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Immunologia

CD34 sono precursori delle cellule di langerhans


Le cellule dendritiche possono anche rilasciare dei pacchetti che contengono sia molecole mhc, sia antigeni
elaborati che possono servire a presentare gli antigeni ai linf T una volta che si sono distaccati dal corpo
della cell dendritica, è come una presentazione dell’Ag a distanza.
La pelle non è solo come un tessuto protettivo, ma è un vero e proprio organo con delle possibilità di
difendersi e di attirare e bloccare in loco le cellule immunitarie, ci sono i cheratinociti che possono essere
attivati ed esprimono molecole di adesione e chemiochine, cioè molecole capaci di attrarre le cell
immunitarie nella pelle. Questa attivazione deve essere ridotta nel tempo, limitata sennò le cell
immunitarie provocano dei danni alla pelle, patologie causate da attivazione impropria delle cell
immunitarie (es. psoriasi, dermatite atomica), patologie che hanno una base immunitaria. Perché le cose
procedano nel modo canonico quello che riesce a entrare nella pelle provoca una reazione di attivazione
dei cheratinociti, questi attivati richiamano i linfociti, questi i cd8, cd4, macrofagi possono combattere i mo
entrati nella pelle, c’è una amplificazione dell’attività immunologica, ma quando i mo è stato eliminato la
risposta immunitaria deve ridursi e alla fine bloccarsi, siamo in fase di risoluzione, non c’è più la necessità
dell’attivazione.
Per la cessazione della risposta immunitaria ci sono sia cell specializzate, cioè cell immunitarie inibitorie (es.
cell T reg che hanno la funzione di regolare) e le citochine inibitorie.

Le cellule natural killer sono a cavallo tra imm innata e acquisita, sono cellule importanti perché hanno la
funzione di uccidere le cellule bersaglio che possono essere rappresentate sia da cellule infettate da virus,
cioè cell che espongono antigeni virali e quindi uccidono questa cellula prima che il virus possa replicare e
rilasciare una progenie virale che può andare ad infettare altre cellule, quindi la cellula infettata viene
individuata dal nk che attraverso il legame con recettori presenti sulla celll infettata può ucciderla, queste
cellule hanno una citotossicità chimamata ADCC (antibody dipendent cell citotossicity, citotossicità cellula
mediata da anticorpi).

Linfociti T sono suddivisi in 2 grossi gruppi i linf t cd4 (linf helper) e linf T CD8 (linf citotossici). Si chiamano T
perché sono cellule timo dipendenti, quella ghiandola, quel tessuto linfoide primario dove avviene la
differenziazione e anche la selezione del linf T. Queste cellule (cd4 e cd8) sono accumunate dalla stessa
presenza del recettore per l’Ag (il TCR), un recettore specifico per un antigene (monospecificità) è un
eterodimero αβ, li accumuna anche un altro recettore di membrana, il CD3, infatti tutti i linfociti sono CD3
positivi. Se vogliamo separare i linf da una popolazione cellulare mista si possono usare degli anticorpi in
grado di legare la molecola CD3. Le molecole CD3 si associano al TCR e sono importanti per la trasduzione
del segnale intracellulare che porta all’attivazione del linfocita, quello che serve per attivare e far iniziare la
proliferazione cellulare a seguito del riconoscimento con l’Ag specifico. Nei linf t immaturi (presenti ancora
nel midollo osseo) sono presenti tutte e due le molecole, sono doppiamente positivi.
I cd4 e cd8 sono circolanti, i cd4 sono molto più abbondanti, per quanto riguarda la distribuzione sono
soprattutto nel sangue, linfonodi e milza mentre i cd8 soprattutto nel sangue.
I linfociti B sono soprattutto a livello della milza.
I linfociti T hanno tutti in comune un recettore αβ, questi danno origine alle due sottopopolazioni cd4 e cd8.
I cd4 danno luogo a 2 ulteriori sottopopolazioni chiamate TH1 e TH2, ci sono anche i TH0 non ancora
differenziati, a seconda se vengano a contatto con citochine diverse in particolare IL-12 e IL-10 diventano
TH1 (per IL-12 )e TH2 (per IL-10). TH1 produce IL-2 e interferone gamma, IL-2 è il più importante fattore di
sopravvivenza per i linf T , mentre TH2 produce IL-4, IL-5, IL-6…
Ci sono anche dei linfociti chiamati T gamma delta che modulano la risposta immunitaria.
Nel sangue ci sono cellule chiamate piccoli linfociti, la maggior parte (95%) dei linfociti sono così e grande
linfocita granulare (LGL), sono così il 5% dei linfociti.
Nell’ultrastruttura del piccolo linfocita la maggior parte del volume è occupata da nucleo, ci sono delle
strutture che sono costituite da lisosomi primari e una goccia lipidica, chiamati corpi di gall (gall body).
Nell’ultrastruttura di un grande linfocita granulare c’è il nucleo, citoplasma abbondante, granulazioni,
mitocondri, apparato di golgi…..
Linfociti T gamma delta possono aderire ad una superficie, assumono forma allungata e possono avere
pseudonodi.
Le immunoglobuline secrete si formano da messaggeri che attraverso lo splicing sono diventati più corti.
Le CD3 si associano al TCR e si associa anche un’altra catena che va verso il citosol della cellula, nella cellula
di solito ci sono queste associazioni quando i recettori hanno una porzione intracitoplasmatica piccola e che
quindi non può legare da sola la proteina e le occorre che si leghi ad altre catene che servono per la
trasduzione del segnale a livello intracellulare.

Self MHC restriction:


E’ importante che ci siano delle interazioni tra TCR e il complesso MHC, è così importante che esiste un
fenomeno chiamato restrizione dell’MHC, cioè il TCR riconosce solo MHC dello stesso individuo e non
quello di un altro, è self. Per avere una presentazione dell’Ag corretta occorre che il TCR interagisca con
l’MHC della stessa persona. Istocompatibilità vuol dire compatibilità dei tessuti cioè si parla dei trapianti, se
il donatore non è simile dal punto di vista antigenico, degli antigeni, a quello del ricevente si ha il rigetto del
trapianto. Questo meccanismo, il self MHC restriction, avviene nel timo dove c’è una interazione tra i
linfociti T che sono ancora immaturi con il loro TCR, vengono avvicinati da cell presentanti l’Ag presenti nel
timo e interagiscono con i linf T immaturi. Se c’è ricombinazione genetica c’è variabilità.

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