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5/2/2021 Luigi Dallapiccola - Wikipedia

Luigi Dallapiccola
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Luigi Dallapiccola (Pisino, 3 febbraio 1904 – Firenze, 19 febbraio


1975) è stato un compositore e pianista italiano.

Fu tra i primi in Italia ad approdare, sul finire degli anni trenta, alla
dodecafonia[1]. Le sue composizioni sono caratterizzate da intenso
lirismo e da profondi contenuti spirituali e ideali.

Indice
Biografia
Archivio
Opere
Musica corale
Musica vocale da camera
Musica strumentale (solistica e cameristica)
Musica orchestrale (con o senza solisti) Luigi Dallapiccola nel 1972

Opere teatrali e balletti


Note
Bibliografia essenziale
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia
Dallapiccola nacque a Pisino nell'allora Austria Ungheria e oggi in Croazia, un piccolo paese nel centro
dell'Istria, da genitori di origini trentine. Trascorse l'infanzia nella sua città natale, mentre più tardi fu a
Graz, con la sua famiglia internata durante la prima guerra mondiale: il padre, direttore di un liceo
italiano di Pisino, era ritenuto "elemento sovversivo" e "politicamente infido" dall'amministrazione
austro-ungarica, e in quanto tale fu obbligato al confino. Malgrado le indubbie difficoltà patite durante il
confino, il piccolo Luigi ebbe modo di assistere a numerose rappresentazioni d'opera presso il teatro
della città stiriana, e furono proprio le suggestioni ricevute durante quelle rappresentazioni (in
particolare quelle ricevute dalle opere wagneriane) che lo convinsero a voler diventare lui stesso un
compositore.

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Alla fine del conflitto, una volta rientrato nella natìa Pisino, iniziò gli
studi musicali nella vicina Trieste sotto la guida di Alice Andrich
Florio e Antonio Illersberg; è grazie a quest'ultimo che Dallapiccola
"scopre", nel 1921, il "Manuale di armonia" di Arnold Schönberg, un
incontro che segnerà profondamente tutta la sua vita, al punto che in
anni più tardi, commentando questa sua prima lettura del testo
schoenberghiano, Dallapiccola evocherà James Joyce citando la sua
celebre frase "How life begins".

Dopo aver conseguito la licenza liceale, nel 1922 si trasferì a Firenze


(città in cui da allora risiedette per il resto della sua vita) dove
completò gli studi pianistici con Ernesto Consolo, e quelli di
composizione sotto la guida inizialmente di Roberto Casiraghi e Firma
Corrado Barbieri, e in seguito di Vito Frazzi.

Risalgono agli anni trenta le prime, importanti affermazioni in


concorsi internazionali, con brani come la Partita per orchestra, o
Musica per tre pianoforti (Inni). Nel 1938 sposa Laura Luzzatto
Coen (1911-1995), che diventerà ben presto una figura
indispensabile per lo sviluppo del linguaggio dallapiccoliano. Nel
1940 gli verrà offerta, per chiara fama, la cattedra di
composizione al conservatorio Cherubini di Firenze; Dallapiccola
stesso rinuncerà a questa carica nell'immediato dopoguerra,
ritornando al suo impiego iniziale (insegnante di "pianoforte
Lapide sulla facciata della Casa di
complementare"). Reagisce fermamente alle leggi razziali del
Annalena, in via Romana, a Firenze, 1938, ripensando all'internamento della sua famiglia a Graz
dove Dallapiccola morì il 19 febbraio durante la prima guerra mondiale con conseguenze ben visibili
1975 anche nella sua produzione musicale: lo stesso anno scrive i Canti
di prigionia, seguiti successivamente dall'opera Il prigioniero.

Nel dopoguerra la sua fama internazionale crescerà di continuo, in tutta Europa e in America, dove tra
l'altro verrà invitato a tenere corsi di perfezionamento a Tanglewood (dove ebbe come allievo il giovane
Luciano Berio), al Queens College di New York, alla University of California e altrove. Nel 1949 a Milano
fu tra gli organizzatori del "Primo congresso internazionale di musica dodecafonica", assieme a Riccardo
Malipiero ed a colleghi più giovani quali Camillo Togni e Bruno Maderna.

Nel 1968 a Berlino verrà rappresentato il suo Ulisse, opera su libretto proprio tratto dall'Odissea, frutto
di un lavoro ben più che decennale che il compositore definì "il risultato di tutta la mia vita" (a lui si deve
anche una trascrizione dell'opera Il ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi, rappresentata tra
l'altro nell'ambito della stagione 1943 del Teatro alla Scala)[2]. Nel 1972 compose il brano Commiato per
voce e strumenti, dal titolo profetico: sarà la sua ultima composizione. Luigi Dallapiccola si spegne a
Firenze il 19 febbraio 1975, a causa di un edema polmonare, nella sua casa di via Romana 34 (all'interno
del Palazzo di Annalena).

Nel corso della sua vita Dallapiccola ha ricevuto numerosissimi riconoscimenti: nel 1953 diventa
membro dell'Accademia delle belle arti di Baviera, in seguito sarà nominato membro dell'Accademia
dell'arte di Berlino (1958), della Royal Academy of Music di Londra (1969) e dell'Accademia di musica ed
arte di Graz (1969). Ricevette inoltre il gran premio per la musica del Land Renania Settentrionale-
Vestfalia, il premio "Ludwig-Spohr" della città Braunschweig, il premio "Moretti d'oro" della regione
Friuli Venezia Giulia, il "Prix Arthur Honegger" a Parigi (1972), il Premio Feltrinelli per la musica
assegnato dall'Accademia Nazionale dei Lincei (1973)[3] ed il premio internazionale d'arte "Albert
Schweitzer".
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Oltre a ciò, ricevette la laurea honoris causa dall'Università di Durham e dall'Università di Edimburgo
(entrambe nel 1973); nello stesso anno gli fu inoltre conferita l'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce
dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Il 21 maggio 1976 il Rettore dell'Università di Bologna
Tito Carnacini, conferì a Luigi Dallapiccola e Goffredo Petrassi la Laurea Honoris Causa in Discipline
delle Arti, Musica e Spettacolo; per Luigi Dallapiccola ritirò il diploma la moglie Laura[4].

È sepolto nel cimitero fiorentino di Trespiano.

Archivio
Il fondo Dallapiccola è stato depositato nel 1978 dagli eredi presso Gabinetto scientifico letterario G. P.
Vieusseux. Archivio contemporaneo Alessandro Bonsanti. Successivamente, nel 1992, Laura Coen
Luzzatto e Anna Libera Dallapiccola hanno deciso di trasformare il deposito in donazione. Nel 1995, in
seguito alla scomparsa della vedova, la figlia del Maestro ha donato all'archivio lo studio di Dallapiccola,
il suo pianoforte, mobili e suppellettili insieme alla biblioteca privata dei genitori. L'ordinamento e la
schedatura degli scritti, delle musiche e della bibliografia critica sono stati completati ed è uscito (nel
1996) l'inventario a stampa a cura di Mila De Santis (in appendice all'inventario anche un elenco dei
mittenti della corrispondenza). Le descrizioni dell'inventario (comprendenti gli scritti e le musiche di
Dallapiccola e la letteratura critica su di lui) sono ricercabili anche nella banca dati interrogabile on line.
La biblioteca è catalogata nell'opac del Gabinetto Vieusseux[5].

Opere

Musica corale
Due liriche del Kalewala per tenore, baritono, coro da camera e quattro percussionisti (1930)
La canzone del Quarnaro per tenore e coro maschile (1930)
Estate per coro maschile a cappella (1932)
Sei cori di Michelangelo Buonarroti il giovane (1933-1936)
Canti di prigionia per coro a voci miste e strumenti (1938-1941)
Canti di liberazione per coro e orchestra (1951-1955)
Requiescant per coro misto, coro infantile e orchestra, testi di Oscar Wilde e James Joyce (1957-
1958)
Tempus destruendi - Tempus aedificandi per coro misto a cappella (1970-1971)

Musica vocale da camera


Fiuri de tapo per voce e pianoforte, testo di Biagio Marin (1925)
Caligo per voce e pianoforte, testo di Biagio Marin (1926
Divertimento in quattro esercizi per soprano e cinque strumenti (1934)
Tre laudi per soprano o tenore e 13 strumenti (1936-1937)
Cinque frammenti di Saffo per soprano e orchestra da camera, nella traduzione di Salvatore
Quasimodo (1942)
Sex carmina Alcaei per soprano e 11 strumenti, nella traduzione di Salvatore Quasimodo (1943)
Due liriche di Anacreonte per soprano e strumenti, nella traduzione di Salvatore Quasimodo (1945)
Rencesvals: Trois Fragments de la Chanson de Roland per voce e pianoforte (1946 per la Radio-
Télévision Belge de la Communauté Française di Bruxelles con Pierre Bernac e Francis Poulenc al
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pianoforte)
Quattro liriche di Antonio Machado per voce e pianoforte (1948)
Tre poemi per soprano e orchestra da camera, testi di James Joyce, Michelangelo Buonarroti e
Manuel Machado (anche in versione per voce e pianoforte) (1949)
Goethe Lieder per voce femminile e tre clarinetti (1953)
Cinque canti per baritono e strumenti su poemi greci nella traduzione di Salvatore Quasimodo (1956)
Preghiere per baritono e gruppo da camera, testo di Murilo Mendes (1962)
Parole di San Paolo per mezzosoprano e 11 strumenti dalla Lettera prima ai Corinzi (1964)
Sicut Umbra... per mezzosoprano e 15 strumenti, testo di Juan Ramón Jiménez (1970)
Commiato per soprano e 15 esecutori, testo attribuito a Brunetto Latini (1972)

Musica strumentale (solistica e cameristica)


Musica per tre pianoforti (Inni) per tre pianoforti (1935)
Piccolo concerto per Muriel Couvreux per pianoforte e orchestra (1939-1941)
Tre episodi dal balletto "Marsia" per pianoforte (1942-1943)
Sonatina canonica per pianoforte, sui Capricci di Paganini (1942-1943)
Ciaccona, intermezzo e adagio per violoncello solo (1945)
Due studi per violino e pianoforte (1947)
Quaderno musicale di Annalibera per pianoforte (1952)
Tartiniana seconda per violino e pianoforte (anche in versione per violino e orchestra), su temi di
Tartini (1956)
Dialoghi per violoncello e orchestra (1959-1960)
Piccola musica notturna per gruppo da camera (flauto, oboe, clarinetto, celesta, arpa, violino, viola e
violoncello) (anche in versione per orchestra) (1961)

Musica orchestrale (con o senza solisti)


Dalla mia terra per mezzosoprano, coro e orchestra (1928)
Partita per soprano, coro e orchestra (1930-1932)
Tre studi per soprano e orchestra da camera (1932)
Rapsodia per voce e orchestra da camera (1932-1933)
Due pezzi per orchestra (trascrizione di Due studi per violino e pianoforte) (1946-1947)
Tartiniana per violino e orchestra, su temi di Tartini (1951)
Piccola musica notturna per orchestra (anche in versione per gruppo da camera) (1954)
Variazioni per orchestra (trascrizione di Quaderno musicale di Annalibera per pianoforte) (1954)
An Mathilde per voce femminile e orchestra, testo di Heinrich Heine (1955)
Tartiniana seconda o "Tartiniana II" per violino e orchestra (anche in versione per violino e
pianoforte), su temi di Tartini (1957) Sergiu Celibidache dirige la prima esecuzione radiofonica
nell'Auditorium Rai di Torino.
Concerto per la notte di Natale dell'anno 1956 per orchestra da camera e soprano, testi di Jacopone
da Todi (1956-1957)
Three questions with two answers per orchestra (1962)

Opere teatrali e balletti


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Volo di notte, opera in un atto su testo del compositore (da Vol de nuit di Antoine de Saint-Exupéry)
(1940)
Marsia, balletto drammatico in un atto (1943)
Il prigioniero, opera in un atto, libretto del compositore (tratto da La torture par l'esperance di Villiers
de l'Isle-Adam) (1944-1948)
Job, sacra rappresentazione per solisti, recitante, coro e orchestra, testo del compositore (dal Libro
di Giobbe) (1950 al Teatro Eliseo di Roma diretta da Fernando Previtali con Scipio Colombo)
Ulisse, opera in un prologo e due atti e 13 scene, libretto del compositore (tratto da Omero) (1968)
diretta da Lorin Maazel con José van Dam nel Deutsche Staatsoper di Berlino

Note
1. ^ Dallapicolla Luigi, su Dizionario Biografico degli Italiani. Istituto dell'Enciclopedia italiana. URL
consultato l'11 settembre 2018.Treccani.it (http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-dallapiccola/)
2. ^ Gherardo Casaglia, "1943" (http://www.amadeusonline.net/almanacco.php?Start=0&Giorno=&Mes
e=&Anno=1943&Giornata=&Testo=scala&Parola=Stringa) Archiviato (https://web.archive.org/web/20
150402112733/http://www.amadeusonline.net/almanacco.php?Start=0&Giorno=&Mese=&Anno=194
3&Giornata=&Testo=scala&Parola=Stringa) il 2 aprile 2015 in Internet Archive., Almanacco
Amadeus.
3. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
4. ^ L'Archivio storico (http://www.archiviostorico.unibo.it/Template/listLauree.asp?IDFolder=333&LN=I
T) dell'Ateneo conserva documenti e immagini della cerimonia
5. ^ Fondo Dallapicolla Luigi, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze
Archivistiche. URL consultato l'11 settembre 2018.

Bibliografia essenziale
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»Prigioniero«, Weberns Trakllied »Die Sonne«, in: Harald Kaufmann, Spurlinien. Analytische
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University Press, Firenze, 2018, ISBN 978-88-6453-715-3
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978-88-596-2043-3

Voci correlate
Dodecafonia
Atonalità
Musica contemporanea

Altri progetti
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Collegamenti esterni

Luigi Dallapiccola, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


Luigi Dallapiccola / Luigi Dallapiccola (altra versione), in Enciclopedia Italiana, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana.
(EN) Luigi Dallapiccola, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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Luigi Dallapiccola, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le
Soprintendenze Archivistiche.
(EN) Opere di Luigi Dallapiccola, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Spartiti o libretti di Luigi Dallapiccola, su International Music Score Library Project, Project
Petrucci LLC.
(EN) Luigi Dallapiccola, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
(EN) Luigi Dallapiccola, su Internet Movie Database, IMDb.com.
Dallapiccola: ascolta i suoi brani musicali (http://www.magazzini-sonori.it/esplora_contenuti/autori_es
ecutori/dallapiccola_luigi.aspx) in versione integrale su Magazzini Sonori (http://www.magazzini-sono
ri.it/)
Dagli archivi RAI Radio3: 1904-2004: La vita e l'opera di Luigi Dallapiccola nel centenario della
nascita (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-88eb1aa1-a6de-40e5-bd30-09a69
85e9744.html?p=8), ciclo di incontri a cura di Mario Ruffini
Istria on the Internet, Prominent Istrians - Luigi Dallapiccola, su istrianet.org.
Archivio Contemporaneo del Gabinetto Vieusseux - Fondo Luigi Dallapiccola, su vieusseux.fi.it.
Centro Studi Luigi Dallapiccola, su centrostudidallapiccola.it.
(FR) Biografia di Luigi Dallapiccola, in Brahms - Base de documentation sur la musique
contemporaine, Ircam.
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