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INDICE

COSA TROVERAI IN QUESTO EBOOK?

CHE COSA SERVE


L'ASCOLTO:
IMPARARE PER SAPERE
COME ESERCITARLO 
BENE IL GIAPPONESE
Pagina    1 1
Pagina 2

LA SCRITTURA IL PARLATO E I
GIAPPONESE  VOCABOLI 
Pagina  3 Pagina    1 3

LA GRAMMATICA COME PROSEGUIRE CON


GIAPPONESE  L'APPRENDIMENTO DOPO
QUESTO EBOOK 
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Complimenti!
Hai fatto il primo passo verso l’apprendimento del Giapponese!
Forse hai già una base o magari parti da zero…

Ricordo bene quando 4 anni fa mi sono avvicinata a questa lingua: mi


affascinavano gli ideogrammi, amavo il suono delle parole giapponesi e
l’intonazione che i giapponesi utilizzavano per parlare, ero entusiasta
all’idea di poter leggere libri e fumetti senza traduzioni e di poter vedere
film senza sottotitoli!
Ma ben presto al mio entusiasmo si affiancarono anche molti dubbi:
Più cercavo di capire da dove iniziare e più la confusione cresceva, avevo
molte domande a cui non trovavo risposta:
Che cosa è necessario fare per imparare il Giapponese?
Da dove cominciare? Meglio imparare solo il parlato o anche la scrittura?
Come posso ricordare tutti quegli ideogrammi?
Non sarà una cosa che possono fare solo i giapponesi?
Quanto tempo ci metterò a raggiungere un buon livello?
E’ necessario andare all’università, prendere lezioni private, o posso
imparare anche da autodidatta?
Quali sono i libri migliori per cominciare?
 Intuivo che imparare il Giapponese non era la stessa cosa di imparare
qualsiasi altra lingua europea come il francese, lo spagnolo o l’inglese.

 Nel mio percorso di studio poi ho comprato diversi libri.


 Tuttavia ognuno di questi trascurava sempre degli aspetti:
 a volte addirittura veniva insegnata la grammatica senza che venisse
insegnata la scrittura… Altre volte veniva usato un linguaggio fin troppo
specifico che rendeva difficile lo studio, o al contrario veniva usato un
linguaggio troppo generale e sintetico, che mi lasciava molti punti di
domanda. Sicuramente una bella delusione e tanti soldi spesi inutilmente…

Ma continuavo ad avere questa passione, a voler apprendere sempre di più


e meglio, piano piano, ho messo insieme un metodo prendendo il meglio da
ciascuna esperienza, e ora sono qui a scriverti per passarti la base su cui ho
costruito ciò che so. 
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Che cosa serve imparare per
sapere bene il Giapponese?

1. La Scrittura (Kana e Kanji)


2. La Grammatica
3. L'Ascolto (ovvero, capire cosa ti viene detto)
4. Parlato (saper comporre le frasi e dirle con la giusta pronuncia)
5. Vocaboli

 Se si lavora contemporaneamente su questi cinque settori, si è sulla strada


giusta per imparare il Giapponese in modo efficace. 
Infatti, come intuirai non è di grande utilità saper scrivere tante parole se
poi non si riesce a utilizzarle per parlare, viceversa serve a poco essere
fluenti nel giapponese parlato se poi ci si trova in difficoltà nella lettura dei
testi più semplici. 
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La Scrittura

La scrittura Giapponese è costituita fondamentalmente da tre ‘alfabeti’:


• Hiragana
• Katakana
• Kanji

 L’Hiragana e il Katakana sono due sillabari, e sono formati da 48 ‘simboli’


ciascuno, che vengono chiamati kana.
Ciascun kana corrisponde a una sillaba.

Ad esempio:
il kana な  si legge NA, il kana に si legge NI, il kana ぬ si legge NU è così via.

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Qual è la differenza principale
tra Hiragana e Katakana?
L’Hiragana si usa fondamentalmente per scrivere le parole giapponesi, la
pronuncia degli ideogrammi, le particelle, la inflessione degli aggettivi e
verbi.

Questo sillabario è molto comodo per chi comincia a studiare Giapponese,


perché può essere utilizzato per sostituire gli ideogrammi (che hanno una
struttura più complessa dei sillabari kana), di cui non si conosce la
scrittura appunto.

Ad esempio, se vogliamo scrivere la parola ‘gatto’ (in giapponese neko)


questa potrà essere scritta sia con l’ideogramma, sia con l’Hiragana,
utilizzando le sillabe corrispondenti alla parola (in questo caso ‘ne’ e ‘ko’). 

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 Il Katakana, più spigoloso e ‘squadrato’ dell’Hiragana, si utilizza invece
per scrivere le parole straniere, ad esempio: 

• コンピュータ  Conpyuta Computer 


•テレビ  Terebi Televisione 
•イタリア  Itaria Italia
•アイスクリム  Aisukurimu Gelato.   

Può essere utilizzato anche per le onomatopee come:


 • ワンワン  wanwan (l’abbaiare di un cane)
• パラパラ parapara (la pioggia che cade)
• どきどき dokidoki (battito del cuore) 

Molto comuni nei fumetti manga.

Attenzione:

Un errore comune di chi inizia


a studiare Giapponese è quello
di non studiare questi due
sillabari
 Spesso i principianti iniziano a utilizzare "il romaji", ovvero la
trasliterazione del giapponese  nelle lettere "latine".
E' un errore da evitare perchè poi  diventa più ostico riuscire a imparare
questi due sillabari, che invece sono fondamentali per l'apprendimento.

Se vuoi imparare i due sillabari con semplicità ti consiglio di ordinare una


copia del libro Guida all'Hiragana al Katakana:

Scopri la Guida all'Hiragana e al Katakana

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Che cosa sono i Kanji? 
I Kanji sono gli ideogrammi Giapponesi.

 Derivano anticamente dal sistema di scrittura cinese.


Ogni ideogramma non corrisponde a una sillaba – come nel caso dei due
alfabeti Kana – ma ad un significato preciso. Esprime un concetto.

 Ogni Kanji può essere quasi sempre letto secondo due sistemi di lettura
diversi:
 • La lettura On (On-yomi ⾳読み)
• La lettura Kun (Kun-Yomi 訓読み)

 Se un kanji ha due modi per essere letto, quando utilizziamo la lettura On?
E quando la lettura Kun? Nella maggior parte dei casi, quando un Kanji si
trova da solo, viene letto con la pronuncia ON, quando invece si trova in
compagnia di un altro ideogramma viene utilizzata la lettura Kun.

 Questa è una regola generale e vi sono delle eccezioni, tuttavia è utile


tenerla a mente per avere un punto di riferimento per la lettura. 

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Il mio consiglio per imparare i Kanji è quello di non imparare la singola
lettura on e kun, perché la dimenticherai: molto meglio ricordarsi la
pronuncia della parola in se’ per se’.

Hiragana, Katakana e Kanji possono essere usati contemporaneamente in


una frase, come nell’esempio seguente: 

Bevo il  latte


ミルク = miruku (dall’inglese milk) il latte -> KATAKANA
を = Particella che marca il complemento oggetto -> HIRAGANA
 飲みます = nomimasu ‘bevo’ -> KANJI+ HIRAGANA

 Spesso quando una persona comincia a studiare Giapponese pensa che gli
ideogrammi rendano l’apprendimento della lingua molto più complesso:
sicuramente c’è una parte di verità ma non è del tutto corretto!  

Anzi, ti dirò di più:

I Kanji ci semplificano la vita 


• Il Giapponese è ricco di omofoni, ovvero di parole che si pronunciano allo
stesso modo ma hanno un significato diverso!
Ad esempio la parola ‘kami’, in Giapponese può avere come minimo 5
significati diversi: 神 (divinità), 髪 (capelli), 紙 (carta), 上 (parte superiore),
噛み (morso)…

Per fortuna che in questo caso ci sono i Kanji che, una volta studiati, ci
fanno capire chiaramente il significato di ciò che c’è scritto, senza rischiare
che ci siano incomprensioni. 
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• In Giapponese non ci sono spazi tra le parole!
I Kanji rendono quindi possibile capire dove finisce una parola e dove ne
comincia un’altra.
Riesci a vedere la differenza?

今⽇、すしを⾷べに⾏きませんか

きょう、すしをたべにいきませんか

Oggi andiamo a mangiare il Sushi?

 • Leggere i Kanji è più facile.


Cosa??? Impossibile! Dirai. E invece è proprio così, imparare i Kanji può
sembrare un po’ complesso inizialmente, ma a lungo termine, dopo aver
studiato bene gli ideogrammi, risulta molto più semplice e il significato
delle frasi le si capisce immediatamante a colpo d’occhio.

"Come si fa a imparare i Kanji?


Sono tantissimi!"
Non è banale, ma non è neanche difficile: tutto sta nel trovare il metodo
più efficace.

Il modo migliore che ho sperimentato e provato per studiare i kanji non è


tanto quello di cercare di memorizzare i tratti, ma piuttosto quello di creare
delle storie con i singoli componenti dell’ideogramma.

Mi spiego meglio: molti ideogrammi sono formati a loro volta da degli


ideogrammi in miniatura chiamati radicali, per esempio il kanji yasumu
休む (riposare) è formato a sua volta da due radicali: persona e albero  ⽊.

 Tenendo a mente che una persona si riposa appogiata ad un albero, sarà


molto più facile per me memorizzare com’è scritto il verbo yasumu.  

Così può funzionare per tutti i Kanji che incontriamo nel nostro percorso,
ci vuole solo un po’ di pratica e fantasia. 

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La Grammatica

Passiamo ora alla grammatica, e qui c’è un dettaglio che stupisce: La


grammatica giapponese, da un certo punto di vista, è molto più semplice
se paragonata alle nostre lingue europee.

 Pensa che…
• Non esiste il plurale e il singolare
• Non esiste il maschile e femminile
• Non esistono gli articoli
• I verbi sono estremamente facili da imparare. Se dico 寝る neru, ad
esempio, dico ‘io dormo’, ‘tu dormi’, ‘egli dorme’, ‘noi dormiamo’, ecc…
• Spesso non è indispensabile sottolineare il soggetto all’interno della frase
La grammatica giapponese tutto sommato non è difficile, anzi, può
risultare molto più semplice dell’inglese!

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 La struttura fondamentale della frase Giapponese è la seguente:  

Diversa dall’italiano, dove invece abbiamo prima il soggetto, poi il verbo e


infine il complemento.

Esempio:
私は林檎を⾷べます watashi wa ringo wo tabemasu
Traduzione letterale: Io mela mangio
Traduzione finale: Io mangio la mela.

Ogni complemento viene marcato da una particella, che invece di


precedere il nome a cui si riferisce, è posposta ad esso.

Ad esempio, la frase ‘vado a roma’, si tradurra così:

 ロマへ⾏きます
Roma e ikimasu
Letteralmente “roma a vado”

Inizialmente può sembrare complesso utilizzare queste particelle ma in


realtà è tutta questione di abitudine ed esercizio, come per tutte le cose!

Le particelle sono estremamente utili perché ti fanno capire l’esatta


funzione di quella parola all’interno della frase e questo può essere
particolarmente d’aiuto soprattutto quando leggi un testo scritto. 

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L'Ascolto

Per lo studio del Giapponese, come per tutte le lingue, è fondamentale


l’ascolto, per imparare a comprendere il giapponese parlato.

Ascoltare i giapponesi che parlano (nelle canzoni, nei film, anime, ecc… ) ci
aiuta ad apprendere in maniera passiva l’intonazione, l’esatta pronuncia
delle parole, il modo di parlare.

 Purtroppo non tutti hanno l’opportunità di andare in Giappone per poter


ascoltare 24h su 24 il Giapponese, tuttavia non è strettamente necessario:
con l’era digitale chiunque può avere accesso al vastissimo materiale
audio/video presente nel web!

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Come puoi esercitarti
nell'ascolto del Giapponese?
Il mio consiglio quindi e di utilizzare tutto ciò che abbiamo a disposizione
su internet, ad esempio:

• Film in Giapponese
• Canzoni giapponesi che ci piace ascoltare
• Anime senza sottotitoli
• Interviste di personaggi dello spettacolo giapponesi
• Telegiornali e News

L’ascolto di cose che ci interessano è un ottimo stimolo non solo per


imparare la pronuncia, ma anche per apprendere vocaboli e ideogrammi:
divertendosi si impara meglio e prima!

Cerca quindi sempre di trovare del materiale che ti interessi, che riesca a
colpire la tua attenzione e che ti rilassi: sarà il miglior auto-
incoraggiamento per andare avanti con lo studio senza stancarsi o
demoralizzarsi. 

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Il Parlato e i Vocaboli

La pronuncia del Giapponese per molti aspetti è simile a quella italiana:


questo è il nostro vantaggio.

Tuttavia fai attenzione alla pronuncia di queste consonanti:

• j: è una g dolce, come la g di giorno


• g: è sempre dura, come la g di gatto
• z: viene pronunciata dolce, come la z di zanzara
• s: è sorda come nella parola santo
• h: viene pronunciata leggermente aspirata
• f: è leggermente aspirata
 • y: si legge come la i in italiano
• r: è una via di mezzo tra la r e la l ( di solito a inizio parola si legge più
come ‘l’, e in mezzo e a fine parola più come ‘r’
• ch:  è una c dolce, quindi chi si pronuncia come ci di ciabatta
• sh: si pronuncia come sc di sciogliere 

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 Per le vocali invece bisogna tenere conto di alcuni accorgimenti: 

• i: si pronuncia "e" quando è preceduta da una "e", un esempio: 学⽣ - がく


せい(gakusei, “studente”) si pronuncia gakusee
• u: se si trova dopo la sillaba "o", la "u" diventa "o". Esempio: ⾏こう - いこ
う(ikou, “andiamo”) si pronuncia ikoo 

Come posso esercitare il parlato


se non vivi in Giappone?
Ti assicuro che esercitarti con il parlato è più che possibile e ti consiglio di
farlo in tre modi:

 • Ripetendo più volte ad alta voce una frase dopo averla letta:
Utilizzavo questo semplice esercizio quando studiavo sui libri di
giapponese, e grazie a questa piccola azione diventavo molto più sicura di
tutto quello che studiavo.

Parlare ad alta voce diventa utilissimo quando si studia, infatti leggere e


capire cosa c’è scritto e parlare sono due cose completamente diverse!

Questo spiega anche perché molte persone, nonostante siano laureate in


una determinata lingua, fatichino tanto a parlare o si sentano insicure
quando fanno conversazione.
Il segreto è esercitarsi – inizialmente da soli – nel ripetere le frasi che si
studiano.

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• Utilizzare l’app Hello Talk : Hello Talk è un app per Iphone e Android che
ti permette di chattare e mandare messaggi vocali ai giapponesi che sono
interessati a studiare la tua lingua (nel nostro caso, appunto, l’italiano).

Utilizzare più volte al giorno questa app mi ha permesso di consolidare nel


concreto il giapponese che prima imparavo sui libri in modo teorico, e mi
ha permesso soprattutto di capire se avevo davvero imparato ciò che avevo
studiato. 

• Conoscere nuovi amici giapponesi su internet, grazie ad esempio a


Facebook, e organizzare delle chiamate Skype.

Ancora meglio: se abiti in una città grande, è molto probabile che ci siano
dei Giapponesi che vivono lì, e fare amicizia con loro, magari cominciando
una chiacchierata in chat per poi vedersi di persona, è il modo migliore per
esercitare il proprio giapponese e renderlo ottimale nel tempo.

Un consiglio che do sempre è quello di studiare il giapponese con


gradualità, non ha senso studiare ore e ore la grammatica e i kanji un
giorno per poi non toccare più queste cose per settimane: molto meglio
dedicare al proprio studio anche solo 10 minuti al giorno, per apprendere
con naturalezza poco a poco le basi e migliorare progressivamente.  

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Per concludere...
• Dimentica la mentalità del ‘tutto e subito’ o ‘o tutto o niente’: se fate parte
di quel gruppo di persone che una volta che si cimentano in qualcosa
vogliono vedere i risultati immediatamente, cercate di mettere da parte
questo atteggiamento sabotatore. Per raggiungere un qualsiasi obiettivo
bisogna dedicare un po’ di energia e costanza ogni giorno e gioire per i
piccoli risultati.

• Metti da parte la bassa stima nelle tue capacità di apprendimento: tutti


possono riuscire  a imparare il Giapponese se hanno passione. Non serve
‘essere portati per le lingue.’

• Dedica ogni giorno almeno 15 minuti allo studio di qualche nuovo


ideogramma, il ripasso di una regola grammaticale o la memorizzazione di
un nuovo vocabolo. E non dimenticare la pratica!

Spero che questa guida ti sia stata utile.

Tramite questo breve e-book ho voluto condividere con te alcune esperienze


e lezioni che ho imparato studiando giapponese, e darti un punto di
partenza da cui iniziare il tuo studio.

Come proseguire ora il tuo percorso?

Ti lascio due scelte:


1. Spulciare il Blog: troverai articoli utili per approfondire la Lingua
Giapponese e i metodi più efficaci.

2.  Imparare Hiragana e Katakana   con l'ebook creato appositamente per


facilitare l'apprendimento di questi importantissimi sillabari.

3. Cominciare il Percorso di Apprendimento a 360° della lingua


Giapponese  della Japaneasy School
Qualsiasi sia la tua scelta: ti auguro di vivere appassionatamente e di
raggiungere i tuoi obiettivi.

Diana di JapanEasy.   Pagina 16

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