Nel romanzo dei promessi sposi Manzoni ci presenta la figura di
Padre Cristoforo, un frate appartenente al convento dei cappuccini, che aiuterà Renzo e Lucia contro le ingiustizie di Don Rodrigo nei confronti dei due. Manzoni si impegna a fare una descrizione fisica di Cristoforo, ma si soffermerà maggiormente sul suo passato, da cui secondo me proviene il suo “vecchio carattere” che vedremo ogni tanto riemergere nel corso della storia. Padre Cristoforo prima di diventare quest’ultimo si chiamava Lodovico, e durante il corso della sua giovinezza venne educato dal padre come un nobile, poiché egli era un ricco mercante. Lodovico però non era ben accetto nella società degli aristocratici, per questo con il tempo cominciò a circondarsi di persone con cui sarebbe riuscito a sopprimere le ingiustizie, non rendendosi conto che lui stesso ne stava compiendo, come per esempio i bravi. Aveva da tempo l’idea di farsi frate, ma la cosa che lo fece decidere una volta per tutte fu l’uccisione del nobile che aveva incontrato durante la sua passeggiata. L’episodio cardine in cui ritroviamo i due lati di Fra Cristoforo è sicuramente l’incontro con Don Rodrigo, in cui lui chiederà clemenza a quest’ultimo nei confronti dei due promessi. La frase che possiamo riprendere è "Vengo a proporle un atto di giustizia, a pregarla d'una carità". Secondo me possiamo considerare questa frase in due parti separate, in cui, nella prima ritroviamo il carattere di Lodovico, e nell’altra quello di Fra Cristoforo, poiché in primo luogo Lodovico chiede di fare una cosa giusta a Don Rodrigo, come se quasi glie lo stesse imponendo, mentre in secondo luogo dice “a pregarla d’una carità” e dunque viene fuori il suo lato umile. All’inizio infatti Fra Cristoforo tenta di procedere attraverso la diplomazia, per riuscire a ottenere un minimo di pietà da Don Rodrigo, ma nel momento in cui si accorge che sta mentendo sul fatto di ostacolare il matrimonio dei due promessi, esce fuori la sua rabbia, e Cristoforo accusa apertamente Don Rodrigo e arriva addirittura a minacciarlo, dicendo: “Vedrai un giorno…” come per dire che avrebbe avuto la sua vendetta, è dunque evidente che sia uscita la vecchia personalità del frate. Vediamo dunque come Manzoni, anche se non direttamente, attraverso questi episodi, descrive il carattere di Fra Cristoforo. Un altro punto che dobbiamo evidenziare è l’introduzione che fa Manzoni su Fra Cristoforo, quando descrive la sua passeggiata. Infatti durante quest’ultima usa una metafora, paragonando i suoi occhi a due cavalli imbizzarriti. Da questa si può comprendere perfettamente cosa voglia intendere Manzoni: vuole far capire appunto che nonostante Cristoforo sia un frate, la sua “vera personalità” ogni tanto esce fuori lo stesso. Arrivando alle conclusioni, secondo me Padre Cristoforo è un personaggio molto affascinante, poiché al contrario di Don Abbondio è un personaggio molto coraggioso, che non si “sottomette” se così si può dire, alle cattiverie di Don Rodrigo, ed anzi, come abbiamo ben visto, riesce ad affrontarlo nell’episodio evidenziato nel quarto capitolo.