immediatamente a impiccarmi a una corda. Basta, per ora torniamo dai nostri genitori e cerchiamo di imbastire un imbroglio in cui tutti i particolari tornino convincenti.»
Infiammate com'erano, dopo aver trattato i
genitori in modo decisamente sgarbato e passata la notte senza dormire per l'ansia, le due sciagurate volano di primo mattino alla rupe e di lì, con il solito aiuto del vento, si calano rapidamente al piano. Fattesi venire le lacrime a furia di schiacciarsi le palpebre, richiamano l'attenzione della fanciulla su questo discorso insidioso: «Beata te che non sai nulla di un così grande male e non hai coscienza del pericolo che ti sovrasta; noi invece, che non dormiamo per occuparci della tua sorte, siamo davvero straziate al pensiero della tua sciagura. Sappiamo per certo, e non possiamo non dirtelo visto che ci sentiamo accoppiamenti tra esseri umani e divinità, in cui queste ultime potevano non rivelarsi in volto agli amanti terreni, magari assumendo forme animalesche.