L’esercitazione è parte integrante dell’esame. L’esame medio consiste in: analisi dell’esercitazione, una domanda su aspetti teorici usati nell’esercitazione e una domanda su aspetti teorici non usati nell’esercitazione. L’esercitazione va consegnata almeno dieci giorni prima della data d’esame via e-mail in formato pdf a giorgio.roth@unige.it . Il file deve avere un nome costruito nel seguente modo: Esercitazione Idrologia 2019 Nome Cognome.pdf La consegna anticipata ha lo scopo di consentire una validazione dell’esercitazione al di fuori dell’esame vero e proprio, quindi senza che abbia influenza sul voto. Nei giorni seguenti alla consegna, vi verrà fornito via e-mail un breve commento sull’esercitazione che vi consentirà, se necessario, di migliorare eventuali punti non sufficienti. Di norma ogni esercitazione viene revisionata una volta soltanto. La consegna anticipata rispetto all’esame è perciò un vantaggio che dovete usare bene, evitando si sottoporre a revisione prodotti troppo scadenti! Questo documento tratteggia brevemente i contenuti dell’esercitazione di Idrologia, che ha i seguenti obiettivi: 1) la descrizione di un evento intenso di precipitazione registrato il giorno Y sul bacino idrografico del torrente X e delle sue conseguenze in termini di portata e 2) la descrizione di un evento avente tempo di ritorno duecentennale sul medesimo bacino. Questo è un documento in itinere, che viene aggiornato tenendo conto dei suggerimenti più ricorrenti che emergono dalla correzione delle bozze di esercitazione pervenute. L’intento dell’esercitazione è duplice: • dimostrare le competenze tecniche specifiche acquisite nell’elaborazione di dati idrologici per la previsione delle portate di piena in un corso d’acqua; • predisporre un documento che sia il più vicino possibile ad un prodotto professionale. Le indicazioni che seguono sono solo una traccia dei contenuti; potete introdurre modifiche anche rilevanti alla struttura qui proposta, per esempio eliminando interi capitoli oppure inserendone dei nuovi. Gran parte del materiale necessario è disponibile in rete e può essere utilizzato per completare i diversi aspetti. Il materiale deve però essere editato in modo tale che il documento finale abbia una sua dignità e possieda uno stile – anche linguistico – unico e coerente con le finalità. Non deve essere il collage di stili diversi! Sono benvenute le figure: immagini, foto, mappe e grafici. Ogni figura deve avere una sua didascalia, che ne consenta la comprensione immediata, anche indipendentemente dal testo. Ogni figura deve essere richiamata nel testo usando un numero progressivo, riportato nella didascalia. Se appropriato, per le mappe dovrebbe essere fornita la scala. I grafici devono sempre avere una descrizione delle grandezze rappresentate lungo gli assi che sia completa delle unità di misura. Le tabelle hanno una propria numerazione, indipendente da quella delle figure. Il contenuto della tabella deve essere descritto nella didascalia e/o nella tabella stessa. Anche in questo caso devono essere specificate le unità di misura. Tutti i simboli usati devono essere definiti così come deve sempre essere fornita, per ogni valore numerico, la relativa unità di misura. I valori numerici devono avere un formato appropriato evitando di riportare troppe cifre, che risultano non significative.
Errori Frequenti 1. Mancano le unità di misura nel testo, nelle tabelle e/o nei grafici. 2. Manca la numerazione delle Figure (immagini, grafici e tutto quanto non è Tabelle). 3. Manca la numerazione delle Tabelle. 4. Manca la didascalia delle Tabelle e/o delle Figure. 5. I valori numerici riportano troppi decimali non significativi. 6. Il testo non è omogeneo. Normalmente deriva da copia/incolla non rielaborati. 7. L’impaginazione non è omogenea e/o non è curata. Anche l’occhio vuole la sua parte! 8. Il testo è troppo scarno. Si può assumere un lettore tecnico, non un lettore indovino! Bisogna spiegare bene come si procede. 9. Si fa troppo riferimento al corso universitario. L’intento è invece quello di simulare una relazione di tipo professionale.
Note Tecniche 1. L’immagine che rappresenta un idrogramma di piena (afflusso diretto o efficace) deve partire da Q=0 e tornarci. Se non succede, dovete allungare la durata della simulazione. 2. Il volume della pioggia netta (area sottesa dallo ietogramma) deve essere uguale al volume della risposta (afflusso diretto o efficace).
Analisi idrologica dell’evento del Y sul bacino del torrente X
1. Introduzione Questo capitolo contiene una breve descrizione delle finalità dello studio, del bacino idrografico preso in esame, della stazione pluviometrica e dei risultati ottenuti. • Lunghezza circa 1÷2 pagine (una pagina è pari a circa 3000 caratteri corpo 12, 50 righe). • Nessuna immagine.
2. Il bacino idrografico del torrente X Breve descrizione del bacino idrografico preso in esame, con particolare attenzione agli aspetti idrologici (natura ed uso del suolo, pendenza dei versanti, rete idrografica, …) ed eventualmente a quelli insediativi e infrastrutturali. • Minimo 2 pagine. • Contiene una mappa del bacino idrografico (Google maps?) ed eventualmente alcune immagini appropriate (corso d’acqua principale?). • Fonti: Wikipedia, eventuale sopralluogo e Pianificazione di bacino http://www.pianidibacino.ambienteinliguria.it http://www.cartografia.regione.liguria.it
3. Gli eventi alluvionali del torrente X Breve descrizione degli eventi d’inondazione causati da corsi d’acqua appartenenti al bacino idrografico in esame. • Lunghezza attesa 1 pagina. • Contiene una tabella che elenca gli eventi identificati e, eventualmente, immagini di eventi storici o sezioni critiche. • Fonti: Wikipedia, eventuali sopralluoghi, Web, sito CNR GNDCI http://sici.irpi.cnr.it e Pianificazione di bacino.
4. La pianificazione di bacino: interventi strutturali e non strutturali Sintesi della Pianificazione di bacino. • Lunghezza attesa 1÷2 pagine. • Contiene una tabella che elenca i principali interventi programmati e, se disponibili, le mappe d’inondazione. • Fonti: Pianificazione di bacino, eventualmente anche Protezione civile http://www.regione.liguria.it/argomenti/territorio-ambiente-e- infrastrutture/protezione-civile/protezione-civile-in-liguria.html
5. Inquadramento generale dell’evento del Y e dei suoi effetti al suolo Descrive brevemente l’evento scelto elencandone gli effetti al suolo (esondazione, danni e simili). Se disponibile, contiene una breve analisi meteo dell’evento. • Lunghezza attesa 1 pagina. • Fonti: ARPAL http://www.arpal.gov.it/homepage/meteo/pubblicazioni.html e immagini degli effetti al suolo.
6. Le osservazioni pluviometriche disponibili (serie storica e evento Y) Questo capitolo introduce: • i dati osservati per l’evento Y con pre-elaborazioni su finestre temporali di interesse tecnico e rappresentazione grafica come istogramma dell’intensità di pioggia nel tempo; • le osservazioni storiche relative ai massimi per le durate di interesse tecnico. Eventualmente, contiene una descrizione della stazione di misura. • Lunghezza attesa 2 pagine. • Per l’evento Y, contiene una tabella con pre-elaborazioni su finestre temporali di interesse tecnico e una rappresentazione grafica come istogramma dell’intensità di pioggia nel tempo. Contiene anche una tabella nella quale sono riportate le osservazioni storiche di massimi annui per le durate di interesse tecnico. • Le osservazioni dalle quali estrarre l’evento Y sono disponibili su: http://www.cartografiarl.regione.liguria.it/SiraQualMeteo/Fruizione.asp si consiglia di scaricare i dati per un periodo temporale più lungo di quello strettamente necessario (esempio: per l’evento del giorno Y scaricare i dati da Y-1 a Y+1 compresi); • I dati storici relativi ai massimi sono disponibili su: http://www.arpal.gov.it/homepage/meteo/analisi-climatologiche/atlante-climatico- della-liguria.html • E devono essere integrate per gli anni successivi al 2010 http://www.cartografiarl.regione.liguria.it/SiraQualMeteo/Fruizione.asp
7. Le Linee Segnalatrici di Possibilità Pluviometrica Breve descrizione della teoria usata per la costruzione delle linee segnalatrici di possibilità pluviometrica, sua applicazione ai dati disponibili per la stazione di misura scelta e linee segnalatrici di possibilità pluviometrica ottenute. • Lunghezza attesa 2÷3 pagine più Figure e Tabelle. • Contiene una tabella con le statistiche della serie storica, una con i parametri ottenuti per la LSPP ed una per le previsioni fornite dalla LSPP per le durate ed i tempi di ritorno di interesse tecnico (d=1, 3, 6, 12 e 24 ore; T=10, 50, 100, 200 e 500 anni); una figura con l’andamento del coefficiente di variazione con la durata; una figura delle LSPP per le stesse durate e tempi di ritorno.
8. Analisi probabilistica dell’evento Y Studio dell’evento Y finalizzato alla determinazione del tempo di ritorno che lo caratterizza. • Lunghezza attesa 1 pagina. • Contiene una figura nella quale le cumulate d’evento sono paragonate alle LSPP.
9. Generazione di un evento T200 con ragguaglio all’area Generazione – a partire dalla LSPP ragguagliata all’area – di un evento T200 di tempo di ritorno fissato pari a 200 anni. • Lunghezza attesa 2 pagine. • Contiene una figura che confronta una LSPP puntuale con una ridotta all’area e una figura che descrive l’intensità dell’evento T200 nel tempo.
10. Ricostruzione dell’onda di piena per l’evento T200 Per l’evento T200: determinazione della pioggia netta con il metodo SCS CN e formazione dell’onda di piena con un IUH di tipo triangolare. Comprende una breve descrizione della teoria usata. • Lunghezza attesa 3÷4 pagine. • Contiene le tabelle con le piogge lorde e nette per l’evento T200; una figura che presenta l’istogramma di pioggia lorda e quello di pioggia netta per l’evento T200; una figura per l’idrogramma di piena relativo all’evento T200.
11. Risultati e conclusioni Breve capitolo che descrive i risultati ottenuti e li commenta. Una pagina.
12. Bibliografia e siti consultati
I link contenuti in questo documento sono stati aperti l’ultima volta il 23 settembre 2019 e ne è stato verificato il funzionamento.