dagli stessi genitori? Noi infatti, che siamo le maggiori, siamo state maritate a dei forestieri, che ci trattano come se fossimo schiave; siamo ridotte a vivere come delle esiliate, lontane dalla nostra casa, dalla patria, dai genitori! La più piccola invece, venuta con l'ultimo e definitivo parto di nostra madre, un dio s'è trovata per marito e possiede una tale quantità di ricchezza da non sapere che cosa farsene. Hai visto sorella quali e quanti gioielli c'erano in quella casa? Che splendidi vestiti! Che gemme luccicanti! Quanto oro, su cui si cammina sopra! Se poi il marito è anche bello come dice lei, non c'è dubbio: è la donna più felice del mondo. Quasi quasi penso che a forza di stare insieme e aumentando l'attaccamento tra di loro, quel suo marito, che è sicuramente un dio, finirà alla fine di fare una dea anche di lei! Per Ercole, è così! Già un certo modo di fare, un certo contegno... li faceva vedere 10. 10 È particolarmente evidente in questo passo la "tecnica anticipatrice" di Apuleio, per cui lascia cadere con apparente irrilevanza nel discorso affermazioni paradossali che nel proseguire del racconto si riveleranno come vere.