Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
LA TRADIZIONE EUCLIDEA
NEL RINASCIMENTO
1
Per un quadro della relazione fra Umanesimo e matematica si veda E. GARIN, Il
ritorno dei filosofi antichi, Bibliopolis, Napoli 1994; P.L. ROSE, The Italian Renaissance
of Mathematics, Droz, Genéve 1975.
2
Preclarissimus liber elementorum Euclidis perspicacissimi in artem Geometriae in-
cipit quam felicissime ... Campani commentationes, Venetiis, Erhardus Ratdolt Augu-
stensis impressor solertissimus. Per essere più precisi, nel 1478 venne stampato a Tre-
viso un manuale di aritmetica pratica di scarso rilievo. Sulla tradizione euclidea la let-
1
VERONICA GAVAGNA
2
LA TRADIZIONE EUCLIDEA NEL RINASCIMENTO
6
A questo proposito si rimanda a M. FOLKERTS, Regiomontanus’ Approach to Eu-
clid, in M. FOLKERTS, The Development of Mathematics in Medieval Europe, Ashgate
2006; sulla figura di Regiomontano si veda invece M. MALPANGOTTO, Regiomontano e
il rinnovamento del sapere matematico e astronomico nel Quattrocento, Cacucci, Bari
2008.
7
Dal momento che Valla non aveva l’abitudine di citare le fonti che stava utiliz-
zando, si è resa necessaria un’attenta ricognizione del De expetendis per l’individuazio-
ne degli autori e delle opere. Per i libri matematici l’analisi è stata condotta da R. TUC-
CI nella tesi di dottorato Giorgio Valla e i libri matematici del “De expetendis et fugien-
dis rebus”: contenuto, fonti, fortuna, a.a. 2007-2008. Sull’umanista piacentino si veda
anche G. GARDENAL, Giorgio Valla e le scienze esatte, in V. BRANCA (cur.), Giorgio Val-
la tra scienza e sapienza, Olschki, Firenze 1981, pp. 9-54.
8
Per un elenco delle proposizioni euclidee del De expetendis si veda R. TUCCI in
Giorgio Valla e i libri matematici, cit.
3
VERONICA GAVAGNA
qui constat multos Euclidis locos tum praeteriisse, tum non commode in-
terpretatum et sua non satis examinate subdidisse, in multis tamen fate-
mur acute interpretatum, sed errorum nunc non bene dictorum nobis es-
se cura debet (De expetendis..., Lib. XI, Cap. 3)
9
Euclidis megarensis philosophii platonii mathematicarum disciplinarum Ianitoriis:
habent in hoc volumine quicumque ad mathematicam substantiam aspirant: Elemento-
rum libros xiii cum expositione Theonis insignis mathematici quibus multa quae deerant
ex lectionem graeca sumpta addita sub nec non plurima subversa et prepostere: voluta in
Campani interpretatione: ordinata digesta et castigata sunt. Quibus etiam nonnulla ab il-
lo venerando Socratico philosopho mirando iudicio structa habent adiuncta. Deputatum
scilicet Euclidi volumen xiiii cum expositione Hypsi. Alex. Itidemque et Phaeno. Specu.
et Perspe. Cum expositione Theonis ac mirandus ille liber Datorum cum expositione Pap-
pi mechanici una cum Marini dialectici protheoria. Ba. Zamber.Vene. Interprete, edibus
Ioannis Tacuini, 1505.
4
LA TRADIZIONE EUCLIDEA NEL RINASCIMENTO
10
Per un dettagliato confronto fra le due opere si rimanda a R. TUCCI, Giorgio
Valla e i libri matematici, cit.
11
Euclidis megarensis philosophi acutissimi mathematicorumque omnium sine con-
troversia principis opera a Campano interprete fidissimo tralata. Que cum antea librario-
rum detestanda culpa mendis fedissimis adeo deformia essent: ut vix Euclidem ipsum
agnosceremus. Lucas paciolus theologus insignis: altissima Mathematicarum disciplina-
rum scientia rarissimus iudicio castigatissimo detersit: emendavit. Figuras centum et un-
detriginta que in alijs codicibus inverse et deformate erant: ad rectam symmetriam con-
cinnavit: et multas necessarias addidit. Eundem quoque plurimis locis intellectu difficilim
commentariolis sane luculentis et eruditissimis aperuit : enarravit : illustravit. Ad hec ut
5
VERONICA GAVAGNA
elimatior exiret Scipio vegius mediol. vir utraque lingua: arte medica: sublimioribusque
studijs clarissimus diligentiam: et censuram suam prestitit.
12
Per un’analisi dell’Euclide pacioliano si veda M. FOLKERTS, Luca Pacioli and
Euclid, in E. GIUSTI (cur.) Luca Pacioli e la matematica del Rinascimento, Petruzzi, Cit-
tà di Castello 1998, pp. 219-231 (ristampato in M. FOLKERTS, The Development of Ma-
thematics, cit.).
13
Basti ricordare, ad esempio, la prolusione al libro V degli Elementi che tenne
l’11 agosto del 1508 nella Chiesa di San Bartolomeo a Venezia, di fronte a una folla di
cinquecento persone.
14
La corrispondenza fra alcuni passi della Summa e il Palatino 577 non si limita
agli excerpta euclidei, ma si estende a varie parti, soprattutto di carattere geometrico,
come mostra E. PICUTTI nel suo articolo Sui plagi matematici di Luca Pacioli, «Le
Scienze», 1989, n.246, pp. 72-79; sulla fonte dei passi euclidei della Summa, si veda an-
che M. FOLKERTS, Luca Pacioli and Euclid, cit. pp.222-225.
6
LA TRADIZIONE EUCLIDEA NEL RINASCIMENTO
Per tornare alla tradizione del testo latino a stampa, che avevamo
lasciato all’Euclide pacioliano del 1509, dobbiamo osservare che la
stretta affinità di questa edizione con la recensio di Campano ne ridi-
mensionava fortemente il carattere di novità e la capacità di dare una
risposta all’esigenza, sempre più diffusa, di disporre di un testo real-
mente affidabile. Jacques Lefévre d’Ètaples (Jacobus Faber Stapulen-
sis) decise allora di pubblicare nel 1516 un’edizione degli Elementi
giustapponendo la redazione di Campano a quella di Zamberti, nel va-
no tentativo di compensare le manchevolezze dei due testi. 17 Anche se
15
Sulle traduzioni volgari degli Elementi, si veda P. PAGLI, Volgarizzazioni mano-
scritte degli Elementi di Euclide, in R. FRANCI, P. PAGLI, A. SIMI, (cur.), Il sogno di Ga-
lois, Centro Studi della Matematica Medioevale, Siena, 2003, pp. 53-90; Le volgarizza-
zioni degli Elementi di Euclide anteriori all’edizione a stampa, in P. FREGUGLIA, L. PEL-
LEGRINI, R. PACIOCCO (cur.) Scienze matematiche e insegnamento in epoca medioevale,
ESI, Napoli 2000, pp. 203-223; G. DERENZINI, C. MACCAGNI, “Euclide volgare, cioè e
primi libri tre”, in Studi vinciani in memoria di Nando de Toni, Brescia 1986, pp. 51-72.
16
Euclide megarense philosopho: solo introduttore delle scientie mathematice: dili-
gentemente reassettato et alla integrita ridotto per il degno professore di tal scientie Ni-
colo Tartarea Brisciano, Venezia 1543 (rist. anastatica della ristampa del 1567 curata da
P. PIZZAMIGLIO, Brescia 2007).
17
Euclidis Megarensis Geometricorum elementorum libri XV. Campani Galli tran-
salpini in eosdem commentariorum libri XV. Theonis Alexandrini Bartholamaeo Zam-
berto Veneto interprete, in tredecim priores, commentariorum libri XIII. Hypsiclis Ale-
xandrini in duos posteriores, eodem Bartholamaeo Zamberto Veneto interprete, commen-
tariorum libri II, Parisiis in officina Henrici Stephani, 1516. Stapulensis cerca di enfa-
tizzare la corrispondenza fra le proposizioni delle redazioni di Campano e di Zamber-
ti, ma nel caso di divergenze inconciliabili, come nel caso dei libri XIV e XV, sceglie
di pubblicare le due edizioni una di seguito all’altra. Si noti che Stapulensis, accoglien-
7
VERONICA GAVAGNA
8
LA TRADIZIONE EUCLIDEA NEL RINASCIMENTO
21
Una rassegna delle varie edizioni si trova in P. RICCARDI, Saggio di una biblio-
grafia euclidea, Gamberini e Parmeggiani, Bologna 1887.
22
Il sedicesimo libro comprende 31 proposizioni in cui si stabiliscono relazioni
quantitative fra spigoli, facce, superfici e volumi di poliedri regolari reciprocamente in-
scritti.
23
Per un quadro del fenomeno si veda F. LOGET, Héritage et réforme du quadri-
vium au XVIe siècle, Actes du Colloque «La Pensée numérique», 7-10 septembre
1999, http://www.peiresc.org/New%20site/Actes.Dhombres/Loget.pdf
24
Per esempio, Peletier rifiuta il principio di sovrapposizione sul quale si basa la
9
VERONICA GAVAGNA
dimostrazione della proposizione I.4, nota anche come primo criterio di congruenza
dei triangoli, in cui si afferma che due triangoli sono congruenti se sono uguali due la-
ti omologhi e l’angolo fra di essi compreso. Trattandosi di una proposizione del tutto
evidente, egli suggerisce di assumerla come definizione di angoli uguali: «Quod respi-
ciens Euclides, angulorum aequalitatem proponere, atque eadem opera definire voluit:
ut hoc Theorema pro Definitione haberemus. Nemo enim significantius explicabit an-
gulorum aequalitatem quam si dixerit duos angulos aequales fieri, quum duo latera
unum angulum continentia, duobus alterum angulum continentibus fiunt aequalia et
bases quae latera connectunt» (p. 16).
25
Euclidis Elementorum libri XV, accessit XVI de solidorum regularium compara-
tione, Romae apud Vincentium Accoltum 1574 (nuove edizioni nel 1589 e nel 1603),
Sull’opera geometrica di Clavio si veda S.ROMMEVAUX, Clavius, un clé pour Euclide au
XVIe siècle, Vrin, Paris 2005; F.A.HOMANN, Christopher Clavius and the Renaissance of
Euclidean Geometry, «Archivum Historicum Societatis Iesu», 52 (1983); P.PALMIERI,
Clavius’ and Galileo’s Foundational Studies of Euclid’s Theory of Proportions, «Archive
for History of Exact Sciences», 2001, pp. 555-597.
10