COD.DOCUMENTO PRC/06/1038407
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Prot. n.(PRC/06/1038407)
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LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
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Ravvisata l’esigenza, in considerazione della continua
evoluzione e diffusione delle attività di tatuaggio e
piercing, di aggiornare le indicazioni e le misure previste
per l’esercizio delle attività in questione, al fine di
migliorare - attraverso la riduzione ed il controllo dei
fattori di rischio per la salute - la qualità e la sicurezza
sia per chi vi si sottopone sia per chi li effettua;
Rilevata dunque la necessità urgente di procedere alla
individuazione di limiti e alla definizione di misure e
condizioni atte a prevenire e ridurre i rischi per la salute
derivanti da un esercizio scorretto o inidoneo delle attività
di tatuaggio e piercing, fornendo al contempo una più
corretta informazione all’utente e la opportunità per gli
operatori di effettuare specifici percorsi formativi;
Ritenuto quindi di approvare le allegate Linee guida
concernenti “Indicazioni tecniche per l’esercizio delle
attività di tatuaggio e piercing” che, a completamento della
disciplina attualmente in vigore, provvedono a:
− definire le misure igieniche, preventive e di educazione
sanitaria per ridurre i rischi di patologie e di
infezioni;
− indicare le corrette e precise informazioni da fornire a
chi si sottopone a tatuaggio e/o piercing sulle modalità
tecniche (materiali e prodotti che si utilizzano, presenza
di sostanze allergizzanti, ecc.), sui rischi
dell’intervento e sulle precauzioni da adottare;
− stabilire i contenuti della formazione che le Aziende Usl
offrono agli operatori che eseguono tatuaggi e piercing,
al fine di perseguire il rispetto di pratiche corrette per
l’esecuzione in condizioni di sicurezza delle connesse
attività;
− specificare, alla luce dei principi rinvenibili
nell’ordinamento, i limiti alla disponibilità del proprio
corpo e quindi i limiti del rischio consentito con
particolare riferimento ai minori e individuare gli
interventi che possono essere considerati pericolosi per
la salute, causando un diminuzione permanente alla
integrità psicofisica del soggetto;
− prevedere una adeguata sorveglianza e controllo da parte
dei Dipartimenti di Sanità pubblica delle aziende Unità
sanitarie locali in ordine al rispetto delle prescrizioni
ivi contenute;
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Ritenuto necessario che i Comuni tengano conto di
quanto previsto nelle allegate Linee guida concernenti
“Indicazioni tecniche per l’esercizio delle attività di
tatuaggio e piercing”, provvedendo tempestivamente
all’adeguamento dei propri regolamenti, al fine di
assicurare nel territorio della regione una regolamentazione
omogenea delle attività in questione a salvaguardia della
salute pubblica;
Acquisito il parere favorevole del Comitato di Direzione
nella seduta del 18 dicembre 2006;
Acquisito inoltre il parere favorevole della Conferenza
Regione-Autonomie Locali nella seduta del 12 febbraio 2007;
Acquisito altresì il parere favorevole della Commissione
Politiche per la salute e politiche sociali espresso nella
seduta del 4 aprile 2007;
Dato atto del parere di regolarità amministrativa
espresso dal Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali ,
Dott. Leonida Grisendi, ai sensi dell’art.37, quarto comma,
della L.R. n. 43/2001 e della deliberazione della Giunta
regionale n. 450/2007;
Su proposta dell’Assessore alle Politiche per la salute
A voti unanimi e palesi
D E L I B E R A
1. di approvare le allegate Linee guida concernenti
“Indicazioni tecniche per l’esercizio delle attività di
tatuaggio e piercing”, quale parte integrante e
sostanziale del presente provvedimento (Allegato 1), alle
quali i regolamenti comunali dovranno conformarsi;
2. di pubblicare integralmente il presente provvedimento ed
il relativo allegato sul Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna.
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Allegato 1)
“Piercing” è un termine inglese che significa “forare”: attraverso interventi cruenti più o
meno dolorosi, vengono applicati anelli metallici o altri oggetti in varie zone del corpo.
L’attività di tatuaggio consiste nell’inserimento di sostanze chimiche di diverso colore nel
derma, con lo scopo di creare un effetto decorativo permanente sulla pelle, detto
“tatuaggio ornamentale”.
Le pratiche di interventi sul corpo del tipo di tatuaggi, piercing e analoghi hanno avuto
negli ultimi anni una diffusione crescente in tutta Italia, Emilia-Romagna compresa.
Strumenti contaminati che penetrano attraverso la pelle possono quindi trasmettere molti
virus, come ad esempio quello dell’epatite C, dell’epatite B o l’HIV, o batteri molto diffusi e
pericolosi come lo Stafilococco.
Per questo motivo le attività di piercing e tatuaggi devono essere condotte in modo da
assicurare:
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• teli contaminati, indumenti, spatole, o guanti monouso non vengono eliminati in
modo appropriato immediatamente dopo l’uso;
• materiali destinati al contatto con i clienti non sono puliti al momento dell’uso,
oppure non vengono maneggiati e utilizzati con la dovuta igiene;
• i locali, l’arredo e le attrezzature non sono conservati puliti, igienicamente e in
buon stato di funzionamento;
• le pratiche di disinfezione e di sterilizzazione, e/o le attrezzature necessarie, sono
inadeguate.
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TATUAGGI E PIERCING: PROCEDURE IGIENICHE
E’ opportuno che gli ambienti destinati rispettivamente a sala d’attesa, all’esecuzione del
tatuaggio o piercing e alla pulizia e sterilizzazione siano separate tra di loro.
Nei locali in cui si effettua la pratica di tatuaggio o di body piercing e in cui ci sono
strumenti e attrezzature pulite, disinfettate o sterilizzate, il pavimento, le sedie, le
scaffalature, gli impianti e gli arredi devono essere costruiti con materiale liscio e tale da
poter essere facilmente mantenuto in buono stato, pulito e, all’occorrenza disinfettato.
I locali devono essere adeguatamente illuminati e ventilati.
Gli strumenti utilizzati devono essere portati e sistemati nella zona destinata allo “sporco”,
cioè dove vengono effettuate le pratiche di decontaminazione, seguendo un percorso a
senso unico. In questo modo, gli strumenti sterili, quelli soltanto puliti e quelli sporchi
rimangono separati fra loro.
Sui banchi e tavoli di lavoro deve esserci sufficiente spazio per sistemare tutte le
attrezzature.
I locali devono rispettare le norme edilizie e di igiene generali e locali.
a- strumenti
b- gioielli
Deve essere utilizzata appropriata gioielleria ben tornita, realizzata specificamente per il
body piercing, senza sporgenze, graffi o superfici irregolari.
Alcuni materiali adatti per il body piercing sono:
• niobio
• titanio
• platino
• materie plastiche dense, a bassa porosità (nylon, acrilico, o lucite).
c- inchiostri
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I pigmenti colorati e tutte le sostanze in cui sono tenuti in sospensione per l’introduzione
nel derma devono essere atossici, sterili e certificati dalla azienda produttrice.
D_Preparazione all’intervento
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• aprire le confezioni contenenti gli aghi sterili immediatamente prima dell’uso sul
cliente.
I pigmenti o gli inchiostri devono essere versati dalla confezione in contenitori monouso,
prima dell'esecuzione del tatuaggio, con strumento sterile sostituito dopo ogni soggetto.
I contenitori monouso non possono essere riutilizzati e devono essere eliminati adottando
le precauzioni previste per i materiali potenzialmente contaminati.
Durante l'attività è bene indossare guanti e camici monouso o copricamici, mascherina e
occhiali per proteggersi da eventuali schizzi di liquidi biologici.
Assicurarsi che il cliente sia seduto in posizione confortevole e posizionato in modo tale
da non farsi male in caso di svenimento.
Controllare che la cute del cliente sia pulita e priva di infezioni.
Se l’area deve essere depilata, utilizzare un rasoio nuovo monouso, da eliminare subito
dopo l’uso in un contenitore per taglienti a rischio infettivo.
Prima di procedere all’applicazione di tatuaggio o di piercing, la cute deve essere
disinfettata con un antisettico, es. clorexidina alcolica 0,5%.
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Non possono essere considerati antisettici i preparati non registrati come tali, per es.
acqua salata, acqua e aceto, limone.
L’alcool etilico e l’alcool isopropilico possono servire per la pulizia della cute prima della
disinfezione.
Devono essere osservate le avvertenze previste per i singoli prodotti. Ad esempio, in
alcuni soggetti il povidone-iodio può causare reazioni cutanee se lasciato in sede.
Gli antisettici possono essere applicati tramite un flacone spray, o con salviettine
confezionate preimbevute, o con tamponi o salviette sterili monouso.
Nessun disinfettante o antisettico è in grado di inattivare i germi istantaneamente. Occorre
quindi rispettare il tempo di contatto indicato dal produttore fra l’applicazione
dell’antisettico e le operazioni di penetrazione della cute. Nel caso non vi fosse alcuna
indicazione del produttore, orientativamente, devono passare circa due minuti, poi la pelle
può essere asciugata con una salvietta monouso sterile oppure lasciata asciugare prima
di proseguire con l’intervento.
Tatuaggio
• Prima di posizionare la griglia del tatuaggio, deve essere utilizzata una soluzione
detergente contenente uno degli antibatterici sopra menzionati. Il metodo di
applicazione della soluzione dovrebbe essere lo stesso usato per i detergenti
cutanei antibatterici.
• A causa dell’alto rischio di contaminazione crociata con il sangue, le griglie non
devono essere assolutamente riutilizzate su altri clienti.
• Applicare la crema lubrificante (gel, vaselina, ecc.) al tatuaggio usando una
spatola pulita, nuova, monouso per ogni cliente. Non utilizzare mai guanti o le dita
nude per applicare la crema lubrificante, ma applicare sempre con una spatola, e
gettarla dopo ogni applicazione nel contenitore per rifiuti a rischio infettivo.
• La crema avanzata da un cliente deve essere eliminata e non utilizzata su di un
altro cliente.
Piercing
Nelle manovre di manipolazione degli aghi devono essere usati guanti monouso.
Quando l’ago deve attraversare i tessuti del corpo e uscire dalla parte opposta, deve
essere usata una tecnica sterile, “no touch”, cioè senza toccare la superficie dell’ago. In
tali circostanze si dovrebbe utilizzare una pinza per manipolare gli aghi.
I comuni guanti monouso non sono sterili; di conseguenza, un ago venuto in contatto con
tali guanti deve essere considerato non più sterile e deve quindi essere immediatamente
sostituito.
Pinze sterili dovrebbero essere utilizzate anche per manipolare la gioielleria sterile.
Se si usano i guanti sterili, la manovra di indossarli deve essere eseguita con molta
attenzione, in modo tale da non contaminarli prima del loro utilizzo.
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Pistole per Piercing
Le pistole per Piercing sono appropriate solo per il piercing del lobo dell’orecchio e se
usate da operatori esperti. Queste pistole possono danneggiare i tessuti corporei quando
usate per il piercing di altre parti del corpo o quando usate sulle orecchie in modo
improprio.
I produttori delle pistole per piercing dell’orecchio forniscono generalmente informazioni
riguardo la preparazione e la manutenzione dell’attrezzatura, le aree di piercing
dell’orecchio, la cura della ferita, eventuali altri problemi.
E’ importante conoscere i rischi da pistole per piercing. Alcuni operatori di piercing
continuano a non considerarle strumenti sicuri e preferiscono continuare ad utilizzare aghi
cavi asettici per piercing.
Nell’uso delle pistole per piercing, occorre comunque assicurarsi dei seguenti punti:
− la pistola deve essere di acciaio inossidabile, priva di parti che potrebbero
essere danneggiate da ripetuti cicli di sterilizzazione;
− se non vengono usati dispositivi monouso, il dispositivo deve essere
sterilizzato in autoclave a vapore dopo ogni utilizzo e conservato in un
contenitore o sacchetto sterile prima dell’utilizzo;
− deve essere usata gioielleria appropriata in modo da non danneggiare i tessuti.
Anestesia locale
E’ fondamentale che tutti gli operatori di tatuaggio e body piercing aderiscano alle
precauzioni standard per il controllo delle infezioni.
Un quadro generale di prevenzione delle infezioni comprende i seguenti elementi
fondamentali:
1 igiene del personale;
2 salute e sicurezza per gli operatori;
3 gestione delle complicanze: sanguinamenti ed emorragie;
4 manipolazione ed eliminazione di aghi e taglienti;
5 altre precauzioni;
6 pulizia degli ambienti;
7 pulizia, disinfezione e sterilizzazione degli strumenti riutilizzabili;
8 assistenza post-intervento ed educazione sanitaria.
In linea generale, il sangue, tutte le secrezioni corporee (ad eccezione del sudore), la
pelle e le membrane mucose non intatte di ogni persona dovrebbero essere considerate
potenzialmente infette.
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1_Igiene del personale
Cosa indossare
• Guanti monouso da ispezione durante tutto il periodi di effettuazione
dell’operazione di tatuaggio o piercing. Oltre che tra un cliente e l’altro, i guanti
devono essere sostituiti quando presentino lacerazioni o lesioni e per interventi
separati e distinti sullo stesso cliente.
• Quando sia previsto il contatto con sangue o altre secrezioni corporee occorre
indossare guanti sterili monouso.
• Camici e/o grembiuli di plastica monouso dovrebbero essere indossati quando vi
sia possibilità di spruzzi di sangue o di contaminare gli abiti.
• La protezione del volto (mascherine e occhiali o visiere) è indicata per procedure
che comportano esposizione a schizzi di sangue o di altre secrezioni.
• Guanti di uso comune (da cucina) devono essere indossati per compiti generici
come la pulizia dei locali o degli arredi.
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• E’ opportuno che tutti gli operatori addetti agli interventi di tatuaggio e body
piercing siano vaccinati contro l’epatite B.
• L’addetto alle attività di tatuaggio o piercing deve predisporre e avere a
disposizione una procedura per gli incidenti occupazionali a rischio biologico, in
particolare per le punture accidentali con materiale potenzialmente infetto. Devono
essere descritti gli interventi immediati di trattamento della lesione.
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Se c’è stata una possibile esposizione all’HIV, può essere indicato iniziare entro 2-3 ore
dall’incidente l’assunzione di farmaci per alcune settimane.
5_ Altre precauzioni
Altri strumenti che siano anche accidentalmente penetrati nella cute o che siano
contaminati con sangue devono essere adeguatamente lavati e sterilizzati prima di essere
nuovamente utilizzati.
Per evitare la contaminazione crociata fra un cliente e l’altro, tutti i liquidi, le creme, gli
unguenti o sostanze simili dovrebbero essere tolti dal loro contenitore originale o dal
tubetto esclusivamente tramite un dispenser o un applicatore monouso.
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A causa dell’alto rischio di contaminazione crociata dell’attacco del distributore, per l’uso
di creme, unguenti o similari dovrebbero essere utilizzati soltanto dispenser con stantuffi o
confezioni monouso.
Tutte le creme, gli unguenti e similari avanzati e rimossi dal contenitore non devono
essere rimessi al contenitore originale, ma devono essere gettati dopo l’uso.
I dispenser di sapone liquido e i flaconi spray devono essere puliti prima di essere di
nuovo riempiti e non devono essere mai rabboccati.
Dopo il trattamento del cliente tutti i dispositivi contaminati devono essere rimossi ed
eliminati o adeguatamente sanificati .
Le salviette contaminate devono essere riposte in un appropriato contenitore ed eliminate
se di carta, o lavate ad alta temperatura (>71°C per 25 minuti) se di tessuto. Le superfici
esposte a contaminazione, nella stanza nella quale è stato effettuato il trattamento,
devono essere pulite e trattate con acqua e disinfettante.
Tutti i rifiuti non contaminati e quelli cartacei devono essere riposti in appositi contenitori
almeno dopo il trattamento di ogni cliente e smaltiti con frequenza giornaliera.
Gli strumenti riutilizzabili devono essere lavati al più presto dopo l’uso.
E’ assolutamente fondamentale completare bene questa operazione, prima di procedere
alla sterilizzazione. Ciò dovrebbe avvenire in una apposita area per la pulizia, collocata a
parte.
• Quando possibile, preferire attrezzatura monouso, pre-sterilizzata.
• Per lavare gli strumenti contaminati, usare quanti di gomma spessi, per lavori
pesanti. Durante la pulizia, fare attenzione agli spruzzi su occhi e mucose: per
questo scopo, occorre indossare una visiera, oppure occhiali protettivi e
mascherina.
• Risciacquare con cura gli strumenti in acqua corrente tiepida. L’acqua bollente
potrebbe cuocere il materiale proteico e attaccarlo tenacemente agli strumenti.
L’acqua fredda indurisce le sostanze grasse rendendo più difficoltosa la pulizia.
• Smontare gli strumenti.
• La detersione, cioè il lavaggio vero e proprio, può essere effettuata con un pulitore
ad ultrasuoni, oppure manualmente. In questo secondo caso, gli strumenti vanno
immersi in una bacinella con acqua bollente e detergente e, mentre sono sotto la
superficie dell’acqua, vanno lavati energicamente con una spazzola.
• Risciacquare gli strumenti puliti in acqua corrente ben calda.
• Asciugare con cura gli strumenti con una salvietta o una garza pulita monouso.
• Verificare le condizioni degli strumenti.
Pulitori ad ultrasuoni
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I pulitori ad ultrasuoni funzionano sottoponendo gli strumenti ad onde ad alta frequenza
che provocano il distacco dello sporco dagli strumenti, in modo tale da farlo precipitare sul
fondo della vasca o da renderlo rimuovibile con il risciacquo.
I pulitori ad ultrasuoni devono essere utilizzati con il coperchio chiuso, per prevenire la
diffusione di aerosol contenenti microrganismi, che potrebbero infettare le persone o
contaminare le superfici nella stanza.
Devono essere mantenuti in perfette condizioni di efficienza e sottoposti a manutenzione
in base alle indicazioni del produttore.
I pulitori a ultrasuoni non sterilizzano e non disinfettano. Semplicemente, realizzano
un’azione di pulizia degli strumenti sicura ed efficace, prima della sterilizzazione.
In generale, gli apparecchi e gli strumenti per il piercing e il tatuaggio destinati a penetrare
la cute dei clienti devono essere sterili.
Gli strumenti per il tatuaggio che devono essere sterili prima dell’uso comprendono: il
tubo, l’imboccatura, gli aghi, la barra degli aghi, il morsetto, il needle pusher (l’attrezzo che
spinge gli aghi, i nastri di inserzione, e qualunque altro strumento che possa venire a
contatto con sangue o altri liquidi biologici.
Gli aghi devono essere sterili e monouso.
Le pinze per manipolare materiale sterile devono essere sterili.
Autoclavi
Ogni operatore che si occupi di sterilizzazione con l’autoclave deve avere acquisito
adeguate informazioni in merito al suo corretto utilizzo. Lo studio deve essere dotato di
istruzioni operative relative alle varie fasi del processo di sterilizzazione e di stoccaggio.
Le autoclavi devono essere utilizzate, sottoposte a manutenzione e revisionate
periodicamente secondo le istruzioni del produttore.
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Gli strumenti, una volta asciugati, devono poi essere imbustati prima di essere autoclavati,
per poter essere mantenuti sterili anche dopo il trattamento di sterilizzazione.
Il confezionamento dei dispositivi ha infatti la funzione di mantenere la sterilità del
materiale fino al momento del suo utilizzo. Può essere realizzato per singoli strumenti o
dispositivi, oppure attraverso la composizione di set per procedure specifiche.
Rispetto ad altre autoclavi, le autoclavi di tipo B presentano vantaggi non soltanto perché
garantiscono un’ottima efficacia del processo di sterilizzazione, ma anche perché
permettono di imbustare i dispositivi prima della sterilizzazione e di mantenerli sterili, cioè
pronti all’uso, per determinati periodi.
Infatti, gli strumenti di tipo critico, cioè in pratica quelli destinati a penetrare la cute del
cliente, devono essere sterili al momento dell’uso; pertanto, se non confezionati, possono
essere utilizzati soltanto immediatamente dopo l’avvenuto ciclo di sterilizzazione.
Per il confezionamento, possono essere utilizzate buste autosigillanti oppure può essere
utilizzata l’imbustatrice.
Le buste con gli strumenti, al termine del ciclo di sterilizzazione in autoclave, non devono
essere rimosse se sono bagnate. Pertanto, devono restare nell’autoclave con lo sportello
aperto, fino a che non siano completamente asciutte. In alternativa, possono essere
rimosse se sono all’interno di un cestello, oppure se l’autoclave è dotata di una fase di
asciugatura.
Le buste per gli strumenti sono monouso e devono riportare la data del giorno di avvenuta
sterilizzazione.
I pacchetti imbustati non devono essere inseriti in autoclave impilati uno sull’altro, bensì in
modo tale da permettere sia la circolazione che la penetrazione del vapore all’interno
delle buste.
I tempi sopra indicati si riferiscono alla sola fase di effettivo mantenimento della
temperatura e non comprendono il periodo necessario per raggiungerla.
Quando si tolgono gli strumenti sterili dall’autoclave, occorre evitare di contaminarli. Gli
oggetti o le buste che sono caduti, rovinati, con la chiusura della busta aperta, o bagnati
non possono essere considerati sterili.
Gli strumenti sterilizzati non imbustati devono essere tolti dall’autoclave tramite pinze
sterili. Possono essere considerati effettivamente sterili solo se usati immediatamente.
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Quindi, è importante verificare il regolare processo di sterilizzazione dell’autoclave.
L’autoclave dovrebbe essere dotata di rilevatori di tempo, temperatura e pressione, che
permettano di verificare, e possibilmente registrare per ogni ciclo, il raggiungimento dei
parametri necessari per la sterilizzazione.
Gli indicatori chimici su striscia (come quelli sulle buste per autoclave) sono utili per
rilevare alcuni errori di procedura o malfunzionamenti dell’autoclave. Comunque, queste
strisce sono sensibili soltanto ai principali parametri fisici come temperature e pressione.
Se non si utilizza un’autoclave con il controllo automatico dei parametri e rapporto finale
stampato, ad ogni ciclo deve essere utilizzato un indicatore chimico di processo o di
sterilizzazione.
Gli indicatori biologici o l’Helix test sono più accurati nel rilevare l’efficacia del processo di
sterilizzazione. Devono essere utilizzati subito dopo l’installazione dell’autoclave, dopo
ogni riparazione e periodicamente (almeno una volta al mese), e deve essere tenuta
registrazione delle verifiche effettuate.
Se c’è necessità di stoccare strumenti sterili, ciò deve avvenire in condizioni tali da poter
effettivamente conservare la sterilità, in particolare deve essere evitato il contatto con gli
strumenti utilizzati.
Gli strumenti sterili devono essere conservati nella busta originale sigillata, che a sua
volta deve essere conservata in un contenitore pulito, asciutto, chiuso, fino al momento
dell’uso.
Tutti gli strumenti e gli oggetti non destinati a penetrare la cute ma comunque usati sul
cliente, devono essere efficacemente lavati prima e dopo ogni uso. Anche i contenitori e
loro coperchi, usati per conservare gli strumenti e per raccogliere gli strumenti sporchi,
devono essere disinfettati prima e dopo ogni uso.
• Lavare con sapone o detergente in acqua calda (70°C per almeno 3 minuti o 65°C
per almeno 10 minuti).
• Sciacquare e asciugare.
• In alternativa, lavare a secco in una lavanderia commerciale.
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• Conservare gli articoli in luogo asciutto e appropriato, come ad es. un armadio o
un cassetto.
Disinfettanti
Ad eccezione dell’uso di alcol a 70° per pulire gli strumenti che potrebbero essere
danneggiati se immersi in acqua, tutti gli strumenti non destinati alla penetrazione cutanea
usati nell’attività di tatuaggio e body piercing possono essere puliti secondo le indicazioni
descritte in altri paragrafi.
L’uso routinario di glutaraldeide non è raccomandato, dato che è tossica e richiede
speciali precauzioni di ventilazione.
Gli strumenti non devono mai essere conservati nelle vaschette con disinfettanti prima di
essere utilizzati.
Le seguenti indicazioni fanno riferimento all’uso della comune varechina del commercio,
con una concentrazione di cloro libero in genere non inferiore al 4%, cioè 40.000 parti per
milione.
• Diluire la varechina 1:4 con acqua del rubinetto; si consiglia di utilizzare acqua
fredda che consente di mantenere la soluzione più concentrata e permette di
evitare il formarsi di vapori irritanti.
• Soltanto la varechina diluita nello stesso giorno può essere utilizzata, dato che
l’efficacia diminuisce rapidamente nel tempo.
• La varechina deve essere conservata al buio, in zona fresca.
• Rispettare rigorosamente le indicazioni del produttore riportate sull’etichetta.
• Indossare I guanti mentre si manipola la varechina, poiché è irritante per la pelle.
• Evitare che la varechina venga a contatto con la maggior parte dei metalli, dato
che li può facilmente ossidare e rovinare.
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• quali problemi si presentano più frequentemente e come possono essere evitati o
affrontati
• il cambio e la scelta della gioielleria;
• uno specifico commento sulle complicazioni del piercing che richiedono il ricorso
alle cure mediche.
Dal punto di vista giuridico, le attività di cui si sta trattando costituiscono un atto di
intervento sul corpo altrui. Pertanto, oltre ai limiti di carattere igienico-sanitario posti da
disposizioni regolamentari di livello nazionale e locale, sono rinvenibili nell’ordinamento
ulteriori precisi limiti. Tale intervento, infatti, non è totalmente disponibile alla volontà delle
parti in quanto l’ordinamento, a tutela della integrità fisica e – con riguardo alle possibili
conseguenze dannose – della salute, stabilisce all’art. 5 del codice civile il divieto di
compiere atti dispositivi “che cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica
o sono contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume”.
Non si possono eseguire dunque tatuaggi o piercing in parti anatomiche nelle quali sono
possibili conseguenze invalidanti permanenti o in parti in cui la cicatrizzazione è
particolarmente difficoltosa (ad esempio tatuaggio esteso alla totalità del corpo, piercing
sull’apparato genitale, sulle palpebre o sul capezzolo).
Per poter procedere all’intervento occorre inoltre acquisire il consenso del soggetto che
chiede la prestazione, dopo avere dato ogni adeguata informazione sulle modalità e sui
rischi connessi all’esecuzione del tatuaggio o piercing richiesto, come più sopra riportato.
In assenza di riferimenti normativi vincolanti precisi, i limiti che incidono sulla capacità del
minore sono desunti dall'ordinamento ed in particolare dal principio di capacità legale di
agire connesso al raggiungimento della maggiore età, stabilito dall'art. 2 del codice civile.
Qualora dunque il soggetto che chiede l'intervento di tatuaggio e piercing sia un minore di
età, essendo in gioco l'integrità psico-fisica dello stesso e tenuto conto dei possibili rischi
per la salute, il tatuatore o il piercer devono acquisire il consenso di chi esercita la patria
potestà, con la sola esclusione del piercing al lobo dell'orecchio richiesto da minori
compresi tra i 14 ed i 18 anni ( c.d.grandi minori), trattandosi di interventi considerati a
basso rischio sanitario data la scarsa vascolarizzazione di questa zona anatomica.
Il consenso prestato sarà valido nei limiti in cui si aggiunga alla volontà del minore e non
superi i limiti individuati con riferimento ai maggiori di età.
G_Attività di vigilanza
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dell’attività, così come sull’eventuale esercizio delle attività di tatuaggio o piercing in forma
abusiva o ambulante; in caso di inosservanza alle norme generali sopra richiamate
adottano le procedure del caso e ne danno segnalazione al Sindaco, proponendo i
provvedimenti amministrativi ritenuti adeguati.
L’attività di vigilanza e controllo deve altresì essere messa in atto, a cura dei Dipartimenti
di Sanità Pubblica delle Aziende Unità sanitarie locali, in ordine al rispetto delle indicazioni
procedurali riportate nel presente atto, dando parimenti segnalazione al Sindaco delle
eventuali inottemperanze e proponendo l’adozione dei provvedimenti amministrativi idonei
ad evitare pregiudizio per la salute dei cittadini che ricorrono a tale attività.
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CORSO DI FORMAZIONE “TATUAGGIO E PIERCING: ASPETTI DI
IGIENE E SICUREZZA”
Il corso è rivolto a coloro che intendono esercitare l'attività di tatuaggio e piercing.
Durata del corso: 12 ore di lezione, più 2 ore di esercitazione pratica.
PROGRAMMA DIDATTICO
2. IGIENE (8 ore)
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PROGR. N. 465/2007 N. ORDINE 4
omissis
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