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LEZIONE IV (21/10/2015)

Lo gnosticismo nasce tra la fine del I e la prima metà del II secolo d. C. e il nome deriva dal
greco γνῶσις = conoscenza.
Gli gnostici erano molto colti e ricchi. Si servivano della loro ricchezza per compiere opere
di evergetismo a favore delle comunità cristiane.
Rispetto al cristianesimo, lo gnosticismo era un movimento sincretista. Nella gnosi
ritroviamo elementi provenienti da: giudaismo, cristianesimo, religioni orientali.
L’origine della gnosi è incerta. Due sono le ipotesi:
1) Ha avuto origine da culti pagani precedenti al cristianesimo;
2) Altri studiosi credono che non si possa parlare di gnosticismo prima della nascita del
cristianesimo.
ESEGESI GNOSTICA
SISTEMA VALENTINIANO
Molti scritti gnostici ci sono giunti per tradizione indiretta, soprattutto attraverso le opere di
autori eresiologi (Tertulliano, Ireneo di Lione,…). Successivamente è stato scoperto il fondo
di Nag Hammâdi: si tratta di testi in lingua copta, benché la maggior parte di essi (o forse
tutti) siano stati tradotti dal greco.
Gli gnostici volevano spiegare il problema dell’origine del male facendo ricorso alla
mitologia.
In origine, dicono gli gnostici, vi era un solo dio trascendente insieme alla sua controparte
femminile Σιγή = silenzio. Da loro nascono gli altri “Eoni” (divinità minori). L’insieme
degli Eoni costituisce il Pleroma (modo divino). Il mondo materiale, imperfetto, nasce dal
desiderio di Σοφία (ultimo degli Eoni) di conoscere il padre; ὅρος (= il limite), tuttavia,
frena Σοφία, da cui ha origine il Demiurgo. Il Demiurgo è identificato dagli gnostici con il
Dio dell’Antico Testamento (ignorante e malvagio) che crede di essere l’unico vero dio.
Con gli Arconti, angeli a lui sottoposti, il Demiurgo crea il mondo naturale e l’uomo, a cui,
involontariamente, trasmette una scintilla divina. L’uomo dunque è in balia del dominio
degli Arconti e il Padre celeste, mosso a compassione, invia suo figlio, il Cristo celeste.
La materia è male per gli gnostici e dunque la liberazione e la resurrezione umana sono da
intendere in senso spirituale.
Per gli gnostici c’è una tripartizione antropologica:
- Ilici: che sono vittime delle loro passioni;
- Psichici: coloro che possiedono una conoscenza inferiore e sono gli aderenti alla
chiesa cristiana;
- Pneumatici: sono gli uomini spirituali e sono gli unici ad aver ricevuto la scintilla
divina.
Gli gnostici credevano di conoscere dottrine rivelate dal Cristo celeste ad alcuni
discepoli (Vangelo di Tommaso, Vangelo di Filippo, …).
Gli gnostici erano divisi in sette (Valentiniani, Ofiti, Naasseni, Sethiani,…) e questa
frammentazione ha favorito la sconfitta dello gnosticismo. Inoltre molti gnostici si
astenevano dall’avere rapporti sessuali e ciò favorì la fine della loro stirpe.
Gli gnostici, tuttavia, hanno inaugurato la stagione dell’esegesi scritturistica, ponendosi
il problema del rapporto tra l’Antico e il Nuovo Testamento (che loro consideravano in
termini di rottura).
L’Antico Testamento era respinto dagli gnostici, perché frutto del Demiurgo; tuttavia,
alcuni gnostici, per favorire la diffusione dello gnosticismo, preferirono rivedere le loro
posizioni antigiudaiche.
LETTERA DI TOLOMEO A FLORA (trasmessa nel Panarion di Epifanio di Salamina).
Non si sa se l’autore della lettera è proprio Tolomeo mentre, molto probabilmente, Flora
è una ricca matrona romana.
Tolomeo scrive:
“Alcuni dicono che è la legislazione donata da Dio Padre, altri, seguendo il corso
contrario, sostengono ostinatamente che è stata ordinata all'opposto dal diavolo (*il
Demiurgo!) che provoca la distruzione, così come attribuiscono la creazione del mondo
a lui, dicendo che è il padre e creatore di questo universo (*cristiani e giudei). Entrambi
sono completamente in errore, si confutano a vicenda e nessuno dei due ha raggiunto la
verità circa queste cose. Perché è evidente che la legge non è stato ordinata dal Dio
perfetto, il Padre, perché è contingente, essendo imperfetta e ha bisogno di essere
completata da altro, contenendo comandamenti estranei alla natura e al pensiero di un
Dio. D'altra parte,uno non può imputare alla legge l'ingiustizia dell'altro ( *il Demiurgo),
perché Dio si oppone all'ingiustizia” .
Segue una citazione dal Vangelo di Giovanni (caro agli gnostici per il suo carattere
spirituale).
Per Tolomeo la legge del Pentateuco non è stata promulgata da un solo autore (Dio) ma
presenta anche comandamenti di origine umana. La parola del Salvatore ci dice che la
legge si divide in 3 parti:
1) La prima è da attribuire a Dio;
2) La seconda è da attribuire a Mosè che introduce alcuni comandamenti;
3) La terza è da attribuire agli anziani del popolo.
Da cosa si capisce che una parte della legge è divina e l’altra è di origine umana? Ad
esempio, c’è una legge di Dio che vieta il divorzio ma Mosè lo concede poiché gli ebrei
non accettavano di non poter ripudiare la propria moglie.
La legge di Dio stesso, poi, si divide in tre parti:
- La legislazione pura non mescolata con il male; la legge nel senso stretto del termine
(κυρίως) che il salvatore non ha abolito ma compiuto;
- La legge corrotta che il salvatore ha abolito (legge del Taglione);
- la normativa allegorica e simbolica. “Infine vi è quella parte allegorica , di cose
spirituali e trascendenti date in immagini, voglio dire la parte relativa alle offerte e la
circoncisione e il sabato, il digiuno, la Pasqua e il pane non lievitato e altre questioni
simili. Poiché tutte queste cose sono immagini e simboli, quando la verità si è fatta
visibile sono state trasposte in un altro significato. Nella loro apparenza fenomenica e
nella loro applicazione letterale sono state abolite ma nel loro significato spirituale
sono state restaurate e i nomi sono rimasti gli stessi. Ma il contenuto è stato
modificato” .
Flora, dunque, era una neofita e Tolomeo gli espone le sue dottrine.
Un’altra opera che si è conservata (forse la più importante) è “Commento al Vangelo di
Giovanni” di Eracleone. Il commento è trasmesso da Origene. Ambrogio di Alessandria,
amico e mecenate di Origene, dopo essersi convertito dallo gnosticismo al cristianesimo
“ortodosso”, chiese ad Origene di confutare l’opera di Eracleone.
Il testo origenieno è così strutturato:
- verso di Giovanni;
- interpretazione di Eracleone;
- interpretazione di Origene.
COMMENTO AL VANGELO DI GIOVANNI
EPISODIO DELLA SAMARITANA
Eracleone considera la donna illuminata da Cristo e simbolo dei Pneumatici, che corre
ad annunciare agli Psichici la presenza del Cristo. Per Origene, invece, la donna è
simbolo della totalità delle preesistenti nature spirituali decadute, successivamente
redente da Cristo, ma è anche una creatura, salvata non per natura ma per l’esercizio del
libero arbitrio.
Giovanni 4,21: interpretazione dell’immagine della montagna;
Giovanni 4,36: interpretazione della parola messe;
Giovanni 8, 53: sepolcri dei profeti: Origene li considera come il simbolo della semplice
interpretazione della lettera e per questo usa l’espressione “ἐκδοχή τοῦ γράμματος”
(γράμμα = cuvânt).
ESEGESI DI ORIGENE
4,46-53: Guarigione del figlio dell’ufficiale
Origene XIII libro: non sempre troviamo il termine βασιλικός = ufficiale, termine
impiegato dagli ebrei. Alcuni pensano che sia un ufficiale di Erode, altri che era alle
dipendenze di Cesare. I suoi servitori, però, gli vanno incontro e questo dimostra che
fosse di rango elevato. (Origene non dà una risposta all’interrogativo)
La figura del centurione è vista come simbolo di Abramo.
L’autore passa, poi, a citare la lettura che ne dà Eracleone. Per quest’ultimo il βασιλικός
è il Demiurgo. Poiché regnava su dei subordinati e il suo regno era piccolo ed effimero
viene definito βασιλικός.

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