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Unione Europea Regione Calabria Repubblica Italiana

STRATEGIA REGIONALE PER

LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

2007-2013

Novembre 2009

(Presentata alla Consulta Regionale della Ricerca e Innovazione del 23.11.2009)


Unione Europea Regione Calabria Repubblica Italiana

INDICE
OBIETTIVI DEL DOCUMENTO .......................................................................................................... 4
1 ANALISI DI CONTESTO DELLA REGIONE CALABRIA ............................................................. 6
1.1 IL PROFILO SOCIO-ECONOMICO DELLA REGIONE......................................................... 6
1.2 IL MERCATO DEL LAVORO ................................................................................................. 8
1.3 LA STRUTTURA PRODUTTIVA REGIONALE.................................................................... 13
Specializzazioni settoriali/territoriali ..................................................................................... 17
1.4 FOCUS SUL SISTEMA REGIONALE DELLA RICERCA E INNOVAZIONE....................... 19
1.5 IL SISTEMA REGIONALE DELL’OFFERTA SCIENTIFICA ................................................ 25
Il sistema pubblico della ricerca ........................................................................................... 26
I centri di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico ................................................. 31
Un quadro aggiornato dell’offerta pubblico-privata di ricerca .............................................. 35
1.6 ANALISI SWOT.................................................................................................................... 37
2 IL QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO ..................................... 39
2.1 QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO COMUNITARIO PER LA RICERCA E
L’INNOVAZIONE.................................................................................................................. 39
2.2 QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO NAZIONALE PER LA RICERCA E
L’INNOVAZIONE.................................................................................................................. 44
2.3 QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO REGIONALE PER LA RICERCA E
L’INNOVAZIONE.................................................................................................................. 52
Riferimenti normativi............................................................................................................. 53
Riferimenti programmatici .................................................................................................... 54
Strumenti attuativi................................................................................................................. 62
3 INTERVENTI REALIZZATI E RISULTATI CONSEGUITI .......................................................... 64
3.1 PRINCIPALI INTERVENTI REALIZZATI NEL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE 2000
– 2006 .................................................................................................................................. 64
VI Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo dell’UE.......................................................... 64
PON Ricerca 2000-2006 ...................................................................................................... 65
Programma Operativo Regionale 2000-2006 ...................................................................... 67
Accordo di Programma Quadro “Ricerca Scientifica” .......................................................... 71
Accordo di Programma Quadro “Ricerca Scientifica” – I° Atto Integrativo .......................... 73
Altre esperienze di rilievo: sviluppo dei Liaison Office e creazione di imprese innovative .. 74
3.2 LE PRINCIPALI CRITICITÀ ................................................................................................. 75
4 LA STRATEGIA REGIONALE PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE PER IL PERIODO DI
PROGRAMMAZIONE 2007-2013 ..................................................................................................... 77
4.1 PREMESSA METODOLOGICA........................................................................................... 77
4.2 OBIETTIVI STRATEGICI E SETTORI ................................................................................. 78

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 2/136
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Le leve strategiche ............................................................................................................... 78


L’obiettivo strategico ............................................................................................................ 79
I settori d’intervento .............................................................................................................. 79
4.3 OBIETTIVI OPERATIVI E LINEE DI INTERVENTO............................................................ 88
Obiettivo Operativo 1 - Qualificare e strutturare il sistema regionale della ricerca e
innovazione attraverso aggregazioni stabili della domanda e dell’offerta di innovazione
che perseguono il potenziamento delle dotazioni scientifico-tecnologiche, la messa in
rete delle competenze e l’incremento della competitività delle imprese aderenti (Poli di
Innovazione)......................................................................................................................... 89
Obiettivo Operativo 2 - Costruire un capillare sistema di servizi per l’incontro tra
domanda e offerta di ricerca e innovazione, con particolare attenzione per le esigenze
delle micro, piccole e medie imprese regionali (Rete Regionale per l’Innovazione). .......... 93
Obiettivo Operativo 3 - Migliorare la competitività delle imprese regionali, attraverso lo
sviluppo e/o l’introduzione di soluzioni innovative (di prodotto, di processo,
organizzative e di mercato). ................................................................................................. 97
Obiettivo Operativo 4 - Aumentare il numero di imprese innovative nella regione,
sostenendo in modo permanente la creazione di imprese innovative a partire dal know-
how sviluppato nel sistema regionale della ricerca e dell’alta formazione nonché
l’attrazione di imprese innovative esterne. ........................................................................... 99
Obiettivo Operativo 5 - Qualificare il capitale umano......................................................... 102
5 RISORSE FINANZIARIE DISPONIBILI ED ATTIVABILI IN TEMA DI RICERCA E
INNOVAZIONE................................................................................................................................ 104
5.1 RISORSE FINANZIARIE COMUNITARIE, NAZIONALI E REGIONALI IN TEMA DI
RICERCA E INNOVAZIONE.............................................................................................. 104
Risorse attivabili a livello nazionale e comunitario............................................................. 104
Risorse assegnate dalla Regione ...................................................................................... 106
6 L’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA ...................................................................................... 108
6.1 LA GOVERNANCE DEL PIANO ........................................................................................ 108
ALLEGATO 1 – TABELLE DI COERENZA SRI, PON R&C, INDUSTRIA 2015............................. 111
ALLEGATO 2 – SONDAGGIO SULLE DOTAZIONI DI 35 CENTRI DI RICERCA CALABRESI ... 118
ALLEGATO 3 - QUADRO DELLE RISORSE DISPONIBILI PER RICERCA E INNOVAZIONE .... 131
ALLEGATO 4 - RIFERIMENTI DOCUMENTALI............................................................................. 135

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OBIETTIVI DEL DOCUMENTO


La Delibera CIPE n. 166 del 2007 ha sancito l’obbligo, per tutte le Regioni, di procedere
all’aggiornamento delle Strategie Regionali per la Ricerca, l’Innovazione e la Società
dell’Informazione. La Delibera lascia alle Regioni la possibilità di decidere se elaborare un unico
documento o procedere invece con l’elaborazione distinta della Strategia Ricerca e Innovazione e
della Strategia Società dell’Informazione.

La Regione Calabria, in considerazione della diversa caratterizzazione dei due ambiti e del
proprio assetto organizzativo e procedurale, ha scelto la seconda soluzione producendo quindi due
documenti distinti, sia pure progettati e realizzati in un’ottica sinergica di coerenza e di
ottimizzazione dei risultati previsti.

Con il presente documento, realizzato con il supporto di Invitalia, l’Agenzia Nazionale per
l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, la Regione Calabria intende sistematizzare le
linee strategiche d’intervento che guideranno le scelte in materia di Ricerca e Innovazione per il
periodo programmatico 2007 – 2013. L’incremento della ricerca scientifica e ancor più delle sue
ricadute in termini di trasferimento tecnologico dovrà essere mirato a migliorare il posizionamento
competitivo della Regione a livello nazionale ed internazionale. E’ evidente, infatti, che
l'innovazione costituisce un elemento fondamentale della crescita di un territorio e del
miglioramento della sua competitività. Le politiche strategiche calabresi, pertanto, mirano a
sviluppare e sostenere in modo efficace le dinamiche innovative, valorizzando le esperienze
preesistenti e stimolandone nuove in tutti gli ambiti economici d’interesse regionale.

Per fare tutto ciò viene avviato un percorso virtuoso e strutturato di collaborazione e scambio
tra il mondo imprenditoriale e quello accademico e, più in generale, della ricerca pubblica e privata.
Questo processo d’incontro tra domanda e offerta di ricerca scientifica naturalmente non dovrà
essere disgiunto da adeguate politiche di rafforzamento sia della domanda e sia dell’offerta. E’
proprio in tale direzione che si orienta l’impianto strategico della Regione Calabria presentato in
questo documento, nel contesto dell’avvio del POR Calabria FESR 2007-2013 e nella prospettiva
dell’elaborazione del Programma Triennale di intervento nella Ricerca, come previsto dalla recente
Legge Regionale n. 24 del 17 agosto 2009 “Promozione della ricerca scientifica e dell’innovazione
tecnologica”, finalizzata a razionalizzare il sistema regionale della Ricerca Scientifica e
dell’Innovazione Tecnologica.

Questo documento è il frutto dell’elaborazione del materiale documentale programmatico


della Regione e del confronto con il partenariato regionale.

In particolare, il quadro dell’offerta di ricerca e innovazione è stato arricchito con i dati di una
rilevazione condotta nel gennaio – febbraio 2009 nel contesto di una serie di incontri di partenariato

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con le Università, i centri di ricerca e altri intermediari dell’innovazione (distretti tecnologici, centri di
competenza). I dati più significativi sono riportati nell’Allegato 2.

Tale confronto, allargato anche alle Associazioni di categoria, ha prodotto una prima
mappatura delle aree tematiche che sono percepite come prioritarie dagli operatori regionali
dell’innovazione. Successivamente, al fine di individuare ambiti d’intervento specifici è stata
realizzata una mappatura, riportata nell’Allegato 1, di tali aree prioritarie con le aree tecnologiche
produttive derivanti dall’Analisi Fattuale del PON Ricerca e Competitività 2007 – 2013 e dal
Programma Industria 2015.

Infine, la strategia è coerente anche con l’impianto attuativo predisposto dalla Regione
Calabria attraverso i Progetti Integrati di Sviluppo Regionale di Valenza Strategica (PISR) “Rete
Regionale dei Poli di Innovazione” (DGR 194/2009), “Rete Regionale per l'Innovazione” (DGR
203/2009) e “Giovani Talenti” (DGR 198/2009).

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1 ANALISI DI CONTESTO DELLA REGIONE CALABRIA

1.1 IL PROFILO SOCIO-ECONOMICO DELLA REGIONE

Il sistema economico calabrese è caratterizzato da una composizione fortemente incentrata


sui settori primario e terziario, come si evince anche dal confronto con i dati nazionali e delle altre
Regioni del Mezzogiorno. Nel 2005 il valore aggiunto del settore agricolo rappresenta in Calabria
una percentuale più che doppia rispetto a quella nazionale e significativamente più elevata rispetto
al complesso delle Regioni meridionali; la quota di valore aggiunto complessivo attribuibile al
settore dei servizi è superiore di oltre 6 punti percentuali rispetto a quella nazionale e di circa 3
rispetto al Mezzogiorno. Per contro, il valore aggiunto dell’industria rappresenta una quota
relativamente inferiore di circa 10 punti rispetto al valore aggiunto nazionale ed è sostenuto
principalmente dall’industria delle costruzioni. Quest’ultima, infatti, rileva un peso quasi doppio
rispetto al complesso dell’economia italiana.

Tab. 1: Valore aggiunto settoriale nel 2005 (in % del valore aggiunto complessivo)

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE
SETTORI
Italia Mezzogiorno Calabria

Agricoltura, silvicoltura e pesca 2,2% 3,9% 5,6%

Industria 26,6% 21,5% 16,7%

Servizi 71,2% 74,7% 77,7%

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT

In termini di dinamica del prodotto, l’economia calabrese ha conseguito negli ultimi anni
risultati mediamente superiori rispetto alle altre Regioni meridionali anche se non raggiungono il
livello dell’economia italiana nel suo complesso. Secondo i dati diffusi dall’Istat nel 2009, tra il 2001
e il 2007 il tasso di crescita del PIL in termini reali è pari all’1%, un valore inferiore di un decimo di
punto percentuale a quello nazionale e superiore di due decimi a quello del Mezzogiorno.

Nel corso del 2007 l’attività economica è stata in sostanziale stagnazione (la crescita del PIL
non ha superato lo 0,2%), risentendo, secondo il sondaggio congiunturale condotto dalla Banca
1
d’Italia , essenzialmente di un calo degli investimenti, mentre le esportazioni hanno continuato a
espandersi, soprattutto per effetto dell’incremento delle esportazioni nel comparto dei mezzi di
trasporto e degli apparecchi meccanici. A fronte di un rallentamento dell’attività manifatturiera, ha

1
Cfr. L’economia della Calabria nell’anno 2007, Banca d’Italia, 2008.

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continuato a espandersi l’industria delle costruzioni, specie nel comparto delle opere pubbliche. Nel
settore dei servizi, a una flessione del valore delle vendite nel commercio, è corrisposta una
prosecuzione dell’espansione del settore turistico.

In termini di prodotto pro-capite la Calabria sconta ancora un considerevole ritardo con il


resto dell’economia italiana; pur crescendo a tassi superiori sia a quelli nazionali sia a quelli del
complesso delle Regioni meridionali, alla fine del periodo 2000-2007 il Pil pro-capite della Calabria
2
è pari a solo il 65% di quello medio dell’Italia .

Graf.1 Andamento del Pil pro-capite rapportato a quello nazionale – Anni 2000-2007

4,5

4,0

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0
2000 2001 2002 2003 2004 2005

Italia Sud Calabria

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT, 2009

Il divario dell’economia calabrese rispetto a quella nazionale è particolarmente evidente nelle


condizioni delle famiglie meno abbienti. Ancora nel 2006, le famiglie con spesa per consumi
inferiore alla soglia di povertà, pur in leggera riduzione rispetto al 2002, sono poco meno di un
terzo del totale delle famiglie residenti in Calabria. L’indice di povertà calabrese risulta più del
doppio rispetto alla media nazionale e superiore per quasi 7 punti percentuali rispetto alle altre
Regioni meridionali.

2
Fonte: ISTAT, 2009.

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Tab. 2: Indicatori di povertà

INDICATORE DI POVERTÀ
RIPARTIZIONI
(1)
Incidenza di povertà relativa
GEOGRAFICHE
2002 2006

Italia 11,0% 11,1%

Sud 23,5% 20,9%

Calabria 29,8% 27,8%

(1) Rapporto tra il numero di famiglie con spesa per consumi pari o al di sotto della soglia di povertà e il totale delle
famiglie residenti.
Fonte: Istat, 2009

Con riferimento alla demografia regionale, nel 2007 la Calabria registra 2.007.707 residenti,
pari al 3,36% della popolazione nazionale. Nell’arco temporale 2001-2007 la popolazione della
Regione è leggermente diminuita: si registra, infatti, una flessione del -1% circa, in controtendenza
rispetto a quanto si può osservare a livello nazionale (+4,6%) e nel Mezzogiorno (+1,55%). La
perdita di residenti interessa tutte le province calabresi ma, in maniera più pronunciata, quelle di
Vibo Valentia e Catanzaro. La contrazione della popolazione dipende essenzialmente da due
fattori: da un lato incide il bilancio migratorio negativo e dall’altro lato dipende dalla riduzione del
3
tasso di natalità .

1.2 IL MERCATO DEL LAVORO

Dal 2004 al 2007 la Regione Calabria ha registrato una riduzione del tasso di occupazione,
seppur non uniforme, di 1,3 punti percentuali, risultando peraltro ancora basso sia nel confronto
nazionale sia in quello internazionale. Tale dato risulta superiore solo rispetto alle Regioni dell’area
Convergenza, seppure in maniera assai modesta.
Tab. 3: Tasso di occupazione totale – Anni 2004-2007

TASSO DI OCCUPAZIONE
RIPARTIZIONI
2004 2005 2006 2007

Unione Europea (15 Paesi) 64,6% 65,3% 66,1% 66,8%


Italia 57,6% 57,6% 58,4% 58,7%

Mezzogiorno 46,7% 45,9% 46,4% 46,5%

Area Convergenza 44,8% 44,3% 44,9% 44,8%

Calabria 46,2% 44,6% 45,6% 44,9%

3
Fonte: ISTAT, Demografia in cifre.

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Fonte: Elaborazioni su dati EUROSTAT – Anno 2009

Nello stesso periodo il tasso di disoccupazione si è ridotto di 3,1 punti percentuali, passando
dal 14,3% all’11,2%. Esso tuttavia risulta ancora superiore a quello del Mezzogiorno, a quello
nazionale e a quelli dei paesi. La contemporanea riduzione del tasso di occupazione e di quello di
disoccupazione può essere imputabile ad un peggioramento del saldo migratorio e, pertanto, ad
una riduzione del numero di persone in cerca di occupazione.

Tab. 4: Tasso di disoccupazione totale – Anni 2004-2007

TASSO DI DISOCCUPAZIONE
RIPARTIZIONI
2004 2005 2006 2007

Unione Europea (15 Paesi) 8,3% 8,2% 7,8% 7,0%


Italia 8,0% 7,7% 6,8% 6,1%
Mezzogiorno 14,4% 13,8% 12,0% 10,5%
Area Convergenza 15,9% 15,2% 13,0% 11,7%
Calabria 14,3% 14,4% 12,9% 11,2%

Fonte: Elaborazioni su dati EUROSTAT – Anno 2009

4
Tra il 2004 e il 2007 i disoccupati di lunga durata si sono attestati mediamente su livelli ben
superiori a quelli nazionali ed europei: ancora nel 2007 circa la metà del tasso di disoccupazione
totale era attribuibile alla disoccupazione di lunga durata. Rispetto alle Regioni dell’area
Convergenza tuttavia, il tasso risulta nel 2007 inferiore di 0,4 punti percentuali.

Tab. 5: Tasso di disoccupazione di lunga durata – Anni 2004-2007

TASSO DI DISOCCUPAZIONE DI LUNGA DURATA


RIPARTIZIONI
2004 2005 2006 2007

Unione Europea (15 Paesi) 3,4% 3,4% 3,3% 2,9%


Italia 4,0% 3,9% 3,4% 2,9%
Mezzogiorno 8,1% 8,0% 6,9% 5,6%
Area Convergenza 9,3% 9,1% 7,7% 6,6%
Calabria 8,3% 8,8% 7,3% 6,2%

Fonte: Elaborazioni su dati EUROSTAT – Anno 2009

4
Persone in cerca di occupazione da più di 12 mesi.

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La distribuzione degli occupati fra i settori produttivi appare nettamente sbilanciata verso
settori a produttività relativamente bassa: il settore dei servizi assorbe il 73,3% degli occupati, un
dato superiore di oltre tre punti percentuali rispetto a quello che si riferisce al Mezzogiorno e di
circa sette rispetto a quello nazionale. Più elevato, sia nel confronto nazionale sia in quello con le
altre Regioni meridionali è anche il dato sugli occupati in agricoltura. Ne risulta una percentuale di
occupati nel settore industriale significativamente inferiore alla media nazionale (17,5% contro il
30%).

Tab. 6: Occupati per settore di attività economica (III trimestre 2008)

OCCUPATI PER SETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA

RIPARTIZIONI Agricoltura Industria Servizi

Valori (000) % Valori (000) % Valori (000) %

Italia 918 3,9 7.035 29,9 15.566 66,2

Mezzogiorno 456 7,0 1.513 23,2 4.561 69,8

Calabria 54 9,2 103 17,5 430 73,3

Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT – Forze Lavoro III trimestre 2008

La scomposizione dell’occupazione per grado di istruzione, nell’anno 2007, evidenzia una


composizione della compagine lavorativa a netta prevalenza di lavoratori con un basso livello di
istruzione. Quelli con un’istruzione elementare o media sono oltre il 42% degli occupati totali, dato
inferiore a quello medio nazionale (39,4%) e superiore a quello del Mezzogiorno (44,8%). Per
contro, gli occupati con un’istruzione di livello universitario e post-universitario rappresentano solo il
17,3%, un dato sostanzialmente in linea con quello nazionale e superiore a quello del
Mezzogiorno.

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Tab. 7: Tasso di occupazione per livello di istruzione – Anno 2007

TASSO OCCUPAZIONE PER LIVELLO ISTRUZIONE


RIPARTIZIONI
Licenza Laurea,
Licenza media Diploma 2-3 anni Diploma 4-5 anni
elementare dottorato

Italia 7,2% 32,2% 7,5% 37,1% 16,0%


Mezzogiorno 9,9% 34,9% 3,3% 36,5% 15,4%
Area Convergenza 10,4% 34,7% 3,1% 36,2% 15,6%
Calabria 11,5% 30,7% 2,6% 37,9% 17,3%

Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT, Forze di lavoro Media 2007 – Anno 2008

I dati relativi alla disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) relativi al 2007 indicano valori
superiori al 30% per tutte le regioni del Mezzogiorno (Campania col 32,5%, la Sardegna col 32,5%,
la Puglia col 31,8%, la Calabria col 31,6% e la Basilicata col 31,4% - dati Eurostat).

La partecipazione delle donne al mercato del lavoro appare ancora insufficiente: il tasso di
occupazione femminile, pur in linea con quello del meridione, è ancora largamente inferiore a
quello nazionale e pari a poco più del 50% del corrispondente tasso dell’Unione Europea. Tuttavia,
sia pure con differenze meno evidenti, anche il livello di occupazione maschile risulta
significativamente inferiore rispetto al dato nazionale ed europeo.

Tab. 8: Tasso di occupazione per genere – Anni 2004-2007

TASSO DI OCCUPAZIONE MASCHILE E FEMMINILE

RIPARTIZIONI
2004 2005 2006 2007

M F M F M F M F
Unione Europea (15 Paesi) 72,4% 56,7% 72,9% 57,7% 73,5% 58,7% 74,1% 59,6%

Italia 70,1% 45,2% 69,9% 45,3% 70,5% 46,3% 70,7% 46,6%

Mezzogiorno 62,7% 31,2% 62,2% 29,9% 62,3% 30,8% 62,3% 30,9%

Area Convergenza 61,5% 29,6% 61,1% 28,7% 61,1% 29,7% 58,9% 29,6%

Calabria 60,8% 31,8% 58,7% 30,8% 59,5% 31,7% 60,9% 31,0%

Fonte: Elaborazioni su dati EUROSTAT – Anno 2009

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La crescita complessiva della produttività del lavoro5 nel periodo 1999-2005 è stata
attribuibile prevalentemente al settore industriale (e in particolar modo a quello delle costruzioni), in
linea con gli andamenti nazionali e meridionali. Una parziale particolarità degli andamenti della
produttività in Calabria è quella evidenziata nel settore agricolo, che, in controtendenza rispetto al
dato nazionale, ne ha sperimentato un significativo incremento.

Graf.2 Crescita della produttività del lavoro dal 1999 al 2005

30,00

25,00

20,00

15,00

10,00

5,00

0,00

-5,00
Intermediazione
Industra in senso

Industria delle

comunicazioni,
silvicoltura e
Agricoltura,

Commercio,
costruzioni

monetaria e

immobiliare
riparazioni

finanziaria,
ristoranti,
trasporti,
pesca

alberghi,

attività
stretto

Italia Sud Calabria

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT, 2009

5
La produttività del lavoro è calcolata come rapporto tra il valore aggiunto settoriale e forza lavoro, espressa in unità di
lavoro.

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1.3 LA STRUTTURA PRODUTTIVA REGIONALE


Nel 2007 il sistema imprenditoriale regionale è composto da poco più di 155.000 imprese
attive, pari al 3% di quelle nazionali, in lieve flessione rispetto al 2006 quando le imprese erano
156.321. La maggior parte delle imprese calabresi (34,9%) opera nel settore del commercio e
riparazioni, a seguire nel settore agricolo e nelle costruzioni rispettivamente con il 20,5% e con il
13%. Tale ripartizione per settore economico è in linea con quanto rilevato nell’area meridionale,
dove, infatti, prevale, anche se con una percentuale inferiore (31,9%), il settore del commercio.
Anche in ambito nazionale le imprese del commercio (27,3%) e quelle del settore agricolo (17,6%)
sono in numero elevato, ma molte sono anche le imprese dedite alle costruzioni (14,9%), alle
attività manifatturiere (12,1%) e alle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (10,9%).

Tab. 9: Imprese attive per area geografica al 31/12/2007 (valori assoluti e %)


AREA GEOGRAFICA

IMPRESE ATTIVE Calabria Mezzogiorno Italia

V.a. % V.a. % V.a. %

Totale imprese attive 155.075 100,0 1.720.258 100,0 5.174.921 100,0


di cui Agricoltura, caccia e silvicoltura 31.761 20,48 412.647 23,99 910.952 17,60
di cui Pesca, piscicoltura e servizi connessi 177 0,11 4.310 0,25 11.689 0,23
di cui Estrazione di minerali 255 0,16 1.699 0,10 4.012 0,08
di cui Attività manifatturiere 16.559 10,68 173.485 10,08 628.468 12,14
di cui Prod e distrib.energ. elettr. gas e acqua 61 0,04 940 0,05 3.357 0,06
di cui Costruzioni 20.182 13,01 211.322 12,28 775.886 14,99
di cui Commercio e riparazioni 54.135 34,91 549.833 31,96 1.417.277 27,39
di cui Alberghi e ristoranti 8.042 5,19 77.408 4,50 263.499 5,09

di cui Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 4.524 2,92 52.933 3,08 189.300 3,66
di cui Intermediazione monetaria e finanziaria 2.420 1,56 27.833 1,62 104.337 2,02
di cui Attività immobiliari, noleggio, informatica e 8.169 5,27 102.718 5,97 564.945 10,92
ricerca
di cui Pubblica Amministrazione e difesa; 3 0,00 23 0,00 65 0,00
Assicurazione sociale obbligatoria
di cui Istruzione 689 0,44 7.514 0,44 18.578 0,36

di cui Sanità e altri servizi sociali 724 0,47 10.007 0,58 24.326 0,47

di cui Altri servizi pubblici,sociali e personali 6.568 4,24 72.144 4,19 227.893 4,40

di cui Servizi domestici famiglie e convivenze 0 0,00 4 0,00 7 0,00

di cui Imprese non classificate 806 0,52 15.438 0,90 30.330 0,59

Fonte: Unioncamere, Atlante della Competitività delle Province e delle Regioni6, Settembre 2008

6
L'Atlante della Competitività delle Province e delle Regioni è una banca dati Unioncamere composta da oltre 500 indicatori
a livello provinciale e regionale, organizzati in nove macro-aree: popolazione e territorio; tessuto imprenditoriale; mercato
del lavoro; principali risultati economici; apertura dei mercati; tenore di vita; competitività del territorio; contesto sociale;
qualità della vita. I dati presi in considerazione per la nostra analisi fanno riferimento alla tematica “tessuto imprenditoriale”.

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Le imprese artigiane attive in Calabria sono 37.559 e incidono sul totale delle imprese
regionali per il 24,22%, valore superiore a quello del Mezzogiorno, dove le imprese artigiane attive
sono il 21,94% del totale, e inferiore a quello dell’Italia (28,65%).

Tab. 10: Imprese artigiane attive al 31/12/2007 (valori assoluti e % sul totale imprese attive per area
geografica)
AREA GEOGRAFICA

IMPRESE ARTIGIANE ATTIVE Calabria Mezzogiorno Italia

V.a. % V.a. % V.a. %

Totale imprese artigiane attive 37.559 24,22% 377.356 21,94 1.482.452 28,65

Fonte: Unioncamere, Atlante della Competitività delle Province e delle Regioni, Settembre 2008

In rapporto alla popolazione residente, nel 2007 in Calabria sono attive 7,72 imprese ogni
7
100 abitanti, dato inferiore sia a quello meridionale (8,26) che a quello nazionale (8,68) . Tale
valore colloca la Regione al penultimo posto nella graduatoria nazionale.
8
La forma giuridica prevalente nel sistema produttivo calabrese è la ditta individuale , che
pesa per l’80,25% sul totale delle imprese. In ambito nazionale e nel Mezzogiorno l’incidenza delle
ditte individuali è di molto inferiore e pari rispettivamente al 65,85% e al 74,79%. Tali dati mostrano
un tessuto produttivo della Regione Calabria fragile e frammentato; infatti, solo la Basilicata e il
Molise presentano un numero maggiore di ditte individuali (rispettivamente l’81,5% e l’80,55% del
totale imprese regionali). In Calabria, quindi, prevalgono forme di conduzione aziendale di tipo
elementare e a carattere familiare.

Tab. 11: Ditte individuali attive al 31/12/2007 (valori assoluti e % sul totale imprese attive per area
geografica)
AREA GEOGRAFICA
DITTE INDIVIDUALI SUL TOTALE IMPRESE
Calabria Mezzogiorno Italia
ATTIVE
V.a. % V.a. % V.a. %

Ditte individuali attive 124.443 80,25% 1.286.536 74,79% 3.407.807 65,85%

Fonte: Unioncamere, Atlante della Competitività delle Province e delle Regioni, Settembre 2008

9
Tali dati vengono confermati anche dall’ISTAT , che nell’anno 2005 ha individuato 119.007

7
Fonte dati: Unioncamere, Atlante della Competitività delle Province e delle Regioni.
8
Con la dizione ditta individuale l’indagine statistica Unioncamere fa riferimento a due tipologie di imprese (non di capitale),
di cui è titolare una persona fisica: l'impresa familiare e l'impresa individuale (al cui interno si colloca la quasi totalità dei
coltivatori diretti, degli imprenditori agricoli non coltivatori diretti, dei piccoli imprenditori non coltivatori diretti e degli
artigiani).
9
I dati ISTAT sulle unità locali sono contenuti nel Registro Asia, che nasce in base al Regolamento del Consiglio Europeo
n. 2186/93, aggiornato dal Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo n. 177/2008 del 20 febbraio
2008, che stabilisce una struttura comune per i registri d’impresa utilizzabili ai fini statistici.

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unità locali10 attive in attività extra agricole in Regione Calabria, che danno origine a 299.215 posti
di lavoro.

Analizzando la dimensione media delle unità locali misurata in termini di numero di addetti,
emerge che il 96,8% delle unità calabresi si colloca nella classe di addetti compresi tra 1 e 9,
contro il 94,7% a livello nazionale e il 96% circa sia nel Mezzogiorno che nell’area Convergenza.

10
La definizione di unità locale adottata dall’ISTAT è conforme al regolamento del Consiglio Europeo n. 696 del 15 marzo
1993, secondo cui un’unità locale corrisponde a un’impresa o ad una parte di un’impresa situata in una località
topograficamente identificata. In tale località, o a partire da tale località, una o più persone svolgono (lavorando
eventualmente a tempo parziale) delle attività economiche per conto di una stessa impresa.

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Tab. 12: Unità locali delle imprese per classe di addetti, ripartizione geografica e settore economico
– Anno 2005
UNITÀ LOCALI
RIPARTIZIONI
1-9 addetti 10-19 addetti 20-49 addetti > 50 addetti Totale

Industria in senso stretto


Italia 501.986 54.627 27.178 13.203 596.994
Mezzogiorno 134.190 9.006 4.139 1.715 149.050
Area Convergenza 104.571 6.751 3.040 1.097 115.459
Calabria 11.898 560 202 62 12.722
Costruzioni
Italia 594.342 21.300 6.020 1.284 622.946
Mezzogiorno 145.445 6.065 1.574 351 153.435
Area Convergenza 108.041 4.466 1.209 272 113.988
Calabria 13.151 553 123 33 13.860
Commercio
Italia 1.326.329 28.026 9.632 2.990 1.366.977
Mezzogiorno 469.071 6.200 1.636 385 477.292
Area Convergenza 381.668 4.814 1.244 281 388.007
Calabria 43.431 512 148 37 44.128
Alberghi e Ristoranti
Italia 282.660 11.765 3.497 989 298.911
Mezzogiorno 78.826 2.321 836 244 82.227
Area Convergenza 58.706 1.686 646 185 61.223
Calabria 8.312 188 67 20 8.587
Altri Servizi
Italia 1.814.050 39.026 19.108 11.771 1.883.955
Mezzogiorno 440.576 9.319 4.454 2.401 456.750
Area Convergenza 341.231 7.161 3.512 1.868 353.772
Calabria 38.442 686 368 214 39.710
Totale
Italia 4.519.367 154.744 65.435 30.237 4.769.783
Mezzogiorno 1.268.108 32.911 12.639 5.096 1.318.754
Area Convergenza 994.217 24.878 9.651 3.703 1.032.449
Calabria 115.234 2.499 908 366 119.007

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT, Marzo 2008

Nel 2007 il bilancio tra iscrizioni e cessazioni delle imprese calabresi nel Registro delle
11
Imprese della CCIAA ha fatto segnare un risultato negativo. Infatti, il tasso di natalità
imprenditoriale registrato in Calabria è inferiore a quello rilevato nelle altre aree geografiche e

11
E' il numero di imprese iscritte nel Registro delle Imprese tenuto dalle CCIAA, con l'esclusione di quelle agricole, in un
dato arco temporale ogni 100 esistenti all'inizio del periodo.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 16/136
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12 13
viene superato dal tasso di mortalità regionale, determinando un tasso di evoluzione negativo
che con - 0,94, contro lo 0,81 dell’anno precedente, colloca la Regione tra gli ultimi posti nella
graduatoria italiana. Diversamente sia in ambito nazionale che nell’area meridionale, in cui il tasso
di evoluzione risulta positivo e pari, rispettivamente, allo 0,45 e allo 0,50.

Tab. 13: Tasso di natalità, tasso di mortalità e tasso di evoluzione imprenditoriale (per 100 imprese)
– Anno 2007
ANNO 2007
RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE
Tasso di natalità Tasso di mortalità Tasso di evoluzione

Italia 7,87% 7,42% 0,45%

Mezzogiorno 7,64% 7,14% 0,50%

Calabria 7,29% 8,23% -0,94%

Fonte: Unioncamere, Atlante della Competitività delle Province e delle Regioni, Settembre 2008

14
Specializzazioni settoriali/territoriali

Come già descritto nel paragrafo precedente, la struttura produttiva calabrese appare assai
polverizzata in imprese di piccola dimensione prevalentemente operanti in settori a bassa
produttività quali quello dei servizi. Alcune esperienze di rilievo possono essere individuate nei
seguenti comparti:

 agricolo, agroindustriale e zootecnico;

 metalmeccanico e chimico;

 turistico;

 trasporti.

Le aree in cui predomina il settore agricolo, agroindustriale e zootecnico sono la


provincia di Crotone e la Piana di Sibari (in provincia di Cosenza), specializzate in particolare nelle
produzioni ortofrutticole, e, specie nella seconda area, in quelle zootecniche.

Al fine di consolidare le potenzialità dell’area in questione, nei primi anni del 2000 è stato
promosso un Distretto Agricolo di Qualità (DAQ), approvato dalla Regione Calabria con la LR

12
E' il numero di imprese cancellatesi dal Registro delle Imprese tenuto dalle CCIAA, con l'esclusione di quelle agricole, in
un dato arco temporale ogni 100 esistenti all'inizio del periodo.
13
Indica quante imprese extra-agricole in più in un determinato arco temporale sono registrate nel Registro delle Imprese
delle CCIAA, ogni 100 esistenti all'inizio del periodo, ed è dato dalla differenza fra il tasso di natalità e il tasso di mortalità.
14
Fonte dati: Analisi dei sistemi produttivi territoriali – Calabria, Sviluppo Italia e Dipartimento per le Politiche di Sviluppo,
Ministero dell’Economia e Finanze, Anno 2006.

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15
21/04 “Istituzione del Distretto agroalimentare della Piana di Sibari” . Il distretto vede la
partecipazione di 32 comuni, con una popolazione di oltre 211 mila abitanti e una superficie
complessiva di circa 184 mila ettari. La gestione del Distretto è affidata a una società
appositamente costituita nel 2005, a cui partecipano più di 80 imprese in rappresentanza di circa
3.000 produttori agricoli e agro-industriali.

Il settore industriale, e in particolare quello dell’industria in senso stretto, è storicamente


sottodimensionato sia nel confronto nazionale sia in quello con le altre Regioni del Mezzogiorno e
concentrato nei comparti metalmeccanico e chimico.

A proposito del settore metalmeccanico, le aree maggiormente dinamiche sono le province


di Vibo Valentia e Crotone.

Le imprese metalmeccaniche presenti nella provincia di Vibo sono per la maggior parte di
medie dimensioni e specializzate prevalentemente in prodotti meccanici per il settore petrolchimico
per committenti per lo più internazionali.

Il settore metalmeccanico crotonese si concentra nella carpenteria metallica pesante e, in


particolare, nella produzione di serbatoi e parti di centrali elettriche. Circa il 75% delle esportazioni
provinciali proviene da questo settore. Quest’area si contraddistingue anche nel settore chimico,
per la produzione di zeoliti (prodotte nello stabilimento del vecchio impianto della Montedison) e
vernici.

Il settore turistico poggia sull’attrattività delle mete nella costa Zambrone – Tropea - Capo
vaticano nel vibonese, nel reggino e nella costa cosentina. Nel corso del triennio 2004-2006 gli
esercizi ricettivi sono aumentati di circa il 28% contro il 17,6% a livello nazionale. Nel reggino in
particolare si è registrato un incremento delle strutture, pari al 61% nel biennio periodo considerato.

L’ampliamento dell’offerta turistica in Calabria è ascrivibile a politiche d’incentivazione di


nuovi investimenti (es L. 488). Tuttavia all’ampia disponibilità di strutture ricettive non si associa
una pari capacità di attrazione dei flussi turistici. Nello stesso periodo, infatti, la crescita degli arrivi
è stata pari al 18,6% nella provincia di Reggio Calabria, del 5% in quella di Cosenza, addirittura
negativa in quella di Vibo Valentia.

Con riferimento al settore dei trasporti esso è incentrato essenzialmente sull’attività del
porto di Gioia Tauro. Il porto, nato negli anni sessanta per essere asservito al V° centro siderurgico
e mai decollato a causa delle crisi mondiali e nazionale del settore, è stato valorizzato a seguito di
una riconversione come polifunzionale, anziché come "specializzato per l'industria siderurgica": è
oggi il più grande terminal per il transhipment di container del Mediterraneo, trasportati sia da
grandi navi transoceaniche che da piccole navi per la distribuzione di dettaglio.

15
Cfr. Par. 2.3.2 “Quadro normativo e programmatico regionale per la Ricerca e l’Innovazione – Riferimenti programmatici”
e Par. 3.1 “Principali interventi realizzati nel periodo di programmazione 2000 – 2006”

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In materia di ricerca tecnologica e innovazione il porto di Gioia Tauro si avvale anche delle
attività sviluppate nell’ambito del Distretto Tecnologico per la Logistica della Regione Calabria, di
recente costituzione (operativo dal 2006, attraverso il coordinamento operativo della società di
16
gestione R&D.Log) . Il Distretto ha promosso specifici studi per analizzare le tendenze in atto e
supportare l'attrattività logistica del porto per alcune filiere, analizzando i flussi di merci, le effettive
possibilità di sviluppo delle attività di logistica nel quadro dei flussi internazionali di merci. Tra le
varie attività avviate possono essere menzionate le linee di ricerca nel settore TLC, orientate ai
sistemi di identificazione e tracciamento e ai sistemi di comunicazione integrati, e quelle nel settore
IT rivolte all'analisi evoluta dei dati (data mining, etc.) per la gestione di processi logistici.

1.4 FOCUS SUL SISTEMA REGIONALE DELLA RICERCA E INNOVAZIONE

La generale debolezza del sistema produttivo calabrese, nel quale, come anche nel resto
d’Italia, prevalgono piccole imprese operanti in settori tradizionali, è uno dei fattori che incide
17
negativamente sul livello di spesa regionale intra muros per attività di Ricerca e Sviluppo (R&S).

La Calabria, infatti, è tra le Regioni italiane che presentano il più basso livello di investimenti
in Ricerca e Innovazione, sia con riferimento al settore pubblico che a quello privato.

Nel 2006 la spesa per R&S intra-muros sostenuta da imprese, istituzioni pubbliche,
istituzioni non profit e Università ammonta complessivamente a 139 milioni di euro, con una
crescita del 18% rispetto al 2005.

La tabella seguente mostra come, nel periodo 2003-2006, il divario tra la Calabria e l’Italia
rimanga ancora elevato, nonostante il lieve incremento del livello di spesa per R&S fatto registrare
dalla Regione. Nel 2006, infatti, la spesa regionale per R&S intra muros in rapporto al PIL è pari
allo 0,43%, valore che rappresenta circa un terzo del dato medio dell’Italia (1,14%) e la metà di
quello dell’Area Convergenza (0,91%) e del Mezzogiorno (0,80%). Va sottolineato che sia il dato
calabrese che quello medio italiano sono ancora molto lontani dal raggiungimento dell’obiettivo
fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000, che consiste in una spesa in R&S dei singoli
Stati membri pari al 3% del PIL.

16
Cfr. Par. 2.3.2 “Quadro normativo e programmatico regionale per la Ricerca e l’Innovazione – Riferimenti programmatici”
e Par. 3.1 “Principali interventi realizzati nel periodo di programmazione 2000 – 2006”
17
Spesa per attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico svolta dalle imprese e dagli enti pubblici con proprio
personale e attrezzature.

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Tab. 14: Spesa per R&S intra muros sul PIL a prezzi correnti - Anni 2003-2006

SPESA R&S INTRA MUROS SUL PIL ANNI

(a prezzi correnti) 2003 2004 2005 2006

Italia 1,11% 1,10% 1,10% 1,14%


Mezzogiorno 0,78% 0,83% 0,80% 0,80%
Area Convergenza 0,79% 0,85% 0,82% 0,91%
Calabria 0,39% 0,38% 0,37% 0,43%

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT – Anno 2008

La distribuzione regionale della spesa per R&S intra-muros conferma, per il 2006, il ruolo
trainante del Nord-ovest, da cui proviene il 37,4% della spesa, seguito dal Centro (25,1%), dal
Nord-est (19%) e dal Mezzogiorno (18,5%). La Calabria presenta un livello di spesa (0,83%)
inferiore anche a quello di molte Regioni del Mezzogiorno: infatti, solo la Basilicata (0,46%) e il
Molise (0,19%) investono minori risorse finanziarie in attività di ricerca scientifica e innovazione
tecnologica.

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Graf.3 Spesa per R&S intra muros per Regione (valori %) – Anno 2006

0% 5% 10% 15% 20% 25%

Lombardia 21,52%

Lazio 16,32%

Piemonte 12,69%

Emilia-Romagna 9,43%

Toscana 6,88%

Campania 6,28%

Veneto 5,66%

Sicilia 4,31%

Liguria 3,13%

Puglia 2,90%

Friuli Venezia-Giulia 2,44%

Abruzzo 1,69%

Marche 1,46%

Sardegna 1,22%

P.A. Trento 1,06%

Umbria 1,05%

Calabria 0,83%

Basilicata 0,46%

P.A. Bolzano 0,41%

Molise 0,19%

Valle d’Aosta 0,07%

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT – La Ricerca e Sviluppo in Italia, 2006 (Statistiche in breve) - Anno 2008

Con riferimento alla ripartizione della spesa per R&S per settore istituzionale, emerge una
differenza tra la composizione della spesa calabrese rispetto a quella rilevata nelle altre aree
d’Italia nel 2006.

In Calabria la spesa per R&S è, infatti, sostenuta quasi totalmente da attori pubblici
(91,94%): nello specifico, Università e Amministrazioni pubbliche rispettivamente con il 77,05% e il
14,9%; a seguire, con una spesa nettamente inferiore, le imprese con il 7,74% e il settore delle
istituzioni private non profit con lo 0,32%. Anche il Mezzogiorno e le Regione dell’area
Convergenza fanno registrare un elevato contributo del sistema pubblico agli investimenti in R&S,
con un valore di circa il 70%, ma appare alquanto significativa, seppur inferiore alla media italiana,
la spesa delle imprese (circa il 27%). Di contro in ambito nazionale appare molto elevato il
contributo delle imprese, che superano in modo netto gli investimenti delle Università e della
Pubblica Amministrazione.

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Tali dati mettono in luce una più elevata propensione al rischio delle imprese settentrionali,
oltre alla maggiore consapevolezza del ruolo della ricerca e dell’innovazione per la crescita
economica dei sistemi produttivi.

Tab. 15: Spesa per R&S intra muros per settore istituzionale – Anno 2006
SETTORE ISTITUZIONALE
SPESA R&S INTRA-MUROS Istituzioni
Amm.
(Valori %) Università Private non Imprese Totale
Pubbliche
profit
Italia 17,21% 30,28% 3,74% 48,77% 100%
Mezzogiorno 18,14% 51,85% 2,61% 27,41% 100%
Area Convergenza 17,19% 52,85% 3,00% 26,96% 100%
Calabria 14,89% 77,05% 0,32% 7,74% 100%

Fonte: Elaborazione su dati ISTAT – La Ricerca e Sviluppo in Italia, 2006 (Statistiche in breve)

18
Nel periodo 2003-2006 gli addetti alla R&S della Regione Calabria sono aumentati più
rapidamente che nelle altre aree d’Italia anche se il dato potrebbe essere parzialmente influenzato
dall’effetto dei nuovi criteri di rilevazione che includono fra gli addetti alla R&S anche il personale
non di ruolo che percepisce un assegno di ricerca.

Tab. 16: Addetti alla R&S - Anni 2003-2006 (Unità espresse in equivalenti tempo pieno*)

VALORI ASSOLUTI
ADDETTI R&S
2003 2004 2005 2006

Italia 161.827,8 164.026,3 175.247,6 192.002,4


Mezzogiorno 32.730,8 33.801,2 35.675,9 38.048,4
Area Convergenza 25.659,0 26.702,7 28.247,6 29.801,3
Calabria 1.456,3 1.541,5 1.831,6 1.833,6

*Unità espresse in equivalenti tempo pieno. I consulenti che operano all'interno di imprese, istituzioni pubbliche e istituzioni
private non profit nello sviluppo delle attività di R&S vengono considerati a tutti gli effetti personale di ricerca. A partire dal
2005 il dato relativo al settore dell’Università include anche coloro che svolgono la loro attività percependo un assegno di
ricerca.
Fonte: Elaborazione su dati ISTAT – Anno 2008

Una più chiara analisi dei dati si ha rapportando gli addetti alla R&S alla popolazione
residente. Con riferimento al 2006 in Calabria ci sono 0,9 risorse impegnate in attività di ricerca
ogni mille abitanti, valore piuttosto basso rispetto a quello rilevato in Italia (3 ogni mille), nel
Mezzogiorno (2,7 ogni mille) e nell’area Convergenza (1,7 ogni mille).

18
La definizione di personale addetto alla R&S è stabilita a livello internazionale e contenuta nel Manuale di Frascati: sono
compresi ricercatori, tecnici e alto personale addetto alla R&S della PA, delle Università e delle imprese pubbliche e private.

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Analizzando la ripartizione per settore istituzionale, in Calabria la maggior parte degli addetti
alla R&S opera nell’Università (74,5%) e, in misura nettamente inferiore, nelle Amministrazioni
pubbliche (15,8%) e nelle imprese (8,9%). Poco rappresentative sono le risorse umane dedicate
alla R&S nelle istituzioni private non profit (0,8%). E’ quindi evidente che le imprese calabresi
investono poco in R&S anche con riferimento alle risorse dedicate alle attività innovative.

La ripartizione degli addetti calabresi alla R&S per settore, evidenzia per la Regione Calabria
una netta prevalenza del settore universitario (74,5%) a discapito del settore privato; tale
ripartizione si discosta sia da quella del Mezzogiorno e dell’area Convergenza, sebbene anche in
questi territori siano molte le risorse provenienti dall’Università (rispettivamente 57,2% e 58,5%),
sia da quella dell’Italia, in cui si rilevano valori molto elevati con riferimento agli addetti alla R&S
presenti nel sistema produttivo (41,7%).

Tab. 17: Addetti alla R&S per settore istituzionale - Anno 2006 (Unità espresse in equivalenti tempo
pieno)
ISTIT. PRIVATE
AMM. PUBBLICHE UNIVERSITÀ IMPRESE
NON PROFIT
ADDETTI R&S
Valori Valori Valori Valori
% % % %
assoluti assoluti assoluti assoluti
Italia 36.164,8 18,8 67.688,3 35,3 8.067,8 4,2 80.081,5 41,7
Mezzogiorno 6.410,3 16,8 21.746,8 57,2 1.212,1 3,2 8.679,2 22,8
Convergenza 4.846,50 16,3 17.444,7 58,5 1.034,20 3,5 6.475,9 21,7
Calabria 290,3 15,8 1.365,7 74,5 14,3 0,8 163,3 8,9

Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT – La Ricerca e Sviluppo in Italia, 2006 (Statistiche in breve)

Altro indicatore che misura la capacità innovativa di una Regione è rappresentato dal
19
numero di laureati nelle discipline tecnico-scientifiche (S&T) , che descrive la disponibilità di
persone altamente qualificate potenzialmente disponibili ad operare su un dato territorio nel campo
della ricerca e sviluppo.

In Italia, nel 2006, il numero di laureati in discipline tecnico-scientifiche è ancora piuttosto


basso (circa 12 ogni 1.000 abitanti tra i 20 e i 29 anni) rispetto alla media europea (17 ogni mille
abitanti tra i 20-29 anni). Tutte le Regioni del Centro-Nord (ad eccezione di Valle d’Aosta e
Trentino-Alto Adige) presentano valori superiori alla media nazionale, mentre le Regioni del
Mezzogiorno si collocano al di sotto di tale valore. La Calabria, grazie alla presenza di tre

19
L’indicatore è costruito come rapporto tra i laureati nelle discipline tecnico-scientifiche e gli abitanti nella classe d’età 20-
29 anni, per 1.000. La definizione utilizzata a livello europeo comprende, relativamente all’anno solare di riferimento, i
laureati, i dottori di ricerca, i diplomati ai corsi di specializzazione, di perfezionamento e di master nelle facoltà di Ingegneria,
Scienze e tecnologie informatiche, Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze statistiche, Chimica industriale, Scienze
nautiche, Scienze ambientali, Scienze biotecnologiche e Architettura (secondo la International Standard Classification of
Education, ISCED97, dell’Unesco).

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Università con competenze scientifiche e risultati di eccellenza in alcune specifiche aree, presenta
un numero di laureati in tali discipline pari a 9,5 ogni mille abitanti tra i 20-29 anni, valore ancora
lontano dalla media italiana, ma superiore rispetto a quello delle Regioni del Mezzogiorno (ad
eccezione della Campania). L’analisi territoriale risente, ovviamente, delle differenze nell’offerta di
facoltà universitarie delle singole Regioni.

Tab. 18: Laureati in discipline tecnico-scientifiche per sesso e area di riferimento (ogni 1.000 abitanti
nella classe di età 20-29 anni) – Anno 2006

ANNO 2006
LAUREATI IN DISCIPLINE TECNICO-SCIENTIFICHE
(per mille abitanti in età 20-29 anni)
Uomini Donne Totale

Italia 15,3 9,0 12,2


Mezzogiorno 10,0 7,2 8,4
Area Convergenza 10,3 6,7 8,5
Calabria 12,0 6,9 9,5

Fonte: ISTAT - “100 Statistiche per il Paese. Indicatori per conoscere e valutare” – Anno 2008

Si consideri, infine, il ricorso della Regione agli strumenti di tutela della proprietà intellettuale.
In particolare, limitando l’analisi dei brevetti registrati presso lo European Patent Office, il numero di
brevetti ad alta tecnologia depositati dalla Calabria è di 1,7 per milione di abitanti, nettamente
inferiore alla media italiana (7,1 per milione di abitanti).
20
Recentemente il Liaison Office (ILO) dell'Università della Calabria (UNICAL di Rende) sta
favorendo la valorizzazione dei prodotti di ricerca promovendo la tutela brevettuale dei risultati
21
ottenuti. Negli ultimi tre anni sono stati 23 i brevetti realizzati nell’Ateneo , grazie all’attività del
servizio brevettazione avviato nel 2005.

Tutti gli indicatori sulla R&I finora analizzati, mostrano una bassa capacità innovativa della
Regione Calabria, non solo rispetto alle Regioni del Centro-Nord ma anche rispetto a quelle del
Mezzogiorno e dell’area Convergenza. Infatti, secondo l’analisi dello European Innovation
22 23
Scoreboard 2006 , l’indice RSII , che misura il livello di performance delle Regioni degli Stati
membri UE in ambito di R&I, è pari allo 0,2 (dove 1 rappresenta il punteggio della Regione più

20
Per maggiori informazioni si veda paragrafo 1.5.
21
Nel 2003, anno di nascita del LiO, non era ancora stato realizzato alcun brevetto di Ateneo.
22
Lo European Innovation Scoreboard è il rapporto di valutazione dell’innovazione europea, promosso dalla Commissione
europea e elaborato dal Maastricht Economic and social Research and training centre on Innovation and Technology (UNU-
MERIT) con il supporto del Joint Research Centre (Institute for the Protection and Security of the Citizen).
23
Regional Summary Innovation Index, indice calcolato sulla base di 25 indicatori di innovazione, che dà una misura
complessiva delle performance innovative di una Regione. In particolare gli indicatori di riferimento riguardano: istruzione,
occupazione, R&S, brevetti, innovazione delle imprese, diffusione nuove tecnologie, performance dinamicità e qualità delle
imprese, competitività, libertà economica.

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innovativa della UE), valore che porta la Calabria ad occupare l’ultimo posto nella graduatoria delle
Regioni italiane.

Graf.4 Le performance della Regione Calabria in ambito di innovazione a confronto con le


Regioni italiane

0,60 0,57

0,49 0,49
0,50 0,47
0,44 0,44
0,43 0,42
0,42
0,4
0,40
0,35

0,307
0,29
0,30 0,27
0,258 0,253
0,23 0,22
0,2
0,20

0,10

0,00
Abruzzo
Friuli Venezia Giulia
Lazio

Veneto

Marche

Valle d'Aosta
Liguria

Molise

Sicilia

Sardegna

Puglia

Calabria
Lombardia

Piemonte

Toscana

Umbria

Campania

Basilicata
Emilia Romagna

*I dati relativi al Trentino Alto-Adige non sono disponibili.


Fonte: Elaborazione Invitalia su dati European Innovation Scoreboard 2006

Il quadro sopra delineato evidenzia una bassa domanda di innovazione da parte della
Regione Calabria dovuta a diversi fattori: ridotta struttura dimensionale e limitata propensione al
rischio delle imprese, scarsa cultura dell’innovazione, debole posizionamento sul mercato
nazionale e internazionale.

1.5 IL SISTEMA REGIONALE DELL’OFFERTA SCIENTIFICA

Il sistema dell’offerta scientifica della Regione Calabria presenta numerosi attori impegnati in
attività di ricerca e innovazione. Nonostante ciò, il sistema non è ancora strutturato in modo
adeguato per promuovere e sostenere i processi di ricerca e innovazione, per soddisfare la
domanda d’innovazione delle imprese e favorire la modernizzazione della Pubblica
Amministrazione.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 25/136
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Il sistema pubblico della ricerca

Il sistema regionale dell’offerta ruota essenzialmente intorno ai tre grandi Atenei regionali -
l’Università degli Studi della Calabria in Cosenza, l’Università degli Studi del Mediterraneo di
Reggio Calabria e l’Università degli Studi della Magna Graecia di Catanzaro - e agli Istituti del
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).

L'Università della Calabria (Unical), attiva dal 1972, ha sede a Rende (CS). Le Facoltà
presenti sono: Economia, Farmacia, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Scienze Matematiche, Fisiche
e Naturali, Scienze Politiche. Sono, inoltre, presenti 25 Dipartimenti e numerosi centri di ricerca.
Nell’anno accademico 2008-2009 sono state attivate 36 lauree di primo livello, 39 lauree di
secondo livello (specialistiche) e 5 lauree a ciclo unico (durata 5 anni).

Con riferimento agli studenti, gli ultimi dati disponibili fanno riferimento all’anno accademico
2007-2008, in cui l’Ateneo conta circa 34.000 studenti, in aumento del 7,7% rispetto all’a.a.
precedente e dell’11,7% rispetto all’a.a. 2005-2006. Nell’anno solare 2007 i laureati risultano circa
4.600.
Tab. 19: Iscritti e laureati per Facoltà nell’Università della Calabria - A.A. 2005–2006/A.A. 2007-2008
UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA
FACOLTA’ a.a. 2005-2006 a.a. 2006–2007 a.a. 2007-2008
Iscritti Laureati Iscritti Laureati Iscritti Laureati
Interfacoltà (*) 1.923 216 2.175 243 2.386 285
Economia 7.023 1.169 7.016 1.105 7.417 989
Farmacia 2.735 257 3.200 303 3.717 250
Ingegneria 7.587 1.183 7.456 1.148 7.672 1.017
Lettere e Filosofia 6.209 1.568 6.535 1.324 7.146 1.187
Matematica e Fisica 2.865 475 3.067 469 3.348 472
Scienze Politiche 2.452 454 2.493 509 2.710 456
Totale 30.794 5.322 31.942 5.101 34.396 4.656

(*) Si tratta dei corsi di Laurea interfacoltà in Scienze della Formazione Primaria (corso interfacoltà tra Scienze Matematiche
Fisiche Naturali e Lettere e Filosofia) e in Geo-Topo-Cartografiche, Estimative, Territoriali ed Edilizia (corso interfacoltà tra
Scienze Matematiche Fisiche Naturali, Economia e Ingegneria)
Fonte: Elaborazione Invitalia su dati MIUR – Ufficio Statistico, 2008

Nel 2003 l’Università della Calabria ha costituito un Liaison Office (LiO, sito web:
lio.unical.it), quale struttura di raccordo tra la ricerca scientifica dell'Ateneo e il territorio. Tale
struttura ha l’obiettivo di: favorire la diffusione dei risultati della ricerca e la valorizzazione delle
risorse tecnologiche presenti nell’Università della Calabria, in particolare verso il tessuto delle PMI
regionali; promuovere iniziative a tutela della proprietà intellettuale; sostenere la nascita di start-up
e spin-off accademici; sviluppare partenariati tra l’Università ed enti ed operatori pubblici e privati.

Il LiO conta oggi su uno staff consolidato, un budget annuale per le attività di base e la
gestione dei brevetti (nessun brevetto nel 2003; 23 brevetti di Ateneo nel 2007), la promozione di

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spin-off accademici (13 aziende, programma avvio incubatore, partecipazione attiva al programma
nazionale StartCup), un'interfaccia specifica verso le PMI (ad esempio, 70 audit tecnologici nel
2007), un ampio portafoglio progetti che ne supporta la crescita.

Attraverso il LiO, l’Ateneo è collegato con le principali reti nazionali ed europee per il
sostegno alle attività di trasferimento tecnologico e innovazione. In particolare, l’Università della
24
Calabria è promotrice di Netval - Network per la valorizzazione della ricerca universitaria ; è
associata all'APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea – di cui ha aperto uno
sportello operativo presso il proprio Liaison Office, al RIDITT – Rete Italiana per la Diffusione
dell’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico alle Imprese ed ospita uno sportello della rete
europea di trasferimento tecnologico European Enterprise Network.

L'Università Mediterranea di Reggio Calabria è stata istituita nel 1982 ed è strutturata


nelle quattro facoltà di Giurisprudenza, Architettura, Agraria e Ingegneria, undici Dipartimenti e
diversi centri di ricerca.

Nell’anno accademico 2007-2008 gli studenti iscritti all’Ateneo risultano circa 10.000, in lieve
aumento rispetto agli anni precedenti. Nell’anno solare 2007 i laureati sono poco meno di 1.200.

L’Università ha attivato un Industrial Liaison Office, nella forma di un Centro di Gestione, per
favorire il trasferimento di tecnologie e conoscenze tra i centri di ricerca di Ateneo e le imprese,
avviando anche forme di collaborazione con l’ateneo di Messina (Progetto PON Ricerca 2000-2006
S.T.RE.T.T.O. – System for the Territorial Research and the Technological Transfer Organised).
L’Università è inoltre associata all'APRE - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea di cui
gestisce uno sportello operativo e alla già citata rete Netval - Network per la valorizzazione della
ricerca universitaria.

Collegamenti con l’ateneo di Messina riguardano anche l’istruzione superiore per studenti
stranieri. Nel 2007 il Ministero per l'Università ha istituito25 l'Università per Stranieri "Dante Alighieri"
come Università non statale legalmente riconosciuta. Orientata solo alla didattica, ha avviato a
Reggio Calabria solo un corso di laurea triennale per la formazione nel campo della mediazione
culturale.

24
Netval raccoglie ad oggi 44 università italiane impegnate nella valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica. Nata
come network informale nel 2002, è diventata un'associazione nel 2007.
25
DM 17.10.2007 (Suppl. Ord. G.U. n.265 del 14.11.2007)

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Tab. 20: Iscritti e laureati per Facoltà nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria - A.A. 2005–
2006/A.A. 2007-2008
UNIVERSITÀ MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA
FACOLTA’ A.A. 2005-2006 A.A. 2006–2007 A.A. 2007-2008
Iscritti Laureati Iscritti Laureati Iscritti Laureati
Agraria 917 107 960 102 965 83
Architettura 3.246 410 3.299 459 3.268 581
Giurisprudenza 3.642 390 3.907 452 4.073 294
Ingegneria 1.731 278 1.778 238 1.797 227
Totale 9.536 1.185 9.944 1.251 10.103 1.185

Fonte: Elaborazione Invitalia su dati MIUR – Ufficio Statistico, 2008

L’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro, istituita nel 1997, è organizzata in tre
facoltà scientifiche – Farmacia, Giurisprudenza e Medicina e Chirurgia – e 6 Dipartimenti.

Nell’ottica di un’apertura internazionale, l’Ateneo ha stretto collaborazioni con diverse


università estere al fine di avviare progetti avanzati di analisi e ricerca scientifica.

Nell’anno accademico 2007-2008 sono iscritti circa 11.000 studenti, in lieve diminuzione
rispetto agli anni precedenti, e laureati poco meno di 2.000 studenti.

L’Università ha un’unità (Servizio Ricerca Liaison Office) dedicata alle attività di informazione
e consulenza per il trasferimento tecnologico. Nel campo della valorizzazione della proprietà
intellettuale, oltre ad aderire alla rete NetVal, l’Ateneo Magna Graecia ha dato vita ad uno spin-off
universitario (CalMed) dotandolo di brevetti e conoscenze già sviluppati dalla stessa università nel
campo delle biotecnologie. CalMed è attualmente impegnata in progetti sviluppo sperimentale e
industrializzazione (PIA Innovazione).
Tab. 21: Iscritti e laureati per Facoltà nell’Università Magna Graecia di Catanzaro - A.A. 2005–
2006/A.A. 2007-2008
UNIVERSITÀ MAGNA GRAECIA DI CATANZARO
FACOLTA’ A.A. 2005-2006 A.A. 2006–2007 A.A. 2007-2008
Iscritti Laureati Iscritti Laureati Iscritti Laureati
Interfacoltà(*) 837 86 726 137 744 181
Farmacia 537 45 538 34 558 44
Giurisprudenza 6.556 426 5.708 654 5.130 632
Medicina e Chirurgia 5.108 816 5.138 1.311 5.044 1.054
Totale 13.038 1.373 12.110 2.136 11.476 1.911

(*) Si tratta dei corsi di laurea interfacoltà in Operatore di servizio Sociale e Scienze del servizio sociale (Laurea Magistrale),
prodotto della collaborazione tra Facoltà di Giurisprudenza e insegnamenti specifici, con sede presso l’Università di
Catanzaro. Fonte: Elaborazione Invitalia su dati MIUR – Ufficio Statistico, 2008

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Gli Atenei calabresi presentano, quindi, un’offerta formativa ampia e diversificata, soprattutto
con riferimento alle tematiche scientifiche. Molte sono anche le attività di ricerca teorica e applicata
organizzate dai diversi Dipartimenti e le collaborazioni strette con altri atenei o enti, nazionali ed
internazionali. Sono inoltre in aumento le collaborazioni con le imprese.

Come già anticipato, sul territorio calabrese operano alcuni Istituti del Consiglio Nazionale
per le Ricerche (CNR),concentrati principalmente nell’Area della Ricerca di Cosenza: Istituto di
Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni (ICAR); Istituto di Scienze Neurologiche (ISN); Istituto per la
Tecnologia delle Membrane (ITM) oltre ad un centro dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia
(INFM). Unità di ricerca sono presenti a Catanzaro e Reggio Calabria.

L'Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni (ICAR), con sede a Rende, svolge attività di
ricerca, di valorizzazione e trasferimento tecnologico e di formazione nell’area disciplinare delle
Scienze Tecnologiche, Ingegneristiche e Informatiche con particolare riferimento alle basi di dati e
conoscenza, all'intelligenza artificiale, ai sistemi multimediali e al software matematico. Collaborano
con l'Istituto, come ricercatori associati e incaricati, vari docenti e ricercatori delle tre Università
calabresi.

L’Istituto di Scienze Neurologiche (ISN), con sede centrale a Mangone e sede secondaria
a Roccelletta di Borgia (CZ), opera nell’area disciplinare delle Scienze della Vita, in particolare per
lo studio delle malattie del sistema nervoso. I principali settori di ricerca sono: Biochimica,
Biotecnologie, Farmacologia, Genetica molecolare, Genetica di popolazione, Genomica
Funzionale, Neuroimmagini.

L’Istituto per la Tecnologia delle Membrane (ITM), con sede a Rende, opera nell’area
disciplinare delle Scienze di Base, svolgendo attività di ricerca per l’avanzamento delle conoscenze
nel campo della scienza e dell'ingegneria delle membrane in tutti i suoi molteplici campi: dal
trattamento delle acque, alla separazione di gas, agli organi artificiali e alla microelettronica.

Moltissime sono le collaborazioni avviate dagli Istituti del CNR con imprese, enti di ricerca,
Università e Pubbliche Amministrazioni, anche in ambito internazionale. Le collaborazioni
riguardano anche scambi di ricercatori sia con Paesi europei (Francia, Spagna, Gran Bretagna,
Norvegia, Belgio, Olanda, Slovacchia, Russia, ecc.) che con Paesi extra europei (Egitto, Giappone,
Corea del Sud, Cina, Argentina, Marocco, ecc.).

L’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM), ha un’unità di ricerca a Rende, presso
il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria che ha attivato il laboratorio regionale Liquid
Crystal Laboratory (LiCryL).

Il Centro di Eccellenza CEMIF.CAL, costituito nel novembre 2003 sulla base del D.M.
MIUR 10.08.2001, opera nel campo dei “materiali avanzati a struttura organizzata su scala

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nanometrica per applicazioni in fotonica, in optoelelettronica, in trasformazioni e separazioni”, con


competenze interdisciplinari chimiche, fisiche e ingegneristiche. Afferiscono a CEMIF.CAL circa 70
ricercatori dell’Università della Calabria (Dipartimenti di Chimica, Fisica, Ingegneria Chimica), del
CNR (INFM, ITM) e di altri laboratori (INSTM-LaSCaMM, LyCriL).

Presso il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria è presente un Gruppo di ricerca


dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), collegato ai Laboratori Nazionali di Frascati,
operante su temi di fisica teorica e fisica subnucleare sperimentale con acceleratori.

Sul territorio calabrese sono presenti anche unità distaccate e articolazioni territoriali di
altri Istituti del CNR: Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica, Istituto per i sistemi agricoli
e forestali del mediterraneo, Istituto sull'inquinamento atmosferico, Unità di Ricerca presso Terzi
del Dipartimento Sistemi di Produzione, operante su sistemi d’indicizzazione e classificazione,
nell’area di Cosenza; Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima a Lamezia Terme (CZ); Istituto di
biomedicina e di immunologia molecolare "Alberto Monroy" a Reggio Calabria;

Inoltre operano sul territorio il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in


Agricoltura (CRA), ente nazionale di ricerca e sperimentazione nel settore agricolo,
agroindustriale e forestale. Le strutture di ricerca dislocate sul territorio regionale sono due: Centro
26
di Ricerca per l’Olivicoltura e l’Industria Olearia (CRA-OLI) con sede centrale a Rende (CS).
Dal Centro dipendono anche le amministrazioni dell’Unità di Ricerca per la Selvicoltura in
Ambiente Mediterraneo (CRA-SAM) di Cosenza e delle due Unità di Ricerca di Metaponto (MT),
cioè, dell’Unità di Ricerca per lo Studio dei Sistemi Colturali e dell’Unità di Ricerca per la Genomica
e la Postgenomica.

Dal 1918 è inoltre attiva a Reggio Calabria la Stazione Sperimentale per le Industrie delle
Essenze e dei Derivati dagli Agrumi (SSEA). Sottoposta alla vigilanza del Ministero dell'industria,
la SSEA svolge attività di R&S e servizi per le industrie delle essenze agrumarie e, dal 2005,
effettua i controlli sulla Denominazione di Origine Protetta "Bergamotto di Reggio Calabria - olio
essenziale”.

Sempre nel settore agroalimentare, nell’ambito dell’APQ Ricerca – I° Accordo integrativo,


sono in fase di avvio (giugno 2009) quattro laboratori pubblici di ricerca “mission oriented”
interfiliera che mettono in rete l’offerta di ricerca scientifica del sistema pubblico calabrese (12
dipartimenti universitari, 2 istituti del CNR, 2 istituti del CRA, i centri dimostrativi dell’ARSSA):
QUASIORA – laboratorio specializzato sulla qualità alimentare e sicurezza (capofila Università
della Calabria); LIPAC – laboratorio specializzato sui processi di trasformazione (capofila
Università della Calabria); AGRIBIOTECHN – laboratorio specializzato sui temi legati alla

26
Il CRA-OLI si articola in due sedi scientifiche, a Rende (CS) e Pescara, in una sede distaccata a Spoleto (PG) ed è dotato
di un’amministrazione centrale presso la sede di Rende.

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produzione primaria (capofila Università di Reggio Calabria); AGROMATER – laboratorio


specializzato sui temi del marketing agroalimentare (capofila Università di Reggio Calabria).

I centri di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha riconosciuto nella


regione 24 laboratori di ricerca in grado di erogare servizi di ricerca: tali laboratori operano in
ambito universitario (10) e privato (10); meno numerosi sono quelli collegati ad enti pubblici
nazionali (4). I settori di ricerca scientifico-tecnologica, in cui sono impegnati i laboratori, sono
molteplici: dalla chimica alla ricerca biologica e ambientale, dalle applicazioni ingegneristiche
all’informatica, dalla ricerca agronomica e agroalimentare alle scienze naturali per la difesa del
suolo, dalla ricerca meteorologica a varie applicazioni nelle scienze sociali. Circa la dislocazione
territoriale, emerge una prevalente concentrazione a Cosenza, in molti casi all’interno
dell’Università della Calabria, a ulteriore riprova dell’importanza dell’Ateneo come polo scientifico e
tecnologico della Regione.

Fra tutti i laboratori di ricerca riconosciuti dal MIUR, si segnala la società cooperativa
Nautilus per la dotazione di attrezzature di ricerca e di personale qualificato. Nautilus offre servizi a
carattere tecnico-scientifico nei settori dell’Ambiente Marino e Biologia, della Gestione Integrata
della Fascia Costiera, della Gestione delle risorse ambientali, dell’Ingegneria per l’ambiente e il
territorio, della pesca e acquacoltura, della qualità dei prodotti agroalimentari. Ha avviato un centro
(C.R.E.S.Co.M.A.) di ricerca industriale per la sperimentazione e definizione di nuovi sistemi
analitici per il controllo di Matrici Ambientali e Alimentari.

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Tab. 22: Laboratori di ricerca accreditati MIUR


DENOMINAZIONE SEDE

Lab. Biochimica Control (Biochimica Control S.r.l) Crotone

Lab. CIES – Centro di Ingegneria Economico e Sociale Cosenza

Lab. CM Sistemi Sud (CM Sistemi Sud S.r.l.) Cosenza

Lab. CNR – Istituto di Ecologia e Idrologia Forestale Cosenza

Lab. CNR – Istituto di Medicina Sperimentale e Biotecnologie Cosenza

Lab. CNR - Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica nell’Italia Meridionale e Insulare (IRPI) Cosenza

Lab. CNR - Istituto di Ricerca su Membrane e Modellistica di Reattori Chimici (IRMEC) Cosenza

Lab. CRATI – Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni di Tecnologie Innovative – Laboratorio di


Cosenza
meteorologia e climatologia LAMEC S.c.r.l.
Lab. EXEURA (Exeura S. r.l.) Cosenza

Lab. GEO.CAL. (Geo.Cal S.r.l.) Cosenza

Lab. I.D Technology (I.D Technology S.r.l.) Cosenza

Lab. ITALSISTEMI (ITALSISTEMI S.r.l.) Crotone

Lab. Nautilus (Nautilus S.r.l.) Vibo Valentia

Lab. Resistest (Resistest S.r.l.) Cosenza

Lab. Sirfin (Sirfin S.p..a.) Cosenza

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Biologia Cellulare Cosenza

Lab. Università degli Studi della Calabria – Dipartimento di CIRASAIA – Centro Interdipartimentale di
Cosenza
Ricerche Applicate e di Sperimentazione di Agricoltura e Industria Agroalimentare

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di DEIS Elettronica Informatica e
Cosenza
Sistemistica

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Difesa del Suolo Cosenza

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Filosofia Cosenza

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Fisica Cosenza

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Linguistica Cosenza

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Scienze della Terra Cosenza

Lab. Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Sociologia e Scienza Politica Cosenza

Fonte: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

La tabella seguente mostra la distribuzione territoriale delle principali strutture di ricerca


scientifica presenti in Regione Calabria.

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Fig.1: Distribuzione provinciale delle strutture scientifiche della Regione Calabria

• UNICAL
• Istituti CNR (ICAR, ISN, ITM)
• PSTC
• 21 Laboratori accreditati MIUR
• 2 CRA

• 1 Laboratorio accreditato MIUR • 2 Laboratori accreditati MIUR

• Università Magna Grecia


• Università Mediterranea

Fonte: Elaborazione Invitalia

Sono, inoltre, attive nella regione altre strutture pubblico-private che, seppure con un impatto
inferiore alle aspettative, hanno realizzato consistenti attività di ricerca e trasferimento tecnologico
nel quadro delle politiche nazionali e regionali per la RSTI27.

Il Parco Scientifico e Tecnologico della Calabria (PSTC – www.calpark.it), con sede a


Cosenza e costituito nel 1992 come società consortile per azioni denominata CalPark, è sorto nel
contesto degli interventi (1990, Intesa di Programma) per la promozione e lo sviluppo di Parchi
Scientifici e Tecnologici nelle aree meridionali. CalPark sostiene la progettazione e la
sperimentazione di progetti di ricerca tecnologica e di trasferimento delle innovazioni dal sistema
universitario a quello imprenditoriale. Esso è partecipato da università e centri di ricerca, imprese
del terziario avanzato, imprese agroindustriali e manifatturiere, associazioni imprenditoriali, aziende
di credito. Nell’ultimo triennio, CalPark ha visto l’ingresso nella compagine sociale dei tre atenei
calabresi e una loro attiva partecipazione in alcuni progetti di trasferimento tecnologico e sostegno
alla creazione d’impresa (Progetto CRESCITA).

La società consortile Logistica e Innovazione s.c.r.l (R&D.Log – www.rdlog.it) è il soggetto


attuatore delle azioni preparatorie per l’avvio del Distretto Tecnologico della Logistica e della
Trasformazione previste dall'Accordo di Programma Quadro Ricerca (2005). Con un investimento
complessivo pari a oltre 23 milioni di euro, ha realizzato (2006-2009) attività di ricerca di base e di

27
In merito a queste iniziative cfr. anche il successivo § 3.1.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 33/136
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ricerca industriale nel settore della logistica (sia territoriale che di impresa). Il consorzio R&D.LOG
è costituito per il 50% dalle Università e istituti del CNR calabresi e per il restante 50% da varie
imprese piccole e medie di logistica e di informatica, di servizi portuali e di trasporto merci insieme
alla grande impresa terminalistica del porto di Gioia Tauro

La società consortile Cultura e Innovazione s.c.r.l. (www.culturainnovazione.it) è il


soggetto attuatore delle azioni preparatorie per l’avvio del Distretto Tecnologico dei Beni Culturali
previste dall'Accordo di Programma Quadro Ricerca (2005). Con un investimento complessivo di
quasi 14 milioni di euro, ha realizzato (2006-2009) attività di ricerca di base e di ricerca industriale
nei diversi segmenti della filiera culturale: identificazione, monitoraggio, restauro, conservazione,
catalogazione e fruizione, con particolare riferimento al complesso contesto dell'archeologia
subacquea.

Nell’ambito del PON Ricerca 2000-2006 sono stati costituiti (2006) i Centri di Competenza
Tecnologica (CCT) secondo un modello “a rete” con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo
scientifico-tecnologico delle imprese (in particolare di PMI). Ogni CCT è una società consortile
mista pubblico-privato senza scopo di lucro, con struttura a rete costituita da un nodo principale e
da 4 o 5 nodi regionali secondari, che svolge attività di informazione scientifico-tecnologica e
trasferimento tecnologico. La società consortile ICT-SUD s.c.r.l. (www.cc-ict-sud.it) rappresenta il
Centro di Competenza Tecnologica (CCT) focalizzato sull’aspetto delle tecnologie avanzate per
l’informazione e la comunicazione, finanziato dal PON Ricerca 2000-2006. ICT-SUD serve tutte e
sei le Regioni meridionali, con sedi in ciascuna di esse, ma con la sede principale di “nodo”,
dislocata presso l’Università della Calabria a Rende (Cosenza).

Nella regione sono inoltre dislocati i nodi secondari degli altri quattro CCT:
• Centri Regionali per le Tecnologie Agroalimentari S.C.r.l. (C.E.R.T.A.) - ambito
tematico "Agroalimentare - Agroindustriale"
• ImpresAmbiente S.C.r.l. (ImpresAmbiente) - ambito tematico "Analisi e prevenzione del
rischio ambientale"
• Centro di Competenza e Trasferimento Tecnologico Biosistema S.C.r.l. (BIOSISTEMA)
- ambito tematico "Biologie Avanzate"
• Meridionale Innovazione Trasporti S.C.r.l. (MIT) - ambito tematico "Trasporti"

Infine, è presente in Calabria un nodo della rete europea per il trasferimento tecnologico
transnazionale EEN (European Enterprise Network), attivata nel 2007 dalla Commissione
Europea nell’ambito del Programma per l’Innovazione e la Competitività (CIP), unificando le pre-
esisteni reti IRC (Innovation Relay Centre) e EIC (Euro Info Centre). I servizi della rete sono erogati
in Calabria dai referenti regionali del consorzio Bridg€conomy che opera in Abruzzo, Molise,
Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 34/136
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Un quadro aggiornato dell’offerta pubblico-privata di ricerca

Ad integrazione delle informazioni appena riportate, tratte da fonti statistiche e


amministrative, può risultare utile esaminare i risultati emersi da un sondaggio, effettuato fra
gennaio e febbraio 2009, in occasione delle consultazioni effettuate presso le strutture di ricerca
scientifica e tecnologica calabresi per la definizione dell’APQ PON Ricerca e Competitività,
successivamente stipulato nel luglio 2009 (cfr. § 2.3.2 ).

Il sondaggio ha riguardato la rilevazione delle dotazioni disponibili presso tali strutture, in


termini di numero di ricercatori, attrezzature scientifiche e volume dei programmi di ricerca attuati
tra il 2005 e il 2008. Il sondaggio non ha potuto entrare in contatto con la totalità dei centri di
ricerca calabrese, ma in ogni caso ha potuto considerare una porzione certamente rilevante di essi.
A riprova di ciò si può osservare come in questi centri di ricerca sia stata rilevata la presenza di
quasi 1.500 ricercatori, una quantità di poco inferiore al totale degli addetti alla R&S riportato dal
ISTAT nel 2006 (1.833 unità, come indicato nella Tab. 16).

Nello specifico il sondaggio ha riguardato i dati presentati da 35 Centri di Ricerca, vale a dire
24 Dipartimenti Universitari, 10 Istituti di Ricerca (8 Istituti CNR e 2 CRA), 1 impresa. Per ciascun
centro sono stati quindi riportati 4 indicatori:
1. numero di ricercatori interni;
2. numero di ricercatori esterni (a contratto e co.co.co);
3. valore monetario delle attrezzature disponibili;
4. valore monetario dei programmi di ricerca finanziati tra il 2005 e il 2008.

Per ciascun centro di ricerca gli indicatori rilevati sono stati riferiti alle 10 aree di sviluppo
scientifico tecnologico sulle quali è stato impostato il programma di attività del PON Ricerca e
Competitività, che sono Materiali avanzati, Salute dell'uomo, Risparmio energetico, Tecnologie
dell'informazione e delle telecomunicazioni (ICT), Trasporti Cantieristica e logistica, Tecnologie
innovative per i Beni Culturali, Sistemi avanzati di manifattura, Tecnologie per la gestione
sostenibile delle risorse Ambientali, Sistema Agroalimentare, Ambiente Marino.

Di seguito viene riportata una tabella sintetica con i risultati elaborati per misurare l’intensità
28
della offerta di ricerca in ciascuna delle 10 aree scientifico tecnologiche . Seppure il sondaggio
non sia completamente esaustivo, esso offre una istantanea della offerta attualmente esistente di
ricerca nei principali settori/ambiti, evidenziando rilevanti differenze tra di essi.

28
In allegato 2 viene riportato un prospetto con il dettaglio del la rilevazione dei valori degli indicatori riferiti alle aree
scientifico-tecnologiche, registrati nei 35 centri di ricerca esaminati.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 35/136
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Tab. 23: Intensità dell’offerta di ricerca in 10 aree scientifico-tecnologiche


Aree
INTENSITÀ’ DELLA OFFERTA DI RICERCA NELLE 10 AREE SCIENTIFICO-TECNOLOGICHE
scientifico-
tecnologiche ricercatori interni ricercatori esterni ricercatori totali Attrezzature di ricerca programmi ricerca

v.a % v.a % v.a % € % € %


Salute 225 23,95 103 18,74 328 22,02 32.014.409,89 29,99 39.525.347,93 25,21

ICT 170 18,15 119 21,51 289 19,40 16.507.069,26 15,46 24.951.205,09 15,91

Ambiente 140 14,95 77 14,04 218 14,61 28.810.010,53 26,99 40.935.257,03 26,10

Agroalimentare 104 11,10 96 17,45 201 13,45 11.325.791,61 10,61 25.552.222,72 16,29

Materiali av. 131 14,00 54 9,82 186 12,45 8.863.252,02 8,30 11.546.190,34 7,36

Risp. Energia 85 9,05 41 7,42 126 8,45 5.593.306,44 5,24 5.841.827,87 3,73

Trasp.- Logist. 31 3,31 35 6,43 67 4,47 825.793,13 0,77 4.173.127,87 2,66

Ambiente Mare 17 1,80 16 2,89 33 2,20 2.017.120,82 1,89 1.528.758,32 0,97

Beni Culturali 24 2,52 7 1,30 31 2,07 329.125,00 0,31 914.927,98 0,58

Manifattura av. 11 1,19 2 0,36 13 0,88 454.828,48 0,43 1.843.240,00 1,18

Tutte le aree 939 100,00 552 100,00 1.491 100,00 106.740.707,17 100,00 156.812.105,15 100,00

Fonte: Elaborazione Invitalia su rilevazione campionaria (febbraio 2009)

Come è possibile osservare nella tabella le aree scientifico-tecnologiche sono ordinate, per
intensità di offerta, secondo l’indicatore della numerosità dei ricercatori. Combinando questo
criterio con il valore delle attrezzature scientifiche disponibili e il valore dei Programmi di ricerca
finanziati fra il 2005 e il 2008 si constata una maggiore rilevanza di 3 settori, vale a dire Salute
dell’uomo (ricerca medica), ICT e Ambiente, con quest’ultimo settore che denota una particolare
attenzione, per la dotazione di finanziamenti di ricerca ricevuti tra il 2005 e il 2008.

In ordine alla rilevanza misurata dagli indicatori, un secondo insieme di settori può essere
costituito dalle aree di ricerca nel agroalimentare, nei materiali avanzati, e, in misura minore, nel
risparmio energetico.

Segue, infine, un terzo “grappolo” di aree scientifico tecnologiche, costituite dai settori
Trasporti e Logistica, Ambiente Marino, Beni Culturali e Sistemi di manifattura avanzata, tra i quali i
primi due mostrano, rispetto agli altri, un aumento di interesse da parte della comunità tecnico-
scientifica, per l’ammontare del valore delle attrezzature e dei finanziamenti ricevuti tra il 2005 e il
2008.

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1.6 ANALISI SWOT

PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA

Presenza del Porto di Gioia Tauro, il più grande


Elevato tasso di povertà delle famiglie
terminal di container del Mediterraneo

Elevata disoccupazione totale e di lunga durata.


Grande disponibilità di capitale umano
Elevata disoccupazione giovanile e femminile

Incremento della popolazione con livelli di istruzione


Gracilità e frammentazione del sistema produttivo.
secondaria, in linea con la media europea ma ancora
Elevatissima presenza (98%) di micro e piccole imprese.
distanti dal target di Lisbona
Percentuale di occupati con istruzione universitaria in Elevata concentrazione delle imprese in settori tradizionali
linea con la media nazionale e a bassa produttività

Buon numero di laureati in discipline tecnico-


Debole presenza sui mercati nazionali e internazionali
scientifiche

Discreta vivacità imprenditoriale, testimoniata da un


Bassi livelli di investimenti in ricerca e innovazione, in
tasso di natalità delle imprese in linea con la media
particolare nel settore privato
nazionale

Presenza di microsistemi e filiere produttive


Bassa capacità innovativa del sistema regionale (cfr
(metalmeccanica, agrindustria) con discreta
European Innovation Scoreboard) e in particolare delle
propensione all’export e buone potenzialità di
imprese
sviluppo
Presenza di un sistema universitario regionale
Basso numero di addetti alle attività di R&S nelle
diffuso sul territorio con un’offerta formativa
imprese
sufficientemente ampia e in continua evoluzione
Presenza, per alcune specifiche aree di ricerca, di
competenze scientifiche e tecnologiche di eccellenza Basso numero di brevetti ad alta tecnologia depositati
all’interno delle Università calabresi e dei Centri di presso l’EPO
Ricerca localizzati nella Regione
Presenza di alcune iniziative, anche di recente avvio,
con forti potenzialità per il sostegno dell’innovazione
Difficoltà di accesso al capitale di rischio early stage per
e della competitività del sistema produttivo regionale
le imprese innovative
(Industrial Liaison Office, Laboratori Tecnologici,
Centri di Competenza, Distretti Tecnologici)

Frammentazione e debolezza degli operatori regionali


per il trasferimento tecnologico e i servizi innovativi

Frammentazione dell’offerta di ricerca e innovazione dei


Dipartimenti e Centri di ricerca pubblici esistenti.

Insufficiente strutturazione del sistema regionale della


ricerca e dell’innovazione

Bassa partecipazione degli operatori regionali ai


programmi europei di ricerca e innovazione

Accesso difficoltoso e non strutturato del sistema


imprenditoriale al sistema della ricerca e della
formazione

Ritardo nell’avvio del sistema di governance della


Regione per le politiche della ricerca e dell’innovazione

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OPPORTUNITA' MINACCE

Assenza di vincoli fisici alla crescita delle attività


Alti livelli di criminalità organizzata
economiche
Saturazione delle aree sviluppate nel resto del
Marginalizzazione della Regione
Paese

Crescente fabbisogno di risorse umane qualificate


Assenza dai mercati nazionali ed internazionali
nei processi di sviluppo

Aumento della concorrenza internazionale, soprattutto da


Rilancio della Strategia di Lisbona parte dei paesi asiatici di nuova industrializzazione e dei
paesi dell’est-europeo

Crescita e sviluppo della nuova economia Aumento dell’esclusione sociale e depauperamento del
capitale umano
Consolidamento delle diseconomie di sistema e
Globalizzazione dei flussi di produzione e diffusione
progressivo scoraggiamento delle iniziative imprenditoriali
delle conoscenze e del know how
e di sviluppo

Crescente importanza della logistica e dei flussi Esclusione della Calabria dai circuiti internazionali della
mercantili internazionali Ricerca e Innovazione

Allargamento dell’UE ai paesi dell’est

Opportunità di cooperazione con i paesi nell’area del


mediterraneo

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2 IL QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO DI


RIFERIMENTO

2.1 QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO COMUNITARIO PER LA


RICERCA E L’INNOVAZIONE

Nella tavola che segue si riportata una sintesi degli strumenti normativi e programmatici
comunitari in tema di ricerca e innovazione.

QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO COMUNITARIO

RICERCA E INNOVAZIONE

VII PROGRAMMA QUADRO

PROGRAMMA QUADRO PER LA COMPETITIVITA’ E L’INNOVAZIONE (CIP)

FONDI STRUTTURALI 2007 – 2013

BANCA EUROPEA DEGLI INVESTIMENTI (BEI)

FONDO EUROPEO DEGLI INVESTIMENTI (FEI)

INNOVATION 2010 (i2i)

RISK SHARING FINANCE

REGOLAMENTO (CE) N. 800 DEL 6 AGOSTO 2008 (GUCE L 214/3 DEL 09.08.2008)

“DISCIPLINA COMUNITARIA IN MATERIA DI AIUTI DI STATO A FAVORE DI RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE”


2006/C 323/01, GUCE SERIE C 323 DEL 30.12.2006

Il settore dell’innovazione riveste un ruolo cruciale per lo sviluppo dell’economia mondiale.


L’innovazione, infatti, si pone come lo strumento cardine a disposizione delle imprese per far fronte
alla sempre più intensa concorrenza internazionale conseguente all’ingresso sui mercati mondiali
di economie emergenti particolarmente dinamiche. Questa consapevolezza ha animato il dibattito
politico-economico all’interno dell’Unione Europea, determinando una serie di indirizzi di politica
economica tesi specificamente alla creazione di un’economia basata sulla conoscenza. La volontà
di approdare alla definizione di una strategia coerente di adeguamento della capacità dei paesi
dell’Unione di produrre innovazione trova la sua prima esplicita affermazione nella cosiddetta
“Strategia di Lisbona”, elaborata nel corso del Consiglio Europeo tenutosi a Lisbona il 23 e 24
marzo del 2000. Le Conclusioni della Presidenza, rese note a margine di quel Consiglio,

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 39/136
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individuavano nel rafforzamento dell’attività di innovazione una delle sfide di fondamentale


importanza nell’incremento tanto della crescita economica quanto della coesione sociale dell’area
e dettavano una serie di obiettivi da raggiungere nel decennio successivo. Degli obiettivi auspicati,
quelli che seguono sono alcuni tra i più significativi per le realtà produttive locali:

 definire uno “spazio europeo della ricerca e dell'innovazione”, mediante il collegamento


in rete dei programmi di ricerca, il coordinamento delle politiche nazionali per la ricerca
e l’innovazione, la rimozione degli ostacoli alla mobilità dei ricercatori, la creazione di
un brevetto europeo e il miglioramento delle condizioni per l’investimento privato in
attività di ricerca e innovazione;

 creare un ambiente favorevole allo sviluppo di imprese innovative, sia rimuovendo gli
ostacoli burocratici al loro sorgere, sia adottando specifici programmi di sostegno agli
investimenti in innovazione delle piccole imprese.

Nel giugno 2001 il Consiglio europeo riunitosi a Goteborg ha aggiunto alle due dimensioni,
occupazione e coesione sociale, delineate dalla Strategia di Lisbona, una terza, sostenibilità, che
rappresenta la cornice entro cui dovrà collocarsi la strategia suddetta.

Le verifiche circa l’attuazione della strategia originariamente proposta hanno evidenziato


risultati eterogenei e in alcuni casi inferiori a quanto originariamente prospettato. L’economia
dell’Unione, superata la metà dell’arco temporale fissato per il raggiungimento degli obiettivi fissati
dalla strategia di Lisbona, sembra ancora lontana dal colmare il ritardo tecnologico con le
economie più dinamiche del mondo. Questa constatazione ha mosso la Commissione Europea a
sollecitare uno sforzo più intenso per dare piena attuazione agli obiettivi della strategia. Nel marzo
2005 il Consiglio Europeo di Bruxelles ha confermato gli orientamenti della Commissione, che sono
stati ulteriormente definiti nei mesi successivi, fino all’adozione di una serie di linee guida in tema di
crescita economica e coesione tra le diverse realtà territoriali dell’Unione, specie per quei settori
nei quali la prossimità ha un’importanza particolare come l’innovazione e l’economia della
conoscenza.

Le conclusioni del Consiglio di Bruxelles per il rilancio della strategia di Lisbona di maggior
rilevanza per la definizione di appropriate politiche regionali tese all’attuazione della strategia nel
campo dell’innovazione sono essenzialmente quattro:

1. la definizione del VII Programma Quadro per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e le


attività dimostrative 2007-2013, inteso a rilanciare uno spazio europeo della ricerca
rafforzando la collaborazione tra gli Stati membri e mobilitando investimenti privati in settori
cruciali per la competitività tecnologica;

2. l’invito agli Stati membri alla creazione di meccanismi di sostegno alle PMI innovative, specie
quelle ad alta tecnologia, la promozione della collaborazione tra imprese e università nella

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ricerca, il riorientamento degli appalti pubblici verso prodotti e servizi innovativi e lo sviluppo
di partenariati per l’innovazione a livello regionale e locale;

3. l’indicazione dei principali obiettivi del Programma Quadro per la Competitività e


l’innovazione 2007-2013 (CIP): impulso all’innovazione in tutti gli Stati dell’Unione, specie
attraverso nuovi meccanismi di finanziamento delle PMI innovative e reti di sostegno tecnico
all’innovazione delle imprese;

4. un forte accento sulla necessità di sviluppare una società basata sull’uso generalizzato delle
nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TLC) nei servizi pubblici, nelle
PMI e nelle famiglie; in tal senso l’Unione si è impegnata a mettere in atto iniziative tese a
rafforzare ricerca e innovazione nel settore delle TIC, a incrementare la sicurezza delle reti e
dell’informazione e a sostenere lo sviluppo dell’industria dei contenuti.

Nell’ottobre del 2005 l’Unione Europea ha varato un piano d’azione che conferisce un
contenuto operativo alle indicazioni in tema di ricerca e innovazione formulate nel marzo e
29
nell’aprile dello stesso anno dal Consiglio e dalla Commissione europea, rispettivamente . Gli
strumenti fondamentali del piano in questione sono i citati VII Programma Quadro per la ricerca,
lo sviluppo tecnologico e le attività dimostrative 2007-2013 e Programma Quadro per la
Competitività e l’innovazione 2007-2013 (CIP). Il Programma Quadro (PQ) rappresenta lo
30
strumento principale per la realizzazione dello Spazio Europeo per la Ricerca (SER ), vale a dire il
mercato unico per il bene Innovazione, favorendo così una maggiore cooperazione e integrazione
fra Paesi, riducendone le asimmetrie informative.

Il Settimo Programma Quadro è articolato in cinque sottoprogrammi, di cui quattro


corrispondenti agli obiettivi fondamentali della politica europea di ricerca, e uno per le azioni non
nucleari. I programmi in questione sono:

 Cooperazione, con cui si intende favorire la collaborazione tra università, industria,


centri di ricerca e autorità pubbliche e di raggiungere l’eccellenza nei settori chiave
della scienza e della tecnologia. Questo programma a sua volta si articola in nove temi
fra cui, nel campo di innovazione e ricerca, rileviamo:

• tecnologie dell’informazione e della comunicazione;

• nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione.

29
Conclusione della Presidenza, Consiglio europeo di Bruxelles, 22-23 marzo 2005; COM CE (2005) 141, 12 aprile 2005.
30
Il SER costituisce una piattaforma tesa a raggruppare e intensificare gli sforzi di ricerca dell’Unione, coordinandoli con le
iniziative nazionali e internazionali. Scopo del SER è di guidare e ottimizzare le attività di ricerca e la politica
dell’innovazione sul piano europeo, garantendo in tal modo il futuro economico e competitivo dell’Unione a 25 paesi.

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 Idee, volto a intensificare il dinamismo, la creatività e l’eccellenza della ricerca europea


“di base” o “di frontiera” in tutti i settori scientifici e tecnologici, comprese le scienze
umane e sociali;

 Persone, orientato al rafforzamento quantitativo e qualitativo delle risorse umane nel


settore della ricerca e della tecnologia, mettendo in campo una serie coerente di azioni
definite “Marie Curie” e favorendo la mobilità tra università e industria;

 Capacità, il cui obiettivo è migliorare la ricerca e le capacità di innovazione in tutta


Europa, garantendone un uso ottimale;

 Azioni non nucleari del Centro Comune di Ricerca (CCR), volte a fornire un contributo
alle politiche UE in settore strategici per lo sviluppo sostenibile.

Il Programma per la Competitività e l’Innovazione è finalizzato a promuovere la


produttività, la capacità d’innovazione e la crescita sostenibile europea attraverso i seguenti
programmi:

 imprenditorialità e innovazione, volto a sostenere, migliorare, promuovere la


competitività delle PMI attraverso il sostegno all’innovazione, l’accesso alla finanza
innovativa e la diffusione della cultura imprenditoriale;

 sostegno alla politica in materia di TIC, teso a sviluppare lo spazio unico europeo
dell’informazione e a stimolare l’innovazione incoraggiando una più ampia adozione
delle TIC e maggiori investimenti in queste tecnologie;

 energia intelligente – Europa, che prevede delle misure dirette a incoraggiare


l’efficienza energetica e l’uso razionale delle risorse energetiche, promuovere le fonti
d’energia nuove e rinnovabili e incoraggiare la diversificazione energetica.

31
Agli strumenti sopra citati, si affiancano i Fondi Strutturali (fondi indiretti ) che assieme alle
risorse nazionali e regionali, concorrono a realizzare il principio di coesione economica e sociale
nell’ambito dell’Unione europea. Nell’ambito della nuova programmazione (2007-2013) i Fondi
Strutturali sono il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo (FSE) e
il Fondo di Coesione.

In tema di R&I essi possono finanziare varie azioni, tra cui: attività di R&ST nei centri di
ricerca, infrastrutture di R&I e centri di competenza in una tecnologia specifica, servizi avanzati di

31
Ai fondi indiretti si affiancano i fondi diretti, vale a dire gestiti direttamente dalla Commissione Europea o da un’agenzia
da essa delegata. Per il periodo 2007-2013, i fondi indiretti si articolano in Programmi Comunitari e sottoprogrammi, Linee di
bilancio, Progetti Pilota, Programmi di cooperazione e strumenti finanziari. In tema di innovazione, i fondi diretti sono
strutturati nei Programmi Comunitari sopra citati, quali VII PQ e CIP.

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supporto alle imprese ed ai gruppi di imprese, trasferimenti di tecnologie e miglioramento delle reti
di cooperazione tra piccole e medie imprese (PMI).

Poiché la promozione della ricerca e dell’innovazione è un obiettivo importante e di interesse


32
comune, la Commissione ne ha disciplinato gli Aiuti di stato per il periodo 2007-2013. Gli aiuti
previsti dalla normativa sono:

 a favore della ricerca;

 per gli studi di fattibilità tecnica;

 per la copertura di spese relative ai diritti di proprietà industriale delle PMI;

 alle nuove imprese innovative;

 ai poli d’innovazione;

 per la messa a disposizione di personale altamente qualificato;

 per l’innovazione dell’organizzazione dei processi e dei servizi.

Un contributo alla realizzazione della Strategia di Lisbona è offerto dalla Banca europea per
gli investimenti (BEI) istituita nel 1958 per i finanziamenti a lungo termine dell’Unione Europea, e
dal Fondo europeo degli investimenti (FEI) istituito nel 1994 per sostenere le PMI attraverso
l’erogazione di capitali di rischio, di cui la BEI è socio di maggioranza.

Nello svolgimento dei suoi compiti la Banca facilita il finanziamento di programmi


d'investimento congiuntamente con gli interventi dei fondi strutturali e degli altri strumenti finanziari
della Comunità. Per il periodo 2007-2009, fra le priorità della BEI vi è l’attuazione dell’iniziativa
“Innovazione 2010” (i2i), che ha fra gli obiettivi da perseguire il supporto alla ricerca, allo sviluppo e
all’innovazione.

Al fine di facilitare le imprese pubbliche e private nell’accesso ai fondi, il 5 giugno 2007 la


Commissione Europea e la BEI hanno siglato un accordo di cooperazione che ha istituito un nuovo
meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi, il Risk Sharing Finance Facility (RSFF).
Questo strumento rientra nell'ambito del Settimo Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo
Tecnologico della Commissione Europea e del programma della BEI a supporto dei processi di
innovazione. Complessivamente le due istituzioni metteranno a disposizione fino a 1 miliardo di
euro ciascuna per il periodo 2007-2013.

32
Comunicazione CE 2006/C 323/01.

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2.2 QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO NAZIONALE PER LA RICERCA E


L’INNOVAZIONE

Una sintesi degli strumenti normativi e programmatici nazionali in tema di ricerca e


innovazione è fornita nella tavola che segue.

.QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO NAZIONALE

RICERCA E INNOVAZIONE

PROGRAMMA NAZIONALE DELLA RICERCA 2005 – 2007 (PNR)

PIANO PER L’INNOVAZIONE, LA CRESCITA E L’OCCUPAZIONE (PICO)

QUADRO STRATEGICO NAZIONALE (QSN) 2007-2013

PON RICERCA E COMPETITIVITA’ 2007 – 2013

PROGRAMMA ATTUATIVO NAZIONALE (PAN) RICERCA E COMPETITIVITA’ 2007-2013

PIANO STRATEGICO INDUSTRIA 2015 (PROGETTI DI INNOVAZIONE INDUSTRIALE)

LEGGE FINANZIARIA 2007 – 2008 – 2009

AIUTO DI STATO N. 302/2007 (CE 6461)

FONDO DI FINANZIAMENTO ORDINARIO PER LE UNIVERSITA’ (FFO)

FONDO PER GLI INVESTIMENTI ALLA RICERCA DI BASE (FIRB)

PROGETTI DI RICERCA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE (PRIN)

FONDO PER LE AGEVOLAZIONI ALLA RICERCA (FAR)

FONDO ROTATIVO PER L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA (FIT)

FONDO ROTATIVO PER IL SOSTEGNO ALLE IMPRESE (FRI)

INCENTIVI PER LO SVILUPPO DI IMPRESE INNOVATIVE (L. 388/00)

L. 326/03 (TECNO-TREMONTI)

D.LGS 35/05 (START UP NELL’AMBITO DI DISTRETTI TECNOLOGICI)

L. 80/05 (DECRETO COMPETITIVITA’)

DELIBERA CIPE 20/04

DELIBERA CIPE 35/05

DELIBERA CIPE 1/06

DELIBERA CIPE 3/06

DELIBERA CIPE 166/07

I forti ritardi che l’Italia presenta nel campo della ricerca rispetto ai principali Paesi industriali,
dovuti principalmente a fattori strutturali, richiedono l’utilizzo di un nuovo approccio strategico della
politica scientifica nazionale.

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A tal fine, coerentemente con gli indirizzi della politica comunitaria nel settore della ricerca, il
CIPE nell’aprile del 2002 approva le Linee guida per la Politica Scientifica e Tecnologica del
Governo.

Al fine di assicurare una equilibrata evoluzione di tutte le componenti della ricerca, tese a
generare innovazione, sono stati individuati quattro assi strategici:

1. Avanzamento delle frontiere della conoscenza.

2. Sostegno della ricerca orientata allo sviluppo di tecnologie chiave abilitanti a carattere
multisettoriale.

3. Potenziamento delle attività di ricerca industriale, e relativo sviluppo tecnologico,


finalizzato ad aumentare la capacità delle imprese a trasformare conoscenze e
tecnologie in prodotti, processi, servizi a maggior valore aggiunto.

4. Promozione della capacità d’innovazione nei processi e nei prodotti delle piccole e
medie imprese e creazione di aggregazioni sistemiche a livello territoriale.

Sulla base delle Linee Guida il MIUR ha elaborato il Programma Nazionale per la Ricerca
2005-2007, adottato nel giugno 2005. Esso è articolato in quattro obiettivi strategici:

 rafforzare la base scientifica del Paese, sostenendo l’eccellenza, il merito,


l’internazionalizzazione, la crescita e la valorizzazione del capitale umano;

 potenziare il livello tecnologico del sistema produttivo a sostegno della sua


competitività;

 sostenere la partecipazione attiva del sistema nazionale della ricerca nei programmi
dell’Unione Europea e negli accordi internazionali;

 sviluppare il capitale umano per la scienza, particolarmente all’interno di progetti di


ricerca di eccellenza.

In attuazione del rilancio della Strategia di Lisbona, l’Italia ha elaborato, seguendo le


indicazioni impartite dal Consiglio Europeo, il proprio piano di attuazione della strategia, il PICO
(Piano per l’innovazione, la Crescita e l’Occupazione). Esso si articola in cinque obiettivi
prioritari, che sintetizzano le 24 linee guida indicate dal Consiglio Europeo, e sono:

 ampliamento dell'area di libera scelta dei cittadini e delle imprese;

 incentivazione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica;

 rafforzamento dell’istruzione e della formazione del capitale umano;

 adeguamento delle infrastrutture materiali e immateriali;

 tutela ambientale.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 45/136
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In tema di R&I i progetti previsti dal PICO sono:

 il completamento del progetto Galileo per la creazione di una rete satellitare europea;

 la realizzazione di piattaforme informatiche;;

 l’attuazione di 12 programmi strategici di ricerca in vari settori;

 la creazione di 12 laboratori di collaborazione pubblico-privata per lo sviluppo della


ricerca nel Mezzogiorno;

 lo sviluppo di 24 distretti tecnologici.

In attuazione della politica regionale di sviluppo per il periodo 2007-2013 è stato predisposto
33
il Quadro Strategico Nazionale 2007- 2013 .

Il QSN costituisce uno strumento di riferimento per la preparazione della programmazione


dei fondi, nonché lo strumento necessario a garantire un approccio programmatico strategico e un
raccordo organico della politica di coesione comunitaria con le strategie nazionale degli Stati
membri.

Tra le 10 priorità declinate, particolarmente significativa in tema di R&I è la priorità 2


“Promozione, valorizzazione e diffusione della Ricerca e dell’Innovazione per la competitività”,
definita nell’ambito dell’obiettivo “Sviluppare i circuiti della società della conoscenza”. In particolare,
la priorità 2 è tesa a “rafforzare e valorizzare l’intera filiera della ricerca e le reti di cooperazione tra
il sistema della ricerca e le imprese, per contribuire alla competitività e alla crescita economica;
sostenere la massima diffusione e utilizzo di nuove tecnologie e servizi avanzati; innalzare il livello
delle competenze e conoscenze scientifiche e tecniche nel sistema produttivo e nelle Istituzioni”.

Gli strumenti di attuazione della strategia definita nel QSN sono i: Programmi Operativi
Regionali (POR), Programmi Operativi Nazionali (PON) per le Regioni dell’Obiettivo Convergenza,
Programma Operativo Nazionale Azioni di Sistema per le Regioni dell’Obiettivo Competitività e
Occupazione e, infine, i Programmi Operativi Interregionali (POIN) per favorire azioni coordinate tra
più Regioni.

Per la ricerca, lo strumento attuativo è il PON Ricerca e Competitività 2007- 2013,


approvato dalla Commissione Europea il 21 dicembre 2007. Esso finanzierà progetti nei campi
della ricerca scientifica, dello sviluppo tecnologico, della competitività e dell’innovazione industriale
nel nuovo periodo di programmazione.

Ad integrazione del PON, vi è il Programma Attuativo Nazionale FAS (Fondo Aree


Sottoutilizzate) Ricerca e Competitività, il cui obiettivo è accrescere la capacità di produrre e

33
Approvato dal CIPE nella seduta del 22 dicembre 2006 e dalla Commissione europea con decisione del 13 luglio 2007.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 46/136
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utilizzare ricerca e innovazione di qualità per l'innesco di uno sviluppo duraturo e sostenibile nel
Mezzogiorno e nel Centro Nord.

L’obiettivo globale si articola in due distinti, seppure interrelati, obiettivi specifici che
ribadiscono i medesimi ambiti e linee di intervento del corrispondente PON cofinanziato dai fondi
strutturali, e sono:

 sostegno ai mutamenti strutturali e rafforzamento del potenziale scientifico-tecnologico


per la transizione all’economia della conoscenza;

 rafforzamento del contesto innovativo per lo sviluppo della competitività.

Nel settembre 2006, è stato approvato il d.d.l. per la competitività e il rilancio della politica
34
industriale noto come Industria 2015 , in cui si delinea una strategia tesa a individuare i driver
fondamentali del cambiamento in un’ottica di innovazione e ad orientare conseguentemente le
scelte di politica economica. Fra gli strumenti atti a garantire il riposizionamento strategico del
sistema industriale italiano vi sono i Progetti di Innovazione Industriale (PII) basati sulla sinergia
fra Enti locali, Imprese, Università e Centri di ricerca. Essi sono progetti di intervento organico che,
a partire dagli obiettivi tecnologico-produttivi individuati dal Governo, mirano a favorire lo sviluppo
di una specifica tipologia di prodotti e servizi ad alto contenuto di innovazione in aree strategiche
per lo sviluppo del Paese, quali: efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie per la
vita, nuove tecnologie per il Made in Italy, tecnologie innovative per i beni culturali. Per finanziare i
PII, il d.d.l. ha creato il Fondo per la Competitività e lo sviluppo in cui confluiscono le risorse già
assegnate al Fondo di cui al comma 3 dell’articolo 60 della legge 289/2002 e quelle del Fondo
unico per gli incentivi alle imprese di cui all'articolo 52 della legge 448/1998. Lo stesso d.d.l. ha
creato anche il Fondo per la Finanza d’Impresa, al fine di facilitare le imprese nell’accesso al
credito e al mercato finanziario. Tali fondi sono stati recepiti dalla legge finanziaria 2007.
Quest’ultima prevede inoltre:

 l’istituzione di un Fondo per gli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica (FIRST-


art. 1 commi 870-874), che riunisce in un fondo unico i precedenti quattro fondi
esistenti presso il Ministero per il sostegno alle attività di ricerca (PRIN, FIRB, FAR e
35
FAS per la parte di competenza del MIUR) ;

 l’istituzione dell’Agenzia Nazionale di Valutazione della Ricerca Universitaria (ANVUR),


che valuterà i risultati della didattica e della ricerca;

 la definizione di un Piano triennale di assunzione di 2000 ricercatori;

34
Il d.d.l. Industria 2015 è stato approvato, su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico, dal Consiglio dei Ministri
nella seduta del 22 settembre 2006.
35
Rispettivamente: Progetti di ricerca di interesse nazionale delle università, Fondo per gli investimenti della ricerca di base,
Fondo per le agevolazioni alla ricerca, Fondo per le aree sottoutilizzate.

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 il credito d’imposta per le imprese che investono in ricerca industriale e sviluppo


precompetitivo (art. 1 commi 280-284);

 l’estensione del campo di operatività del Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e
agli investimenti in ricerca (come di seguito esplicitato) agli interventi previsti dalle leggi
regionali di agevolazione, in particolare relativamente ad interventi regionali
complementari o integrativi dei progetti di innovazione industriale statali e per interventi
agevolativi promossi autonomamente dalle Regioni (art. 1 comma 855).
36
La legge finanziaria 2008 , inoltre, stabilisce:

 a decorrere dall’anno 2008, una quota, non inferiore al 10 per cento, dello
stanziamento complessivo del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e
tecnologica (FIRST) è destinata ai progetti di ricerca di base presentati da ricercatori di
età inferiore ai quaranta anni operanti a qualunque titolo in attività di ricerca (art. 2
comma 313);

 l’istituzione, in via sperimentale, per l’anno 2008, di un Fondo di 10 milioni di euro per
promuovere la ricerca di base. Il Fondo è attivato con decreto del Ministro
dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle
Finanze. Le fondazioni bancarie che impegnano risorse per la ricerca di base possono
chiedere, a valere su tale Fondo, contributi non superiori al 20 per cento delle risorse
impiegate, per la durata effettiva del finanziamento e comunque non oltre tre anni (art.
2 comma 318);

 nuovi finanziamenti del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per:

• il sostegno delle spese del personale e di investimento degli atenei (art. 2


comma 428);

• l’assegnazione ai dottorati di assegni di ricerca (art. 2 comma 430);

• il sostegno alle attività di ricerca (art. 2 comma 431);

 agevolazioni alle imprese innovatrici in fase di start up, attraverso la riduzione degli
oneri sociali per tutti i ricercatori, tecnici e altro personale ausiliario impiegati a
decorrere dal periodo d’imposta dell’anno 2007.

Con la legge finanziaria 2009, inoltre, sono stati autorizzati degli stanziamenti a favore delle
seguenti disposizioni di legge:

36
Legge 24 dicembre 2007, n. 244. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge
finanziaria 2008) pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 28/12/2007 – Supplemento ordinario n. 285

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 Decreto legislativo n. 39 del 1993 - Art.4 Istituzione del Centro nazionale per
l’informatica nella P.A., relativo alla ricerca di base e applicata;

 Legge n. 282 del 1991 ”Riforma dell’ENEA”, nell’ambito dello sviluppo, innovazione e
ricerca in materia di energia ed in ambito minerario e industriale;

 Decreto legislativo n. 502 del 1992 – Art. 12 “Fondo da destinare ad attività di ricerca e
sperimentazione” previsti nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica di base;

 Legge n. 549 del 1995 – Art. 1 comma 43 ”Contributi ad enti, istituti, associazioni e altri
organismi” previsto sia nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica di base che in
quello della ricerca per la didattica;

 Decreto legislativo 204 del 1998 “Disposizioni per il coordinamento, la


programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa alla ricerca scientifica
e tecnologica”;

 Legge n. 296 del 2006 - Art. 1 comma 280 “Credito d’imposta per spese per ricerca e
innovazione (Settore n.13) Interventi nel settore della ricerca (8.1.6 Investimenti
cap.7811” e 893 “Fondo per il sostegno agli investimenti per l’innovazione negli enti
locali (settore 27) Interventi diversi (2.1.8 Oneri comuni di conto capitale, cap.7448)”.

Oltre a quanto esposto è utile ricordare che, a livello nazionale, esistono una serie di
incentivi e fondi gestiti direttamente dai Ministeri (alcuni già introdotti precedentemente) con
l’obiettivo di favorire la ricerca e l’innovazione. Tra questi ricordiamo:

 Fondo Rotativo per l’Innovazione Tecnologica (FIT): istituito con la legge n. 46/82 art.
14, ha l’obiettivo di promuovere e diffondere l’innovazione tecnologica basata sulle
tecnologie della comunicazione e dell’informazione;

 Fondo di Finanziamento Ordinario per le Università (FFO): istituito con legge n. 537/93
art. 5 per sostenere i progetti di ricerca a beneficio delle Università statali e dei
Consorzi universitari;
37
 Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca (FAR): istituito con D.lgs n. 297/99 a sostegno
della ricerca scientifica e tecnologica, la diffusione delle tecnologie e la mobilità dei
ricercatori;

 Fondo per gli Investimenti alla Ricerca di Base (FIRB): istituito con legge n. 388/00 art.
104 allo scopo di favorire la ricerca di base intesa come attività finalizzata
all’ampliamento delle conoscenze scientifiche e tecniche non connesse a specifici ed
immediati obiettivi industriali o commerciali;

37
Come specificato in precedenza, con la Finanziaria 2007 tale Fondo è confluito nel FIRST.

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 Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN): strumento pubblico di


sostegno alla ricerca di base in tutti i settori scientifici e tecnologici, che favorisce la
crescita e il consolidamento nelle singole università di attività di ricerca di eccellenza e
di livello internazionale;

 Fondo Rotativo per il sostegno delle Imprese (FRI): istituito con legge 311/04, commi
354-361 con l’obiettivo di favorire la realizzazione dei Distretti Tecnologici, favorire la
realizzazione di programmi di ricerca strategica, stimolare gli investimenti in R&S. Il
CIPE, con una o più delibere adottate con le modalità previste dal comma 355 della
Legge 311/2004:

• stabilisce i criteri generali di erogazione dei finanziamenti agevolati;

• approva una convenzione tipo che regola i rapporti tra la Cassa Depositi e
Prestiti Spa e i soggetti abilitati a svolgere le istruttorie dei finanziamenti;

• prevede la misura minima del tasso di interesse da applicare;

• stabilisce la durata massima del piano di rientro.

Con decreto di natura regolamentare il Ministro Competente, di concerto con il


Ministro dell’Economia e delle Finanze, stabilisce i requisiti e le condizioni per
l’accesso ai finanziamenti agevolati previsti dai commi da 354 a 361. In particolare
sono stabilite le condizioni economiche e le modalità di concessione dei
finanziamenti agevolati, anche per quanto riguarda i criteri di valutazione, i
documenti istruttori, la procedura, le ulteriori condizioni per l’accesso, per
l’erogazione e per la revoca delle agevolazioni, le modalità di controllo e
rendicontazione, la quota minima di mezzi propri e di finanziamento bancario a
copertura delle spese di investimento, la decorrenza e le modalità di rimborso del
finanziamento agevolato;

 Incentivi per lo sviluppo di imprese innovative e interventi nel capitale di rischio-credito


d’imposta (legge n. 388/00 art. 103, 106 e 108): lo scopo è di favorire l’accesso al
capitale di rischio di PMI delle aree svantaggiate e di nuove imprese innovative
mediante la concessione di anticipazioni finanziarie e incentivi di tipo fiscale (credito
d’imposta) per l’agevolazione di investimenti e spese di R&I;

 Legge n. 326/03 art. 1: finalizzato a detassare gli investimenti in R&S e in tecnologie


digitali;

 D.Lgs 35/2005: tale decreto, convertito nella Legge n. 80 del 14 maggio 2005,
consente di finanziare nuove iniziative imprenditoriali (start-up) ad elevato contenuto
tecnologico nell’ambito dei distretti tecnologici definiti dal MIUR/Regioni. A tal fine, la

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Delibera CIPE del 22/3/2006, ha riservato una specifica linea di finanziamento, che
ammonta a 40 milioni di euro, alla quale potranno accedere i soggetti ammissibili alle
agevolazioni di cui al D. Lgs. 185/2000 – Titolo I;

 Legge n.80/05 art. 6 – Decreto Competitività: finalizzato a sostenere programmi e


progetti strategici di ricerca e sviluppo svolti da imprese in collaborazione con
università o centri di ricerca attraverso la destinazione di almeno il 30% di risorse del
FRI;

 P.I.A. Innovazione: il cui scopo è la promozione della ricerca industriale e


l’applicazione industriale dei risultati conseguiti.

Il CIPE, riguardo alla tematica della ricerca e innovazione, ha assegnato risorse nell’ambito
di alcune delibere. Nel caso delle delibere n. 20/2004 punto 4.1.1, n. 35/2005 punto 5.1.1 e n.
3/2006 punto 4.1.1 (nelle quali si ripartiscono le risorse FAS rispettivamente per gli anni 2004-
2007, 2005-2008 e 2006-2009), il CIPE assegna risorse finanziare al MIUR con la finalità di
favorire i progetti di ricerca industriale e gli interventi relativi ai distretti tecnologici. Nel punto 2.3
38
della delibera n. 1/2006 vengono assegnate le risorse al MAP per il potenziamento del
programma di realizzazione della rete.

38
MAP: Ministero delle Attività Produttive, attualmente denominato Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE).

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2.3 QUADRO NORMATIVO E PROGRAMMATICO REGIONALE PER LA RICERCA E


L’INNOVAZIONE

L’apparato normativo e programmatico regionale recepisce le indicazioni che sono state


date in sede comunitaria e nazionale. In ordine alla ricerca e innovazione, nel prospetto che segue
sono indicati i riferimenti normativi e quelli programmatici che verranno illustrati.

RICERCA E INNOVAZIONE

RIFERIMENTI NORMATIVI

LEGGE REGIONALE 24/2009 “PROMOZIONE DELLA RICERCA SCIENTIFICA E DELL’INNOVAZIONE


TECNOLOGICA ”

NORME PER IL RECEPIMENTO DEL REGIME DI AIUTO N. 302/2007 (PII) – L.R. 15/2007, ART. 7

NORME PER L’APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO (CE) 800/2008 – L.R. 40/2008, ART.1

L.R. 26/2004 “INCENTIVI ALLA RESIDENZIALITA’ DEI GIOVANI LAUREATI PER LO SVILUPPO IN CALABRIA
DELL’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA”

L.R. 3/2008 (Modifiche art. 11 della L.R. 26/2004).

L.R. 15/2008 (Legge Finanziaria Regionale)

RIFERIMENTI PROGRAMMATICI

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2007-2013

PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FSE 2007-2013

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PSR CALABRIA FEASR 2007-2013

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI RICERCA E COMPETITIVITÀ

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO IN MATERIA DI RICERCA SCIENTIFICA, I ATTO INTEGRATIVO

SUPPORTO DELL’INNOVAZIONE E DELLO SVILUPPO LOCALE DEI DISTRETTI PRODUTTIVI

STRUMENTI ATTUATIVI

PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO REGIONALE


• Rete Regionale dei Poli di Innovazione (DGR n. 194/2009)
• Rete Regionale per l’Innovazione (DGR n. 203/2009)
• Giovani Talenti (DGR n. 198/2009)

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Riferimenti normativi

Per l’attuazione delle policies regionali della stagione di programmazione 2007-2013, nei
documenti di programmazione (ad es. PO FESR) la Regione Calabria ha evidenziato la necessità
di aggiornare il quadro legislativo specifico per settori strategici, come la ricerca scientifica e
l’innovazione tecnologica.

E’ stata recentemente approvata la Legge Regionale n. 24/2009 del 17 agosto 2009


“Promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica”, con cui si intende
razionalizzare gli interventi in materia di ricerca scientifica. La Legge Regionale prevede l’adozione
di un programma triennale di intervento, istruito dal Dipartimento competente e approvato dalla
Giunta regionale che lo trasmette al Consiglio per l’approvazione entro sessanta giorni. Il
Progarmma Triennale è attuato attraverso piani annuali di esecuzione, predisposti dal Dipartimento
competente, e deliberati dalla Giunta Regionale.

La legge prevede inoltre l’istituzione di un’Agenzia regionale per la Ricerca Scientifico, quale
organismo specialistico che supporta la predisposizione della Programmazione Triennale della
ricerca e della sua attuazione, e di una Conferenza per la Ricerca scientifica e l'innovazione
tecnologica quale organo consultivo obbligatorio dell’Agenzia. La Conferenza è composta da 20
esponenti del sistema regionale della ricerca,nominati dalla Giunta Regionale.

Per quanto riguarda la tematica della Ricerca e Innovazione vanno inoltre citati gli strumenti
normativi di riferimento nell’attuazione di progetti e interventi.

L’Art. 7 (Aiuti per la ricerca e l'innovazione) della Legge regionale n. 15/2008 (legge
finanziaria regionale) “Provvedimento Generale di tipo ordinamentale e finanziario”, recepisce
l’istituzione dei regimi di aiuto per la ricerca, sviluppo, e innovazione nell'ambito dei Progetti di
Innovazione Industriale (Legge Finanziaria 2007, n. 296/2006), per cui nell’ambito dei PII, concede
aiuti per ricerca, sviluppo e innovazione nei limiti e secondo le modalità previste a livello nazionale
39
e approvate dalla CE in data 12/12/2007 (Aiuti di Stato n. 302/2007) .

L’Art. 1 della LR n. 40 del 12 dicembre 2008 “Ulteriori disposizioni di carattere


ordinamentale e finanziario collegate alla manovra di assestamento del bilancio di previsione per
l'esercizio finanziario 2008 ai sensi dell'articolo 3, comma 4 della legge regionale 4 febbraio 2002,
n. 8“ stabilisce le modalità per l’istituzione di un sistema di incentivazione conforme al
Regolamento (CE) N. 800/2008. A tale scopo, specifiche “Direttive di attuazione” devono essere
approvate dalla Giunta Regionale e trasmesse alla competente Commissione Consigliare per il
parere.

39
Cfr Par. 2.2 Quadro normativo nazionale per la Ricerca e l’Innovazione.

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In tema di risorse umane si richiama invece la Legge Regionale n. 26/2004 “Incentivi alla
residenzialità dei giovani laureati per lo sviluppo in Calabria dell’economia della conoscenza” che
prevede un sistema di interventi orientato alla valorizzazione del “capitale cognitivo”. Le modalità di
tale sostegno sono definite dalla Giunta Regionale, secondo quanto specificato nella L.R. n. 8 del
2007, con cui è stato modificata la Legge 26/2004.

Le iniziative previste a favore dei giovani laureati calabresi riguardano:

a) un premio in denaro per i migliori laureati, per lo sviluppo di “idee-progetto” nel campo
della ricerca e dell’innovazione tecnologica, che comportino una ricaduta culturale,
sociale ed economica per la società calabrese;

b) la concessione di contributi per la specializzazione post-universitaria (anche con il


sistema dei voucher, di cui al paragrafo precedente);

c) contributo per il finanziamento di progetti imprenditoriali;

d) il finanziamento alle imprese degli oneri per incarichi affidati a giovani laureati
universitari (anche con il sistema dei voucher, di cui al paragrafo precedente);

e) l'istituzione di un albo regionale per l'accesso privilegiato agli incarichi professionali


esterni conferiti dalla Regione.

Riferimenti programmatici

Programma Operativo (PO) FESR 2007-2013

Coerentemente con il Regolamento (CE) n. 1080/2006 e con gli indirizzi contenuti nel
Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, il Programma Operativo FESR della Regione Calabria è
volto a promuovere uno sviluppo equilibrato, armonioso e sostenibile della Comunità, indirizzando
le risorse dei fondi strutturali verso le tre priorità previste dagli orientamenti strategici comunitari
(OSC):

1. Rendere l’Europa e le sue Regioni più attraenti per gli investimenti e l’occupazione
(completare il mercato unico, assicurare mercati aperti e competitivi, sviluppare le
infrastrutture europee);

2. Promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore della crescita (innalzare la


spesa in ricerca e sviluppo fino al 3% del PIL; incrementare le iniziative
tecnologiche mediante partenariati pubblico-privati; rafforzare la base industriale
europea mediante la collaborazione fra pubblico e privato; promuovere iniziative a
risparmio energetico);

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3. Creare nuovi e migliori posti di lavoro attirando un maggior numero di persone


verso il mercato del lavoro o l’attività imprenditoriale, migliorando l’adattabilità dei
lavoratori e delle imprese e aumentando gli investimenti nel capitale umano.

Con riferimento agli indirizzi delle tre priorità comunitarie, il PO è costituito da nove assi:

I. Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Società dell'Informazione;

II. Energia;

III. Ambiente;

IV. Qualità della Vita e Inclusione Sociale;

V. Risorse Naturali, Culturali e Turismo Sostenibile;

VI. Reti e Collegamenti per la Mobilità;

VII. Sistemi Produttivi;

VIII. Città, Aree Urbane e Sistemi Territoriali;

IX. Assistenza tecnica e Cooperazione Interregionale.

La tematica della ricerca e innovazione è ritenuta particolarmente importante nella strategia


di sviluppo regionale programmata con il PO, che a questo aspetto dedica l’Asse I. In questo
ambito con il PO FESR ci si prefigge l’obiettivo specifico (1.1.) di rafforzare e valorizzare il sistema
regionale della ricerca e le reti di cooperazione con le imprese per sostenere la competitività e la
crescita economica della Regione. A questo proposito il Programma sostiene la necessità di
realizzare un significativo salto di qualità nella capacità della Regione… Per contribuire a rafforzare
il sistema regionale è necessario, in primo luogo, regolamentarlo mediante un’opportuna Legge
Regionale che adotti misure volte a razionalizzare il Sistema Regionale della Ricerca Scientifica e
dell’Innovazione Tecnologica. In questo nuovo contesto normativo la Regione aggiornerà la propria
Strategia Regionale per l’Innovazione (SRI).

A livello attuativo, nell’ambito dell’obiettivo specifico 1.1, si riporta di seguito un prospetto in


cui si indicano gli obiettivi operativi e le linee di intervento corrispondenti.

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OBIETTIVI OPERATIVI LINEE DI INTERVENTO

Qualificare in senso innovativo l'offerta di Azioni per il potenziamento delle infrastrutture


ricerca regionale, favorendo la creazione 1.1.1.1
della Rete Regionale dei Poli di Innovazione
di reti fra Università, Centri di Ricerca e
1.1.1 Imprese all'interno di un contesto
competitivo e cooperativo in grado di Progetti di Ricerca Industriale e di Sviluppo
1.1.1.2
indirizzare gli investimenti verso le Sperimentale nei Settori Strategici Regionali
eccellenze
Azioni per la Realizzazione della Rete
Realizzare un efficace collegamento tra 1.1.2.1
Regionale per l'Innovazione
1.1.2 domanda e offerta di ricerca e
innovazione valorizzando le competenze Azioni per il potenziamento dei servizi
e le funzioni di mediazione 1.1.2.2
tecnologici dei Poli di Innovazione

Servizi per l’adozione di innovazione


1.1.3.1
Migliorare la competitività delle imprese tecnologica da parte delle imprese
1.1.3 regionali attraverso lo sviluppo e/o
l'adozione di innovazioni tecnologiche ed Realizzazione Piani di Innovazione Aziendali
organizzative 1.1.3.2 ed Interaziendali previsti dai Pacchetti Integrati
di Agevolazione e dai Contratti di Investimento

Creazione di iniziative imprenditoriali di Spin off


da Università e Centri di Ricerca e di
1.1.4.1
Aumentare il numero di imprese microimprese innovative da parte di neo-
1.1.4
innovative nella Regione laureati o dottori di ricerca

1.1.4.2 Attrazione di imprese innovative esterne

Il PO FESR è stato elaborato con un approccio integrato. In effetti, nel caso dell’obiettivo
operativo 1.1.3., si può osservare come le linee di intervento corrispondenti siano i PIA e i Contratti
di Investimento. Tali strumenti di incentivazione vengono operativamente attuati nell’ambito
dell’Asse VII - Sistemi Produttivi, ma sono parte della complessiva Strategia Regionale per la
Ricerca e Innovazione.

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Programma Operativo (PO) FSE 2007- 2013

Coerentemente con il Regolamento (CE) n. 1081/2006 e con gli indirizzi contenuti nel
Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, il Programma Operativo FSE è volto a aumentare
l'adattabilità e la produttività dei lavoratori e delle imprese, potenziare il capitale umano e migliorare
l'accesso all'occupazione e la partecipazione al mercato del lavoro, rafforzare l'inclusione sociale
delle persone svantaggiate e combattere la discriminazione, incentivare le persone inattive ad
inserirsi nel mercato del lavoro, migliorare la capacità e l’efficienza amministrativa della Pubblica
Amministrazione regionale e locale.

Al fine di attuare tale strategia, individua sette Assi prioritari su cui finalizzare la politica
40
regionale in tema di occupazione, formazione ed istruzione nel prossimo settennio .

La tematica della ricerca e innovazione può essere individuata in particolare nell’ambito degli
assi “Adattabilità” e “Capitale umano”, in cui sono presenti linee di attività pertinenti e
complementari con le linee progettuali del PO FESR (Asse I). Per quanto riguarda l’asse
Adattabilità, uno degli obiettivi specifici (B.1) è quello di sostenere la competitività dei settori
produttivo-strategici per l’economia regionale attraverso processi di innovazione organizzativa e
tecnologica basati sullo sviluppo delle competenze degli imprenditori, dei dirigenti e dei tecnici con
alta specializzazione. Relativamente all’asse Capitale Umano va menzionato l’obiettivo specifico
“M - Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale
con particolare attenzione alla promozione della ricerca e dell’innovazione”, che si articola a sua
volta in:

 “M.1” sostenere, attraverso adeguati programmi di formazione, lo sviluppo dei piani e


dei progetti di ricerca scientifica e di trasferimento tecnologico dei Poli Regionali di
41
Innovazione ;

 “M.2” sostenere la realizzazione di percorsi individuali di alta formazione per giovani


laureati e ricercatori presso organismi di riconosciuto prestigio nazionale ed
internazionale e il rientro in Calabria per l’inserimento lavorativo in imprese, università
e centri di ricerca.

40
Come nel caso di altre Regioni dell’Area Convergenza si tratta di Adattabilità, Occupabilità, Inclusione sociale, Capitale
umano, Transnazionalità ed interregionalità, Assistenza tecnica, Capacità istituzionale.
41
L’obiettivo specifico M1 prevede una serie di azioni appositamente dedicate al potenziamento del personale che opererà
nei Poli di Innovazione, manager, ricercatori e tecnici. Tali azioni vanno da iniziative formative specifiche alla realizzazioni di
occasioni di Alta Formazioni (master, scuole brevi, seminari internazionali) e a programmi di formazione specialistica.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 57/136
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Programma di Sviluppo Rurale (PSR) FEASR 2007-2013

Coerentemente con il Regolamento (CE) n. 1698/2005, il Programma di Sviluppo Rurale


(PSR Calabria) FEASR si pone la finalità di ridurre il ritardo di sviluppo di specifiche aree rurali
regionali, che nell’ultimo decennio hanno subito fenomeni particolarmente intensi di spopolamento.
42
Il PSR Calabria si sviluppa su quattro assi di intervento . Nell’ambito dell’Asse I
(accrescimento della competitività del settore agricolo e forestale) gli obiettivi specifici accrescere
la competitività delle aziende agricole e forestali e delle filiere agroalimentari (con le misure 121 e
122) e sostenere l’ammodernamento e l’innovazione (con le misure 123 e 124) risultano
complementari con le attività del PO FESR per la ricerca e l’innovazione. Nell’asse II
(valorizzazione dell’ambiente naturale e dello spazio naturale) tale complementarità si concretizza
con l’obiettivo specifico aumentare la disponibilità di biomassa attraverso l’incremento della
superficie investita (ad es. con l’approccio Short Rotation Forestry - SRF), attuato con la misura
226.

Accordo di Programma Quadro in materia di Ricerca e Competitività

Di concerto con le altre Regioni dell’Area Convergenza, lo scorso 31 luglio 2009 è stato
formalizzato l’Accordo di Programma Quadro in materia di Ricerca e Competitività tra Il Ministero
dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione
Calabria. L’APQ Ricerca e Competitività è finalizzato ad attuare la strategia di intervento definita
dal Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività (PON R&C), che prevede tre obiettivi
specifici: sostegno ai mutamenti strutturali e rafforzamento del potenziale scientifico-tecnologico
per la transizione all’economia della conoscenza; rafforzamento del contesto innovativo per lo
sviluppo della competitività e rafforzamento dell’efficienza, efficacia e qualità dell’azione del PON e
del relativo.

Come per le altre Regioni “Convergenza”, l’APQ PON R&C della Calabria programma
attività afferenti a tutti e tre gli obiettivi specifici, attraverso un insieme pluriennale di interventi, i cui
contenuti hanno trovato definizione in 4 linee di intervento, elaborate in seguito alla ricognizione dei
fabbisogni di ricerca e innovazione svolta dall’Amministrazione regionale e al lavoro di istruttoria
43
compiuto dallo specifico Gruppo Tecnico .

 Linea di intervento n. 1: Aree scientifico-tecnologiche generatrici di processi di


trasformazione del sistema produttivo e creatrici di nuovi settori. Gli interventi

42
Come nel caso di altre Regioni dell’Area Convergenza si tratta di accrescimento della competitività del settore agricolo e
forestale, valorizzazione dell’ambiente naturale e dello spazio naturale; miglioramento della qualità della vita nelle aree
rurali e diversificazione dell’economia rurale, attuazione dell’approccio Leader.
43
Cfr. Decisione del Comitato di Sorveglianza del PON R&C della riunione del 7 maggio 2008

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 58/136
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contemplati in questa linea mirano, in coerenza con i contenuti e le finalità dell’Asse 1


del PO FESR 2007-2013, a rafforzare il potenziale di ricerca e innovazione degli attori
regionali operanti in ambiti scientifico-tecnologici di valenza strategica per l’economia
della Calabria. Per questa linea d’intervento l’APQ realizza iniziative prioritariamente
per le seguenti aree scientifico-tecnologiche, ICT, materiali avanzati, risparmio
energetico, salute dell’uomo e biotecnologie, sistema agro-alimentare.

 Linea di intervento n. 2: Reti per il rafforzamento del potenziale scientifico-tecnologico


delle Regioni della Convergenza. Questa linea mira a rafforzare il potenziale innovativo
delle aree territoriali caratterizzate da fenomeni agglomerativi di università, centri di
ricerca e imprese medio-grandi e piccole, promuovendo lo sviluppo di filiere scientifico-
tecnologiche di eccellenza pubblico-private, il potenziamento e/o sviluppo di Distretti di
alta Tecnologia e relative reti nei settori strategici per la regione Calabria. Allo stato
sono presenti nella Regione il Distretto Tecnologico della Logistica e Trasformazione di
Gioia Tauro e il Distretto Tecnologico dei Beni Culturali di Crotone, attivati nel quadro
dell'APQ Ricerca (2005) tra MIUR e Regione Calabria. Inoltre, nella Linea di intervento
in esame potranno trovare altresì sostegno iniziative che integrano e valorizzano azioni
intraprese a livello regionale in ordine ai Distretti di Alta Tecnologia, nonché il
potenziamento e/o sviluppo di laboratori pubblico-privati e relative reti nei settori
strategici per la regione Calabria, tramite la realizzazione di iniziative integrate e
organiche di attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo
sperimentale. Per questa linea d’intervento l’APQ realizza prioritariamente iniziative
per le seguenti aree scientifico-tecnologiche, ambiente marino, beni culturali e turismo,
gestione sostenibile delle risorse ambientali, ICT, materiali avanzati, risparmio
energetico, salute dell’uomo e biotecnologie, sistema agro-alimentare, sistemi avanzati
di manifattura, trasporti e logistica avanzata.

 Linea di intervento n. 3: Potenziamento delle strutture e delle dotazioni scientifiche e


tecnologiche. In questa linea sono previste iniziative relative al potenziamento di
strutture scientifico-tecnologiche ad elevata qualificazione, di valenza sovra regionale,
rispondenti alle esigenze di riposizionamento strategico e di innovazione del settore
imprenditoriale, nonché correlate alla realizzazione di programmi/progetti di ricerca.
Per questa linea d’azione l’APQ realizza prioritariamente iniziative per le seguenti aree
scientifico- tecnologiche, gestione sostenibile delle risorse ambientali, materiali
avanzati, salute dell’uomo e biotecnologie, sistema agro-alimentare.

 Linea di intervento n. 4: Integrazioni programmatiche per il perseguimento di effetti di


sistema. Gli interventi contemplati in questa linea sono finalizzati alla valorizzazione in
Calabria di best practice sviluppate sia nelle Regioni della Competitività, sia in quelle

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 59/136
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della Convergenza. In questo quadro di azione con l’APQ si prevede di realizzare


iniziative per lo sviluppo e la diffusione dell’innovazione, mediante la promozione e
rafforzamento di servizi a rete per l'innovazione (consulenza, sensibilizzazione,
tutoraggio), coinvolgenti attori regionali sia pubblici che privati e raccordati con network
innovativi di livello nazionale e internazionale

Accordo di Programma Quadro in materia di Ricerca Scientifica

Il 3 agosto 2005 il Ministero dell’Economia, il Ministero dell’Università e della Ricerca e la


Regione Calabria hanno stipulato l’Accordo di Programma Quadro in materia di Ricerca Scientifica
per la costituzione del Distretto Tecnologico della Logistica e della Trasformazione di Gioia Tauro e
del Distretto Tecnologico dei Beni Culturali di Crotone.

L’ Accordo di Programma Quadro prevedeva la realizzazione, per ciascuno dei due Distretti
Tecnologici, di un progetto integrato articolato su quattro azioni per favorire l'avvio di ciascun
Distretto:

 Azione 1, dedicata alla creazione di un Osservatorio Tecnologico e Centro di


Monitoraggio per sostenere la governance del Distretto con studi, analisi, attività di
informazione e supporto alla diffusione dei risultati;

 Azione 2, orientata all'organizzazione dell'offerta di innovazione attraverso il


potenziamento e l'integrazione di Laboratori Tecnologici Regionali sui temi del
Distretto;

 Azione 3, orientata a sostenere l'alta formazione di giovani laureati;

 Azione 4, orientata ad avviare significativi progetti di Ricerca Industriale delle imprese


del Distretto in collaborazione con i centri di ricerca e le università.

Con il fine di favorire il processo di costituzione della rete della Ricerca Agroalimentare (uno
dei settori strategici in Calabria fin dal POR 2000-2006) nell’ottobre del 2006 è stato sottoscritto il I
Atto Integrativo dell’APQ Ricerca Scientifica, tra la Regione Calabria, il Ministero dello Sviluppo
Economico e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, in seguito rimodulato dal tavolo dei
sottoscrittori del 27 Ottobre 2008 che ha deliberato positivamente sulla proposta della Regione
Calabria avanzata con Delibera della Giunta Regionale n. 783 del 27 Ottobre 2008.

Come indicato in precedenza, il comparto agroalimentare calabrese conta una rilevante


presenza di unità produttive (soprattutto PMI) reattive e interessate all’introduzione di innovazione

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 60/136
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tecnologica44 e, contemporaneamente, una consistente, seppure non integrata, offerta di ricerca


pubblica . Finalità del programma è quindi l’accompagnamento dell'evoluzione “sul campo” della
diffusione della conoscenza e della applicazione di innovazione tecnologica al settore. E’ quindi
importante razionalizzare l'offerta di ricerca “accademica” in modo visibile e “accessibile” alle
imprese, fornendo un supporto trasversale alle filiere.

L’Atto Integrativo dell’APQ prevede pertanto azioni che mirano a rafforzare le dinamiche del
sistema agro-alimentare regionale sostenendo lo sviluppo di:

 attività di ricerca di base “mission oriented” e l'inserimento di giovani ricercatori e/o


l'attrazione di ricercatori di prestigio;

 attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico,


prevedendo anche l'inserimento di giovani tecnologi nelle aziende, per favorire
l'aumento del contenuto tecnologico delle produzioni agro-alimentari ed il loro sviluppo
nel contesto dell'economia della conoscenza.

Operativamente l’Accordo è strutturato in 3 azioni:

 Azione 1 – Osservatorio della domanda e offerta di innovazione nel settore


agroalimentare, consistente in attività di studio e di confronto fra gli operatori del
settore.

 Azione 2 – Laboratori pubblici di ricerca “mission oriented” interfiliera, vale a dire


l’individuazione e la messa a sistema di laboratori pubblici di ricerca già operanti,
composti da aggregazioni di dipartimenti, centri e gruppi di ricerca attivi su tematiche
45
trasversali e a servizio di tutte le filiere agroalimentari .

 Azione 3 - Sostegno alla domanda di innovazione nel settore agroalimentare, ovvero


progetti di alto potenziale innovativo, basati su collaborazione tra imprese industriali e
mondo della ricerca pubblica, e focalizzati sulle filiere agroalimentari principali
(olivicola, vitivinicola, agrumicola/ortofrutticola, zootecnica) e secondarie (florovivaistica
e sementiera, materie prime sussidiarie di origine agricola – ad es. utilizzo a fini
energetici - liquirizia, bergamotto).

Supporto dell’innovazione e dello sviluppo locale dei distretti produttivi

44
Questo aspetto è stato messo in evidenza fin dal Programma d’Intervento 2004-2006 - approvato con la deliberazione
della G.R. (n° 36, 27.01.2004).
45
Qualità alimentare e Sicurezza; Innovazione tecnologica e sistemi avanzati per la produzione primaria; Nuovi canali e
frontiere del marketing agroalimentare territoriale

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Nel contesto di uno stanziamento statale46 in favore dei distretti produttivi adottati dalle
Regioni, nel luglio 2008 la Giunta regionale della Calabria ha approvato un progetto di sostegno ai
distretti che accentua soprattutto il finanziamento degli aspetti innovativi di tale sostegno. Nel
settembre 2008 la Regione Calabria - Dipartimento Attività Produttive ha quindi lanciato un bando
per finanziare progetti innovativi per lo sviluppo dei distretti industriali che comprendono: Attività di
ricerca industriale, sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico; Interventi di promozione e
diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; Interventi funzionali al
miglioramento ambientale delle aree produttive; Interventi mirati al risparmio energetico e
all’utilizzo di energia pulita; Sviluppo di servizi logistici di sostegno all’intero sistema distrettuale. I
progetti sono promossi da associazioni di categoria e realizzati in collaborazione con università e
centri di ricerca.

Strumenti attuativi

Progetti Integrati di Sviluppo Regionale

L’attuazione del POR FESR 2007-2013 prevede di adottare una politica di concentrazione
delle risorse del Programma su alcuni Progetti Integrati di Sviluppo Regionale di Valenza
Strategica, con il duplice obiettivo di rafforzare la capacità gestionale della regione e di individuare
nuclei propulsivi di sviluppo territoriale e settoriale, in grado di impattare significativamente sul
territorio calabrese.

Nel settore della ricerca e innovazione, il PO prevede la realizzazione del Progetto “Rete
Regionale dei Poli di Innovazione per la Competitività delle Imprese” che, a sua volta, è articolato
in tre Progetti Integrati di Sviluppo Regionale (PISR), identificati nelle loro linee essenziali da tre
delibere della Giunta Regionale:

• Rete Regionale dei Poli di Innovazione (DGR n. 194/2009) è dedicato alla individuazione e
avvio delle aggregazioni fra imprese, università e centri di ricerca che possono dar vita ai
Poli di Innovazione e al loro successivo rafforzamento attraverso il finanziamento di
progetti di ricerca e servizi per l’innovazione e trasferimento tecnologico;

• Rete Regionale per l’Innovazione (DGR n. 203/2009) mira alla costruzione di un sistema di
integrazione e gestione dei servizi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, a partire
dai Liaison Office di Ateneo, dagli sportelli delle Camere di commercio e delle associazioni
di categoria;

46
Legge finanziaria del 2007 (L. 296 del 27.12.2006, comma 890), relativamente a un contributo statale a progetti in favore
dei distretti produttivi adottati dalle Regioni. Con un Decreto del 28.12.2007 il MISE ha reso operativo tale contributo,
definendo i requisiti di ammissibilità dei progetti regionali e stabilendo il riparto delle risorse finanziarie per le
Amministrazioni regionali e le Provincie autonome.

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• Giovani Talenti (DGR n. 198/2009) sviluppa, in modo integrato, le funzioni di sostegno allo
scouting, formazione e assistenza di idee imprenditoriali innovative ed anche alla
erogazione di incentivi per il loro avvio.

Questi PISR attivano, in modo integrato, linee di azione presenti nel POR FESR Obiettivo
1.1, nel POR FSE Asse IV e nell’APQ Ricerca e Competitività.

Il meccanismo di attuazione dei PISR prevede l’attivazione di un Tavolo di Partenariato


Regionale e la costituzione di una apposita Unità di Progetto (con un responsabile amministrativo
dell’Amministrazione regionale, un coordinatore tecnico e una struttura di assistenza tecnica).

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3 INTERVENTI REALIZZATI E RISULTATI CONSEGUITI

3.1 PRINCIPALI INTERVENTI REALIZZATI NEL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE


2000 – 2006

Si presentano di seguito i principali programmi realizzati nel ciclo di programmazione 2000–


2006, attivati da fonti derivanti da politiche comunitarie, nazionali e regionali.

PROGRAMMI COMUNITARI, NAZIONALI E REGIONALI

VI PROGRAMMA QUADRO PER LA RICERCA E LO SVILUPPO TECNOLOGICO 2002-2006


PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO TECNOLOGICO, ALTA FORMAZIONE
2000-2006
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2000-2006

PIANO REGIONALE PER LA RICERCA E LO SVILUPPO TECNOLOGICO 2003

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO RICERCA SCIENTIFICA


PIANO DI INTERVENTO DELLA REGIONE CALABRIA IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE NAZIONALE DELLA
RICERCA 2004-2006

VI Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo dell’UE

Nel periodo considerato il VI Programma Quadro di ricerca e sviluppo dell’Unione Europea


(VI PQ), dal 2002 al 2006, è stato lo strumento principale per l'attuazione delle politiche
comunitarie in materia di ricerca e sviluppo tecnologico.
Gli obiettivi centrali del VI PQ hanno contribuito alla realizzazione dello Spazio Europeo della
Ricerca (SER) al fine di favorire lo sviluppo, nell’ambito dell’Unione, di un’economia e società
basate sulla conoscenza quali fattori chiave dell’innovazione, della competitività, di una crescita
economica sostenibile e della coesione sociale.
47
Da un’indagine realizzata dal MIUR viene rilevato come l’Italia sia tra i paesi che hanno
mostrato un livello di adesione al Programma particolarmente intenso, dato che dopo la Germania,
48
l’Italia vanta il maggior numero di partecipazioni e di coordinatori . Tuttavia il tasso di successo
49
italiano nella partecipazione al VI PQ risulta essere inferiore ai Paesi Europei con una struttura

47
VI Programma Quadro di ricerca e sviluppo dell’Unione Europea: Dati sulla partecipazione italiana – Ministero
dell’Università e della Ricerca – Gennaio 2007
48
Il totale dei progetti presentati è di 24.938 unità. 12.080 di esse hanno almeno un partecipante italiano. In 3.237 casi il
partecipante italiano figura come coordinatore del progetto.
49
Il tasso di successo per paese è stato misurato in base alla nazionalità del coordinamento delle proposte, verificando
quante delle proposte presentate sono prima state dichiarate eleggibili e in seguito sono passate alla fase di negoziazione
(valutazione tecnica) antecedente alla assegnazione del progetto.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 64/136
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industriale confrontabile con quella italiana, vale a dire Germania, Francia e Regno Unito.
Probabilmente il minore grado di approvazione incontrato dai progetti coordinati da enti italiani è
attribuibile a carenze della qualità delle proposte elaborate.
La distribuzione fra le Regioni italiane delle proposte presentate (ammesse alla
negoziazione) evidenzia una forte differenziazione geografica, se si considera che quasi la metà
delle partecipazioni negoziate viene rappresentato da 2 Regioni, la Lombardia (21,8%) e il Lazio
(20,4%). Per numerosità di partecipazioni seguono poi il Piemonte (10,8%), la Toscana (10,6%),
l’Emilia Romagna (8,3%, la Liguria (6,1%), il Veneto (4,8%) e la Campania (4,1%). La Calabria
occupa il 17° posto di questa classifica (0,4%) con 20 partecipazioni in proposte negoziate. Di
queste la maggioranza riguarda i settori delle tecnologie per la società dell’informazione (8 progetti)
e delle nanotecnologie e nano scienze (4 progetti).

PON Ricerca 2000-2006

Il Programma Operativo Nazionale (PON) “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico, Alta


Formazione” 2000-2006 ha cofinanziato interventi a favore delle Regioni italiane in “ritardo di
sviluppo” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), perseguendo la finalità di
rafforzare la capacità di ricerca e innovazione del sistema meridionale. Le aree di intervento del
PON Ricerca sono state ricondotte a tre assi strategici:

 Ricerca e sviluppo dell’industria e dei settori strategici nel Mezzogiorno (Asse I);

 Rafforzamento ed apertura del sistema scientifico e di alta formazione (Asse II);

 Sviluppo del capitale umano di eccellenza (Asse III).

Dalla elaborazione dei dati riguardanti la partecipazione della Regione Calabria al PON
Ricerca emerge che sono stati impegnati 133 milioni di euro, pari al 5,5% delle risorse
programmate con l’intero programma. I progetti presentati per il cofinanziamento in Calabria
risultano essere 188, per tutti e 3 gli Assi, l’8,4% del parco progetti del PON nazionale.

Di seguito si riporta, nella tabella, la distribuzione regionale del parco progetti.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 65/136
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Tab. 24: PON Ricerca – distribuzione regionale del parco progetti per numero di interventi, impegni e
spesa

PROGETTI IMPEGNI SPESA


REGIONE
n. % (M €) % (M €) %
Basilicata 141 6,3 143,5 5,9 27,0 3,5

Calabria 188 8,4 133,0 5,5 45,9 6,0


Campania 807 35,9 848,7 34,9 300,9 39,2
Puglia 457 20,3 520,5 21,4 158,9 20,7
Sardegna 158 7,0 153,1 6,3 41,5 5,4
Sicilia 480 21,3 603,2 24,8 180,2 23,5
Multiregionali 19 0,8 33,1 1,4 14,0 1,8
TOTALE 2250 100 2435,1 100 768,4 100

Fonte: Elaborazione ISMERI su dati PON Ricerca al 31/12/2004

Dei 188 progetti presentati in Calabria ne sono stati effettivamente approvati e realizzati
50
171 , vale a dire quasi il 91%, dimostrando una buona qualità nella predisposizione dei progetti
stessi. La ripartizione in Assi dei 171 progetti approvati vede una netta prevalenza di quelli
ricondotti all’Asse III (106, il 62%), seguiti da quelli dell’Asse I (47, il 27%) e infine da quelli
dell’Asse II (18, pari al 11%).

Inoltre occorre menzionare come nell’ambito del Programma, attraverso un intervento cross-
51
over tra più assi , sia stata finanziata la costituzione del Centro di Competenza Tecnologica (CCT)
ICT-SUD, focalizzato sull’aspetto delle tecnologie avanzate per l’informazione e la comunicazione.
Come gli altri CCT finanziati dal PON Ricerca 2000-2006, ICT-SUD serve tutte e sei le Regioni
meridionali, con sedi in ciascuna di esse, ma con la sede principale di “nodo”, dislocata presso
l’Università della Calabria a Rende (Cosenza). Nella regione sono anche presenti i nodi secondari
degli altri quattro CCT (C.E.R.T.A scrl nel settore agroalimentare – agroindustriale),
ImpresAmbiente, BioSistema nel settore delle biotecnologie, MIT nel settore dei Trasporti).

50
Fonte: Anagrafe Nazionale delle Ricerche – Ministero dell’Università e della Ricerca (01 febbraio 2008).
51
Misure II.3 (Centri di Competenza Tecnologica) e Misura III.2 (Formazione di alte professionalità per lo sviluppo e la
competitività delle imprese con priorità alle PMI).

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Programma Operativo Regionale 2000-2006

La Regione Calabria, in coerenza con quanto previsto dal Quadro Comunitario di Sostegno
(QCS) 2000-2006 per le Regioni italiane dell’obiettivo 1, ha indirizzato le linee generali del
precedente POR con un approccio strategico volto a realizzare “nel prossimo decennio, una
transizione graduale della Calabria dalla dipendenza all’autonomia, dall’integrazione passiva
all’integrazione produttiva, dall’uso indiscriminato del territorio e delle sue risorse alla sua tutela e
valorizzazione”.

Per marcare questa discontinuità con il passato il POR 2000-2006 si è dato una serie di
obiettivi strategici, definiti “variabili di rottura”. Uno di questi (13 in totale) è stato la “capacità
innovativa” del territorio, in riferimento al quale il Programma ha puntato al potenziamento dei
centri di ricerca con caratteristiche di eccellenza, universitari e non, e soprattutto alla maggiore
integrazione tra mondo della ricerca scientifica e mondo della produzione.

L’attuazione della strategia di innovazione è avvenuta attraverso le Misure dedicate al


Sistema Regionale per la Ricerca e l'Innovazione (Misura 3.16), all'Alta Formazione (Misura 3.7) e
allo Sviluppo Locale (Misura 4.1 - PIA Innovazione, ecc.).

In particolare, la misura 3.16 - Sistema Regionale per la ricerca e Innovazione - dell’Asse III
del Programma (Risorse Umane), è stata espressamente dedicata alla promozione della ricerca e
52
dello sviluppo tecnologico . La Misura è intervenuta sia sul fronte dell’offerta sia su quello della
domanda. Le attività poste in essere, relativamente all’offerta, sono state tese a rafforzare e
valorizzare i centri e i laboratori di ricerca regionali, incoraggiandone la specializzazione e la messa
in rete. Sono stati inoltre incentivati centri servizi per il trasferimento dell’innovazione tecnologica
con azioni mirate all’intermediazione della domanda di innovazione delle PMI.

Le attività relative alla domanda sono state indirizzate all’emersione ed alla messa in rete dei
bisogni di ricerca ed innovazione delle imprese, tramite incentivi allo sviluppo di attività di ricerca
industriale e sviluppo precompetitivo da parte delle imprese in cooperazione con le Università ed i
Centri di Ricerca. E’ stato anche lanciato un bando per promuovere l’avvio di imprese innovative
collegate ad attività di ricerca in ambito aziendale o accademico.

Nel complesso, la Misura 3.16 è stata articolata in quattro linee di attività:

 Potenziamento e valorizzazione del sistema regionale della RS&T (3.16.a);

 Strutture dedicate al trasferimento tecnologico a favore di specializzazioni produttive


locali (3.16.b);

52
La Programmazione di questa misura è stata effettuata anche in forza degli approfondimenti svolti con il Progetto RIS
Calabria, a partire dal quale è stato elaborato il Piano Regionale per la ricerca e l’innovazione (Maggio 2003), che ha
individuato cinque settori tematici su cui focalizzare le attività del Programma, vale a dire Industria Agro-alimentare, Beni
Culturali, ICT, Industria Manifatturiera e Trasporti.

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 Servizi per l’analisi della domanda di innovazione delle imprese regionali (3.16.c);

 Ricerca e sviluppo tecnologico nelle imprese regionali (3.16.d).

L’avanzamento presentato dalla Regione in occasione dell’ultimo Comitato di Sorveglianza


del POR Calabria 2000-2006 (Luglio 2009) rileva che al 30 giugno 2009 gli impegni giuridicamente
vincolanti ammontano a € 36.080.183,11. Ciò indica un sufficiente grado di utilizzo della dotazione
finanziaria della misura, pari a € 39.342.000,00, così come risulta dall’ultimo piano finanziario
rimodulato del POR 2000 - 2006. Alla stessa data i pagamenti certificati sono pari a euro
29.827.807,88.
In ordine alle quattro linee di attività, la relazione presentata dalla Regione al Comitato di
Sorveglianza ha messo in evidenza gli elementi che seguono.

L’istituzione e l’attivazione della Consulta Regionale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica


e Innovazione ha costituito il principale risultato della azione dedicata al potenziamento del sistema
regionale della Ricerca (3.16.a). La Consulta ha svolto – seppure in modo discontinuo -. funzioni di
supporto al processo decisionale e di indirizzo degli interventi per la ricerca e l’innovazione
accogliendo i contributi provenienti dai diversi attori coinvolti (Istituzione regionale, Università,
Centri di Ricerca e Rappresentanze Impenditoriali).

Per il consolidamento delle strutture dedicate al trasferimento tecnologico (3.16.b) sono stati
finanziati nuovi programmi di R&S a favore di 11 laboratori tecnologici regionali individuati presso
53
le tre principali Università ed i centri di ricerca calabresi , nei seguenti ambiti tematici ritenuti
prioritari: analisi e monitoraggio del rischio ambientale, ricerca biologica, produzioni agro-
alimentari, conservazione e fruizione dei beni culturali, nuove tecnologie per attività produttive, per i
trasporti e la mobilità, ICT. Per il rafforzamento dei laboratori tecnologici regionali sono stati erogati
dall’Azione B2 della misura 3.16 circa 4,4 Meuro, destinati alle spese di personale impegnato nelle
attività di ricerca presso i laboratori, al potenziamento delle strumentazioni di R&S di questi,
all’acquisto dei materiali per la ricerca ed alla divulgazione dei risultati della stessa.

Nell’ambito della stessa linea di attività (sottoAzione B3, denominata “Servizi d’interfaccia
domanda e offerta d’innovazione”) sono stati realizzati 12 interventi di trasferimento tecnologico
specialistico da parte di Università, Centri di Ricerca, Enti Pubblici e Consorzi, a favore di PMI
interessate a sviluppare nuovi percorsi di innovazione tecnologica.

I soggetti attuatori degli interventi hanno realizzato programmi di offerta di servizi rivolti alle
PMI calabresi finalizzati a rilevare e far emergere la domanda di innovazione ed offrire il supporto
necessario all’avvio di percorsi di innovazione tecnologica. Per i dodici interventi portati a
conclusione sono stati erogati 5,3 Meuro.

53
UNICAL, UNICZ e Università Mediterranea, CNR (ICAR, ITM, IRPI, ecc.) e Centro di Ricerca Agroalimentare, Istituto
Zooprofilattico.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 68/136
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Al fine di potenziare la domanda di innovazione delle imprese regionali (3.16.c), sono stati
finanziati audit tecnologici aziendali finalizzati all’individuazione di fabbisogni di innovazione e
sviluppare piani di intervento collegati. In tale azione sono rientrati anche gli interventi finanziati per
l’Azione 1 dei due Distretti Tecnologici - Beni Culturali di Crotone e Logistica di Gioia Tauro -
afferenti all’Accordo di Programma Quadro Ricerca Scientifica, e consistiti nell’attivazione di due
“Osservatori regionali per il monitoraggio della domanda ed offerta d’innovazione” nei rispettivi
ambiti tematici, descritti di seguito a proposito del detto APQ Ricerca. I due Osservatori hanno
beneficiato di contributi pari a 897mila euro a fronte di un milione di euro impegnato dalla Misura
per i due Osservatori.

Nell’ambito della quarta linea di attività (Ricerca e sviluppo tecnologico nelle imprese
regionali - 3.16.d), un primo insieme di interventi ha sostenuto le imprese regionali in tre specifiche
e differenti sotto azioni:

• Azione d1) ricerca cooperativa tra imprese, Università e Centri di Ricerca per lo sviluppo di
iniziative comuni finalizzate all’innovazione tecnologica, per un totale di 28 progetti portati a
termine con esito positivo e 3,9 Meuro di contributi pubblici erogati su 5,6 Meuro di investimenti
complessivi attivati dai soggetti destinatari (Bando 2002);

• Azione d2) formulazione di progetti/studi di fattibilità in grado di partecipare a programmi di


ricerca nazionali ed europei, con 13 progetti che hanno incluso differenti tipologie di attività –
studi di fattibilità, attivazione di partenariati, acquisizione di consulenze di ricerca, protezione e
valorizzazione di know how, sfruttamento e diffusione risultati – e 491mila euro di contributi
erogati su un valore totale di 664mila euro di investimenti delle imprese beneficiarie (Bando
2004);

• Azione d3) promozione di imprese innovative generate da spin-off aziendali o accademici,


intervento finalizzato a sostenere nuovi percorsi di sviluppo attraverso la valorizzazione della
conoscenza prodotta in Calabria ed alla nascita di nuova imprenditorialità basata sull’utilizzo e
la diffusione di tecnologia innovativa, per un totale di 24 spin off finanziati con 1,1 meuro di
contributi erogati e 1,5 meuro di investimenti delle imprese, nell’ambito del regime di aiuti ‘de
minimis’.(Bando 2004)

Un secondo insieme di iniziative ha riguardato l’assegnazione di “voucher tecnologici” rivolti


a imprese interessate ad attività di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo in vari settori, in
collegamento con Università e Centri di ricerca presenti sul territorio.

Il programma denominato voucher tecnologici è stato strutturato in due fasi: il Modulo A volto
all’acquisizione di servizi di audit tecnologico e predisposizione di studi di fattibilità per la
presentazione dei progetti di ricerca; il Modulo B per il finanziamento dei migliori progetti elaborati
nella prima fase. Il modulo A è stato finanziato a 78 imprese con 2,4 meuro di contributi erogati e

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 69/136
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3,2 meuro di investimenti, ed il modulo B da 20 imprese che hanno in totale ricevuto 3,6 meuro di
contributi ed attivato 4,8 meuro di investimenti per spese di ricerca industriale e sviluppo
precompetitivo (Bando 2006).
54
Per quanto concerne la Misura 3.7 “Alta formazione” del POR Calabria 2000 - 2006,
partendo da un sostegno “indifferenziato”, con un elevato numero di borse di limitato valore (2000
borse da 700€) e criteri con bassa selettività dei bandi del 2002-2004, la Regione si è orientata
verso la realizzazione di veri e propri programmi, con un insieme articolato di azioni per tutta la
“filiera” (scuola – università – ricerca), concertati con i principali attori regionali, con criteri di
selezione trasparenti e dettagliati, priorità per le esperienze extra-regionali e all'estero, attenzione
all'efficienza della gestione degli interventi, budget complessivo rilevante (decine di milioni di
55
euro) .

Piano Regionale per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico (2003)

In materia di ricerca scientifica, la Strategia Regionale per l’Innovazione calabrese è


contenuta nel documento “Piano Regionale per l’Innovazione e la Ricerca in Calabria” (PRI), del
maggio 2003. Il PRI è a sua volta integrato dagli interventi previsti dal PON “Ricerca Scientifica,
Sviluppo Tecnologico, Alta Formazione”, gestiti dal MIUR. Questa integrazione viene assicurata
per mezzo di accordi bilaterali. IL PRI è stato realizzato in coerenza con la misura 3.16 del
Complemento di Programmazione della Calabria e ha adottato le modalità e le procedure definite
dalla Regione Calabria per il POR Calabria 2000 -2006, di cui al precedente paragrafo.

Piano di intervento della Regione Calabria in materia di Programma Nazionale della Ricerca
2004 - 2006

Il Programma d’Intervento 2004-2006 della Regione Calabria, approvato con la


deliberazione della G.R. n° 36 del 27 gennaio 2004, ha proseguito e dettagliato la programmazione
realizzata con il PRI, articolando nel contesto regionale le linee di indirizzo stabilite dal Programma
Nazionale della Ricerca. La ricerca e l’innovazione tecnologica sono considerate di particolare
valore strategico per lo sviluppo economico della regione nei comparti della Logistica, dove la
Calabria è presente con il maggior centro di transhipment del Mediterraneo, dei Beni Culturali,
dove è possibile valorizzare il consistente patrimonio presente sul territorio, e nel comparto delle
produzioni e della trasformazione agro-alimentare che costituisce il maggiore canale

54
La dotazione finanziaria della Misura 3.7 del POR Calabria 2000-2006 era originariamente pari a circa 40 mln € ed è
stata incrementata nel 2008 fino ad oltre 83 Ml € per sostenere la realizzazione del Piano d'Azione 2008 per le risorse
umane
55
Programma integrato di voucher e borse per l'alta formazione (2006-2007), 800 voucher erogati (in media 12.000
€/voucher)

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 70/136
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d’esportazione. Gli approcci tematici elaborati con il Piano hanno pertanto indirizzato i settori di
finanziamento del APQ ricerca, che viene illustrato di seguito.

Accordo di Programma Quadro “Ricerca Scientifica”

L’Accordo di Programma Quadro, come illustrato in precedenza, ha previsto la realizzazione,


per ciascuno dei due Distretti Tecnologici, di un progetto integrato articolato su quattro azioni per
favorire l'avvio di ciascun Distretto

Distretto Tecnologico della Logistica e Trasformazione

Il quadro complessivo delle risorse finanziarie stanziate per il Distretto Tecnologico della
Logistica e Trasformazione è stato pari a € 23.662.000, derivanti dalla Delibera CIPE 17/03 Quota
E1.1.1 (MIUR), dalle Misure 3.16 e 3.7 del POR Calabria 2000-2006 e parte da co-finanziamento
privato.

L'avvio delle attività del Distretto Tecnologico della Logistica e della Trasformazione è
avvenuto con la costituzione della società consortile R&D.Log (Novembre 2005), come soggetto
attuatore delle azioni previste dall'APQ con il progetto integrato LogNET.

Il progetto LogNET ha inteso realizzare un insieme di iniziative integrate di ricerca di base e


ricerca industriale nel settore della logistica (sia territoriale che di impresa) e delle relative
tecnologie di supporto.

Il progetto è articolato nelle seguenti azioni e sotto-progetti:

• AZIONE 1 – Osservatorio Tecnologico (Progetto OSMETE). L'Osservatorio svolge attività


di studio sul territorio e sulla struttura industriale nell’area di Gioia Tauro al fine di definire
efficaci strategie di sviluppo.

• AZIONE 2 – Laboratorio Tecnologico (Progetto LOGICA). Il Laboratorio ha come obiettivo


la valorizzazione del patrimonio di conoscenze, esperienze ed attrezzature già presenti
all’interno delle università e dei centri di ricerca, assumendo il ruolo di polo di aggregazione
di competenze interdisciplinari fra i gruppi di ricerca del Distretto Tecnologico di Gioia
Tauro, capace di offrire un forte orientamento alla domanda delle imprese e degli Enti
Locali e diventare un riferimento altamente qualificato per tutti gli operatori del settore.

• AZIONE 3 – Alta Formazione (Progetto MILO). Master di studi post-universitario rivolto a


20 giovani laureati che fornisce le conoscenze e le competenze specialistiche adeguate
per un proficuo inserimento nel mondo del lavoro, rispondendo alla richiesta di
professionalità del mercato del trasporto e della logistica.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 71/136
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• AZIONE 4 - Ricerca industriale. L’azione comprende quattro progetti di ricerca industriale


finalizzati ad avviare processi di sviluppo precompetitivo e di industrializzazione in
cooperazione con gli enti di ricerca scientifica e tecnologica della Regione, sia tramite il
loro coinvolgimento diretto sia tramite la cooperazione con il Laboratorio di cui all’Azione 2
(PROMIS - Logistic Process Management & intelligence System; AUTOMA - Automobile
Logistic Managment; LOG - Automazione e Controllo nei Processi Logistici; INLOCO -
Innovazione Logistica Coordinata).

R&D.Log ha concluso, il 30 giugno 2008, le azioni finanziate con fondi POR Calabria 2000-
2006 (Azione 1, 2, 3). La conclusione dei progetti di ricerca industriale dell'Azione 4 (Progetti
PROMIS, AUTOMA, e-LOG, INLOCO), finanziati dal MUR con fondi CIPE, è prevista per dicembre
2009.

Distretto Tecnologico dei Beni Culturali

Le risorse destinate al Distretto Tecnologico dei Beni Culturali sono pari a € 13.900.000
derivanti dalla Delibera CIPE 17/03 Quota E1.1.1 (MIUR), dalle Misure 3.16 e 3.7 del POR
Calabria 2000-2006 e parte da co-finanziamento privato (€ 4.025.000).

L'avvio delle attività è avvenuto con la costituzione della società consortile Cultura e
Innovazione scrl, selezionata dalla Regione come attuatore del progetto integrato MESSIAH.

L'obiettivo principale del progetto MESSIAH è lo sviluppo di metodi e tecnologie abilitanti e


multifunzionali, nei diversi segmenti della filiera culturale: identificazione, monitoraggio, restauro,
conservazione, catalogazione e fruizione. Nell'ambito delle attività di ricerca previste si intende
partire da un contesto specificatamente complesso, come quello dell'archeologia subacquea, per
definire modelli di approccio della conoscenza applicabili all'intero sistema dei beni culturali.

Il progetto MESSIAH è articolato in quattro Azioni e, per ciascuna di esse, in uno o più sotto-
progetti specifici predisposti coerentemente con il POR Calabria 2000-2006 (Misura 3.16 e Misura
3.7) e con il D.M. 593/2000.

Azione 1: Centro di Monitoraggio e Osservatorio Tecnologico sui Beni Culturali;

Azione 2: Rafforzamento dei Laboratori Tecnologici Regionali sui Beni Culturali;

Azione 3: Alta formazione sui temi dei Beni Culturali;

Azione 4: Ricerca industriale sui temi dei Beni Culturali.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 72/136
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Cultura e Innovazione scrl ha concluso il 30 giugno 2008 le azioni finanziate con fondi POR
Calabria 2000-2006 (Azione 1, 2, 3). La conclusione del progetto di ricerca industriale dell'Azione 4
(MESSIAH), finanziato dal MUR con fondi CIPE, è avvenuta il 31 marzo 2009.

Accordo di Programma Quadro “Ricerca Scientifica” – I° Atto Integrativo

Come già evidenziato nel quadro normativo regionale per la R&I, per rafforzare il processo di
costituzione della rete della Ricerca Agroalimentare Calabrese nell’ottobre del 2006 è stato
stipulato il I Atto Integrativo dell’APQ Ricerca Scientifica, tra la Regione Calabria, il Ministero dello
Sviluppo Economico e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, con una dotazione
complessiva di € 25.000.000 derivanti dalla Delibera CIPE 3/06 (€ 20.000.000) e da co-
finanziamento privato (€ 5.000.000).

In seguito ad una rimodulazione messa a punto nell’Ottobre 2008, l’attuazione dell’accordo


ha dato luogo ad un’analisi preliminare sulla domanda e offerta di innovazione nel settore
agroalimentare (Azione 1) e alla selezione di progetti per la realizzazione di laboratori pubblici
“mission-oriented” interfiliera (Azione 2) e di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale
(Azione 3) promossi da imprese con la partecipazione di organismi di ricerca.

Fra i progetti selezionati (Giugno 2009), sono in fase di avvio (giugno 2009) quattro
laboratori pubblici di ricerca “mission oriented” interfiliera che mettono in rete l’offerta di
ricerca scientifica del sistema pubblico calabrese (12 dipartimenti universitari, 2 istituti del CNR, 2
istituti del CRA, i centri dimostrativi dell’ARSSA): QUASIORA – laboratorio specializzato sulla
qualità alimentare e sicurezza (capofila Unviersità della Calabria); LIPAC – laboratorio
specializzato sui processi di trasformazione (capofila Unviersità della Calabria); AGRIBIOTECHN –
laboratorio specializzato sui temi legati alla produzione primaria (capofila Università di Reggio
Calabria); AGROMATER – laboratorio specializzato sui temi del marketing agroalimentare (capofila
Università di Reggio Calabria, cfr § 1.5.).

I progetti hanno l'ambizione di costituire dei laboratori di ricerca stabili, dotati della massa
critica necessaria per operare efficacemente nel sistema della ricerca nazionale ed europeo e, al
contempo, essere capaci di intercettare e sollecitare la domanda di innovazione delle imprese
calabresi del settore.

Sul versante della ricerca applicata (Azione 3), sono 29 le imprese ammesse al
finanziamento, per un totale di 16 milioni di investimento e 12.870.700 euro di contributo pubblico.

I progetti di ricerca applicata affrontano temi di interesse specifico per le filiere agroalimentari
regionali, correlati, ad esempio, alla valorizzazione di nuove cultivar o ai prodotti di IV gamma nel
settore agrumicolo-ortofrutticolo, alla valorizzazione e recupero di sottoprodotti, ai sistemi di

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 73/136
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tracciabilità e rintracciabilità, alle olive da mensa nel settore olivicolo, alla caratterizzazione
morfologica e molecolare dei vitigni autoctoni, al miglioramento delle tecniche di vinificazione e
distillazione nel settore vitivinicolo, alla caratterizzazione/ottimizzazione della produzione da carne
di razze autoctone e per salumi tipici, alle tecniche di confezionamento per il settore zootecnico.

Oltre a ciò, i progetti avranno un forte impatto sull'occupazione qualificata in quanto, con oltre 6
milioni di risorse per nuovo personale specializzato, vedranno l'attivazione di circa 100 contratti per
giovani laureati nei laboratori pubblici e nelle imprese.

Altre esperienze di rilievo: sviluppo dei Liaison Office e creazione di imprese innovative

Negli ultimi anni, le Università hanno maturato una crescente attenzione per il trasferimento
tecnologico e la valorizzazione dei risultati della ricerca avviando, come già ricordato, i Liaison
Office di Ateneo.

La prima esperienza in tal senso, quella del Liaison Office dell’Università della Calabria
(LiO), è stata avviata nel 2001 come “azione pilota” del progetto RIS+ (Regional Innovation
Strategies, finanziato dall’art. 10 FESR – Azioni Innovative) della Regione Calabria, con un
contributo quasi simbolico. Negli anni seguenti, il rafforzamento del LiO, è stato sostenuto
principalmente con fondi dell’ateneo e con l’acquisizione di progetti nazionali e comunitari (es.
Progetto Universitas - PON Ricerca 2000-2006)

L’avvio del Liaison Office dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha invece usufruito
di finanziamenti regionali (Misura 3.16.B – Progeto UnImpresa) e nazionali (Progetto STRETTO -
PON Ricerca 2000-2006).

Nel complesso, nonostante il sostegno sia stato discontinuo e non coordinato, gli uffici di
trasferimento tecnologico delle università sono nati e, anche se con velocità diverse, in fase di
sviluppo. Sarà importante sostenere il potenziamento, la messa in rete e l’apertura verso il territorio
dei servizi di informazione, valorizzazione dei risultati della ricerca e trasferimento tecnologico di
questi uffici.

Questi ultimi hanno anche avuto un ruolo importante nel quadro del sostegno alla creazione
di imprese innovative (spin-off da ricerca, micro-imprese innovative) come descritto nel prossimo
paragrafo.

Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione per la valorizzazione dei risultati della ricerca
“accademica” attraverso la gestione della proprietà intellettuale e la creazione di imprese
innovative. Anche se con risultati e livelli di maturità diversi, tutti gli atenei calabresi dispongono di
un regolamento spin-off e hanno realizzato azioni specifiche in questo campo.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 74/136
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Gli interventi per la creazione di spin-off accademici e micro-imprese innovative sono stati
sostenuti da diverse fonti seppure in modo non coordinato: fondi di ateneo (funzionamento
commissioni, servizi informativi), fondi PON Ricerca 2000-2006 Asse III Capitale Umano
(ORACOLO – servizi di scouting e accompagnamento), fondi MAP (CRESCITA – servizi e
allestimento incubatore), fondi POR Calabria Misura 3.16 (Bando Spin-off – incentivi alle imprese
spin-off).

A cinque anni dal riconoscimento ufficiale del primo spin-off accademico, all’Università
della Calabria sono stati realizzati due cicli per lo scouting e il tutoraggio di micro-imprese
innovative e sono 13 le imprese riconosciute come spin-off universitario. Dal 2007, l'Università
della Calabria e l'Università Magna Graecia di Catanzaro stanno realizzando congiuntamente un
progetto di servizi per l'incubazione di imprese spin-off (Progetto CRESCITA). Nel 2009, l’Unical –
con il patrocinio della Provincia di Cosenza - ha organizzato la prima START CUP Calabria, una
Business Plan Competition tra idee imprenditoriali a base tecnologica nell’ambito del Premio
Nazionale per l'Innovazione 2009 (PNI).

Parallelamente, migliora anche la tipologia e la qualità delle iniziative imprenditoriali nate in


questo contesto. I nuovi spin-off tendono infatti a superare un modello “consulenziale” che
ripropone la semplice offerta di “know-how” e sono invece maggiormente orientati alla
realizzazione di “prodotti”.

3.2 LE PRINCIPALI CRITICITÀ

Le principali criticità delle politiche a sostegno della ricerca e dell’innovazione afferiscono


soprattutto alla scarsa capacità di attivare un circolo virtuoso tra domanda e offerta di innovazione.
A questo si aggiungono alcune difficoltà di carattere operativo che hanno spesso causato ritardi
nella gestione degli interventi. In questo ambito vanno ricordate, in particolar modo, le difficoltà
attuative della Misura 3.16 “Sistema regionale per la ricerca e l’innovazione” la cui attuazione, per
l’appunto, ha avuto una forte accelerazione solo a partire dal 2004.

La maggior parte degli interventi, inoltre, è stata rivolta al finanziamento di singoli progetti
provenienti o dal lato della domanda (imprese) o da quello dell’offerta (laboratori tecnologici di
università e centri di ricerca) mentre sono restate largamente inattuate le “azioni di sistema”, ossia
le reti basate sull’interazione tra domanda e offerta di innovazione e, in particolare, quelle azioni
destinate all’avvio della Rete Regionale per l’Innovazione. La situazione comunque appare
56
migliorare nell’ultimo periodo con l’avvio dei due Distretti tecnologici previsti nell’APQ ‘Ricerca’ e
dalla Rete Regionale per la Ricerca Agroalimentare, recentemente avviata.

56
I due Distretti Tecnologici calabresi sono oggetto del finanziamento dell’Accordo di Programma Quadro “Ricerca” che
viene illustrato in seguito. Con la misura 3.16 il POR 2000-2006 ha cofinanziato tali programmi.

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Inoltre, per il futuro, a fronte dei riscontri positivi di alcune azioni orientate al trasferimento
tecnologico (liaison office di ateneo) e alla valorizzazione dei risultati della ricerca (progammi spin-
off) avviate dalle università, sarà necessaria una più attenta azione di accompagnamento e di
stimolo nell’ambito dei programmi regionali.

Con riferimento alla Misura 3.16 del POR 2000-2006, si pongono in evidenza alcune criticità
circa i suoi potenziali impatti, costatando una mancata concentrazione delle risorse su aree
tematiche prioritarie in relazione alle possibili ricadute sulla capacità competitiva del sistema
produttivo regionale. Ad esempio si sottolinea la scarsa concentrazione di risorse in riferimento a
progetti mirati a favorire una maggiore presenza nelle reti nazionali ed internazionali della ricerca e
innovazione e la penetrazione sui mercati extra-regionali.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 76/136
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4 LA STRATEGIA REGIONALE PER LA RICERCA E


L’INNOVAZIONE PER IL PERIODO DI PROGRAMMAZIONE
2007-2013

4.1 PREMESSA METODOLOGICA

La struttura della SRI Calabria si sviluppa in piena coerenza con gli obiettivi generali che
stanno alla base del QSN, del PON Ricerca e Competitività 2007-2013, del PO FESR, del PO
FSE, dell’Accordo di Programma Quadro in materia di Ricerca e Competitività, del Programma di
Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013, promuovendo iniziative di ricerca e innovazione volte a
rafforzare il sistema produttivo locale.

La SRI permetterà alla Regione di sistematizzare, in un disegno unitario, tutti gli interventi di
potenziamento orientati a rafforzare la ricerca e l’innovazione, ponendo come obiettivo prioritario
l’aumento di competitività del sistema economico regionale e, più in generale, il miglioramento del
posizionamento competitivo del territorio.

Gli obiettivi strategici verso i quali far convergere la SRI sono stati individuati effettuando un
incrocio tra i risultati dell’analisi socio-economica della Regione Calabria e le criticità incontrate
nell’attuazione della programmazione 2000 – 2006.

Tali obiettivi strategici sono poi stati declinati attraverso obiettivi operativi e settori di
intervento che la Regione ha individuato nel PO FESR 2007 – 2013 insieme all’identificazione delle
strutture più idonee alla realizzazione di tali obiettivi: i Poli di Innovazione e la Rete Regionale per
l’Innovazione.

Fig.2: Metodologia operativa per la definizione delle linee strategiche

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4.2 OBIETTIVI STRATEGICI E SETTORI

Le leve strategiche

Le leve strategiche preposte alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sono indirizzate sia
al rafforzamento dell’offerta, sia al sostegno della domanda, nonché a favorire l’incontro tra
domanda e offerta di innovazione tecnologica.

Dal lato dell’offerta è stata individuata la necessità di consolidare i risultati già raggiunti dal
sistema della ricerca regionale attraverso il rafforzamento delle sinergie tra i centri di ricerca
esistenti per aumentarne la visibilità e la capacità operativa, nonché la presenza qualificata nei
circuiti internazionali. A tale scopo è importante lo sviluppo di accordi di cooperazione tra i centri di
ricerca regionali nei diversi ambiti strategici per favorire la condivisione di strutture e conoscenze, e
tra questi ultimi e centri di eccellenza internazionali, per favorire gli scambi e un confronto
qualificato. Allo stesso modo, occorre anche qualificare e mettere in rete l’offerta di servizi per
l’innovazione tecnologica. Particolare importanza assume, infine, la possibilità di incrementare
anche il numero di ricercatori, che in Calabria è tra i più bassi di Europa.

Dal lato della domanda di ricerca e d’innovazione occorre, in primo luogo, stimolare la
domanda di innovazione tecnologica delle imprese esistenti – in particolare delle micro e delle
piccole imprese - attraverso lo sviluppo e la diffusione di un’adeguata “cultura” dell’innovazione. In
secondo luogo è necessario sostenere gli investimenti privati delle imprese che – in forma singola
o aggregata - decideranno di investire in ricerca e innovazione, sia riducendo i rischi di esposizione
finanziaria sia sostenendo in modo integrato i piani di sviluppo industriale innovativi, finanziando
congiuntamente le attività di ricerca, formazione, servizi e industrializzazione. In terzo luogo,
occorre rafforzare la presenza di imprese innovative valorizzando la capacità di creazione e di
attrazione di impresa del sistema universitario e dei centri di ricerca pubblici della regione, a partire
dalle esperienze già in atto nella regione. Le azioni di potenziamento della domanda di ricerca
andranno naturalmente accompagnate da interventi per incrementare la specializzazione delle
risorse e in generale per valorizzare il capitale umano nelle imprese.

Attraverso la SRI, inoltre, si cerca di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di innovazione
ovvero tra sistema delle imprese e mondo della ricerca, per orientare la ricerca verso fabbisogni
reali e favorire allo stesso tempo i processi di trasferimento tecnologico e la competitività delle
imprese. A tale proposito, la strategia è centrata sulla costituzione in tutti i settori prioritari di stabili
processi partenariali (reti, distretti, laboratori, ecc.) tra imprese e centri di ricerca pubblici e privati.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 78/136
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Inoltre, si promuove la valorizzazione e la tutela della proprietà intellettuale delle nuove idee
prodotte sia dal sistema scientifico che da quello produttivo.

Su tutte le leve strategiche deve essere esercitato un potente ruolo di stimolo da parte della
Pubblica Amministrazione, primo e principale promotore di processi di innovazione qualificati.

Fig.3: Le leve strategiche

OFFERTA D’INNOVAZIONE INCONTRO TRA DOMANDA DOMANDA D’INNOVAZIONE


(CENTRI DI RICERCA) E OFFERTA D’INNOVAZIONE (IMPRESE)
Aumento della qualità e della Creazione di reti e aggregazioni Stimolo, aggregazione e
quantità della ricerca scientifica stabili fra ricerca e impresa, a qualificazione della domanda di
partire dalle iniziative già esistenti, innovazione
Rafforzamento delle sinergie e nei settori e ambiti prioritari
delle reti fra centri di ricerca Sostegno agli investimenti privati
regionali e fra questi e i centri di Valorizzazione della proprietà in Ricerca e Innovazione
eccellenza extraregionali intellettuale
Incrementare la presenza
Qualificazione e messa in rete Identificazione dei fabbisogni di (creazione e attrazione) di
dell’offerta di servizi per innovazione e trasferimento imprese innovative
l’innovazione tecnologica tecnologico
Valorizzare il capitale umano
nelle imprese

L’obiettivo strategico

In sintesi, la Strategia Regionale per la Ricerca e l’Innovazione mira a:

Facilitare l’incontro tra domanda e offerta di innovazione, per orientare la ricerca


verso fabbisogni reali e favorire allo stesso tempo i processi di trasferimento
tecnologico e la competitività delle imprese attraverso la costituzione, in tutti i
settori prioritari, di stabili processi partenariali (reti, distretti, laboratori, ecc.) tra
imprese e centri di ricerca pubblici e privati, la creazione e l’attrazione di imprese
innovative e l’apertura verso contesti nazionali e internazionali.

I settori d’intervento

In coerenza con quanto realizzato nel precedente periodo di programmazione, ma nell’ottica


di rafforzare gli strumenti di attuazione, la Regione Calabria ha deciso di orientare la nuova SRI in
specifici settori di intervento.

Come indicato nell’APQ PON Ricerca e Competitività e come riportato dagli indirizzi forniti
dall’Asse I del PO FESR, paragrafo 4.1.1. i settori prioritari di ricerca e sviluppo tecnologico sono i
seguenti:

1. Trasporti e logistica

2. Beni culturali

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3. Salute dell’uomo

4. Sistema agroalimentare

5. Tecnologie dell’Informazione e delle Telecomunicazioni

6. Energie rinnovabili e risparmio energetico

7. Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali

8. Materiali avanzati e Sistemi avanzati di manifattura

9. Ambiente marino

Al fine di facilitare l’introduzione di azioni mirate allo sviluppo all’interno di ciascun settore,
considerando le eventuali eccellenze o specificità del territorio, la Regione Calabria, nel percorso di
definizione dell’APQ PON Ricerca e Competitività, ha effettuato una consultazione tra Dipartimenti
universitari, Istituti del CNR e del CRA, aggregazioni di imprese innovative, Distretti Tecnologici,
Centri di Competenza Tecnologica, altri centri di ricerca pubblici/privati, associazioni di categoria,
57
esplorando le priorità espresse dal territorio

I risultati della consultazione hanno condotto all’individuazione, per ogni settore strategico, di
una serie di sottosettori, con l’obiettivo di indirizzare la progettualità verso ambiti comuni di
sviluppo. Tali sottosettori, riportati di seguito come articolazione di ciascun settore, si possono
considerare prioritari senza tuttavia essere, in alcun modo, esaustivi. L’obiettivo è quello di evitare
la dispersione di risorse e di creare, al contempo, una massa critica di interventi in grado di
incidere significativamente sullo sviluppo innovativo del sistema produttivo calabrese.

Le strutture preposte allo sviluppo della SRI all’interno dei settori strategici sono state
individuate fondamentalmente nei poli di innovazione, ovvero raggruppamenti funzionali di imprese
e centri di ricerca pubblici e privati che consentiranno di produrre meccanismi virtuosi di scambio
finalizzati a potenziare la ricerca applicata ed il trasferimento pre-competitivo.

Tali poli verranno creati, dove possibile, intorno ad aggregazioni di imprese e centri di ricerca
esistenti (Laboratori di ricerca, Centri di competenza, Distretti Tecnologici ed altri intermediari
dell’innovazione), mettendo quindi a disposizione delle PMI servizi qualificati volti alla facilitazione
dei processi di incontro tra domanda e offerta di innovazione.

Pertanto cinque poli previsti si svilupperanno attorno a strutture già presenti sul territorio
(vedi Figura seguente), gli altri quattro verranno creati ex novo.

57
I principali risultati di questa consultazione sono stati riportati in precedenza (cfr. § 1.5), mentre per le informazioni di
maggiore dettaglio si rimanda all’Allegato 2

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 80/136
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Fig.4: Poli di innovazione su strutture già presenti sul territorio

Tecnologie dell’Informazione e
delle Telecomunicazioni

Beni Culturali
Agroalimentare

Tecnologie della Salute


Trasporti, Logistica e
Trasformazione

SETTORE 1 Trasporti e logistica

L’interesse della Regione per questo ambito di intervento si connette ad una duplice
motivazione: rimuovere i fattori che condizionano i livelli di accessibilità e di mobilità da e per il
territorio regionale; nello stesso tempo valorizzare la funzione di snodo che la Regione,
considerata come unico spazio economico, può assumere nei flussi nord/sud dell’intero
Mediterraneo.

Accanto a questo approccio complessivo ai temi della logistica e dei trasporti, ve ne è uno
specifico legato all’insediamento portuale di Gioia Tauro. A questo fine si intende promuovere: la
realizzazione di modelli di gestione e organizzazione adeguati alla collocazione su scala mondiale
del porto, anche con riferimento ai temi della gestione, controllo e sicurezza dei sistemi di trasporto
e dell'infomobilità di persone e merci, contemplando (nel rispetto del principio di flessibilità
complementare) lo sviluppo di risorse umane per il terziario avanzato nella logistica portuale e
intermodale.

In questo settore è appunto specializzato il Distretto Tecnologico di Gioia Tauro realizzato


allo scopo di valorizzare il patrimonio economico e tecnologico dell’area, soprattutto con riferimento
alle attività di transhipment del porto di Gioia Tauro per il quale la logistica è un’attività primaria.

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SETTORE 2 Beni culturali

L’obiettivo in questo settore è lo sviluppo di metodi e tecnologie abilitanti e multifunzionali,


nei diversi segmenti della filiera culturale: identificazione, monitoraggio, restauro, conservazione,
catalogazione e fruizione. Nell'ambito delle attività di ricerca previste, si è partiti da un contesto
complesso, come quello dell'archeologia subacquea, per definire modelli di approccio della
conoscenza applicabili all'intero sistema dei beni culturali.

In questo settore è specializzato il Distretto Tecnologico di Crotone, avviato con l’obiettivo di


costituire in Calabria un centro di eccellenza nelle tecnologie applicate ai Beni Culturali.

SETTORE 3 Salute dell’uomo

La Regione Calabria intende sviluppare le tecnologie connesse alla salute dell’uomo,


puntando sull’innovazione dei prodotti farmacologici e biomedicali e valorizzando le competenze
sviluppate all’interno di alcuni centri di eccellenza esistenti nella regione (in particolare, presso il
campus universitario di Germaneto).I principali temi individuati sono: sviluppo di farmaci e
integratori alimentari anche a partire da composti naturali; ricerca per la realizzazione di nuove
tecnologie e/o prodotti in campo biomedicale; attività e servizi di ricerca applicati alla
sperimentazione di nuovi farmaci e/o allo studio delle malattie umane; attività e servizi di ricerca
comuni relativi alla produzione e alla sperimentazione di nuovi prodotti, dispositivi e applicazioni
integrate software/hardware in campo biomedicale e per l'e-health; ricerca nel settore delle
bioimmagini con l'uso di tecnologie di risonanza ad altissimo campo.

SETTORE 4 Sistema agroalimentare

L’aumento di efficienza delle imprese agricole e agroindustriali viene perseguito attraverso


l’ammodernamento, l’innovazione tecnologica, l’adeguamento agli standard, la logistica e
l’utilizzazione dei servizi alle imprese, in particolare nei seguenti sottoambiti: filiere agroalimentari
(olio, vino, frutta, ortaggi, latte e derivati, carne e derivati, cerealicola, etc); filiere agroindustriali
(biomasse, bergamotto, piante officinali, valorizzazione di sottoprodotti e scarti dell'industria
alimentare, etc.); altre produzioni (es. vivaismo). Le principali macro-aree tecnologiche individuate
sono: certificazione e conformità dei prodotti e dei processi agroalimentari; tecnologie, processi e
sistemi di produzione, trasformazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti.

Il polo di innovazione verrà sviluppato a partire dai laboratori pubblici di ricerca “mission
oriented” interfiliera avviati nell’ambito dell’APQ Ricerca – I° Accordo integrativo e dalla Fondazion e
Mediterranea Terina, nata nel 2007 dalla trasformazione del Centro Servizi Avanzati Ricerca,
Formazione e Sviluppo Agroalimentare della Calabria S.p.A, con il compito di promuovere,
sostenere e realizzare attività di ricerca industriale e sviluppo dell’innovazione, alta formazione e

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diffusione della cultura scientifica con particolare riferimento ai settori agricolo, agroalimentare,
agroindustriale ed ambientale.

Faranno parte del polo anche le imprese singole e aggregate (ad esempio, Distretto
Agroalimentare di Qualità di Sibari, soc. coop. Nautilus/Centro Crescoma, ecc.) impegnate in
attività avanzate di servizi e di ricerca industriale,

SETTORE 5 Tecnologie dell’Informazione e delle Telecomunicazioni

Gli interventi in questo ambito sono suscettibili di importanti ricadute sui processi di
innovazione e sviluppo della Calabria, attraverso lo sviluppo di tecnologie e sistemi per il controllo,
il monitoraggio e la gestione dei processi di produzione e servizi ma anche delle risorse ambientali
e delle infrastrutture per le emergenze e per la sicurezza pubblica.

Inoltre, nell'ottica di potenziare il tessuto di medie imprese ICT appaiono rilevanti le attività di
ricerca industriale dedicate ai sistemi per l'ICT (sistemi innovativi per lo sviluppo di applicazioni
software, TLC, elettronica di consumo e domotica) e per la Pubblica Amministrazione (tecnologie di
e-government per la gestione e l’accesso al patrimonio informativo pubblico).

Per quanto concerne le implicazioni in termini di ricerca e innovazione, i principali sottoambiti


interessati sono: sistemi e piattaforme per la gestione, scoperta e condivisione della conoscenza;
tecnologie, sistemi e ambienti per la produzione di software "open source” e apparati “open
hardware”; tecnologie, sistemi e ambienti per la produzione e gestione di contenuti innovativi
supporto alla cooperazione e all’erogazione di servizi sul web; apparati, dispositivi e tecnologie per
sistemi wireless, mobili e pervasivi; piattaforme di calcolo ad alte prestazioni orientate ad
applicazioni “highly demanding”; strumenti e prototipi alla base di una piattaforma di e-government
di nuova generazione.

Per uno sviluppo più dettagliato degli obiettivi si rimanda anche alla Strategia Regionale per
la Società dell’Informazione.

Quest’ambito d’intervento registra la presenza in regione di poli di sviluppo scientifico-


tecnologico importanti. Dalle aggregazioni pubblico-private già sperimentate nel settore (ICT-SUD,
laboratorio pubblico-privato Open Source, Centro di supercalcolo per l’ingegneria computazionale
di Cosenza – Rende) è possibile consolidare e sviluppare un Polo di Innovazione nell’ambito delle
Tecnologie dell’Informazione e delle Telecomunicazioni.

SETTORE 6 Energie rinnovabili e risparmio energetico

Tra gli obiettivi specifici del PO FESR vi è quello di promuovere e sostenere l’attivazione di
filiere produttive connesse alla diversificazione delle fonti energetiche, all’aumento della quota di
energia prodotta con fonti rinnovabili e al risparmio energetico. Per quanto concerne le implicazioni

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in termini di ricerca e innovazione, i principali possibili sottoambiti interessati sono tecnologie,


processi e prodotti per la produzione e l'utilizzazione di energia da fonti rinnovabili; tecnologie,
processi e prodotti per l'utilizzo razionale dell'energia e l'efficienza energetica anche in riferimento
al contesto dell'edilizia abitativa, dell'edilizia storica e degli uffici pubblici.

SETTORE 7 Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse ambientali

Tra gli obiettivi specifici del PO FESR vi è quello di restituire all’uso collettivo le aree
compromesse da inquinamento e di intervenire nelle situazioni ad alto rischio di natura
idrogeologica, valorizzando le opportunità di sviluppo imprenditoriale e garantendo la tutela della
salute pubblica e delle risorse ambientali. Per quanto concerne le implicazioni in termini di ricerca e
innovazione, i principali sottoambiti interessati sono: sistemi integrati per il monitoraggio e la
gestione dei rischi naturali sul territorio (protezione civile, difesa del suolo e delle coste, rischio
sismico); tecnologie e sistemi per la gestione delle risorse ambientali (risorse idriche, gestione dei
rifiuti, bonifica siti contaminati, rete ecologica e sistemi forestali); monitoraggio e certificazione
ambientale.

SETTORE 8 Materiali avanzati e Sistemi avanzati di manifattura

In questo settore si darà sostegno alla progettazione e sviluppo di materiali ad alto contenuto
tecnologico, materiali nanostrutturati organici, inorganici e bio-correlati oltre che a tecnologie e
sistemi avanzati di produzione con un forte impatto sui principali settori manifatturieri regionali.
Prioritariamente la ricerca potrà essere orientata nei settori dei materiali e tecnologie per trasporti;
materiali e tecnologie per l’edilizia e la bioedilizia; materiali e tecnologie per le infrastrutture;
materiali e tecnologie per il recupero, il restauro e la protezione del patrimonio abitativo; nuovi
materiali da micro e nano tecnologie, smart materials e biomateriali; materiali per membrane micro
e nano strutturate per processi a membrana; materiali micro e nano-strutturati per applicazioni ad
alta tecnologia; nuovi materiali per applicazioni medicali.

Dal punto di vista delle tecnologie produttive, sono di prioritario interesse le tecnologie e
sistemi di produzione innovativi per le produzioni artigianali di qualità della Calabria (orafi, tessitura,
ceramica, legno, etc.) e della nautica; meccatronica e sensoristica; sistemi e processi innovativi e
flessibili di produzione, di gestione, di progettazione.

Nell’ambito dell’avvio dei Poli regionali di Innovazione, l'Amministrazione regionale sostiene


inoltre il potenziamento delle strutture di ricerca e di servizio di interesse multiregionale dedicate
allo studio di materiali nano-strutturati organici, inorganici e bio-correlati, nonché per materiali e
tecnologie innovative nel settore medicale, in un quadro di messa in rete delle pre-esistenze
tecnico-scientifiche regionali con quelle delle regioni della Convergenza, delle eccellenze nazionali
(sincrotrone di Trieste) ed europee di carattere scientifico e industriale, in accordo con le

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indicazioni del rapporto ESFRI (ESFRI – European Strategy Forum on Research Infrastructure)
sulle infrastrutture regionali specializzate.

SETTORE 9 Ambiente marino

Si tratta di un’importante risorsa della Calabria, la cui qualità ha legittimato nel 2008 il
riconoscimento di ben tre siti di interesse comunitario (Capocozzo -S.Irene; Fondali di Pizzo;
Fondali di Capo Vaticano), nonostante la mancanza di una corretta e razionale gestione della
fascia costiera e dei bacini versanti abbia determinato criticità puntuali per la qualità igienica delle
acque e una potenziale minaccia all'integrità della flora e della fauna marina regionale.

Con riferimento all’istituzione del Parco Marino Regionale, gli ambiti di intervento puntano a
sostenere lo sviluppo di attività produttive in mare che consentano una reale saldatura tra sviluppo
economico e conservazione della natura, con approcci innovativi, basati su tecnologie avanzate e
coerenti con le specificità delle tradizioni culturali.

Gli interventi di R&S mirano alla sostenibilità e valorizzazione della filiera dei prodotti ittici,
anche attraverso progetti strategici sulla riproduzione artificiale, e al tema della biodiversità, tutela e
valorizzazione delle risorse acquatiche (specie animali e vegetali, comunità biologiche, singolarità
faunistiche) e dei valori paesaggistici del territorio.

Nell’area di Vibo Valentia è presente un addensamento di imprese di pesca, trasformazione


e di servizi innovativi e ricerca di sicuro interesse per l’avvio di un futuro polo di innovazione.

Nella tabella seguente vengono riepilogati i settori e le eventuali strutture pre-esistenti (centri
di competenza e distretti tecnologici) nell’ambito dei quali possono essere sviluppati i poli di
innovazione.

Tab. 25: I 9 settori strategici della Regione Calabria e gli strumenti di sviluppo

SETTORI STRUMENTI STRUTTURE PRE-ESISTENTI

Trasporti e logistica Polo di innovazione Distretto Tecnologico di Gioia Tauro

Beni culturali Polo di innovazione Distretto Tecnologico di Crotone

Salute dell’uomo Polo di innovazione Centro di Competenze di Germaneto

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SETTORI STRUMENTI STRUTTURE PRE-ESISTENTI

Fondazione Mediterranea Terina


Sistema agroalimentare Polo di innovazione
Laboratori pubblici interfiliera

Centro di competenza ICT-SUD


Tecnologie dell’Informazione Laboratorio pubblico-privato OpenKnowTech
Polo di innovazione
e delle Telecomunicazioni Centro di Supercalcolo per l’Ingegneria
Computazionale di Cosenza –Rende

Energie rinnovabili e -
Polo di innovazione
risparmio energetico

Tecnologie per la gestione


sostenibile delle risorse Polo di innovazione -
ambientali

Materiali avanzati e Sistemi -


Polo di innovazione
avanzati di manifattura

Ambiente marino Polo di innovazione -

I settori strategici individuati dalla Regione Calabria risultano coerenti con i settori tecnologici
e le aree tecnologiche-produttive individuate nell’ambito dell’Analisi fattuale del PON Ricerca e
Competitività 2007-2013 e del Programma Industria 2015.
58
L’Analisi fattuale del PON R&C , realizzata da un Comitato Scientifico, ha avuto l’obiettivo di
individuare le aree tecnologiche-produttive per la competitività delle Regioni del Mezzogiorno che,
per dotazione di capitale fisico e umano, infrastrutture, localizzazione geografica e caratteristiche
socio-economiche, presentano un potenziale in grado di sviluppare agglomerazioni tra imprese
competitive sui mercati interni ed internazionali. L’analisi ha portato alla individuazione di 6 settori
(Efficienza energetica e Ambiente, Mobilità sostenibile, ICT, Salute dell’uomo e tecnologie della
vita, Sistemi avanzati di manifattura, made in Italy e nuovi materiali, Prodotti alimentari, agricoltura
e biotecnologie connesse), articolati in sottosettori.

Il Programma Industria 2015, che stabilisce le linee strategiche per lo sviluppo e la


competitività del sistema produttivo italiano, ha individuato nei Progetti di Innovazione Industriale

58
Il PON R&C 2007-2013 prevede nell’ambito dell’Asse I “Sostegno ai mutamenti strutturali”, Obiettivo operativo 4.1.1.2
“Aree tecnologico produttive per la competitività del sistema” lo svolgimento di un’Analisi fattuale per l’individuazione delle
aree tecnologico-produttive per la Competitività delle Regioni del Mezzogiorno. A tale scopo il MiSE ha costituito un
Comitato Scientifico incaricato dello svolgimento dell’analisi stessa, che ha portato alla elaborazione di una Relazione finale
del gennaio 2009.

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gli strumenti per garantire il riposizionamento strategico del sistema stesso. Le aree strategiche dei
PII, articolate a loro volte in aree tecnologico-produttive, sono: Efficienza energetica, Mobilità
sostenibile, Nuove tecnologie per la vita, Nuove tecnologie per il Made in Italy, Tecnologie
innovative per i beni culturali.

In allegato 1 si riportano tabelle che mettono in evidenza, per ogni settore della SRI
59
Calabria , la coerenza con gli ambiti di intervento dei Programmi nazionali summenzionati.

59
Ad eccezione di due settori: “Tecnologie dell’Informazione e delle telecomunicazioni” per il quale si rimanda al documento
di Strategia regionale per la Società dell’Informazione; “Ambiente marino” per il quale, vista la specificità del settore, non è
stato possibile individuare la coerenza.

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4.3 OBIETTIVI OPERATIVI E LINEE DI INTERVENTO

Al fine di implementare la strategia in un’ottica di rete verranno parallelamente perseguiti


cinque obiettivi operativi “trasversali” che si articolano nelle linee di indirizzo previste dall’Asse I del
PO FESR 2007 – 2013 e dall’APQ Ricerca e Competitività e dagli interventi della Regione Calabria
in materia di qualificazione e sviluppo di competenze del capitale umano (PO FSE 2007-2013).

1. Qualificare e strutturare il sistema regionale della ricerca e innovazione attraverso


aggregazioni stabili della domanda e dell’offerta di innovazione che perseguono il
potenziamento delle dotazioni scientifico-tecnologiche, la messa in rete delle
competenze e l’incremento della competitività delle imprese aderenti (Poli di
Innovazione).
2. Costruire un capillare sistema di servizi per l’incontro tra domanda e offerta di ricerca e
innovazione, con particolare attenzione per le esigenze delle micro, piccole e medie
imprese regionali (Rete Regionale per l’Innovazione).
3. Migliorare la competitività delle imprese regionali, attraverso lo sviluppo e/o
l’introduzione di soluzioni innovative (di prodotto, di processo, organizzative e di
mercato).
4. Aumentare il numero di imprese innovative nella regione, sostenendo in modo
permanente la creazione di imprese innovative a partire dal know-how sviluppato nel
sistema regionale della ricerca e dell’alta formazione nonché l’attrazione di imprese
innovative esterne.
5. Qualificare il capitale umano per la ricerca e l’innovazione

Pertanto il primo obiettivo è orientato al rafforzamento ed allo sviluppo delle strutture che
costituiscono i Poli di Innovazione, il secondo obiettivo è orientato alla costruzione di una Rete
Regionale per l’Innovazione ovvero alla qualificazione, estensione e razionalizzazione dell’insieme
degli operatori regionali per il trasferimento tecnologico, per garantire un’interfaccia unica ed
efficace al sistema della ricerca e innovazione; il terzo e il quarto obiettivo sono focalizzati sulla
creazione, sviluppo e attrazione di imprese innovative, l’ultimo è orientato allo sviluppo e alla
qualificazione del capitale umano.

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Obiettivo Operativo 1 - Qualificare e strutturare il sistema regionale della ricerca e


innovazione attraverso aggregazioni stabili della domanda e dell’offerta di innovazione che
perseguono il potenziamento delle dotazioni scientifico-tecnologiche, la messa in rete delle
competenze e l’incremento della competitività delle imprese aderenti (Poli di Innovazione).

L’obiettivo viene conseguito attivando, ampliando e mettendo in rete nove Poli di


Innovazione specializzati in ciascuno degli ambiti prioritari individuati.

I Poli di Innovazione sono raggruppamenti di imprese (start-up innovatrici, PMI, Grandi


Imprese) e di Organismi di Ricerca attivi in un particolare territorio e settore che operano per
stimolare e attivare processi di innovazione attraverso:

• l’interazione intensiva tra le Imprese e tra queste e gli Organismi di Ricerca;

• l’utilizzo in comune di installazioni (infrastrutture e attrezzature) per le attività di ricerca


scientifica e innovazione tecnologica;

• lo scambio di esperienze e conoscenze;

• il trasferimento di tecnologie;

• la messa in rete e la diffusione delle informazioni tra i Soggetti che costituiscono il Polo.

I Poli devono essere gestiti ed utilizzati in una logica di “mercato” al fine di valutare la reale
redditività delle attività realizzate.

La creazione dei Poli di Innovazione viene realizzata a partire da strutture esistenti


60
laddove queste siano già state costituite adottando azioni di ampliamento e sviluppo . E’ il caso
dei poli relativi a “Trasporti e logistica” e “Beni culturali”, in riferimento ai quali sono state già
avviate le azioni propedeutiche alla costruzione dei relativi Distretti Tecnologici. Per quanto
concerne i poli relativi a “Salute dell’uomo”, “Tecnologie dell’Informazione e delle
Telecomunicazioni”, “Sistema agroalimentare”, esistono strutture sul territorio (es. centri di
competenza, laboratori pubblici) a partire dalle quali occorrerà costruire un percorso di
rafforzamento della governance e di azioni di sviluppo, con particolare attenzione allo sviluppo di
una dimensione sovra-regionale.

Per gli altri ambiti, i poli verranno realizzati ex novo a partire dalle imprese esistenti e dai
progetti di ricerca già avviati.

60
Cfr. Tab. 25

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Per la creazione, l’ampliamento e l’animazione di ciascun Polo di Innovazione Regionale


sono concessi aiuti agli investimenti esclusivamente alla persona giuridica che ne assume la
gestione. Gli aiuti agli investimenti possono essere concessi per:

• i locali destinati alla formazione e ai laboratori di ricerca;

• le infrastrutture di ricerca ad accesso aperto: laboratori, centri di prove, etc.;

• le infrastrutture di rete a banda larga all’interno del Polo.

Inoltre, la Regione può sostenere per un periodo limitato a 5 anni, la progettazione,


sperimentazione e valutazione dei seguenti servizi tecnologici dei Poli di Innovazione:

• attività di sportello, attraverso un servizio di front office, per orientare la domanda delle
imprese verso i servizi di innovazione tecnologica disponibili sia all’interno del Polo sia
presso altri Organismi specializzati;

• sostegno tecnologico ai progetti innovativi delle imprese;

• consulenza per l’acquisizione, la tutela e lo scambio dei diritti di proprietà intellettuale e per
gli accordi di licenza, nonché sull’uso della normativa in materia;

• gestione di spazi attrezzati per l’incubazione di progetti innovativi, locali e materiale per la
formazione, laboratori, strutture di prova e di certificazione.

Nell’ambito della più ampia Rete Regionale per l’Innovazione (Obiettivo Operativo 2), i Poli di
Innovazione devono svolgere in Calabria la funzione di intermediari specializzati della ricerca e
dell’innovazione e, attraverso l’erogazione di servizi a contenuto scientifico-tecnologico, devono
operare per favorire e supportare sia il rafforzamento dei collegamenti tra sistema scientifico e
sistema imprenditoriale sia la collaborazione tra le imprese al fine di innalzare la propensione
all’innovazione del sistema produttivo. Ogni Polo di Innovazione per adempiere ai propri compiti,
deve quindi svolgere attività riconducibili a:

• informazione scientifico-tecnologica attraverso la diffusione di: informazioni scientifico-


tecnologiche comprensive di quelle relative alle fonti primarie delle conoscenze che
interessano l’ambito tematico di riferimento del Polo; informazioni relative alla normativa
tecnica nazionale ed europea;

• informazioni sulle procedure per l’ottenimento di marchi e brevetti; informazioni sui


programmi comunitari, nazionali e regionali mirati a promuovere lo sviluppo tecnologico e
l’innovazione, nonché sulle relative procedure di accesso;

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• trasferimento tecnologico: individuazione di Centri di Competenza Tecnologica interni ed


esterni alla Regione, in grado di fornire tecnologie adeguate alla soluzione dei problemi
delle imprese assistite;

• affiancamento delle aziende e assistenza nelle fasi di implementazione delle scelte


innovative, per garantire che i servizi acquisiti abbiano il necessario livello di
personalizzazione.

Contestualmente, si prevede la realizzazione di Progetti di Ricerca Industriale e di


Sviluppo Sperimentale che devono prioritariamente: intervenire nelle aree strategiche prioritarie;
garantire significative ricadute sul sistema produttivo, anche attraverso l’attrazione di investimenti
diretti esterni, la partecipazione finanziaria di soggetti privati, la cooperazione con imprese e centri
di ricerca di eccellenza; riprendere, valorizzare e potenziare, ove possibile, gli investimenti già
realizzati con la creazione dei Centri di Competenza, dei Laboratori Tecnologici e dei Distretti
Tecnologici; mettere in rete i centri di ricerca regionali con un approccio cooperativo e competitivo
al tempo stesso anche potenziando le attuali infrastrutture.

Le imprese aderenti al Polo potranno accedere a bandi dedicati sia per l’avvio di progetti di
ricerca che per attività di formazione.

La creazione e il potenziamento dei Poli di Innovazione viene effettuata utilizzando sia le


risorse del POR Calabria FESR 2007 – 2013 sia le risorse del PON Ricerca e Competitività 2007 –
2013 in un quadro di cooperazione tra Regione e Amministrazione Centrale definito anche
61
attraverso specifici protocolli d’intesa e Accordi di Programma .

Priorità attuative

In tale contesto, la costituzione dei Poli di Innovazione deve prevedere:


1. un immediato e continuo confronto con le Amministrazioni centrali al fine di coordinare
gli interventi regionali con quelli di livello nazionale, come previsto dal Protocollo d’Intesa
e dall’APQ Ricerca e Competitività (APQ R&C, luglio 2009);
2. il rapido avvio di un percorso di definizione / revisione del programma e della struttura di
governance dei Poli sul quale possano innestarsi gli interventi sui Distretti Tecnologici e i
Laboratori Pubblico-Privati previsti dall’APQ R&C. Il soggetto gestore del Polo sarà
individuato attraverso una procedura di evidenza pubblica che, tenendo conto delle pre-

61
Il Protocollo d’Intesa fra MIUR e Regioni della Convergenza (giugno 2009) e il successivo APQ Ricerca e Competitività
(luglio 2009) forniscono il quadro di riferimento anche per ulteriori intese più specifiche.

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esistenze, permetta l’individuazione dei partner, di un piano di sviluppo e di una forma di


governo del Polo.
3. il finanziamento di un programma pluriennale di avvio / sviluppo del Polo e dei suoi
servizi per le imprese che preveda:
a. la progettazione e gestione dei servizi informativi e tecnologici del Polo
b. l’erogazione di servizi tecnologici alle aziende del Polo e alle altre imprese;
c. la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo promossi dalle aziende del Polo.

Linee di Intervento attivabili

• POR Calabria FESR 2007-2013 (*)

- Avvio dei Poli di Innovazione

 Linea di Intervento 1.1.1.1: Azioni per il potenziamento delle infrastrutture della


Rete Regionale dei Poli di Innovazione

 Linea di Intervento 1.1.2.2: Azioni per il potenziamento dei servizi tecnologici dei
Poli di Innovazione

- Interventi per le imprese aderenti ai Poli di Innovazione

 Linea di Intervento 1.1.1.2: Progetti di ricerca industriale e di sviluppo


sperimentale nei settori strategici regionali

 Linea di Intervento 1.1.3.1: Servizi per l’adozione di innovazione tecnologica da


parte delle imprese

• APQ Ricerca e Competitività

- Linea di intervento 2 – Obiettivo Operativo: Reti per il rafforzamento del potenziale


scientifico-tecnologico delle Regioni della Convergenza

- Linea di intervento 3 – Obiettivo Operativo: Potenziamento delle strutture e delle


dotazioni scientifiche e tecnologiche

• POR Calabria FSE 2007-2013 (*)

- Obiettivo Operativo M.1: Sostenere, attraverso adeguati programmi di formazione, lo


sviluppo dei piani e dei progetti di ricerca scientifica e di trasferimento tecnologico dei
Poli Regionali di Innovazione.

(*) Le linee di intervento del PO FESR e del PO FSE sono attivate nell’ambito del PISR “Rete
Regionale dei Poli di Innovazione” (DGR 194/2009).

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Obiettivo Operativo 2 - Costruire un capillare sistema di servizi per l’incontro tra domanda e
offerta di ricerca e innovazione, con particolare attenzione per le esigenze delle micro,
piccole e medie imprese regionali (Rete Regionale per l’Innovazione).

La strategia di intervento per rafforzare i rapporti tra mondo accademico e sistema produttivo
prevede la realizzazione della Rete Regionale per l’Innovazione.

La Rete Regionale per l’Innovazione è costituita dai seguenti nodi:

• Industrial Liaison Office (ILO) delle Università calabresi.

• Sportelli per l’Innovazione Tecnologica dei costituendi Poli per l’Innovazione


Regionale.

• Sportelli per l’Innovazione Tecnologica delle Camere di Commercio.

• Sportelli per l’Innovazione Tecnologica delle Associazioni Imprenditoriali.

La Rete Regionale per l’Innovazione costituisce, di fatto, un One-Stop-Shop (Sportello


Unico), cioè un punto unico di accesso ad una vasta gamma di servizi: informazioni, formazione e
consulenza in molti settori per lo sviluppo d’impresa.

La Rete Regionale per l’Innovazione deve essere progettata e realizzata con i seguenti
obiettivi di servizio:

• fornire alle imprese un servizio integrato e di semplice utilizzazione per una prima
individuazione dei prodotti/servizi dei centri di offerta di loro interesse;

• qualificare e valorizzare i prodotti/servizi dei centri di offerta favorendo una maggiore


integrazione e specializzazione ed evitando nel contempo duplicazioni, con
conseguente spreco di risorse pubbliche, e disorientamento negli utenti;

• rendere competitivo e attrattivo il sistema regionale per l'innovazione attraverso una


migliore articolazione e comunicazione dei prodotti/servizi all'esterno.

Le caratteristiche che la Rete Regionale per l’Innovazione deve avere per garantire efficacia
e qualità ai servizi erogati sono le seguenti:

• la capacità di promuovere il costante innalzamento della qualità dei servizi offerti,


diffondere e valorizzare le buone pratiche, favorire la cooperazione fra i soggetti che
aderiscono alla rete,

• monitorare il funzionamento della rete sulla base di opportuni indicatori di

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 93/136
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performance concordati con gli operatori e il sistema di rappresentanza delle


imprese;

• la capacità di coordinare, integrare e elaborare, in modo efficiente ed efficace e nel


più breve tempo possibile, tutte le competenze necessarie a soddisfare la richiesta
di una impresa, a prescindere da dove queste competenze siano dislocate fra i
Soggetti che aderiscono alla Rete;

• la tempestività e, soprattutto, l’unicità nell’interazione con l’impresa al fine di


annullare o minimizzare il disorientamento dell’imprenditore (l’imprenditore effettua
le sua richieste al One Stop Shop della Rete e riceve le risposte solo ed
esclusivamente da questo, è l’One Stop Shop che si deve preoccupare di come fare
per soddisfare le richieste);

• l’organizzazione ottimale per il funzionamento dell’One Stop Shop della Rete è


quella di scomporre la richiesta dell’utente e modularizzarla in più operazioni
specifiche, ciascuna da richiedere alla persona o alla struttura competente.

Il livello di efficacia e di efficienza del funzionamento della Rete è inoltre strettamente


connesso alla capacità di interloquire e di mantenere stabili contatti con un consistente numero di
soggetti e reti nazionali ed europee per offrire agli utenti un più ampio spettro di servizi qualificati.

Una Linea di Intervento sostiene la progettazione, la sperimentazione e la valutazione


dei servizi della Rete Regionale per l’Innovazione per i seguenti nodi:

• Industrial Liaison Office (ILO) delle Università calabresi.

• Sportelli per l’Innovazione Tecnologica delle Camere di Commercio.

• Sportelli per l’Innovazione Tecnologica delle Associazioni Imprenditoriali.

L’intervento, inoltre, dovrà integrare nella rete gli Sportelli per l’Innovazione Tecnologica dei
Poli di Innovazione (cfr. Obiettivo Operativo 1).

La realizzazione della Rete Regionale per l’Innovazione sarà preceduta dall’analisi delle
analoghe esperienze nazionali ed europee (aspetti normativi, modelli organizzativi, funzioni e
servizi dei nodi, infrastrutture e servizi per la cooperazione interna, modalità di interazione con gli
utenti, prodotti e servizi erogati).

I Servizi che la Rete Regionale per l’Innovazione deve erogare in maniera coordinata
attraverso i propri nodi, che possono avere funzioni anche specifiche, sono i seguenti:

• Informazione e promozione delle attività di ricerca scientifica e innovazione


tecnologica.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 94/136
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• Supporto agli Spin Off.

• Supporto alla brevettazione.

• Assistenza tecnica alle imprese e agli organismi di ricerca per l'accesso ai


finanziamenti regionali, nazionali ed europei.

• Intermediazione della domanda di innovazione.

• Networking nazionale ed internazionale

Su questa base, la Rete Regionale per l’Innovazione deve promuovere la costituzione di un


apposito catalogo dei servizi per l’innovazione con modalità trasparenti di accesso e di verifica
della qualità dei servizi.

I servizi del catalogo possono includere: valutazione del fabbisogno e del potenziale
innovativo (audit/assessment); informazioni sulle innovazioni rilevanti per il proprio potenziale
competitivo; consulenza in materia di innovazione organizzativa e gestionale; supporto informativo
e tecnico per l’adozione di nuove tecnologie; supporto per la formulazione di studi di fattibilità e
progetti di ricerca industriale; supporto per l’elaborazione di proposte di progetto da presentare in
programmi di ricerca nazionali e comunitari; sostegno all'attivazione di forme di cooperazione
transnazionale per la messa a punto, l'acquisizione o la promozione di tecnologie, prodotti e servizi
innovativi; identificazione di possibili partners di progetti di innovazione; identificazione di
appropriati forme di finanziamento; consulenza e supporto in materia di acquisizione, protezione e
commercializzazione dei diritti di proprietà intellettuale e di accordi di licenza; consulenza sull'uso
delle norme.

Una seconda linea di intervento dovrà sostenere l’acquisizione da parte delle imprese dei
servizi del catalogo per l’innovazione tecnologica.

Priorità attuative

Nell’attivazione della Rete Regionale per l’Innovazione è prioritario:

• Dare continuità alle esperienze di ILO già in corso, qualificandole, sostendendo la


diffusione delle migliori pratiche e mettendole in rete anche attraverso procedure
negoziate con le Università e gli EPR regionali che definiscano in modo netto e
verificabile i percorsi di potenziamento e i risultati da raggiungere. A tale scopo,
devono essere garantiti i seguenti elementi per i progetti di potenziamento degli ILO:

o essere complementari ai programmi già in atto (per quelli esistenti);

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 95/136
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o prevedere una verifica annuale sui risultati per eventuali riprogrammazioni;

o essere di importo definito sulla base delle spese per servizi per
l’innovazione nell’ultimo triennio (per quelli esistenti);

o prevedere un cofinanziamento per almeno il 20%.

• Coinvolgere, come beneficiari dell’intervento, le CCIAA e le Associazioni regionali di


categoria (CNEL) per la creazione di nuovi sportelli provinciali/regionali per
l’innovazione.

Per l’attuazione dovranno essere individuati, anche attraverso sovvenzione globale,


partenariati qualificati per l’animazione, promozione, gestione della rete che garantiscano gli
elementi prima indicati.

Linee di Intervento attivabili

• POR Calabria FESR 2007-2013 (*)

- Linea di Intervento 1.1.2.1: Azioni per la realizzazione della Rete Regionale per
l’Innovazione

- Linea di Intervento 1.1.3.1: Servizi per l’adozione di innovazione tecnologica da parte


delle imprese

• POR Calabria FSE 2007-2013 (*)

- Obiettivo Operativo M.1: Sostenere, attraverso adeguati programmi di formazione, lo


sviluppo dei piani e dei progetti di ricerca scientifica e di trasferimento tecnologico dei
Poli Regionali di Innovazione.

(*) Le linee di intervento del PO FESR e del PO FSE sono attivate nell’ambito del PISR “Rete
Regionale di Innovazione” (DGR 203/2009)

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Obiettivo Operativo 3 - Migliorare la competitività delle imprese regionali, attraverso lo


sviluppo e/o l’introduzione di soluzioni innovative (di prodotto, di processo, organizzative e
di mercato).

L’obiettivo persegue il miglioramento della competitività di tutte le imprese regionali, anche


se i singoli interventi potranno riguardare settori o tipologie (PMI, ecc.) specifici. A tale scopo, è
prevista l’attivazione di un sistema d’incentivi destinati ad imprese o loro consorzi finalizzati ad
innalzare la competitività del sistema imprenditoriale calabrese.

Una prima tipologia di incentivi riguarda l’acquisizione da parte delle imprese di servizi
specifici per l’innovazione tecnologica. Le imprese possono beneficiare di aiuti specifici per
l’acquisizione delle seguenti tipologie di servizi per l’innovazione tecnologica:

• informazioni sulle innovazioni rilevanti per il proprio potenziale competitivo;

• consulenza in materia di innovazione organizzativa e gestionale;

• supporto informativo e tecnico per l’adozione di nuove tecnologie;

• supporto per la formulazione di studi di fattibilità e progetti di ricerca industriale;

• supporto per l’elaborazione di proposte di progetto da presentare in programmi di


ricerca nazionali e comunitari;

• sostegno all'attivazione di forme di cooperazione transnazionale per la messa a


punto, l'acquisizione o la promozione di tecnologie, prodotti e servizi innovativi;

• identificazione di possibili partners di progetti di innovazione;

• identificazione di appropriate forme di finanziamento;

• consulenza e supporto in materia di acquisizione, protezione e commercializzazione


dei diritti di proprietà intellettuale e di accordi di licenza;

• consulenza sull'uso delle norme.

Una seconda tipologia di incentivi riguarda la realizzazione di Piani di Innovazione


Aziendali ed Interaziendali previsti dai Pacchetti Integrati di Agevolazioni e dai Contratti di
Investimento. I Piani di Innovazione Aziendali ed Interaziendali sono finalizzati ad incrementare la
capacità delle imprese di adottare innovazioni di processo e di prodotto per migliorare il loro livello
di competitività sui mercati extraregionali. E’ possibile la presentazione congiunta fra Imprese e
Organismi di ricerca, sia per il Piano di Innovazione Aziendale che Interaziendale. In particolare tali
Piani prevedono, anche in collaborazione con Organismi di Ricerca:

• Studi di Fattibilità Tecnica, devono essere propedeutici per progetti di ricerca


industriale o sviluppo sperimentale

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• Progetti di Ricerca e Sviluppo, devono riguardare attività di “ricerca industriale” o di


“sviluppo sperimentale”

• Acquisizione di Servizi per l’Innovazione.

Priorità attuative

Nell’attivazione del sistema di incentivi, con particolare riferimento ai progetti di ricerca e sviluppo,
è prioritario:

• mettere a punto un sistema di valutazione e monitoraggio dei progetti di ricerca e sviluppo


basato sull’utilizzo di esperti scientifici qualificati e su procedure standardizzate;

• aggiornare le direttive di riferimento, in relazione alla nuova disciplina comunitaria per gli
aiuti alla ricerca e al Regolamento (CE) 800/2008;

• predisporre direttive specializzate per l’utilizzo dello strumento agevolativo (PIA) anche per
sostenere imprese neo-costituite e imprese innovative.

Linee di Intervento attivabili

• POR Calabria FESR 2007-2013

- Servizi innovativi alle imprese

 Linea di Intervento 1.1.3.1 – Servizi per l’adozione di innovazione tecnologica da


parte delle imprese.

- Pacchetti Integrati di Agevolazioni

 Linea di Intervento 1.1.3.2 – Realizzazione dei Piani di Innovazione Aziendali ed


Interaziendali previsti dai Pacchetti Integrati di Agevolazioni e dai Contratti di
Investimento.

• APQ Ricerca e Competitività

- Linea di intervento 1 - Obiettivo Operativo: Aree scientifico-tecnologiche generatrici di


processi di trasformazione del sistema produttivo e creatrici di nuovi settori

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Obiettivo Operativo 4 - Aumentare il numero di imprese innovative nella regione,


sostenendo in modo permanente la creazione di imprese innovative a partire dal know-how
sviluppato nel sistema regionale della ricerca e dell’alta formazione nonché l’attrazione di
imprese innovative esterne.

L’Obiettivo intende valorizzare, consolidare ed estendere le migliori pratiche maturate negli


ultimi anni nella regione62 con riferimento alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali promosse
da ricercatori delle università e dei centri di ricerca (spin off) e di micro-imprese innovative
promosse da neo-laureati o dottori di ricerca.

L’Obiettivo punta inoltre a sviluppare la capacità di attrazione nei confronti di imprese


innovative esterne degli atenei e centri di ricerca calabresi, valorizzando sia l’interesse per le
opportunità di cooperazione tecnico-scientifica, sia la disponibilità di giovani laureati qualificati, e
aumentando la disponibilità di spazi attrezzati per ospitare le nuove iniziative imprenditoriali e di
ricerca.

Con riferimento alla prima area di intervento, il processo previsto per sostenere la nascita e
l’avvio delle nuove iniziative imprenditoriali di “spin off” è articolato, sulla base delle esperienze già
realizzate, nelle seguenti fasi:

• programma di “scouting” dell’idea imprenditoriale. L’obiettivo di questa fase è quello di aiutare


gli operatori della ricerca (docenti, ricercatori giovani, dottorati e dottorandi, laureati impegnati
in attività di ricerca) a individuare le potenzialità imprenditoriali di una scoperta scientifica o
tecnologica;

• accompagnamento alla creazione di spin-off e micro-imprese innovative: formazione,


consulenza e assistenza per la messa a punto dell’idea imprenditoriale. L’obiettivo di questa
fase è di fornire gli strumenti operativi di base necessari alla messa a punto di un piano di
impresa e alla gestione della stessa. Tipicamente, si tratta di interventi all’interno di percorsi
integrati di formazione, consulenza, tutoraggio. Nel caso di imprese spin-off è importante
anche la possibilità di approfondire, nell’ambito del gruppo di ricerca, gli aspetti tecnologici;

• incentivi alle nuove imprese innovative; l’apporto iniziale di capitali per l’avvio di imprese
basate sulla conoscenza e sulle nuove tecnologie è, spesso, di entità relativamente modesta.
Difficilmente, però, il sistema finanziario tradizionale e il capitale di rischio (venture capital,
ecc.) intervengono in questa fase, per finanziamenti così parcellizzati e dal ritorno economico
difficilmente valutabile. E’ tipicamente compito del settore pubblico coprire questa esigenza. In
alternativa, ove possibile, si può fare ricorso a società pubblico-private di gestione del
risparmio che operano attraverso “seed-capital”;

62
Cfr. Sezione 3.1, paragrafo “La creazione di imprese innovative”

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 99/136
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• offerta di spazi attrezzati e servizi avanzati comuni destinati a nuove imprese innovative
regionali ed extra-regionali;

La Linea di intervento sostiene con appositi servizi l’implementazione di tutte le fasi prima
elencate. Per quanto riguarda il sistema d’incentivi per l’avvio dell’impresa si utilizza lo strumento
dei Pacchetti Integrati di Agevolazioni.

La seconda linea di intervento è finalizzata all’attrazione di imprese innovative esterne


che vogliono localizzare in Calabria propri Laboratori di Ricerca & Sviluppo garantendo significative
ricadute sul territorio in termini occupazionali, di innovazione e di integrazione con il sistema
produttivo locale. Gli investimenti previsti devono caratterizzarsi per la validità tecnico-economica e
per gli elevati contenuti innovativi in termini di nuovi prodotti realizzati e nuove tecnologie utilizzate,
con priorità per le imprese che attivano specifici rapporti di cooperazione scientifica e tecnologica
con almeno un Dipartimento universitario o un Centro di Ricerca che opera in Calabria. Gli incentivi
sono destinati a sostenere:

• l’acquisizione d’impianti e attrezzature tecnico-scientifiche per la costituzione di laboratori


tecnologici;

• la realizzazione di programmi di ricerca correlati, nei settori d’intervento prioritari;

Le imprese devono impegnarsi a mantenere la destinazione a fini di ricerca e sviluppo delle


risorse materiali e immateriali mobilizzate anche dopo la conclusione degli specifici progetti. E’
importante che l’azione sia accompagnata da un adeguato piano di animazione verso le imprese
esterne e che l’accesso agli incentivi sia garantito con scadenze prefissate (es. bando a sportello
valutativo a cadenza semestrale) e tempi di valutazione certi.

Priorità attuative

Nell’avviare l’intervento a sostegno della creazione di spin-off e micro-imprese innovative, è


prioritario:

• qualificare ed estendere i programmi di scouting delle idee imprenditoriali innovative,


valorizzando le esperienze già in corso e coinvolgendo attivamente tutti gli atenei e centri di
ricerca calabresi;

• garantire che l’erogazione dei servizi e degli incentivi avvenga in modo coordinato,
permettendo di accompagnare – con continuità - il passaggio da una fase di sviluppo dell’idea
imprenditoriale alla successiva;

• garantire il consolidamento, a livello regionale, delle esperienze a sostegno della creazione di


spin-off, anche oltre la conclusione dello specifico intervento.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 100/136
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Nell’attuazione dovranno essere privilegiati strumenti (quali partenariati qualificati, forme di


sovvenzione globale, ecc.) che garantiscano tali elementi.

E’ inoltre prioritario attivare la linea di intervento per l’attrazione di imprese innovative esterne
in connessione con l’avvio della Linea 1 dell’APQ Ricerca e Competitività (progetti di ricerca
industriale nei settori prioritari) per rafforzare la capacità di costituire partenariati solidi e qualificati
fra imprese regionali e operatori nazionali.

Linee di Intervento attivabili

• POR Calabria FESR 2007-2013 (*)

- Spin-off

 Linea di Intervento 1.1.4.1: Creazione di iniziative imprenditoriali di Spin Off da


Università e Centri di Ricerca e di micro-imprese innovative da parte di neo-
laureati o dottori di ricerca

 Linea di Intervento 1.1.3.2 – Realizzazione dei Piani di Innovazione Aziendali ed


Interaziendali previsti dai Pacchetti Integrati di Agevolazioni e dai Contratti di
Investimento.

 Applicazione del principio della complementarietà tra i Fondi strutturali, di cui


all’art. 34 del Regolamento (CE) 1083/06, per la realizzazione di attività di
formazione e orientamento, erogazione di borse di studio, ecc.

- Attrazione d’imprese innovative esterne

 Linea di Intervento 1.1.4.2: Attrazione di imprese innovative esterne

 Linea di Intervento 1.1.1.2: Progetti di ricerca industriale e di sviluppo


sperimentale nei settori strategici regionali

• POR Calabria FSE 2007-2013 (*)

- Con funzioni complementari rispetto agli interventi indicati:

 Obiettivo Operativo M.2: Sostenere la realizzazione di percorsi individuali di alta


formazione per giovani laureati e ricercatori presso organismi di riconosciuto
prestigio nazionale ed internazionale e il rientro in Calabria per l’inserimento
lavorativo in imprese, università e centri di ricerca.

(*) Le linee di intervento del PO FESR e del PO FSE sono attivate nell’ambito del PISR “Giovani
Talenti” (DGR 198/2009)

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Obiettivo Operativo 5 - Qualificare il capitale umano

In aggiunta alle linee di intervento già considerate, ma del tutto trasversalmente rispetto ai
già citati obiettivi di ricerca e innovazione, vi è un forte investimento sul capitale umano che la
Regione Calabria intende mettere in atto nel quadro di un Piano Regionale per le Risorse Umane
che trova attuazione in Piani d’Azione annuali.

Fra le altre iniziative, il Piano, utilizzando le risorse dell’Asse IV “Capitale Umano”,


promuove:

• iniziative congiunte scuola – università per favorire l’innovazione della didattica;

• iniziative delle scuole volte a presentare agli studenti iniziative di alto valore
scientifico;

• iniziative volte a favorire l’internazionalizzazione dell’apprendimento e della


formazione delle persone;

• iniziative volte all’orientamento universitario e post-universitario, per il migliore


inserimento nel mondo del lavoro.

Alcuni interventi del Piano per le Risorse Umane hanno un forte impatto sul sistema
regionale della ricerca e innovazione. Esso assume, fra gli altri, l’obiettivo di potenziare e rafforzare
la cultura scientifica a partire dall’ambiente scolastico fino all’alta formazione dei ricercatori, senza
tralasciare lo sviluppo delle competenze di imprenditori, dirigenti e tecnici con alta specializzazione.

In particolare, in modo complementare rispetto agli interventi già individuati negli altri
Obiettivi Operativi, il Piano per le Risorse Umane sostiene la realizzazione di:

• percorsi individuali di alta formazione per studenti universitari e giovani laureati


(voucher e borse di studio per la partecipazione ad attività di alta formazione presso
organismi di riconosciuto prestigio nazionale e internazionale);

• mobilità internazionale per giovani laureati, ricercatori e tecnici, nell’ambito di accordi


di cooperazione tra organismi (università, centri di ricerca, imprese) che operano in
Calabria e organismi di riconosciuto prestigio nazionale e internazionale;

• attività di formazione e ricerca per la realizzazione di progetti di innovazione nelle


imprese regionali;

• progettazione e attivazione di servizi di “placement” nelle imprese regionali dei


soggetti che hanno concluso con successo i percorsi individuali di alta formazione.

Priorità attuative

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L’attuazione di questo obiettivo è realizzata nell’ambito del Piano Regionale per le Risorse
Umane e dei relativi Piani d’Azione annuali.

Linee di Intervento attivabili

• POR Calabria FSE 2007-2013

- Obiettivo Operativo M.1: Sostenere, attraverso adeguati programmi di formazione, lo


sviluppo dei piani e dei progetti di ricerca scientifica e di trasferimento tecnologico dei
Poli Regionali di Innovazione.

- Obiettivo Operativo M.2: Sostenere la realizzazione di percorsi individuali di alta


formazione per giovani laureati e ricercatori presso organismi di riconosciuto prestigio
nazionale ed internazionale e il rientro in Calabria per l’inserimento lavorativo in
imprese, università e centri di ricerca.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 103/136
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5 RISORSE FINANZIARIE DISPONIBILI ED ATTIVABILI IN TEMA


DI RICERCA E INNOVAZIONE

5.1 RISORSE FINANZIARIE COMUNITARIE, NAZIONALI E REGIONALI IN TEMA DI


RICERCA E INNOVAZIONE

La Regione Calabria sostiene direttamente la realizzazione degli obiettivi strategici e degli


interventi programmati nell’ambito della SRI 2007-2013 per la creazione di una società della
conoscenza basata sulla Ricerca e l’Innovazione attraverso diversi strumenti finanziari regionali ed
avvalendosi anche della disponibilità di programmi e risorse comunitarie e nazionali.

Risorse attivabili a livello nazionale e comunitario

A livello comunitario, l’Unione europea sostiene le attività di R&I attraverso una molteplicità
di strumenti finanziari e programmi destinati sia al sistema produttivo e scientifico sia agli enti locali
e ai cittadini.

In ambito nazionale le iniziative di R&I sono sostenute sia attraverso la politica ordinaria
finanziata con risorse dei bilanci dello Stato e delle Regioni, che attraverso la politica regionale di
sviluppo finanziata da risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali, provenienti, rispettivamente, dal
bilancio europeo (Fondi strutturali) e dal bilancio nazionale (fondo di cofinanziamento nazionale ai
Fondi strutturali e Fondo per le Aree Sottoutilizzate).

Nella tabella seguente vengono riportate le principali risorse finanziarie comunitarie e


nazionali a cui possono accedere gli attori, pubblici e privati, presenti sul territorio della Regione
Calabria.

Il quadro completo è riportato in appendice 3.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 104/136
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Tab. 26: Principali risorse finanziarie - comunitarie e nazionali - attivabili nel territorio della regione
Calabria in tema di Ricerca e Innovazione
RISORSE STANZIATE
PROGRAMMI – FONDI – LEGGI
(M€)

VII Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico 2007-2013 50.521,0

Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione 2007-2013 4.212,6

Innovation 2010 Initiative 50,0

Risk Sharing Finance 2.000,0

Fondo rotativo per l’Innovazione Tecnologica (FIT) 175,0 per il 2009

Finanziaria 2009 (Tabella F)


ha iscritto in bilancio:
 89,9 per 2009
Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca (FAR)  100,0 per 2010
 131,0 per 2011
 131,0 per 2012 e
successivi

Fondo per gli Investimenti alla Ricerca di Base (FIRB)

Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN)

Fondo Rotativo per il sostegno alle Imprese (FRI)

Oltre alle risorse


provenienti dal PRIN, dal
FAR, dal FIRB e dal FAS,
la Finanziaria 2007 (Art. 1
commi 870-874) ha
Fondo per gli Investimenti nella Ricerca Scientifica e Tecnologica (FIRST) stanziato:
 300,0 per il 2007
 360,0 per il 2008
 360,0 per il 2009

Finanziaria 2009 (Tabella


F) ha iscritto in bilancio:

Credito d’imposta  533,6 per il 2009


 654,0 per il 2010
 65,4 per il 2011

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 105/136
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Risorse assegnate dalla Regione

Nella tabella seguente sono riportate le risorse regionali assegnate dalla Regione al tema
della Ricerca e Innovazione, prendendo in considerazione sia i Programmi regionali, che rientrano
nella programmazione comunitaria 2007-2013 e nella normativa regionale, sia gli Accordi di
Programma con le amministrazioni centrali in materia di ricerca e innovazione. Nella tabella viene
anche presentata la quantificazione delle risorse già disponibili per il periodo 2007-2010.

In particolare:

• Le risorse finanziarie assegnate all’Asse I “Ricerca Scientifica, Innovazione


Tecnologica e Società dell'Informazione” del Programma Operativo FESR 2007-
2013 sono pari a 299,8 M€. Sul bilancio regionale, il 70% di tali risorse (209,9 M€) è
stato assegnato alla tematica “Ricerca e Innovazione” e il 30% alla tematica “Società
dell’Informazione”. Le risorse disponibili per il periodo 2007-2010 sono circa il 55%
del totale (pari a 115,0 M€) ai quali vanno detratte le risorse già impegnate per il
bando PIA e Contratti di Investimento del 2008 (circa 17,9 M€).

• L’Asse IV “Capitale umano” del Programma Operativo FSE 2007-2013 ha una


dotazione complessiva pari a 258,1 M€. Solo una quota parte di tali risorse
finanziarie saranno destinate in modo diretto a sostenere interventi in tema di
Ricerca e Innovazione. Sul bilancio regionale, il 7,2% di tali risorse (pari a 61,9 M€) è
stato assegnato all’Obiettivo Operativo M – “Creazione di reti tra università, centri
tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla
promozione della ricerca e dell’innovazione”. Le risorse dedicate dal Piano Risorse
Umane alle linee di intervento degli Obiettivi Operativi della SRI per il periodo 2007-
2010 sono pari a 10 M€.

• L’APQ Ricerca e Competitività (2009) indirizza le risorse del PON Ricerca e


Competività per il prossimo triennio su interventi di interesse per la regione Calabria.
Le risorse programmate dall’APQ ammontano a 325 M€.

• L’APQ Ricerca Calabria – I° Accordo Integrativo (2 006) ha assegnato 20 M€ per


rafforzare le dinamiche del sistema agro-alimentare in tema di ricerca e innovazione.
I relativi progetti sono in fase di avvio e saranno ultimati entro 36 mesi.

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Tab. 27: Principali risorse finanziarie disponibili per la Regione Calabria in tema di R&I
RISORSE RISORSE
LEGGI – PROGRAMMI – APQ – BANDI STANZIATE 2007-2010
(M€) (M€)

Programma Operativo FESR 2007-2013 - Asse I “Ricerca Scientifica,


63 209,9 115,0
Innovazione Tecnologica e Società dell'Informazione”

Programma Operativo FSE 2007-2013 - Asse IV “Capitale umano” – Obiettivo


Operativo M - Creazione di reti tra università, centri tecnologici di ricerca,
61,9 10,0
mondo produttivo e istituzionale con particolare attenzione alla promozione
64
della ricerca e dell’innovazione

APQ in materia di Ricerca e Competitività 325,0 325,0

APQ in materia di Ricerca scientifica – I Atto integrativo 20,0 20,0

TOTALE 616,8 470,0

L’ammontare delle risorse previste per l’intero periodo di riferimento - 2007-2013 - è pari a
616,8 milioni di euro, mentre le risorse già disponibili per il periodo 2007-2010 assommano a 470,0
65
milioni di euro.

63
Quota parte delle risorse finanziarie assegnate all’Asse I “Ricerca Scientifica, Innovazione Tecnologica e Società
dell'Informazione” del Programma Operativo FESR 2007-2013, complessivamente pari a 299,8 M€.
64
Quota parte delle risorse finanziarie assegnate all’Asse IV “Capitale umano” del Programma Operativo FSE 2007-2013,
complessivamente pari a 258,1 M€.
65
Sono incluse le risorse già utilizzate per il bando PIA e CI del 2008, pari a circa 17,9 M€

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6 L’ATTUAZIONE DELLA STRATEGIA

6.1 LA GOVERNANCE DEL PIANO

In ambito europeo le politiche per la Ricerca e l’Innovazione sono identificate come il grande
ambito di intervento industriale su cui è forte la possibilità di azione per l’ente che le governa. In tal
senso le politiche, per essere efficaci, richiedono un’efficace “governance” in grado di coordinare le
azioni, con risorse umane e assetto organizzativo adeguato ad assicurare una strategia unitaria e
l’omogeneità degli interventi.

Proprio su questo aspetto il PO Calabria FESR 2007 – 2013 individua specifiche criticità,
formulando alcune sintetiche valutazioni sul precedente periodo di programmazione degli interventi
di Ricerca e Innovazione. In particolare viene segnalata una carenza nel coordinamento del
settore, osservando come tra il 2000 e il 2006 si sia determinata una scarsa capacità di attivare un
circolo virtuoso tra domanda e offerta di innovazione. Le risorse, infatti, sono state molto spesso
attribuite in maniera poco selettiva, destinandole a progetti singoli provenienti o dal lato della
domanda (imprese) o da quello dell’offerta (università e centri di ricerca), senza un interscambio tra
i due mondi (quello degli utilizzatori della ricerca e quello dei suoi produttori).

Per rispondere a questa difficoltà la Regione Calabria si è dotata del presente documento
strategico che, come da Delibera CIPE n. 166 del 2007, costituisce la cornice unitaria per tutti gli
interventi da realizzare in materia di Ricerca e Innovazione.

A valle di essa, come già previsto dal PO FESR 2007-2013, la Regione ha elaborato un
66
provvedimento legislativo del settore, che regolamenta il sistema di indirizzo e coordinamento .
Con tale provvedimento l’Amministrazione Regionale intende rafforzare il sistema di governance,
dalla programmazione e progettazione degli interventi alla loro attuazione, valutazione e
divulgazione dei risultati.

La Legge prevede l’istituzione di una Agenzia per la Ricerca Scientifica, organismo


specialistico incaricato della predisposzione del Programma Triennale di interventi e della
attuazione del Programma medesimo.

Il Programma triennale è attuato attraverso Piani annuali di esecuzione che vengono


predisposti a partire da indicazioni formulate dal Dipartimento regionale Cultura, Istruzione,
Università, Ricerca, Innovazione Tecnologica, Alta formazione e viene approvato dalla Giunta

66
Cfr. par. 2.3 Quadro normativo e programmatico regionale, in cui si fa riferimento alla promulgazione della Legge
Regionale n. 24 del 17 agosto 2009 “Promozione della ricerca scientifica e dell'innovazione tecnologica”, con cui si intende
razionalizzare gli interventi in materia di ricerca scientifica.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 108/136
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Regionale, a seguito della attività di analisi e valutazione dello stesso effettuata dall’Assessorato
per la Ricerca Scientifica.

Una volta terminato il processo di approvazione del Programma, all’Agenzia sono


assegnate, mediante atto negoziale, le risorse destinate dalla Regione al finanziamento della
ricerca, a valere su tutti i fondi europei, nazionali e regionali allocati nelle specifiche UPB del
bilancio regionale.

Gli organi di governo del Sistema della Ricerca Regionale (SRR)

Il Sistema della Ricerca Regionale (L.R. 24/2009 art. 3) raccoglie soggetti pubblici e privati
della Regione che attuano programmi di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico al settore
produttivo. La legge menziona, a titolo prioritario, le Università e gli Istituti AFAM calabresi, i Centri
di ricerca pubblici e privati presenti sul territorio regionale, le imprese che svolgono attività di
ricerca sul territorio regionale, i distretti tecnologici, i laboratori pubblico-privati ed i poli di
innovazione presenti sul territorio regionale.

Il governo del sistema è basato sulle componenti indicate di seguito.

• L’Agenzia per la Ricerca Scientifica, incaricata della predisposizione della proposta di


Programma Triennale e della successiva attuazione. L’Agenzia ha autonomia amministrativa,
contabile e finanziaria e il suo funzionamento è assoggettato alle norme di carattere
amministrativo, contabile e finanziario di diritto privato. Questo organismo è dotato di un Direttore
Generale, nominato con delibera di Giunta Regionale che approva anche il regolamento di
organizzazione e funzionamento dell’Agenzia.

• Il Programma Triennale viene adottato dalla Giunta Regionale con propria deliberazione, che lo
trasmette al Consiglio, tenuto ad approvarlo entro 60 giorni dalla ricezione. Il Programma
Triennale è attuato attraverso piani annuali di esecuzione, predisposti dal Dipartimento
competente, deliberati dalla Giunta regionale.

• Per sostenere l’implementazione del Programma è prevista l'adozione del sistema di valutazione
della ricerca che opera in base ai principi di imparzialità e terzietà e seguendo le procedure
previste dalla normativa regionale, nazionale ed europea. I progetti di ricerca sono valutati ex
ante, in itinere ed ex post, secondo standard internazionali e secondo principi di imparzialità,
pubblicità e trasparenza. La valutazione viene effettuata da revisori anonimi estratti da Albi
istituiti da fonti normative comunitarie o nazionali.

• La Conferenza per la Ricerca Scientifica e l’innovazione Tecnologica costituisce l’organo


consultivo dell’Agenzia ed è presieduta dall’Assessore alla Ricerca. La Conferenza è composta
da 20 membri, nominati dalla Giunta, in rappresentanza dei soggetti pubblici e privati del SRR,

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 109/136
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delle associazioni delle categorie produttive, delle associazioni dei lavoratori, di esperti e
ricercatori di notoria reputazione scientifica. I componenti della conferenza non possono essere
coinvolti nelle attività di valutazione della ricerca e non hanno diritto a compensi.

In base al regolamento interno della Conferenza vengono individuati appositi Comitati tecnici
di supporto. Fra i Comitati individuati uno viene composto da rappresentanti di ciascuna delle 14
aree CUN (Consiglio Universitario Nazionale)

Struttura di governance

REGIONE CALABRIA
Definizione

strategici
obiettivi

CONFERENZA PER LA
RICERCA SCIENTIFICA E
L’INNOVAZIONE
TECNOLOGICA

Comitato Tecnico 1
Pianificazione, valutazione,
monitoraggio e attuazione

Comitato Tecnico 2

Agenzia per la ricerca


degli interventi

scientifica
Comitato Tecnico …

Comitato Tecnico n

Sistema di animazione e
monitoraggio territoriale di Desk Desk Desk Desk
servizi alle imprese operativo 1 operativo 2 operativo 3 operativo n

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 110/136
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ALLEGATO 1 – TABELLE DI COERENZA SRI, PON R&C,


INDUSTRIA 2015
Tabelle di coerenza tra i settori della SRI Calabria e le aree tecnologiche-produttive
dell’Analisi Fattuale del PON Ricerca e Competitività 2007-2013 e del Programma Industria 2015

TRASPORTI E LOGISTICA
ANALISI FATTUALE INDUSTRIA 2015
SRI CALABRIA
PON RICERCA E COMPETITIVITÀ’* “PII Mobilità sostenibile”

Sistemi intelligenti per la gestione, il  Sistemi per la gestione della  Nautica: l’imbarcazione dotata di
controllo e la sicurezza dei sistemi di sicurezza sistemi di navigazione, automazione
trasporto e controllo intelligenti
 Ingegneria dei sistemi di bordo
 Veicoli urbani stradali su gomma per
 Radio Frequency Identification il trasporto di persone e/o merci con
particolare riferimento a sistemi attivi
e preventivi per la sicurezza del
veicolo
 Sistemi per la mobilità sicura e
integrata fra veicoli e infrastrutture
per il trasporto di persone e/o merci
Infomobilità  Sistemi di infomobilità  Veicoli su rotaia per il trasporto
passeggeri integrati con sistemi di
infomobilità
* La Relazione relativa al settore “Mobilità sostenibile” dell’Analisi fattuale del PON R&C è oggetto di valutazione del
Comitato Scientifico. Pertanto, non è ancora possibile individuare tutte le aree tecnologiche di coerenza con la SRI
Calabria. Le aree tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento al settore” ICT”.

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BENI CULTURALI
INDUSTRIA 2015
ANALISI FATTUALE
SRI CALABRIA “PII Tecnologie innovative per i beni
PON RICERCA E COMPETITIVITA’*
culturali”

Sviluppo di metodi e tecnologie per  Sistemi e dispositivi nano strutturati  Sistemi innovativi per la
l’identificazione, il monitoraggio, il per fotonica, elettronica e altri settori conservazione, monitoraggio e
restauro, la conservazione, la (es. beni culturali) restauro degli artefatti
catalogazione e la fruizione dei beni
culturali  Radio Frequency Identification  Piattaforme avanzate innovative per
(RFID) la fruizione e valorizzazione del
patrimonio culturale
 Piattaforme, sistemi e modelli di
business innovativi per la tutela,
messa in sicurezza e gestione
sostenibile dei luoghi “culturali”
 Sistemi, materiali e impianti
innovativi per il restauro e
riqualificazione di edifici e luoghi di
interesse culturale
 Piattaforme innovative per la
creazione di nuove modalità fruitive,
diffusive e di nuovi format narrativi
* Il settore “Beni culturali” non rientra tra quelli indicati dal Comitato Scientifico per l’analisi fattuale del PON R&C. Le aree
tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento ai settori “Sistemi avanzati di manifattura, Made in Italy e nuovi materiali” e
“ICT”.

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ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO


ANALISI FATTUALE INDUSTRIA 2015
SRI CALABRIA
PON RICERCA E COMPETITIVITA’* “PII Efficienza energetica”

Tecnologie, processi e prodotti per la Fonti Energetiche Rinnovabili:  Solare fotovoltaico


produzione e l'utilizzazione di energia
da fonti rinnovabili  filiera per la produzione integrata di  Solare termico e termodinamico
combustibili da biomasse e
cogenerazione  Bioenergia e produzione di energia
dai rifiuti
 sistemi eolici
 Celle a combustibile e idrogeno
 fotovoltaico
 Generazione distribuita
 Eolico
Ambiente e Infrastrutture
 ciclo integrato dell’acqua
 infrastrutture energetiche

Tecnologie, processi e prodotti per Razionalizzazione nell’uso dell’Energia:  Materiali ad alta efficienza per
l'utilizzo razionale dell'energia e l’edilizia e architettura bioclimatica
l'efficienza energetica.  diffusione di impianti integrati di
trigenerazione  Macchine e motori elettrici ad alta
efficienza
 produzione di accumulatori
elettrochimici e di calore  Tecnologie avanzate per
illuminazione
 illuminazione ad alto rendimento
 Elettrodomestici a elevata efficienza
energetica
 Tecnologie per l’aumento
dell’efficienza energetica dei
processi industriali
 Tecnologie e soluzioni impiantistiche
per gli ambienti civili e industriali**
* Le aree tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento al settore “Efficienza energetica e ambiente”.
** L’area tecnologica fa riferimento al PII “Made in Italy”

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SALUTE DELL’UOMO
ANALISI FATTUALE INDUSTRIA 2015
SRI CALABRIA
PON RICERCA E COMPETITIVITA’* “PII Nuove tecnologie per la vita”**

Sviluppo di farmaci e di integratori  Genomica funzionale  Tecnologie, sistemi di produzione e


alimentari anche a partire da composti prodotti destinati al miglioramento
naturali  Proteomica della qualità della vita (ambito
 Biologia sistemica chimico, biologico, nutrizionale)
Ricerca per la realizzazione di nuove
tecnologie e/o prodotti in campo  Bioinformatica
biomedicale
 Nano-biotecnologie
Attività e servizi di ricerca applicati alla
sperimentazione di nuovi farmaci e/o  Strumenti medicali
allo studio delle malattie umane
 Sviluppo, produzione e
Attività e servizi di ricerca comuni commercializzazione di farmaci
relativi alla produzione e alla generici
sperimentazione di nuovi prodotti,
 Nanotecnologie per le scienze della
dispositivi e applicazioni integrate
vita
software/hardware in campo
biomedicale e per l'e-health
* Le aree tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento al settore “Salute dell’uomo e tecnologie della vita”.
** Il Progetto del PII Nuove Tecnologie per la Vita, in cui devono essere individuate le aree tecnologiche del settore, non è
ancora disponibile. L’area tecnologica indicata in tabella fa riferimento al PII “Made in Italy”.

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SISTEMA AGROALIMENTARE
ANALISI FATTUALE
SRI CALABRIA INDUSTRIA 2015**
PON RICERCA E COMPETITIVITA’*

Filiere agroalimentari (olio, vino, frutta,  Tecnologie, sistemi di produzione e


ortaggi, latte e derivati, carne e derivati, prodotti destinati al miglioramento
cerealicola, etc) della qualità della vita (ambito
chimico, biologico, nutrizionale)
Filiere agroindustriali (biomasse,
bergamotto, piante officinali,  Tecnologie, materiali, processi e
valorizzazione di sottoprodotti e scarti sistemi in grado di migliorare la
dell'industria alimentare, etc.) performance ambientale, la
conservazione e la durata di vita del
Altre produzioni (es. vivaismo) prodotto
 Soluzioni di logistica di filiera

Certificazione e conformità dei prodotti


e dei processi agroalimentarI
Tecnologie, processi e sistemi di  Tecnologie, sistemi di produzione e
produzione, trasformazione, prodotti destinati al miglioramento
conservazione e commercializzazione della qualità della vita (ambito
dei prodotti. chimico, biologico, nutrizionale)
 Tecnologie, materiali, processi e
sistemi in grado di migliorare la
performance ambientale, la
conservazione e la durata di vita del
prodotto
 Sviluppo di sistemi di filiera per la
progettazione integrata su tutto il
ciclo produttivo e la
rappresentazione del prodotto
 Progetti per l’organizzazione delle
filiere
 Sviluppo di format distributivi
innovativi per la commercializzazione
sul mercato consumer internazionale
 Progettazione di strumenti
tecnologici innovativi per la
commercializzazione sul mercato
business internazionale
 Soluzioni di e-commerce e di market
intelligence
* La Relazione relativa al settore “Prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie connesse” dell’Analisi fattuale del PON
R&C è oggetto di valutazione del Comitato Scientifico. Pertanto, non è ancora possibile indicare le aree tecnologiche di
coerenza con i settori della SRI Calabria.
** Le aree tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento al PII “Made in Italy”.

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TECNOLOGIE PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DELLE RISORSE AMBIENTALI


ANALISI FATTUALE
SRI CALABRIA INDUSTRIA 2015
PON RICERCA E COMPETITIVITA’*

Sistemi integrati per il monitoraggio e la  Radio Frequency Identification


gestione dei rischi naturali sul territorio (RFID)
(protezione civile, difesa del suolo e
delle coste, rischio sismico)  Sistemi di telerilevamento

Tecnologie e sistemi per la gestione  Radio Frequency Identification  Progetti finalizzati allo sviluppo di
delle risorse ambientali (risorse idriche, (RFID) prodotti e processi innovativi
gestione dei rifiuti, bonifica siti ecocompatibili
contaminati, rete ecologica e sistemi
forestali)
Monitoraggio e Certificazione  Radio Frequency Identification
Ambientale (RFID)

* Le aree tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento al settore “ICT”.

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MATERIALI AVANZATI E SISTEMI AVANZATI DI MANIFATTURA


ANALISI FATTUALE
SRI CALABRIA INDUSTRIA 2015**
PON RICERCA E COMPETITIVITA’*

Materiali e tecnologie per i trasporti  Sistemi e dispositivi nano strutturati  Materiali innovativi ed intelligenti
per fotonica, elettronica e altri settori
(es. auto motive)

Materiali e tecnologie per l’edilizia e la  Materiali per bioedilizia e ed eco-  Materiali ad alta efficienza per
bioedilizia architettura l’edilizia e architettura bioclimatica
 Materiali innovativi ed intelligenti
Materiali e tecnologie per le  Materiali innovativi ed intelligenti
infrastrutture

Materiali e tecnologie per il recupero, il  Sistemi e dispositivi nano strutturati  Materiali innovativi ed intelligenti
restauro e la protezione del patrimonio per fotonica, elettronica e altri settori
abitativo (es. beni culturali)
Materiali micro- e nano- strutturati per  Sistemi e dispositivi nano strutturati  Materiali innovativi ed intelligenti
applicazioni ad alta tecnologia per fotonica, elettronica e altri settori

Nuovi materiali per applicazioni medicali  Nanotecnologie molecolari  Materiali innovativi ed intelligenti

Tecnologie e sistemi di produzione  Sviluppo di sistemi di filiera per la


innovativi per le produzioni artigianali di progettazione integrata su tutto il
qualità della Calabria (orafi, tessitura, ciclo produttivo e la
ceramica, legno, etc.) e della nautica rappresentazione del prodotto
Meccatronica e sensoristica  Sistemi e dispositivi nano strutturati  Soluzioni robomeccatroniche
per fotonica, elettronica e altri settori

Sistemi e processi innovativi e flessibili  Sviluppo di tecnologie trasversali ai  Tecnologie e soluzioni impiantistiche
di produzione, di gestione, di sistemi di produzione (automazione, per gli ambienti civili ed industriali
progettazione robotica, controlli, metrologia)
 Sviluppo di sistemi di filiera per la
progettazione integrata su tutto il
ciclo produttivo e la
rappresentazione del prodotto
 Progetti per l’organizzazione delle
filiere
* Le aree tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento ai settori “Sistemi avanzati di manifattura, Made in Italy e nuovi
materiali”, “ICT” e “Efficienza energetica e ambiente”.
** Le aree tecnologiche indicate in tabella fanno riferimento ai PII “Efficienza energetica” e “Made in Italy”.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 117/136
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ALLEGATO 2 – SONDAGGIO SULLE DOTAZIONI DI 35 CENTRI DI


RICERCA CALABRESI
Come indicato in precedenza (cfr. pag. 35 e seg.) di seguito viene riportato un prospetto che
contiene, per ciascuno dei 35 Centri di Ricerca contattati, informazioni di dettaglio relative a
numero di ricercatori interni, numero di ricercatori esterni (a contratto e co.co.co), valore monetario
delle attrezzature disponibili, valore monetario dei programmi di ricerca finanziati tra il 2005 e il
2008. Per ciascun centro tali informazioni sono distribuite nelle 10 aree di sviluppo scientifico
tecnologico sulle quali è stato impostato il programma di attività del PON Ricerca e Competitività,
che sono Materiali avanzati, Salute dell'uomo, Risparmio energetico, Tecnologie dell'informazione
e delle telecomunicazioni (ICT), Trasporti Cantieristica e logistica, Tecnologie innovative per i Beni
Culturali, Sistemi avanzati di manifattura, Tecnologie per la gestione sostenibile delle risorse
Ambientali, Sistema Agroalimentare, Ambiente Marino.

Le informazioni che vengono riportate di seguito sono state sintetizzate nella Tabella 23.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 118/136
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SONDAGGIO SULLE DOTAZIONI DI 35 CENTRI DI RICERCA - RIPARTIZIONE IN 10 AREE SCIENTIFICO-TECNOLOGICHE

Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

ricercatori
interni n.

ricercatori
30,00
Centro di esterni n.
Competenza ICT-
SUD attrezzature
€ 3.000.000
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 5.500.000
2008 (euro)

ricercatori
35,00 9,00
interni n.

ricercatori
Istituto di Calcolo 31,00 4,00
esterni n.
e Reti ad Alte
Prestazioni (ICAR-
CNR) attrezzature
€ 1.280.000 € 320.000
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 4.160.000 € 1.040.000
2008 (euro)
Istituto
ricercatori
sull'Inquinamento 1,00 19,00
interni n.
Atmosferico (IIA-

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 119/136
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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

CNR)
ricercatori
1,10 20,90
esterni n.

attrezzature
€ 9.000.000 € 21.000.000
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 7.800.000 € 31.200.000
2008 (euro)

ricercatori
0,02 0,02 1,60
interni n.

ricercatori
Istituto di Scienze 0,02 0,02 1,60
esterni n.
dell’Atmosfera e
del Clima (ISAC-
CNR) attrezzature
€ 6.000 € 6.000 € 108.000
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 192.000 € 192.000 € 576.000
2008 (euro)

ricercatori
8,00 4,00 5,00 3,00
interni n.

Istituto per la ricercatori


3,20 1,60 2,00 1,20
Tecnologia delle esterni n.
Membrane (ITM-
CNR) attrezzature
€ 221.992,86 € 221.992,86 € 184.994,05 € 110.996,43
(euro)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 1.380.489,53 € 986.063,95 € 986.063,95 € 591.638,37
2008 (euro)
Istituto di Scienze
ricercatori
Neurologiche (ISN 33,00
interni n.
- CNR)

ricercatori
9,00
esterni n.

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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

attrezzature
€ 252.992
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 24.389.430
2008 (euro)

ricercatori
9,00
interni n.

ricercatori
Istituto di Ricerca 4,00
esterni n.
per la Protezione
Idrogeologica (IRPI
- CNR) attrezzature
€0
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - €0
2008 (euro)

ricercatori
3,00
interni n.

Istituto di
ricercatori
Biomedicina e di 14,00
esterni n.
Immunologia
Molecolare (IBIM - attrezzature
CNR) € 1.200.000,00
(euro)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 850.000,00
2008 (euro)
Unità ricerca
Selvicoltura ricercatori
1,00 3,00
Ambiente interni n.
Mediterraneo
(SAM) - Consiglio ricercatori
Ricerca e 1,00 1,00
esterni n.
Sperimentazione in
Agricoltura (CRA
Cosenza) attrezzature
€ 7.500 € 22.500
(euro)

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 121/136
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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 27.500 € 82.500
2008 (euro)

ricercatori
1,20 2,40 8,40
interni n.

ricercatori
Centro di Ricerca 1,00 2,00 7,00
esterni n.
per l’Olivicoltura e
l’industria olearia
(CRA OLI) attrezzature
€ 200.000 € 600.000 € 1.200.000
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 200.000 € 600.000 € 3.200.000
2008 (euro)

ricercatori
1,00 3,00
interni n.

ricercatori
8,00 2,00
Nautilus Società esterni n.
Cooperativa
attrezzature
€ 3.375.295 € 1.185.915
(euro)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 13.839.457 € 682.534
2008 (euro)

ricercatori
18,55 5,30 10,60 7,95 5,30 5,30
interni n.

ricercatori
4,55 1,30 2,60 1,95 1,30 1,30
esterni n.
DIPARTIMENTO DI
FISICA (UNICAL)
attrezzature
€ 2.104.898,80 € 263.112,35 € 1.052.449,40 € 789.337,05 € 526.224,70 € 526.224,70
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 1.749.327,60 € 218.665,95 € 655.997,85 € 874.663,80 € 437.331,90 € 437.331,90
2008 (euro)

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 122/136
Unione Europea Regione Calabria Repubblica Italiana

Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

ricercatori
5,40 5,40 5,40 14,40 5,40
interni n.

ricercatori
8,04 8,04 8,04 32,83 10,05
esterni n.
DIPARTIMENTO DI
CHIMICA (UNICAL)
attrezzature
€ 512.468,74 € 512.468,74 € 512.468,74 € 3.074.812,46 € 512.468,74
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 501.206,95 € 250.603,48 € 1.002.413,91 € 3.007.241,72 € 250.603,48
2008 (euro)

ricercatori
4,99 3,97 44,03 8,00 3,01
interni n.

DEIS - ricercatori
Dipartimento di 3,96 2,02 45,00 20,02 1,01
esterni n.
Elettronica,
Informatica e
Sistemistica attrezzature
€ 203.060,91 € 161.407,39 € 1.791.101,36 € 325.418,13 € 122.357,22
(UNICAL) (euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 327.600,00 € 260.400,00 € 2.889.600,00 € 525.000,00 € 197.400,00
2008 (euro)

ricercatori
25,00 2,00 2,00
interni n.

ricercatori
2,58 0,21 0,21
Dipartimento di esterni n.
Biologia cellulare
(UNICAL) attrezzature
€ 344.000,00 € 28.000,00 € 28.000,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 860.000,00 € 70.000,00 € 70.000,00
2008 (euro)

Dipartimento di ricercatori
3,00 1,50 16,50 6,00 3,00
Ecologia (UNICAL) interni n.

Strategia regionale per la Ricerca e l’Innovazione - Regione Calabria (Novembre 2009 ) 123/136
Unione Europea Regione Calabria Repubblica Italiana

Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

ricercatori
2,10 1,05 11,55 4,20 2,10
esterni n.

attrezzature
€ 144.259,66 € 72.129,83 € 793.428,14 € 288.519,32 € 144.259,66
(euro)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 326.819,20 € 163.409,60 € 1.797.505,59 € 653.638,40 € 326.819,20
2008 (euro)

ricercatori
9,50 2,85 6,65
interni n.

ricercatori
Dipartimento di 7,80 1,30 3,90
esterni n.
Ingegneria
Chimica e dei
Materiali (UNICAL) attrezzature
€ 1.984.187,50 € 595.256,25 € 1.388.931,25
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 1.905.533,40 € 317.588,90 € 952.766,70
2008 (euro)

ricercatori
3,90 14,04 2,08 5,98
interni n.

ricercatori
Dipartimento di 1,00 1,00 1,00
esterni n.
Scienze
Farmaceutiche
(UNICAL) attrezzature
€ 100.146,84 € 294.549,54 € 94.255,85 € 100.146,84
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 196.013,86 € 58.941,89 € 173.657,05
2008 (euro)
Dipartimento di
ricercatori
Scienze della Terra 26,00
interni n.
(UNICAL)
ricercatori
esterni n.

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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

attrezzature
€ 3.000.000,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 1.520.900,00
2008 (euro)

ricercatori
6,30 1,44 8,10 2,16
interni n.

ricercatori
Dipartimento di 4,56 1,68 4,44 1,32
esterni n.
Pianificazione
Territoriale
(UNICAL) attrezzature
€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 710.500,00 € 145.000,00 € 435.000,00 € 159.500,00
2008 (euro)

ricercatori
57,00
interni n.

ricercatori
DIPARTIMENTO DI esterni n.
MATEMATICA
(UNICAL) attrezzature
€ 0,00
(euro)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 1.709.940
2008 (euro)
DIPARTIMENTO DI
ricercatori
MECCANICA 5,04 2,88 16,92 11,16
interni n.
(UNICAL)

ricercatori
2,00 1,04 3,04 2,00
esterni n.

attrezzature
€ 341.121,36 € 14.213,39 € 611.175,77 € 454.828,48
(euro)

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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 559.555,00 € 559.555,00 € 329.150,00 € 1.843.240,00
2008 (euro)

ricercatori
11,00
interni n.

ricercatori
3,00
DIPARTIMENTO DI esterni n.
STRUTTURE
(UNICAL) attrezzature
€ 1.250.000,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 450.000,00
2008 (euro)

ricercatori
2,96 7,77
interni n.

ricercatori
1,00
DIPARTIMENTO DI esterni n.
LINGUISTICA
(UNICAL) attrezzature
€ 90.000,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 259.013 € 209.677
2008 (euro)
Dipartimento di
Modellistica per ricercatori
4,06 2,94 4,06 2,94
l'Ingegneria interni n.
(UNICAL)
ricercatori
5,28 5,28 5,28 6,16
esterni n.

attrezzature
€ 500.000,00 € 480.000,00 € 480.000,00 € 540.000,00
(euro)

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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 440.000,00 € 400.000,00 € 360.000,00 € 800.000,00
2008 (euro)

ricercatori
22,00
interni n.

ricercatori
Dipartimento di 13,00
esterni n.
Difesa del Suolo
“V. Marone” attrezzature
(UNICAL) € 1.610.000,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 2.378.000,00
2008 (euro)

ricercatori
41,00
interni n.

DASTEC ricercatori
Dipartimento di esterni n.
Arte Scienza e
Tecnica del attrezzature
Costruire (UNIRC) € 0,00
(euro)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 498.292,00
2008 (euro)

ricercatori
5,00 4,00 4,00 19,00 6,00 1,00 4,00
interni n.

DIMET - ricercatori
Dipartimento 5,00 1,00 1,00 7,00 7,00 1,00 1,00
esterni n.
Informatica
Matematica
Elettronica e attrezzature
€ 145.375,00 € 116.250,00 € 116.250,00 € 552.375,00 € 174.375,00 € 29.125,00 € 116.250,00
Trasporti (UNIRC) (euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 300.925,73 € 24.106,20 € 30.936,29 € 1.554.046,36 € 1.981.127,87 € 81.157,54 € 45.400,01
2008 (euro)

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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

ricercatori
3,00 5,00 8,00 9,00
interni n.

ricercatori
MecMat - 1,30 2,00 3,20 3,50
esterni n.
Dipartimento di
Meccanica e
Materiali (UNIRC) attrezzature
€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 342.000,00 € 513.000,00 € 380.000,00 € 665.000,00
2008 (euro)

ricercatori
20,80 5,20
interni n.

Dipartimento PAU - ricercatori


8,00 2,00
Patrimonio esterni n.
Architettonico e
Urbanistico attrezzature
(UNIRC) € 800.000,00 € 200.000,00
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 880.000,00 € 220.000,00
2008 (euro)

ricercatori
31,50 3,50
interni n.
DISTAFA -
Dipartimento di ricercatori
Scienze e 30,40 1,60
esterni n.
Tecnologie
Agroforestali e attrezzature
Ambientali € 1.318.300,29 € 146.477,81
(euro)
(UNIRC)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 1.789.218,93 € 198.802,10
2008 (euro)
GESAF -
ricercatori
Dipartimento di 6,12 11,88
interni n.
Gestione dei

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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

Sistemi Agrari e
Forestali (UNIRC) ricercatori
esterni n.

attrezzature
(euro)

Prog.ricerca
finanz.2005 -
2008 (euro)

ricercatori
1,70 1,70 1,70 3,40
interni n.

ricercatori
Dipartimento di 0,00 0,00 0,00 0,00
esterni n.
Scienza e Storia
del diritto (UNICZ) attrezzature
€ 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00 € 10.000,00
(euro)
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 24.093,22 € 24.093,22 € 24.093,22 € 48.186,43
2008 (euro)

ricercatori
5,70 106,02 2,28
interni n.
Dipartimento di ricercatori
Medicina 2,50 46,50 1,00
esterni n.
Sperimentale e
Clinica “G. attrezzature €
€ 1.500.000,00 € 600.000,00
Salvatore” (UNICZ) (euro) 27.900.000,00
Prog.ricerca
finanz.2005 - € 2.631.363,60 € 9.867.613,50 € 657.840,90
2008 (euro)
Dipartimento di
Scienza ricercatori
14,70 3,15 3,15
Farmacobiologiche interni n.
(UNICZ)
ricercatori
14,00 3,00 3,00
esterni n.
attrezzature
€ 145.315,10 € 31.138,95 € 31.138,95
(euro)

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Tecnologie
Trasporti, Sistemi
Materiali Salute Risparmio innovative Risorse Sistema Ambiente
Centro Ricerca Indicatori ICT cantieristica e avanzati di
Avanzati dell'uomo energetico per Beni Ambientali Agroalimentare Marino
logistica manifattura
Culturali

Prog.ricerca
finanz.2005 - € 404.191,20 € 86.612,40 € 86.612,40
2008 (euro)

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ALLEGATO 3 - QUADRO DELLE RISORSE DISPONIBILI PER


RICERCA E INNOVAZIONE
Nel prospetto seguente viene riportato l’insieme delle risorse finanziarie comunitarie e
nazionali a cui possono accedere gli attori, pubblici e privati, presenti sul territorio della Regione
Calabria.

Risorse finanziarie - comunitarie e nazionali - attivabili nel territorio della regione Calabria in
tema di Ricerca e Innovazione

RISORSE STANZIATE67
PROGRAMMI – FONDI – LEGGI
(M€)

VII Programma Quadro per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico 2007-


2013 50.521,0

Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione 2007-2013 4.212,6

Innovation 2010 Initiative 50,0

Risk Sharing Finance 2.000,0

Fondo rotativo per l’Innovazione Tecnologica (FIT) 175,0 per il 2009

La Finanziaria 2009 (Tabella F) ha


iscritto in bilancio:
 89,9 per il 2009
Fondo per le Agevolazioni alla Ricerca (FAR)  100,0 per il 2010
 131,0 per il 2011
 131,0 per il 2012
e successivi

Fondo per gli Investimenti alla Ricerca di Base (FIRB)

Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN)

Fondo Rotativo per il sostegno alle Imprese (FRI)

67
Per i programmi/strumenti/leggi, per i quali lo stanziamento delle risorse finanziarie viene effettuato attraverso
l’emanazione di decreti/circolari/bandi, non è stato possibile indicare nel prospetto l’ammontare delle risorse disponibili ed
attivabili.

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RISORSE STANZIATE67
PROGRAMMI – FONDI – LEGGI
(M€)

Oltre alle risorse assegnate al


Fondo per gli Incentivi e al Fondo
Unico per gli incentivi alle imprese,
la Finanziaria 2007 (Art. 1 comma
841) ha stanziato:
Fondo per la Competitività e lo Sviluppo (FCS)  300,0 per il 2007
 360,0 per il 2008
La Finanziaria 2009 (Tabella F) ha
iscritto in bilancio:
 348,0 per il 2009

Oltre alle risorse del Fondo di


garanzia previsto dalla legge 7
agosto 1997 n. 266 e del Fondo
rotativo nazionale per gli interventi
nel capitale di rischio, nonché le
risorse destinate alla promozione e
sviluppo di nuove imprese
innovative di cui all'articolo 106
della legge 23 dicembre 2000 n.
Fondo per la Finanza di Impresa 388 e le risorse di cui all'articolo 1,
comma 222, della legge 30
dicembre 2004, n. 311, la
Finanziaria 2007 (Art. 1 comma
847) ha stanziato:
 50,0 per il 2007
 100,0 per il 2008
 150,0 per il 2009

Oltre alle risorse provenienti dal


PRIN, dal FAR, dal FIRB e dal
FAS, la Finanziaria 2007 (Art. 1
Fondo per gli Investimenti nella Ricerca Scientifica e Tecnologica commi 870-874) ha stanziato:
(FIRST)  300,0 per il 2007
 360,0 per il 2008
 360,0 per il 2009

La Finanziaria 2009 (Tabella F) ha


iscritto in bilancio:

Credito d’imposta  533,6 per il 2009


 654,0 per il 2010
 65,4 per il 2011

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RISORSE STANZIATE67
PROGRAMMI – FONDI – LEGGI
(M€)

La Finanziaria 2008 (Art. 2 comma


Fondo per la ricerca di base 318) ha stanziato:
 10,0 per il 2008

La Finanziaria 2008 ( Art. 2


comma 428) ha stanziato:
Nuovi stanziamenti del FFO per sostenere le spese di personale e le  300,0 per il 2008
spese di investimento degli atenei
 360,0 per il 2009
 360,0 per il 2010

La Finanziaria 2008 (Art. 2


comma 430) ha stanziato:

Nuovi stanziamenti del FFO per assegni ai dottorati di ricerca  40,0 per il 2008
 40,0 per il 2009
 40,0 per il 2010

La Finanziaria 2008 (Art. 2


comma 431) ha stanziato:

Nuovi stanziamenti a sostegno delle attività di ricerca del FFO  11,0 per il 2008
 11,0 per il 2009
 11,0 per il 2010

Legge n. 388/2000 artt. 103 – 106 - 108

Legge n. 326/2006 art. 1 (Tecno Tremonti)

D. Lgs. n. 185/2000 “Nuove imprese high tech nell’ambito dei DT” 40,0

Legge n. 80/2005 art. 6 - Decreto competitività

La Finanziaria 2009 (Tabella C) ha


previsto uno stanziamento di:
 11,0 per il 2009
Decreto legislativo n.39 del 1993 “Norme in materia di sistemi  11,0 per il 2010
informativi automatizzati delle amministrazioni pubbliche”
 8,2 per il 2011
Art.4 Istituzione del Centro nazionale per l’informatica nella P.A.

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RISORSE STANZIATE67
PROGRAMMI – FONDI – LEGGI
(M€)

La Finanziaria 2009 (Tabella C) ha


previsto uno stanziamento di:

Legge n. 282 del 1991 “Riforma dell’ENEA”  173,1 per il 2009


 197,8 per il 2010
 197,8 per il 2011

La Finanziaria 2009 (Tabella C) ha


previsto uno stanziamento di:
Decreto legislativo n. 502 del 1992 “Riordino della disciplina in materia
sanitaria”  293,9 per il 2009

Art. 12 Fondo da destinare ad attività di ricerca e sperimentazione  307,1 per il 2010


 307,1 per il 2011

Legge n. 549 del 1995 “Misure di razionalizzazione della finanza La Finanziaria 2009 (Tabella C) ha
pubblica” previsto uno stanziamento di:
Art. 1 comma 43: Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed  3,7 per il 2009
altri organismi
 3,8 per il 2010
(nell’ambito delle risorse destinate al Ministero dello Sviluppo
Economico)  2,9 per il 2011

Legge n. 549 del 1995 “Misure di razionalizzazione della finanza


pubblica” La Finanziaria 2009 (Tabella C) ha
Art.1 comma 43: Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed previsto uno stanziamento di:
altri organismi  6,5 per il 2009
(nell’ambito delle risorse destinate al Ministero dell’Istruzione  6,7 per il 2010
dell’Università e della Ricerca per la Ricerca scientifica e tecnologica
di base)  5,1 per il 2011

La Finanziaria 2009 (Tabella C) ha


previsto uno stanziamento di:
Decreto legislativo n. 204 del 1998 “Disposizioni per il coordinamento,
la programmazione e la valutazione della politica nazionale relativa  1.744,4 per il 2009
alla ricerca scientifica e tecnologica”  1.863,4 per il 2010
 1.862,0 per il 2011

Legge n. 549 del 1995 La Finanziaria 2009 (Tabella C) ha


previsto uno stanziamento di:
Art. 1 comma 43: Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed
altri organismi  3,1 per il 2009

(nell’ambito delle risorse destinate al Ministero dell’Istruzione  2,8 per il 2010


dell’Università e della Ricerca per la ricerca per la didattica)  2,8 per il 2011

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ALLEGATO 4 - RIFERIMENTI DOCUMENTALI


- Regione Calabria, POR 2000 – 2006
- VI Programma Quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico 2002 – 2006
- Ministero dell’Università e della Ricerca, PON Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico,
Alta Formazione 2002 - 2006
- Regione Calabria, Piano Regionale per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico (2003)
- Regione Calabria, Piano di Intervento Della Regione Calabria In Materia Di
Programmazione Nazionale Della Ricerca 2004-2006 (gennaio 2004)
- Regione Calabria, Accordo di Programma Quadro Ricerca Scientifica (2005)
- Ministero dell’Università e della Ricerca, PON Ricerca e Competitività 2007 – 2013
(novembre 2007)
- Regione Calabria, PO FESR 2007 – 2013
- Regione Calabria, PO FSE 2007 – 2013
- Regione Calabria, Programma di Sviluppo Rurale (PSR) FEASR 2007 -2013
- Ministero dell’Università e della Ricerca, Anagrafe nazionale delle ricerche (febbraio 2008)
- Ministero dell’Università e della Ricerca, VI Programma Quadro di ricerca e sviluppo
dell’UE: Dati sulla partecipazione italiana (Gennaio 2007)
- Regione Calabria, POR 2000 – 2006 Rapporto Annuale di Esecuzione 2007 (marzo 2008)
- Regione Calabria, Accordo di Programma Quadro Ricerca Scientifica e innovazione
Tecnologica I atto integrativo – Relazione tecnica (Rimodulazione Accordo - Ottobre 2008)
- Regione Calabria, Accordo di Programma Quadro in materia di Ricerca e Competitività –
Bozza (Gennaio 2009)
- Istat, Demografia in cifre – Anno 2008
- Istat, Consumi e povertà – Anno 2009
- Istat, Lavoro e retribuzioni – Anno 2008
- Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro – Anno 2008
- Istat, Struttura e attività delle imprese – Anno 2009
- Istat, Produttività del lavoro – Anno 2009
- Istat, ASIA: Unità locali imprese – Anno 2008
- Istat, Sviluppo e innovazione – Anno 2008

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Unione Europea Regione Calabria Repubblica Italiana

- Istat, 100 Statistiche per il Paese. Indicatori per conoscere e valutare – Anno 2008
- Eurostat, Labour market – Anno 2009
- Unioncamere, Atlante della Competitività delle Province e delle Regioni – Anno 2008
- Dipartimento delle Politiche di Sviluppo, Ministero dell’Economia e delle Finanze –
Sviluppo Italia, Analisi dei sistemi produttivi territoriali, Anno 2006
- Banca d’Italia, L’economia della Calabria nell’anno 2007 – Anno 2008
- Commissione europea, European Innovation Scoreboard 2006. Comaparative Analysis of
Innovation Performance – Anno 2007

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