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Il sistema di iniezione elettronica diesel denominato UNIJET è nato da un progetto della Marelli iniziato
nell’anno 1987, acquisito poi dal centro ricerche Fiat di Bari, il sistema viene messo a punto e provato su vettura
nel 1992, il progetto viene trasferito al gruppo Bosch per la definitiva industrializzazione nell’anno 1994, le
prime vetture con impianto Unijet Common Rail vengono commercializzate nel 1997.
I vantaggi si possono dedurre dalla tabella di figura.
Come si può vedere si ha, rispetto ad un motore con pompa rotativa un incremento di potenza e una diminuzione
di consumo apprezzabile.
Questo si traduce anche in una notevole riduzione di emissioni dannose (soprattutto fumosità) e altro vantaggio ad
una notevole riduzione del rumore generato dal motore.
Il sistema di iniezione ora è diventato un impianto del tutto simile all’iniezione benzina, sono stati utilizzati gli
stessi sensori per la lettura dei parametri motoristici (temperatura acqua, quantità aria aspirata, sensore di giri e
sensore di albero camme) e di altri sensori per completare le informazioni necessarie alla centralina di controllo motore.
Il carburante viene portato dal serbatoio alla pompa ad alta pressione, poi al flauto, distribuito ai vari iniettori,
il gasolio in eccedenza viene riportato nel serbatoio dal tubo di ritorno.
Come vanno i vari flussi si può vedere nel disegno a fianco.
Le frecce chiare indicano gasolio ad alta pressione (mandata), le frecce nere gasolio a bassa pressione (ritorno
in serbatoio e mandata dalla pompa di innesco)
La riduzione come
si vede nel diagramma
è notevole
avendo distribuito
il carburante in modo
più graduale.
Il comando dell’elettrovalvola di regolazione della pressione dl carburante è fatto tramite la centralina con comando
a onda quadra 12 volt con una frequenza di 200 hertz a cui viene variato in duty cicle (comandi a PWM)
permettendo alla centralina di effettuare delle variazioni molto accurate (nel momento in cui viene aperto l’iniettore
la centralina non rileva la pressione per non effettuare letture sbagliate)
Il segnale della fase è letto utilizzando un sensore ad effetto hall sulla distribuzione .
Il segnale che dobbiamo trovare è un impulso ad onda quadra quando il pistone numero uno si trova al punto
morto superiore alla fine della compressione.
Nel circuito aspirazione aria è posizionato il debimetro (misuratore aria a film caldo).
Con incorporato anche il lettore della temperatura aria.
Nella figura a fianco si può vedere lo spaccato dell’interno del sensore.
Con il motore al minimo e a regimi medi il sensore rileva anche le aperture della valvole di aspirazione, vedi il
segnale rilevato con l’oscilloscopio sul sensore di flusso aria piedino 5.
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Sensore
di pressione
dell’aria nel
collettore di
aspirazione,
informa
la centralina
per
regolare
la pressione
del
carburante e
la
durata
dell’iniezione.
In
figura viene
rappresentata la curva che si rileva sul sensore in fase di accelerazione (non ci sono brusche variazioni perché
nel motore diesel non esiste la valvola a farfalla come sul benzina)
Il sensore temperatura combustibile viene utilizzato per leggere la temperatura del gasolio e attivare le resistenze
di riscaldamento nel caso che la temperatura scenda sotto i 6 gradi per poi staccarle quando il carburante raggiunge
i 15 gradi.
E’ una resistenza NTC e il valore di tensione che dobbiamo leggere ai suoi capi varia a seconda della temperatura
circa 3,5 volt con 6 gradi
circa 2,5volt con 30 gradi.
La pressione del carburante viene rilevata per permettere un controllo feed – back con il regolatore per ottenere
una quantità iniettata di carburante correttamente calcolata dalla centralina di iniezione.
I valore di tensione che dobbiamo leggere ai sui capi sono quelli rappresentati nel diagramma qui a fianco.
Il sensore ha tre fili:
Positivo 5 volt
Negativo
Segnale variabile in funzione della pressione carburante
Nella figura viene rappresentato il segnale letto sul sensore di pressione gasolio con l’oscilloscopio digitale
nella condizione di motore in moto ed effettuando delle brusche variazioni di acceleratore.
Per ridurre gli Nox viene utilizzato il riciclo dei gas esausti EGR.
E’ comandato da una valvola modulatrice pilotata dalla centralina in base ai parametri letti dalla centralina.
Il sistema di controllo dell’EGR tiene conto anche del valore dell’aria aspirata per calcolare esattamente la
percentuale di gas esausti da porre in riciclo.