Sei sulla pagina 1di 74

REALIZZAZIONE DELLE

SOVRASTRUTTURE STRADALI

MATERIALI

1
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
TIPI DI PAVIMENTAZIONI
• terra con trattamento antipolvere;
• terra con stabilizzazione a calce o a cemento;
• flessibile;
• semirigida;
• rigida a lastre (con giunti) non armate;
• rigida a lastre (con giunti) armate;
• rigida ad armatura continua;
• composita (lastra in cls con usura in cb);
• segmentale (ed in particolare in masselli di cls)
2
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
MATERIALI COSTITUENTI LE
SOVRASTRUTTURE
• aggregati;
• bitume;
• (cemento, calce etc)
etc)
• misti granulari non legati;
• miscele legate con leganti idraulici (cemento,
calce);
• miscele legate con leganti idrocarburici
(bitume);
• geotessili;;
geotessili
• (ferro per armatura)
3
• barre di compartecipazione e ferri di legatura
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
AGGREGATI
• terre (aggregati non frantumati);
• materiali litoidi di frantumazione;
• sottoprodotti derivanti da lavorazione
industriale;
• aggregati artificiali prodotti dall’industria

non legati;
legati con leganti idraulici;
legati con leganti idrocarburici;
stabilizzati o migliorati
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
4
AGGREGATI
prove in funzione del tipo di impiego
FONDAZIONE BASE BASE BASE BINDER USURA USURA LASTRE
(MGNL) (MGNL) (CB) (MC) (CB) (CB) (tratt. sup) CLS
Analisi petrografica X X X X X X X
Coefficiente Los Angeles X X X X X X X X
FRAZIONE > 4 mm

Sensibilità al gelo X X X X X X X X
Micro Deval Umida X X X X X X X
Spogliamento in acqua X X X X
Passante allo 0.075 X X X X X X
Rocce solfatiche o reagenti con il X X
cemento
Porosità X X
Indice di appiattimento X X X X
CLA X X X
Analisi petrografica X X
FRAZIONE < 4

IP X X X X
WL X X X X
mm

Equivalente in sabbia X X X X X X X
Passante allo 0.075 X X X X X
Idrofilia X X X
Contenuto ioni S04 e sostanze organiche X X
Idrofilia roccia originaria X X
FILLER

Passanti 0.18-0.075-0.020 X X
IP X X
Vuoti rigden X X
Potere rigidificante X X

5
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
BITUMI E
CONGLOMERATI
BITUMINOSI

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
BITUMI
“miscele di idrocarburi e loro derivati non
metallici, completamente solubili in solfuro di
carbonio, aventi colorazione scura, una
consistenza quasi solida a temperatura
ambiente e dotati di capacità legante” (CNR)

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
SUDDIVISIONE DEI LEGANTI
BITUMINOSI NORMALI

Bitumi Semisolidi (tipologia di più vasto e


diversificato impiego)
Bitumi Liquidi (si ottengono dai precedenti con
l’aggiunta di un solvente che diminuisce la viscosità
consentendo la lavorazione a T basse 70-100 °C)
Emulsioni Bituminose (dispersioni di bitume in
acqua o di acqua in bitume rese stabili da sostanze
tensio-attive dette emulsivi.
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Al costruttore di strade interessano due
proprietà fondamentali del bitume:

Attitudine ad aderire al materiale litico anche in


presenza di acqua
Suscettibilità termica (durante la miscelazione e
posa in opera ed in esercizio)

È necessario che tali proprietà si mantengano nel


tempo per evitare il fenomeno dell’invecchiamento
del bitume.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Comportamento reologico del bitume e
suscettività termica:
Basse T (0°
(0°C) ηΤ grande
σ0

MODELLO REOLOGICO DI MAXWELL


ηΤ σ0 COMPORTAMENTO ELASTICO
ε=
E E

ηΤ

T ((°°C)
T intermedie (di esercizio)
ηΤ piccolo
σ0 σ0 Alte T (150
(150--160 °C)
ε= + ⋅t
E ηT σ0 COMPORTAMENTO VISCOSO
ε= ⋅t
ηT
COMPORTAMENTO ELASTO-
ELASTO-VISCOSO
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Durante la miscelazione (alte T):

È necessario poter ridurre al massimo la viscosità


del bitume senza arrivare a temperature tali che
possano far perdere al legante le sostanze volatili
provocando l’indurimento e aumentando la fragilità
del conglomerato a basse temperature

Tale caratteristica viene realizzata con successo nei


bitumi liquidi e nelle emulsioni bituminose

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Composizione chimica del bitume:

Pur essendo esso fondamentalmente costituito da


carbonio e idrogeno, la composizione chimica del
bitume è strutturalmente molto complessa e ne
caratterizza il comportamento

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Struttura colloidale del bitume:

I bitumi possono essere considerati come sistemi


colloidali,, in cui i componenti di peso molecolare più
colloidali
alto costituiscono la fase dispersa (asfalteni), cioè
le micelle, quelli di peso molecolare più basso la
fase disperdente (malteni). Al contenuto di
asfalteni e di malteni si fanno risalire le principali
proprietà leganti dei bitumi.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
La variabilità compositiva e qualitativa dei
bitumi di produzione industriale è
riscontrabile, mediante delle prove
specifiche, sotto i seguenti aspetti:

composizione chimica;
struttura colloidale;
suscettibilità termica;
comportamento reologico;
resistenza all’invecchiamento.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Caratteristiche dei bitumi semisolidi normali
(bozza di capitolato prestazionale):

La variabilità qualitativa si manifesta con la


diversificazione prestazionale dei bitumi a
seconda delle loro applicazioni
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Prova di
Penetrazione a
25°
25 °C

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Determinazione della
temperatura di palla
e anello

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Prova FRAAS

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Prova di duttilità

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
BITUMI
MODIFICATI

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
ADDITIVI
COMPATIBILIZZANTI

BITUME SEMISOLIDO
NORMALE POLIMERO

BITUME MODIFICATO
OBIETTIVO DEI BM

L’obiettivo comune a tutti i bitumi modificati con


polimeri è quello di migliorare la suscettibilità termica
(consistenza e, di conseguenza, comportamento
reologico, in funzione della temperatura) dei bitumi
normali di base.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
SUSCETTIBILITÀ TERMICA A CONFRONTO
Intervallo della Intervallo della
T di servizio T di lavorazione
CONSISTENZA (scala arbitraria)

NORMALE

MODIFICATO
TRATTO B

IDEALE

A
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt T
COME SI MIGLIORA LA SUSCETTIBILITÀ
TERMICA NEI BITUMI MODIFICATI ?
consistenza più bassa possibile alla temperatura di
lavorazione, ovvero temperatura di lavorazione più
bassa possibile (punto A), per migliorare la
lavorabilità ed evitare il rischio di degradazioni
termiche (termossidazione);
consistenza elevata e quanto meno variabile
possibile nell’ambito delle temperature di servizio
(tratto B), per conseguire il migliore
comportamento reologico in opera.
INNALZANDO il punto di rammollimento e/o
ABBASSANDO il punto di rottura.
VALE A DIRE: ALLARGANDO L’INTERVALLO
DI ELASTOPLASTICITA’
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
ALTRI OBIETTIVI DEI BM

miglioramento o, quanto meno,


mantenimento delle proprietà di coesione e
di adesione e della resistenza allo
spogliamento da parte dell’acqua;
miglioramento o, quanto meno,
mantenimento della resistenza
all’invecchiamento.
Il bitume modificato RISPETTO al bitume
tradizionale CONSENTE:

Maggiore intervallo di elastoplasticità


Migliore comportamento alle alte ed alle basse
temperature
Maggiore viscosità
Maggiore resistenza al carico e alla fatica
Aumento della coesione e adesione agli inerti
Prove di caratterizzazione dei leganti
bituminosi modificati e delle
relative miscele per uso stradale
Caratteristiche minime di accettazione in
ambito europeo dei bitumi modificati:

Norma Unità di
GRADAZIONE Norma EN 10/30 - 70 30/50 - 65 50/70 - 65 50/70 - 60 70/100 - 60 100/150 - 60
corrisp. misura
Caratteristiche
obbligatorie
Penetrazione a 25 °C EN 1426 CNR 24/71 dmm 10/30 30/50 50/70 50/70 70/100 100/150
Punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C min 70 65 65 60 60 60
2
Coesione a +5 °C PrEN J/cm min 5 5 5 5 5 5
Punto infiammabilità EN 22592 CNR 72/79 °C min 235 235 235 235 220 220
Caratteristiche
facoltative
Ritorno elastico 25 °C PrEN DIN 52013 % min 50 50 75 50 65 65
Punto di rottura Fraass PrEN 12593 CNR 43/74 °C min -4 -8 -15 -12 -15 -17
Stabilità allo stoccaggio
Differenza del punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C max 5 5 5 5 5 5
Differenza di penetrazione EN 1426 CNR 24/71 dmm max 5 5 5 5 7 12
Invecchiamento (RTFOT) PrEN12607-1 CNR 54/77
Penetrazione residua EN 1426 CNR 24/71 % min 60 60 60 60 55 50
Incremento del punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C max 8 8 10 10 12 14
Riduzione del punto di rammollimento EN 1427 CNR 35/73 °C max 4 4 5 5 6 6
Ritorno elastico a 25 °C sul residuo PrEN DIN 52013 % min 50 50 50 50 50 50
Alcune nuove modalità di prove previste per
l’accettazione in ambito europeo dei bitumi
modificati
Recupero elastico dei bitumi modificati:
(capacità di un provino di ritornare alla configurazione
originale dopo essere stato assoggettato a uno sforzo
di trazione inferiore al limite elastico)

Omogeneità e stabilità dei bitumi modificati allo


stoccaggio a caldo:
(si determina per differenza fra il punto di
rammollimento - P.A. della parte alta e quello della parte
bassa di un provino dopo averlo mantenuto per 3 gg alla
Tmax di stoccaggio)
Miscele e conglomerati
confezionati con bitumi
Sabbia naturale
o di frantoio

Aggregato Grosso
Filler
frantumato (artificiale)

Conglomerato Bituminoso

Leganti bituminosi
normali o modificati
Classificazione dei CB

IN BASE ALLA TEMPERATURA DI MESCOLAMENTO


– CB a caldo T=150-160 °C
– CB a freddo T<70 °C

IN BASE AI VUOTI RESIDUI DEL CB IN OPERA


– CB aperti, % vuoti > 10
– CB semichiusi, % vuoti = 6-10
– CB chiusi, % vuoti < 6
Proprietà e qualità richieste ai CB
La qualità di una data miscela deve essere riguardata, sotto un
numero più o meno grande di punti di vista in relazione alla posizione
che la stessa andrà ad occupare nella pavimentazione.
QUALITA' RICHIESTE AGENTI ESTERNI USURA BASE
Resistenza all'accumulo di deformazioni permanenti Veicoli pesanti alle alte temperature di servizio X X
Resistenza a fatica (trazione per flessione) Traffico alle medi e basse temperature di esercizio X X
Capacità di ripartizione dei carichi Pneumatici X X
Resistenza alla levigazione Pneumatici X
Resistenza all'abrasione Pneumatici chiodati X X
Resistenza alla fessurazione per distorsioni termiche Rapide escursioni termiche per particolari esposizioni X
Resistenza allo spogliamento Acqua (adesività passiva bitume aggregato) X
Resistenza all'invecchiamento Raggi solari, ossidazione X
Resistenza a prodotti chimici Sali antigelo, solventi X
Rugosità (aderenza; drenaggio d'acqua sotto pneumatico) X
Impermeabilità X
Insonorità X
Proprietà ottiche X
Regolarità di superficie X

Proprietà richieste alle miscele stradali:


• di natura meccanica (interessano tutti gli strati della
pavimentazione)
• di natura fisico-chimica (riguardano soltanto gli strati superficiali)
Comportamento dei CB

dipende principalmente dalle proprietà del legante


è sostanzialmente modificato dalla presenza dell’aggregato
(specie dal filler) che introduce nella resistenza una
componente nuova: l’attrito fra i granuli.
granuli.

⇒ Il modulo di rigidità passa dal valore limite di 30.000


daN/cm2 a valori dell’ordine di 100.000-
100.000-200.000
daN/cm2.
⇒ La deformabilità del conglomerato sotto carico: il CB
si comporta come un materiale elasto
elasto-
-plasto
plasto-
-
viscoso..
viscoso

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Punti deboli dei CB

Vi è una differenza di comportamento per effetto dei


carichi mobili (prevalentemente elastico) e per effetto dei
carichi che permangono a lungo sulla pavimentazione
(comportamento prevalenemente viscoso);
Il CB è soggetto a rottura a fatica così come il legante
bituminoso;
Il CB è soggetto all’ormaiamento; cioè sulla pavimentazione
il ripetuto passaggio nello stesso punto delle ruote dei
veicoli lenti causa una deformazione progressiva permanente
denominata ormaia
ormaia..

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Il processo di formulazione dei CB

Questo processo usualmente denominato


MIX DESIGN
consiste in una serie di procedure e/o prove
eseguite per arrivare a selezionare il tipo di
aggregato, la sua curva granulometrica, il tipo e il
contenuto di legante, al fine di produrre una
miscela ottimale di aggregati e bitume che
soddisfi i requisiti richiesti.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
MIX DESIGN : obiettivi

Formulare una miscela di aggregati e legante


bituminoso che sia la più economica e
comtemporaneamente abbia:
• sufficiente legante per assicurare la durabilità
della miscela
• sufficiente % vuoti residui (min. post
post--
compattazione sotto traffico + min. “bleeding
“bleeding”)
”)
• sufficiente lavorabilità per permettere la stesa
• soddisfacenti caratteristiche prestazionali
commisurate al tipo di impiego previsto
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Classifica delle categorie di Mix Design
esistenti
uso di miscele standard (“ricette”)
metodi “empirici” basati sull’uso di prove tradizionali (ad es.
Metodo MARSHALL)
metodi analitici (determinazione teorica della composizione in
termini volumetrici - ad es. Metodo Belga)
N.B. non vengono eseguite prove di resistenza
Metodi volumetrici (studio della relazione %vuoti residui -
sforzo di compattazione - ad es. Metodo Superpave Livello 1)
N.B. non vengono eseguite prove di resistenza
Metodi collegati alle prestazioni (Performance - related)
Metodi basati sulle prestazioni (Performance - based)

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Metodo di formulazione basato sull’uso
di miscele standard (“ricette”)

Una ricetta definisce un CB in termini di:


• curva granulometrica
• tipo di bitume (grado di penetrazione)
• % di bitume in funzione del tipo di
aggregato utilizzato
• spessore dello strato
• procedura di posa in opera
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Metodo di formulazione analitico

La composizione di base della miscela


viene calcolata in termini di volumi (%
delle singole frazioni granul., % bit., %Vr,
%V riempiti di bit.).

La composizione prescelta viene


verificata mediante una prova meccanica
(ad es. prova Marshall)

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Metodo Volumetrico
La scelta della curva granulometrica e del
contenuto di bitume è ottenuta analizzando come
varia la % Vr della miscela al variare dell’energia di
costipamento
(apparecchiatura “giratory
“giratory compactor
compactor”” - pressa a
taglio giratoria)

Il tipo di bitume viene scelto in funzione delle


condizioni climatiche e di traffico

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Metodo di formulazione
“Performance based”
based”
La miscela, formulata con uno dei criteri
precedenti, è successivamente sottoposta a prove
fondamentali (per determinare le proprietà
intrinseche della miscela che sono legate alle
prestazioni) e impiegata in modelli di previsione del
comportamento nel tempo nelle condizioni di
tyraffico e climatiche di progetto.
Verrà accettata o rigettata a seconda che le
prestazioni siano compatibili con le condizioni di
progetto.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Metodo di formulazione
“Performance Related”

I provini delle miscele, compattati con


metodi che simulano la compattazione in
sito (pressa a taglio giratoria) e che
soddisfano i criteri volumetrici, sono
soggetti a prove di simulazione o
“fondamentali” (prove di fatica, moduli di
elasticità, resistenza alle deformazioni
permanenti)

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Mix Design
Obiettivi:
– definire una composizione ottimale (anche dal
punto di vista economico) di aggregati e bitume che
soddisfi i requisiti di progetto
Metodi Tradizionali
– Marshall
– Hveem
Nuovo Metodo
– Superpave gyratory compactor (pressa giratoria)

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Requisiti comuni ai diversi
metodi
il bitume deve essere sufficiente per assicurare
la durabilità della pavimentazione
il conglomerato deve offrire una sufficiente
stabilità sotto traffico
la percentuale di vuoti deve essere compresa tra:
– un limite superiore che preserva da un degrado sotto
l’azione degli agenti atmosferici
– un limite inferiore per evitare il rifluimento del
bitume sotto l’azione dei carichi
il conglomerato deve essere lavorabile
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
FUSI GRANULOMETRICI

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
IL
METODO
MARSHALL

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Compattatore automatico
Marshall

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Procedura da seguire nel
metodo Marshall
Definire la miscela di aggregati
Definire il tipo di bitume
– definire le temperature di miscelazione e
compattazione
Eseguire prove sui provini compattati
– Miscelare bitume ed aggregati
– Compattare i provini (100 mm di diametro)

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Temperatura di miscelazione e
compattazione
Viscosity, Pa s
10
5

1
.5
.3 Compaction Range
.2 Mixing Range

.1
100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200
Temperature, C

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Prova Marshall
in bagno termostatico a 60oC (30 to 40 minutes)
velocità di applicazione del carico 50 mm/min
– Carico massimo = stability Marshall
– Deformazione verticale corrispondente = scorrimento
Marshall
– Carico/Def = Rigidezza Marshall

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Vuoti residui, %
Stabilità (kN) Massa Volumica

4%

Asphalt Content, % Asphalt Content, % Asphalt Content, %

Target optimum asphalt content = average

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Contenuto di
Scorrimento (mm) aggregati, %

Limite
OK
superiore OK
Limite Minimo
inferiore
Contenuto di bitume, % Contenuto di bitume, %

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
PRO E CONTRO DEL
METODO MARSHALL
VANTAGGI
– Tiene conto di vuoti, resistenza e durabilità
– Apparecchiatura poco costosa
– Facile da usare nei controlli di accettazione

SVANTAGGI
– Il metodo di compattazione con “impatto”
– Non considera le azioni di taglio
– Il carico è assunto perpendicolare al piano di
compattazione
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
ESEMPIO DI SPECIFICA
CON METODO MARSHALL
(per strato di usura)
Il valore della stabilità Marshall (CNR B.U. n. 30 del
15.3.73) eseguita a 60 °C su provini costipati con 75 colpi di maglio per ogni
faccia, deve risultare in tutti i casi di almeno 1100 daN

Il valore della modulo di rigidezza Marshall cioè deve essere in ogni caso
compreso tra 300 e 450 daN/mm.

Gli stessi provini per i quali viene determinata la stabilità Marshall devono
presentare una percentuale di vuoti residui compresa tra il 3% ed il 5% (CNR
B.U. n. 39 del 23.3.73).

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
METODO SUPERPAVE –
GYRATORY COMPACTOR
(PrEN 13108/12697
13108/12697--31 )

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
METODO SUPERPAVE –
GYRATORY COMPACTOR
(PrEN 13108/12697
13108/12697--31 )
Vuoti
(%)

Girazioni
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
ESEMPIO DI SPECIFICA
CON PRESSA GIRATORIA
(per strato di usura
usura))
La miscela di progetto deve essere analizzata mediante l'apparecchiatura
“Pressa Giratoria
Giratoria”.
”.

CONDIZIONI DI PROVA
Angolo di rotazione : 1.25
1.25°° ± 0.02
0.02°°
Velocità di rotazione : 30 rotazioni al minuto
Pressione verticale,
verticale, kPa : 600
Dimensioni provino
provino,, mm : 150

REQUISITI DI IDONEITÀ
a 10 rotazioni:
rotazioni: % vuoti:
vuoti: 10
10÷÷14
a 130 rotazioni
rotazioni:: % vuoti:
vuoti: 4 ÷ 6
a 220 rotazioni
rotazioni:: % vuoti:
vuoti: <= 2
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
PROVE SUI BITUMI E
CONGLOMERATI
BITUMNOSI
CON METODOLOGIA SHRP

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Resistenza all’ormaiamento/Fessurazione da fatica

Frequenza di applicazione del carico 10 Hz


lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Resistenza all’ormaiamento/Fessurazione da fatica

Il risultato della prova è espresso da:


G* (modulo complesso a taglio)
sinδ
sin δ (angolo di fase)

Si impone normalmente il minimo di G*x sin


sinδδ

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Invecchiamento

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Fessurazione termica

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Fessurazione termica
(prova di creep a carico costante)

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
Campo di impiego dei bitumi
modificati

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
CBM per manto di usura drenante-
drenante-
fonoassorbente
Questo risulta costituito da una miscela povera di sabbia,
composta prevalentemente da pietrischetti frantumati e filler,
impastata a caldo con bitume modificato.
modificato.
Questo conglomerato viene impiegato su strade di notevole
traffico al fine di:
• aumentare la sicurezza di chi guida, migliorando l’aderenza
del pneumatico in caso di pioggia ed eliminando, per
drenaggio, il velo d’acqua superficiale;
• abbattere il rumore generato dal traffico veicolare.

Il legante può essere solo del tipo modificato;


modificato; ciò al fine di
assicurare tutte quelle caratteristiche di adesione, coesione,
suscettibilità termica necessarie a compensare le carenze
strutturali di una curva granulometrica così discontinua.
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
CBM “grenu” e “semigrenu”

Anche loro hanno una granulometria


relativamente povera di sabbia;
trovano applicazione negli strati di usura
e per la loro stessa tipologia di composizione
contribuiscono a ridurre il rischio di
deformazioni viscoplastiche.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
CBM “anti-
“anti-skid”

Agendo ulteriolmente sulla


granulometria e sulle
caratteristiche degli inerti
impiegati, si può garantire una
maggiore aderenza superficiale
della pavimentazione

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
CBM ad alto modulo complesso

Sono stati studiati allo scopo di


aumentare la resistenza e la durata
delle pavimentazioni stradali per
fronteggiare l’incremento del traffico
e l’accresciuta aggressività di quello
pesante.

lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
CBM per pavimentazioni di piazzali
portacontainers e aeroporti
Queste pavimentazioni sono sottoposte a
carichi assai elevati sia di tipo statico che
dinamico e richiedono anche una alta
resistenza agli sforzi tangenziali in relazione ai
piccoli raggi di sterzata degli automezzi
operanti; pertanto, visto che devono
soddisfare a particolari requisiti, queste
pavimentazioni vengono realizzate quasi
esclusivamente con l’impiego dei bitumi
modificati.
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt
CBM negli interventi di ripristino delle
caratteristiche superficiali delle
pavimentazioni: trattamenti superficiali.
L’uso dei BM nei trattamenti superficiali:
aumenta la coesione e l’adesione, la resistenza
agli sforzi tangenziali e quindi allo spogliamento
e sgranamento;
aumenta la resistenza al “rifluimento” in
superficie, alle elevate temperature di servizio,
e quindi al mantenimento della rugosità
superficiale;
aumenta la resistenza a trazione e quindi la
flessibilità alle basse temperature di servizio.
lucidi-materiali-sovrastrutture.ppt

Potrebbero piacerti anche