PREVIDENZA

Anni di laurea:
un riscatto agevolato
Guida alle novità che permettono di riscattare gli anni dell'università versando
cifre decisamente più basse rispetto a quelle previste con il sistema 'tradizionale'.
di Marzio Tosi

R
iscattare gli anni di laurea significa
versare una determinata somma
in modo da equiparare, a livello
contributivo, il periodo di studio
universitario a quello lavorativo: questa
particolare contribuzione è utile ai fini
previdenziali sia per raggiungere prima
il numero di anni necessari per ottenere
la pensione sia per incrementarne
l’ammontare.
Rispetto alla sua effettiva convenienza
economica (in sostanza: quanto prenderò
in più di pensione e per quanto tempo?)
non è possibile fare un discorso univoco.
Il vantaggio (o meno) del riscatto del
periodo di studi è legato a più fattori,
quali l’età, gli anni e l’ammontare della
contribuzione già versata al sistema
previdenziale.

Una questione di costi

Riscattare gli anni di laurea è sempre stato
molto oneroso. Per avere riconosciuto il
periodo universitario ai fini pensionistici,
infatti, bisogna versare parecchio denaro:
questo vale per dipendenti e autonomi.
La legge n.26 del marzo 2019, però, ha
introdotto una modalità alternativa,
cosiddetta ‘agevolata’, che abbassa anche a chi si è laureato prima del 1996 gennaio 1996. Ulteriore requisito:
notevolmente i costi del riscatto. Il nuovo e ha dunque anni di versamento nel bisogna chiedere la liquidazione
meccanismo di calcolo inizialmente si sistema retributivo: nei fatti, quindi, vale dell'assegno pensionistico interamente
applicava solo agli anni di corso di laurea per chi ha meno di 18 anni di contributi con il sistema contributivo.
a partire dal primo gennaio 1996, cioè con versati al 31 dicembre 1995 e, al momento
l’introduzione del sistema pensionistico della richiesta di riscatto, ha un minimo Due soluzioni, due spese
contributivo. La circolare Inps n.6 del di 15 anni complessivi di contributi, Quanto bisogna pagare perché gli anni di
gennaio 2020 ha esteso questa possibilità di cui almeno cinque versati dal primo università entrino a tutti gli effetti nel

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PREVIDENZA
SITO INPS
Come fare la domanda
La richiesta per riscattare gli anni di laurea può essere fatta
in qualsiasi momento tramite il sito dell'istituto nazionale di
previdenza, che mette anche a disposizione un calcolatore
per avere un'idea di massima della cifra da spendere.
LA RICHIESTA
La richiesta per il riscatto degli
anni di laurea si può fare in
qualsiasi momento e può
riguardare anche un periodo
inferiore a quello dell’intero
corso di studi (si parla in questo
caso di ‘riscatto parziale’).
Una cosa importante da
ricordare è che fare la domanda
non impegna comunque al
pagamento effettivo del riscatto:
ricevuto il via libera dall'Inps
e arrivati a casa i bollettini di
versamento, si può sempre
cambiare idea e non fare
nulla (salvo poi, se si ritorna di
nuovo sui propri passi, rifare
tranquillamente la domanda
medesima di nuovo all'Inps).
SOLO VIA WEB
La richiesta può essere fatta,
solamente per via telematica,
attraverso il sito www.inps.it (si
accede al servizio con pin, Spid
o Carta nazionale dei servizi),
cliccando alla voce ‘Prestazioni
e servizi’ e poi a ‘Tutti i servizi’.
Da qui, i dipendenti privati
devono cliccare su ‘Riscatto
di laurea’, mentre i dipendenti
pubblici su ‘Gestione dipendenti
pubblici: servizi per lavoratori e
pensionati’.
In alternativa, per avere
informazioni, si può chiamare il
numero verde gratuito 803.164
o rivolgersi ai patronati e agli
intermediari Inps.
QUANTO BISOGNA PAGARE?
Attraverso il suo sito (sempre su
www.inps.it), l’Istituto nazionale
di previdenza sociale fornisce
un calcolatore per dare un’idea
di massima di quanto bisogna
versare per riscattare gli anni di
studio universitario. Il servizio
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funziona sia per gli iscritti alla
gestione pubblica sia per quelli
che rientrano nella gestione
privata (si possono verificare
momentanee interruzioni in
caso di aggiornamenti). Si
accede tramite pin, Spid o con la
Carta nazionale dei servizi.
Bisogna cliccare alla voce
‘Prestazioni e servizi’, poi ‘Tutti i
servizi’, poi ‘Riscatto di laurea’ e
infine ‘Simulazione calcolo’.
Dopo aver selezionato la
gestione previdenziale che
interessa, vanno inserite alcune
informazioni: anno di iscrizione
all’università, numero di rate
con cui si intende frazionare
il pagamento, periodi da
riscattare.
Una volta inseriti i dati richiesti,
bisogna cliccare su ‘Calcola
l’onere del tuo riscatto di laurea’:
la cifra fornita è indicativa; quella
effettiva verrà comunicata dopo
la presentazione della richiesta
di riscatto.
calcolo della pensione?
Giusto per dare un’idea di massima della
differenza di costo tra le due differenti
soluzioni, senza scendere in dettagli tecnici
che potrebbero complicare il discorso,
basti dire che con la modalità cosiddetta
‘agevolata’ un anno di corso di laurea
si riscatta ai fini pensionistici versando
circa 5.200 euro, contro i circa 13.200
euro necessari per riscattare lo stesso
anno attraverso il sistema ‘tradizionale’
(ipotizzando una retribuzione annua lorda
di 40mila euro). In questo caso il risparmio
tra le due alternative ammonta, dunque,
a circa 8mila euro per ogni anno di studio
universitario.
Facciamo due conti
Con il sistema tradizionale, l’aliquota per
il calcolo del riscatto degli anni di laurea si
applica alla retribuzione lorda percepita
negli ultimi dodici mesi di attività.
Con il sistema ‘agevolato’, invece,
l’aliquota viene applicata al cosiddetto
‘minimale’ retributivo degli artigiani e
commercianti (per il 2019 l’aliquota era
del 33% e il minimale ammontava a 15.878
euro). Ogni anno di riscatto del corso
di laurea è rateizzabile, senza interessi,
in dieci anni e la cifra è deducibile dalla
dichiarazione dei redditi.
Facciamo un esempio: il signor Rossi si è
iscritto all’università il primo novembre
1994, avendo già contributi in data
precedente, laureandosi esattamente dopo
4 anni di corso, cioè il primo novembre
del 1998. Se prima della circolare Inps
6/2020 avrebbe potuto applicare il
riscatto agevolato ai periodi di frequenza
universitaria che vanno dal primo gennaio
1996 al 31 ottobre del 1998, mentre per il
periodo che va dal primo novembre 1994
al 31 dicembre 1995 il costo del riscatto
sarebbe stato calcolato in base al sistema
‘retributivo’, ora può riscattare con il
sistema agevolato tutti e quattro gli anni.
Attenzione, però: tutti i contributi versati,
anche quelli prima del 1996, saranno
conteggiati con il sistema contributivo.
Cosa si può riscattare
Indipendentemente dal fatto che si
rientri nel sistema agevolato o in quello
tradizionale, sono riscattabili:
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- i diplomi universitari (corsi di durata non
inferiori a due e non superiori a tre anni);
- i diplomi di laurea (corsi di durata non
inferiori a quattro e non superiori a sei
anni);
- i diplomi di specializzazione post laurea e
quelli conseguiti al termine di un corso di
durata non inferiore a due anni;
- i dottorati di ricerca i cui corsi sono
regolati da specifiche disposizioni di legge;
- i titoli accademici introdotti dalla riforma
dell’Università del 1999 (decreto n.
509/1999): laurea (al termine di un corso di
durata triennale) e laurea specialistica (al
termine di un corso di durata biennale cui
si accede con la laurea).
Ricordiamo che dal 1997 è possibile
riscattare più corsi universitari (in
precedenza, i plurilaureati potevano
scegliere di riscattare solo una laurea).
Sono invece esclusi dalla possibilità di
riscatto:
- i periodi di iscrizione fuori corso;
- i periodi già coperti da contribuzione
obbligatoria o figurativa oppure da riscatto
già chiesto ad altri regimi previdenziali;
- i diplomi di laurea conseguiti in
università estere non riconosciute in
Italia.
Convenienza caso per caso
Non è possibile determinare in modo
univoco se sia conveniente, o meno,
riscattare gli anni di laurea. Il vantaggio
economico effettivo dipende dalla storia
contributiva di ciascun lavoratore, dagli
sviluppi della sua attività lavorativa
oltre, naturalmente, che dai possibili
futuri cambiamenti legislativi in tema
di previdenza riferiti all’età e agli anni
di contribuzione necessari per maturare
il diritto alla pensione. Detto questo, è
però utile fornire alcune indicazioni che
possono aiutare a capire quanto possa
essere conveniente il riscatto.
Riscatto con il sistema
retributivo e misto
Per valutare il vantaggio bisogna
confrontare il costo del riscatto con il
numero delle rate mensili di pensione che
si potranno riscuotere in anticipo rispetto
al raggiungimento dell’età pensionabile
e con l’incremento dell’importo della
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LE RICHIESTE DI RISCATTO
Il boom dell'agevolato
A partire dalla sua introduzione, datata marzo 2019, il riscatto agevolato
ha in poco tempo superato le domande di riscatto ordinario, che sono
drasticamente diminuite nel giro di pochi mesi.
2019 15.894 ordinario
(da marzo a luglio) 32.497
2018 29.343
2017 24.577
2016 20.635
Fonte: Inps
pensione. Facciamo un esempio: il signor
Bianchi, nato il primo gennaio 1958, in
possesso di una laurea quinquennale, alla
fine del 2019 ha 34 anni di versamenti Inps
e una retribuzione cresciuta di mille euro
all’anno, fino ad arrivare a circa 50mila
euro lordi nel 2018. Se non riscatta gli anni
di laurea, andrà in pensione di vecchiaia
raggiunti i 67 anni e 6 mesi, cioè ad agosto
2025. Se invece decide di riscattare i 5
anni del periodo di studi, potrà andare
in pensione anticipata, usufruendo della
cosiddetta ‘Quota 100’, a partire dal primo
maggio 2020. Il costo del riscatto non è
certo poca cosa: 83.555 euro. Grazie alla
circolare Inps, il signor Bianchi ha ora la
possibilità di chiedere il riscatto agevolato,
a condizione che aderisca al regime
contributivo. In soldoni, che cosa vuol
dire? Da un lato il costo del riscatto scende
da 83.555 a 26.199 euro, però la pensione si
riduce, perché 11 anni passano dal sistema
retributivo (più favorevole) al sistema
contributivo (meno favorevole). In questo
caso, la perdita di pensione mensile
potrebbe essere anche del 20-25%.
Comunque, in entrambi i casi, il signor
Bianchi potrà dedurre l'importo versato
per il riscatto dal suo reddito Irpef.
In generale, si può dire che ‘recuperare’
la contribuzione degli anni di laurea è
quasi sempre conveniente, soprattutto per
chi non ha retribuzioni particolarmente
elevate, per i lavoratori che tramite
PREVIDENZA
16.603 agevolato
questa soluzione riescono a transitare dal
sistema misto a quello completamente
retributivo, in pratica riuscendo a
maturare tutti i necessari 18 anni di
contribuzione previdenziale prima del
1996 (anno in cui è entrato in vigore il
sistema contributivo).
Riscatto con il sistema contributivo
Con il cambio di sistema previdenziale,
oltre alla pensione anticipata ordinaria
e a quella di vecchiaia, è stata introdotta
anche la pensione anticipata che si
matura al compimento dei 64 anni,
purché risultino versati almeno 20
anni di contributi e che l’ammontare
mensile della prima rata di pensione sia
almeno pari o superiore a 1.287,52 euro
(dato 2020), cioè a 2,8 volte l’importo
mensile dell’assegno sociale. Chi ha
diritto a questa pensione anticipata
non ha interesse a riscattare gli anni di
laurea. Attenzione: il diritto alla pensione
anticipata si perde se si usufruisce della
possibilità fornita dalla circolare Inps
6/2020 di riscattare gli anni di laurea
precedenti al 1996.
In generale, se consideriamo l’impatto
sull’anticipo dei tempi di maturazione
della pensione, la convenienza del riscatto
è possibile per chi ha iniziato a lavorare
molto presto. Sotto l’aspetto dell’importo
dell’assegno pensionistico, l’interesse al
riscatto varia di caso in caso.
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