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MARIVAUX O LA STRUTTURA DEL DOPPIO REGISTRO (da “Forma e significato: le

strutture letterarie da Corneille a Claudel” di Jean Rousset)


Uno spettatore dei propri <<casi>>

Marivaux si rifiuta di preordinare, comporre l’opera così da dar spazio alle sorprese dell’improvvisazione,
salvaguardare l’originalità dello spirito ed assicurarne la naturalezza. Diffida dall’ordine, dal progetto, dal
piano e tutto ciò che rovini la libertà dell’istante. L’estetica del caso e dell’improvvisazione era già stata
adottata da Montaigne e Stendhal, che affermò che lo stendere progetti congelava la sua immaginazione.

Questa volontà di improvvisazione è, nel caso di Marivaux, legata ad un atteggiamento di passività


spettatrice. Atteggiamento famigliare, quasi come quello della spia.

I romanzi dello spettatore:

 Lungo romanzo a episodi ad incastro -> concepito come una lunga lettera ad una dama di cui
l’autore si sarebbe invaghito, dove le avventure dei personaggi la convinceranno delle seduzioni
dell’amore perfetto. Di tanto in tanto il racconto si interrompe per consentire allo stesso narratore
di diventare amante e protagonista, di rivolgersi all’amata.
 “Voiture Embourbée”, dove si introduce il racconto in prima persona, messo in bocca ad un
narratore coinvolto negli avvenimenti. Autore si confonde presto con narratore e moltiplica
commenti sui fatti raccontati. Spettacolo vs spettatore; osservato vs osservatore.
 “Phersamon”, dove porta a esagerazione il sistema degli interventi d’autore. Interrompe
continuamente il racconto in terza persona per proiettarsi con un lettore fittizio giudicandone i
personaggi, atti, linguaggio. -> Libro nel libro
Tiene aperto il doppio registro del racconto e dello sguardo sul racconto facendo la spola tra uno e
altro, unendosi ai suoi protagonisti per poi dissociarsene constatando che il tempo vissuto da lui è
diverso da quello vissuto da loro.
<<“…continuiamo. Ecco tutti i nostri personaggi a letto, sono appena le tre del mattino per loro, ma
sono le nove di sera per me, dunque sto per farli agire proprio come se avessero russato per
ventiquattr’ore. In piedi! Tutto mi obbedisce; già i domestici si stirano e si stropicciano gli occhi…>>
 In “Lettres contenant une aventure” doppio piano dello spettatore spia e dei personaggi osservati.
Narratore sorprende in disparte, registra conversazione tra due dame (una racconta all’altra
esperienze di civettuola innamorata)
 “Vie de Marianne” e “Paysan parvenu”. Il personaggio attore e personaggio spettatore sembrano
confondersi. In “Vie de Marianne” Marianne è colei che vive le avventure e colei che le racconta. La
Marianne anziana racconta la giovane Marianne considerandola da lontano. E anche Jacob in
“Paysan Parvenu” distingue il suo sguardo presente di narratore dalla sua passata cecità di
personaggio agente.

Il teatro del doppio registro

Questa struttura di doppio registro fu trasportata da Marivaux anche nell’ambito teatrale con alcune
variazioni.

La funzione dell’autore spettatore o del narratore testimone è in questi casi portata avanti da personaggi
secondari a cui sarà riservata la facoltà di guardare i protagonisti vivere la vita confusa del loro cuore e che
saranno successori dell’autore-narratore.
In “La doppia incostanza” è Flaminia ad animare il gioco tra Silvia e Arlecchino. In “Le false confidenze”
Dubois è l’equivalente maschile di Flaminia.

Gli attori testimoni sono spesso servitori e servette, tenuti in fuori gioco per la loro condizione. Si può anche
verificare man mano un arroccamento da un gruppo all’altro -> Silvia in “Il gioco dell’amore e del caso”, che
passa nel campo delle spie e realizza il suo progetto iniziale di esaminare l’uomo che stava per andare a
sposare. La commedia sta nell’intrecciarsi dei due piani che forniscono una doppia lettura.

Le comunicazioni tra i due piani sono molteplici: i personaggi testimoni non si limitano a guardare i
protagonisti procedere secondo la loro andatura, ma intervengono per dirigere la loro progressione quando
essa minaccia di ristagnare. Ogni commedia di Marivaux è volta alla confessione, che è la scena dominante
di ogni atto. Gli attori testimoni faciliteranno una confessione che ritarda, in quanto i cuori marivaudiani
sono lenti. Li obbligano a sollevare i veli sotto i quali il cuore si inganna. L’amore duraturo è remoto dalla
conoscenza di coloro che lo provano.

<<Capivo tutto ciò, io, poiché noialtri schiavi siamo dotati contro i nostri padroni di una penetrazione!..>>
(serva in “L’isola degli schiavi”)

Ogni commedia di Marivaux potrebbe definirsi come organismo a doppio registro i cui due piani si
avvicinano gradualmente fino al loro completo congiungimento. La commedia finisce quando i due registri
si confondono, ovvero quando il gruppo dei protagonisti osservati si vede come lo vedevano i personaggi
spettatori.

La coppia degli attori testimoni (servo-servetta) è sempre innamorata, come innamorata è quella dei
protagonisti. Le scene dei servi sono scene anticipatrici perché ci forniscono in anticipo la curva che i
protagonisti seguiranno. Gli innamorati si comportano da attori senza saperlo; recitano sotto gli occhi del
gruppo spettatori che segue, commenta e smaschera. Coloro che amano infatti non sanno dove sia la loro
verità, essi mentono e credono di dire il vero.

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