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CAP 1 – ORIGINI E SVILUPPO DELLA PSICO DI COMUNITA'

NASCITA ED EVOLUZIONE DELLA PDC NEGLI USA → essa è preceduta dallo sviluppo
della psichiatria e dell'igiene mentale. La prima tappa impo risale alla fine del XIX sec
nel corso del quale viene a consolidarsi la rivoluzione industriale che xmetta una lenta
ma progressiva conquista dei diritti sociali da parte delle masse svantaggiate → trova
spazio la denuncia di ex pazienti o intellettuali degli abusi e crudeli cui venivano
sottoposti i ricoverati negli ospedali psichiatrici.
In seguito alla crisi economica successiva alla IWW e sfociata nella depressione del 29,
le iniziative e i servizi sociali USA conoscono una notevole flessione.
Nel dopo guerra si assiste a un rinnovato ottimismo da parte della nazione nelle prp
capacità di far fronte a problemi sociali, primo fra tt il reinserimento dei reduci di guerra
TV il problema è che si avverte la carenza di teorie e metodi adeguati alla gestione di
malattie mentali gravi.
Gli anni 50 invece sono anni segnati da un certo benessere e dal raggiungimento di un
certo status sociale. La risposta al disagio è lo studio psicoanalitico, la clinica privata,
l'ospedale psichiatrico. TV con il diffondersi dell'orientamento umanistico esistenziale e
del behaviorismo, viene messo in discussione il predominio e l'orientamento
psicoanalitico e si pone l'accento sullo sviluppo delle risorse xsonali. Nello specifico,
aumenta anche l'interesse per i fattori socioeconomici, ecologici e culturali.
Nel 1963 viene approvato il COMMUNITY MENTAL ACT, una lex che stabilisce il principio
della organizzazione territoriale dei servizi psichiatrici → implica la riduzione dei ricoveri
negli ospedali psichiatrici e l'offerta al cittadino di un trattamento inside la prp comunità
di appartenenza → la lex concede fondi per la costruzione di centri di igiene mentale di
comunità ma è disposta a erogarli solo a quei centri in grado di offrire almeno 5 servizi:
residenziali, ambulatoriali, di ospedalizzazione parziale, di emergenza e di consulenza
ed educazione.
Sarà solo nel 1965 che un ristretto gruppo di psicologi e operatori di igiene mentali
riuniti in un convegno per analizzare la formazione degli psicologi per i servizi di igiene
mentale di comunità, adotta per la prima volta l'espressione psicologia di comunità → il
convegno > un atto di fondazione della PDC come area autonoma, teso a sottolineare
la necessità di un intervento preventivo a livello di comunità, di una demedicalizzazione
dei servizi psichiatrici, di un approccio interdisciplinare.
La PDC come disciplina a sé viene sancita ulteriormente nel 1966 dalla fondazione della
divisione di pdc all'interno dell'APA. In quegli anni assistiamo ai primi tentativi di
elaborare strumenti di intervento alternativi alle modalità cliniche tradizionali, quali:
• l'intervento sulla crisi, strategia volta a impedire che un disagio > difficoltà
permanente
• la consulenza di igiene mentale in AP l'offerta di assistenza tecnica da parte di
un esperto a un sogg o ad una organizzazione concernente i problemi psico che
possono insorgere sul posto di lavoro
• il cambiamento pianificato in AP l'attuazione di programmi di intervento su
sistemi e comunità.
La fine degli anni 60 rapp un periodo favorevole per la psico di comunità NAC il governo
vara numerosi programmi compensativi es per bambi svantaggiati, per giovani
disoccupati e per il recupero di drogati e alcolizzati.
Nella prima metà degli anni 70, gli USA si imbattono in un xiodo di crisi politica e
istituzionale → limitano fortemente i fondi per i servizi sociali e l'espansione dei
programmi di comunità. Anche dal PDV scientifico la PDC inizia un xiodo di revisione
critica a opera sia di psichiatri conservatori che di PDC appartenenti all'alaa radicale
della disciplina. Il movimento radiale sostanzialmente denuncia una scarsa
partecipazione dei cittadini alla gestione dei nuovi servizi e una insuff incisività del
movimento di igiene mentale nell'operare cambiamenti nel sistema sociopolitico
americano + biasimano gli interventi portati avanti dagli psico dell'ala moderata xk li
considerano volti a compensare un disagio o una mancanza +ttosto che promuovere
cambiamenti strutturali dell'ambiente. secondo qll dell'ala radicale gli interventi
proposti no andavano a intaccare problemi di natura politico economica e sociale,
considerati da loro i principali responsabili della determinazione del disagio.
Stimolata anche da critiche di questo genere la PDC approfondì la sua riflessione e
definì con maggior realismo le prp metodologie di studio e di intervento → negli anni 70
abbandona la terminologia dell'igiene mentale per mutuare e approfondire concetti
derivati dalla psico ambientale ed ecologica, dalla psico sociale e dalla teoria generale
dei sistemi.
TV gli inizi degli anni 80 costituiscono un nuovo xiodo di crisi per la psico di comunità
sia a causa dei drastici tagli ai programmi assistenziali operati dal governo di regan, sia
a causa del mutato clima sociale che favorisce una rivalutazione del successo
individuale e delle gratificazioni narcisistiche → la PDC dovrà reagire alla crisi tornando
con ancora maggior rigore all'impegno verso la trasformazione del sistema sociale →
vengono creati speciali gruppi di interesse per le minoranze, per le donne, per gli anziali
e per gli omosex per dare + spazio, potere e visibilità ai problemi di questi gruppi.
Alla fine degli anni 80 gli PDC hanno superato la crisi. In questo xiodo sostanzialmente
hanno cercato di rix ai bisogni sociali emergenti: hanno lavorato insieme con psico
ambientali per cercare di dare una rix ai problemi posti dall'inquinamento ambientale e
dalla questione ecologica, hanno fatto campagne di edu sanitaria per i dipendenti,
lavorato sui risvolti psico della disoccupazione progettando programmi per i lavoratori a
rischio. In AP hanno cercato di collaborare con i membri di un sistema per stabilire
bisogni, identificare risorse e fornire la formazione e il coordinamento necessari per
facilitare la realizzazione del mutamento desiderato.
Negli anni 80 c'è stato uno sforzo per creare nuovi setting di intervento al di là dei
tradizionali luoghi deputati all'igiene mentale e o alla funzione edu.
Sono tt interventi che pongono le basi per lo sviluppo di concetti quali sostegno sociale
e di empowerment. I concetti infatti che appaiono negli anni 90 sono 3: empowerment,
l'auto e il mutuo aiuto e il sostegno sociale. Sono concetti fortemente innovativi xk
integrano i contributi professionali dell'ala radicale e di qll moderata con gli apporti
teorici derivanti dalla psico ambientale, dalla teoria dei sistemi e dalla psico clinica.
L'ala moderata pone al primo posto il valore della libertà dell'individuo e della xsonale
responsabilità nella riuscita o meno della sua vita e accetta le disuguaglianze sociali cm
inevitabili. L'altra è centrata sul bene comune, sottolinea come primo valore qll della
giustizia sociale e favorisce interventi per attenuare le disuguaglianze e garantire =
opportunità.
EMPOWERMENT → concetto che viene inteso come un obiettivo cui arrivare >> forme di
auto aiuto, che responsabilizzano e valorizzano il contributo del singolo e varie forme di
sostegno sociale, che riconoscono il valore della solidarietà e l'impo delle interazioni
ambientali. Sono programmi che mirano ad aumentare il senso di potere personale e la
capacità di leggere i diversi sistemi sociali per poter capire i condizionamenti che essi
pongono nella nostra quotidianità.
Gli PDC cercano di intervenire a favore dei gruppi + emarginati della società NAC hanno
cercato di valorizzare la diversità culturale, etnica e sessuale. ES gli PDC hanno
sperimentato l'efficacia di far conoscere i servizi di salute mentale ai nuovi immigrati per
convincerli a superare la vergogna che li spinge a ritardare le richieste di aiuto.
Dalla fine degli anni 80 inoltre gli PDC si sono fatti sostenitori di particolari politiche
sociali a livello locale, statale e federale. In concreto, hanno formato dei gruppi di
pressione che diffondono i risultati di studi di valutazione o di fattibilità di progetti di
intervento innovativi, oppure divulgano conoscenze psicologiche riguardanti diversi
problemi sociali es dai senzatetto ai malati di AIDS, a vari livelli istituzionali, per ottenere
mutamenti legislativi, stanziamenti di fondi per ricerche, progetti o servizi.

OLTRE GLI USA: LA DIFFUSIONE DELLA PDC IN ALTRI PAESI EXTRAEUROPEI


negli anni 70 e 80 la PDC han cominciato a diffondersi anche in altri paesi. In generale
dall'america di mutua l'approccio di base con l'enfasi sulla prevenzione e sulla ricerca e
poi si usano le strategie di intervento che meglio rix ai problemi di quel determinato
paese. Maggiori resistenze alla sua diffusione la PDC le ha trovate in EU xk in molti
paesi come l'IT o la turchia la professione dello psico è stata formalmente riconosciuta
con notevole ritardo. Gli elementi invece che hanno favorito lo sviluppo della PDC negli
altri paesi sono la disaffezione per la PC tradizionale, il bisogno di sviluppo sociale, la
partecipazione degli studenti uni e l'interesse per lo sviluppo di modelli teorici e
applicativi. I primi paesi in cui si sono diffusi i principi e le strategie operative della PDC
sono stati canada, australina, nuova zelanda in quanto già esisteva una lunga
tradizione di servizi di comunità. Es in canada, pionieri della prevenzione avevano
sperimentato progetti innovativi nei servizi di salute mentale e nelle scuole già dagli
anni 20. in venezuela la diffusione della disciplina è stata sostenuta dal desiderio e dal
tentativo di risolvere pressanti problemi sociali.

DIFFUSIONE NEI PAESI RU


la PDC si è sviluppata con forme diverse dagli anni 70\80 in IT germania portogallo
spagna e GB.
Es in spagna la PDC è formalmente insegnata in varie università. L'impulso allo sviluppo
è avvenuto con l'avvento del governo socialista che ha sviluppato servizi sociali generali
di comunità, promuovendo interventi con popolazioni a rischio, con giovani disoccupati,
alcolisti, tossicodipendenti.
In germania gli PDC sono ancora alla ricerca di una precisa identità, i loro lavori sono
stati influenzati da adorno e dalle analisi post struttualiste sui meccanismi di controllo
sociali prevalenti nelle democrazie sociali e molti interventi sono indirizzati alla
creazione di reti ai auto aiuto.
In norvegia la PDC è insegnata nelle uni da decenni. In queste nazioni esiste una forte
associazione di PDC e una notevole sensibilità e attenzione verso temi e metodologie
prp di questa disciplina cm interventi di prevenzione primaria o secondaria e
promozione della salute e del benessere.
DIFFERENZE TRA CONTESTI EUROPEI E STATUNITENSI
→ esiste una sorta di debito di gratitudine verso la PDC americana TV con il tempo
sono emerse le differenze tra la realtà EU e qll USA, troppo astorica, politicamente
ingenua, interessata all'azione +ttosto che alla riflessione teorica, con strumenti di
intervento volti a cambiare l'individuo +ttosto che il gruppo, l'organizzazione o il tessuto
sociale.
Effettivamente il confronto tra psico eu e USA è avvenuto nel primo congresso EU di
psico di comunità nel 1995. durante questo congresso è stata fondata una
associazione di psico di comunità eu formata da psico provenienti da circa 15 paesi.

LA PSICO DI COMUNITA' IN IT → sviluppata nella seconda metà degli anni 70 NAC risale
al 1977 la pubblicazione del primo libro di FRANCESCATO che introduce la disciplina nel
nostro paese. In IT lo sviluppo nasce da un interesse di tipo pragrmatico. NAC vengono
applicate numerose leggi che indicano nuovi obiettivi e finalità per i servizi sociali,
sanitari ed edu. La realizzazione di tali obiettivi presuppone metodologie di analisi e
intervento orientate + alla prevenzione e al cambiamento sociale che alla cura
individuale. → aumenta l'attenzione verso teorie e strategie di matrice sistemica che
possono guidare al miglioramento della qualità della vita e della competenza della
comunità.
FATTORI CHE HANNO FAVORITO L'INTERESSE PER QUESTA DISCIPLINA
• lex sui consultori
• norme sulle sostanze stupefacenti e la tossicodipendenza
• inserimento di portatori di handicap nelle classi normali
+ fra i principi + significativi della riforma sanitaria sono da considerare:
• la partecipazione dei cittadini alla gestione sociale dei servizi
• l'orientamento verso la prevenzione del disagio e della malattia.
Il nuovo contesto socio sanitario fornisce e presuppone l'introduzione di teorie e
strategie di intervento che pongano l'accento sulla interazione fra sogg e sistema
sociale e che mirino ad accrescere l'armonia fra persona e ambiente.
In AP condizioni socioculturali determinate xmettono e facilitano l'intro della nuova
disciplina. Fattori quali l'innovazione e lo stimolo legislativo, fattori ideologici quali la
diffusione di un orientamento progressista e l'attenzione ai gruppi sociali emergenti.
Nel mondo industriale e produttivo, l'affermazione dei diritti dei lavoratori favorisce la
consapevolezza del rapp tra azienda e ambiente sociale, fra condizioni lavorative e
stress. Sul piano scientifico e culturale la scuola di Palo Alto e la deistituzionalizzazione
condotta da Basaglia mostra come il disagio vissuto dal sogg sia sintomo di un sistema
disfunzionale. Infine, l'affermazione dell'interesse per l'approccio della PDC anche nel
mondo accademico viene sancita nel 1985 dall'introduzione nel nuovo ordinamento di
laurea in psicologia, di un indirizzo di specializzazione in psico clinica e di comunità.
ELEMENTI DI OSTACOLO → di carattere poltico es l'avversione da parte del fascismo,
culturale es la diffidenza di ampi settori della cultura verso la psico, e professionale es
l'assenza di corsi di laurea fino al 71 + riferimento alla psico clinica in AP gli operatori si
sono ispirati al sicuro e affermato modello medico, assumendo quasi esclusivamente
identità di psicoterapeuti ma questo è solo una delle pox funzioni dello psicologo.

CAP 2 – PRINCIPI E RIFERIMENTI TEORICI DELLA PDC


PECULIARITA' DELL'APPROCCIO E OBIETTIVI PREVALENTI
la PDC no si propone di studiare il sogg o le strutture sociali separatamente, ma
l'interazione, la relazione circolare esistente tra questi due livelli. Studiare il sogg nel
suo contesto di vita quotidiana permette di cogliere l'interdipendenza costante tra i
campi della persona e i campi dell'ambiente.
La dimensione sociale ha una triplica collocazione nella PDC: nello studio delle cause
dei fenomeni, nelle metodologie di intervento, nella definizione del disagio. Nella
spiegazione del disagio è pox riconoscere due visioni prevalenti: la teoria eccezionalista
e qll universalista. Secondo la prima, il disagio o la patologia sono determinati dalla
presenza di fattori individuali, caratteriali, di xsonalità, insoliti e casuali che pongono in
condizio di svantaggio le xsone, impedendo loro un normale sviluppo e successo nella
vita. Il disagio è visto come un problema o una malattia e puntano al trattamento del
disturbo e o alla identificazione precoce delle xsone a rischio.
La teoria universalistica considera il disagio no come una eccezione o una anomalia
dello stato normale di salute ma cm espressione dei rapp sociali di una comunità,
legata ad una iniqua distribuzione delle risorse, a condizio non occasionali o causali ma
prevedibili. Essenziale riparare le conseguenze delle situazioni critiche ma se possibile
anche anticiparle.
La prevenzione del disagio per questo > un obiettivo della PDC.
NB tra gli obiettivi prevalenti e fondamentali della disciplina oltre alla attenzione alla
prevenzione del disagio, è data impo anche al concetto di promozione della salute e del
benessere.
Rispetto al tema del benessere e della salute, la PDC coerentemente con qnt affermato
dall'OMS che ha definito la promozione della salute come ql processo per cui la gente
incrementa il controllo e la gestione diretta delle prp condizio di benessere e o disagio,
sostiene una concezione di salute positiva, di tipo evolutivo che assume un modello
dinamico di uomo e sottolinea la tensione del sogg verso il soddisfacimento dei prp
bisogni e il controllo sulle condizio di vita. → la stessa strategia della prevenzione viene
intesa no solo come anticipazione o elusione del disagio ma cm sviluppo di migliori
condizio di vita → qualità della vita NAC viene considerata come la ricerca di armonia
nel rapp uomo ambiente. Nel processo di valutazione della qualità delle condizio di vita,
la PDC usa un approccio sistemico ecologico, che tenta di integrare variabili di tipo hard
es reddito pro capite, n di reati con variabili di tipo soft quali aspettative, vissuti
personali, rapp sociali.
Infine, tornando agli obiettivi della disciplina: la promozione dell'autoconsapevolezza e
della partecipazione dei membri delle comunità, lo sviluppo della competenza della
comunità e il compito di individuare i processi >> i quali le comunità rafforzano o
ostacolano il benessere psicologico delle xsone. Per perseguire qst obiettivi la PDC
punta sia a rinforzare le risorse personali che a potenziare le competenze della
comunità poiché ritiene che lo sviluppo della qualità della vita possa realizzarsi solo >>
una promozione sia delle capacità dei singoli che delle risorse presenti nella comunità.

STRATEGIA PREVENTIVA DELLA PDC


CONCETTO E TIPI DI PREVENZIONE
l'etimologia della parola prevenzione rimanda ad una dimensione temporale: venire
prima in AP anticipare l'insorgere e le conseguenze di una malattia fisica, un disagio
psichico, un problema sociale. La PDC tenta no solo di evitare o ridurre la
manifestazione del disagio ma anche di migliorare le condizioni di vita della comunità e
favorire l'integrazione positiva tra individuo e ambiente.
Il concetto di prevenzione è stato approfondito nell'ambito della medicina sociale che si
pone come obiettivo qll di ridurre l'incidenza e la diffusione delle malattie nella
popolazione. In questo campo sono stati individuati 3 tipi di prevenzione: primaria,
secondaria, terziaria.
CAPLAN ha il merito di aver applicato esplicitamente qst concetti nel settore definito
come psichiatria preventiva. Egli ha individuato nei diversi livelli sociali, le azioni che
consentono di incrementare la prevenzione primaria: es nella società, ogni iniziativa che
promuove la qualità della vita, il benessere sociale; nella comunità, la consulenza rivolta
a migliorare la programmazione di un sistema o la formazione di persone chiave; nei
piccoli gruppi e per gli individui, gli interventi che accrescono le competenze

OSTACOLI CONCETTUALI E DIFFICOLTA' NELLA STRATEGIA PREVENTIVA


diversi fattori insiti nella mentalità prevalente e nella complessità delle scienze sociali
che fungono da ostacolo. Un primo fattore è costituito dal predominio di una
concezione eccezionalista → ritenere un problema la risultate di un difetto individuale
favorisce la produzione di interventi orientati all'individuo + che al sistema e alla cura e
alla riabilitazione + che alla prevenzione del disagio o alla promozione del benessere.
Altro elemento di ostacolo è che l'orientamento preventivo è meno ovvio e consolidato
di qll riparativo; la prevenzione richiede una attività cognitiva + complessa e
un'operatività in cui gli interessi a lungo termine prevalgono su qll a breve termine.
Un ulteriore elemento di ostacolo è la scarsa domanda sociale di interventi di
prevenzione + difficile promuovere interventi preventivi per es su disturbi dall'eziologia
oscura o complessa.
L'attuazione della strategia preventiva si scontra con le resistenze dovute alla mentalità
dominante e alla difficoltà di identificare i fattori eziologici del disagio da prevenire e
anche dalla poco sviluppata competenze degli operatori di individuare i contenuti e gli
indicatori del cambiamento da pianificare. Nonostante la presenza di diversi ostacoli
allo sviluppo di una logica preventiva, recentemente al prevenzione del disagio è > un
tema di grande interesse → l'OMS ha richiamato infatti l'attenzione sulla considerevole
crescita della sofferenza psicosociale e sulla necessità di intervenire preventivamente.

LA PREVENZIONE NELLA PDC


la PDC cerca di agire in senso preventivo e sui livelli + complessi della realtà sociale
ovvero cerca di privilegiare l'intervento sui gruppi, sui sistemi organizzativi o sulle reti
informali. La strategia preventiva si identifica con la prevenzione primaria. → gli
interventi possono essere orientati verso la riduzione dell'impatto di fattori ambientali di
stress ai livelli della comunità, organizzativi o familiari in AP possono essere mirati a
rafforzare la capacità di popolazioni vulnerabili ad affrontare un determinato stress.
Quando pox i programmi dovrebbero tentare di eliminare o evitare i fattori ambientali di
stress – prevenzione primaria proattiva, se però gli stressors ambientali sono
ineliminabili i sogg possono essere preparati a come affrontare lo stress – prevenzione
primaria reattiva.
Es di prevenzione primaria proattiva, che popone di migliorare la qualità di vita
dell'ambiente, sono la ricerca-intervento e l'analisi organizzativa.
Es di prevenzione primaria reattiva, che mirano a incrementare le competenze dei sogg
sono le strategie edu e formative, intese a promuovere il benessere psicofisico e la
capacità di coping, la consulenza a operatori di base e figure no professionali.

IL QUADRO DI RIFERIMENTO CONCETTUALE DELLA PDC DI MATRICE AMERICANA


la PDC nasce cm disciplina prevalentemente empirica e applicativa, inizialmente poco
attenta alla riflessione teorica. La particolarità del suo ogg di studio NAC rende difficile
l'individuazione di una teoria guida unificante TV esistono dei concetti teorici impo che
hanno influito sullo sviluppo concettuale della PDC:
MODELLO SISTEMICO ECOLOGICO → concetto di sistema è stato applicato allo studio
della comunicazione interpersonale descrivendone le proprietà di totalità, retroazione
ed equifinalità. La PDC la prp il concetto di sistema e lo usa in riferimento ai sistemi
sociali che vengono concepiti cm un insieme di rapp tra elementi di complessità
crescente: individui, piccoli gruppi, organizzazioni, comunità. La comunità si configura
cm una rete di sistemi sia di tipo formale che di tipo informale.
Una caratteristica impo della PDC è l'enfasi posta sulla prospettiva ecologica → tende a
riportare l'attenzione degli psicologi sull'osservazione dei fenomeni nei loro setting
naturali. L'approccio ecologico consente di enfatizzare la relazione tra xsona e
ambiente + ttosto che esaminare isolatamente le loro caratteristiche, e concepiscono la
ricerca cm una attività da svolgere sul campo nel tentativo di cogliere gli scambi tra
xsone, contesti ambientali ed eventi.
Esistono 4 principi guida, derivati dalla ecologia biologica per pianificare gli interventi
nella comunità:
1. interdipendenza: il cambiamento di ciascuna componente di un ecosistema produce
cambiamenti in tt le altre componenti es se viene chiuso un ospedale psichiatrico, ciò
avrà ripercussioni sul sistema giudiziario, sui servizi territoriali o sugli atteggiamenti dei
cittadini
2. la ciclicità delle risorse: per attuare un intervento nella comunità è fondamentale
analizzare il modo in cui le risorse umane, tecnologiche e organizzative ed economiche
sono distribuite ed usate
3. adattamento: processo >> il quale gli organismi variano le loro abitudini o
caratteristiche per affrontare le condizio e le trasformazioni ambientali
4. la successione: evidenzia le proprietà dinamiche dell'ambiente sociale e la necessità
di conoscere quali siano le direzioni dei mutamenti in corso

questi 4 principi consentono di decodificare i meccanismi di influenzamento reciproco


fra ambienti, gruppi e individui e di sviluppare interventi che no ignorino i valori
prevalenti, le risorse disponibili e i processi trasformativi in corso.

Il contribuito principale che la PDC deriva dall'opera di LEWIN è rapp dalla TEORIA DEL
CAMPO secondo la quale ogni evento è determinato da un insieme di fattori presenti
inside il campo psicologico → la tot di fattori in relazione di interdipendenza in un dato
momento. Gli elementi che appartengono all'ambiente hanno un certo peso nel
determinare il comportamento della persona. Ma nel contempo, il sogg, essendo un
sogg attivo, cosi come lo definisce Adorno, ha una certa capacità trasformativa e di
intervento nelle variabili biologiche, materiali e sociali.
Infine, ultima eredità Lewiniana è la concezione del piccolo gruppo e lo sviluppo delle
conoscenze su di esso e sulle leggi che lo governano. L. lo considera un insieme
dinamico, qlc di qualitativamente diverso dalla somma dei singoli elementi che lo
compongono.

LA PSICO AMBIENTALE
un approccio connesso alla prospettiva ecologica è qll della psico ambientale → un
ambito di ricerca +ttosto ampio e variegato che comprende diversi filoni, a partire
dall'approccio socio ecologico, che si propone di analizzare l'impatto degli ambienti
fisici e sociali sul sogg >> un metodo di osservazione naturalistica → spinto a formulare
il concetto di behavior setting, inteso come unità ambientale minima in cui si attuano
comportamento intenzionali significativi.
Barker, il quale aveva messo a punto questo metodo di osservazione, ha sottolineato
mostrato che sapere che un gruppo di xsone è in una chiesa, un'aula scolastica o in un
negozio ci permette di comprendere e prevedere il comportamento anche avendo
scarse info sulle caratteristiche dei singoli individui. Le aspettative e i modelli
comportamentali di un certo setting tendono a rimanere stabili anche quando le xsone
in quel determinato contesto mutano.
Gli studi di B. sono stati poi ampliati introducendo il concetto di setting sovra o
sottodimensionato.
Un setting è sovradimensionato quando esistono troppe persone che intendono farne
parte rispetto ai ruoli e alle funzioni che è pox distribuire. È sottodimensionato quando
la quantità di persone è insuff per gestirlo.
In generale il merito di B sta nell'essersi occupato per primo in psico dello studio
dell'ambiente inteso no come semplice arena nella quale si svolgono i fatti sociali ma
come una vera e prp entità attiva che struttura ordina e dà significato ai comportamenti
delle xsone che vi risiedono

BRONFENBRENNER E LA TEORIA DELLO SVILUPPO NEL CONTESTO


il rapp individuo ambiente è stato rielaborato da Bron. Il quale ha sottolineato
l'inscindibilità dell'individuo dall'ambiente in cui cresce e si sviluppa. L'autore mette a
punto un modello denominato processo persona contesto ambiente, basato sull'analisi
dei processi che regolano l'interazione tra individuo e contesto. La nozione di contesto
riguarda no solo le proprietà oggettive ma anche il modo in cui esse vengono percepite
dal sogg che ne fa parte. Il modello processo persona contesto ambiente, si basa su 3
assunti fondamentali:
1. il rapp individuo ambiente è caratterizzato dalla reciprocità: ambiente e sogg si
influenzano reciprocamente
2. anche i contesti + remoti, qll non sperimentati possono produrre delle
modificazioni nel comportamento del sogg
3. ogni persona si caratterizza cm entità dinamica in AP cm sogg attivo che reagisce
alle pressioni ambientali e ristruttura il prp spazio di vita.

Per Bron il comportamento umano è determinato dall'influenza di una serie di strutture


concentriche tra loro interdipendenti e dal modo in cui tali dimensioni ambientali sono
percepite e integrate dal singolo. Le strutture individuate sono:
• il microlivello composto dai sistemi di cui il sogg ha esperienza diretta
• il mesolivello composto da due o + sistemi di microlivello e dai legami esistenti
tra essi es rapp tra famiglia e scuola
• l'esolivello che comprende sistemi con i quali il sogg no interagisce direttamente
ma che influenzano la vita delle xsone che interagiscono con lui es lavoro del
partner
• il macrolivello comprende il contesto sociale allargato, le sovrastrutture che
hanno potere di influenzare tt i livelli sottostanti
il sogg muovendosi inside questi sistemi cambia continuamente ruolo e deve sempre
ristrutturare la sua posizione nelle diverse situazioni ambientali → definito processo di
transizione ecologica. L'evolversi di una xsona è un processo continuo che si attua
durante tt l'arco della vita, i cui risultati dipendono anche dalle modificazioni ambientali
legate al passare del tempo.

LA SINTESI DI MURREL
nella sua opera principale, PSICOLOGIA DI COMUNITA' E SISTEMI SOCIALI, Murrel
compie una integrazione di apporti e orientamenti diversi fornendo un quadro
concettuale della PDC. Egli definisce la PDC come l'area inside della psico che studia le
transizioni fra reti di sistemi sociali, popolazioni e individui; che sviluppa e valuta modi di
intervento che migliorino gli adattamenti fra persona e ambiente, che pianifica e valuta
nuovi sistemi sociali. → pone attenzione sulle transizioni reciproche fra comportamento
individuale e sistemi sociali. M ritiene che la personalità stessa sia una funzione di
transizioni attive tra uomo e ambiente. E il benessere psicologico dipenderebbe
dall'accordo psicosociale cioè dalla coincidenza tra le richieste del sistema e il
programma elaborato dall'individuo per affrontare le prp aree chiave.
Per migliorare l'accordo psicosociale M propone 6 livelli di intervento, passando da qll
focalizzato sul singolo individuo alla programmazione globale di una intera comunità:
1. ricollocamento individuale: nessun sogg può inserirsi armonicamente in tt i
sistemi sociali e nessun sistema sociale può facilitare la gestione dei problemi di
tt gli individui. Quando l'interazione è incompatibile e no si vedono miglioramenti
in nessuna delle due parti, è consigliabile collocare il sogg in un altro sistema es
affido di un bambi ad altri genitori. Se il ricollocamento è temporaneo c'è il
rischio che la xsona si inserisca armonicamente nel nuovo sistema ma abbia
problemi ancora maggiori nel tornare al sistema di provenienza.
2. Interventi sull'individuo: obiettivo è cambiare o sviluppare le risorse o le strategie
della xsona affinché possa meglio inserirsi nel sistema.
3. Intervento sulla popolazione: incrementare le risorse di una popolazione o di un
gruppo a rischio es >> programmi di preparazione alla crisi o di interventi di
formazione di gruppo. La difficoltà può consistere nel motivare e coinvolgere la
popolazione target a partecipare
4. interventi sul sistema sociale: si tratta di operare mutamenti strutturali e
funzionali sui sistemi, in modo da facilitare la gestione dei problemi sugli individui
es può essere la consulenza volta a modificare il comportamento di persone
chiave del sistema
5. interventi intersistemici in cui l'azione è diretta su + sistemi e l'obiettivo è qll di
creare un migliore coordinamento e una connessione + funzionale
6. interventi sull'intera rete sociale, programmi rivolti alla comunità nel suo insieme

IL COSTRUTTO DELL'EMPOWERMENT
EVOLUZIONE STORICA DI UN COSTRUTTO → la parola empowerment deriva dal verbo
to empower che significa favorire l'acquisizione di potere, rendere in grado di.. esso >
ogg di interesse della PDC sopratt nella seconda metà degli anni 80. è una parola che
indica contemporaneamente un processo e un risultato.
Secondo piccardo il costrutto è presente in realtà a partire dagli anni 60 in almeno 4
diversi ambiti: nella letteratura politica, medica, psicoterapeutica, in campo manageriale
e organizzativo. Alla fine degli anni 70 questo concetto è stato usato anche in ambito
politico. In tale ambito per es rappresentava l'obiettivo della maggior parte dei
programmi di sviluppo di comunità attuati nei paesi del terzo mondo.
Nel settore medico l'obiettivo dell'emp. Si esplicava nel tentativo di favorire processi
riabilitativi brevi ed efficaci, aiutando il sogg ad affrancarsi + rapidamente pox dalla
dipendenze dalla figura medica e promuovendo la capacità di autodiagnosi e cura della
prp salute.
COME DEFINIRE L'EMPOWERMENT → dare una definizione non è semplice ma è
un'impresa +ttosto ardua. Uno dei primi tentativi risale a rappaport, che lo descrisse
come il processo che xmette agli individui, gruppi e alla comunità di accrescere le
capacità di controllare attivamente la prp vita. Il controllo nello specifico si riferisce alla
capacità di influenzare i processi decisionali; la consapevolezza critica si riferisce alla
comprensione critica del contesto socio politico e delle strutture di potere; l'azione
collettiva fa riferimento ai processi di partecipazione che mobilitano le risorse per il
raggiungimento di obiettivi condivisi.
+ specificatamente l'empo può indicare
• una cultura e i valori che la caratterizzano
• un costrutto psicologico
• un processo operativo >> il quale il sogg accresce il suo livello di potere rispetto
ad uno specifico ogg
• un approccio applicativo che guida la metodologia del fare operativo
TV le definizioni + accreditate sono qll di KIEFER E ZIMMERMAN
KIEFER ha definito l'empo in termini di acquisizioni individuali che riguardano il
raggiungimento di abilità politiche, di competenze e informazioni. In AP potete è chi è in
grado di controllare la prp vita NAC acquisisce potere aumentando il prp grado di
consapevolezza politica. Secondo K. L'empo comprende un processo tridimensionale:
• lo sviluppo di un maggiore senso di sé in rapp con il mondo
• la costruzione di una comprensione + critica delle forze politiche e sociali che
impattano il prp mondo quotidiano
• l'elaborazione di strategie funzionali e il reperimento di risorse per raggiungere
scopi.
ZIMMERMAN parla di emp. Psicologico come prodotto del processo che porta da un
senso di sfiducia e sconforto nell'affrontare e risolvere problemi all'acquisizione e
utilizzo di abilità di problem solving e conseguimento del controllo percepito.
Bruscaglioni lega il concetto di empo a qll di possibilità ovvero l'insieme delle scelte
disponibili per soff e aumento di possibilità ovvero l'incremento delle opportunità di
scelta dell'individuo.
NB è cmq importante considerare la multidimensionalità del costrutto, distinguendo un
EMP psicologico, relativo alla xsona nel suo rapporto con gli ogg esterni, un empo
organizzativo relativo alle variabili organizzative in grado di promuovere coinvolgimento
e responsabilizzazione, empo di comunità relativo al grado di facilitazione riscontrabile
nell'ambiente di riferimento. → questo tipo di multidimensionalità dà spazio a
numerose definizioni che TV condividono degli elementi:
- la condivisione di un'idea di empo cm qlc che va oltre i costrutti con i quali viene
normalmente paragonato es il costrutto dell'autostima
- la concezione dell'empo cm un comportamento intenzionale che implica pensiero
critico, interesse e partecipazione di gruppo

SVILUPPO DI UNA PROSPETTIVA EU


LIMITI DEGLI APPORTI TEORICI DEGLI PDC STATUNITENSI
i modelli teorici e le modalità di intervento dovrebbero essere elaborati tenendo conto
del diverso contesto sociopolitico eu. Esiste una interazione tra l'ambiente sociopolitico
di un paese e lo sviluppo di specifici aspetti di una disciplina. → la PDC europea e
italiana deve trovare le prp base di fondazione non solo xk il quadro socio culturale e
politico istituzionale in cui si colloca è notevolmente diverso da qll statunitense ma
anche xk le piattaforme concettuali e i modelli teorico metodologici sin ora individuati si
sono rivelati poco capaci di collegare la sfera individuale e qll sociale.
NAC i colleghi statunitensi sono spesso giudicati come troppo pragmatici, troppo
interessati all'azione e poco inclini alle riflessioni teoriche, centrati sul presente e poco
attenti all'evoluzione storica dei vari contesti comunitari. Inoltre gli strumenti di
intervento elaborati negli USA sono considerati troppo centrati sull'empo dei singoli o
dei piccoli gruppi al massimo.

PRINCIPALI DIFFERENZE TRA EU E USA → Innanzitt gli europei condividono valori


culturali diversi da qll americani. Gli autori eu non pensano che gli uomini nascono
liberi cm invece recita la costituzione americana, sanno che ogni xsona nasce in un
contesto sociale gerarchico creato storicamente e modificabile >> l'azione umana. Qst
contesto può facilitare o limitare e opprimere un sogg il quale però a sua volta può
influenzare e modificare i setting sociali con cui interagisce.
Nello specifico, gli PDC americani e qll eu hanno criticato l'ottica fondamentalmente
individualistica e naturalistica della psico tradizionale che vede i processi psicologici
come puramente interni all'individuo e la società e l'essere umano cm fenomeni umani
in AP cm essenze che sono considerate sempre = a sé stesse, governate da leggi
naturali e immutabili MA a differenza degli PDC usa qll dell'EU danno + impo all'analisi
storica, di come le diverse ideologie politiche abbiano legittimano le stratificazioni
gerarchiche attuali facendole apparire naturali. → negli USA qst attenzione ai legami
tra passato e presente è meno evidente → interessante notare che gli PDC eu che
hanno un approccio storico risiedono in paesi cm germania italia spagna, paesi che
hanno fatto esperienza dei regimi totalitari di dx. → la libertà individuale è data meno
per scontata, vista cm meno naturale in nazioni dove ancora permangono ricordi
collettivi di lotte per la liberazione da regimi autoritari.
Un'altra differenze impo tra la cultura EU e qll statunitense riguarda i miti relativi ai modi
in cui un sogg può mutare la sua posizione nelle strutture gerarchiche sociali e la
legittimazione delle inuguaglianze. Es gli EU sono meno propensi a credere fino in
fondo al mito dell'uomo che si fa da sé. Mentre in USA è diffuso il convincimento che
ogni individuo è pienamente responsabile della sua vita e che se vuole avere successo
deve vincere la rat race. TV NB questa differenza sta attenuandosi man mano che si
diffonde una cultura globale che si ispira a qll statunitense centrata sul successo
individuale e sulla ricerca di divertimento e forti emo.
Ad oggi assistiamo ad un paradosso: i giovani danno x scontato il benessere eco e i
diritti civili, umani e sociali e molti perseguendo solo il prp sviluppo individuale no sono
molto interessati al bene comune → allora need ancora di + aiutare a promuovere la
consapevolezza del legame storico tra il processo di valorizzazione delle libertà
individuali e le lotte sociali che hanno dato ai cittadini EU i diritti civili sociali e umani.
Questi diritti non sono stati dati dalla natura ma sono stati conquistati >> le pressioni
sociali e politiche e le lotte dei gruppi oppressi.
Inoltre gli PDC statunitensi spesso si focalizzano sulla dimensione localistico territoriale
di una comunità senza esplorare il rapp tra comunità locale e altre entità territoriali cm
regioni, nazioni o comuni. Invece questo è un lavoro che andrebbe fatto in quanto ad es
i comuni e le comunità locali da sole è improbabile che riescano ad affrontare i
problemi della immigrazione, della disoccupazione o dell'inquinamento ambientale →
occorre coordinare le iniziative a livello locale, statale, nazionale e internazionale per
poter promuovere la crescita dei 3 capitali: economico, umano e sociale. Negli ultimi
decenni xo sono aumentati di molto i primi due ma è diminuito il terzo.
Per capite sociale si intende l'insieme di legami basati sulla fiducia reciproca che si
creano quando ci sono scambi positivi tra le xosne che formano un tessuto sociale
compatto. E noi sappiamo che la qualità del tessuto sociale incide molto sulla salute es
nei paesi + sviluppati l'incidenza delle malattie è minore dove il tessuto sociale è
compatto e le differenze di reddito meno marcato oppure è dimostrato che chi ha +
contatti umani e partecipa attivamente alla vita della comunità sta meglio rispetto a chi
conduce una esistenza isolata. In america per es il liberalismo economico e la ricerca di
successo individuale sono stati accompagnati da una diminuzione di tt le forme di
partecipazione dei cittadini alla vita politica e sociale → questo deficit è poi associato
ad una diminuzione della fiducia negli altri e nel senso di reciprocità. Ad oggi per es
molti giovani stanno cercando e trovando contatti e rapp sociali su internet. Per questo
è cruciale occuparsi anche delle comunità virtuali e mediatiche.

VERSO UNA TEORIA DELLA TECNICA IN PDC


un altro punto di divergenza tra psico di comunità eu e qll americani risiede nell
interesse maggiore mostrato dai primi per la costruzione di basi teoriche + forti per la
PDC. ORFORD negli anni 90 ha cercato di elaborare una teoria generale per la PDC che
ha individuato nei concetti chiave nei campi della persona e dell'ambiente, ossia
concetti centrali che facilitino i collegamenti tra i due campi. Nel capo nella persona OR
indica l'identità, lo status, il sentimento di autostima. Nel campo del sociale individua 4
modi in cui l'ambiente può facilitare o ostacolare le persone nello sviluppo del loro
senso di id, nel raggiungimento e mantenimento del loro status sociale, nel loro senso
di autostima. Essi sono: ricoprire un ruolo socialmente valorizzato, possedere un senso
di controllo, avere opportunità di vita future.
Queste 4 risorse intervengono a 3 diversi livelli del sistema sociale:
- microlivello
- comunità locale che può andare dal condominio alla città di appartenenza
- cultura, comprende le norme e le strutture politiche, legali, sociali, religione
il modello TV risente dell'impronta individualistico-naturalistica della psico clinica
tradizionale .
Rappaport invece per es si focalizza sul ruolo delle narrative culturali. R rileva che le
nostre storie personali sono influenzate e connesse alle narrative raccontate nelle
comunità in cui viviamo. Quindi capire le narrative di comunità è un modo per capire la
cultura e il contesto e i suoi effetti sulle vite individuali. R sottolinea che la risorsa
narrativa è distribuita in modo ineguale nelle classi sociali, dato che le classi sociali
dominanti hanno + strumenti x diffondere e creare le loro narrative.
Infine per AMERIO la PDC deve integrare aspetti della PC tradizionale es l'atteggiamento
di aiuto rivolto al cambiamento e l'attenzione specifica al caso particolare, con
un'attenzione alla dimensione politica e storica del contesto sociale visto sia nei suoi
aspetti materiali che nelle sue componenti simboliche.
La PDC per AMERIO pone al centro
- il senso dell'individuo come principio e valore che è riconosciuto come tale grazie alla
sua dimensione sociale
- il senso della partecipazione alla costruzione di quel bene comune che è alla base
della comunità come depositaria dei valori umani
- il senso costruttivo dell'azione come processo che articola attività mentale e pratica,
sfera individuale e sociale.
Infine, una teoria della tecnica in PDC dovrebbe unire qll che sono i due modi di fare
della scienza: il pragmatico e il narrativo. Il modello pragmatico è basato sulle teorie
positivistiche ed è caratterizzato dalla formulazione di ipotesi che devono essere
testate, dalla ricerca delle invarianze, dalla decontestualizzazione del fenomeno
studiato e mira alla costruzione di leggi che xmettano di predire l'evoluzione di un
fenomeno.
Il modello narrativo è impiegato dagli storici e biografi, l'obiettivo è raccontare la storia
di un fenomeno nel suo contesto. I criteri di accettazione o non accettazione si basano
sulla coerenza della storia. In PDC storie xsonali, narrative comunitarie, culturali e
politiche vengono criticamente riesaminate xk costituiscono un legame forte tra
dimensione individuale e sociale. Per quanto riguarda il contributo dei costruzionisti
sociali essi hanno analizzato i processi sociali che influenzano le trame di queste
narrative. Diversi studiosi x es hanno esplorato la costruzione sociale della gravidanza e
dello sviluppo del feto es hanno esaminato l'evoluzione delle credenze dei medici e
delle donne sulla gravidanza.

PRINCIPI GUIDA PER UNA TEORIA DELLA TECNICA IN PDC


riassumendo le strategie di intervento in PDC dovrebbero:
• incoraggiare interpretazioni pluralistiche id un problema sociale che riuniscano e
integrino diversi tipi di conoscenza sia di tipo ogg che sogg e aumentino i pdv da
cui una situazione può essere considerata
• esaminare le origini storiche del problema sociale e la diseguale distribuzione del
potere di accesso alle risorse del contesto sociale
• dare voce ad altre narrative minoritarie esistenti
• promuovere i progetti di empo che creino legami tra le persone che condividono
un problema e aumentino il capitale sociale di una comunità
• identificare punti forza su cui far leva per ottenere i cambiamenti auspicati

CAP 6 – GRUPPO DI LAVORO E FORMAZIONE AL LAVORO DI GRUPPO. L'USO DEL


GRUPPO COME BEHAVIOUR SETTING E COME STRUMENTO DI INTERVENTO
premessa è che il sogg svolge la sua esistenza passando da un gruppo all'altro, di tipo
formale e informale.
I piccoli gruppi di cui si occupa la PDC sono innanzitt qll di lavoro → ma cosa NON
sono i gruppi di lavoro? Non sono gruppi di terapia, no gruppi di dinamica, no gruppi
familiari, no gruppi autocentrati. Ma cosa invece SONO?
Sono gruppi prevalentemente centrati su un compito, un obiettivo da raggiungere , sugli
aspetti consci delle relazioni tra xsone. L'elemento di rilevanza principale è la
sperimentazione della interdipendenza operativa che si crea tra i membri di un gruppo
nel tentativo di raggiungere un obiettivo comune. Interessante è inoltre la distinzione tra
obiettivo identico e obiettivo comune. Quest'ultimo è condiviso da tt i membri del
gruppo ma differenziato sia rispetto ai bisogni, desideri e motivazioni individuali, sia
all'intervento operativo che richiede ad ognuno. Un obiettivo identico è qlc che
accomuna ma che non connette poiché non richiede un intervento coordinato per la
sua realizzazione e soddisfa bisogni individuali spesso sovrapponibili.
Inoltre pox fare un'altra distinzione: GRUPPO DI LAVORO E LAVORO DI GRUPPO.
GRUPPO DI LAVORO: gruppo + o – formale di persone che costituiscono una unità
organizzativa di dimensioni ridotte e con un certo grado di autonomia gestionale
operativa al fine di raggiungere un obiettivo.
LAVORO DI GRUPPO: metodo che implica l'esistenza di un obiettivo operativo da
conseguire, coordinando l'azione di persone con scopi, bisogni, desideri
interdipendenti.
NB la mancanza di coordinamento fa venir meno l'esistenza di un obiettivo operativo
comune e porta spesso a riunioni di gruppo dove si sta insieme per motivi affettivi ma
non c'è bisogno di fare lavoro di gruppo. VV ci sono casi in cui ci sarebbe la necessità
di coordinamento per raggiungere l'obiettivo operativo comune ma i bisogni\desideri
dei vari operatori no coincidono e > difficile fare lavoro di gruppo.

L'INTERVENTO DELLA PDC NEI GRUPPI DI LAVORO


l'assunto di base degli PDC che operano in questo ambito è che i gruppi di lavoro
possono essere dei setting potenzialmente positivi ma anche negativi x le xsone che vi
partecipano.
Gli obiettivi degli interventi in questi setting sono volti a migliorare la qualità della vita
delle persone che li compongono. Miglioramento ottenuto da un lato >> un
potenziamento delle caratteristiche positive del setting ambientale, in modo che la
pressione esercitata da esso sui partecipanti offra opportunità di crescita e faccia
richieste maggiormente congruenti con i bisogni dei partecipanti, dall'altro >> interventi
che mirano a rafforzare il senso di potere dei partecipanti ai gruppi di lavoro, aiutando i
membri e il gruppo a darsi obiettivi realistici. I gruppi di lavoro NAC possono essere dei
setting che migliorano la qualità della vita, lavorativa e non, TV solo quando esistono
alcune condizio basilari.
a) Gli obiettivi prescelti si adattano o richiedono effettivamente un lavoro di gruppo
quando sono veramente necessari i contributi di + xsone x raggiungere un certo
scopo
b) quando i partecipanti hanno delle conoscenze e competenze che possono
incidere positivamente sul gruppo di lavoro proponendosi come conduttori e
facilitatori del lavoro da svolgere
NAC solo in presenza di obiettivi comuni congruenti con il metodo di lavoro di gruppo e
con partecipanti e conduttori preparati si può ottenere un discreto funzionamento. In
mancanza di qst prerequisiti i gruppi sono fonte di malessere.
Allora gli PDC intervengono nei gruppi di lavoro cercando di migliorare il setting
ambientale di gruppo >> molteplici strategie, dall'analisi organizzativa alla consulenza
centrata sul sistema, per insegnare ai singoli membri e al gruppo qll conoscenze e
competenze relative al funzionamento dei gruppi che li aiutino a > + competenti e
potenti, nel senso di maggiormente consci dei limiti e delle opportunità che il lavoro di
gruppo può offrire.
LA LETTERATURA SUI GRUPPI DI LAVORO E SUI LAVORI DI GRUPPO
in realtà c'è una carenza di studi sui gruppi di lavoro e sullo strumento lavoro di gruppo.
Gli autori IT che hanno trattato il tema dei gruppi di lavoro hanno parlato dei piccoli
gruppi in generale con pochi riferimenti pratici ai fenomeni che avvengono inside. Uno
studioso autorevole è SPALTRO che ha dedicato attenzione al fenomeno del piccolo
gruppo, al suo inserimento nei contesti produttivi e ai mutamenti radicali che l'uso di
tale strumento ha portato con sé. Egli considera i piccoli gruppi come portatori di una
nuova cultura → NAC i gruppi sarebbero il risultato di un passaggio dalla cultura di
coppia alla cultura di gruppo → richiede lo sviluppo della capacità di fare lavoro di
gruppo, comporta lo spostamento della erotizzazione sulla società e sulla collettività. In
AP il suo contributo è che lavorare in gruppo implica il passaggio ad una mentalità
nuova, una cultura centrata su valori alternativi.

MANUALI OPERATIVI PER LA FORMAZIONE AL LAVORO DI GRUPPO


alcuni autori si sono posti il problema di selezionare tra le conoscenze sui piccoli
gruppi, qll che sono + valide e utili per chi deve lavorare in gruppo.
MUCCHIELLI si occupa di questi argomenti in due libri. I destinatari di questi volumi
sono psicologi, animatori e responsabili di progetti di gruppo. I volumi sono intesi come
testi di aiuto alla comprensione teorica ma anche all'apprendimento pratico >> una
serie di esperienze ed esercitazioni guidate.
Egli usa NAC una metodologia didattica. Una parte del volume espone una serie di
conoscenze sull'argomento trattato. Una seconda parte contiene una serie di
esercitazioni pratiche da fare da soli o in gruppo sulle problematiche discusse nella
prima parte. Secondo MUCCHIELLI è un gruppo di lavoro ql gruppo che fa lavoro di
gruppo: un gruppo di lavoro è un gruppo di sogg che sono vicini e simili e condividono
un destino comune negli eventi che portano allo svolgimento di un compito. Nel gruppo
i membri sono interdipendenti nel raggiungimento dello scopo comune e percepiscono
qst interdipendenza. Infine, ampio spazio è dedicato alla formazione al lavoro di
equipe. Per lavorare in equipe occorre essere addestrati a comunicare inteso come
capacità di esprimersi e capacità di ascoltare, essere addestrati a cooperare,
organizzare il lavoro, conoscere certe dinamiche dei gruppi e gestirle.
Infine, nel contesto americano, figura importante è JOHNSON che ha elaborato dei
manuali di apprendimento delle teorie e prassi di gruppi di lavoro. Il manuale si propone
di offrire la teoria e le esperienze necessarie per sviluppare una comprensione delle
dinamiche di gruppo e delle capacità di gruppo. Vengono analizzate all'interno dei
gruppi problematiche relative alla leadership, alla modalità di prendere decisioni, di
stabilire obiettivi, di comunicare, all'uso del potere, alle norme e alle tecniche di
problem solving. L'ideologia degli autori del manuale è di ispirazione umanistica →
considerano il lavoro di gruppo cm un modo per vivere + democraticamente, per
migliorare la qualità della vita, dei setting di gruppo e infine anche cm un modo x
migliorare il prp benessere.

EVOLUZIONE DELLA LETTERATURA IT NELL'ULTIMO DECENNIO


ad oggi FRANCESCATO E PUTTON cercano di fondere riflessioni e spunti teorici con
esprienze concrete di utilizzo e applicazione dello strumento gruppo nei contesti + impo
della società attuale es servizi sanitari e scolastici, cooperative, associazioni politiche.
→ + diffusi soo i manuali e le guide di autoformazione, manuali ricchi di esercitazioni,
test attività e schemi e riassunti degli spunti teorici. L'unico limite è qll che sono un po'
illusori rispetto all'obiettivo che si propongono di acquisizione autonoma di saper fare.
In AP sono validi ma non possono prescindere da una esperienza formativa.

MICROSISTEMA E MACROSISTEMA
il piccolo gruppo è una dimensione relazionale. Per capire meglio le motivazioni e le
potenzialità di tale fenomeno need soffermarsi su alcuni eventi:
nel corso del XX sec si è assistito alla contrapposizione tra le ideologie liberiste e
capitalistiche, che hanno privilegiato i diritti del singolo + che gli interessi della cosa
pubblica, e le ideologie totalitariste che hanno enfatizzato le istanze collettive
sacrificando qll dell'individuo. Tale contrapposizione ha dato vita a un pensiero
dualistico attualmente predominante. In modo particolare nelle nazioni a regime
capitalistico si è diffusa una eccessiva fede nell'iniziativa individuale, perdendo
importanza il valore della solidarietà. Ad oggi non si sente emotivamente il rapporto di
interdipendenza che esiste con gli altri. Sembra mancare la consapevolezza della
interdipendenza sulla quale si regge il tessuto sociale, intesa cm capacitò di viversi
emotivamente legati agli altri poiché se ne condividono obiettivi e responsabilità.
Allora oggi need sviluppare legami deboli in AP rapporti caratterizzati no da esclusività o
possessività cioè emotivamente molto impegnativi ma cmq in grado di far sperimentare
ai sogg solidarietà e appartenenza → i piccoli gruppo sono avere allora un ruolo di
estrema importanza xk rapp delle strutture intermedie tra sogg e la comunità. L'essere
costituito da un n limitato di persone che si conoscono tra loro rende il piccolo gruppo
un contesto in grado di soddisfare i bisogni di individuazione di ognuno, di rafforzare
l'id e l'unicità di ogni partecipante. + qst permette di sperimentare attivamente condizio
di interdipendenza operativa e se il gruppo è relazionalmente valido, di sviluppare
atteggiamenti di rispetto della differenza e di cooperazione x i fini comuni.

UNA PROPOSTA DI MODELLO FORMATIVO AL LAVORO DI GRUPPO


il modello formativo cerca di operare una sintesi tra gli approcci + pragmatici e qll +
teorico ideologici. Esso prevede un primo momento teorico informativo in cui vengono
discussi i principi base della PDC e le principali tecniche di intervento, in particolare
l'analisi organizzativa. Poi vengono chiarite le differenze tra gruppi di terapia, gruppi di
lavoro e lavori di gruppo. Viene ribadito che apprendere a lavorare in gruppo è un
particolare tipo di apprendimento teorico esperenziale che aumenta il potere di ciascun
membri di > un miglior partecipante e permette un miglior funzionamento del gruppo di
lavoro.
Gli obiettivi del corso di formazione alla facilitazione di gruppi di lavoro sono di aiutare i
partecipanti a > migliori membri dei gruppi di lavoro in cui sono inseriti e migliori
facilitatori nei gruppi da essi coordinati. In una prima parte il corso mira a fornire una
consapevolezza, un linguaggio condiviso e strumenti che xmettano a persone con
background professionali diversi di lavorare meglio insieme.
Il modello formativo prevede vari nuclei con obiettivi diversi. Un primo nucleo mira a
fornire ai partecipanti schemi teorici e strumenti per osservare e classificare i vari tipi di
gruppo, analizzarne le caratteristiche strutturali, di compito di processo e individuali, per
coglierne le potenzialità e le aree problema dei gruppi di lavoro. Vengono poi
individuate le diverse funzioni che il facilitatore può svolgere x migliroare le aree
problematiche .
Altri nuclei formativi tentano di affrontare situazioni di gruppo problematiche esponendo
i partecipanti a modalità di processo decisionale, di comunicazione costruttiva, di
problem solving, di creatività individuale e di gruppo.
Ogni unità lavorativa è articolata in 3 momenti:
- breve intro teorica sul contenuto
- esercitazioni pratiche
- discussione finale sulla esperienza di gruppo fatta durante l'esercitazione con
addestramento alla rilevazione di indicatori di comportamenti e atteggiamenti che
denotano la presenza o meno di un certo fenomeno di gruppo e sullo stile di
comunicazione o partecipazione vissuti.

CONGRUENZA DELLE TECNICHE DI FORMAZIONE AL LAVORO DI GRUPPO CON I


PRINCIPI DELLA PDC
i partecipanti che usano qst tecnica imparano a vedere le transizioni che avvengono tra
sogg e contesti gruppali e a guardare ai problemi dei gruppi da molteplici pdv. Di solito
questa formazione al lavoro di gruppo, favorendo la coesione e l'interdipendenza tra i
membri li aiuta a promuovere e attuare progetti di empowerment e a identificare i punti
forza su cui fare leva per ottenere i mutamenti auspicati. Il rischio dei piccoli gruppi è
che > gruppi chiusi isolati dal contesto sociale e incapace di vedere il rapp esistente tra
il prp funzionamento e qll delle organizzazioni e delle comunità locali, macrocomunità e
comunità virtuali su cui è inserito
LA VALUTAZIONE DELL'EFFICACIA DI UN MODELLO FORMATIVO AL LAVORO DI GRUPPO
i questionari di valutazione, distribuiti alla fine di ogni seminario contengono 10
domande chiuse con rix scalare da moltissimo a niente che mirano a rilevare:
• la percezione del sogg rispetto al rilievo dato durante il corso a 3 obiettivi:
sapere, saper fare, saper essere
• l'autovalutazione del'apprendimento di fondamenti teorici e specifiche
competenze tecniche di partecipazione in gruppi di lavoro
• grado di soddisfazione rispetto all'esperienza fatta e l'interesse a proseguire il
processo formativo
• il grado di utilità e applicabilità delle compentenze apprese durante il seminario
ai fini del laovor.
Inoltre 3 domande aperte invitano i partecipanti a esprimere i motivi di
soddisfazione\in, gli aspetti maggiormente apprezzati e qll da migliorare.
I risultati: in seguito alla attualizzazione del seminario, si sono svolte riunioni di lavoro
con xiodicità quasi settimanale e con l'utilizzo costante di strumenti cm il verbale → la
partecipazione al corso ha positivamente inciso sulla capacità di lavorare in gruppo
dell'equipe sopratt xk ha potuto fornire un linguaggio comune e ha favorito la
consapevolezza dei problemi e la disponibilità all'ascolto. → riscontra un
miglioramento nella prp modalità di partecipazione e nello stile di
conduzione\facilitazione.
Fra i limiti dell'intervento una certa difficoltà di utilizzare a pieno metodologie
strutturate di analisi e di gestione in assenza di una xiodica supervisione.

CAP 7 – I GRUPPI DI SELF HELP


il termine self help può creare qlc equivoco in quanto è usato per indicare sia forme di
sostegno individuale che di gruppo. Questa concezione di self help individuale è
distante dal qll tipica dei gruppi in cui il sostegno reciproco e collettivo è una delle
risorse principale. In comune tra le due forme di aiuto si riscontra la fiducia nelle
potenzialità di sviluppo delle persone e il rifiuto di fronte a problemi o desideri, di
atteggiamenti di delega sopratt se agiti verso professionisti.
Secondo l'OMS il self help è dato dall'insieme di tt le misure adottate da non
professionisti per promuovere, mantenere o recuperare la salute di una determinata
comunità. Sono solitamente strutture volontarie, a piccoli gruppi, costituite per un fine
comune che adottano nuovi modi di fronteggiare situazioni, di autodeterminarsi, di
umanizzare l'assistenza sanitaria e migliorare la salute. Sono state date numerose
definizione dei gruppi di auto aiuto, nel complesso si tratta di gruppi ristretti fondati su
una interazione faccia a faccia e composti da membri che condividono condizioni,
situazioni, disagi o esperienze comuni. Alcuni autori considerano l'aiuto aiuto non
come una attività ma cm una risorsa sanitaria non professionale, mobilitata per
affrontare i problemi sanitari o come reti sociali artificiali che si creano spontaneamente
per produrre aiuto sostegno sociale.
L'etica del gruppo di auto aiuto si pone come aprofessionale, orientata sui pari, cioè sul
gruppo di persone che condividono il disagio o il bisogno, attivistica, ossia
prevalentemente esperenziale, e in grado di stimolare responsabilità e la partecipazione
attiva dei suoi membri che sono al contempo prestatori e fruitori di cure.

CARATT DEI GRUPPI DI SELF HELP


ASPETTI DISTINTIVI: alla radice dei gruppi self help è la percezione che i servizi ufficiali,
non soddisfino a suff i bisogni dei cittadini. Viene infatti sottolineata la sfiducia e la
demotivazione dei professionisti, e il distacco\estraneità ai problemi degli utenti o la
tendenza a instaurare rapp di eccessiva dipendenza.
Rispetto ai sistemi formali di cura i gruppi di auto aiuto sono strutture meno
burocratiche, + economiche e accessibili agli utenti e + organizzati e strutturati dei
sistemi informali e delle reti spontanee di sostegno sociale.
In IT si tratta di gruppi di interesse o di servizi misti che usano cioè l'apporto di volontari
con caratteristiche solo parzialmente affini a qll dei gruppi di self help puri. LEVY ha
individuato 5 condizio affinché un gruppo possa essere definito di self help:
1. scopo è qll di fornire aiuto e supporto ai suoi membri nel trattare i loro problemi e
nel migliorare le loro capacità psicologiche e l'efficienza comportamentale
2. origine e sanzione: la sua origine e la sanzione della sua esistenza risiede nel
gruppo stesso +ttosto che dipendere da qualsiasi autorità o istituzione esterna
3. fonte di aiuto è affidata all'opera, alle capacità, conoscenze e interessamenti
degli stessi membri. I componenti del gruppo sono tt coinvolti nella richiesta e
nella offerta di cure e di sostegno reciproco
4. composizione: il gruppo è comporto da membri che condividono un nucleo
comune di esperienze e di problemi o una simile condizio di disagio
5. controllo. La struttura e le attività del gruppo sono sotto il controllo degli stessi
membri
NB possiamo distinguere i gruppi di autoaiuto in due categorie → sono da considerare
gruppi di self help i gruppi caratterizzati da:
• condivisione di una determinata condizio da parte di tt i membri
• assenza di ruoli tecnici rigidi e ascritti
sono invece gruppi di servizio e solidarietà le aggregazioni caratterizzate da:
• presenza contemporanea di membri che vivono direttamente una det condizio e
membri che partecipano per offrire il loro sostegno e aiuto
• coesistenza di ruoli tecnici rigidi e figure professionali
a tal proposito possiamo considerare i gruppi di self help come strumenti di prevenzione
secondaria che affrontano o limitano un disagio già in corso >> un processo di
sostegno reciproco tra chi vive qst disagio.
TIPOLOGIA DEI GRUPPI DI SELF HELP
LEVY ha elaborato una classificazione in 4 tipi di gruppo:
1. gruppi di controllo del comportamento o riorganizzazione della condotta,
composti da membri il cui unico scopo è eliminare o controllare alcuni
comportamenti problematici
2. gruppi di sostegno e difesa dallo stress, composti da membri che condividono
una situazione o una condizo + o – stressante. Obiettivo no è tanto modificare
qst condizio o status ma accrescere le capacità di far fronte allo stress >> il
mutuo supporto e la condivisione di strategie efficaci.
3. I gruppi di azione sociale che lottano vs l'emarginazione o per la difesa dei prp
diritti. Svolgono una attività di informazione e promozione all'esterno al fine di
stimolare cambiamenti di atteggiamenti e o di programmi istituzionali
4. i gruppi di crescita personale e autorealizzazione formati da membri che no
condividono un problema comune ma che hanno obiettivi di incremento delle
capacità relative alla sfera emotiva, sessuale, interpersonale >> il sostegno
reciproco.
VV FRANCESCATO E PUTTON propongono una distinzione maggiormente centrata sulle
caratteristiche dei problemi affrontati dai partecipanti e sui meccanismi di aiuto e o
cambiamento che si attivano e rendono efficace l'azione del gruppo
1. controllo del comportamento: sono composti da persone che vogliono eliminare
o controllare alcuni loro comportamenti problematici; compito del gruppo è
aiutare ogni partecipante ad abbandonare qst condizio di partenze e a non
ripetere il comportamento disturbante. I componenti del gruppo sono i diretti
portatori del problema. Un es è il gruppo degli alcolisti anonimi
2. gruppi di portatori di handicap o di malattie croniche. Il gruppo è composto dai
portatori diretti del problema ma a diff del gruppo precedente, le xsone no hanno
la pox di cambiare la prp condizio. Il compito richiesto è qll di adattarsi alla
condizio di vita e gestirla in modo opportuno controllando alcuni comportamenti
a rischio, cambiando abitudini. Es diabetici, i malati di cancro di AIDS
3. gruppi di parenti di persone con problemi gravi: si tratta di portare sostegno e
aiuto a coloro che sono legate affettivamente e o si trovano a vivere con xsone
che hanno un problema. Questa condizio costituisce infatti una fonte di forte
stress
4. gruppi di xsone che >> un xiodo di crisi. Per crisi intendiamo eventi che
comportano un cambiamento improvviso, sia di tipo negativo es lutto che
positivo come nascita o adozione o anche un cambiamento previsto ma che
incide sulla prp identita es menopausa. La crisi rapp uno stato temporaneo di
turbamento e o disorganizzazione psichica. Per uscire dalla crisi è need
mobilitare risorse interne ed esterne ed è impo poter contare su forme di
sostegno sociale

5. oggi esistono anche forme di self help via internet. L'analisi del contenuto dei
mex di posta indica che i partecipanti comunicano nei modi caratteristici dei
gruppi faccia a faccia, privilegiando il sostegno emotivo e la confessione.

FATTORI CHIAVE NELL'AZIONE DEI GRUPPI DI SELF HELP


all'interno dei gruppi di self help esistono anche diversificati modi di funzionamento e di
gestione delle riunioni. TV al di là delle differenze esistono dei meccanismi e delle
caratteristiche generali insite nella struttura e nel funzionamento dei gruppi di self help
che ne spiegano l'efficacia trasformativa. I 3 fattori chiave che intervengono nell'azione
dei gruppi sono:
1. la funzione di scambio informativo, sostegno e rinforzo e identificazione insista nella
dinamica socioemotiva del gruppo fra pari. La presenza di un gruppi di persone alla
pari, senza status o ruoli istituzionali o gerarchie ascritte a priori e comporto da sogg
che vivono o hanno vissuto in prima persona un disagio o una certa condizio, favorisce
alcuni processi sul piano socio emotivo. I membri del gruppo di self help tendono infatti
a:
- abbassare le abituali difese e resistenze psicologiche, non sentendosi giudicati
negativamente
- comunicare in modo + diretto sulla base della esperienza comune
- identificarsi nel cammino evolutivo di persone percepite + simili a sé rispetto agli
eventuali esperiti vissuti di solito come estranei
- scambiare info, conoscenze, capacità, sostegno emotivo, rinforzi positivi e negativi
- sviluppare e facilitare le opportunità di socializzazione
- usufruire di uno status di gruppo

2. ruolo di helper. Ogni membro NAC svolge prima o poi il ruolo di chi aiuta, sostiene e
presta le prp cure a un'altra xsona con un problema. L'ipotesi è che chi aiuta riceve egli
stesso un aiuto. Svolgere il ruolo di helper accresce il nostro senso di controllo, di
autostima, di competenza.
L'helper efficace:
- avverte un elevato livello di competenza interpersonale dato il risultato della sua
azione su un'altra xsona
- avverte un soddisfacente equilibrio nelle sue relazioni interpersonali tra il dare e il
ricevere
- riceve un riconoscimento e una approvazione sociale per il ruolo che svolge

3. spinta ideologica. Tt i gruppi di self help strutturano un sistema di principi,


insegnamenti e valori condivisi all'interno e fortemente persuasivi. L'adesione a tali
ideali permettono ai membri del gruppo di favorire lo svolgimento di una funzione attiva
e trasformativa

FATTORI DI EFFICACIA
nei gruppi di controllo del comportamento sono i meccanismi di identificazione e
modellamento ad avere il peso maggiore. L'appartenere ad un gruppo di sogg percepiti
come simili ma in fasi diverse di risoluzione del problema favorisce l'instaurarsi di
processi di identificazione con persone che sono riuscire a controllare il
comportamento. Altri meccanismi funzionali di questo tipo di gruppo sono l'apprendere
a concentrarsi sul presente, la capacità di stabilire piccoli obiettivi realistici, graduali.
Questi meccanismi permettono al sogg di acquisire maggiore coscienza del potere che
ha nel mutare la prp situazione di vita e facilitano il passaggio da una situazione di
impotenza appresa e una di autoefficacia.
Nei gruppi di portatori di handicap o malattie croniche, i fattori chiave che rendono
efficace il gruppo sono la presenza di sostegno emotivo, lo scambio informativo,
l'identificazione con il gruppo dei pari, il valore terapeutico connesso alla possibilità di
aiutare gli altri.
Nei gruppi di parenti di persone con problemi gravi, i meccanismi + efficaci sono qll del
sostegno affettivo ma anche di quello strumentale e informativo. Fondamentali sono gli
scambi di info su dove reperire risorse, l'aiuto di materiale per l'accudimento familiare
che xmettano alle famiglie di allontanarsi e delegare temporaneamente il problema in
modo da evitare fenomeni di depressione.
Nei gruppi di xsone che >> un xiodo di crisi, per i partecipanti il gruppo di auto aiuto
viene a rapp una fonte di sostegno sociale; sono in azione meccanismi di
identificazione e di aiuto reciproco che xmettono alle xsone di rafforzarsi, di > +
competenti nell'affrontare le difficoltà della prp situazione.
FATTORI DI EFFICACIA
• responsabilizzazione: xcezione di aver contribuito al funzionamento del gruppo,
essere stato di aiuto ad un'altra xsona
• identificazione e condivisione: identifico con xsone che hanno il mio stesso
problema e sono migliorare
• scambio di info e consigli : mi rendo conto che no sono l'unico ad avere qll
problema
• scambio amicale
LA VALUTAZIONE DEI RISULTATI E LA STIMA DELLA EFFICACIA
carente è la ricerca sulla valutazione di risultati e la pox di trarre indicazioni valide per i
diversi tipi di gruppi. Una delle ragioni della lacuna risiede nello stesso carattere non
professionale e spontaneistico dei gruppi di selfhelp. Utile per la misurazione dei
risultati nei gruppi di questo tipo è qll di esaminare i risultati da 3 prospettive: qll dei
singoli partecipanti, qll complessiva del gruppo e qll dell'osservatore esterno.
Impo rendere partecipe il gruppo del processo di valutazione e fornirgli info sui risultati
in modo da permettergli di elaborare dinamiche emotive e cognitive e di verificare il
raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Elementi su cui focalizzare la valutazione:
• la continuità nella partecipazione al gruppo
• miglioramento dello stato di qualità della vita
• miglioramento dei rapporti sociali e civili
• raggiungimento di obiettivi particolari del gruppo relativi al problema specificato
infine, la domanda interessante da porsi è se effettivamente i gruppi di self help sono
efficaci nei loro obiettivi e se lo sono + di altre forme di sostegno. Le rix dedotte dalla
letteratura sono attualmente orientate sopratt in senso positivo. Alcune indagini
evidenziano l'efficacia dei gruppi di auto aiuto nel modificare aspetti della personalità e
nello stile di vita dei prp membri. Sono stati riscontrati miglioramenti nei sintomi
psichiatrici, nel livello di autostima, nella espressione dei sentimenti e nella gestione dei
conflitti di gruppo.
Altre ricerche sottolineano l'impo della congruenza tra il bisogno individuale e il tipo di
rix del gruppo e l'entità del problema xk l'intervento di autoaiuto sia efficace.
Sopratt si è rivelato efficace nel trattamento delle dipendenze. I club alcolisti in
trattamento hanno un tasso di mantenimento dello stile di vita sobrio nel 70% dei casi
dall'inzio della partecipazione al gruppo.
Per quanto riguarda i portatori di handicap o malattie croniche, le donne con carcinoma
alla mammella che hanno potuto ricevere sostegno da questo tipo di gruppo hanno
prolungato la loro vita in modo significativo. Ebbero inoltre meno oscillazioni
dell'umore.
Infine per quanto riguarda le xsone che >> xiodi di crisi, questi gruppi prevengono o
riducono gli effetti a lungo termine correlati a eventi traumatici.

IL SELF HELP IN EUROPA


molte organizzazioni di self help i cui membri vivono in prima persona il problema e si
attivano per sensibilizzare e promuovere un processo di empowerment tra coloro che
soffrono.
In EU cm in USA il self help viene inteso gruppo in cui un insieme di xsone condividono il
medesimo problema, la cui conduzione non è affidata ad un esperto ma ad un pari. La
figura del professionista ha un ruolo marginale, di consulente, di esperto che si limita a
fornire delle info sul problema laddove gli viene chiesto un intervento.
Il panorama eu offre svariate forme del fenomeno, sono emerse 4 tipologie di gruppi
ricorrenti:
1. piccoli gruppi chiusi, in cui i partecipanti rivolgono le loro energie all'itnerno
2. gruppi aperti con funzione di forum in cui si confronta un gran numero di persone
3. gruppi di cittadini all'interno della comunità locale in cui il gruppo si batte per
migliorare le condizio di vita di tt i cittadini della comunità cercando di rendere i
servizi + agevoli
4. gruppi aperti che si battono per la tutela dei diritti di un particolare target della
popolazione

un ulteriore aspetto preso in esame è qll del supporto per i gruppi di auto aiuto.
Sembrano emergere alcune linee generali: nella fase di avvio molti gruppi sembrano
aver bisogno di un volontario con le abilità necessarie per avviare il gruppo, poi se ne
andrà. Talvolta gli stessi gruppi possono richiedere l'intervento di un professionista x
risolvere situazioni critiche

IL RAPPORTO CON I SISTEMI FORMALI DI CURA


L'auspicabile evoluzione del gruppo di autoaiuto è verso l'integrazione con il sistema
formale di cura. Presupposto di base per tale incontro è un atteggiamento di stima
reciproca e di accettazione della diversità. L'etica dell'autoaiuto si propone come
attivistica e democratica in AP centrata sul pari e sul potere della condivisione e della
reciprocità. Il timore di perdere il prp ruolo rapp un atteggiamento che no sostiene
l'autoaiuto.
Uno dei rischi nel rapporto tra professionisti e auto aiuto è il fatto che ognuno dei due
sistemi di cura possa ritenere il prp livello di conoscenza superiore a qll della
controparte e possa ambire ad un controllo dell'operato dell'altro.
Il rapp tra professionisti e gruppi di auto aiuto è facilitato da atteggiamenti positivi di
apprezzamento e riconoscimento di competenze diverse e dal controllo di
atteggiamenti negativi non sempre consapevoli.
In che modo può coordinarsi il lavoro de professionista con qll del gruppo di auto
aiuto?
Innanzitt il professionista può sostenere ma anche promuovere la nascita e lo sviluppo
di gruppi di auto aiuto nel territorio nel quale opera imparando a modulare e
differenziare il suo intervento a seconda delle diverse fasi di sviluppo del gruppo. Nella
fase precedente la nascita di un gruppo dovrà individuare il bisogno, sensibilizzare le
persone, organizzare gli incontri. Nella fase di avvio del gruppo dovrà supportarlo dal
pdv strumentale assumendo un ruolo di leader e organizzatore. Con un gruppo avviato
e in grado di autogestirsi il ruolo dell'operatore sarà marginale, limitato nel tempo.
Tra le risorse che i professionisti possono fornire ai gruppi di auto aiuto: la credibilità
nella comunità e tra gli altri operatori sociali → need che l'attività dei gruppi di auto
aiuto venga conosciuta dalla comunità intera.
Infine, dal rapporto rispettoso e paritario con i membri dei gruppi di auto aiuto traggono
benefici gli stessi professionisti → cala il rischio di burn out.

CHI AIUTA IL SELF HELP? → le clearing houses in AP centro di sostegno per i gruppi di
auto aiuto che forniscono ai gruppi sistemi di sostegno.
L'idea di creare centri di sostegno nasce nei paesi dove il fenomeno di self help è +
antico e diffuso . Una delle caratteristiche principali delle CH è la flessibilità e
l'autonomia. Il modello organizzativo di centro di sostegno varia in base alle
caratteristiche locali e nazionali, al livello di benessere e alle caratteristiche del sistema
dei servizi del territorio di riferimento. Lo scopo di questi centri è qll di facilitare i diversi
gruppi di self help a raggiungere gli obiettivi che essi autonomamente si sono prefissi.
Le funzioni principali sono riassumibili nelle seguenti aree:
• info e documentazione: la CH raccoglie una ricca documentazione sul self help,
sviluppa progetti e attività di ricerca, organizza seminari
• facilitazione nella acquisizione di risorse materiali
• consulenza e formazione: offre servizi di consulenza amministratifva, legate,
psicologica
• lavoro di promozione e di rete, tiene rapp con gli organi di governo e i ministeri
COME CREARE UN GRUPPO DI AUTO AIUTO
• identificazione di gruppi a rischio: richiede una conoscenza del territorio
ottenibile >> uno studio della comunità
• definizione di un bisogno: il possesso di queste info xmette all'operatore di
individuare la presenza di categorie o gruppi di xsone con problema in atto per le
quali no esistono forme di sostegno già definito
• coinvolgimento dei primi operatori, contatto delle persone
necessario chiaramente un xiodo di accompagnamento e formazione del gruppo. NAC
need acquisire competenze di lavoro di gruppo + partecipanti devono imparare a
percepire il gruppo cm fonte di sostegno informativo, affettivo ed emotivo.

CAP 9 – METODOLOGIA DELLA RICERCA IN PDC: OGG DI STUDIO E METODOLOGIA


La PDC ha sottolineato con forza che le xsone devono essere esaminate nei contesti
naturali di appartenenza.
La ricerca a tal proposito dovrebbe aiutare la comprensione della persona nel contesto
e portare a soluzioni programmatiche e valutabili dei problemi e sopratt dovrebbe
generare nuovi modi di leggere i problemi, nuovi modelli concettuali che rendano le
descrizioni dei problemi meno ingenue e meno legate al pdv del ricercatore.
TV individuare l'ogg di indagine è già momento complesso, e ancora + complessa è la
metodologia con la quale avvicinarsi all'ogg. Già negli anni 80 alcuni studiosi
indicarono la mancanza di una metodologia di ricerca adeguata nell'ambito della PDC
ossia di metodi di ricerca no in grado di cogliere lo specifico dell'ogg di studio o di
misurarlo in modo scientificamente adeguato → molti strumenti furono presi in prestito
da approcci quantitativi sviluppati da altre discipline o aree della psicologia. TV a volte
questo no andava bene anche xk i metodi quantitativi richiedono campioni ampi e
rappresentativi che pongono distanze tra il ricercatore e il fenomeno indagato sia x la
loro numerosità sia xk a volte si tende a generalizzare troppo la spiegazione degli eventi
solo sulla base della prevalenza delle correlazioni → una soluzione può essere rapp
dalla integrazione di metodi quantitativi e qll qualitativi. La metodologia qualitativa
infatti può contribuire a diversi obiettivi della ricerca in PDC come:
- la descrizione degli eventi: xmette di descrivere accuratamente la storia naturale di
una comunità o di un problema sociale → a sua volta potrebbe contribuire all'efficacia
dell'intervento sociale. Il vantaggio sta nella capacità di tratteggiare le esperienze dei
partecipanti, di delineare la natura complessa del contesto nel quale il fenomeno
avviene
- formulazione di ipotesi → rapp un compito molto creativo x il ricercatore di comunità
- valutazione di ipotesi

NAC l'ultimo ventennio ha visto la crescita di un progressivo interesse verso l'indagine di


tipo qualitativo. I fattori che hanno facilitato questo processo:
• fattori socioculturali: l'aumento del bisogno di soggettività, l'attenzione per
l'esperienza quotidiana
• fattori teorici: l'esigenza di una nuova ricerca, meno artificiale e + ecologica
• fattori tecnologici: lo sviluppo di tecnologie recenti ha facilitato e reso +
attendibile e accurata l'indagine qualitativa.

METODI DI RICERCA DIAGNOSTICA E DI RICERCA SPERIMENTALE


LA RICERCA DIAGNOSTICA → sotto l'espressione ricerca diagnostica si includono diversi
metodi di indagine >> cui i ricercatori intervengono in un contesto organizzativo o
comunitario per analizzare i bisogni, esplorare le risorse, identificare i problemi. In
questa tipologia possiamo includere:
- l'indagine epidemiologica
- il metodo degli indicatori sociali
in PDC la ricerca diagnostica si propone di coniugare le info raccolte con la
formulazione di nuovi programmi o con il miglioramento di qll esistenti.
L'epidemiologia è lo studio della frequenza e delle cause dei disturbi fisici e mentali.
Una disciplina nata inside la medicina sociale per stimare i casi e il numero delle
patologie in una certa popolazione, valutarne le fluttuazioni e identificare la presenza di
gruppi a rischio. Concetti cardine sono l'incidenza, la prevalenza o diffusione (n tot dei
casi di una particolare condizione in un'area o momento particolare). Il principale
merito degli studi epidemiologici è stato qll di evidenziare il rapp tra patologia e
ambiente, ampliando il focus di osservazione e intervento al contesto di provenienza
della patologia e non solo alle caratteristiche individuali.
Per quanto riguarda il metodo degli indicatori sociali, esso è un metodo descrittivo,
finalizzato alla rilevazione sistematica di misure di benessere\malessere in funzione di
diversi gruppi sociali. Es di indicatori sociali sono
- tassi di criminalità\quoziente di mortalità perinatale\presenza di asili pubblici.
Il problema dell'utilizzo di questi strumenti risiede nel fatto che sono strumenti self
report ovvero questionari, scale di valutazione, interviste → strumenti sicuramente
irrinunciabili ma la cui validità è in parte limitata dalla tendenza alla desiderabilità
sociale, al conformismo e alle difese non consapevoli di chi risponde → need allora
tenere presenti criteri e requisiti quali:
- validità ovvero la capacità dell'indicatore di accertare prp il fenomeno che si intende
studiare
- attendibilità la capacità dell'indicatore di essere esente da errori tecnici e umani nella
rilevazione dell'info
- sensibilità ed economicità, la capacità dell'indicatore di essere una misura pregnante e
al contempo facilmente rilevabile senza eccessivo spreco di risorse di denaro e tempo.

LA RICERCA SPERIMENTALE → rapp il tentativo di seguire il rigoroso schema


sperimentale per verificare le ipotesi controllando le variabili sul campo. Questo
modello consente di compiere delle inferenze sulle relazioni causali tra variabili, a
condizione che sia possibile:
A) estrarre dalla popolazione un campione casuale sufficientemente
rappresentativo
B) dividere il campione assegnando a caso le persone al gruppo sperimentale o a
qll di controllo
C) sottoporre il gruppo sperimentale ad uno specifico trattamento cui no viene
sottoposto il gruppo di controllo
D) eliminare l'interferenza delle variabili di disturbo
il confronto tra i risultati dei due gruppi permetterà la verifica dell'ipotesi che intendeva
esplorare gli effetti del trattamento sperimentale.
Questa modalità di ricerca è sicuramente molto valida dal pdv scientifico ma è anche la
+ difficile da attuare a causa dei rigorosi criteri cui si deve attenere. Spesso è difficile
operare il campionamento e l'assegnazione casuale ai gruppi e limitare la presenza di
elementi di disturbo.

LA RICERCA QUASI SPERIMENTALE


nella ricerca sociale si incontrano situazioni che no consentono il controllo e o la
manipolazione di tt le variabili rilevanti. In questi casi si può tentare di approssimare il
setting sperimentale, affinché la ricerca sia sufficientemente valida → approccio definito
quasi sperimentale.
Data la difficoltà di assegnare casualmente al gruppo sperimentale o di controllo i sogg,
i ricercatori possono selezionare gruppi di controllo che sebbene non siano equivalenti
xk no suddivisi a caso, siano il + pox simili e paragonabili ai gruppi sperimentali x ciò
che riguarda le variabili + rilevanti.
Inoltre in questo tipo di disegno viene utilizzato il metodo di analisi delle serie temporali
che consiste in una sequenza di osservazioni di comportamenti o eventi nel corso del
tempo → il ricercatore introduce una variabile indipendente che ipotizza produrre dei
cambiamenti sulle persone sotto osservazione. Se effettivamente l'intervento modifica
tali comportamenti le misurazioni precedenti al trattamento differiranno dalle serie
temporali successive. NB anche il metodo delle serie temporali no permette di
escludere l'influenza di fattori alternativi rispetto alla variabile indipendente.

L'ACTION RESEARCH DI KURT LEWIN


la metodologia della ricerca intervento viene introdotta da LEWIN negli anni 40.
secondo la teoria del campo Lewiniana la comprensione dei fenomeni sociali e
psicologici implica l'oosservazione della dinamica di forze che sono presenti e che
agiscono in un determinato contesto. Lewin riteneva che le teorie scientifiche e pratica
trasformativa debbano e possano intrecciarsi in un processo reciproco in cui le ipotesi
guidano le azioni e le azioni stimolano e modificano le conoscenze stesse.
I principi di fondo di questa metodologia ancora riconosciuti sono:
• il rapporto non lineare ma circolare tra teoria e prassi grazie al quale si generano
processi continui di trasformazione
• la partecipazione e collaborazione dei sogg cui l'intervento di conoscenza e
cambiamento è diretto
l'action research a sua volta si propone di:
• ampliare le conoscenze o modificare situazioni esistenti sia a livello individuale
che organizzativo
• legittimare la percezione dei sogg
• modificare i processi decisori
• influenzare le modalità di organizzazione della comunità
in tal modo la ricerca-intervento > lo strumento per incidere su nodi politici
fondamentali della comunità es la partecipazione dei cittadini, il consenso, il potere.
La ricerca-intervento mira a stimolare il coinvolgimento degli ipotetici destinatari
dell'intervento, promuovendone la partecipazione anche alla pianificazione e attuazione
dell'indagine.
Questo modello di ricerca è definibile come un processo >> il quale individui, gruppi,
organizzazioni collaborano alla definizione e alla soluzione di problemi comuni >> un
processo nel quale sapere locale e competenza professionale si integrano per
promuovere un cambiamento sociale.
Il limite di tale metodo è che rischia di non raggiungere una soddisfacente validità
scientifica. I suoi obiettivi sono spesso situazionali, il campione ristretto e non
rappresentativo, il controllo sulle variabili interferenti scarso.

MODELLO PROCEDURALE DI RICERCA-INTERVENTO PARTECIPANTE


3 MOMENTI:

SVILUPPO DEL GRUPPO


• INIZIO: la ricerca intervento inizia sulla base di una motivazione in termini di
bisogno o problema da risolvere, dei membri di una organizzazione
• COSTITUZIONE DEL GRUPPO: inside l'organizzazione si individua il gruppo o
commissione di lavoro che condurrà la ricerca intervento. L'adesione è
volontaria ma è necessario che il gruppo possieda competenze
• PRECISAZIONE DELLE METE PER IL GRUPPO: impo che il gruppo concordi e
definisca scopi di comune interesse, realistici, flessibili
• TRAINING DEL GRUPPO: addestramento tecnico ed evoluzione positiva del
gruppo, miglioramento delle capacità di coesione, interdipendenza,
cooperazione

RICERCA
• FORMULAZIONE DELLE IPOTESI: identificare delle ipotesi di rierca
• DETERMINARE IL MODO IN CUI RACCOGLIERE LE INFO: gli strumenti devono
essere validi e attendibili, adeguati al tipo di organizzazione nella quale si opera
• RACCOLTA DATI
• ANALISI DEI DATI: need evitare meccanismi protettivi e difensivi
• PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO
• IPOTESI DI INTERVENTO: le info e le conoscenze acquisite nella ricerca
consentono di formulare delle ipotesi di azione

INTERVENTO
• PIANIFICAZIONE DELL'INTERVENTO: need che sia dotato di obiettivi realistici,
operativi e osservabili
• ORGANIZZAZIONE: decidere per es quali risorse usare
• ATTUAZIONE DEL PROGETTO

particolarmente impo è la divulgazione delle conoscenze scientifiche e la valorizzazione


delle esperienze e della cultura di comunità → è prp questo scambio, questa
integrazione fra il sapere dei tecnici e il sapere diffuso della popolazione che xmette di
ottenere vantaggi.
Infine, impo è attribuita anche al processo di valutazione che xmette di calibrare
l'andamento dei lavori. Viene fatta alla fine di ogni fase.

CONFRONTO RICERCA SPERIMENTALE – RICERCA INTERVENTO PARTECIPANTE


la differenza principale risiede nello scopo stesso dei due approcci.
La ricerca sperimentale mira a verificare ipotesi, stabilire rapp di causalità, determinare
l'effetto di trattamenti su campioni rappresentativi per poter generalizzare i risultati
conseguiti in AP estenderne la validità e stabilire lex universali.
La ricerca intervento partecipante si propone di conseguire su gruppi particolarmente
motivati o a rischio, cambiamenti socialmente rilevanti di cui si tende ad ampliare
l'applicabilità.
Nella ricerca sperimentale l'ogg della indagine è semplificato, le variabili sono isolate, il
gruppo di controllo selezionato a caso. Nella ricerca intervento sogg e ogg sono
difficilmente distinguibili e si prendono in esame + variabili nel loro processo dinamico.

VALUTAZIONE DELLO STRUMENTO


la ricerca intervento TV rispecchia maggiormente i pincipi guida per una teoria della
tecnica in PDC. La ricerca intervento per le sue modalità partecipative incoraggia
l'integrazione tra saperi locali e altri tipi di saperi facendo emergere una pluralità di pdv.
Un particolare punto di forza è ql di sottolineare il ruolo costruttivo dell'azione inteso
come processo che articola attività mentale e pratica, sfera individuale e sociale,
fornendo ai partecipanti la pox di adattarsi ai contesti ma anche di cambiarli.

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