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so darmi più pace da quando quella fortuna è

piovuta addosso a quell'indegna. Hai notato


con che superbia, con che spocchia ci ha
ricevute? L'arroganza aveva gonfiato il suo
animo al punto di scoppiare! Di tutto quel ben
di dio, poi, che cosa ci ha dato? Inezie, e mal
volentieri per giunta. E come aveva fretta di
liberarsi della nostra presenza! Tutto a un
tratto, ci ha buttate fuori affidandoci ai soffi e
ai fischi del vento. Ma io non sono una donna e
non sono più viva se non mi riesce di farla
cadere a precipizio dall'alto delle sue ricchezze.
E se anche tu, come dovrebbe essere, senti il
colpo subito che fa male, vediamo di metterci
d'accordo per cavarne qualcosa di buono. I
regali che abbiamo portato via di là non li
mostreremo né ai nostri genitori né a nessun
altro, anzi, faremo proprio credere di non
sapere se è ancora viva o se è morta. E
abbastanza quello che ci è toccato di vedere e
non avremmo mai voluto vedere: ci
mancherebbe anche di andare a raccontare ai
genitori e a tutta la gente la bella notizia della
sua fortuna. Del resto non si possono
considerare perfettamente felici le persone

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