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ULTIMA PARTE DIRITTO ROMANO

-Nel caso dei contratti consensuali, senza l’ elemento perfezionativo. La distinzione deve passare attraverso l'
elemento causale, quali sono gli effetti? Vuoi realizzare una locazione, una società, un mandato?
Es. Leasing, pago il canone e ho in locazione, oppure realizzo una compravendita?
Sono i giuristi che devono capirne il senso.

 Nel caso dei delitti, fatti illeciti, c'è una schematizzazione del diritto romano diversa rispetto ad
oggi.

Per i Romani l'area del delitto non era ispirata ad una clausola generale come art. 2043. Che afferma:
Qualunque fatto (3) doloso o colposo (4), che cagiona (5) ad altri un danno ingiusto (6), obbliga colui che
ha commesso il fatto a risarcire il danno; all’epoca c'era una tipizzazione, ovvero una tipicità dei delitti
nel diritto civile che erano: furto, rapina, iniuria damno, iniuria datum.
Il damno era previsto da un plebiscito, la lex Aquilia, che dirà che vari comportamenti di danneggiamento a
danno di un privato, impongono un risarcimento del danno.
Responsabilità aquiliana oggi indica responsabilita' extracontrattuale da danneggiamento, ed è un termine
che proviene dalla Lex Aquilia.

DIRITTO PRIVATO
Un caso in cui la discrepanza è voluta è l'ipotesi della simulazione, ovvero apparenza contrattuale delle parti.
Due parti o più stipulano un contratto che manifesta all'esterno, una volontà contrattuale che non corrisponde
alla loro effettiva volontà.
 La simulazione può essere assoluta, quando viene creato un contratto simulato che non dissimula
alcun contratto reale, quindi le parti non vogliono alcun contratto in realtà.
 La simulazione relativa, quando le parti vogliono occultare una diversa volontà rappresentata da un
contratto nascosto, es. Simulo una vendita per nascondere la donazione.
 Un caso particolare di simulazione, è quella di persona o interposizione fittizia, in contrasto
all'interposizione reale del caso del mandato.
 Questa simulazione fittizia viene utilizzata per scopi illeciti. eludere il fisco, sottrarre un atto a delle
conseguenze

Riguardo alla simulazione, i terzi hanno la possibilità di sollevare il velo dell'apparente contratto.
Se la simulazione non va a danno di terzi o della collettività, la simulazione in termini generali è consentita
dalla legge. Se le parti hanno simulato un contratto, il contratto non produce effetti tra le parti.
art. 1415 comma 1: La simulazione non può essere opposta né dalle parti contraenti, né dagli aventi causa
o dai creditori del simulato alienante, ai terzi (1) che in buona fede (2) hanno acquistato diritti dal titolare
apparente, salvi gli effetti della trascrizione della domanda di simulazione
Art. 1415 comma 2: I terzi possono far valere la simulazione in confronto delle parti, quando essa
pregiudica i loro diritti
I requisiti di sostanza e forma devono, comunque, essere presenti nel contratto simulato, altrimenti non
sarebbe valido.
Nel caso dei terzi, la simulazione incontra il limite della tutela dei terzi e della tutela generale.

Nella simulazione si riconosce ai privati, la possibilità di formare anche contratti non reali, fittizi e apparenti.
Come nel caso della simulazione assoluta, in cui c'è un accordo apparente è interno ovvero simulatorio.
Nel caso della simulazione relativa, oltre all’accordo simulatorio, c'è anche l'accordo dissimulato es. ci
sono Vendita - donazione e l’accordo che solo le parti sanno.
La prova della simulazione, consente al contratto simulato di produrre i suoi effetti e l'oggetto della prova è
l'accordo simulatorio.

Art. 1417: La prova per testimoni [2721 ss.] della simulazione è ammissibile senza limiti (1), se la
domanda è proposta da creditori o da terzi e, qualora sia diretta a far valere l'illiceità del contratto
dissimulato [1343], anche se è proposta dalle parti.
L’art. distingue se è fatta valere da un terzo o dalle parti, i terzi hanno qualsiasi prova a disposizione, le parti
invece non possono far valere la prova testimoniale ma solo quella documentale.
Il documento di prova si chiama Controscrittura.

Art. 2721 e ss. disciplinano prove diverse da quella testimoniale e documentale, i precedenti artt. invece
riguardano prove documentali.
Art.2722 La prova per testimoni non è ammessa se ha per oggetto patti aggiunti o contrari al contenuto di
un documento, per i quali si alleghi che la stipulazione è stata anteriore o contemporanea.
Quel contenuto non può quindi essere smentito se non viene usato un altro documento.
Anche l'accordo simulatorio deve essere iscritto in un documento, che non può essere provato da testimoni.
Quindi se le parti vogliono tutelarsi, devono avere una controscrittura.

Se il contratto dissimulato è illecito, cade il limite come dice art. 1417 La prova per testimoni [2721 ss.]
della simulazione è ammissibile senza limiti (1), se la domanda è proposta da creditori o da terzi e, qualora
sia diretta a far valere l'illiceità del contratto dissimulato [1343], anche se è proposta dalle parti.

Se entra in gioco la necessità di tutela dei terzi, il limite della prova testimoniale cade, perché i terzi non
hanno limite di prova.

Se tra le parti, quindi, ha effetto il contratto dissimulato, rispetto ai terzi, il 2 comma dell’ art. 1415 dice: I
terzi possono far valere la simulazione in confronto delle parti, quando essa pregiudica i loro diritti.
Se sono terzo e quella simulazione pregiudica i miei diritti, posso farla valere con ogni mezzo di prova, SE
SONO PREGIUDICATO.

Vi sono, infatti, terzi pregiudicati, es. Sono creditore di tizio e ho interesse a provare qualcosa.
Ci può essere, poi, il caso dell'acquirente avvantaggiato, riceverebbe un vantaggio...
-Se i terzi sono pregiudicati possono sempre far valere la simulazione.
-Se ci sono terzi che acquistano diritti dal titolare apparente, lui non potrebbe ottenere il vantaggio. Qui non
difende il patrimonio per pregiudizio, ma per ottenere un vantaggio.
art. 1415, tutela la buona fede degli acquirenti.
.
Art. 1416 La simulazione non può essere opposta dai contraenti ai creditori del titolare apparente che in
buona fede hanno compiuto atti di esecuzione sui beni che furono oggetto del contratto simulato (1).
I creditori del simulato alienante possono far valere la simulazione che pregiudica i loro diritti (2) e, nel
conflitto con i creditori chirografari del simulato acquirente, sono preferiti a questi, se il loro credito è
anteriore all'atto simulato.
Art. specifica le regole, in riferimento ai creditori.
Ci sono i pregiudicati, ovvero quelli del simulato alienante, e a loro si applica il 2 comma dell’ art. 1416,
invece i creditori del simulato acquirente che non vogliono smascherare l'apparenza, sono tutelati solo se
abbiano compiuto atti in buona fede sui beni acquistati, e la prova della buona fede è sempre necessaria.

Ultimo problema: in caso di conflitto tra terzi, del simulato alienante e acquirente, cosa si fa?
Art. 1415, 2 comma dice: I terzi possono far valere la simulazione in confronto delle parti, quando essa
pregiudica i loro diritti
1 comma art. 1415: La simulazione non può essere opposta né dalle parti contraenti, né dagli aventi causa
o dai creditori del simulato alienante, ai terzi (1) che in buona fede (2) hanno acquistato diritti dal titolare
apparente, salvi gli effetti della trascrizione della domanda di simulazione

I pregiudicati sono sempre tutelabili, indipendentemente dalla buona fede.

Erede è colui che subentra in tutti i rapporti attivi e passivi, sia quindi nei crediti che nei debiti. L'erede
subentra anche in quell'accordo simulatorio, alla base della simulazione. E incontrerà i limiti della prova
delle parti, perché lui è parte.

Il caso dell’erede con legittima


La legittima è una quota parte dell’eredità che spetta per legge sempre e comunque a determinati
soggetti, legati al defunto: discendenti, ascendenti, coniugi, o alla parte dell’unione civile. Il
legittimario, non è parte, ma terzo rispetto al defunto e non erede.

A quali atti unilaterali si può applicare la simulazione?


Secondo il comma 3 dell’ art. 1414: Le precedenti disposizioni si applicano anche agli atti unilaterali
destinati a una persona determinata, che siano simulati per accordo tra il dichiarante e il destinatario

Art. 123 identifica la simulazione di matrimonio: Il matrimonio può essere impugnato da ciascuno dei
coniugi quando gli sposi abbiano convenuto di non adempiere agli obblighi e di non esercitare i diritti da
esso discendenti [143] (1).
L'azione non può essere proposta decorso un anno dalla celebrazione del matrimonio ovvero nel caso in cui
i contraenti abbiano convissuto come coniugi (2) successivamente alla celebrazione medesima
Si tratterebbe di un matrimonio inesistente, nullo, ma si prevede la possibilità che esso diventi
efficace , qualora sia avvenuta una situazione di fatto che evidenzia la sostanza del rapporto.

Altro esempio riguarda: appartamento che è per metà acquisto e metà donazione, prende il nome di vendita
mista con donazione, che non richiede la forma della donazione.

ACCORDO CONTRATTUALE

Quando nasce il contratto?

Art.1372 comma 1: Il contratto ha forza di legge tra le parti (1). Non può essere sciolto che per mutuo
consenso (2) o per cause ammesse dalla legge . Il contratto vincola, quindi, le parti.
Ci sarà una proposta contrattuale o offerta contrattuale, e dall'altro lato la proposta dovrà essere accettata.
Quando si ha la proposta e l’accettazione, si forma il contratto.
Non in tutti i casi è riconoscibile la proposta e l’accettazione.
Tra due persone distanti è necessario invece un passaggio. Poiché la proposta e l’ accettazione avvengono in
momenti diversi, bisogna dire quando il contratto si è concluso. Ciò risponde ad un esigenza di tutela di
determinati interessi.

 Regola della spedizione, ovvero spedisco l’accettazione, una regola che vige in Inghilterra.
 Seconda regola si basa sulla ricezione da parte del proponente
 Terza regola è della cognizione o conoscenza dell’accettazione.

La prima tutela l’accettante, la terza tutela il proponente, la seconda è intermedia.


L'ordinamento afferma nell'Art. 1326: Il contratto è concluso nel momento in cui chi ha fatto la proposta
ha conoscenza (1) dell'accettazione dell'altra parte [1328, 1333, 1335] (2).
L'accettazione deve giungere al proponente nel termine da lui stabilito o in quello ordinariamente
necessario secondo la natura dell'affare o secondo gli usi [1328 2].
Il proponente può ritenere efficace l'accettazione tardiva, purché ne dia immediatamente avviso all'altra
parte [1175] (3).
Qualora il proponente richieda per l'accettazione una forma determinata, l'accettazione non ha effetto se è
data in forma diversa [1352] (4).
Un'accettazione non conforme alla proposta equivale a nuova proposta

Sembra che l’ordinamento adotti la regola della cognizione, poi nell’art.1335 opera una scelta a favore del
proponente (presunzione di conoscenza):La proposta, l'accettazione, la loro revoca e ogni altra
dichiarazione diretta a una determinata persona si reputano conosciute [1334] nel momento in cui giungono
all'indirizzo del destinatario, se questi non prova di essere stato, senza sua colpa, nell'impossibilità di
averne notizia

La presunzione inverte l’onere della prova, tu devi provare che non sei giunto a conoscenza. Deve provare
di non aver potuto conoscere il contenuto, per una causa a lui non imputabile.
Quindi la presunzione è di conoscibilita' e non di conoscenza, se si prova che la posta è arrivata, il
proponente dovrà trovare le prove per impossibilità di conoscenza. Regola di presunzione attenuata dalla
conoscibilita'.
Il nostro ordinamento in modo raffinato, adotta una regola di cognizione attenuata da presunzione di
conoscibilità, che bilancia in modo corretto gli interessi di entrambe le parti.

Questa è la regola generale, in un contratto deve esserci proposta e accettazione.


La proposta è manifestazione di volontà diretta a produrre un contratto, e deve avere tutti gli elementi
del contratto che si vuole concludere. Es. se è richiesta la forma scritta, proposta deve essere per iscritto,
indicare l’oggetto, causa del contratto.
Accettazione deve essere incondizionata, ovvero adesione totale alla proposta.
Se io dico accetto a condizione che il prezzo sia di 10 più alto, non è accettazione ma controproposta.
L’accettazione deve essere completa, totale, e deve pervenire al proponente entro il termine di efficacia della
proposta.

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