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Valitutti,Tifi, Gentile, Esploriamo la chimica © Zanichelli editore 2010 1

Valitutti, Tifi, Gentile

Esploriamo la
chimica
Seconda edizione di Chimica: molecole in
movimento
Capitolo 18 Le ossido-riduzioni e
l’elettrochimica
1. Ossidazione e riduzione: che cosa
sono e come si riconoscono
2. Come si bilanciano le reazioni di
ossido-riduzione
3. Reazioni redox spontanee e non
spontanee

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Capitolo 18 Le ossido-riduzioni e
l’elettrochimica
4.  Le pile
5.  La scala dei potenziali standard di
riduzione
6.  La corrosione
7.  L’elettrolisi e la cella elettrolitica

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Capitolo 18 Le ossidoriduzioni e
l’elettrochimica
8.  Le leggi di Faraday
9.  Le pile in commercio

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1. Ossidazioni e riduzioni: che cosa
sono e come si riconoscono
Tutte le reazioni in cui si verifica un passaggio di elettroni
da una specie chimica a un’altra sono chiamate reazioni
di ossido-riduzione o reazioni redox.

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1. Ossidazioni e riduzioni: che cosa
sono e come si riconoscono
L’ossidazione provoca un aumento del numero di
ossidazione di una specie.
La riduzione provoca la diminuzione del numero di
ossidazione di una specie.

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1. Ossidazioni e riduzioni: che cosa
sono e come si riconoscono
I processi di ossidazione e riduzione avvengono
contemporaneamente; in una reazione di ossido-
riduzione variano i numeri di ossidazione delle specie
coinvolte.

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1. Ossidazioni e riduzioni: che cosa
sono e come si riconoscono
La specie che si ossida è un agente riducente perché
ossidandosi induce la riduzione dell’altra specie.

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1. Ossidazioni e riduzioni: che cosa
sono e come si riconoscono
La specie che si riduce è un agente ossidante perché
riducendosi induce l’ossidazione dell’altra specie.

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2. Come si bilanciano le reazioni di
ossido-riduzione
Metodo ionico-elettronico
1.  Si individuano la specie che si ossida e la specie che
si riduce.
2.  Si scrivono le semireazioni.
3.  Si bilanciano le masse tenendo conto che in ambiente
acido (basico) gli atomi di ossigeno si bilanciano con
molecole di H2O (OH–) e gli atomi di idrogeno con gli
ioni H+ (molecole di H2O).

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2. Come si bilanciano le reazioni di
ossido-riduzione
4.  Si bilanciano le cariche elettriche delle semireazioni,
aggiungendo o togliendo elettroni a seconda che le specie
si riducano o si ossidino.
5.  Si sommano membro a membro le specie delle
semireazioni.

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3. Reazioni redox spontanee e non
spontanee
A temperatura ambiente, la reazione redox tra zinco
metallico e solfato di rame in soluzione acquosa è
praticamente completa.

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3. Reazioni redox spontanee e non
spontanee
A temperatura ambiente, la reazione
tra rame metallico e ioni Zn2+ è non
spontanea.

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4. Le pile
Una pila ospita una reazione redox spontanea e
converte energia chimica in energia elettrica.

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4. Le pile
La pila Daniell è costituita da
•  una semicella in cui una lamina di Zn (elettrodo) è
immersa in una soluzione di ZnSO4 1 M;
•  una semicella in cui una lamina di Cu (elettrodo) è
immersa in una soluzione di CuSO4 1 M;
•  un filo metallico che collega i due elettrodi.

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4. Le pile
•  un misuratore di corrente inserito nel filo;
•  un ponte salino che chiude il circuito mettendo in
contatto tra loro le due soluzioni senza che si
mescolino.

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4. Le pile

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4. Le pile
Una volta collegate le parti della pila, gli elettroni
incominciano a passare attraverso il filo trasferendosi
dall’elettrodo sede dell’ossidazione, all’elettrodo sede
della riduzione.

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4. Le pile
Contemporaneamente, gli ioni trasportano la carica
attraverso la soluzione elettrolitica:
•  i cationi migrano verso la semicella della riduzione;
•  gli anioni migrano verso la semicella dell’ossidazione.

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4. Le pile
L’elettrodo a cui avviene l’ossidazione prende il nome di
anodo.

L’elettrodo a cui avviene la riduzione prende il nome di


catodo.

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4. Le pile
Il voltaggio di una pila o di una batteria è la differenza di
potenziale (d.d.p.), misurata in volt (V), fra i due elettrodi.

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5. La scala dei potenziali standard
di riduzione
La differenza di potenziale o forza elettromotrice (fem) di
una pila è il valore, sempre positivo, della differenza di
potenziale del catodo e il potenziale dell’anodo

fem = Ecatodo – Eanodo

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5. La scala dei potenziali standard
di riduzione
Utilizzando come riferimento l’elettrodo a idrogeno, si
ricava la scala dei potenziali standard di riduzione (E°).

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5. La scala dei potenziali standard
di riduzione
Il potenziale standard di riduzione E° di una coppia
redox è il potenziale che la corrispondente semicella, in
condizioni standard, assume quando è abbinata a un
elettrodo standard a idrogeno.

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5. La scala dei potenziali standard
di riduzione
Le condizioni standard nelle misure elettrochimiche sono
•  tutte le soluzioni sono 1 M;
•  tutti i gas hanno la pressione parziale di 1 bar;
•  la temperatura a cui si effettuano le misurazioni è 25 °C.

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5. La scala dei potenziali standard
di riduzione
La tabella dei potenziali standard di riduzione, quindi,
permette di prevedere la polarità di una pila e di scrivere
la redox spontanea che avviene.

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5. La scala dei potenziali standard
di riduzione
Le reazioni sono spontanee quando la variazione di
energia libera ΔG è negativa.
La diminuzione di energia libera standard ΔG° di una
redox spontanea corrisponde al massimo lavoro elettrico
prodotto dalla pila in cui avviene la reazione
considerata.

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5. La scala dei potenziali standard
di riduzione
Per le redox più semplici si deduce
quale reazione è spontanea
basandosi sull’elettronegatività
degli elementi
•  il meno elettronegativo è il
donatore di elettroni (catodo);
•  il più elettronegativo è l’accettore
di elettroni (anodo).

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6. La corrosione
La corrosione del ferro può
essere schematizzato come
la formazione di una cella
elettrochimica tra il ferro e
l’ossigeno dell’aria umida.

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6. La corrosione
Metodo della protezione catodica
•  si collega ciò che si vuole proteggere con una barra di
materiale con E° minore del ferro (Mg o Zn);
•  l’anodo è la barra di Zn (o di Mg);
•  il catodo è l’oggetto di ferro;
•  lo Zn ossidandosi produce elettroni che migrano
verso il catodo, proteggendolo dalla corrosione.

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica
Una cella elettrolitica ospita una reazione una redox
non spontanea e converte energia elettrica in energia
chimica.

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica
Se si oppone a una pila Daniell un generatore di corrente
continua, si forza in senso opposto la reazione redox
della pila.

In questo modo, la riduzione continua ad avvenire al


catodo e l’ossidazione all’anodo, ma i segni degli elettrodi
sono invertiti rispetto alla pila, perché si inverte la
reazione redox.

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica
L’elettrolisi è l’insieme dei fenomeni che hanno luogo
nella cella per effetto del passaggio della corrente
continua fornita da una sorgente esterna

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica
L’elettrolisi si può applicare ai sali e agli ossidi allo stato
fuso e alle soluzioni acquose di alcuni sali.

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica
Al catodo di una cella elettrolitica si riduce la specie che
possiede il valore di potenziale E° più grande.

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica
All’anodo di una cella elettrolitica si ossida la specie che
possiede il valore di potenziale E° più piccolo.

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7. L’elettrolisi e la cella elettrolitica
L’elettrolisi
dell’acqua porta
alla formazione di
idrogeno gassoso
al catodo (-) e di
ossigeno gassoso
all’anodo (+).

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8. Le leggi di Faraday
Le leggi di Faraday permettono di capire il rapporto tra
la quantità di corrente Q che passa in una cella
elettrolitica e la massa m di sostanza che si forma agli
elettrodi.

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8. Le leggi di Faraday
La quantità di carica elettrica si determina misurando
l’intensità di corrente che fluisce e la durata del flusso.
1 coulomb = 1 ampere  secondo
1C=1A s

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8. Le leggi di Faraday
Prima legge di Faraday
La massa di sostanza che si libera a un elettrodo è
direttamente proporzionale alla quantità di carica che
giunge all’elettrodo.

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8. Le leggi di Faraday
Seconda legge di Faraday
Se una stessa quantità di corrente attraversa celle
elettrolitiche contenenti soluzioni diverse, le masse delle
sostanze depositate agli elettrodi sono direttamente
proporzionali ai rispettivi equivalenti elettrochimici.

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8. Le leggi di Faraday
La quantità di carica di 1 faraday (1 F) fa depositare
sull’elettrodo un equivalente di sostanza.

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9. Le pile in commercio
Le pile a secco o alcaline hanno
spesso come agente riducente lo
zinco e come agente ossidante il
diossido di manganese; la
differenza di potenziale di questa
pila è 1,5 V.

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9. Le pile in commercio
Un’altra versione di pila a secco è la pila a bottone,
detta anche pila a mercurio perché l’elettrodo positivo è
costituito da HgO.

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9. Le pile in commercio
Gli accumulatori sono dispositivi
che possono essere ricaricati;
sono caratterizzati da reazioni
reversibili.
L’accumulatore al piombo
funziona in base alla reazione:

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9. Le pile in commercio
Nella batteria al litio:
•  il catodo è costituito da LiCoO2, mentre l’anodo è di
grafite cristallina;
•  durante la carica, al catodo, Li+ si riduce a LiO;
•  durante la scarica, all’anodo, LiO si ossida a Li+.

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9. Le pile in commercio

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