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SAGGI STORICI - 18
a cura di
FRANCESCA BUCCI
FABRIZIO FABRIZI
a cura di
Francesca Bucci e Fabrizio Fabrizi
*** 3 ***
Il Convegno è stato organizzato dall’Opera Don Guanella (Servi della
Carità - Figlie di S. Maria della Provvidenza) in collaborazione con
l’Istituto Luigi Sturzo e la Libera Università Maria SS. Assunta - Lumsa
ISBN 88-7501-010-2
Contiene allegato
*** 4 ***
Alle religiose e ai religiosi
che in questo secolo hanno diffuso
la carità del Fondatore nella Città eterna
*** 5 ***
SIGLE ED ABBREVIAZIONI
20
E Epistolario di don Luigi Guanella
EC Enciclopedia cattolica, voll. 12, Città del Vatica-
no, Ente per l’Enciclopedia Cattolica e per il Li-
bro Cattolico, 1949-1954
LDP « La Providenza » (dicembre 1892 - ottobre 1895)
« La Divina Providenza » (novembre 1895 - mag-
gio 1899)
« La Divina Provvidenza » (giugno 1899 - ...)
SMC LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. III,
Scritti morali e catechistici, a cura di Fabrizio Fa-
brizi, introduzione di Piero Pellegrini, Roma,
Centro Studi Guanelliani - Nuove Frontiere, 1999
SpC LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. IV,
Scritti per le Congregazioni, introduzione di Piero
Pellegrini, schede introduttive, note e indici di
Bruno Capparoni, Roma, Centro Studi Guanellia-
ni - Nuove Frontiere, 1988
SSA/1 LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. II,
Scritti storici e agiografici, t. 1, Scritti storici, a
cura di Bruno Capparoni e Fabrizio Fabrizi, Ro-
ma, Centro Studi Guanelliani - Nuove Frontiere,
1995
SSA/2 LUIGI GUANELLA, Opere edite ed inedite, vol. II,
Scritti storici e agiografici, t. 2, Scritti agiografici,
a cura di Bruno Capparoni e Fabrizio Fabrizi, in-
troduzione di Piero Pellegrini, Roma, Centro Stu-
di Guanelliani - Nuove Frontiere, 1997
21
DON LUIGI GUANELLA DAL PAPA.
INCONTRI E UDIENZE 1903-1915
FRANCESCA BUCCI - ALEJANDRO DIEGUEZ - FABRIZIO FABRIZI
1
È noto come monsignor Giovanni Bressan, segretario particolare di Pio X, intro-
duceva spesso per via diretta persone di fiducia al cospetto del papa, con gran fastidio,
bisogna dirlo, del maestro di camera Gaetano Bisleti, cui « non era molto gradito questo
sistema di accordare udienze fuori della via ordinaria ». Romana Beatificationis et Cano-
nizationis Servi Dei Pii Papae X Positio super virtutibus, Romae, Typis Polyglottis Vatica-
nis,1949, p. 272).
131
di fiducia, di stima e di collaborazione che caratterizzò i rapporti del
fondatore comasco con i pontefici.
Padre Claudio Benedetti, che ebbe modo di conoscere intimamen-
te don Guanella, ricordava come Pio X — sia pure dopo un periodo
iniziale in cui confondeva don Guanella con altri celebri religiosi al-
trettanto benvoluti — lo ammetteva volentieri alla sua presenza nelle
ore libere e conversava con lui « come un padre, anzi come un ami-
co », non disdegnando talvolta « di discendere anche a qualche grazio-
sa lepidezza per sollevarsi o per sollevarlo » 2.
I racconti delle udienze segnano un tracciato che ripercorre la vita
e le iniziative di don Guanella dal 1903 al 1915, poiché egli portava al
cospetto del pontefice le «minime opere sue», già realizzate o che ave-
va in cuore di intraprendere. Durante tali incontri maturarono i pro-
getti di diverse fondazioni (San Cassiano del Meschio, Vicosoprano,
Trionfale e San Pancrazio a Roma), l’approvazione delle Figlie di
S. Maria della Provvidenza e le “correzioni di rotta” per ottenere quel-
la dei Servi della Carità, il viaggio negli Stati Uniti...
Argomento delle udienze, per quanto è dato sapere, era l’anda-
mento delle varie case, l’espansione delle due congregazioni, il progre-
dire delle nuove fondazioni, con particolare interesse a quelle romane.
Non mancarono tuttavia occasioni in cui don Guanella trattò questio-
ni di più vasto respiro, come l’ipotesi dell’erezione della diocesi di
Sondrio (1905) e le accuse di modernismo mosse nel 1911 contro i se-
minari, la diocesi e l’arcivescovo di Milano.
La venerazione di don Guanella verso il papa era contraccambiata
con una stima che trapelava anche nelle udienze concesse ad altri per-
sonaggi.
Giovedì 7 marzo 1912, quindi pochi giorni prima dell’inaugurazio-
ne di San Giuseppe al Trionfale, Pio X ricevette le dame dell’Associa-
zione romana per le Chiese povere. Dopo aver osservato con attenzio-
ne gli arredi sacri offertigli, il papa chiese: « Non c’è nessuna tra voi
che non conosca quello straccione di don Luigi Guanella? ». « Io lo co-
nosco », rispose la moglie di Lino Galli, direttore della Cassa Depositi
e Prestiti, e allora il papa soggiunse: « Ebbene fatene avere un po’ di
questi arredi a lui ». Probabilmente il discorso cadde poi su don Gua-
nella e sullo stile di povertà con cui voleva condurre le sue istituzioni,
non sempre condiviso dalle nobildonne romane. Pio X, fattosi serio e
scandendo le parole, soggiunse: « Però don Guanella ha a sua disposi-
zione i miracoli » 3.
In una delle ultime udienze private si trovano la sintesi e l’apice
di questa lunga storia di benevolenza e fedeltà. Il 17 settembre 1913
2
AG, Super virtutibus, Summarium, p. 116 (teste padre CLAUDIO BENEDETTI).
3
Cfr. AG, Super virtutibus, Summarium, p. 99 (teste don BENIAMINO GIACOMINI), pp.
590-591 (teste don LEONARDO MAZZUCCHI).
132
Pio X chiedeva a don Guanella notizie sulle opere appena avviate in
America. Il sacerdote gli fece allora vedere una lettera del parroco di
Chicago sull’attività delle sue suore. Il papa prese la lettera, la lesse e
la riconsegnò dicendo: « Io e voi ci siamo intesi! ».
A. D.
PIO X
133
opere nostre e quindi alla E.V. a mons. Schmidt ed ai professori reve-
rendissimi.
Lettera di don Luigi Guanella a mons. Fedele Battaglia, [inizi 1904], Archivio
della Curia vescovile, Coira.
134
4. Giovedì 28 gennaio 1904
135
citamente il bene che si fa da esse, e faceva voti perché le opere stes-
se abbiano a consolidarsi ed a moltiplicare la loro benefica azione.
Quando ripeté alle Suore Siate buone, esse lo sentirono, il Santo Padre
volle incoraggiarle nella penosa opera loro, volle incuter loro un salu-
tare orrore non solo del male, ma altresì delle apparenze di esso, ed
animarle a vincere le difficoltà, le imperfezioni, ed a operare il bene
con retta intenzione, deliberate a curare unicamente la salvezza delle
anime compiendo in tutto e sempre la volontà del Signore. Ed aggiun-
se alle Suore Aiutatelo, per indicare ad esse e a tutti gli amici e bene-
fattori delle opere della Divina Provvidenza di non contrastar mai, ma
aiutare anzi colui che da Dio fu scelto, benché senza merito suo, ad
essere stromento delle opere divine. Aiutate dunque il povero Diretto-
re, abbracciatene lo spirito, prestate l’opera vostra innalzate calda a
Maria la vostra preghiera, perché Essa ottenga da Gesù lumi ed aiuti
per le opere aperte e già mature, come per le altre iniziate e per quelle
da iniziarsi. Potrebbe anche sbagliare chi vi dirige, quantunque esso
pure dipenda da’ suoi Superiori, ma non sbaglieranno mai gl’inferiori
coll’obbedire cecamente e prontamente poiché sta scritto: Qui vos au-
dit me audit che significa che chi ascolta e segue la voce dei Superiori,
obbedisce a Dio stesso. Lo spirito di preghiera e l’obbedienza pronta
ed ilare, sono grande aiuto e inestimabile conforto per chi ha l’ufficio
grave e penoso di dover rispondere a Dio per molte persone e molte
opere a lui affidate. Aiutatevi, aiutatevi, aggiunse Pio X, per raccoman-
dare a tutti quell’agire spigliato scevro da dubbi e da sgomenti mole-
sti, quell’amor santo per Iddio e per i prossimi che dà fuoco al cuore,
ali alla mente per difendersi dalle insidie, ed approdare sicuro a salva-
re i fratelli dalla duplice miseria del corpo e dell’anima, e restituire al
Signore una falange di servi fedeli, di figli devoti. Oh! il 28 Gennaio di
quest’anno resterà indelebile nella nostra memoria! Una sola parola,
un sorriso di Pio X sono fecondi di santi affetti, riempiono il cuore di
consolazione intima, fanno pensare al Venite benedetti che sarà pro-
nunciato un giorno dal Giudice benigno per i fortunati che avranno
dato da mangiare a chi ha fame, da vestire all’ignudo, da riposare al
tapino. Chi ebbe la gioia di essere ricevuto in privata udienza da Pio X
ne è partito consolato e in certa guisa spiritualizzato. O porte di bron-
zo che difendete la terrena Gerusalemme, insegnate a noi a difendere
l’anima nostra da ogni assalto di dubbio o di umano sgomento: a te-
ner pura la nostra bocca da ogni lamento insano, quella bocca che eb-
be la sorte di imprimere caldi baci sull’anello del grande Pescatore
delle anime. E voi, Figli dell’Istituto del Sacro Cuore, voi Figlie di San-
ta Maria della Provvidenza, incidete nel vostro cuore e nella vostra
mente le parole di Pio X al Direttore: «Prosperino le vostre opere» e le
altre dirette alle Suore ed ai Sacerdoti delle Case « Siate buoni, aiuta-
telo, aiutatevi! ».
[LUIGI GUANELLA], Il 28 gennaio del 1904, in LDP, marzo 1904, pp. 24-26.
136
5. Sabato 11 febbraio 1905
Addì 11. per buon tempo ebbi udienza privata col Santo Padre e
in argomento rispose: niente separazione... tengo a concentrare... e ri-
peté per tre volte: niente separazione e ne diede ragioni sue. Quanto al
Pro Ecclesia senza una raccomandazione del Vescovo se ne fa niente.
Lettera di don Luigi Guanella a don Pietro Buzzetti, Roma, 14 febbraio 1905,
AG, Como, E 776.
137
ti dalla S. Congregazione dei Vescovi con rescritti 7 Febbraio 1898 e
27 Agosto 1901.
Lettera circolare ai vescovi diocesani, Como, 14 maggio 1905, ACIVCSVA, C
46/1; la copia spedita a mons. Alfredo Peri Morosini, Como, 14 maggio 1905,
in AG, Como, E 2124.
Oggi [i.e. Domani] sarò in udienza privata al Santo Padre e poi ri-
partirò.
Lettera di don Luigi Guanella a mons. Andrea Bosatta, Roma, 23 giugno 1905,
ASDC, Como, Istituzioni canoniche, cart. Monastero - Traona, fasc. Traona.
138
vere infelici, si capisce come Sua Santità ne abbia altamente incorag-
giata la fondazione, accordandogli il nome proprio — Ricovero Pio X,
— ed assicurandogli la sua apostolica protezione. Se Dio aiuta, prima
che si chiuda quest’anno, il nuovo Istituto sarà aperto per dare ricetto
a molte infelici. Aiuterà? Lo speriamo. L’accoglienza entusiastica colla
quale è stato accolto in Roma questo pensiero, ci danno fidanza di ot-
timo successo.
[LUIGI GUANELLA], Udienza Pontificia e le opere nostre in Roma, in LDP, luglio
1905, pp. 99-100.
139
delle opere inerenti. Quanta paternità nelle espressioni, quanta tene-
rezza! Faceto ed ameno nel suo natio dialetto si attira l’affetto di tutti,
e la famiglia Pontificia è per questo fatto doppiamente famiglia perché
attaccatissima al Sommo Pontefice. Veramente fortunati i Sacerdoti
che lo circondano e lo servono! Con effusione di cuore il Santo Padre
benedì i nostri Sacerdoti Servi della carità, le figlie di Santa Maria del-
la Provvidenza, tutti i nostri Ricoverati, e i Benefattori, coll’augurio
che crescano ancora nella pratica della virtù e della carità. Partii dal
Vaticano coll’anima inondata di gioia, col proposito di ripassare a Fro-
sinone e a Ferentino, dove si aprirebbero nuove vie di lavoro e di
provvidenza.
LUIGI GUANELLA, Patriarcalità di Pio IX e Pio X, in LDP, dicembre 1906, p. 175.
140
ritiro delle povere sceme come tra le più eccellenti fra le opere di ca-
rità. La sig. Olivari colla nobile eloquenza che la distingue, disse al
Santo Padre aver ella osservato nelle case nostre di Milano, di Como, e
nelle colonie di S. Salvatore e di S. Giuseppe al Monte Mario, che i po-
veri deficienti ammaestrati e applicati ai più semplici lavori di campa-
gna, se ne sentono riabilitati, e par loro di venire con essi a far parte at-
tiva della società. La Santità Sua, facendo atto di assentimento prorup-
pe: « Questo è il vero metodo di riabilitazione! Questa è la rigenerazio-
ne che l’uomo compie per mezzo della carità ». Il Commendator Cane-
velli colta l’opportunità per far conoscere al Sommo Pontefice le buone
disposizioni dei poveri deficienti quando si vedono trattati non più col-
la verga, ma colla dolcezza evangelica, e la loro facile e larga corrispon-
denza sentì rispondersi: « Ah! quella benedetta educazione laica! senza
lo spirito di Cristo chi darebbe pazienza agli educatori dei deficienti di
continuare la loro penosa missione fino al punto di averne compen-
so?». Indi chiese al Guanella il numero delle sue case, e sentito che ol-
tre a trenta ricoveri, dirige venti tra asili e ospedali domandò: « E i de-
nari? Voi siete un gran ricco, perché la Provvidenza vi aiuta largamen-
te! ». Genuflessi chiedemmo al Santo Padre una fede sempre maggiore
in quella Provvidenza che non ci ha fatto mancare mai il necessario, e
allora Pio X levandosi in piedi, stese la destra e: «Benedico Voi, i vostri
Sacerdoti, le vostre Suore e tutti i vostri ricoverati. Benedico i vostri
Cooperatori e i pii Consorzi di Milano, Como, Roma, perché vi hanno
aiutato nella fondazione di una Colonia e del Ricovero a S. Pancrazio.
Benedico in modo speciale queste opere e tutti i vostri benefattori. Be-
nedico le vostre intenzioni e quelle di tutti i vostri...». Ci togliemmo da
quella visita commovente con fede più viva, con speranza raddoppiata
e con una carità più ardente, disposti di abbandonare tutte le nostre
opere alla Divina Provvidenza, forti della parola e della benedizione del
Vicario di Cristo. Godano i Sacerdoti, le Suore, i Ricoverati delle nostre
Case, e tutti quanti i nostri Benefattori della Pontificia Benedizione
che, ne supplichiamo Dio, varrà a portare nei loro cuori e nelle loro fa-
miglie una gioia intensa, una pace durevole, e tutte le grazie onde han-
no bisogno.
LUIGI GUANELLA, Udienza del Santo Padre, in LDP, febbraio 1907, pp. 19-20.
141
10. Lunedì 13 gennaio 1908
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punto vero... nemmeno un centesimo da quelle fonti alle quali vorreb-
bero alludere... ma se posso vi aiuterò perché una Chiesa là è necessa-
ria. Avete Sacerdoti molti e buoni? Non assai di numero, ma buoni per
quanto comporta la fragilità umana; ne abbiamo dei buoni nella pietà e
nello ingegno dei buoni nella pietà e sufficienti nello ingegno. Basta co-
sì — voi per i vostri istituti avete bisogno di tutti questi; moltiplicateli
per quanto potete che lo scopo dei vostri istituti è providenziale... San-
to Padre... fra le suore abbiamo special.e due che defunte or fanno
vent’anni sono in odore di Santità e il Consultore P[adre] C[laudio]
B[enedetti] è di parere che si potrebbe iniziare la causa di venerabi-
lità... fate... fate... incaricate la Commissione di Como che vi ponga stu-
dio. Anche un giovinetto Alessandrino Mazzucchi fu dal Sr. Cardinal di
Milano salutato per un piccolo S. Luigi: è vivo o morto? È morto il po-
verino. Diffondete quanto si può il buon odore del buon esempio che
ne abbiamo si gran bisogno. Infine si presentarono in rassegna il nome
dei principali benefattori delle Case, specie quelli dei Consorzi di Mila-
no di Como di Roma per una speciale benedizione e a tutti con grande
effusione benedisse. Fu pregato di stendere qualche autografo e il fece
di grande animo — fra questi autografi uno è per il carissimo confratel-
lo Luigi Ferrario Paroco di Rebbio che nel corrente anno celebra il 50º
anniversario di ordinazione. Sorrise il S. Padre e soggiunse: come no?
Le benedizioni che voi mi augurate nel mio Giubileo Sacerdotale, le
auguro al vostro buon confratello ed amico. Dopo questo esposi a Sua
Santità talune cose intime sulle quali rispose con pari bontà e chiarez-
za. Che momenti felici si passano ai piedi del Vicario di Gesù Cristo!
Quanta carità in petto del Pontefice Pio X! Impossibile avvicinarlo e
non amarlo. Al Papa ho parlato di lei e di suoi libri e della compilazio-
ne del periodico. Conosco rispose Donna Madd. Albini... dite che bene-
dico a lei ed ai libri suoi. Accennai a Mons. Brera ed ebbe pure parole
di compiacenza et hic finis. Ora lei si compiaccia in prima pagina del
periodico inserire questa udienza pontificia e faccia pur emergere la
speciale benevolenza del Santo Padre finché intorno alle minime opere
nostre si faccia quel lume che è necessario ed utile allo svolgimento
delle stesse. La saluto auguro e ringrazio. Oggi attendo articolo del
Corriere d’ltalia che manderò con questa o tosto di poi.
Lettera di don Luigi Guanella a Maddalena Albini Crosta, Roma, 14 gennaio
1908 [timbro postale], AG, Como, E 6.
Pubblicata con modifiche in LUIGI GUANELLA, Udienza Pontificia, in LDP gen-
naio 1908, pp. 2-5.
143
le inspirazioni del cuore, ma bisognerà che V. Eccellenza titulo mensae
o titulo paupertatis pensi Ella ad ordinarlo per i nostri Istituti. Peraltro
non mi consta che finora abbia battuto alle nostre porte. Il S. Padre
estese ancora a V.E. ed alla diocesi sua apostolica Benedizione.
Lettera di don Luigi Guanella a mons. Alfredo Peri Morosini, Roma, 14 gen-
naio 1908, AG, Como, E 2128.
144
Ieri ebbi udienza del S. Padre e si trattarono cose buone e con-
solanti.
Lettera di don Luigi Guanella a don Sante Peviani, Roma, 8 febbraio 1909,
AG, Como, E 2177.
145
17. Anteriore a venerdì 4 giugno 1909
146
za all’infuori di Dio» — «Dunque, torna a dire il Papa, voi non lo volete
l’aiuto? » — Sì, Padre Santo, l’aiuto di Vostra Santità è appunto quello
che noi vogliamo perché Voi rappresentate Dio stesso; ma tuttavia si
sperava molto nella vendita del vasto terreno di Monte Mario». «Lo so,
lo so, ma per ora non vi pensate che non è il momento adatto. Quel ter-
reno aumenta di prezzo giorno e notte e bisogna lasciarlo lì ad aspetta-
re. Intanto non fate debiti, e ricorrete alla fonte di... (e qui l’accennò) e
se potrete attingere acqua di argento io vi unirò un’ altro rigagnolo e la
Chiesa di S. Giuseppe verrà su e si aprirà al culto ». Indi continuò di-
cendo della necessità della Chiesa in quel rione di 50.000 abitanti. Non
a torto diceva un Eminentissimo che tanto vale aiutar la fede in Roma
quanto nell’Africa, perché nella capitale della cristianità la fede è peri-
colosamente insidiata. Interrogato da Sua Santità se aveva altro da dir-
gli, Don Guanella gli narrò come nel Tribunale ordinario di Como era
iniziata la causa di venerabilità della serva di Dio Caterina Guanella. Il
Santo Padre, celiando con bontà tutta paterna, disse che abbiamo biso-
gno non solo di santi in cielo, ma più di santi che camminino e lavori-
no sulla terra, poi cambiando tono e assumendo un’aria autorevole,
soggiunse dopo breve pausa: « Sì, sì, fate dei santi, fatene molti che vi
aiuteranno ». Il Guanella disse altresì che le due Diocesi di Como e di
Lugano si uniscono per glorificare il Servo di Dio Nicolò Rusca Arci-
prete di Sondrio, martirizzato a Thusis durante la Riforma protestante;
disse ancora che probabilmente si avanzeranno presto le pratiche per
Suor Chiara Bosatta sorella della Superiora generale delle Figlie di
Santa Maria. «E chi ve l’ha detto che costoro son santi?» uscì a chiede-
re a bruciapelo il Pontefice; e sentito che il Guanella ne era stato
confortato dal Rev.mo Consultore Padre Benedetti il quale ne aveva
esaminati i documenti, poscia altresì dall’Em. Cardinale Ferrata il qua-
le si era offerto come Ponente ad honorem nelle varie cause, ripigliò:
«Bene bene, allora camminate sicuro e a gonfie vele, e il Signore bene-
dica voi, i vostri Santi, tutte le opere vostre, e quanti vi aiutano in esse.
Benedico altresì gli scrittori ed i lettori tutti del vostro periodico che
talvolta mi passa tra le mani». Indi parlato di molte altre cose, chiese al
Guanella se con tanti pensieri trovasse il sonno la notte, e questi riden-
do rispose: «Si, si, dormo anche troppo in casa e fuori, e m’accade per-
fino a Milano che il tram che dovrebbe lasciarmi in piazza del Duomo
mi conduca poi oltre Porta Ticinese, e che in treno invece di scendere a
Lodi mi svegli invece a Piacenza. «E allora?» — E allora mogio mogio e
riposato torno indietro; e acqua in bocca per non farmi canzonare ».
«Ma con tanti pensieri che vi opprimono?» «Fino a mezzanotte ci pen-
so io; dopo lascio ci pensi Iddio ». Sua Santità rise di gusto, benedisse
di nuovo, e il povero Prete nella confusione gioconda uscendo sentì ap-
pena chiedere al Cav. Leonori che lo accompagnava chi fosse quel pre-
te montanaro e domandargli di farglielo conoscere.
[LUIGI GUANELLA], Udienza particolare, in LDP, febbraio 1910, pp. 21-23.
147
Pio X mi domandò un giorno se dormissi di notte; e risposi: an-
che di giorno se posso — ai fastidi fino a mezzanotte ci penso io, dopo
mezzanotte ci pensa Iddio... I poveri sono i nostri beniamini, i nostri
padroni. Dobbiamo lavorare per loro ecc.
LEONARDO MAZZUCCHI, Fragmenta vitae et dictorum sac. Aloysii Guanella [1912-
1915], manoscritto, AG, Como, VII a 2, f. 46.
148
il gran tempio ornato da 10 splendide colonne del nostro granito rosso
di Baveno.
[LUIGI GUANELLA], Appunti sulla storia della Casa di Provvidenza, [1910-1911],
manoscritto, AG, Como, VIII a 5, ff. 47-48.
149
mi accennò l’uscita privata. Dicono che i malanni vengono a tre a tre.
Questa volta invece erano tre le fortune a me riservate. La prima di
sentire la Messa del Santo Padre; la seconda di averne senza punto in-
dugiare l’udienza privata, e una terza, pensi un po’ qual era? Fui invi-
tato nientemeno a celebrare nella Cappella Papale, proprio sullo stesso
Altare Papale ... Immagini se me lo facessi dire due volte! Commosso,
quasi tremante, celebrando la Santa Messa, mi sentiva in unione più
intima col Vicario di Cristo, e pregando mi figuravo di pregare colla
sua gran fede, col suo gran cuore; e credo che le mie opere e chi le
aiuta ci avranno certo guadagnato. Riguardo alla domanda intorno ai
Chierici ordinandi mi fece sperare un decreto favorevole; ma per ora
acqua in bocca e preghiamo. Da fonte sicura mi è stato detto che nel-
la Segreteria Pontificia si sta preparando una lettera di encomio per
l’autrice di Fiore di cielo, lo dica pure ai lettori del Periodico. Qui Fio-
re di cielo è molto piaciuto e ricercato. La Santa Missione tenuta dai
R. P. Passionisti nella provvisoria Basilichetta, ebbe all’inizio pochi
uditori; ma poi andarono crescendo talmente che la chiesina non po-
teva contenerli tutti. A metà della Missione si collocò sull’altare una
bella Madonna in mezzo alla generale commozione. Moltissime furo-
no le Confessioni e le Comunioni. La processione di chiusa fatta sulle
fondamenta della Chiesa riuscì toccante. Quei paraggi risonanti per
l’addietro d’imprecazioni, echeggiarono allora di Evviva Maria e vide-
ro atti e udirono parole di pentimento e di viva pietà. Si iniziarono le
Associazioni delle Figlie di Maria, delle Madri cristiane e di San Giu-
seppe per la buona morte, e domani per la prima volta Monsignor
Giuseppe Pescini terrà la prima conferenza mensile, indi le successive
alle Figlie di Maria, delegato a ciò dal Santo Padre. Intanto la Basili-
chetta possiede già un bell’armonium e molti oggetti sacri, senza che
vi ci abbia speso un quattrino. È sempre Pio X che me li ha donati.
LUIGI GUANELLA, Ricovero di Pio X - Roma, in LDP, aprile 1910, pp. 52-53.
Ho ottenuto per lei dal Santo Padre in udienza privata del 3 cor-
rente una speciale Benedizione e gliela comunico con ferma speranza
di ogni bene fisico e morale. Alla sua volta ella ci ricordi al Signore e
mi saluti la buona Suor Pia quando la viene visitando. La benedizione
del S. Padre è pure per la Suora e per i parenti e cari suoi.
Lettera di don Luigi Guanella alla sig.ra Erminia, Roma, 11 aprile 1910, AG,
Como, E 2866.
150
Fui in udienza privata al S. Padre. Vi benedice tutti.
Lettera di don Luigi Guanella a don Paolo Panzeri, Roma, 8 aprile 1910, AG,
Como, E 1997.
151
24. Domenica 27 novembre 1910
152
27. Mercoledì 12 aprile 1911 - Settimana santa
153
28. Martedì 9 maggio 1911
154
sarò probabilmente in udienza al S. Padre e parlerò pure di loro. Nel-
le imminenti feste dei Santi e dei Morti pregate molto.
Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, Roma, 25 ottobre
1911, AG, Como, E 1839.
155
31. Sabato 6 gennaio 1912
156
spesso venivano alla parrocchia nostra mi hanno sempre parlato
dell’affetto speciale di Pio X che nutriva per il Servo di Dio. Fu per
questo affetto che Pio X disse a me una volta che egli si considerava
come parrocchiano di S. Giuseppe. Mi rimase molto impressa l’udien-
za del 24 marzo 1912. A quella udienza io accompagnai il Servo di
Dio. Siccome c’erano anche parecchie altre persone fummo ricevuti al
tronetto. Pio X dopo qualche attesa entrò e appena iniziato il giro fra i
presenti disse: « Io cerco D. Guanella e non lo trovo; dov’è questo Don
Guanella? ». Il Servo di Dio si levò in piedi e disse: « Santità, siamo ve-
nuti a presentare la nuova Chiesa e la nuova Parrocchia di San Giu-
seppe che si devono alla generosità di Vostra Santità ». « Oh, interrup-
pe Pio X, voi volete farmi il discorso: ebbene prego il Signore che be-
nedica tutti e specialmente benedica l’opera di Don Luigi per il bene
che ha fatto, che fa e che farà ». E pronunciò queste parole con enfasi
particolare.
AG, Super Virtutibus, Summarium, p. 292 (teste mons. AURELIO BACCIARINI).
157
36. Domenica 10 novembre 1912
158
37. Domenica 17 novembre 1912
159
re. Preghi e ci benedica, in unione al Venerando Vescovo Battaglia.
Ossequi Mons. Loretz e Professori tutti.
Lettera di don Luigi Guanella a mons. Giorgio Schmid von Grünek, Roma,
24 novembre 1912, AG, Como, E 2437.
Ieri il S. Padre mi volle benedire per un viaggio agli Stati Uniti al-
lo scopo di qualche fondazione femminile.
Lettera di don Luigi Guanella a Sofia Kufenstein, Roma, 24 novembre 1912,
ASCS, Antignano.
160
Stato di Illinois disposto per appoggiare in modo speciale la fondazio-
ne di un Ricovero con indirizzo nostro a favore degli scarsi di mente e
degli impotenti specie fra’ nostri italiani. — Le disposizioni del S. Pa-
dre sempre più confortano a sperare nello ajuto della D. Providenza
per un più probabile consolidamento delle opere nostre a Chicago e
non forse più tardi altrove pure.
Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, [Roma, posteriore
al 5 marzo 1913], AG, Como, E 1873.
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Pare che anche a S. Pancrazio convenga iniziare un asilo. Il S. Pa-
dre benefica continuamente tanto S. Giuseppe che S. Pancrazio. Sta-
mane mi lasciò di benedirvi.
Lettera di don Luigi Guanella a suor Marcellina Bosatta, Roma, Purificazione
[2 febbraio] 1914, AG, Como, E 626.
Don Luigi a Roma. Il nostro Superiore, che nel giorno del suo
onomastico abbiamo avuto fra noi nella Casa di Como [...] si portò poi
a Roma, gustò soddisfazioni vivissime nella sua fede e nel suo amore
di Sacerdote col vedere ed ascoltare il Sommo Pontefice.
Spigolando, in LDP, luglio 1914, p. 105.
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so che lo farete presto: vorrete anche stendere il pavimento nella nuo-
va Chiesa... ».
LUIGI GUANELLA, Lettera da Roma, in LDP, settembre 1914, p. 134.
BENEDETTO XV
Don Luigi era a Roma anche per visitare il Santo Padre Benedetto
XV e offrirgli l’omaggio delle nostre Congregazioni e delle nostre Case.
E il giorno fausto dell’udienza privata fu il 19 ottobre.
Notizie e confidenze di casa per gli amici delle nostre Opere, in LDP, novembre
1914, p. 164.
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mise di occuparsene personalmente col Sig. Card. Giustini che ci è pu-
re benevolo e che visiteremo stasera stessa. Pregate e state zitti [...]
Saluta confratelli e chierici ai quali confratelli e chierici ai quali che si
facciano santi.
Lettera di don Luigi Guanella a don Leonardo Mazzucchi, Roma, 19 febbraio
1915, AG, Como, E 1889.
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