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SOCRATE
V sec a. C.
Non ha lasciato niente di scritto.Si dice che sia la radice del nostro pensiero
perchè per la prima volta viene fatta un analisi dell' uomo. Socrate diceva che
ciò che conta nell' uomo è la sua interiorità,
che si forma piano piano.Il carattere si forma solo con la cura dell' anima, l'
educazione consiste nel far prevalere l' intelletto su altri istinti umani che
vanno controllati.
Socrate dice che le VIRTU' (cioè gli aspetti positivi del carattere) si sommano
nel sapere e nella conoscenza, senza sapere l' uomo è quindi limitato.
Socrate dice che basta conoscere il bene per sceglierlo e praticarlo.
Socrate dice che bisogna agire secondo ragione e anche quando si fa male si
danno giustificazioni razionali.
Con Socrate l' uomo diventa l' oggetto dell' analisi filosofica, la conoscenza
viene ritenuta fondamentale per rendere pieno l' uomo e l' uomo comincia a
studiare valori universali, non solo quelli dei
classici "Greci".
Nasce qui l'UNIVERSALISMO GRECO-ROMANO, Socrate parla dell' uomo
in quanto tale, da questo momento non si tornerà più indietro.
PLATONE
Crede che ci sia una sola verità e una sola possibilità, tutto si riduce ad uno.
.bellezza:L' idea più importante è quella della bellezza, questa idea è innata
nell' uomo.
Platone ricerca il canone perfetto della bellezza.
Se togliessimo dall' uomo queste idee, l' uomo sarebbe affidato agli istinti,
Platone dice che il destino dell' uomo è quello di far prevalere i valori sugli
istinti e sulla materialità.L' uomo deve trovare un
equilibrio dentro se stesso, il valore dell' ARMONIA è stato importato dai
Greci.
Per Platone l' uomo si realizza solo se fa determinate cose, è il filosofo del
"dover essere", è molto RIGIDO.
Secondo Platone bisogna trovare un' armonia tra le varie facoltà, quando si
parla di uomo armonico si dice uomo giuridico, il significato è quindi diverso
da quello odierno.
Esiste una giustizia INDIVIDUALE ed una COLLETTIVA.
In quella individuale è l' uomo che deve essere:
- sapiente ,cioè uno che sa coltivare la sua intelligenza, che apprezza il
mondo delle idee, che conosce la cultura, questa è la massima virtù.Il vero
sapiente era il grande filosofo;
-coraggioso , irrascibile in quanto capace di reagire, questo può essere il
coraggio fisico, il sapere reagire alle ingiustizie e sanarle;
-temperante, la temperanza va applicata a tutte le facoltà, cioè il saper
equilibrare , anche la capacità conoscitiva va temperata.Il lato più importante
è quello della temperanza degli istinti.
Poi c' è la giustizia collettiva , cioè la SOCIETA' GIUSTA:
Platone dà la prima descrizione di una società politica, in cui troviamo tutta la
sua rigidità in senso negativo.
Platone dice che la POLIS (cioè la città politica) è come l' animo umano, in
quanto le diverse facoltà devono distribuirsi in base ad una divisione del
lavoro che serve a tutta la società.La polis è divisa così:
-Sapienti:che sono al vertice, che dovrebbero quindi governare la città, in
questo modo sarebbero i migliori a governare, i sapienti non devono lavorare;
-guerrieri:che sono i coraggiosi, che devono difendere la città;
-produttori:cioè coloro che permettono l' arricchimento della società.Essi
lavorano per creare beni e fornirli ai sapienti e ai guerrieri;
-schiavi:che non fanno nemmeno parte della società politica.
La divisione del lavoro deve essere rigida, senza nobiltà sociale, ognuno
deve stare al suo posto. I saggi e i guerrieri hanno una grande quantità di
beni e di donne, in quanto devono pensare solo alla loro
mansione e devono avere tutto ciò che desiderano.
La visione è quindi classista con la giustificazione che "se io soddisfo loro,
essi agiranno nel bene comune ".
In realtà Platone non considera il fatto che l' uomo non si sazia mai
definitivamente, quindi vorrà sempre di più, crescerà in lui quindi un desiderio
di dominio sugli altri senza confine.
ARISTOTELE
Era allievo si Platone.La sua vita era molto attiva, non chiusa negli
studi.Aveva una visione molto completa, passa dal "dover essere" al "essere
non ciò che vogliamo che sia, ma ciò che è".
Aristotele è PRAGMATICO (anti-dogmatico), Platone DOGMATICO.
Aristotele studia tutta la dimensione dell' uomo, c' è movimento continuo e
cambiamento, c' è critica verso il suo maestro Platone che studiava una sola
dimensione dell' uomo, ed era molto rigido.
Secondo Aristotele nell' uomo esistono due aspetti:essere e dovere che
dovrebbero convivere.
Aristotele esamina la totalità dell' esperienza umana, parte dal principio che l'
uomo è al centro della natura, ma è parte di essa, quindi per conoscere l'
uomo bisogna conoscere la natura.
Aristotele è ENCICLOPEDICO:è il fondatore della sociologia, crede che l'
uomo non è debitore ad un Empireo per quanto riguarda le idee, l' uomo ha le
idee dentro di sé e le sviluppa con la sviluppo
di se stesso.Quindi si parla di movimento dentro di noi, c' è una continua
evoluzione.
L' uomo è ciò che vuole o riesce ad essere, dipende tutto da lui.
L' uomo ha qualità innate che può riuscire a sviluppare o meno.
Con Aristotele la cognizione politica è quella più importante, poi viene quella
dell' uomo.Per Aristotele l' uomo è un ANIMALE SOCIALE, che dipende dagli
altri.
Ha fondato delle categorie politiche che valgono ancora oggi. Aristotele
considera l' uomo come frutto dell' organizzazione sociale, sin da quando
nasce FAMIGLIA:la prima società di cui subisce l' influenza, in cui c' è prima
un rapporto fisico,e poi anche "CULTURALE", la famiglia consente alle idee
di essere germinate all' interno del bambino, per questo Aristotele è un anti-
Platone.
VILLAGGIO:la seconda tappa è il momento in cui si esce dall' ambiente
familiare, cioè l' entrata nella società in cui ci sono VINCOLI ESTERNI, questi
vincoli possono arricchire l' individuo o schiacciarlo se esso è debole;
STATO:la terza fase è quella dal villaggio allo Stato che è un villaggio
organizzato.lo stato tende al bene comune e vuole creare una GIUSTIZIA
POLITICA valida per tutti, in modo che tutti abbiano una vita buona.
Aristotele si chiede quali sono le forme dello Stato, ha delle preferenze ma
descrive anche il processo politico dello Stato, le degenerazioni e le possibili
soluzioni.Sovverte Platone, descrivendo lo Stato come parte dell'uomo, ma
vedendolo come un possibile ente positivo, ma anche negativo.
La prima organizzazione di cui parla è la MONARCHIA:cioè uno solo che
prende il potere. Aristotele crede che la monarchia esprime il bisogno di unità
di un popolo, la visione non è quindi negativa.Senza un potere unitario non
esiste lo Stato.Il re rappresenta quindi l' unità, l' uomo al potere si guasta, l'
uomo tende a volere sempre più potere.la monarchia quindi degenera in
TIRANNIA o DITTATURA, l' uomo comincia a fare le leggi da solo.La società
soffrirebbe le conseguenze di ciò, vuole liberarsi del re.
Se il popolo si ribella prende il potere l' ARISTOCRAZIA(i migliori) che
decidono di governare quanto meno in più persone.Anche questo governo
degenera, gli aristocratici diventano piccoli tiranni e si passa all'
OLIGARCHIA:cioè si fanno i propri interessi,anche questa volta c'è una
rivolta contro l' oligarchia, in cui si ribella tutta la società. A questo punto il
popolo prende il potere e si afferma la POLITEIA:che non è democrazia,
bensì compromesso tra l' oligarchia e il popolo povero.
Per Aristotele la democrazia è DEMAGOGIA, Aristotele dice che anche la
politeia potrebbe degenerare, promettendo cose che non mantiene
(demagogia), cadendo in ANARCHIA, e questo porterebbe di nuovo al re.
Possiamo dedurre che Aristotele è il filosofo del MOVIMENTO: dalla
successione dei regimi politici si deduce che Aristotele vede lo Stato come
sempre in evoluzione, esaminando come l' uomo dirige lo Stato, l' evoluzione
dell' uomo non la fine.(Platone aveva una concezione rigida)
Per Aristotele l' uomo è molto complesso, essendo alla base dello Stato.Il fine
dell' uomo è la felicità, cioè la realizzazione delle proprie facoltà.E' il fine della
azione morale e si raggiunge attraverso 3 gradi:
1° livello:soddisfazione degli appetiti umani, lega ti alla sua fisicità e alla sua
natura materiale, se questo manca la felicità non si consegue.LIVELLO
NECESSARIO MA NON SUFFICIENTE.
2°livello:la vita di relazione , cioè l' amicizia. L'uomo si realizza stando
insieme agli altri.Quindi il primo livello non è sufficiente se non ci sono
relazioni umane. L'uomo deve quindi essere sociale:
"ANIMALE SOCIALE".
3°livello:ricade nella concezione della conoscenza e della filosofia.La
conoscenza è la contemplazione della verità, questo è il massimo grado di
felicità, con la concezione che la filosofia è la conoscenza massima e a
questo punto l' uomo dovrebbe essere felice.
LA SCHIAVITU'.
CRISTIANESIMO
EINSTEIN diceva che più l' uomo vive in una propria interiorità più attira
persone e fa crescere il proprio carattere.Ovviamente si dà per scontato che
si parla di una religione monoteista.Per rapporto interiore si intende la
preghiera, che non serve a Dio ma all' uomo per coltivare la propria
interiorità.
Questo vale sia per l' uomo Occidentale che per quello Orientale.L' interiorità
serve per migliorare l' uomo nel Cristianesimo questo avviene attraverso un
itinerario etico.Le indicazioni etiche contenuta
nel Vangelo, sono le costruzioni del percorso della virtù di Aristotele, vista in
senso religioso.
Tutto ciò serve per sperare in una vita ultra-terrena, questo è il fine.L'
itinerario etico non si riferisce solo ai peccati, ognuno deve mettere a frutto
quello per cui è predisposto.
ETICA DELL' AZIONE:La vita non deve essere oziosa, bisogna essere
ambiziosi, nel senso buono del termine, cioè il voler raggiungere un buon
risultato, sempre migliore.
ETICA DELL' INTENZIONE:che cura la propria interiorità, bisogna avere una
retta etica dell' intenzione per dare valore a ciò che faccio."Non sappia la
mano destra, cosa fa la mano sinistra",cioè
per esempio non si deve fare l' elemosina per farsi vedere, cioè non bisogna
fare un' azione buona con cattiva intenzione.
"Chiunque avrà guardato una donna per desiderarla, avrà commesso
adulterio".Questo significa che magari guardando qualcuno ci facciamo cattivi
pensieri l' intenzione è malvagia.L' intenzione deve essere quindi buona.
C'è poi l' ETICA DELLA FIDUCIA Dio viene raffigurato come Provvidenza.In
natura troviamo la bellezza pura, alla paura del domani, alla continua
ambizione.
Questo non è uomo FABER (colui che coltiva l' etica dell' azione e dell'
intenzione), l' uomo deve essere fiducioso del domani.L' uomo deve
distinguere le cose veramente importanti.Anche qui troviamo l' applicazione
di Aristotele nell' idea di continua evoluzione dell' uomo.Con questo processo
di miglioramento l' uomo diventa in grado di costruire il proprio destino di
cose positive.
L' ultima caratteristica è l' UTOPIA CRISTIANA, qui si stacca dal pensiero
greco e potrebbe sembrare contrario alla natura umana.
L'utopia è l'ETICA DELLA RINUNCIA:per raggiungere la perfezione spirituale
bisogna privarsi di tutto ciò che si ha, sia materiale che affettivo. Così è nata
la vita monacale, nasce l' idea che su questa terra ci sia una anticipazione
della vita dell' aldilà.
In realtà questo non è d tutti, quindi molti non ce la facevano,allora Lutero ha
chiuso i monasteri e cancellato l' utopia. L'etica della rinuncia è quindi per
pochi e per chi riesce ad onorarla.
Il secondo lato dell' utopia riguarda la montagna:il cristianesimo dei
pacificatori,dei perdenti.Si scelgono quelli poveri di spirito, cioè coloro che
soffrono con ciò si dice che è meglio essere in afflitto.
Nel pensiero greco tutto questo non c' è, la maggior parte dello spazio viene
lasciato ai vincenti, chi era debole veniva allontanato.
I veri principi sono quelli dell' etica dell' azione e dell' intenzione.
Con il cristianesimo nasce l' accettazione di tutte le forme di vita, anche le più
misere.
L' utopia sarebbe il voler realizzare il massimo, ma anche se non ci riesco
comunque mi avvicino a Dio.La civiltà si basa su questa utopia (la civiltà
moderna).Il più grande comandamento del cristianesimo è quello di amare il
prossimo come se stessi.
Ovviamente non si possono amare tutti, ma si deve avere un' atteggiamento
positivo verso gli altri.
SANT’ AGOSTINO
SAN TOMMASO
vive sette secoli dopo Agostino nel momento di massima espansione del
Cristianesimo, per lui il Cristianesimo è religione di Stato, quasi superiore ad
esso ( Sacro Romano Impero).
San Tommaso è il contrario di Agostino, mentre Agostino era un convertito
(prima non era così religioso) ed era pessimista, Tommaso è del tutto
ottimista.
Dedica la sua vita agli studi, fa una vita serena;quando morì il suo corpo fu
bollito, questa pratica si effettuava sulla salma dei morti lontani dalla propria
città, per tirare fuori il suo scheletro e trasferirlo.
E’ stato bollito inoltre per evitare che i suoi fedeli si impossessassero di parti
del suo corpo.
Tommaso è allievo di Aristotele, ha fatto quasi lo stesso percorso, per
Tommaso l’ uomo ha un fine, il quale è il ricongiungimento dell’ uomo a Dio,
da cui proviene.L’ uomo è stato creato per tornare a Dio.
Inoltre l’ uomo è stato dotato da Dio della ragione, dell’ intelletto, che gli
consente di crescere e di raggiungere il suo fine.
Tommaso elabora le prove razionali dell’ esistenza di Dio:causa prima la
Bellezza totale.
Tommaso utilizza la ragione anche nel campo della fede, il suo sistema si
chiama TOMISTICO, in cui le diverse parti vengono inserite in un quadro
unico.
Egli dice che il fine dello Stato è di perseguire il bene comune e la legge deve
tendere a questa fine.
Se viene meno il perseguimento del bene comune, i cittadini hanno il diritto di
ribellarsi.
La giustizia non si può raggiungere completa ma può essere alla base dell’
obiettivo dello Stato.Però l’ uomo deve autonomamente scegliere se essere
giusto o meno, anche se lo Stato lo indirizza.
Tommaso quindi fonda il cattolicesimo.
GIUSNATURALISMO
HOBBES
Viene descritto come il fautore dello Stato assoluto, in realtà egli per primo ha
cercato di studiare la società moderna sotto tutti gli aspetti.
Hobbes ha detto che esaminando la natura dell’ uomo (concezione
antropologica), egli è verso l’ altro uomo un nemico, un lupo.
Hobbes è pessimista, questo gli nasce perché vive nel periodo della
rivoluzione inglese con la violenza.
Nasce da lui la concezione di HOMO HOMINI LUPUS,non perché l’ uomo per
sua natura è malvagio, ma per paura; che si scatena anche oggi in qualsiasi
situazione di caos, ad esempio durante un alluvione in cui manca l’ autorità
statale, ogni uomo fa i suoi comodi .
L’ uomo diventa Homo Homini lupus anche per paura dell’ altro, è prevenuto
verso l’ altro e allora commette il male.
Hobbes osserva queste condizioni.
Quindi tutti i giusnaturalisti diranno che il passaggio dalla società
disorganizzata alla società organizzata si farà attraverso un contratto sociale
che frena le passioni degli uomini.
Nel caos c’ è però un istinto comune, cioè l’ istinto alla conservazione, che fa
fare un PACTUM UNIONIS: le persone si mettono d’ accordo tra di loro per
superare il caos, stipulano un patto di soggezione ad un terzo che può essere
lo Stato o il Re (PACTUM SUBIECTIONIS).
Il terzo deve permettere a ciascuno di vivere in maniera pacifica.Si dice che
Hobbes abbia fondato lo Stato assoluto per questo motivo, però anche il
sovrano in realtà ha dei doveri:deve rispettare il pactum subiectionis cioè
deve garantire ai suoi sudditi una vita ordinata.Se il sovrano non rispatta il
patto e si trasforma dunque in un tiranno, c’ è il diritto alla ribellione.
LOCKE
Egli vive poco dopo Hobbes, vive la fase che porta alla Rivoluzione Gloriosa
in Inghilterra nel 1689.Tale rivoluzione si dice gloriosa perché senza
spargimento di sangue, il re viene cacciato e il nuovo re accetta un contratto,
il Bill of Rights, da ora in poi non c’è più la monarchia assoluta.
Locke vede nell’ uomo due tendenze:
1- la spinta alla socialità;
2- le passioni,che vivono nell’ uomo.
Se il sovrano non rispetta questi diritti, il popolo si può ribellare, così nasce la
DEMOCRAZIA MODERNA.
ROUSSEAU
KANT
Con Kant siamo nel periodo dell’ illuminismo, Kant è il primo filosofo che
inizia a ristudiare l’ uomo in tutti i suoi aspetti. Il giusnaturalismo aveva
esaurito idee sullo stato Kant non è innovativo in questo campo, egli parte
dalla conoscenza e fa due affermazioni: dice che l’ uomo ha in sé tutti i mezzi
per acquistare la conoscenza del mondo, l’uomo ha quindi in sé le possibilità
ma deve tirarle fuori;la seconda affermazione dice che la conoscenza dell’
uomo non può andare oltre l’ esperienza e la razionalità, ciò che va oltre l’
esperienza non può essere conosciuto.
Kant non era ateo, diceva solo che Dio non lo possiamo conoscere,
possiamo conoscere solo ciò che accade nella nostra esperienza, ma non la
cosa in sé. L’ uomo non può arrivare a conoscere tutto, l’ uomo può
conoscere senza limiti, però in realtà ha dei limiti nella conoscenza.
Kant introduce l’ ESISTENZIALISMO, perché certe non possiamo conoscerle
ma ne sentiamo il bisogno.
Kant era protestante, l’ uomo deve saper rispettare i suoi limiti. La ragione è
lo strumento più importante dell’ uomo, ma ha dei limiti (non va oltre l’
esperienza).
La ragione agisce per categorie generali, cioè che valgono per tutti, esempi di
categorie sono casualità e qualità. Le categorie sono forme universali, l’
oggetto della conoscenza è uguale per tutti. L’ uomo vorrebbe superare i limiti
della “ragion pura” : c’ è una strada illusoria e una che in parte ci permette di
superare i limiti.
L’ uomo inciampa spesso in quella errata, cioè quella in cui l’ uomo può dire
tutto e il contrario di tutto, perché va oltre l’ esperienza.
Questa è la dialettica trascendentale, cioè cose che possiamo inventarci:un
esempio di questo sono le favole, frutto della ragion pura, ma invenzione.
Le favole mantengono una loro funzione, ma sono irreali.Un altro esempio
riguarda l’ esistenza di Dio, in cui Kant dice che tutte le prove dell’ esistenza
di Dio sono sbagliate, ad esempio la prova che dice che Dio esiste perché
serve una causa prima sbaglia, altrimenti anche la causa prima
necessiterebbe di una causa.
Egli dice che non esistono prove razionali dell’ esistenza di Dio:è stato
accusato per questo di ateismo.Quindi Kant parla dei limiti della ragion pura,
ma accosta alla ragion pura la ragion pratica. Kant apre l’ IDEALISMO, l’
uomo è fatto anche di volontà e di azione, le azioni sono determinate dalla
mia volontà. La volontà e l’ azione hanno una propria logica e razionalità, ma
diversa da quella della ragion pura.
Kant prende ad esempio il concetto di libertà:dice che con l’ esperienza, cioè
con la conoscenza non si può arrivare alla libertà, con la ragion pura non ci si
arriva.
Tutti però sentono il bisogno di libertà, senza di essa non arriveremmo
nemmeno alla ragion pura. La libertà non deve essere dimostrata, deve
essere CONQUISTATA e collegata alla ragion pratica.
Lo stesso discorso vale per l’ esistenza di Dio, non può essere
dimostrata.Però io sento il bisogno dell’ esistenza di Dio e dell’ immortalità
dell’ anima, altrimenti la mia vita non avrebbe senso.Senza di essi, l’ uomo si
sente perso.
Questo è il fondamento dell’ ESISTENZIALISMO, cioè di qualcosa che non
possiamo dimostrare, ma di cui necessitiamo l’ esistenza.
Da qui nascono gli IMPERATIVI CATEGORICI:pur non potendo dimostrare
razionalmente l’ etica, dobbiamo agire in certo modo,non per uno scopo ma
perché sono validi di per sé per far funzionare l’ umanità.
Uno degli imperativi categorici dice che non si deve fare nulla se non si
potrebbe fare universalmente.
L’etica fa parte della volontà e dell’ intenzione, anche qui c’ è un
ragionamento, ma non dimostrabile, l’ uomo è il creatore del proprio destino,
in base alle scelte che facciamo determiniamo le conseguenze.
Kant però ha l’ ottimismo di dire che l’ uomo userà bene la ragione e farà in
un certo modo le scelte pratiche.
Da qui nasce la sua concezione del diritto:egli vive durante l’ illuminismo, la
sua nascita, il diritto naturale è sparito, perché si sta trasformando in diritto
positivo.
Kant dice che il diritto è lo strumento della ragione per disciplinare i rapporti
tra uomini e governare lo sviluppo dell’ umanità.
Il diritto si evolve insieme alla ragione. Kant fa una differenza tra morale e
diritto:la morale chiede all’ uomo di aderire interiormente agli imperativi, il
diritto chiede invece una adesione esteriore.
Ad esempio per quanto riguarda il non uccidere, per la morale conta il
sentimento verso l’ uomo, per la legge basta non uccidere.La legge non può
entrare dentro la coscienza.
Dopo Kant si parte dal presupposto che non sono veri limiti della ragione, c’è
un modo per superarli, all’ uomo non è precluso nulla, con l’ idealismo l’ uomo
può raggiungere anche la conoscenza dell’ assoluto.
L’altra conseguenza di Kant è opposta:l’ uomo è limitatissimo e va studiato.
FICHTE
E’ il fondatore dell’ IDEALISMO. Egli dice che il sapere dell’ uomo non è un
fatto esclusivo della ragione, Fichte dice che l’ errore di Kant è stato quello di
dividere ragion pura e pratica, per Fichte queste due sono mescolate
insieme. Il sapere non è frutto esclusivo della ragion pura e non è fatto solo
della coscienza, ma coinvolge tutto l’ uomo, il sapere è un’ azione spirituale,
non è frutto di elementi teoretici (l’ immaginazione, il giudizio, la ragione) ma
è fatto anche da fattori pratici cioè:intuizione,impulso,sentimento,volontà.
Quindi elementi di ragion pura e pratica insieme.Il sapere diventa un
processo intersoggettivo, frutto di un processo dialettico interno ed esterno
all’ uomo.Secondo Fichte, Kant sbaglia perché gli manca un passaggio.
Per Fichte l’ oggetto della conoscenza si oppone al soggetto, esempio: se
prendiamo un libro, questo è per noi un qualcosa di estraneo con cui entrare
in rapporto.Anche perché quando iniziamo a leggere non subito riusciamo ad
entrare nella storia, quando però riusciamo a vivere i personaggi, dopo l’
iniziale scontro tra io e non io, cominciamo ad essere influenzati da quello
che il libro dice:SINTESI tra io e non io.
Questa conoscenza implica azione, per Fichte conoscere significa agire, la
conoscenza ci cambia, ad esempio in un rapporto tra due persone i due
soggetti si condizionano a vicenda, il rapporto tra due persone è azione.
Oltre al concetto di IO, NON IO, SINTESI dice:quando penso agisco, quando
agisco penso, conoscere è capire, cambiare sé stesso e il mondo. Così però
l’ uomo crede di essere la causa del cambiamento del mondo, nasce l’ uomo
che confonde il pensiero con l’ azione, nasce il futurismo, nasce colui che
abbandona la razionalità e pensa da solo di cambiare la società, perché l’
azione è pensiero.
Se manca il pensiero l’ uomo diventa una macchina che agisce, per Fichte l’
azione deve essere libera. Fichte supera Kant su tre punti:
1-il rifiuto dei limiti della ragione;
2-il cambiamento del concetto di conoscenza che non è solo astratta ma
frutto di un’ azione concreta;
3-l’ introduzione della dialettica (io-non io-sintesi).
HEGEL
Egli sostiene che tutta la vita è dialettica. L’uomo non consce limiti, può
entrare in sintonia con lo spirito universale che governa il mondo.L’ uomo non
ha limiti ma compare qualcosa di superiore, l’ uomo deve essere dominato
dall’ assoluto, solo così diventa come Dio.
Il momento in cui l’ uomo scopre l’ assoluto e crede di sapere tutto deve
assoggettarsi ad esso. La dialettica si muove tra l’ uomo e l’ assoluto, la
dialettica è presente nell’ uomo nella storia e nella concezione dello Stato.
Nella prima Hegel supera Fichte, il quale diceva che la sintesi cambiava l’
individuo, Hegel invece dice che il cammino compiuto dalla coscienza segue
una linea che va verso una sola direzione:il sapere assoluto.
L’ uomo non può sfuggire a questo destino, Hegel parla di COSCIENZA
INFELICE, cioè la sofferenza di chi non riesce a collegare sé stesso con l’
assoluto.
Tutte le tristezze terreni sono solo accidenti,lo spirito Assoluto ha una vita
autonoma, il pensiero è quindi autonomo e si impone al soggetto, non ha
limiti.
Il pensiero deve entrare nel cervello dei singoli attraverso una sua logica che
si impone, quindi l’ uomo non ha autonomia.
La conoscenza è il movimento del pensiero per passare dallo spirito assoluto
all’ intelletto individuale e per poi ricollegarsi all’ individuo stesso.
Il movimento viene fatto attraverso la dialettica tra tesi- antitesi e sintesi.
La dialettica parte nello spirito soggettivo, poi nell’ oggettivo e poi nello spirito
assoluto.
FEVERBACH
Egli dice che l’ uomo è ciò che mangia, la sua materialità è la sostanza
(Hegel è il grande filosofo della sintesi, dello spirito assoluto. Così nasce una
società anti -idealista di due tipi:una all’ interno dell’ idealismo, dicendo che
Hegel ha sbagliato tutto, ma usando le stesse categorie, SINISTRA
HEGELIANA; l’ altra è rivolta all’ esistenzialismo ed è la DESTRA
HEGELIANA).
Scrive solo un’ opera, dice che Hegel ha ragione in tutto, ma la sua piramide
va rovesciata: non è lo spirito assoluto che plasma la materia, ma la materia
che crea lo spirito assoluto.
Hegel diceva che l’ uomo poteva comprendere tutto quanto, senza
approfondire la parte materiale.Con Feverbach conosciamo questa metà dell’
uomo:la materia forma lo Spirito, il cervello si sviluppa grazie alla materia.
Anche lo spirito religioso nasce dalla materia, Feverbach dice che l’ uomo è
ciò che mangia, cioè il prodotto di ciò che mangia.Nelle società evolute l’
uomo è più sano,più un paese è sviluppato e più l’ uomo migliora, Feverbach
sostiene che la religione è il frutto delle condizioni materiali dell’ uomo.
L’uomo inventa il concetto di alienazione:avendo uno sviluppo materiale
limitato, l’ uomo tende a trasferire fuori di sé i suoi desideri interiori.
L’ uomo sente il bisogno di essere immortale e trasferisce questo desiderio
nell’ aldilà, che non esiste, ma lo inventa.
L’ uomo ha l’ aspirazione alla giustizia ma vive in una società ingiusta, per cui
trasferisce il suo desiderio di giustizia in questo modo irreale.
Da qui nasce la concezione di Dio giusto, non più crudele.L’ uomo sente
inoltre bisogno d’ amare ma si scontra con una società difficile e trasferisce l’
amore in Dio, che diventa:buono, giusto e amorevole.
Il cristianesimo è così l’ espressione evoluta dell’ alienazione della Divinità.Il
cristianesimo aliena ciò che l’ uomo dovrebbe crescere dentro di sé.
Quando l’ uomo comprenderà di non dover essere immortale, non avrà più
bisogno di Dio.Quindi Feverbach rovescia in qualche modo la concezione
Hegeliana, secondo egli infatti lo Spirito Assoluto non esiste;la religione
precede sempre la filosofia, perché l’ uomo sposta il suo essere fuori di sé
prima di ritrovarlo in sé.
Feverbach verrà criticato: perché la concezione dell’ uomo completamente
giusto è una concezione illusoria.
Feverbach è un innovatore perché introduce il concetto di ALIENAZIONE che
sarà in seguito ripreso da Marx.
MARX
KIRCHEGARD
Questo filosofo vive in modo a volte opposto a come predica, vuole superare
Kant, egli ritiene infatti che l’ uomo non può conoscere tutto, cerca il
meccanismo per arrivare a capire l’ uomo, il senso della vita.
Esclude l’ analisi della società che esclude l’ uomo, non tutti sono d’ accordo
nel fare questo tra gli esistenzialisti.
Schopenauer ritiene che esiste un QUID che spiega la vita come
meccanismo essenziale, il quid è dato dalla volontà di vivere, che è una cieca
volontà. Per Schopenauer tutti gli esseri viventi, anche gli animali, nascono
con la forza di volontà di vivere , tanto da superare tutti i limiti che ha intorno
a sé.
Schopenauer fa l’ esempio della nascita:ogni essere vivente riesce a
superare le difficoltà, ad esempio l’ uccellino, l’ azione si unisce al
ragionamento, che non ha intelletto, osserviamo che esce dal nido e sa dove
andare a prendere ciò che gli serve. Ogni essere vivente ha un cieco impulso
che si trasforma in conoscenza.
Per Schopenauer questo cieco impulso ci accompagna per tutta l’ esistenza e
ci sostiene sopra tutto il resto.La volontà di vivere ci permette di capire metà
della vita, l’ altra metà la capiremo vivendo.
L’ uomo crolla se gli manca la volontà di vivere, che è uguale per tutti gli
uomini.
Il desiderio provoca dolore perché è difficile da soddisfare, se ci si riesce la
gioia dura poco perché subito si ha un nuovo desiderio.
La volontà di vivere va governata , la volontà di vivere crea il VELO DI MAYA
, non ci fa capire cosa nasconde il mondo.
Schopenauer era un buddista, ha portato il pensiero orientale; egli propone
alcune concezioni del male:dolore provocato dagli altri, c’ è all’ interno un
concetto morale, il filosofo si concentra sul concetto malvagio:colui che
provoca il dolore altrui per puro diletto, senza trarne vantaggio.
Schopenauer non giustifica chi fa il male per ottenere un vantaggio, ma
questo non è un malvagio, non si parla di male fisico ma di provocazione .Un’
esempio di malvagità è la vendetta, il vendicativo programma la vendetta, il
malvagio per Shopenauer è sempre infelice in quanto la sua volta gioia è
passeggera, ma rimane il rimorso.In realtà però i malvagi non hanno
rimorso.Il rimorso è il sentimento dell’ ingiustizia commessa.
Tutta l’ umanità viene colpita dalla sofferenza.
La vera soluzione della sofferenza e del dolore (di tutti gli esseri viventi) è il
superare ciò che ci separa dagli altri è sentirci parte di un tutto.Bisogna
abbandonare il principio dell’ egoismo (PRINCIPIUM INDIIDUATIONIS).
Per colpire questo principio serve l’ etica, attraverso la benevolenza, la
compassione verso la sofferenza di tutti, per ridurre la rilevanza dell’ io.
Il secondo livello è l’ amore puro, cioè vivere dentro di noi anche la sofferenza
degli altri, sofferenza non solo fisica.In questo c’ è buddismo e cristianesimo.
Il terzo livello è ascesi e santità:si intende tutte le persone che praticano
distacco dalla vita reale.
Anche se tutti hanno la stessa realtà interiore, parlano lingue diverse perché
hanno la mente imbevuta dai degni.
Ciò che rende una persona Santa è unicamente la sua condotta,che non è
frutto di conoscenza intellettiva, ma intuitiva del mondo, c’è la massima
svalutazione della razionalità.
Ci deve essere il rifiuto di qualsiasi forma di egoismo, i Santi hanno capito il
senso della vita, il segreto dell’ esistenza, eppure Schopenauer diceva che
tutte le religioni non hanno senso, ma i religiosi hanno compreso la vita.
BERGSON
RIVOLUZIONE AMERICANA
Questa rivoluzione nasce soprattutto dagli strati borghesi,i lords non avevano
interessi ad allontanarsi dall’ Inghilterra, la caratteristica dell’ America è che ci
sono molte religioni diverse, in quanto coloro che fuggono dalle
religioni,vanno in America.
Ogni religione fonda una colonia, nel 1756 c’è un momento di rivolta, in
quanto la madrepatria caricava i coloni di tasse, senza però che essi fossero
rappresentati in parlamento.
Nel 1777 le colonie proclamavano l’ Indipendenza e ci sarà la guerra di
secessione.L’ America si dà un ordinamento nuovo, nasce il primo stato
democratico, senza un re, a base interconfessionale, nasce una democrazia
repubblicana.La società americana nasce senza stratificazione sociale, non
esiste l’ aristocrazia.
Non c’ è monarchia, c’è una grande classe borghese, manca il clero potente,
negli stati uniti non c’ è mai stato il medioevo,la società americana è di
conquista:bisognava prendere territori ed arricchirsi.
Nasce con un fondamento privatistico, tutte le istituzioni nascono per
decisione dei gruppi sociali, lo stato nasce molto più tardi ma mancano le
leggi che differenziano gli individui, il popolo è diviso in gruppi ideologici.
Questo determina il concetto di rivoluzione:mentre le altre sono guerre civili,
negli stati uniti l’ unica guerra civile sarà quella di secessione, la grande
rivoluzione è contro terzi, contro l’ Inghilterra.
La rivoluzione non porta odio tra le colonie americane, ma le unisce.In
Europa le rivoluzioni hanno diviso i paesi, inoltre la rivoluzione, inoltre la
rivoluzione americana sconfigge il re, ma non lo uccide,il re era alieno, era
inglese.La sconfitta del tiranno è traumatica, ma estranea.La rivoluzione
americana nasce istintivamente, l’ America è strutturalmente repubblicana,gli
americani non devono sconfiggere l’ aristocrazia e non ci sono scontri tra
classi, in Inghilterra il bilanciamento dei poteri era tra classi, in America
riguarda tutto il popolo, cioè il rapporto tra le colonie, le colonie diventano
stati.
L’ equilibrio è nei diversi livelli istituzionali che si creano, l’ idea è come quella
degli inglesi non essendo repubblica, al vertice c’è il presidente della
repubblica che mantiene la struttura della monarchia.La figura del presidente
è simile a quella del re, ma non sarà mai re, perché il mandato dura quattro
anni e può essere rinnovato una volta sola.
La concezione americana è empirica, si fonda sui fatti,ha fiducia negli uomini
perché tutti sono attivi, ma sfiducia perché non vuole che il potere si fermi
troppo a lungo nelle mani di uno.
Altro bilanciamento è la presenza del parlamento, che può limitare le
decisioni del presidente (soprattutto per le spese).
Si ripropone il sistema bicamerale:negli stati uniti ci sono diversi stati, quindi
ogni stato ha diritto ad un certo numero di senatori, mentre la camera dei
deputati viene eletta a suffragio prima parziale, oggi universale (altro
bilanciamento).
Ultimo bilanciamento:gli americani non hanno estrema fiducia nel legislatore
in quanto ritengono che le leggi possono essere ingiuste perché il legislatore
ha degli interessi.
Lo strumento con cui si corregge il legislatore è la Corte Suprema che deve
decidere se le leggi che vengono fatte sono in armonia con la Costituzione,
se non lo sono vengono abrogate.
La Corte Suprema è quindi moderatrice del sistema giuridico, si mantiene
quindi in parte il rapporto con gli inglesi, ma alcune cose cambiano,
La rivoluzione americana costituisce il dichiarare esplicito dei diritti di libertà ,
questi diritti sono contenuti nella dichiarazione di indipendenza del 1776.Parla
di cose evidenti, cioè NATURALI, inoltre gli uomini hanno dei diritti
inalienabili, i governi devono permettere il soddisfacimento di questi diritti.
All’ interno sono presenti pensieri giusnaturalisti (libertà,vita); c’è un appello al
creatore (la natura);c’è il fondamento della democrazia in quanto lo stato
deve assicurare i diritti.
Nasce la prima vera costituzione americana, che sta alla base della
democrazia.Ci sono alcuni diritti “chiave” per mantenerla:non ci può essere
una religione di stato, deve esserci diritto di libertà religiosa per tutti;poi si
afferma la libertà di parola e di stampa:diritto di presentare petizioni al
governo (diritto di riunione).
A quei tempi i soldati dell’ esercito erano dei mercenari, che occupavano le
case dei privati in base a dove andavano,da quel momento in poi l’ esercito
non poteva occupare lo spazio dei cittadini in tempo di pace e in tempo di
guerra solo nelle modalità descritte dalla legge.
Tra i diritti dei cittadini c’è quello di portare armi, perché i cittadini americani
sono cittadini di conquista, ognuno si faceva giustizia da solo, quindi portare
le armi è un diritto fondamentale per al propria difesa .L’Europa ha abolito la
pena di morte, negli Stati Uniti non ci sono ancora riusciti.Un altro principio è
quello di legalità,il diritto al giudice naturale.
RIVOLUZIONE FRANCESE
SCHIAVITU’