Facoltà di Ingegneria
Studio e realizzazione di un
rifrattometro con reticoli in fibra
ottica in configurazione ibrida
Tesi di Laurea di
Chiara Berrettoni
Relatori:
Introduzione 3
1
INDICE 2
Bibliografia 133
Ringraziamenti 138
Introduzione
Nel corso degli ultimi decenni, i sensori in fibra ottica sono diventati og-
getto di un’attività di studio e di ricerca sempre crescente.
Il motivo principale che ha portato a considerare le fibre ottiche anche al di
fuori dell’ambito delle telecomunicazioni, a vantaggio di applicazioni sensori-
stiche, è legato alle caratteristiche intrinseche e alla natura stessa della fibra.
È proprio grazie allo sviluppo e alle sperimentazioni delle fibre ottiche nel
mondo delle telecomunicazioni che, a partire dagli anni 70, ha preso sem-
pre più campo l’idea secondo cui l’indesiderata sensibilità della fibra ottica a
grandezze di influenza esterna, come la temperatura, la pressione, etc., può
essere sfruttata allo scopo di misurare le stesse grandezze e, quindi, sfruttare
la fibra come elemento sensibile.
Nel vasto e vario mercato dei sensori i sensori in fibra ottica presentano il
vantaggio di riuscire ad unire l’alta qualità delle prestazioni di misura, intese
in termini di accuratezza e sensibilità, al soddisfacimento di requisiti, al-
trettanto importanti, come l’economicità, la robustezza e l’integrazione con
altri sistemi. Negli ultimi anni, quindi, i sensori in fibra ottica sono divenuti
importanti elementi di misura in diversi campi di applicazione, come quello
industriale, ambientale, biomedico, etc.
Tra le varie tipologie di sensori in fibra ottica (OFS) quelle basate su reticoli
(gratings), sono state negli ultimi anni fra le più diffuse e oggetto di ricerca,
4
INDICE 5
Nel capitolo 3 sono descritti i principali settori applicativi dei reticoli in fibra
ottica. Nella prima parte del capitolo vengono descritte in maniera necessa-
riamente sintetica alcune applicazioni nel settore delle telecomunicazioni. La
seconda parte è invece interamente dedicata alla descrizione delle principali
applicazioni dei reticoli nel settore della sensoristica. Particolare attenzione
è dedicata alla misura simultanea di più grandezze esterne. Vengono quindi
descritte alcune tra le principali strutture trattate in letteratura, specie quel-
le in configurazione ibrida, cioè formate dalla cascata di due o più reticoli
diversi.
Gli ultimi capitoli sono dedicati alla parte sperimentale del lavoro e quin-
di al sensore progettato e realizzato in questa tesi.
Nel capitolo 5 viene introdotto il principio di funzionamento del sensore e
vengono descritte le tecniche e la strumentazione utilizzate per la realizza-
zione della cascata dei due reticioli o, in altre parole, dell’elemento sensibile.
INDICE 7
8
1.1. GENERALITÀ SULLE FIBRE OTTICHE 9
La trasmissione della luce attraverso una fibra singolo modo, step - index av-
viene grazie al fenomeno della riflessione interna totale (TIR - Total Internal
Reflection)[2].
Questo fenomeno si presenta quando la luce incide all’interfaccia nucleo -
mantello con un angolo θ maggiore di un angolo detto angolo critico θc .
L’angolo critico θc è dato dalla seguente espressione che si ricava dalla legge
di Snell:
n2
θc = arcsin (1.2)
n1
Figura 1.2: Massimo angolo di accettazione αmax : i raggi con α > αmax ( raggio
rosso), non soddisfano la condizione TIR.
17
2.1. I RETICOLI DI DIFFRAZIONE 18
e dei parametri della fibra, e che possono essere determinati usando le equa-
zioni di Maxwell e le condizioni al contorno per i campi elettrici e magnetici
all’interfaccia nucleo - mantello. Questo metodo, che consente di descrivere
in maniera dettagliata l’interazione tra i modi all’interno di una fibra singolo
modo, è trattato in molti articoli e testi [6],[7],[8],[9],[10].
In base al secondo approccio invece un reticolo in fibra ottica viene trattato
come un reticolo di diffrazione, in cui la luce incidente viene diffratta in di-
versi fasci luminosi [11].
Un reticolo di diffrazione è formato da una cascata di elementi o fessure (slit)
separati da una distanza (passo del reticolo) comparabile con la lunghezza
d’onda della luce incidente, cosı̀ da formare una struttura periodica. In que-
sto modo, quando un fascio luminoso incide sul reticolo, dà origine a un
raggio trasmesso e a più raggi diffratti.
I fasci diffratti si contano rispetto a quello centrale, che non risulta deviato
rispetto al fascio incidente ed è preso come riferimento.
2.1. I RETICOLI DI DIFFRAZIONE 19
λ
n2 sin θm = n1 sin α + m (2.1)
Λ
terferenza costruttiva.
Tenendo presente che la luce diffratta nel secondo mezzo con un angolo θ0
corrisponde al modo fondamentale guidato di una fibra singolo modo, è pos-
sibile quindi riscrivere l’equazione 2.1 in funzione dell’indice di rifrazione del
nucleo e del mantello (nco e ncl ):
λ
ncl sin θm = nco sin α + m (2.2)
Λ
2π
βco = nef f,co = knco sin θ0 (2.4)
λ
2π m
βclm = n = kncl sin θm (2.5)
λ ef f,cl
dove k = 2π/λ. Sostituendo queste espressioni nell’equazione 2.2, si ottiene
la condizione fondamentale di accoppiamento per un reticolo [11]:
2π
βclm = βco + m (2.6)
Λ
2.1. I RETICOLI DI DIFFRAZIONE 22
Poiché il primo ordine di diffrazione (m= -1) è quello dominante, si può espri-
mere l’equazione 2.6 in modo da evidenziare la condizione di accoppiamento
tra il modo m = 0 ed il modo m = −1 all’interno di una fibra singolo modo:
2π
∆β = βco − βcl−1 = β1 − β2 = (2.7)
Λ
In particolare, facendo sempre riferimento alla figura 2.3, i cerchi pieni si rife-
riscono ai modi di core (ncl < nef f < nco ), mentre i cerchi vuoti si riferiscono
ai modi di cladding (1 < nef f < ncl ). Sulla retta vengono riportate anche
le costanti di propagazione associate ai modi. Come si può osservare, valori
positivi di β sono riferiti ai modi co-propaganti, mentre valori negativi sono
riferiti ai modi contro-propaganti.
Poiché questo metodo grafico è costruito a partire dalla definizione della co-
stante di propagazione, che è inversamente proporzionale a λ , è evidente che
aumentando o diminuendo la lunghezza d’onda della radiazione luminosa in-
cidente sul reticolo, lo stesso asse subisce una compressione o una dilatazione.
Tra le due tipologie di reticoli, i primi ad essere studiati sono stati i re-
ticoli di Bragg, grazie al contributo, nel 1978, di Hill che eseguı̀ una serie di
2.2. I RETICOLI DI BRAGG (FBG) 24
Poichè i due modi presi in considerazione sono identici, cioè nef f,1 = nef f,2 =
nef f,co , l’eq 2.9, diventa:
λ = 2nef f,co Λ (2.10)
dove ( )( )
l ∆n
Ω = πn M (V ) (2.13)
λF BG n
M(V) è la frazione di potenza legata al modo della fibra contenuta nel nucleo.
Poichè, come già detto, il reticolo è scritto uniformemente all’interno del
nucleo, M(V) può essere approssimato con l’espressione 1 − V −2 .
V rappresenta la frequenza normalizzata della fibra e si esprime in funzione
del raggio del nucleo (a), dell’indice di rifrazione del nucleo (nco ) e dell’indice
di rifrazione del mantello (ncl ), secondo la seguente espressione [19]:
√
2π
V = a n2co − n2cl (2.14)
λF BG
Come si può notare dall’equazione 2.12, R è direttamente proporzionale alla
lunghezza del reticolo l e alla perturbazione dell’indice di rifrazione (∆n).
Questo significa che la riflettività aumenta all’aumentare della lunghezza del
reticolo e della perturbazione dell’indice di rifrazione [16].
Un altro parametro caratteristico dei reticoli in fibra ottica è la larghezza di
banda associata all’accopiamento dei modi in considerazione, che, nel caso
degli FBG, corrisponde alla larghezza di banda dei picchi di riflessione. Nor-
malmente questa larghezza di banda è calcolata considerando la larghezza a
2.2. I RETICOLI DI BRAGG (FBG) 29
I reticoli FBG chirped sono un’altra tipologia di reticoli a passo corto che
presenta numerose e importanti applicazioni, specie nel mondo delle teleco-
municazioni. In queste strutture, come si può vedere dalla figura 2.8, l’angolo
di inclinazione dei piani del reticolo è di 90◦ , ma la loro spaziatura non è più
uniforme e, quindi, il periodo Λ varia in maniera aperiodica con un incre-
2.3. I RETICOLI A PASSO LUNGO (LPG) 31
mento monotono.
La forma più semplice di questi reticoli è quella in cui la variazione del periodo
Λ è lineare:
Λ(z) = Λ0 + Λ1 z (2.17)
I reticoli a passo lungo possono essere visti come una forma particolare
dei reticoli di Bragg cui si è fatto riferimento nei paragrafi precedenti. Sono
stati presentati per la prima volta da Vengsarkar nel 1996 [28].
2.3. I RETICOLI A PASSO LUNGO (LPG) 32
Considerando sempre una fibra singolo modo, quando la luce si propaga lun-
go la direzione assiale della fibra e incontra i piani del reticolo, si determinano
dei fenomeni di diffrazione che favoriscono l’accoppiamento tra il modo gui-
dato fondamentale e i modi co-propaganti del mantello, i quali si attenuano
molto rapidamente.
Nella figura 2.9 [15], è indicato in modo piuttosto schematico l’accoppiamento
tra i modi del mantello e il modo del nucleo. Come si può vedere, è indicato
solo lo spettro di trasmissione, dal momento che in corrispondenza di ogni
piano del reticolo si verifica l’accoppiamento solo tra i modi co-propaganti.
Per questo motivo, nel caso di reticoli LPG, si parla anche di reticoli in tra-
smissione.
L’accoppiamento tra il modo guidato fondamentale del nucleo e i modi co-
propaganti del mantello, che si attenuano fortemente, può essere ben visua-
2.3. I RETICOLI A PASSO LUNGO (LPG) 33
fondamentale che incide con un angolo θ1 sul reticolo che origina il modo
co-propagante che viaggia nella stessa direzione con angolo θ2 . A partire
dall’equazione 2.7, e osservando che β1 > 0 e β2 > 0, è possibile risalire
all’espressione per la lunghezza d’onda alla quale avviene l’accoppiamen-
to tra il generico modo p in questione e che rappresenta la condizione di
accoppiamento di fase in trasmissione del reticolo:
impotesi è stato verificato [14] che l’equazione 2.20 può essere riscritta nella
forma lineare:
∆λF BG = λF BG (1 − ρα )∆ϵ = Sϵ ∆ϵ (2.21)
∆λF BG
= (1 − ρα )∆ϵ ≃ 0, 78∆ϵ (2.22)
λF BG
Quindi, per reticoli prodotti in fibra di silice, valori tipici della sensibilità
Sϵ vanno da 0, 64pmµϵ−1 per reticoli con λF BG = 820nm, a 1pmµϵ−1 per
λF BG = 1300nm, a 1, 2pmµϵ−1 per λF BG = 1550nm [16].
E’ stato anche provato che la risposta alla deformazione è lineare fino a
temperature di circa 370◦ C [14].
secondo termine all’effetto del cambiamento del periodo del reticolo dovuto
alla variazione della temperatura lungo la fibra (waveguide contribution). Il
primo termine è anche conosciuto come coefficiente termo ottico, mentre il
secondo come coefficiente di espansione termica della fibra. Considerando un
intervallo limitato di temperature, è possibile esprimere la 2.23 nella seguente
forma lineare [14]:
∆λF BG
= (α + ξ)∆T ≃ 6, 7 × 10−6 ∆T (2.25)
λF BG
E’ stato verificato che per reticoli di Bragg realizzati su comuni fibre in silice,
tipici valori di sensibilità alla temperatura sono 6, 8pm◦ C −1 per reticoli con
lunghezza d’onda di risonanza di 830 nm, 10pm◦ C −1 per λF BG =1300 nm e
13pm◦ C −1 per λF BG =1550 nm [16].
Anche in questo caso i due termini rappresentano due contributi diversi (ma-
terial contribution e waveguide contribution) [22]: il primo indica la varia-
zione di lunghezza d’onda di risonanza legata alla variazione dell’indice di
rifrazione differenziale effettivo causata dalla deformazione a cui è sottoposta
la fibra; il secondo evidenzia invece la variazione di λ generata dal cambia-
mento del periodo del reticolo.
A seconda del periodo del reticolo e dell’ordine p dei modi di mantello, i due
contributi possono assumere valori sia positivi che negativi.
La scelta opportuna del periodo permette perciò di generare delle bande
2.4. PROPRIETÀ DEI RETICOLI IN FIBRA OTTICA 41
dove npef f,cl è l’indice di rifrazione effettivo associato all modo p-imo del man-
tello che, come è già stato visto, dipende dalla lunghezza d’onda operativa λ,
dall’indice di rifrazione del mantello (ncl ) e dall’indice di rifrazione del mez-
zo che circonda la fibra (nsur ). Dall’equazione 2.28 risulta dunque evidente
che la sensibilità all’indice di rifrazione esterno è diversa per ogni modo di
mantello e, quindi, la risposta del reticolo a passo lungo a questa grandezza
è fortemente influenzata dall’ordine p dei modi accoppiati.
In particolare, è stato verificato [22] che la massima sensibilità si ha nel caso
di accoppiamento con modi di mantello di ordine superiore.
Sperimentalmente [25], è stato anche verificato che gli spostamenti maggiori
della lunghezza d’onda di risonanza λpLP G si verificano mano a mano che nsur
2.4. PROPRIETÀ DEI RETICOLI IN FIBRA OTTICA 42
Figura 2.12: Variazione della lunghezza d’onda di risonanza (a) e del valore mi-
nimo in trasmissione per una banda di attenuazione (b) rispetto all’indice di rifra-
zione del mezzo che circonda un LPG con periodo di 400µm scritto su una fibra
drogata al Germanio e al Boro [21]
Capitolo 3
A partire dalla fine degli anni Settanta, con la realizzazione dei primi
reticoli a passo corto e la definizione del concetto di fotosensibilità (che sarà
approfondito nel prossimo capitolo), i reticoli in fibra ottica sono divenuti
oggetto di continue ricerche e studi.
La tecnologia in fibra ottica basata su reticoli ha trovato un ampio sviluppo
in due principali settori applicativi: quello delle telecomunicazioni e quello
sensoristico [14].
Da un lato, infatti, i reticoli in fibra ottica sono dei dispositivi intrinseci che,
attraverso un controllo delle proprietà di propagazione della luce, possono
essere usati come filtri, compensatori di dispersione, come sistemi di mul-
tiplexing e demultiplexing; dall’altro lato, la sensibilità della fibra stessa a
variazioni delle grandezze esterne permette di utilizzare il reticolo come sen-
sore.
Obiettivo di questo capitolo è quello di fornire una visione globale delle prin-
44
3.1. APPLICAZIONI DEI RETICOLI NELLE
TELECOMUNICAZIONI 45
pendenza delle proprietà ottiche dei reticoli da alcune grandezze esterne, alla
cui analisi è stato dedicato il capitolo precedente: ogni cambiamento delle
grandezze esterne (temperatura, deformazione, indice di rifrazione, pressio-
ne), provoca uno spostamento della lunghezza d’onda di risonanza dei reticoli
di Bragg e uno spostamento della lunghezza d’onda di risonanza associata
ad ogni picco di assorbimento nei reticoli a passo lungo.
In letteratura sono presenti numerosi esempi di applicazioni nel mondo della
sensoristica. Ad esempio, i reticoli di Bragg possono essere usati nel moni-
toraggio strutturale [30] e, quindi, nell’ingegneria civile e aereospaziale come
sensori di deformazione, temperatura e pressione; in applicazioni mediche (ad
esempio come sensori di temperatura per la risonanza magnetica [31]), etc.
In maniera del tutto analoga la sensibilità dei reticoli a passo lungo alle condi-
zioni ambientali esterne consente di utilizzarli in molte applicazioni commer-
ciali come sensori di temperatura, deformazione, indice di rifrazione esterno.
In particolare, la sensibilità degli LPG all’indice di rifrazione permette di
utilizzare questi reticoli come sensori di concentrazioni chimiche [32] e come
sensore per i livelli dei liquidi [33].
Come è stato già visto nel capitolo precedente, ogni cambiamento spettrale
causato da una perturbazione esterna del misurando (per esempio tempera-
tura o deformazione), provoca uno spostamento delle bande di attenuazione
nello spettro di trasmissione del reticolo LPG.
Inoltre, l’entità dello spostamento dipende dalle proprietà della fibra ottica
e del reticolo (periodo e ordine dei modi di mantello corrispondenti ai picchi
di assorbimento).
Quindi le bande di attenuazione realizzano una sorta di codifica spettrale dei
misurandi. Conoscendo lo spostamento differenziale tra due o più bande di
3.2. APPLICAZIONI DEI RETICOLI COME SENSORI 47
∆λF BG
= A∆T + B∆n (3.3)
λF BG
∆λLP G
= C∆T + D∆n (3.4)
λLP G
Poichè il nucleo non viene a contatto con il materiale esterno esso è pratica-
mente insensibile a qualsiasi variazione dell’ indice di rifrazione e, quindi, il
coefficiente B è nullo (B = 0).
I due misurandi, ∆T e ∆n possono quindi essere ricavati nel seguente modo:
−1
∆T A 0 ∆λB
=
∆n C D ∆λLP
3.2. APPLICAZIONI DEI RETICOLI COME SENSORI 50
51
4.1. FABBRICAZIONE DEI RETICOLI FBG 52
Figura 4.1: Schema del set up per la realizzazione di un reticolo di Bragg tramite
la tecnica di scrittura interna [18]
Come si può osservare dalla figura, viene utilizzato un laser ad eccimeri re-
golabile.
La luce ultravioletta del laser viene suddivisa in due parti uguali attraverso
un beam - splitter e focalizzata sulla porzione di fibra ottica, cui era stato
preventivamente rimosso il coating, attraverso una coppia di lenti cilindriche.
I due fasci di luce ultravioletta coerenti cosı̀ prodotti interferiscono produ-
cendo una figura di interferenza periodica che rappresenta proprio il reticolo
in fibra ottica. La scrittura si basa sul fatto che il mantello della fibra è
trasparente alla luce ultravioletta, mentre il nucleo (drogato con Germanio)
è altamente sensibile alla radiazione.
In questo modo, è possibile inscrivere il reticolo nel nucleo senza dover ri-
muovere il mantello. La periodicità della figura d’interferenza che si viene a
Figura 4.2: Schema del set up per la scrittura del reticolo di Bragg con la tecnica
olografica
creare e, quindi, il passo del reticolo, dipende dal valore dell’angolo φ, com-
preso tra il fascio UV e la perpendicolare all’asse della fibra, e la lunghezza
d’onda della radiazione UV, come mostrato dalla seguente relazione [16]:
λU V
Λ= (4.1)
sin φ
4.1. FABBRICAZIONE DEI RETICOLI FBG 56
Quella della maschera di fase, proposta per la prima volta da Hill nel
1993, è una delle tecniche più efficaci per la scrittura di reticoli di Bragg in
fibre singolo modo fotosensibili [40].
Questa tecnica utilizza un elemento ottico diffrattivo (maschera di fase) su
cui incide un fascio di luce ultravioletta prodotta da una sorgente laser. La
maschera di fase è realizzata su una lastra piatta di silice, trasparente alla
radiazione ultravioletta. Lo schema di principio di funzionamento di questo
metodo è riportato in figura 4.3.
Come si può osservare, su uno dei due lati della maschera di fase viene
realizzata una struttura periodica monodimensionale a cui viene posta in
contatto la fibra ottica [14].
In questo modo, quando la luce UV incide perpendicolarmente alla maschera
di fase, la attraversa e viene diffratta. La maggior parte dell’energia della
luce diffratta è contenuta negli ordini -1 e 1 di diffrazione.
I fasci diffatti relativi agli ordini ±1 di diffrazione interferiscono producendo
una figura di interferenza al centro della maschera di fase, che viene usata
per fotoimprimere una modulazione dell’indice di rifrazione del nucleo della
fibra fotosensibile.
Il periodo Λ del reticolo cosı̀ formato è legato al periodo Λmask della maschera
di fase utilizzata dalla seguente relazione [14]:
λmask
Λ= (4.3)
2
Uno dei vantaggi di questa tecnica è quello di ridurre la complessità del si-
stema di fabbricazione del reticolo utilizzando un solo elemento ottico a cui
si aggiunge una maggiore stabilità del sistema rispetto alla tecnica interfero-
4.1. FABBRICAZIONE DEI RETICOLI FBG 58
Figura 4.3: Schema del set up per la scrittura del reticolo di Bragg con la tecnica
olografica
Figura 4.4: Schema del set up per la scrittura del reticolo di Bragg con la tecnica
modificata della maschera di fase
Λ = Md (4.4)
f −p−q
M= (4.5)
f −p
e i modi co-propaganti del mantello. Per i reticoli a passo lungo tale modu-
lazione può essere realizzata seguendo due diversi approcci.
Il primo si basa sul fenomeno della fotosensibilità, cui si è già fatto riferi-
mento nei paragrafi precedenti, e consente la scrittura del reticolo attraverso
l’esposizione della fibra ad una sorgente laser ultravioletta.
La scrittura per esposizione a radiazione UV può essere realizzata con due
diverse tecniche: quella della maschera di ampiezza e quella punto per punto.
Il secondo approccio consente invece la scrittura del reticolo utilizzando delle
tecniche alternative all’esposizione a radiazione UV. Nel corso degli anni sono
state sviluppate e perfezionate diverse tecniche: l’esposizione punto punto a
radiazione laser di varia natura ( laser a CO2 , laser a femtosecondi), l’appli-
cazione di un arco elettrico, attraverso impiantazione ionica o l’applicazione
di una pressione meccanica.
4.2.1 Metodo UV
Maschera di ampiezza
Il primo metodo di scrittura per reticoli a passo lungo venne proposto nel
1996 da Vengsarkar [29]. Questo metodo si basa sull’esposizione di una fibra
ottica fotosensibile alla radiazione UV, emessa da una sorgente laser a ecci-
meri KrF, attraverso un elemento ottico noto come maschera di ampiezza. Il
principio di funzionamento è mostrato in figura 4.5. Come si può osservare
Figura 4.5: Schema del set up per la scrittura del reticolo LPG con maschera di
ampiezza
Figura 4.6: Schema del set up per la scrittura del reticolo LPG point-to-point
di attenuazione dipendono non solo dai parametri fisici del reticolo, cone pe-
riodo e lunghezza, ma anche dall’intensità della radiazione UV emessa dalla
sorgente. Quest’ultima determina la cosiddetta forza del reticolo.
Questo si può notare, osservando che i picchi di assorbimento nello spet-
tro di trasmissione e le corrispondenti lunghezze d’onda variano a seconda
dell’intensità della radiazione UV emessa dalla sorgente.
Figura 4.7: Schema del setup per la scrittura del reticolo LPG point to point son
laser CO2
Quella dell’arco elettrico è una delle più semplici tecniche di scrittura per
reticoli a passo lungo. Il setup di scrittura è mostrato in figura 4.8. Come
si può osservare, la porzione di fibra cui era stato preventivamente rimosso
il coating e su cui si vuole inscrivere il reticolo, viene posizionata tra gli
elettrodi di una splicer per fibre ottiche. Un lato della fibra è collegato a
una slitta che consente lo spostamento della fibra parallelamente al suo asse
ad intervalli fissati; l’altra estremità è invece collegata ad una massa che
serve a mantenere la fibra sotto una costante tensione assiale. Le scariche
elettriche e gli spostamenti della fibra vengono quindi intervallati secondo
4.2. FABBRICAZIONE DEI RETICOLI LPG 67
Figura 4.8: Schema del set up per la scrittura del reticolo LPG tramite scarica
elettrica
una tecnica punto per punto. Inoltre, sia la corrente elettrica che la durata
dell’esposizione sono normalmente impostate dall’utente.
Figura 4.9: Schema del setup per la scrittura del reticolo LPG tramite
impiantazione ionica
Metodo meccanico
Figura 4.10: Schema di scrittura del reticolo LPG tramite metodo meccanico
premendo una lastra scanalata sulla fibra ottica, come mostrato in figura
4.10. Con questa tecnica la modulazione dell’indice di rifrazione e, quindi,
4.2. FABBRICAZIONE DEI RETICOLI LPG 69
la formazione del reticolo, non è permanente: una volta che la lastra viene
rimossa dalla fibra il reticolo svanisce. E’ per questo che, pur essendo una
tecnica poco costosa e semplice da mettere in pratica non è molto adatta alle
applicazioni tipiche della sensoristica.
Capitolo 5
La parte sperimentale del lavoro di questa Tesi è stata dedicata alla rea-
lizzazione e alla caratterizzazione di un sensore in fibra ottica in grado di
effettuare con precisione la misura dell’indice di rifrazione (n) di una solu-
zione chimica indipendentemente dalle variazioni della temperatura (T).
Per tale scopo, come sarà descritto nel corso del capitolo, il sensore realizzato
è costituito dalla cascata di due differenti reticoli in fibra ottica (sensore in
configurazione ibrida): un reticolo a passo lungo ed un reticolo di Bragg le
cui caratteristiche vengono scelte opportunamente.
Nella prima parte del capitolo viene descritto lo schema e discusso il principio
di funzionamento del sensore ottico realizzato.
Successivamente vengono analizzate le tecniche e la strumentazione impie-
gate per la realizzazione dei due reticoli sullo stesso tratto di fibra ottica e,
infine, vengono discusse le loro caratteristiche principali.
70
5.1. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL SENSORE 71
di scrittura utilizzate che, come sarà visto nel prossimo paragrafo, si basano
sull’utilizzo di radiazione UV.
Poichè il sensore realizzato è pensato per misure rifrattometriche di soluzio-
ni acquose, disporre di un elemento sensibile configurato come una sonda
presenta sicuramente notevoli vantaggi operativi. Per questo motivo, e dal
momento che ai fini della misura la parte di interesse della radiazione emessa
dalla sorgente ottica è quella che, una volta attraversato il primo reticolo
LPG, viene poi riflessa dal reticolo di Bragg, la fibra ottica è stata troncata
a valle del reticolo FBG.
Come visto nel capitolo 2, entrambi i reticoli sono sensibili alle variazioni di
varie grandezze esterne, tra cui la temperatura (T) e l’indice di rifrazione
(n). Il primo reticolo (LPG), in particolare, è sensibile sia alla temperatura
5.1. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL SENSORE 72
Figura 5.3: Spettro di trasmissione al termine della scrittura in cascata del reticolo
LPG e FBG
Il setup sperimentale adottato e che sarà spiegato più nel dettaglio nel capi-
5.1. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEL SENSORE 76
La realizzazione pratica del sensore prevede quindi la scrittura dei due reti-
coli su uno stesso tratto di fibra ottica singolo modo che, in seguito, viene
tagliata a valle del reticolo di Bragg al fine di realizzare una sonda.
Poichè il coating che riveste e protegge la fibra non è trasparente alla radia-
zione UV, è stato necessario rimuoverlo prima di iniziare la fase di scrittura
vera e propria. In corrispondenza della porzione di fibra su cui dovevano
essere iscritti i reticoli è stato perciò rimosso meccanicamente un tratto di
coating di lunghezza pari a circa 7,4 cm.
Per la scrittura di entrambi i reticoli è stato utilizato un laser a eccimeri
Lambda Physik Compex 110.
Il laser a eccimeri è una tipologia di laser che sfrutta la miscela di due dif-
ferenti gas (normalmente vengono utilizzati gas nobili come il Neon, l’Argon
5.2. PROCESSO DI SCRITTURA DEI RETICOLI 79
Il setup utilizzato per la scrittura del reticolo FBG è riportato in figura 5.7.
Come si può osservare il fascio UV emesso dalla sorgente laser, dopo una
doppia riflessione attraverso due specchi, viene fatto passare attraverso una
5.2. PROCESSO DI SCRITTURA DEI RETICOLI 80
Figura 5.8: Setup per la scrittura del reticolo di Bragg con maschera di fase
(particolare)
Come si può notare, le due estremità della fibra vengono bloccate tramite
due punti, uno mobile e l’altro fisso. Il punto di bloccaggio mobile è ancora-
to su una struttura sulla cui sommità è stato montato il sistema manuale di
trazione che, a sua volta, è collegato con un sensore che serve a misurare la
tensione della fibra. La fibra viene quindi tesa tramite il sistema manuale di
trazione fino a che non è perfettamente a contatto con la maschera di fase.
Durante il processo di scrittura del reticolo il laser opera con una frequenza
di ripetizione degli impulsi di 50 Hz. Variando la distanza tra la lente e la
maschera di fase è inoltre possibile modificare l’intensità della radiazione che
incide sulla fibra ottica. Nel caso del reticolo realizzato è stata scelta una
5.2. PROCESSO DI SCRITTURA DEI RETICOLI 82
Figura 5.9: Spettro di trasmissione di uno dei reticoli FBG realizzati con periodo
Λ = 530 nm
Per la scrittura del reticolo LPG è stata utilizzata una tecnica point to point
che utilizza la maggior parte della strumentazione già impiegata per la scrit-
tura del reticolo di Bragg. In particolare viene utilizzata la stessa fibra foto-
sensibile PS1250/1500, la stessa sorgente ottica (S-LED), lo stesso analizza-
tore di spettro ottico e lo stesso laser ad eccimeri KrF.
Rispetto alla realizzazione del reticolo di Bragg il setup di scrittura di un
LPG presenta alcune differenze fondamentali, come mostrato nello schema
di figura 5.10. Come si può osservare, il fascio UV emesso dal laser, prima di
attraversare la lente convergente, subisce una doppia riflessione tramite i due
specchi M1 e M2. In questo caso, però, la maschera di fase è sostituita da
5.2. PROCESSO DI SCRITTURA DEI RETICOLI 84
Figura 5.10: Schema del set up per la scrittura del reticolo LPG
Figura 5.11: Setup (particolare) per la scrittura point to point del reticolo LPG
Oltre al periodo ΛLP G del reticolo, che influisce sul valore delle lunghezze
d’onda di risonanza associate alle frange dello spettro in trasmissione del
reticolo, altri parametri significativi sono:
Anche in questo caso, come per la scrittura del reticolo di Bragg, tutta l’ope-
razione di scrittura può essere monitorata tramite la sorgente ottica (SLED)
e l’analizzatore di spettro ottico (OSA), sul quale è possibile visualizzare lo
spettro di trasmissione del reticolo LPG.
• Reticolo di Bragg
Figura 5.12: Spettro di trasmissione del reticolo FBG realizzato (Λ = 529, 29 nm)
Figura 5.13: Spettro di trasmissione della cascata dei due reticoli al variare del
numero di impulsi laser per punto del reticolo LPG
Figura 5.14: Spettro di riflessione della cascata dei due reticoli al variare del
numero di impulsi laser per punto del reticolo LPG
Come evidente dagli spettri presentati, durante la fase di scrittura del re-
ticolo a passo lungo, contemporaneamente alla progressiva sovrapposizione
dei due spettri, lo spettro riflesso dal reticolo di Bragg subisce una riduzione
di ampiezza (come mostrato in figura 5.14).
Tale ampiezza raggiunge ovviamente il valore minimo quando gli spettri di
trasmissione dei due reticoli sono sovrapposti.
Figura 5.15: Potenza ottica riflessa dal reticolo FBG al variare del numero di
impulsi laser per punto del reticolo LPG
5.2. PROCESSO DI SCRITTURA DEI RETICOLI 91
I dati relativi alla potenza ottica riflessa durante la fase di scrittura del se-
condo reticolo sono stati acquisiti ed elaborati successivamente tramite il
software OriginPro.
L’ampiezza dello spettro riflesso dal reticolo di Bragg durante la fase di scrit-
tura del reticolo a passo lungo può essere riportato in grafico in funzione del
numero di impulsi laser impiegati per ciascun punto del reticolo (figura 5.15).
In figura 5.15 è anche riportato il fitting esponenziale dei dati sperimentali.
• Reticolo di Bragg
– riflettività ≃ 99%;
5.2. PROCESSO DI SCRITTURA DEI RETICOLI 94
– attenuazione ≃ 20 dBm.
Capitolo 6
95
6.1. CARATTERIZZAZIONE IN TEMPERATURA 96
lunghezze d’onda minori mano a mano che la temperatura cresce. Per ogni
valore di temperatura è stato acquisito con l’OSA lo spettro ottico in trasmis-
sione ed i dati cosı̀ ottenuti sono stati poi elaborati con l’aiuto del software
OriginPro. Il programma ha consentito di ricavare le migliori approssima-
zioni per la forma degli spettri di trasmissione con delle funzioni lorentziane.
Quindi, per ciascuno degli spettri è stato calcolato il minimo della frangia di
interesse utilizzando il fit Lorentziano.
Nel grafico di figura 6.3 è riportato l’andamento dei minimi cosı̀ calcolati al
variare della temperatura. Come si può osservare i minimi variano in ma-
niera sostanzialmente lineare con la temperatura ed il coefficiente angolare
della retta di fitting è pari a (−0, 447 ± 0, 012)nm◦ C −1 .
• numero di canali: 4;
Figura 6.5: Massimo dello spettro di riflessione del reticolo di Bragg in funzione
della temperatura
Figura 6.7: Schema della cella per la caratterizzazione in indice di rifrazione: (a)
sezione trasversale; (b) sezione superiore
Anche in queste misure, come nelle precedenti, il tratto di fibra ottica con-
tenente i due reticoli è stato collegato, tramite un accoppiatore ottico, all’a-
nalizzatore di reticoli Bayspec, ad un’OSA e ad un Optical Power Meter. In
particolare la sorgente ottica interna al Bayspec (S-LED) emette una radia-
zione luminosa centrata a λ = 1550 nm che attraversa prima il reticolo LPG
e poi il reticolo di Bragg. Questo permette di acquisire in tempo reale lo
spettro di trasmissione con l’OSA e lo spettro di riflessione con l’analizzatore
di reticoli Bayspec. L’analizzatore di spettro ottico (OSA), in particolare,
è collegato ad un computer attraverso un’interfaccia GPIB ed è controlla-
to attraverso un apposito programma che consente di misurare ed acquisire
non solo lo spettro di trasmissione, ma anche lo spostamento della lunghezza
6.2. CARATTERIZZAZIONE IN INDICE DI RIFRAZIONE DEL
RETICOLO LPG 106
a1
fLOR (λ) = a0 + (6.5)
(λ − a2 )2 + a23
il valor medio delle lunghezze d’onda individuate dal programma per ogni
soluzione di acqua e glicerolo.
Nelle misure è stato necessario fermarsi alla concentrazione di glicerolo dell’80%,
dal momento che, per valori superiori non è più possibile distinguere il mi-
nimo relativo al picco di assorbimento del reticolo. Questo è dovuto al fatto
che l’indice di rifrazione della soluzione acquosa che viene analizzata è mag-
giore o uguale a quello del cladding della fibra ottica. In pratica è come se
la superficie di separazione tra l’ambiente esterno e la fibra ottica venisse ri-
mosso e dunque, non vi fossero più le condizioni necessarie alla propagazione
guidata in fibra ottica, come già spiegato precedentemente.
Poichè lo scopo della misura è quello di determinare la lunghezza d’onda
λLP G al variare dell’indice di rifrazione n delle soluzioni, i dati acquisiti sono
stati elaborati con l’aiuto di OriginPro.
La funzione che meglio approssima la risposta del LPG al variare dell’indice
di rifrazione, come si può osservare dalla figura 6.8, è quella razionale:
b + cx
y= (6.6)
a+x
Figura 6.8: Lunghezza d’onda λLP G del reticolo a passo lungo in funzione
dell’indice di rifrazione
Capitolo 7
Risultati sperimentali
109
110
Figura 7.2: Schema del setup per la risposta del sensore alla temperatura
Nel grafico di figura 7.4 è invece riportato l’andamento della potenza ottica
Figura 7.5: Risposta del sensore al variare della temperatura in acqua (n co-
stante): fit lineare dell’andamento della potenza ottica riflessa in funzione della
lunghezza d’onda di risonanza di Bragg
∆P F BG = γ∆λF BG (7.2)
La pendenza della retta (sensibilità alla temperatura) che descrive tale an-
damento lineare è:
γ = (23640 ± 240)U.Anm−1 (7.3)
Nella tabella 7.1 sono riportati i valori medi di sensibilità del sensore all’indi-
ce di rifrazione calcolati, negli intervalli di indice di rifrazione riportati nella
prima colonna della tabella, tramite la curva razionale di equazione 7.4 (fi-
gura 7.6).
può notare dalla figura 7.7, l’intervallo di temperature all’interno del quale
la variazione della potenza ottica riflessa è lineare è ridotto rispetto al caso
in acqua. La risposta è infatti lineare per temperature inferiori ai 24◦ C.
La riduzione del range di linearità è legato al significativo spostamento del
picco di risonanza del reticolo a passo lungo λLP G verso lunghezze d’onda
7.1. RISULTATI SPERIMENTALI 119
Bragg sia per ciò che riguarda la lunghezza d’onda di risonanza λF BG , sia
per quanto riguarda la potenza PF BG . In particolare, dai grafici riportati è
risultato che:
∆λF BG (T ) = ST ∆T (7.6)
solo dalle eventuali variazioni di temperatura. Perciò essa può essere uti-
lizzata per compensare le variazioni di temperatura, come verrà spiegato di
seguito.
La variazione della potenza ottica riflessa ∆PF BG dipende in modo lineare
dalla temperatura T (nell’intervallo 21◦ C < T < 28◦ C ) e in modo non lineare
dalla variazione dell’indice di rifrazione n secondo la seguente equazione:
dove
ST
γ= (7.9)
αT
Il valore di γ può essere ricavato direttamente dalle curve di risposta termica
in termini di PF BG (λLP G ) in funzione della lunghezza d’onda di risonanza
di Bragg calcolate a n costante (figura 7.5 per n = 1, 33 e figura 7.8 per
n = 1, 40). Comè è stato visto nel paragrafo precedente le misure hanno
permesso di stimare un valor medio per γ (equazione 7.5).
In questo modo è possibile compensare gli effetti della temperatura, per cui
si ottiene:
f (n) = ∆PF BG − γ∆λF BG (7.10)
L’equazione 7.10 descrive perciò la risposta del sensore realizzato alle varia-
zioni di indice di rifrazione con la compensazione delle variazioni di tempera-
tura. La misura viene ottenuta misurando la variazione ∆PF BG di potenza
ottica riflessa e sottraendo il contributo ricavato dallo spostamento ∆λF BG
corrispondente alla variazione di temperatura.
7.2. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE SUL SENSORE 123
∆n Incertezza di misura di n
1,33-1,35 0,005
1,35-1,36 0,005
1,36-1,37 0,005
1,37-1,38 0,004
1,38-1,39 0,004
1,39-1,40 0,004
7.4 Conclusioni
In questo lavoro di tesi sono stati presentati lo studio e la realizzazione di
un sensore in fibra ottica in grado di misurare l’indice di rifrazione di una so-
luzione chimica indipendentemente dagli effetti della temperatura esterna. Il
sensore è stato ottenuto ponendo in cascata un reticolo a passo lungo (LPG)
e un reticolo di Bragg (FBG) sullo stesso tratto di fibra ottica.
Il sensore realizzato è sensibile sia alla temperatura che all’indice di rifrazione
della soluzione esaminata: il reticolo di Bragg è sensibile solo alla tempera-
tura, mentre il reticolo a passo lungo è sensibile sia alla temperatura che
all’indice di rifrazione.
Le caratteristiche di progetto dei due reticoli consentono tuttavia di compen-
sare l’effetto della variazione di temperatura e di misurare con un’accuratezza
di 5 · 10−3 RIU l’indice di rifrazione.
La misura si effettua misurando le variazioni dello spettro di riflessione del
reticolo di Bragg, acquisito con un sistema di interrogazione e monitoraggio
di reticoli: vengono valutati gli spostamenti della lunghezza d’onda di riso-
nanza e la variazione della potenza ottica riflessa dovute rispettivamente alle
sole variazioni di temperatura, e alle variazioni di temperatura e di indice di
rifrazione della soluzione chimica da analizzare.
Per il sensore proposto è stata effettuata una calibrazione sia in temperatura
(mantenendo costante n), che in indice di rifrazione (mantenendo costante
7.4. CONCLUSIONI 127
128
ELENCO DELLE FIGURE 129
[1] Shizhou Yin, Paul B. Ruffin, Francis T.S. Yu 2008, Fiber Optic Sensor ,
Taylor e Francis Group, cap 11
[5] B. Lee 2002, Review of the present status of optical fiber sensors, Optical
Fiber Technology, no.9, 57-79
133
BIBLIOGRAFIA 134
[14] K.O. Hill, G. Meltz 1997, Fiber bragg grating technology fundamentals
and overview , Journal of Lightwave Technology, vol.15, no.8, 1563-1276
[16] Y.J. Rao 1997, In-fiber Bragg grating sensors, Measurement Science and
Technology, vol.8, no.4 355-375
[21] S.W. James, R.P. Tatam 2003, Optical fibre long-period grating sensors:
characteristics and application, Measurement Science and Technology,
vol.14, no.5, R49-R61
[25] H.J. Patrick, A.D. Kersey, F. Bucholtz 1998, Analysis of the response
of long period fiber gratings to external index of refraction, Journal of
Lightwave Technology, vol.16,no.9, 1606-1612
[30] B.Glisic, D.Inaudi 2007, Fibre optic methods for structural health
monitoring, Wiley and Sons
[37] A.Ping Zhang 2005, Fiber taper seeded long period grating pair as a
highly sensitive refractive index sensor , Photonics Technology Letters,
IEEE, vol.17, no.6
[49] B.Guam, H.Tam 2000, Growth of long period gratings in H2 loaded fiber
after 193 nm UV inscription
Ringraziamenti
139
BIBLIOGRAFIA 140
Lascio alla fine i ringraziamenti più importanti e cioè quelli alla mia famiglia,
a cui dedico questo lavoro, e al mio ragazzo Emanuele.
Grazie ai miei genitori Loredana e Silvano e a mio fratello Alessandro, per
avermi dato la possibiltà di seguire sempre le mie aspirazioni e i miei in-
teressi e senza i quali non avrei potuto raggiungere questo traguardo cosı̀
importante, non solo per il sostegno economico, ma per quell’aiuto costante
e indispensabile per superare i momenti difficili; un grazie tutto speciale ai
miei nonni, Anna e Giuseppe, per tutto quello che mi hanno insegnato e
l’affetto incondizionato che non mi fanno mai mancare; un pensiero ai miei
nonni, Marietta e Giulio, che mi stanno sicuramente guardando e che spero
siano fieri di me.
Grazie al mio ragazzo Emanuele, perchè al di sopra di tutti mi è stato vicino,
mi ha sopportato con la sua pazienza unica nei momenti di ansia, stress e
nervosismo, mi ha sostenuto e incoraggiato in tutti questi anni.
Un grazie sincero a tutti quanti e spero con questi ringraziamenti di ricam-
biare almeno in parte l’amore e l’affetto che da voi ho sempre ricevuto.