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LEZIONE 29/10/2020

Ci troviamo nel periodo orientalizzante però ci occuperemo della nascita e dello sviluppo della
scultura,intendendo scultura a tutto tondo di dimensioni medie oppure grandezza al vero. Nell'arco
del VII secolo si sviluppa la scultura di medie e grandi dimensioni. Vedremo Poi principalmente nei
materiali in pietra,materiale per il quale ci sono le attestazioni più antiche e poi il marmo. Per tutta
l'età geometrica, quindi fino agli inizi del VII secolo, le forme di riproduzione della figura umana o
animale erano rappresentate da statuette di piccole dimensioni realizzate in argilla o anche in
bronzo. Due esempi :

1. RHYTON: configurato a centauro. IL TERMINE indica un tipo di vaso


particolare che viene utilizzato per compiere le libagioni, cioè offerte di vino o di liquidi
preziosi e in occasione degli sacrifici; è un tipo di basso configurato cioè realizzato o a
testa di animale oppure a rappresentazione di una figura intera come questa. Quindi come
modi di rappresentazione a tutto tondo di forme animali abbiamo dei vasi configurati come
questo ,sempre di piccole dimensioni,oppure

2. IDOLI A CAMPANA : si tratta di rappresentazioni femminili che sono


realizzate lavorando il corpo al torneo, (come se fosse una forma troncoconica), la testa e il
collo e le braccia sono lavorate modellati a mano e poi applicati sulla forma del corpo a
campana; mentre le gambe sono articolate, quindi sono lavorate separatamente e poi
fissate all'interno della Campana con una cordicella e quindi sono mobili. Questi idoli li
ritroviamo o nelle sepolture oppure dedicati come offerte votive nei santuari.
3. Un’altro esempio è costituita da figure di piccole dimensioni realizzate in bronzo che
servivano principalmente a decorare le anse dei grandi tripodi.

Figure umane che rappresentano dei guerrieri .


Olimpia, santuario di Zeus, bronzetti. Raffigurazione di un
guerriero o di Zeus. Geometrico.
Olimpia, Museo Nazionale Archeologico

questi due bronzetti provengono dal Santuario di Olimpia e


rappresentano due figure che sono caratterizzate da una resa molto schematica della
figura umana, caratterizzati da questa cintura molto stretta che segna il punto di
congiunzione tra il torace e le gambe, le quali sono molto lunghe tratto tipico del periodo
geometrico in questa semplificazione della figura, e hanno questo braccio sollevato. il capo
talvolta coronato da un Elmo e questo particolare del braccio sollevato ha permesso di
identificarli o come di Guerrieri rappresentati nell'atto di lanciare una lancia oppure lo
stesso Zeus che avrebbe nella mano la folgore ,quindi rappresentato nell'atto di lanciarla.
Si tratta anche in questo caso di figure che servivano a essere fissate sulle anse dei
tripodi e sul bordo di Tripodi , infatti i piedi sono forati proprio per inserimento poi dei chiodi
che fissavano la figura.

4. XOANON :rappresentazioni in legno. Le fonti fanno riferimento a due


forme di rappresentazione specifica: parlano di XOANON questa parola definisce una
statua di culto, il termine deriva dal greco XEO= lavoro, liscio, levigo in legno. Le statue di
culto più antiche sono realizzate quindi in legno di dimensioni relativamente piccole, in
quanto erano al centro di molte attività che prevedevano il loro spostamento, trasporto in
processione e quindi dovevano avere delle dimensioni che consentivano di maneggiarli
con facilità.
5. l'altro termine che le fonti utilizzano per indicare la statuaria a tutto tondo è il termine
SPHYRELATON :derivazione del Greco sphyra= martello. Questo termine indica un'opera
lavorata a martello, un'opera totalmente in metallo. Si tratta di una tecnica di tradizione
orientale che si ritiene probabilmente importata creta da maestranze orientali già nel IX
secolo avanti Cristo e che in Grecia si distingue soprattutto per usare più comunemente il
rame oppure il bronzo mentre in Oriente invece si trattava più frequentemente di lamine
d'oro quindi è ancora più pregiato.

rappresenta una figura Alata probabilmente una Sfinge. Intorno


alla metà del VII secolo abbiamo il passaggio dalla forma martellata alla statua di bronzo
fusa. La statua non è lavorata tutta intera, bensì i singoli pezzi ognuno a parte e poi
connessi tra loro trattenuti tra loro con dei chiodi.

altro esempio: LA TRIADE APOLLINEA che proviene da una località


di Creta, DREUS. Nel Tempio di Apollo DELPHINIOS al cui interno ripropone una grande
aula divisa In due ambienti con una banchina sul fondo che era destinata a ospitare la
statua di culto, che in questo caso è la rappresentazione di latona e i suoi due figli Apollo e
Artemide e poi un altra banchina più grande che funge da tavola per le offerte. Le tre
divinità sono realizzate come SPHYRELATA: Apollo di dimensioni più grandi e latona e
Artemide di dimensioni più piccole e sono tra i pochi sphyrelata ,insieme a quello di
Olimpia che abbiamo visto poco fa ,che sono giunti fino a noi.
Quindi a partire dagli inizi del VII secolo abbiamo un altro elemento e cioè che insieme alla
rappresentazione della figura umana si diffonde anche l'uso delle iscrizioni poste per così
dire a corredo della figura umana e soprattutto quando si tratta di dediche votive.

è rappresentata una figura maschile, probabilmente un Apollo, realizzata in


questo caso in bronzo fuso che è solo parzialmente conservata perché la figura è di
piccole dimensioni questo bronzetto è fratturata al ginocchio quindi manca la parte
inferiore delle gambe e manca il braccio destro; gli occhi erano poi completati con pasta
vitrea oppure con bulbo in osso o in avorio. Questi elementi indicano anche una preziosità
di questa statuetta per quanto di piccole dimensioni. Il Dio Apollo è rappresentato in nudità
eroica, il braccio sinistro è piegato e doveva stringere nella mano chiusa a pugno un arco
che è l'arma con la quale combatte Apollo a cui fa riferimento anche l'iscrizione che
compare sulla gamba sinistra è quella portata in avanti e non a caso In modo tale che fosse
più evidente.

mostra come viene scritta, iscrizione definita in epigrafia BUSTROFEDICA


Cioè è resa come L’andamento dell'aratro che quando arava il campo procedeva da
destra a sinistra senza mai interrompersi. l'iscrizione scritta in greco arcaico è scritto in
prima persona cioè è l'oggetto che parla. Perché nel momento in cui un oggetto viene
dedicato al Dio, diventa di sua propietà e non più di colui che ha fatto la dedica; pertanto
assume una sua personalità.La statuetta dice è stata dedicata, è un dono votivo di un
personaggio che si chiama MANTIKLOS e questo personaggio ha fatto la dedica al Dio
che sparge le frecce da lontano; dedica fatta come decima cioè come decima parte di un
guadagno. Inoltre si rivolge ancora al Dio Apollo anche Febo , Apollo e personificazione
del dio sole e tu dagli una graziosa ricompensa .quindi il dedicante fa un’offerta alla
divinità per ringraziarla del favore che ha avuto nei suoi confronti, Cioè in pratica gli ha
promesso un guadagno, attraverso questa dedica esprime la speranza che il Dio continui
a mostrarsi a lui favorevole. Queste offerte votive hanno anche un altro valore cioè quello
di rendere evidenti a tutti coloro che frequentano il santuario la correttezza e il rispetto che
i simboli dedicati hanno nei confronti della divinità e poi anche secondo la preziosità della
dedica mostrare anche la disponibilità finanziaria la capacità Artigiana di coloro che fanno
la dedica ,quindi la dedica diviene anche nei confronti di chi visita il santuario oggetto per
mostrare la ricchezza, la potenza o anche la devozione dei Giganti.

LA SCULTURA IN PIETRA :
le fonti fanno riferimento ad uno artigiano che avrebbe in qualche modo inventato la
scultura a tutto tondo; quindi identificano una specifica personalità. In questo caso
DEDALO, che non sappiamo se sia realmente una personalità storica, però Dedalo è visto
come un artigiano che ha in qualche modo inventato la statuaria. il nome stesso è definito
nome parlante cioè che si rifà ad una attività funzionale precisa; DEDALO viene dal greco
che vuol dire modellare, colui che ben modella .
un’ artigiano tedesco ha suddiviso le fonti che parlano di DEDALO, le suddivise in tre
gruppi nel tentativo di capire come nasce questa figura e poi di definire se si tratta di una
personalità storica o meno. Secondo Schweitzer i compiti che parlano di Dedalo si
possono raggruppare in tre categorie :
 la prima categoria sono delle fonti che descrivono la figura leggendaria di Dedalo e
sono sostanzialmente quelle che fanno capo ai poemi omerici in cui si si parla di
dedalo come un artigiano cioè la rappresentazione di una scena di danza per
Arianna, principessa che aiuta teseo ad uccidere il Minotauro.
 La seconda categoria: ne fa un’ immagine scientifica nazionale della personalità di
questo artigiano. viene considerato l'inventore della statuaria perché le sue statue
sembrano animate, vive. Espressione per dire che erano realistiche riproducevano
in modo molto realistico le figure umano.
 la terza categoria: presenta DEDALO come una figura storica realmente esistita,
dice che era uno scultore probabilmente attivo a Creta tra la fine del VIII secolo e
gli inizi del VII. questo terzo gruppo dice che aveva avuto poi degli allievi, due
artigiani che si chiamano DIPOINOS e SKYLLIS , che sono originari di Creta Ma poi
si trasferiscono, sono attivi nel Peloponneso in particolare a Sicione, Argo e una
colonia di Corinto Ambrakia. poi riferiscono che sono specializzati nello scolpire
opere in marmo di Paros, ma anche legno e avorio . realizzano stztue di divinità
come Apollo Artemide eracle, i Dioscuri ; e vivono intorno alla metà del VII secolo
quindi in età orientalizzante.
le Cicladi hanno due dei Marmi più importanti il marmo di Nasso e marmo di Paros
che sono due dei Marmi più diffusi nel mondo greco antico.

la situazione a Creta: abbiamo tutta una serie di centri che sono attivi e sono
documentati nel corso dell'età orientalizzante . l'Isola di Creta si presenta come un
centro molto attivo nel VII secolo; e si trova proprio sulle alcune delle rotte più
importanti che collegavano l’oriente con l'occidente e con le quali si svolgevano i
famosi commerci che portavano Merci e uomini dal vicino del Medio Oriente e in
Occidente contribuendo alla diffusione della tecniche e di saperi dell’età
orientalizzante. Da alcuni di questi centri provengono gli esempi più antichi di
scultura in pietra di medie e grandi dimensioni e proprio in riferimento a quello che
le fonti riportano veniva definita come scultura dedalica.

parte inferiore di una figura femminile seduta anche con un


abito estremamente decorato e proviene da Gortina, uno dei centri più importanti
dell'acropoli.
l'altra figura proviene da un altro dei centri importanti, da Astrizi.

questo rilievo un rilievo sempre del Santuario dell'acropoli, è


un rilievo che rappresenta una triade Divina certe figure femminili. Le figure sono
rappresentate nude con questo alto copricapo che è un POLOS cioè in una sorta di
corona che ha una sua origine. Questo tipo iconografico è assimilabile al mondo
orientale dove la figura maschile è vestita solitamente in armatura cioè nei panni
del sovrano del guerriero del Combattente; mentre la figura femminile di divinità è
nuda Perché si richiama alla Dea Madre alla madre terra. Però ritroviamo dei tratti
del mondo greco come la capigliatura che scende come se fossero due triangoli ai
lati della testa e il polos .
TRATTI DELLA SCULTURA DEDALICA/ORIENTALIZZANTE:

(640-620 a.c.) è nota come LA DAMA DI AUXERRE perché si


tratta di una statua in pietra che fu acquistata nel 1895 da un impresario teatrale
originario della città di AUXERRE quindi in Francia, questa statuetta fu portata in
Francia e venne poi ceduta al museo locale, in questo museo venne ritrovata nel
1907 da un archeologo francese Maxim Collignon il quale ne vide la tipologia, del
tipo di materiale e la confrontò con gli altri frammenti di statuaria che proveniva da
Creta e la identifica come statua di età orientalizzante.
TRATTI PRINCIPALI:
 una forte frontalità; la figura che è rappresentata con alcuni elementi specifici, la
parte superiore del corpo, il torace è di forma triangolare tende a rimpicciolirsi in
corrispondenza della vita ed è collegata con l'ampia gonna che copre
completamente la parte inferiore attraverso questa alta cintura che fa da raccordo
tra la parte superiore e la parte inferiore. la figura può avere o entrambe le braccia
stese lungo il corpo oppure come in questo caso una mano portata al petto in segno
capigliatura di devozione quindi la figura si può caratterizzare come una
dedicantante o talvolta anche la stessa statua di culto può essere rappresentata in
questo modo. L'abbigliamento è una sorta di tunica Stretta in vita dalla cintura e poi
c'è un piccolo mantello si vede sulle spalle che serve in qualche modo a raccordare
meglio le braccia al torace; poi il volto è molto triangolare , degli occhi anche sono
di forma a mandorla e abbiamo i capelli che si aprono ai lati del volto sono divisi in
ciocche che scendono parallele in un all'altra e si allargano e servono naturalmente
anche a rafforzare il collo che è uno dei ponti ovviamente più deboli nella
rappresentazione nella statuaria.

 Questa statua viene da Eleutherna ,un'altra


località di Creta, ripropone lo stesso schema e siamo più o meno nello stesso
periodo tra i 150 e 125 . Questo tipo di figura femminile lo ritroviamo non solo nella
plastica a tutto tondo nel primi esempi di scultura architettonica.


complesso di edifici che provengono da un altra località importante di Creta
PRINIAS ,nella Creta centrale, un centro molto attivo nell' età orientalizzante.
Questa ricostruzione dell’elevato fu fatta nel 1913 da un archeologo italiano e per
molto tempo è stata seguita perché naturalmente il levato fu ritrovato frammentario
nell'area del santuario. Ma in realtà sembra più probabile che il fregio che viene
rappresentato sulla fronte In realtà corresse alla base dell’ elevato. Notiamo le due
figure femminili che vengono posizionate convenzionalmente all'ingresso del
dell'edificio è che ripropongono esattamente lo stesso schema della scultura
dedalica ,questo fregio viene posizionato al di sotto di queste figure e presenta una
teoria di felini. e si riteneva che al di sotto di questa sorta di architrave si trovassero
queste due lastre sempre con figure femminili.
Quindi tutto questo ci dice che questo tipo iconografico era molto diffuso nella Creta
di VII secolo, soprattutto partire dalla metà del VII secolo , quindi questo ci consente
di ritenere che la scultura di medie e grandi dimensioni in pietra è stata realizzata a
Creta .
Un'altra testimonianza importante ci viene offerta da alcuni centri che sarà o connessi con Corinto
come per esempio la località di isthmia, sede del santuario di Poseidone, il quale si trovava sotto
l'influenza politica e culturale di Corinto; oppure la località Camiro e invece è una località che si
trova a Rodi, un'altra Isola che si trova direttamente o indirettamente sulle rotte dall'Oriente
all'occidente. in questi centri sono stati trovati questi oggetti che si chiamano PERIRRHANTERION
si tratta di grandi bacini che erano realizzati in marmo sostenuti da figure femminili, anche queste
riproposte secondo schemi dedalici, alcune di queste figure femminili erano riprodotte diciamo
stanti su figure animali. Si trovavano nei santuari contenevano acqua sacra ,erano oggetti che
venivano utilizzati per le abluzioni, cioè per permettere ai devoti di purificarsi nel momento in cui
entravano in un santuario. Lo schema è quello dedalico, ma alcuni di queste figure sono su questi
felini si tratta in questo caso anche di uno schema orientale che viene poi acquisito dal mondo
greco e modificato mediante la rappresentazione della figura femminile abbigliata. È la POTHNIA
THERON cioè la dea che regna governa sugli animali e quindi anche questo tipo di iconografia e
l'aggiunta di questo felino ci indica proprio la presenza di una ulteriore testimonianza del fatto che
questi tipi iconografici vengono dal mondo orientale e poi vengono modificati in ambito greco.

Secondo le fonti, questi artigiani che lavorano e che sono allievi di Dedalo si sarebbero spostati
poi al lavorare nelle Cicladi , dove si trova l'isola di delos che è un'isola molto importante per uno
dei santuari più importanti del mondo greco perché è il santuario di Apollo e secondo la tradizione
Latona avrebbe proprio dato alla luce due gemelli Apollo e Artemide nel santuario di Delos e
questo santuario sarà sempre un punto di riferimento sia a culturale sia per la sua posizione
geografica perché si trovano sulle rotte di Commercio che uniscono l’Asia minore e poi il Vicino
Oriente con la Grecia continentale. È una sorta di Isola Sacra quindi al suo interno non si può né
nascere né morire, quindi l'isola è molto poco abitata cioè quasi completamente musealizzata.
l'isola di Apollo avrà una vita molto lunga perché sarà importante anche in età romana perché
sarà uno dei centri più importanti di commercio degli schiavi e anche di un centro economico
importante soprattutto alla fine dell'età ellenistica nell’ età tardo repubblicana, quindi anche nei
rapporti con Roma. E comunque il santuario, in questo periodo è anche oggetto di numerose
dediche votive quindi a testimonianza di un centro molto vivo come era nello stesso periodo anche
Creta. Anche isola di Delos ha degli specifici richiami anche con il mondo orientale, quando si
arrivava nell'Isola e si iniziava a percorrere la via Sacra che portava poi al santuario, tale via era
costeggiata ai lati da grandi statue di leoni ruggenti che erano realizzati in marmo di Naxos e che
accompagnavano il fedele. Questi leoni ruggenti si facevano proprio al concetto di signora delle
belve di potnia theron che è un tratto proprio delle figure femminili di divinità orientali che viene
preso da Artemide che è la gemella di Apollo e che ha santuario luogo di culto specifico all'interno
del più ampio santuario di Apollo. Questi leoni sono realizzati in marmo si datano tra il 600 e 580
proprio alla fine dell'età orientalizzante e sono significativi perché le vie sacre con ai lati queste
teorie di animali sono un altro tratto che noi ritroviamo nel nei santuari egizi, o nei santuari dell’Asia
Minore, per esempio nel santuario di Apollo a didyma vicino a Mileto. Ciò rappresenta l’ influenza
del mondo orientale ancora una volta nella grande statuaria ma anche nel posizionare la grande
statuaria lungo le vie sacre.

Altri esempi di scultura dedalica realizzata in marmo


Questa statua viene dedicata da una signora che si chiama nikandre ,la statua è alta un metro e
sessantacinque, è stata rinvenuta nel 1878 da un archeologo in un punto purtroppo non
documentato poi nei resoconti delle attività di scavo. Certamente però all'interno del Santuario di
Apollo e si tratta di una statua trovata in seconda giacitura nel senso che non era nella sua luogo
di giacitura originaria ma in realtà era stata raccolta insieme ad altre statue e l'altro materiale votivo
e in sepolta in una fossa. Comunque sull'esame degli appunti dell'archeologo che l'ha trovata è
probabile che sia stata ritrovata in una zona che era vicina al tempio di Artemis aspettandosi
peraltro anche di una dedica femminile e quindi probabile che fosse Appunto una dedica fatta ad
Artemide. Lo schema è quello di una figura dedalica : il volto triangolare, i capelli che si allargano
sulle spalle, il torace che stringe in vita da una cintura e poi la lunga gonna. Le braccia sono
distese lungo il corpo e erano forate perché la figura doveva tenere in mano due oggetti di bronzo
forse una piccola situla cioè un piccolo secchiello all'interno del quale si tenevano l’incenso per il
sacrificio. La figura è costruita come se fossero 4 piani paralleli ma comunque fortemente frontale
e bidimensionale. L'iscrizione è Incisa sul lato dell'abito anche in questo caso un iscrizione
bustrofedica quindi con l'andamento della scrittura che non si interrompe ma segue una linea
continua da destra a sinistra. l'iscrizione dice [nikandre mi dedico alla dea che colpisce al suo
talento e largamente scaglia frecce figlia d'andré di dei nodi case innaffio eccellente fra le altre
sorelle di nome Ness e ora moglie di phraxos.]
Abbiamo una statua in marmo di dimensioni al vero, anche in questo caso la statua parla in prima
persona e all'inizio mette il nome del mendicante, una donna. l'iscrizione è in versi fa anche una
citazione di un passo di Omero quando viene definita eccellente fra le altre è la stessa definizione
che viene utilizzata per Nausicaa , la figlia di alcinoo che trova Oddisseo a seguito di un naufragio.
Nikandre viene rappresentata attraverso le sue parentele: figlia di un personaggio che si chiama
DEINODIKES di origine dell' isola di Nasso, sorella di DIMOMENES e moglie di PHRAXOS, quindi
le tre funzioni che ha la donna greca. Interpretiamo questa dedica come un passaggio di status
Cioè NIKANDRE sta passando dalla funzione di figlia e sorella a quella di moglie. La dedica
rappresenta proprio questo, cioè è una dedica fatta ad ARTEMIDE, che è la divinità femminile,
vergine per eccellenza, e quindi viene “risarcita” Artemide che è protettrice delle fanciulle prima del
loro matrimonio, viene risarcita di questa perdita cioè che nikandre diverrà sposa e quindi si
rivolgerà ad un’altra divinità. un ultimo riferimento alla tecnica con cui è lavorata l'iscrizione è stata
presentata da questa epigrafista che si chiama Margherita Guarducci, è prima l'iscrizione viene
stesa con il colore poi viene viene Incisa dall’ incisore anche con in maniera imprecisa. La statua in
marmo di Naxos quindi deve essere stata portata dal isola di Nasso all' isola di Delos, operazione
non facile perché naturalmente bisognava portare questa statua dalla casa prima via terra fino al
porto.

La statua di nikandre non è l'unica in marmo che viene dedicata


di dimensione grande al vero che viene dedicata al santuario. Fu ritrovata anche quest'altra statua
di cui si conserva solamente la base iscritta e anche decorata con dei motivi e di cui rimane poi il
piede che è nudo, un elemento che ci permette di realizzare che la statua al di sopra è un kouros
c'è una statua maschile quindi in nudità atletica ,perché se si fosse trattato di una statua femminile
come nikandre avremmo avuto anche la punta dei piedi perché il resto sarebbe stato coperto dalla
veste invece in questo caso abbiamo il piede nella sua completezza. Gli elementi che decorano la
base triangolare sono: una testa di Gorgone ,una testa di ariete e nell'altra estremità del triangolo
una testa di leone;tre elementi che sono apotropaici cioè servono a tenere lontano il male, quindi in
qualche modo a proteggere la statua. L'iscrizione che non è bustrofedica ma è su righe che
cominciano sempre tutte da sinistra dice è: [ un Kik artiness mi ha dedicato il massiccio o un Axios
o Yes avendomi fatto] qui è un altro elemento interessante perché parla in prima persona e
riporta il nome di colui che lo ha dedicato che è EUTHYKARTIDES, è originario di Nasso il
marmo ,il dedicante è anche l'artigiano che ha lavorato la statua. È un artigiano che quindi è
proprio orgoglioso del lavoro fatto per realizzare questa statua e quindi ci tiene a far sapere che è
frutto del suo lavoro.
DELOS SANTUARIO DI APOLLO:

la dedica in questo caso di una statua colossale che viene fatta sempre nel santuario di Apollo
vicino ad un l'edificio noto come Oikos dei Nassi. È anche questa una dedica collettiva Perché
chiaramente una dedica di tutta la comunità del Nassi .Del Colosso rimangono pochi frammenti ma
rimane la base che ha l'iscrizione in cui si specifica [della stessa pietra sono ,statua e base],
orgoglio artigiano cioè si vuole specificare la potenza .

Quello che rimane ci permette anche di ricostruire sia


all'altezza circa 10 m sia il peso della Statua rimane parte del Torso che è questo vedete questi fori
che servivano a fissare degli oggetti in dei ferma trecce in bronzo. poi rimangono anche alcune
dita di uno dei piedi . I frammenti sono conservati parti a Delo e altre a Londra . Sappiamo però
che il colosso aveva ancora la testa conservata nel 1445 perché un disegno di questo viaggiatore
di Ancona Ciriaco De pizzicolli ,che è un mercante che alla metà del 1400 per motivi connessi con
il suo lavoro visita i vari centri della Grecia ,dell'Asia Minore, Costantinopoli eccetera e era uno dei
primi umanisti anche molto interessato alla cultura greca e quindi documenta epigrafi e sculture o
strutture architettoniche che vede e quindi riproduce il colosso anche con la testa, quindi almeno
fino al 1400 era conservata anche la testa di questo colosso. E queste dimensioni colossali
sembrano essere ricorrenti nella scultura cicladica perché è proprio attraverso tutto il sistema di
cantiere che ruota intorno a questa scultura dedalica in marmo prodotta nelle Cicladi che è uno dei
mezzi attraverso i quali le città delle Cicladi mostrano la loro ricchezza economica ovviamente e
anche il proprio potere perché utilizzano la statuaria come una forma di rappresentazione della
propria importanza.
Questo canone colossale che proprio della scultura cicladica viene
poi recepito anche in altri ambiti per esempio nell'isola di thasos dove esistono delle Cave in
marmo e dove sul finire dell'età orientalizzante si propongono delle statue di grandezza maggiore
del vero .Questa è una rappresentazione di Hermès che ha un ariete che è il suo animale attributo.
questa statua peraltro è stata realizzata in marmo di thasos ed era dedicata sull'acropoli della città
Anche se forse non siamo sicuri che sia stata mai messa in opera perché aveva una profonda
frattura, infatti è stata trovata diciamo orizzontale, forse proprio perché nelle operazioni d'asporto
dalle Cave al santuario si è danneggiata e quindi non è stata poi mai direttamente
dedicata.Ripropone i canoni della scultura colossale quindi sembrerebbe che questa scultura è
nata e ha avuto la sua prima funzione in ambito sacro,quindi come dono votivo.

Un rinvenimento relativamente recente perché è avvenuto nel novembre del 2000


dimostra però che questa dimensione della colossallita e questa scultura dedalica è attestata
anche in ambito funerario come segnacolo funerario. Si tratta di una figura femminile, riproposta
secondo tutti i canoni della scultura cosiddetta dedalica o orientalizzante che è stata ritrovata in
nella Necropoli di Sellada, che è una località della dell'isola di Santorini quindi siamo sempre
nell'ambito delle Cicladi, nel luogo che ospitava la città di Thera. Nella Necropoli di Sellada è stata
ritrovata questa statua femminile intorn alla metà del VII secolo è che è alta 2 m e 30 quindi anche
essa maggiore del vero, quindi ci dimostra che questa scultura dedalica non viene utilizzata
solamente in ambito santuariale come dono votivo particolarmente importantema viene utilizzata
anche nell'ambito funerario come segnacolo sulle tombe e quindi da qui abbiamo poi un modo di
vedere nell'età arcaica il passaggio dai grandi vasi in ceramica,che erano segnacoli funerali alle
Statue in marmo che si sostituiscono a questi.

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