L'attivo fisso troverà copertura nei mezzi propri e nel capitale di debito, mentre
l'attico circolante nel capitale di finanziamento a breve termine. La copertura
finanziaria si deve quindi adattare alla gestione e struttura dell'azienda.
Le oscillazioni del fabbisogno finanziario derivano dalla dinamicità della
gestione aziendale che genera un flusso aggiuntivo di capitale netto e gli
investimenti programmati lo assorbono in maniera parziale o totale.
L'analisi su f.f di tipo dinamico-qualitativo è volta a stabilire la giusta
sincronizzazione tra gli afflussi e i deflussi di mezzi finanziari e a verificare la
correlazione tra investimenti e finanziamenti a breve termine e tra quelli di
medio-lungo termine e finanziamenti con uguale scadenza e durata.
Occorrenze di finanziamento
CORRELAZIONE FONTI-IMPIEGHI
I principali indicatori strutturali:
-MS -margine di struttura: differenza tra i capitali propri e le im
mobilizzazioni nette (KP-IMM NETTE). Il margine pone in evidenza la
capacità dell'azienda di coprire l'attivo immobilizzato con i fondi propri.
Affinchè si arrivi all'equilibrio finanziario si deve avere una situazione di
pareggio tra i membri dell'equazione. Un margine di struttura positivo indica
solidità patrimoniale, se negativo indica un ridotto apporto di mezzi propri in
relazione alle dimensioni aziendali
-CCN- capitale circolante netto: dato dal valore del capitale circolante lordo al
netto dei debiti a breve termine e degli utili in corso(CCL-DEB BREV+UTILI
IN CORSO). Si identifica con il valore ottenuto dalla differenza tra Attivo e
Passivo corrente, che coincide con il cosiddetto capitale da lavoro.
Il CCN deve essere sempre positivo, indica un sano utilizzo dell'indebitamento
-MT-margine di tesoreria: dato dalla somma tra attività realizzabili,
disponibilità, debiti a breve termine e utili in corso ( ATT reali-DISP+DEB
BT+UTILI). É un indicatore della liquidità netta dell'impresa, mette in
evidenza la capacità dell'azienda di far fronte alle passività correnti di breve
periodo con il ricorso al solo utilizzo delle disponibilità liquide e dei crediti a
breve. Se il suo valore è negativo si può avere temporaneamente un'eccedenza
del valore delle scorte del magazzino. Se positivo si può avere una relativa
certezza dell'ottimale equilibrio della struttura finanziaria aziendale.
INDICI DI REDDITIVÀ
L'analisi della redditività si pone l'obiettivo di apprezzare l'attitudine della
gestione aziendale a remunerare il capitale che ha concorso alla sua formazione.
Si usano principalmente due indici.
ROI - return on investment - Redditività del capitale investito: che misura il
rendimento degli investimenti effettuati dall'impresa a prescindere da come essa
è finanziata
DOVE:
ROI: capacità della gestione operativa di generare reddito
i: esprime l'incidenza del costo del finanziamento di debito (OF/MT)
(ROI-i): redditività del capitale investito
MT/MP: grado di indebitamento complessivo
Perttanto:
Se (ROI-i)>0 la redditività del capitale ROE è maggiore della redditività del
capitale investito ROI e quindi la leva finanziaria è positiva
Se (ROI-i)<0 la redditività del capitale proprio ROE è minore della redditività
del capitale investito ROI e quindi la leva finanziaria è negativa.
Se ROE>ROI l'impresa trova convenienza ad usare mezzi di terzi per
finanziare la produzione perchè si ha un'incidenza positiva sul capitale proprio.