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ECONOMIA DEI MEDIA

ESAME 10/04/2020

Cos’è l’economia?
Non solo produzione in senso stretto.

C’è una dimensione economica in una serie di attività che non percepiamo come economiche.

Ex. Pubblicità, interviste televisive, fotografia, telefonini. Con gli smartphone noi stiamo usando
dei prodotti e stiamo consumando.

Forme di lavoro “arcaiche”, come il food delivery. Ci sono dimensioni economiche interessanti
come: andare a scuola (perché organizzata secondo criteri economici) è un’attività fondamentale,
da un lato svolgiamo un servizio e dall’altro i bambini stanno costruendo il loro capitale umano.

Il capitale umano è l’insieme di conoscenze che abbiamo e che possiamo utilizzare in termini
produttivi (diverso dal capitale sociale).

Il capitale umano può essere di vari tipi:

1. Capitale umano elevato: ex noi che ci stiamo laureando

2. Capitale imano ridotto: ex. Idraulico

A volte la costruzione del capitale umano è indirizzata fin da piccoli (sfruttamento minorile).

Noi impariamo fin da piccoli facendo anche cose banali, come giocare.

Nella dimensione economica ci sono anche attività non strettamente produttive: volontariato,
musei, meeting di varia natura anche no-profit.

EX: Sostituiscono delle attività economiche che dovrebbero passare dal mercato, facendole
passare attraverso volontariato o amici e parenti.

I processi economici hanno come obiettivo il miglioramento del benessere delle persone, ma il
modo in cui questi si attuano nella realtà può causare disuguaglianza.

Il modo in cui i processi economici si sviluppano può peggiorare le condizioni di qualcuno.

Parliamo di economia quando pensiamo ai processi economici o all’oggetto che stiamo


acquistando, ma anche quando pensiamo allo studio dei processi economici.

In inglese la divisione è netta:

The economy vs economics = economia vs scienza economica

Quando parliamo di economia dei media abbiamo sia media economy sia media economics.

Un conto è ciò che accade e un’altro la rappresentazione che ne diamo.

Perché esiste un’economia?


Vogliamo costruire del “valore”, ossia: attraverso i processi economici vogliamo creare benessere
collettivo.

(L’economia non esisterebbe nel Paradiso Terrestre).

Le cose che noi abbiamo a disposizione nella forma naturale non sono molte, e le trasformiamo
perché ci diano valore e benessere maggiore.

Scienza economica?
Serie di concetti che mettiamo in relazione tra di loro per costituire una teoria, ossia una
rappresentazione della realtà.

Ognuno di noi, tuttavia, guarda alle cose in modo diverso, e anche gli studiosi hanno visioni
differenti. Quindi domande, risposte e risultati differenti.

Ci sono quindi tante teorie.

Nozioni di Base

1. Azione economica: azione messa in atto avendo cura di guardare i costi e benefici che
derivano da questa azione.

2. Scelta tra azioni differenti: considero i benefici che ne traggo. Benefici a netto dei costi.
Cerco di fare quello che mi avvantaggia di più.

EX. Mi laureo e trovo un lavoro che non c’entra con la comunicazione ma mi pagano tanto;
e uno che c’entra con la comunicazione ma è meno pagato. In questo caso posso:

-Pensare solo alla sfera monetaria

-Pensare alla soddisfazione personale non ai soldi, rinunciando quindi a 1000 euro (per esempio).

Ci sono valutazioni che noi facciamo che non sono di tipo monetario, ma alla fine in qualche
modo i soldi entrano sempre. I costi non sono sempre monetari.

3. Costo-opportunità: ciò a cui rinuncio. Costo implicito non contabilizzato. Beneficio netto
delle opzioni a cui rinuncio (più precisamente dell’opzione migliore tra quelle a cui rinuncio).

EX. Il costo-opportunità del fare il creativo in una agenzia di pubblicità è quello che avrei
guadagnato in termini di beneficio netto se fossi andato in banca.

4. Agente economico: soggetto che intraprende l’azione economica. Non parliamo solo di
individui, ma anche di: gruppi, famiglia, impresa, organizzazioni.

Collettività: Stato, la chiesa (è un agente economico).

Questione metodologica

2 modi di guardare all’economia e alle azioni economiche:

1. Relazioni di mercato (domanda offerta, incentivi). Ciò che vediamo più spesso.

2. Processi materiali e organizzativi (divisione del lavoro, innovazione).

Potrebbero essere complementari, ma se ne consideriamo uno, perdiamo di vista l’altro.

RELAZIONI DI MERCATO
Il principio che guarda le relazioni di mercato ci porta a guardare il criterio dell’efficenza.
Ossia dobbiamo massimizzare il nostro risultato. Dati i costi dobbiamo massimizzare il risultato,
minimizzando i costi.

Abbiamo risorse scarse e dobbiamo usarle nel modo migliore per avere il miglior risultato
possibile.

L’idea di scarsità e una scarsità relativa. Dobbiamo assegnare queste risorse scarse per usi (fini)
alternativi, ci sono diversi impieghi possibili.

L’economia è la scienza che studia i processi di allocazione di beni scarsi per usi alternativi.

- Allocazione: distribuzione di questi beni su fini alternativi. Se ho dei lavoratori posso metterli a
produrre burro o cannoni. Devo decidere come distribuire i lavoratori! Devo trovare la soluzione
migliore. Oppure. Il cibo basterebbe per tutti, ma c’è chi ha soldi e chi no, quindi la allocazione
sarà sbilanciata.

- Beni scarsi, limitati in quantità.

- Usi (fini) alternativi, diversi impieghi possibili.

Bisognerebbe escludere i giudizi di valore, senza entrare nelle scelte individuali, perché è un
atteggiamento moralistico.

PROCESSI ECONOMICI
Questa prospettiva, invece, tiene conto dei pesi.

Guarda all’economia guardando i processi materiali. L’economia serve a migliorare il benessere


degli individui e i processi economici devono essere efficaci. Non guardiamo l’efficenza della
scelta, ma il risultato in sé.

Vale il principio dell’utilità sociale: sussistenza individuale e benessere collettivo.

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