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La riforma dell’esercito del Regno di Sardegna voluta da Vittorio Amedeo III interessò anche le bandiere reggimentali.

Esse
costituivano le insegne di riconoscimento dei singoli reggimenti sia in pace sia in guerra e soprattutto sui campi di battaglia. La
ricchezza decorativa dell’oggetto era pertanto motivata dal valore simbolico dei vessilli e dalla funzione precipua di
riconoscimento; le raffigurazioni alludevano agli emblemi araldici di ciascuna provincia originaria dei reggimenti ed erano
realizzate con l’utilizzo di colori sgargianti, argentature e dorature.

Il reggimento Savoia, come tutti gli altri reggimenti d’ordinanza di fanteria dell’armata, ricevette le nuove bandiere fra il
1775 e il 1776. Si trattava di una bandiera «colonnella» e tre bandiere «d’ordinanza», ovvero quelle che più anticamente
corrispondevano alle insegne della compagnia del colonnello comandante il reggimento e dei rispettivi battaglioni. La riforma di
Vittorio Amedeo III, varata nel 1774, prevedeva la suddivisione del reggimento di fanteria di linea in 3 battaglioni composti da
quattro compagnie ciascuno e due compagnie granatiere. Lo schieramento frontale era costituito dal primo battaglione al
centro, dal secondo alla destra del primo e dal terzo alla sinistra dello stesso; le compagnie granatiere si schieravano sulle ali,
la prima alla destra del secondo battaglione, la seconda alla sinistra del terzo battaglione. Ogni battaglione era dotato di
bandiera d’ordinanza, il primo battaglione comprendeva anche la colonnella.

Le bandiere reggimentali erano affidate ad ufficiali con il grado di «alfiere», corrispondente al livello più basso della
categoria dei tenenti e appartenente al cosiddetto «piccolo Stato Maggiore» del reggimento. Il Savoia aveva dunque in origine
4 alfieri, distinti in «primo alfiere», che aveva in consegna la bandiera colonnella, e tre alfieri semplici, ai quali erano affidate le
ordinanze dei tre rispettivi battaglioni. Nel 1782 i battaglioni dei reggimenti di fanteria d’ordinanza si ridussero a 2 e
conseguentemente anche il reggimento Savoia contò una bandiera colonnella e soltanto due ordinanze, ovvero un primo
alfiere e due semplici.

L’aspetto delle bandiere era uniforme per tutti reggimenti di fanteria.


Le colonnelle presentavano una croce bianca e al centro una grande aquila nera caricata in petto con le armi della
provincia d’origine, le ordinanze, la croce bianca e, al centro, uno scudo barocco con lo stemma della stessa provincia.
Tutte quante erano costituite da un drappo di taffetà quadrato che misurava in media m. 1,84 per lato.
La bandiera colonnella del reggimento Savoia presentava una cornice perimetrale in taffetà turchino (bleu-celeste),
riquadrata internamente ed esternamente d’oro e adorna dei cosiddetti «nodi di Salomone» (scil. nodo Savoia) in taffetà
dorato alternati a rosette in taffetà bianco a sette petali e disco rosso centrale. Una grande croce bianca divideva il campo
della bandiera in quattro quarti limitati dalla cornice esterna dipinti in turchino il primo e il quarto, in nero il secondo e il terzo,
per uniformità con i colori distintivi del reggimento riprodotti sulle divise; ogni quarto era inoltre decorato con tre fiamme
rosse fortemente ondulate, profilate in oro e nascenti simmetricamente dai quattro angoli esterni. Al centro del campo,
sovrapposta alla croce bianca, troneggiava una grande aquila al volo abbassato con becco dorato e lingua rossa, dipinta in
nero e lumeggiata in oro; sormontava l’aquila una corona reale sempre dipinta con fodera rossa e adorna di smeraldi alternati
a losanghe di rubini sulla circonferenza, di zaffiri su ciascun trifoglio e perle sui rebbi superiori. Infine l’aquila era caricata in
petto da uno scudo o «scussone» barocco, dipinto con volute inferiori estroverse e superiori introverse simmetriche ad una
rosetta raccordata ad esse con due virgulti concavi; il campo ovale al centro dello scudo portava l’arme di «Savoia moderna»
con croce d’argento in campo rosso.

Colonnella

Le bandiere d’ordinanza del reggimento erano riquadrate da una cornice bianca limitata da filettatura interna ed
esterna d’oro e intarsiata al centro da fascia in taffetà turchino, con salienti a punta volti verso l’interno presso gli angoli e
verso l’esterno a metà corso di ogni lato. Come la bandiera colonnella le ordinanze portavano al centro del campo una grande
croce bianca che individuava quattro quarti, dipinti in turchino il primo e il quarto, in nero il secondo e il terzo; ogni quarto era
adorno di tre grandi fiamme dipinte di rosso e profilate in oro, ma nascenti ora dagli angoli esterni della croce e dirette verso
l’angolo esterno di ciascun riquadro. Al centro del campo la croce era caricata da uno scudo barocco dipinto, decorato nella
parte inferiore da due piccole volute estroverse nascenti da un fiore di giglio con rosetta e in quella superiore da altre due
volute introverse disposte di tre quarti, raccordate a due virgulti concavi e simmetrici ad una profilatura a punta con tondo
centrale. Nell’ovale dello scudo campeggiava l’arme di «Savoia antica», un’aquila nera al volo alzato con becco dorato, lingua
rossa, lumeggiata in oro e adorna di corona ducale, caricata dell’arme di «Savoia moderna», ovvero la croce d’argento in
campo rosso. Infine lo scudo era sormontato da una corona ducale, dipinta in oro, decorata lungo la circonferenza con
losanghe di rubini alternate a perle di smeraldi e di zaffiri sui trifogli.

Ordinanza

Le bandiere venivano fissate ad aste di legno alte in tutto circa tre metri corredate di punta e tallone, rivestite di velluto
rosso e guarnite con file di chiodi d’ottone dorato a testa piatta, detti «bullette», inseriti lungo una linea a spirale così da
creare quattro file allineate verticalmente. La punta in ottone dorato era costituita da un corpo cilindrico modanato in sequenze
di tori e alte gole, desinente in una punta lanceolata con ampia foglia a lati convessi e vertice acuminato; all’interno della
punta campeggiava un trofeo d’armi cesellato in composizione araldica con scimitarre e lance incrociate al di sotto di un elmo
piumato visto frontalmente e sormontato da due trombe ancora incrociate. Il tallone, anch’esso in ottone dorato, era costituito
da un corpo cilindrico solidale ad una sfera terminale con diametro uguale a quello del cilindro superiore.

Il vessillo era completato da una decorazione ulteriore consistente in due cordoni e due strisce di taffetà, le «cravatte»,
annodati intorno all’asta sotto la punta. Le bandiere del reggimento d’ordinanza Savoia avevano i cordoni e i fiocchi in seta
turchina forbiti di fili d’oro, mentre le cravatte avevano il verso turchino e il recto del colore utilizzato per la fodera delle
uniformi, ovvero il rosso.

Le bandiere venivano soltanto spiegate in occasioni ufficiali, come le parate, e in battaglia lungo il fronte di linea dietro ai
ranghi dei fucilieri, normalmente erano avvolte e protette da una fodera di tela a strisce bianche e azzurre all’interno e cerata
all’esterno.

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