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Prefazione

Le cause immediate sono tangibili e, quindi, di facile comprensione; così tendiamo a


confondere il sublime con il meccanico. (Goethe).

Pubblicando questo volume, sto semplicemente adempiendo a una promessa fatta nel
primo volume del mio lavoro intitolato: "Natural Piano-Technic". Io stesso avversario di
tutti i cosiddetti "metodi", ho intrapreso il presente lavoro molto controvoglia, sapendo
per esperienza pratica quanto sia difficile formulare questi principi apparentemente
semplici fondamentali della tecnica senza l'ausilio di dimostrazioni pratiche. Inoltre, non
sto aggiungendo un altro al già stupendo numero di Metodi?

I principi fondamentali del tocco prodotto dal peso, tuttavia, sono stati stabiliti
teoricamente, è diventato sempre più necessario sviluppare quei principi in modo
graduale dall'esperienza pratica per l'uso pratico. Inoltre, cedendo al desiderio
ripetutamente espresso di avere la sostanza del mio lavoro spogliata del suo ingombro
scientifico e ridotta alla sua forma più semplice, al fine di rendere le idee chiare a tutti, e le
"nuove teorie" universali, ho ora condensato il lavoro nel volume attuale, che contiene
tutto ciò che è essenziale e importante per lo sviluppo elementare di un modo naturale di
suonare.

Il presente volume, dal titolo: "School of Weight-Touch" è inteso e deve essere trattato,
come un supplemento pratico al mio lavoro teorico, il suo scopo è quello di servire
nell'istruzione pubblica e privata come una sorta di scuola preliminare di tecnica per il
grado intermedio . Una qualsiasi delle buone scuole esistenti può essere utilizzata nella
sua parte pratica per le classi elementari, le opere più facili di Bach essendo selezionate
per le classi intermedie. Una volta gettate le fondamenta, si può continuare a costruire la
struttura.

Mi oppongo qui all'idea sbagliata che il mio scopo sia di sconvolgere tutto ciò che è
esistito fino ad ora e di spiegare la musica con la "psicofisiologia". Il nostro scopo è
eliminare le idee sbagliate e far risalire alle loro fonti reali e naturali l'azione dei nostri
apparati per l’esecuzione e l'effetto prodotto da loro. Ciò che ci proponiamo di insegnare
non è di per sé nulla di nuovo: sganciamo il corpo e quindi aiutiamo i membri che giocano
nella loro azione, insegnando loro a suonare. I nostri giovani musicisti non dovranno più
essere tormentati inutilmente con esercizi a cinque dita, le loro manine zoppicate, irrigidite
e rovinate eseguendo allungamenti impossibili ed estensioni esagerate.

Inoltre, non dobbiamo dimenticare che la "tecnica" non è tutto ciò che è richiesto, ma che
oggi, come sempre, la condizione principale rimane ancora il talento musicale naturale.
Dove questo non c’è e quindi dove la natura ha negato i rudimenti della destrezza fisica e
della comprensione musicale, è inutile cercare il successo.

Siamo sinceri e confessiamo che tutto ciò che possiamo fare è addestrare ed educare
con cura il talento naturale di cui l'allievo è dotato.

Il nostro compito, in breve, è quello di favorire i germi impiantati dalla natura, di coltivare
mente e corpo con mezzi naturali e in modo naturale, e quindi assistere allo sviluppo della
personalità (anima,spirito, intelletto, educazione generale, abitudini di vita, tutto ciò che
serve a costituire un essere umano), nei modi e verso la meta che la natura gli ha
destinata. Nel libero adattamento delle capacità naturali dell'allievo si troverà la soluzione
così estremamente semplice, eppure così complicata, di tutti i problemi che implicano la
padronanza e il successo in qualsiasi ramo dell'arte.

Nel libero adattamento delle abilità naturali dell'allievo si troverà la soluzione così
estremamente semplice, eppure così complicata, di tutti i problemi che coinvolgono la
padronanza e il successo in qualsiasi ramo dell'arte. Siamo i giardinieri, osserviamo
attentamente e curiamo le piante giovani, annaffiandole giorno dopo giorno e potando
dove serve. Possiamo preparare il terreno, scavare e diserbare, ma dobbiamo affidarci
alla natura per fornire la linfa, estrarre il germoglio e maturare il frutto che si gonfia. La
coltivazione può fare molto, ma non può sostituire la natura. Il talento è innato, non il
risultato dell'educazione. Il genio nasce, non si fa.

Per quanto riguarda i termini tecnici ed i nomi adottati per veicolare certe idee, o sono
presi in prestito dalle ultime indagini sul nostro argomento oppure sono dettati
dall'esperienza pratica. Dove possibile è stata applicata la terminologia scientifica più
corretta (vedi Dr. F. A. Steinhausen: Physiological Defects and Reform of Piano-Technic,
Leipzig 1905, Breitkopf & Hartel). Per quanto strano e persino discutibile all'inizio possa
apparire all'insegnante il nuovo vocabolario, le nuove parole, ne sono convinto, presto
trasmetteranno alla mente il senso inteso, a condizione, naturalmente, che il lettore non
sia incline a mantenere una concezione errata di Tecnica digitale confondendo causa ed
effetto, ma è pronto a pensare da solo e a rifiutare nozioni e tradizioni antiquate. Possa
questa "Scuola di Tecnica" aiutare ad accorciare la parte meccanica connessa con l'arte
del suonare il pianoforte, permettendoci così di dedicare i nostri sforzi alla cultura
dell'anima ed entrare nello spirito delle composizioni. Non posso concludere senza
esprimere la mia gratitudine al mio fedele amico e consigliere Dr. Paul Kraemer, per aver
letto e corretto gentilmente il lavoro dal punto di vista del medico specialista e agli editori
C. F. Kahnt Nachfolger, Lipsia, per tutta la fatica che si sono dati per farlo uscire.

Berlino

Rudolf M. Breithaupt

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