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5. Contro la legalizzazione dell'eutanasia


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nell'interferire nel tentativo o nell'imporre un controllo costan te,


quanto piuttosto nel prestare un'attenzione piena d'amore e un aiuto
competente. Thielicke racconta la storia di un indivi duo completamente
e irrimediabilmente paralizzato che, invo çando l'eutanasia, riscosse
molta comprensione e direnne cure riabiliranti efficaci. II felice risultato
fu una rinnovata volontà di vivere e un miglioramento sorprendente
delle condizioni di salute 30
La prevenzione del suicidio è un dovere dalle
dimensioni molto più ampie di quanto comunemente non si
creda 31 BP sogna scoprire le cause più profonde del suicidio e
rimuoverie nel limite del possibile. «Se la prevenzione del suicidio non
vuol essere semplicemente un palliativo, deve comportare un attacco
contro forme più generali di malessere all'interno della società >> 32
Il fatto che l'atteggiamento nei confronti del suicidio e dell'eutanasia e
la frequenza di tali fenomeni dipendono in larga misura da una data
cultura 33, rappresenta una grande sfida per tutti coloro che hanno
accettato la missione cristiana di esser « sale della terra e luce del
mondo ». I principi morali non vanno semplicemente adattati alle
culture; piuttosto le culture vanno riformate e rinnovate in ordine ai
valori più alti e perenni. Se potessimo cambiare il tempo, non ci
accontente remmo di offrir ombrelli alla gente. La casistica
relativa all'eu tanasia e le tecniche per dissuadere singoli dal
ricorrervi diven tano significative solo all'interno di una strategia
fatta di rifles sione e di azione condivise in vista di cambiare il
mondo. Su questo puntoʻgli individualisti cristiani dovrebbero sentirsi
fru stati da Karl Marx 34.
Non è possibile trattare il suicidio e l'eutanasia solo nel- 4)
l'ambito dell'etica individuale, perché si tratta di problemi che
riguardano anche l'etica sociale, dal momento che coinvolgono i
rapporti umani fondamentali 35. La protezione della vita e i problemi
sollevati dal suicidio e dall'eutanasia impongono gra vi responsabilità
ai legislatori. Io sono assolutamente contrario a qualsiasi forma di
legalizzazione dell'eutanasia. Uno Stato che la legalizzasse
minerebbe l'ethos della professione sanitaria e la fiducia dei
pazienti negli appartenenti a questa professione.
Lo Stato deve promuovere e proteggere la solidarietà del la
famiglia. La legalizzazione dell'eutanasia indurrebbe troppo
facilmente le famiglie labili a suggerire ai loro membri "in
gombranti” di scegliere l'eutanasia e di abbandonare così il teatro
della vita. Se essa dovesse diventare un diritto sanzio nato dalla
legge, anche solo in circostanze limitate, si trasfor merebbe in un
invito pubblico, esplicito o implicito, ai malati e agli anziani affinché
considerino se per caso non sia giunta l'ora di richiedere il servizio"
dell'eutanasia. Ciò darebbe vigore a tutte quelle tendenze pericolose,
che infliggono una specie di morte sociale agli anziani e ai
sofferenti. Ma allora lo Stato non sarebbe più al servizio dei
deboli, dei malati e degli anziani.
La legalizzazione dell'eutanasia favorirebbe inoltre
l'incli nazione al suicidio presso coloro che si sentono dire, esplicita
mente oppure senza tante parole, che sono di peso agli altri e alla
società.
Infine, se l'eutanasia diventasse un diritto legalmente sanci to per
pazienti e medici, la professione medica si spaccherebbe in due
classi: coloro che rispettano in maniera assoluta la vita e coloro
che sono invece disposti a uccidere su richiesta.
Se in una situazione veramente straordinaria un medico si
sentisse autorizzato o addirittura obbligato a contravvenire alla
legge che vieta l'eutanasia, atteggiandosi per così dire a obiet
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30 H. Thielicke, Wer darf sterben? (nota 1), p. 27.


31 H. Pohlmeier (a cura di), Sclbstmordverhütung. Anmasseng oder Verpflich. tung?, Bonn
1978; K. P. Jörns, Nicht leben und nicht sterben können, cit. alla nora 18.
32 D. H. Smith-S. Perlin, op. cit., 1618.
33 Cf K. Weiss, Der Eigennutz des Sisyphos - Zur Sociologie der
Selbstmordverhü. tung, in A. Eser, op. cit., pp. 180-193:
34 H. Thielicke, op. cit., p. 55.
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35 Cf B. Häring, Moraltheologische Überlegungen zu Suizid und Euthanasie, in


A. Eser (a cura di), op. cit., pp. 261-270; Id., Eutanasia e teologia morale, in P. Berecea
(a cura di), op. cit., pp. 221-232,
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Capitolo secondo
« Amerai il prossimo tuo come te stesso >>
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2278 L'interruzione di procedure


mediche onerose, pericolose,
straordinarie io sproporzionate rispetto ai
risultati attesi può essere legittima. In tal caso
si ha la . rinuncia all'« accanimento
terapeutico ». Non si vuole cosi procurare la
morte: si : accetta di non poterla impedire.
Le decisioni devono essere prese dal
paziente, se
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il diritto, rispettando sempre la


ragionevole volontà e gli interessi legittimi
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concepimento, la legge dovrà


prevedere appropriate sanzioni penali
per ogni delibe rata violazione dei suoi
diritti ».
: 2274 L'embrione, poiché fin dal
concepimento deve essere trattato
come
s o fon pella sua integrità, curato e guarito,
per quanto è possibile, come ogni altro
essere umano.
La diagnosi prenatale è
moralmente lecita, se «rispetta la vita
e l'integrita dell'embrione e del feto umano
ed è orientata alla sua salvaguardia o alla sua
guaca
od gione individuale... Ma essa é
gravemente in contrasto con la legge morale
quando contempla l'eventualità, in
dipendenza dai risultati, di provocare un
aborto: una diagnosi... non deve equivalere a
una sentenza di morte ».**
.
terventi sull'embrione umano a patto che
rispettino la vita e l'integrità
dell'embrione, non comportino per lui
rischi spropon zionati, ma siano
finalizzati alla sua guarigione, al
miglioramento delle sue condizio ai di
salute o alla sua sopravvivenza individuale
».93
«È immorale produire embrioni umani
destinati a essere sfruttati come "mate ciale
biologico" disponibile ».*
u patrimonio cromosomico o genetico
non sono to rapeutici, ma mirano alla
produzione di esseri umani selezionati
secondo il sesso
produzione di esseri umani selezionati
secondo il sesso o altre qualità
prestabilite. Queste manipolazioni sono
contrarie alla dignità personale dell'essere
unano, alla sua integrità e alla sua
identità » unica, irrepetibile.
si
2279 2274 Anche se la morte è considerats
imminen
Anche se la morte è considerata
inminente, le cure che d'ordinario sono do
vute ad una persona ammalata non posson
vute ad una persona ammalata non possono
essere legittimamente interrotte. L'uso di
analgesici per alleviare le sofferenze del m di
analgesici per alleviare le sofferenze del
moribondo, anche con il rischio di abbre viare
i suoi giorni, può essere moralmente
conforme alla dignità umana, se la morte non
è voluta né come fine né come mezzo, ma è
soltanto prevista e tollerata come inevitabile.
Le cure palliative costituiscono una forma
privilegiata della carità disin teressata. A
questo titolo devono essere incoraggiate.
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2280 Ciascuno è responsabile della


propria vita davanti a Dio che gliel'ha
donata. È lui che ne rimane il sovrano
Padrone. Noi siamo tenuti a riceverla
con riconoscenza e a preservarla per il
suo onore e per la salvezza delle no
stre anime. Siamo gli amministratori,
non i proprietari della vita che Dio ci ha
affidato. Non ne disponiamo.
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L'EUTANASIA

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2281 Il suicidio contraddice la naturale


inclinazione dell'essere umano al
giusto a a conservare e a perpetuare
la propria vita. Esso è gravemente
contrario perché al giusto amore di sé. Al
tempo stesso è un'offesa all'amore del
prossimo. perché spezza ingiustamente i
legami di solidarietà con la società familiare.
nazionale e umana, nei confronti delle
nazionale e umana, nei confronti delle
quali abbiamo degli obblighi, Il suici dio
è contrario all'amore del Dio vivente.
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2276
minneste indebolita richiedono un rispetto
Coloro ia cui vita è minorata o
indebolita richiedono un rispetto
particolare. Le persone ammalate o
handicappate devono essere
sostenute
Water handicappate devono essere sostenute,
perché possano condurre un'esistenza per
quanto possibile normale.
ossibile normale.
.i
. 2277 Qualunque ne siano i motivi
ei mezzi, l'eutanasia diretta consiste
nel mettere fine alla vita di persone
handicappate, ammalate o prossime
alle
o prossime alia
morte. Essa é moralmente inaccettabile.
Così un'azione oppure un'omissione
che, da sé o intenzionalmente,
provoca la morte allo scopo di porte fine al
dolore, costituisce un'uccisione gravemente
con- traria alla dignità della persona umana e
al rispetto del Dio vivente, suo Creatore.
I L'errore di giudizio nel quale si può essere
incorsi in buona fede, non muta la natura di
quest'atto omicida, sempre da condannare e
da escludere.
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2282 Se è commesso con l'intention
2282 Se è commesso con l'intenzione
che serva da esempio, soprattutto per i
giovani, il suicidio si carica anche della
gravità dello scandalo. La coq
perazione volontaria al suicidio è
contraria alla legge morale.
Gravi disturbi psichici, l'angoscia o il
timore grave della prova, della c one
sofferenza o della tortura possono
attenuare la responsabilità del suicida.
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2283 Non si deve disperare della
salvezza eterna delle persone che si
sono date la morte. Dio, attraverso le
vie che egli solo conosce, può loro
prepa rare l'occasione di un salutare
pentimento. La Chiesa prega per le
persone che hanno attentato alla loro
vita.
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PS. 170
Upor

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26.1.4

$1 CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA


DELLA FEDE, Istr. Donum vitae, III. $2 Ibid.,
1, 2.
53 Ibid., 1, 3.
34 Tbid., I, 5. 55 Ibid., 1, 6.

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