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33%
18%
Tuttavia, questa politica di acquisizione era preoccupante dal punto di vista
dell’indebitamento, che cresceva esponenzialmente nonostante dal punto di vista del
fatturato, le acquisizione estere si rivelavano redditizie; fu così che nel 1997, venne
attuato un importante piano di riassetto e rilancio che prevedeva alcune linee dure e
drastiche, come la vendita di Elsag-Bailey, la societarizzazione delle attività principali
e nuovi accordi per joint ventures nei settori core, come l’accordo con Gec-Marconi per
il settore difesa.
Il 2000 segna un’apertura al nuovo millennio caratterizzata da un passaggio
importante, ovvero il collocamento in Borsa con un’Opv che vede l’Iri lasciare sul
mercato quasi la totalità della sua quota e consente al gruppo di acquisire libertà
d’azione, avvicinandosi sempre di più al modello di gruppo industriale integrato.
L’ultimo decennio ha visto Finmeccanica acquisire sempre più importanza a livello
internazionale, nel 2002 ha infatti intrapreso una strategia di espansione nei mercati
dell’aerospazione, della difesa e della sicurezza, portandosi nel 2005 fra i primi 10
player internazionali, fino ad arrivare ad oggi, dove finalmente si presenta come
gruppo integrato, con una forte presenza nei mercati esteri, che gli porta circa il 50%
degli ordini.
Dal 1989 il settore della difesa costituisce il principale nuovo business di Finmeccanica
e il principale comparto per fatturato, con una crescita quasi ininterrotta dal 1990, del
gruppo; sempre in questi anni assume importanza anche la ricerca e sviluppo dedicata
a tale settore, che arriva a catturare quasi la metà degli investimenti totali, e il gruppo
nello specifico si concentra con le sue aziende nei sistemi di difesa e nell’elettronica
per la difesa.
I primi anni 2000 sono gli anni in cui Finmeccanica si appresta a completare il suo
percorso di sviluppo che la porterà a trasformarsi in una holding industriale, business
oriented e con una concentrazione prevalente sul settore aerospaziale e della difesa.
Solo alla fine del primo decennio del 2000, quindi alla fine del processo di
ristrutturazione che ha interessato il mondo intero e prima della crisi economica del
2008 che condizionerà gli andamenti economici globali, non nello specifico questi
settori che rimarranno piuttosto indenni, si delinea uno scenario sia italiano con
protagonisti player come Iveco Dv, Finmeccanica, Fincantieri e Avio a delineare il
contesto competitivo italiano sia a livello internazionale dove Finmeccanica si
posiziona all’ottavo posto tra i grandi gruppi industriali dell’aerospazio e della difesa.
Fatturato Settore Difesa (ricavi in miliardi)
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
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Lo
Settore energetico
Il settore dell’energia è quello tra i meno preponderanti del gruppo Finmeccanica,
soprattutto a partire dal 1987, quando a causa della decisione nazionale di
abbandonare il nucleare, si è dovuto provvedere a una riorganizzazione del comparto,
sopratutto nella termo-elettro-meccanica basata sui combustibili fossili, per il quale si
vivrà una rinascita fino al 1995, dove poi si vedrà gradualmente diminuire
l’importanza del settore sia in termini di fatturato che di quota di mercato all’interno
del gruppo.
Una delle partecipate di Finmeccanica più influenti nel settore dell’energia è l’Ansaldo
Energia che ha conosciuto uno sviluppo particolare grazie agli avvenimenti che hanno
interessato il settore verso la fine degli anni ’90 e inizio anni 2000; in questo periodo,
Ansaldo Energia ha potuto godere di una serie di dinamiche settoriali che hanno ad
esempio portato a un boom di aumento della domanda esplosa in America e nel
mercato cinese, grazie alla quale l’azienda è riuscita a entrare nella top ten delle
aziende produttrici di turbine a gas, che pose fine al mercato delle turbine a vapore
che vide un calo della domanda impressionante, dovuto alla notevole competitività di
quelle a vapore derivata da un impatto ambientale molto più sostenibile, e quindi
permettendo ad Ansaldo Energia di approfittarne, conquistandosi la quinta posizione in
termini di quota di mercato e rimanendo sulla ottava per le turbine a vapore.
Quote di mercato per turbine a gas nel periodo 1998-
2001
4% 1%
6%
GE
7%
Siemens P.G.
Alstom P.
MHI
Ansaldo E.
BHEL
57%
56%
26%
È un settore molto influenzato anche dalle dinamiche politico sociali che interessano i
vari paesi, ad esempio col referendum sul nucleare e il riassetto verso impianti a
combustibili fossili si osserva un picco della quota di investimenti che andrà a calare
già nei primi anni 90, fenomeno che si traduce in un progressivo disimpegno da parte
del gruppo nel settore in questione.
Lo sbarco in Borsa della società operante nell’energia fu previsto anche come
momento di coronamento dopo tutti gli sforzi conseguenti la ristrutturazione ma con la
crisi del 2008 e del credito, il progetto fu temporaneamente sospeso.
Tuttavia nonostante per Finmeccanica l’impegno nel settore energetico fosse secondo
a settori quali difesa, spazio o sicurezza, Ansaldo Energia vide una crescita notevole in
seguito alla ristrutturazione aziendale, dal 2005 al 2011 i dipendenti aumentarono di
900 unità, furono depositati 187 brevetti e si vide aumentare notevolmente la
posizione finanziaria netta aziendale; la scelta tuttavia, fu quella di concentrare risorse
e attenzione sui business principali del Gruppo, dato l’impellente bisogno di capitali e
la necessità di ridurre l’indebitamento complessivo, cedendo le proprie quote di
Ansaldo Energia.
Il Service è uno dei comparti collegati alla “power generation” che negli anni hanno
più visto un aumento della domanda da parte della clientela, insieme alle tecnologie di
supporto impiantistico e alla diagnostica.
L’attenzione riposta sulle attività di service è un’importante leva strategica poiché
permette di sviluppare una relazione con il cliente che va oltre al mero supporto
assistenziale post vendita, ma si inserisce in una moderna visione di partnership
azienda-cliente che le permetterà di assumere sempre più affidabilità e prestigio.
Ansaldo Energia ha assistito nel corso della sua storia a numerosi programmi di
ristrutturazione che l’hanno portata frequentemente a cambiare anche il proprio core
business.
Dal 1853, infatti, ha prodotto navi, locomotive, automobili e poi impianti per la
produzione di energia, per arrivare poi, a fine ‘900, in seguito a Chernobyl e al
referendum sul nucleare, a dover affrontare una fase di diversificazione e
internazionalizzazione che la porterà a concentrare la sua attività nella progettazione
di impiantistica per centrali elettriche chiavi in mano, comprensive di ingegneria di
processo, e sviluppo di progetti con soluzione project financing.
Una scelta indirizzata all’innovazione è ciò che ha permesso all’azienda di indirizzare la
propria rinascita verso un’ottica di competitività internazionale, nel 2006 infatti
l’acquisizione di due società europee specializzate nel settore del service delle turbine
a gas, hanno rafforzato la scelta strategica di indirizzarsi verso una maggiore presenza
nei mercati esteri.
La partecipazione nel gruppo avrà poi fine nel 2013, quando Finmeccanica sigla
l’accordo per la cessione della propria partecipazione in Ansaldo Energia.