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Il laboratorio

di attraversamento
dei confini nell’alternanza
scuola-lavoro*
Daniele Morselli Per chiedere notizie o scambiare opinioni su
questo articolo, il secondo autore può essere
Università Ca’ Foscari, Venezia contattato al seguente indirizzo:
Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali
Massimiliano Costa Università Ca’ Foscari
Università Ca’ Foscari, Venezia Dorsoduro 3484/D, Calle Contarini
30123 Venezia (Italy)
E-mail: maxcosta@unive.it

Abstract Estratto

This article shows results of a comparative project Questo contributo illustra i risultati di un’esperienza
between Italy and Australia based on work experi- di alternanza scuola-lavoro con annesso laboratorio di
ence and boundary crossing laboratories carried out attraversamento dei confini in un progetto comparativo
in 2012. It starts with a literature review on the so svoltosi tra Italia e Australia nel 2012. Si parte da una
called «school to work alternation», a tool useful rassegna sistematica della letteratura sull’alternanza
for Italian students to undertake work experience. scuola-lavoro in Italia. Segue una descrizione del mo-
Following a description of the theoretical model of dello teorico di laboratorio, con la parte empirica che
the workshop and the empirical part, showing the mostra i risultati più significativi del progetto compa-
most interesting results of this comparative project. rativo. Il modello di alternanza con annesso laborato-
The model based on school to work alternation plus rio di attraversamento dei confini si distingue per tre
boundary crossing meetings has three features: ac- caratteristiche: la partecipazione attiva degli studenti
tive participation of the students and the stakehold- e di tutti gli stakeholders; la riflessione sulle pratiche
ers; reflection on school and work practices; lasting scolastiche e lavorative; la trasformazione delle prati-
transformation of practices. che che dura nel tempo.

Keywords: Boundary crossing laboratory – School Parole chiave: Laboratorio di attraversamento dei
to work alternation – Cultural Historical Activity confini – Alternanza scuola-lavoro – Teoria Storico
Theory (CHAT) – Expansive learning, capability Culturale dell’Attività (CHAT) – Apprendimento
approach espansivo – Teoria delle capacitazioni

* A Costa si devono i paragrafi: 1, 1.1 e 2. Morselli ha scritto i paragrafi 3, 4, 5 e 6.

Edizioni Erickson – Trento RICERCAZIONE Ricerca educativa, valutativa e studi sociali sulle politiche e il mondo giovanile 193
Vol. 6, n. 2, dicembre 2014 (pp. 193-209)
RICERCAZIONE dicembre 2014

Human learning takes place within and between scolastico una feconda opportunità per promuo-
complex, continuously changing activity systems. vere percorsi di workbased learning (Gibbs &
Learning needs themselves are increasingly opaque.
It is not at all clear just what needs to be learned Armsby, 2010) che favoriscano, nei giovani,
to cope with the demands of complex activities and processi di attivazione lavorativa e di identità
global networks in constant turmoil. sociale consapevole.
(Engeström, 2011, p. 599)

1.1. Alternanza come occasione di connes-


1. Lo strumento dell’alternanza scuola- sione partecipata
lavoro L’alternanza nel contesto sociale italiano è
sicuramente una realtà in crescita (Zuccaro,
L’alternanza scuola-lavoro si inscrive in quel 2012). Secondo i dati di monitoraggio dell’IN-
processo di ricomposizione critica, dei saperi e DIRE (2013), risulta che, nell’anno scolastico
delle conoscenze con cui oggi poter qualificare, 2012/13, il 45.6% delle scuole secondarie di
nei contesti scolastici, i processi di workbased secondo grado (3.177 su 6.972) ha utilizzato
learning (Bertagna, 2013; Dalrymple, Kemp, l’alternanza come metodologia didattica per
& Smith, 2014). Superando il puro senso fun- sviluppare le competenze previste dall’ordina-
zionalistico dell’acquisizione di competenza mento degli studi. Dei 3.177 istituti, il 44.4%
tecnica, questa metodologia formativa deve sono professionali, il 34.2% tecnici, il 20%
poter mobilitare nel ragazzo quella che i Greci licei, 1.5% altri istituti. Essi hanno realizzato
chiamavano métis, ovvero l’intelligenza lavo- 11.600 percorsi, di cui 7.783 (67,1%) negli isti-
rativa (Gentili, 2012), intesa come insieme di tuti professionali (di cui 6.043 nelle classi IV e
attitudini mentali che combinano l’intuizione, V), 2.556 (22%) negli istituti tecnici, 903 (7.8%)
la sagacia, la previsione, l’elasticità mentale, nei licei e 86 (lo 0.7%) in altri istituti, per for-
la capacità di cavarsela, l’attenzione vigile, il mare 227.886 studenti, pari all’8.7% della po-
senso dell’opportunità. Oggi la capacità di pro- polazione scolastica della scuola secondaria di
fessionalizzazione non è infatti solo espressione secondo grado. Anche il mondo del lavoro ha
performante di competenze tecniche, ma piut- dato un contributo: gli studenti in alternanza
tosto capacità di cogliere i molteplici significati sono stati ospitati in 77.991 strutture, di cui il
dell’agire e di mobilitare in modo proattivo il 58.2% (45.365) sono imprese.
talento coerentemente con il proprio proget- Da questi primi dati si evince che l’alternan-
to esistenziale (Loiodice, 2009). Tale visione za rappresenta una sfida lanciata all’autonomia
dell’alternanza scuola-lavoro, nel suo portato scolastica: promuovere l’innalzamento qualita-
formativo, esprime tre valori pedagogici fon- tivo dell’offerta formativa facendo leva su una
damentali: 1) centralità della persona, ponendo collegialità partecipata capace di attivare legami
il primato della risorsa umana (riferita a una territoriali generativi per migliorare/innovare la
persona matura, responsabile, critica nel pensa- didattica (rimotiva allo studio e favorisce l’accele-
re, nel fare e nell’agire) come condizione prima razione dei processi di apprendimento in prospet-
per lo sviluppo sociale e quindi economico; 2) tiva lifelong learning), l’orientamento (aiuta ad
unitarietà del sapere, capace di superare la se- acquisire una conoscenza del mondo del lavoro e
parazione tra theoría e téchne, promuovendo delle capacità richieste e inoltre è utile a scoprire
un processo circolare tra saperi concettuali e le vocazioni personali), la professionalizzazione
abilità pratiche in prospettiva di apprendi- del curricolo (favorisce una maggiore opportunità
mento permanente; 3) affermazione del valore di conoscenza della cultura del lavoro e dispone
pienamente culturale e educativo dell’attività all’acquisizione di alcune capacità trasversali che
pratica colta nella sua portata capacitante. In avvicinano a una professionalità completa).
sintesi, sottolinea Margiotta (2006), l’alternanza Come osserva Tessaro (2006), il potenziamen-
scuola-lavoro rappresenta per il nostro sistema to dell’alternanza non è funzione di pochi, ma

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passa attraverso la valorizzazione dell’autono- ricerca-azione, una nuova mentalità e un


mia dei soggetti e il rafforzamento delle loro nuovo approccio ai problemi della didattica
relazioni nel territorio, con le imprese locali, le per competenze. L’alternanza deve in questo
organizzazioni sociali e le associazioni profes- caso garantire una cooperazione nella qua-
sionali, necessari per conseguire gli obbiettivi le i partecipanti sono chiamati a mettere in
della differenziazione e della personalizzazio- comune le esperienze, a confrontarle, a col-
ne. I progetti di alternanza scuola-lavoro devo- laborare, a contribuire a costruire insieme il
no diventare occasioni di partecipazione attiva progetto di laboratorio;
piuttosto che, come spesso accade, essere vis- 3. contesto di sperimentazione che conduce
suti all’interno del sistema scuola e del sistema progressivamente nelle classi le tipologie
azienda come un’appendice che poco o nulla alternative di insegnamento emerse;
ha a che fare con i rispettivi obbiettivi primari. 4. spazio di monitoraggio e valutazione dell’ef-
Per questo occorre valorizzare le funzioni di ficacia, tanto delle esperienze effettuate
tutoraggio, accompagnamento e mediazione quanto di qualificazione del proprio curri-
culturale tra personale docente dell’istruzione e colo.
i tutor aziendali, garantendo sia la loro adeguata
Tale scenario impone il superamento del mo-
formazione sia, al contempo, la loro generativa
dello tradizionale «scuola-centrico», incardina-
interazione con docenti e ragazzi.
to sull’offerta, a favore di quello proattivo, in
L’alternanza, espressione della collegiali-
base al quale alla scuola compete raccordarsi
tà connettiva scolastica (Núñez, 2014) con il
alla domanda sociale, raccoglierla, struttu-
mondo del lavoro e delle professioni, diventa la
rarla e organizzarla a partire dall’interazione
trama di partecipazione e creazione di legami
che essa deve poter garantire a tutti i sogget-
significativi di apprendimento e cambiamento:
ti coinvolti. In questa prospettiva l’alternanza
una rete di scambi interattivi e di impegni re-
scuola-lavoro, promuovendo un apprendimento
ciproci tanto della scuola quanto dell’azienda
sociale e partecipativo, attiva processi di con-
ospitante che favoriscono effetti di retroazio-
sapevolezza, cambiamento, capacitazione che
ne tali da qualificare e potenziare la capacità
coinvolgono soggetti (studenti, docenti e tutor),
di apprendimento e miglioramento continuo.
istituzioni (scuola, impresa) e contesti territo-
L’alternanza diventa per la scuola esperienza
riali (Lambert, Vero, & Zimmermann, 2012).
di connessione partecipativa (Wenger, 2006) e
di apprendimento espansivo per tutti i sogget-
ti coinvolti, siano essi alunni, docenti o tutor
aziendali. Se infatti il tirocinio cura soprattutto 2. Orientare all’agentività nell’alter-
l’immersione nella pratica specifica lavorativa, nanza genera valore oltre le compe-
l’alternanza scuola-lavoro è una metodologia tenze
frutto di una collegialità capace di far scaturire
proposte e progetti pratici di ripensamento e di David Thornton Moore (2004) ha evidenziato
rinnovamento dell’insegnamento in ambiente come il potenziamento dei learning curriculum
scolastico ma non solo. maturati in workbased learning fosse correlato
L’alternanza in questa logica diventa un labo- alla capacità di coinvolgere i ragazzi nel con-
ratorio di cambiamento (Tagliagambe, 2006) e frontare le proprie esperienze riflettendo sulle
sviluppo scolastico grazie al quale promuovere relazioni più significative tra l’agire lavorativo
una visione della scuola come: e l’apprendere in classe. Questo approccio, sot-
1. ambiente di ricerca ove studiare i modelli di tolinea Leave (2006), incoraggia gli studenti a
integrazione con altre pratiche ed esperienze diventare antropologi critici della pratica cui
lavorative; prendono parte, sia nel lavoro come stagisti, sia
2. luogo di formazione, nel quale promuove- a scuola in qualità di studenti; questo li accom-
re negli insegnanti, attraverso percorsi di pagna a un’analisi comparativa dei contesti di

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apprendimento, andando al di là di un modello Lo snodo significativo della formazione in


di riflessione «school-based» centrato sul ri- alternanza scuola-lavoro, dunque, risiede nella
conoscimento delle nuove competenze e cono- possibilità di generare nello studente le capaci-
scenze acquisite. L’alternanza scuola-lavoro per tazioni (Sen, 2000) necessarie per appropriarsi
il giovane è un’occasione di apprendere dall’e- delle diverse risorse/opportunità/competenze
sperienza lavorativa ma anche di potenziare maturate nei contesti lavorativi (e quindi di
la capacità di interpretare le informazioni e di significarle all’interno di una prospettiva pro-
riaggregarle in schemi comportamentali per- gettuale) e, attraverso queste, promuovere la re-
sonali (Ribolzi, 2004, p. 73), attraverso i quali alizzazione della propria persona (Costa, 2011).
interpretare e trasformare la realtà. Nel mondo L’agency non esprime il possesso del sapere
professionale sempre più caratterizzato dalle pratico mediante cui padroneggiare le diverse
boundaryless careers (Mirvis & Hall, 1994) situazioni, bensì l’attitudine all’apertura e alla
e delle protean careers (Arthur & Rousseau, disponibilità a compiere un’attività intellettuale
1996), accanto allo sviluppo di tecnicalità pro- sull’agire che muove dall’agire; la propensione
fessionali diventa centrale la promozione di una ad apprendere nel lavoro coniugando pensiero
agency personale capace di modificare, ripen- e azione, combinando fare e pensare come fare
sare e riqualificare il proprio talento a parti- al meglio, grazie a una flessibilità che diventa
re dalla propria libertà di azione e scelta. Lo plasticità cognitiva a supporto delle capabili-
spirito di iniziativa, l’atteggiamento proattivo, ties2 del soggetto (Costa, 2014).
il pensiero creativo, la capacità di imprendito- Promuovere la capacità di posizionarsi attiva-
rialità (COM, 2006),1 la capacità di accettare e mente nella vita sociale produttiva richiede al
gestire il rischio costituiscono il cuore di quelle ragazzo l’innalzamento dei livelli di consapevo-
competenze intangibili di tipo strategico (Lo- lezza sociale, di partecipazione, di responsabili-
iodice, 2012) che attivano nello studente una tà, di riflessività (Siebert & Walsh, 2013), il che
agency capacitante oltre il valore delle singole va di pari passo con l’innalzamento dei livelli di
competenze acquisite (Costa, 2014). apprendimento, nonché con lo sviluppo di abi-
lità e competenze di pensiero critico, di rifles-
sione, di agentività (Striano, 2010), valorizzate
1
Come cita la Raccomandazione del Parlamento euro- e capitalizzate attraverso un modello di capa-
peo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, relativa alle
competenze chiave per l’apprendimento permanente. citazione dei propri progetti di vita personali
Le conoscenze necessarie allo sviluppo di questa abilità e professionali (Fiorentino, 2012). L’esperien-
comprendono «l’abilità di identificare le opportunità di- za in ambito lavorativo diventa formativa se,
sponibili per attività personali, professionali e/o econo- unitamente all’acquisizione delle competenze
miche, comprese questioni più ampie che fanno da con-
testo al modo in cui le persone vivono e lavorano, come e conoscenze tecniche, si attiva un processo di
ad esempio una conoscenza generale del funzionamento responsabilizzazione del ragazzo/a in forma-
dell’economia, delle opportunità e sfide che si trovano zione che trova una sintesi suggestiva nell’ac-
ad affrontare i datori di lavoro o un’organizzazione.
Le persone dovrebbero essere anche consapevoli della quisizione del sistema di «autorealizzazione
posizione etica delle imprese e del modo in cui esse del sé, concetto più complesso e articolato, in
possono avere un effetto benefico, ad esempio mediante quanto implica la riflessività3 dell’agire stesso,
il commercio equo e solidale o costituendo un’impresa
sociale». Le abilità, recita sempre la Raccomandazione
(ibidem), «concernono una gestione progettuale proatti- 2
Utilizzando le parole di Sen: «A functioning is an
va (che comprende ad esempio la capacità di pianifica- achievement, whereas a capability is the ability to
zione, di organizzazione, di gestione, di leadership e di achieve. Functionings are, in a sense, more directly
delega, di analisi, di comunicazione, di rendicontazione, related to living conditions, since they are different
di valutazione e di registrazione), la capacità di rappre- aspects of living conditions. Capabilities, in contrast,
sentanza e negoziazione efficaci e la capacità di lavorare are notions of freedom, in the positive sense: what real
sia individualmente sia in collaborazione all’interno di opportunities you have regarding the life you may lead»
gruppi. Occorre anche la capacità di discernimento e di (Sen, 1987, p. 36).
3 Il ragazzo in alternanza (Mezirow, 2003) attribuisce
identificare i propri punti di forza e i propri punti deboli
e di soppesare e assumersi all’occorrenza rischi». significato alla propria esperienza costruendo da essa

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il discernimento, la scepsi» (Ardoino, 2004, p. d’iniziativa e d’imprenditorialità; b) portasse a


93). Tale visione richiede un nuovo modo di riflettere sulle pratiche lavorative e scolastiche,
intendere il ruolo dei giovani coinvolti in alter- facendo sì che le esperienze vissute sul posto di
nanza scuola-lavoro basato su modalità fluide, lavoro venissero integrate con quelle scolasti-
centrato sui loro bisogni e sulla partecipazione che; c) portasse al miglioramento e alla gene-
condivisa con tutor e docenti facente leva su ralizzazione delle pratiche esistenti al confine
tre assunti (Bonometti, 2013): a) l’esperienza tra scuola e lavoro: non si doveva trattare di un
pratica deve essere progettata per promuovere il «esperimento una tantum», ma di un progetto
fare consapevole sulla base di compiti autentici; che avesse ricadute anno dopo anno. La Teoria
questo produce la generazione di nuovi saperi, Storico Culturale dell’Attività (Cultural Histo-
competenze e modelli di azione che contami- rical Activity Theory – CHAT)4 e l’annessa teo-
nano ed evolvono i modelli teorici preceden- ria dell’apprendimento espansivo di Engeström5
ti e gli schemi di significato già in possesso sono la cornice teorica scelta per ottenere gli
dagli alunni in alternanza (Jörgensen, 2004); obiettivi preposti.
b) l’alternanza deve prevedere momenti di ri- Il modello prevede un periodo corposo di al-
flessività (Eden, 2014) dei saperi dalla teoria ternanza scuola-lavoro con annesso laboratorio
alla pratica che permettano agli allievi di de- di attraversamento dei confini.6 Per poter re-
codificare il modello teorico e ricomporlo in
termini di competenze connesse con la molte- 4
Tra i sui assunti principali, CHAT prevede l’allargamen-
plicità dei contesti che hanno di fronte; quindi to del focus d’indagine dall’individuo isolato all’intera
favorire un apprendimento per trasformazione organizzazione interagente, artefatti inclusi (Engeström,
che rimoduli, adatti ed evolva la mappa delle 2001): comunità, individui, regole, divisione del lavoro,
strumenti (sia materiali che simbolici), nonché l’oggetto
conoscenze); c) l’alternanza attiva un processo dell’attività e i prodotti/servizi in uscita. Il triangolo di
di partecipazione di tutti i soggetti coinvolti che Engeström (1987, p. 87) è uno strumento euristico che
promuove apprendimento/formazione ma anche permette di analizzare il sistema di attività sia nell’in-
la costruzione di artefatti condivisi, come ad sieme che con le diverse componenti che interagiscono.
Per la Teoria dell’Attività, poi, la dialettica è apprendi-
esempio progetti di miglioramento didattico del mento: un sistema di attività è sempre caratterizzato da
tirocinio nell’alternanza scuola-lavoro (Tuomi- multipli — spesso conflittuali — punti di vista. Ogni
Gröhn & Engeström, 2003). sistema di attività, inoltre, prende forma e si trasforma
su lunghi periodi di tempo: di conseguenza lo studio
di un’organizzazione secondo una prospettiva storica
riveste una particolare importanza: solo sapendo da
3. Il Laboratorio di attraversamento dove si viene si può capire dove si può e vuole andare
— la zona di sviluppo prossimale, così come chiamata
dei confini nello studio comparativo da Vygotsky (Engestorm & Sannino, 2010). Infine, c’è
sempre la possibilità di una trasformazione espansiva
Italia-Australia dell’organizzazione.
5 Nella teoria dell’apprendimento espansivo i soggetti

Partendo dalle considerazioni sopra eviden- imparano qualcosa che non è ancora stato inventato
ziate, si è sviluppato un modello di alternanza o messo a punto prima. Si tratta quindi di una teoria
dell’innovazione e del cambiamento di pratiche viste
scuola-lavoro che: a) incrementasse l’agency nei come nuovi apprendimenti e trasformazioni organiz-
suoi partecipanti — soprattutto studenti — at- zative. Le fasi principali di un ciclo di apprendimento
traverso forme di partecipazione attiva, quindi espansivo sono le seguenti (Virkkunen & Newnham,
qualificasse la competenza relativa al senso 2013, p. 51): mettere in discussione lo stato presente
delle cose; analizzare la realtà problematica, da un pun-
to di vista sia storico che empirico; ideare una nuova
relazione funzionale dell’oggetto dell’attività; esaminare
un’interpretazione di sé, degli altri e del mondo (non e provare il nuovo modello; implementare il nuovo mo-
solo lavorativo) promuovendo, al contempo, sentieri dello; riflettere sul processo; infine consolidare la nuova
che consentono il superamento di quei confini di natu- pratica.
ra soggettiva e socio-culturale entro i quali si esercita 6 Nella cornice teorica di CHAT vengono proposte me-

la propria libertà di pensiero, di interpretazione e di todologie «attiviste e interventiste», i cosiddetti inter-


azione. venti formativi (vedi Sannino, 2011), utili per cambiare

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alizzare questo laboratorio, a cui partecipano sulle interruzioni del normale flusso lavorativo,
studenti, insegnanti e tutor, è necessario che sui problemi e sui conflitti che insorgono. Una
due organizzazioni interagiscano con membri selezione di questi materiali viene utilizzata
che attraversano regolarmente i confini dall’una come materiale di riflessione (chiamato mirror
all’altra, come gli studenti nei periodi di alter- material) durante i laboratori. Il fatto che i par-
nanza in azienda. I punti di vista contrastanti tecipanti si confrontino — anche emotivamente
— ad esempio in merito a che cosa debba essere — con i problemi che li affliggono e che vi sia-
imparato a scuola per essere competenti sul po- no punti di vista diversi tende a generare quella
sto di lavoro e che cosa si debba fare di «forma- dialettica che, supportata con schemi (come il
tivo» sul posto di lavoro — vengono utilizzati triangolo di Engeström per l’analisi organizza-
durante i laboratori per sollevare una discussio- tiva o il ciclo di apprendimento espansivo) e
ne partecipata che porta a trasformazioni con modelli intermedi di attività (spesso costruiti
apprendimenti importanti nei sistemi di attivi- dal gruppo durante gli incontri), dà luogo a
tà scuola-lavoro oppure «al confine» fra i due un’idea (una cellula germinale), che viene ar-
mondi, dove pratiche spesso non ben coordinate ricchita progressivamente di dettagli e, come
tendono a causare contrasti o malfunzionamen- nuovo modello di attività, è messa in pratica
ti.7 I laboratori sono preceduti da una ricerca con i relativi aggiustamenti e progressivamente
sul campo dove il ricercatore, partecipando alle generalizzata all’intera organizzazione.
pratiche lavorative quotidiane, cerca di fare ipo- Questo modello di laboratorio di attraver-
tesi sui problemi che affliggono il sistema di samento dei confini è stato testato nella for-
attività. Da un lato si esegue una prospettiva mazione tecnica e professionale, dove, dato il
storica e delle difficoltà che limitano l’agire curricolo, c’è il bisogno di modelli formativi
organizzativo. Dall’altro lato, attraverso inter- che prevedano tipologie di attività didattiche
viste, filmati e documenti, si raccolgono dati diverse dalla lezione frontale in classe nonché
sulla normale routine lavorativa ma soprattutto maggiore contatto con l’industria (Confindu-
stria, 2014). L’ipotesi è stata che, aiutato dal ri-
cercatore, durante il laboratorio il gruppo discu-
la realtà: compito della ricerca non è solo studiare, ma
soprattutto favorire il cambiamento per portare i siste- tesse dei problemi che gli studenti incontravano
mi di attività verso forme culturalmente più avanzate. durante i periodi di alternanza, trovando delle
Engeström e collaboratori hanno messo a punto un tipo soluzioni condivise che venivano messe in pra-
di laboratorio per il cambiamento chiamato Change tica dagli studenti stessi, i quali, così facendo,
Laboratory che crea le condizioni per l’apprendimento
espansivo (Virkkunen & Newnham, 2013); di matrice potevano qualificare il loro senso d’iniziativa e
finlandese, è stato provato in diversi ambiti dell’indu- d’imprenditorialità.8
stria, dei servizi e delle istituzioni governative fra cui la Le fasi della ricerca sono state le seguenti:
scuola. In esso un’unità di lavoro — inclusi lavoratori, presentazione al Dirigente, che individua la
impiegati, clienti, fornitori e management, coadiuvati
dal ricercatore — si incontra una volta la settimana per classe (o le classi) idonee di concerto con gli
una decina di incontri più follow-up per discutere dei insegnanti; individuazione del periodo di alter-
problemi che affliggono il sistema di attività in un’atmo- nanza e delle aziende che ospiteranno i ragazzi;
sfera ad alta densità di artefatti che media l’innovazione
e la trasformazione delle pratiche. In una versione di
osservazione partecipante che precede il perio-
Change Laboratory chiamata di attraversamento dei do di alternanza; inizio dell’alternanza in azien-
confini, i rappresentanti di diverse organizzazioni si da con annessi laboratori di attraversamento dei
incontrano per discutere dei problemi «ai confini» delle
loro organizzazioni.
7
Secondo Akkerman e Bakker (2012), il fatto stesso che La competenza chiave europea per l’apprendimento
8

gli studenti appartengano contemporaneamente a due permanente relativa al senso d’iniziativa e d’imprendi-
sistemi di attività come durante l’alternanza, con co- torialità concerne il saper trasformare le idee in azione
munità, regole, strumenti e divisione del lavoro diversi, (European Commission, 2007), ed è utile in qualsiasi
causa quasi naturalmente attriti e problemi, gli stessi campo della vita: lavoro, vita privata, associazionismo,
che, se discussi in un’atmosfera positiva e capacitante, tempo libero. La stessa competenza richiede abilità tra
portano al loro superamento e miglioramento dell’inte- le quali: pianificazione, risoluzione dei problemi, lavoro
razione fra le due organizzazioni interagenti. di gruppo e per progetti.

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confini; incontri di follow-up per la discussione posto di lavoro, ad esempio quando non si sen-
dei risultati e loro disseminazione. tivano abbastanza seguiti dal loro tutor. Anche
Il setting italiano per la ricerca ha riguardato i risultati di un questionario sul senso di inizia-
tredici studenti di due classi di un Istituto Tec- tiva e d’imprenditorialità, dove gli studenti si
nico per Geometri a Mantova. La fase dell’os- autovalutavano ovvero erano valutati dai loro
servazione partecipante in classe si è compiuta insegnanti e tutor, è stato proposto come mate-
a metà del quarto anno per due mesi, mentre riale mirror; in questo caso si è discusso sui di-
l’alternanza e i contemporanei laboratori setti- versi punti di vista che emergevano dall’analisi
manali si sono svolti all’inizio del quinto anno, dei risultati. Alcune volte la discussione di un
sempre per due mesi. In Australia il progetto problema si prolungava per più laboratori. Alla
ha riguardato cinque studentesse di una clas- fine di ciascun laboratorio spesso gli studenti
se quarta di una qualifica di terzo livello per realizzavano un cartellone che rappresentava il
maestre d’asilo (Certificate III in Childcare) problema e la sua soluzione.
impartito da un College Cattolico situato nella I workshop hanno cercato di creare quell’at-
periferia di Melbourne, in collaborazione con mosfera creatrice di capacitazioni dove gli
un centro di formazione autorizzato che met- studenti fossero liberi di intervenire e prende-
teva a disposizione placement, un contratto re parte alla discussione assieme ai loro tutor
di apprendistato, materiali e insegnanti. Qui e insegnanti. I materiali mirror del ricerca-
l’osservazione partecipante di due mesi è stata tore hanno favorito e animato la discussione,
avviata a inizio anno scolastico e subito seguita mentre il triangolo di Engeström e il ciclo di
dai laboratori. In Italia solo gli studenti selezio- apprendimento espansivo sono stati utilizzati
nati per la ricerca hanno affrontato un percorso per favorire la modellizzazione di una nuova
di alternanza nelle aziende, mentre i rimanenti soluzione.
effettuavano il normale stage di 15 giorni. In Un questionario composto da due parti è stato
Australia, invece, tutte le studentesse della clas- somministrato ai partecipanti alla fine dei labo-
se selezionata (si trattava di una classe comple- ratori. Un prima parte per i soli studenti chiede-
tamente femminile) erano già state inserite in va di compiere un’autovalutazione delle proprie
un percorso di alternanza che prevedeva, per un conoscenze, abilità e attitudini relative al sen-
intero anno scolastico, un giorno alla settimana so d’iniziativa e d’imprenditorialità secondo i
in strutture come asili e centri per l’infanzia. In descrittori dell’EQF (European Qualification
entrambi i contesti gli studenti hanno partecipa- Framework). Una seconda parte del questiona-
to a sei-otto laboratori con cadenza settimanale rio era formata da cinque domande a risposta
assieme ad alcuni dei loro insegnanti (sopratutto aperta, ed è stata invece somministrata a tutti
di materie tecniche, ma anche di materie uma- i partecipanti ai laboratori, inclusi insegnanti e
nistiche) e i tutor lavorativi che si erano a turno tutor lavorativi. I cartelloni più significativi pro-
resi disponibili. Attraverso l’osservazione parte- dotti durante i laboratori sono stati analizzati
cipante, il Ricercatore ha instaurato un rapporto secondo la teoria dell’apprendimento espansivo
con gli studenti per conoscerne le loro realtà, il come concetti mentali condivisi che anticipano
loro modo di percepire la scuola e il mondo del l’azione (Engeström & Sannino, 2010).
lavoro; nelle aziende ha effettuato filmati della
regolare attività lavorativa degli studenti e ha
realizzato interviste ai tutor sulle criticità che 4. Sintesi dei risultati
gli studenti-apprendisti incontravano sul posto
di lavoro. I materiali più interessanti sono stati Per quello che riguarda i questionari a scelta
proposti per la discussione durante i laborato- multipla somministrati ai soli studenti, i risul-
ri; altre volte la dialettica era promossa dagli tati mostrano nei due contesti un incremento
stessi studenti, che proattivamente sollevavano delle conoscenze, abilità e attitudini connesse
le questioni che si trovavano ad affrontare sul al senso d’iniziativa e d’imprenditorialità fino

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a un livello EQF IV; per un approfondimento Risposta


dei risultati si veda Morselli (2014). Le risposte Far conoscere anticipatamente al percorso
aperte erano così composte: la prima chiedeva scolastico le problematiche del mondo del
di definire il senso d’iniziativa e d’imprendito- lavoro.
rialità; la seconda che cosa si pensava di aver Far provare ai ragazzi un’esperienza lavorati-
va per un tempo prolungato durante il quale
guadagnato dalla partecipazione ai laboratori; possono apprendere delle nozioni.
la terza e la quarta chiedevano possibili vantag- Studenti Get more feedback in person without being
gi e svantaggi del laboratorio, mentre la quinta judged. Got to learn things to be better stu-
chiedeva suggerimenti su come migliorare l’e- dents with small activities.
sperienza. Di seguito vengono mostrati i risul- To discuss any problem. Any person can
participate. One can put forward their ide-
tati ottenuti per la domanda a una delle cinque as.
risposte aperte, quella forse più rilevante, che Bringing all together different ideas. Clarify
riguardava i punti di forza del laboratorio di at- your opinion, having your questions to be
traversamento dei confini. La Tabella 1 riporta answered.
le risposte di tutti i partecipanti classificati per Finding out not only students’ points of view,
but also to know more about the different
tipologia di rispondente (insegnante, studente o students’ working environments. Incorpora-
tutor), in inglese per i partecipanti ai laboratori ting the learning skills into the program thus
australiani. improving learning. Finding out how each
person learns in a different way.
Tabella 1 Finding out how ever y student is diffe-
rent from the other (the different points
Risposte alla domanda aperta sui punti of view). Improved relationships between
di forza del laboratorio di attraversamento students and teachers. Finding out how
dei confini teacher can have a better relationship with
Risposta their students.
Insegnanti The strengths of the Change Laboratory Secondo me i punti di forza di questo labo-
are in the active feedback of all parties in- ratorio di attraversamento dei confini sono
volved, the students, teacher and emplo- la chiarezza e i discorsi effettuati per risol-
yer. This process made it possible for all vere qualsiasi tipo di problema.
stakeholders to provide critical feedback Si ascoltano altre esperienze, di stagisti pre-
which can then be implemented into the senti in altre imprese. Il confronto diretto
program in order to enhance the quality migliora lo stagista.
of this program. Si può parlare di problemi che si possono in-
Parties come together and share their thou- contrare e discutere di come procede lo stage.
ghts and ideas. Cercare di capire e risolvere i problemi che
Il confronto concreto (e non solo teorico) si incontrano nel cammino del progetto.
tra scuola e mondo del lavoro. Il clima col- Discutere cosa faceva ciascun gruppo.
laborativo creatosi.
La possibilità di avere molti punti di vista
La possibilità di valutare i «punti di forza» differenti tra studenti, professori e impren-
e di «debolezza» dell’esperienza e quindi di ditori.
programmare le modifiche per migliorare Questo progetto è stato fondamentale
il progetto. per noi perché abbiamo messo in pratica
Oltre all’esperienza pratica di alternanza e sfruttato le basi teoriche scolastiche nel
scuola-lavoro è stata molto importante la mondo del lavoro; per il geometra è essen-
rielaborazione durante gli incontri periodici ziale questa esperienza di prova per pro-
tutor-studenti. vare ad applicare le proprie conoscenze in
Tutor La permeabilità tra i due ambienti «specu- questo ambito.
lavorativi lari» «Scuola» e «Lavoro», che — invece In questi due mesi abbiamo imparato qual
— negli anni in cui ero impegnato io negli è il vero lavoro di geometra e, con grande
studi di pari livello (Istituto Tecnico di Scuola fortuna, siamo riusciti a vederlo in opera.
Superiore per Geometri) costituivano due Ho imparato a diventare più responsabile
ambiti separati e ben distinti. e a poco a poco capivo che certi problemi
Poter prendere visione di quello che è il la- non erano solo individuali ma li avevano altri
voro all’interno di un’impresa di costruzioni. come me.

200
RICERCAZIONE dicembre 2014

Risposta tutor) si sono parlati con franchezza rispetto ai


Secondo me i punti di forza sono il ritorno problemi presenti; questo ha portato il gruppo
settimanale per fare un punto della situa- a riflettere su altri punti di vista allargando la
zione e cogliere i problemi posti durante propria prospettiva. Un altro beneficio fattuale
lo stage.
è il miglioramento del curricolo, sia a lavoro
Poter parlare e chiarire situazioni difficili, e
soprattutto il potersi confrontare. che in classe: tramite l’individuazione, la di-
I punti di forza sono la possibilità di esporre scussione e la riflessione sui problemi si è po-
ed eventualmente di risolvere i problemi tuta aumentare la qualità dell’offerta formativa.
confrontandosi con gli altri compagni. Un ultimo vantaggio è l’aumento delle abilità
Avere nello stesso luogo stagisti, tutor e degli studenti tramite l’interscambio comunica-
professori.
tivo all’interno dei laboratori, ove si imparava
Nota. Italia: 13 studenti, 3 insegnanti, 3 tutor lavorativi; Australia: 5
studenti, 2 insegnanti. gli uni dall’esperienza degli altri. Questi quattro
benefici sono stati possibili grazie alla discus-
Nella Tabella 1 sono riportate tutte le risposte sione dei problemi reali, che faceva emergere i
alla domanda sui benefici del laboratorio, senza diversi punti di vista dei partecipanti e ha messo
effettuare una selezione; alcuni rispondenti han- in luce la dimensione riflessiva del laboratorio.
no compreso i benefici dell’intera esperienza, Per quello che riguarda il secondo gruppo di
e dunque hanno parlato della combinazione di vantaggi, anche qui l’analisi situata ha potuto
laboratori ed esperienza lavorativa. Le risposte individuare quattro categorie: il fatto di lavo-
ricche e articolate date sia dagli studenti che da- rare insieme per risolvere i problemi; molti
gli insegnanti e dai tutor lavorativi permettono partecipanti, soprattutto studenti, hanno sen-
di indagare i significati che i partecipanti hanno tito che ogni problema poteva essere discusso
attribuito alla partecipazione ai laboratori da un all’interno dei laboratori; e che ciascuno poteva
punto di vista socio-culturale. L’analisi è stata esprimere liberamente le proprie idee; infine
effettuata attraverso diverse riletture dei dati, ogni persona può partecipare e trarre vantaggio
poi discusse e interpretate assieme ai parteci- dal laboratorio. Questi quattro benefici fanno
panti alla ricerca, secondo i canoni della ricerca emergere una realtà di partecipazione suppor-
situata (vedi Zucchermaglio, Alby, Fatigante, & tata da un’atmosfera cooperativa. Nella doman-
Saglietti, 2013). L’analisi ricorsiva e situata ha da relativa agli svantaggi del laboratorio molti
permesso di elaborare due categorie di benefici hanno sollevato l’obiezione che questa fosse
rispetto al laboratorio, una che esalta la rifles- un’esperienza una tantum resa disponibile solo
sione collettiva che porta a risultati concreti, per alcuni studenti. In altre parole, la critica
l’altra di tipo partecipativo e cooperativo. Que- maggiore del progetto è che questo andrebbe
sta distinzione riecheggia l’analisi del processo allargato a tutti gli studenti della classe come
d’interazione di Bales (1950) — dunque la pro- pure ad altre classi dell’Istituto e del College
duttività all’interno dei gruppi di lavoro; essa Cattolico, e reso costante nel tempo. A propo-
distingue due tipi di leadership, una centrata sul sito di partecipazione non solo di studenti, si è
compito e l’altra basata sulla qualità relazione. notata una disponibilità delle aziende a inviare
Per quello che riguarda i primi tipi di vantag- i loro rappresentanti a partecipare ai laboratori
gi, in entrambi i contesti sono emersi fonda- (che si tenevano a scuola), tanto che molti tutor
mentalmente quattro concetti. Il laboratorio ha partecipavano agli incontri anche quando non
permesso di avvicinare il mondo della scuola era il loro turno di presenza.
con quello del lavoro, cioè si è finalmente cre- Pure i banner prodotti dagli studenti sono
ato uno spazio «ai confini», dove i due mondi un prodotto della ricerca molto interessante
hanno cominciato, da prospettive diverse, a ri- che evidenzia processi di apprendimento sia
flettere sulla loro interazione. Un altro vantag- riflessivi che trasformativi, come descritto in
gio è il feedback attivo dalle parti: durante gli Morselli, Costa e Margiotta (2014). Un primo
incontri i ragazzi (ma anche gli insegnanti e i e interessante materiale che si vuole proporre

201
RICERCAZIONE dicembre 2014

qui è il poster scaturito dopo che le studentes- come sia l’oggetto condiviso dell’attività scuola
se in Australia avevano visionato un materiale e lavoro, lo studente, a essere messo in discus-
specchio (utile cioè per la riflessione e discus- sione. Il diagramma riportato nella Figura 1 è
sione) relativo all’intervista alla direttrice del stato mostrato durante il laboratorio e riassume
proprio centro per l’infanzia. In tale intervista questo conflitto di ruolo nell’attività lavorativa
la direttrice aveva sostenuto che le sue appren- attraverso il triangolo di Engeström (1987).
diste studentesse mancavano delle employabi- Questa incomprensione tra le aspettative del
lity skills più elementari, dato che arrivavano centro e quelle delle studentesse fa emergere
tardi la mattina e tornavano alle loro case il una contraddizione di base, centrata sul valore
primo pomeriggio. Inoltre, la direttrice diceva marxiano d’uso e di scambio dello studente-
che, pur avendo iniziato da poco il tirocinio in apprendista: si tratta di un lavoratore oppure di
quel centro, nessuna di loro aveva mostrato ini- uno studente? Avendo marcato questa antino-
ziativa, ad esempio mostrandosi in direzione e mia, le studentesse si sono messe al lavoro e,
presentandosi. Questi comportamenti erano in- aiutate dalla career counsellor, hanno costruito
terpretati come una mancanza di motivazione; un poster sulle reciproche aspettative. L’inter-
inoltre, siccome le studentesse erano parte del- vista alla direttrice proposta come materiale
la «ratio», la proporzione di legge tra bambini specchio mobilita l’agency collettivo del grup-
e educatori, si intendeva che la loro presenza po, cioè il loro senso d’iniziativa e d’imprendi-
dovesse essere la stessa degli altri educatori. torialità, come mostra il poster riportato nella
All’udire quest’intervista le studentesse sono Figura 2.
scattate dalla rabbia; si stupivano in particolare In alto vi sono da una parte le studentesse e
che la direttrice non capisse che le studentesse dall’altra il personale del centro; sotto vi sono
venivano da altre parti della città e, non aven- i loro doveri ma anche le loro aspettative. È
do la patente in quanto minorenni, dovevano il centro di formazione autorizzato, soprattutto
utilizzare i mezzi pubblici, impiegando ore nel nella persona dell’insegnante e coordinatrice,
trasporto: sarebbe stato impossibile per loro che permette un fluire delle informazioni di
arrivare alle 6 di mattina e smettere alle 6 di modo che doveri e aspettative siano condivisi
pomeriggio. Attraverso quest’intervista emerge da tutti. Il cartellone è stato mostrato alla ca-

Fig. 1
Il triangolo
di Engeström
riassume la
contraddizione
sull’oggetto del
sistema di attività,
il giovane visto
nel duplice ruolo
di apprendista e
studente.

202
RICERCAZIONE dicembre 2014

Fig. 2
Il poster prodotto
dalle studentesse
durante i laboratori.

reer counselor e alla coordinatrice della for- di accoglienza delle nuove arrivate e delle pra-
mazione professionale del College, che hanno tiche al confine tra scuola e lavoro, nonché una
spiegato alla coordinatrice del corso sia i do- riflessione sulle employability skills. È interes-
veri, le aspettative, sia come le informazioni sante notare come le employability skills siano
dovrebbero fluire tra le parti. Oltre a mostrare valutate come outcome di primo livello di edu-
la riflessione operata dalle studentesse, che de- cazione all’imprenditorialità (Kozlinska, 2012).
vono mutare di volta in volta il proprio punto Anche in Italia si è prodotto un cartellone sul
di vista, il poster mostra l’intenzione trasfor- senso d’iniziativa al lavoro (si veda il cartel-
mativa di cambiare le pratiche al confine tra le lone riportato in Figura 3), dimostrazione che
organizzazioni, ridefinendo regole e divisione quando si parla d’interazione tra scuola e lavoro
del lavoro. le employability skills e il senso d’iniziativa e
Rivedendo l’intervista qualche tempo dopo la d’imprenditorialità emergono come elemento
fine dei laboratori, durante il follow-up, la diret- di riflessione e collegamento tra i due contesti.
trice del centro per l’infanzia ha ammesso che La discussione era stata promossa dalle la-
l’intervista l’aveva portata a riflettere circa chi mentele di tre studenti che per qualche giorno
dovesse essere a prendere l’iniziativa, se lei o le erano stati lasciati inattivi dal tutor; è stato l’in-
studentesse apprendiste: aveva dunque convoca- terno gruppo che si è sentito di consigliare ai
to le studentesse perché si presentassero, chie- ragazzi di essere più propositivi. Da qui è par-
dendo se c’era qualche cosa che potesse fare. tita la discussione che è scaturita nel cartellone,
Nella stessa chiacchierata la direttrice ha am- dal quale emergono riflessioni tipiche del senso
messo di avere valutato troppo frettolosamente d’iniziativa e d’imprenditorialità considerato da
l’operato delle ragazze, che invece si erano mo- un punto di vista educativo: sapersi assumere le
strate motivate e desiderose di apprendere. La proprie responsabilità, essere autonomi, darsi
prima intervista alla direttrice, quella mostrata obiettivi, fare domande e, quando si ha un pro-
durante i laboratori, ha permesso dunque una blema, andare dal proprio tutor con una propo-
riflessione e una trasformazione delle pratiche sta di soluzione.

203
RICERCAZIONE dicembre 2014

Seguendo lo schema proposto (da sinistra), in


passato ogni studente a metà del quarto anno
effettuava uno stage di due settimane presso
datori di lavoro che lui stesso trovava, e per soli
scopi di orientamento, per capire cioè se il me-
stiere di geometra poteva essere una professione
gradita. In questo progetto (al centro) solo gli
studenti partecipanti a gruppi di tre o quattro
sono stati inviati presso aziende selezionate per
due mesi all’inizio del quinto anno. Tutti gli
altri studenti delle due classi coinvolte hanno
effettuato uno stage canonico di due settimane
sempre all’inizio del quinto anno, seguito da
regolari attività curricolari. Per il futuro (a de-
stra), si auspica che tutto il gruppo classe possa
essere inserito in un percorso d’alternanza alla
fine del quarto anno, magari un po’ più breve,
ma evitando differenze fra ragazzi e lasciando
il quinto anno per la preparazione dell’esame
di Stato.
Nel caso dell’Istituto italiano che il Ricerca-
tore ha avuto il privilegio di seguire nel tempo,
Fig. 3 Il senso d’iniziativa e d’imprenditorialità al lavoro i risultati dei laboratori si sono nel corso degli
visto come l’abilità di proporre. anni consolidati: la prospettiva storica mostra
un apprendimento espansivo che si va arric-
Per il contesto italiano si desidera inoltre chendo anno dopo anno. Nel 2013 si è ripetuto
proporre uno schema che il Ricercatore ha un percorso di alternanza di sei settimane alla
mostrato durante uno degli ultimi laborato- fine del quarto anno per una delle due classi
ri, dove si vuole fare una sintesi del percorso quarte (al completo) il cui corpo docente aveva
effettuato (Figura 4). Come accennato sopra, partecipato al progetto l’anno prima. Data l’as-
nella parte italiana del progetto
l’alternanza era stata introdotta L’evoluzione dell’esperienza lavorativa FUTURO?
a livello sperimentale per soli (per ogni classe)
Passato Presente
tredici studenti di due classi. Nei (per ogni classe) (solo nelle due
classi coinvolte)
laboratori si è a lungo dibattuto 6 settimane
su questa nuova pratica appena alla fine della IV
introdotta e sul modo migliore Due mesi per competenze
all’inizio della V tecniche
di organizzarla, avendone ri-
per competenze
scontrato l’utilità. Enfatizzando tecniche
la prospettiva storica per stimo-
lare apprendimento espansivo e
«mettere a punto qualcosa che
non è ancora lì» (Engeström & 15 giorni a 15 giorni ad
metà della IV inizio della V
Sannino, 2010, p. 2), il Ricerca- per soli fini di per soli fini di
tore ha proposto un modello di orientamento orientamento
alternanza per l’Istituto come
materiale specchio per la di- Fig. 4 Diagramma elaborato dal Ricercatore e proposto al gruppo durante i labo-
scussione. ratori sul futuro dell’alternanza nell’istituto.

204
RICERCAZIONE dicembre 2014

senza del Ricercatore nell’Istituto si è deciso di i loro compagni in classe stessero proseguen-
non tenere i laboratori, ma il modello di alter- do con le regolari attività curricolari. D’altro
nanza è quello uscito dalla riflessione dell’anno canto gli studenti rimasti in classe accusavano
prima. Nel 2014, grazie a un contributo della gli insegnanti di andare a rilento con le attività
Provincia di Mantova, l’Istituto ha visto un per- curricolari per non creare troppa distanza con
corso d’alternanza di sette settimane alla fine i compagni impegnati sui posti di lavoro. La
del quarto anno con annessi laboratori e pro- fase di rientro a scuola si temeva potesse essere
cesso di validazione delle competenze impren- problematica per le accuse reciproche che gli
ditoriali. Una caratteristica di questi interventi studenti si sarebbero potuti muovere, invece si
formativi è l’enfasi posta sulla sostenibilità nel è rivelata momento di scambio e reciproco ac-
tempo: capita purtroppo spesso che, una volta crescimento. Gli insegnanti hanno chiesto agli
che il ricercatore abbia lasciato l’istituzione e studenti che avevano effettuato l’alternanza di
i fondi siano finiti, il progetto cada nell’oblio condividere le loro competenze attraverso lezio-
(Cole, 1998). Al contrario, come si può evin- ni e presentazioni. In sede di esame di Stato si
cere dal ciclo di apprendimento espansivo, un è tenuto conto dell’esperienza, che è stata cono-
intervento formativo è veramente espansivo sciuta e apprezzata, anche in considerazione del
se consolida e generalizza ad altri contesti gli fatto che molti studenti avevano portato come
apprendimenti effettuati e le nuove pratiche: si tesina proprio i progetti sui quali avevano lavo-
tratta quindi di processi trasformativi stabili nel rato durante la formazione sul posto di lavoro.
tempo. I prossimi obiettivi nella zona di svilup- Per progetti futuri, si dovrà quindi considerare
po prossimale per l’Istituto oggetto della ricerca che bisognerebbe coinvolgere tutta la classe, o
saranno un’estensione del modello di alternanza pensare ad altri percorsi altrettanto qualificanti,
con annessi laboratori ad altre classi quarte o ad esempio l’impresa simulata. Si è pure visto
quinte dell’indirizzo per geometri (ora Costru- che il laboratorio è più efficace quando si ri-
zione Ambiente Territorio), poi ad altri indirizzi escono a concentrare le esperienze lavorative
quali Grafica o Logistica. Gli stessi laboratori in poche aziende, suddividendo gli studenti
potranno essere condotti da personale interno in gruppi di quattro o più. In questo modo le
anziché dal Ricercatore. osservazioni sul posto di lavoro da parte del
Ricercatore si fanno più continue e durante i
laboratori si discute delle aziende in questione
5. Criticità del modello di alternanza e in presenza dei tutor delle stesse.
sue prospettive
Secondo la letteratura sul Change Laboratory, 6. Conclusioni
il numero ideale di partecipanti a un laborato-
rio è di 15 massimo 20 persone, compresi tutor In accordo con l’ipotesi iniziale e come de-
lavorativi e insegnanti; questo per dare l’oppor- scritto sopra, i risultati dell’applicazione di
tunità a ciascuno di partecipare attivamente, e questo modello nel progetto comparativo Italia-
soprattutto per consentire agli studenti di mo- Australia possono essere riassunti nei tre pun-
strare il proprio senso d’iniziativa e d’imprendi- ti seguenti: partecipazione attiva, riflessività
torialità. Il fatto che in Italia ad alcuni ragazzi e trasformazione delle pratiche che dura nel
fosse stato proposto un percorso di alternanza tempo. Uno dei principali vantaggi di questo
di due mesi e che altri frequentassero le normali laboratorio sta nell’essere costruito su materiale
lezioni ha causato delle difficoltà organizzative etnografico raccolto in loco, quindi nel rispec-
che sono state importante oggetto di discussio- chiare bene i problemi dell’organizzazione ove
ne durante i laboratori. Gli studenti coinvolti nel si conduce la ricerca. In questo modo la discus-
progetto si sono sentiti traditi dal fatto che, mal- sione risulta essere più animata perché coinvol-
grado le rassicurazioni fatte dai loro insegnanti, gente, e le soluzioni trovate sono più efficaci

205
RICERCAZIONE dicembre 2014

perché rivolte al contesto specifico. In linea con Tabella 2


i modelli socio-culturali e di ricerca situata, la Laboratorio di attraversamento dei confini
Tabella 2 riporta uno schema riassuntivo delle tra scuola e lavoro, possibili indicazioni
fasi salienti di un siffatto modello di alternanza per il suo svolgimento
scuola-lavoro con annessi laboratori di attraver- Fase 1: • Selezione dell’istituto e della classe
Preparazione partecipante.
samento dei confini. della ricerca• Negoziazione con il Dirigente e il
Il fatto che l’esperienza descritta sia basata su Consiglio di Classe sulla durata del
un modello teorico solido e flessibile ne garan- periodo d’alternanza, i par tecipanti
(tutta la classe o le classi ovvero una
tisce ripetibilità e successo in altri contesti. Il parte) e il numero dei laboratori.
modello è stato applicato finora nella forma- • Selezione delle aziende ospitanti (si
zione tecnica e professionale, che sono ambi- consiglia di raggruppare il più pos-
ti tradizionalmente bisognosi di un maggiore sibile gli studenti in pochi ambienti
lavorativi).
contatto con il mondo del lavoro. Una possibile
Fase 2: • Il ricercatore effettua una ricerca sul
applicazione futura potrebbe svilupparsi all’in- Osservazione campo di uno o due mesi per racco-
terno di un liceo, facendo sì che anche in un tale partecipante gliere le informazioni storiche sui per-
contesto gli studenti possano venire a contat- corsi di alternanza e stage nell’istituto
specifico. Allo scopo si raccolgono
to con le problematiche del mondo del lavoro materiali e interviste con personaggi
arricchendosi e arricchendo il loro istituto. In chiave: Dirigente, Responsabile alter-
effetti, come riporta Gentili (2012), il mondo nanza e insegnanti, studenti che hanno
già effettuato percorsi di stage.
dell’istruzione (specialmente quella tecnica e • L’osser vazione par tecipante è ef-
professionale) è stato connotato a partire dagli fet tuat a pur e nella cla sse /cla ssi
anni Ottanta da una netta separazione tra scuola coinvolta/e nel progetto per appren-
e industria, sicché la scuola si è chiusa nella dere le problematiche degli studenti
e della classe. I materiali più salienti
sua autoreferenzialità. Bertagna (2013) sottoli- e conflittuali sono selezionati per il
nea come il nostro Paese sia connotato da una laboratorio.
forte matrice idealistica di stampo gentiliano, Fase 3: • Si avvia il periodo di alternanza in azien-
che considera la scuola e il lavoro come realtà Sperimenta- da con contemporanei laboratori setti-
zione vera e manali della durata di un paio d’ore.
separate e inconciliabili: prima si studia e solo propria • Laboratori: si consiglia la presenza di
dopo si lavora. In tale contesto, lo strumento massimo 15-20 persone compresi tu-
dell’alternanza rompe questo schema e mostra tor lavorativi, insegnanti e ricercatore.
• Materiali necessari: due lavagne a
come la scuola possa imparare dal mondo del fogli mobili, un proiettore e un PC
lavoro e viceversa (Friso, 2014). Il laboratorio per una presentazione PowerPoint
di attraversamento dei confini rappresenta l’al- che tenga traccia (insieme alle la-
leanza tra scuola e mondo del lavoro; in esso i vagne a fogli mobili) dei laboratori
precedenti. Gli incontri sono video-
due mondi, a partire da bisogni e prospettive registrati per successiva analisi della
diverse, dialogano e si arricchiscono a vicenda conversazione.
creando capacitazioni per nuovi funzionamenti. • (Contemporanea ai laboratori) fase di
osservazione partecipante nelle azien-
Secondo Stenstorm e Tynjala (2009), le peda- de e raccolta di materiali utili per la
gogie connettive, che tendono a collegare fra discussione durante i laboratori: inter-
loro i diversi contesti, sono quelle che meglio viste a persone chiave come imprendi-
preparano l’individuo a vivere in un contesto tori e work tutor sulle criticità che gli
studenti incontrano in azienda, video
globalizzato altamente mutevole come quello in della normale attività lavorativa.
cui viviamo. I modelli connettivi hanno lo sco- Fase 4: • Raccolta dei risultati che l’esperienza
po di creare relazioni ravvicinate e situazioni Follow-up e ha prodotto attraverso questionari ai
di apprendimento a ogni livello: istituzionale, dissemina- partecipanti e interviste ai personaggi
zione chiave.
ad esempio tra istituzioni educative e mercato • Incontri di disseminazione e riflessione
del lavoro; tra attori, ad esempio stakeholders, ed elaborazione in prospettiva situata
studenti, insegnanti e tutor lavorativi; e tra tipi dei risultati ottenuti.

206
RICERCAZIONE dicembre 2014

di apprendimento, ad esempio apprendimenti prendimento» che «dovrebbe mobilitare l’atten-


scolastici e lavorativi. Connettere diverse real- zione degli adulti e anche risposte» ed «essere
tà è un modo per produrre lifelong learning e integrato nel fare scuola, offrendo opportunità
nuovi apprendimenti. Così facendo gli studenti reali per dare forma a una personalizzazione
non solo imparano la flessibilità necessaria a del processo di apprendimento» (p. 19).
vivere in un mondo globalizzato, ma appren-
dono anche a trasformare problemi in oppor-
tunità e nuovi corsi di azione. Vi sono, sempre
secondo Tynjala (2012), quattro tipologie di
conoscenze necessarie per essere efficaci sul
posto di lavoro: pratiche, teoriche, riflessive e
socioculturali. Mentre le prime sono acquisite Bibliografia
prevalentemente sul posto di lavoro e le secon-
de a scuola, le conoscenze riflessive implicano
un’attività riflessiva del soggetto sul suo agire Akkerman, S., & Bakker, A. (2012). Crossing
lavorativo: le conoscenze socioculturali vengo- Boundaries Between School and Work During Ap-
prenticeships. Vocations and Learning, 5, 153-173.
no invece acquisite come partecipazione alle Ardoino, J. (2004). Propos actuel sur l’education.
pratiche lavorative. Secondo Tynjala (2012) una Paris: L’Harmattan.
pedagogia connettiva deve poter legare fra loro Arthur M.B., & Rousseau D.M. (1996). Conclusion:
questi quattro tipo di conoscenza attraverso un A lexicon for the new organizational era. In M.B.
processo di problem solving progressivo di pro- Arthur & D.M. Rousseau, The boundaryless ca-
blemi reali. È proprio all’interno dei laboratori reer: A new employment principle for a new or-
di attraversamento dei confini che gli studenti ganizational era, New York: Oxford University
Press.
possono riflettere sulle loro competenze e sui Bales, R.F. (1950). A Set of Categories for the Anal-
processi tra scuola e lavoro, le employability ysis of Small Group Interaction. American Socio-
skills e il senso d’iniziativa e d’imprenditoriali- logical Review, 15, 257-263.
tà, e risolvere problemi reali che li riguardano. Bertagna, G. (2013). Lavoro scuola apprendistato:
In questo senso si può avanzare l’idea che il idee per un rilancio dell’istruzione e della forma-
laboratorio di attraversamento dei confini con zione. Prospettiva EP, 3, settembre-dicembre, 23-
la sua struttura connettiva prepari i giovani non 38
Bonometti, S. (2013). Il tirocinio come esperienza di
solo per la vita lavorativa, ma a vivere in un riflessività, Prospettiva EP, 3, settembre-dicembre.
mondo globalizzato. Cole, M. (1998). Cultural psychology: A once and
In tema di capacitazioni, questa enfasi sul future discipline. Cambridge, MA: Harvard Uni-
cambiamento sociale attraverso processi di versity Press.
partecipazione a ogni livello è particolarmente COM (2006/962/CE). Raccomandazione del con-
importante nelle scuole per fornire un modello siglio europeo e del parlamento relativa a Com-
di cittadinanza attiva: attività ripetitive quali le petenze chiave per l’apprendimento permanente,
18 dicembre 2006.
lezioni curricolari dovrebbero essere affiancate Confindustria (2014). L’education per la crescita. Le
da spazi dove gli studenti possano contribuire 100 proposte di Confindustria. Roma.
attivamente a dar forma alle attività. Questo Costa, M. (2011). Agency formativa per il nuovo
processo democratico enfatizza i valori condi- learnfare. Formazione & Insegnamento, 3, 42-
visi che emergono dalla partecipazione e di- 58.
scussione, ove i diversi punti di vista diventano Costa, M. (2014). Capacitare l’innovazione sociale.
un valore e una risorsa per portare avanti l’in- In G. Alessandrini (a cura di), La pedagogia di
Martha Nussbaum. Milano: FrancoAngeli.
novazione. Coerentemente con quanto suggerito Dalrymple, R., Kemp, C., & Smith, P. (2014).
da Gentile e Pisanu (2014), con questo modello Characterising Work-Based Learning as a Tri-
di alternanza si è tenuto conto del fatto che «gli adic Learning Endeavour. Journal of Further and
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207
RICERCAZIONE dicembre 2014

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