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SOVRASTRUTTURE STRADALI
MATERIALI
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TIPI DI PAVIMENTAZIONI
• terra con trattamento antipolvere;
• terra con stabilizzazione a calce o a cemento;
• flessibile;
• semirigida;
• rigida a lastre (con giunti) non armate;
• rigida a lastre (con giunti) armate;
• rigida ad armatura continua;
• composita (lastra in cls con usura in cb);
• segmentale (ed in particolare in masselli di cls)
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MATERIALI COSTITUENTI LE
SOVRASTRUTTURE
• aggregati;
• bitume;
• (cemento, calce etc)
etc)
• misti granulari non legati;
• miscele legate con leganti idraulici (cemento,
calce);
• miscele legate con leganti idrocarburici
(bitume);
• geotessili;;
geotessili
• (ferro per armatura)
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• barre di compartecipazione e ferri di legatura
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AGGREGATI
• terre (aggregati non frantumati);
• materiali litoidi di frantumazione;
• sottoprodotti derivanti da lavorazione
industriale;
• aggregati artificiali prodotti dall’industria
non legati;
legati con leganti idraulici;
legati con leganti idrocarburici;
stabilizzati o migliorati
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AGGREGATI
prove in funzione del tipo di impiego
FONDAZIONE BASE BASE BASE BINDER USURA USURA LASTRE
(MGNL) (MGNL) (CB) (MC) (CB) (CB) (tratt. sup) CLS
Analisi petrografica X X X X X X X
Coefficiente Los Angeles X X X X X X X X
FRAZIONE > 4 mm
Sensibilità al gelo X X X X X X X X
Micro Deval Umida X X X X X X X
Spogliamento in acqua X X X X
Passante allo 0.075 X X X X X X
Rocce solfatiche o reagenti con il X X
cemento
Porosità X X
Indice di appiattimento X X X X
CLA X X X
Analisi petrografica X X
FRAZIONE < 4
IP X X X X
WL X X X X
mm
Equivalente in sabbia X X X X X X X
Passante allo 0.075 X X X X X
Idrofilia X X X
Contenuto ioni S04 e sostanze organiche X X
Idrofilia roccia originaria X X
FILLER
Passanti 0.18-0.075-0.020 X X
IP X X
Vuoti rigden X X
Potere rigidificante X X
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BITUMI E
CONGLOMERATI
BITUMINOSI
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BITUMI
“miscele di idrocarburi e loro derivati non
metallici, completamente solubili in solfuro di
carbonio, aventi colorazione scura, una
consistenza quasi solida a temperatura
ambiente e dotati di capacità legante” (CNR)
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SUDDIVISIONE DEI LEGANTI
BITUMINOSI NORMALI
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Comportamento reologico del bitume e
suscettività termica:
Basse T (0°
(0°C) ηΤ grande
σ0
ηΤ
T ((°°C)
T intermedie (di esercizio)
ηΤ piccolo
σ0 σ0 Alte T (150
(150--160 °C)
ε= + ⋅t
E ηT σ0 COMPORTAMENTO VISCOSO
ε= ⋅t
ηT
COMPORTAMENTO ELASTO-
ELASTO-VISCOSO
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Durante la miscelazione (alte T):
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Composizione chimica del bitume:
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Struttura colloidale del bitume:
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La variabilità compositiva e qualitativa dei
bitumi di produzione industriale è
riscontrabile, mediante delle prove
specifiche, sotto i seguenti aspetti:
composizione chimica;
struttura colloidale;
suscettibilità termica;
comportamento reologico;
resistenza all’invecchiamento.
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Caratteristiche dei bitumi semisolidi normali
(bozza di capitolato prestazionale):
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Determinazione della
temperatura di palla
e anello
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Prova FRAAS
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Prova di duttilità
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BITUMI
MODIFICATI
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ADDITIVI
COMPATIBILIZZANTI
BITUME SEMISOLIDO
NORMALE POLIMERO
BITUME MODIFICATO
OBIETTIVO DEI BM
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SUSCETTIBILITÀ TERMICA A CONFRONTO
Intervallo della Intervallo della
T di servizio T di lavorazione
CONSISTENZA (scala arbitraria)
NORMALE
MODIFICATO
TRATTO B
IDEALE
A
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt T
COME SI MIGLIORA LA SUSCETTIBILITÀ
TERMICA NEI BITUMI MODIFICATI ?
consistenza più bassa possibile alla temperatura di
lavorazione, ovvero temperatura di lavorazione più
bassa possibile (punto A), per migliorare la
lavorabilità ed evitare il rischio di degradazioni
termiche (termossidazione);
consistenza elevata e quanto meno variabile
possibile nell’ambito delle temperature di servizio
(tratto B), per conseguire il migliore
comportamento reologico in opera.
INNALZANDO il punto di rammollimento e/o
ABBASSANDO il punto di rottura.
VALE A DIRE: ALLARGANDO L’INTERVALLO
DI ELASTOPLASTICITA’
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ALTRI OBIETTIVI DEI BM
Norma Unità di
GRADAZIONE Norma EN 10/30 - 70 30/50 - 65 50/70 - 65 50/70 - 60 70/100 - 60 100/150 - 60
corrisp. misura
Caratteristiche
obbligatorie
Penetrazione a 25 °C EN 1426 CNR 24/71 dmm 10/30 30/50 50/70 50/70 70/100 100/150
Punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C min 70 65 65 60 60 60
2
Coesione a +5 °C PrEN J/cm min 5 5 5 5 5 5
Punto infiammabilità EN 22592 CNR 72/79 °C min 235 235 235 235 220 220
Caratteristiche
facoltative
Ritorno elastico 25 °C PrEN DIN 52013 % min 50 50 75 50 65 65
Punto di rottura Fraass PrEN 12593 CNR 43/74 °C min -4 -8 -15 -12 -15 -17
Stabilità allo stoccaggio
Differenza del punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C max 5 5 5 5 5 5
Differenza di penetrazione EN 1426 CNR 24/71 dmm max 5 5 5 5 7 12
Invecchiamento (RTFOT) PrEN12607-1 CNR 54/77
Penetrazione residua EN 1426 CNR 24/71 % min 60 60 60 60 55 50
Incremento del punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C max 8 8 10 10 12 14
Riduzione del punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C max 4 4 5 5 6 6
Ritorno elastico a 25 °C sul residuo PrEN DIN 52013 % min 50 50 50 50 50 50
Alcune nuove modalità di prove previste per
l’accettazione in ambito europeo dei bitumi
modificati
Recupero elastico dei bitumi modificati:
(capacità di un provino di ritornare alla configurazione
originale dopo essere stato assoggettato a uno sforzo
di trazione inferiore al limite elastico)
Aggregato Grosso
Filler
frantumato (artificiale)
Conglomerato Bituminoso
Leganti bituminosi
normali o modificati
Classificazione dei CB
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Punti deboli dei CB
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Il processo di formulazione dei CB
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MIX DESIGN : obiettivi
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Metodo di formulazione basato sull’uso
di miscele standard (“ricette”)
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Metodo Volumetrico
La scelta della curva granulometrica e del
contenuto di bitume è ottenuta analizzando come
varia la % Vr della miscela al variare dell’energia di
costipamento
(apparecchiatura “giratory
“giratory compactor
compactor”” - pressa a
taglio giratoria)
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Metodo di formulazione
“Performance based”
based”
La miscela, formulata con uno dei criteri
precedenti, è successivamente sottoposta a prove
fondamentali (per determinare le proprietà
intrinseche della miscela che sono legate alle
prestazioni) e impiegata in modelli di previsione del
comportamento nel tempo nelle condizioni di
tyraffico e climatiche di progetto.
Verrà accettata o rigettata a seconda che le
prestazioni siano compatibili con le condizioni di
progetto.
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Metodo di formulazione
“Performance Related”
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Mix Design
Obiettivi:
– definire una composizione ottimale (anche dal
punto di vista economico) di aggregati e bitume che
soddisfi i requisiti di progetto
Metodi Tradizionali
– Marshall
– Hveem
Nuovo Metodo
– Superpave gyratory compactor (pressa giratoria)
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Requisiti comuni ai diversi
metodi
il bitume deve essere sufficiente per assicurare
la durabilità della pavimentazione
il conglomerato deve offrire una sufficiente
stabilità sotto traffico
la percentuale di vuoti deve essere compresa tra:
– un limite superiore che preserva da un degrado sotto
l’azione degli agenti atmosferici
– un limite inferiore per evitare il rifluimento del
bitume sotto l’azione dei carichi
il conglomerato deve essere lavorabile
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FUSI GRANULOMETRICI
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IL
METODO
MARSHALL
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Compattatore automatico
Marshall
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Procedura da seguire nel
metodo Marshall
Definire la miscela di aggregati
Definire il tipo di bitume
– definire le temperature di miscelazione e
compattazione
Eseguire prove sui provini compattati
– Miscelare bitume ed aggregati
– Compattare i provini (100 mm di diametro)
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Temperatura di miscelazione e
compattazione
Viscosity, Pa s
10
5
1
.5
.3 Compaction Range
.2 Mixing Range
.1
100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200
Temperature, C
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Prova Marshall
in bagno termostatico a 60oC (30 to 40 minutes)
velocità di applicazione del carico 50 mm/min
– Carico massimo = stability Marshall
– Deformazione verticale corrispondente = scorrimento
Marshall
– Carico/Def = Rigidezza Marshall
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Vuoti residui, %
Stabilità (kN) Massa Volumica
4%
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Contenuto di
Scorrimento (mm) aggregati, %
Limite
OK
superiore OK
Limite Minimo
inferiore
Contenuto di bitume, % Contenuto di bitume, %
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PRO E CONTRO DEL
METODO MARSHALL
VANTAGGI
– Tiene conto di vuoti, resistenza e durabilità
– Apparecchiatura poco costosa
– Facile da usare nei controlli di accettazione
SVANTAGGI
– Il metodo di compattazione con “impatto”
– Non considera le azioni di taglio
– Il carico è assunto perpendicolare al piano di
compattazione
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ESEMPIO DI SPECIFICA
CON METODO MARSHALL
(per strato di usura)
Il valore della stabilità Marshall (CNR B.U. n. 30 del
15.3.73) eseguita a 60 °C su provini costipati con 75 colpi di maglio per ogni
faccia, deve risultare in tutti i casi di almeno 1100 daN
Il valore della modulo di rigidezza Marshall cioè deve essere in ogni caso
compreso tra 300 e 450 daN/mm.
Gli stessi provini per i quali viene determinata la stabilità Marshall devono
presentare una percentuale di vuoti residui compresa tra il 3% ed il 5% (CNR
B.U. n. 39 del 23.3.73).
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METODO SUPERPAVE –
GYRATORY COMPACTOR
(PrEN 13108/12697
13108/12697--31 )
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METODO SUPERPAVE –
GYRATORY COMPACTOR
(PrEN 13108/12697
13108/12697--31 )
Vuoti
(%)
Girazioni
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ESEMPIO DI SPECIFICA
CON PRESSA GIRATORIA
(per strato di usura
usura))
La miscela di progetto deve essere analizzata mediante l'apparecchiatura
“Pressa Giratoria
Giratoria”.
”.
CONDIZIONI DI PROVA
Angolo di rotazione : 1.25
1.25°° ± 0.02
0.02°°
Velocità di rotazione : 30 rotazioni al minuto
Pressione verticale,
verticale, kPa : 600
Dimensioni provino
provino,, mm : 150
REQUISITI DI IDONEITÀ
a 10 rotazioni:
rotazioni: % vuoti:
vuoti: 10
10÷÷14
a 130 rotazioni
rotazioni:: % vuoti:
vuoti: 4 ÷ 6
a 220 rotazioni
rotazioni:: % vuoti:
vuoti: <= 2
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PROVE SUI BITUMI E
CONGLOMERATI
BITUMNOSI
CON METODOLOGIA SHRP
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Resistenza all’ormaiamento/Fessurazione da fatica
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Invecchiamento
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Fessurazione termica
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Fessurazione termica
(prova di creep a carico costante)
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Campo di impiego dei bitumi
modificati
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CBM per manto di usura drenante-
drenante-
fonoassorbente
Questo risulta costituito da una miscela povera di sabbia,
composta prevalentemente da pietrischetti frantumati e filler,
impastata a caldo con bitume modificato.
modificato.
Questo conglomerato viene impiegato su strade di notevole
traffico al fine di:
• aumentare la sicurezza di chi guida, migliorando l’aderenza
del pneumatico in caso di pioggia ed eliminando, per
drenaggio, il velo d’acqua superficiale;
• abbattere il rumore generato dal traffico veicolare.
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CBM “anti-
“anti-skid”
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CBM ad alto modulo complesso
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CBM per pavimentazioni di piazzali
portacontainers e aeroporti
Queste pavimentazioni sono sottoposte a
carichi assai elevati sia di tipo statico che
dinamico e richiedono anche una alta
resistenza agli sforzi tangenziali in relazione ai
piccoli raggi di sterzata degli automezzi
operanti; pertanto, visto che devono
soddisfare a particolari requisiti, queste
pavimentazioni vengono realizzate quasi
esclusivamente con l’impiego dei bitumi
modificati.
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CBM negli interventi di ripristino delle
caratteristiche superficiali delle
pavimentazioni: trattamenti superficiali.
L’uso dei BM nei trattamenti superficiali:
aumenta la coesione e l’adesione, la resistenza
agli sforzi tangenziali e quindi allo spogliamento
e sgranamento;
aumenta la resistenza al “rifluimento” in
superficie, alle elevate temperature di servizio,
e quindi al mantenimento della rugosità
superficiale;
aumenta la resistenza a trazione e quindi la
flessibilità alle basse temperature di servizio.
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