di attraversamento
dei confini nell’alternanza
scuola-lavoro*
Daniele Morselli Per chiedere notizie o scambiare opinioni su
questo articolo, il secondo autore può essere
Università Ca’ Foscari, Venezia contattato al seguente indirizzo:
Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali
Massimiliano Costa Università Ca’ Foscari
Università Ca’ Foscari, Venezia Dorsoduro 3484/D, Calle Contarini
30123 Venezia (Italy)
E-mail: maxcosta@unive.it
Abstract Estratto
This article shows results of a comparative project Questo contributo illustra i risultati di un’esperienza
between Italy and Australia based on work experi- di alternanza scuola-lavoro con annesso laboratorio di
ence and boundary crossing laboratories carried out attraversamento dei confini in un progetto comparativo
in 2012. It starts with a literature review on the so svoltosi tra Italia e Australia nel 2012. Si parte da una
called «school to work alternation», a tool useful rassegna sistematica della letteratura sull’alternanza
for Italian students to undertake work experience. scuola-lavoro in Italia. Segue una descrizione del mo-
Following a description of the theoretical model of dello teorico di laboratorio, con la parte empirica che
the workshop and the empirical part, showing the mostra i risultati più significativi del progetto compa-
most interesting results of this comparative project. rativo. Il modello di alternanza con annesso laborato-
The model based on school to work alternation plus rio di attraversamento dei confini si distingue per tre
boundary crossing meetings has three features: ac- caratteristiche: la partecipazione attiva degli studenti
tive participation of the students and the stakehold- e di tutti gli stakeholders; la riflessione sulle pratiche
ers; reflection on school and work practices; lasting scolastiche e lavorative; la trasformazione delle prati-
transformation of practices. che che dura nel tempo.
Keywords: Boundary crossing laboratory – School Parole chiave: Laboratorio di attraversamento dei
to work alternation – Cultural Historical Activity confini – Alternanza scuola-lavoro – Teoria Storico
Theory (CHAT) – Expansive learning, capability Culturale dell’Attività (CHAT) – Apprendimento
approach espansivo – Teoria delle capacitazioni
Edizioni Erickson – Trento RICERCAZIONE Ricerca educativa, valutativa e studi sociali sulle politiche e il mondo giovanile 193
Vol. 6, n. 2, dicembre 2014 (pp. 193-209)
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Human learning takes place within and between scolastico una feconda opportunità per promuo-
complex, continuously changing activity systems. vere percorsi di workbased learning (Gibbs &
Learning needs themselves are increasingly opaque.
It is not at all clear just what needs to be learned Armsby, 2010) che favoriscano, nei giovani,
to cope with the demands of complex activities and processi di attivazione lavorativa e di identità
global networks in constant turmoil. sociale consapevole.
(Engeström, 2011, p. 599)
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Partendo dalle considerazioni sopra eviden- imparano qualcosa che non è ancora stato inventato
ziate, si è sviluppato un modello di alternanza o messo a punto prima. Si tratta quindi di una teoria
dell’innovazione e del cambiamento di pratiche viste
scuola-lavoro che: a) incrementasse l’agency nei come nuovi apprendimenti e trasformazioni organiz-
suoi partecipanti — soprattutto studenti — at- zative. Le fasi principali di un ciclo di apprendimento
traverso forme di partecipazione attiva, quindi espansivo sono le seguenti (Virkkunen & Newnham,
qualificasse la competenza relativa al senso 2013, p. 51): mettere in discussione lo stato presente
delle cose; analizzare la realtà problematica, da un pun-
to di vista sia storico che empirico; ideare una nuova
relazione funzionale dell’oggetto dell’attività; esaminare
un’interpretazione di sé, degli altri e del mondo (non e provare il nuovo modello; implementare il nuovo mo-
solo lavorativo) promuovendo, al contempo, sentieri dello; riflettere sul processo; infine consolidare la nuova
che consentono il superamento di quei confini di natu- pratica.
ra soggettiva e socio-culturale entro i quali si esercita 6 Nella cornice teorica di CHAT vengono proposte me-
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alizzare questo laboratorio, a cui partecipano sulle interruzioni del normale flusso lavorativo,
studenti, insegnanti e tutor, è necessario che sui problemi e sui conflitti che insorgono. Una
due organizzazioni interagiscano con membri selezione di questi materiali viene utilizzata
che attraversano regolarmente i confini dall’una come materiale di riflessione (chiamato mirror
all’altra, come gli studenti nei periodi di alter- material) durante i laboratori. Il fatto che i par-
nanza in azienda. I punti di vista contrastanti tecipanti si confrontino — anche emotivamente
— ad esempio in merito a che cosa debba essere — con i problemi che li affliggono e che vi sia-
imparato a scuola per essere competenti sul po- no punti di vista diversi tende a generare quella
sto di lavoro e che cosa si debba fare di «forma- dialettica che, supportata con schemi (come il
tivo» sul posto di lavoro — vengono utilizzati triangolo di Engeström per l’analisi organizza-
durante i laboratori per sollevare una discussio- tiva o il ciclo di apprendimento espansivo) e
ne partecipata che porta a trasformazioni con modelli intermedi di attività (spesso costruiti
apprendimenti importanti nei sistemi di attivi- dal gruppo durante gli incontri), dà luogo a
tà scuola-lavoro oppure «al confine» fra i due un’idea (una cellula germinale), che viene ar-
mondi, dove pratiche spesso non ben coordinate ricchita progressivamente di dettagli e, come
tendono a causare contrasti o malfunzionamen- nuovo modello di attività, è messa in pratica
ti.7 I laboratori sono preceduti da una ricerca con i relativi aggiustamenti e progressivamente
sul campo dove il ricercatore, partecipando alle generalizzata all’intera organizzazione.
pratiche lavorative quotidiane, cerca di fare ipo- Questo modello di laboratorio di attraver-
tesi sui problemi che affliggono il sistema di samento dei confini è stato testato nella for-
attività. Da un lato si esegue una prospettiva mazione tecnica e professionale, dove, dato il
storica e delle difficoltà che limitano l’agire curricolo, c’è il bisogno di modelli formativi
organizzativo. Dall’altro lato, attraverso inter- che prevedano tipologie di attività didattiche
viste, filmati e documenti, si raccolgono dati diverse dalla lezione frontale in classe nonché
sulla normale routine lavorativa ma soprattutto maggiore contatto con l’industria (Confindu-
stria, 2014). L’ipotesi è stata che, aiutato dal ri-
cercatore, durante il laboratorio il gruppo discu-
la realtà: compito della ricerca non è solo studiare, ma
soprattutto favorire il cambiamento per portare i siste- tesse dei problemi che gli studenti incontravano
mi di attività verso forme culturalmente più avanzate. durante i periodi di alternanza, trovando delle
Engeström e collaboratori hanno messo a punto un tipo soluzioni condivise che venivano messe in pra-
di laboratorio per il cambiamento chiamato Change tica dagli studenti stessi, i quali, così facendo,
Laboratory che crea le condizioni per l’apprendimento
espansivo (Virkkunen & Newnham, 2013); di matrice potevano qualificare il loro senso d’iniziativa e
finlandese, è stato provato in diversi ambiti dell’indu- d’imprenditorialità.8
stria, dei servizi e delle istituzioni governative fra cui la Le fasi della ricerca sono state le seguenti:
scuola. In esso un’unità di lavoro — inclusi lavoratori, presentazione al Dirigente, che individua la
impiegati, clienti, fornitori e management, coadiuvati
dal ricercatore — si incontra una volta la settimana per classe (o le classi) idonee di concerto con gli
una decina di incontri più follow-up per discutere dei insegnanti; individuazione del periodo di alter-
problemi che affliggono il sistema di attività in un’atmo- nanza e delle aziende che ospiteranno i ragazzi;
sfera ad alta densità di artefatti che media l’innovazione
e la trasformazione delle pratiche. In una versione di
osservazione partecipante che precede il perio-
Change Laboratory chiamata di attraversamento dei do di alternanza; inizio dell’alternanza in azien-
confini, i rappresentanti di diverse organizzazioni si da con annessi laboratori di attraversamento dei
incontrano per discutere dei problemi «ai confini» delle
loro organizzazioni.
7
Secondo Akkerman e Bakker (2012), il fatto stesso che La competenza chiave europea per l’apprendimento
8
gli studenti appartengano contemporaneamente a due permanente relativa al senso d’iniziativa e d’imprendi-
sistemi di attività come durante l’alternanza, con co- torialità concerne il saper trasformare le idee in azione
munità, regole, strumenti e divisione del lavoro diversi, (European Commission, 2007), ed è utile in qualsiasi
causa quasi naturalmente attriti e problemi, gli stessi campo della vita: lavoro, vita privata, associazionismo,
che, se discussi in un’atmosfera positiva e capacitante, tempo libero. La stessa competenza richiede abilità tra
portano al loro superamento e miglioramento dell’inte- le quali: pianificazione, risoluzione dei problemi, lavoro
razione fra le due organizzazioni interagenti. di gruppo e per progetti.
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confini; incontri di follow-up per la discussione posto di lavoro, ad esempio quando non si sen-
dei risultati e loro disseminazione. tivano abbastanza seguiti dal loro tutor. Anche
Il setting italiano per la ricerca ha riguardato i risultati di un questionario sul senso di inizia-
tredici studenti di due classi di un Istituto Tec- tiva e d’imprenditorialità, dove gli studenti si
nico per Geometri a Mantova. La fase dell’os- autovalutavano ovvero erano valutati dai loro
servazione partecipante in classe si è compiuta insegnanti e tutor, è stato proposto come mate-
a metà del quarto anno per due mesi, mentre riale mirror; in questo caso si è discusso sui di-
l’alternanza e i contemporanei laboratori setti- versi punti di vista che emergevano dall’analisi
manali si sono svolti all’inizio del quinto anno, dei risultati. Alcune volte la discussione di un
sempre per due mesi. In Australia il progetto problema si prolungava per più laboratori. Alla
ha riguardato cinque studentesse di una clas- fine di ciascun laboratorio spesso gli studenti
se quarta di una qualifica di terzo livello per realizzavano un cartellone che rappresentava il
maestre d’asilo (Certificate III in Childcare) problema e la sua soluzione.
impartito da un College Cattolico situato nella I workshop hanno cercato di creare quell’at-
periferia di Melbourne, in collaborazione con mosfera creatrice di capacitazioni dove gli
un centro di formazione autorizzato che met- studenti fossero liberi di intervenire e prende-
teva a disposizione placement, un contratto re parte alla discussione assieme ai loro tutor
di apprendistato, materiali e insegnanti. Qui e insegnanti. I materiali mirror del ricerca-
l’osservazione partecipante di due mesi è stata tore hanno favorito e animato la discussione,
avviata a inizio anno scolastico e subito seguita mentre il triangolo di Engeström e il ciclo di
dai laboratori. In Italia solo gli studenti selezio- apprendimento espansivo sono stati utilizzati
nati per la ricerca hanno affrontato un percorso per favorire la modellizzazione di una nuova
di alternanza nelle aziende, mentre i rimanenti soluzione.
effettuavano il normale stage di 15 giorni. In Un questionario composto da due parti è stato
Australia, invece, tutte le studentesse della clas- somministrato ai partecipanti alla fine dei labo-
se selezionata (si trattava di una classe comple- ratori. Un prima parte per i soli studenti chiede-
tamente femminile) erano già state inserite in va di compiere un’autovalutazione delle proprie
un percorso di alternanza che prevedeva, per un conoscenze, abilità e attitudini relative al sen-
intero anno scolastico, un giorno alla settimana so d’iniziativa e d’imprenditorialità secondo i
in strutture come asili e centri per l’infanzia. In descrittori dell’EQF (European Qualification
entrambi i contesti gli studenti hanno partecipa- Framework). Una seconda parte del questiona-
to a sei-otto laboratori con cadenza settimanale rio era formata da cinque domande a risposta
assieme ad alcuni dei loro insegnanti (sopratutto aperta, ed è stata invece somministrata a tutti
di materie tecniche, ma anche di materie uma- i partecipanti ai laboratori, inclusi insegnanti e
nistiche) e i tutor lavorativi che si erano a turno tutor lavorativi. I cartelloni più significativi pro-
resi disponibili. Attraverso l’osservazione parte- dotti durante i laboratori sono stati analizzati
cipante, il Ricercatore ha instaurato un rapporto secondo la teoria dell’apprendimento espansivo
con gli studenti per conoscerne le loro realtà, il come concetti mentali condivisi che anticipano
loro modo di percepire la scuola e il mondo del l’azione (Engeström & Sannino, 2010).
lavoro; nelle aziende ha effettuato filmati della
regolare attività lavorativa degli studenti e ha
realizzato interviste ai tutor sulle criticità che 4. Sintesi dei risultati
gli studenti-apprendisti incontravano sul posto
di lavoro. I materiali più interessanti sono stati Per quello che riguarda i questionari a scelta
proposti per la discussione durante i laborato- multipla somministrati ai soli studenti, i risul-
ri; altre volte la dialettica era promossa dagli tati mostrano nei due contesti un incremento
stessi studenti, che proattivamente sollevavano delle conoscenze, abilità e attitudini connesse
le questioni che si trovavano ad affrontare sul al senso d’iniziativa e d’imprenditorialità fino
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qui è il poster scaturito dopo che le studentes- come sia l’oggetto condiviso dell’attività scuola
se in Australia avevano visionato un materiale e lavoro, lo studente, a essere messo in discus-
specchio (utile cioè per la riflessione e discus- sione. Il diagramma riportato nella Figura 1 è
sione) relativo all’intervista alla direttrice del stato mostrato durante il laboratorio e riassume
proprio centro per l’infanzia. In tale intervista questo conflitto di ruolo nell’attività lavorativa
la direttrice aveva sostenuto che le sue appren- attraverso il triangolo di Engeström (1987).
diste studentesse mancavano delle employabi- Questa incomprensione tra le aspettative del
lity skills più elementari, dato che arrivavano centro e quelle delle studentesse fa emergere
tardi la mattina e tornavano alle loro case il una contraddizione di base, centrata sul valore
primo pomeriggio. Inoltre, la direttrice diceva marxiano d’uso e di scambio dello studente-
che, pur avendo iniziato da poco il tirocinio in apprendista: si tratta di un lavoratore oppure di
quel centro, nessuna di loro aveva mostrato ini- uno studente? Avendo marcato questa antino-
ziativa, ad esempio mostrandosi in direzione e mia, le studentesse si sono messe al lavoro e,
presentandosi. Questi comportamenti erano in- aiutate dalla career counsellor, hanno costruito
terpretati come una mancanza di motivazione; un poster sulle reciproche aspettative. L’inter-
inoltre, siccome le studentesse erano parte del- vista alla direttrice proposta come materiale
la «ratio», la proporzione di legge tra bambini specchio mobilita l’agency collettivo del grup-
e educatori, si intendeva che la loro presenza po, cioè il loro senso d’iniziativa e d’imprendi-
dovesse essere la stessa degli altri educatori. torialità, come mostra il poster riportato nella
All’udire quest’intervista le studentesse sono Figura 2.
scattate dalla rabbia; si stupivano in particolare In alto vi sono da una parte le studentesse e
che la direttrice non capisse che le studentesse dall’altra il personale del centro; sotto vi sono
venivano da altre parti della città e, non aven- i loro doveri ma anche le loro aspettative. È
do la patente in quanto minorenni, dovevano il centro di formazione autorizzato, soprattutto
utilizzare i mezzi pubblici, impiegando ore nel nella persona dell’insegnante e coordinatrice,
trasporto: sarebbe stato impossibile per loro che permette un fluire delle informazioni di
arrivare alle 6 di mattina e smettere alle 6 di modo che doveri e aspettative siano condivisi
pomeriggio. Attraverso quest’intervista emerge da tutti. Il cartellone è stato mostrato alla ca-
Fig. 1
Il triangolo
di Engeström
riassume la
contraddizione
sull’oggetto del
sistema di attività,
il giovane visto
nel duplice ruolo
di apprendista e
studente.
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Fig. 2
Il poster prodotto
dalle studentesse
durante i laboratori.
reer counselor e alla coordinatrice della for- di accoglienza delle nuove arrivate e delle pra-
mazione professionale del College, che hanno tiche al confine tra scuola e lavoro, nonché una
spiegato alla coordinatrice del corso sia i do- riflessione sulle employability skills. È interes-
veri, le aspettative, sia come le informazioni sante notare come le employability skills siano
dovrebbero fluire tra le parti. Oltre a mostrare valutate come outcome di primo livello di edu-
la riflessione operata dalle studentesse, che de- cazione all’imprenditorialità (Kozlinska, 2012).
vono mutare di volta in volta il proprio punto Anche in Italia si è prodotto un cartellone sul
di vista, il poster mostra l’intenzione trasfor- senso d’iniziativa al lavoro (si veda il cartel-
mativa di cambiare le pratiche al confine tra le lone riportato in Figura 3), dimostrazione che
organizzazioni, ridefinendo regole e divisione quando si parla d’interazione tra scuola e lavoro
del lavoro. le employability skills e il senso d’iniziativa e
Rivedendo l’intervista qualche tempo dopo la d’imprenditorialità emergono come elemento
fine dei laboratori, durante il follow-up, la diret- di riflessione e collegamento tra i due contesti.
trice del centro per l’infanzia ha ammesso che La discussione era stata promossa dalle la-
l’intervista l’aveva portata a riflettere circa chi mentele di tre studenti che per qualche giorno
dovesse essere a prendere l’iniziativa, se lei o le erano stati lasciati inattivi dal tutor; è stato l’in-
studentesse apprendiste: aveva dunque convoca- terno gruppo che si è sentito di consigliare ai
to le studentesse perché si presentassero, chie- ragazzi di essere più propositivi. Da qui è par-
dendo se c’era qualche cosa che potesse fare. tita la discussione che è scaturita nel cartellone,
Nella stessa chiacchierata la direttrice ha am- dal quale emergono riflessioni tipiche del senso
messo di avere valutato troppo frettolosamente d’iniziativa e d’imprenditorialità considerato da
l’operato delle ragazze, che invece si erano mo- un punto di vista educativo: sapersi assumere le
strate motivate e desiderose di apprendere. La proprie responsabilità, essere autonomi, darsi
prima intervista alla direttrice, quella mostrata obiettivi, fare domande e, quando si ha un pro-
durante i laboratori, ha permesso dunque una blema, andare dal proprio tutor con una propo-
riflessione e una trasformazione delle pratiche sta di soluzione.
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senza del Ricercatore nell’Istituto si è deciso di i loro compagni in classe stessero proseguen-
non tenere i laboratori, ma il modello di alter- do con le regolari attività curricolari. D’altro
nanza è quello uscito dalla riflessione dell’anno canto gli studenti rimasti in classe accusavano
prima. Nel 2014, grazie a un contributo della gli insegnanti di andare a rilento con le attività
Provincia di Mantova, l’Istituto ha visto un per- curricolari per non creare troppa distanza con
corso d’alternanza di sette settimane alla fine i compagni impegnati sui posti di lavoro. La
del quarto anno con annessi laboratori e pro- fase di rientro a scuola si temeva potesse essere
cesso di validazione delle competenze impren- problematica per le accuse reciproche che gli
ditoriali. Una caratteristica di questi interventi studenti si sarebbero potuti muovere, invece si
formativi è l’enfasi posta sulla sostenibilità nel è rivelata momento di scambio e reciproco ac-
tempo: capita purtroppo spesso che, una volta crescimento. Gli insegnanti hanno chiesto agli
che il ricercatore abbia lasciato l’istituzione e studenti che avevano effettuato l’alternanza di
i fondi siano finiti, il progetto cada nell’oblio condividere le loro competenze attraverso lezio-
(Cole, 1998). Al contrario, come si può evin- ni e presentazioni. In sede di esame di Stato si
cere dal ciclo di apprendimento espansivo, un è tenuto conto dell’esperienza, che è stata cono-
intervento formativo è veramente espansivo sciuta e apprezzata, anche in considerazione del
se consolida e generalizza ad altri contesti gli fatto che molti studenti avevano portato come
apprendimenti effettuati e le nuove pratiche: si tesina proprio i progetti sui quali avevano lavo-
tratta quindi di processi trasformativi stabili nel rato durante la formazione sul posto di lavoro.
tempo. I prossimi obiettivi nella zona di svilup- Per progetti futuri, si dovrà quindi considerare
po prossimale per l’Istituto oggetto della ricerca che bisognerebbe coinvolgere tutta la classe, o
saranno un’estensione del modello di alternanza pensare ad altri percorsi altrettanto qualificanti,
con annessi laboratori ad altre classi quarte o ad esempio l’impresa simulata. Si è pure visto
quinte dell’indirizzo per geometri (ora Costru- che il laboratorio è più efficace quando si ri-
zione Ambiente Territorio), poi ad altri indirizzi escono a concentrare le esperienze lavorative
quali Grafica o Logistica. Gli stessi laboratori in poche aziende, suddividendo gli studenti
potranno essere condotti da personale interno in gruppi di quattro o più. In questo modo le
anziché dal Ricercatore. osservazioni sul posto di lavoro da parte del
Ricercatore si fanno più continue e durante i
laboratori si discute delle aziende in questione
5. Criticità del modello di alternanza e in presenza dei tutor delle stesse.
sue prospettive
Secondo la letteratura sul Change Laboratory, 6. Conclusioni
il numero ideale di partecipanti a un laborato-
rio è di 15 massimo 20 persone, compresi tutor In accordo con l’ipotesi iniziale e come de-
lavorativi e insegnanti; questo per dare l’oppor- scritto sopra, i risultati dell’applicazione di
tunità a ciascuno di partecipare attivamente, e questo modello nel progetto comparativo Italia-
soprattutto per consentire agli studenti di mo- Australia possono essere riassunti nei tre pun-
strare il proprio senso d’iniziativa e d’imprendi- ti seguenti: partecipazione attiva, riflessività
torialità. Il fatto che in Italia ad alcuni ragazzi e trasformazione delle pratiche che dura nel
fosse stato proposto un percorso di alternanza tempo. Uno dei principali vantaggi di questo
di due mesi e che altri frequentassero le normali laboratorio sta nell’essere costruito su materiale
lezioni ha causato delle difficoltà organizzative etnografico raccolto in loco, quindi nel rispec-
che sono state importante oggetto di discussio- chiare bene i problemi dell’organizzazione ove
ne durante i laboratori. Gli studenti coinvolti nel si conduce la ricerca. In questo modo la discus-
progetto si sono sentiti traditi dal fatto che, mal- sione risulta essere più animata perché coinvol-
grado le rassicurazioni fatte dai loro insegnanti, gente, e le soluzioni trovate sono più efficaci
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