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IL JET GROUTING
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Sommario 1. Introduzione.
1. Introduzione. p. 3 Il Jet Grouting è una tecnica d’iniezione per il consolidamento del terreno; essa viene
utilizzata per stabilizzare, rinforzare od impermeabilizzare i terreni direttamente in-situ
2. Evoluzione storica della metodologia. p. 6
mediante l’iniezione, ad elevatissima velocità, di una miscela legante. I campi di appli-
3. Principi base della tecnologia Jet Grouting. p. 11 cazione del Jet Grouting si estendono praticamente a tutte le tipologie di terre ed ad
4. Principali sistemi Jet Grouting.. p. 16 alcuni tipi di rocce tenere.
4.1. Mono-Fluido. p. 16 Sviluppato in Giappone alla fine degli anni ’60, introdotto in Europa qualche anno più
tardi (primi anni ’70), la metodologia Jet Grouting si è poi largamente diffusa in tutto il
4.2. Bi-fluido. p. 19 mondo.
4.3. Tri-fluido. p. 21
Le applicazioni sono svariate e comprendono tra l’altro la realizzazione e la ripresa di
4.4. Una metodologia particolare: il Clou-jet p. 24 fondazioni profonde, la stabilizzazione di versanti (Ferlesh, 1990), il consolidamento
• Introduzione. p. 24 preventivo per lo scavo di gallerie in terreni sciolti (Bienfait, 1994; Fredet, 1997; Richard,
• Attrezzature e modalità esecutive. p. 24 1991), l’impermeabilizzazione di dighe in terra (Guastini et al, 2000; Nishi et al, 2000), il
ripristino dello schermo impermeabile profondo di vecchie dighe soggette a fenomeni
• Vantaggi della tecnica. p. 26
di liquefazione, la realizzazione di bulbi per tiranti ad elevata capacità sia attivi che pas-
• Dimensionamento del progetto. p. 26 sivi, la realizzazione di tappi di fondo tra paratie e/o pozzi per lo scavo di linee metropo-
5. Procedure da adottare in fase di esecuzione. p. 32 litane sotto falda, ecc.
Conclusioni p. 39 La versatilità del Jet Grouting ed il dimensionamento piuttosto ridotto delle attrezza-
ture necessarie alla sua realizzazione, ne fanno apprezzare la scelta, soprattutto per la
realizzazione di opere in zone urbane e/o di difficile accesso.
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EVOLUZIONE STORICA
DELLA METODOLOGIA
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2. Evoluzione storica della metodologia. Tuttavia il trattamento realizzato non otteneva omogeneità a causa del fenomeno di
fratturazione idraulica o claquage provocato dall’aria compressa iniettata nel terreno
La tecnica Jet Grouting è stata utilizzata per la prima volta in campo petrolifero per assi-
unitamente alla miscela legante.
curare il consolidamento delle pareti dei fori per perforazioni profonde (1954). Una delle
prime applicazioni è attribuita alla società inglese Cementation Company che realizzò, Nel 1975, a seguito delle esperienze ricavate dall’applicazione delle tecniche preceden-
con successo, una serie di consolidamenti per la realizzazione di dighe in Pakistan. temente illustrate (monofluido, Chemical Curning Pile, e bifluido, Jumbo Special Pile), la
compagnia giapponese Kajima Corporation mette a punto un nuovo metodo (trifluido
La procedura d’iniezione utilizzata all’epoca consisteva nell’esecuzione di una perfora-
-Kajima-). La nuova metodologia prevedeva l’iniezione ad una quota superiore di aria ed
zione fino alla profondità desiderata e nell’eseguire un’iniezione d’acqua attraverso le
acqua, attraverso 2 ugelli concentrici, per disgregare ed evacuare parzialmente il terre-
aste di perforazione in modo tale da rimuovere i fini dal terreno e di farli risalire in super-
no. Simultaneamente ad una quota inferiore (30-40 cm) avveniva l’iniezione di miscela
ficie. Tutto questo processo avveniva durante la discesa della batteria di aste. Una volta
legante per il consolidamento del terreno in-situ. L’impiego del metodo Kajima consentì
raggiunta la profondità desiderata, l’iniezione d’acqua veniva sostituita dall’iniezione di
di raggiungere diametri di circa 2.5 metri con omogeneità di trattamento accettabile.
miscela cementizia; l’inezione della miscela provocava la disgregazione ed il dilavamen-
to del terreno attorno al punto d’iniezione, causando un allargamento del foro iniziale Nello stesso periodo, le prime prove realizzate in Europa (CCP, Italia) su licenza e con at-
(da tre a quattro volte il diametro originale). Durante la risalita delle aste d’iniezione, la trezzature giapponesi misero in evidenza l’impossibilità di applicare le tecnologie “Jet”
cavità creatasi veniva riempita con un melange suolo-miscela e si realizzava così una su vasta scala, perché i macchinari e gli utensili troppo sofisticati e costosi non permet-
colonna fino a quota piano campagna (Fioravante et al, 1997; Kutzner, 1996; Lunardi, tevano l’esecuzione di lavori a costi accettabili e competitivi.
1992; Tornaghi, 1989).
Di conseguenza le imprese europee (Keller, Pacchiosi Drill, Rodio, Trevi, ecc,1975) ed al-
Nel periodo immediatamente successivo Yamakado, con lo scopo di rimediare all’ineffi- cuni progettisti (C.Luis,Francia; P.Lunardi,Italia) iniziarono lo studio, la sperimentazione
cacia dei metodi tradizionali d’iniezione di cemento e prodotti chimici in terreni a bassa e la costruzione di cantieri completi ed automatizzati, che consentissero l’applicazione
permeabilità e granulometria fine, eseguirono delle prove fondamentali di iniezioni ad delle tecnologie Jet Grouting
elevatissima energia e volume controllato, con lo scopo di determinare una metodolo-
gia che permettesse la disgregazione ed, in seguito, il trattamento con miscela legante con costi e prestazioni competitivi.
dei terreni sopra citati per migliorarne le caratteristiche tecniche.
La realizzazione di attrezzature con altissime prestazioni ha consentito lo sviluppo ul-
Le prime applicazioni di ingegneria civile risalgono agli inizi degli anni ’70 (Botto, 1985). teriore delle tecnologie Jet Grouting (mono-fluido,bi-fluido e tri-fluido) permettendo
Il processo utilizzato in Giappone (Chemical Curning Pile) si basava sui tre principi fon- l’applicazione su vasta scala e la diffusione in tutto il mondo del Jet Grouting che viene
damentali seguenti: utilizzato per risolvere, in modo competitivo, i problemi più complessi del sottosuolo
nel campo dell’ingegneria civile
1. destrutturazione del terreno sotto l’effetto dinamico di un Jet a forte energia
cinetica;
Per adempiere alle tre funzioni, il metodo Chemical Curning Pile utilizzava un Jet ad
altissima velocità, generato da un ugello solidale all’asta di perforazione ed iniezione. Il
movimento ascendente, circolare ed uniforme delle aste permetteva la disgregazione
del terreno che, sotto l’effetto della forte energia cinetica, veniva parzialmente escavato
e rimpiazzato dal melange suolo-cemento. Le performances di questa tecnica erano
però molto modeste: i diametri dei trattamenti erano limitati a 50 cm circa nelle sabbie
ed a 30 cm circa nei terreni argillosi.
Sempre in Giappone, con lo scopo di aumentare il raggio d’azione del Jet di cemento, si
pensò nel 1972 di rivestire il Jet di cemento con un Jet d’aria compressa (Jumbo Special
Pile): il diametro raggiunse circa 2 metri.
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PRINCIPI BASE
DELLA TECNOLOGIA
JET GROUTING
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3. Principi base della tecnologia Jet Grouting.
La metodologia Jet Grouting è essenzialmente un processo di erosione controllata re-
alizzato tramite l’impiego di uno o più getti, d’acqua o di miscela cementizia, lanciati
ad altissima velocità contro la parete di un foro di piccolo diametro al fine di tagliare,
disgregare ed evacuare verso la superficie una Figura 1
parte dei terreni in-situ e, simultaneamente, im-
pastare i terreni rimasti in posto con una miscela
a base di cemento.
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all’interno del foro di perforazione. Quando è ben realizzato, il Jet Grouting non com-
porta alcun rischio per gli edifici e le strutture adiacenti al cantiere di lavoro.
Per alcune applicazioni particolari, le aste possono essere fatte risalire senza rotazione
o con rotazione parziale per ottenere, come risultato finale, la realizzazione di colonne
parziali o di pannelli sottili (vedi fig. 4, 5 e 6) .
Negli ultimi anni sono state ottenute colonne parziali aventi raggio 2.5 metri (vedi figura
4) e pannelli con lunghezze fino a 8 metri (vedi figure 5 e 6) utilizzati al posto di paratie
tradizionali.
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PRINCIPALI
SISTEMI
JET GROUTING
• MONO-FLUIDO
• BI-FLUIDO
• TRI-FLUIDO
• CLOU-JET
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4. Principali sistemi Jet Grouting.. un manicotto nel quale si trova l’alloggiamento per
una biglia d’acciaio. Quest’ultima viene inserita una Grout 0 ÷ 600 bar
Le tecnologie più utilizzate nel mondo sono le seguenti (Pacchiosi, 1998): volta terminata la perforazione, per ottenere la chiu-
sura del canale assiale della batteria di aste; così fa-
• Mono-fluido; cendo la miscela cementizia non può uscire che dagli
• Doppio-fluido; ugelli e non più dalla parte inferiore dell’utensile uti-
lizzato durante la perforazione.
• Triplo-fluido;
Pochi centimetri più sopra alla sede biglia si trovano
• Clou-jet. gli ugelli d’iniezione.
4.1. Mono-Fluido. Questi sono generalmente collocati ad altezze diffe-
Il mono-fluido è la metodologia più elementare di Jet Grouting. In questo procedimen- renti al fine di trattare due volte la stessa zona (vedi
to, la miscela cementizia iniettata con altissima energia cinetica, viene utilizzata per le figura 8).
tre funzioni seguenti:
Una volta che la batteria di aste si trova alla profondi-
tà desiderata, l’apparecchiatura è sottoposta al mo- Figura 8 : sezione che rappresenta la
vimento ascendente circolare mentre la pompa assi- sede biglia e la circolazione dei fluidi
cura l’approvvigionamento necessario di miscela alla all’interno delle aste
pressione ed nella quantità volute. Il Jet disgrega il
terreno che si mescola con la miscela.
Figura 7: colonna realizzata con mono-
fluido.
La risalita si può effettuare in due modi: per scatti oppure in continuo.
D’altra parte, il mono-fluido, resta la sola possibile metodologia applicabile per la realiz-
zazione di iniezioni orizzontali, correntemente utilizzate per la costruzione di gallerie in
terreni sciolti.
In figura 9 si vede uno schema che rappresenta un cantiere tipo con tutte le attrezzature
necessarie per effettuare il mono-fluido.
Si realizza, in un primo tempo, un foro classico di piccolo diametro (da 60 a 200 mm) La resistenza (compressione semplice) ed il diametro della colonna saranno comunque
per mezzo di un tricono, trilama o martello fondo-foro. Il diametro del foro dev’essere inferiori rispetto a quelli ottenibili in terreni privi di particelle fini di natura argillosa. Co-
superiore al diametro della batteria di aste per permettere l’evacuazione del riflusso ge- munque resta indicato per tutti i terreni che non presentano argilla.
nerato durante il trattamento. Nelle sabbie fini, nelle sabbie grossolane e nelle ghiaie le colonne realizzate tramite
Si utilizzano utensili per la perforazione che abbiano l‘uscita di acqua (o di miscela ce- mono-fluido danno delle buone resistenze e vengono realizzate abbastanza facilmente
mentizia) nella parte inferiore; nella parte superiore di questi monitors viene connesso (hanno forma regolare, grande diametro, ecc.)
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4.2. Bi-fluido.
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4.3. Tri-fluido.
i 15 metri; ciò è dovuto alla difficoltà sempre maggiore d’evacuare efficacemente
i reflui d’iniezione verso la superficie condizione necessaria alla realizzazione di
un trattamento di qualità. Nel caso in cui ciò non avvenga si possono generare
claquages (frattura orizzontale del terreno) che potrebbero causare gravi danni
strutturali ad edifici, infrastrutture, ecc.
Il tri-fluido è la più evoluta metodologia Jet Grouting tra quelle a tutt’oggi disponibili.
In questo processo, uno o più getti d’acqua contornati d’aria compressa, sono utilizzati
per disgregare il terreno in-situ allorchè, simultaneamente, viene iniettata una misce-
la cementizia attraverso uno o più ugelli situati alla
base della batteria di aste (fig. 14).
In figura 12 si vede uno schema che rappresenta un cantiere tipo con tutte le attrezza- • 500-600 bars per l’acqua di disgregazione;
ture necessarie per effettuare il bi-fluido. • 350-400 bars per la miscela cementizia;
Rispetto al mono-fluido, un cantiere per bi-fluido necessita di un compressore potente • 6-20 bars per l’aria
per aria, nonché naturalmente di tutte le aste a doppia parete per consentire il passag-
gio simultaneo e separato dei due fluidi necessari per la realizzazione della metodologia. La separazione della fase di disgregazione dei terre-
ni dalla fase d’iniezione e mescolamento con miscela
cementizia, permette di esercitare un controllo mi-
Figura 14 : sezione che rappresenta la
gliore sulle caratteristiche finali del terreno trattato sede biglia e la circolazione dei fluidi
agendo sui parametri di controllo (portate, pressioni, all’interno delle aste.
composizione della miscela, velocità di risalita, ecc.)
delle due sequenze operative in modo indipendente. Generalmente si nota che con il
tri-fluido, rispetto agli altri metodi precedentemente illustrati, si ottengono sostituzioni
più significative dei terreni in posto.
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Il tri-fluido è la più versatile delle metodologie Jet Grouting: In figura 15 si vede uno schema che rappresenta un cantiere tipo con tutte le attrezza-
ture necessari per effettuare il tri-fluido.
• si applica a tutte le tipologie di terreni, inclusi i terreni cementati e le argille plasti-
che; Le differenze rispetto ad un cantiere per mono o bi-fluido sono poche ma sostanziali:
• il sistema ottiene risultati eccellenti anche a grandi profondità (alcune applicazioni • innanzitutto le pompe devono provvedere all’approvvigionamento di miscela ce-
oltre i 100 metri) ; mentizia (anche per mono e bi-fluido) e contemporaneamente alla fornitura di ac-
• offre un’ottima omogeneità del trattamento; qua necessaria per la disgregazione del terreno;
• è applicabile nelle vicinanze di edifici e strutture sensibili, perché è poco suscet- • le aste di iniezione e la perforatrice sono realizzate appositamente per l’esecuzio-
tibile a fenomeni di sollevamento; ciò è dovuto alla continua diluizione dei reflui ne del tri-fluido (tripla parete per le aste, testa di perforazione per la macchina)
d’iniezione per mezzo dell’acqua di disgregazione, facilitando la libera evacuazio- • i sistemi di registrazione dei dati di perforazione e di iniezione sono più complessi
ne dei reflui verso la superficie; perché devono analizzare più parametri.
• permette di ottenere colonne di diametro importante (oltre 4 metri) , anche in
terreni coesivi;
• a parità di tipologia di terreno,il tri-fluido è più economico in cemento rispetto
al mono-fluido ed al doppio-fluido; ciò è dovuto al controllo separato che si può
esercitare sulla fase di digregazione dei terreni e sulla fase di mescolamento con
miscela cementizia.
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• contenere
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4.4. Una metodologia particolare: il Clou-jet un drenaggio superfi-
ciale realizzato mediante tessuti
Introduzione.
drenanti disposti in corrispondenza 1
La tecnica di consolidamento del terreno mediante infissione di ancoraggi passivi (“chio- dell’interfaccia parete‑suolo paral-
datura dei suoli”), applicata per stabilizzare temporaneamente e permanentemente lelamente alla superficie di scavo.
pendii naturali e scarpate artificiali, richiama un principio fondamentale nel campo del- Il drenaggio è parte integrante del
la tecnica delle costruzioni: mobilizzare le caratteristiche meccaniche intrinseche del metodo Clou-Jet poiché il regime
terreno, quali la coesione e l’angolo di attrito interno, così che il terreno collabori attiva- idraulico, considerato sotto forma
mente all’opera di stabilizzazione. di pressioni interstiziali applicate
drill
2
normalmente alle superfici di rottu-
Sviluppata tra gli anni ‘50 e ‘60 per essere applicata in rocce dure e compatte, la tecnica
ra, influenza direttamente le carat-
della chiodatura dei suoli trova attualmente, grazie a un supporto teorico sempre più
teristiche del sistema.
consistente e a innovazioni tecnologiche sempre più perfezionate, possibilità di esecu-
zione in un’ampia gamma di terreni che varia da quelli granulari, come suoli alluvionali, Fasi esecutive della tecnica “Clou-jet”
a quelli coerenti, come argille e marne. Per questo motivo si sta notevolmente amplian-
do, soprattutto a livello europeo, il campo degli interventi in cui la tecnica è applicata 1. development of a first excava- 3
con successo: contenimento di scarpate di trincee a cielo aperto e di rilevati stradali, sta-
tion terracing step
bilizzazione di dighe in terra e di argini di fiumi, consolidamento di fondazioni di edifici
contigui e di piedritti di gallerie.
2. placing of a row of nails with
Si illustreranno le modalità esecutive, i vantaggi e le applicazioni di una particolare tec- the “Cloujet” technique
nica di consolidamento tramite realizzazione di ancoraggi passivi detta Clou-Jet. 4
3. lining the excavation by a re-
Tecnologia Clou-Jet: taining wall constructed in situ
Attrezzature e modalità esecutive. and reinforced with wire mesh
Figure 16: Operating procedure for the “jet-Clou”
La tecnologia Clou-Jet, sviluppata e commercializzata dall’Ing. C.Louis di Parigi e dalla technique:
Impresa Pacchiosi Drill S.P.A. di Parma, Italia, prevede speciali tipi di chiodi muniti di di- 4. next excavation terracing step
spositivi di iniezione ad alta velocità (Jet Grouting), in grado di realizzare bulbi di malta L’acqua drenata, sia mediante tessuto che per mezzo di tubi infissi nel terreno con una
cementizia di grande diametro. In questo modo, viene assicurata la saldatura delle ar- determinata inclinazione, confluisce ai piedi del pendio dove viene raccolta da un appo-
mature al terreno, nonché il miglioramento delle caratteristiche geotecniche del suolo. sito collettore parallelo alla direzione della parete. E’ evidente, da quanto sopra esposto,
L’iniezione ad alta pressione durante la fase di infissione favorisce inoltre la penetrazio- che l’approfondimento dello scavo avviene per singoli passi o cicli di avanzamento: ogni
ne del chiodo stesso mediante la progressiva disgregazione del terreno. La tecnica Clou- ciclo inizia con lo scavo di un tratto di parete e termina con la completa stabilizzazione
Jet prevede che la fase di scavo e la fase d’infissione dei chiodi procedano in successione di questo. L’originalità della tecnica sta quindi nel fatto che la parete di confinamento e i
alternata, a partire dalla prima (fig. 16). Dopo l’esecuzione di una fase di scavo di altezza chiodi vengono messi in opera già nelle prime fasi del lavoro con una geometria ‑spes-
tale da mantenere stabile il tratto di parete appena scavata, si procede immediatamen- sore della parete, lunghezza, inclinazione e densità dei chiodi conforme allo stadio finale
te con l’infissione e l’iniezione di una fila di chiodi Clou-jet: le spinte attive generatesi al dell’intervento, così da garantire in ogni momento la completa stabilità della scarpata.
momento dello sbancamento nel volume di terreno retrostante la superficie di scavo
vengono così immediatamente controbilanciate. Dopo questa seconda fase, la super- L’azione combinata dello scavo progressivo e dell’infissione dei chiodi, saldati al terreno
ficie di scavo viene rivestita con spritz-beton armato mediante doppio strato di rete istantaneamente mediante iniezioni ad alta pressione, permette di minimizzare le per-
metallica. turbazioni in modo da sfruttare il più possibile le caratteristiche meccaniche del suolo.
Il graduale sviluppo delle spinte attive laterali conseguente all’aumento della tensione
Tale operazione consente di realizzare una pellicola di contenimento di circa 20 cen- verticale (σv), dovuta al peso proprio del terreno, viene immediatamente bilanciato e
timetri di spessore, le cui funzioni, oltre a quella di apportare al terreno una leggera quindi mantenuto entro predeterminati livelli di sicurezza dall’azione dei chiodi Clou-
pressione stabilizzatce e di proteggerlo temporaneamente dagli agenti esogeni, sono: Jet che, sollecitati a trazione in funzione delle esigenze del terreno, prevengono feno-
• solidarizzare l’azione dei chiodi, assicrando la stabilità locale fra due file di
meni accentuati di decompressione e quindi di scorrimento lungo potenziali superfici
di rottura. Tale sollecitazione a trazione viene trasmessa dal terreno al chiodo mediante
chiodi;
il bulbo di malta cementizia consolidata intorno ad esso.
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Vantaggi della tecnica. a. la stabilità del volume totale del terreno che verrà armato, considerato come un
In un terreno sciolto, stabilizzato mediante la tecnica della chiodatura, i potenziali scor- corpo rigido a forma di parallelepipedo; vengono analizzati i rischi di scorrimento
rimenti si verificano al contatto suolo‑cemento; per questa ragione, tanto minore è la legati alle sollecitazioni laterali e i rischi di basculamento dovute al peso del volu-
resistenza al taglio di un terreno, tanto maggiore deve essere la superficie esterna del me stesso, secondo la teoria della spinta delle terre;
bulbo, specialmente nel caso di suoli plastici. La tecnica Clou-Jet, grazie all’iniezione di
cemento ad altissima pressione, permette di interessare volumi di terreno considerevoli b. la stabilità interna del volume entro il quale vengono infissi i chiodi che devono
in modo da realizzare bulbi di malta cementizia di diametro elevato; questo implica una prevenire lo sviluppo di superfici di scorrimento interne rappresentate da cerchi
resistenza all’estrazione (T) molto elevata in confronto ai valori di resistenza ottenuti
critici associati a determinati coefficienti di sicurezza; la lunghezza e la densità
con tecniche di iniezione di tipo tradizionale.
dei chiodi sono funzioni dei
Rispetto al metodo classico di chiodatura, che necessita di tempi lunghi e di un’attrez- risultati di questa verifica;
Rotazione
zatura ingombrante per l’esecuzione delle diverse fasi (realizzazione dei tiranti, getto
di calcestruzzo armato e riempimento dietro il muro con elevati rischi di instabilità), la c. la stabilità globale del volu-
Pressione
tecnica Clou-Jet permette al chiodo di poter lavorare in tempi molto brevi e, quindi, di me di terreno nei confron- laterale
accelerare i tempi di realizzazione dell’opera, in quanto il passo di avanzamento dello ti di potenziali superfici di
scavo viene imposto dal tempo necessario per la sua stabilizzazione. L’altezza del passo
scivolamento esterne al vo- a)
di scavo, naturalmente, dipende dal tipo di terreno: tanto migliori sono le sue caratteri-
stiche meccaniche, tanto più elevata è l’altezza del passo. lume armato. I dati inseriti
nell’analisi di stablità interna
E’ evidente che la tecnica diventa particolarmente vantaggiosa nel caso di terreni sciolti del volume armato (fig.18),
e incoerenti nei quali, a causa della grande instabilità del suolo, la perforazione è parti- alfine di determinare le su-
colarmente problematica. Potenziali
perfici di scorrimento inter- supefici di
Poiché questa tecnica richiede un’attrezzatura molto mobile di dimensioni e peso ri- ne sono : scorrimento
interne
dotti, essa può essere applicata in quei casi in cui altri metodi di consolidamento non
possono essere adottati come, ad esempio, l’esecuzione di un taglio in una scarpata • altezza e inclinazione del- b)
il cui margine superiore non è accessibile ad attrezzature pesanti, la stabilizzazione di la parete;
pendii con andamento in pianta molto irregolare per la presenza di case o vegetazione,
l’ancoraggio di sottomurazioni e di muri di sostegno sotto edifici contigui. Inoltre, le
• numero dei passi di scavo;
squadre di scavo, di infissione dei chiodi e di messa in opera dello spritzbeton, lavora-
no indipendentemente l’una dall’altra, contribuendo ad aumentare la produttività e a
• caratteristiche
geotecniche del terreno;
ridurre i tempi di stasi. Potenziali
Nel caso di opere permanenti e in luoghi dove il fattore estetico è molto importante, la • posizione dei chiodi; superfici di
scorrimento
esterne
tecnica Clou-Jet prevede diversi tipi di rivestimento che nascondono completamente
i chiodi e consentono all’opera, grazie ad adeguate soluzioni architettoniche, di inte-
• lunghezza, inclinazione e c)
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Q
1 h1
2
Curva teorica
T = f(Lu)
3
Superficie critica
Stadio finale α
loro centri, i fattori di sicurezza relativi a ciascun cerchio (calcolati considerando rispetti-
vamente il masso di terreno senza armatura, il masso di terreno con sovraccarico senza
armatura, il terreno con sovraccarico e con armatura tipo Clou-Jet).
Il progetto esecutivo è realizzato sulla base dei risultati relativi alla superficie critica,
corrispondente al coefficiente di sicurezza più basso.
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PROCEDURE DA
ADOTTARE IN FASE DI
ESECUZIONE
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5. Procedure da adottare in fase di esecuzione. proseguimento delle lavorazioni e la verifica della buona esecuzione delle iniezio-
ni, conformemente ai parametri definiti in seguito allo studio dei risultati ottenuti
Un programma di controllo della qualità, adattato agli obiettivi di progetto, è un ele-
nel campo prove (vedi fig. 19, 20 e 21).
mento fondamentale per la buona realizzazione di un cantiere Jet Grouting (Cicognani
& Garassino, 1989; Pacchiosi, 1998; Tornaghi, 1993). In figura 19 si vedono alcuni grafici inerenti ai parametri di perforazione. In blu sono
rappresentati i parametri ricavabili durante la perforazione, quali, ad esempio:
Il programma comprenderà i seguenti punti:
• ogni progetto Jet Grouting deve prevedere la realizzazione di un campo prove • Velocità di perforazione (Drilling Rate): la velocità di discesa della batteria di aste è
inversamente proporzionale alla consistenza del materiale da attraversare;
all’inizio del cantiere, nel corso del quale verranno verificate le pocedure per la
corretta esecuzione dei trattamenti. • Velocità di rotazione (Rotary Speed): dipende principalmente dal tipo di utensile
utilizzato per la perforazione;
• è di uso comune, nel corso del campo prove, realizzare numerose colonne, facen-
do variare diversi parametri d’iniezione tra i quali, particolarmente, la velocità di • Pressione sull’utensile (Tool Pressure): è la spinta applicata all’utensile ed è diretta-
risalita, per determinare l’influenza sul diametro della colonna ottenuta. mente proporzionale alla consistenza del materiale da attraversare;
• nel limite del possibile, le colonne di prova verranno scoperte per ispezionare visi- • Pressione di rotazione delle aste (Rotary Pressure): indica la forza necessaria per far
vamente e per misurare direttamente il diametro ottenuto. Nel caso in cui non sia ruotare la batteria di aste e l’utensile di perforazione all’interno del foro;
possibile l’escavazione delle colonne (per esempio profondità elevata), la verifica
verrà eseguita con carotaggi e per alcune applicazioni si eseguiranno prove di per-
• Pressione fluido di perforazione (Drilling Fluid Pressure);
meabilità ( Lugeon e/o Lefranc ) ed inoltre potrà essere effettuata un’ispezione con • Portata fluido di perforazione (Drilling Fluid Rate).
telecamera direttamente all’interno del foro del carotaggio.
• Nel grafico la linea rossa rappresenta l’avanzamento in funzione del tempo.
• prove di laboratorio su campioni recuperati dalle colonne del campo prova per- • All’aumentare della pendenza della linea rossa aumenta la consistenza del mate-
metteranno di verificare le caratteristiche meccaniche (resistenza alla compressio-
riale da attraversare.
ne, modello di elasticità, ecc.) e le caratteristiche di permeabilità dei trattamenti
in-situ, e di verificare la loro conformità con le esigenze di progetto.
• un controllo comune durante la produzione consiste nella verifica della regolarità
della miscela cementizia utilizzata per l’iniezione (densità, viscosità, ecc.).
• per alcuni progetti, dove la continuità del trattamento Jet Grouting è una condi-
zione necessaria alla buona realizzazione dell’opera, viene controllata sistemati-
camente la verticalità dei fori. Alcune imprese hanno sviluppato inclinometri che
possono essere inseriti direttamente all’interno della batteria di aste, dopo la fase
di perforazione, e che permettono di verificare la deviazione ottenuta preliminar-
mente alla fase d’iniezione. Altri sistemi inclinometrici si possono montare diret-
tamente alla base della batteria di aste ma la lettura dei dati, ad oggi, necessita
dell’estrazione dell’intera serie di aste, causando perdite di tempo e costi ingenti.
• i metodi di verifica delle lavorazioni Jet Grouting eseguiti saranno essenzialmente
gli stessi che si utilizzano per il campo prove ma, generalmente, applicati a fre-
quenze inferiori.
• per alcune applicazioni, sarà possibile realizzare ulteriori controlli (prove di pom-
paggio, fori di controllo orizzontali e/o inclinati, ecc.).
• l’utilizzo di sistemi di registrazione continua ed in tempo reale dei principali para-
metri di perforazione ed iniezione (profondità, pressioni, portate, velocità di risali-
ta, ecc.) è divenuta pratica corrente per tutte le imprese qualificate che eseguono
Jet Grouting. Queste apparecchiature permettono la produzione di rapporti det-
Figura 19. Grafico perforazione: la linea rossa rappresenta l’avanzamento in funzione del tempo.
tagliati, i quali illustrano l’esecuzione di ogni colonna facilitando notevolmente il
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In figura 20 sono mostrati i grafici inerenti ai parametri d’iniezione (metodo tri-fluido) : In figura 21 sono mostrati i grafici di altri parametri ricavabili durante l’iniezione, quali:
• Pressione acqua alla pompa (Water Pressure); • Portata aria al compressore (Air Flow Rate);
• Portata acqua (Water Flow Rate); • Velocità di rotazione (Rotary Speed).
• Densità della miscela cementizia (Slurry Density): è calcolata automaticamente alla
stazione di pompaggio da un sistema elettronico montato direttamente sull’im-
pianto di preparazione della miscela cementizia;
• Pressione della miscela cementizia alla pompa (Slurry Pressure);
• Portata miscela cementizia (Slurry Flow Rate);
• Pressione aria (Air Pressure).
Figura 20. Grafico iniezione: la linea in rosso indica la risalita in funzione del tempo.
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CONCLUSIONI
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Conclusioni
Dall’analisi della documentazione consultata si possono trarre le seguenti considerazio-
ni:
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dimento) consentiranno la diminuzione dei tempi e dei costi d’esecuzione mantenendo
la stessa qualità del prodotto finale.
Infine, si può concludere che il Jet Grouting, a 50 anni dalla sua prima applicazione,
grazie ad una buona idea di partenza, a tutte le esperienze fatte ed ad una continua
evoluzione si rivela una tecnica innovativa, flessibile e competitiva (dal punto di vista
costi/benefici) utilizzata con successo in tutto il mondo.
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