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NUMERI RAZIONALI

Un numero razionale è ogni numero che può essere espresso sotto forma di frazione. Ogni insieme di
frazioni equivalenti costituisce un solo numero razionale.

PROPRIETÀ

Infinito

Ordinato

Denso: presi due numeri Q qualsiasi diversi fra questi due ce ne sono infiniti altri

OPERAZIONI

Addizioni sottrazioni e moltiplicazioni: fare mcm base e sommare/sottrarre(addizioni sottrazioni)


moltiplicare numeratore per numeratore e denominatore per denominatore

Reciproco o inverso: si ottiene scambiando il numeratore con il denominatore

Divisione: si moltiplica la prima frazione con l’inverso della seconda

Potenza: si eseguono normalmente ma quando l’esponente è negativo si eseguono facendo il reciproco


della base per l’opposto dell’esponente

NUMERI REALI

Numeri irrazionali: sono quelli illimitati aperiodici es. radice di 2, radice di 3, pigreco

Numeri reali: sono sia quelli razionali che irrazionali

Proprietà:

infiniti

ordinati

continui: c’è corrispondenza tra i numeri reali e i punti sulla retta orientata

INSIEMI

Sono raggruppamenti di elementi qualsiasi con un criterio oggettivo di appartenenza

La cardinalità è il numero degli elementi di un insieme

Operazioni: intersezione, unione, differenza

Dato un insieme A si dice partizione di A un insieme di suoi sottoinsiemi i cui

-Nessun sottoinsieme è vuoto

-I sottoinsiemi devono essere a due a due disgiunti

-La loro unione è uguale ad A

Possono essere rappresentati per: elencazione, proprietà caratteristica, per diagramma di Eulero Venn

PROPRIETà

Idempotenza A unito A = A A intersecato A = A


Commutativa= A intersecato B = B intersecato A A unito B = B unito A

Associativa= (A intersecato B) intersecato C = A intersecato ( B intersecato C)

(A unito B) unito C= A unito (B unito C)

Assorbimento= A intersecato ( A unito B) =A A unito (A intersecato B) = A

Distributiva= A intersecato ( B unito C) = (A intersecato B) unito (A intersecato C)

A unito ( B intersecato C)= (A intersecato B) unito (A intersecato C)

_____________ __ __ ________ _ _

Legge de Morgan= A intersecato B = A unito B A unito B = A intersecato B

Il complementare di complementare ritorna l’insieme stesso

SOTTOINSIEMI

Dati due insiemi A e B, B si dice sottoinsieme di A se ogni elemento di A appartiene a B

Sottoinsieme stretto: ogni elemento di B appartiene ad A ma non sono uguali

Sottoinsieme improprio: insieme vuoto e insieme stesso

Insieme delle parti: costituito da tutti i sottoinsiemi propri e impropri

Se la cardinalità dell’insieme è n, la cardinalità dell’insieme delle parti è 2 n

PRODOTTO CARTESIANO

Dati due insiemi A e B si definisce prodotto cartesiano AxB l’insieme costituito da tutte le coppie ordinate
del tipo (a;b)

Rappresentazioni: Caratteristica, elencativa, tabella a doppia entrata, diagramma cartesiano, sagittale o a


frecce

RELAZIONI

Dati due insiemi non vuoti A e B si dice relazione tra A e B un procedimento che associa alcuni elementi di A
ad alcuni elementi di B

Elemento di partenza= contro immagine insieme di arrivo= immagine insieme di partenza = dominio

Rappresentazioni: caratteristica, elencativa, sagittale, tabella a doppia entrata, diagramma cartesiano

Le relazioni definite in un insieme si possono rappresentare con il grafo in cui le frecce possono collegarsi
con l’elemento stesso o essere doppie

Proprietà delle relazioni: Riflessiva, anti riflessiva, simmetrica, antisimmetrica, transitiva

Relazioni equivalenza = Riflessiva Simmetrica Transitiva


classi di equivalenza= sottoinsiemi di elementi in relazione tra loro

insieme quoziente= insieme classi di equivalenza


Relazione d’ordine= Antisimmetrica Transitiva

Può essere= Largo ( riflessivo) stretto ( anti riflessivo)


Totale ( se in ogni coppia di elementi x è in relazione con y o y è in relazione con x)

Parziale (----------------------------------- x non è in relazione con y e y non è in relazione con x)

FUNZIONI

Dati due insiemi X e Y si dice funzione da X a Y una relazione che associa ad ogni elemento x un solo
elemento y

Dominio = insieme di partenza Codominio= sottoinsieme di arrivo

X= variabile indipendente y= variabile dipendente

Proporzionalità diretta= y/x=k funzione esplicita= y= k * x retta passante per l’origine

Proporzionalità inversa= y * x= k funzione esplicita= y= k/x iperbole equilatera

Proporzionalità lineare= y= m * x + Q m= coefficiente angolare q= ordinata all’origine


retta passante per q

Proporzionalità al quadrato= y/ x2 = a funzione esplicita = y= a* x 2 parabola con vertice all’origine

Proporzionalità cubica= y/ x 3= a funzione esplicita= y = a * x 3 cubica ( decrescente 2 4 quad


crescente 1 3)

Funzione valore assoluto = y= IxI bisettrici del 1 e 2 quadrante

Funzione radice quadrata= y= radice quadrata di x

Funzione inversa = y= Fx simmetrica della F di partenza rispetto alla bisettrice del 1 e 3 quadrante

Per trovare la funzione inversa bisogna scambiare le x con le y e isolare la nuova y con le leggi di monotonia

CALCOLO LETTERALE

Un’espressione algebrica è una scrittura in cui compaiono numeri e lettere oltre alle varie operazioni e alle
parentesi come nelle espressioni aritmetiche

Possono essere:

razionali se presentano +, -, *, /, potenze con esponente relativo

irrazionali se presentano delle radici

intere se le lettere compaiono solo al numeratore

frazionarie se le lettere compaiono al denominatore o se hanno esponente negativo

Un monomio è un’espressione algebrica costituita dal prodotto di numeri lettere o di loro potenze con gli
esponenti delle lettere naturali

Un monomio si dice ridotto in forma normale quando è costituito da un solo fattore numerico (coefficiente)
e i fattori letterali diversi in ordine alfabetico (parte letterale)

Per ridurre il monomio in forma normale bisogna usare le proprietà della moltiplicazione e della potenza

Il grado di un monomio è la somma degli esponenti delle lettere


Il grado rispetto a una lettera è il suo esponente

I termini noti sono i monomi di grado 0 quindi senza parte letterale

Due monomi si dicono

simili se hanno la stessa parte letterale

uguali se hanno stessa parte letterale e stesso coefficiente

opposti se hanno coefficiente opposto e stessa parte letterale

Operazioni:

addizione e sottrazione: somma algebrica dei coefficienti solo tra monomi simili

moltiplicazione: prodotto parte letterale e prodotto dei coefficienti

potenza: potenza del coefficiente e della parte letterale

divisione: un monomio è divisibile per un altro se contiene tutte le lettere con esponenti uguale o maggiore.
Il quoziente si ottiene facendo il quoziente sia dei coefficienti che della parte letterale

MCD: il MCD tra due o più monomi è ogni monomio di rado massimo che sia divisore comune tra tutti i
monomi dati

mcm: il mcm tra due o più monomi è ogni monomio di grado minimo che sia multiplo comune di tutti i
monomi dati

POLINOMI

Sono espressioni algebriche che possono essere scritte come somma algebrica di monomi

Il grado di un polinomio è dato dal maggiore tra i suoi termini

Il grado rispetto ad una lettera è il maggiore tra i suoi esponenti

Ordinato rispetto ad una lettera se gli esponenti della lettera sono disposti in ordine crescente o
decrescente

Completo rispetto ad una lettera se ci sono le lettere con gli esponenti dal maggiore allo 0

Omogeneo se tutti i suoi termini hanno lo stesso grado

Simmetrico se resta invariato scambiando le lettere


Addizione algebrica:

Per sottrarre o addizionare due o più polinomi bisogna eliminare le parentesi e sommare i termini simili

Moltiplicazione:

Sia quella tra monomio e polinomio che quella tra polinomio e polinomio si effettua per proprietà
distributiva

Divisione :

fra un polinomio e un monomio: un polinomio è divisibile se ogni suo termine è divisibile per il monomio

fra due polinomi: è divisibile se A= B*Q+R. Nelle divisioni fra polinomi quando si effettua bisogna mettere il
dividendo ordinato e completo e il divisore ordinato

Triangolo di Tartaglia: è un polinomio omogeneo di grado n decrescente rispetto ad A e crescente rispetto a


B con coefficienti dati dal Triangolo di Tartaglia in cui ogni coefficiente interno è la somma dei due del rigo
superiore con estremi 1

Metodo Ruffini:

serve per eseguire divisioni fra un polinomio e un binomio di primo grado

Si mette il divisore opposto e il coefficiente dividendo ordinato e completo

Estensione regola Ruffini:

Per dividere un polinomio per un binomio di primo grado del tipo( ax-6)

-dividere dividendo e divisore per A

- applicare la regola Ruffini

-Il quoziente di tale divisione è lo stesso di quella di partenza mentre il resto si ottiene rimoltiplicando il
numero in basso a destra per A

Teorema del resto:

Per esempio, per trovare il resto della divisione x 3-3x2+5x-2/ x+3 dovremo fare

(-3)3-3*(-3)2+5*(-3) -2
Bisogna calcolare per esempio se vogliamo dividere per x+3 il polinomio P(3)

SCOMPOSIZIONI DI POLINOMI

Un polinomio si dice riducibile se è scomponibile nel prodotto di fattori di grado minore, altrimenti si dice
irriducibile

Tecniche di scomposizione:

1)Raccoglimento totale

Am+an+ap= a*(m+n+p)

2)Raccoglimento parziale

Ax+ay+bx+by=a*(x+y)+b*(x+y)

3)

Scomposizione di particolari trinomi di secondo grado

4)x2 +7x+10= (x+2)*(x+5)

Scomposizione di particolari trinomi di secondo grado del tipo ax 2+bx+c

4b)ax2+bx+c= ax2+px+qx+c

Scomposizione di trinomi assimilabili

4c)x2+7xy+10y2= (x+2y)*(x+5y)
X6+7x3+10= (x3+2)*(x3+5)

Mediante il teorema del resto e di Ruffini

5)Dato un polinomio P(x) gli eventuali zeri razionali vanno cercati tra le frazioni del tipo P\q con P divisore
del termine noto q divisori del coefficiente di grado massimo

Si devono trovare i divisori del termine noto, eseguire il teorema del resto con essi fino a trovare resto zero,
eseguire la regola di Ruffini, scomporre il quoziente

MCD e mcm tra polinomi

MCD: bisogna scomporre tutti i polinomi in fattori e fare il prodotto dei fattori comuni, presi una sola volta
con esponente minimo

mcm: Bisogna scomporre i polinomi in fattorie fare il prodotto dei fattori comuni e non comuni presi una
sola volta con esponente maggiore

GEOMETRIA

Sistemi di misura angoli

SESSAGESIMALE: Angolo giro 360 retto 90 piatto 180

RADIANTE: Angolo giro 2 pigreco

CENTESIMALE: Angolo giro 400

MISURA DI SEGMENTI

La misura di un segmento è il rapporto tra il segmento ed un altro assunto come unità di misura

1) Se il segmento è multiplo dell’unità di misura allora la sua misura è un numero naturale


2) Se il segmento e l’unità hanno un sottomultiplo comune si dicono commensurabili e la misura del
segmento è un numero razionale
3) Se il segmento e l’unità di misura non hanno un sottomultiplo comune si dicono incommensurabili
e la misura del segmento è un numero irrazionale

CRITERI CONGRUENZA DEI TRIANGOLI

1) Se due triangoli hanno due lati e l’angolo compreso uguali allora sono congruenti
2) Se due triangoli hanno due angoli e il lato compreso congruenti allora soni congruenti
3) Se due triangoli hanno i tre lati ordinatamente congruenti allora sono congruenti

PROPRIETà DEI TRIANGOLI ISOSCELI

1) Se un triangolo è isoscele allora gli angoli alla base sono congruenti


2) Se un triangolo è isoscele allora la bisettrice dell’angolo al vertice coincide con la mediana e
l’altezza
3) Se un triangolo ha due angoli congruenti allora i lati opposti sono congruenti e quindi è isoscele

DISEGUAGLIANZE NEI TRIANGOLI


1) PRIMO TEOREMA ANGOLO ESTERNO
In ogni triangolo ogni angolo esterno è maggiore dei due angoli interni non adiacenti ad esso
2) Se in un triangolo due lati sono diversi allora a lato maggiore è opposto angolo maggiore e a lato
minore è opposto angolo minore e viceversa
3) In ogni triangolo ogni lato è minore della somma degli altri due lati e maggiore della loro differenza

COROLLARI

1) La somma di due angoli interni di un triangolo è minore di un angolo piatto


2) Un triangolo non può avere più di un angolo retto o angolo ottuso
3) Gli angoli alla base di un triangolo isoscele sono acuti
4) In un triangolo rettangolo l’ipotenusa è maggiore di ciascun cateto
5) In un triangolo ottusangolo il lato opposto all’angolo ottuso è maggiore degli altri due

RETTE PERPENDICOLARI

Due rette incidenti si dicono perpendicolari se formano angoli retti

TEOREMA ESISTENZA E UNICITÀ DELLE RETTE

Dato un punto P ed una retta R esiste una ed una sola retta passante per P perpendicolare a R

ASSE DI UN SEGMENTO E LA RETTA PERPENDICOLARE AL SEGMENTO PASSANTE PER IL SUO PUNTO MEDIO

Proprietà: l'asse è l'insieme dei punti equidistanti dagli estremi del segmento

PROIEZIONI DI PUNTI E SEGMENTI SU UNA RETTA

H si chiama proiezione ortogonale di p su R cioè un punto di intersezione sulla perpendicolare con R (o


piede della perpendicolare)

Si chiama distanza da P ad R la lunghezza del segmento PH

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