all’ultima fase pittorica di Botticelli, le cui opere
sono influenzate dalle prediche del Savonarola. La scena è disposta su uno scenario orizzontale, permettendo di distanziare i vari protagonisti della composizione ed è ambientata presso il sepolcro di Cristo aperto. In primo piano si trova la Vergine Maria, la quale, mentre tiene sulle gambe il cadavere di Gesù, sta svenendo per il dolore, sorretta da Giovanni evangelista che le tiene la testa e il braccio. Le altre Marie sono intorno al corpo del defunto: Maria Maddalena abbraccia i piedi di Cristo e sorregge il velo trasparente, un’altra bacia il volto di Cristo, e l’ultima, alla destra di Giovanni, si copre davanti alla terribile visione del cadavere. In secondo piano, i tre santi assistono alla scena senza alcun coinvolgimento emotivo: guardano, si piegano per osservare il centro della scena, ma i loro volti non tradiscono emozioni. Si tratta di San Girolamo in veste eremitica con la pietra con cui era solito battersi il petto in segno di penitenza, San Paolo con la spada, patrono della chiesa, e a destra San Pietro, con le chiavi, la chierica e la tipica veste gialla. È la stessa composizione del Compianto di Milano, con la differenza che qui è realizzata su un formato orizzontale, che consente una struttura più distesa e meno compatta dei personaggi. Il corpo di Cristo è anche più arcuato ed è sospeso abbandonato alle gambe di Maria, risaltando come una statua sul mantello nero della Madonna. Mentre nell’opera di Botticelli la scena trasmette il dolore e la sofferenza di Maria e delle altre donne, nella Pietà di Michelangelo, scultore sempre alla ricerca della perfezione ideale, si vuole dividere l’immagine della perfezione divina da quella del mondo sensibile umano; Michelangelo ha quindi voluto sublimare il dolore in contemplazione e ha mostrato la bellezza spirituale, nata dal sacrificio di Gesù. La Pietà è considerata il primo capolavoro di Michelangelo, allora poco più che ventenne; è inoltre l'unica che riporta la firma dell'autore ("Lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti"). L'iconografia della Pietà veniva tradizionalmente risolta in uno schema piuttosto rigido, con la contrapposizione tra il busto eretto e verticale di Maria e il corpo irrigidito in posizione orizzontale di Gesù; Michelangelo invece ha innovato la tradizione concependo il corpo di Cristo come dolcemente appoggiato sulle gambe di Maria con straordinaria naturalezza, privo della rigidità delle precedenti rappresentazioni e con una compostezza di sentimenti senza precedenti. Le due figure sembrano fondersi in un momento di commovente intimità, dando vita ad un'originale composizione piramidale, legate dall'ampio panneggio sulle gambe di Maria. Fortemente espressivo è anche il gesto della mano sinistra, che sembra invitare lo spettatore a meditare sulla rappresentazione davanti ai propri occhi. Cristo ha un incisivo in più: secondo la simbologia religiosa dell'epoca, infatti, il quinto incisivo era definito "dente del peccato": la scelta di Michelangelo di scolpirlo simboleggerebbe l'assunzione di Cristo di tutti i peccati del mondo. Il fatto che la Madonna fosse molto giovane suscitò delle critiche, nell'incapacità ormai di riconoscere la tradizione medievale di Maria vista come sposa di Cristo e simbolo della Chiesa: tali iconografie, spesso antichissime, vennero abbandonate in seguito alla Controriforma, interrompendo tradizioni secolari che vennero presto dimenticate dai contemporanei.