di Ale
Mi sono chiesta tante volte se avrei potuto fare di più per tenere viva la nostra storia, mi
sono chiesta tante volte se forse non ero io ad esagerare nel chiedergli mille attenzioni, mi
sono chiesta tante volte se sapevo esattamente quello che stavo cercando in lui e nel
nostro amore.
Non sono mai riuscita a trovare le risposte, avevo solo domande, vorticose dentro nel
cervello che facevano un gran male al cuore; una persona qualche tempo fa nel tentativo
di aiutarmi mi disse che avrei dovuto smettere di cercare risposte, perché di risposte io ne
avevo a sufficienza, il fatto era che non riuscivo a trovare le domande giuste.
Già le domande giuste alle risposte "Sono confusa", "Vorrei fuggire", "Vorrei una persona
diversa accanto a me"............. quante volte ho creduto di aver raggiunto il limite, che era il
momento di andarmene, che la mia vita doveva cambiare, e sono sempre stata lì ferma,
imbalsamata, perché io lo amavo e senza di lui io non sarei esistita, e allora mi mangiavo
l'anima e continuavo a sognare il principe azzurro.
Sì quello delle fiabe, quello che arriva sul cavallo bianco e ti porta via, lontano da tutti,
lontano da lui, ma non è mai arrivato, il cavallo bianco non l'ho mai visto, non ero
nemmeno sicura di volerlo vedere poi, perché era più comodo vivere con una persona,
che anche se ti faceva soffrire, ti conosceva, sapeva quando era il momento di parlare e
quello di stare in silenzio, sapeva che il solletico dietro alle orecchie mi dava fastidio,
sapeva che prima di addormentarmi mi piacevano le coccole sui capelli, sapeva come mi
piaceva fare l'amore...............
Al principe azzurro avrei dovuto insegnare tutte queste cose, e io non ne avevo voglia, la
confidenza e l'intimità vanno costruite e ci vuole troppo tempo per farlo, e io ero troppo
pigra.
Così mi ritrovavo la sera davanti alla televisione in uno stato di vuoto totale, a volte mi
sembrava che la mia anima si staccasse e si andasse a mettere comoda comoda
nell'angolo destro del soffitto sopra la televisione e da lì mi guardasse, e io mi vedevo! Una
venticinquenne vecchia, con lo sguardo vecchio che fissava quella scatola in attesa di
vederci comparire la soluzione al dramma! Eh se mi facevo pena......... pena o schifo non
lo so, ma che differenza fa poi?
E lui era lì sdraiato dietro a me che forse pensava a quanto era stata dura la sua giornata
lavorativa, agli impegni improrogabili che gli dava la sua famiglia e che avrebbe dovuto
dare spiegazioni in merito a quel peso morto davanti a lui.
Alcune notti ho sognato, e altre volte invece l'ho proprio visto (o sentito), il mio angelo
custode: un uomo che mi abbracciava, mi sorrideva, mi coccolava, e che in un linguaggio
in cui le parole non esistevano, mi diceva di stare tranquilla perché al mio fianco c'era lui a
proteggermi, e io mi sentivo bene veramente, mi sembrava di aver raggiunto una
tranquillità che da qualche tempo non avevo più, e mi sentivo più forte, più convinta, ma
poi era solo un'illusione mi sa, perché è vero che ho mollato tutto, ma io adesso sono
ancora più incasinata di prima!
Mi veniva spontaneo parlare male di lui agli altri, mi sfogavo, raccontavo tutte le cattiverie
psicologiche che mi faceva, delle sue disattenzioni, di quanto poco gli importasse di ciò
che pensavo io, e tutti mi chiedevano "Ma cosa ci fai ancora lì?!" e io li guardavo con un
punto interrogativo grande così negli occhi e dicevo "già hai ragione" ma poi la frase finiva
lì e allora mi sembrava anche inutile proseguire nel mio sfogo.
Io l'ho amato, cavolo se l'ho amato, per anni è stata la mia unica ragione di vita, lui nei
miei pensieri, lui nella mia giornata, lui in quello che respiravo, se non lo vedevo tutte le
sere andavo in crisi di astinenza, non avevo mai provato per nessuno un sentimento così
forte, e io di storie ne avevo avute tante.
Dante nella Divina Commedia parlava della legge del contrappasso, io ho già dato,
quando morirò chissà che succederà: nelle mie storie d'amore avevo sempre dominato io,
io decidevo per tutti, nessuno doveva ostacolarmi perché altrimenti erano dolori, e così mi
sono ritrovata dall'altra parte della barricata, lui era indistruttibile, un caporale, gli mancava
giusto il frustino da SS e poi il ritratto sarebbe stato perfetto!
Mi ha amata a modo suo, perché anche lui mi amava ne sono certa.
Lui era il classico esempio di uomo "faccio tutto io", lui da single sta benone, perché il
mondo deve gravitare solo attorno a lui, perché se lui sapeva che a me sarebbe piaciuto
ricevere dei fiori, ma a lui i fiori facevano schifo allora non me li regalava!
Se io osavo battere i piedi per terra per avere qualche attenzione in più mi sentivo dire che
ero viziata, che lo volevo solo per me, e che lui più di così non avrebbe mai potuto darmi e
che mi dovevo accontentare.
Io ho provato ad accontentarmi, ma a me l'amore a saldo non piace, perché dovevo
accontentarmi di una minestrina se potevo avere un panino strafarcito di nutella!
Lo sapeva che il mio sogno era quello di ricevere in regalo il famoso anello di
fidanzamento, quello in oro bianco con un solitario piccolo piccolo........l'anello è arrivato è
vero, ma di bigiotteria scadente! Dopo un mese il finto oro bianco era diventata vera
ruggine!
E lui?! Nulla, fece finta di non vedere, anzi ero io l'ingrata, il suo era un segno, e io dovevo
capire (come sempre).
E pensare che dopo due mesi di vita in comune, al mio compleanno, si era presentato con
uno scatolone pieno di regali: due collanine d'oro, due libri, cinque gratta e vinci (con uno
tra l'altro vinsi 100.000), un mazzo di fiori e una torta alla frutta.
E tutte le volte che andava fuori città per lavoro mi portava sempre un regalo, magari
anche solo un biglietto o una cartolina, ma mi faceva capire che mi pensava.
Poi quando abbiamo comperato la casa è finito tutto: i regali, i biglietti, le cartoline, non
c'era più nulla, qualcosa si era rotto, l'incantesimo si era spezzato, ora eravamo una
coppia di fatto, la nostra convivenza aveva ucciso il nostro amore bambino.
E lì hanno inizio seriamente i nostri guai: le incomprensioni, i pianti, i litigi e il mio
tradimento.
Era il 27 dicembre 1999 quando per la prima volta entro in una chat e "conosco" la Baita
nel bosco, chattiamo per un paio d'ore poi decidiamo di sentirci al cellulare e da lì
cominciano giornate intere trascorse al telefono e mal di stomaco lancinanti.
La mia vita con lui zoppica sempre più, io vivo solo per la Baita nel bosco, aspetto con
ansia le sue telefonate, ci raccontiamo tutta la nostra vita, i nostri segreti, le nostre
voglie...........e lui mi becca in pieno mentre parlo al telefono chiusa in bagno.
Allora gli racconto, ma non capisce, non capisce che mi sono innamorata di un altro.
Il passaggio tra il 1999 e il 2000 è stato patetico, appena scattata la mezzanotte io mi
attacco al telefono per chiamare l'altro, e lui sta lì mi guarda e crede che io stia parlando
con mio fratello!
Alla 1.30 io sono nel mio lettino a dormire, lui è sul divano a guardare la televisione.
L'11 gennaio 2000 ci vediamo, lui è bello come il sole (anzi direi di più), facciamo l'amore
senza il minimo scrupolo, e piango all'aeroporto quando lui riparte (so che non ci
rivedremo più).
Quella sera torno a casa, mi sento a pezzi, mi manca già da morire.
Dopo una settimana me ne vado di casa e lui capisce che qualcosa non funziona più.
Gli racconto tutto quello che è successo, e lui piange, come un bambino indifeso, quando
ancora oggi ripenso ai suoi occhi pieni di lacrime vengo colta da sensi di colpa tremendi e
mi viene un nodo qui alla gola.
Inizia un periodo difficilissimo quando torno da lui, non mi perdonerà mai così come non
mi perdonerò mai io, torno a testa bassa a ricostruire tutto, e per un po' di tempo siamo
veramente felici.
Ma poi si sa che le persone non cambiano e il mio lui di cambiare proprio non ne voleva
sapere, e così in men che non si dica lui era tornato il solito "son bravo solo io".
E' strana la filosofia maschile, o meglio è strana la filosofia del mio caro vecchio ex (che
poi tanto vecchio non è), hai presente quelle persone impenetrabili, con lo sguardo
neutro?!? Non capivi mai se scherzava o se era serio, se voleva veramente andare a cena
con quello o con quell'altro o se ci andava solo perché io non volevo, lui c'era sempre ma
era come se fosse lontano chilometri, perso in qualche stanza della sua mente.
Non ho mai capito se lui si sentisse bene o no in tutto lo schifo che ci navigava attorno,
non ho mai capito se vedeva o se faceva finta di non vedere, non ho mai capito se lui si
fosse mai accorto della mia tristezza, della mia apatia e del mio odio nei suoi confronti.
Sì è vero sono brava a fingere, anch'io ho imparato a ridere a comando, ma l'ho fatto per
salvarmi, non so se volessi salvare anche lui, ma ci ho provato a recitare il ruolo della
"moglie felice", quella che è allegra anche alle 7 della mattina sotto una pioggia battente,
quella che alle sera entra in casa con un sorriso ebete stampato sulla faccia e ti dice "Ciao
amore, come sono contenta di vederti!".
E invece chissà quante volte avrei voluto restare in ufficio, non tornare a casa, così solo
per godermi una finta libertà, e allora era diventata quasi una abitudine assecondare le
richieste di aiuto del mio capo lanciate alle 7 di sera e arrivare a casa sconvolta alle 9 e
infilarmi sotto le coperte.
E ora che sono sola (o single o zitella acida come mi dicono gli amici), che ho tanto di quel
tempo da dedicare a me stessa, ora che torno a casa quando ne ho voglia, ora che
nessuno mi fa domande indiscrete, ora che se ho voglia mangio altrimenti dormo, ora che
torno alle 4 del mattino della domenica......... ora non c'è più gusto!
Sola, senza le sue inkazzature, senza le sue presunzioni, senza i suoi sbalzi d'umore,
senza le disattenzioni, ma che succede? Forse mi manca? O forse mi manca solo una
figura che mi faccia compagnia?
C..zo è proprio strana la vita! Non si sa mai quello che sia meglio fare, hai un gelato e vuoi
la pizza, hai il CD di Vasco e vuoi quello dei Lunapop, hai tutti gli uomini che hai sempre
sognato e vuoi il rompiscatole!
La mamma, da buona mamma, mi ha sempre ripetuto che non so mai quello che voglio,
perché sto un giorno sul pero e uno sul melo, che non mi riesco mai a decidere, ma che
stress perché uno deve sempre prendere delle decisioni, perché non posso fare quello
che voglio in quel momento?!
Perché mi dovrei dare dei limiti, rinunciare a quella cosa solo perché ne ho appena avuta
un'altra?!?
Insomma io davvero non capisco più nulla dei miei desideri, un mese e mezzo fa avevo
una gran voglia di spaccare il mondo, mi vedevo già nel mio nuovo appartamento: in
mutande ad ascoltare il CD di Francesco Renga, o tra pentole e fornelli a preparare una
spaghettata per gli amici, o spudoratamente sexy ad aspettare l'ometto di turno per una
notte di fuoco.
E invece sai dov'è la fregatura? Che ho paura a dormire da sola, che non avere qualcuno
che mi rivolge la parola per tutta sera mi deprime, e che poi cavolo dalla mia finestra vedo
solo il giardino condominiale e non è che ci sia un gran numero di persone che ci
passeggia da quelle parti!
Però forse diventare grandi vuole anche dire imparare a stare con se stessi, imparare a
guardarsi dentro e a farsi compagnia da soli, io credo di essere invecchiata più che altro in
questi ultimi 2 mesi!!!!
E' vero fa piacere essere corteggiata, appurare quanto ridicoli possano essere gli uomini
quando puntano una preda, e ultimamente di fessi ne ho visti abbondantemente!
Pedinamenti sotto casa, frasi lasciate morire a metà, sguardi languidi, telefonate a
qualsiasi ora del giorno e della notte (dicono di preoccuparsi perché vivo sola!), ma la cosa
più bella sono le palle stratosferiche che si raccontano tra di loro, io credo che un giorno o
l'altro qualcuno di loro si incontrerà sotto il mio portone e probabilmente si diranno "Ah
perché questa non è casa mia?!".
Però è anche vero che queste situazioni mi capita spesso di non riuscire più a gestirle, ti
scivola tutto di mano e succedono casini su casini, e allora ti rendi conto che la routine
quotidiana di qualche tempo fa non era poi tanto male, forse non succedeva nulla di
grandioso, però sapevi di tornare in un nido protetto.
E poi a me tutti questi uomini mettono l'ansia da prestazione! Ma sì giuro non sto
scherzando, a me tutte queste bavette alla bocca non mettono proprio esattamente
tranquillità!
Io ho fatto l'amore solo con il mio ex, con gli altri ci ho fatto sesso, con lui ho imparato a
vivere il sesso sotto un altro punto di vista: la luce poteva anche rimanere accesa, io
potevo farmi vedere nuda, mi sono ritrovata sotto sopra come una contorsionista,
insomma c'era un'ottima affinità, e io queste cose con un altro non so se riuscirò proprio a
farle, il tempo? Oh quante ne ho già sentite su questo tempo!
A me pare che più il tempo passa e più aumentano le mie paure e il fatto è che non posso
raccontarle a nessuno, e allora sai a chi le racconto? Al mio ex!!!! Perché è l'unica persona
con cui riesco a essere me stessa e a furia di essere me stessa ci sono finita a letto e ci
ho pure dormito assieme!!!!
Che cosa diavolo devo fare se così io mi sento bene, non abbiamo più un vero legame, e
forse è questo che ci fa stare bene, ci siamo ritrovati, e sembrano tornati i vecchi tempi,
quelli delle notti abbracciati a letto, quelli dei baci, delle carezze, dei batticuore, però non
potrà andare avanti in eterno.............. uno dei due si stancherà prima o poi, uno dei due si
innamorerà, uno dei due si renderà conto della anormalità della storia..........
E una certa sera l'inevitabile è accaduto.................... gli occhi si incontrano e due destini si
incrociano, per volontà di chi o di che cosa non è lecito saperlo, ma la vita ti gioca strani
scherzi che tu lo voglia o no.
E quei due occhi io non riuscivo a non guardarli fissi, mi sembrava, anzi ne ero certa di
averli già incontrati in chissà quale avventura di ere passate.
Hai presente quando di notte nel letto ti giri e ti rigiri e pensi e ripensi e non concludi
nulla?!?
Ecco la mia notte era stata proprio così: perché diavolo mi ero fatta convincere dagli amici
ad andare in quel bar pieno di "figli di papà"?
Ma sai la cosa bella quale era? Che nessuno e dico nessuno ci aveva presentati!!! Cioè lui
era amico di alcuni miei amici (che adesso per uno strano/voluto caso sono ex amici), che
però non si erano assolutamente presi la briga di presentarci, e così avevamo parlato di
cavolate per mezz'ora senza nemmeno sapere i nostri nomi!!!!
Ma io che sono fuurrba avevo lanciato nel vuoto domandine tipo "ma come fate a
conoscerlo", "ma è di Legnano, no perché non l'ho mai visto", "ah eravate a scuola
assieme allora ha la vostra età", "ma dai un Conte?!?" tutte rigorosamente raccolte e
restituite al mittente.
Quella sera qualcosa si era acceso dentro il mio cervello e.............. toh guarda quanta
polvere!!!!!!
C'era proprio un bel casino lì dentro e così spolvera e lava, lava e spolvera chiamo il mio
ex alle due di notte e gli racconto, chissà poi perché sono così spontanea, di quel
fantomatico Conte conosciuto e lui, non so ancora adesso come sia riuscito a produrre un
pensiero così vero e intelligente, mi dice "ti sei innamorata, io è giusto che mi levi di torno".
IO MI SONO INNAMORATA???!!!???
NNNNNOOOOOOO!!!!!!!!
MA CHE STR......... SONO MAI QUESTE!!!!!!!
......................
.....................
Meglio pensarci domani mattina davanti ad un bel cappuccino con cornetto alla
marmellata, però prima fammi dare una bella sbirciatina alla rubrica del telefono voglio
essere certa che abita a due passi da casa mia!!!!!!!!!
ORE 10.00 SPLENDIDA DOMENICA DI FINE GIUGNO, CAPPUCCIO E CORNETTO
ALLA MARMELLATA, MAMMA E FRATELLO AL SEGUITO, BAR DEL CENTRO................
"Ho conosciuto un tipo ieri sera"
"Boh forse Sergio"
"E non ci hanno presentati"
"Mhh carino............ han detto che è pesante però"
...................
"Senti ma dov'è la Via Giolitti?"
"Eh sì abita proprio qui"
E' in quel momento che scatta il piano "SARAI MIO": rose rosse da far recapitare alla
povera preda.
Non so che cosa diavolo ho pensato nelle 24 ore seguenti, di certo a lui, ai suoi occhi, alla
sua voce, e alle rose che gli sarebbero state recapitate il giorno dopo, con bigliettino da
Baci Perugina "SONO STATA RAPITA DAI TUOI OCCHI......." con chiaramente il mio
numero di cellulare.
Cellulare che martedì sera sembrava non avesse proprio intenzione di suonare, e io così
depressa ma così depressa che avrei voluto imbottirmi il sangue di cioccolato ma non
potevo!!!!!
Alle 21.45 finalmente quell'arnese malefico emette un suono............. oh mamma rispondo
o no............. e adesso cosa gli racconto.............
"Pronto" quasi sussurrato
"Alessia" e chi altrimenti, te l'ho dato io il numero?!?
"Ciao" scema dovevi chiedergli chi era, così capisce che stavi aspettando la sua
chiamata!!!!
"Grazie per le rose........ però........... non si chi sei......." oh santa Cleopatra andiamo
proprio bene!!!!
"Hai presente sabato sera? Quella che ha parlato con te delle vacanze?" che fatica.......
"Sì quella ragazza che non mi hanno presentato" eureka!!!!
E così parla e riparla scopro che mi è anche simpatico, pesante non mi sembra.............. e
poi mi dice "Ci sentiamo per bere qualcosa in settimana" perciò non può essere pesante
uno così!!!!!
E non chiama, non chiama, e io giù che mi dispero e non capisco cosa ho
sbagliato.................. poi Sua Altezza si degna e scatta l'appuntamento aperitivo.
Tutto quello che accadde da quel giorno ad oggi non lo racconto di certo a te, ma posso
assicurarti che anche a te sarebbe piaciuto!!!!!!
Ha azzerato il mio conta chilometri, ho iniziato una nuova vita prima che con lui con me
stessa, abbattendo le barriere che mi ero costruita e imparando il rispetto per quel
sentimento strano e difficile che è l'AMORE.
Hai presente un'altra dimensione? Sì tipo quando ti siedi sul divano davanti alla tele con
un vasetto di Nutella nella mano sinistra e l'indice della destra immerso nel vasetto, e ti
chiedi se esiste al Mondo qualcosa di più godurioso!!!!
Ecco io l'ho trovato quel qualcosa di più godurioso, e ce ne sono voluti di anni e di vasetti
di Nutella!!!!!!