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Marzo

Numero
2011
7

BioFach:
la fiera perfetta.
O forse no pag. 2
Il biologico

4
continua
la sua crescita pag.

Ogni anno
le nostre tavole
si impoveriscono
pag. 6
Notizie
di qualità
dalle regioni
pag. 7
marzo 2011 2
BioFach 2011: la fiera perfetta...
O forse no

La Quali sono le motivazioni che portano alla parteci-


Alberto Bergamaschi
pazione a un evento fieristico? Ritengo possano essere responsabile comunicazione & marketing
molteplici e difficilmente inseribili in uno schema rias- QCertificazioni Srl
suntivo di esaustiva comprensione, per cui vorrei limi- marketing@qcsrl.it
tarmi ad accendere il riflettore su tre di queste:
1) la possibilità di incontrare operatori, funzionari,
esperti, filosofi e innovatori del settore in esame,
2) la presentazione delle proprie produzioni e la ricer- era di creare agli astanti la percezione di potenza eco-
ca di inserimento nel mercato di riferimento, nomica, di vittoria commerciale e di affidabilità
3) la comunicazione della propria immagine e della finanziaria. In quella tipologia di fiera era certamente
statura qualitativa all’interno, sempre, del mondo com- accettabile, in altre avrebbe, forse, creato una
merciale coinvolto. percezione negativa.

Il primo punto spesso è trascurato ma, a mio avviso, è


assolutamente propedeutico e trainante dell’universo
per cui si sviluppa l’avvenimento fieristico. Lo sviluppo
di nuove idee, e di miglioramenti delle vecchie, è obbli-
gatoriamente successivo alle forche caudine del dialo-
go e dello scambio di opinioni. Una sorta di Agorà
fieristico che non può non portare a un miglioramento
generalizzato di tutto ciò che circonda l’avvenimento.
Il secondo punto, come facilmente intuibile, non è
altro che la disposizione sul tappeto di un suk delle
proprie merci e l’attesa del personaggio interessato a
un conveniente scambio di valutazioni economiche e Dopo questa premessa, veniamo all’evento Biofach
commerciali. È il momento classico di una kermesse 2011. Analizziamo tutti e tre i punti in modo preciso.
fieristica, il clou preparato per tutto il periodo Riguardo al primo, Biofach è la massima fiera mondiale
antecedente alla fiera. La ruota del pavone con cui si del biologico. Le possibilità di incontrarsi con i riferi-
cerca di attirare le persone interessate. È il grande spie- menti di tutte le sfaccettature dell’agroalimentare bio-
gamento di hostess che rompono il primo diaframma logico sono altissime: la fiera è un crocevia di tutte le
della diffidenza e permettono l’aggancio che sfocia strade biologiche che, partendo dagli angoli più sper-
nella presentazione del prodotto. duti del globo, hanno la ventura di incontrarsi tra loro.
Il terzo punto è una conseguenza del secondo. Il Convegni, simposi, incontri e altro erano a scadenza
modo di comunicare creerà una percezione in chi quotidiana e, certamente, sono state le pietre di nuove
subisce la comunicazione che farà scattare la consider- costruzioni organizzative mondiali.
azione dello stesso nei confronti dell’azienda che pre- Anche il secondo punto è totalmente rispettato. Il suk
senta i propri prodotti in senso positivo o negativo. sopra detto è di dimensioni e caratteristiche uniche. È
Parafrasando un noto detto: dimmi come fai la fiera e la Woodstock del biologico, considerando anche le
ti dirò chi sei. Ho visitato, recentemente, il SIgep di feste organizzate in questa edizione: una quattro
Rimini e ho potuto verificare la presenza di alcuni giorni di pace, bio e alimentazione in cui tutti ci ven-
stand talmente opulenti da suscitare stupore e, in quel- gono e tutti portano dei prodotti da presentare.
l’ambito, grande ammirazione. Stand da centinaia di Pure il terzo punto è rispettato, con molta dignità e
migliaia di euro. Stand una tantum, nel senso che senza, a mio avviso, la pacchiana opulenza del Sigep. Ci
rimarranno strutture uniche, mai più utilizzate: una si presenta con il vestito della festa, ma senza eccessivi
farfalla costosissima che volerà una sola fiera. Lo scopo orpelli che possono far deviare dalla concreta essen-
3 marzo 2011

Editoriale

zialità che deve avere un prodotto da agricoltura bio-


logica. Su quest’ultimo argomento, però, vorrei fare
una breve considerazione. Qual è l’immagine che viene
percepita dai frequentatori dell’avvenimento fieristico, italiano: ha convenuto in una intervista che è la fiera
in relazione agli organismi di certificazione? anche di tutti gli italiani, per cui non è necessario ricer-
Chi fa certificazione è, per definizione, un organismo care delle alternative. Perché questo non mi convince?
di terza parte che, senza avere interessi diretti di alcun Forse perché inconsciamente non credo che una per-
tipo, dichiara la conformità di un prodotto a un disci- sona culturalmente concreta, positiva e attaccata al
plinare di riferimento. Fin qui tutto banale e scontato. proprio territorio, possa costruire qualche cosa di parti-
Benissimo, ma come si può, allora, conciliare tutto colarmente solido con una compagna o un compagno
questo con l’allestimento del medesimo stand da parte superficiale, amante delle feste, delle cromature e,
del certificante e del certificato? Come si può mettere i soprattutto, che voglia mantenere del riserbo riguardo
due marchi affiancati in una sorta di co-marketing? È la propria vera personalità. Forse per lo stesso motivo
una forzatura che svilisce in modo drammatico la figu- per cui all’Unione Europea non piace l’iniziativa
ra del certificatore e fa percepire a tutto l’ambiente un dell’Italia di far inserire obbligatoriamente, sul-
alone quantomeno di scarsa professionalità, per non l’etichetta che accompagna un prodotto, informazioni
arrivare alla scarsa affidabilità. approfondite che lo possano legare, in modo inequivo-
cabile, al territorio. Inteso, non solo come espressione
geografica, ma come condensato di valori.
La fiera Biofach, come tutte le altre del settore, non
entra in merito alla storia del prodotto, a partire dalla
sua semina o allevamento, ma evidenzia, con grande
spiegamento di lustrini e paillettes, solo l’ultimo seg-
mento della filiera, quello che utilizza solo il marchio
per la comunicazione. Questo aspetto non viene, certa-
mente, a supporto della conoscenza e della commer-
cializzazione dei prodotti italiani artigianali, che sono
il nostro cavallo di battaglia, i più ambiti al mondo in
Sono continue, piccole iniezioni di sfiducia che prima o ambito biologico.
poi, considerando anche altri avvenimenti, fanno par- La vetrina ideale dovrebbe essere un luogo in cui i
torire dei concetti che ho ascoltato direttamente: si prodotti possano essere assaggiati, sviscerati, comuni-
stava disquisendo, tra cosiddetti esperti, del momento cati e completamente conosciuti. In modo tale che,
economico non molto felice applicato all’ambiente del qualsiasi componente la filiera fino al consumatore
biologico e io avevo affermato che gli organismi di cer- finale, possa permettersi di acquistare un prodotto val-
tificazione, in realtà, hanno una sofferenza finanziaria utandone appieno la conformità rispetto alle proprie
inferiore rispetto alle aziende commerciali, vendendo aspettative. Quello che mi aspetto, da italiano, da una
solo servizi. In risposta, un titolare di un’azienda mi ha manifestazione fieristica è di trovare un percorso, una
detto che non era molto convinto di quanto dicevo, sorta di fil rouge, che valorizzi gli aspetti sopra indicati
visto che gli organismi di certificazione chiedevano la e, pertanto, permetta una evidenziazione del carattere
percentuale sul fatturato dei prodotti certificati com- italico del prodotto. In campo alimentare un aspetto
mercializzati, per cui, virtualmente, erano associati alla assolutamente vincente. Vorrei trovare una voglia, uno
commercializzazione. spirito, una convinzione nel comunicare la propria sto-
Non ho saputo, nonostante la mia fantasia, come con- ria, tale da eguagliare il semé (la forza spirituale) delle
traddire questa affermazione, visto che anche Accredia arti marziali giapponesi: in Italia facciamo prodotti
ha invitato a spostare il tariffario dei costi verso le gior- eccezionali e ineguagliabili. Dobbiamo raccontarlo.
nate uomo. Terminiamo, però, al Biofach. Bene, dopo il Questa è la manifestazione fieristica che vorrei mi sup-
completamento dell’excursus, possiamo affermare che portasse nella presentazione dei prodotti. Non il
la fiera Biofach è perfetta. Lo ha anche detto un rapp- Biofach. Speriamo che questo invito sia raccolto dal
resentante di una importante marchio del biologico BtoBio di maggio e dal SANA di settembre.
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Biologico: un mercato
in continua espansione
Se si guarda ai numeri, quelli di Australia e Isole Gran Bretagna: la cosmesi naturale spinge
Falkland spiccano su tutti. Nell'isola-continente gli l’aumento dei fatturati
ettari a biologico sono 12 milioni. Nelle piccole isole Per il 2010 l'associazione biologica britannica Soil
che Inghilterra e Argentina continuano a disputarsi, è Association conta su una leggera crescita. Secondo lo
coltivata a biologico oltre il 35 per cento della superfi- studio di mercato da essa pubblicato, nel 2009 il fat-
cie agricola totale. Due cifre tra le tante che certificano turato realizzato con i prodotti bio è calato del 13%,
la continua crescita del settore, nonostante la crisi eco- scendendo a 2 miliardi di Euro. Questa temporanea
nomica mondiale. Secondo le più recenti statistiche che moderazione negli acquisti non ha però colpito la
Ifoam ha presentato al BioFach, il numero di produttori cosmesi naturale, un segmento che è aumentato di un
certificati è aumentato da 1,3 a 1,8 milioni, con l'India terzo raggiungendo un fatturato di circa 40 milioni.
che da sola ne conta 677mila. Il mercato del biologico
è cresciuto in totale di quasi il 5% a 54,7 miliardi di dol-
lari, con gli Stati Uniti di gran lunga i principali con-
sumatori con 24,5 miliardi di dollari spesi e una media
mondiale di spesa pro capite per prodotti biologici sali-
ta a 8,04 dollari.

I leader consolidati nei consumi


Europa e Stati Uniti rimangono i maggiori mercati bio-
logici mondiali, anche se nuovi protagonisti si affac-
ciano all'orizzonte. Nel 2008 il Vecchio continente ha
visto il settore crescere del 10%, per un fatturato totale
di circa 18 miliardi di euro e tre nazioni (Germania, Fresco vento biologico in Europa
Francia e Gran Bretagna) a contendersi la leadership Il trend positivo si conferma anche in molti altri paesi
quanto a quote di mercato. dell'Europa come, ad esempio, l'Austria, l'Italia, la
Spagna, i Paesi Bassi, la Polonia e la Repubblica Ceca.
Germania: incremento del 10% Nel 2009 in Austria il fatturato bio ha sfiorato il miliar-
nel primo semestre per i negozi biologici do. Nei primi quattro mesi del 2010 è stato rilevato uno
Secondo i dati della Federazione tedesca dell'industria straordinario aumento di fatturato del 30% rispetto
alimentare biologica, nel 2009 il fatturato del mercato all'anno precedente, secondo quanto riporta l'agenzia
bio tedesco ha raggiunto i 5,8 miliardi di Euro, con una austriaca del mercato agricolo Agrarmarktagentur
forte presenza per tradizione del commercio specializ- AMA. Nel 2009 in Italia è stato realizzato un fatturato
zato. Nei primi sei mesi del 2010 la Federazione tedesca di 2,35 miliardi, un terzo dei quali dovuto alle
dell'alimentazione e dei prodotti naturali, produzione esportazioni. Stando ai dati dell'istituto di ricerche di
e commercio ha già accertato un'ulteriore ragguardev- mercato ISMEA/Nielsen, nei primi sei mesi del 2010 in
ole crescita pari a quasi il 10%. Italia le vendite di prodotti biologici trasformati sono
salite del 9%.
Francia: 300 nuove aziende biologiche al mese La Spagna è il campione europeo nella superficie colti-
Gli esperti stimano il fatturato biologico francese del vata e, con 1,33 milioni di ettari, nel 2009 ha addirit-
2009 a 3 miliardi di Euro. Rispetto all'anno precedente, tura superato l'Italia ferma a 1,1 milioni. Anche i paesi
nel 2009 il mercato è aumentato di 400 milioni, il che dell'est europeo hanno segnato forti incrementi,
equivale a un incremento del 15%. Per il 2010 l'ente di soprattutto per quanto concerne la superficie coltivata.
promozione pubblico-privato Agence Bio conta su un Dai dati del FiBL nel 2009 la Polonia ha vantato un
ulteriore sviluppo dinamico. aumento del 7%, portandosi a 367.000 ettari.
5 marzo 2011
Le ultime statistiche mondiali presentate al BioFach

Nell'estate del 2010 la Repubblica Ceca registrava già


un 11% di crescita rispetto all'anno precedente. La
Anche in Italia
quota di superficie coltivata ammonta ora a oltre il
10%, vale a dire 443.000 ettari, secondo quanto ripor- consumi in crescita
ta il Ministero dell'agricoltura di Praga.

Anche il bilancio 2010 dei consumi alimentari biologici


Anche il resto del mondo cresce
in Italia conferma la crescita continua di un comparto
Ma il dato più interessante non riguarda i paesi ricchi. che vale ormai circa 3 miliardi di Euro, conta più di 48
A crescere, infatti, è il numero di paesi nel Sud del mila addetti, è il primo esportatore al mondo (circa 900
mondo con terreni coltivati a biologico (160 contro gli milioni di Euro), tra i primi Paesi al mondo per superfi-
86 del 2000) che hanno determinato un aumento cie coltivata bio (oltre 1milione e 100mila ettari), è ai
annuo del 6,2 per cento delle superfici mondiali, ormai vertici per numero di aziende votate al bio e per la pro-
salite oltre i 37 milioni di ettari a cui si aggiungono 42 duzione di ortaggi, cereali, agrumi, uva, olive bio.
milioni di ettari di superfici non agricole, come quelle “Non ci sono solo i dati positivi sulla vendita – com-
menta Sergio Rossi, responsabile dell’organizzazione
destinate in particolare alla raccolta selvatica. Se le
della nuova fiera del biologico certificato BtoBIO EXPO
politiche internazionali hanno sostenuto questa cresci-
– ma, come si desume dall’edizione 2011 di Bio Bank,
ta, il contributo dell'agricoltura biologica all'approvvi- anche i ristoranti con menù biologico sono aumentati
gionamento alimentare mondiale potrebbe essere del 24% (da 199 a 246), gli agriturismi bio dell’11% (da
ancora molto maggiore, ed è questo l'obiettivo di 1178 a 1302), le mense scolastiche del 10% (da 791 a
fondo della campagna campagna "persone prima di 872) e i negozi di alimenti bio, passati da 1132 a 1163”.
materie prime" che Ifoam ha lanciato per garantire un Tra i prodotti di punta – evidenzia il rapporto
salario equo per tutti gli agricoltori nel mondo. Ismea/Nielsen sull’andamento dei consumi alimentari
L'attuale industria alimentare ha infatti creato una domestici – il 2010 ha evidenziato un’ottima perfor-
mance per i lattiero caseari (+12,2% la spesa domestica
situazione paradossale: nonostante la sovrappro-
rispetto al 2009) e per l’insieme costituito da biscotti,
duzione, un miliardo di persone soffre ancora la fame
dolciumi e snack (+13,5%). Positiva anche la dinamica
e il 70% di loro vive in aree rurali. E lo scenario rischia
dei consumi di frutta e ortaggi bio, in crescita del 4,2%,
di peggiorare ulteriormente. Come ricorda l’ultimo con buoni risconti inoltre per le uova (+7,5%), prodot-
rapporto del Worldwatch Institute sullo “Stato del to che rientra nella graduatoria dei cinque più vendu-
mondo 2011”, non solo un'ampia fetta della razza ti. Il carrello degli alimenti biologici mette anche in
umana soffre ancora la fame in modo cronico, ma gli luce l’ottimo bilancio delle vendite 2010 di pasta e riso
investimenti nello sviluppo agricolo registrano i minimi (+22,3) e di salumi (+56,4%). Meno rilevante, ma sem-
storici. Basti pensare che dal 1980 la percentuale degli pre sostenuta inoltre, la performance di oli (+10,2%),
aiuti internazionali allo sviluppo dedicata all'agri- pane e prodotti sostitutivi (+12,3%) e miele (+8%).
L’aumento dei consumi domestici di prodotti con-
coltura si è abbassata dal 16% ad appena il 4%.
fezionati è costante, ed è così composto geografica-
“Le soluzioni non verranno necessariamente da una
mente (2010 vs 2009): Nord Ovest: +8%; Nord Est: +
maggiore produzione di cibo – spiega Danielle
19,8%; Centro e Sardegna +4%; Sud e Sicilia: + 22,5%.
Nierenberg, co-direttore del progetto Worldwatch L’aumento significativo di Sud e Sicilia si associa a un
Nutrire il pianeta – ma dal cambiamento di ciò che i peso sul totale dei consumi BIO italiani dell’8,2%, men-
bambini mangiano nelle scuole, dei metodi di trasfor- tre Centro e Sardegna ‘valgono’ il 20,2% del totale, il
mazione e vendita de prodotti e dal tipo di azienda ali- 29,8% il Nord Est e il 41,8% il Nord Ovest.
mentare sulle quali investiremo”. Il focus sui canali distributivi (negozi specializzati
E la conversione graduale dall'agricoltura globale alla esclusi, che però già nei primi 10 mesi del 2010 regis-
piccola agricoltura può trovare proprio nel biologico travano un solido aumento di vendite, tra il 15 e il
20%), evidenzia l’ottima performance degli acquisti
una strada privilegiata.
biologici in Ipermercati e tradizionali rispetto al 2009,
con una crescita del 19,5% negli ipermercati, del 2,8%
nei supermercati, nei negozi tradizionali del 35,2%.
marzo 2011 6
Anno dopo anno,
le nostre tavole si impoveriscono

In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frut- gobbo di Nizza, dalla Patata blu trentina alla Zucca
ta su quattro e su una larga percentuale di quelle rima- Berettina emiliana, dal Verna (antico grano tenero
ste grava il rischio estinzione, mentre mancano all’ap- toscano) alla Tortella suina delle Marche e via elencan-
pello una trentina di razze tra mucche, maiali e pecore do, in un affascinante viaggio nella tradizione delle
e il 95 per cento delle antiche varietà di grano è anda- regioni.
to perduto. E’ quanto emerge dal dossier sul fenome-
no dei “Farmers Market in Italia” presentato alla prima Contraffazione alimentare:
assemblea nazionale degli Agrimercato di Campagna un imbroglio senza fine
Amica della Coldiretti. L’altra faccia della medaglia è poi rappresentata da
In Italia nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di quel 33 per cento della produzione complessiva dei
frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati,
queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scom- per un valore di 51 miliardi di euro di fatturato, che
parsa anche per effetto dei moderni sistemi della dis- deriva in realtà da materie prime importate, trasfor-
tribuzione commerciale che privilegiano le grandi mate e vendute con il marchio Made in Italy con l’in-
quantità e la standardizzazione dell’offerta. Ma negli ganno dei consumatori. La stima emersa dall’ultimo
ultimi cinquant’anni si è persa anche una trentina di rapporto Coldiretti/Eurispes illumina un fenomeno
razze di animali domestici, tra cui cinque tipologie di ormai onnipresente: coinvolge due prosciutti su tre
bovini, dieci tra pecore e maiali e tre caprini. E altre set- venduti come italiani, ma provenienti da maiali alleva-
tantuno sono a rischio estinzione, secondo i dati ti all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga con-
Eurostat. servazione su quattro che sono stranieri senza indica-
In questo modo non solo si rischia di impoverire la scel- zione in etichetta, oltre un terzo della pasta ottenuta
ta a tavola con la rinuncia a determinati sapori e pro- da grano che non è stato coltivato in Italia all'insaputa
dotti di un territorio, ma si perde un patrimonio impor- dei consumatori, e la metà delle mozzarelle che sono
tante di biodiversità e con esse parte dell’identità fatte con latte o addirittura cagliate straniere.
ambientale e culturale di un territorio. Un’azione di Eppure, se si interpellano i consumatori, si scopre facil-
recupero importante si deve ai nuovi sbocchi commer-
ciali creati dai mercati degli agricoltori di Campagna
Amica attivi in tutte le Regioni e che hanno offerto
opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori
di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti
non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle
moderne forme di distribuzione. Ad esempio - spiega
la Coldiretti - prodotti ortofrutticoli venduti nei merca-
ti degli agricoltori si conservano in media una settima-
na in piu’ perché non devono subire i lunghi trasporti e
questo consente di mettere in vendita anche varietà
piu’ deperibili che non troverebbero spazio sugli scaf-
fali degli ipermercati. mente quanta importanza attribuiscono alla prove-
Si stima che almeno 100 varietà vegetali definite mino- nienza degli alimenti e quanta fiducia sia accordata
ri, tra frutta, verdura, legumi, erbe selvatiche e prodot- alle nostre produzioni agricole: per quasi un italiano su
ti ottenuti da almeno 30 diverse razze di bovini, maia- quattro (23 per cento) il cibo italiano dal campo alla
li, pecore e capre allevati su scala ridotta trovino sboc- tavola vale almeno il doppio, con due italiani su tre (65
co nell’attuale rete di mercati degli agricoltori di per cento) disponibili a pagare dal 10 per cento in su,
Campagna Amica: dall'Aglio di Resia friulano al Cardo secondo la recente indagine Coldiretti-Swg.
7 marzo 2011

Notizie di qualità
dalle regioni italiane

Anche alla Siav la spesa si fa in azienda Europea. Formaggio a pasta compatta pressata ottenu-
Spesa alimentare “a km 0”, firmata Campagna Amica e to con latte ovino intero, crudo ad acidità naturale di
garantita dalle imprese agricole di Coldiretti Padova, fermentazione, prodotto dalle razze ovine autoctone
consegnata direttamente sul luogo di lavoro ai dipen- siciliane Comisana, Pinzirita, Valle del Belice e loro met-
denti della Siav Spa di Rubano, azienda specializzata in icci, il Piacentinu si presenta con forma cilindrica, con
software e servizi informatici per la gestione dei docu- scalzo leggermente convesso o quasi dritto, piatto
menti cartacei. A cinque mesi dalla positiva esperienza piano o leggermente concavo. La crosta, il cui spessore
alla multinazionale Baxter di Monselice un’altra impor- non deve superare i 5 mm, è di colore giallo più o meno
tante impresa padovana, che conta nella sede di intenso per la presenza dello zafferano e reca impressi
Rubano oltre un centinaio di dipendenti, stringe l’ac- i segni del canestro.
cordo con Coldiretti Padova grazie al quale i dipen- La pasta si caratterizza per il colore giallo più o meno
denti potranno acquistare i prodotti alimentari, freschi, intenso. L’odore è delicato con lieve aroma di zaffera-
di stagione e del territorio, direttamente dalle imprese no; salato appena percepibile; piccante lieve nei primi
agricole padovane di Campagna Amica e riceverli mesi di stagionatura tendente ad intensificarsi.
comodamente in azienda. Per l'Italia si tratta della 221° specialità tra Dop e Igp a
Le due imprese agricole coinvolte nell’iniziativa, il essere riconosciuta. Quanto al nome “Piacentinu”, la
Consorzio lattiero caseario “Mungi & Bevi” di San tradizione, tramandata oralmente dai produttori,
Giorgio in Bosco e la Cooperativa “Terre Euganee” di vuole che sia riferito alla piacevolezza del prodotto:
Pernumia, si occuperanno di raccogliere gli ordini dei piacevolezza del gusto non del tutto piccante, dovuta
dipendenti della Siav e di consegnare la merce diretta- anche alla presenza dello zafferano. L’origine, quindi,
mente in azienda una o due volte la settimana. sarebbe idiomatica: “piacentinu” dal siciliano “piacen-
ti”, ovvero che piace, come confermano anche testi
Due nuovi mercati di Campagna Amica antichi risalenti al 1500.
nel Bresciano
Con l’arrivo di marzo prendono il via a Orzinuovi e a Turismo in bicicletta per scoprire
Rovato due nuovi mercati agricoli di Campagna Amica. le mele del Pinerolese
Nello specifico, da martedì 1 marzo a Orzinuovi in piaz- Oltre 50 chilometri di pista ciclabile tra le campagne
za Garibaldi dalle 8 alle 13 e da mercoledì 2 marzo in della pianura Pinerolese, decine di aziende specializ-
piazza Cavour a Rovato sempre dalle 8 alle 13, entram- zate nella produzione di mele e frutta, ristoranti, Bed
bi con cadenza settimanale. & Breakfast, castelli e dimore storiche sul percorso: la
Sia a Orzinuovi che a Rovato saranno più di una decina nuova "Strada delle Mele", il progetto di valoriz-
gli imprenditori agricoli bresciani presenti, pronti a zazione dei percorsi agro-culturali del territorio com-
vendere quanto coltivato o allevato nelle proprie preso tra Pinerolo e Cavour, sta diventando realtà.
aziende: per i consumatori sarà infatti possibile Coordinata dalla Provincia e realizzata grazie alla col-
acquistare direttamente dai produttori frutta e verdu- laborazione del comune e della Pro Cavour, la Strada
ra fresca e di stagione, formaggi vaccini e caprini fres- intende mettere in rete ed in sinergia le eccellenze del
chi e stagionati, salami e insaccati vari, miele, marmel- territorio, potendo contare sulla rete di piste ciclabili
late artigianali e succhi di frutta, farine, vino e olio realizzata nell’ambito del progetto degli Itinerari cicli-
bresciani, ma anche piantine da orto e fiori. stici della Marca Pinerolese. La strada tocca i Comuni di
Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour,
Il Piacentinu tocca quota mille Garzigliana, Lusernetta, Luserna San Giovanni,
prodotti di qualità europei Macello, Osasco, Pinerolo, Prarostino e San Secondo di
La sorte ha voluto che fosse il Piacentinu ennese il Pinerolo: sul percorso di incontrano ben 105 aziende
millesimo prodotto di qualità riconosciuta dell'Unione agricole impegnate nella vendita diretta di frutta.

La Scienza della qualità - Anno III, 2011 - numero 7 A cura della redazione del sito www.scienzaqualita.com
Fotografie: BioFach, archivio

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