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Vorrei parlare del Natale, ma non di quello incerto che concluderà un anno difficile.
Del Natale come evento sopra sensibile, e di come prepararci a comprenderlo.
Si nota allora che il modo in cui si diffonde il Cristianesimo è molto diverso col
passar del tempo. Nei primissimi secoli la disseminazione fu legata ad avvenimenti e
memorie, indietro nel tempo, fino a coloro che avevano ascoltato la viva voce dei
Discepoli degli Apostoli. Attraverso questa catena di avvenimenti era possibile
provare che il Cristo avesse realmente insegnato ed agito nella Palestina. Erano
catene di testimonianze che si stendevano a ritroso nel tempo. Per Agostino
l'importante era la testimonianza fisica tramandata fin dai tempi in cui gli Apostoli
camminavano al fianco del Cristo.
Tutto ciò cambia nei secoli successivi, dall’epoca di Agostino in poi e fino ai secoli
XI e XII. Ora non era più possibile appellare a memorie vive e testimonianze fisiche
in catena, ormai troppo distanti nel tempo. Alcune anime provarono il sentimento di
diretta conoscenza dell’esistenza del Cristo, della sua morte sulla Croce e della sua
Risurrezione. Dal quarto e quinto secolo in poi, un certo numero di anime ebbe una
specie di illuminazione paragonabile alla rivelazione di Paolo sulla via per Damasco.
Come furono possibili tali esperienze di chiaroveggenza esula dal tema di oggi. Ma
ora non erano più associate ai fatti storici riportati per mezzo delle memorie.
Se continuiamo a tracciare lo sviluppo del Cristianesimo, arriviamo poi al periodo
che va dal secolo XII al secolo XV in cui si svolge un mistero completamente
diverso. In anime di elevate personalità appare una inspiegabile forza di devozione e
di certezza delle verità sacre intorno alla figura del Cristo, un fervore inaudito e una
ferma convinzione. Francesco di Assisi fu una tale personalità. Il mondo dei suoi
sentimenti, del suo sentire, il suo fervore era magnificente ed esaltato. Come lui,
molti dei suoi seguaci nell’Ordine dei Francescani.
Nello sviluppo di tali dibattiti tra correnti spirituali emerse il potere del giudizio, la
saggezza intellettuale diligente. Che cosa è divenuta la Scolastica e lo stesso
Nominalismo, se prescindiamo dai loro contenuti e li comprendiamo come mezzi per
coltivare e disciplinare le facoltà mentali? La Scolastica e il Nominalismo sono
divenuti mutatis mutandis la moderna Scienza Naturale. La Scienza Naturale sarebbe
inconcepibile senza la realtà della Scienza medioevale. E’ dalla Scienza medioevale
che l’Umanità apprese a pensare nel vero senso della parola: le tematiche vertevano
inizialmente sui grandi temi metafisici innescati dall'anelito per la conoscenza dello
Spirito e del Cristo fino a fermarsi davanti ai dogmi della Chiesa.
Il moderno scienziato oggi afferma che sarebbe fantasia o follia dichiarare che il
Mondo materiale dei sensi sia illusione. La vera scienza, continua il nostro scienziato,
conta sui sensi e registra solo ciò che i sensi ci dicono. Ma non è lo stesso atto di
nascita dell'Astronomia scientifica moderna a ricordarci che Copernico ideò ciò che
esiste nello spazio cosmico al di là della evidenza dei sensi? Quando dichiarò: vi
fidate di quello che vedete, ma tutto ciò potrebbe essere non reale. Dovremmo allora
dire al nostro scienziato: la tua stessa scienza è divenuta tale quando non più ha
voluto dipendere ciecamente solo dai sensi.
Che cosa successe quando Copernico ammise come ipotesi che la Terra non fosse in
riposo ma girasse intorno al Sole? Si pensò a torto che la Religione fosse in gioco,
che fosse messa a repentaglio la fede e la pietà dal modo di concepire le cose celesti.
Eppure la portata dell’ardire copernicano può vibrare ancora. Oggi come allora, si
riapre la discussione sulla perniciosa abitudine mentale che il modo di pensare sia
imposto dalla apparenza.
Che cosa di più “reale” del fatto che il Sole, la Luna, le Costellazioni e i Pianeti
girino intorno a noi che abitiamo la Terra? Non è poi l’evidenza indiscutibile di tutti i
giorni e le notti? Eppure…questa credenza è una illusione, smontata da Copernico. Il
suo modo di pensare contraddice l’evidenza sensibile ma afferra l’essere reale delle
cose!
Avrà allora limiti il Firmamento del tempo? Non si estenderà il tempo oltre gli
ipotetici limiti della nascita e della morte? Non sarà radicata l'anima nell'eternità e
passerà di vita in vita nella sua evoluzione?
Nella tradizione religiosa abbiamo accettato l'idea dell'ascesa dell'essere verso la sua
patria spirituale primordiale. Altrettanto importante è ammettere il cammino inverso
che l'essere compie al discendere dal Cosmo in una nuova vita terrena. Solo allora ci
avvicineremo alla realtà e lasceremo l'illusione.
Buon Natale!
Filoteo Nicolini