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Riuista dí ricerchebizantinistiche
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Roma
Università degli Studi di Roma <TorVergara>
zoo8
LA P,4SSIODEI SS.LUCIA E GEMINTANO (BHC 224r).
INTRODUZIONE, EDIZIONE DEL TESTq
TRADUZIONE E NOTE"
r. La trama
* '\bbreviazioni bibliogra6che: ,
ASS = Acta Sanctorum, Anwerpiae-Bruxellis-Tongerloe-Parisiisró43- r94o.
BHG = F Har,rnr, Bibliothecahagiographica Graeu, l-IIl, Bruxelles r957r (Subsidia
hagiographica,8").
BHG Nou. Auet. = F Flauars, Nouum Auctarium Bibliothecae hagiographicae
Graecae,
Bru:<elles1984 (Subsidiahagiographica,65).
BHL = Socu norrawotlol, Bibliothecahagiogtaphica Latina antíquaeet mediaeaetatis,
I-II, Bruxelles r898-r9or, rist. r99z (Subsidiahagiographica,ó).
BHL Nou.Suppl. = H. Fnos, Bibliothecahagiographíca Iatina antiquaeet mediaeaetatis.
Novum Supplementum, BrwelTes r98ó (Subsidiahagiographica,7o).
BS = Bíbliotheca Sandorum,I-XII, Roma tg6r-t969.
ODB = The Oxford DictionaryoJ Byzantium,ed. A.P. KaznoaN ftr n.], I-III, New
York-Oford r99r.
PG = J.-P. Mtcxp, Patrologiae cursuscompletus.SeriesGraeca,I-CLXI, Parisiis 1857-
r8óó.
Synax.Eccl.Cp.= fl. Drrpnavn, Synaxaium Ecclesiae e codiceSir'
Constantínopolitanae
Bruxellis rgoz (Propylaeamad Acta Sanctorum
mondiano,adiectissynaxaríisselectis,
Novembris).
'/(, lA l l ' 1 , \ , \ / ( l)) l r l S S , l ( l ( l l A li (;liMlNl^N() (l,ll(ì
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( l u c s t ( )n r o t i v ( ) ,( ) r ( l i l r ; r - l t c l : t t L r r r r r ;vl ( ' n H i rl i r s t i g : r t : M
r. rt ccr'o t'lrc colrri I'irrrnrctlilt,l firgr in rrrassacli demoni e spiriti immondi. Lucia e Genr.i-
c l t c d o v c v u t : o l p i r c [ , u c : i ar i r r r : u r cp u r i r l i z z r t o:;r r t ' l r t ' I ' i r r r p c r a t o r cr i s c l r i l niano, in rlr.rcstolucrgo,opcrano numerosi prodigi (SS tS-tZ).
tìi rrrorirc.Saràla stcssaLucia a risartttrkl.|)ioclczilrrrrl,tuttavia,rrttribuiscc La fanra di questi awenimenti spinge un certo Apofrasio a recarsi a
fr sua guarigione a Zeus e si reca al tenrpio dcl dio pcr ringraziarlo, lna Mcrrdola, dopo avere lasciato Catania. Avendo chiesto invano notizie sui
urr itrrprowiso, devastanteterremoto distrugge completanr.enteil tempio. due santi,Apofrasio decide di mettere a morte coloro che aveva interro-
L'itlperatore è furioso e ordina di mettere a morte Lucia. Il tentativo fal- gato, in tutto settantanovepersone. Ma la punizione divina non tarda, e
liscc, nonostante la santa venga lasciataper tre giorni e tre notti dentro lo stessocarnefice, trascinato dal suo cavallo, muore dopo essersischian-
un rccipiente infuocato, colmo di pece, piombo e resina.Lempio tiranno tato contro una rupe. Ma un nuovo pericolo si profila. Megasio, giunto
lr()n sa più cosa fare. Ordina, allora, che Lucia attraversi Roma e venga da Siracusa,prepara nuove torture per Lucia e Geminiano. I due allora si
Duovamente sottoposta a tortura ($$ r-to). nascondono all'interno di una cavità miracolosamente apertasi in una
Mentre la santa viene condotta attraverso la città, il corteo passa montagna; dopo tre giorni, oppressa dal gran caldo, Lucia prega e una
davanti alla casa di un uomo, di nome Geminiano, fervente idolatra. (Jn sorgente d'acqua - nuovo prodigio - scaturisce in quel luogo arido. Ma
evento miracoloso - una colombabianca con il suo volo disegna per tre la santa è stanca e, dopo un'ultima preghiera, muore. Geminiano custo-
volte il segno della croce sulla testa dell'uomo - conduce alla conver- disce per tre giorni la santa spoglia; al quarto giorno, uscito dall'antro del
sione Geminiano. Costui raggiunge Lucia, che gli ordina di digiunare per monte, trova la morte per mano di un assassinolì appostato.I due corpi
tre giorni; al sabato Dio stessoprowederà al suo battesimo. [Jn sacerdote saranno seppelliti da una pia donna, Massima, originaria di un luogo
di nome Protasio, divinamente ispirato, si reca nel carcere del Campido- chiamato Plinthias.Vicino alla sorgente,la cui acqua possiede poteri tau-
glio (qui sono stati rinchiusi i due futuri martiri): Geminiano riceve il maturgici, viene edificata una chiesa.La memoria dei santi Lucia e Ge-
battesimo e dal quel momento i due santi diventano un solo spirito e miniano si celebra il ró settembre ($$ r8-zo).
una sola anima. Trascorsi tre giorni, Lucia e Geminano sono convocati Questa, in estrema sintesi, la trama del Martyrium dei santr Lucia e
dall'imperatore. La santa rimane in silenzio, mentre Geminiano risponde, Geminiano, secondo il racconto della recensione greca tràdita dal solo
con atteggiamento sprczzante, alle domande di Diocleziano, sofferman- Vat. gr. 8óó (inizi sec. XI, sigla V)', ff. 5óv-óov, qui edita per la prima
volta. La memoria dei due martiri figora, rna aI t7 settembre, nei testi-
dosi sulla sua miracolosa conversione. ll carcere e nuovi tormenti sono
moni delle varie famiglie del Sinassario, come si evince dalla sezione dei
il frutto dell'interrogatorio, ma I'improwisa scomparsa di Dioclezlano,
synaxaria selectache correda I'edizione di Hippolyte Delehaye del codice
morto annegato nel Tevere insieme a tutto il suo seguito, pone tempora-
nearnentefine alla persecuzione($$ rr-ra).
Tiascorsi tre mesi, un certo Pirropogone, giunto a Roma dalla Pan-
r Il codice, un Menologio per tutto I'anno molto noto ai paleografi e agli stu-
filia, comanda che tutta la popolazione renda i dovuti onori agli dèi.
diosi di rgiografia italogreca, è un prodotto della cosiddetta scuola niliana: cf. S.
Lucia, lllora, si reca di corsa in Laterano, non lontano dal luogo in cui LvcÀ., Scritturee libri della <scuolaniliana>,in Suitture, Iibri e testi nelle areeprovinciali ili
sorro t:ustoclite le spoglie dei martiri Giovanni e Paolo, per proclamare Bisanzio.Atti del seminariodi Erice (t8-25 settembre ry88),I, a cura di G. Cavarro - G.
Ds GREGoRTo- M. MaruncI, Spoleto r99r (Biblioteca del Centro per il Collega-
pr.rlrlrlitrrrrrcnteil suo disprezzo per gli idoli. Pirropogone, allora, decide
mento degli Studi Medievali e Umanistici nell'(Jniversità di Perugia, i), I, pp. 3r9-
tli r:otrvocarei santi di Dio nel Foro, ma un nuovo improwiso terremoto 3871343-344; I. Hur:ren, La décorationet la mise en page des manusuitsgrecsde I'Italie
provocî la rnorte del tiranno e di quaranta uomini del suo seguito. Dopo méridionale.Quelquesobseruations, in Histoire et culture dans I'Italie byzantine.Acquis et
nouuellesrecherches, sous la direction de A.Jacon -J.M. Manrw - G. NovÉ, Rome
un alìlìo, Lucia e Geminiano sono trasportati da quattro angeli in Sicilia,
zooó (Oollcction de l'École Frangaisede Rome,3ó3), pp.69-93: 85-8ó.Cf. anche
sullir sonrurità del monte chiamato Taormina. Urr altro intervento ange- Rcpertorium dcr ,griechischen Kopisten 8oo-t6oo,lll: Handschriftenaus Bibliotheken Roms
lic:o corrsenteai due santi di scenderedal nr<lntc c rrggiungere il distretto mit dcm Vatikan,l): Palàographkche Charakteristika,erstellt von H. HuNcen, Wien 1997
'Wissenschaften.
(()sterrcir:hisc:hcAkrrdernie der Veróffentlichungen der Komrnission
chirrrrrirtoAlisino. Qui guariscono la figlia rti un ('crto Hucarpione,tor-
llllr lì), p. r9r.Va corretta la dzrazíoneal secolo XI-XII che si
fìr lfyzrrrrtirristik,
tìrcnt.rtrrclu urro spirito inrpuro. Il giortto iu('('r$riv(),(l()1r()îvc're attravcr- legge nel (îtîl()H() di l\. l)rrvntilrssn,(lodlrc'sVaticani(ìrot'ri, lll: Codices6o4-tl6ó,irt
s u t o r t r i r : r t ' o l o s l l n ( ' r ìitlc f ì u r r r eS i r r t c t r ol g, i t l t r g o t r or M c n r L l l r t ,p r < l v o c : a r t r l o Vltictrra lq.jo,p. 4r4, c rrcllrt1lH(ì.
llibliothc'r';r
lA lll,\!lr)l)l1lS\ lll(llA l i ( l l l M l N l A N r ì ( l l l l ( l . l . l . ll )
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zz $s questi temi cf. DErrnwE, Its passionscit., pp. r87-r88, zr5-2t6. rlt,r'rri,lì), pp 193-2c'7(alle pp. 2or-2o4 sr analizzaproprio l'episodio del Matirio dr
,r Con MLG si indicherà I Martirio di Lucia e Geminiano, con MV quello di Vilrr, rrcllc verrsionigreche, latina e slava;il testo di BHG r876a è riportato alla n.
Vito secondo la recensione BHG r876a, specificando tra parentesi foglio, colonna e .rr7).Si vcdrrrr<r nrrcoraE. ForuEnt, I santi dell'Italiagreca,rnRiuista di studi bizantini e
linee del Vat.gr.866. rrollutiri,n s 34 (r997),pp. 3-3ó: rr (rist.in Histoireet culturecit., pp. 95-tz6: roz)l S.
24 Come tutti sanno, Diocleziano non ebbe una discendenza maschile' Negli ( )nrustr, I.t yripl ùuAwóv nell'agiograja zoo4 (Pan.Studi del
storícaitalo-greca,Palenno
Acta di s. Marcello papa (BHL 54$ si legge che il medesimo imperatore, morendo, | )rlr:rrtirrrcrto di Civiltà Euro-Mediterranee e di Studi Classici,Cristiani, Bizantini,
lascia eredi del trono-i suoi figli: cf. H. DnreHAYE,Etude sut le légendierromain. Its Mcrlicv.rli, Urnrnistici. Quaderni, r), p. 33 î. r32, che aggiunge altri due episodi
saintsde nouembre et de décembre, Bruxelles r93ó (Subsidiahagiographica,2ù,p- 27. ,rll't'lt'nto dcl I)ujciev,tratti dal úlosdi s. Elia lo Speleota (BHC 58r) e da quello di
'L
2j Si trascrive qui I'intero passo:Oi òò otgcTr,ótcrncrgelÉvovtoèv t(r tónrp xci 1óqov s (ìirrrgio (lhozibita (BHC 66); Pnarscri, Der hagiographische Tbpos Griechische
'o Zeit, Berlin-NewYork zoo5 (Millennium-Studien,
aritòv ngooeulópevovnol einov aúrQ. <MrltryeBitoE eí;>. dyroSÉg1' <'YpeiEeincte, or)1i llrili,grrtrtitt'ttiu mitttlhyzantinischer
'O rr), pp. :rlrlr-zfra.Al già nutrito elenco aggiungo l'analogo episodio deI Martirio dei ss.
èyó>. Ksi oi otpcttóto,t ei*ov' <TQ Bcrolleî &volxoio< (cod. dvayxc[og) eí oÚ>. dylog
Itncxqiol. <'E1òrorctroE civoqtonoE, elqt[ dvoyxalócrrip,r(c:ocl.dvclxoioE eipi) trir Bcoúre[;>. Alfìo, l-ilrrdclftrc (lirino (BHG e BHG Nou.Auct.57):cf.,4SS Maii,\ p.78rF.
'''l Sufl':rr:<:usrrtivo
riytrlv, forma propria della koinè tarda, cf. F. Brass - A.
ol, òÀt'hov <'O utòEnùtoú ùnò òcf,povoqivollut'Íto ('rir'cod.)>. Tóte óxoÚooEó óytoEeinev'
f )titrtrttNrutirt, ()runtmntirndd,grerodel NuouoTestamento, nuova edizione a cura di F
<floqerorirpe0c Èvt(r òv<5pcltr,'lrloot Xqrrntrtl>.
ró Of. l. l)r-rlirrv,Lu rnano/r,l/ir.rs,rssi1rr, Iltr nolilrt ttowllistitonella agiografae nella Itrirrr<olr,,t.tliziont:itrliarra a cura di G. Prsr,Brescia 1982,p. ro5, $ 46, t, n z. In
lútudlut(r (otnlrdtdtil, irr lly^-rrrrliao-,\iuh,ll: fitixtll,ura li srrittiin memttriaili Ciweppc Ill l{ ) tt176.r t.ssrlrit'orrc îcc:urto :rl classicoúy{.
'liilr/ri. ,rH( ll. l)rl rirrnvti,/,r'.ryr,lssiolr.s
Itrr.r.rl l l ; r l c r r p , r, ( r 7 t ( l s t i t r r t oS i r ' i l r . r r rr,l tr S t r r , l il l i z : r r r t i r rci N e o c l l c n i c i (. l t r r t - cit., p. zrtl. Nrrnrerosclc vct'siotrigrec:hc(llH(ì
l A l 1 t . i \ , { ' l ) t : r \ l l | ( t A I ( ; t f v i l N t A N ( ) ( l t r r (Ì ;f , t )
8,1 iJ5
A l l c : r r r l l o g i t ' r i s t : o r t t r lIttcc i 1 r : r s lsi tr r r ; r r r , r t t ; r l i z z :srit ip, r r i r l l r ( ' ( ) r i l Mr,vr'glkr;llrru tÌ:otì,vAqniiq ir 0rtiE U,ou;r'. Nclla vcrsione latina edita dal
: r g g i t t r r g c rlc' o s s c r v l z i o n ec h e s i l l , r r ti i r . l r c V i t o t t o r r t r r r r o i o r t op c r r ì r : u ì ( ) Morrrlllizio, sc<:orrtlola concorde lezione dei tre codici collazionati dai
clcl carnefice'r,rna dopo avereinvoctto il Signort',t'tri clticdorto cli acco- rrrorr:tt'itli Solcsrncstt,il passoè il seguente:<Malefica,ubi est palatium
gliere la propria anima. Geminiano, invccc, sr-rbirìil nrartirio pcr opera di nrcunr, rrbi rnrruru ct argentum? Ubi est deus lupiter? Ubi deus Hercu-
un non meglio precisato è10qóE(S lS).Ma ancora una volta non man- lcs? Ubi tlcus Zcnon? Ubi est dea Minerva, ubiArpa deus meus?>r+.
cano confronti con altre passioni epiche. Ad esempio, nella Passiome- Al di là clclla forma Mr.veqBosu cui ci soffermerà più avanti, colpisce
tafrastica del centurione Cornelio:o è il protagonista, uscito vincitore tlri lrr prcscrrzl dcllo sconosciuto dio Arpas, il cui nome, tuttavia, ricorre
(come Lucia e Vito) dal confronto con I'imperatore, ad invocare Dio per ;rrrt'lrc in nltri dr-re dossíersagiografici. Uno di questi è cosriruito dalle
rimettere a lui il suo spirito. Le stessemodalità si rintracciano nel modo vlrric rcclîzioni latine del7a Passiodi s. Potito (BHL e BHL Nou. Suppl.
in cui l7 puer senex(corneVito) s. Mamante abbandona la vita terrena3'. lx;olì-óorz) r, di cui il Dufourcq sospettava una originaria redazione
Non sembrerebbe, in definitiva, che le somiglianze tra i due testi gret'rrtr';I'altro ò rappresentatoproprio dal Martirio di s.Vito BHG t876a
vadano al di là del repertorio comune alle leggende agiografi.che. Ma c tfrr rrlcrrrrc dcllc recensioni latine della medesirna Passio.Le leggende
manca ancora all'appello un particolare che costringe a rivedere il quadro rclrttivc r Vito e l)otito, peraltro, fatta asftazione delle varianti riscontrabi-
fin qui prospettato. Si tratta di un nome, il nome di un dio misterioso. li rrcllc divcrsc redazioni, presentano una così notevole somiglianza (vi
rotto intcri passiche si corrispondono quasi ad verbum;sia Potito cheVito
lorro fìrrrc:iulliperseguitati da un padre che si chiama Ila; entrambi sono
3. Il dio Arpas
t'hi;rttrltti a l\onra per esorcizzare il figlio dell'imperatore) che occorre
Trascorsi quattro giorni dal momento in cui Lucia viene condotta in atrtfu(:ttcrr(ìla clipendenza di una delle due da17'altratl.
carcere per la prima volta, un'inondazione originatasi dalle fondamenta Nellir llls.rio Potiti BHL ó9o3:r il nome del misterioso dio ricorre tre
stesse della prigione provoca la distruzione della casa di Diocleziano, voltt. ()uirsi rll'inizio, il protagonista chiede al padre Ila, che lo incalza
Limperatore, che si trovava fuori Roma, al suo rientro apprende l'acca- ;rflìrrr'fri' srrcrifìchi agli dei, il nome di questi dei. Il padre risponde; non
duto e considera la santa responsabile. Le chiede, allora, dov'è il suo ti; lìli, lruru cssclouem et Arpam et Mineruam? Potito risponde di non
pùazzo e che fine hanno fatto le statue dei suoi dèi: "Sl gcgpcxeútgrc,, avert' rrlri scrrtito dire che costoro sono dèirs. La medesima situazione si
noú èotì.vtò nal,útr,óv p,ou;IIoú é lguoòg rol é dqyugog; IIoú Zeì:Eó OeóEg,ou; rilrctc lriir avarrti, ma di fronte all'imperatore4o,mentre in un episodio
'Hgcrxl.{g; 'EepiS; flot
floú èodv é 0eoE floú èotlv é Oeòg èodv f1 Oeo r'lrc lrrt'r'cdc di poco il martirio lo stessoAntonino Pio, guarito da Potito,
rirrgmzil i suoi dei: <gratias tibi ago, deus Apollo et deus Arphe et
3r3y-2, 3t4; BHG e BHG Nov.Auct. 3r8e) e soprattutto latine (BHL e BHL Nou.
Suppl úoz-r8o8m) di questa Passlo.Si vedano le osservazioni di F Sconza BancEr- tr tll. $ tl, lirur.8-rr. Per I'accentazionedelle enclitiche,in questo e nei casi
roNrt, InJanzia e martirio: la testimonianzadellapiù antica letteraturacristiana,in Bambíni ( r l r r f p i i r ; r v l n t i ,c f . i , l f r o , p p . r 1 4 - r r J .
santi. Rappresentazíonidell'inJanziae modelli agiograjci,a cura di A. BlNwNurt PapI - | | ( :f, .{,,r,/rr, l). J.
E. GraNNanErrr,Torino r99r (Sacro/santo,J), pp. 59-83:66-67. 14M()Mllrt't'tus,Sanctuarium cit., II, p. rrr,linn. r5-16;p. 677, col. I, linn. 33-35.
2e Nel caso diVito, consideratala mutilazione del Vat.gr.866, si deve fare rife- lr (lf . lrs, X, coll. rc72-ro74.
rimento alle altre recensioni (BHG 1876, r87ób-c), concordi (come le versioni ln A. f )rl()r,lr<',t7,Etude sur lesCestaMartyrum romains,Il, Paris rgo7,p. r74.
latine) nell'attribuire la fine del santo fanciullo ad una sua volontaria richiesta. l'l f .o rrvcv;rgià evidenziato lo stessoDufourcq, ibid.,a parere del quale la pre-
:o BHG e B-F/G Nou.Auct. 37r, in PG CXIV coll. r2g3-r3r2i r3o4-r3o5 ($ lr). rrrfcrfz;r v:r llsscgtìittitalla,Passlo Potiti.Si tenga presenteche lo studioso ha esaminato
Cf. F Har-rrN, Un abrégéinédit de laVie ancienneet dispaneda Corneíllele Centuion,in rnlo r<'rluziorri lltinc dcl dossier di s.Vito.
Riukta di stuili bizantini e neoellenici, n.s. r (r9ó4), l')p.3r-.39 [rist. in to., Recherches
et lx zf,\S Iunuurii,I, pp. lS+-ZSZ.
documentsd'hagiographie byzantine,llruxelles r97r (Subsidir hagiographica, 5r), pp. tr ll,id., p.7j4 (S r). Nella risposta del martire la sequenzaè mutata in Arpa,
z5r -2591. ,'lrittn (sh; rrcllrr rcclaziouc BHL 69rr si trova Arianus) e Minerva.Come si dirà tra
lt BH(; c till(i Nou.Aurt.totg; cf'.A, llttttr;tttr., I)irilttnVitendesheiligenMamas lrrcve.I'elrisotlrosi lcggc prcssochí.identico nel Martirio di s.Vito BHC t876a.
uon Kústn'ia. Mil únu lidition der l/ltt llll(i rrrr0,in ,4tnluta lSollandianatzo (zooz\, 4" ll,il,, p. 7ió ($ t4): <lnrpc'rlt<>rdixit: Non scis Iovem essedeum et Arpan ct
p p . 2 4 r - 1 r o :3 o l ì ( \ r 4 ) . A r t , r r r . r tct t M i r t c r v u n r ? >
Nl/\lr lr I lr I l ^ / ! . i . i t ( )t ) t t t 5 i l r ( t A l l ( l t l M t N t A N ( () l r t t r ;Ì t . l )
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A t ' l - i r t t trc' t M i n r ' t ' v ; r( ,l t t i r r r cI i I r c r - ; r sttl its' l t o t r r ( ' t , t l ( ) )S) 'il 'r.r o t i ,( , t l t i l s s d t t l , ( l t t ( ' s ( ;i tp o t t ' s it t o t t r c t t t l c c ( ) l ì t ( )( l ( r l l î p r c s ( : n z îd c l l a r u c d e s i n r al e z i < l l r cn c l
l u s o r r r i g l i l r r z cu( ) n g l i l r r t k l g l t i c p i s o r l is ( ) p r i rc s i u u i r r l t ir c : l l r t i vlir l l l rg t r r r r i - l ) l r n ( ) t l c i r l r r t 'b r : u t ic s : r r r r i n : r t i .
g i o r r c d i l ) i o c l c z i r u r oc d i l l a r r c lo p c r a ,r i s p c t t i v i l n ì c n t cd, i L u c i a c V i t o . l);rss;urtkl ;rllc vcrsiorri latine del Martirio di s.Vitols, va innanzi tutto
Nel Martirio di s. Vito BH() t876a il nonre del misterioso dio si t'it:rt:rfrr rctlrrziorrcI3III- 87r3b, pubblicata da Guido Kappel dal Vindoh.
incontra due voltea', mentre non fìgura nelle altre redazioni greche43. Irtl. 1t6, tlcl scctlkr Xlll, con il corredo delle varianti del Monacensislat.
Nel primo caso la situazione è identica a quella già esaminata della Passío ;::4r (sct:.Xll)+,. La sequenzadegli dei citati, in entrambi i passi cor-
Potiti:Yito chiede al padre a quali dèi deve sacrificare;Ila risponde: Ti yàq risporrdcrrtiulh versione greca sopra esaminata,è la seguente:<Iovem,
où yr,vóorer,E, tÉxvov, toùg OeoùE [...] iilouv tòv Aícrv,Aqnov te xoì, tù1v Arfìrrn, l-lcrculcnr, Iunonem et Minervamr, ma il codice di Monaco reca
'Paxl.iov, r{v "Hgo,v xaì, m1vfla}"i'.oòicrvr+;Il secondo passo precede la gua- Mtrtrnt îl posto di Arfams". La lezione Martem ricorre anche in BHL
rigione di Ila cieco, il quale, come sopra ricordato, ùngrazierà. poi i suoi li7t.l'', in ctri inorni degli dèi sono gli stessidallarcdazione precedente
dèi.Vito invita il padre ad abbandonare il culto degli idoli: Anógvqocu.rov c rit'rrrrrrno uel nredesimo ordine, con la sola aggiunta finale dt Apolli-
'Hgoxl,íov zol Ilol,traòícrvas.lJna prima osservazione rttnr. lt rcclazione pubblicata da Mombrizio (BHL 8Zt+), presenta il
Aíov, Agnov re rlv
si impone: i due passi sembrano mostrare chiari segni di corruttela. La ;rrirrro pitss()con la stessasequenzadi BHL 87t3,ma qui manca proprio
curiosa forma floì.l.cròícrv, che non mi risulta attestata altrove, almeno il ttotttt' tlcl dio che in quella si colloca tra Giove ed Ercole (Marte o
con riferimento alla 4.x+0, si riferisce certamente a Pallade, mentre t{v Arp;r/Arfi) st. ll secondo passo,invece, nell'edizione del dotto umanisra
'Po,zl.iove rlv 'Hgcxl.íov fanno presupporre un originario ròv'Hgcx),éo, tton si lcggc, a causa di un'ampia lacuna che interessala parte centrale
forse anche con ny finale come in Aicrv, per un fenomeno di metaplasmo rfcl tcsto, nru ncl Bruxell. ó4 (sec.XI), che tramanda la stessarecensione,
già attestato nel Nuovo Testamento e frequente nel greco medievale+2. l;t sttt'r'cssiorrcdegli dèi è la seguente: <Iovem, Apram, Flerculem, Iuno-
Inoltre, I'assenzadell'articolo in entrambe le occorrenze di Agnov può ttcttt, Mittcrvànr atque Apollinem>sl.
far sospettare che esso possa essere stato considerato attributo, ma lo ( lorrrc spicgare la presenzadel nome di questo dio altrimenti ignoto?
stesso fenomeno si nota per la seconda occorreîza di Ilo),}.aòúcrv.Si I ;r pritrrl ilrotcsi da prospettare è che ci si trovi in presenza di un errore
potrebbe ipotízzare, infi.ne, che nel secondo passo la lezione dgnclvte ttrrrtcliult' di trascrizione intervenuto ad un certo punto della tradizione
derivi per corruzione da dnóqvrlocrr, ma, al di là della sua plausibilità,
parziali c ilì îttcsî di future corrfl'rnrc, t:orrcziotti () slììclltitc, tlttlttltltr (I),rrsirr grccrr tk:i srrrrtiLorcnzo, Sisto c lppolito ISHG g77c)"s;c il clativtl
I'intero corpusdella tradizione latina sarà adeguatarttcnteindagato in ttrtti livòor,qr''' ($$ rZ, r; rll, ro; lat. idibus),con I'osservazioneche i termini dcl
i suoi testimoni. t .rlcrrrl,rrioK)nrano solto attestati anche in greco sin dalle più antiche
ór,
Dal confronto emerge, innanzi tutto, una quasi perfetta corrispon- l r ; t s s i oi t t
denza tra i due testi, che non lascia dubbi sul fatto che I'uno è una tra- l)iìr rtunrerosi e di maggior peso mi sembrano gli argomenti a favore
duzione ad verbum dell'altro. A fronte di poche differenze, le parole si tli rrru priorità del testo greco. Accenno solo brevemente ai toponimi,
succedono per lo più nel medesimo ordine, soprattutto se si tiene conto r lrc nclla versione latina appaiono spessosfìgurati, in quanto è impossi-
delle varianti deI Par. lat. r3zzo (cod. A). Qualche passo milita, in effetti, hilc stabilire se si è in presenza di fraintendimenti di un traduttore o di
a favore di una priorità della versione latina. Come notato nel paragrafo crr()ri ilìtervenuti nella tradizione manoscritta. Ad esempio, il nome del
precedente, nel brano in cui Diocleziano nomina i suoi dèi figura la fìrrnrc Tevere, in greco @úBqw ($ r4, ro), diventa Thein68,mentre ad dnò
forma latina Mrvéqpo (S 8, ro). Il. passo più interessante, tuttavia, si leg- Kurr'rvq<($ 18, r) corrisponde ab urbe (urheMom.bl) cathiaensium6e.MaE-
ge poco dopo, a proposito del miracolo del carnefice <pietrificato>, Hi()r(' îttcnzione meritano i casi seguenti:
anch'esso anahzzato in precedenza (S s, z-).tagiografo, dopo aver pre- - S (r, z-g. Lucia, condotta in presenzadi Diocleziano che ha fatto rife-
cisato che soJo la mano di colui che si accingeva a colpire la santa è rinrcnto alla denuncia di Euprepio definendolo (nostro figlio>, replica
rimasta di carne <fino ad oggi>, afferma: noi òrà roúto xézLqtor. é tónoE irll'irnperatore:Ai"rl0er,cv ótl Eúngénr,og
l.éyetg, èotr,v
téxvovópóv èotiv,èruer.òr1
'Enì ulòqroú oxótoug'ópe( yap èotòoxótogxcrìtéxvovópóv éotìv é totrcr nóv-
èxeivoE Éog to0 ncrgówoE Aò g,úvoup nóqveop,,ó èol.v ù1v oagxít'qv
ro drvnyleil,ag úgiv. Il testo latino corrispondente risulta, invece, meno
yelga. La traduzione in greco del toponimo sembra la glossa esplicativa
t:hiaro: <Verum dicis, quia Euprepius filius vester est, qui haec vobis
(assente,come è owio, nel testo latino) ó' di un traduttore che, per scru-
irurotuit, quoniam filius tenebrarum est>7o. Manca, di fatto, il passocor-
polo di precisione, si è limitato a traslitterare I'espressione latina anziché risponclentea ópeIEyóq èotèoxótoE;di conseguenzarisulta implicito quel
tradurla tout court. Ma ci si può chiedere, anche se è ipotesi cómunque lcgar.nedi <parentela> tra Euprepio e gli imperatori che nel passogreco
meno plausibile, se I'autore, per quello stesso desiderio di precisione ora viene chiaramente espresso.Ho il sospetto,peraltro, che la sequenza
richiamato, non abbia deliberatamente lasciato la forma latina del nome (:()nlpresatra Èner,òq e I'ultimo Èorlvpossaesserestata omessaper omo-
con cui il luogo, a suo dire, era noto al suo tempo, fornendone poi una tclcuto in un primo momento da un eventuale traduttore, il quale
traduzíone per i suoi lettori gteci. La vicenda, lo si ricordi, è in questa luvrcbbepoi recuperatosolo la proposizione causaleintrodotta da èrler,ò{.
Ma si tratta di congetturadestinataa rimanere tale,mentre si potrebbero
prima parte del racconto ambientata a Roma ed è dunque naturale che
un toponimo avesseforma latina.
Altro passo interessante al $ ro, 14, ove si incontra I'espressione p,ù1
uno dei modi ( )lossaium ail Scriptoresmediaeet infmae Graecitafrs,Lugduni ró88" [rist. Graz tg54],
OeLe,&g^yelv, cui corrisponde nel testo latino noli vacare63,
r.ol, tóll9 (s.z qóqog).
più frequenti con cui si rende I'imperativo negativo, mentre in greco la ó5 (ìf. P. Fnaxcut pn' CevarInru, Dove
'ld'rrr'/i.rfrr?, furono sepolti í santi Cipriano, Giustína e
frase risulta inusuale. Aggiungo, infine, la forma qógou, genitivo da qógov in ttr., No/e agiograjche,Ylfi,Città delVaticano 1935 (Studi e testi, ó5), pp'
'Foro', .tJJ-lS4: 338-34I. Si veda anche H,trIs, Ugendesgrecques de <martyres romaines>,Btrt-
(o qóqog), un latinismo, certo, ma già attestato nel Nuovo Te-
xcllcs r973 (Subsidiahagiographica,ii), pp. r7o-r7r, ry8 (Martirio di s.Anastasiaver-
stamento (Act., 28, r5) e in vari autori greci (Strabone, Gregorio di girre llH(ì c BHG Nov.Auct.76zd).
Nazianzo, Giovanni Malala) o+ e in testi agiografici di età tardoantica r'r' (]ues!a è la forma del codice, che a mio parere va mantenuta (cî. infra, p. rIz),
irr crrtnrnrbele occorrenzc.
ó7 lfasti citare la PassioPionii della seconda metà del secolo III (BHG e BHG
6, Mougn:uus, Sanctuariumcit., II, p. rrr,linn. zz-24, dove si legge cornea/cor- Nou Auct. r54ó): cf. It Martyre de Pioniosprétre de Smyrne,édité, traduit et comrnenté
neamin luogo del corretto carnea/carneam dei codici collazionati dai monaci di Sole- fr;rr 1,.f,{rrunwr', Washington,D.C. t9g+, capp.rg e 23.
ófl MoMulrtrtus, Sanctuaium cit., p. 677, col. II, lin. 42.
srnes(ibid.,p. 677, col. t, linn. +:-++).
q Ibid., p. rrr, lin. re lhid.,p. tt4, lin. t.
J4 e p' 677, col. I, lin. ó4. No/j è lezione del solo codice A 'r"
(Mombrizio legge nolite),il più vicino al testo greco' I h i d , , p .t t o , l i n n . 3 9 - 4 0 . N o n v e n g o n o s e g n a l a t e v a r i a n t i a l p a sísboí d . , p . 6 7 7 ,
ó4 G.W:H. Lrrrapn,A PatrkticGreekLexicon,Oxford r9ó8, p' 1488;C. Du CRNcn, tol.L
l A r l l , \ , \ l r ) l ) l i lt i s t l t ( l A I r . t t \ i l ! t ^ t ! ( ) t l i l l ( , . Ì . t . l )
9.ì
s ( ' l l l l ì l ci l l v r t r , t t r l' r ( ) r r l l ) t lltr t r t l c r r t rt l e l l ; r( r : r s l n i s s i o nnt r' i r n o s r ' t ' i t .i [r :rrt c r - possir irrrlulrbiarucrrtc non coinciclcrc cor] quella nostra) che la rrretl
v c l t t t t i i t I ' t ' t r t l t ' r rcr r t ' n oe s P l rtt( ( ) i l t ( . s l ( )l ; t t t i n ( ) . frrralc cli urr viaggio venga individuara nel raggiungimento di un ponte.
- $ ó, ro. Il clist:orsorivolto tl;r l,rrt'i;r;r l)iot:lcziuno si concluclc corì Llla
Credo, dunque, che I'espressione latina contenga un'errata traduzione
professione di fèdc. Ll srrutl ribltlist:c lu sua fcclcltà a (lristo: èv dr Èoopcr, del greco róvtov, sebbene sia possibile ipotizzare ancora una voka una
òr,apévouoa. Si è qui in prcscuza clcll;r r:ostruzione perifrastica costituira corruttela nel testo latino finora noto. Occorre, però, chiedersi cosa si
da un participio unito ad una voce del verbo eipi, tipica del greco post- intenda con nówoE lcraricg. Sono possibili diverse interpretazioni:
classicoT'. Il passo è reso in latino con la sola inversione tra futuro del r) I'agiografo, ignorando che la Galazia, regione centrale dell'Anatolia, è
verbo <essere>e participio: <in quo permanens ero>72, sintagma che priva di sbocco al mare, intendeva indicare il <Mare di Galazio, cioè il
sembra un calco dell'espressione grecaT3.IJgualmente la perifrasi di $ Ponto Eusino. Come rilevato ù par. z, nelle passioni epiche errori di
r, i-ó frv ... pévouoc è resa in latino con (erat ... permanens))74. ognr genere non sono eccezionali e la scarsa competenza in campo sto_
- $ 8, r4-r5: ei frocv Oeoí,oóx óqeú,ovzs ónoléo0ar,. Nella versione latina si
rico del nostro a'tore è stata già segnalata in precedenza; forse anche in
legge: <si dii fuerunt, perire non debuerunt>zó. Mentre nel testo greco il geografia aveva idee alquanto confuse; z) nelle fonti anriche la Gallia è
periodo ipotetico dell'irrealtà è reso in modo pienamente conforme spesso chiamata Galazia, in quanto, come è noto, quelli che i Romani
alle regole, quello latino sembra una traduzione infelice del primo. chiamavano Galli erano detti anche celti o Galati. In particorare, ner De
- S 9, r:. In questo passo figura la parola xewqvcrqútov,cui corrisponde
mundo pseudo-aristotelico si cita il lcrl,atr,xòv nél"ayog, owero il tratto
in latino centenariorum.Il termine xewqvdprov, che indica un valore di del Mediterraneo setrentrionale in cui sfocia il Rodano (Golfo del
cento libbre d'oro, è sì un latinismo, ma molto frequente nel greco Leone)8o;3) I'espressionepotrebbe riferirsi al ponto Galatico, eparchia
bizanttnoTz, mentre il latino centenarium è segnalato come assai raro da della provincia di Galazia e Cappadocia al tempo dell'imperatore
un esperto di traduzioni medievali come Paolo Chiesazs. Adrianos'.Tale unità amrninistrativa, tuttavia, non ebbe lunga durata. La
- S r+, r5. Diocleziano, accecato dal diavolo, parte da Roma ènl ròv
denorninazione di Ponto Galatico non figura più dopo la riforma dio-
nówov lal,crtícrE.Nella versione latina si legge che f imperatore <iter arri- clezianea, quando la Galazia viene integrata nella diocesi ponticasz;
4)
puit ab urbe romana ad pontem galatiurl;zo. Ora, oltre alla considera- rimane sempre possibile, infine, I'ipotesi di una corruttela nel testo; la
zione che di un <ponte Galazio> o <di Galazio non si ha alcuna noti- lezione originaria potrebbe esserestata énì ròv flówov xal (d1v) latrc.río,v,
zia, sembra dawero poco logico (per quanto la logica dell'agiografo che sarebbe accertabile. Fra le possibilità qui prospettare, la prima mi
sembra preferibile. Apparirebbe singolare, infatti, che l,agiografo avesse
memoria di denominazioni geografiche o amministrative da vari secoli
7r BL,\ss - DrnnuNNnn, Grammaticacit., pp. 42g-43r, in disuso, né sarebbe opportuno correggere il testo sulla base di una
$ 353, dove si sottolinea
che la perifrasi al futuro può servire ad indicare azione durativa, ciò che mi sembra semplice congettura.
il caso del passoin questione. - S rZ, z-4. Lucia e Geminiano, giunti in Sicilia, devono
7, MorvrBRrrrus,Sanctuarium attraversare il
cit., II, p. rro, lin. 4r.
z: In verità anche il latino conosce costrutti di questo tipo, anche per il tramite fiume Simeto: xoÌ 1ógov ròv notcpòv airlppugoúvro xc,l però no),Ioú
fi1ou
del greco neotestamentario. Negli Acta dr s. Martina (BHL 5538), ad esempio, si Qéovta eig tqv Oriraooav, xcrì oóx {òúvcvro nepcOfrvar.Il passo latino corri-
legge erís compafiens, ma si tratta di un testo che sembra dipendere da un originale spondente8: risulta poco perspicuo: (et invenerunt fluvium plenum et
greco: cf. P. FnaNcHr oE'CavarrEnr, S. Martina,inro., Scrittiagíografici, II, Città del redeuntes ad mare et quo fit ut non possent transire>. Naturalmente,
Vaticano r9óz (Studi e testi, 222), pp. 49-62:52-53. Si veda anche \a Passíos. Caeci- anche in questo caso, all'origine possono essersi verificati errori nel-
liae (BHL e BHL Nou. Suppl. 1495), dove si trova la perifrasi erat exaestuantcf. Derr- Ia tradizione manoscritta latina (ad esempio reileuntes potrebbe essere
l:Avr-,Etude sur le légendiercit., p. r9ó ($ 3, lin. a).
7a MoÀasR.rrrus,Sanctuaium cit., II, p. rog,ltnn. 3617.
ts Per Ia ÍnàÍrclnza di aumento cf. infra, pp. ro5-ro6.
7ó Morrmnrrrus, Sanctuarium cit., II, p. rrr, lin. r9.
77 Numerose attestazioniin Du CaNcB, Clossariumcit., col. 633. Cf. ODB, II, p.
rrzr. Si vedano anche J.VocEsnv., Zur SprachedergriechischenHeiligenlegender,Mùn-
chen rgo7, p. 4r; Psarrrs, Grammatikcit., p. rr3, $ zz4.
z8 P Ctirns,c, Vita e morte di Giouanní Calibita e Giouanni l'Elemosiniere.Due testi
<amalftani>íntditi, ()'dvadei Tirreni r99J, p. 22. Si ttetta di attestazionidcl tcrrnine
latino in traduzi<lrridal greco.
7e M()Mut{l'r'lus,Sanúuarium cit,, ll, p. 677, col. II, linn. 4o*4r,
I A l 1 l . \ , s l (l ') l . l \ \ . I t r ( . t A I r , t N i l t J t A N ( )( l , r / ( ; . 1 . ' . l l )
1)4 MAI{l( ) l{1, 95
Et prosternar]s
nit.="Nrrrl l.rr'trrrrtrbi i:rur sanctt l)ci t<lrclurrlratur. scì
1 l c 1 t r r , 1 1 , t s i t t t r ' s ll ì l i l . l l l l l ) l i ls r l c g g t ' i t t t t t t t l t r t l o M r t r t i r o l t l g i o d i t l r i g i r r c
pctlibus cius, cocpit nàrrarequod viderat, et baptismi lavacrutnexpe-
tcclqscu, (:llc rc('ir lrr:r rr.tllrziottc'rli lìcth fìrrtctttcltttc itttc:rpolrtlr''rr'.l)cr
tcrc. l\cducta est igitur beata Lucia in carcerem.Erat vero quidam
I'irnportanza chc lrr rrotizitr di Adttrrc îsstìlìle pcr I'ipcttcsi chc si intende srccrtlosl)rotasiusnomine, cui nocte apparensangelusDomini monuit
- Retlaudez'
formulare, la si ripubblica sccottdtl I'cdizione Dubois ut irct ad carcerem,et Geminianum, qui fontem salutisrequirebat,bap-
Eodem die, Romae, natalis sanctorum Luciae, et Geminiani, imperatore tizaret.Qui cum evigilasset,festinatusabiit, et beatum virum aqua salu-
Diocletiano, iudicibus Apofrasio et Megasio. Manserat beata Lucia in tari lavit. Post diem tertium exhibita est sanctaLucia Diocletiano, et
viduitate annos triginta sex. Totius autem vitae eius fuerunt anni sep- cum ipsa Geminiano, de quo iam imperator audierat.Quos ille poenis
tuaginta quinque. Quae accusata a filio suo Euprepio quod christiana gravissimeafllictos, diuque tortos, tradidit cuidam perversissimoiudici
esseì,iussit eam Diocletianus sibi adduci, et dixit ei: <Audio quia reum ut, quod deerat poenarum, ipse suppleret.Qui primo iussit cervices
illum crucifixum confiteris, et deos nostros derides. Nunc ergo si parata eorum fustibus contundi, et mox terrae motu facto, camera domus
es vivere, parati sunt dii omnipotentes, ur eis afferas thura, ut possint tibi iucliciariaececidit, et iudicem impium oppressit.Deinde sancti martyres
esse propitii, et vivasD. Sancta Lucia respondit: <Nec sibi sunt propitii, exhibiti sunt Apofrasio.sub quo et septuagintaquinque martyrium
nec iultàribus suis; nam mihi propitiabitur Dominus meus Iesus Chri- implevere,qui visis miraculis,quae circa sanctossuosDominus operaba-
stus pro cuius amore parata sum ignem, vincula, et quas volueris tur, crediderant.Hic iudex impiissimus,post sanctorum horum marry-
poenas, sufferre. Audiens Diocletianus constantiam fidei eius, iussit eam rum necem, a diabolo equum eius incitante, de lapideo ponte praecipi-
irahi ad carcerem, ubi consolationem divinam promeruit. Reducta tatus in flumen est. Corpus eius posteanullo loco repertum. Deinde
autem iterum ante Diocletianum sedentem pro tribunali, extensa est beataLucia et sanctusGeminianus,a Megasio viro consulari arctati,post
gloriosa femina, et fustibus diutissime verberata. Et ecce terrae motus laudabilem victoriam marryrii gladio animadverti sunt sub die XVI
subito factus est, et templum Iovis ita subrutum, ut nec lapis super Kal. Oct. Quorum corpora rapuit quaedam mulier christiana,nomine
Maxima, et, ut decuit, marryressepelivit.
f i u s i < l ' 'i' ,f,ì r t t it l ; r t ' v i t l t . r r z t ; r r t . r ì (()l tur (r '):l r t ' l l c s t o t l i A t l o r r c ' s i llr, r r c i l c l r c s r ' (o n ( l i r r r r c t i t l c l s c t : o l oV I I , a n c h e s c l r ( ) n s i p u ò e s c l u d e r eu n a c l a t ap i ù
Gcnriniancrsubisctlno il rrtirrtilio p('r dccupitítzi<>nc (gladitL), rrrc:rrtrcnc:lla l r , r s s rtrl r, t ' i r r d i t : h c r c i n c l l a p r i m a m e t à d e l s e c o l o V I I I , e p o c a i n c u i f o r -
lràrcazionedell'agiografb Luc:i;r,t:olrrc sottolinea lo Sticker',,,,,<placide sr' si t'r:r pcrdutn ruemoria del collegamento tra la chiesa edificata da
emrsit spiritum>; ed anche Gerniniano viene fatto morire non per ordine ( )rrrrri. c In martire siciliana; e non è improbabile,
come ipotizzato da
di una autorità competente, ma ad opera di un generico nnemico> (pro- Virrccrrzu Mrlazzo e FrancescaRizzo Nervo'oa, che la nascita della leg-
babilmente un sicario). Inoltre, lo si ribadisce ancora una volta, in Adone gt'ntlrr possa essere stata determinata dall'awenuto allontamento della
I'intera vicenda (seppellimento per le cure di Massima incluso), sembra Sit rlil bizantina da Roma. Quasi certamente, poi, non è un caso che solo
svolgersi a Roma, e comunque alla Sicilia non si fa alcun riferimento. ;r p:rrtirc dal sec.vIII fonti liturgiche latine associanoGeminiano, del cui
Credo, dunque, che I'ipotesi già formulata di una originaria redazione t trlt<l non rimangono altre tracce, a Lucia'os. Ne consegue che questa
interamente ((romana))ror,in cui entrambi i santi subivano il martirio supp()staprima redazione sarà stata composta a Roma, come provato da
insieme. vada senz''aJtroaccolta. ;rl.rrrrc precise indicazioni topografiche presenti nel testo. al
$ 15, ad
La composizione del Martirologio di Adone (metà del sec.IX) costi- ('s('nrpio,leggiamo che Lucia corre attraverso la piazza della
città fino al
tuisce un sictro termínus ante quem per la datazione di questa originaria l.rrtcrano;I'agiografo precisa che si tratta di luogo non lontano da quello
versione del Martirio.Ijestremo cronologico più alto, già da tempo indi- irr cui sono conservate le spoglie dei santi martiri Giovanni e paolo. Il
cato dagli studiosi'o', si ricava dall'epoca della costruzione al tempo di rifòrinrento è alla nota basilica celimontana, un tempo Titulus pammachíi,
papa Onorio I (625-638) di una chiesa sull'Esquilino in onore della tlrrgli inizi del secolov intitolata ai leggendari martiri (BHc 2r9r),06, che
Lucia siracusana, nota come S. Lucía in Silíce o in Orphea (per la vici- cflcttivamente non dista molto dal Laterano.A1 rz, poi, viene ricord.ato
$
nanza del cosiddetto l-acus Orphel, in realtà una fontana)'o:. La data della il t:arcere capitolinoroT, dove il sacerdote protasio si reca a battezzare
dedicazione dell'edificio era, appunto, il ró settembre. Questa circostanza ( icrniniano; e sono da ricordare, infine, per quanto
banali, le citazioni del
può aver favorito lo sdoppiamento della martire siracusana, celebrata lìuttre Tevere (S r+) e del Foro (S rS)-t.
come è noto il 13 dicembre, nella vedova romana, nell'intento di creare
una leggenda ad hoc per la titolare della chiesa sull'Esquilino. La data-
zione probabile per la stesura della originaria leggenda è, dunque, la
to4 MrLAzzo - P.rz,. Nenvo, Lucia
tra Roma e Bisanzio cit., pp. r34_r35, ove si
Prrr'lrr.di(murata,percezioneche si ha a Roma della Sicilia. p."b"Èil-errte l;isola, in
ctri l'elemento bizantino.è ormai dominagte, può essereormai sentita non più
:rl)partenenteall'area occidentale>.La tesi delle studiose è ripresa da D. Morra, per_
gs ltreI Martirio Apofiasio muore schiantandosi con il suo cavallo su una rupe
rcrci dell'agiografa.Socieù e cultura nella Sicilia tardoanÍicae bizantina,.Catania zoo4
($ r8). Forse la modalità della sua morte come Írartata inAdone è all'origine dell'a- ('Icsti e studi di sroria antica,+),pp.+o-+2.
nalogo episodio che, nel Martirio, ha per protagonista Diocleziato (supra,pp. 8o-8r). lo5 AMoRE, Lucia e ceminiano cit.;
roo 1SS Septembris,Y, MartyrologíumRomanum cit., p. 399. Il fatto che,
p. 289 ($ rz). torne ricordato suptd, p.9j, in alcuni manoscritti della famiglia k d,el Martirologio
ror Oltre alle osservazionidel bollandista lJrbain de Sticker (cf. nota precedente), ( )uonimiano la memoria de1 dye sanri risulti separara
tramite llnserzione di quella-di
cf. A. Arraonr, Note agiogrujchesul calendario perpetuodellachiesauniuersale,
in Antonianum s. Eufemia, credo dimostri che il collegamenìo tra i due martiri fu fatto in un
39 G96ù, pp. 18-53:4j-48; ro., Luciae (kminiano,in BS, Vm, coll,.z6o-262. sccondo momento e che, di conseguenza,la leggenda prese corpo dopo un certo
ro2 A quanto scrive Amore (cf. nota precedente) si aggiunga: F. LaNzoNr, Iz dlo-
lassodì tempo successivamentealla dedicazione della chiÉsada parie di p'rp" onorio.
cesicit.,pp.3zr-3zz;Y.Mntzzo - F Rrzzo Nrnvo, Lucia tra Roma e Bisanzio:itinera- loó Su di essacf. I_exícon.Topographicum (JrbísRomae,III, cit.,pp. ro5_ro7 (vi si
rio di un culto, in Storia della Sicilia e tradizione agiograjca.Atti del Conuegnodí Studi scgnala che la prima attestazione del titolo sotro i sanri Giovanni è p"óto risale al
(Catania,zo-zz maggiot986),a cura di S. Pnrcoco, Soveria Mannelli 1988,pp.95-135: Sulla leggenda si veda P FRcNcrrror'cavarrEnr, DeI testodellapassioss.Iohan-
.53.s).
rz 4- tz6; ktzzo, Sicilia cristiana cit., II / t, pp. 7 4-7S. ris ct Pauli, 1î tD.,.Note"agiografche,y,
ro3 La notizia è tramandata dal Liber Pontfrcalis:cf. L. DucnnsNp, It Liber Pontí- Roma r9r5 (Studi e testi,z7),pp. 4r_óz; D*r_
lnyr, Etude sur le légendier cit., pp. t24-r3o.
f;calk.Tèxte,introductionet commentaire,I, Paris r98r (reimpressionconforme à l'édition Il passoin questione viene citato da p. FnaNcnr oE'cavarun:, Della <custo-
du 1955),p. 324, linn. 9-ro: <Fecit ecclesiam beatae Luciae in urbe Roma, iuxra .. -':t
tlit Marnutinit e della <Passioss.Processiet Martiniani>,in ro., A,Iofeagiografche,IX, cit.,
Sanctunr Silvestrunr,qu:ull ct dedicavit et dona multa obtulit>. Sulla chiesa e sul pp. .S-sz:r5, che ne sottolinea I'interessetopografico.
'litpttgrrtphicun
Lants ()rphLi cÍ'. hxiton Ilrhis Romae,III, a cura di E.M. S'r'lrr..rnv, ll, tcrrrine putì riferirsi, com,tnquè, à qualunque piazza o area adorna di
l{olyr rt)9ó,pp. | 7l , 19| . .1"8
rr nn' (ìnvnl,lri:rrr,
lrrrrtici:r:f. f"rrnNr;r DoveJuronosepolticii., p.'339.
I A 'fl,\\l() l)l1tss I lJ( lA | (;l l\lll llAll(l (llll(l.l.l,ll)
clcvc lJ4l, s('ritt:t irr grcrco a partire dalla prcccdente versione latina di atlr-
Q u c l l a r : h c r l t r i s i p r r r p o r r t ' r l it ' o n s i c l c n t rlci r r c c h z i o n co r i g i t r t r r i l
ò chiara- lrit.rrtuz,iottcr()lììalta,quando si volle mettere in relazione il nuovo luogo
avere subìto una profi)lìclrt rist:ritttrrlt in Sicilia. Talc operazione
mente da mettere in relaziope con la costruzione di un luogo di culto a tli t'rrlto c()tt la Lucia vedova piuttosto che con la vergine martire siracu-
Mendola (o Mende) nel siracusano, tra Noto e Palazzolo Acreide, dedr- riiut:trt4. La presenza in questa nuova (secondo I'ipotesi qui Prospettata)
rcd:lzi()ne della fìgura del consolare Pascasio mi sembra significativa.
cato a S. Lucia. Il Martirio,infatti, si chiude proprio con il ricordo della
( lrrrue segnalato in precedenza, nella notízia di Adone questo nome
edificazione di un oenròg voóE ($ zo) nel luogo in cui una fonte, miraco-
nrinìca,mentre sono citati gli altri due protagonisti del supplizio finale di
losamente scaturita, aveva dissetato la santa ($ r9)- Nella contrada di
l,rrc:ir,Apofrasio e Megasio. In BHC zz4t e nella versione Iatína BHL
Mendola, in epoca normanna, fu edificata una basilica romanica, divenuta
priorato agostiniano e sottoposta nel rro3 al monastero calabrese di S. 49tJ.S "r si precisa invece che Megasio era i1 padre dell'úncrtr.xóg(consularis)
f);rst:asio.Ora, come è noto, 1l consularisPascasioè il persecutore della
Maria di Bagnara, poi distrutta dal sisma del ró93'oe. Scavi archeologici
l,rrt:il vergine"ó; mi sembra più che probabile, allora, che I'assenza di
anche recenti hanno riportato alla luce i resti di due piccole basiliche, la
prima ricaveta in una cavità naturale, la seconda, rupestre, collegata ad tltrcst<rnome inAdone non sia dovuta ad omissione,ma al.fatto che esso
una sorgente che ancora oggi sgorga dalla roccia'ro. Questo secondo edi- rrrrrr fìgurava nella leggenda utlhzzata dal dotto arcivescovo di Verona.
l,'lgiografo siciliano cui si deve il testo che leggiamo avrà rítenuto op-
ficio è comunemente identificato con il santuario costruito sul luogo del
p()rtuno inserire un nuovo personaggio, notoriamente legato alla realtà
martirio di Lucia e Geminianorri. Non si conosce una datazione certa
siruc:nsana,come Pascasio,famigerato persecutore della Lucia del 13
per le costruzioni precedenti la basilica romanica, ma si ritiene che la
chiesa rupestre risalga ad epoca preislamica"". La cadtta di Siracusa in rficcrrnbre, per dare maggiore credibilità alla riambientazione siciliana
tlclfr parte finale del Martirio; e, facendo di Megasio il padre di Pascasio,
mano araba nell'878 può dunque essere assunta come probabile terminus
ante quemrrt per la composizione della nuova redazioîe, I'attuale BÉfG irr tlualche modo si postulava I'anteriorità del martirio della Lucia ro-
nrrrrrrrrispetto alla vergine siracusana.Il testo greco BHG 224r, da c1rí
lìr trrtta la notizia del Sinassarierr7,Vsrre infine tradotto in latino e i
ros A. MEssIN.{, <Ecclesiam
ubi estFons in Crypta>. S. Lucia di Mendola, un piorato rrrrrrrcrosimanoscritti delle varie recensioni di questa traduzione oggi
agostinianonella Sicilianormanna,ín Ia cristianizzazionein Italia tuaThrdoantico ed Alto- riltl)crstiti attestanola popolarità di cui essagodette Per tutto il medioevo.
medioevo.Atti del IX CongressoNazionale di Archeología Cristiana (Agrigento,zo-25
nouembre zool,Il, Palermo 2oo7, pp. r729-r74ri r729-V3r.
ro Cf. S.L. AcNrrro, Scauie scopertea S. Lucía di Mèndola. Relazionepreliminare,
rfrrto irr campo storico, doveva sapere bene che gli eventi che îàrÍava erano da
in Atti del I CongressoNazionale di ArcheologiaCùstiana (Siracusa,t9-24 settembret95o)'
Roma 1952,pp. 49-i8; A. Mrssrr.ra,It chieserupestriilel Siracusano' Palermo 1979 (Isti-
tuto Sicilianò-di Studi Bizantini e Neoellenici. Monumenti,2), PP.rr9-rz3; S.
Grcuo, Siciliabízantina.I-larchitetturareligiosain Siciliadalla tarda antichitàall'anno mille,
Acireale-Roma 2oo3,pp.54-57; MlsstNa, <Ecclesiam ubi est Fons ín Crypta>,cit.' pp'
1733-1734.
rrr MESSINA,<Ecclesiamubí estFons ín Crypta>, cit',p. 1734. Lo studioso ritiene
che l'edificio <in realtà doveva fungere da battistero e insieme da vascaper abluzioni
nelle acque salutifere della cavità sotterranea, portate in superficie mediante un
r orrrc, rrel nostro caso,l'intera sezione <siciliana>del racconto.
sistema di sollevamento>. llr M()MuRlrIus, Sanctuariumcit., p. ]l.4, linn. rr-rz: <Flaec audiens Megasius
lr,rtcl l)rschasiiconsularis>.
ltó (\f. I'edizione de! Martirio BHG e B.FIG Nov. Auct. 995 curata da G- Rosst
'l'ntnr,
Martirio di santa Lucia.Wta di santa Marina.Testígreci e traduzioni,Palermo
sr1,5e (lstitukr Siciliano di Studi Bizantini e Neollenici.Testi,6)' pP.rr-77; ristampa
,lcl tcsto dcl l\<lssiThibbi in Rrzzo, Siciliacristianacít.,lI/2,pp.44-48. Si veda anche
'Iiadizione
f i f(rzzrr Ngrrvo, narrativae mutamentisemanticinella letteraturaagiograficasici-
li'utrt,itr Sililirr l ltalia suburbicaria cír., pp. 249-26t.
tt't (',[,:illvd,p. 7lì ntì. 2-4.
L a r . i r : o s t r t r z i o rtrltr.r r l ì l ' ( ) s l r ( ' t t i rrtl;crl l c t r ; r s l ì l r r r r l z i ( ) tsì it t b i t ct l c l t c r t t - c l a l c o n g i t t t t t i v o ' ' ' ( S $ 5 , ó : Y é v t l r ( r tl,-;5 , r . 5 :Y ó -
t ; r s i I ' o t t : r t i v or \ s < l s t i t t r i t o
po dalla leggeucla,clrc pcnrltro forttircbllc picnl giustifìcuiolrc c{cllc vrrrvrru).Non c:rcclo,poi, che possa essere segnalata conle fornla colta
tracce di una originaria versiglc l;rtina ilr BHC zz4t segnalateal par. 4, l';rggcttivo iil.t:rug($ 5, l) che, unico residuo della cosiddetta declinazio-
è certamente in buona parte ipotetica, anche se non mancano elementi rrt' rrttir:l presente nel Nuovo Testamento"', è ampiamente attestato nei
che la supportano, come si è cercato di dimostrare nelle pagine prece- lrrrpiri di età tolemaica"s e nella letteratura greca medievale"a.
denti. Essa attende conferme, modifiche o smentite da una indagine Lc caratteristiche della grecità tarda sono, nel complesso, numerica-
sistematica dei numerosi manoscritti latini delfa Passio' nrcntc limitate.A livello morfologico, oltre all'accusativoAiov ($ 5, ro) che
ù gii rrel greco neotestamentariorzs,an'altra forma dovuta a metaplasmo
potrcbbe essere1ger,óòtl(S +, 3), nominativo singolare femminile che pre-
6. La lingua
supp()ne un aggettivo di prima classea tre uscite al posto della forma
Il Martírio dei santi Lucia e Geminiano, come già ricordato, si con- r'lrrssicait -tlE, -eE. Ho esitato a lungo prima di decidere se mantenere o
serva nel solo Vat. gr. 866. Manca, dunque, la possibilità di verifica nel rrrcrro in questo caso la lezione del codice, poiché nessuno degli esempi
caso di forme problematiche attestate dal manoscritto. Come criterio rrttcstanti il fenomeno di cui ho conoscenzat2í si riferisce ad aggettivi
generale, si è cercato di conservare, per quanto possibile, la lezione del t:orr terminazione in -óòtls, se non eù<oòóg(da eùóòqE)a27,caso un po'
codice, anche se non manca qualche caso per il quale continuo a nutrire rlivcrso, sia per il passaggio ad accentazione ossitona, sia perché la forma
dubbi sull'opporturutà o meno di apportare emendamenti.Va segnalato, fi'rrrrninile non risulta attestata.lJn errore di trascrizione o un intervento
comunque, che nel complesso le situazioni <dificili> si riducono a pochi (n()nnalizzatore> del copista mi sembra probabile, considerato peraltro
casi, che verranno, si spera, adeguatamente commentati. <'lrc lggettivi di questo tipo sono sconosciuti al Nuovo Testamento e rari
La veste linguistica del testo qui edito mostra a livello morfologico-
sintattico la sua dipendenza dalla koiné e dal greco neotestamentario. Si
tratta di una lingua semplice, di basso livello, che sdlizza un lessico co- trl MrrsAKrs,The I-anguagecit.,p.7z, $ roz; VoclsEx, Zur Sprachecit., p. 36.
mune, privo di termini rari, e che si presenta lineare nella costruzione lrr lJLAss- DrsnuNNrn, Grummaticacit., p. ro3, $ 44.
trr E. MAysER, Grummatik d.ergriechischenPapyri aus der Ptolomiierzeit,l/z,Berltn
del periodo, con moderata prevalenza di strutture paratattiche, in cui è
trrrrlLeipzig 1938(rist.Berlin r97o),p. 5i, S 68, II, rd.
frequente il ricorso alla coordinaztone tramite polisindeto.Anche quando ,,+ Cf., ex. gratia,Mrrsexrs, The languagecit., pp. 3i-36, S ó5; DeunNrn-, Kosmas
costruisce periodi più complessi, I'agiografo si mostra in genere in grado nnl Damian cit., p. r99, $ 4o, lin. z9; Cregorii Presbytei Vita Sanctí Cregorii Theologi,
di padroneggiare la sintassi, evitando I'anacoluto. Poche sono le figure t;rrlrrr edidit et gelli5s reddidit X. LrquEux,Turnhout-Leuven 2oor (Corpus Chri-
retoriche individuabili "8. stiirfrorum, Series Graeca,44; Corpus Nazianzenum, rr), P. rz8, S 3, hn. 3t (cf. ibid.,
È usato I'ottativo, ma le cinque occorrenze individuate, se si 1r. r7), Laggettivo è usato anche nella italogreca Vita di s. Bartolomeo il Giovane di
".t.ot" a;rott:ìferrata, scritta nella seconda metà del secolo XI: cf. E. Partdrr, I'a Víta di san
fa eccezione per I'espressionestereotipata p{ yévor.ro(S 3, tr; 5, ro) che llutolomeo di GrottaJerratapHG e Novum Auctarium BHG zjj), Roma zooS
Sopravvive nel greco moderno come forma lessicale"e, Si trovano tutte (( )onritato Nazionale per le Celebrazioni del Millenario della Fondazione dell'Ab-
all'interno di un unico discorso diretto di Lucia (S +)'-. In un paio di lr;rzirrdi S. Nilo a Grottaferrata),p. rz6, $ r4, lin. z5 @f. íbid.,p. y).
l2j BLASS- DrsnuNNen, Grammatimcit., p. ro5, S +ó, r. Cf. anche supra,p. 86 e
i.47.
12óMAysER,Grammatik.,I/2, cit.,pp. s6-s7, S ó8, II, zb; MIrsarIs, The l-anguage
"8 Saranno segnalatenelle note di commento al testo. r it., pp. 33-3j, S ó3; Gantrrr, Documentscit., p. ró8 (nr. r9); DsusNnn, Kosmas und
ue R. BRowNlsc, Medieval and Modern Greek, Carrrbridge 1983, p. 3é. Lespres-
l)ttttian cit., p. 28, hnn- z7-28: Cf. A.N. JaNNanrs,An Hístorical Greek Grammar
è registrata nel Dizionario Grecomoderno- Italiano, a cura del Comi-
sione 6 pr1^yévor.to t987), p.
{ )hi(Iy of theAttic Díalect,London 1897 (rist. Hildesheim-Zùrich-NewYork
tato di Redazione dello ISSBI, Roma rgg3,p'236, s.u.1ívopcr.
r2o Il breve discorso della santa assumequasi la forma di una preghiera, contesto r.t.s,S 43o.Di solito il passaggioalla categoria degli aggettivi della prima classedà
Irrogo a forme a due uscite.
in cui, come segnalato da F D'Aruro, Iz Passiodi símeonedmtello del signore>(BHG ,t7 Lexileonzur byzantinischenCriizitàt besonders
desg.-tz.Jahrhunderts,erstellt von
2rc8) nel codice-di Patmos,Movì1toú Ayínu'Iaóuyou roú @ed,óyou,254, in vaticana et 'l'trrt,p, 'Wissenschaften.
- B. li. III, Wien 1999 (ÓsterreichischeAkademie der Philoso-
Meiieualia. Étudtt ,n l'honneur de Louis Duval-Arnould. réunies par J.M. MnnrtN
Klasse. Denkschriften, 27í;Yeróffendichungen der Kommission
MennN-Htsetrp - A. Pnu,cvlctNIBacrtRsl, Firenze zoo8, pp' 65-9I: 9r, I'ottativo lrlrisr:h-Historische
risulta usato con frccluenzain età bizantina, sia in ambito agiograficn t:he inttografìco. lìir llyz:rntinistik,ó/l), p. 61.S.
I04 M A l t l r) l { l r I A l t . t s , \ l )( | ) l i l s s I I l ( : t ^ t r ( ; t t \ , ' i l l . l t A N| (( , i l 1 ( ; . 1 , 1l )4 I()5
nella lingua dei cnlrristi''8. lftl prcfi'rit<1,tlurrrprc,scrivcrc lgtuóòqE.l)a lingrra lttic:arrr; cli contro, I'imperativo xaOógete ($ ro, ro) presertta Lrn:ì
segnalareancora il nurncralc truqúxuvr<l($ r4, rtt), variante del bizantino tlcsincrrzadi aoristo forter4o.Uaoristo secondo è comunque ampiamente
ocrprózowo"eattestatain documenti dell'ltalia rneridionale':u. tfoc:urrrcntato nel Martírío e per lo stesso)'eíno è la coniagazione comune-
Passandoalla morfologia del verbo, vanno segnalate due forme proprie nr(lrìte utllizzata (SS Z, to [in citazione]; tt, z). Da segnalareanche il parti-
del greco tardo e neotestamentario: iitrrqv ($ 13, zo), prima persona singo- t:ipio yvóoo,oo ($ zo, 4), da Èpoos, aoristo debole la cui formazione è
lare dell'imperfetto del verbo'essere"3', e I'imperativo iòe al posto dl iòé (S lttribuita a influsso del futuro tardo yvóoo awertito come congiuntivo
7,6)4'. Sulla stessalinea si collocano il futuro passivo qopqOrloercr,(S ó, t:) rr<rristo'a'.Di yr,vóontrr,tuttavia, sono di norma st:itzzate le forme dell'ao-
con valore mediale'33,gli aoristi passivi di verbi deponenti, come i comu- risto atematico ($$ 5, rr: ènuyvóvdr;ro,9: èwr.yvoúg; rr, rr: Èyvov etc.)
nissimi &nexgi0q(SS ,, o; 2,g; S, rr etc.; anche al participio &nongÉeig,$ 3, sccondo I'uso classico.In eù1ogr,otóoo($ 7,24) si nota la confusione tra i
rr) e 1eqOr]tto (S 2, ro) 'r+,in sostituzione della forma media (peraltro rego- paradigmi dei verbi in -éol e -<i<o'q'.
larmente utlhzzata dall'agiografo), secondo un processo che porterà all'e- lJna forma particolare è nwi, che si incontra proprio alla fine del rac-
stinzione nel neogreco dell'aoristo (e del futuro) medio'3i; o, ancora, il c<rrrto ($ 20, rri eov tr,Enr,e[).IJaccentazione del codice, che corrisponde a
ricorso a forme dell'aoristo debole con verbi che nel greco classico pre- tltrella del neogreco, potrebbe anche esseremantenuta, considerato che una
sentano un aoristo forte':ó: èvexoté?.eurcrS (S Z, z3) - notevole sia per la filrura analoga, einó, è attestatain un contacio di Romano il Meloder+:. Si
presenza di un doppio aumentor3z,sia perché nelTakoiné e nel greco tardo tratta di forme che si affermeranno più tardi (ad esempio nei poemi pro-
si incontra di norma la desinenza di aoristo sigmatico (È?,,er"rlro, di solito in tlrornici) r44e che, come è noto, danno vita ai congiuntivi aoristi moderni
-
composti)r38 e eihore ($ to, r4), einav ($ 15,26), forme già proprie della dcl tipo nó, òó (oggi privi di accento in seguito all'introduzione nel r98z
<lcl sistema monotonico). Difficile dire, nel nostro caso, se nreî sia da attri-
buire all'autore o al copista, che potrebbe avere accentato secondo I'uso
dc:llalingua parlata del suo tempo. Per prudenza, preferisco scrivere ni1, ma
r28 Cf. PsAxrEs,Grammatík cit., p. 3or, 445; Mrrsarcs, The Lnnguagecit., p. 34, rìrantengo i mei dubbi sull'opportunità della correzione.
$
S ó l c .
r2e An Historical cit., p. r73, $ 645. Quattro sono i casi chiari di forme verbali senza aumento'+s: écroev
JANNARTs,
':o Cf. G. CaRacausr, l*ssico Greeodella Sicilia e dell'Italia meidionale (secoliX-
XIV), Palerrno r99o (Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani. Lessici Sici-
liani, 6), p. 3r9. Si noti che S tS, z9 si trova la forma più comune reooegóxowo.
r3r BLAss - DmnuxNsn "l, Grammatícacit., p. r5r, t:v Cf. Brass - DrsnuNNnn, Grammaticacit., pp. r38-r39, $ 8o; Mrrsars, The
$ 98. Si tratta di forma docu-
mentata anche prima: cf. MItsarts, The Languagecit., p. 78, $ rrz. lnrguage cit., p. ó3, $ 94.
r:z BLAss - DmntrNlrsn, Grummaticacit., p. róo, ror, ó2. Si veda anche Mrrsa- r+o Non mi è sembrato necessario correggere la lezione def codice, poiché,
$
rrs, The Languagecit., p. ro, $ r3. scppur rare, forme del genere sono attestate anche nel Nuovo Testamento e nei
r33BLASS- DesnuNNBn,Grammaticacit., p. r38, 79. prpiri: cf. Brass - DnnnuNNrn, Grummaticacit., p. r4r, S 8:, z; Mavsen, Grcmmatik
$
r3a Laoristo medio di yívopcr,è comunque regolarmente e ampiamente usato, l/z cit., pp. 8I-82, S Zr, l; Psarrrs, Grummatikcit., p. zrz, $ 329.
semprecome aoristo secondo(SS0,:; 8,4;9,5 ecc.). r4r MIrsAKIs, The Languagecit., pp. ó5-66, 95; Psarrrs, Crammatik cit., p. zzo,
$
45 BLASS- DennuNNrn, Grammaticacit., pp. r37-r38, $ 78;JaNNanrs,An Histori- \ rló. Cf. ancheJaNNans, An Historicalcit., p. zSó, S qqó (nr. 38).
cal cit., p. r79, SS 6Z+-6ZS;G.N. Harzroarrs, Einleítung ín die neugríchische Grammatik, '42 An Historiealcit., pp. zr6-2t7, $ 85o; PsartEs, Grammatik cit., pp.
JANNARTS,
Leipzig r89z @ibliothek indogermanischer Grammatiken, j), pp. r93-r95. ù33-234,$ 347;Brass - DrsnuNNBn, Grcmmatiu cit., p. r44, $ 9o; MrrsarIs, The lan-
4ó BLAss- DsnnuNNrn, Grummaticacit., pp. r38-r4o, $$ 8o-8r; Psxtns, Gram-
,qf/r{gccit., pp. i8-ór, $ 89, che recà tr?-gli esempi (p. SS) u.t eù1agr,otóoaattestato in
matík cít.,pp.2og-2rr, $ 328; Mrrsaxrs, The I-anguagecit., pp. ó:-ó8, SS q+-gS. Mrhla. Contrariamente al nostro caso,la tendenza prevalente è quella dell'afferma-
r37 Fenomeno frequente con i verbi composti con due preposizioni: cf. VocB- ziorre della coniugazione in -é<o:cf. Psarrus, Grammatikcit., p. 3rz, $ 456.
sne,,Zur Sprachecit.,p.7; Br,ass- DnnnuNvrn, Crammatieacit., p. rz8, S óS, :. t43 Roman le Mélode, Hymnes, introduction, texte critique, traduction et notes
r:8 Burss - DrnnuuNnn, Grammatieacit., p. r34, ZS, z; Mtrsaxrs, The Language
S lrrrr J. (ìnrrsutDlER DE MaroNs, IV Paris r9ó7 (Sources chrétiennes, tz8), pp. r74
cit., p. óó, $ 95; Psutns, Crammatik cít.,p. zzo, S fló. Si vedano i molti esempi rac- (XXXV rr, 3: Ètr,éinafidv einó), r75, n. 3; cf. MIrsans, The Languagecit., p. ro, $ r3.
colti in Vocrsen, Zur Sprachecit., p. r3.Alla luce di queste osservazioni si potrebbe 144H.ToNNET, Histoi.redu grecmoderne.I-aformatíon d'une langue,Paris 1993, p. 63.
pensare,nel nostro caso,ad una forma nata da confusione con il pcrfettcl lóltor,noE.Il r4r MlrsAKIS,'fhe languagecit., pp. sJ-Jó, 8ó; PsarrBs,Crammatikcit., pp. zoo-
S
perfetto, in effctti, non sarebbefuori luogo nel passoin qucstione, .1o4.\ì\ î ró-3r9.
l A l r ' l\ , \ l ( ) l ) t i t s s , l i l ( t A I r i t l \ , 1 l t . i l A Nt (\ | u ( i - , , ; , , 1 l l )
t07
to una volta con doppio accusativo (S ty, rH), sccoudo uua rrrodalità lìr'()ll()ntc rclativo-indefinito si può spiegare come genitivo struntentalc
documentata per i verbi che significano <dare>,<concedere>'r'o. Al $ t9, r lrro dutivo'('8 (con attrazione di poo<ivov); oppure si deve ritenere che
il participio dell'aoristo passivo di ylvóotr'r è costruito con il dativo lklrx5tvrrrv sia retto da goBeopar,,secondo una costruzione rara, ma atte-
(<essendodivenuto noto o)'ó'. Luso dell'aggettivo numerale in funzione st:rtu'r"),c che ha attratto nel suo caso il pronome in posizione prolettica.
di awerbio (SS t, t; rr,5) è frequente nella lingua tarda e medievale'ó'. ll verbo rei'eúo, molto frequente (quindici occorrenze), è sempre
Di norma tempi e modi del verbo sono usati correttamente'ó:. In un t:ostrurito con accusativo e infinito aoristo (solo una volta con infinito
passo ($ rr, z3i òrooreÀ)uer.)
il presente indicativo ha valore di futuro'6a, prcscnte passivo),attivo o passivo;in questo secondo caso,in cui non è
mentre va segnalatauna proposizione finale con íva e il futuro'6s (S 8, tz), slrclcificatala persona cui è rivolto il comando, segue una costruzione,
in questo caso àveÀei,forma postclassica documentata anche nel greco bcn documentata nel Nuovo Testamento, propria più del latino che del
neotestamentario'óó.Va notato, ancora, un caso di d,v con il fururo indica- greco classico'7o.Solo una volta ($ 18, ó-7) ze),eúco è costruito con dativo
tivo in una proposizione relativa eventuale ($ ó, rz-r3)'óz: énoíov &v Oel.rioere rlclla persona e 6fitrl5 e congiuntivo aoristo. Nel greco neotestamentario,
pe Bcroúvovrr.poqr]ooo0or,,oú goBl0rloetol f {rupj trr,ou.Qui il genitivo del irr cfletti, con i verbi curandi,postulandie imperandi(ma non zel"eúco)I'in-
fìrritiva è non di rado sostituita da una proposizione volitiva introdotta da
'óo MrrsAKrs, The Languagecit., pp. 98-99, ilnroq o, più spesso,da ívo (quest'ultima congiunzione tende a soppiantare
S r5z; cf., ad esempio, h Passiodi
Sofia e delle sue tre figlie BHG e BHG Nou.Auct. r637zt òòEúnoprovlvrò térvov pou lr prima)I7r. Questa costruzione con xe)reúco si afferma più tardi, anche se
(HarrrN, Légendes grecquescit.,p. zz3); o quella di s. Giovanni in puteo (BHG e BHG rirrrane a lungo prevalente il ricorso all'infinito con accusativo (o anche
Nou Auet. 8942), in to., Inédits byzantins d'Ochrida, Candie et Moscou,Bruxelles r9ó3
r'ou dativo e infinito) '7,. Il genitivo assoluto è costruito di solito secondo
(Subsidia hagiographica, 38), p. 266: é.òaxrrcútòv l.óyov. Si veda anche la già citata
Vita di s. Filareto il Misericordioso: RvoÉN, The Life of St. Philaretoscit., p. rz8. (Jn lu norma classica;in un paio di casi ($$ r, rr; rr, r) esso è costituito dal
caso con dnoòíòopr si legge nelJa Vita dell'imperatore Costantino BHG Nov. Auct. sofo participio, mentre il soggetto sottinteso è lo stessodella proposízíone
3ó5n, edita da E HaxIN, Une nouuelleVíe de Constantin dans un légendierde Patmos,
in Analecta Bollandiana77 GgSù, pp. g-ro7, 37c.-372[rist. in to., Études d'épigraphie l)rincipalerT3.In un altro passo il soggetto, costituito da un pronorne, è
grecqueet d'hagiographie byzantine,London 1973, nr. xrn]: 82, hnn. z6-27, app. crit.:
ònoòiòoo0or.roùg róv eiòó)rovvooùEtoùE t(r Xprt(r &qr.eqopévorg(il dotto bollandista,
che qui si rivela più <purista>rispetto alle edizioni successive,corregge con il dativo,
'óE GARITTE,Documentscit., p. r8r,
come in un caso precedente, p. 75, lin. 27, in cuí figura òíòopr). Non ho trovato S ZS.Un caso nella Vita dr s. Leone di Cata-
esempi certi con noqcòíòorpr.(negl:, Acta di s. Anastasio Persiano [B.FIG 84], per rri;r BHG 98r: cf. A. AccoNcra LoNco, la Vita di s. Itone uesmvodi Catania e glí
l'espressione ncgéòonevcúrQ tòv òoù}rov,tre codici recano come variante cúròv: B. itnmtesimiilel magoEliodoro,in Ríuistadi studí bizantiníe neoellenicí, n.s. zó (1989),pp.
FrusrN, Saint Anastasele Perseet I'histoíre de la Palestineau debut du WI" siècle,l: Its j rltt: ./{.
fr,e Precisamente in Arato: cf. H.G. Lroonr - R. Scorr, A G\eek-Englishltxicon,
textes,Parísrgg2, p.j3, app. crit. al $ rr, 8). IJaccusativoin luogo del dativo, comun-
que, è tratto comune al greco medievale: cf. Brass - DpnnuNNrn, Grammatica cit., Ncw Edition revised by H.-St. Jor.ns, Oxford ry4o, p. 1946, s.u.qoBéor,B, 7.
l7o BLASS- DEsnuNNrn, Grummatícacit., pp.
pp. zzz-223, $ r5z; Mtrsarrs, The Lnnguagecit., pp. 98-99, S r5z; Lr,vn'sNr, La We 47r-475, S :Sz, +, e nn. r3-r4.
't' Ibid., p.
merueilleu.se cit., p. z4z, S C, zf. 47r, S 3gz, r e p. 473 n.5;JANNARIS, An Historicalcit., pp. 253, $ r7óz
16r E costruzione del greco neotestamentario: cf. Brass - DsnR-uNNEn,Crumma- (lrrcvalenzadi ívc su 6noE);487, $ zo88; 574,Appendíx VI, $ ró, in cui si sortolinea
tica cit.,pp. z6o-26r, $ r9r, z e n. 5. t ltc questo tipo di costruzioni diventano comuni in epoca tardoantica soprattutto in
ró2 VocESER,Zur Sprachecit., pp. z4-25; Mtrsarus, The Languagecit., p.5o, tcsti non letterari. Nei papiri di età tolemaica il verbo è sempre seguito da accusa-
$ 82.
Per tqitov (S tt, +) nel significato di <per tre volte) cf. anche E. Forrmru, IiWta di s. tivrr c infìnito: Mavsrt, Grammatik cit.,Il/2, Berlin-Leipzig 1934 (rist. Berlin r97o),
Fantinoil Ciouane,Bruxelles1993 (Subsidiahagiographica,TT),pp.r54 n. r3o, r89. p . r . 5 2 ,\ 9 r , 4 .
tó: Naturalmente, quando congiuntivo aoristo e futuro indicativo coincidono 172Ho trovato esempi solo con Íva: cf.'W Bausn, Griechisch-deutsches Wòrterbuch
nella pronuncia, si rimane incerti su quale sia la forma decisa dall'autore; cf. al :n dm SchriftendesNeuenTèstamentsund derJrùhchristlichen Literatur,Berlin-NewYork
riguardo Ga-rurru, Documentscit., pp. r88-r89 (nr. rz8); Mrrsaxrs, The l-anguagecit., tgtlll, p. 869 (Tèstamentum Jobi,39, 8); Laurr, A Patristiccit., p. 74r; E.A. SoeHocrns,
p.62,$ 92. ()ntk Lexiconof Roman and ByzantinePeriods
from B.C. t46 to A.D. lloo), NewYork
ró4BLASS- DBnnuNNsn,Grammaticacit., pp. 4o5-4o6, 323. l 8 t l 7 , p . ó - S T . D u e c a s i n e i g i à c i t a tAi c t a d r s . A n a s t a s i o P e r s i a nFor :u s r N ,S a i n t A n a s -
$
rcs lbid.,pp.
445-446,S 369. z; Vocnsnn, Zur Sprachecit., pp. 34-35. /rrrr r:it., p.7r, SS 27,5;28, ó. Per la costruzione con dativo e infinito cf. Vocrstn,
róó BLAss - DsuRuNNen, Grummaticacit., pp. r33-r34, .,42 Zrtr Sprarhecit., pp. 3o-3r.
S Z+, l; J,rruNnrrrs,
Historicalcit., p.253, S g,)fr,+; Mnsexrs, The languagecit,, p.63, $ 03. 171Br,Rss- DrnnuNNnn, Grammaticacit., pp.
SÍ2-5r4, $ 423; Mrrsexs, The Lan-
toz Of. lì,nss - l)lsrrururuHrr, ()rammatiru cit., pp. 457-4|tl.$ 3llo. 3. cit., p. róo, $ 3o7.
,(l,rr(r,
l A lllS,\,(, 1)liljis l llr lA I r,|\il|tA||r r t , t , l ( , f . l , tl )
riprcso rtcllrt prirrr:illrlc irr r-rrrt:us<lo[rlitltrrt ($ r.t, 3-4: nqr.<x11(hiltr4q òtì r r t ' l l t 't t ' r t t t i r t l t z i o t t ir,r c l l c d c s i n e n z cc r r c l l c f ì l r n r e v c r b a l i c o r r î L l l n c n t ( )
oúr{E, perù qorviE qqlztfiE eínevngoEur}t{v) tr,t. tclrrpontlc,luclttrc si è scritto Àr1otóv(S z, S),oólouorv (S :, S) e o<ít[,ovrag
Altro tratto tipico del greco neotesramentario e tardo-mcdievale è il (\ ls, J),sc1;uendoun uso che va consolidandosi nelle recenti edizionj,tv.
ricorso alla costruzione perifrastica con una voce del verbo eipúe il par- Llgrrrrlrrrente, è stataaccolta la graftaxóv ($ 13, r3) e rcrpé ($ 8, r3) senza
ticipio, presente o perfetto. Sono state già segnalate le perifrasi frv... t.rorridclso. Nel manoscritto lo spirito aspro su rho iniziale è stato ver-
pévouoc (S r, s-0) ed éooproròr,op,évouoa ($ ó, ro)'7i. In altri casi ($$ ó, rz: g:rt' nclla metà circa delle occorrenze (8 su 17 casi complessivi). Lo si è
èror4"roopévq eipí; rr, zo: &nqgqpévog èotív; 13, zoi dnolotròg iipqv) si tratta ripristinato, pertanto, anche nelle parole che ne sono sprowiste'8'. euasi
di perifrasi solo apparenti in quanto il participio equivale ad un agget- sclrìprc yt iota iniziale (a volte su eta=iota) è posta la dieresi, che ho
tivo'zó. lJn'altra costruzione perifrastica è quella dell'imperfetto 6qer,),ov rcgolarmente omesso,mantenendola solo su Mroùo{g (S rZ, s).Al contra-
seguito da infinito ($ 8, 15:oúx ógelì.ov àno).éoOcu,), atrestata in età elleni- rir, I'apostrofo è solo eccezionalmente presente; lo si è ripristinato dove
stica e nel greco neotestamentario'zz.A $ ro, ro-rr: nogeuOévreg xo,0úgere (x'correva. Il rcy efelcistico, laddove presente nel codice, è stato comun-
ròv rónov èv Q èxxcuOff { xozoúqyog èzeívq, appare singolare, invece, il (llrc mantenuto.
ricorso al congiuntivo aoristo laddove ci si aspetterebbe un indicativo. Si Alcune parole sono state scritte secondo la grafia unitaria del codice; si
può pensare, comunque, ad una sfumatura eventuale della frase, poiché tr:rtta, peraltro, di forme ormai da tempo accolte dagli editori: òlcrno,vróg'8,
con essaDiocleziano invita i suoi servitori a pulire il luogo in cui Lucia (\\ z, rr; 13, r4), ngoroú (S Z, t:) r83,òrqrí (S rS, tz) ra+;ad esseva aggiunta la
dourebbeessere stata arsa (la santa, in effetti, è in realtà miracolosamente grlfìa èvóoq (S rr, :), ancora in uso nel neogreco'ss.Diversamente,èv péorp
scampata al rogo). Comune a tutto il greco medievale, infine, è I'uso del- ($$ 't, r; r{, rr) risulta scritto separatamente(e come tale è stato accolto
I'infinitiva sostantivata preceduta da una preposizione seguita dall'arti- rrcf testo), laddove la grafra con agglutinazione e assimilazione (éppréorg)è
c o l o ' 7 8( S S S , t ; 7 , r 3 - r 4 ;1 3 , 2 o - 2 r ;r S , 2 r ; r g , r r , r 5 - r ó ) . ficqrrente nei codici medievali'8ó.Notevole la grafraèpècrùtòvdi $ ro, rs.
Il copista del Vat. gr. 866, almeno per la sezione relativa al testo che
qui si pubblica, si rivela, come gran parte dei suoi colleghi, non molto
accurato nel rispetto delle norme ortografiche. Gli errori dovuti ad ita-
cismo e gli scambi tra o e to sono relativamente frequenti, così come la
confusione ffa accento circonflesso e acuto o tra spirito aspro e dolce. \t;unpato senzaiota sottoscritto.
,8o Cf. Anonymi auctoriscit., p. uv; Vita sanctiAuxibii cit., p. r7o;
Non mancano omissioni di accento o di spirito. In questi casi sono state Eustratii presby-
Itri... De statu animarum cit., p. rur; Eustralii PresbyteriConstantinoltolitaní,VitaEutychii
ripristinate tacitamente le forme corrette, registrando in apparato solo IhtriarchaeConstantinopolitani,qu'arn edidit C. Laca, Tirrnhout-Lèuven r99z (Coipus
quelle lezioni del codice suscettibili di interpretazione diversa da quella ( lhr:istianorum.Series Graeca,z5), p. xrv.
,8, Cf. Anonymi auctoriscit., p. xrvr.
proposta nel testo (ad esempio,SS S, s, &fróo1, cod. d[r,óoer,;9, ro: nroreúnE, 'E2 HALKTN,Légendes grecquescit.,p. r57 (metafrasi anonima delTapassiodi s.Ana-
cod. nroteúe4). Lo iota rfirto, sempre omesso nel codice, è stato restituito sr:lsiala vedova, BHG e BHc Nou.Auct. 9za); Anonymi auctoris cit., p. xlrrr; Eustratii
I'rtsbyteú... De statu animarumcit., p. uv. Cf. E.V Mamesr, Ortografa d,autoree regole
Irll'ditore:gliautograjbizantini,inRiuístadistudibizantiníeneoellinici,n.s.3z (r9f5),
'74 BLAss- DrntuNxnn, Crammaticacit.,p.5tz, l ) [ ) .g t - 1 2 r : r 1 4 .
S 423, .. trf.rHALKTN,Ugendesgreques cit., pp. 2o2, 2to.
\7s Cf. supra,p.
92 e î. 7r. tE4Anonymi auctoriscit., p. xlrrr; Parorr, LaYita di san Bartolomeo
cit.,p. ror. Cf.
tz6 Cf. Ganrrtn, Dorumentscit., pp. r72-r73.
Mnt;ttisn,Ortografacit., p. rr9.
r77 BLAss- DpsnuNrNen,Grammaticacit.,p.434,
S :S8, n. z; BnowNrNc, Medieual 185E. KRTARAs,Ae[mò tfiE peoatattmfiEil,Lqamfigòqptítòougypappareíag,
ttoo-t66g,
crt., p. 34. Vf , (ùrrr<rol,ov{,x\ 1978,p.66; Dizionario Grecomoderno-Italiano
r78 Br,,orss
- DeunuNusn, Grammaticacit., pp. cit., p. 338.
484.4gr, SS gS8-+o+;Mrrsnxrs, Tfte t8ó HrLKtN, Ugendesgrccques cit., p. zro; to., La Passionde saínt:eparascèue parJean
I-anguage cit., pp. r,5o-rj2,SS zgf-zS+. ._
I'lithh:, in n>.,Recherches et documents cit., pp. z7o-z8r: 277, n. So.
MAt t I A l l l , \ , l f ( )l ) l i l s s I l l ( l A | ( i | N i l i l t A N l () i l r / / r l . t . t l' l)
I t.l
Non sono state nlutate, owiaurctttc, lc fìlrntc tli indicativt) a()risto l)<'r tlultnto rigr-rarcla
la punteggiaturà'e8,si riscontrano nel codicc i
iòov e iòev, molto frequenti, come da tempo segnalato,in epoca bizan- t.rrrrsrrctiscgrri di interpunzione: punto in alto, in mezzo e, più rara-
tina'87. lJgualmente, è stata mantenuta la gtaîra &ruo,tatóv pro ùnanethv nrcntc, in basso;due punti (solo nei primi fogli), con valore equivante al
(S 9, ts), già altrove documentata'88,e I'accentazione parossitonadi orú1"og lìunto irì alto; virgola, spessoin forma angolare; punto e virgola per il
'8q e ztleúEot (S 15, o;'eo, così come del dativo píg, che occorre rrostro punto interrogativo (quasi sempre presente dove occorre; lo si è
N z, ,l)
due volte (SS rz, ró; r8, 4)'q'. Le forme del genitivo e del dativo del pro- lipristinato nei pochi casi in cui manca). In realtà,la distinzione tra i vari
nome 6orug sono attestate nel codice semPre con accentazrone proparos- scl4rrinon è sernpre chiara, poiché ambigua risulta spessola loro posi-
sitona e sono state accolte nel testo senza interventi normalizzatoti'e". zirruc e di conseguenzal'interpretazione della loro funzione'ss. In gene-
lJn esame più approfondito merita la forma ivòotE (lat. idibus) che è lirlc, il punto in alto indica, come di consueto, la pausa lunga; ciò risulta
scritta così nel codice nelle due sole volte in cui la parola è usata (SS rZ' t'orr cvidenza quando esso è tracciato ben spaziato,con la prima lettera
z; 18, ro). Due casi sono forse pochi perché si possa qui applicare il cri- rfcllr lirrea successivain ekthesis"oo.A volte, tuttavia, può anche equivalere
terio adottato da Michiel Hostens per le forme <anomale> attestate in ,rlll pausa media. Il punto mediano può corrispondere ora al nostro
opere tramandate da un unico testimonersr. Ma questa apparentemente lrrnrto in alto, ora ad una virgola, mentre il punto in basso risulta per lo
insolita grafia con epentesi della nasale trova conferma in due codici piir trascurabile e sembra avere I'esclusiva funzione di segnalare una breve
'r+.
del7aPassiodi s. Anastasia la vedova (BHG e BHG Nou.Auct' 8r-8ra) plusa nell'emissione fonica (cioè con valore non grarnmaticale),o'.Acco-
Parole, per lo più nomi propri, che presentano il fenomeno in questione glic:rrdoil suggerimento di Jacques Noret2o', si è valutato con attenzione
'YògoÚ9,Avògravóv per
sono state segnalatedallo Psaltes'ss:'IvòQoÙE per ogrri segno di interpunzione e, come criterio generale, si è rispettata la
Aògr.ovóv,flvògúvoq per [ògúv0r1.Altri esempi sono stati raccolti da Peter lrrrrrtcggiaturadel codice,o3,tranne quando essanon risultasse del tutto
Schreiner nella sua edizione delle Keinchroníken'có- Nel caso di ívòor,g, irrrrr:c:cttabile al lettore moderno (ad esempio, nel caso in cui una virgola
con accentazione parossitona rispetto alla usuale forma ossitona, credo o un punto mediano separano i1 soggetto dal suo predicato o l'articolo
che il gruppo vò renda il suono /d/ del latíno idus, di cui il terrnine tlrrl ttorne cui appartiene).In pochi passi,invece, si è introdotto un segno
greco è un calco'e7. rli irrterpunzione (una virgola, di solito) mancante nel manoscritto.
'82 Anonymi auctoriscit., p. xrrv; Vita sanctiAuxibii cit., p. ró8 e n. 5. Solo una oltrcché ad inizio parola, anche in corpo di parola se trattasi di termine di origine
volta il copista scrive oíòev per eíòev,ma nell'ambito di una citazione neotestamen- str;rrricrr(ncrqvri, vrcw<i): cf. Dizionario Crecomoderno-Italiano cit., p. xxvr.
taria. In questo caso ho lasciato la grafra tradizionale- re8 Sul sistema di interpunzione nel mondo bizantino cf. I.A. Lrvrn-rNr, Su/
'88 Anonymíawtoriscìt.,p.xr .
tislt'ua di interpunzionein Eustazio di Tèssaloniu,in Medíoeuogrem t (zoor), pp. r87-
r8e BAUER,Criechisch-deutsches Wórterbuchcit., col. r54o; cf. Anonymi auctoriscit', rr7, con ampia bibliografia precedente.
p. XI.IX. ,ee Si tratta di situazione molto frequente nei codici: cf., ad esempio, Parr-orr,La
r e oB r a s s - D r n n u N r u r n ,C r a m m a t i c a c í t . , p . 7 r , S
t3,tt.3;VitasanctiAuxibiicít-,
Yin di san Bartolomeocit., pp. 98-99.
r"o In questi casi lo si è reso senz'altro con il punto fermo.
ror Che la punteggiatura nelle edizioni moderne debba rispondere a una logica
csscrtzialementegrammaticale e non indicare <signaux de fatigue, de respiration> è
sliflo di recente sottolineato, con importanti riflessioni, da C. Laca, I-n ponctuation
llortî on ne doit pas se soucier),rn Phílomathestatos. Sttlilies in Greek Patistic anil Byzan-
tirrt'litxts Presentedto JacquesNoretfor his Sixty-Fifth Birthday, edited by B.JaNssrNs -
f f. fì.ooseN - PVaN DtuN, Leuven-Paris-Dudley, Ma zoo4 (Orientalia Lovaniensia
cit., p. rt4, $ 8, lin. 3.
i% Anófiymi auctoriscit., p. xrtl: <Quand le manuscrit témoigne uniquement,et de Anrlccta, r37),pp. 359-375.
r"2
manièrerépetéè,d'we graphie "anormale", nous avons le plus sovent adopté ce der- J. NoltnT, Notes de punctuation et d'accentuationbyzantínes,in Byzantion 65
( r,ruj), pp. 69-88:69-79.
nière>. '(til ltt alcuni passi si potrà awertire di conseguenzauna eccessivapresenza della
Ie4 HALKTN,Ugenilesgrecques cit., p. r3r, app. crit., nr' 53 (lvòóv)'
rer PsArrEs,Gramnatikcit., p. 79, $ ró3. vitgoll dlvlnti alla congiunzione xcù, ma spessoessaha la funzione, in realtà (cf.
'eó ScrrrrnrNnrr, l)ic byzantinisrhen,lll, cit., p. z3o. Nrrrrlì'r',Nrrtr:.rcit., pp.7r-n), di distinguere i singoli coladi un periodo, agevolando
'ry È rr.)t(,r,hc ncl nc()l4re(ìo
vr, r'lrc irr rrroltc:prnrlc deriva tlc vò, li lcgge /d/, ,rl fcttrrrclrr crlnrprcnsioneinmúiata del testo.
I t4 M A I (t ( I l r I t A , | t \ , \ t ( ) t ) t l l S S ,l t t { l A I r i t r t v l t r . { A Nt (( B t t ( : . ) ) , 4 t )
f t S
,,'z Nrlui"l:
Quanil donr cit., p. r94, n. ó; Maximi Confessoris
cit., p. cxr,.
li\ l'l',;lolrl l,," llrr lA I r,tAil ilAltr'(lt,l( ,'||j
Mr1vi,olnrr'prllglrlrr,!'.prrqrrírqr,ov
tt'lc rili,rtq Arltxf,rrq tt'lc lflqrrrq l N t z , t o | ) r i tI A t , t i t r s t i ( l r l , t ( ) Nnt i l { o i v n
x(fi,î(rú tlyl,rntI h1r,rlvt,rrvoti.
t. l ) t t r l t n [ e ' I ' o Í t t r v o t ' o r r s o l u t < tl l i l ) i o c l c z i u r r o c i l s c t t i r r r o t l i M r r s s i -
K úqlr,ritnìl,tiy'rlrxrv.
t t t i r t t t ol,l t r c c l i < : c s i r nr u ( )l n ( )r l c l l o n r r ( r g u o ,a l { o n r a , c : l p i t a l ct l c l l ' l r r r p c r t l ,
E cod. Vatgr.866, ff. 5óv-(rov
si cbbe una dttra pcrsccr.lziouc, al punto che rrorr rinrasc cluarticrccr lìcrp-
pure una casa dovc gli idolatri lìorì crcssero ulta statua di Zcus, clal
I. Ar.ozl.qtr,ovoúpèv tò óyòoov, Mcrftplavoú òè ro épòopov,érer tqlg zo,i
'Póp1 nromento che fu notifìcato un editto che imponeva di sottoporrc a svit-
òezórrp r{g Boor.IeíoEoútóv, èv tfl Booú,iòr. Xolenov òuo1pòv ouvéBt1 riati tormenti coloro che pronunciassero il nome di Cristo. Allora la
1evéoOcn,óore prlte dg,qoòov, p,rite oixúcv ncral"er,q0flvcn,ei g,{ Íòguocrv tò l'leatamartire Lucia era vedova da trentasei anni, la sua età era, invcce, di
eíòolì,ovroú Ar,ògoi eiòolì.o1.órqcl,ngooróyporoE oóv ngoteOévtog,óote roùE
settantacinque anni. La succitata santa Lucia, dopo aver avuto notizia del-
òvopólovtag rov Xgr.oròvnor,xíl.olgúnoB)'q0ffvcr,u,trro4ia6."Hv oóv f pror,cgío I'empio editto degli imperatori, prostratasi a terra rivolse a l)io la se-
púqtug Aor-rzia,èv lqgeíg prévouooènl Èn1tqróxovto É1,froov òè novra to t{g
guente preghiera: <Saluami,Dio, dai mieí nemici e dai míeí assalítoridammi
[<o{g aút{g ètq éBòopr]zovtq névte. Anoúqo,os òè f rugoeqqpévqóyúcrAou- scampo;liberami da colorochecompionoil male e dai sanguinarisalvami>>. f)opo
rio negi roú òuooeBoùg róv Boor,?iéovrrQooróylrcrrog,Qirpooa èout{v ènl avere ultimato la sua preghiera, iniziò ad rivolgere il proprio pensiero alle
ngóoonov, ngooqúlcrro tQ @eQ },éyouoo' <'E{eLoú pe èx róv èy1pdtv pou, cose divine; gli imperatori, invece, sedevano in curia sui loro troni, com-
IO ò @eó9,xaì éx rdtv ènavntapévav èd épè 7úqaoaí pe' Qúoaí pe éx tdtv
;riendo opere empie e stabilendo tormenti contro coloro che amavano il
Épyalopévov ù1v àuopíav xaì èl àvòqdtv aipúrov odtoóv pe>. fli'qgtooúo4g òè
Signore nostro Gesù Cristo.
tà negl toú @eoú'èzoOélovto òè o[ poori'eig
tlv ngooeulriv, íigfioro pr,eqr.pvdv
èv rQ Bouì,eur1gíqèni roùE 0qóvougoúróv, Éqyalóg,evor rù Ègycrrflg &oeBeíag,
Baoóvoug ngo0évreE zcrro róv d,1crnóvrov tòv Kúgr.ov{póv'Iqooúv Xgr,oróv. Lucra paRra,\L Frclro EupRrpro
Tit. I-bpqvravoii:
fbprvr<rvoiic:od. 2.1 lìrÌnqónrov:li'ùtqénluvr'od, :,.7 Crxdv0ar,g
oteqravurOóvrtr:
Crxúv0rcrrxptrvoOówc c<ld,
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3. Tóte Eùnqém,og&n1et ògopaitogòr,rìr{E n},utt:f'trgt{E ntlleruE éurg
oó éyéveto eiE rò nol.o,rr,ovMalr,plcrvoú xai Ar,oxl.qrlavoÚ,Kal otitolE fiqEq- 3. A qucl punto Euprepio uscì e attraversò di corsa la piazzr tlcllrr
ripeig rgoteoeúxate ruqóoÍdYl'rq'íva rdE
ro l,éyer.v'<EùoeBéotorot Bcror,i'eiE, città fìnché arrivò al pùazzo di Massimiano e Diocleziano; e così inizitì a
pooúriòa 'Póp1v nqooevé1xq }'ípo.vov toÌg novto-
civoqtonog oixóv t{v dire: <Piissimi imperatori, voi avete emanato un editto, affìnché chiunquc
xpótoqorv oeolg toig oófouor,v tov xóopov, òr.'óv d oinoupévq dv0ei' abiti nella città imperiale di Roma offra incenso agli dèi onnipotenti sal-
Toútoug toívuv toùg rowoxgútoqog 0eoùg fl èprt pú"ng &rogvqoclpév1, vatori del mondo, grazie ai quali la terra prospera. Ma uria madre, di-
èxéÀ,euoev
ròv nl.óvov èxelvov oéperor,Xqr.otóv>. Tóte Ar,or,c,l.lrr,crvòg crrltòv sprczzando questi dèi onnipotenti, venera quell'ingannatore di Cristo>.
eioeloelv eig ròv nolróvo aùroÚ, xol xo,oeoo{vcru èn òelr,óv c,ùtoÚ, xol Allora Diocleziano gli comandò di entrare nella sua camera e gli diede
ngooétafev aùrQ l.eyow' <Téx,vov Eúnqénr,e, {pteig ntoteúopev dlv pqtégo I'ordine di sedersi alla sua destra,dicendo: <Euprepio, figlio, noi credianro
IO ooo oépeooar.roùg oeoùgèv &1.10eíg.vÚv òè nóg yvooótrreocrei &),î0fi eiolv tù che tua madre veneri sinceramente gli dèi: ora, invece, conle potremo
noqò ooú l,e1ópevo;>.Eùngénr.oE,ùnoxgr,0elEiinev' <EùoeBéotcrtepoor,i'etr, sapere se le tue parole corrispondono al vero?>.Euprepio rispose così:
óroluopBovelg pe l.É1er,vnqòg oè rpeuòrl Qtlpclro; Mlì yévortó por' rpeúocro0or' <Piissimo imperatore, tu sospetti che io ti dica il falso? Non sia mai chc
èxél.euoevlepatr rov éoutoÚ oÚveògovnqog
èvónr,ovópóv>. Tóre Ar,ox),1rr,cvòg io menta dinanzi a voil>.Allora Diocleziano ordinò al suo servo Gebal di
qv &yícrv roú @eoú Aouxíov étnel,oeivxal onouòcríog &ycryeivcrútlv ngòg recarsi dalla santa di Dio Lucia e di condurla in fretta da loro.
r5 crritoúE.
<'lirrrrroiqiftrttrxrrrvrrù1urvr'l,q
xrri,rxrl,rr[r À,utqrn'rovl, ytlvrlrru
trr\iil,turrc
rrùtrii,q'È1r,oi, s i l t t t op r o l r i z i ; r s t s t r ' s sci i r t c r : l r c l i v c r r c r i .A t r r c ,i r t v c t ' c s, i u l r c r r c v o l oi l
ó Kúgr,ógpou 'lryrtrflc Xql,orric,trlirlvoq únr'rqrt]< dryúnrlEÈyrìrlip,<rrrrdlv rrrig S i g r t o r ct t t i o ( ì c s i t ( l r i s t o , f ) c r î n r ( ) r c t l c l c l u l l c s o n o t r ) r o l ì t íul s o t t o p < l r u r i
pcoo,vor,gÈxòíòtopru cúròv Ènr,xtrl,o0pcrttrv Kúgr,óvpou 'lrlootrv Xqr,otóv,{lnog rtllc t<lrtr,rrcr; io lo irtvoco,il Signorc ruio (ìcsù Cristo, aflìrrc:hósi tlcgrri rli
dllóog preòoúl,qv o,úrot dl.q0r,v{v yevéo0ou. Ar,oxl,qtr,cvògeirev' <Agvrlocru firmi divcntare sua autentica servitrice,r. Diocleziancl dissc: <l{irrrrcga il
IO ròv Xqr,otóv, ròv òè Aícrv cígfiar, oéBeo0cu,,ívc rflg ltoflg oou nor,rloqral (lristo e comincia a venerare Zeus, perché egli abbia cura clella tua vita>.
'H
rqóvor.ov>. &yícrz\ouxia, &nexgíOq' <Ei ò90óg ii0el,eg ròv @eòvÈnryvóvar, Santa Lucia rispose: <Su tu fossi dawero disposto a riconoscere l)io,
ra1éoE èyúv<oozeg pqòèv eívcr, toùg Oeoùgoig ?'otgeúelg.M{u, é Zeùg toùg subito capiresti che gli dèi che veneri non sono nulla: forse Zeus ha
oùqovoòEènoiqoev,íi rlv y{v èni tóv ùòótov è0epre}.iooev; Mù é Zeùg 6gr,ntff creato i cieli o ha fondato la terra sopra le acque? Forse Zeus ha posto i
0c).úoo1 é0eto,í] tòv cívOgonovéx toú nqiroú rflE y{E èni'coev;>.AloxÀr1u.crvòE confini al mare o ha plasmato I'uomo dal fango della terra?>.Diocleziano
r5 'H
èqq' <Où11é Zeì:g núwa rcrúrcr eigyúooro;>. oyia z\ouxia dnezgíOq' <Mr1 disse:<Non sono tutte queste cose opera di Zeus?>.Santa Lucia ribatté:
yévor.ro roùg éppgovog roúro nroreúerv. 'O
@eog é novrozgúrog ó ncrrqq <Non sia mai che le persone assennatecredano ciò. Dio onnipotente, il
'Iqooú Xgloroú, tQ
rot Kugíou {próv Qrlpcm,toú otóporog crrSroùnavrcr Padre del Signore nostro Gesù Cristo, con la parola della sua bocca ha
ouv€orúoaro, 6E xoi ròv dvOgonov èz toú nrli'oú t{g y{E èn},croev'óvtlva creato tutto. Egli ha creato anche I'uomo dal fango della terra, ma il dia-
dv0gonov flnóqoev é òlóBol.oEòr.ùr{E nogczo{E crútoú' oótog tQ rpeúòerzal volo ha tratto in inganno I'uomo a causa della sua disobbedienza.Costui
rff prorcnótr1rr, rùg xogòícrEróv dvOgónov finút1oev, óote ctl.o1 xol l,íOoug ha ingannato i cuori degli uomini servendosi della menzogna e della
fyr]oooOar, Oeoúg, xcri, p{ énr,[rp{oau ròv òÀ.10r,vov@eóv, zo,OòE l.e1er.é vanità, cosicché essi hanno considerato dèi boschi e pietre e non hanno
ngogrjqg' Mótant oí uioì útu àv?pónav, peuòeîE oí uioì róu àu9qcónau, cercato il vero Dio, come dice il profeta: Vani i fgli deglí uomíni, bugiardi
pagrugoúvroE ópoí<ognqì, toú Xo)'opóvtog, 6S éqn' EíE àoúvercu xaqòíav i figli degli uomini. Lo attesta allo stessomodo anche Solomone, che ha
oocpía oùx eíoú'eúoetat >. detto: la sapienza non entrerain un cuorestolto>>.
'liriltrr
7- rilttrt'rrrrrq
ó iívt4t,oqAr,1lxirrlrr1rvdrq Èxrll,rlrqriv
rrrild;vrr1lrilrrq1ì:ni,
xiy l ) t i r ro r r D t t r t t ir t l ) t o t ; t . t i z t A N oL ( r r ; r Ai i < : r l N n < i l ' t ,IA
N (:Ar(clir(ri.
òeoprrrrrlgr.ov cr,n*10flvru''lrp,fì),r;0trf.rrqc
òrì trúti'lg iinl r<\ òt:opurtrlgr,ov, fioQ(rxQflu,G EvnN't'tt,tt()t)tGt()sl
&nexl,eúo01f Oúqo roù òetrpurrqqiou' xal iòoù è[críqvqE tcr 0epré],uo, roú
òeoporqgíou èoal"eú0qoav.'H òè &yía, Aouxio, 7. Dopo aver ascoltato queste parole, I'iniquo Diocleziano .rclirr<ì
Qírpo,oo éo,uqv ènl ngóoonov
ngoor;ú1ero Boóoo xal ).Éyouoo,.<loxípaoóv pe, Kúgrc, xaì neípaoóv pe, che venisse prontamente condotta in carcere. Gettata in carcere, vcnnc
núqanou rcùg vccppoúg pou xaì ù1v uaqòíau pou, xai"íòe ei Èorr.v&òr,xúoèv èpoí, immediatamente sbarratala porta; ed ecco che all'improwiso le ftrrrcla-
xaL óòriyqoóu pe ènì ù1v à),rj1eúv oou>. fll.lgro0eío1g òè r{E ruqooeu1flS, menta del carcere furono scosse.Santa Lucia, allora, gettatasi col volto per
iòoù
èficíqvqgóopr; eú<oòíog Ènveuoev, nol govrl èv re òeopr,orqgíq{zoúofu l.éyouoc. terra, pregava e gridando diceva: <Esaminami, sígnore,e mettimi aila proua,
<Xoîgeèv Kuqírg nówore, núl"r,v1críge,6rr.ngooeòé10qoovo[,nqooeuloí oou, ?r,oi, scrutaal crogiuolole míe reni e íl mio cuoree vedi se c'è ingiustizia in nre. E
guidami alla tua veríta>>.Lrltimata la preghiera, ecco che all'improwiso si
IO flhóqg )wgú,v ónep òE1a).pògoúx eí,òeuxaì ohE oòx ìixouoev xaì ènì xapòíau
àu1qónou oòx àvéBq, à rjtoípaoev ó @eòg roîg àyanóoru aùróy>>. Taú:ca diffuse un odore soave e nel carcere si udì una voce che diceva: <Rallc-
&xoúoooo f parcgío pdgrug ^r\ouxicr,rl,ívoocr yóvu ngooqúX€ro re Xqr,ote grati sempre nel Signore, rallegrati, lo ripeto, dal momento che le tucr
izereúouoq xcù ),.éyouoo.<Eú1o,g,oróoor,,Kúgr.e,Iqooú Xgr,oré,é ngotoú tlvc preghiere sono state accolte e tu sei stata ritenutadegna di ricevere ciòchc
ènr,zcrl.éoao0o,í oe eioaxoúcovoóroú x,crì, peBcrróvto él,eóEoou ènì,roig oeBopévor.g occhionon uíde e orecchíonon udì e non entrò in cuore d'uomo, quello che Dío
r5 oe.Koù vúv, Kúg.e é @eoEé nowoxqúraq, ò uîtv npuntÚv yuóotr1g,ó ywdtoxau ha preparatoper coloroche lo amano>.Avendo udito queste parole, la bcata
tà núyra nqìu yevéoeagaúr6v, pri pe èyxam),íny1E gcoEú)"oug, pqòè ànóo,71pe martire Lucia, inginocchiatasi, rivolse una preghiera a cristo, diccnclo
ànò tóu èt'ro)"dt,oou, à),7à òíòafóv pe tà òmauítpatú oou>>. nella sua supplica: <Ti ringrazio, signore Gesù cristo, tu che, ancor prlnra
Te].eróooocròè d;v
ngooeulrlv crù{g, iiq[ato rlr<í],]"euv ròv go]"pov roútov. <Eìoaxouoov,ó @eóE,fiE che qualcuno ti invochi, esuadiscila sua richiesta e assicuri la tua miseri-
òerjouitEpou èv tQ il,íBeo?aí pe, ànò cpóBouèy\qoú ègt)"oúù1u cordia a coloro che ti venerano. Anche adesso,Signore Dio onnipotente,
'Eoxénaoó.g lluyrjv pou.
pe ànò ouorqoqfig nourlqeuopévanxaì à.nò nUrigouEÉpyalopévau tu che conoscícíòche è nascosto,tu che sai tutto ancorTtrima che ogni cosaaccada,
trlv àuopíav>>. fll.qgo0éwog òè roú rfo)"poú,èn{}.0evoúrff ónvoE.zai ngooe},Oòv non mi abbandonarefinoallafine, non lasciareche io deuií dai tuoi comandi,ma
é Kúgng èveòuvóptooev qv'úroú òoú),qv èv fi qùòóxqoev ).éyov' <Ener6q òr.o
qv èpr1v&yónqv èvexqrél.e'[agrù eiòo],o,róv òarpóvorv,nor.rloo oe orú].ov èv
rQ voQ pou>. Toúto d,noúoo,oa,òr,unvíoO4oùv logQ pe1ó1,1eú1cqr.oróoate
2S Kugírp'IqooúXgr,otQ.
I'f<rv,xrrì,tlqlpr;rrrvhnl,rdr òrroy,rrrr'/;gr,ov
nrrl,rliiqrrrvrnìrdrùvtrpypdivov,x<rl,qróq apcìrto.[,] h'rt:cdi I)io risplcttdcvl irt csso,urcntrc santu Lucia ctlr]tirr(rlvu
@eoúòtr;úyo[ev èv uùtril f| òr\ <lyf,rrAtruxftr r'fl nqo<nr.r1{lntrlorllttrqrrétr1er,.'f'írre
ó a pregarc.Allora I'crupio Diocleziano con voce terribile griclava
dicc'd':
cÍvopogAlorirqrr,crvogpero,qcovflErpgr.xd'lg Èpóo ),éytov.<'e qcqponeútgr,o,noú <o rnaga, dov'è il nrio palazzo? Dove I'oro e l'argento? bove
il r'io dio
èorìv ro nc),.úrr,óvpou; IIoú é lguooE xoì, é cigyugoE;flofr Zeì:gé Oeógpou; floú Zeus? I)ov'è il dio Eracle? Dov'è il dio Ermes? Dov'è la dea
Mincrva?
IO èorlv é Oeòg'Hgczl{g; floú èoriv é 0eog 'Egp{g; floú èorlv { OecrMr.vegB<r; Dov'è il mio dio Arpas? o lodevole pazienza degli dèi che
ancora non
floú éorlv Aqndg é Oeógpou; "Q d,vefrncr,zíoOeóv ènatve'1 róv pr]no oot ti hanno punito!>. Santa Lucia rispose: oSe fossero stati dawero
degni di
&noòeòt,lzótov>. 'H òè óyío Aouxío &nexgíOq.<Ei floov èno,uveroi,zq,l oè òv lode, avrebbero chiamato anche te ad andartene via appresso
a loro>.
énío<oorltóv èról,eoav dnel,Oeiv>.Ar,onl,qrr,avòg eínev. <Tí oóv zopè d,no},éocu, Diocleziano disse:<Vuoi, dunque, che anche io muoia, .àrì
co*. ,oro
6oneg x,o,lróv Oeóv ro eíòolrcr&nó)rovro;>.'H d1ío z\ounío eÌnev. <Ei
Oé)'er.g, andate distrutre le statue degli dèi?>. Santa Lucia disse: <se fossero
stati
r5 fioov Oeoi, oùx óger,l,ov&noL.éo0au>.Ar,ox,?,,qrr,avog épq. <'Eyó oe orlpreqov dèi, non avrebbero dovuto perire>. Diocleziano disse: <Io oggi
ti farò
dnol,éotp xaxitE>>.Tóte èxé]reuoevQdBòougève1O{vor,x,ai ngooércrlev cúr{v morire in malo modo!>. ordinò, allora, di portare delle verghe
e
èfeve10flvor,é[or {E nó}leoE,íva èrceícùd1v dveltei oqoògcriErr.parpíor,g. comandò che Lucia venisse condotta fuori città, per farvela morire
con
crudeli tormenti.
9. KcOeo0eì,goúv é Bo,oú.eùgènl roú prjparog, èxél.euoevcúd1v ro0{-
vdr rrQoEpúou,yoE, ívo tcîg ódpòor,gdvar,qeOfr.Koì, iòoù é rúnr<ov oúd1v L'urprRanoru .RDTNA Dr FUSTIGAR'LucrR, MA RTMANEpARALrzzATo.
ónell0óOq, { òè leiq criroù oo,qxívr1,&nétrr,er,vev
Éog {E or;peqovipégog. no,ì,òr,à La sRNra Lo RISANA
roùro xéxl,r1rar,é rónoE éxelvoEÉogtoù nagówog Aò púvoup xógveap,6 èotr,v g- Dunque I'imperatore, assiso sulla tribuna, diede I'ordine di fada
'Enì qu
oaqxíur1vyúqa. AÍnòg òè é Booú"eùgo1eòòv Oavórg ngooopí),qoev, distendere per fusrigarla, in modo che morisse per i colpi di verga.
Ma
[qqoE yevópevog,zai Èxgclev govfr preyú],gi,é1<ov.<<@eè Zeú, oóoóv u€). .O ecco che colui che doveva colpirla rimase piàtrificato, mentre
la sua
òè Zeùg xq,réneoev d,no t{g iòíog póoeog xoi ouvergíBq, zaì, oúòèv oúr(r mano rimase di carne fino ad oggi; e per questo quel luogo è
chiamato
èBo{Oqoev.'H òè dlia z\ouxÍ,aúnoper.òr,úoo,oa einev. <flo.qoaror oe ó Oeógoou fino al tempo presente Ad manum ,ornro*,cioè <Alla *"rrJdi carne>.
Lo
ZeùEúyr,{>.Ar,oz},qrr,o,vògeÌnev' <Tí oóv, où òúvaoo,rúyli lru noufloar;>..H à1ícr stesso imperatore, allora, sperimentò quasi la morte, essendo
rimasto
IO Aouzío &nexgíO1'<'Eùv nloreúpg eiE rov Kúgr,óv pou 'Ir;oo0v Xqr,oróv, noq- paralizzato, e gridò a gta'' voce dicendo: <Dio Zeus, salvami!>.
Ma Zeus
oo oe úy{>. Ar,ox},qrr,cvòg &rexqíO1. <'Eav pe iúop, nr,oreúoo ro0òg lé1e6>. era crollato dal suo piedistallo, si era frantumato e non poté
offrirgli
"H óyío z\ouxícr Èqq' <'Eav nroreúogg, ncgolgflpla oog{o1>. Ar,ox}"rlrr,avoE alcun aiuto. Santa Lucia, allora, sorridendo disse: <Ti risani il
tuo dio
druengíOq'<fIóE nr,oreúo@;).'H &yícrAounio eînev. <Anórofor. roig eiòó?.or.g>. Ze.os!r>-Diocleziano disse: <puoi tu, dunque, risanarmi?>. Santa Lucia
Arozl,qtnvòg eiruev'<...> uOù pú ool nwreúoor, òtórrcr roú Kuqíou pou 'Ir;ooú rispose: <Qualora tu creda nel Signore mio Gesù cristo, tr
risaneròr.
r5 Xgr,oroú,dnaror,òv rpulóv, òrórl núvrote rpeúoqg èyévou,xqi níorr.voún È1er,g>. Diocleziano rispose: <Se mi guarisci, crederò come tu dici>. Santa
Lucia
Ar,ozlrqtr,ovòg&nezgíOq'<Mà rov otougrrlOévro,èúv g,ei,óop, nr,oreúoro,óoneg disse: <Se crederai, subito sarai sarvato>.Diocreziano replicò: <rn
che
'H
noì ),,éyer,g>. modo crederò?>.Santa Lucia disse:<Rinnega gri idoli>. Diocleziano
ó1ío z\oux,iaeinev' <T,níorapar,dp dnúrqv oou, à?ti-èneó{ ròv disse:
èotougopévov óvópo,oog,nor,rloo perù oo0 Èl,eog,xcl ióoeraí oe é KúguóEpou <<Prima salvami e poi li rinnegherò>. santa Lucia replicò>: <Ma
certo io
xorò rqv níorr,v t{E òoú}'r1gcùroó>. Kol ncrqolg{po ióOq, x,ai èBóqoevqovfr non ti crederò, persecutore del Signore mio Gesù cìisto, ingannatore
di
peyúl,pi'éyov'<Eúlcrqroróoor,,0eèZtú,órt ènoíqoógp€ óyrq).xol oòv rú1er, anime, perché sei sempre stato bugiardo e non hai fede>.l)iocleziano
ruol,l,(rènoqeúero èni ròv vqòv roú Ar,óE.Kaì, iòoù È[críqvqg èyévero o€r,opos rispose: <Per il crocifisso, se mi guarirai, crederò come tu
dici>. Santa
péycrExcri èo1ioOqf1 yf,, ncl xqtenóO1 é vaóE, óore p{te },íOovèv d,nope[vcu. Lucia disse:<Io conosco il tuo traneno, ma dal momento che
hai nomi-
nato il crocifisso, avrò pietà di te e il Signore mio ti guarirà grazie
alle
fede della sua serva). E subito fu guarito e a gran voce gridò
dicendo:
tì.to rlt. no{l àrnl,v:nrr0 ètnrv cocl. <Ti ringtazio, dio Zeus, perché mi hai risanato>, e si recava in
9.r xtr0ro0ul,g;
rrr0trrnflgcrxl. 9.4 Aò prfvoup tutta fretta
xdgvlr4n:All'p,rtvrrtlpxrlQvrrrllrt:od. r,1,
lonrotefrl6:nrrrrrrr'rnrgeorl,g.tIlú(rll: Lttorrr,cod. al tempio di Zeus' Ma ecco che all'improwiso ci fu un gran
terremoto,
q, l4 lrt'rrrr;rrrr
irrdicavi 9. ró lrto11:l,r[rprcorl. la terra si aprì e il tempio sprofondò, tanto che non rimaJe in piedi
nep-
lA / ' t , 1 , , , r | | r ll , , : , l l t ( l / \ | r,t t\1il[/\|(rlt//( |llì
/
lqrrrtrtr[tti-
irv iixr|vrp t(r rdrnrp' rtlv òù f1 xrrrrlrxrlt'11trtlt vtrtt{l xttvrrlvttql,trtv l ) u r c u l l i r p i c t r : r i r r t p r r ' l l t r o g o .l l t c r r r p i o( ' r ' i ìs t i r t ( )t ' o s t l t t i t t l( ' ( ) n r i ( ' t t t r ( ' u t -
pòoprlxovtc nd:vtfi.'lòrìrv òtl ttillflr t5 flutn,Ir{rE,ÈfltîrlotrvtolE iòf.tlr,E'únqqét<ru5 (luc:ccrìtcllîri tl'onr e rluutrdo I'itrrpcrutorcviclc cltrc:lklc:lìccrî ilvvcrìut(),
25 iuéycov' <Anói'eto Zd:E 6 OeóE, x<rlndrvtcgo[ 0tol, è[oi'.o0geÚ04oav>. gritlò ai suoi scrvi diccnclo:<ll dio Zeus è andato in rovina c tutti gli dòi
sono stati distrutti!>.
ro. Tbte è)'0òv èni tò òeoptotqgr,ov,è#l,euoev )'eBrlta lcll,xoÚv ève1Oévtcl
ni,qgor0{vcu,nLoaqgtcrì, pol.Úpòounal Qltívr;5' xol wgooétcfiev r]'{0og [ú].ov VaNo tsNrATrvo Dr FAR MoRTRELucrR
ocoQeueqvqr négu[ toú i'épqtog, xoi èxé]'euoevr{v &licv Aouxiov lupvo0eiocrv
ro. Arrivato, dunque, al carcere,ordinò che venisse portata una cal-
eig aùtòv èg,B1.r;0flvcu,nai èri tgelg fplégog xal ènl tgeÎE vÚxtcrgrogeox,eÚcoev
claia di bronzo e che fosse riempita di pece, piombo e resina; e diedc
únoxsíeo0al. TTI òè tetógq1 ipéeS, f pèv gLòl ènqúoato, f1 òè dfcr toÚ @eoÚ
ordine di accumulare intorno ad essauna gran quantità di legna e di get-
òoúl.q z\ouxío orlòèv ép)'úBq, &1.),ù xql érpallev Kuqiq tQ @eQ l.éyou-
tarvi dentro Ltcia, dopo che la stessafosse stata denudata, e la fece starc
oo' <Tòoxipcroóg pe, ó @eóg,óoneq rò núg òoxr4r<iter,rò &q1úgr.ov'xcri
il fuoco per tre giorni e tre notti. Al quarto giorno la fìamma si spensc,
iòoì.: òwfi,1opev òtà nugòg xaì úòarcg xaì èlriyayes ùpds eìg àuarpuyqv>-
rrra la santa serva di Dio Lucia non aveva subito alcun danno,anzi can-
Aronl.qtr,crvòEòè p{ ywóozov p1òè èaryvoùE tòv @eóv, éi'eyev tolg iòíor,E
tava un salmo al Signore Dio dicendo: <Mi hai messo alla prova, o Dio,
IO ónr1gércng'<flogeu0éweg zaOegete ròv tónov èv fr èrxau0f f1 naxoÚgyoE
come il fuoco saggia I'argento. Ed ecco, siamopassati attraoersoil fuoco c
èreivq, íva y,1 técpgo u,E èxzoóoeorg roù oópotog oúr{g &nopeivl, ncl
'E[eg1opé- I'acqua,ma tu ci traestial refrigerio>.
Ma Diocleziano, che non conosceva né
òr,eg1ópevóE m.gnarjoll èv tQ tónrg xcri 1évqtctt aótflg ópor.og>.
riconosceva Dio, diceva ai suoi servitori: <Andate e pulite il luogo in cui
vov òè tóv ónqqetóv, iòoù f &yío Aouxío ónrivrqoev aótoig léyouocr'
dovrebbe esserestata arsa quella malvagia, affinché non resti neppure una
<flogeu0évtegeirore tQ Bcror,Iei'"Ml 0él,e&q^yeiv'ncrr,qòE yag èou.vtcrprútou">.
particella di cenere del rogo del suo corpo e qualcuno, passandoper quel
r5 Tóre ènavel,OóweEoi únqgércu, d,vriyleli'crvtQ ndwo
Boor,l.ei rù Qrlporo oúr{E.
luogo, la calpesti e diventi come lei>. Messisi in cammino i servitori, ecco
Tóre Arozl.qrtqvòE Ètuntev tò ot{OoE oritoù léyov' <Oipor.,nóoaE prcryeíoE
che santa Lucia si fece incontro a loro e disse: <Andate dall'imperatore e
eigyúoato oúrq' tò òeop,otriqlov eig noropòv pr,erépcl.ev,xal aúq or)òèv
ditegli: <Non rimanere inoperoso: è giunto, infatti, il momento della
èpfúB1' tòv pcrotr.yóocrvrcr oùrùv &nel,í0trroev,èpè oútòv eig Oóvatov Ìi1o"1ev,
fat\ca>>.I servitori, allora, tornarono indietro e riferirono alf imperatore
é oeóg
&1.1," p,ouZeùg kiostó ps' rov vaòv róv oeóv xqtooxeuoopévov èx i'í0ov
tutto quanto aveva detto Lucia. Allora Diocleziano iniziò a battersi il
npitov xcl lguoíou èn 0epe)'íov zatonoO{vol naqeoxeúaoev,toÚ nuqoE
petto dicendo: <Ahimè, quante magie ha compiuto costei! Ha trasfor-
rr€ercyévsro,níoocrv xol pól,uBòov eig úòog petéBo).ev,Oeóvpol oúx Ècroev'ti
mato il carcete in fiume e non ha subito alcun danno; ha pietrificato chi
nor.rlool,oin{rogeg tflg nó}'eog;>.Kql èftétreuoev d1v nói.r,vzai
cr)d1v negr,e}r0elv
la colpiva, ha portato persino me in punto di morte, ma il mio dio Zeus
pooovr.oO{vcu,.
mr ha salvato; ha fatto crollare dalle fondamenta il tempi.o degli dèi
costruito con pietre preziose e oro, è scampata al fuoco, ha trasformato
rr. Ayopévr1Eòè òlà {5 nó},,eo4,fri'eev èni oixiav &vògògtuvòE}'e1opévou
in acqua pece e piombo, mi ha lasciato senza dèi. Che farò, abitanti della
6E xcrl aùròE eí1evèv ,[,noixíg cr}toú iògupévs nire[ov í] tgr,o1íIuq'
Iepr,qvr,ovoú,
'Evóoql òè oóv òr,à città?>.Ordinò, allora, che fosse condotta in giro per la città e fosse sot-
òronóolo eíòol)"o,. {g oixícrg oútoú { úyíc Aouxía pletò
toposta a tortura.
onouòflg Ìiyero, iòoù neguotega l,eux{ óoei, 1r,òv xoteqlopr,évr;èx toÚ oùga-
voú ènl rfiv zegal"{v toú lepqvr,avoú rqítov ròv tÚnov toÚ otaugoÚ ènoiloev.
CoNvERsroNr rr GBurNrRNo
'li'rtr, v t l l t c i l s c g t t o t l c l l l r t : r o t : t :s u l l a t c s t l t l i ( l c n r i n i a u o .A l l o r u ( ì g r r r i r r i r r r r 6
ll,1nlvr,rrvr\q ùvufllú'rlrrrqllq rr'rv trirgttvdrvilòrrvtr!( n'tiirrlqtrr[ trùptrvtlti
Clvurp^y1u1vcq, xril rdrv (lgrlvovtrrl'l ('frtrt| l\tot,glrtr4lúvov.'liittxrlrol,r,ntìrvolxl,<rg, volse lo sguarclo vcrso il cicrlo e vidc le porte del cielo apcrtc c prcìpa-
lqrrrx'lv, díqyrrqov,rtl,xlrrrtqrt(tl, 0rQ(ur(tf,vcq, ilQlln(ttv òlt! tfl< nitcrtltrg t{g ratcl il trono di l)io. A quel punto, abbandonate case,oro, argentr>,servi
ntlirtr,lq, lft,rqo{r rr(lesyÉvrÌroÈrl, ròv tttnov Èv Íp { rl^yf,rrAounitr èptlocrvú[eto. e serve, attraversò di corsa la piazza della città e raggiunse il luogo dove
IO
'El,0rìrvòú,ùqqr,rlrev nqò r0lv noòrirvtfl< <lyf.<lE
Érrrrr<\v Aouxl.crgpoóv tol ],éytov' santa Lucia veniva torrurata. Giunto lì, si gettò ai piedi di santa Lucia
<Xè Èyvov prltégc tflg <rlo-rvf,ou 1úgnog, flv por, ó Kúgr,ogúnéòer,[ev'ooú yoq gridando e dicendo: <Ti ho riconosciuto come madre della gtazia eterna,
ncrgeqlopévr1gòrd, to0 nuiuóvog rfS èpfg oixí,o,g,otpvr,òí<oE oi òq0olpoi pou che Dio mi ha mostraro. Infatti, mentre tu passavi davanti alle porte di
&ve(210qocv xo[ iòov dyyei'ov @eo0 zareqlópevov Èx toú origovoú èv casa mia, all'improwiso i mrei occhi si sono aperti e ho visto un angelo
éplordlpcru, regr,oregdEi'eux{g, xal &véB},erpoeiEtòv oriqavóv, xol íòov èxeívov di Dio che scendevadal cielo nelle sembianze di una colomba bianca, ho
r5 eiE óv éòer,pe nloreúoor..N0v oóv lxeteú<rroe rt,qrq toú criorviouxol d0qvótou guardato in direzione del cielo e ho visto colui nel quale era necessario
'H óyicr u\ouxío &rexgí0q' che io credessi. Ora ti imploro, dunque, nel nome del Dio eterno e
@eoúeig óv nloreúeug,einé por,rí èotr,vé Xglotóg>.
<'O Xgr.oròEèotùv póg, [o1 xoì, &vóotcor,g' é nr,oreúorveig oritov é1er,[o{v immortale, nel quale tu credi: dimmi cos'è Cristo)). Santa Lucia rispose:
'O <cristo è luce, vita e resurrezione: chi crede in Lui, ha la vita eterno. Il
crióvrcv>. óyr.og lepqvravoE einev' <Oútog nloteúo eivor., xoOòg crúd1
'H santo Geminiano disse:<così io credo che sia, come testimoni tu stessa.
pagrugeiE'óg,<oE òe, eínépor,riE èou,vé Xqr.otóg>. dyio Aouxúq eínev' <Avògl
'O Tuttavia, dimmi chi è cristoD. santa Lucia disse: <per un uomo dotato di
oovetQ, veúpcróq0o)'proú),"óyog&nqgqg,évoEèotív>. úyr,ogleplvr.ovò5 einev'
<IIó0ev por, oúveor.Edya0{ xcrùyvóor,E;flóOev pol xcgòicr {tor,poop,évqnqog senno un cenno degli occhi equivale ad un discorso compiuto>. Il santo
'H Geminiano disse: <Da dove posso ottenere intelletto buono e cono-
èníyvoor,vKugíou toú @eoú;>. ó1ía z\ounio dnexgí01' <Ei 0é)'er,g yvóvor, ríE
èorw é Xgroróg, vr]oteuoov &no t{g or]pegovÉog rgír1g ftpéqos,xol &nooréi'}.el scenza?Da dove un cuore pronto per conoscere il Signore Dio?>. Santa
ó @eogròv xcOo,qí(ovtú oe r(r ooBBótrg>.Koi èneréÀeoovvqoteí,avtgr,rlpeqov, Lucia rispose:<Se vuoi saperechi è Cristo, digiuna da oggi per tre giorni
z) ouvúntoweE d,plqóteqortfi vqoteíg ra ouweívovro fiQoEeúoéBer.av. e Dio sabato ti manderà chi ti purificherò. E per tre giorni digiunarono,
aggiungendo entrambi al digiuno le pratiche della pietà.
12. 'Hv òé u.g l,egeùgòvóplatt flqotdor,og porri(ov núvrog toÙg nr.-
'Iqooúv Xgr.oróv' xol iòoù neql d1v péoqv t{g
oreúowog eiEròv Kúqr.ov{póv Ir sRcsRDots PRorRSro,pER rspIRAZroNEDIVINA, BNrrEzzA GniuINraNo
vurròg 6qov, ciyye),.og Kugiou naqeléveto È1ov èv { lerqi o,titoú otéqcrvov,
xc,i firl-rotoaúroú )'éyov' <flgotóorc, èyeq0eignogeúou ènLrò òeqr,oltr]gr,ovtò rz. c'era un sacerdote di nome Protasio che battezzava tutti coloro
Kc,nerol.íou, xol xoOogwov èxeivov tov ó[ 6]'qg t{E lr,crgòí,ag èxflroúwó pe>. che credevano nel Signore nostro Gesù cristo. Ed ecco che a mezzanotte
Tirúta &noúoag é &yr.ogflqotóor,og yéyovev élunvog oùv laqQ peyd)'f iivOer un angelo del Signore giunse da lui tenendo in mano una corona e lo
yaq fl 1óg',grflg óy.ooúqg aútoú, zaì, onouòoiroE&nt'1er, eiE to òeoptorrigr,ov. toccò dicendo: <Protasio, svegliati e recari al carcere del Campidoglio e
Ilogoyevopévou òè aúroú ènl d1v núiqv toú òeop,totqgíou,nóvtcr tcr xl,eí0go purifica colui che mi cerca con tutto il cuore>. Udite queste parole, il
roú òeoplorrrlqíououvetgíBqoov,zol tù Oepeirr,c aùtoú èosl,eúO1oov,xoì, góg santo Protasio si risvegliò in preda ad una grande gioia: splendeva, infatti,
to @eoú ngoewogeúetotoú &yiou ùvògóg, r,al èyévero eú<rròio&gopattov no- la grazia della sua santità e in tutta fretta andò al carcere.Arrivato davanti
'O alla porta del carcere, tutti i chiavistelli si ruppero e le fondamenta furono
i,udpov xol rqyt1 úòotog &veB}.uoev. óyr,og o6v toú @eoú flqotóor,oE
tù
èreré?'eoev fig eùoeBeúog puom]gr,cr,
r,tol ÈBóntr.oevaùtóv' rlu,vr,po,nrlo0évtr, scosse,mentre una luce mandata da Dio precedeva il santo uomo; e si
f1 úyio Aouxiq prltnq &rrò roú Bo,ntíopotog dveòeú1Oq, xcrl digficrwo eivot èv percepì un odore soave di aromi preziosi e una sorgente d,acqua zam-
XqrorQ tv rtve0pcrno[ rpul{ púo,ròv crùtòv &yóvo únèg Xgr,ototr &1ovrfópevor,. pillò. I santo di Dio Protasio, quindi, portò a compimenro i santi riti e
lo battezzò. Santa Lucia dal momento del battesimo divenne madre per
colui che era stato battezzato e iniziarono a diventare un solo soirito e
r:f. Po.9, lt
u.7 ròv .., {ror,pcopdvov: tz,t4 ltt ... pla: cf. Phil. r, .r7
un'anima sola in Cristo, portando avantila stessalotta per Cristo.
<<11ó11tt:v inl,ittrttG(4tt1t,xtì tlnì yilq t'ìqryrry,t'tvtir0gtítnnq rr'tt\rmút, iir,r,nri,q r i u g r r r z i i ri l S i g r r o r ct l i t . ' r r t k r :< < ( ) l o r irtt i l l ' , i l 1 ol t i d t l i t l ) i o t l t t t t ' i n t . ' r r r t ,
È),a1íoror,gòí,òrrxnv yv(ixrrvùy<r(l'ilc i'rl, oi,vop,r,(riluivor,
rrrrll$rxrirí,rrq, rirpqrovtiq
tii,vut , r y l i u o m i n i l t l u t t u o l r n ^ - ,(rl i l ) i o ) , p c r t ' l r i ' . r g l i u l t i r r r i c : < l r t c * l cl r t r ' o n o -
vúv qqovoúor,v.Núv oúv oir yt:vrrtr[ìrrrl0drE'{p,óv, xcì, xrrtrinrllrlrovriyyri}"ovrltîv, sccuz:t clol lruon (:()nsigli(),pcrché coklro chc erauo ritcrruri st()lti ()r:t
é @eoEroú oúQovoúnoi,rflg yffE,èvòr.rvtrpr,oúvtc sono saggi.Vicni, cluncluc,ora iu lìostro aiuto e invia ulr tu() ;ìngclo î
IO fpdE>. Kol i5tt:Ènl.{quxrt:vt4v
ngooeulrlv, iòoù cí^1ye).og Kugílcu ègóvq Èv péo<pa,útóv, èrwr,0ei.g trtecp<ivoug èrrl fortificarci, o Dio clel cielo e della terra)).E quando la preghicra fu rrlti-
crrlróv rol l,éyov' <"Hòq mata, ecco che un angelo del Signore apparve in mezzo a loro e pose sui
tàg rcecpol.àE ftopoopévor €íolv ópîv oÍ, núl.or, toú
oógovoù, ívcr eioé),0r1reeiE tòv nogaòeroov, óg é Kúgr,og ènqyyeí}.<rtoúpiv>. loro capi delle corone dicendo: <Sono già pronte per voi le portc del
Tóre Ar,oxl,qtr,ovogé Boor,Ieùgreruqopévog únò roú òlaBól.ou, ènoqeú0q &nò cielo, in modo che entriate in paradiso, come il Signore vi ha annun-
r5 r{E nó}"eorg'PópnSèri ròv flówov la}"otiog.'E},0òv òè ènl rov norapòv tòv ciato>.Allora I'imperatore Diocleziano, accecatodal diavolo, lasciò la città
)'eyópevov@úpgr,v,xol eioel.Oòvèv oùrQ, rfr xqíoer roú @eoú év tQ pÉorptoú di Roma in direzione del Mare di Galazia, ma giunto presso il fiur-ne
norag,oú &nól.ero perù nówov róv &no),ou0oúvr<rrv crr.itQ.'Hocrvòè nóvreE ol. chiamato Tevere ed entrato in esso, per giudizio di Dio morì dentro il
oùv crúrQ Bu0r.o0évreE tqr.czóoror,oeqúzovto é[, 60ev qúlloev é góBog èv fiume insieme a tutto il suo seguito. Coloro che annegarono con lui
1íl"r.or.
rfl 'Póp1 xaì, núvreE o[,'Potrraior èoéBovto tqv &yíov Aour<,íovoùv t@ éyíq erano in tutto milletrecentoquarantasei. Questo awenimento fece cre-
IeprqvravQ. scere la paura a Roma e tutti i Romani veneravano santa Lucia insieme
al santo Geminiano.
15. Mqvi òè rQ tqítrp petà rlv ònó)'er,avAroz),r1tr.crvoi,
óvqg t{E ànro}.eíaE
òvópcrr,flugqonóyaw, è)'.0òv&nò llcrpcputrícrE eig'Pópqv, èzéIeuoevècrurQÉvrQ PrRropocoNE pRosEGUELA pERSECUZToNE.
SUA scoNFITTA
peorpt{g &yogdEfuor4-r,co0{vo,r, 0qóvov' xci xoOíoogèni toú BrlpotoE,èxé},euoev
tòv xrlguxa, x1qú[,ar.À,é1ovtc' <flóvreg oi ],ool nol nówa tà é0vr1,è],0óweg 15. Tie mesi dopo la fine di Diocleziano, un uomo di perdizione, di
ngooxuv{oore roùE oúronqórogoE 0eoùg toùg oólovtcg tòv zóopov, òr,'óv é nome Pirropogone, giunto dalla Panfilia a Roma, ordinò che gli si pre-
xóopog &v0ei>.Tóre { &,yíaAourícr oùv rQ u.prortórrgaút{g uiQ lepqvr,av(r,òv parasseun trono al centro delTapiazza e sedutosi sulla tribuna ordinò che
&nò roú pcrndoporog ,&vcròéfaro,ènr.Oupoúooènì, ro Bqcpeiov è).Oeîvro0 l'araldo diffondesse il seguente annuncio: <Uomini tutti e genti tutte,
pogtuqíou, roúta, &,xoúooocr,Èòqopevoùv aórQ òr.o r{E ni"ateícrgtflE nó},e<oE venite ad adorare gli dèi onnipotenti che salvano il mondo, grazie ai
éog roú rónou roú lelopévou A.crtegóvqg,ori poxqàv ówog ,ù,nòtoú tónou èv fi quali il mondo prospera). Allora santa Lucia con il venerabile figlio suo
xoténerwo rù óyr,o),,eírpavo tóv pcrgtúgov'Ioówou zol lloúì,ou,óvtr,volv { &yía Geminiano, che lei aveva accolto da quando era stato battezzato, deside-
'EI0óvreE rosa di ottenere il premio del martirio, avendo ascoltato I'annuncio, attra-
z\oozí.o dlv òròofiv ei1ev. òè eiE tòv ngoer.qrlpÉvovtónov, iigficrwo
ruegÉq1eoOo,r.òla tflg nl"cneíogrflg nóÀetoEBoóweE xol l.éyoweE' <Tà eíòú.a versò di corsa la piazza della città fino al luogo chiamato Laterano, che
útu é?vdtv àqyúqrcv xaì ypuoíov, éqya yeq6u àu9pónon' orópa iyouotu xaì non dista molto dal luogo in cui erano custodite le spogliè dei martiri
'éyouotv Giovanni e Paolo, dai quali Lucia era stata arnmaestrata. Giunti nel sud-
oú ).alrioouout, òE1ú'poùE xaì oùx ótpowa; ?ora éyouotu xaì oòx
IJ àxoúoot,tat^ "Opotot aitrÚv yévoutat oí notoúvtq aúrà xaì nóvrtg oí nenoúó- detto luogo, cominciarono ad andare intorno alla piazza della città gri-
rcg éafaúroí.g>.Taúro òxoúocrEó fluqgonó1ov, èxél.euoevar3roùgxotà tóv dando e dicendo: <Cli ídoli dellegenti sono argentoe oro,operadelle marti dcl-
où1évov túnreoOor.,l,é1ov o,úroiE' <Ar,qtí B)'oopqpelte toùg 0eoùg toÙg ncrv- I'uomo.Hanno la boccae non parlano,hannogli occhima non uedonqhanno le
'O orecchie ma non sentono.Diuentino comeloro coloroche li fabbricanoe tutti quúli
tonqo,roqog, roùg [o{v úpiv logqyoúvroE;). óyroE lepqvr,ovòg &rexqiOr1'
che credonoin essi>>. Pirropogone, sentito questo discorso, comandò chc
fossero bastonati sulle spalle, dicendo loro: <Perché bestemmiate gli cleìi
onnipotenti, che vi concedono la vita?>.Il santo Gerniniano rispose: <Tu
15.rz-16 Ps. rr3, rz-t4, 16 (ubi pro crritdrv
yévtovtorlegitur <rrlroîE
yóvtxvto)
xo,ì,èxÉxgo[ov nqòE Kúqmv i'élovteE' <"O Quoóg'evogév grado di attraversarlo e rivolti al Siglore gridarono: <Tu che hai salvattr
flòúvovto negoOflvo,r,
q1 QóBòrgt{v xirqgovopicrvoou, fiv òeòolxcrgM<oÙoeit(l 0eqónovtí oou, ívcr òlò l" t,r" discendenza con la verga che hai dato a Mosè, affinché con la
tflE òuvtipeo5 oùrflE òucxórp1tlv'Equopùv @<íi'crsoctv, xoi èIeuoegóo11 toùE potenza di essaaprisse il Mar Rosso e liberasse i figli di Israele dalla lorcr
ui.oùg Togo{}. èx 1{E Aiyúntou èlt 1eqòg òouiueí'ag, xcrì {pdg QÚoor'toùE condizione di schiavi in terra d'Egitto, salva anche noi, tuoi servi, e gui-
òoúi.oug oou nal éò{^ytloov ftp,dg eig tónov eùógeolóv ool, íva ènln}'q0fr daci in un luogo a te gradito, in modo che ii tuo nome santo venga
tò óvopó oou rò ó1r,ov èrt'oritóv>. Kal rcrgalgflpa tò Úòog tò oqoògóg invocato in esso>.E subito l'acqua, che con violenza si riversava in mare,
Dio passarono camminando sulle acque
IO zo,reqlópevov eíg d1v Oúl,oooqv éncruocrto qS égpig
qùroÚ, xol òlfl)'Oov ^.o-. il suo impeto e i santi di
placò
èni róv úòorov óE ènl nétqag xal nogalé- ,. queste fossero pietra e arrivarono nel luogo chiamato Mendola.
o.r,&yr.oltoú @eoù nequncrroúvreE
vowo eiE tónov x,al.oÚpevovM4vòÚl.clE.
'Hv òè é tónog róv Mqvòul'óv Il sito di Mendola era pieno di spiriti impuri e i demoni gridavano da
neni,rlgcopévognveupúrrov &zo0ógrorv, zoi Èxga(ov rà òo,lpóvr,o&nò rÓv quelle montagne, dicendo: <È giunta la nostra fine. Allontaniamoci dalla
òpéov Èxeívtov l.éyowo' <Tò réÀog fpóv Èp0aoev' Avalolqrioopev dnò vista dei santi mandati qui da Dio>. Udite queste parole i santi di Dio, in
r5 nqooónou tóv ó"1íov róv èvraÚocrúnò @eoÚùnootal"éwov>' TqÚfo dftoú- totale concordia e con un solo spirito, pregarono Dio di rivelare loro se
toú @eoú, pig épovoig xoì, èvi nveÚpo'tt',ngooqúfovto tQ
oovrsg oi d^yr.or, quel luogo gli era gradito. E si udì una voce dal cielo che diceva: <Qui
@eQqoveqóoor, o,útoiEei er3ógeoróvèotr,vorlroÚ é tónoE èxe1voE'Koì'
povrl ,ì ,rorr" la vostra dimora. Fissatela qui per sempre). Così rassicurati da
drò roú oùpovoú {xoúo04 },.é1ouoc. <'EwoÚoci èorr.v f| xotoixtlolg ópóv. Dio, rimasero proprio in quel luogo e cominciarono ad operare prodigi'
'Ewoú04 xataoxqvóocne eiEtoùE aióvclg. Kal Bepar'ooévregónò roÚ @eoÚ' secondo il loro costume: guarivano malati, ridavano la vista ai ciechi,
èotrloov èv oútQ rQ tónrg, noi iiqfcrvto èqyú[eoOclr0qupóor.crnqtà tò eior0og facevano cessareogni malattia con la loro preghiera'
a,úroig' &o0eveigióvro, rup)roòg Ègórr.[ov, ndoav vóoov òr'à tflE ngooeulflg
oùróv &neòí,onov. Alruvo E MoRTE lt APornaslo
:r7.4-7 |QuodpevoE... òoutreiag:cf. Ex. 14, rJ-3I , 17'ro-rl òl(?tOov"' nétqaE:cf' Mt'
r4,2s r7.rg ...
xolts,ol1'\vóoate alóvcg: cf. z Chron' ó, z
À},rnr0tq<iroer,
negoo{vcr,r:od. t7,6 ònxórp1: ónnórpelcod, . à}*au(kgdrc4:
r7.4 ,feQdoîvor,:
.óa. ì7,iff t*uòet àorr,v: èwa08aamlv cod. r8,ó (lr)t(Dv:
oùtd c6d. tll.ll qrr,rilrrlv:
Er,cl{v *rtl.
tlH IA ''l',"/r,lrl l":, llJ( lA I r.t t\lilllAllo(lillr. ,'llJ
'l'. '
l ) t r t r . n n lt r ,( i , l i t i r / r ' l / ,Vr i t : r l ) l r t l o t r i sl i I ) i o . q t r t cI ' r r c r : i o
dcllc-favoledi Esopo'Planudc t íl
A. Cutlrn, La ru'cnsiovr't'a((Llrsialrcl
l r u l r l rr l , A (i l ( x ; t { A t r tt(( ) i t Lexicon Vindobonense
.t -t -t
Archipclagi r/i
I\rssioAlphii, I4tilttdtlplrit'l sor. lJll(,' t: l\tssio l\ttiti IllIL. c l3ftL Nou. Suppl. c. Bnrrs,rnrt, L'isola di Rodi nel Llbet insularum
lJll(l Noz Aurt.57'p . p.llr, rt. 26:t44 (rgot1-(tgt2:pp. tJs-ttó,nn. 36-4I; 88, CrístoforoBuondelmonti'' ' ' 357
- BHO 6ze: p. r44 r 1 .J 5
PassioAnastasiae viduae tsHG e 13HG PassioSophiac at fliarum BHG e BHG S.N. AsoNIrs, Swll'ídentitàdell'autoredella Cronaca
deíTocco 3t{r
Nou.Auct. 8r-8ra: p. rrz Nou.Auct. 16372:p. ro8, n. róo
Pletón propieildd
- B H G e B L I G N o u . A u c tS. z a : p .r r r , n . Passio Wti, Modesti et CrescentiaeBHG T. ManrÍrqpz MANZANO,IJn códicede Ia escuelade
r8z 1876,t876b-c:pp. 8r; 84, n z9; 88, n. de Lianoro Lianori 397
PassioAnastasiae uiryink BHG e BHG Só
- B H G t 8 7 6 a :p p . 8 r - 8 4 e n î . 2 r , 2 3 , da monasteribalca-
Nou.Auct. 76zd: p. gr, n. 65 F. D'AIuro, Su alcuní manoscrittigrcciprovenienti
PassioCaeciliaeBHL e BHL Nou. Suppl. z 5 ; z 6 ; 8 5 - 8 8e n n . 3 9 , 4 3
nici nella BibliotecaVaticana 40-5
14951p. 92, rL.73 - BHL e BHL Nov. Suppl. 87tt,8V3b-
I)assio Cornelii centurionis BHG e BHG 8 7 1 5p : p . 8 r , n . z o ; 8 8 ,n . 5 ó Santamaura(1577-25'vtil'ú18)' correc-
Nov.Auct. 37r: p. 84 e n. 30 - BHL e BHL Nou.Suppl. STrz:pp. 8r, J.M. FrorusrAN, Julio César
ejecuciónpor
Passio Cyrici et Iulittae BHG e BHG ttft. 20-21
tor et scriptor de Ia BibliotecaVaticant' Procesoy
- : p. 8r. nn. zo-zr; 87 e n.
B H L 8 7 1 3p esPionaie +25
Nou.Auct. 3n y-2, 3r4, 3r8e; BHL e
BHL Nou. Suppl. t8oz-r8o8m: p. 84, 5r
n. 28 - BHL e BHL Nov. Suppl.8714:pp. 8r,
PassioEupli BHG e BHG Nou. Auct. n. zo;87 e rrî. 52-54
63ob:p. r4z Vita Bartholomei ab. Cryptae Ferratae NorE pnrrR Dtnrztour
PassioIoannis et Pauli BHG ztgr: pp. 99 BHG e BHG Nou.Auct. 233'.p. ro3,
e n. roó; r43 n. t2L
PassioIoannis in puteo BHG e BHG Nou. Vita Constantini imp. BHG e BHG Nou. S. Luc,À, Marco Petta (tgzt-zoo7)
457
Auct.8g4z:p. ro8, n. 160 Auct. 365n'.p. ro8, n. 16o
BHG 58r: p. 83, n. zó Pubblicazionirircuute
4(\7
PassioLuciaeet Geminiani BHL 4985:pp. Vita Eliae Spelaeotis
78 e nn. J-ó; 8J; 88,n. 55; 89-94;ror; Vita Euphrosynae BHG 625;p. ro7,n.45.
rr8, app.crit. a $ 3,8; r42-r44 Wta Georyii mon. Chozibae BHG 669: p.
- BHL e BHL Nov. Suppl. 4986-4988, 8 3 ,n . z 6
499o-499oc'. pp.78; 89 Vita Gregorii Agrigentini BHG e BHG
- BHL 4989: pp. 79,95-97 Nou.Auct. 7o7: pp. r44; r4S
PassioLuciae SyracusanaeBIIG e BHG Víta ltonis ep. Catan. B.FIG 98r: p. ro9,
Nou.Auct.995:p. ror e n. 116 n. 168
PassioMamantis BHG e BHG Nou.Auct. Wta Petri Atroensis BHG 2364: p. ro7, n.
rorg: p. 84 e n. 3r r53
ISSN r97o-234-5
PassioMarcelli papae et soc.BHL 5234:p. Víta Philarctí BHG e BHG Nov. Auct.
82, n. 24 rsrrz'. p. ro8, n. 16o <Ti'rrVcrgata>
O zoo8 - Università degli Studi di lloma
PassioMartinaeBHL 5588:p. 92, î. 73 Wta et Miracula Cosmaeet Damiani BHG
PassioI'ioníi BHG e BHG Nou. Auct. e BHG Nou.Auct. 372: p.86, n. 46
lJniversità degli Studi di Roma <TorVergata>
| 5 4 ó :p . 9 1 ,n . 6 7 Vita et PassíoAnastasii Persae BHC 8a; Facoltà di Lettere c Filosofìa
pp. ro8, î. 160; ro9, rr. r7z
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