L'Italia unita era un Paese povero, soprattutto al Sud: sette italiani su dieci erano contadini poverissimi e
analfabeti, non capivano la lingua nazionale e sapevano esprimersi solo nel dialetto nativo.Non erano
proprietari della terra che lavoravano, non compravano quasi nulla, non avevano quasi nulla da vendere e
non pagavano imposte dirette perché non godevano di alcun reddito imponibile. Due italiani su dieci erano
operai o lavoratori poveri urbani che non vivevano granché meglio dei contadini.Gli uni e gli altri erano
spesso denutriti, erano gravemente esposti alle malattie e con una speranza di vita di quarant'anni. Questi
strati della popolazione erano esclusi dal diritto di voto, poiché per votare bisognava essere un maschio
adulto. saper leggere e scrivere e pagare quaranta lire di imposte dirette, una somma che l'enorme
maggioranza degli italiani non aveva mai visto tutta insieme. Gli elettori costituivano dunque un piccolo
«club oligarchico» di meno di cinquecentomila persone su un totale di ventidue milioni: professionisti,
commercianti, industriali e soprattutto proprietari terrieri. Il Risorgimento era stato fatto da loro e per loro.
Con un corpo elettorale così ristretto, e ulteriormente ridotto da una forte astensione, bastavano poche
decine di voti per diventare deputati.
Le misure della Destra Storica su autonomie e debito pubblico
Il Regno d'Italia fu guidato nei primi anni della Destra Storica formata dagli Eredi di Cavour come Urbano
Rattazzi Marco Minghetti e Bettino Ricasoli. il Regno d'Italia nacque come sezione del Regno Sabaudo è in
grande maggioranza erano piemontesi anche lo stato maggiore dell'esercito l'alta burocrazia e l’alta
magistratura.Il nuovo stato non concessa alcuna forma di autonomia locale per paura che venisse
attaccata l'unità ancora fragile. questa politica inasprì le disparità fra il Piemonte e le altre regioni e
accentua la conquista piemontese nei confronti degli Stati presistenti.Il debito pubblico piemontese dovuto
alla guerra d'indipendenza e alla costruzione della nuova rete ferroviaria venne incorporato nel bilancio
del Regno d'Italia e l'intero paese si ritrovò a dover pagare i costi delle prime infrastrutture utili allo sviluppo
del solo Piemonte. anche i debiti degli altri Stati furono incrementati al bilancio dello stato. il debito pubblico
sulle regioni povere scaricando adesso i costi delle guerre e della industrializzazione piemontese.
G
li effetti della politica economica liberista .
il Regno di Sardegna aveva applicato una politica economica liberista che la classe dirigente considerava
un requisito essenziale per essere al pari degli altri Stati europei ed alla quale i proprietari terrieri levano i
loro redditi. Essa consisteva nell' applicare tariffe doganali basse che permettessero di esportare i prodotti
per poter partecipare al mercato mondiale.Dopo l'Unità la politica liberista venne estesa all'intera
penisola.Questa politica risultava vantaggiosa per l'agricoltura ma non per l'industria italiana, molto
arretrata e debole sia per poter competere sul mercato internazionale sia per soddisfare la domanda
interna.Senza protezione doganale i prodotti italiani non erano competitivi.Le aziende del centro-nord non
potevano reggere il confronto con i paesi sviluppati mentre le attività industriali del Sud furono spazzate via
dalla concorrenza.Il Regno d'Italia costruiva un mercato assai ristretto perché la maggioranza della
popolazione viveva in un regime di sussistenza e di autoconsumo. Mentre al nord cominciava cresce la
posizione industriale che si aggiunge alla Florida agricoltura Padana al Sud si poteva esportare solo una
produzione agricola in gran parte basata sul latifondo.Questa situazione generò un patto politico-sociale fra
le classi dirigenti definito il blocco fra borghesia agraria-industriale del Nord e latifondisti del Sud.
La guerra civile contro il brigantaggio nel meridione.
I Problemi maggiori vennero dell'ex Regno delle Due Sicilie.La Società civile del Sud era stata schiacciata
dal malgoverno Borbonico di conseguenza l'unificazione era stata attesa come una liberazione
dall'oppressione,dalla corruzione,dalla miseria e dai privilegi.La partecipazione Popolare alla Impresa dei
mille aveva coinvolto strati popolari molto ampi. I contadini si aspettavano Forme di autogoverno e la
proprietà della terra ma non ebbero né l'una né l'altra.Le famiglie contadine furono compromesse dal
inasprimento fiscale è da servizio militare obbligatorio.Vennero soppresse le forme di proprietà
Comune della terra che dà sempre permettevano i poveri di vivere. Il sud aveva finito per maturare
costumi politici violenti. Non solo nelle campagne i contadini insorgevano spinti dalla miseria dalla fame ma
anche nelle città le fazioni politiche legate a clan familiari locali si contendevano il potere col ricatto,la
violenza e la sopraffazione.In Le bande Armate rappresentano una piaga endemica.Nel processo
risorgimentale le bande s'erano inserite nel vuoto di potere in seguito alla dissoluzione del federalismo e si
erano poste al servizio dei gruppi di potere Impegnati nella liberazione dell'isola.A Guerra finita le
formazioni furono messe da parte o riccacciate nell'illegalità.L’illusione per le promesse Non mantenute si
trasformò in rifiuto politico radicale e nell'adesione di intere regioni ai tentativi borbonici di riconquistare il
regno. Si sviluppò una vera e propria guerra civile che prese il nome di brigantaggio.L e bande di Briganti si
macchiarono di episodi di raccapricciante violenza.In alcuni casi le bande furono finanziate da legittimisti
borbonici.Il Regno d'Italia rispose con Lo stato di guerra.La legge Pica del 1863,che lo istituì, riconosceva
alla giustizia militare la facoltà di condannare a morte quei briganti che fossero catturati con le armi in
pugno; e ai lavori forzati chiunque avesse aiutato i briganti.Il Generale Alfonso Lamarmora fu invitato a
reprimere il brigantaggio.Più di metà dell'Esercito Italiano fu impiegato e la guerra civile.Verso la fine del
1865 il brigantaggio poteva considerarsi stroncato anche se per anni sopravvissero piccole bande isolate.
Il Meridione ai margini dell'Italia unita
Il sud fu dunque più conquistato che annesso, e umiliato sia socialmente sia politicamente.L'assenza di una
classe Borghese forte lasciava spazio da una parte a orientamenti filoborbonici e dall'altra a tendenze
democratico-repubblicane,tutti aspetti che rendevano sospetta la società meridionale alla classe politica
settentrionale.I Garibaldini vennero emarginati e l'esercito volontario fu liquidato con 6 mesi di paga. Il
Garibaldismo radicato nel sud rappresentava una risorsa che non fu usata dai politici piemontesi neanche
per completare l'Unità d'Italia conquistando Roma. Infatti Napoleone pose un veto sulla conquista della
capitale della cristianità Cattolica.Inoltre vi erano ragioni di cautela per la politica interna.Roma non doveva
essere conquistata dalla rivoluzione,ma dall'azione politica moderata della destra.
Gli investimenti per la modernizzazione del paese e il pareggio di bilancio
Il Primo compito che i governi della destra si prefissero fu la costruzione di una rete ferroviaria
nazionale.Oltre ad essere necessaria per creare un mercato integrato ed efficiente la rete ferroviaria
divenne simbolo di unità e dello sforzo di modernizzazione del paese. L'impegno fu enorme per uno stato
povero come l'Italia. A gli investimenti per la rete ferroviaria,si aggiunsero altre voci di bilancio che
determinarono l'impennata della spesa pubblica. Inoltre erano richieste ingenti risorse finanziarie per la
riorganizzazione del sistema amministrativo-burocratico, delle Forze Armate e per la creazione di una
scuola pubblica nazionale. Per fare ciò il governo dovette chiedere in prestito ai cittadini i soldi
necessari.P er raggiungere il pareggio di bilancio si decise quindi di ricorrere alla tassazione indiretta, cioè
sui beni di consumo anziché sui redditi.Era l'unica soluzione per non aggravare eccessivamente il carico
fiscale sui Ceti abbienti che costituivano la maggioranza dell'oligarchia al potere, e per costringere a
pagare anche chi non pagava imposte dirette non avendo reddito imponibile.Nel 1868 fu istituita l'imposta
sul macinato. Questa Imposta provocò l’immediato rialzo del prezzo del pane,base dell'alimentazione delle
classi popolari.In tutto il paese scoppiarono rivolte violentissi che dimostrarono una sorprendente capacità
di organizzazione dei dimostranti.I n Emilia e in Romagna fu decretato lo Stato d'assedio.Nel 1876 il
pareggio di bilancio fu raggiunto e trionfalmente annunciato dal ministro delle finanze Sella.La Destra
Storica aveva creato una frattura profondissima con le masse popolari soprattutto con quelle meridionali.
La conquista di Roma e la nascita della questione Cattolica.
Il 20 settembre 1870 il piemontese Raffaele Cadorna aprì una breccia nelle mura di Roma, a Porta Pia, e
occupò la città. Roma venne proclamata l'anno dopo capitale del Regno. l'Unità d'Italia era simbolicamente
conclusa e Inoltre era stata realizzata senza e contro i contadini meridionali e i cattolici.Co n la legge delle
Guarentigie(1871)si garantì la libertà religiosa e la sovranità della chiesa sui palazzi del Vaticano.La
religione cattolica rimaneva religione di Stato.I l Papa si dichiarò nel 1864 Prigioniero del Regno d'Italia e
con il cosiddetto Non expedit diede ai fedeli l’indicazione di astenersi dalla vita politica.Per diversi decenni
l'oligarchia al potere dello Stato italiano fu costituita da una minoranza che esprimeva pensiero liberale laico
mentre i cattolici costituirono una maggioranza ostile che costituì l'opposizione.La fase della questione
Cattolica avrebbe trovato una soluzione con i P atti Lateranensi tra chiesa e stato fascista nel 1929. In
Germania il cancelliere Bismarck intervenne a difesa del laicismo dello Stato: il controllo delle scuole
elementari fu interamente assunto dallo Stato i gesuiti furono estromessi dall'insegnamento e la formazione
del clero passò sotto la gestione statale. Bismarck chiamò questa offensiva anticattolica Battaglia per la
civiltà, ma essa durò poco perché Bismarck iniziò a temere l'avanzata del socialismo.