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Pagina principale Il Sacrificio di Isacco è una formella bronzea con dorature di Filippo Brunelleschi Sacrificio di Isacco
Ultime modifiche fusa in occasione della partecipazione al concorso del 1401 per la porta nord del
Una voce a caso Battistero di Firenze. Oggi si trova nel Museo del Bargello a Firenze.
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Storia [ modifica | modifica wikitesto ]
La vittoria andò a Ghiberti, seppur di stretta misura. Dopo la sconfitta Brunelleschi compì un viaggio a Roma dove poté studiare i
modelli classici che saranno alla base della sua produzione artistica.
Brunelleschi divise la scena in due zone orizzontali, con le figure che occupano tutto lo spazio disponibile, decentrate, adattandosi
alle linee curve e dritte del quadrilobo.In basso l'asino, con accanto i servitori seduti, con le schiene che seguono il semicerchio del
bordo. Il personaggio di sinistra è una citazione dello Spinario, opera ellenistica oggi agli Uffizi; questo gruppo forma la base per la
costruzione piramidale della parte superiore della formella. Qui al vertice, con uno stile asciutto e apparentemente più arcaico di
quello di Ghiberti, è raffigurato lo scontro delle tre volontà dei protagonisti della scena, culminante nel nodo delle mani di Abramo, del
collo di Isacco e del braccio dell'angelo, che ferma Abramo afferrandolo. Lo scontro è anche sottolineato dal corpo di Abramo, tutto
scattante in avanti, tanto da lasciarsi dietro un lembo del mantello al vento, e da quello efebico di Isacco, deformato dal terrore e
piegato in senso contrario a quello paterno, come a divincolarsi. La calma della parte inferiore, accentua per contrasto la tensione di
quella superiore.L'altare è composto in tre dimensioni illusorie e decorato da un rilievo bizantineggiante sulla fronte.Le figure sono
ben staccate dallo sfondo, quasi proiettate verso lo spettatore, con un senso di movimento scattante ripreso da Giovanni Pisano e
attualizzato con un'attenzione al naturalismo di matrice nordica e citazioni dirette dell'antico, come lo Spinario e il rilievo dell'altare.
La formella di Brunelleschi è quindi più drammatica e originale nel modo di far rivivere l'azione, per questo più proiettata verso il
futuro, mentre quella di Ghiberti è più accondiscendente al gusto tradizionale. La forza espressiva della formella di Brunelleschi è tale
da far apparire al confronto la formella di Ghiberti una pacata recitazione. La vittoria spettò a Ghiberti, segno di come Firenze non
fosse ancora pronta al classicismo innovativo che fu all'origine del Rinascimento, proprio in scultura prima che in pittura: di lì a poco
la committenza si aprì, per circa un decennio, ai modi del gotico internazionale, come dimostrano altre opere di Ghiberti, come il
San Giovanni Battista, o di altri artisti attivi in città quali Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano.
Ghiberti divise la scena invece in due zone verticali armonizzate da uno sperone roccioso
leggermente inclinato. Le figure appaiono inscritte in un quadrato che non sfrutta tutto lo spazio
disponibile e la presenza dello sfondo roccioso crea un trapasso graduale tra figure e sfondo,
privo dei forti chiaroscuri presenti nell'opera di Brunelleschi: lo spazio sembra così "avvolgente"
(non più un semplice supporto dove collocare le figure), facendo da modello agli esperimenti di
stiacciato di Donatello.
Nonostante alcuni dettagli espressivi, come il volto di Abramo, la narrazione è piuttosto pacata,
con il calmo atteggiarsi di Isacco e il distaccato passeggiare dei due servitori in conversazione
tra loro. Le figure hanno pose eloquenti, ma senza trasalimenti né scatti. Vi convivono con
straordinaria sintesi sia elementi del gotico (come l'arcaicistica roccia spigolosa, antiquata già al Sacrificio di Isacco, Ghiberti
tempo di Giotto) e del tardo gotico (come l'elegante e cadenzata linea del panneggio), sia
elementi aggiornati all'antico, come le proporzioni dei corpi, soprattutto quello nudo di Isacco, dal perfetto modellato, che ricorda,
assieme alle girali a rilievo sull'altare, opere dell'arte ellenistica.
Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0
Andrea Ciaroni e Charles Avery, Dai Medici al Bargello: Il Bronzi del Rinascimento, il Quattrocento , 2007.
Categorie: Sculture rinascimentali Sculture nel Bargello Sculture bronzee Sculture a soggetto religioso
Sculture di Filippo Brunelleschi Battistero di Firenze [altre]
Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 16 nov 2019 alle 10:54.
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