Sei sulla pagina 1di 47

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°

LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

L’olivo, uno degli alberi da


frutto più antichi del Mondo, è
stato, nei secoli, ritenuto un
albero sacro, simbolo di pace,
prosperità e purificazione

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 1

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


LE FOGLIE

Le foglie dell’olivo hanno


forma lanceolata,
brevemente picciolate e
molto persistenti.
Presentano un colore
verdecupo superiormente
e argentino sulla pagina
inferiore.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 2

1
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°
L’OLEACINA
Negli estratti acquosi di foglie di olivo è stata
identificata una nuova sostanza: l’oleacina.
L’oleacina ha la capacità di inibire l’enzima ACE
(Angiotensin Converting Enzyme).
Questo è l’enzima che, nel sistema renina-
angiotensina, converte l’angiotensina in
angiotensina II, un potente agente
vasocostrittivo, capace anche di aumentare la
forza e la velocità di contrazione cardiaca.
Elevati livelli circolanti di angiotensina II
promuovono la ritenzione di sodio e acqua e
aumentano la gittata cardiaca. Per questo una
diminuizione di tali concentrazioni migliora la
performance cardiaca e aiuta il rene ad eliminare
sodio e acqua.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 3

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 4

2
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°
LE OLIVE

L’oliva è una drupa


di forma ovoidale e
di medie dimensioni
avente un peso che
oscilla da 1 a 6-7
grammi a seconda
della cultivar.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 5

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI


ALIMENTARI II°
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

La drupa è costituita,
dall’esterno verso l’interno,
dall’epicarpo o buccia, dal
mesocarpo o polpa, da cui si
ricava circa il 70% di olio, e
dall’endocarpo o nocciolo
che contiene il seme.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 6

3
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA
L’olivo è una specie caratterizzata da un elevato
numero di varietà; ne sono state descritte oltre
1.200 in tutto il mondo.
In Italia ne risultano 476 con 1599 sinonimi.
Le diverse varietà sono classificate secondo
l’utilizzo delle drupe in varietà:
- da olio (frutti piccoli <3,5 g., resa in olio>20%);
- a duplice attitudine (frutti medio grandi 3,5-4,5 gr.,
resa in olio >17/18%);
da mensa (frutti grossi >4,0 g., resa in olio <16,0%).
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 7

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 8

4
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA
LE OLIVE DA TAVOLA

LE OLIVE DA TAVOLA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 9

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI


ALIMENTARI II°
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA
PRINCIPALI PAESI CONSUMATORI DI OLIVE DA TAVOLA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 10

5
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA
DATI PRODUTTIVI OLIVE DA TAVOLA IN ITALIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 11

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


LA FILIERA OLEARIA
INCIDENZA % OLIVE DA TAVOLA PRODOTTE PER REGIONE

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 12

6
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 13

LA FILIERA OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 14

7
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°
Le olive da mensa sono classificate nelle seguenti
tipologie:
Olive verdi: ottenute dai frutti raccolti prima
dell’invaiatura, quando hanno terminato la fase
d’ingrossamento;
Olive cangianti: ottenute da frutti colorati rosa,
rosa-vinaccia o marrone,prima che abbiano
raggiunto la completa maturazione;
Olive nere: ottenute da frutti raccolti in prossimità
della maturazione o in piena maturazione.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 15

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


La coltivazione di olive da mensa nel mondo si basa su
diverse varietà:
Spagna: Sevillana, Gordal, Manzanilla ( verdi) e
Hojiblanca, Cacerena (nere);
Portogallo: Galega;
Grecia :Conservolia e Kalamata;
Turchia: Domat, Gemlit, Memecike, Halkidiki;
Marocco: Picholine Marocaine;
U.S.A. : Manzanilla, Mission, Sevillana e Ascolana;
Tunisia: Meski, Chetonie, Chemlali;
Siria: Jlott, Sorani;
Algeria: Sigoise e Azeradj;
Israele: Uovo di Piccione.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 16

8
LA FILIERA OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 17

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


Le caratteristiche ottimali delle olive da tavola sono:
Percentuale di polpa: non < 80%
Rapporto polpa/nocciolo: non < 4
Polpa: facilmente distaccabile dal nocciolo
Colore: verde- giallo ( verdi);rosa pallido (cangianti);nere o
rosso vinoso ( nere);
Aspetto: assenza di lesioni, ammaccature e deformazioni;
Consistenza: polpa piena, compatta (verdi);né gonfia, né
raggrinzita (nere);
Calibro: uniformità di pezzatura e bassa percentuale di
sottocalibro.
Al termine della lavorazione le olive devono presentarsi
sane e non devono avere odori o sapori sgradevoli.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 18

9
LA FILIERA OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 19

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 20

10
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI
ALIMENTARI II°
Il principale scopo dei processi di
trasformazione delle olive da tavola è il
rimuovere, almeno parzialmente, il
naturale contenuto di composti che
determinano il gusto amaro del frutto e
che non lo rendono edibile quando è
appena colto.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 21

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


Gli alimenti fermentati sono classificati, in base
alla natura dell’alimento stesso, come alimenti
fermentati di origine animale ed alimenti
fermentati d’origine vegetale.
Alla prima categoria appartengono i salumi, i
formaggi e i vari tipi di latte fermentato.
Il secondo gruppo di alimenti si distingue in
base alla specie o alla porzione vegetale
impiegata; esempi di questi alimenti sono il
pane, il vino, l’aceto, le olive da tavola e la birra.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 22

11
Una delle interazioni tra microrganismi ed
alimenti è data dalle fermentazioni.
La conservazione degli alimenti per via
fermentativa è una pratica che affonda le sue
radici nei secoli passati.
Tutti i prodotti fermentati sono nati quasi
casualmente ed erano accettati per le loro
caratteristiche organolettiche, senza che se
ne avesse alcuna conoscenza sulle
caratteristiche igienico-sanitarie.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 23

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI


ALIMENTARI II°

Fermentazione alcolica - Gli zuccheri


sono fermentati fino ad etanolo e
anidride carbonica, i microrganismi
responsabili sono, negli alimenti,
lieviti del genere Saccharomyces, e
batteri del genere Coli-Aerogenes.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 24

12
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI
ALIMENTARI II°
Fermentazione lattica – E’ compiuta da
diversi batteri e muffe, soprattutto batteri
acidogeni come i lattici e gli streptococchi.
Si distinguono una fermentazione omolattica,
quando gli zuccheri sono trasformati
esclusivamente in acido lattico, e una
fermentazione eterolattica, quando i prodotti
finali della fermentazione sono, oltre all’acido
lattico, anche l’alcol etilico e la CO2.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 25

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


Fermentazione butirrica – E’
compiuta dai batteri Clostridium
butyricum e C. tyrobutyricum che
producono acido butirrico, anidride
carbonica e idrogeno. E’ una
fermentazione molto gasogena perché
ha il minor rapporto tra substrato
utilizzato e gas prodotto. Può provocare
gonfiore tardivo nei formaggi.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 26

13
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°
Fermentazione propionica - E’ operata dai
batteri del genere Propionibacterium con
produzione di acido propionico, acido acetico,
anidride carbonica ed acqua. Questa
fermentazione è causa di gonfiore tardivo nei
formaggi, ma viene invece sfruttata per la
produzione dell’Emmenthal. Essendo gli agenti di
questa fermentazione, consumatori di acido lattico,
la loro attività può diventare problematica quando
contribuisce ad aumentare il pH di un alimento
rendendolo meno sicuro.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 27

MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI ALIMENTARI II°


Fermentazione aceton-butilica - Avviene per azione del
Clostridium acetobutylicum, che trasforma il glucosio in
acetone, butanolo, CO2, alcol etilico ed isopropilico.
Fermentazione acido-mista - E’ svolta da batteri
coliformi sul lattosio con produzione di diversi acidi
organici (acido lattico, succinico, acetico, formico) e in più
etanolo, CO2 e H2. Può causare gonfiore precoce nei
formaggi a pasta dura e occhiature in quelli a pasta
morbida.
Fermentazione del citrato - Alcuni lattococchi, come
Leuconostoc citrovorum, riescono a fermentare l’acido
citrico con produzione di molecole molto aromatiche, come
il diacetile.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 28

14
MERCEOLOGIA DEI PRODOTTI
ALIMENTARI II°
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 29

LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 30

15
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 31

Olive alla Sivigliana


Il sistema comprende le seguenti fasi di
lavorazione:
1) deamarizzazione; 2) lavaggi; 3)
fermentazione. Alla deamarizzazione,
eseguita con idrossido di sodio, seguono i
lavaggi (3-4) per eliminarne i residui. Al
termine dei lavaggi viene aggiunta una
salamoia al'8% circa; si avvia così un
processo naturale di fermentazione, alla fine
del quale (2-3 mesi), le olive sono pronte per
il consumo.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 32

16
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 33

Olive nere al naturale in salamoia


I frutti debbono essere maturi ma non troppo perché le
olive selezionate alla fine della stagione, dopo la
trasformazione, conservano un colore eccellente
ma la loro struttura non è consistente.
Tradizionalmente le olive sono messe in salamoia
con una concentrazione di sale fra 8 - 10 % (w/v).
La fermentazione necessita di molto tempo perché la
diffusione dei composti fermentescibili attraverso la
superficie, quando le olive non sono state trattate con
alcali, è lenta e comporta l'eliminazione dell'amaro
dalle olive (solubilizzazione dell'oleuropeina) in 12 mesi.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 34

17
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 35

Olive alla Castelvetrano


E' un sistema di lavorazione utilizzato in
Italia quasi esclusivamente in questo
territorio
Esso consiste nel mettere le olive (140 kg.
ca.) in fusti di plastica di 220 litri.
Successivamente, vengono riempiti con una
soluzione sodica (2,5 - 3,5 Baumè) a cui viene
aggiunto del sale macinato (5 - 8 Kg. per
recipiente). Le olive così conciate sono pronte
per il consumo dopo circa 8 - 10 giorni.
Prima di essere avviate al consumo, le olive,
vengono sottoposte a diversi lavaggi in acqua.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 36

18
Olive da tavola verdi trattate in salamoia
Per produrre questo tipo di preparazione, le olive dovrebbero
essere raccolte quando hanno una tonalità verde o giallastro-
verde. Sono anche conosciute come "olive verdi", "stile
greco”.
Trattamento con soda e lavaggio
La concentrazione della soluzione di NaOH è fissata in modo
che il trattamento abbia una durata di 5-7 giorni. Un adeguato
trattamento si ha quando la salamoia è penetrata per due terzi
o tre quarti dello spessore della polpa. Generalmente, la
concentrazione della soda varia tra 1.3 e 2.6 % (p/v);
l'eccesso di soda presente nella polpa delle olive deve essere
rimosso. Per questo motivo, i frutti vengono lavati con acqua.
Il numero e la durata dei lavaggi sono importanti .
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 37

Olive al naturale intere


Le olive, dopo la calibratura vengono
poste in salamoia al 7-8%. Tale
concentrazione viene mantenuta nel tempo
con successive aggiunte di sale. In genere
le olive possono essere consumate non
prima di 8-10 mesi. All'assaggio le olive
conservano in sottofondo un sapore
amarognolo caratteristico della conserva,
molto apprezzato soprattutto dai
consumatori dell'Italia meridionale.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 38

19
Olive al naturale schiacciate
Le olive, rotte parzialmente per mezzo di una
macchina schiacciatrice, vengono immesse in
fusti di 220 litri. Subito dopo viene aggiunta una
salamoia del 10 / 12%. Le olive "al naturale
schiacciate" si possono commercializzare dopo
circa 2-3 mesi dalla concia. Vengono consumate
condite con olio, aceto, aglio, sedano e vari
aromi a seconda della preferenza dei
consumatori.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 39

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 40

20
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 41

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 42

21
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 43

LA FILIERA OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 44

22
Merceologia dei prodotti alimentari II°

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 45

LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 46

23
LA FILIERA OLIVICOLA-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 47

LA FILIERA OLIVICOLO- OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 48

24
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

LA DEACIDIFICAZIONE
Si esegue trattando l’olio con una
quantità stechiometrica di soda o
potassa caustica, a titolo noto. In tal
modo si vengono a formare, nella
massa oleosa, una certa quantità di
saponi che vengono allontanati dall’olio
per successive estrazioni con acqua.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 49

LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

LA DECOLORAZIONE
Si effettua sbattendo l’olio con carbone
attivo ( o nero animale). Detto carbone ha un
elevato potere adsorbente; si riesce, in tal
modo, ad eliminare dall’olio tutti quei
pigmenti intensamente colorati, che passano
in esso, soprattutto quando questo viene
estratto con dei solventi (come si verifica
normalmente per gli oli di sansa greggi).
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 50

25
LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

LA DEODORAZIONE
Si esegue insufflando l’olio con una
corrente continua di vapore acqueo
surriscaldato (130 -150°C).
Si ottiene, così, l’allontanamento,
mediante strippaggio, di tutti i prodotti
volatili maleodoranti inizialmente
contenuti nell’olio.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 51

LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA
LA DEMARGARINIZZAZIONE o WINTERIZZAZIONE
Si fa avvenire ponendo l’olio in un ambiente
sufficientemente freddo (generalmente 0/-5°C).
In tal modo si favorisce la precipitazione di tutti quei
trigliceridi solidi (le margarine vegetali), già a
temperatura ambiente, e il loro successivo
allontanamento per filtrazione.
Ciò allo scopo di evitare che presenza di una certa
opalescenza nell’olio o, peggio ancora, di un precipitato
possano rappresentare elementi poco rassicuranti per il
consumatore.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 52

26
Dalle olive all’olio
miscelazione
EXTRAVERGINE OLIO DI OLIVA

VERGINE

VERGINE raffinazione OLIO DI OLIVA


LAMPANTE RAFFINATO

molitura
OLIVE
miscelazione OLIO DI SANSA
E DI OLIVA

estrazione OLIO DI raffinazione


OLIO DI SANSA
SANSA SANSA
RAFFINATO
GREZZO

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 53

LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 54

27
DENOMINAZIONE DELLE VARIE CATEGORIE DI OLI
regolamento C.E.del 23/7/’01- G.U.C.E. del 26/7/’01
OLIO EXTRAVERGINE di oliva di gusto “assolutamente” perfetto con
acidità, espressa in acido oleico, inferiore allo 0,8%, ottenuto da una
lavorazione effettuata con l’esclusivo impiego di mezzi fisici;

OLIO VERGINE di oliva di gusto perfetto con acidità inferiore al 2%,


ottenuto col solo utilizzo di mezzi fisici;

OLIO di OLIVA composto da una miscela, con oli vergini d’oliva, di oli di
oliva rettificati, ossia di oli vergini lampanti (con acidità iniziale > 2%) che
hanno subito un processo di raffinazione, ed avente acidità finale inferiore
all’1,5%. Non è previsto un contenuto minimo di oli vergini da addizionare;

OLIO DI SANSA E DI OLIVA composto da una miscela, con oli vergini


d’oliva, di oli di sansa rettificati, ed avente acidità finale inferiore all’1,5%;
anche in questo caso non è previsto un contenuto minimo di oli vergini da
addizionare.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 55

I componenti dell’olio di oliva


possono essere suddivisi in due
frazioni:

Una prevalente, gliceridica, saponificabile, che


ne rappresenta dal 95% al 99,5%

 Una minoritaria, non gliceridica,


insaponificabile compresa tra lo 0,5%
ed il 5%

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 56

28
I Gliceridi sono costituiti principalmente da:
Trigliceridi (96,4-95,8 %)
Digliceridi (2,0 -3,0 %)
Acidi grassi liberi(<2%)

I Gliceridi

1. Rappresentano una fonte importante di energia per l’organismo;

2. Apportano acidi grassi essenziali;

3. Favoriscono l’assorbimento delle vitamine liposolubili;

4. Hanno azione plastica nella strutturazione delle membrane cellulari;

5. Svolgono azione funzionale come precursori delle prostaglandine;

6. Manifestano un’azione protettiva nei confronti della colesterolemia

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 57

Composizione percentuale tipica in


acidi grassi di un olio extra-vergine

oleico saturi
73,1% 16,5%

linoleico
8,1%
altri
0,6% palmitoleico
1,0%
linolenico
0,7%

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 58

29
L’olio di oliva

Inibisce la secrezione dell’acido


gastrico, prevenendo così la formazione di
ulcere gastro-duodenali;
Possiede proprietà colagoghe e
colecistocinetiche e previene l’insorgenza di
calcolosi biliare;
Esplica un’azione positiva nel controllo
glicemico e dei profili lipoproteici;
Protegge dal declino cognitivo correlato
all’età.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 59

L’acido oleico
acido cis-9-ottadecenoico

Svolge un effetto preventivo nei confronti dei


tumori dell’endometrio, delle ovaie, del seno, della
prostata e del colon-retto;
In particolare migliora l’efficacia del trattamento
col farmaco trastuzumab (“Herceptin”), un anticorpo
monoclonale che intrappola la proteina prodotta dal
gene Her-2/neu, un oncogene rovinosamente
iperattivo in 1 caso su 5 di carcinoma mammario.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 60

30
L’acido oleico
acido cis-9-ottadecenoico

Riduce i livelli di colesterolo LDL nelle pareti delle


arterie e, grazie alla presenza nell’olio di sostanze
antiossidanti, la loro ossidazione e trasformazione
in cellule schiumose, precursori della placca
ateromatosa;

Placca
Ostruzione dell’arteria

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 61

L’acido linoleico

Svolge un’azione molto interessante nel caso di


malattie autoimmuni (come psoriasi, alopecia, artrite
reumatoide, malattia di Crohn, scerosi multipla,
diabete mellito insulino-dipendente, uveite).

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 62

31
Componenti principali dell’olio

Gli effetti benefici sono dovuti principalmente


all’equilibrio tra acidi grassi saturi, monoinsaturi e
polinsaturi.
Il rapporto consigliato è 6:14:10 con un’ulteriore
suddivisione di 8:2 tra i polinsaturi della serie ω6 e ω3.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 63

I componenti minori dell’olio di oliva

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 64

32
Gli Idrocarburi

(all-E)-2, 6, 10, 15, 19, 23-Hexamethyl-2, 6, 10, 14, 18, 22-tetracosahexaene

Il principale idrocarburo è lo squalene; l’olio


extravergine di oliva ne contiene circa 400-450
mg/100g.

Ha attività chemiopreventiva per quanto riguarda i


tumori del seno, del pancreas, del colon; inoltre, nutre
la pelle, allevia il dolore delle articolazioni infiammate e
viene usato per la terapia della cartilagine ricostruita.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 65

GLI STEROLI
Sono stati identificati nell’olio extravergine di oliva più
di 40 fitosteroli in quantità compresa tra 113-265
mg/100g.
Il principale sterolo (circa 94-97%) è il β-sitosterolo.
Ha buona protezione per i tumori del colon-retto e
della prostata che si manifesterebbe mediante un
aumento dell’apoptosi, cioè della morte programmata
delle cellule;
Studi clinici hanno dimostrato un buon effetto
ipocolesterolemizzante.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 66

33
I POLIFENOLI

Sono macromolecole contenenti nuclei fenolici


legati a gruppi radicalici di varia natura:
•Acidi fenolici e derivati;
•Alcoli fenolici;
•Secoiridoidi;
•Antociani;
•Flavonoidi;
•Derivati dell’acido idrossicinnamico.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 67

I POLIFENOLI

Gli oli vergini ne contengono tra 150-300mg/Kg.


Gli oli di oliva NON vergini, proprio perché sottoposti a
processi chimico-fisici di rettificazione, non ne
contengono.
La loro ampia gamma di attività biologiche è dovuta al
fatto che sono molecole amfifiliche ossia, in parte liofile,
con conseguente azione antiossidante lipidica (come la
Vitamina E), in parte idrofile, con azione antiossidante
idrofila (come la Vitamina C).

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 68

34
I POLIFENOLI

Provocano l’inibizione di cellule coinvolte in processi


fisiopatologici quali le piastrine, responsabili di
processi trombotici, e i leucociti, coinvolti in processi
infiammatori;
Aumentano la sintesi dell’ossido nitrico, potentissimo
vasodilatatore(ipotensione);
Bloccano i radicali liberi evitando la loro azione su
macromolecole biologiche(DNA, proteine, lipidi).

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 69

I radicali liberi sono atomi o molecole che contengono uno


o più elettroni spaiati nell’orbitale più periferico.
Le reazioni radicaliche sono ubiquitarie negli organismi
viventi e radicali liberi si possono formare da composti
organici, da metaboliti, da alimenti e per influenze di fattori
ambientali.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 70

35
Danni prodotti dalle reazioni radicaliche

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 71

Effetti del danno radicalico sulle membrane biologiche

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 72

36
+

oleuropeina Acido elenoico idrossitirosolo

All’Oleoeuropeina sono stati attribuiti :


•effetti antitumorali;
• inibizione dell’aggregazione piastrinica:
• potenziamento della protezione cellulare;
•attività blandamente ipoglicemizzante.
Durante il ciclo di lavorazione l’oleoeuropeina si idrolizza
scindendosi in glucosio, acido elenoico ed idrossitirosolo.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 73

Recentemente è stato scoperto un derivato


dell’oleoeuropeina aglicone, denominato
Oleocantale. Questo dimostra di avere le
stesse attività analgesiche ed antinfiammatorie
dell’ibuprofene, dato che inibisce le
cicloossigenasi COX-1 e COX-2, determinando
il blocco della cascata che dall’acido
arachidonico porta alla formazione delle
prostaglandine PGE2, dotate di spiccata azione
pro-infiammatoria. Pertanto, inibendo le
ciclossigenasi si spegne anche l’effetto
dolorifico prodotto dalle prostaglandine PGE2.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 74

37
LIGNANI
Sono presenti nel nocciolo dell’oliva ed hanno
mostrato forte attività anticancerogena per i tumori
cutanei, mammari, del colon-retto e polmonari

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 75

Varie forme di Vitamina E in funzione della diversa posizione


dei sostituenti metilici

La forma biologicamente più attiva della vitamina E è quella α;


secondo la RDA il livello di assunzione dovrebbe corrispondere
a 8-10 mg/die; ma tale fabbisogno aumenta in rapporto alla
contemporanea ingestione di PUFA; per cui un inadeguato
rapporto Vit.E/PUFA può determinare l’insorgenza di rischio
perossidativo, con conseguenti danni cardiovascolari.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 76

38
.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 77

Produzione mondiale di olio di oliva


migliaia di tonnellate

Altri
146,50
5,2%

Marocco
67,5
2,4% Italia
699,5
Turchia 32,7%
UE
119 Spagna
2175,9
4,2% 1033,4
77,2%
48,2%

Siria Grecia
137,5 396,3
4,9% 18,5%

Tunisia
Altri
170,5
12,6
6,1%
0,6%

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 78

39
Consumo mondiale di olio di oliva
migliaia di tonnellate

Italia
837
43,5%
Altri
Marocco 701
60 UE
24,3%
2,1% 1925
66,8% Spagna
660
Grecia
Turchia 34,3%
266
50
13,8%
1,7% Altri
Siria 162
95 8,4%
3,3%
Tunisia
50
1,7%
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 79

LA FILIERA OLIVICOLO-OLEARIA
Andamento della produzione mondiale per paese (.000 ton)

04/05
Paesi 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 01/02 02/03 03/04 TMCA MEDIA
provv.
ITALIA 370 620 403 735 509 657 634 685 879 2,9% 610
SPAGNA 947 1.077 792 669 974 1.411 861 1.412 980 3,6% 1.014
GRECIA 390 375 473 420 430 358 414 308 435 -1,4% 400
PORTOGALLO 45 42 35 50 24 34 29 31 46 -0,9% 36
TUNISIA 270 93 215 210 130 35 70 280 130 -2,8% 159
TURCHIA 200 40 170 70 175 65 140 79 145 -0,7% 120
SIRIA 125 70 115 81 165 92 165 110 175 2,9% 122
MAROCCO 110 70 65 40 35 60 45 100 50 2,5% 60
ALGERIA 50 15 54 33 26 25 15 69 33 1,3% 36
FRANCIA 2 3 3 4 3 4 5 5 5 4,9% 4
LIBIA 6elaborazione
Fonte: 3 Ismea su7dati COI 5 6 5 6 12 12 6,6% 7
ARGENTINA 11 8 6 11 4 10 11 13 10 5,3% 9
ALTRI PAESI 69 49 64 46 69 100 70 101 4,3% 72
MONDO 2.595 2.465 2.402 2.374 2.565 2.825 2.495 3.174 3.001 2,0% 2.655
(1)Tasso di variazione media composta annua dal 1997 al 2005 in % su medie quadriennali
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 80

40
Produzione e consumo mondiale di
olio di oliva

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 81

Consum i espressi in Kg pro-capite/anno - Fonte:Dati FAO

16
14
12
10
8
6
4
2
0
SA
lia

us ia
Tu a

a
a

e
Fr a

ia

ia ia
a
ci

ad

on
er

gn
si

al

an
Ita

ag

U
an
re

ni

ra vi zz
tr

an

pp
ta

m
G

Sp

re

er
S
A

G
G
n
G

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 82

41
L’Italia,nella campagna 2004/05, ha esportato 328.000 t
di olio, per un giro d’affari di oltre 1miliardo di €, diretto
principalmente in USA, Canada, Inghilterra, Germania,
Australia

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 83

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 84

42
Produzione di
SAU olio di Quota SAU Quota prod.
Regioni
pressione
ha q % %
Puglia 363.457 2.388.455,3 33,6 40,9
Calabria 183.411 1.926.246,5 16,9 33,0
Sicilia 155.363 487.342,3 14,3 8,3
Campania 68.555 383.728,5 6,3 6,6
Abruzzo 43.893 235.642,5 4,1 4,0
Lazio 85.959 225.369,5 7,9 3,9
Toscana 95.925 151.462,0 8,9 2,6
Sardegna 35.976 90.493,8 3,3 1,5
Basilicata 28.849 72.579,0 2,7 1,2
Umbria 27.511 67.364,5 2,5 1,2
Molise 13.730 50.058,0 1,3 0,9
Liguria 13.710 41.421,3 1,3 0,7
Marche 7.742 40.415,0 0,7 0,7
Veneto 4.609 12.149,8 0,4 0,2
Emilia Romagna 1.917 7.050,3 0,2 0,1
Lombardia 2.322 4.969,8 0,2 0,1
Trentino Alto Adige 377 1.610,5 0,0 0,0
Friuli Venezia Giulia 136 687,8 0,0 0,0
Piemonte 10 28,5 0,0 0,0
Italia 1.083.135 5.842.940,3 100,0 100,0

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 85

L’olio made in Italy, sconta alcune difficoltà


strutturali rispetto alle olivicolture dei nostri
concorrenti.

•Frammentarietà della struttura produttiva (Superficie media 0,91


ha);
•Forme di allevamento disomogenee e, spesso, poco adatte a
produzioni di qualità;
•Diffusione dell’olivicoltura anche in zone disagiate (collina,
montagna) e difficilmente meccanizzabili;
•Elevati costi di produzione e ritardi nell’introduzione di
innovazioni tecnologiche;
•Scarsa incidenza del fenomeno cooperativo;
•Mancato ricambio generazionale;
•Basso potere contrattuale, sia nei confronti degli attori a valle che
a monte;
•Bassa capacità finanziaria delle imprese.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 86

43
E’ necessaria una vigorosa politica di svolta
che tenda a svincolare la nostra olivicoltura da
una situazione storica di grande eterogeneità.
Bisogna agevolare, in tutti i modi possibili:
• La modernizzazione delle coltivazioni;
• La trasparenza del mercato.
• L’associazionismo;
• La tutela e la valorizzazione dell’autentico “Made in Italy”;
•Il processo di modernizzazione deve essere indirizzato in
favore:
•Di una coltivazione intensiva o superintensiva;
•Di una più intensa applicazione di tutti i moderni mezzi
agronomici (meccanizzazione, fertilizzazione, irrigazione,
difesa sanitaria, ecc.)
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 87

Il principale vantaggio della coltivazione


superintensiva, che prevede il
collocamento di circa 1600-2500 piante/ha,
(rispetto all’intensiva 200-500 piante/ha o a
quella tradizionale 75-100 piante/ha),
risiede nel fatto che la raccolta delle olive
deve essere effettuata mediante l’impiego
di macchine semoventi dette
“scavallatrici” in quanto lavorano a
cavallo su entrambi i lati della pianta.
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 88

44
La nuova forma di allevamento superintensivo
dell’olivo, con coltivazione a “sieponi”, è stata
proposta in Spagna sul finire del 2000.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 89

La “scavallatrice” è una grande macchina dotata di


due aspi battitori legati elasticamente su bracci
idraulici in modo che il loro contatto con la chioma
dell’olivo sia sempre uniforme e costante.

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 90

45
Per rilanciare il “Made in Italy” l’Unaprol ha
ottenuto un finanziamento, nell’ambito dei
piani operativi U.E, per il triennio 2006/08.

Il finanziamento di 38 Milioni di € è stato cosi


ripartito:
•5,3 per il monitoraggio del mercato;
•10 per la riduzione dell’impatto ambientale;
•9 per il miglioramento della qualità;
•13,4 per la promozione di sistemi di
rintracciabilità delle produzioni

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 91

L’olio non è un semplice condimento


ma rappresenta un alimento
insostituibile della dieta Mediterranea
Si può, a ragione, affermare che l’olio
extravergine di oliva rappresenti un
“nutraceutico” benevolmente offertoci
dalla Natura per porre il nostro
organismo al riparo dalle continue
offese cui la nostra frenetica vita
quotidianamente lo espone

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 92

46
La Lilt
(Lega italiana per la lotta contro i tumori)

ha scelto proprio
l’olio extravergine di oliva
come prodotto simbolo
per la prevenzione e la
lotta contro i tumori
Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 93

L’olio extravergine di oliva


ha ottenuto dalla FDA
uno dei più importanti riconoscimenti internazionali
il “QUALIFIED HEALTH CLAIM”
Pertanto, l’etichetta dell’olio extravergine di oliva e
dei prodotti che lo contengono può riportare la
seguente dizione:
“Parziali e non conclusive evidenze scientifiche
suggeriscono che mangiare 23 grammi di
olioextravergine di oliva al giorno (3-5 cucchiai)
può ridurre il rischio di danno cardiocoronarico”

Prof. Salvatore Chiricosta - Dipartimento RIAM - Università di Messina 94

47

Potrebbero piacerti anche