxtcrgrogeox,eÚcoev
claia di bronzo e che fosse riempita di pece, piombo e resina; e diedc
únoxsíeo0al. TTI òè tetógq1 ipéeS, f pèv gLòl ènqúoato, f1 òè dfcr toÚ @eoÚ
ordine di accumulare intorno ad essauna gran quantità di legna e di get-
òoúl.q z\ouxío orlòèv ép)'úBq, &1.),ù xql érpallev Kuqiq tQ @eQ l.éyou-
tarvi dentro Ltcia, dopo che la stessafosse stata denudata, e la fece starc
oo' <Tòoxipcroóg pe, ó @eóg,óoneq rò núg òoxr4r<iter,rò &q1úgr.ov'xcri
il fuoco per tre giorni e tre notti. Al quarto giorno la fìamma si spensc,
iòoì.: òwfi,1opev òtà nugòg xaì úòarcg xaì èlriyayes ùpds eìg àuarpuyqv>-
rrra la santa serva di Dio Lucia non aveva subito alcun danno,anzi can-
Aronl.qtr,crvòEòè p{ ywóozov p1òè èaryvoùE tòv @eóv, éi'eyev tolg iòíor,E
tava un salmo al Signore Dio dicendo: <Mi hai messo alla prova, o Dio,
IO ónr1gércng'<flogeu0éweg zaOegete ròv tónov èv fr èrxau0f f1 naxoÚgyoE
come il fuoco saggia I'argento. Ed ecco, siamopassati attraoersoil fuoco c
èreivq, íva y,1 técpgo u,E èxzoóoeorg roù oópotog oúr{g &nopeivl, ncl
'E[eg1opé- I'acqua,ma tu ci traestial refrigerio>.
Ma Diocleziano, che non conosceva né
òr,eg1ópevóE m.gnarjoll èv tQ tónrg xcri 1évqtctt aótflg ópor.og>.
riconosceva Dio, diceva ai suoi servitori: <Andate e pulite il luogo in cui
vov òè tóv ónqqetóv, iòoù f &yío Aouxío ónrivrqoev aótoig léyouocr'
dovrebbe esserestata arsa quella malvagia, affinché non resti neppure una
<flogeu0évtegeirore tQ Bcror,Iei'"Ml 0él,e&q^yeiv'ncrr,qòE yag èou.vtcrprútou">.
particella di cenere del rogo del suo corpo e qualcuno, passandoper quel
r5 Tóre ènavel,OóweEoi únqgércu, d,vriyleli'crvtQ ndwo
Boor,l.ei rù Qrlporo oúr{E.
luogo, la calpesti e diventi come lei>. Messisi in cammino i servitori, ecco
Tóre Arozl.qrtqvòE Ètuntev tò ot{OoE oritoù léyov' <Oipor.,nóoaE prcryeíoE
che santa Lucia si fece incontro a loro e disse: <Andate dall'imperatore e
eigyúoato oúrq' tò òeop,otriqlov eig noropòv pr,erépcl.ev,xal aúq or)òèv
ditegli: <Non rimanere inoperoso: è giunto, infatti, il momento della
èpfúB1' tòv pcrotr.yóocrvrcr oùrùv &nel,í0trroev,èpè oútòv eig Oóvatov Ìi1o"1ev,
fat\ca>>.I servitori, allora, tornarono indietro e riferirono alf imperatore
é oeóg
&1.1," p,ouZeùg kiostó ps' rov vaòv róv oeóv xqtooxeuoopévov èx i'í0ov
tutto quanto aveva detto Lucia. Allora Diocleziano iniziò a battersi il
npitov xcl lguoíou èn 0epe)'íov zatonoO{vol naqeoxeúaoev,toÚ nuqoE
petto dicendo: <Ahimè, quante magie ha compiuto costei! Ha trasfor-
rr€ercyévsro,níoocrv xol pól,uBòov eig úòog petéBo).ev,Oeóvpol oúx Ècroev'ti
mato il carcete in fiume e non ha subito alcun danno; ha pietrificato chi
nor.rlool,oin{rogeg tflg nó}'eog;>.Kql èftétreuoev d1v nói.r,vzai
cr)d1v negr,e}r0elv
la colpiva, ha portato persino me in punto di morte, ma il mio dio Zeus
pooovr.oO{vcu,.
mr ha salvato; ha fatto crollare dalle fondamenta il tempi.o degli dèi
costruito con pietre preziose e oro, è scampata al fuoco, ha trasformato
rr. Ayopévr1Eòè òlà {5 nó},,eo4,fri'eev èni oixiav &vògògtuvòE}'e1opévou
in acqua pece e piombo, mi ha lasciato senza dèi. Che farò, abitanti della
6E xcrl aùròE eí1evèv ,[,noixíg cr}toú iògupévs nire[ov í] tgr,o1íIuq'
Iepr,qvr,ovoú,
'Evóoql òè oóv òr,à città?>.Ordinò, allora, che fosse condotta in giro per la città e fosse sot-
òronóolo eíòol)"o,. {g oixícrg oútoú { úyíc Aouxía pletò
toposta a tortura.
onouòflg Ìiyero, iòoù neguotega l,eux{ óoei, 1r,òv xoteqlopr,évr;èx toÚ oùga-
voú ènl rfiv zegal"{v toú lepqvr,avoú rqítov ròv tÚnov toÚ otaugoÚ ènoiloev.
CoNvERsroNr rr GBurNrRNo

rr. Mentre Lucia veniva condotta attraverso la città, giunse davanti


pe ... dBylgr,ov:
ro.7 Èòóxr,pooóg cf. Ps. ó5, ro ro'8 Ps.65, rz alla casa di un uomo di nome Geminiano, il quale teneva anche lui in
casa propria pitì di tremiladuecento idoli. l\4entre, dunque, santa Lucia
vcniva trascinata in fretta per strada davanti la casa di costui, ecco che
9.23 xewqvoql,rov: xtvtrlvdgtutv cod. xúxougyog cod,
lo.lo îid.r(o0QTo6: Io.t2 1óvqtcr:
trna colomba bianca conre la neve scendendo dal ciclo cliscgnò per tre
1óv1 cod,
l A l t . l , \ \ l r) l r l i t l i s i l t r l A | ( i t l M t t . J l A N )r ( ft r l r ; . t . t .l l)
l,1H t.!()

'li'rtr, v t l l t c i l s c g t t o t l c l l l r t : r o t : t :s u l l a t c s t l t l i ( l c n r i n i a u o .A l l o r u ( ì g r r r i r r i r r r r 6
ll,1nlvr,rrvr\q ùvufllú'rlrrrqllq rr'rv trirgttvdrvilòrrvtr!( n'tiirrlqtrr[ trùptrvtlti
Clvurp^y1u1vcq, xril rdrv (lgrlvovtrrl'l ('frtrt| l\tot,glrtr4lúvov.'liittxrlrol,r,ntìrvolxl,<rg, volse lo sguarclo vcrso il cicrlo e vidc le porte del cielo apcrtc c prcìpa-
lqrrrx'lv, díqyrrqov,rtl,xlrrrtqrt(tl, 0rQ(ur(tf,vcq, ilQlln(ttv òlt! tfl< nitcrtltrg t{g ratcl il trono di l)io. A quel punto, abbandonate case,oro, argentr>,servi
ntlirtr,lq, lft,rqo{r rr(lesyÉvrÌroÈrl, ròv tttnov Èv Íp { rl^yf,rrAounitr èptlocrvú[eto. e serve, attraversò di corsa la piazza della città e raggiunse il luogo dove
IO
'El,0rìrvòú,ùqqr,rlrev nqò r0lv noòrirvtfl< <lyf.<lE
Érrrrr<\v Aouxl.crgpoóv tol ],éytov' santa Lucia veniva torrurata. Giunto lì, si gettò ai piedi di santa Lucia
<Xè Èyvov prltégc tflg <rlo-rvf,ou 1úgnog, flv por, ó Kúgr,ogúnéòer,[ev'ooú yoq gridando e dicendo: <Ti ho riconosciuto come madre della gtazia eterna,
ncrgeqlopévr1gòrd, to0 nuiuóvog rfS èpfg oixí,o,g,otpvr,òí<oE oi òq0olpoi pou che Dio mi ha mostraro. Infatti, mentre tu passavi davanti alle porte di
&ve(210qocv xo[ iòov dyyei'ov @eo0 zareqlópevov Èx toú origovoú èv casa mia, all'improwiso i mrei occhi si sono aperti e ho visto un angelo
éplordlpcru, regr,oregdEi'eux{g, xal &véB},erpoeiEtòv oriqavóv, xol íòov èxeívov di Dio che scendevadal cielo nelle sembianze di una colomba bianca, ho
r5 eiE óv éòer,pe nloreúoor..N0v oóv lxeteú<rroe rt,qrq toú criorviouxol d0qvótou guardato in direzione del cielo e ho visto colui nel quale era necessario
'H óyicr u\ouxío &rexgí0q' che io credessi. Ora ti imploro, dunque, nel nome del Dio eterno e
@eoúeig óv nloreúeug,einé por,rí èotr,vé Xglotóg>.
<'O Xgr.oròEèotùv póg, [o1 xoì, &vóotcor,g' é nr,oreúorveig oritov é1er,[o{v immortale, nel quale tu credi: dimmi cos'è Cristo)). Santa Lucia rispose:
'O <cristo è luce, vita e resurrezione: chi crede in Lui, ha la vita eterno. Il
crióvrcv>. óyr.og lepqvravoE einev' <Oútog nloteúo eivor., xoOòg crúd1
'H santo Geminiano disse:<così io credo che sia, come testimoni tu stessa.
pagrugeiE'óg,<oE òe, eínépor,riE èou,vé Xqr.otóg>. dyio Aouxúq eínev' <Avògl
'O Tuttavia, dimmi chi è cristoD. santa Lucia disse: <per un uomo dotato di
oovetQ, veúpcróq0o)'proú),"óyog&nqgqg,évoEèotív>. úyr,ogleplvr.ovò5 einev'
<IIó0ev por, oúveor.Edya0{ xcrùyvóor,E;flóOev pol xcgòicr {tor,poop,évqnqog senno un cenno degli occhi equivale ad un discorso compiuto>. Il santo
'H Geminiano disse: <Da dove posso ottenere intelletto buono e cono-
èníyvoor,vKugíou toú @eoú;>. ó1ía z\ounio dnexgí01' <Ei 0é)'er,g yvóvor, ríE
èorw é Xgroróg, vr]oteuoov &no t{g or]pegovÉog rgír1g ftpéqos,xol &nooréi'}.el scenza?Da dove un cuore pronto per conoscere il Signore Dio?>. Santa
ó @eogròv xcOo,qí(ovtú oe r(r ooBBótrg>.Koi èneréÀeoovvqoteí,avtgr,rlpeqov, Lucia rispose:<Se vuoi saperechi è Cristo, digiuna da oggi per tre giorni
z) ouvúntoweE d,plqóteqortfi vqoteíg ra ouweívovro fiQoEeúoéBer.av. e Dio sabato ti manderà chi ti purificherò. E per tre giorni digiunarono,
aggiungendo entrambi al digiuno le pratiche della pietà.
12. 'Hv òé u.g l,egeùgòvóplatt flqotdor,og porri(ov núvrog toÙg nr.-
'Iqooúv Xgr.oróv' xol iòoù neql d1v péoqv t{g
oreúowog eiEròv Kúqr.ov{póv Ir sRcsRDots PRorRSro,pER rspIRAZroNEDIVINA, BNrrEzzA GniuINraNo
vurròg 6qov, ciyye),.og Kugiou naqeléveto È1ov èv { lerqi o,titoú otéqcrvov,
xc,i firl-rotoaúroú )'éyov' <flgotóorc, èyeq0eignogeúou ènLrò òeqr,oltr]gr,ovtò rz. c'era un sacerdote di nome Protasio che battezzava tutti coloro
Kc,nerol.íou, xol xoOogwov èxeivov tov ó[ 6]'qg t{E lr,crgòí,ag èxflroúwó pe>. che credevano nel Signore nostro Gesù cristo. Ed ecco che a mezzanotte
Tirúta &noúoag é &yr.ogflqotóor,og yéyovev élunvog oùv laqQ peyd)'f iivOer un angelo del Signore giunse da lui tenendo in mano una corona e lo
yaq fl 1óg',grflg óy.ooúqg aútoú, zaì, onouòoiroE&nt'1er, eiE to òeoptorrigr,ov. toccò dicendo: <Protasio, svegliati e recari al carcere del Campidoglio e
Ilogoyevopévou òè aúroú ènl d1v núiqv toú òeop,totqgíou,nóvtcr tcr xl,eí0go purifica colui che mi cerca con tutto il cuore>. Udite queste parole, il
roú òeoplorrrlqíououvetgíBqoov,zol tù Oepeirr,c aùtoú èosl,eúO1oov,xoì, góg santo Protasio si risvegliò in preda ad una grande gioia: splendeva, infatti,
to @eoú ngoewogeúetotoú &yiou ùvògóg, r,al èyévero eú<rròio&gopattov no- la grazia della sua santità e in tutta fretta andò al carcere.Arrivato davanti
'O alla porta del carcere, tutti i chiavistelli si ruppero e le fondamenta furono
i,udpov xol rqyt1 úòotog &veB}.uoev. óyr,og o6v toú @eoú flqotóor,oE

èreré?'eoev fig eùoeBeúog puom]gr,cr,
r,tol ÈBóntr.oevaùtóv' rlu,vr,po,nrlo0évtr, scosse,mentre una luce mandata da Dio precedeva il santo uomo; e si
f1 úyio Aouxiq prltnq &rrò roú Bo,ntíopotog dveòeú1Oq, xcrl digficrwo eivot èv percepì un odore soave di aromi preziosi e una sorgente d,acqua zam-
XqrorQ tv rtve0pcrno[ rpul{ púo,ròv crùtòv &yóvo únèg Xgr,ototr &1ovrfópevor,. pillò. I santo di Dio Protasio, quindi, portò a compimenro i santi riti e
lo battezzò. Santa Lucia dal momento del battesimo divenne madre per
colui che era stato battezzato e iniziarono a diventare un solo soirito e
r:f. Po.9, lt
u.7 ròv .., {ror,pcopdvov: tz,t4 ltt ... pla: cf. Phil. r, .r7
un'anima sola in Cristo, portando avantila stessalotta per Cristo.

I t.ló rl: lic r'orl. t(g irnlv crtrl,


11.sr,lrlg Ètnr,v: tl. t4 qiìtòvlatltlîrvcotl.
IA l ' l ' ; , i l r , l ) l i ti \ |Ur tA I r ; l l \ l l l l l A t l o 1 1 j 1 1 .1, ' . 1 1 ,
tll

l.ì. Mrtrl r\rrlUl,tllvilltll0(tv,ir iivolr,oqAr,oxì,1111,11yi1q


fÌxriÀ,nrrlivrìr'v r,iiq
1r,úrx1r ( ) o t r l 1 , 1) 1N1' t r) ' t , t ( A | ) l o r ; r t i z t n n t ) t i ( ; t i M t N t A N ( )
ùy<ru(iq6tor,;r,rur0'|]'vrurrùtíir 0grivov x(rl, 7,((r0l,o(rq ùnì rtrir òr,<rl3o},r,xrrii
Oprivorr,
13. l)oprl trc gi.rrri I'c:urpir>l)ioclczilno ordinò chc gli si ulk'stis-
fiQooértrEcv tdlv <iyi,rrvArrtrnirtvtlvrírnr,ov rrirnrtt nrrerrrrrt'lvru,.
llgtxxrlOrií,tlr1q
òÈ
sc un trollo iu rrrczzo alla piazza e sedendo su quel tr<>no diabolic:o
aritflg, pero polvqEgqr?{r'ilgtiínrv nqrirqrrulr';v. <'l'í,òuì rtxxrÍrrou XQd)vou neeú
'H conrandò che santa Lucia venisse in sua presenza.Dopo che costci fu
rfig iòícg èBoui'eúoootrrr1QioE;). úyiu Aouri<r,rlouírnuxol oùòèvrl,nezpívcrto.
condotta da lui, con voce terribile le disse: <cosa hai deciso duranter
Ilqog Íiv nól.r,vé &oeB1gAr,oxl.ltr,o,vogelnev. <'H tfl dtner,Oeig òeòou),topévq, ri
tutto questo tempo riguardo alla tua salvezza?>.santa Lucia taceva e non
èBoul.eúotoneqì, dlv iòíov ooxqgicrv;>. Tóre é óyr.oElepqvr,ovóg, oùv aúrff
rispose nulla. Nuovamente I'empio Diocleziano le disse: <schiava della
èxBl"l0elg èx toú òeoplotrlqíou,nolrlocg ròv rúnov roù otougoú roú Xgroroù
disubbidienza, cosa hai deciso riguardo alla tua safvezza?>.Aquel punto
xcrì,rov 0ógaro rflg níoreog neqr.loroúpevog,fivor,lev rò orópo oútoú l,é1<ov'
il santo Geminiano, che era stato condotto fuori dal carcere insreme a
IO <'O roîg èvéògatgroú òr.oBól"outeruqopévog nqì, èv oxórer ?.rcrì, oltq Oavótou
lei, fatto il segno della croce di cristo e cintosi deila conzza della fede,
?{ororl.cóv,óE oùz È1er.g qgowíòo otoqgiog, tí negì,t{g ooqgioE róv è1ówov
aprì la bocca e disse:<Tu che hai la visra annebbiata dagli agguati del dia-
orotrlgiov ègeuvdg;"Ev0ev f d,qqooúq oou xo,ì { túq},<oor.gt{g xo,gòio,goou
volo e vivi nell'oscurità e all'ombra della morte, dal momento che non
ywóoreror, óg oúrog doepóg zcri d,pgóvoryl.ol.eîE.zùv écutòv oùz oiolúv1;
'HpreIEyaq ti curi della tua selvezza,come puoi indagare sulla salvezza di chi la pos-
Xor{ga È1opev,oÚfroE to o<rrulglovnegì,flpdg èorì.vòr,ono,wóg.d,nò
r5 siede? Da questo si riconosce la tua stoltezza e I'accecamento del tuo
ooú òè g,oxgàv néqeuy€v f ooqgíc. oùòe 1àg òúvaro,r.góE @eoú zcrolzeîv
cuore, dal fatto che parli in modo così empio e stolto. E non ti vergogni
èv oxoríq, oúòè eiòo},otrórgor,òúvowau petc tóv ì,otgeuóvtorv te Xqr,ot(l
di te stesso?Noi, infatti, abbiamo un Salvatore, la cui azione salvifica nei
l,oyr,o0{vou. Aror,}"qrr,ovòg eínev' <Tíg oe è1ógr.oevdno rfrg ,&yónqgróv Oeóv,
nostri confronti dura in eterno, mentre da te la salvezzaè fuggita lon-
ré%vov;>.Ietrqvr.o,vòE dnexqíO4' <M4 l.eye Oeóv,&),ì.à òcrr.póvov.òaí1.roveE yúq
tano: la luce di Dio, infatti, non può risiedere nelle tenebre, né gli idola-
eior.voi 0eoi óp,óv, dnol,éoor pèv òuvó;revor.,l.urgóoaoOar,òe pl io1úoweg.Kal
'tlvo tri possono essereannoveruti fra coloro che adorano cristo>. Diocleziano
yàg pó0îS, ópotóg oor.d,nol,ol.òEipîv, xcrl roîE yl,unrotE ì,crrqeúov.xcri èv
disse: <Chi ti ha allontanato dall'amore per gli dèi, figlio?>. Geminiano
rQ nqooeyliler,v pe rfr &ntol,eig,ècprorioO4v òlo róv ngooeulóv rflg nveuplo,rr.nflg
rispose: <Non dall'amore di dèi, ma di demoni; demoni, infatti, sono i
pou pqtqóg, fiv por,é Kúqr.og'Iqooúg Xglotòg èòogrlooto, fiouvog oúq fiv fi
vostri dèi: sono in grado di condurre alla rovina, ma non possono pro-
eú1t1,6nog pI póvî dno t{g [o{E raúqE rrQoErov ènougóvr,ov@eòvnogeuOfi,
curare la salvezza.Infatti, perché tu lo sappia, io ero simile a te ed ero
d],,},'íva 14oì,xdQfiòv ènlr1òercv nol"ùv negr,nor,qoapévq, xol cÍl.l.r1vrpul{v re
perduto, venerando delle statue; ma quando ero ormai vicino alla fine, fui
25 @e(rto,ig legolv aúr{g nqoocyúyn,òriflg èyò ènéyv<ov tòv Kúqr,óvpou'Iqooùv
illuminato grazie il7e preghiere della mia madre spirituale, che il Signore
Xgrorov eívol @eòvfóvtc xal òl.r1Or.vóv>.
Gesù cristo mi ha concesso in dono, la cui preghiera era questa,di non
partire da questa terra per il Dio dei cieli da sola, ma, dopd avere rac-
r.4. Tirúro, d,noúocgAr,onl.qtr.crvòg
ÈBqu[evóg ].eov, xai èxé].euoevoùtoùg
colto un abbondante e idoneo frutto, portare con le sue rnani anche
eig oxotetvòv òeopotrjgr,ov èplpl,q0{vcu,,zc,i trlera raúra tiqlcto ncrwoíar.E
un'altra anjma al Signore Dio. Grazie a lei ho riconosciuto che il Signore
xononomîv Booúvor,g.Tóre é &yr,ogle;.r,qvr,avòg ngòE rlv óyíav r\ouzío,v Èqq.
mio Gesù Cristo è Dio vivo e vero)).
<'Q úyr,otórq púrlS, llrl ntoqOfrgèv roózcrrgroig po,oúvor,g,
íva yvóolv oi roig
òoí1,r,oor.v
),orgeúovreg,6tr. xarù tòv òoú)lov toú @eoú oóòèv io1úer,Bóocrvog
oúróv>. Tcúro dzoúoooo { &yío z\ounio qr}1ogíotqoevre Kuqíe }"é1ouoa. FrNE or DrocrrzrnNo

14. Diocleziano, ascoltato questo discorso,si mise a ruggire come un


leone e ordinò che essifossero gettati in un carcere oscuro, e dopo di ciò
cominciò a torturarli con svariati tormenti. Allora il santo Geminiano
r4.7 L<'..
z, 14
disse a santa Lucia: <Santissima madre, non temere queste torture, affìn-
ché sappiano coloro che venerano i demoni che la loro tortura non ha
t3. t.t itttrtòv:0otrtóv t otl. t 3 , 1 4 o t u t l l p t o v :r r 1 ( t r t r x l , ) s r t p r l l i n e a r t r c o r l . | ì. tj (r(rìîrl- alcun potere contro chi è servo di Dio>. udite queste parole, santa Lucia
g h t : r r ( ' r r r l ) p rr ' o r l . t . 1 . t l l t 1 2y r t q r , l r r r vy: r \ q r h r l , vt o t l t _ 1 . . r tn g r x r e l y i , l r r v n
: 1 r o r , . yc o d .
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<<11ó11tt:v inl,ittrttG(4tt1t,xtì tlnì yilq t'ìqryrry,t'tvtir0gtítnnq rr'tt\rmút, iir,r,nri,q r i u g r r r z i i ri l S i g r r o r ct l i t . ' r r t k r :< < ( ) l o r irtt i l l ' , i l 1 ol t i d t l i t l ) i o t l t t t t ' i n t . ' r r r t ,
È),a1íoror,gòí,òrrxnv yv(ixrrvùy<r(l'ilc i'rl, oi,vop,r,(riluivor,
rrrrll$rxrirí,rrq, rirpqrovtiq
tii,vut , r y l i u o m i n i l t l u t t u o l r n ^ - ,(rl i l ) i o ) , p c r t ' l r i ' . r g l i u l t i r r r i c : < l r t c * l cl r t r ' o n o -
vúv qqovoúor,v.Núv oúv oir yt:vrrtr[ìrrrl0drE'{p,óv, xcì, xrrtrinrllrlrovriyyri}"ovrltîv, sccuz:t clol lruon (:()nsigli(),pcrché coklro chc erauo ritcrruri st()lti ()r:t
é @eoEroú oúQovoúnoi,rflg yffE,èvòr.rvtrpr,oúvtc sono saggi.Vicni, cluncluc,ora iu lìostro aiuto e invia ulr tu() ;ìngclo î
IO fpdE>. Kol i5tt:Ènl.{quxrt:vt4v
ngooeulrlv, iòoù cí^1ye).og Kugílcu ègóvq Èv péo<pa,útóv, èrwr,0ei.g trtecp<ivoug èrrl fortificarci, o Dio clel cielo e della terra)).E quando la preghicra fu rrlti-
crrlróv rol l,éyov' <"Hòq mata, ecco che un angelo del Signore apparve in mezzo a loro e pose sui
tàg rcecpol.àE ftopoopévor €íolv ópîv oÍ, núl.or, toú
oógovoù, ívcr eioé),0r1reeiE tòv nogaòeroov, óg é Kúgr,og ènqyyeí}.<rtoúpiv>. loro capi delle corone dicendo: <Sono già pronte per voi le portc del
Tóre Ar,oxl,qtr,ovogé Boor,Ieùgreruqopévog únò roú òlaBól.ou, ènoqeú0q &nò cielo, in modo che entriate in paradiso, come il Signore vi ha annun-
r5 r{E nó}"eorg'PópnSèri ròv flówov la}"otiog.'E},0òv òè ènl rov norapòv tòv ciato>.Allora I'imperatore Diocleziano, accecatodal diavolo, lasciò la città
)'eyópevov@úpgr,v,xol eioel.Oòvèv oùrQ, rfr xqíoer roú @eoú év tQ pÉorptoú di Roma in direzione del Mare di Galazia, ma giunto presso il fiur-ne
norag,oú &nól.ero perù nówov róv &no),ou0oúvr<rrv crr.itQ.'Hocrvòè nóvreE ol. chiamato Tevere ed entrato in esso, per giudizio di Dio morì dentro il
oùv crúrQ Bu0r.o0évreE tqr.czóoror,oeqúzovto é[, 60ev qúlloev é góBog èv fiume insieme a tutto il suo seguito. Coloro che annegarono con lui
1íl"r.or.
rfl 'Póp1 xaì, núvreE o[,'Potrraior èoéBovto tqv &yíov Aour<,íovoùv t@ éyíq erano in tutto milletrecentoquarantasei. Questo awenimento fece cre-
IeprqvravQ. scere la paura a Roma e tutti i Romani veneravano santa Lucia insieme
al santo Geminiano.
15. Mqvi òè rQ tqítrp petà rlv ònó)'er,avAroz),r1tr.crvoi,
óvqg t{E ànro}.eíaE
òvópcrr,flugqonóyaw, è)'.0òv&nò llcrpcputrícrE eig'Pópqv, èzéIeuoevècrurQÉvrQ PrRropocoNE pRosEGUELA pERSECUZToNE.
SUA scoNFITTA
peorpt{g &yogdEfuor4-r,co0{vo,r, 0qóvov' xci xoOíoogèni toú BrlpotoE,èxé},euoev
tòv xrlguxa, x1qú[,ar.À,é1ovtc' <flóvreg oi ],ool nol nówa tà é0vr1,è],0óweg 15. Tie mesi dopo la fine di Diocleziano, un uomo di perdizione, di
ngooxuv{oore roùE oúronqórogoE 0eoùg toùg oólovtcg tòv zóopov, òr,'óv é nome Pirropogone, giunto dalla Panfilia a Roma, ordinò che gli si pre-
xóopog &v0ei>.Tóre { &,yíaAourícr oùv rQ u.prortórrgaút{g uiQ lepqvr,av(r,òv parasseun trono al centro delTapiazza e sedutosi sulla tribuna ordinò che
&nò roú pcrndoporog ,&vcròéfaro,ènr.Oupoúooènì, ro Bqcpeiov è).Oeîvro0 l'araldo diffondesse il seguente annuncio: <Uomini tutti e genti tutte,
pogtuqíou, roúta, &,xoúooocr,Èòqopevoùv aórQ òr.o r{E ni"ateícrgtflE nó},e<oE venite ad adorare gli dèi onnipotenti che salvano il mondo, grazie ai
éog roú rónou roú lelopévou A.crtegóvqg,ori poxqàv ówog ,ù,nòtoú tónou èv fi quali il mondo prospera). Allora santa Lucia con il venerabile figlio suo
xoténerwo rù óyr,o),,eírpavo tóv pcrgtúgov'Ioówou zol lloúì,ou,óvtr,volv { &yía Geminiano, che lei aveva accolto da quando era stato battezzato, deside-
'EI0óvreE rosa di ottenere il premio del martirio, avendo ascoltato I'annuncio, attra-
z\oozí.o dlv òròofiv ei1ev. òè eiE tòv ngoer.qrlpÉvovtónov, iigficrwo
ruegÉq1eoOo,r.òla tflg nl"cneíogrflg nóÀetoEBoóweE xol l.éyoweE' <Tà eíòú.a versò di corsa la piazza della città fino al luogo chiamato Laterano, che
útu é?vdtv àqyúqrcv xaì ypuoíov, éqya yeq6u àu9pónon' orópa iyouotu xaì non dista molto dal luogo in cui erano custodite le spogliè dei martiri
'éyouotv Giovanni e Paolo, dai quali Lucia era stata arnmaestrata. Giunti nel sud-
oú ).alrioouout, òE1ú'poùE xaì oùx ótpowa; ?ora éyouotu xaì oòx
IJ àxoúoot,tat^ "Opotot aitrÚv yévoutat oí notoúvtq aúrà xaì nóvrtg oí nenoúó- detto luogo, cominciarono ad andare intorno alla piazza della città gri-
rcg éafaúroí.g>.Taúro òxoúocrEó fluqgonó1ov, èxél.euoevar3roùgxotà tóv dando e dicendo: <Cli ídoli dellegenti sono argentoe oro,operadelle marti dcl-
où1évov túnreoOor.,l,é1ov o,úroiE' <Ar,qtí B)'oopqpelte toùg 0eoùg toÙg ncrv- I'uomo.Hanno la boccae non parlano,hannogli occhima non uedonqhanno le
'O orecchie ma non sentono.Diuentino comeloro coloroche li fabbricanoe tutti quúli
tonqo,roqog, roùg [o{v úpiv logqyoúvroE;). óyroE lepqvr,ovòg &rexqiOr1'
che credonoin essi>>. Pirropogone, sentito questo discorso, comandò chc
fossero bastonati sulle spalle, dicendo loro: <Perché bestemmiate gli cleìi
onnipotenti, che vi concedono la vita?>.Il santo Gerniniano rispose: <Tu
15.rz-16 Ps. rr3, rz-t4, 16 (ubi pro crritdrv
yévtovtorlegitur <rrlroîE
yóvtxvto)

t4.7 eù{ionlc:sit: cod., cf. Nrts'tt,t*At,arun,Not,ltlt'li'r|ililúttun, ()rutr ù lrtfittc,r1-rp.


t:rit. rrd l,c..r. r4 r.J.ló(rilroTcex trùttlcipse lilrr:rrirrstorr.
tl M A I ( l () t U
t A l t . t , l , s tl () )t ì tl i s t U ( 1 ^ t i ( ; t l M t N t A N l((l ), l t ( ; 2 2 4 t )
| 3.5

hai detto che i tuoi dèi sono onnipotenti. Rendano anche


te, allora,
uguale ad essi, affinché anche tu diventi di pietra insieme a
loro e la
gloria del Signore nostro Gesù cristo risplenJa per avere
condannaro re
e i tuoi dèi a rimanere nelle renebre,perché il Dio dei cristiani
fluqgonóy<ov Èrél"euoevéoure óruozóro rflE órpiòog roú cpógouérolpooOfivor, è porenre
e non esiste altro dio all'infuori di Lui>. Allora pirropogone
Ogóvov'noù xc0íoag èni roù òr,crpol.r,zo0 ordinò che
0góvou Èv te prlpcrr,,toug &yúougroú gli si preparasseun trono sotto la volta der Foro ., dopolrr.rsi
25 @eoúnqooérafievngoool0fivcu oírr.veE seduto su
naqoor<iweg èvónrov aùroú perù gtrlvÍS quel diabolico trono sulla tribuna, ordinò che fossero condotti
qqr.zr{g elnqv' <"eJuiè roú òr,oBór.ou,zorà rívoE r.,úto. v,c\adoxeu<i[er.g;>. i santi di
Kal Dio' Essi, fermatisi davanti a lui, dissero con voce terribile: <o
figlio del
diavolo, contro chi prepari tali cose?>.
euando ebbero pronunciate
queste parole, si verificò un improwiso terremoto: parte
della città fu
scossa,crollò la volta del Foro, sorto il quale era stato allestito
3o il tribunale
del diavolo, e colpì Pirropogone e quaranta carnefici. I
santi di Dio.
invece, rimasero incolumi.
16. Eyévero òè pera èvr,aoròvÉva èl"OeivngòE cúroòg réooo,qagdyyeiroug,
è[ óv, òúo trrèvrflg ó1íoEz\ouzí'g, òúo òè toù óyíou letrrr;vr,ovoùènr,].cBópevor,,
peréorr;oov oúroùE èv )lzel.ig eig óqog xol.oúpevov Tougopr,évr,ov. MrnRcoroso TRASFERTMENIo
tN Srcttn
Anore0év_
teg òè èneî úrco róv &yyél.orvo[, óyr,or roú @eoù, rrlv éòov 16.
flyvóouv òrifrg Dopo un anno giunsero da loro quattro angeli, dei quali
due
aoqeuOóolv' dv òè ro òqog roú Taugopeviou rqa,1ù xoi oi l,í0or,arlroú sollevarono santa Lucia, due il santo Geminiano, . ri tr"rporàrono
nóvu
óleiE. Tòóweg oóv oi óyror,toù @eoú,é4crfio,v ,rQoEKúqr,ovi,éyoweg.<Kúqr.e in
é Sicilia sul monte chiamato Taormina. Depositati lì dagli
@eogé novrorqúrorg, où yevoú Qúoqg {póv, xcì, po{0qoov f1pívòr,* tò óvop<í i santi di
Dio non conoscevano la strada per la quale incamminarsi; "rrg.li,
oou, Ívc 1t'\ eínaotu tà i0ur1' Iroú èorìv ó @eòganirdtu>>. infatti il
Kar iòoò nol,l,óv monte di Taormina era aspro e le sue rocce molto ^gtrzze.Veduto
Oecrrgoúvrorv, ciò,
ciylel,oEKugíou zsrel,0òv èx roú oúq'voú, éòriyer,oúroùE ),,éyov. dunque, i santi di Dio gridarono rivolti ar Signore: uSìgnore
IO <{H óòòg tdtv òmaíart eò1eîó èwtu, f1 Dio onni-
eíBog aúróv &oípq èotív>.'ore òe potente, salvaci e aiutaci nel tuo nome, affinché non dicino
le genti: Dou,è
il Dio loro?>.Ed ecco che, sotto lo sguardo di molte p..rorr"],r'
angelo
del Signore sceso dai cielo li guidava dicendo: <Ia via dei giusti
è diriia, íl
loro cammino è agevole>.Dopo che furono portati giù dar,
monte dala
poteruza angelica, giunsero nel distretto chiamato Alisino e furono
TJ accolti
con grande onore da un uomo di nome Eucarpione. La fiflia
di costui
era tormentata da uno spirito impuro da diciotto anni. Nel
momcnto in
cui i santi di Dio Lucia e Gerniniano entrarono in casa sua,
il diav.l<>
andava gridando e diceva: <o incendio eterno, perché mi perscguiti?>.
17. Tn òè è[r1g {peqg &ndgovreg dnò A}.lor.vóv,
d}.0ov énl ròv norcr_ Subito santa Lucia cacciò all'isranre lo spirito implro e la fi$ìa
di Er.rcar-
pov tòv )te1ópevov Vúpqtov, ivòor,E ic,wouo,gíor.E.x,o,l r|ógov
ròv norapòv pione fu guarita.
n?r"qpp,ugoúvro
ncl perà nol,l,oú iilou Qéovrc eiE rlv 0dl,aooav, r,o,i orlx

AlRlvo a MnruoorR.Arrnr ESoRCrsMr


t 6 . 8 P s .r r 3 , r o ló.ro cf. Is.26,7
17. Il giorno successivo,
partiti dal (disrrerto)di Alisa,giunseroprcsso
il fiume chiamato Simeto alle idi di gennaio e trovarono il fiur'c
I S. I 9 finvîQor{Qrltoqdgrrlln,v:ncvtgoxqtttogcg cftllv corl. tó,ro rfr(JeJrl
ètnrv:uri0r,lrr
in
i,rnrv piena e che scorrevaverso il mare con gran frastuono:non eran.
<:rttl. irol,;t; irnl,v: lttrl,prlórnrv t:ocl. in
l , ^ t , / , S , S l rl ) l i l S S l , ( l ( l l A l i ( l l r M l N l A N ( ) ( l ' l t ( ; ' l ' Ì ' l ) | 17
MAI{l() l{li
r3Ó

xo,ì,èxÉxgo[ov nqòE Kúqmv i'élovteE' <"O Quoóg'evogév grado di attraversarlo e rivolti al Siglore gridarono: <Tu che hai salvattr
flòúvovto negoOflvo,r,
q1 QóBòrgt{v xirqgovopicrvoou, fiv òeòolxcrgM<oÙoeit(l 0eqónovtí oou, ívcr òlò l" t,r" discendenza con la verga che hai dato a Mosè, affinché con la
tflE òuvtipeo5 oùrflE òucxórp1tlv'Equopùv @<íi'crsoctv, xoi èIeuoegóo11 toùE potenza di essaaprisse il Mar Rosso e liberasse i figli di Israele dalla lorcr
ui.oùg Togo{}. èx 1{E Aiyúntou èlt 1eqòg òouiueí'ag, xcrì {pdg QÚoor'toùE condizione di schiavi in terra d'Egitto, salva anche noi, tuoi servi, e gui-
òoúi.oug oou nal éò{^ytloov ftp,dg eig tónov eùógeolóv ool, íva ènln}'q0fr daci in un luogo a te gradito, in modo che ii tuo nome santo venga
tò óvopó oou rò ó1r,ov èrt'oritóv>. Kal rcrgalgflpa tò Úòog tò oqoògóg invocato in esso>.E subito l'acqua, che con violenza si riversava in mare,
Dio passarono camminando sulle acque
IO zo,reqlópevov eíg d1v Oúl,oooqv éncruocrto qS égpig
qùroÚ, xol òlfl)'Oov ^.o-. il suo impeto e i santi di
placò
èni róv úòorov óE ènl nétqag xal nogalé- ,. queste fossero pietra e arrivarono nel luogo chiamato Mendola.
o.r,&yr.oltoú @eoù nequncrroúvreE
vowo eiE tónov x,al.oÚpevovM4vòÚl.clE.
'Hv òè é tónog róv Mqvòul'óv Il sito di Mendola era pieno di spiriti impuri e i demoni gridavano da
neni,rlgcopévognveupúrrov &zo0ógrorv, zoi Èxga(ov rà òo,lpóvr,o&nò rÓv quelle montagne, dicendo: <È giunta la nostra fine. Allontaniamoci dalla
òpéov Èxeívtov l.éyowo' <Tò réÀog fpóv Èp0aoev' Avalolqrioopev dnò vista dei santi mandati qui da Dio>. Udite queste parole i santi di Dio, in
r5 nqooónou tóv ó"1íov róv èvraÚocrúnò @eoÚùnootal"éwov>' TqÚfo dftoú- totale concordia e con un solo spirito, pregarono Dio di rivelare loro se
toú @eoú, pig épovoig xoì, èvi nveÚpo'tt',ngooqúfovto tQ
oovrsg oi d^yr.or, quel luogo gli era gradito. E si udì una voce dal cielo che diceva: <Qui
@eQqoveqóoor, o,útoiEei er3ógeoróvèotr,vorlroÚ é tónoE èxe1voE'Koì'
povrl ,ì ,rorr" la vostra dimora. Fissatela qui per sempre). Così rassicurati da
drò roú oùpovoú {xoúo04 },.é1ouoc. <'EwoÚoci èorr.v f| xotoixtlolg ópóv. Dio, rimasero proprio in quel luogo e cominciarono ad operare prodigi'
'Ewoú04 xataoxqvóocne eiEtoùE aióvclg. Kal Bepar'ooévregónò roÚ @eoÚ' secondo il loro costume: guarivano malati, ridavano la vista ai ciechi,
èotrloov èv oútQ rQ tónrg, noi iiqfcrvto èqyú[eoOclr0qupóor.crnqtà tò eior0og facevano cessareogni malattia con la loro preghiera'
a,úroig' &o0eveigióvro, rup)roòg Ègórr.[ov, ndoav vóoov òr'à tflE ngooeulflg
oùróv &neòí,onov. Alruvo E MoRTE lt APornaslo

rg. Avendo sentito parlare di questi awenimenti, Apofrasio si mise


18. Tcrúrq, &ltoúocE Anoqgóor,og ènoqeÚOr1dnò Kotóvr1g ek Mlvòú-
in camrnino da Catania in direzione di Mendola' per sapere in virtù di
),ag, lvcr trr,ó01noíg ré1v1 eiqyó[owo tà Oaupóor'o toÚ @eoÚ o[ óyr'or"
énoicr frv f &vaotgogl oótóv' Tóte núvteE quale arte i santi di Dio operavano i loro miracoli' Una volta giunto,
floqcrlevópevoE oóv òr,eqeÚvqoev
.hi.r. quale fosse la loro condotta di vita. Allora tutti coloro che erano
oi ocooévtegòr.'sútóv èBóqoav ptovfi píg l.éloweg' <Tfl tóv doéov àoeBeíq
"oneq dzoÚoog stati salvati dai santi all'unisono gridarono: <Non è lecito agli atei enrpi
oòx éleotrv tlv róv &yiov eùoéBerovèferúler,v ii ègeuvdv>.
esaminare o fare domande sulla pietà dei santi>. Udita questa risposta,
Anoqgóor,og èxéireuoevtoiE iòíor,gúnqgétcrr'5,ónog rlv folv oùtóv or'òr1q<g
Apofrasio ordinò ai suoi servitori di metterli a morte. Quando furono
re),eróqooLv."Ote òè dnetp{0r1ocv tòg xeqo'i'óE, è[oiqqg èqóq &yye]'oE
nen)'1gopévqv &'golptút<ov'
"Hoctv decapitati, all,improwiso apparve un angelo del Signore e versò sui loro
Kugíou, èn1écovènl tà oóparo oútóv cpr,ól,qv
.orpi il contenuto di una fiala colma di aromi. Coloro che subirono il
òè cívòqegzol "luvo,ixegoi pogtugriooweg tòv dgr'Opòvépòoptlxovta èwéc'
'H òè &1úo toÚ @eoÚ maitirio, tra uomini e donne, erano in tutto settantanove; il loro nrarti-
IO ènwel.eircrr,òè f d01,1oa C[ùróv 1vòor,Eoenteg'Bgiou'
rio è commemorato alle idi di settembre. La santa di Dio Lucia ringra-
z\oux,ícrqrilagíoqoev rQ Kuqup flpóv'IqooÚ XgumQ"Enoveglopévou òè toÚ
éqqtrpevéoutòv ziò il Signore nostro Gesù Cristo. Mentre Apofrasio tornave indictro, il
Anoqgcroiou, é ihnoE qùtoú dfiò toÚ òupól,ou ouvcrgncrooeí6,
,rro .".r"11o,rapito dal diavolo, andò a schiantarsi contro una ruPe e fìno

:r7.4-7 |QuodpevoE... òoutreiag:cf. Ex. 14, rJ-3I , 17'ro-rl òl(?tOov"' nétqaE:cf' Mt'
r4,2s r7.rg ...
xolts,ol1'\vóoate alóvcg: cf. z Chron' ó, z

À},rnr0tq<iroer,
negoo{vcr,r:od. t7,6 ònxórp1: ónnórpelcod, . à}*au(kgdrc4:
r7.4 ,feQdoîvor,:
.óa. ì7,iff t*uòet àorr,v: èwa08aamlv cod. r8,ó (lr)t(Dv:
oùtd c6d. tll.ll qrr,rilrrlv:
Er,cl{v *rtl.
tlH IA ''l',"/r,lrl l":, llJ( lA I r.t t\lilllAllo(lillr. ,'llJ

xorù fiÍire(rq zrrl. rvùòùrir rrtÌr1rcrrùr<rtrÈrprlvrlfrrrrqrflq (n'lFrìeovf1p,r!prrq.


Krrì a c l o g g i r r o r r ò ' s t î t ( ) r i t r ( ) v : r t on c [ ) l ) r r r ci l s u o c : o r p o .l , u f ì r r r r ;trl i t ; r r c s t r r
è[r1],0evri qúfrn cútoú ciE6]"qv t4v Xlxe].f,<rv. avvcnilncnto si cliffuscin tuttr la Sicilia.

19. fvoo0évtoE òè roúrou t(r Meycroiq te ncrtgì, flaolaoíou roú


Monrn r)r LucrA. Mnrrnro Dr GEMTNTAN()
únctuxoú, oútoE nl.qoOelgdo1Érou ògy{g nogeléveto d,aò Xuqcrxouoí<rrv eig
Mqvòú},'oE''E1,0òvòè iig[oro pc,oóvougncrgoox,eucílervrorà róv óyítov roú 19. Venuto a conoscenza di questi awenimenti Megasio, padrc dcl
@eoú òoúi,'tov.'Iòoúoa òè f óyía Aounía rò pgúcrypo róv consolare Pascasio,in preda ad un'ira irrefrenabile, si recò da Siracusa a
Baoóvov xai,
rtoqOeloo, èquyev oùv te ó1írp repr4vuave xol oúx eî1ov roú écuroùE Mendola. Giuntovi, iniziò a preparare le torture per i santi servi di l)io.
&nozgúriroouv' zqi d,vsorévc[ev f óyíc Aouzío ngòE Kúqr,ov, xoi iòoù Ma Lucia, essendosi accorta del fervore con cui venivano allcstiti
oíqvr,òío,Erò péoov roú ógouEòr,eo1ío04nal dnéxgurfev roùg dyíoug roú @eoú gli strumenti di tortura ed essendosi spaventata, fuggt insieme al santo
ènl rgeîEftpÉSoEzcri vúnrog ra€G.Tfl òè rerógq1 {péqg èyeverozoúocovpéyog, Geminiano, ma i due non sapevano dove nascondersi. Lucia rivolse,
zcl ò*pr]ococ f ùyío Aounía qú[ato, xol èz roo ;réoouroú òr,agqoyévroEóqoug allora, i suoi lamenti al Signore ed ecco che alf improwiso la montagna
n4y1 úòcrog ngo{},Oev60ev oi dyr,or,énr.ov.frv òè é rónoE a,ùpr1gògzol úòog si aprì nel mezzo e nascosei santi di Dio per tre giorni e tre notti. Al
èv aúrQ où1 qógíorcro. Mercr òè to n.eiv c,ùroúE,nqooqúfoto quarto giorno ci fu un grande caldo e Lucia, oppressadalla sete, si mise
{ &{c z\ouxic
Mlouoc' <'O èv dq1fr rov oùqavòv zcl qv yqv re Q{patí oou ouotqoópevog,é apregare; e dal centro della montagna che si era aperta, scaturì una fonte
&nò toú nql,oú r{E y{E rov d,vOgonov nirúocE nol nveúpo lo{E èpguorlocE d'acqua, da cui i santi bewero: infatti il luogo era arido e non si trovava
otit(r, oè izeteúco,Kúgr,e,ngóoòe[ar. rrlv q,u1úv pou dnò riS EoliS raúrr1E acqua in esso.Dopo che ebbero bevuto, santa Lucia pregò con queste
IJ xtvòuveúouoov'xol éòriyqoóv preènl ròv ir.r,pévar{g citovíoo Eoliso. Kai perà tò parole: <O tu che in principio hai creato il cielo e la terra con la tua
nl,qgóoor,d;v erilr;v eig òó[ov roù Kugíou fpóv ,Iqooú Xproroú, dnéòoxev ro parola, tu che hai plasmato I'uomo col fango della terra e hai soffiato in
nveúpo.'Iòòv òè é dyr,ogrepr;vr,a,vòg,peré0qxevcrúqv dnò toú rónou èxeivou lui lo spirito vitale, ti prego, Signore, accogli da questa vita la mia anima
&sl oúr, {òúvato criqv rapqv ncgcòoúvcr.. 'Epú},,cr[evoóv rò d,yr,oveùr{E che è in pericolo e guidami verso il porto della vita eterna>.E dopo aver
l.eírpavovÉtoEr{g rgíqE fipéqcrE.Tfr òè rerúqr1 {pégg óveg1ópevoEdnò roú concluso la preghiera in gloria del Signore nostro Gesù Cristo, spirò. Il
o1úoploroE ro0 ógouE,é óyr.oglepqvuo,vòEèv oùre te orol"lirgto0 o1Í.opo,roE santo Geminiano, allora, avendo visto I'accaduto, la portò via da quel
únò
è10qoúaogcxc0qpévouaúró0r,líqel dry zepal.{v d,norpq0eúE, èvOóòe(où1v luogo, ma non poteva seppellirla. Custodì, dunque, la santa reliquia del
fiv
èrel,eirrroev,xql dvtoOev zórro 60ev d,véBa,r,vev, corpo di Lucia per tre giorni, ma al quarto giorno, mentre risaliva dalla
xcrléneoev rò &yr.ov oúroú
ireír1ravov. fenditura del monte, il santo Geminiano fu decapitato proprio all'in-
gresso dell'antro da un sicario che era appostato giusto in quel punto c
20. AvolcogrloovroE òè roú rgóoawog crúróv, ncgeglopévq yuv{ tr,E così concluse la sua vita terrena. La santa reliquia del suo corpo cadde
òvópcrrr, Mrí[ryc lgr,orr,ov{ },i*v, flmg úr{q1ev dnò èp*ogíou i,eyopévou dall'alto in basso,da dove era salito.
rlrÎv0r,óòog, xci òop{E eúcoòicrg óopqcvOeîoo,Ìigfaro Égeuvdvnógev cútq f
òop{ dvoòiòotcu {r4 yvóoc,oc xcrl xoreirOotoc eiErò 1óopc roú 6gouE,qúpev RrrRovarvuNTo E sEpoLTURADEr coRpr. FoxoazroNs Dr UNA cFrnsA
èxeí ra dyr,c ?'eírpcvc.xcrl óvoífiaoq rò oxeúog èv ó tà [4,]órucaút{g, xcrl
ètBcl,oúoc { cùr{ xugíc M<i[r4-lancivro ròv itrrcru.opòvócut{E ròv noi,,urelfl, zo. Dopo che I'omicida si fu allontanato, giunse una donna di nornr,
èverapúooevra &yua oùróv l,eír1rcva.Kol iòoù cíyyel,ou,zcreirOóvreg èz roú Massima, fervente cristiana, originaria dell'emporio chiamato Plinthias, cr
oúgovoú È1owegoregcivougróv wgoeqqpévcov&1ftov po,grúgov Aouxíog ltal raggiunta da un soave profumo, iniziò a cercare da dove esso provcntssc.
Avendo notato I'apertura del monte e avendola raggiunta, trovò lì lc:
sacre spoglie. Questa signora Massima aprì, allora, la borsa che contencva
le sue vesti e, dopo aver tirato fuori ogni suo mantello più prezioso, sep-
tg'r rQ.Msltroklr:ro0 (supra lineam) Mr.yaol,orr cod. t9,2 drrydnrxr:
rlr.rlrlttxrr:od. pellì le sacre spopfie dei santi. Ed ecco degli angeli che scendono dal
tg. to a{r1pr1eòq:
d1plqr\gcod. zo. r yrvrt 14: yrvll r( corl. cielo con le corone dei suddetti martiri Lucia e Geminiano, per cui le
r4rr M A t \ l (| t { H l i ( i l i M l N l A N ( )( l J r r ( 2ì 2 41 )
t , ^ , ? 1 , \ , $ lr)(l)i l s s ,l . L J ( : l A t4l

lbpqvnvo0,6€avrql, tò dyla crtrttDvl',el,rfavc


Èqovegó0qocvtc,[ peteréOqocrv sacrereliquie furono scoPertee firrono trasportatenel luogo più alto, in
èv tQ Avotégq tónqr èv r$ xal ó oertòg voòg oútóv Èrt{,o0q,'Ex to0 {lòotoE cui fu anche edificata la venerabile chiesaad essidedicata.Se qualcuno
oúnegó KrlprogÈòtugtlocro órAtÒv ngooeul0vtflg &yúcgAouxúaE, Èóvrr,Enf,11, beve I'acqua donata dal Signore in gtazia delle preghiere di santaLucia,
r1g'olaoó{notedo0eveúag Èodv0voliuorlpevog, rlyu{Erq0f,oratau'Enurei.e1tq,u
òè qualunque sia la malattia che I'opprime, viene risanato. Il giorno del
t tpóCa tflE dr0l,tloeoE
róv &yfov pogttlgurvAour[cE ral fbpqvr,crvo6 pqvl martirio dei santi martiri Lucia e Geminiano è celebratoil 16 settembre,
oe*teppgtq 0l xcl òenút1, Èv òvópotr zal ntorer ro0 Kugf,our]pd:v'Iqooú nel nome e nella fede del Signore nostro Gesù Cristo, al quale la gloria
r5 Xgro"ro0,
r[ { òóla elEroùEc,L[vagt6v olóvov, ú,prjv, nei secolidei secoli.arnen.

l0,It ldv 116lèúvtl4 eod, nl41:


rut eod,
I | / \ , l l , s \ l r I l ) l i l 5 5 | l l ( l A | ( ; l l \ l l t . l l A l ' . 1( (l ,l l l ( ; , l f l l )
l,l.t

-- I'ittrrtltgirtcdcl <trottodi l)io plcp:rrirt())nnvr:l


l rr.7l ròv 0pr'rvrw fltorp,rrrrp,r'rvov:
lulll rlpprcscrrtîzioncsinrbolicir,fir:cpt:rrtcsirr dalla prirrra ctà rrrcrrlicvrrlc
in rrros;rir'r,
N ( ) ' , t ' |t )i t ( ] ( ) M M t i N ' t , ( ) eflieschi,minieturc c sarcofagi,nota con il nome di hetoimasia: un trono sorrìì()rtut()
da una croce coruc prefìgurazionedel giorno del Giudizio. C[. Dictionnaired'urt:hh-
ktgiechrétienne et de liÍurgie,V,P'tris tgzz, coll. 67t -67 3; ODB, Il, p. 926.
l l ' t l l A t , , t n l \ r l r t , t v o i l t t 1 t t r t Q l , r 1l '1i t,tqt c; r - p r i l r z i t l r r c i r r t l r c s t o p r i r r r < l p c r i o < I o m i ò tú ó Xqr,otóE:ho mantenuto qui rí sulla base del confronto con la
èo"rr,v
. [rr.16]
s t î t i t s t t g g c r i t ; t s i r r r l l l c o l r i s t u . c l r c p 1 1 r r c1 1 : t
l)itgsil ftrrtc, cotr Iir pritrra lettcra ilella versione latina secondo la lezione del Par. lat. r322o (cod. A), che, come più volte
lirrcrrsrrcccssivu irr r,fr/Írri.r,d.p. rr4ir,41r<u< (vai ,qr.Bt/.t,f. 5(rq col. i, tin. zz;, sia dalla ricordato, è il testimone maggiormente vicino a BHG zz4r: <quid est Christus))
vcrsiorrc lirtirrl (Morvrurrllrus,sarrraariunrcit., p. ro9, linn.
33-.37:<lmperanie Diocly- (Mournrrrus, Sanctuariumcit., p.677,II col., lin. 9); nel testo (ibid., p. rrz, lin. 16) si
tlîno... slcvu porsccr.rtio lclvcrrit,ita ut non civitls... rcmaneret,ubi non idolum legge, invece, <quis sit Christus>. Si può immaginare che I'ancora pagano Geminiano,
lovis crigeretrrr cdicto proposito, ut qui inventus essetnominare christum diversis non sapendo nulla della natura del Cristo, usi nella sua prima domanda il neutro.
poenis interficeretur. Erat ergo beatissimamarryr Lucia...>). Solo dòpo h prima risposta di Lucia, passaal maschile. Mà è sempre possibile, natu-
[l.r-zl ar,on].qtr<rvoú - pcod.eíaE oùróv: su[a incongruenza dei dati cronologici ralmente, che si sia in presenza di un banale errore di copia.
presenti nel passo cf. supra,pp. 79-80. Lindicazione delgli anni di consolato non
è ftz.+-Sl rò òeoportiiprovtoi Kcnetolríor-r:sul carcere capitolino e I'interesse della
nelle passionì_antiche,sia greche che latine: óf. p Fn^*cH, or,cavaurnr, testimonianza del nostro testo cf. supra,p. gg rr. ro7.
llfrjquente
n.upl2,^i1Note,agiografche,Vll, Roma r9z8 (Studi e testi,49), pp.r_54: 3;ro., Della
.5, [rz.r4] Èv nveipc xal rpul{ pio: si noti qui il chiasmo.
PassioSS. Marcelli rribuni, Petri militis et ariorum mm., in-1o.,-snitíi'ogrografci, ll, 'O tcig èvéòga6- ],oylo0flvar: il discorso di Geminiano costitursceuno
[r3.ro-r7]
cit-, pp. rr7-r4o'. rzr-rzz.Nel nostro passoè sottintesoúaoreuóworv(o rinó"to"v)l come dei brani più elaborati deI Martirio.Il campo semantico prevalente è quello delìa sal-
nel Mar.tirio di s. Euplo BHc e BHc Nou.Auct. 63ob (Fnar.rcgr re' cavarirnr, vezza,enÎattzzatoattraversoil ricorso al poliptoto (linn. rr-rz) e alla figura etimologica
s.
Euplo crt-' p. 48, s z,linn- t-z; úno.rot"g è integrazione deli'editore). Anche nella ver- (lin. r4). Il ragionamento del santo si fonda essenzialmentesulle opposiziom, come
sione.Iatina BHL 4985 (Movlnrrrus, Sanctuariumcit., p. ro9, lin. quella tra eiòo)"oì.dtqare trcrqeúovteEdi Cristo (lin. t6) o tra luce e tenebra. Si noti,
::) manca l,arteso
consulibus. ancora, nella replica successiva,I'uso dell'anadiplosi con poliptoto (lin. 18: òcpóv<ov/
- [z.z] drdv0crE oreqo,v<o0évrc: la lezione del codice d.nóvOeorsgovoOévtc potrebbe òoipoveE).
far pensare ad un composto, che sarebbetn [r4.r] éBqu[evós léov: nelle passioni epiche formule del tipo éBqufiev(peúEaE)òs
,hapax.L ipotesi, tuttavia, è da respingere,
sia per,la presenza dell'accento_sulsecondo alpha,ita, soprattutto, perché^in Iéov sono attribuite di frequente ai persecutori:cf. DernHave,Lespassionscit.,p. r78.
tale
forma il primo elemento dovrebbe terminare iri-o, come tutti i vaii'composti noti Il modello è in Ps. zt,l.4:rbg l.éov... òguóg,evoE (da cui r Petr.5,8).
(dnovOoqoqéor, dxcvOoguéoetc.), oppure in -q. [r4.7] eùòoxío:per la traduzione ho tenuto presente I'analisi del termine propo-
- sta da G. Schrenk in Cnnde Izssico del Nuouo Tèstamento,edizione italiana a cura di
. Q.a-/ floqcqqoveîg zl'onopoqq'Évto: si noti il parallelismo del periodo, i cui
síngori cola terminano tutti con l'accusativo di un pariicipio aoristo paisivo. P. MoNracNrNr - G. Scan.par - O. SoEEnIrrr, III, Brescia 1967, coll. rr3z-rr4z.
_ [:.rl] repó]":il nome del servo di Diocrezianà potèbu..rr...'rr"to suggerrro [r+.8-S] tiqqoveE... qQovoúor,v: attraverso il gioco etimologico è evidente il
all'agiografo da quello di una delle tribù ricordate irrps. gz, unite in una coalizione richiamo al legame di matrice cristiana tra follia apparente e vera saggezza,come in
contro il Dio di Israele (oltre a Gebal, anche Agareni e Ismaeliti): cf. Dittionnaire z Cor. tt-tz.
de
Ia Bible,III/r, Paris rgrz, coll. r4r-r42. [r4.15] ftóvtov la],ctícrE:sull'espressione e sulla sua traduzione cf. supra,pp.gz-93.
-
^ls.zz-z+] Eig doúverov eioel.eúoeror:
- nel citare Sap. r, 4 probabilmente l'agio- [r4.17] òaó],eto cótQ: sul preteso annegamento di Diocleziano cf. supra,pp.8o-8r.
-
grafo si è ricordato di Rom. r, zr: èonorúoOî doúvetogcriróv xagòíc. Nella versrone
t [r5.9-ro] toú tónotr Toówou rci flcrú].ou:si fa qui riferimento, senza dubbio,
latina (Movr*rcrus, sanctuarium cit., p. rro, linn. 34-3j) si trova, invece, la citazione alla basilicacelimontana dei ss.Giovanni e Paolo (cf. supru,p.99 e n. roó), protago-
(corretta): In maliuolamanímam non introibit saltíentia, nisti di una fantasiosa Passlo(se ne conserva anche una versione greca, BHC ztgt),
secondo ìl testo dei Senanta e
dclla, Vetus:cf. Wtus I-atina. Die Resteder altlaîeinischi'en che li vuole martiri sotto Giuliano l'Apostata. Il nostro agiografo, invece, facerrdoli
Bibel,XI/r: SapientíaSalomo-
nls, herausgegebenvon'Wi Tr:rErr, Freiburg rg77, pp. z4g_25o. già martiri al tempo in cui Lucia è ancora in vita, implicitamente ne anticipa il mlr-
tirio almeno al tempo di Diocleziano, confermando un'ipotesi formulata da alcuni
l7.r9l èv r(r O)"íBeo0ai pe: la variante ol,ípeooalpl nela citazione di ps. 63,2 (lat.
tum tribulor,cf. Mounnlrus, sanctuariumcit., p. rrr, lin. r) si accordaco., l;origìne studiosi: cf. BS VI, coll. ro4ó-ro4g (notizia a cura di G. Dr, SaNcrts). Concludcrnc
occicleutaledella Passlo. che egli fosse a conoscenzt dí una diversa tradizione della leggenda dei due sarrti
Essa,infatti, è attestataìel Salterio greco-latino della Biblio-
tcca (ì:rpitolirrc di Verona (sigla R) e nel codice paris. rat. 11947,entrambi del secolo non è, tuttavia, affatto scontato, considerate le <lacune> in materia storica altr<lvcr
Vf , rirpprcscntantidtl cosiddetto <abendlàndisches dimostrate. In altre parole, non si può esserecerti che egli sapesseche (liuliarro
Text>: cf. septuaginta.vetusTèsta_ regnò vari decenni dopo Diocleziano. Sulla forma Acreq<Í.rngcf. supra,p. 94.
tilutluilt (ìrtrcun, auctoritrte Academiae Scientiarum Góttingeniis àitrr-, x: psalmi 'Oporor cúTóv yév<owcrr:
[r5.r5] mentre la variante aù:"iwpro cútoig è ampiamcntc
tttttrodit,cditlit A. l{nt rr,r,s, Giittiugen r97<13,p. tgz documentata, <rútóv^yévowcrè attestato solo nel Commentarioaí Salni di Esichio cli
f lf.ttl hqnilg ó Oru'rq lrrnr:sull'errigrlati<:o r..|i,, Arp,rs cf. supra,pp.$4_$9. Gerusalemme (sec.V): cf. Septuagintacit., X, p. 28r. Trarne la conclusione chc il
I r r . r 4 ll l n l v ' ' . . . ' : l a r n r d r r z i o n pc K ) p o s t ar i l r , r i l , pr.. l s . ' t ì r i f i . r i r r i c r r i g rlla vcr- nostro agiografo conoscessein qualche modo I'opera di Esichio sarebbe, tuttavi?ì,
riorr61 ' 1 1 1 1t, lrr, e c o r r s c n t et l i i r r t e g r i r r lrr l a r . r r r rd. re l ' t c s t o g r e r . o :t . f, M o v r r r r l r r u s ,
ipotesi affrettata. Le variante yévovrcr potrebbe essere stata introdotta nel passo
' \ r t t . t r t n ú r nr ni l , l l , t t t , l i t r r r ., ì r- j r , : | ) i o r ' l i t i i r r r rt n
l i x i t : u | r i r n r i r el a l v . rc l l i r ' : r r r r . c r r r , u r - biblico, volontariamente o meno (un difetto di memoria è sempre possibile),per
r i a l r o ES. t r r rl . r l , u t i ; r l e r i | o r r t l i t{:r N o l rl i b r ( . t c ( l J t l . ,) .
banale sostituzionedell'ottativo con una forma più cottturre.
r,l.l lAl'l\\,r,lrl l',i, lll( lAlt;l l \ l l l . . l l AI il l , l l l l ' ; l - r ' l l ) r4i

rariumAntoninl si veda anche Rtzzo, Siciliacristianacít.,Il/t, p. r95 e tav. nl; e ll).,


Cli alboricit., p. roó.
[2o.7] fct íòoù ciyyeloqxcrtel0óweg...:nel testo greco I'ellissi del verbo prirrci-
pale conferisce vivacità al7'azìone,annullando quasi Ia distanza temporale ,che intcr-
èorre rra il seppellimento ad opera di Massima e la miracolosa inuentio delle reliquic
all'origine della fondazione della chiesa.

INorcp DEI NOMI pRoPRI PRESENTINEL TESTO cRECox

xúqveop (ocalità vicino Ro-


Aò ptúvoopr, Kot<ivq: r8, r
fìa)i 9, 4 Aategóvqg (-rì ?): 15,9
Níysnrog:r'7,7 Md[4rc (pia donna): 20, 2,6
Alroívr'1/ Alroívar (località in Sicfia): ró, Mclrpr,cvóg(imperatore): r, r; 3, z;6, 3
12; 17, r Me^yóorog(persecutoredei cristiani, padre
AaoqgóoroE (persecutore dei cristiani): di Pascasio):19, r
18, r, ó, 12 Mqvòúl.cr(ocalità in Sicilia): 17, rz; 18, \;
ApndE (dio): 8, rr 19, 3
IeBóI (servo di Diocleziano); 3, 13; 4, r, Mrvéqpo (dea): 8, ro
2, 3 MoiioiE: 17, 5
A r o x l . q t r , a v ó Er ,: \ 3 , 2 , 7 , 1 3 ; 5 , g , 1 4 ; 6 , r i flcpgul.íc: 15, z
7, r;8, 3,4, 8, 13, 15;9, g, rt, rz, t4, 16; Ilool<ioroE (consolare, figlio di Megasio):
ro, 8, ró; 13, r, ó, 17; 14, r, 14;r5, r 19, r
'Egp(s: 8, ro
flcúIog (martire): 15, ro
'Egu0qò@óloooc: r7, ó
fll,r1v0r,óg (località in Sicilia): zo, 3
Eúxagwíorv(padre di una posseduta): ró, flówoE lal.ct[trE: 14, 15
12, 17 flporoor,oE (sacerdote): 12, r, 4,6, 12
plena. EúnqénroE (figlio di Ltcia): z, r,6; 3, r,9, flugponó^yorv (persecutore dei cristiani):
t;6, 4,7 15,2, 16,23,29
Z e ú g :t , 4 ; 4 , + , 6 ; 5 , r o , 1 2 , 1 3 ,1 5 ;8 , 9 ; 9 , ' P ó p r ; :r , 2 ;
3, 4;8, 4; 14, rs, (); t5, 2
6 , 7 , 9 , z o , 2 r , 2 5 ;r o , 1 9 x r n e l , l q :r ó , 3 ; r 8 , 1 4
'Hqcxl.flE: 8, ro
)o),opóv: 5, z3
@úpqr,E:r4, 16 Xupaxotoiov (nóI6): r9, z
'Ioqoritr:
r7, 7
'loówqg (martire): 15, ro T c u p o p é v l o v :r ó , 3 , 5
Ir,l. t rl llrrrryntrl,orr
tofl únqrrxrr0: lrlscltsiuè il nortre tlcl Perriq,1.11g1;1.c
clellaI.ucia ÌIrlrlrog (fiume in Sicilia): r7, z
velgitrc Éiril('ulilu:r'f. rtt/rrrr,
p. tot, Kanr:róLlov: r2, 5

. ltU..l ll ún.r'r llrgrrtotlrl(r,v


ll,g MrlvftrtlrrrC: rli )jlqurorrckrrv
1rr.irrr;r tri liuò ri('ililttcn_
dnl't.nrlÀ,errrq. * Aorlnla e ftp,qvr,trvr5E
cst:ltrsi.
lf

'l'. '
l ) t r t r . n n lt r ,( i , l i t i r / r ' l / ,Vr i t : r l ) l r t l o t r i sl i I ) i o . q t r t cI ' r r c r : i o
dcllc-favoledi Esopo'Planudc t íl
A. Cutlrn, La ru'cnsiovr't'a((Llrsialrcl
l r u l r l rr l , A (i l ( x ; t { A t r tt(( ) i t Lexicon Vindobonense
.t -t -t

Archipclagi r/i
I\rssioAlphii, I4tilttdtlplrit'l sor. lJll(,' t: l\tssio l\ttiti IllIL. c l3ftL Nou. Suppl. c. Bnrrs,rnrt, L'isola di Rodi nel Llbet insularum
lJll(l Noz Aurt.57'p . p.llr, rt. 26:t44 (rgot1-(tgt2:pp. tJs-ttó,nn. 36-4I; 88, CrístoforoBuondelmonti'' ' ' 357
- BHO 6ze: p. r44 r 1 .J 5
PassioAnastasiae viduae tsHG e 13HG PassioSophiac at fliarum BHG e BHG S.N. AsoNIrs, Swll'ídentitàdell'autoredella Cronaca
deíTocco 3t{r
Nou.Auct. 8r-8ra: p. rrz Nou.Auct. 16372:p. ro8, n. róo
Pletón propieildd
- B H G e B L I G N o u . A u c tS. z a : p .r r r , n . Passio Wti, Modesti et CrescentiaeBHG T. ManrÍrqpz MANZANO,IJn códicede Ia escuelade
r8z 1876,t876b-c:pp. 8r; 84, n z9; 88, n. de Lianoro Lianori 397
PassioAnastasiae uiryink BHG e BHG Só
- B H G t 8 7 6 a :p p . 8 r - 8 4 e n î . 2 r , 2 3 , da monasteribalca-
Nou.Auct. 76zd: p. gr, n. 65 F. D'AIuro, Su alcuní manoscrittigrcciprovenienti
PassioCaeciliaeBHL e BHL Nou. Suppl. z 5 ; z 6 ; 8 5 - 8 8e n n . 3 9 , 4 3
nici nella BibliotecaVaticana 40-5
14951p. 92, rL.73 - BHL e BHL Nov. Suppl. 87tt,8V3b-
I)assio Cornelii centurionis BHG e BHG 8 7 1 5p : p . 8 r , n . z o ; 8 8 ,n . 5 ó Santamaura(1577-25'vtil'ú18)' correc-
Nov.Auct. 37r: p. 84 e n. 30 - BHL e BHL Nou.Suppl. STrz:pp. 8r, J.M. FrorusrAN, Julio César
ejecuciónpor
Passio Cyrici et Iulittae BHG e BHG ttft. 20-21
tor et scriptor de Ia BibliotecaVaticant' Procesoy
- : p. 8r. nn. zo-zr; 87 e n.
B H L 8 7 1 3p esPionaie +25
Nou.Auct. 3n y-2, 3r4, 3r8e; BHL e
BHL Nou. Suppl. t8oz-r8o8m: p. 84, 5r
n. 28 - BHL e BHL Nov. Suppl.8714:pp. 8r,
PassioEupli BHG e BHG Nou. Auct. n. zo;87 e rrî. 52-54
63ob:p. r4z Vita Bartholomei ab. Cryptae Ferratae NorE pnrrR Dtnrztour
PassioIoannis et Pauli BHG ztgr: pp. 99 BHG e BHG Nou.Auct. 233'.p. ro3,
e n. roó; r43 n. t2L
PassioIoannis in puteo BHG e BHG Nou. Vita Constantini imp. BHG e BHG Nou. S. Luc,À, Marco Petta (tgzt-zoo7)
457
Auct.8g4z:p. ro8, n. 160 Auct. 365n'.p. ro8, n. 16o
BHG 58r: p. 83, n. zó Pubblicazionirircuute
4(\7
PassioLuciaeet Geminiani BHL 4985:pp. Vita Eliae Spelaeotis
78 e nn. J-ó; 8J; 88,n. 55; 89-94;ror; Vita Euphrosynae BHG 625;p. ro7,n.45.
rr8, app.crit. a $ 3,8; r42-r44 Wta Georyii mon. Chozibae BHG 669: p.
- BHL e BHL Nov. Suppl. 4986-4988, 8 3 ,n . z 6
499o-499oc'. pp.78; 89 Vita Gregorii Agrigentini BHG e BHG
- BHL 4989: pp. 79,95-97 Nou.Auct. 7o7: pp. r44; r4S
PassioLuciae SyracusanaeBIIG e BHG Víta ltonis ep. Catan. B.FIG 98r: p. ro9,
Nou.Auct.995:p. ror e n. 116 n. 168
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pp. ro8, î. 160; ro9, rr. r7z
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