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J:I
Le sonate di Mozart
Le sonate di Mo zart to la sua prima ,accolta <li sei Sonate, l'op. r~, ma k due ipotesi
non sono alternative l'una all'altra . Mozart,. vivendo isolato a_ Sa-
lisburgo, avrebbe potuto trattare con un editore_ senza dov_ers~ as-
sumere le spese di stampa quando fosse stato m grado di duno-
strare che le sonate erano piaciute al pubblico dei dilettanti. L'oc-
casione per farle ascoltare ed apprezzare avrebbe potuto essere -
facciamo sempre supposizioni che, per quanto ragionevoli, resta-
no supposizioni - il viaggio a Monaco, progettato e compiuto tra
la fine del 1774 e l'inizio del 1775, per la prima rappresentazio-
ne dell'opera La finta giardiniera, che andò in scena al Teatro di
Corte il 13 gennaio. Quando parti per Monaco Mozart aveva co-
Le p rime sonate di Mozai:_t yer strumento a tastiera sono .k___
munque pronte le prime cinque sonate (la sesta che, come vedre-
quattro catalogate dal Kochel con i numeri dal 6 al 9 . .f.Q.mJ;1p_sE _
mo, si diversifica notevolmente dalle altre, fu scritta a Monaco),
tra il 1762 e il 1764-~ (cioè tra i sette e i nove anni d'età) e pub-
blicate a Parigi nel 1764 . Il frontespizio p arla di sona~ er cla- le Variazioni K 1 79 e 1 80 e il Concerto K 1 7 5, e poteva dun-
viçerobalo, che si possono suonare con accompagnamento aì vìo- que yr~s~ntare un c~msiderevole repertorio pianistico.
P1an1suco, o clavicembalistico? Questo problema critico deve
lino», e dunque di composizioni con accompagnamento ad libitum
e in cui la parte di clavicembalo è completa ed autosufficiente, mà essere per lo meno _accennato , se non cflscusso a fon d o . P er qua-
che prefigurano le future sonate per pianoforte e violino ·più che e strumento a tastiera furono composte le sonate? Se le sei so-
quelle per pianoforte solo. Altre quattro sonate, K 33d, e, f, g, nate fossero state pubblicate da Mozart il frontes p izio avrebbe
composte probabilmente nel 1766, sembrano definitivamente per- certamente a~lato di ezzi « er clavicembalo o ia nof o rte » . f;-
dute; ne abbiamo notizia da una lettera della sorella di Mozart, 1z10ne
fino allaera
finea d1tua
1e1 già verso ·1 1779 e s?rebbe rimasta
. · -
abituale
Maria Anna, che le propose ad un editore di Lipsia al quale le pazzo da e_ seco o , perche nessun editore sarebbe stato così
spedì nel 1800 : del manoscritto non è però stata rinvenùta trac-
cia, almeno fino ad ora. Infine, due sonate, K 46d e K 46e, com-
fo rte ma ~~ ~:~b~lo
1
, ·nrna yossedevand p i~°:
reguenza e1~Ilsegni di
poste a Vienna nel 1768 e non pubblicate da Mozart, sono nota-
te su due righi ma senza indicazioni di strumenti: potrebbero ès- numerazione del Kochel; ecco comunque le corrispondenze tra le due numerazioni :
sere state pensate per clavicembalo come . potrebbero - e ci sem- Kochel Einstein
279 189 d
bra l'ipotesi più probabile - essere state destinate a violino e vio- 280 :i:89 e
loncello. Le prime sonate per strumento a tastiera solo, con le 281 189 f
q uali si maug~r~- il« genere» nelfap roduzìon~ tt'an a;-sono 282 189 g
d unque le sei cataloga te dal Kochel J;.Ofi _ L numeri dal 2 79__JU ~4.,. 283 :i:89 h
284 205 b
e-che fu rono composte tra il 17 7.t, e il :czz.5.., 1 309 284 b
Non si sa bene se Mozart cominciasse a comporre sonate per 310 300 d
strumento a tastiera con il fine di proporle ad un editore o di 311 284 e
usarle in esecuzioni private o pubbliche. Forse egli intendeva se- 330 300h
331 300 i
guire l'esempio di Haydn, che appunto nel 1774 aveva pubblica- 33 2 300 k
333 315 c
, Il K&hel , che pubblicò il suo catalogo nel 1862, non aveva ancora potuto rico- -+57 -+57
struire esattamente la cronologia di tutte le opere di Mozart; Alfred Einstein, 475 475
tenendo come base la numerazione del K&hel , propose più tardi alcune varia- 545 545
zioni e alcuni aggiustamenti. Noi useremo , perché la riteniamo più prat ica , la 570 57 0
576 576
Il....__
1111111
La sonata romamica 13
Le sonate di Mozart
u
~ te ) ac1
f '}mente reali~~bilid
~u_I pi_a noforte e
. ~ - ., in due tempi e la sonata in tre tempi , mentre rarissima
. amica iano e ()I'. 'mbalo d_2tat~ ~i - e_ I p1u re. 1;-7;~-~t-a in un tem o solo al mod.Q, tanto per intena erc1
din . bili solo SI! f i~y,~ç
rea izza _ - - -
. ndo e diminuendo . , spec1ficatamen. .
1 di cresce . menico Scar atti) e non molto freq uente , almeno fino al I
-. - -- ~ alcuni segn h Mozart avesse m mente 11 1ano.
g1str1, . . f ensare c e . · d I 1 · 'al"ela sonata m guattro o piii tempi. I n Mozart, sia nelle ~onate
te Pianisuc1,
fo . , anno . che m
. dire • Mozart. 11 . passaggio a c av1cem v· a 0 ~e nei concerti, troviamo un solo tipo di schema, quello m tre
rte . S1 f puo anzienga con Ie Variazioni K 1f80, composte a 1en.
al piano orte avv 1773 (l Variazioni K 1 79 urono composte a Sa. tempi, in genere organizzato in : .
na nell'estate del he se il Concerto K 175, composto a Sa- 1 ) primo tempo in movimento allegro e nella cosiddetta «f<;>r-
ma-sonata» o «allegro di sonata», con esposizione, sviluppo, n~-
Ilisburgo
1. b
nel di_774)b, andcel 1773 mostra ancora cospicue tracce· di
nel icem re , I ·1· h sposizione; l'esposizione comprende un primo tema, una transi-
~ urgo . balistico E vero, a voler essere mo to sottI I,...f_ ne• zione un secondo tema una conclusione; lo sviluppo elabora ele-
st~e cl~vicem rt,.-clavicembali erano dotati del venetian swell, menti della esposizione; la riesposizione ripresenta la esposizione
gli anm settanta c e _ . . h h -- .· -
c·1oe' cli una co ertura della cassa suddivisa m stecc . e c e s1 pote- secondo un piano di tonalità diverso e semplificato;
2
vano ar ruotare su se stesse per o tt_e nere e -etti :-- __ :1.. crescen
_____ __ __ _o .~ -.- 1 2) secondo tempo in movimento andante o adagio, talvolta in
iminuendo, ma questi clavicembali er~no d1ffus1 ss,pra~tutt~, 1~ forma-sonata, talvolta in forma di canzone, con esposizione di u~
Inghilterra e non dovevano essere noti a ~ ozart. Il piano e d primo tema, esposizione di un secondo tema, riesposizione del pri-
forte, il crescendo e il diminuendo_ potevanq_1™sssere ottenu-
mo tema;
ti sul clavicordo; non risulta tuttavia che Mozart, al contrario di 3) terzo tempo in movimento allegro o allegretto o presto, tal-
Cari Philipp Emanuel Bach o di Haydn, abbia prediletto il da~ volta in forma-sonata, talvolta in forma di rondò, con tre o cin-
vicordo. Un definitivo orientamento di Mozart verso il 12ianoforte que successive esposizioni di un tema, inframmezzate da altri due
.è. tuttavia documentato solo dall'autunno del 1 z_z_z.,
o più temi; si può indicare il più semplice schema di rondò (cin-
Ultimo problema a cui si deve accennare: quali sonate di com- que episodi) con A-B-A-C-A; il rondò a sette episodi è schema-
positori del tempo erano note a Mozart? Mozart conosceva cer- tizzabile in A -B-A-C-A-B-A; innumerevoli sono comunque le va-
tamente _le5 so~ate dei compositori che aveva incontrato a Parigi rianti: la più frequente, ma non nelle sonate di Mozart, è quella
~:te
du:t&h uo, soggiorni del 1763-64 e del 1766: Eckard, Rau-
>di c:r;t,_~onauer. Conosceva molto probabilmente le SO·
detta rondò-sonata, con uno sviluppo al posto del tema C.
Mozart si stacca molto raramente da questo schema e cerca co-
Christian Bach~pi ~manuel _Bach, e certamente quelle di Johann munque sempre un equilibrio complessivo tra i tre tempi della
anzi trascrittope . ui conosciuto Londra nel 1764 ; egli aveva sonata, adottando di preferenza lo schema della forma-sonata per
Christian Bach ~ianofone_ e archi tre sonate dell'op. 5 di Johann tut_ti i tempi. Il Newman ha fatto una curiosa indagine sul tempo
Wagenseil ed ~t • n_ 1
1oscleva_ ~avori dei sonatisti di Vienna, come «più forte», cioè sul culmine emotivo e strutturale nelle sonate
altr·_1,_ che vivevano n, a Lo avori
dr di so nat1st_1
· · . ita
· 1·tam,
· come Parad'1s1· ed
dei grandi maestri viennesi (Haydn, Mozart, Beethoven), conclu-
t~~ inglesi come ·John Bn a, e forse 1 lavori di minori composi-
di dend0 che ,!}ell'84 per cento dei casi, in Mozart, non c'è un tempo
ctott' · Urton w·11·
e del a~, Mozart aveva , e., 1 tam Lackson. Nel 1774, a «pi~ forte» degli altri (le relative percentuali sono del 28 per cen~
rv...· la_rt~reazione di ci·0, hpero gia superato la fase dello studio
r-v•lton di • c e avevan f f to m H ~ydn, del 38 per cento in Beethoven) . È anche da notare
sono tro musica per tastiera• Il o . atto e acevano altri com- che ~ozart include rarissimamei:ite danze nelle sonate, e che, co-
nata è pi:are tracce di modelli n; a _pr1m~ Sonata, K 279, si pos- me g1a accennavamo e come poi vedremo, mostra di preferire di
Produzione{)ersonaJe e già la quf eesistentt, ma già la seconda so-
gran lunga la forma-sonata , che era allora la più «moderna» , quel-
Tra le 50coeva, se non nelle 1ta non ha paragoni possibili nella
anate op. r3 di Haydn. 2 Ci scusiamo di non poter spiegare adeguatamente lo schema della f
~ gue~ ~~t!e!~ ~~g_a__ ~ da_~à
eh ' t · " · h'
e e ra i pm ncc i e comp I ·
essi, ma una spiegazione anche appena orma-sonata '
P_rof~ndita ci porterebbe via pagine e pagine e richiederebbe m l un poc_o ap-
· ~ p ~nata sicali. • o t1 esempi mu-
1,
La sonata romantica
Le sonate di Mozart
14
. il maggior grado di originalità, di elaborazione
la che conse~uva hema a tutti noto.
individuale d1 uno se d maggiore K 279, presenta tre tempi tu1.
{f
La prima Sonata, imo tempo ha un che di scenografico: il
ti in forma-sonata. basato sull'eccitazione motoria di un ritmo
d. 1scorso
è largamente
.
. d ., · · d
. sono formati a ptu sez1001, e ogm nuovo
·
·f e ma I temi . . d. d ll
uru orm '. alato da spostamenti m zone tverse e a ,ta-
d. o viene segn d . ' d .
t.isegn
ra o da asso tti'gli·amenti della. ens1ta : ve remo . f p01 come,
l que'-' La seconda Sonata, in fa maggiore !,(- 280 è più r~cca di ,in~en-
s ie. . del concetto d1 sonata per piano orte so o trovi
ta impostazione . ·1 . fi fi zioni nella tecnica della tastiera . Particolarmente brillante e il fi-
10 Mozart sorprendenti e più .
matun svi uppt, no a con gurare.
· Il d , nale che sfrutta una velocità insolitamente · alta in Mozart. Pur-
concez1oru • · paziali della musica per tastiera.
s . . · secon o tempo ·,e,
d' d. troppo non possiamo sapere se Mozart eseguisse il brano scanden-
moto 1 hiaramente una traspos1z1one su tastiera
e , 1 d ' h.
1 un 1scorso
d ' do il ritmo in modo barocco-clavicembalistico, con prolungamento
ehe po trebbe appartenere .ad d'un comp esso . fi are 1 o a un orche- di alcuni suoni, o in modo pianistico, con accenti. Né possiamo
tr con archi e due coppie 1 strumenti a ato: terze, . seste, "0t: sapere se nel secondo tempo usasse o no tocchi differenziati e se
:av:, cioè ispessimenti eh~ aumentano la massa 1~11a son?rità s~, cercasse quell'accento parlante che la sua musica sembra suggeri-
no impiegati da Moza~t m alternan~a con la pn~ sem~ltc~ li- re. La qualità musicale del secondo tempo è comunque molto ele-
neare scrittura per tastiera del rococo. I frequenti segm d1 dina- vata e molto notevole ne è la struttura, una forma-sonata in mi-
mica, e soprattutto i fp (/orte-piano), vale a dire forte la prima niatura, perfettamente proporzionata. Anche il primo tempo è in
di una serie di note fanno pensare ad una precisa destinazione al movimento più mosso dell'ordinario (allegro assai invece di alle-
pianoforte. Anche le ottave alla mano sinistra che si incontrano gro) e siccome il secondo tempo è un adagio invece di un andan-
in alcuni punti del finale fanno pensare ad una trasposizione pia- te si può supporre che Mozart intendesse esperimentare un effet-
nistica di musica per orchestra, e l'uso attentissimo e sagace -delle to di massimo contrasto tra il tempo intermedio ed i tempi estre-
diverse zone della tastiera, o registri,3 mira a rendere la varietà mi, differenziando inoltre i caratteri espressivi fino a fare del tem-
t!mbrica d~ll'orchestra. Ecco come Mozart suggerisce non -solo po lento il centro emotivo, e fortemente emotivo della sonata.
1ent~ata d1 tutta l'orchestra dopo l'inizio affidato a pochi stru- Nella . Sonata in si bemolle maggiore K 281 la sonorità diventa
menti, ma anche un cambiamento di timbro: non solo la differen-
meno brillante e più sfumata. È sempre molto difficile valutare la
za tra p;ano e /orte, ma uno spostamento di un'ottava sotto :
sonorità di una composizione del Settecento e c'è sempre il perico-
lo di fraintendere, col senno di poi, le intenzioni del compositore.
Anche quando una sonata di Mozart viene eseguita su uno stru-
mento antico, e anche quando l'esecutore conosce i trattati sette-
JJ
centeschi di esecuzione non c'è nessuna effettiva garanzia, nessuna
certezza di poter ricostruire lo stile di Mozart esecutore e il suo
concetto delia sonorità. È tuttavia per lo meno evidente che la
sonorità della Sonata K 281 , pur non esattamente ricostruibile
quale fu pensata da Mozart, è diversa da quella della Sonata K
280. Il tessuto musicale; nel primo tempo della Sonata K 281 è
' Ahi,;""' ,a """ il """"' •regi•••• <on ~,..., "'" i m=,n,c, molto leggero, le linee sono solo due, una delle quali sempre n'et-
· niamo
· ificato e nte · ·
- " " ' ,... - ......,. J ""'"' dd cl•"'=sbalo rono
"-· • - - , . '""'"• modilic,oo il <imbeo o fa ="a'ì], rono,h'c
m•~ ., 'd, oongegn,
tamente subordinata all'altra; Mozart non ha dunque problemi
,_ , - a. '""°'°"' "°"""•
lllcccanici (CO!nandati dai "'=
"'1 pedali) che dai tocco p
mod,6au er e,gimi del
dell'esecutore. pianofort~ si i~tendono invece le diverse zone di altezza (registro
stro medio, registro acuto). ' gr
ave
' tegl
·.
La sonata romantica 17
16 Le sonate di Mozart
. .. Ila tastiera i due eventi, e tutt'al più usa
percep1 611J su . , 1·
nel ren dere . . ento della sonorita per. sotto ineare h alcu.
mento mosso, due minuetti come secondo tempo. Il minuetto,
qua e Ia, qu~lche 1spess1m h
M 1 . t diosi ritengono c e qm, come anc e nella abituale nelle sinfonie e nei quartetti, frequente nelle sonate per
· I r1 ° u s u "f .
ni parnco a · a in Ia maggiore, si m~m estl un m uenza su Mo.
,. fl strumento a tastiera di Haydn, appare nelle sonate per pianoforte
precedente Sonat di Haydn; s1 pensa che Mozart avreb- di Mozart soltanto in due occasioni: nella Sonata K 282 e nella
1 3 altrettanto atipica Sonata K 33 x. Altra caratteristica insolita del-
zart delle Sonate op. le sonate di Haydn nella pubblicaziòne a
t0 conoscere h I la Sonata K 282 è costituita dalla forma del primo tempo: forma-
be potu ma non è da escludere c e e avesse lette ma-
st ampa de1 1 774,
. d t il suo ·
soggiorno a v· ienna d I L'"d
1 ea , d1·
sonata, ma senza il primo tema nella riesposizione, e cioè ,secon-
noscfltte uran e · I e r773. bb d I ·. do un modulo molto raro, che sarà prediletto, sessant'anni più
comporre' sona te per strumento a tastiera . , 1 sobb"o potre e e re-_
d , tardi, da Chopin. Il finale è in forma-sonata, regolarissimo.
tata suggerita a Mozart, g1a o a ramo etto, dalle·
sto essere S h H d bbl" , . , Nella quinta Sonata, in sol maggiore K 283, notiamo un salto
sei• 5ona1e op • 13 , le prime c e ay n pu . 1cava, cosi come i di- qualità che stacca pm nettamente Ntuzah dat Suoi contempora-
Q t ttl. del sole di Haydn avevano suggerito a Mozart la com- nei. Sia· il primo che l'ultimo tempo, entrambi in forma-sonata, so-
uar e . L' d . d
sizione dei quartetti K 168-17 3. an ante amoroso ricor a., co- / ne ,ricchi di trovate strumentali che rendòno più varia la scrittu-
~: l'andante della Sonata K 279, lo stile della musica orchestrale rà' e -che si discostano dai moduli' riscontrabili in altri composito-
dell'epoca: il primo tema è, distinto chiara!11:nte in due parti, una ri. La pagina decisiva, per la definizione della personalità di Mo-
affidata alla massa intera, I altra a due solisti, e nel secondo tema zart, è tuttavia il tempo intermedio; andante in do maggiore. Lo
si notano interventi alternati di soli e di tutti (la composizione è, schèma espositivo di base Tè ancora quello dell'alternanza tra la
anche in questo caso, una forma-sonata in miniatura). massa dell'orchestra ed alcuni solìsti, ma i trapassi dall'una all'al-
Il termine «amoroso», non infrequente nello stile galante, in- tra alternativa sono levigatissimi, ta~to che non si può· più parl«-
dica un intenerimento sentimentale che noi, oggi, possiamo solo rè • di !trasposizione dall'orèhestra sulla tastiera, ma solo di movi-
ricostruire in ipotesi, ma che testimonia senz'ombra di dubbio le mèhti di . masse é densità diverse. -In precedenza, in altre parole,
intenzioni espressive del compositore. Il rondò finale è a nove .epi- Mozart aveva usato la tastiera· c::ome microcosmo su cui si può ri-
s?<li: A-B-A-C-A-D-A-B-A. La composizione è dunque molto va- produrre come in una stampa- il macrocosmo dell'orchestra, qui
ria, _ma bre~e, perché Mozart non sviluppa i temi né inserisce pa~- usa•· la tastiera · come }ab-oratorio sperimentale per invenzioni che
si di ~guraz1oni virtuosistiche. La destinazione al pubblico dei di- più; tardi potranno ;essere adottate ·in orchestra. Da notare anche·
lettanti appare nella Sonata K 2 8 1 con evidenza ancor maggior~ che<il 'trapasso dal primo al secondo tema - il pezzo è in forma-
che non nelle due precedenti sonate e non è neppur da esclude- sonata - avviene senza. soluzione di continuità; e che parte del pri-
re c~e M~zart ~vesse addirittura in ~ente diverse figure di dilet- mo .tema, nella -riesposizione, è tra~portato «l quarto grado (solu-
1
LtantdJ .rr ~u~Ii preparare di volta in volta 1a musica più adatt~. zione ..strutturale che verrà prediletta da Schubert) . .Avevamo det-
a 1uerenz1az1on d · · · h ·1 t(!) , prima ohe Mozart adotta di preferenza l'a •forma-sonata, il cmi
Pri·me sei• sonate sian e_ ei pezzi, tn una· raccolta (e pare certo dc "e I e
sto una d" . 0 st
ate concepite come raccolta) era e re~ schema, messo, a punto di recente, consente il massimo di speri-
co il piu'con IZione ess
vasto poss,. .enzia
il
. 1e per Interessare
M
. all'acquisto ' µn pu-'· bb1·1-· mentazione individuale; e nel giro di pochi mesi Mozart riesce acd
6 1 J
individuare, sia pure embrionalmente;·· due varianti cne verranno
mento della s . e, e ozart, ne 1774, si trovava in un mo-
d . uacarrierain ·1 . d . esplorate a fondo ·da Schubert e da G:hopin.
1o In primo p·1ano e s1gnifi . cui a ricerca el successo stava vençn-
li · . ,~. Quando partì da Salisburgo per Monaco, nel dicembre 1774',
avoro in ambient" 1 cava ne o stesso tempo prospett1v~ nJ
tela anistico-moral cud t uralrnente qualificati e liberazione dalla tt.i- Mozart aveva pronte cinque Sonate. La sesta Sonata, in re mag-
La S e e1 padre giore K 284, •fu scritta a Monaco nel ,febbraio o nel marzo del
1., . ~nata in mi bemoll . .
1779 per il barone Thaddaus von Diirnitz. Il titolo di uno schiz-
P u at1p1ca
0 d"
del e·ic1o· se1. e maggiore K 2 8 2 è la più breve e _la
1 . . zo lSonata ·Vli e Ja scelta della tonalità, re maggiore, dimostrano
ec1, un primo te. pagme _a stampa invece delle solite otto
rnpo
10
movimento lento invece che in movi- la volontà dii Mezart di completare un ciclo di sei sonate: ·
18
K 279 : do maggiore (nessuna alterazione)
K 280: fa maggiore (un bemolle)
La so,rat,1 ro"'•~tic~

.. Le sonate di Mozart · ' on pos-

l9
tratta di un tema critico molto interessante, su cui . pero n
K 281: si bemolle maggiore (due bemolli) siamo qui soffermarci . Facciamo solo notare come ~n ques~a occj~
K 2 8 2: mi bemolle maggiore ( tre bemolli) sione - e in altre, come vedremo - Mozart preferisca sc:1vere .
K 2 8 3 : sol maggiore ( un diesis) variante invece di affidarla al gusto dell 'esecutore: la va~1ante di -
K 284 : re maggiore (due diesis). venta, da ornamentale, strutturale , e su quc::sta trasformazione _ve~-
rà più tardi impostato uno dei più geniali tempi lenti mozaruan1 ,
La partecipazione alla intern,a vita musicale d " M
1 onaco h I l'adagio della Sonata in do minore. .
porto, a _s_cn~er~
· m· b. · ·
rev1ss1mo _tempo un considerevole ' c e o Il secondo tempo della Sonata K 284 non è un vero e proprio
compos1z1om d1 vano genere, mdusse però Mozart _numero di tempo lento , ma un rondeau en polonaise (rondò in polacca, m~
fondo le prospettive entro le quali si era mosso n il
nn~ovar~ a il ritmo non· è quello , notissimo, della polacca ottocentesca). Il fi-
nale è un tema con ben dodici variazioni. Il tema - a modo di can -
que sonate . Rispetto alle sei o otto O dieci pagin/pe prdtme _c1n-
K 8 . . .
2 4 occupa
d 1c1otto pagme a stampa e la sua difficrece I , enti '. Ia to popolare, fo rse una canzone popolarc:: parafrasata da Mozart -
e' mo1to p1u ., e 1evata. L o seh 1zzo" d"lanzi citato è di unota tecnica
• è seguito da un p rimo gruppo di quattro variazioni virtuosistiche
· · ·
tanto poco p1amst1ca d a parere - se a scrittura
non ci fosse iJ titol S che servono a dimostrare l 'agilità dell 'esecutore (anche della ma-
VI l ' bb d. · f · L • 0 onata no sinistra, la più impacciata per natura). Un secondo gruppo di
- a ozzo 1 u?a sm opia . vers_1one definitiva, scritta su- quattro variazioni è organizzato come polittico in cui al primo pan -
perbamente per tastiera , con mov1ment1 delle braccia che h
nello (var._v)_ fa _<l:a corrispettivo, d a pendant, l'ultimo (var. VIII ) ;
un valor~ gestual~ tutt'altro ~he se~ond~rio _a fini spettacit:::f le due vanaz10n1 mtermedie sono invece tortemente contrastanti :
conserva m parte Il carattere d una smfoma, d1 grandi movimenti una (vr)_ sull'incrocio _d ~lle mani, una (vii) molto espressiva , in
di masse e di timbri, perché la conoscenza dell'orchestra di Mona- ~od_o mmore._ La var1_az1one IX riprende timidamente e un poco
co , molto più evoluta di quella di Salisburgo, conduce di nuovo ~omcame~te 1 procedimenti imitativi del barocco accennando a
i'v1ozart a cercare di riprodurre sulla tastiera immagini sinfoniche _ue_ canoni, uno per moto retto ed uno per moto c~ntrario. La va-
e a scoprire risorse del pianoforte non ancora note . n _~ zwne x s~~utt_a la caratteristica sonorità d elle ottave spezzate
Il secondo tempo è apparentemente meno nuovo perché per lun- piu vad~a e pm «impr~ssionistica» , sui pianoforti del tempò di Mo~
ghi tratti presenta la semplice scrittura dello stile galante. Le pri- zart, collana
della i quanto d" non . sia. o?gil· sui· nos tn• pianoforti.
• Centro emotivo
me .quattro battute riproducono però in termini pianistici l'alter- 1 vanaz1on1 ' a. XI ' . ad agio
~ · canta b ' l ~• trasporta sulla
nanza rapida di archi e fiati , giocando sul contrasto di forte e pia- t astiera la cantabilità
cantabilità non p ateticO rnata in cui erano i:naestn i cantori evirati:
no e su minimi spostamenti sulla tastiera; oggi il contrasto può · · a, ma tenera e senument a l f d. · -
essere accentuato dall 'esecutore con l'impiego di due diverse spe- espr~ss1v1 ed adattissima al i • , e, . atta 1 ncam1
suom sostenuti che al p1· f p anoforte perche pnva d ei lunghi
cie di legato, e quindi con una lieve variazione di timbro. Non . ano orte sono precl · L . .
sappiamo , naturalmente, se Mozart variasse il tocco ; ma _la sua eone u e 11 lavoro in mod d . b . us1. a vanaz1one XII
dellal mano
d sinistra che moetteciso e ntla nte , e con un passo finale
insistenza e la sua cura - testimoniata dalle lettere - per il «gu- vura dell 'esecu tore . e spettaco osamente in mostra la bra-
sto», per l ' «espressione» , per il «sentimento» ci f~nno suppor_rt
che già avesse scoperto il modo di sfruttare attacchi del tasto di· Mozart
· non riuscì a pubbl"
ferenziau . ne, v1· nuscì nel I 778 a Pari 1care
. , nel I 77 5 . 1· 1 c1c_
• l o di sei sonate
che_ suo padre tentò inv g1,_ ne ~u a ndo s1 stabilì a Vienna · ,
Le prime quattro battute del primo tema ritornan<? altre c~- capitatagli l'occasione di apn~bg~. « piazzare » la raccolta. Nel I' :n-
que volte nel corso del p ezzo, ed ogni volta sono vanate nel _- nese Christoph Torric 11 ica re tre son a te per l 'edi 7_ 4 ,
segno e nella strumentazione senza mai perdere le loro carat_ter1: g n amento di violino), la al( Mozart scelse la K 454 (con vien-
s tich e di f':>ndo . Si dovrebbe qui apri~~ _il_ d~scorso ,sulle var~an~; Nel momento in . f 333 composta a Parigi e 1 K mpa-
ornamentali che Mozart concecieva all 1mz1at1va dell esecutor · cu1 aceva conoscere al pubbl"ico ad_1 Vienna 2_84 . i
Philio R. Belt. 1v1 ,:11 1ur., ,.,. _... .. . --
11 lO
La sonata 10111
.
antica
21
.J. Le sonate di Mozart
. K 449 4 .: 0 4 5 r , Mozart ritenne _dunque ancor cl Nella riesposizione la collocazione è all'inverso e la Posiz1one
concerti , .,, ' h • ff . egna
deI suo nome la Sonata K 284,. c Ie s1 stacca . e ettivamente da è più stretta: l'orecchio dell'ascoltatore, colto l 'arrivo dell'evento
1
queIl e del 1774 non tanto , per
. 1 va ore . estetico
. o musicale asso- secondario, deve poi andare alla ricerca dell'evento principale, che
Iuto, qu anto per le piu ampie proporz1001 e, soprattutto per proviene da una posizione inattesa (il crescendo accentua l 'emo-
h f d' M . . , una
ricerca sullo strumento c e a I ozar! 1 pnm? grande pianista
Partendo da Salisbu~go, con meta Parigi, nel d1ce~br~ d~1 . 1777 :
zione dell 'attesa):
...~ , . .~. - . /4 - /- . ~. / 4 - -~
Mozart portava con se le sonate K 279-284, le vanaz1oni K 1, -
1
7 •
N• e i8o, i concerti K 175, 238, 242, 246, ~71. ~urarite le tap;
ne ., cre•c . .f p
del viaggio - a M~naco, Au~1;1sta e M:annhe1m - riuscì a far a~ol-
--~
p
li!
tr,
us
tare tutti i co1;1cert1 ed es~g~~ m pubblico le soi:iate K 283 e K 2 84 ;
in riunioni private esegui piu volte tutte le sei sonate .. Nel novem,
) -:- . -~ • •....r
su bre del 1777, mentre si trovava a Mannheim, Mozart aggiunse Lo spostamento di registro non è più solo usato, co~e nell:1
pi al suo repertorio la Sonata K 309 in d~ maggiore che, còme ap-
as Sonata K 279, per avvertire l'ascoltatore del mutare deg_h event~,
prendiamo dalle lettere al padre, fu scritta per Rose Cannabich 1 ma per un effetto di sorpresa e quindi, in senso lato, d1 te~trah:
tu
er figlia del musicista di corte Christian con cui Mozart si era legato tà. Di forte teatralità è la conclusione della sonata: al termme_ di
af di viva amicizia. . un rondò molto movimentato, con passi di agilità a due manl e
di Se la Sonata K 309 fu calcolata sulla capacità di una ragazzina continui cambiamenti di densità ritmica l'ascoltatore si aspette-
se f.
bisogna dire che la quindicenne Rose Cannabich, descritta nelle rebbe due accordi clamorosi e secchi che dessero il segnale del-
gt lettere di Mozart come personcina riflessiva e sensibile, doveva l'incontenibile applauso. Invece Mozart riprende, per le otto bat-
Cl
essere pianista dotata di una tecnica molto brillante, perché la s«;>- tute conclusive, il frammento iniziale del tema principale, in mo-
Sf
V, nata è difficile e chiede incisività di suono, indipendenza- tra ,le do quieto e mormorato, usando il registro medio-grave e costrin-
S< mani ed una completa padronanza della scansione ritmica. La dif- gendo anche questa volta l'ascoltatore ad andare a cercare un even-
te ficoltà non consiste però più nel movimento di masse diverse di to che giunge da posizione inattesa . Il senso scenografico-teatrale
rr suono della Sonata K 284, e non si può non ricordare che tra la degli eventi sonori costituisce a parer nostro il momento più in-
C!
à
K ~84 e la K 309 si colloca il Concerto K 271, decisivo nella evo-
luzione stilistica di Mozart per la maturazione. di una pers0nale
f teressante degli esordi di Mozart sonatista. Per questo aspetto
Mozart è molto più l'erede dell'italo-spagnolo Domenico Scarlatti
1T
C1 c~~cezione dell'uso dello strumento. Tra le più interessanti ·no- che del tedesco Johann Sebastian Bach: Bach usa la tastiera co-
cl ;;ta s~rume~tali ?e~a Sonata K 309 è l'uso in funzione melod_ico- me spazio sferico e convergente su un punto, punto che viene spo-
p mauca _dei registri medio e grave. Il secondo tema del primo stato ma che resta sempre il centro focale dell'attenzione· Scar-
n t7mpo viene presentato, nella esposizione in una posizione tradi- ~atti e Mozart la usano come spazio aperto, multidimens'ionale
!
g
n
z~on1ale: con l'evento secondario in registr~ medio e ]'evento prin-
cipa e in r · ! m cui gli eventi sonori coesistono da protagonisti e si muovono'
g egi st ro acuto, ben distanziati e facilmente percepi'b'l'
1 l, scompaiono, riappariscono : '
come se fossero c0 Il . . d .
zi ocau lfl un primo e in un secon o piano:
~1i
n
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p
/ ·
1 I
r.
Bach Mozart
22 .....,..
La sonata 0
Se per Bach spazio e tempo coincidono nel M
p_eriodo la ~as_tier~ mim_a u? te~tro, che a s~a volta 0
210 naturalistico rn cm gli stimoli auditivi pro
;~rt
' "'a~1ica
di questo
una uno spa.
Le sonate di Mozart
23
La Sonata K 3 11 in re maggiore, che fu comrost_a 3: Mannheim_,
tatore da ogni direzione. Si potrebbe benissimo ~~ngoho ?ll'ascoJ. era molto probabilmente destinata a. far v!lere 11 piantsta ~o_zi:"-t ·_
do tema della Sonata K 309 è come un evento s re c e il secon. è difficile, molto difficile, con alcuni passi che anche oggi ne ie
sentatos1. una pnma . votaI d"1 f ronte all'ascoltatore onoro
si che ' Pre. dono una tecnica da concertista. . .,
seconda volta alle sue spalle, e che Mozart, dop~ avrresenta U?a Mozart sfrutta qui le trovate della Sonata K 309 m modo pm
qui valente della sala teatrale, utilizza talvolta oltre ralcrealto le- marcatamente bravuristico, e soprattutto il rondò finale,
. I I · I h· · bb ' pa cosce· ampio, richiede una padronanza della _tastiera e. una capa':1ta di
mco,d IIa p atea e 1 pa c 1, o si potre e dire che sfrutta l'e . sostenere la tensione virtuosistica che rivelano chiaramente il rap-
d. . musica. 1.1 ne I d uomo d"1 Salisburgo _ spazi sper1en-
za e e au 1210m b porto con il pubblico eterogen~~ ~e_lla sala di con~e~to- Il concer-
rocco che i musicisti locali usavano in tutte le sue potenziali;à 4 tismo pianistico era allora agh miz1. Johann Chnsuan Bach ave-
e delle serenate all'aperto. II paragone non può essere spinto ol- va eseguito sul pianoforte un solo (probabilmente una son:1~a) a
tre limiti che diventerebbero paradossali; sembra però a noi che Londra nel 1768, e dopo di lui altri esecutori s'erano serviti del
nelle sonate del 1774-1777 si manifesti in misura lampante la nuovo strumento. Il concerto per pianoforte e orchestra, la so-
vocazione teatrale di Mozart, che non è ancora vocazione alla nata per pianoforte solo, l'improvvisazione erano i generi che i
drammaturgia ma alla utilizzazione dello spazio come luogo di pianisti praticavano in pubblico. Il programma che Mozart sosten-
dislocazione degli eventi sonori. ne ad Augusta il 2 2 ottobre 1777 comprendeva ad esempio: 1)
Nel secondo tempo della Sonata K 309 Mozart si riallaccia ~!- Sinfonia; 2) Concerto per tre pianoforti [K 242]; 3) Sonata [K
2 84]; 4) Concerto [ K 2 3 8]; 5) «Secondo il tempo che rimarrà,
l'esperienza del secondo tempo della_ K 2~4,_ conduc~nd?la m
una fantasia liberamente fugata nello stile della musica chiesasti-
modo più coerente perché nessun residuo vi rimane d1_ sti!e_ ga-
ca»; 6) Sinfonia . Pochi anni più tardi Mozart non avrebbe più
lante. II principio che Mozart segue è quello della npet1z10ne
variata, ma la forma è atipica: eseguito sonate per pianoforte solo, evidentemente perché il ge-
nere non doveva aver incontrato il pieno gradimento del pubblico
Tema A pagante, e per molto tempo ancora, fino a circa il 1830, nessun
Prima variazione del Tema A pianista avrebbe abitualmente' eseguito in pubbli,ço_ sonate (né di
Mozart né di altri). Ma nel 1777, all'inizio di un processo storico
Tema B variazione del Tema A, con con d ensaztone
Seconda • dell'estensione che nel giro di circa cinquant'anni avrebbe portato. alla afferma-
zione del concerto pubblico come forma istituzionale di diffusio-
Variazione del Tema B . ·one dell'esten- ne della musica, Mozart cercava di portare in sala di concerto an-
Terza variazione del Tema, con diversa condensazi
s10ne che la. sonata, legata fino a quel momento all'uso privato dei di-
Coda. !ettanu. Il senso ~ella sonorità orchestrale nella Sonata K 284,
11 senso dello spazio nella Sonata K 309, il virtuosismo di bra-
vura nella Sonata K 3 r r rivelano appunto una trasformazione
n_e~la concezione della sonata per pianoforte solo, che da compo-
. .amo che il duomo di Salisburgo era stato inaugurato
. si~1one adatta alla lettura nella piccola cerchia familiare aspira a
c~ n una
benecomplica·
4
R1cord1 Ja col· diventare spettacolo .
tissima Messa, forse di Orazio Benevoli. Leopold Mozar~ descnve oltanto per
locazione degli strumenti del duomo: «L'organo grande v1e!1e usato sviene però Tra i tant~ ca~att~ri S_P~~tacolari della Sonata K 3 r r possiamo
preludiare quando si fa delle musica importante. La musica S[essllo di destra, notare_ un episodio ~h ag_ihta prolungata nel primo tempo, che o-
eseguita da uno dei quattro organi laterali, e precisamente da. q~ esso l'organo stula il concetto d1 resistenza, un episodio alla conclusio l
a~canto all'alt~r~, dove stanno anche i _can_tai:it\ ~olisti _e i b~~si~lcr/ due J~cerali,
s:c~ndo tempo in cui il tessuto, fino ad allora squisitam ne _e
d1 fronte, a sinistra dell'altare, stanno I v10hmst1, ecc.,. e ag 1d . otto e 11 con·
i due cori, le trombe e i timpani. L'organo del coro, situati" 1 s
rrabbasso, suonano nei ripieni» (B. Paumgartner, Mozart , Ber 10 I9 67 ' 1
~ ed.) . msuco, prende d'improvviso l'andamento di un grande ~r::i~ì
p~~:
24 25 'l
La so~ata 0
chestra1e, un passo del primo tempo in cui un b ' "'0 ~tica Le sonate di Mozart
· • reve f
viene spostato successivamente in tutte le zon d I ratnin
cm· puo' essere co11ocato: e · e la t . ento
astiera .
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70 2
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A..
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L A

r Il movimento delle braccia aggiunge un elemento gestuale, di


forte suggestione, all'idea di spazializzazione del suono .. l~e3: che,
naturalmente va vista come trasposizione delle molteplici dimen-
sioni dello s~azio nella dimensione unidirezionale pr~va di pro-
fondità del pianoforte. Si può parlare per analogia di quadro o
di fotografia. cioè di riduzione a due dimensioni dello spazio e di
ricostruzione mentale dello spazio nella visione dello spettatore.
In questo momento .della sua attività creativa Mozart, impegna-
to nella conquista di un pubblico che lo viene ad ascoltare in
Gli spostamenti dell'elemento A e lo scorrere de1l'e1emento B quanto pianista-concertista, non in quanto compositore, cerca a
intendono suggerire a parer nostro una molteplicità di fonti so- parere nostro il modo di riprodurre sulla tastiera l'immagine del-
?0re in uno spazio (]e quattro posizioni di A sono successive, ed la musica negli ambienti - il teatro, la chiesa, il plein air - tradi-
Intervallate da brevissimi silenzi): zionalmente riservati alle audizioni musicali di massa. E, sia det-
to per inciso, solo ponendo mente a questi caratteri della sua ri-
cerca si possono valutare ed apprezzare le prime otto sonate di
Mozart.
~a maggior popola~ità delle s~nate successive non dipende in-
f~~tl soltanto dall ovvia constatazione che l'artista diventa sempre
piu maturo, ma dalla non individuazione del problema che Mozart
r
La sonata romantica
26 27
Le sonate di Mozart
. . d lla sua attività di esecutore in pubblico
agli..tnlZI e ., . . ., . e
si pane~a . ttava una capacita mventtva g1a in tutto de. di là della personale vicenda esistenziale è però lo spirito dei
nella cui soluz1o~e ge
tempi, è lo Sturm und Drang che scuote Mozart come Haydn, e
del suo gemo. f · · 1 · che staccherà da questo momento la cultura tedesca dalle cul-
gna L Sonata . 1 inore K 310 s rutta I risu tau, ma capovolge
m a m I K
. a . . d Il ricerca condotta con e sonate 284, e ture inglese, francese, italiana.
I mtenz10m e a 11 S K 309 Ad un periodo di stile internazionale, lo stile galante del roco-
Nella SI e ·1 i·anistico che ne a onata
I I Lo Stl e p
3 I I era pervenuto
· 'fi ·
3 · . , ·ene volto nella K 310 verso s1gni cat1 non più cò, segue un periodo di differenziazione delle culture. E l'inizio
nostra e alla maturita vi · · 11 ·1 d I
. t teatrali ma drammat1c1: ne o svi uppo e primo di questo mo,nento è segnato, per Mozart, dalla Sonata in la mi-
lino ave sempIicemen e · b'I' 11 I nore K 310, prima presa di coscienza che porterà più tardi l'arti-
tra l'ev
tempa, ed e· questo uno dei momenti • memora 1 1 ne a etteratura
· I · sta alla ricerca di indipendenza dal potere economico delle clas-
uso ai : . • t'ca
sua pre p1an1s 1 del Settecento
. . . ' il movimento
. contmuo K e e ripercussioni . si dominanti e ad un tentativo di liberazione che cozzerà non
di frammenti, s1m1h a quelli della So~ata . 3 11, sugge_riscono, tanto contro i tempi quanto contro la struttura sociale dell'Au-
pia rac · ece di un'idea di spazio, una sensazione d1 flusso vorticoso in
spezzoni. d'I meIpdia.
aspetti mv cozzano con inaudita asprezza armonica, . stria, e che perciò verrà duramente pagato.
tura pi, cui Le sonate K 309, 310 e 3n vennero acquistate dall'editore
erano! Anche nel ;econdo tempo, molto ampio e in forma-sonata, il pun- Heina di Parigi, ma furono da lui pubblicate solo quattro anni
app~m to culminante è raggiunto nello sviluppo, in un lungo episodio dopo, nel 1782.5 Mozart scriveva al padre il 20 luglio dicendo
di Mo: in cui il ritmo viene ripetuto ossessivamente. L'impiego di tutti di non aver trovato chi gli acquistasse le sonate per il prezzo ri-
sohn ci i registri, la scrittura ricchissima, la tensione virtuosistica a cui è chiesto e di doverle cedere per quindici luigi d'oro. Abbiamo
grandi sottoposto l'esecutore diventano gli elementi costitutivi di un af-
Chopii detto che Mozart sentiva lo spirito dei tempi; lo sentiva, per un
fresco apocalittico e la forma-sonata scopre lo sviluppo come cul- altro verso, anche Muzio Clementi, che a Londra stava per pub-
spariti mine di un dramma che si placa catarticamente nella riesposizio-
Webc1 blicare (sarebbero uscite nel 1779) le Sonate op. 2, strutturalmen-
ne. Nel finale il ritmo ossessivo pervade tutta la composizione. te difficilissime, rivoluzionarie. Clementi avrebbe saputo sfrutta-
Schurr
te cor. La forma è tripartita: prima parte (esposizione di forma-sonata re abilmente, con il giro artistico sul continente del r 7 80-8 3, le
manti, su un solo tema), seconda parte (secondo tema), riesposizione sue scoperte, imponendole a tutta l'Europa e diventando il lea-
esso il abbrev(ata e brevissima coda. Il culmine emotivo è raggiunto an-
dtr indiscusso o, come si disse poi, il «padre del pianoforte». Usci-
cittadi che qui nella parte centrale (il nuovo tema che sostituisce lo svi-
te nel 1781 anche a Parigi le Sonate op. 2 di Clementi, Heina
meloe luppo), ed è raggiunto, paradossalmente, con il massimo della dol-
cultur
avrebbe fatto uscire le tre sonate di Mozart che affrontavano pro-
cezza, con una mormorante ninna-nanna di angosciosa fissità. La
blemi analoghi in modo molto più complesso e più maturo. Ma
chep, j0nata fu scritta probabilmente, durante la malattia o poco dopo nel 1778 Mozart non era stato capace di organizzare razional-
poter a shcom~arsa d~lla madre, che aveva accompagnato Mozart a Parigi
ne co e e e v1 mori il 3 J 1· L · d · · · · h mente la sua carriera, né suo padre era più all'altezza di un si-
ghesi appaio Il I ug lo. e v1cen e tragiche e 1 sentimenti c e mile compito. Le sonate di Hiillmandel e i concerti di Schroeter,
music bero nodne _e ettere al padre e ad un amico di famiglia potreb- che Mozart acquistò a Parigi, e le sonate che Johann Christian
con urei e potrebb h . . . . .
gran, canalitica d 11' ero anc e g1ust16care una sp1egaz1one ps1- Bach stava per pubblicare erano ciò che il mercato poteva in quel
e a sonata Pen · h . . . · ·
ziona ficato emotiv · . siamo c e non sia necessario: 11 s1gn1, momento assorbire con facilità. Sulle prospettive concrete del mer-
nelle mo di un giiv apparh evidente quando si consideri lo stato d'ani-
dapp del!a musica i:ne I e a vent~due anni, partito per una capitale
piane della madre e vdcu ave~a trionfato fanciullo assiste all'agonia 5 Heina pubblicò celermente le var1az1oni K 179 e 180 composte rispettivamente
ricre
successo. Questae te svanir
. e ad una ad una tutte ' le speranze d'I a Salisburgo e a Vienna e più vicine al corrente gusto del pubblico. L'editore
se0 · erri6cante · parigino acquistò e pubblicò subito anche le Variazioni K 354 sulla romanza «Je
Pnre non solo n li . esperienza umana porta Mozart a suis Lindon, , scritte a Parigi. Ma queste splendide variazioni , molto ampie e
d
noforte il linguaggi~ ~u~~ca, ma nella forma-sonata e nel pia- molto impegnative, non dovettero soddisfare né il pubblico né l'editore, tanto
che Mozart non trovò acquirenti per le altre tre serie di variazioni (K 265 , 353 .
ei piu profondi sentimenti dell'uomo . Al i64 J scritte a Parigi.
•rt'IT'l"r....-. L
La sonata romantica
28
Le sonate di Mozart 29
Il mozione di novità, batteva Leopold Mozart
cato, e non su. d'a pro
. · d'mzzava
vana che m · a I fig1·10 1·1 13 agosto·
nella lettera gm iz1osa e . . . . . nate op. 1~ e non faticano a trovare analogie tra l'op. 17 n. 4 e
non hai allievi scrivi qualcosa d1 nuovo anche la K 333 di Mozart. Mozart aveva certamente l'intenzione di pre-
"· · uesto momento ·, 11' · d ' n· · parare una raccolta di sonate più facili e più adatte al pubblico
JC I~ q . no dell 'ordinario: serv1ra, co aiuto I Io, a faru cono.
se ne ricavi me. parola, di facile , di popolare. Informati da un edi- delle tre che Heina non stava pubblicando, e la Sonata K 330
Qualcosa in una · · f ·1·
sccre.pe ' ., h vorrebbe _ forse dei quartetti ac1 1 per due violini rispondeva bene a questo scopo: se con la Sonata K 310 si affac-
r sapere c10 c e . d d' ' ciavano nella musica di Mozart gli incubi che popolano certi di-
tore Cred'1 forse di abbassarti, scnven o cose 1 tal genere? Non
e basso. il caso'· Che altro ha pubblicato hBach pinti del suo quasi coetaneo Johann Heinrich Fiissli, la Sonata
èviola
assolutamente , · a Londra, se non
. . . b elJ ? Quel che è piccolo è grande, pure e sia naturale, di scrit- K 330 avrebbe potuto scorrere sotto le dita della damina che ,
s1m1h agat e . C'' , ., d'ffi ·1 d' I nella (< Lezione di musica » di Fragonard, si lascia ammirare dal-
'd facile e ben costrutto. 10 e p1u 1 c1 e 1 tutte e progres-
tura Il u1 a e 'b•t· . ., ., d Il . l 'attonito paggetto voltapagine.
. • arm oni·chc artificiali incomprens1 11 a1 pm, e. p1u e e melodie diffi.
s1oru
ciii da eseguire. Bach s'è per ciò_ ab~as~ato? Per mente!. U_na buo_na compo- Dal punto di vista della scrittura pianistica la Sonata K 3 30
sizione, e dell'ordine, il filo [m italiano]: questo distingue 11 maestro rappresenta infatti un ritorno alle concezioni del 1 77 4 , cioè alla
dall'apprendista maldestro, anche nelle piccole cose. musica per dilettanti colti. L'impegno virtuosistico è limitato sia
nel primo che nel terzo tempo (in forma-sonata), la mano sini-
Si potrebbe supporre che la Sonata in do maggiore K 330 ri- stra viene lasciata in pace, non vengono scomodati i registri estre-
spondesse alle esortazioni del buon Leopold . . Si ignorano in mi, ed il massimo della concentrazione musicale è riservato al
realtà le circostanze di composizione della sonata, e sussiste an- tempo intermedio, in cui il movimento moderato consente all'ese-
zi qualche incertezza sulla sua datazione: il Dennerlein suppone cutore dilettante di dominare un tessuto più complesso. Dopo
che si tratti della sonata che Mozart, a quanto dichiara in una l'andante «con espressione» della Sonata K 3 I I e dopo il «canta-
lettera al padre da Augusta, improvvisò durante il concerto del bile con espressione» della K 3 1o ; Mozart riprende di nuovo il
6
22 ottobre 1777, altri pensano che la sonata sia stata scritta a termine «cantabile» . L'attenzione di Mozart è rivolta in questo
Mannheim, altri che sia stata scritta a Parigi. Nulla prova ·che caso a durate del suono pianistico in cui venga ridotta al minimo
Mozart abbia effettivamente scritto la sonata improvvisata il 22 la diminuzione di intensità che è tipica del pianoforte e che im-
ottobre, e non si può nemmeno escludere che la sonata improv- pedisce al pianoforte, in senso stretto, di «cantare». L'andante
visat~, come ritiene il Hutchings, non sia piuttosto la K 309. mes- cantabile della Sonata K 3 30 scopre quel cantabile pianistico in-
sa poi sulla cana per compiacere Rose Cannabich. A noi non sem- timistico che verrà prediletto dai miniaturisti romantici e, come
~ra che la ~onata K 330 possa esser stata improvvisata in esecu- generalmente nei romantici, adotta la forma di canzone, con un
zione pu~bhca in un periodo in cui, a parer nostro, Mozart af- primo tema, uno stupendo secondo tema di una dolcezza traso-
frontav~ il_ problema di quale musica per pianoforte solo potess~ gnata, la ripresa del primo tema e una breve coda basata sul se-
adattarsi ai grandi ambienti. Pensiamo piuttosto che la sonata sia condo tema. Insolito il piano tonale - fa maggiore-fa minore-fa
;rara st
compo a a Parigi, forse su commissione di un dilettante, maggiore - che probabilmente viene scelto da Mozart per man-
orse per considerazioni analoghe a quelle di Leopoldo e nella tenere inalterata la qualità di base della sonorità.
consapevolezza d I f h . d'l L'autografo della Sonata K 330 porta il titolo Sonata I, quello
tanti. non bisognav
. e atto e e· per non perdere il pubblico dei h1 et-
Chr. . B a scostarsi troppo dalla lezione del celebre ]o ann della Sonata K 332 porta il titolo Sonata III (dell'autografo del-
istian ach eh ll'
Pronte 1e Sonate ' e ne agosto del 1778 era a Parigi e che aveva la Sonata K 3 3 1 ci sono rimaste solo alcune pagine del finale ).
op 1 (I T · Sembra dunque certo che , pur avendo intenzione di «piazzare» il
i musicolo i su · 7 e avrebbe pubblicate nel 1779). uttl
g PPongono che Bach facesse leggere a Mozart le So- gruppo delle prime sei sonate (parla di ciò in una lettera al padre ,
• «Poi...,..,,.. · dell'11 settembre) , Mozart vedesse la possibilità di trovare un
--,,..u, unptovvisandola d I . acquirente per una raccolta scritta tenendo ben d'occhio il merca-
con un rondò .,..r
"'" 6nirc_,.
· e tutto ' una magnifica Sonata in do maggiore,
to. Non riusd nel proposito, ed è probabile che non ci riuscisse
,11.
,I
30
, se la Sonata K 330 era ben adatt La sonata ' 111a,,1;, J'l
perche,
Id 0
co ma estre, c1. sare 66ero voluti. dilettanta · a tnani I graziose . •
d L e sonate di M ozart
to t_e star 1. per uscire . .
in d enni dalle insidieI dtno II to p az1enti
. eun t'V-
h,,.
a Mozart che già aveva adottato la forma con trio nel min~e;-
t.n 11t a maggiore · K 3 3 r. Composizione at1·p· e a spi_en d"d I a SotnoJ. m rende p,iù flessibile e più ambiguo tutto il finale con la genia e
d · d
ne a pro uz10ne 1· M ozart, la Sonata K Ica e di . f orina ullata ... : tO,
inserzione del inritornello. . l m~nte
tema con sei· variazioni. · · · Secondo il Rietsch 3il3 1teconuncia • con ''-'Ca un La Sonata fa maggiore K 332_ è assai. d1ff1c1le,_
. . . ~pecta
vato h da un canto popolare tedesco Recht L btna sarebbe de,.; nel finale , ma di scrittura molto lineare. La ~erentta -~el prtm?
no e e sia . questa supposizione ci sembra ' e e hensart ; esatta .,.
cert tempo è appena turbata da un episodio c~n- 1mprovv1s1 accen~l,
se l accattivarsi il pubblico con una melodia so c ~ Mozart voJes.0 e così il lirismo disteso del secondo tempo s1 increspa per le oscil-
. d . . . f emp Ice e att raente
1 lazioni di modo (maggiore-minore) che diventeranno molto più tar-
e e pnme ue vanaz1on1 con ermano 1•1·nten • d di un elemento costante dello stile mozartiano. La forma dell 'ada-
l
al gusto e a la cultura dei. probabili utenti Lz1one t i ad_eguarsi,
gio è la forma-sonata senza sviluppo: esposizione, riesposizione.
· Ia minore,
1n · segna pero' un b rusco trapasso ·verso a erzad. vari azione,·
Si tratta di una forma frequente nelle ouvertures teatrali, ma che
zonte su·1·1st1co. · Il d emone d e Ila ricerca sperimentunl Iverso oriz. ·
in questo caso non porta risultati espressivi parateatrali: Mozart,
d .
zarth a stu1 1are 1 nuovo l a trasposizione al pianofort
d. a e porta
d • . M:°: dopo la Sonata K 3 IO, ci sembra ormai orientato verso la dram-
ore estra 1: . qui. e' I' ottava Iegata, e h e riprende evident e ei t1rnbri maticità e l'intimismo interiorizzato dell'introspezione e, forse,
l I · · b l fl auto-o
strumentazione b oe, e e h e su l pianoforte
• - al contr emente· hla sta rinunciando alla sonata come veicolo di comunicazione con il
su e a_v1~em a o, puo' essere Intonata
· con due timbri ' diversi.ano Nel.
e e pul:blico delle sale da ':oncerto . Il finale della Sonata K 3 32 è
la variazione qua~~a Mozart scopre una !?rma di raddoppio or- pero ancor_a un finale virtuosistico in cui il Mozart pianista do-
chestrale ancora p1u raffinata, sfruttando l Incrocio della mano de. v_eva s!ogg1are ~a l«?ggerezza e la brillantezza del suo tocco. Si no-
stra sopra la mano sinistra e, probabilmente, il pedale di risonan- ti p~ro. co~e 11 virtuosismo sia qui tutto affidato a movimenti
za. Le altre due variazioni tornano verso più consueti moduli sti- fulmme1 d1 li1:1ee, non di masse e di volumi.
listici (il che non influisce sulla loro qualità estetica, e non la li- i'La S~nata m si _bemolle maggiore K 333 è la più perfetta e la
mita), così che tutto il primo tempo acquista una curva psicolo- f ud~aMna commed~a sentimentale tra le sonate per pianoforte so-
gica di distensione-tensione-distensione . Il minuetto è nettamente o 1 ozart, e ricorda a n · t·1 . teat~o. b orgh ese d1. Lessing con
la sua analisi dei sentirne _01
sinfonico, con passi che potrebbero essere portati pari pari in or- E stata più volte notata ltl raz~oraltsttca ed affettuosa insieme .
c1· johug ianza . tr:3 l'inizio della Sonata
!
chestra ; specialmente nel trio, sfruttando a fon?o _l'!ncr~ci~ ~ella K 333 e dell'op. I7
mano sinistra sulla destra Mozart trova soluz10m 1llus1omst1che sappiamo con certezz:; 1 do f n Christian Bach. Siccome non
di timbrica molto variega~a. Il finale, il celeberrimo alla turca! e siccome non sappiamo uan o osse composta la Sonata K 3 3 3
così intitolato perché suggerisce In con certezza se B h f •
· alcuni· momenti· .1•·msie~~ · d1. s~e_re _a Mozart le sonate dell'o 3:c acesse o no cono-
triangolo, piatti e grancassa che si trovava nell~ mus1~he_ mi~Itan s1z1om (scartando quell 1 P: I 7 possiamo fare due suppo-
dei reggimenti ottomani, è costruito in modo smgolanssimo. a , moto 1mprob b"l d"
casua1e): Mozart potrebb a 1 e , l una somiglianza
Tema A (la minore) me materia di analisi stilfstr;:r s~;~;n1a Sonata_ op. I 7 n. 4 co-
Ritornello (la m aggiore) ~ome romanzo-saggio o comm~dia-sa -o _ un primo tempo inteso
Tema B (fa diesis minore) ver ascoltato lui la sonata di M gg10, oppure Bach potrebb
Ritornello (la maggiore) sottoponendolo ad ozart ed averne anali e
divulgativa A . una semplificazione e facend zzato lo stile
Tema A ( la minore) ' • noi semb ·, one una -
un caso e nell'alt . ra ptu probabile la prima i - versione
Ri tornello variato (la maggiore) l ro, c1 pare che non si d J?Otes1, ma, nel-
possa ub1tar 11
Coda (la maggiore) . B) 7 II K"· h I e su a real-
- .
All'ongme e, dunque una marcia
. (Tema A) con trio (Tema , la comoc e_ .assegnava
posLZ1one la Sonata
r isalirebbe K 3 H al periodo p • .
.invece al novembre d e I angina.
1:783 . Secondo Al an T yson,
La sonata ro . Le sonate di Mozart 33
1'1tantica
32 1 . dal suo umilissimo servo Wolfgango Amadeo Mozart. Vien-
tra un musicista ne pieno successo e . un .

tà di un r~ppo~? na crisi di identità. Illusi- ner1 d'Ottobre 1784». Non dovrebbero dunque sussistere dub-
cista nel_ ~ien~za;t~na affiora nello sviluppo del secondo te bf, 1ed 4effettivamente nessuno a_vev~ dubitat?. de~! 1atazioJ:?-e fino
·1 Dennerlein con una minuziosa anahs1 st1hst1ca e b1ografi-
La crisi m t ) con un uso particolare del registro bass lllpo a ce 1 ' · "dl
( . forma-sona a ' .H d . . d ' b o po. hcercò di retrodatare la sonata al 1778. Le argomentazioni e
m m . evi.denza, un uso di cui . ay. n . •s1d"ricor era
. ene nella So-
stO d 1 g e con certi r1g1r1 · 1 suom strani che e ~;nnerlein, più ingegnose c~e pr<;>b~nti, non ha!1no tuttavia c~n-
11111 n 49 e 17 9 ' . . . h sell). into la maggior parte degh studiosi e la datazione al 1784 vie-
n . d 11b.,nd11nti11m le «progress10m armomc e artificial1· .
Nel Pliiìcano 11 .. ld 1n. ;e generalmente consider_ata incontrovertib_ile. .
nos comprens1·bI•11• ai più» ' da Leopo
1 c. I .tanto
h paventate.
, Il tono Ieg.
La maggior preoccupazione del Dennerlem era di legare la So-
linc gero dico . mmedia ritorna ne una e, c e e un
. . . . dlnormale rondo' a nata I( 4 .5 7 alla drammatica conclusione del viaggio a Parigi: sul-
tra sette ep1s• odi· . Prima dell'ultima
·11 riappar1z10ned 11 e tema '.principale la strada del ritorno Mozart era venuto a sapere che anche la spe·
uso Mozart spezza però il tranqw o scorrere . e a composizione con
sua ben 11 .I 5 %. del pezzo. Gia' ranza di essersi conquistato l'amore della cantante Aloysia Weber
pia una «Cadenza in tempo» che occupa M era un'illusione, ed aveva accettato di rientrare a Salisburgo per
asp
nel finale della Son11t11 K 3 11 ozart ave':'a !nse71to una cadenzà,
ma molto breve, più come raccordo a capricc10 d1 due episodi che assumere l'incarico, resosi vacante, di organista di corte.
tur Se la Sonata K 4.57 deve proprio essere legata ad un amore infe-
era come cadenza. La «cadenza in tempo» della Sonata K 3 33 tra-
sporta invece nella musica da camera un elemento stilistico del lice, un altro può esserne servito caldo caldo senza andare a sco-
apJ modare la cronologia attestata dal catalogo manoscritto di Mozart.
di concerto per pianoforte e orchestra. .
sot Nel 1784 Mozart e la moglie vivevano in casa del ricco libraio-
L'effetto è molto singolare e, bisogna dirlo, molto convincente,
gra anche se non si capisce bene la ragione che portò Mozart a imma- editore Johann Thomas Edler von Trattner, molto più anziano -
Ch aveva sessantasette anni - della sua seconda moglie Thérèse, che
sp, ginare questa !ioluzione formale. Anche nell'ultima serie di , varia-
zioni composte a Parigi, K 264 sull'arietta Lison dormait, si tro- di anni ne contava appena ventisei. Quando ai Mozart nacque il
W<
:figlio Karl Thomas, il 21 settembre, il von Trattner accettò di far
Scl va una cadenza, e si può dunque supporre che Mozart intendesse
te provare le reazioni, l'accoglienza che una simile innovazione stili- da padrino al neonato. ,Ma il 29 settembre, d'improvviso, i Mo-
Jl1ll
stica avrebbe ricevuto. La contaminazione riesce a Mozart, come zart traslocarono.
ess
dicevamo, splendidamente. Ma l'inserzione di una grande cadenza Niente di più, ... ma quanto basta per imbastire una trama sen-
citi
nel contesto non virtuosistico della Sonata K 3 3 3, invece che . del- timentale con i fiocchi. Certo che, se la Sonata K 457 è legata ad
mt una tragedia amorosa, la ferita doveva sanguinare a fiotti ancora
cul 1~ ~~tta~olose sonate K 309 o K 311, denuncia subito •l'impos-
eh, s~biltta?I un seguito ed acquista piuttosto il significato, più che
nel febbraio 1785, quando Mozart terminò il Concerto in re mi-
po esper~mento, di disincantata riflessione sulle speranze del 1777-, nore 466, e il 20 maggio, quando iscrisse nel suo catalogo la
ne rivelate~1 nel 1778 per illusioni di un giovane provinciale trpp- Fantasia _K 4;75: Fantasia e sonata furono pubblicate, nell'ordine,
gh
po fiducws~ delle sue forze e troppo inesperto delle cose del mondo. da Artar1a d1 V1enna nel dicembre del 17 8 5 , con dedica a Thérè-
m: se ~on Trattner. Pare che Mozart avesse preparato per la dedica-
.à~bf~rt rmsd_a pubblicare le sonate K 0, 331 e 332 quando
r 33
Vienna, nel 1784. Nello stesso 1784 anno per lui taria una lettera di spiegazioni sull'esecuzione dei due pezzi; que-
Il
tgiOrtunatovapa bbJ" ' v· ' sta lettera_, che malauguratamente è andata perduta, sarebbe sta-
CO la c , u ico a 1enna le sonate K 284 e K 333 insieme
. r . bbl" ' ta n<;>t_ d_el più alto interesse, soprattutto in relazione con le
la nSont1tt1
J01t11t11 K 454 pe
K r pianororte e v101ino. Nel 1785 pu . . 1co
~oyn~ st1hst1che, con il carattere rivoluzionario delle sue compo-
c
dena J01tata K457, preceduta
, dalla Fantasia K 475 · La datazione
scritto d n 457 e atte stata dalla iscrizione nel catalogo mano- s1z1om.
febbraio edeie 17 · · · che Mozart compilò a partire
sue compasiziom, · daJ d Si è molto ~li_scusso ~ull'accoppiamen~o di fantasia e sonata: se
8
ta. Per il p1·a r 4 , e da una nota autografa su una copia: «Sona- ovu!o _a mot1v1 casuali o ad una meditata scelta dell'autore Ai
nocorte solo , composta per l a S1g.ra
. tempi d1 Mozart la pubblicazione' di una sonata isolata era un· fat-
Teresa d e T ratt·
I
,1
3,
La sonata romantica Le sonate di Mozart
34 .
1 erché le sonate venivano pubblicate per
giore, tonalità molt? :ontana dal 10 minore_; l'all~gro ini~ia in la
to del tutto ecced_ ona_e ~i sa inoltre che alla fine del Settecento minore, ma la tonahta prevalente e fa maggiore; 1 andantino, cen-
1 tro strutturale ed emotivo della composizione, si configura come
gruppi di tre O l' sei~estimoniato anche dalla lettera in cui Mo.
un episodio tra l'ar~oso e il ~ecitativo, chiaramente nella ton~lità
esisteva a?cora uj° , la sua gara con Clementi, di preludiare pri-
di si bemolle magg10re, ma il suo normale decorso tonale viene
zart descriv~ a1 pa reonata Non pare quindi improbabile che Mo-
Nella . guire una s · . . infine turbato da una serie di modulazioni che conducono al mo-
ma d1 e~e . comporre la Fantasia K 475 come mtroduzione vimento successivo; il più allegro inizia come un tumultuoso stu-
nostn
zart abbia _mtesolla Sonata K 45 7, certamente ben più dramma-
lino a· dio pianistico, per placarsi presto in rotti arpeggi espressivi, va-
tra !'( e_preparaz10ne !ta all'intrattenimento . d' 1 quanto non f assero a quel riando continuamente la tonalità di base (sol minore) e prepa-
uca e meno vo a er pianoforte so Jo. L a pu bbl'1caz1one · d'1 una so-
uso ai tempo Ie sona te P f . . d . rando il ritorno alla tonalità principale (do minore) ; dalla tonali-
sua p1 receduta da una antasia mtro uttlva, sottolinea-
pia r; nata da soIa, e P .. . l 1 'd l . l tà principale del pezzo non si discosta più il tempo 1, che riprende
· d' l'i·nnovazione st1hst1ca e a svo ta i eo ogica, con a qua- la sola prima parte dell'adagio iniziale.
aspett va qum 1 il · f orte eon-
tura p 1e Mozart introduceva nel campo de .a sonata d' f
per piano
. Abbiamo parlato di polverizzazione, di frammentazione del di-
erano tenu ti nuovi , inusitati. L'unità.,orgamca • i1 antasia1 e sonata pare scorso, e di instabilità tonale. Questi caratteri fanno sì che la fan-
apper
quindi indubitabile, ed è p~r~i? oggi us~a e, per, o me?-o presso tasia serva perfettamente da introduzione alla sonata , nella quale
di Mc interpreti criticamente sensibili ed agg10rnat1, I esecuz10ne con- il discorso è sì organizzato secondo moduli classici, ed il piano
sohn, giunta dei due pezzi. tonale è sì chiarissimo, tipico, ma in cui si notano anche fratture,
grand Il termine «fantasia» venne impiegato da Mozart per indicare contrasti, varietà ritmica non comuni a quel tempo. Di qui un
Chopi una forma libera, non sempre chiaramente rapportabile alla for- carattere drammatico, teso, esasperato, a cui non furono più tardi
sparit ma della sonata e fu mutuato da Cari Philipp Emanuel Bach, au- insensibili il Beethoven della Sonata . op . IO n . 1 e lo Schubert
Webe tore di pezzi intimistici nel cosiddetto stile empfi.ndsam (senti- della Sonata in do minore opera postuma.
Schur. mentale). La Fantasia K 394 , premessa ad una fuga, è un andan-
te CO I Il primo tema dell 'allegrn è- formato dà- due elementi contrastan-
te monotematico, preceduto da un breve adagio introduttivo e in- ti, drammaticissimi nella loro opposizione . Il secondo tema par-
manti frammezzato da un episodio in arpeggi . Nella incompiuta Fantasia
esso 1 rebbe più disteso e sereno, ma viene da Mozart reso inquieto e
in do minore K 396 troviamo un blocco unico, tempo lento in inquietante con inusitati sbalzi di registro e poi con interruzioni
cittad
meloe forma bitematica e tripartita (ma è pensabile che Mozart avrebbe e passaggi subitanei dal forte al piano e viceversa. Nella Sonata
cultur forse _concluso in modo diverso il pezzo). La celebre Fantasia in K 457 è in effetti molto significativo l'impiego della possibilità
chep, minore K 397 ci presenta una progressiva organizzazione del di variare sullo strumento a tastiera la dinamica . Si paragoni il
poter, !scorso, da un vago preludio in arpeggio ad un allegretto di tipo primo tempo della Sonata K 457 con il primo tempo della Sonata
ne co e. stam~o t~~dizionali. La Fantasia in do minore K 4 7 5 è orga- K 3 3 3 : ventisette segni di dinamica (otto forte, sette piano, otto
ghesi; n111ZZata In piu movimenti collegati (adagio allegro andantino più
music a egro, tempo I) e 'd ' . .' . ' . forte piano, un mezzo/orte, un crescendo , un diminuendo , un
mo d 1 . ' on un evi ente rapporto di simmetna tra pn- crescendo-diminuendo) nella K 3 3 3, ottantasei ( trentuno forte,
grane e u umo tempo e t d d . .
moviment· 1 . . ra secon o e quarto. Nessuno ei cmque cinquantuno piano , due pianissimo, uno sforzato , un crescendo)
zional acquista d1m s1· 01· ·d . , .
nelle condo form fI en ? cons1 erevo11, ne si struttura se- nella K 457. E la contrapposizione di piano e fort e viene usata
dapp1 tutti l'andame at ermateI e, n conosci·b·l· 1 1 d ai. contemporanei, . e m ·
da Mozart non per effetti di spazializzazione della musica , ma per
piano maginare s1· en pu 'o tona . e e q uanto d'1 p1u . , etero d osso s1. possa 1m- .
effetti drammatici , che insieme con le interruzioni tendono a mi-
ricrea .
scorso musicale o anzi nota
• re qui· una vera polverizzazione de I d'l· mare una scena di tragedia con più personaggi. Tutto il primo
I,adagio. inizia in , Inteso
dO .come mimesi · · d'i un d'1scorso concettu ale:
t~mpo della Sonata K 457 è tenuto su questo insolito clima espres-
mediatamente per mi1;1?re_, ma dal do minore si allontana im- sivo , e un ultimo, culminante momento di drammaticità è offer-
e il sol maggiore non pbi_u. ritornarvi, volgendo verso il si minore to dalla coda, eccezionale in Mozart (e solita invece in Beethoven),
, e sta i1izzandosi· p01, · per così dire , in re mag-
I
I .,
La sonata romani.
6 Le sonate di Mozart 37
3 essiva discesa di tutta la massa del suono verso .1
con la sua progr 1 pata da Artaria? Non sappiamo quante copie furono vendute del-
regi str0 gradve.tempo per la varietà ed il virtuosismo dell'or la fantasia e sonata; sappiamo solo che dopo la fantasia e sonata
I1 secon o , . . f . . na- Mozart non riusd più a pubblicare nessuna sonata per pianoforte
. per l'insolita ampiezza a pensare a1 tempi lenti d .
mentaz1one e mozaruam . forte e ore h estra. La formet
. . per piano solo.8 Eppure la Sonata in do maggiore K 545, composta nel 1788,
Nella . oncerti
gran I e . . •1 · · I .
, dIl tr,·paruta di canzone, ma 1 tema prmc1pa e viene appu
a rivelava uno scopo commerciale fin dal titolo con cui Mozart la
nostr; e que a , . d • . n- iscriveva nel suo catalogo: «Eine Kleine Klavier Sonate fiir Anfan-
lino a to variato molte volte, ed 11 secon tema, 1mp1antato in la be-
ger» (Una piccola Sonata per principianti). L'assunto didattico è
tra l'c molle maggiore, viene e~posto _anche m sol_ bemo_lle maggiore, con
evidente, ed è puntigliosamente mantenuto fino alle ultime battute,
uso a una ricchezza di atteggiamenti nuova e ncca d1 futuri svilupp·
sua pi quando Mozart si lascia scappare un passettino in terze assai dif-
Il rapporto 1r;1 il secondo te_ma dell'adagio e l'adagio della Pat;: ficile. Il primo tempo presenta una caratteristica formale insoli-
pia r. tica di Beethoven è tanto evidente che non occorre insistervi
aspett ta: la riS§P-Q.s_izione inizia sul g};W!,g,_.g~ do (secondo un modulo,
tura p
II terzo tempo è, for11;al_~e~te, un r~n~ò. _Anche qui M~zart come gfà abbiamo J ;~~èhe- verrà prediletto da Schubert). Il se-
erano
apper
impiega con suprema gemahta 1 contrasti d1 dmamica, le interr .
zioni, gli sbalzi di registro in funzione drammatica. L'uso del t
~istro _grave estremo è !11olto insistente,. t~~to da postulare quel-
condo tempo è uno dei più tipici esempi di musica per dilettanti,
con la mano sinistra impegnata nel più semplice movimento rit-
di Mc mico-armonico possibile, il cosiddetto «basso albertino», e con
sohn, I ampliamento della tastiera che sarebbe 1mz1ato dai costruttori al- la destra che snocciola una melodia in suoni brevi di lunghissima
grand l'inizio del nuovo secolo: gittata. Il finale fu ripreso nella Sonata K 547a, che in parte è
Chopi una trascrizione per pianoforte solo della Sonata K 547 ~r pia-
sparit noforte e violino e in parte è ùn riadattamento del rondò• della
Webe
Sonata K 545. Sembra certo che fosse Mozart stesso a mettere
p·1: 1 p 1; 1 PLJ J PI
Schun
te COI insieme · la Sonata K 547a, ma è molto curioso osservare che, sia
manti o no la K 547a opera di Mozart, i punti difficili del rondò della
esso i
cittad:
[:: l J 3 3 J
Sonata K 545 vennero, nel riadattamento, semplificati.
Anche la Sonata in si bemolle maggiore K 570, composta nel
meloe febbraio del 1789, è breve e facile. Facilità che non significa pe-
cultur rò, in questo caso, semplicità concettuale: il primo tempo è co-
,::·:,ii r ~. 1 P/~, J vi;, i ì nb
chept struito su due temi in parte identici, e quindi senza contrasti
potere drammatici, ma con la raffinatezza e l'eleganza di dettato di un gioiel-
ne co: lo lavorato in ogni particolare ed il finale presenta momenti di
ghesi,
music i J complicata armonia e una coda popolaresca veramente incante-
vole. In alcuni punti del primo e dell'ultimo tempo compare una
grand scrittura contrappuntistica a due voci che andava ben oltre il con-
zional
sueto standard della musica non difficile, e che si rivolgeva al
nelle I
dappr dilettante colto a cui non era estraneo l'interesse per il barocco
piano: Abbiamo già citato il nome di Fiissli a proposito d~ll~ Sonai: che cominciava a ridestarsi negli ultimi due decenni del Settecen-
ricrea: K 3ro e potremmo citarlo con altrettante buone rag10ru per . to. L'adagio centrale è una delle più pure e commoventi creazio-
Fantasia e la Sonata in do minore. Ma Fiissli si era stabilito 1?
Inghilterra e nella cultura inglese aveva trovato un sicuro inserti 8 Dopo il 1784, oltre ai lavori di cui parleremo, Mozart compose due tempi di
mento .. Che. pensava, di quel piccolo salisburghese att!atto da Sonata (K 533) e, come pare accertato, due sonate per pianoforte solo, di cui
conosciamo solo le redazioni per pianoforte con accompagnamento di violino e
demoruaoo, il pubblico di Vienna che acquistava la musica stam· violoncello (K 496 e K 502), pubblicate rispettivamente nel 1786 e nel 1788.
Il..
hilip R.-8..elt Il~ - ..
1 La sonata romantica
Le sonate di Mozart 39
38 La forma rondò a cinque episodi e coda mittente. Si può invece supporre che Mozart progettasse di inclu-
ni del Mozart _m:~r~~mpo lento: ma r:viozart la adotta per. pote; dere di nuovo una sonata virtuosistica in un suo concerto pub-
non è usuale in primo tema di una bellezza melodica as- blico, tenendo anche conto del fatto che desiderava sempre di
tornare pm " volte
. su unl'ascoltatore in un cima 1· d'i sospensione• del- andare in Inghilterra, dove le sonate facevano ancora parte del
la soluta, che tri5p0rta Si possono ricordare alcune delle ultime pa- repertorio concertistico. Forse è cosl, ma non lo sappiamo.
tn la realt_à d~ htediBrahms O alcune delle Bagatelle op. 126 di La destinazione della sonata non è un elemento secondario per
, a· gine piantSUC li ltimi Klavierstucke di Schubert per l'analogia la valutazione critica, anche perché Mozart - in una composizione
1'1 0
BeethovcliCf! tg as:manato denso della saggezza di chi già contem- vasta, impegnativa, difficilissima, ben diversa dalle piccole sona-
' a: con un mar , te K 545 e K 570 scritte dopo la K 457 - dimostra di voler fare
pi la la morte e l'accetta. . . uno sforzo per attenuare, per normalizzare il linguaggio d'avan-
r.
p All 5 nata K 57 0 può corrispondere, m un altro campo, il
guardia usato nella Sonata in do minore. La Sonata in re maggio-
ett
ap
eoncerato°K 595 , anch'esso in si, bemolle
di un congedo. Ma non e con a
l K
maggiore e anch'esso nel
570 c e
h M ·.
ozart chiude re si presenta con certe caratteristiche che riprendono analoghe
no
tono
la sua opera di sonatista: 1a ch'iud e con un 1avoro ampio . e impe-
. caratteristiche della Sonata in do minore: ad esempio, in entram-
>er gnativo, legato al suo ultimo ~!sper~to t~ntativo di ~oluzione di be il primo tema è formato da due nuclei, il primo semplicemen-
Mc problemi economici sempre pm ~ssillant1. Nella_ primavera · del te raddoppiato in ottava, il secondo armonizzato e fiorito con
IIl < s Mozart si era recato a Berlino, era stato ricevuto a corte, . trilli: entrambi i temi posseggono quella plastica, icastica eviden-
nd 17 9 za, «beethoveniana» per antonomasia, che cattura subito l'atten-
ed era tornato senza aver ottenuto nulla di veramente soddisfa-
opi cente, ma solo una piccola «ordinazione» del re di Prussia: sei zione dell'ascoltatore con la sua brevità ed il suo marcato carattere.
irit Ma nella Sonata in re maggiore mancano la tensione dramma-
:be quartetti per archi e sei sonate facili per pianoforte, queste ulti-
me ad uso della principessa Friederike. Tra il 1789 e il 1790 M0- tica, le contrapposizioni, gli sbalzi di registro, la grande difieren-
llln
COI zart scrisse tre dei sei quartetti (K 575, 589 e 590, dedicati al ziazione dinamica (quattordici soli segni nel primo tempo: sette
n ti re di Prussia) e nel luglio del 1789 scrisse la Sonata in re maggio- .piano, sei forte, un forte-piano), e si ritrova invece un tono di
o il re, la sua ultima sonata per pianoforte. La Sonata in re maggiore piana, cordiale conversione, il tono tradizionale di intrattenimen-
.adi K 576 dovrebbe essere la prima del ciclo di sei commissionate to che la Sonata in do minore aveva superato e che appariva su-
:!oc dal re di Prussia. Ma non si tratta di una sonata facile: anzi, si perato anche nella splendida Sonata incompiuta in fa maggiore
tur K 533, del 1788.
trat~a f~rse della più difficile tra tutte le sonate di Mozart, e la
: p< des~nazione alla principessa Friederike non sembra dunque affat- Sotto l'aspetto compositivo è da notare soprattutto, nel primo
ten to sicura. - tempo della Sonata K 576, il frequente impiego di procedimenti
coi
Lad discussione può sembrare oziosa ma non lo è Come abbia- contrappuntistici, cioè di piccoli, brevi canoni. Abbiamo già ac-
esia mo . .etto Pi'uh vo1te, Mozart era un libero ' professionista
· · della com-
1Sic cennato alla ricomparsa di un lineare contrappunto a due voci
posiz1one e e q d . . nella Sonata K 570; gli studi di Mozart sul barocco, cioè un con-
md
nal,
°
to dei d ' .d . uan assumeva un ordine cercava di tener con-
trappunto non legato alla erudizione storico-accademica o alla
solito seeSi eri_ e d~l gusto del cliente, e che non componeva, di
Ile ! ' priv
non t in v1st a d'1. un rapporto con un committente, · fosse utilizzazione tradizionale e formalizzata nella musica per fa chie-
esso un
ppr sua musica 0 0 un editore o un impresario o il pubblico: la sa, risalivano al 1782 e si erano fissati in una serie di lavori o
mol
ipotetico
· m, 10 a1tre parol e, non era d ·
estmata ad un asco1tatore più numerosi, di abbozzi non condotti a termine. Nella Sonat;
reai K 570 e nella piccola Giga K 574, composta nel maggio del I789 ,
Sonata K, a traeva f occasione
· d a un rapporto sociale diretto. L a
576
blicata soltantononn u sen·t ta per un editore,
· tant'è vero che fu pub ·
il contrappunto sta diventando principio di organizzazione del di-
1
sta la supposizi e ~ 0 5, e non fu consegnata ad un privato. Re- scorso sganciato da suggestioni barocche e potenzialmente capace
ne! qual caso noone e e bfosse destinata alla principessa Friederike, di sviluppi imprevedibili. Ora, il senso che la scrittura contrap-
n avre be pero' corrisposto
· alle attese d e I com- puntistica assume nella Sonata K 576 è di spazializzazione del suo-
R. 8-elt. M~.-;h- • - <~
Le sonate di Mozart 41
La sonata romantica
percorrere. Le sonate di Mozart non furono popolari ai suoi tem-
4° , parer nostro, in modo coreutico: i piccoli pi, furo;110 u_ti!izzate nel cors<;> dell'Ottocento quasi esclusivamente
no: questa voltaperoa ' e sfalsate ch e c1. . r1cord ano . .
1 movimenti a fini d1datt1c1, ed anche oggi non sono note, per lo meno al pub-
canoni diventano /;rt::- aveva scritto una partitura di balletto in blico delle sale di concerto, nella loro totalità. La fase che si sta
del pas de_s deux. ;\erre 0 il Petits riens, durante la sua perma- aprendo, cioè l'esplorazione della «integrale», dovrebbe portare
collaboraz1o?e. col . a' Parigi aveva fatto schizzi per un altro ad una diversa considerazione critica e ad un ritorno non casuale
17 78
nenza a Pari~ ne neÌ J78I, aveva composto musiche di ballet- né frammentario delle sonate nel repertorio concertistico del pia-
ballett01,e1da oneaocoNon risulta che il suo interesse per il balletto noforte. Il concertismo, che è stato in passato inteso come scelta
to per omen ·uesti isolati ep1so· d. 1, e pu ò be · ·
mss1mo d · ·1 caso
arsi 1 di pagine esemplari, poi come ricognizione della storia, sta diven-
andasse o1tre q impressione non abb" ·1 . .
1a 1 m1mmo f d
on amento. M se
a
ehe la nos tra hé . d" . . tando oggi analisi e giudizio sulla civiltà: le sonate di Mozart, e
' bb. tuttavia esposta è pere s1 tratta 1 1mpress1one per crediamo di averlo mostrato in queste note, sono un aspetto non
l a iam0 . b 1 . d u bb"1amente
· olto viva che si inserisce ene ne carattere m secondario della civiltà europea dell'illuminismo, ed il conoscerle
noim
spettacolare e ' non drammatico · néli" r1co d e lprimo
. tempo della diventa un dovere - anche faticoso: non è facile ascoltare di se-
sonata: car~ttere che sopporta il contrappunto solo come citazione guito, in una sola serata, le sonate K 279-284 - per chi voglia ca-
ironica (al modo della variazione IX della Sonata K 284) o come pire la musica, non subirne il fascino, e capirla per aprire il cuore
elemento strutturale. E ci sembra che delle due alternative valga la al fascino .più profondo della vita che ritorna a pulsare attraver-
seconda, con la conseguenza che a parer nostro ne deriva; so i suoni.
L'adagio è in forma di canzone, con una seconda parte in fa
diesis minore, di una bellezza straordinaria, ed una coda di sapòre
preromantico. Il finale, molto ampio e molto difficile, con , passi
virtuosistici anche alla mano sinistra, è un rondò-sonata, cioè un Opere citate:
rondò che presenta, al posto del terzo tema, uno sviluppo del pri-
n_i~- Ma lo schema formale non dà ragione della ricchezzà compo- H. Dennerlein: Der unbekannte Mozart: die Welt seiner Klavierwerke ,
s1~va del finale, nel quale il dominio del prihlo tema - anzi;'.del Lipsia 1955, II ed.
primo nucleo del primo tema - è sostenuto da uno sfavillare ·di L. von Kochel: Chronologisch-tematisches Verzeichnis siimtlicher Tonwer-
trovate brillantissime. Siamo ben lontani dal virtuosismo massic- ke Wolfgang Amade !rfozarts, Li1Jsia 1862; ed. a cura di A. Einstein,
~o, imponente di Clementi, ma non sembra improbabile un'atten- ivi 1958 .
W. A. Mozart: Letters of Mozart and his Family, a cura di E . Anderson,
zione ~erso un pubblico più vasto di quello rappresentato dai di- -. Londra 1966, II ed.
lettanti e dalle sa~e aristocratiche ed alto-borghesi di Vienna.1t . · W . S. Newman: The Sonata in the Classic Era , Chapel Hill 1963 .
di Con la ultima sonata Mozart fa dunque l'ultimo tentativo A. Tyson :' Mozart's Workshop, Berkeley-Los Angeles 1981.
hetter_si .111 rapporto con un pubblico che continua a sfuggi-rgli
e• c e eglid, 111 fondo, non capisce. Johann Christian Bach -pubblica (Note di programma per un ciclo di concerti al Teatro alla Scala , 198 1.)
111 tutto ue raccolt d"
., e 1 ·sei sonate ·
ciascuna che ,vengono · bbl"1-
r1pu
Cat p1u
le etrent VO1te e eh
d e rg 1d anno f ama europea ' Haydn pubblica . .tutte
ciassettea sue0
sonate .che scrive · d a1 1773 m · 'poi; · Mozart scrive · d"1-
vendita linu?tat~ riesce a pubblicarne nove con un successo di
sostanzialment at1ss1mo
falli. La sua ricerca · di• rapporto' · pubbli~o,
con il
dividuare il gu;t d Ìce; ma proprio perché non riesce mai a in-
tutte le Potenzialit, ed silo pubblico, Mozart tocca successivamente
Ì·
campo di ricerche :hee son~ta per pianoforte solo, apren~? u?
g 1 altri compositori potranno solo p1u ri-

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