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STORIA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

LA RIVOLUZIONE COPERNICANA

Contesto astronomico di Niccolò Copernico (1473- 1543)

Il primo elemento rilevante per quanto riguarda il contesto astronomico in cui


Copernico operava è che non erano ancora presenti strumenti ottici, Galileo
(1564-1642) doveva ancora inventare il cannocchiale1 e quindi le constatazioni
astronomiche erano fatte a occhio nudo.
Il più grande astronomo ad osservare il cielo a occhio nudo fu un astronomo
danese, Tycho Brahe (1546-1601), il quale conosceva la posizione di ogni stella
in cielo e vide ad occhio nudo una sera una stella che non aveva mai visto: si
trattava di una nova, e fu la prima nova osservata nella storia dell'umanità. Le
osservazioni di Brahe furono molto importanti anche per gli astronomi
successivi, per esempio Keplero potè dimostrare che le orbite dei pianeti sono
ellittiche grazie anche ad un'osservazione di Brahe il quale lavorò, prima di
Keplero, come astronomo imperiale.
Gli oggetti principali dell'osservazione astronomica ad occhio nudo sono:
• il Sole;
• la Luna;
• le stelle;
• i pianeti → Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno:
◦ a differenza dalle stelle, i pianeti sono luminosi ma non brillano,
inoltre è possibile osservare una sfumatura colorata
caratteristica per ogni pianeta.
Il problema dell'osservazione di questi corpi ad occhio nudo è che sorgono
facilmente illusioni ottiche e il diametro di essi è apparente. Le osservazioni che
tuttavia possiamo fare circa questi corpi celesti sono:
• alcuni corpi sono più vicini a noi rispetto agli altri:
◦ la Luna è più vicina rispetto alle stelle;
• diversa velocità e costanza del moto siderale2, che prima della
rivoluzione copernicana era considerato in base alla Terra:
◦ la Luna impiega 29 giorni circa a percorrere un giro intorno alla

1 Il primo esemplare di cannocchiale fu costruito nei primi anni del XVII sec e permise a
Galileo di fare osservazioni circa le macchie solari, i satelliti di Giove e alcune caratteristiche
della Luna.
2 Il periodo siderale è il tempo che impiega l'oggetto per compiere un'intera orbita intorno al
Sole, ovvero il tempo impiegato per ritornare allo stesso punto rispetto alle stelle fisse.

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Terra;
◦ la Terra impiega molto più tempo a percorrere il suo moto
siderale e assume posizioni diverse rispetto al Sole in base al
momento dell'anno;
• rapporti tra i corpi celesti e relazioni tra i corpi celesti e la Terra→
astrologia:
◦ il Sole ha una traitteoria stabile che attraverse sempre
determinate costellazioni a seconda del momento dell'anno,
ovvero le costellazioni che determinano i segni zodiacali;
◦ il Sole sorge in prossimità di una certa costellazione che
rappresenta il segno zodiacale di quel periodo dell'anno;
• alcune volte un corpo fa ombra ad un altro corpo → eclissi:
◦ l'osservazione delle eclissi ha permesso di teorizzare la linea
eclittica, ovvero il percorso apparente che il Sole compie in un
anno rispetto allo sfondo della sfera celeste;
• calcolare la distanza dei corpi celesti dalla Terra:
◦ presumendo che la Terra fosse al centro della rotazione degli
astri, calcolando il periodo siderale di ogni corpo si stabiliva la
distanza dei vari corpi dalla Terra e anche tra loro:
▪ maggiore era il periodo siderale, maggiore era la distanza
dalla Terra e viceversa;
▪ si era così stabilito che il corpo più vicino era la Luna, poi il
Sole, Mercurio, e Venere i quali hanno un moto siderale
simile tra loro e infine Marte Giove e Saturno che sono i più
distanti;
• calcolare le distanze tra i vari corpi celesti:
◦ si prendeva come punto di riferimento la Stella Polare che era
sempre ferma e si formavano degli angoli tra essa e le stelle di
cui si voleva calcolare la distanza (in gradi).
Gli strumenti astronomici fondamentali sono quindi strumenti di
allineamento:
• un muro dritto, un obelisco da allineare con la Stella Polare;
• quadrante → strumento che può essere utilizzato per misurare
l'altezza angolare di un corpo celeste rispetto alla linea
dell'orizzonte. Esso ha una forma di quarto di cerchio, per misurare
il valore di un angolo da 0 a 90°:
◦ strumento di misurazione orizzontale;
◦ le coordinate del quadrante non sono di geometria piana,
bisogna conoscere la geometria sferica;

2
◦ non era uno strumento troppo facile da trasportare;
• alidada → parte superiore di strumenti, come il teodolite ed
il tacheometro, che consente di misurare gli angoli. Essa può
ruotare rispetto al basamento intorno ad un asse detto asse
principale o asse primario:
◦ strumento di misurazione verticale;
• astrolabio → antico strumento astronomico tramite il quale è
possibile localizzare o calcolare la posizione di corpi celesti come
il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. Può anche determinare l'ora
locale conoscendo la longitudine:
◦ il calcolo della longitudine e della latitudine erano fondamentali
per la navigazione.
Una necessità degli astronomi fu anche quella di poter stabilire la
posizione futura degli astri e formare dei sistemi o modelli che spiegassero il
moto dei vari astri. Per formare dei modelli e dei sistemi è necessario isolare gli
oggetti celesti che sono astri dalle meteore 3. Il metodo di rappresentazione
dell'universo fin dai greci era quello delle sfere concentriche che si fondava sul
fatto che ogni corpo avesse una distanza diversa dalla Terra: ogni corpo celeste
aveva una propria sfera celeste e la sfera che le comprendeva tutte era quelle
delle stelle fisse.

3 Meteore → fenomeni contingenti, che non seguono un moto stabilito e costante (fenomeni
meteorologici, comete).

3
La fisica veniva chiamata filosofia naturale mentre l'astronomia prendeva
anche il nome di matematica in alcuni contesti. L'astronomia veniva identificata
con la matematica in quanto ciò che era importante in questa disciplina era
l'applicazione di teorie geometriche a corpi fisici. L'astronomia si applica a corpi
naturali ma non considerandoli nella loro fisicità, piuttosto tenendo conto dei
loro movimenti e utilizzando su di essi strumenti di calcolo.
Nell'età moderna la geometria non era più il tipo di matematica
predominante, l'algebra infatti permetteva di compiere calcoli e misurazioni
anche tra lunghezze e solidi mentre in geometria i numeri vengono considerati
solo come rappresentanti grandezze.
Matematica e geometria spesso non riuscirono a conciliarsi per il fatto che
la matematica è una scienza astratta mentre la fisica è concreta, la matematica
infatti per essere applicata agli oggetti naturali li deve spogliare del loro
carattere naturale.

Cosmologia aristotelica

Nella cosmologia aristotelica esiste un solo mondo, finito e con un centro,


la Terra. La Terra è composta da quattro elementi sublunari di diversa
pesantezza che tendono al loro luogo naturale attraverso moti naturali.
I moti naturali del mondo sublunare sono rettilinei mentre i moti naturali
dei corpi celesti sono circolari. Anche l'elemento di cui sono composti i corpi
celesti è diverso rispetto al mondo sublunare: esiste un quinto elemento,
definito etere di cui sono composti i corpi perfetti di moto circolare che stanno
oltre il mondo sublunare.
Ogni corpo celeste è incastonato in una sfera che si muove di moto
circolare. Il movimento delle sfere è reso possibile dal motore immobile che è
un'ulteriore sfera oltre alle stelle fisse che muove la sfera delle stelle fisse la
quale muove quelle sottostanti.
Il Sole non è fonte di calore, è etereo, il calore sulla Terra è determinato
dall'attrito delle sfere sull'atmosfera terrestre, la frizione tra le sfere produce
calore ma non attrito.
Oltre alle sfere contenenti i pianeti ci sono altre sfere che regolano i
movimenti delle sfere tra loro, si sono calcolate 55 sfere nell'universo
aristotelico. Per eliminare le sfere aggiuntive si potrebbe pensare che all'interno
di ogni sfera ci sia un principio che ne regola il movimento 4.
Terra, sfere cristalline e universo sono omocentriche, ovvero hanno lo
stesso centro.
4 Alessandro di Afrodisia

4
L'astronomia aristotelica non funziona bene per vari motivi:
• approssimatezza dei calcoli;
• se le sfere cristalline hanno come centro la Terra non si riesce a
spiegare come mai alcuni pianeti sembrano meno luminosi come se
fossero più lontani:
◦ la lontananza di un pianeta o di una stella dalla Terra viene
calcolata attraverso l'angolo di parallasse5;

5 La parallasse è il fenomeno per cui un oggetto sembra spostarsi rispetto allo sfondo se si
cambia il punto di osservazione. Da un punto di vista quantitativo, con il termine parallasse
si indica il valore dell'angolo di spostamento.

5
◦ per le stelle fisse non è presente un angolo di parallasse
osservabile perchè sono troppo lontane;
• alcuni pianeti non hanno un movimento circolare continuo ma ogni
tanto tornano indietro, questo fenomeno è chiamato
retrogradazione;
• cambio di velocità del movimento dei pianeti.

Cosmologia tolemaica

Un altro modello astronomica dell'antichità era quello tolemaico. Tolomeo


accetta la fisica aristotelica ma aggiunge un apparato di geometria per spiegare i
problemi della cosmologia aristotelica.
Abbandona l'idea che le sfere siano omocentriche, sostiene che i pianeti
abbiano orbite circolari ma il centro del moto di un pianeta non coincide con il
centro del mondo:
• punto eccentrico = centro del movimento circolare del pianeta.
Per spiegare il moto retrogrado dei pianeti Tolomeo sostiene che i pianeti
siano trasportati lungo l'orbita da una seconda orbita che ha il suo centro
sull'orbita del movimento intorno al punto eccentrico:
• punto deferente = punto sull'orbita del pianeta intorno alla Terra;
• epiciclo = orbita circolare intorno al punto deferente.
Gli epicicli occupano tutto lo spazio della sfera cristallina, non c'è il vuoto. Il
pianeta e l'epiciclo sono contenuti nella sfera cristallina.

6
Per spiegare i mutamenti di velocità del moto dei pianeti Tolomeo introduce
il punto equante:
• punto equante = ipotetico punto spostato rispetto al centro
della Terra; un pianeta ruotando attorno alla Terra mantiene
costante la sua velocità angolare rispetto all’equante.

E = equante
M = eccentrico
T = Terra
C = deferente
P = pianeta
Angolo ECM = angolo equante

Una volta trovato l'equante posso prevedere la posizione futura dei pianeti
considerando anche il punto eccentrico e i vari epicicli.

Fisici e astronomi

L'inserimento di queste complicazioni è stata fatta per poter assicurare la


calcolabilità dell'astronomia. Per Duhem il sapere teorico circa la natura è un
apparato di ipotesi convenzionali per salvare i fenomeni anche a costo della
verità. Il sistema tolemaico è convenzionalista e per Duhem da questi esempi di
storia della scienza comprendiamo qualcosa della scienza in sé.
Per Duhem la scienza moderna nasce quando nel XIII sec. si formula il
teorema della velocità media6, la scienza moderna non è legata all'esperienza

6 Si definisce velocità media il rapporto tra lo spostamento e la durata


dell'intervallo di tempo impiegato a percorrerlo:

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ma a ragionamenti astratti applicati poi ai fatti.
Il filosofo Zabarella introduce il concetto dei ragionamenti circolari che
verranno poi studiati dai Gesuiti e da Galileo.
Esiste una frattura tra gli aristotelici che vogliono ragionare sulla costituzione
fisica del cosmo e gli astronomi come Tolomeo che invece cercano un modo per
poter calcolare le posizioni dei pianeti senza curarsi dell'aspetto fisico e
veritiero della questione. Al tempo di Copernico questa frattura era molto
sentita, anche il problema della riforma dei calendari per fare in modo che le
festività religiose ricadessero sempre nello stesso periodo era molto centrale e
fu uno dei motivi primari per cui era necessario calcolare con esattezza il moto
dei pianeti.
I tre problemi fondamentali al tempo di Copernico erano:
1. la costruzione tolemaica è molto complicata e diversi punti non
hanno una collocazione sensata logicamente, danno l'impressione
che siano messi apposta per far tornare i conti;
2. nonostante questi problemi teorici, anche accettando il sistema
tolemaico, i calcoli dell'astronomia tolemaica non sono sufficienti a
spiegare ogni cosa;
3. si sente l'esigenza di riportare l'astronomia a una certa
ragionevolezza fisica eliminando gli apparati teorici troppo assurdi.
Questo periodo di separazione tra fisica e astronomia è stato denominato
divaricazione fondamentale.

Astronomia e astrologia

Nel testo The copernican question di Westman (2011) viene avanzata l'ipotesi
che il problema astronomico di Copernico sia da considerare più come un
problema astrologico, infatti in quei tempi l'astronomia era molto legata
all'astrologia.
Westman riscopre Pico della Mirandola che ha scritto Disputationes adversus
astonoma divinatium in cui mette in luce i limiti predittivi dell'astronomia e
quindi poi anche dell'astrologia. La tesi di Westman è che il testo di Copernico,

dove e sono i vettori posizione agli istanti iniziale e finale . La velocità media può
essere vista come la pendenza della retta che congiunge i punti iniziale e finale del grafico
posizione-tempo in cui si rappresenta il moto di cui è calcolata la media.

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De revolutionibus orbium celestium (Norimberga, 1543) sia stato ispirato come
risposta al testo di Pico della Mirandola.
La scienza delle stelle comprende sia l'astrologia che l'astronomia ed erano
inserite nelle scienze matematiche fisiche; le matematiche si dividevano in:
• matematiche pure
• matematiche miste → trattano enti naturali con termini matematici:
◦ astronomia
◦ musica
L'astronomia a sua volta si divide in astronomia teorica e astronomia pratica:
• astronomia teorica:
◦ astronomia sferica → l'astronomi asferica si basa sull'opera di
Sacrobao (XIII sec.) autore di De sphaera in cui in particola si occupa
della sfera delle stelle fisse;
◦ astronomia planetaria → i testi di riferimento sono Theorica nova
planetarium di Peurbach e Almagesto di Tolomeo;
• astronomia pratica → si serve di tavole planetarie per fare almanacchi che
vengono poi utilizzati anche dall'astrologia in quanto indicano la
posizione dei pianeti durante l'anno.
L'astrologia veniva applicata in vari ambiti tra cui quello medico e per questo
motivo veniva insegnata anche nelle Università. L'astrologia inoltre era diffusa
in ogni strato sociale, dalle campagne alle città in cui venivano stampati molti
almanacchi e in cui veniva utilizzata con finalità politiche:
• verso la fine del '500 gli almanacchi erano molto utilizzati per decisioni
politiche;
• l'astrologia venne proibita dal mondo cattolico nel 1586 per la sua
influenza politica sul popolo.
Pico della Mirandola (1463-1494) mosse una forte critica nei confronti
dell'astrologia sul piano etico-filosofico in quanto comporta un determinismo
che non è reale → l'astrologia per poter davvero predire il destino degli uomini
dovrebbe essere molto accurata ma non lo è ancora.
Un altro ambito dell'astrologia è la meteorologia intendendo l'astrologia come
lo studio dell'influenza delle sfere superiori su quella sublunare.
Nel '500 per astronomia pratica si intendeva l'astrologia ma in certi contesti è
utile suddividere sia l'astronomia che l'astrologia in pratica e teorica.
Tolomeo ha scritto vari trattati per le diverse tipologie di materie:
• Almagesto → astrologia matematica
• Tetrabiblos → astrologia
• Geografia → geografia
• Ipotesi planetaria → filosofia naturale:

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◦ in questo testo Tolomeo vuole spiegare come concettualizzare i temi
dell'Almagesto da un punto di vista di filosofia naturale;
◦ la matematizzazione e la certezza della matematica permettono di
estendere la matematica alla filosofia naturale e all'etica;
◦ l'applicazione della matematica in fisica sarà poi ripresa da Benedetti
e Galileo.
Nell'umanesimo viene riscoperto lo spirito dei classici e i loro testi matematici.
L'opera filologica svolta è altamente concettuale, non era una semplice traduzione ma
era presente anche la volontà di ricomporre concettualmente le idee greche. Tra i vari
testi viene riscoperto anche l'Almagesto di Tolomeo attraverso la mediazione degli arabi
ma lo si vuole tradurre direttamente dal greco:
• un personaggio che favorì la traduzione dell'Almagesto fu
Bessarione7:
◦ protettore di Peurbach e Regiomontano, quest'ultimi traducono
l'Almagesto e scrivono Epytoma in Almagesto, sintesi degli aspetti
tecnici del testo originale.

Rapporto tra Astronomia matematica e Filosofia naturale

Il problema del rapporto tra Astronomia matematica e Filosofia naturale sta


nel problema del rapporto tra la spiegazione geometrica e quella fisica dei
fenomeni naturali celesti. La spiegazione geometrica di Tolomeo non descrive
realisticamente i corpi celesti → è una spiegazione predittiva ma non è realistica
dal punto di vista fisico:
• Tolomeo descrive i movimenti dei pianeti attraverso linee
geometriche immaginarie, ma al tempo stesso cerca di utilizzare il
modello sferico, inserendo il moto epiciclico in una sfera →
nonostante questo la Terra non si trovava perfettamente al centro
dell'universo
Nel mondo greco erano presenti diverse teorie che non necessariamente
erano geocentriche, per cui la teoria tolemaica non creava scalpore:
• nel Rinascimento però il modello predominante era quello
aristotelico più vicino alla filosofia naturale;
• nel mondo arabo invece c'era più apertura, nel XII-XIII sec. Ibn
Rushd e Al-Bitruji vogliono fare una critica e riforma
dell'astronomia tolemaica :
◦ Ibn Rushd osserva che la concezione aristotelica non è
conciliabile con l'astronomia tolemaica a causa degli eccentrici,

7 Fautore dell'avvicinamento tra Chiesa Cattolica e Ortodossa, fece crociate, amico di Cusano.

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degli epicicli e delle quante → questi elementi vengono criticati
in quanto non corrispondenti alla descrizione naturale;
◦ Al-Bitruji si appropria dell'eredità araba di Tolomeo e cerca di
rendere conto dei movimenti geometrici in termini di moti
concentrici per poter essere coerente con gli assiomi di filosofia
naturale → cerca di tradurre in movimenti concentrici le teorie
geometriche tolemaiche.
Queste questioni vengono riprese successivamente nel XV sec. quando
Copernico è ancora studente:
• Alessandro Achillini nel suo De orbitus (1498) riprende le critiche
degli arabi nei confronti di Tolomeo;
• Girolamo Fracastoro con Homocentrica (1538) traduce Tolomeo
cercando di rispettare gli assiomi di filosofia naturale;
• Giovan Battista Amico scrive De motibus corporium celestium iustia
principia peripatetica (1536) in cui si cercano di spiegare i principi dei
moti celesti secondo i principi peripatetici.
Copernico cercherà di creare dei modelli geometrici alternativi a Tolomeo,
consapevole dei limiti di tale teoria nonostante le integrazioni arabe:
• la ricezione di Copernico sarà infatti anche la ricezione di nuovi
modelli geometrici che verranno poi utilizzati anche in altri ambiti;
• il filosofo Duhem scrive un saggio sulla nozione della teoria fisica
da Platone a Galileo nel 1908 → in questo testo si sottolinea come gli
astronomi vogliano salvare i fenomeni mentre l'aspetto fisico viene
lasciato alla filosofia naturale:
◦ l'astronomia matematica voleva solo mantenere i fenomeni,
eccezione per Copernico e Galileo;
◦ la teoria filosofia di Duhem è detta revisionismo;
• il filosofo Khun nel testo La rivoluzione copernicana sviluppa la tesi
secondo cui i paradigmi sono fondanti per la scienza e che nel
processo di sviluppo essi vengono sottoposti a prove e superati.

Altri paradigmi all'epoca di Copernico

Il paradigma dominante a tempo di Copernico era quello del sistema


aristotelico-tolemaico. Anche se tali sistemi sono diversi vengono accomunati
nella critica di Copernico ai sistemi geocentrici. Esistevano però altri sistemi
cosmologici:
• Aristarco → sistema eliocentrico che sostiene anche il moto della Terra
sul proprio asse;

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• Pitagorici → vedevano la Terra in movimento e non al centro del cosmo:
◦ Copernico viene associato ai pitagorici per l'importanza dei numeri
nell'interpretazione della natura;
• Platone → nel Timeo sostiene la rotazione terrestre sul suo proprio asse;
• Eraclide Pontico → la Terra era posta al centro del cosmo:
◦ la Luna, il Sole e i pianeti superiori ruotano attorno alla Terra;
◦ Mercurio e Venere ruotano intorno al Sole.

Contesto culturale di Copernico

Copernico nasce in Polonia, la lingua parlata era il tedesco ma il latino veniva


utilizzato come lingua scientifica. Studia a Krakovia la matematica. Nel '500 e
'600 era uso che gli studenti soggiornassero a casa dei loro insegnanti,
Copernico soggiornò presso il suo insegnante di Bologna, in Italia studiò
giurisprudenza e medicina che terminò a Ferrara nel 1503.
Copernico entrò in contatto con il Rinascimento italiano e l'aristotelismo:
• il Rinascimento comportava la riscoperta dei classici e l'aspetto
matematico dell'Umanesimo;
• il fatto che per Platone il Sole è l'immagine visiva di Dio nel creato
avrebbe potuto suggerire a Copernico l'idea di porre il Sole al
centro del cosmo.
Nel 1510 ci fu la prima stesura di un testo precedente al De revolutionibus, il
De Hypothesibus motum celestium commentariolu:
• il questo testo pone i capisaldi della sua teoria ma poi solo nel 1543
verrà pubblicato il De revolutionibus;
• Copernico desidera che il De revolutionibus sia allo stesso livello
delle opere antiche, vuole che sia il nuovo Almagesto.
Dal punto di vista religioso Copernico era vicino ad Erasmo da Rotterdam,
una della maggiori figure dell'umanesimo europeo. Erasmo critica la Chiesa
cattolica e Lutero, il clima culturale in cui viveva Copernico era quindi quello di
libertà intellettuale.
Copernico cerca anche di cambiare i metodi osservativi rendendoli più
selettivi:
• anno tropico del Sole → tempo sull'ellittica da un punto di vista
geocentrico;
• anno siderale → tempo per tornare nella stessa posizione secondo
le stelle fisse.

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De revolutionibus: origini, suddivisione e curatori

Un problema che portò alla ricerca di nuovi sistemi cosmologici fu la


precessione degli equinozi.
Il primo a cercare di darne una spiegazione fu Tolomeo ma non era
soddisfacente, gli arabi invece credono che cambi ogni tot e lo calcolano
geometricamente.
Il termine con sui si indica la precessione degli equinozi è titubatio:
• Copernico da una spiegazione della titubatio in termini geocinetici.
Il De revolutionibus è composto da sei libri:
• 1° libro → risoluzione dei problemi;
• 2° libro → stelle fisse;
• 3° libro → processione degli equinozi;
• 4° libro → Luna ed eclissi
• 5° libro → moti planetari;
• 6° libro → moti latitudinali.
L'opera di Copernico comprende tutta l'astronomia e per questo viene
considerato il nuovo Tolomeo.
I curatori dell'opera di Copernico furono:
• Retico → allievo di Copernico
• Osiander → mette nella prefazione all'opera una lettere anonima
che da indicazioni su come leggere il testo:
◦ sostiene che è un'opera di carattere matematico e che non è
detto che riguardi il mondo fisico → l'unica verità rimane quella
rivelata, il testo rende solo conto dei fenomeni astronomici → le
teorie matematiche sono solo strumenti;
◦ Osiander è convenzionalista, cerca di salvare i fenomeni → è
scettico rispetto la filosofia naturale:
▪ per Melantone invece attraverso lo studio della natura si può
conoscere Dio;
◦ la lettere d'apertura inserita da Osiander va contro la volontà di
Copernico in quanto secondo lui il suo testo non aveva solo
valore strumentale ma anche di verità.
• Schonber → cardinale che scrive a Copernico nel 1536 per
appoggiare le sue teorie → la lettera fu messa in apertura;
• Paolo III → Copernico scrive a papa Paolo III preoccupato per le
calunnie e le conseguenze del suo testo e chiede protezione:
◦ Copernico desidera anche che la sua opera sia letta solo da

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matematici e da chi si intende di geometria e matematica 8 di
modo che non si facciano facili critiche;
◦ la lettera al papa è all'origine della lettura khuniana di
Copernico.
Copernico ha due anime dentro sé, da una parte è un uomo medievale, infatti
il suo primo scritto era manoscritto e in poche copie, mentre per il resto un
uomo rinascimentale.
I punti di partenza di Copernico furono:
• mantenere l'assioma astronomico per cui i moti celesti sono
circolari ed uniformi secondo il loro centro;
• trasformare i modelli epiciclici di Tolomeo per spiegare il moto
retrogrado dei pianeti contando però il Sole al centro dell'universo:
◦ con il solo movimento della Terra attorno al Sole Copernico può
spiegare il moto retrogrado;
• un altro aspetto importante della ricerca Copernicana fu l'aver
determinato l'ordine dei pianeti.

De revolutionibus: I libro

Il primo libro del De revolutionibus si occupa principalmente di cosmologia e


trigonometria → al cap. 10 si arriva al culmine dell'opera in cui propone il
diagramma del modello cosmologico eliocentrico.
Il testo è sviluppato nello stesso modo dell' Almagesto e ripropone argomenti
classici dell'astronomia:
• II capitolo → sfericità della Terra;
• III capitolo → problema dell'unità del globo terracqueo:
◦ secondo Aristotele gli elementi hanno dei luoghi per loro
naturali ai quali tendono e si muovono secondo i loro moti
naturali → ma allora come mai le terre sono emerse?
◦ Per la geografia medievale la Terra era rappresentata come un
disco di terre emerse al centro delle acque:
▪ con le scoperte geografiche si scoprirono terre emerse
ovunque e quindi Copernico ipotizza il globo terracqueo, che
essendo un globo si muove di moto circolare
• IV capitolo → assioma astronomico per cui i moti degli astri sono
circolari uniformi;
• V capitolo → moto terrestre attorno al Sole:

8 Riprende il motto platonico posto all'entrata dell'Accademia: Ἀγεωμέτρητος μηδεὶς εἰσίτω,


(Ageōmètrētos mēdéis eisìtō) ovvero non entri nessuno che non conosca la geometria.

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◦ il moto è più congeniale alla Terra piuttosto che al cielo delle
stelle fisse, è più facile da spiegare → argomento di Achille;
• VI capitolo → moto delle stelle fisse:
◦ la distanza tra Sole e Terra è irrilevante rispetto alla distanza
delle stelle fisse;
• VII capitolo → confronto con gli antichi e con la tesi per cui se la
Terra si muovesse ci sarebbero conseguenze disastrose per i suoi
abitanti e con le questioni metereologiche;
• VIII capitolo → risoluzione dei problemi posti nel VII capitolo:
◦ spiegazione alternativa della caduta dei gravi → il moto
terrestre essendo naturale non può avere conseguenze nefaste
ne avere effetti sulla meteorologia;
◦ per Copernico l'unico moto naturale è quello circolare → i moti
rettilinei sono moti violenti o restaurativi di un moto naturale:
▪ la caduta dei gravi viene spiegata come un moto restaurativo
di una parte del tutto che si lega con il tutto → il moto
restaurativo è la conseguenza di un moto violento che ha
separato gli elementi;
• IX capitolo → proposta della teoria del moto terrestre;
• X capitolo → determinazione dell'ordine dei pianeti;
• XI capitolo → tre moti terrestri:
◦ rotazione sul proprio asse;
◦ rivoluzione intorno al Sole;
◦ moto dell'asse terrestre (declinazione) fittizio:
▪ Copernico ipotizza l'inclinazione dell'asse terrestre e pensava
che ci fosse un moto circolare dell'asse terrestre rispetto il
cielo delle stelle fisse determinante un moto di precessione
dell'asse terrestre:
• Copernico inserisce questo moto per spiegare la
precessione degli equinozi dicendo che è determinato da
un ritardo del terzo movimento rispetto alla rivoluzione
terrestre.

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Ricezione copernicana

L'anno della pubblicazione dell'opera copernicana (1543) è sicuramente molto


importante per il Rinascimento e per lo sviluppo dell'astronomia. Dopo di tale
data ci furono però altri avvenimenti che sconvolsero i contemporanei e
favorirono la ricezione copernicana:
• 1572 avvistamento di una supernova da parte di Brahe → secondo
la fisica aristotelica il cielo delle stelle fisse è immutabile, dopo
questo avvistamento questo assunto fu messo in dubbio:
◦ cercarono di dare una spiegazione teologica sostenendo che Dio
può sovvertire l'ordine naturale e creare una nuova stella;
◦ un'altra posizione fu quella di accettare che l'idea che i cieli
siano mutabili → questa teoria appoggia l'eliocentrismo:
▪ se la Terra è un pianeta come gli altri allora i fenomeni di
corruzione non sono solo più terrestri ma anche celesti;
▪ l'idea che tutto l'universo sia regolato dagli stessi fenomeni è
un aspetto implicito della teoria copernicana;
• 1577-78 avvistamento di una cometa → con lo sviluppo
dell'astronomia matematica nasce l'esigenza di calcolare la
parallasse delle comete:
◦ la posizione della cometa viene determinata oltre la sfera
sublunare:
▪ non si tratta di un fenomeno meteorologico e quindi
l'universo si rivela nuovamente mutabile;
▪ oltre a questo viene messa in dubbio anche l'esistenza delle
sfere cristalline perché la cometa deve poter attraversare gli
spazi siderali:
• si ipotizza uno spazio fluido al posto della teoria delle
sfere;
• 1588 pubblicazione di Il fondamento dell'astrologia di Ursus:
◦ proposta di un sistema alternativo (Geoeliocentrico) in cui la
Terra è al centro dell'universo e intorno a lei ruotano il Sole e la
Luna, gli altri pianeti a loro volta ruotano attorno al Sole;
• 1588 pubblicazione di De Mundi Aetherei Recentioribus
Phaenomenis di Brahe:
◦ parla dei fenomeni sublunari e presenta il sistema
geoeliocentrico:
▪ presuppone la fluidità dei cieli;
▪ la Terra è al centro dell'universo, attorno ad essa si muovono

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Sole, Luna e stelle, gli altri pianeti ruotano intorno al Sole:
• se la Terra fosse stata in moto, allora le stelle vicine
avrebbero dovuto cambiare posizione relativamente alle
stelle più lontane9;
L'autorità di Tyco Brahe da un lato ostacolò la ricezione del sistema
copernicano (eliocentrico o eliostatico) ma dall'altra parte lo favorì in quanto la
tesi della fluidità dello spazio contro l'idea fino ad allora sostenuta delle sfere
cristalline era rivoluzionaria quanto la rivoluzione copernicana stessa.
• 1610 inizio dell'astronomia telescopica → alcune osservazioni di Galileo
sostengono le tesi di Copernico:
◦ osservazione della superficie lunare → è frastagliata come la
superficie terrestre:
▪ l'universo intero è sottoposto alle stesse leggi fisiche, i corpi celesti
non sono corpi perfetti e incorruttibili;
◦ osservazione delle fasi di Venere → conseguenza della rotazione del
pianeta attorno al Sole;
◦ osservazione dei satelliti di Giove → esistono altri corpi celesti intorno
a cui ruotano altri corpi;
◦ osservazione delle macchie solari → porta alla teoria per cui il Sole
ruota sul proprio asse → questo movimento porta alla spiegazione dei
moti dei pianeti attorno al Sole

Precursori di Copernico

La circolazione della teoria eliocentrica di Copernico è molto precedente alla


pubblicazione del De Revolutionibus, già nel 1514 inizia a circolare un altro testo
di Copernico: il Commentarius manoscritto10.
Già nel 1516 Copernico scrive a Middelburg circa il problema del calendario
e alla precessione degli equinozi, motivazione che in antichità ha sempre
stimolato molto la ricerca astronomica.
Nel 1518 Calcagnini11 scrive che “il cielo è immobile e la Terra si muove”
proponendo la tesi del moto terrestre su base filosofica:
• parte dall'assunto dell'inaffidabilità della percezione dei sensi12

9 In realtà questo effetto di parallasse esiste; non poteva però essere osservato ad occhio nudo.
10 Nel '500 la circolazione manoscritta è ancora importante per la diffusione di nuove teorie nonostante
esistesse già la stampa.
11 Retore, filosofo, storico, nato nel 1479 e morto nel 1541, fu celebrato da Ariosto nell'Orlando furioso.
12 Da ricordare che Cartesio, il quale mise in dubbio la percezione sensoriale all'estremo, è attivo tra il
1596 e il 1650, è quindi successivo a Calcagnini ma si può ipotizzare che in un certo senso ne

17
Un altro filosofo che si può considerare precursore di Copernico fu Cusano
(1401-1464):
• sosteneva che la Terra è un corpo celeste come gli altri ed è
sottoposto a moti.
Alcune date di avvenimenti antecedenti la rivoluzione copernicana ma che ne
attestano la presenza già prima della data della pubblicazione del De
Revolutionibus:
• 1532 → pubblicazione di Novus Orbis, scritto geografico che
contiene racconti di esplorazioni → in esso è presente una
rappresentazione della Terra in moto tramite due angeli che
azionano manovelle;
• 1533 → prima ricezione di Copernico a Roma;
• 1539 → in uno dei suoi discorsi a tavola, Lutero rigetta il moto
terrestre;
• 1540 → pubblicazione del testo di Retico Narratio Prima →
introduzione al De Revolutionibus scritta da Retico, fu accolta
positivamente e permise a Copernico di pubblicare il De
Revolutionibus:
◦ la pubblicazione del testo copernicano fu possibile soprattutto
grazie alla mediazione di Retico e alla supervisione di Osiander
• 1547-49 → iniziano ad esserci le prime remore di carattere teologico
→ si cerca di confutare Copernico sia dal punto di vista teologico
che fisico-naturale.

Wittenberg: Lutero, Melantone, Reinhold

A Wittenberg nasce la critica di Lutero a Copernico e alla matematica → oltre


a Lutero, un altro personaggio importante è Melantone, suo braccio destro:
Melantone appoggia il copernicanesimo ma ne propone una riforma degli
studi che dia molta importanza alla matematica:
• nel 1549 scrive un testo di introduzione alla fisica aristotelica
proponendo una spiegazione della natura di tipo aristotelico:
◦ nel 1549 non sostiene la tesi copernicana;
◦ nell'edizione del 1550 la reazione a Copernico è meno drastica →
la teoria copernicana può essere discussa tra i professori ma non
deve essere insegnata:
▪ per Melantone mostrare i problemi aperti dell'astronomia
ripercorra la strada o che comunque nel periodo tra '500 e '600 ci si pose dubbi su questioni
fondamentali, che il dubbio fu utilizzato come strumento di ricerca non solo nella filosofia ma anche e
soprattutto nelle scienze.

18
agli studenti potrebbe provocargli dubbi morali e teologici in
quanto l'osservazione astronomica è un modo di cogliere il
divino e l'etica.
Dopo Copernico è necessario ripensare gli argomenti a favore di Tolomeo e
approfondirli. Nell'opera di Melantone i passi che trattano specificatamente di
astronomia vengono corretti da Reinhold:
• nel 1549 Reinhold pubblica una traduzione del I libro
dell'Almagesto di Tolomeo illustrandolo e approfondendo gli
argomenti trattati;
• tra Melantone e Reinhold c'è una generale ricerca al fine di
riproporre e fortificare sia gli argomenti aristotelici che quelli
tolemaici.
Reinhold riprende i moti planetari di Copernico dal punto di vista
matematico → inizialmente, nel 1556, c'è una ricezione solo matematica di
Copernico e le sue teorie vengono applicate anche in contesti geocentrici.
Retico, in quanto copernicano realista viene allontanato da Wittenberg.
Perchè avvenga una ricezione di Copernico anche in Italia bisogna aspettare il
1582. Nel 1552-1553 avviene una prima ricezione letteraria delle opere di
Copernico13 → i Marmi sono dei racconti letterari in cui si affrontano alcune
problematiche riguardanti la teoria copernicana e si cerca di darle una
giustificazione:
• i terremoti giustificano il movimento terrestre;
• i bambini cadono da piccoli perchè non sono ancora abituati al
moto terrestre.
Altri libri in cui si vede la ricezione letteraria di Copernico sono:
• quello di Recorde's (1556, Londra);
• quello di Pontus de Tyard (1557, Francia).
In entrambi i casi si tratta di diffusioni in lingua volgare delle tesi di Copernico.
La ricezione di Copernico a Wittenberg è stata approfondita in alcuni articoli
di studiosi contemporanei:
• Westman in un articolo del 1975 The Melanchthon Circle, Reticus. The
Wittenberg Interpretation of The Copernican Theory:
◦ sviluppa l'idea per cui l'interpretazione della scuola di
Wittenberg è convenzionalista;
• Thorndike nel 1923 scrive A History of Magic and Experimental
Science:
◦ il V volume parla dell'astronomia rinascimentale e di Melantone
riprendendo l'idea della centralità dell'astrologia

13 Anton Francesco Doni (1513-1574), scrive i Marmi (1553)

19
nell'astronomia;
• Barker e Goldstein scrivono nel 1998 Realism and Instrumentalisms
in XVI Century Astronomy:
◦ si parla di realismo e convenzionalismo giungendo alla
conclusione che nel '500 non c'è convenzionalismo 14 ma
realismo15, in particolare nella ricezione di Wittenberg.

Modelli di Geocentrismo copernicano

Nel 1568 K. Dasypodius, ammiratore di Copernico, cerca di trasportare i


modelli che in Copernico servono a spiegare la processione degli equinozi per
creare un modello di geocentrismo copernicano.
Copernico aveva posto al centro del suo modello il Sole, ma solo la Terra
aveva il suo centro in esso, gli altri pianeti hanno il centro della loro orbita
spostato rispetto al Sole → sarà poi Keplero a centrare anche i pianeti nel Sole
inserendo le orbite ellittiche.
I successori di Copernico in parte riprendono questo modello inserendo però
alcune modifiche per non allontanarsi troppo dal modello geocentrico:

14 Convenzionalismo: posizione epistemologica che attribuisce un ruolo fondamentale alla convenzione


nell’ambito della scienza. Sostenuto dapprima da J.-H. Poincaré, il quale, dopo la scoperta della
geometria non-euclidea, negava il carattere di evidenza intuitiva degli assiomi geometrici, riducendoli
a convenzioni, in epoca più recente, con lo sviluppo della logica, dell’assiomatica e delle ricerche sui
fondamenti della matematica, il c. ha trovato ulteriori applicazioni. Si riconosce infatti che, sia pure
con opportune limitazioni, le proposizioni iniziali di un sistema ipotetico-deduttivo vengono scelte
sulla base di convenzioni e risulta quindi non più utilizzabile l’impostazione tradizionale che riteneva
gli assiomi come verità evidenti. Nel neopositivismo logico, a opera di R. Carnap, l’adesione al c.
conduce all’affermazione del cosiddetto ‘principio di tolleranza’, secondo il quale in campo logico
«non esiste morale» e la logica stessa consiste in «stipulazioni convenzionali sull’uso dei segni». La
tesi di L.Wittgenstein, infine, sul linguaggio come gioco basato su convenzioni, si può ritenere
un’ulteriore evoluzione della posizione convenzionalista.
15 Realismo: alle prospettive fenomeniste e convenzionaliste, tendenti a considerare le teorie scientifiche
come utili strumenti per la sistematizzazione dell’esperienza, K.R. Popper ha contrapposto la tesi che le
teorie scientifiche descriverebbero in modo sempre più adeguato una realtà indipendente. Entro tale
prospettiva Popper ha ripreso la definizione semantica di verità di A. Tarski, riproponendo il concetto di
verità come corrispondenza e considerando la successione storica delle teorie scientifiche come un
continuo avvicinamento alla verità. Posizioni realiste ha sostenuto anche H. Putnam, che tuttavia,
dall’originaria adesione a un r. metafisico, per il quale esiste una totalità data di oggetti indipendenti dalla
mente che le teorie scientifiche, se vere, descrivono oggettivamente, si è poi orientato, in parte sotto
l’influsso di N. Goodman, verso un r. interno che riconosce la parziale dipendenza della realtà dai modi in
cui viene descritta e concettualizzata. Quest’ultima posizione è soprattutto un tentativo di salvaguardare
l’oggettività scientifica dal relativismo di T. Kuhn e P. Feyerabend, che ridimensionavano l’immagine del
sapere scientifico come accumulo di teorie sempre più vere proponendo, in sua vece, la tesi della
dipendenza delle ontologie scientifiche da presupposti e ‘schemi concettuali’ storicamente mutevoli. La
prospettiva di Putnam si inquadra così nella crisi della teoria della conoscenza come rispecchiamento (o
rappresentazione) e nel recupero della tradizione pragmatista rappresentato, tra gli altri, da R. Rorty, per il
quale, più che nei termini della corrispondenza a una realtà data, il discorso scientifico va valutato in base
alla sua conformità a sistemi di credenza e pratiche intersoggettivi.

20
• Reinhold adotta lo stesso sistema copernicano ma con la Terra al
centro:
◦ mantiene il modello geometrico copernicano ma lo rende
geocentrico → questa è la ricezione propria di Wittenberg;
◦ per Westman questa ricezione è convenzionalista ma invece è
più appropriato parlare di ricezione geocentrica in quanto
determinata da un'attenzione particolare verso la fisica
aristotelica;
• Proclo scrive Hypotyposes Orbium Caelestium nel 1568:
◦ viene sostenuto l'assioma astronomico16;
• Peucer, allievo di Reinhold e parente di Melantone scrive nel 1571
Hypotheses Astronomicae;
• Ursus nel 1588 scrive Fundamentum Astronomicum:
◦ propone un modello che è una via di mezzo tra Tolomeo e
Copernico, era un modello geocentrico:
▪ la Terra è al centro dell'orbita solare e lunare;
▪ i pianeti orbitano intorno al Sole;
▪ la Terra ruota sul suo asse → non sono le stelle a muoversi
ma la Terra → rimane il problema del moto terrestre in
relazione alla fisica aristotelica.

16 Assioma per cui le orbite dei pianeti sono circolari.

21
Sempre nel 1588 Tyco Brahe scrive De Mundi Aetherei Recentioribus
Phaenomenis. Il sistema presentato è simile a quello di Ursus ma elimina la
possibilità del moto terrestre. Brahe è un esponente dell'aristocrazia danese, è
un mecenate e ottiene dal re di Danimarca un'isola, l'isola di Haven, da adibire
ad Accademia Scientifica. Su quest'isola costruisce un castello osservatorio che
chiama Uraniborg che è sia un osservatorio astronomico che un laboratorio
alchemico: tutto ciò che esce da quello studio, anche se frutto di altri studiosi,
veniva attribuito a lui e accusava spesso le persone di plagio.
Quando pubblica la sua opera dove presenta il sistema geoeliocentrico gli
viene detto che era stato già pubblicato il testo di Ursus, o comunque in
generale la trasposizione dei modelli geometrici di Copernico in senso
geocentrico era già stato fatto:
• alla fine Brahe fa valere il suo peso aristocratico e si assume la
paternità della teoria;
• intorno al 1600 Keplero inizia a lavorare presso Brahe ed è costretto
a scrivere un librello polemico contro Ursus;
• dopo il 1616 non si riesce più ad accettare il modello tolemaico e per
salvare comunque la fisica aristotelica e le scritture il modello
ticonico (geoeliocentrico) diventa quello fondamentale.

Movimento terrestre e fluidità dei cieli

Brahe non era a favore del movimento terrestre e nel 1596 scambia delle
lettere con Rothmann a questo proposito → argomenti del cannone (contro il
movimento terrestre) Nel 1632 Galileo, nei Dialoghi sopra i massimi sistemi,
risponde a tutte le questioni sollevate da Brahe contro il movimento terrestre e
fonda una nuova fisica, non più legata ad Aristotele.
Brahe vuole risolvere il problema del movimento terrestre cercando di
difendere il movimento terrestre:
• non riesce a difendere Aristotele fino in fondo perchè abbandona
l'idea delle sfere cristalline a favore delle fluidità dei cieli:
◦ Brahe nella descrizione del modello geoeliocentrico rappresenta
anche la cometa e per farlo deve postulare la fluidità dei cieli.
Avendo abbandonato l'idea delle sfere cristalline è necessario proporre una
nuova spiegazione per il moto planetario:
• spiegazione provvidenziale → le anime dei pianeti fanno si che
attraverso le leggi matematiche essi abbiano un'orbita circolare:
◦ Keplero non accetta questa spiegazione e vuole tornare a una
spiegazione più semplice di stampo copernicano, allontanandosi

22
così da Brahe.
Due autori di riferimento per sostenere la fluidità dei cieli sono:
• Patrizi nel Pancosima (1591) → geocentrico, propone una
spiegazione neoplatonica sostenendo che i pianeti si muovono
come i pesci nell'acqua;
• Bruno → spiegazione vitalistica, causale e biologica fondata sul
principio di conservazione:
◦ i pianeti sono animali e sanno di doversi muovere attorno al
Sole per potersi conservare.
Keplero si oppone a queste spiegazioni → traspone nelle sue idee una
concezione monoteistica per deve esserci una causa unica per il movimento dei
pianeti e questa spiegazione deve essere semplice:
• inizia a parlare di fisica astronomica → i moti dei pianeti sono
dovuti a cause fisiche;
• introduce il concetto di orbita → cade l'assioma astronomico:
◦ le orbite non sono più circolari ma ellittiche e i moti non sono
uniformi → il pianeta si muove più velocemente in prossimità
del Sole e più lentamente quando è lontano da esso.
Keplero fornisce quindi una nuova fisica celeste mentre Galileo una nuova
fisica terrestre. Keplero è lontano dalle prime ricezioni di Copernico di
Wittenberg, è copernicano nel senso dell'eliocentrismo ma abbandona l'assioma
astronomico e rende i moti planetari semplici. Verrà accusato di empietà perchè
non fornisce spiegazioni teologiche e provvidenziali per il movimento dei
pianeti.
Proclus scrive Modelli teorici delle posizioni astronomiche.
Nel 1576 Digges paragrafa i capitoli del De Revolutionibus in cui si tratta degli
argomenti a favore del moto terrestre e della teoria dei tre moti terrestri:
• il suo testo è famoso per la rappresentazione grafica del sistema
copernicano in cui le stelle non vengono più rinchiuse in una sfera
ma sciolte nell'infinito:
◦ con la teoria Copernicana c'è la possibilità dell'apertura delle
sfere e Digges approfondisce questi spunti17.

17 Nel De Revolutionibus viene abolito il moto del cielo delle stelle fisse e per questo sorgono questioni
nella concettualizzazione di un universo finito → Aristotele sosteneva che le stelle girano intorno alla
Terra e per questo lo spazio è finito, se però non sono più loro a muoversi allora non è più detto che il
cosmo sia finito. Copernico per cui apre la questione dell'infinito ma lascio che se ne occupino poi i
fisici.

23
Universo infinito e astronomia del '600

Nel 1584-85 Giordano Bruno pubblica La cena de le ceneri in cui difende la


teoria copernicana e in più sostiene l'infinità dell'universo e la possibilità di
infiniti mondi, in questo si appoggia alle teorie di Cusano. Oltre a questo testo
scrive saggi di tema etico, come Spaccio, Cabala, Eroici furori in cui viene
presentata la figura del filosofo come colui che nella ricerca del vero si annulla,
nell'infinito si annulla:
• vede il sistema copernicano come un modo per superare l'etica
cristiana trascendente e riaffermare la mondanità.
Nel 1588 vengono pubblicati due testi importanti per il geoeliocentrismo (i
testi di Ursus e Brahe) → nello stesso anno Bruno pubblica una raccolta di scritti
contro la fisica aristotelica.
Nel 1591 Bruno, dopo vari viaggi (Svizzera, Parigi, Inghilterra) è a
Francoforte, dove pubblica i tre poemi francofortesi18:
• propone una visione atomistica della natura e propone la sua
interpretazione della teoria copernicana.
Nel 1596 appaiono le lettere di Brahe e gli scritti di Keplero in cui si confronta
con gli aspetti metafisici del sistema copernicano:
• nel sistema proposto da Keplero vengono presi in considerazione le
distanze dei pianeti e sostiene un modello geometrico aprioristico
del sistema copernicano:
◦ ordine geometrico pitagorico sotteso alla creazione → fede nella
perfetta geometria del cosmo.
Keplero scrive vari testi importanti tra cui:
• 1609 Astronomia Nova → saggio sul moto del pianeta Marte ed
enuncia due delle sue leggi sul moto dei pianeti.
• 1627 Tavole Rodolfine → dedicato a Rudolfo II, sostituiscono le
tavole astronomiche di Reinhold → vengono usati parametri
migliori grazie alle osservazioni di Brahe e Keplero.
L'opera principale per l'astronomia del '600 è però il Dialogo sopra i due
massimi sistemi del mondo (1632) di Galileo in cui cerca di rispondere alle
critiche all'eliocentrismo avanzate da Brahe.
Riguardo il tema dell'infinità dell'universo, Cusano scrive Dotta ignoranza
(postuma 1488) in cui parla dell'universo e ne propone una visione infinita e
vicina ai paradossi:
• Dio viene inteso come infinito, è una sfera infinita in cui centro,

18De triplici minimo et mensura, De monade, numero et figura, De immenso et innumerabilibus.

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raggio e circonferenza coincidono:
◦ quest'idea è stata presa dai Pitagorici;
• nell'infinito assoluto è in luce tutta la realtà, il mondo è infinita
sfinita;
• per rappresentare l'universo che è finito e infinito, la coincidenza
dei contrari, utilizza l'immagine della sfera.
Quando Keplero legge Cusano ne da un'interpretazione finita mentre Bruno
interpreta l'infinità di Cusano portandola all'infinità del cosmo → riprende in
questo anche gli antichi, con la tradizione atomistica e la concezione
dell'infinito.
Un'altra filosofia che viene ripresa è quella stoica:
• si riprende Cleomede con il De mundo → rappresentazione della
cosmologia in chiave stoica → la sfera delle stelle fisse è finita ma è
in uno spazio infinito, il cielo è fluido e pervaso da uno pneuma
vitale che anima i cieli:
◦ c'è l'idea che nel cosmo sia possibile il cambiamento così come
in Terra;
◦ idea che i corpi celesti siano intelligenti.
Un altro autore che tratterà l'apertura del cosmo all'infinito è Patrizio
Veneziano Benedetti che venne assunto come matematico a Torino. Il suo testo
più importante è un testo del 1585, una miscellanea di meccanica, ottica,
aritmetica e astronomia. Benedetti per molti aspetti è un precursore di Galileo,
soprattutto per quanto riguarda la matematica:
• apre una polemica antiaristotelica e sostiene la possibilità del
vuoto e dell'infinito dell'universo;
• rimette in discussione i fondamenti della fisica e dell'astronomia
aristotelica.
Benedetti è a favore del sistema copernicano ed è convinto dell'omogeneità
del cosmo, per cui ciò che succede sulla Terra può succedere in ogni luogo
dell'universo, la Terra non ha nessuna caratteristica particolare rispetto agli altri
pianeti:
• la teoria dell'omogeneità dell'universo porta alla possibilità della
pluralità dei mondi;
• sostiene che i pianeti siano delle lune che circolano intorno a pianeti
oscuri che non possiamo vedere.
Benedetti sostiene la fluidità dei cieli che sono composti dall'aria → scrive un
testo sulle comete avvistate:
• l'universo è presentato come una sfera chiusa immersa nell'infinito
come per gli stoici:

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◦ mantengono l'idea che ci sia un centro dell'universo e uno
spazio infinito, a differenza di Cusano per cui essendo tutto
infinito non esiste un centro.
Per Bruno la sfera assoluta di Cusano è il cosmo, si ha un infinito
cosmologico basato sull'omogeneità dell'infinito, lo spazio è infinito e ci sono
più mondi:
• i mondi sono altri sistemi planetari, ogni stella ha vari pianeti
attorno a sé:
◦ estensione del sistema copernicano a tutto l'universo;
• l'argomentazione di Bruno sull'infinito è anche metafisica → riflette
sulla possibilità logica dell'infinito e parla della convenienza
dell'infinito.

Frattura tra fisica e matematica: la ricezione in Galileo

Nelle prime pagine del De Revolutionibus ci sono la lettera di Osiander, la


lettera al papa e un motto greco: il paratesto è funzionale al contenuto
dell'opera ma contemporaneamente è contraddittorio:
• da un lato sembra invitare chiunque a prendere il libro ma dall'altra
parte il motto che sostiene “Mathemata mathematicis scribuntur”
sostiene di non leggere il libro se non si è dei matematici, delle
persone colte;
• la lettera anonima di Osiander sottolinea il fatto che le ipotesi
sostenute nel libro sono elementi di novità ma che in nessun modo
esse vogliono andare contro il sistema geocentrico appoggiato dalle
autorità ecclesiastiche:
◦ vengono presentate come ipotesi teoriche e non pratiche → in
astronomia si parte dal presupposto che lo scopo sia quello di
permettere il calcolo di determinate cose e non di descrivere il
mondo;
• nella lettera di Copernico al papa Paolo III, egli cerca di far notare
come l'eliocentrismo sia in realtà un modo per dare importanza a
Dio:
◦ se il Sole è Dio allora è giusto che venga posto al centro
dell'Universo.
Nell'Opera di Copernico si avverte una frattura profonda tra fisica e
matematica → ciò che dimostra la matematica non è più ciò che descrive la
fisica. La scienza moderna è una scienza empiristica o fondata sul platonismo?
Galileo è da considerarsi un idealista, platonico, visto che, con la caduta

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dell'aristotelismo, l'esperienza non era più l'unico modo di fondare la scienza:
• la conoscenza è vera in modo qualitativo ma ci manca l'estensione
di Dio.
Per Koyrè la scienza moderna è platonica nel senso che l'esperienza non va ad
inficiare la scienza, mentre il modello aristotelico concepisce che l'esperienza
possa mettere in discussione la scienza.
La nascita di nuove stelle e la loro osservazione, insieme alle comete, mise in
dubbio le teorie dell'astronomia a sfere:
• 1616 viene condannato il pitagorismo e il copernicanesimo ma solo
quest'ultimo è considerato eretico in quanto andato contro alcune
formulazioni delle scritture:
◦ Galileo cerca di mostrare come Copernico non vada contro le
scritture e la teologia in quanto le scritture hanno un compito
morale → non ci devono dire com'è fatto il mondo;
◦ le interpretazioni delle scritture sono errate nel senso che non si
è mai cercato di capire quando avevano significato etico e
quando invece avevano il compito di descrivere il mondo;
• Galileo viene condannato personalmente anche per il suo velato
atomismo:
◦ al concilio di Trento viene assunta la transustanziazione per cui
nell'eucarestia avviene realmente il passaggio dell'ostia al corpo
di Cristo → l'atomismo non è conciliabile con questa credenza.
Nelle opere di Galileo c'è una grande attenzione si al discorso matematico che
a quello fisico → il mondo è spiegato in termini matematici ma ha anche delle
teorie fisiche come l'idea che ci siano solo tre dimensioni:
• sostiene però che le teorie matematiche possano parlare del mondo
meglio delle teorie fisiche → questo è un elemento importante in
Galileo.
Osserva i satelliti di Giove, deducendone che ci sono corpi che si muovono
attorno ad un centro che è diverso da quello dell'universo, osservando le
macchie solari nota che il Sole è in continuo movimento e cambiamento sul
proprio asse.
Nel Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo propone nuovi modelli
matematici come ad esempio la bilancia idrostatica per spiegare la caduta dei
gravi:
• lo studio sui moti di caduta è paragonabile alla bilancia;
• negli studi sull'accelerazione Galilei lavora con i numeri:
◦ l'accelerazione è il quadrato della velocità.
L'algebra presuppone che i numeri siano indipendenti dalla geometria, con i

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numeri posso formulare calcoli tra forme geometriche diverse → per Galileo
però viene prima la geometria per cui e quindi vuole produrre modelli
geometrici per spiegare quelli algebrici:
• cerca osservazioni se possibili misurate ed esperienze ipotetiche ,
modelli geometrici per spiegare le teorie;
• Galielo è un platonico anche se non mette completamente da parte
l'esperienza, da loro considerata fallace:
◦ l'esperienza non inganna, vediamo ciò che dobbiamo vedere
date determinate condizioni naturali → il vero problema è la
teoria che ne deriviamo;
◦ ci sono poi casi in l'osservazione non è da considerare perchè
svolta malamente → errore sperimentale.

Galielo spiegando le maree sostiene che se tale teoria è giusta allora si deve
presupporre il copernicanesimo. E' interessato a costruire un apparato
astronomico – osservativo.
Il ruolo di Galileo nella ricezione copernicana è stato fondamentale. Ciò che
non si intende chiaramente è però se avesse un approccio di tipo aristotelico o
platonico in quanto è presente sia la tendenza a dare importanza alla
matematica sia la tendenza all'esperienza:
• all'inizio del testo copernicano è presente il motto platonico che da
all'opera un'impronta si tipo matematico-platonica → nel momento
in cui si afferma una scienza cosmologica con elementi matematici
si può parlare di platonismo?
Questa era la posizione di Cassirer19 e Koyrè20. Cassirer era neokantiano e
Koyrè fenomenologo, ciò che li accomuna è l'interesse per Platone e il momento
trascendentale, l'idea che la conoscenza sia qualcosa di dato a priori in strutture
trascendentali.
Cassirer ha contribuito alla riscoperta di Cusano:
• Cusano era platonico;
• fu il primo a sostenere che l'universo può essere infinito, le sue
riflessioni crearono una rottura con la cosmologia del suo tempo;
• Cusano lascia un'importante eredità per quello che riguarda le
teorie matematiche.
Un motivo per cui si dice che la scienza moderna sia platonica è il fatto che le
teorie matematiche sono molto presenti e c'è una ripresa del pitagoresimo:
• l'aritmetica è ancora legata alle concezioni geometriche ma l'algebra

19 Ernst Cassirer (1874 – 1945), testo più importante è Sostanza e funzione (1910)
20Aleksandr Vladimirović Kojre (1892 – 1964) scrive Dal mondo chiuso all'universo infinito (1970)

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fu poi inventata solo dopo la seconda parte del '600:
◦ si intendeva solo la matematica geometrica;
◦ riscoprendo la matematica non geometrica di matrice ellenistica
è stato possibile applicare la matematica alle scienze naturali.

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