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Una figura avvolta nel mistero – La sorella di Sherlock Holmes

La famiglia Holmes negli scritti del magnifico Sir Arthur Conan Doyle era costituita
dal signor e la signora Holmes e dai due figli alquanto pittoreschi Sherlock e Mycroft.
In molti scritti però, è presente una certa figura, la sorella di Sherlock Holmes.
Per cui sorge spontanea la domanda: nei libri di Arthur Conan Doyle esiste una miss
Holmes?
Sul punto le opinioni dei fan sono divise in due: da un lato si sostiene che un tale
personaggio non esista e che sia stato creato per essere una versione femminile del
noto detective e basato su un paio di frasi in cui veniva nominata un’ ipotetica sorella;
dall’altra invece, si crede che sia esistita una vera sorella Holmes.    
 Le più note sorelle di Sherlock Holmes sono quattro: Violet, Elizabeth, Euros ed
Enola.
Violet compare nei libri “Sherlock, Lupin & io” di Alessandro Gatti nei  numeri 7 e
10: è molto giovane  e mostra un carattere forte, vivace e protettivo nei confronti
dell’adorato Sherlock. Non compare molto nella storia ma in quei pochi momenti si
ha una visione della famiglia Holmes piuttosto normale, dando un tocco di normalità
a una famiglia tutt’altro che tale.
Elizabeth è presente nel settimo libro della saga “Young Sherlock Holmes” di
Andrew Lane.
E’una giovane donna bruna con gli occhi castani: fin da piccola è sempre stata molto
cagionevole di salute e con una modesta intelligenza, tanto che i due fratelli devono
provvedere al suo futuro perché lei non può farlo da sola. Non è un personaggio forte
e i suoi continui sbalzi d’umore e i pensieri sconnessi, mostrano la sua vicinanza alla
follia, che, secondo questa saga, è presente attivamente nella famiglia Holmes.
Questo personaggio potrebbe dare veridicità alla figura di una miss Holmes, poiché è
noto che l’autore, Andrew Lane, per la saga di libri si è basato molto su degli studi su
Sherlock e sugli scritti di Conan Doyle.
Euros compare nella quarta stagione  della serie tv della BBC intitolata  “Sherlock”.  

                    
Lei manifesta un’età apparente di 23 anni, capelli castani  e occhi spiritati e il suo
nome viene dal greco e significa “il  dio del vento dell’est”. Nella serie Mycroft la
descrive come una persona dall’intelligenza incandescente, tanto da dover essere
controllata, per evitare gravi disordini. Purtroppo però, nonostante i provvedimenti
del maggiore degli Holmes, Euros ha manifestato intenti criminali che l’hanno
portata a trattare i fratelli e John Watson come soggetti in un esperimento di tipo
psicologico per analizzare i loro comportamenti in situazioni estreme.  E’interpretata
dall’attrice britannica Sian Brooke. La follia di Euros può essere riassunta con la
frase: “c’è un confine sottile tra genialità e pazzia” e se Sherlock è a un passo da tale
confine e Mycroft è poco più lontano, Euros è dall’altra parte. Inoltre, oltre alla sua
mancanza di umanità, notiamo che è una persona estremamente sola con nessun
rapporto sano, tanto che lei stessa pronuncia la frase :”io non avevo nessuno”
riferendosi alla sua infanzia solitaria.
Infine abbiamo Enola, protagonista della serie di libri Enola Holmes, il cui nome letto
al contrario si legge alone, che significa sola, il che è una buona sintesi della sua
personalità.
E’ una ragazza bruna di 16 anni con gli occhi castani, cresciuta dalla madre per
diventare una giovane donna con idee molto egualitarie nei confronti di uomini e
donne, e con idee molto moderne sul tipo di donna che vuole essere. Presenta un
intelletto quasi pari al fratello Sherlock che idolatra, mentre ha un rapporto
burrascoso con Mycroft. È stato tratto un film dal primo volume della serie, con il
titolo omonimo ed Enola è interpretata dall’attrice inglese  Millie Bobby-Brown, che
la interpreta magistralmente.

 
Queste quattro figure sono molto diverse tra loro, ma oltre ad aver in comune il
proprio cognome, hanno in comune l’affetto per il noto detective e una buona dose di
intelligenza. Delle 4 l’unica che corrisponde al modello di Sherlock al femminile è
Enola, mentre Euros mostra una visione più oscura di ciò che Sherlock sarebbe
potuto diventare, se non avesse avuto Mycroft e poi John Watson accanto. Elisabeth,
invece incarna la donna vittoriana per eccellenza, follia a parte, e purtroppo svilisce
un po’ la figura  molto forte di miss Holmes. Infine abbiamo Violet che, a mio parere,
ha il potenziale per diventare una di queste tre figure e quale può dircelo solo la
nostra immaginazione.
Molto probabilmente Doyle non immaginava quanto sarebbe venuto fuori da un paio
di frasi sconnesse, ma lascio al lettore la scelta di credere se questa figura esista o
meno… ma guai a chi fa arrabbiare Violet Holmes.

Di  G.M.M.

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