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HRVOJI·KUéiBREG
UN ITINERARIO PER MONUMENTI E LAPIDI DELLA LOTTA
l DI LIBERAZIONE
1944·1984
MARIO ABRAM
HRVOJI- KUéiBREG
UN ITINERARIO PER MONUMENTI E LAPIDI
·
DELLA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
lA POPOUliONE .
DEl CAPOOISTRIANO E ..
. DEl BUlESE
�fl �o·A�NlVER.SARIO .
1944-1984
·
.
·
PRESENTAZIONE
� '\.�
Capodistria, novembre 1984
. ç H 1.
3
È materiale prezioso che va completato con spiegazioni e commenti dei
protagonisti e che va valorizzato, oltre che con la parola scritta, anche con
le appropriate indicazioni sul terreno.
L'Ente per la tutela dei monumenti, che opera per i tre comuni costieri,
ha fatto un inventario di monumenti, lapidi, case, >>bunker<<, grotte ed
altro che ricordi gli avvenimenti della lotta e della rivoluzione socialista.
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presenza, nel passato, di famiglie di nazionalità italiana. Siamo in collina, Si scende, in ampia curva, per un passaggio stretto che segna lo sparti
fra i 350 e 400 metri sopra il livello del mare, fra boschetti di querce acque fra il bacino della Dragogna a ponente, e quello di Mlini e della
e di pini, di colli degradanti a terrazze, un tempo lavorate, ed una vallata Bracanka, a levante. Due case, >>marina o maria sporca« - non afferri
ampia, fertile per la presenza di molta acqua, la Malinska, ridata recente bene la dizione dell'interlocutore locale che ci fa un sorrisino che vorrebbe
mente con lo scavo di canali e la costruzione di strade, alla coltivazione dire molte cose - da qui si può ammirare la vallata che si apre improv
intensiva. visa verso Pinguente con Tuljaki, Perai, Secerga, Pregara e Sales sui
colli che la circondano. Sotto, sulla sinistra, si possono intravedere, a
Vi giungeremo da settentrione, dalla parte di Gracisce per ritornare poi poche centinaia di metri, i resti di una delle torri della fortezza di Debar.
sulla costa per Berda e Momiano - che non si può menzionare E:enza Ma improvvisamente siamo alla diramazione della strada: proseguendo
ricordare le sue torri ed il suo moscato delizioso già per San Martino, ma si giunge a Brezovica e poi per Portale, nella vale del Quieto, a Livade.
ineguagliabile quando è un pò invecchiato. Scegliamo quella indicata per Buie che, ci porterà a Hrvoji ed al monu
mento; ma siamo già nel trapezio prescelto per l'indagine. Il primo paese
A Gracisce siamo giunti percorrendo la vecchia strada che finacheggia il che attraversiamo è Sirci, sulla strada, ai margini di una bella campagna,
tratto superiore del Risano, nella stretta valle, ubertosa che con i resti di con vigneti e molti alberi da frutta alternati a lunghi campi di granoturco.
tanti vecchi mulini parla in chiave romantica. Alla vecchia >>Crosada«, su Le poche case sono ben tenute, alcune rinnovate completamente attorno
perati il viadotto della ferrovia ed il ponte sul Risano, incomincia la alle quali ferve sempre del lavoro, altre solenni, elevate, in pietra fugata.
,saùta per curve a mezza costa del monte Griza, con la strada sempre Più avanti, sulla sinistra sotto la strada, all'inizio della vallata della
umida ed ombrosa, per cui non bisogna lasciarsi distrarre dal magnifico Malinska, Koromaci detta anche Boskini dal cognome di quasi tutte le
paesaggio che offre l'altra valle del Risano, dopo le sue sorgenti, incorni famiglie che vi abitano. Case elevate, massice in pietra chiara, con stalle
ciata da quel lungo costone di roccia gialla fra Crni kal � Podpec dominato piene di bovini e piena di rumori caratteristici di un paese vitale, di agri
dai resti di antiche torrioni al confine naturale della penisola istriana. coltori solidi, mai in ozio. Sulla strada, a destra, un'occhiata al capitello
Superato il bivio che porta a Hrastovlje - la chiesa del vecchio >>tabor« del paese, diverso dai soliti nella forma esteriore, un pò trascurato, e
celebre per gli affreschi del XV secolo firmati dai maestri pittori della siamo subito a Belvedur, quattro case su di un poggio, rimesse a nuovo
scuola di Castua e scoperti soltanto qu3.ttro decenni fa ci appare Kubed alcune, altre - forse stalle o magazzini - un pò decrepite. In nome,
- Covedo, un nido d'aquile con l'insolito campanile a base pentagonale, storpiato, non tradisce l'origine di questo abitato: un vero e proprto
sulla rupe. Nell'abitato di Gracisce lasciamo la strada che per la conca di >•belvedere« sul >>vuoto« della sottostante vallata della Dragogna, che
Lukini prosegue per Socerga e Pinguente per imboccare, sulla destra, dischiude un panorama ampissimo.
quella per Gradin, più stretta, ma ben tenuta. Proseguiremo in lieve salita
fra boschi e prati senza incontrare villaggio alcuno e rari sono, lungo la Le cime delle Giulie incorniciano il Golfo, che si abbraccia tutto in una
strada, anche singoli casolari. Ma sulla destra, a monte, indovineremo tra volta, dal faro dì Barcola alle ciminiere di Monfalcone, alla laguna di
il verde degli alberi, la presenza di piccoli abitati. Lo tradisce il bianco Grado ed oltre. Ma come in un plastico si presentano da quFsto osser
di intonachi delle case nuove o rinnovate, mentre non si notano quelle vatorio i villaggi sui colli Savrini, intersecati da profondi avvallamenti.
>>Calde« in pietra grigia, immedesimate con l'ambiente. Sono Poletici, Trebese, Truske, Vrsic, Borst, Labor, Costabona, Planjava, Bric e Kuéi
Galantici, Butari, Suklani e poi Trebese, nomi che ai più forse non breg al mattino, con il sole alle spalle, sembra di toccarli con mano. A
(!icono nulla, ma assai cari a quanti furono partigiani da queste parti. meridione le colline di Kuéibreg e Skrliéi chiudono la vista verso Buie,
Anche oggi le corti pulite di queste case sono ospitali e la gente cordiale, ma in compenso esaltano la posizione del monumento che appare come
un'esile stele, bianca, che emerge sullo sfondo di prati e macchie di verde
comunicativa. Trebese, compatta in cima al colle, quasi un promontorio
scuro. A ponente, dietro la fattoria di Mocenigo, il bosco, di Stara Mandria
sospeso sulla vallata della Dragogna che qui nasce, rimessa a nuovo dalla
e di Sovinjak, poi, sulla sinistra il colle Soline su cui sorge Gradin, che si
volontà dei suoi abitanti - molti sono lavoratori al porto di Capodistria
intravede appena, con il tozzo campanile.,
-- ricorda in una lapide al cimitero l'ecidio di partigiani, civili, ex militari
dell'esercito italiano, perpetrato dai nazisti in quel fatidico 3 ottobre
In complesso un ambiente variegato, tranquillo ed armonioso che un
1943.
certo fervore di attività, con trattori e macchine che scavano e costruisco
no, non disturba affatto. A Zrnjovec, a due passi da Belvedur, sulla
Prima della devizione della strada per Trebese, in luogo solitario, sulla destra, i giovani delle brigate di lavoro volontarie, lavorano alla posa dei
strada, incoriosisce una pietra squadrata, una lapide che ha dell'antico: tubi per l'acquedotto. Il paese sta rinascendo, lo si vede delle case rimesse
ma poi si legge, abbastanza agevolmente, che è stata posta nel 1928 a nuovo, dai campi lavorati bene, delle mucche che ritornano dal pascolo
e ricorda un fatto di sangue per rapina. e dalle automobili parcheggiate in ogni cortile.
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Topolovec sulla sinistra, sopra la vallata, sonnecchia nel grigiore delle in riflesso di quanto avveniva in Slovenia e come proseguimento naturale
s�� case in pietra, muta quasi quanto i ruderi della vecchia Topolovec, delle attività di resistenza, nella clandestinità, al regime fascista. Perse
pm a valle, ,sulle Dugenjive, che - si dice è stata distrutta dagli cuzioni, arresti e condanne non avevano mai stroncato l'opposizione, in
particolare quella del partito comunista che continuò a rinnovare le
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cadere in mano ai tedeschi. Molti sono giovanissimi, come vedremo dalla dal >>generalfeldmarschal« Erwin Rommel. Si calcola che per questa
lapidi che li ricordano. offensiva siano stati impegnati 50.000 uomini, 150 carri armati, 25 can
noni d'assalto e 90 pezzi di artiglieria anticarro.
Il nostro settore dipende dal comando partigiano di Pinguente. In quella
località si sono costituite infatti la I e la II brigata istriana, . croata, che Le operazioni nell'Istria vera e propria - seconda fase dell'offensiva -
includono anche i partigiani sloveni, ed italiani, di questa parte delllstria. iniziano la sera del l ottobre, 1943 .. Dalle basi di partenza - il comando
Una di queste brigate concretamente il 2° battaglione della II partecipa delle operazioni è a Lipica - muovono: il I Reggimento corazzato gra
alla liberazione di Capodistria, assieme ai partigiani del battaglione slave natieri della SS, il 21 Reggimento granatieri, rafforzato, il 132 Reggimento
no di Cezari, per mettere in salvo i restanti prigionieri politici rinchiusi granatieri della 24 divisione corazzata, la 71 Divisione di fanteria, un
nelle malfamate carceri, e di Isola. battaglione del 19 Reggimento di polizia SS e una squadriglia di imbar
cazioni d'assalto lungo la costa.
Solo più tardi, verso la fine di settembre, il Comando generale del movi
mento di Liberazione della Slovenia, delibera la costituzione della I Contro un tale schieramento di truppe corazzate e motorizzate da >>grandi
brigat� partigiana istriana, slovena, e incarica Ivan Kovacic-Efenka e fronti« i reparti partigiani schierati in !stria, male collegati fra loro e
Dragomir BenCic-Brkin di organizzare i reparti ad assumerne il coman inesperti della tattica partigiana, possono opporre ben poca resistenza.
do. I rapporti in !stria, fra movimento partigiano sloveno e croato, ri I reparti già consolidati possono ritirarsi in un certo ordine, ma un gran
salgono ai primi mesi della lotta. Ma dopo la capitolazione dell'Italia, il numero di partigiani, a cui si uniscono molti civili disarmati, si ritirano
comitato circondariale del PCS per i Brkini ed il corrispondente organismo di front� al dilagare delle colonne tedesche e vengono intrappolati in va
del PCC in !stria, allacciano rapporti duraturi di collaborazione politica e ,rie >>Sacche«. Il 2 ottobre i tedeschi occupano praticamente l'intero ter
militare al fine di rafforzare l'unità del movimento. ritorio della parte slovena dell'Istria lasciandosi dietro case e villaggi
bruciati, devastati e ovunque partigiani, ma ancor più civili, fucilati.
Ma sui rapporti e la collaborazione dei movimenti di liberazione e delle
formazioni partigiane croate e slovene in !stria rimandiamo il lettore al Sul nostro settore si chiude la morsa di due colonne, una proveniente
recente studio del dottor Tone Ferenc. (Rivista »Borec<< 6/84). Mentre dal nord - il I Reggimento SS - e l'altra dal meridione, dopo aver
è in corso l'organizzazione della I brigata istriana slovena i tedeschi si occupato Momiano, Marusici, Cobertoni, composta da reparti del 21 Reg
sono consolidati nei presidi di Trieste e gradualmente, con l'aiuto dei gimento. I partigiani della II brigata istriana croata dislocati nella zona
collaborazionisti locali, repubblichini, anche nei centri della costa, ma non possono disturbare soltano le prime pattuglie poi si ritirano all'interno.
osano spingersi nell'interno. Per farlo devono ricorrere a forze ingenti da
Diversi giovani inesperti vengono catturati e saranno poi fucilati con i ci
sottrarre ad altri fronti.
vili rastrellati un pò ovunque. I tedeschi danno alle fiamme diverse case
ad Abitanti, Br·ezovica, Gradin e Topolovec. I caduti ed i fucilati di
questa offensiva sono ricordati dalle lapidi nei cimiteri di Hrvoji e di
L'OFFENSIVA INCENDIARIA TEDESCA Gradin.
NELL'OTTOBRE 1943
Le vittime nel cimitero di Hrvoji sono:
I comandi tedeschi seguono con particolare interesse quanto sta suc BEMBIC Avgustin di 38 anni
cedendo in !stria - intesa militarmente tutta le regione e la Slovenia
BOSKIN Matija di 30
meridionale - e sono preoccupati dell'ampiezza dell'insurrezione popolare
e della pressione che le formazioni partigiane esercitano sulle vie di col MARKEZIC: Albin di 18, Avgustin di 32, Marjan di 2 7, Rudolf di 18,
'
legamento fra la penisola balcanica e quella appenninica. Dai documenti partigiano, Valentin di 23
pubblicati finora si può constatare che il comando supremo nazista riten RADIN: Celestin di 24, Ivan di 46, Angel di 19
ne che l'operazione »Acks« era riuscitta meglio e più rapidamente del SEMA Lazar di 34, partigiano, di Dugo brdo
previsto (disarmo dell'esercito italiano e occupazione dei territori già STEPANCIC Mihael di 44, da Triban, partigiano
soggetti all'Italia) e che l'unico settore ancora minacciato era proprio
SAVLE Lucjan di 1 7, partigiano
l'Istria. Da qui l'ordine perentorio di Hitler stesso di ripulire dalle »bande«
l'Istria con l'impiego di ingenti forze del comando del >>Gruppo d'armate SAVRON Slavko
B« dislocato sul Garda. Il piano delle operazioni militari viene preparato TRIPAR Zenon di 46 anni.
lO 11
La lapide nel cimiteri di Gradin riporta un elenco di nomi ancor più meno giovani, di KoromaCi, Sirci, Zrnjovec, Abitanti e Gradin che entra
lungo. Il 3 ottobre sono stati fucilati o uccisi in combattimento: ,no nei partigiani vanno ad incrementare gli organici della brigate della 18
e della 15 Divisione del VII Korpus e dei Distaccamenti (Odred).
BUZECAN Anton di 19 anni e Silvo di 18
JAKAC Anton In questa parte dell'Istria operano soltanto nuclei di partigiani del VOS
JUGOVAC Ivan di 21 anno (Varnostna obvescevalna sluzba - Servizio di sicurezza e informazioni)
e un battaglione, il 3°, dell'Istrski odred. Si tratta del battaglione di parti
MARKEZIC Rudi
giani italiani che ha preso il nome di Battaglione Zol per onorare la
MAKOVAC Herman memoria del comandante della Brigata Triestina dell'Istria, Giovanni Zol,
PERIC: Albin di 30, Marija di 16, Joze di 51, Ivan di 42 caduto a Mune il 7 novembre del 1943. Nei messi invernali questi nuclei
SAVLE Anton di 35 'J
1
SAVRON: Ales di 43, Albert, Matej di 41, Lino di 20" Joze di 22, Rudolf
di 38, Silvan di l 7, Marij di 18 e Viktor di 36 anni,
BONIVENTO Giuseppe
CASCIANELLI Mario
. COLAJACOMO Orlando
DALNIN Lino
POCKAJ Gaspar
SABADIN Glauco
VIZINTIN Jeremija
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partigiani svolgono una intensa attività con agguati lungo le vie di co
municazione e con colpi di mano e azioni di sabotaggio. La presenza di
questi gruppi a ridosso dei presidi è molto importante perchè mantiene
viva tutta l'attività dell'antifascismo nelle città e procura ai comandi
superiori e quindi agli alleati numerose preziose informazioni sulle opere
di difesa e la disposizione delle truppe tedesche nel territorio. Le condi
zioni del terreno non consentono la formazione di reparti partigiani con
sistenti in questa parte dell'Istrìa e ne fa un'amara esperienza anche il
battaglione >>G.Zol« che viene riorganizzato dopo che il suo organico era
cresciuto oltre i limiti ragionevoli con l'inclusione di molti giovani volon
tari sloveni. Nel 3° battaglione dell'Istrski odred si costituisce una com
pagnia di partigiani italiani al comando di Stelio Fontanot e con Ennio
Agostini commissario politico, che viene coinvolta in un rastrellamento
nel settore Truske-Trebese e subisce gravi perdite. Cade anche il vice
commissario, il giovane studente Fulvio Lazzarini. I superstiti della com
pagnia vengono trasferiti in Carso, al Battaglione d'Assalto Triestino,
ma, prima di congiungersi con quel reparto di partigiani italiani, subisco
no altre perdite nel proditorio attacco dei tedeschi nella dolina nei pressi
del villaggio di Temenica.
Il settore oggetto della nostra indagine non presenta, nei mesi invernati,
fatti e avvenimenti di rilievo. Fuori dal raggio delle vie di comunicazione
più importanti, inadeguato per lo stanzamento di reparti partigiani, vede
solo movimenti di pattuglie ed è toccato marginalemtne da rastrellamenti
o offensive nemiche. Ma molto intenso è il lavoro politico-organizzativo
e a primavera inizia un forte reclutamento per le brigate partigiane,
Veduta del settore di confina sloveno-croata fra Hrvoji e Kuéibreg
particolarmente del VII Korpus. La mobilitazione decretata dal Comando
�!enerale del movimento di liberazione della Slovenia viene effettuata dal
Komando Mesta Koper - cioè il Comando piazza di Capodistria - che
opera, con successo in tutto il territorio dell'Istria, slovena, fin ai centri
della costa. Nel mese di maggio viene costituito il battaglione Alma Vi Comandante della 2a Mario Santin-Walter con commissario politico Dario
vada. È un reparto autonomo della 14 Brigata d'Assalto Garibaldi Trieste, Robba-Gazzella; comandante della 3a compagnia Ponziano Hrvatin-Mirko
concepito negli accordi fra il Comando del Corpo Volontari della Libertà con commissario politic� Mario Lukac-Viljem. Nel comando operativo ci
.
ed il IX Korpus con compiti di reclutamento e di guerriglia. È l'unica .sono esperti combattenti come Ercole Depangher Giovanni Viola-Isak e
'
formazione di partigiani italiani che porti il nome di una donna, quello Ivan Cac-Bill.
di una compagna, caduta in uno scontro a fuoco con una pattuglia di ca
rabinieri a Trieste, il 28 giugno 1943. Con un battaglione dell'Istrski odred, i reparti del Komando mesta e i nu
clei del VOS (poi VDV) costituisce quel piccolo esercito partigiano che
op era, con successo, in questa parte dell'Istria. Preocupati dell'attività
È composto in prevalenza da operai del rione di Muggia, gapisti ed attivi
d1 questi reparti partigiani i tedeschi organizzano in estate un forte rastrel
sti di Unità operaia nelle fabbriche che devono passare alla clandestinità.
lamento, un'offensiva rapida, incisiva, deniminata >>Prien«. È una tattica
È ricordato spesso anche con il nome di >>battaglione Cicogna« dal nome
nuova, studiata appositamente per le caratteristiche del terreno in !stria:
di battaglia del suo comandante Mario Tul-Cicogna. Francesco Gasperini
attaccare conte r:npora?ean:ente da diverse basi di paetenza con gruppi
Buck è commissario politico. Paolo Zaccaria-Zaro vicecomandante del bat . . .
selezwnati, ben 1strmti ed mformati della situazione.
taglione.
L'operazione >>Prien«, dettagliatamente descritta da Maks Zadnik
nella
Comandante della la-compagnia è Mario Frausin-Nanos con commissario t ria dell'Istrski odred, costringe la Alma Vivoda a lasciare
le basi ini
politico Giovanni Tiepolo-Athos. ziali, a ridosso di Muggia, e portarsi all'interno, nel settore di GraCisce
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Gradin. Anche il nostro settore viene toccato da questa sortita improvvisa nell'organizzazione dei combattenti della lotta di liberazione che vi risie
dei tedeschi e fra Hrvoji e Semi vengono uccisi quattro civili e distrutto dono attualmente sono 45, ma si sà che molti si sono trasferiti subito
un magazzino partigiano. dopo la liberazione nei centri della costa, da Ancarano a Sicciole, per oc
cuparsi nelle fabbriche e nelle aziende agricole.
L'attività politica nei mesi estivi raggiunge l'apice della mobilitazione
generale del vasto fronte antifascista, de� movimento cioè di liberazione, Riprendendo il nostro itinerario ci portiamo al cimitero di Hrvoji. Anche
con l'elezione dei Comitati di Liberazione Nazionale (NOO). Vengono de questo villaggio, caratteristico di questa parte dell'Istria, risente dell'ab
finiti i nuovi distretti e nell'interno di questi i comitati locali (KNOO). bandono di molti suoi abitanti e molte case sono in rapido e grave deca
Il nostro settore fa parte del distretto >>istriano<< che abbraccia il territorio dimento. Ma la maggiore lacerazione del paese e di tutto l'ambiente è do
fra Mavraz, Gracisce, Gradin, Pregara e Topolovec. A Brezovica le elezioni vuta al vuoto lasciato dal campanile, abbattuto dai fulmini. Costituiva un
del primo comitato locale avvengono ai primi di agosto e viene eletto elemento paseaggistico importante, un punto di orientamento visibile da
a presidente il compagno Anton Mikolie con Viktor Mikolie segretario lontano, paragonabile al campanile di Zrenja (Stridone) sul versante op
e Stefan Savron di Kortine, Ferie Viktor di Abitanti e Ferie Andrej re posto, sopra Pietrapelosa. La gente non si rassegna a questa mutilazione
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ferenti. ed è disposta ad una nuova autotassazione per ricostruirlo come fecero
i loro vecchi che lo misero su con i contributi dalla vendita del fagioli.
A Gradin la presidenza del Comitato locale è affidata a Ivan Buzeean È da augurarsi che quel troncone di campanile, conservato soltanto alla
con Ivan PavliS . segretario e Avgust Pavlie di Pavliei, Peter Savron base, non più alto del portale della chiesa - costruita o rifatta nel 1791,
e Peter Pavlie referenti. come indica la scritta sull'architrave - ritorni presto ad essere un ricordo
e l'opera intera restaurata a dovere.
A Topolovec il presidente del comitato locale è Joze Savle, segretario
è Anton Zankolie, referenti Ivan Savle-Zenon, Ivan Savron e Martin Il cimitaro, in vetta al colle fuori dal paese, è tenuto bene e le molte lapidi
Bernbie. recenti testimoniano dell'attaccamento della gente di qui al paese d'origi
ne. I nomi, sulle tombe, sono quelli di duecento anni fa, dei Bembic,
A Zrnjovec presidente Ivan Radin, segretario Marij Radin, referenti Savron, Bonazza, Kocjaneie, Boskin, Skerlie ... Dal lato settentrionale,
Ernest MarkeZie, Anton Radin e Peter Markezie. al centro, un blocco di marmo, fra il verde riporta una breve dedica,
in lingua slovena:
Il settore delega all'assemblea del distretto Pio Savle-Miro, Katarina 1941- 1945
Savle e Peter Pavlie. Nell'essecutivo del Comitato distrettuale, presieduto
A RICORDO DI 120 COMPAGNI CADUTI PER LA LIBERTÀ
da Gabrijel Rozic-Tomaz figurano fra gli altri Erminja Buzeean-Zlata,
Mirko Pavlie-Ciril, Pio Savle-Miro e Ljubica Markezie Savle-Cvetka. e quattro versi che tradotti suonano:
Giudice popolare, eletto dall'assemblea distrettuale, è, fra gli altri, Kata
rina Savle. QUESTI, CHE RIPOSAN QUI, SON CADUTI PER NOI
COL PENSIERO RIVOLTO A GIORNI PIÙ BELLI
Nello stesso periodo, in attuazione di una disposizione dello SNOS, (Svet E IL SEME FECONDATO DAL LORO SANGUE
.
Narodne Osvoboditve Slovenije - Consiglio di Liberazione Nazwnale HA FATTO SBOCCIARE COME FIORE UN'ERA NUOVA
della Slovenia) il governo cioè espresso dai delegati popolari del movi
RIPAGANDO MILLE VOLTE IL LORO SACRIFICIO.
mento di liberazione, vengono prescelti i dirigenti della Difesa popolare
(Narodna zaseita) come guardia armata dei Comitati di LN locali e distret
Indubbiamente un tributo di sangue molto elevato considerando che il
tuali. A Brezovica l'organizzazione della Difesa popolare è affidata a An territorio non aveva, durante la lotta, •rilevanza strategica. D'altra parte
ton Mikolie e, dopo il suo arresto in dicembre, a Peter Ferie, a Gradin abbiamo constatato che offensive e rastrellamenti da queste parti non
a Stefan Savron, a Topolovec a Ivan Savle-Zenon. Molti nomi si ripetono ne furono molti. >>Sono venuti tre o quattro volte - dicono le due donne
nelle funzioni perchè la maggioranza degli uomini è nelle formazioni par che abitano a Skrliéi - ma erano sempre in tanti, con carri, cannoni e
tigiane in Slovenia e, come si saprà più tardi, nelle formazioni partigiane sparavano che pareva la fine del mondo<<. Da queste testimonianze
d'Oltremare dove sono confluiti, prima nella base di Bari e Gravina, e dalla date riportate su lapidi e monumenti si deduce che vi furono
numerosi ex soldati rimasti a sud di Cassino o fatti prigionieri dagli allea delle date particolarmente >>nere<<, degli avvenimenti in cui le vittime
ti. Complessivamente questi villaggi hanno dato alla Lotta di Liberazione furono elevate. E dopo il 3 ottobre 1943 troviamo infatti i funesti giorni
ben 51' caduti o morti nei campi di concentramento nazisti. Gli associati del novembre 1944.
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I COMBATTIMENTI NEL NOVEMBRE 1943
Come negli altri paesi attraversati anche nel nostro settore la II Brigata
della 43 Divisione viene accolta dalla popolazione con vero entusiasmo
e molta gente assiste ai »meeting« organizzati nei paesi in cui si sono
acquartierati i reparti da Topolovec a Gradin, Abitanti e oltre.
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Mentre tedeschi e fascisti rientrando alle loro basi si portano dietro i lo
ro morti, parecchi, l'opera pietosa di raccogliere i partigiani rimasti sul 7 ,30, le staffette comunicano che i tedeschi sono già a Hrvoji, pratica
terreno, viene affidata ai referenti dei comitati locali. Le salme vengono mente già a portata di tiro sopra le postazioni del comando battaglione.
tumulate in una fossa comune nel cimitero di Hrvoji. In massima parte Il comandante Zaro prende le misure necessarie per difendere le posizio
sono giovani che la gente di qui no . n conosce, che sarà difficile ident� ni e consentire al grosso di scendere a vale. È troppo tardi. I tedeschi
ficare perchè privi di documenti e spesso gravemente sfigurati. Solo hanno individuato la posizione, molto infelice, nell'avvallamento, del
pochi, dopo la liberazione, verranno traslati nei cimiteri dei loro paesi rep::1rto e lo hanno circondato. Quando aprono il fuoco ogni resistenza
di residenza. risulta impossibile anche perchè il comandante Zaro è stato colpito alla
prima raffic::1 ed è caduto con il petto squarciato da una pallottola dum
Nel settore in cui si svolgono i combattimenti contro la II Brigata si dum. Nello sbandamento molti uomini vanno a finire direttamente nelle
trovano quel giorno an.che i reparti del Komando mesta Koper e del mani degli aggressori appostati su tutte le piste ed i sentieri. Sul terreno,
battaglione Alma Vivoda. Sia perchè appostati ai margini del settore con il comandante Zaro rimangono Ferruccio Balbi-Ljubo, giovanissimo,
investito, sia perchè meno numerose queste due formazioni riescono Fortunato Rozzo-Tempesta, Sergio Tossi-Nicki, Giovanni Pecchiari-Ma
a sottrarsi all'attacco e a uscirne senza perdite. Solamente alcune pattu rio, due dei malati di tifo, Nereo Parovel-Stefano e Giovanni Pecchiari
glie della Vivoda in ricognizione di sicurezza sono coinvolte nei combat Branko e due partigiani appartenenti al Com::1ndo piazza di Buie. L'ele
timenti e subiscono perdite. Cadono il quindicenne Oreste Pecaric ed il vato numero di prigionieri, 47, dimostra le precarie condizioni, fisiche
dicianovenne Aldo Cergol di Skofije e altri tre partigiani del battaglione e morali, degli uomini. È un colpo molto grave per l'>>Alma Vivoda«,
italiano. praticamente la sua fine. I superstiti rientreranno alle loro case e ope
reranno con i gruppi GAP, alcuni si aggregano ai rep::1rti sloveni, il
Gli avvenimenti del 4 novembre risultano di grave effetto sul morale Komanda mesta e il reparto della Marina partigiana che si è costituito
dei combattenti del battaglione Alma Vivoda. Il terreno divenuto infido da poco in Istria. Anche i caduti della formazione italiana vengono tumu
accentua le fatiche accumulate in tante marcie. Si manifestano anche lati nel cimitero di Hrvoji e saranno traslati dopo la liberazione. Tre
casi di tifo, il cibo è scarso, le notti all'aperto con i primi freddi, un sono dunque le date nefaste della lotta di liberazione in questo territo
tormento. Al comando e nei reparti si svolgono consultazioni. Bisogna rio: il 3 ottobre 1943, il 4 ed il 25 novembre 1944. Le lapidi ed i monu
decidere se tener conto o meno del consiglio - ma è quasi un ordine, menti testimoniano che i caduti in altre operazioni sono rari. Il blocco
- del comando del VII Korpus, di spostare il grosso del reparto in zona di marmo nel cimitero di Hrvoje, che gli anni coprono di una sottile
arretrata, nei Brkini. Molti non se la sentono di intraprendere una marcia patina grigia, li accomuna tutti, 120, ma forse più, diversi ancora senza
così lunga e faticosa. Giungono dal settore di Muggia Ivan Cac-Bill ed un nome, sfortunati compagni di origine slovena, croata ed italiana che
il medico Aldo So�a-Toni per chiarire la situazione. Il dottor Toni con hanno sacrificato la loro vita perseguendo l'ideale della libertà, della
stata il cattivo stato di salute del comandante Mario Tul-Cicogna e lo fratellanza, del progresso.
fa ricoverare in una infermeria partigiana. Il comando viene così rior
ganizzato perchè anche il commissario politico, Vittorio Pockaj-Massimo, I vivi li ricordano ancora. Vengono qui ogni anno, il novembre, e con
assume nuove funzioni. Nuovo comandante è· Paolo Zaccaria-Zaro, com loro i giovani. Si raccolgono davanti alla tomba e poi davanti al monu
missario politico Francesco Gasperini-Buch, vice-comandante Mario mento sul colle di Skorliéi, con le bandiere e le corone. Sono sloveni,
Frausin-Nanos, vice-commissario Dario Robba-Gazzella. Dopo alcune croati ed italiani, del capodistriano, del buiese, di Muggia e di Trieste.
operazioni in territorio del Komando mesta di Buie il battaglione rientra E la gente dei villaggi vicini si unisce a loro. Senza rituali convenzionali
nel settore di Topolovec senza una chiara decisione sul comportamento rinnovano un impegno, sincero, che fu dei partigiani caduti: impegno di
da tenere. Il comando con la prima compagnia ed i servizi si sistema lottare contro tutte le oppressioni, per la libertà e la fraterna conviven
in un avvallamento sotto Topolovec. Si unisce loro anche un gruppo di za delle genti delle tre nazionalità di queste terre, per la pace nel mondo.
partigiani del Komanda mesta Buie. La seconda compagnia scende la
vallata del Dragogna e si attesta sulla destra del fiume, sotto il villaggio
di Labor. La terza compagnia, in attesa di passare la Dragogna, si sistema
nei rilievi non lontano da Kuéibreg. La sera del 24 novembre il comando
di battaglione riceve l'informazione che i tedeschi del nuovo presidio
di Truske stanno preparando un rastrellamento. Discutono se sia oppor
tuno spostare tutta la formazione oltre il Dragogna, nella zona di Borst.
Prevale, l'opinione di rimanere rafforzando le misure di sicurezza, come
attesta una dichiarazione del commissario politico Gasperini compilata
subito dopo gli avvenimenti in parola. L'indomani, 25 novembre, alle
21.
Edito dal Consiglio per la storia della LLN
preso il Museo regionale di Capodistria
e dal Istituto di Ricerche storiche di Rovigno
in collaborazione con
l'Unione Associazioni dei Combattenti della LLN
[per i Comuni Costieri - çapodistria
l'Unione Associazione Combattenti LLN
del comune di Buje
la Sezione dell'ANPI di Muggia
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