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LEZ 3.

CAPACITA’ DI AGIRE.
La legge richiede , affinchè possa compiere personalmente e autonomamente atti di
amministrazione dei propri interessi, che il soggetto abbia (oltre capacità giuridica) anche la
capacità d’agire. (anche detta capacità negoziale)Si intende, l’idoneità a porre in essere degli atti
che comportano degli effetti giuridici.
La capacità d’agire si acquista generalmente al raggiungimento della maggiore età (art.2. c.1. cc.)
(18 anni), prima del quale il soggetto è legalmente incapace. Dopo i 18 anni il soggetto è
legalmente capace e può compiere tutti gli atti per i quali non sia richiesta un’età diversa.
Può accadere che nonostante la maggiore età, la persona fisica non abbia (per ragioni diverse)
quella capacità di discernimento che è normale per un individuo adulto e maturo. Di qui, nascono
degli istituti a salvaguardia e a tutela degli Incapaci, persone prive in parte o in tutto di autonomia.
A questa logica di protezione dell’incapace si sottrae la figura dell’incapace a seguito di
interdizione legale, che segue invece una protezione di tipo sanzionario.
Diversa è la capacità extranegoziale, ovvero l’idoneità del soggetto a rispondere delle
conseguenze dannose degli atti da lui posti in essere.

IL MINORE D’ETA’.
 Il minore d’età non ha capacità d’agire. Di regola, il minore non può stipulare direttamente
gli atti negoziali che incidono sulla sua sfera giuridica, e neppure decidere del loro
compimento.
 Gli atti posti in essere dai minori sono annullabili. Quest’atto può essere impugnato
(modificato\eliminato) entro 5 anni dal raggiungimento della maggiore età, e la proposta
deve essere fatta solo dal rappresentante legale del minore.
 Art. 147/316 cc. –Responsabilità genitoriale. Obbliga entrambi i coniugi a “mantenere,
istruire, educare e assistere moralmente i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni
naturali e aspirazioni.”
 Art. 315bis cc. – Statuto dei diritti del figlio, (sopraelencati), ma anche i suoi doveri, a
rispettare i genitori e a contribuire al mantenimento della famiglia finchè convinve con
essa.
 Art. 315 cc – Status di figlio. Tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico, senza distinzione di
figli leggittimi e naturali o meno.
 Art. 337 ter cc. In caso di separazione dei genitori, al fine di limitare ed alleviare il trauma
del figlio per il distacco dall’unitario consesso familiare, il minore ha il diritto di “mantenere
un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei geniori, di ricevere cura,
educazione, istruzione e assistenza morale da entrambi e di conservare rapporti
significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale.
 Art. 343 c.1.c.c.- Se si sono persi i genitori in minore età, viene nominato un Tutore che ha
la funzione di tutelare gli interessi del minore e esercitare una parte dei suoi diritti
nell’interesse dello stesso.
 Art.317 c.1.c.c. - Se uno dei due genitori è morto o impossibilitatato ad esercitare la
podestà sul figlio, ciò competerà esclusivamente all’altro genitore.
Distinguiamo tra Atti di Ordinaria Amministrazione – atti capaci di incidere in maniera non
particolarmente significativa sul patrimonio del minore, considerati validi se vi è il consenso anche
disgiunto da uno dei due genitori; e Atti di Straordinaria Amministrazione – atti capaci di incidere
in maniera rilevante sul patrimonio del minore, validi soltanto se congiuntamente compiuti da
entrambi i genitori del minore.

INTERDIZIONE GIUDIZIALE.
Viene pronunciata con sentenza dal giudice, quando ricorrono congiuntamente tali presupposti:
(art. 414 cc.)
 il soggetto deve risultare affetto da INFERMITA’ MENTALE, tale da non consentirgli di
esprimere una volontà liberalmente e consapevolmente maturata;
 tale infermità deve essere ABITUALE e non transitoria;
 il soggetto deve essere incapace di provvedere ai propri interessi;
 necessità di assicurare al soggetto un adeguata protezione.
Art. 406/417 cc. – Possono agire per l’interdizione il pubblico ministero o i parenti stretti entro il
quarto grado, gli affini entro il secondo grado, il convivente stabile o il coniuge.
Un tutore provvisorio del minore viene nominato per sostituire l’interdetto nel compimento degli
atti, dopo l’esame diretto dell’interdicendo da parte del giudice.
L’interdizione preclude al soggetto il matrimonio, il riconoscimento dei figli naturali, la possibilità
di fare testamento.
Se dovessero venire meno i precedenti presupposti, l’interdizione può essere revocata.
Art. 427 c.1.cc. – il giudice può prevedere che taluni atti di ord. amministrazione possano essere
compiuti autonomamente dall’interdetto con l’assistenza del tutore, con una manifestazione
congiunta di volontà da parte di entrambi.

INTERDIZIONE LEGALE. Art. 32 cc.


Questo istituto ha funzione sanzionatoria per soggetti perfettamente in grado di intendere di
volere (maggiorenni se non sbaglio).

INABILITAZIONE.
Viene pronunciata con sentenza dal giudice, quando ricorrono alteranativamente tra loro tali
presupposti:
 infermità mentale, non talmente grave da far luogo a interdizione, cioè che non lo provi
completamente della capacità di intendere e di volere;
 prodigalità, un impulso patologico che incide negativamente sulla capacità del soggetto di
valutare la rilevanza economica dei propri atti, spingendolo allo sperprero;
 abuso abituale di alcolici o sostanze stupefacenti, tale da esporre se stesso o i suoi familiari
a gravi pregiudizi economici;
 sordità o cecità dalla nascita o dalla prima infanzia.
Possono fare istanza i parenti stretti e il pubblico ministero.
L’inabilitato può compiere autonomamente atti di ord. amministrazione; per gli atti di straord.
amministrazione verrà nominato dal giudice un Curatore provvisorio, per coprire le eventuali
esigenze del soggetto, integrando la sua volontà.
EMANCIPAZIONE. Art. 390 cc.
Il minore ultrasedicenne, autorizzato dal tribunale a contrarre matrimonio (art.84 c.2.cc.), con le
nozze acquista automaticamente l’emancipazione, sottraendosi alla disciplina della minore età.
Può compiere autonomamente atti di ord. amm., mentre per gli atti di straord. amm. necessita
l’assistenza di un curatore, che sarà lo stesso coniuge se è maggiore d’età. Se invece entrambi
sono minorenni, il giudice può assegnare un unico curatore, che preferibilmente sarà uno tra i
genitori. Gli atti di straord. amm. compiuti dall’emancipato senza l’assistenza del curatore sono
annullabili.
Lo scioglimento del matrimonio non fa venir meno l’emancipazione, la quale cessa con il
raggiungimento della maggiore età.

AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO. Art. 404 e seg. cc.


Istituto introddo dagli anni 2000 con l’intenzione espressa di configurare un istituto diverso dai
precedenti, più flessibile a tutela degli incapaci.
Si apre con decreto approvato dal giudice tutelare, quando ricorrono congiuntamente tali
presupposti:
 infermità o menomazione fisica/psichica della persona, anche temporanea;
 impossibilità per il soggetto di provvedere ai propri interessi.
Può essere promossa dal soggetto stesso, dal coniuge, dal convivente abituale , parenti fino al 4
grado, affini fino al secondo, o dal pubblico ministero.
Gli effetti dell’amministrazione di sostegno, ovvero i doveri dell’amministratore, sono determinati
di volta in volta dal giudice tutelare, il quale nomina un amministratore di sostegno.
Il giudice tutelare indica gli atti che l’amm. di sostegno ha il potere di compiere in nome e per
conto del beneficiario, e gli atti per cui l’amm. di sostegno deve soltanto acconsentire la volontà
del beneficiario; se non si verificano correttamente queste condizioni, l’atto è annullabile.

INCAPACITA’ NATURALE.
Condizione di chi, non essendo stato dichiarato interdetto, si trova in stato di incapacità di
intendere o di volere per qualsiasi causa, anche transitoria, nel momento in cui stipula il contratto.
Occorre che il soggetto sia privo in modo assoluto della capacità di autodeterminarsi al momento
di compiere un negozio giuridico. Questa incapacità si deve provare!
 il matrimonio, il testamento e la donazione sono impugnabili solo se si dimostra che tale
capacità era sopravvenuta nel momento della stipula;
 gli atti unilaterali e i contratti sono annullabili se si dimostra che tale capacità era
sopravvenuta nel momento della stipula e che, rispettivamente reca al soggetto un grave
pregiudizio o l’altro contraente era in mala fede, e l’annullamento spetta al soggetto
incapace entro 5 anni dal loro compimento.
ALTRE..
 Legge 22giu.2016 .112- Dopo di noi- prevede peculiari misure di assistenza a livello locale
nei confronti delle persone con disabilità grave non determinata dal naturale
invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare.
 Art. 342 bis/ter cc. – Prevede che quando la condotta del coniuge o di altro convivente è
causa di grave pregiudizio all’integrità fisica o morale dell’altro coniuge, dunque alla sua
libertà, il giudice su istanza della parte o autonomamente assume i provvedimenti più
idonei a tutela della parte vessata.
 Legge 22dic2017 n.219- Living will (testamento biologico) art.1 – Il principio secondo il
quale nessun trattamento sanitario può essere iniziato o perseguito se privo del consenso
libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti
dalla legge.
 Living will, art. 4 – La persona maggiorenne e capace di intendere e di volere può, in
previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo aver acquisito
adeguate informazioni mediche a riguardo, esprimere per iscritto le sue volontà in materia
di trattamenti sanitari ed indicare un fiduciario che lo rappresenti nei rapporti con i medici.
 E’ nato il Codice del Consumo (decreto leg. 6 sett.2005 n.206) che raccoglie e riordina, le
normative già sparse e vigenti a tutela del consumatore.
AMBITO FAMILIARE.
 La legge Circinnà (20mag2016 n.76) disciplina all’art. 1 le unioni civili, affermando che “due
persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile mediante
dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni”.
 Art. 143 cc. – Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e
materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione.
 Art. 156 cc. – Con la separazione permane l’obbligazione alimentare a carico di un coniuge
nei confronti dell’altro. (e anche divorzio art. 143 cc.).
 Art. 587 cc. – Successione testamentiaria- in cui, per mezzo del testamento si dispone
liberamente della destinazione del proprio patrimonio dopo la morte;
 Art. 565 cc. – Successione legale – quando in mancanza di testamento, la legge prevede tra
chi e in quale quantità debbano essere ripartiti i beni.

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