Il significato di privacy, nel tempo, si è evoluto. Inizialmente riferito alla sfera della vita privata,
negli ultimi decenni ha subito un'evoluzione estensiva, arrivando ad indicare il diritto al controllo
sui propri dati personali. Quindi, il significato odierno, di privacy, comunemente, è relativo al
diritto della persona di controllare che le informazioni che la riguardano vengano trattate o guardate
da altri solo in caso di necessità.
Il diritto alla privacy non va confuso con il diritto al segreto, anch'esso finalizzato a tutelare un'area
riservata della vita privata ma che per qualche motivo comprenda elementi comunque conosciuti da
alcune persone: il medico, ad esempio, è sicuramente consapevole dello stato di salute del proprio
paziente, ma ha il dovere di mantenere il segreto professionale sulle notizie di cui è a conoscenza. Il
diritto alla privacy non è nemmeno interamente sovrapponibile al diritto alla protezione dei dati
personali (cioè alla protezione da monitoraggio continuo, previsione dei comportamenti,
profilazione degli individui) che nasce come corollario del diritto alla riservatezza.
La diffusione delle nuove tecnologie a partire dal XXI secolo ha contribuito ad un assottigliamento
della barriera della privacy, ad esempio la tracciabilità dei cellulari o la relativa facilità a reperire gli
indirizzi di posta elettronica delle persone, che può dar luogo, ad esempio, al fenomeno dello
spamming, pubblicità indesiderata. Anche la geolocalizzazione degli smartwatch, combinata con
funzioni in questi contenute, come il cardiofrequenzimetro, può impattare in modo significativo
sulla privacy, permettendo ad aziende di marketing di monitorare l'utente nelle sue abitudini di
consumo e gusti personali attraverso tecniche di pubblicità comportamentale, cioè una raccolta delle
informazioni personali degli utenti come mezzo di marketing per proporre pubblicità targetizzate,
come evidenziato da Federprivacy nel 2015, e confermato da uno studio condotto dall'Università di
Pisa La digitalizzazione delle immagini contribuisce ad una continua e progressiva riduzione della
riservatezza e da difficoltà nella sua tutela: condividere un'immagine o un video on-line su internet
comporta la perdita di controllo sul materiale inserito. Ad esempio il sexting - condivisione di
fotografie a carattere erotico prevalentemente sui social network - comporta la totale impossibilità
di nasconderla potendo essere scaricata da altri utenti e reimmessa in Rete in qualunque altro
momento. Analoghi problemi sorgono allorché vi siano video che in qualche modo siano lesivi
della privacy o in qualche modo lesivi di altre persone, soprattutto se di minore età.
Il 28 gennaio è celebrata da diversi paesi nel mondo la Giornata europea della protezione dei dati
personali, istituita dal Consiglio d'Europa.