RBIANCANEVE
1 Sttte nam
C ‘era una volta una bellissima regina
che ricamava accanto alla finestra
mentre, fuori, i fiocchi di neve cadevano
leggeri come piume.
A un tratto si punse un dito e tre gocce
di sangue caddero sulla nera cornice
di ebano della finestra, coperta di neve.
«Oh, vorrei tanto avere una figlia
con la pelle bianca come la neve, le labbra
rosse come il sangue e i capelli neri
come l'ebano», sospird.
E il suo desiderio si avverd: ebbe
una bambina dalla pelle candida come
la neve, le labbra rosse e i capelli neri
come I’ebano. La chiamarono Biancaneve.
Purtroppo, perd, dopo pochi giorni
dalla sua nascita, la regina mori.
Il re fu molto addolorato, perché
amava teneramente sua moglie, ma
ci voleva qualcuno che si prendesse cura
di Biancaneve, cosi cercd una seconda
moglie. Sposd una principessa
dal volto bello come il sole, ma dal cuore
freddo come il ghiaccio.
Era superba e vanitosa, e non tollerava
Tidea che ci fosse qualcuno pit bello di lei.
Quando la nuova: moglie del re venne
a palazzo, portd con sé unicamente uno
specchio dalla cornice dorata. E ogni
sera gli chiedeva sottovoce:
«Specchio, specchio delle mie brame,
chi é la pit bella del reame?»
E lo specchio rispondeva:
«Tu, mia Regina,
sei senz’altro la pitt bella.»Questa risposta la rendeva molto felice
perché la nuova regina sapeva che
lo specchio magico non poteva mentire.
Ma Biancaneve, crescendo, diventava
ogni anno piu bella, finché un giorno,
quando la malvagia matrigna pose la solita
domanda, lo specchio rispose:
«Tu mia regina splendi come una stella,
ma Biancaneve é ancora piii bella.»
La Regina si infurid e diventd verde
d'invidia. Chiamd il cacciatore di palazzo.
«Porta Biancaneve nella foresta e uccidila»
ordind. «Strappale il cuore e portamelo
come prova che hai eseguito i miei ordini.»
Pallido e tremante, il cacciatore reale
trovd Biancaneve che stava giocando in
giardino e la prese per mano. Non la guardd
in viso nemmeno una volta e nemmeno
una volta si chind per parlarle.
Quando furono nel folto della foresta,
estrasse la sua arma e la puntd al cuore
di Biancaneve. Ma quando lei si volse
a guardarlo con le labbra rosse e tremanti
e i suoi bei capelli neri sparsi sulle spalle,
il cacciatore si disarmd.
«Non posso!» gridd tra le lacrime.
«Vai pure, povera piccola.» E corse via,
pensando che le bestie feroci avrebbero
fatto quel che lui non aveva avuto
il coraggio di fare.
Mentre tornava a palazzo, uccise
un piccolo cervo e gli tolse il cuore, poi
anda dalla crudele regina e le disse che era
il cuore di Biancaneve. La Regina scoppid
in una risata selvaggia e lo gettd ai suoi
cani, esclamando: «Biancaneve é sistematal»
La bambina intanto vagava per la
foresta, atterrita dalle ombre e dai rumori
strani che sentiva intorno a sé. Ma quando
gli alberi e i cespugli si accorsero di quanto
fosse bella e spaventata, scansaronoLe bestie feroci la guardavano
con i loro occhi gialli e lucenti, ma quando
videro la sua bellezza, non ebbero cuore
di farle del male.
Era gia quasi buio quando arrivd a
una minuscola casetta in un folto di querce.
Nessuno rispose quando buss
timidamente alla porta, percid la spinse
ed entrd.
Che buffa casina, era quella!
Tutto era pulitissimo. C’era una tovaglia
bianca di bucato stesa sul tavolo, con sette
panini, sette piatti, sette coltelli, sette
forchette, sette cucchiai e sette coppe di
vino, pronte per essere bevute. Vicino alla
parete c'erano sette piccoli letti, tutti in fila.
«Che fame ho», pensd Biancaneve,
e dette un morsino a ogni panino e bevve
22
un sorso di vino da ogni bicchiere. Infine
provo tutti i letti.
«Questo letto @ troppo lungo», disse
del primo. «Questo @ troppo corto», disse
del secondo. Ma il settimo letto era proprio
quello giusto e si coricd, addormentandosi
profondamente.
Al cadere della notte tornarono
i padroni di casa, che erano sette piccoli
nani, Avevano scavato tutto il giorno
nelle montagne in cerca di oro e d’argento e
anche loro erano affamati e molto stanchi,
dopo la lunga giornata di lavoro. Accesero
le candele e si guardarono intorno.
«Chi si @ seduto sul mio sgabello?»
chiese il primo.
«Chi ha toccato il mio piattino?»
chiese il secondo.«Chi ha morsicato il mio panino?»
«E leccato il mio cucchiaio?»
«E usato la mia forchetta?»
«E spostato il mio coltello?»
«E bevuto il mio vino?» chiese infine
il settimo.
Il primo nano guardd il suo lettino
accanto alla parete. «Qualcuno si é sdraiato
sul mio letto» esclamd.
«E anche sul mio!» gridarono gli altri.
«E qualcuno sta ancora dormendo
nel mio!» disse infine l'ultimo nano.
Tutti si affollarono intorno
a Biancaneve.
«Fate piano!» disse il primo nano.
«Scostate il lume» disse il secondo.
«Attenti a non svegliarla!» disse
il terzo.
Fu cosi che l'ultimo nano passd
la notte dormendo un’ora in ognuno
degli altri letti, pur di non svegliarla.
Al mattino Biancaneve si spaventd
vedendo gli ometti, ma i nani furono
gentilissimi.
La bambina raccont loro l’accaduto
ed essi le assicurarono che poteva restare
con loro quanto voleva.
«Hai detto che sai cucinare?» chiese
il primo nano.
«E lavare?» aggiunse il secondo.
«E pulire, tessere e lavorare a maglia?»
fece il terzo.
«Percid devi proprio restare» dissero
tutti in coro. «Ma-ricorda bene, non devi
far entrare nessuno in casa, mentre
noi siamo al lavoro.»Biancaneve dimenticd del tutto
l'avvertimento dei nani e fece entrare
in casa la vecchia.
«Bella fanciulla», esclamé la regina,
«che brutto nastro ha il tuo corpetto!
Lascia fare a me» e tird fuori un nastro
scarlatto dalla sua cesta.
Biancaneve non si mosse, aspettando
che la vecchia le infilasse il nuovo nastro
nel vestito, Ma la regina malvagia strinse i
lacci sempre pitt forte, finché Biancaneve
non ebbe pitt respiro e cadde svenuta.
«E anche la tua bellezza é sistemata!»
gracchio la crudele regina, e tornd
trionfante al castello.
«Siam qui, Biancaneve» chiamarono
inani imboccando il sentiero di casa,
ma quella sera nessuno rispose. Quando
la trovarono, Biancaneve era pallida
come una morta.
«Presto, dell'acqua fredda!» gris
il primo nano.
Per mesi la regina visse nella certezza
della morte di Biancaneve; non si prendeva
nemmeno pit la pena di interrogare
lo specchio, finché una sera tardi,
in assenza del re...
«Specchio, specchio delle mie brame,
chi é la pit bella del reame?»
e lo specchio rispose:
«Tu mia regina splendi come una stella,
ma Biancaneve é ancora piti bella!»
La faccia della regina si contorse
dalla rabbia. Infuriata, chiese allo specchio
dove potesse trovare Biancaneve.
«Custodita da un’allegra brigata,
vive nel bosco, bellissima ed amata.»
La perfida regina si travesti
da vecchia merciaia e si inoltrd nel bosco
in cerca di Biancaneve. Non le ci volle
molto per trovare la casetta.
«Fili, nastri e merletti!» gridd
bussando alla porta. «Fili,
nastri e merletti.»
«Buongiorno» disse Biancaneve.
«Avete qualcosa di carino da farmi
vedere?»
«Ho delle trine, del filo e dei nastri
di tutti i colori dell'arcobaleno» rispose
la finta merciaia.
24«Aria, fatele aria!» esclamd il secondo.
«Allentatele i lacci del corpetto!»
ordind il terzo. E quando infine tagliarono
i lacci e l’aria poté fluire di nuovo
nei suoi polmoni, Biancaneve si riprese.
«Ora la regina sa che sei viva»
le dissero i nani, «Ricordati:
non far entrare nessuno!» «Devi fare
pitt attenzione» la ammoni il maggiore
dei nani, «Chiudi la porta a chiave.»
Naturalmente, la regina venne presto
a sapere per mezzo dello specchio che
Biancaneve non era morta, «Questa volta
non ci saranno errori», giurd a se stessa.
Usando tutti i suoi poteri magici,
prepard una mela speciale. Meta era verde
e buona, l'altra meta era rossa e imbevuta
di un veleno mortale. Travestita
da contadina, bussd di nuovo alla porta
della casetta.
«Mele, mele!» gridava. «Mele.
Fresche, appena colte.»
Biancaneve sbircid la contadina dalla
finestra. «Per favore, vada via» esclamd.
«Non posso aprire la porta agli estranei.»
«Fai bene» disse la regina estraendo
dal cesto la mela avvelenata, «sei
_ una ragazza molto bella e saggia.
“7 Eccoti,una mela, te la regalo.
Mangiala alla mia\galutey>
La mela aveva Uimaspetto di
invitante, Biancaneve BBassaggi
un boccone... naturalmente addentando
la parte pid rossa, e cadde morta.
«Questa si che @ veramente la tua
fine!» sghignazzd con cattiveria la regina
e, compiaciuta per quello che aveva fatto,
si affrettd a tornare a palazzo. Appena
entrata in camera sua, interpelld
lo specchio:
«Specchio, specchio delle mie brame,
chi @ la pit bella del reame?»
E lo specchio rispose:
«Tu mia regina, sei la pit bella
e rifulgi come una stella.»
Al cadere della notte, i nani tornarono
dalla montagna. «Non respira pid!» gridd
il primo nano quando trové Biancaneve.
pers para ane
25«Il suo cuore non batte pid!» pianse
il secondo.
«E proprio mortal» gridd il terzo.
«Come sara vuota la nostra vita senza
Biancaneve» disse il quarto disperato.
E gli altri erano cosi sconvolti
che non potevano dire nemmeno una parola.
I nani non vollero seppellirla
nella terra fredda e scura e cosi
costruirono una bara di cristallo per poterla
guardare ancora.
Poi, incisero su una placca d’oro:
QUI GIACE BIANCANEVE,
FIGLIA DI UN RE.
Posero la bara in cima a una verde
collina e due di loro facevano la guardia
giorno e notte.
Gli uccellini venivano a cantare
intorno a Biancaneve, gli animali le
si accucciavano accanto: gli scojattoli,
i conigli, i cerbiatti e gli altri animali
del bosco. Biancaneve giacque
nella sua bara per molti anni ¢ i nani
non la lasciarono mai sola.
Per tutto quel tempo, lei rimase bianca
come la neve, rossa come il sangue e nera
come l’ebano. Lentamente cresceva
e si trasformava in una giovane donna,
pid bella di quanto non fosse mai stata.
Un giorno, un principe passd di li
e vide la bara con l'iscrizione dorata.
«Mi piacerebbe portarla via con me»
disse, ma i nani non vollero separarsi da lei.
«Accettereste una ricompensa?»
chiese il principe.
«Biancaneve era per noi pid preziosa
di tutto loro del mondo», replicarono
inani.
“Allora, per pieta, lasciate che
fo la baci almeno una volta!» implordee 4
il principe. «Poiché se fosse stata viva,
io l'avrei amata pi della vita stessal»
I nani si consultarono, poi alla fine
acconsentirono e aprirono la bara
di cristallo.
Ma nell'istante in cui le labbra del
principe toccarono quelle di Biancaneve,
il pezzo di mela avvelenata cadde
dalla sua bocca ed essa apri gli occhi.
«Dove sono?»
«Sei salva» le disse il principe.
Biancaneve lo guardé negli occhi
e rimase affascinata
«I tuoi occhi hanno il colore del mare.
I tuoi capelli sono dorati come il sole!»
I principe era fuori di sé dalla gioia
al vederla tornare alla vita. «Ti amo pit
di ogni cosa al mondo. Sposami e vieni
con me nel regno di mio padre.»
Cosi Biancaneve disse addio ai sette
nani che I'avevano amata tanto.
Li ringrazid e promise loro che sarebbe
andata spesso a trovarli. Poi se ne ando
con il principe al castello del padre,
dove fu preparata una grandiosa festa
di matrimonio.
Intanto la regina malvagia si stava
pavoneggiando di fronte allo specchio.
«Specchio, specchio delle mie brame,
chi é la pid bella del reame?»
Ma questa volta lo specchio scoppid
in una risataccia di scherno:
«La tua odiosa faccia é nera e greve
paragonata a quella di Biancaneve!»
«Aaargh» strillé la regina, e afferrato
lo specchio, lo scaraventd contro
il davanzale della finestra, mandandolo
in mille pezzi. Una scheggia di vetro,
appuntita come una lama, penetro nel suo
perfido cuore, ed essa cadde morta
tra i luccicanti resti dello specchio.
E cosi non poté vedere Biancaneve,
bella come lei non era mai stata, cavalcare
al fianco di suo padre alla volta
della cappella reale, dove il suo bel
principe la attendeva.
27