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Master in Comunicazione storica 2020/21


Università degli Studi di Bologna

Didattica digitale
della storia

.Agnese Portincasa-Filippo M. Ferrara


Istituto storico Parri
PRIMA LEZIONE

-Conoscersi
-Porre le basi dei problemi che affronteremo

20 novembre 2020
CONOSCERSI
➢ Quali ricordi hai di come si svolgevano le ➢ Nel tuo percorso universitario quanti esami
ore di storia nella scuole che hai di storia hai sostenuto? In quale università?
frequentato? Se hai frequentato quei corsi come si
svolgevano le lezioni? Come e cosa studiavi
➢ Se hai pessimi ricordi cosa non ti piaceva di per quegli esami? Come si svolgeva
quelle ore o dei professori che avevano l’esame?
quell’insegnamento?
Primo livello Secondo livello Terzo livello ANALISI ANALISI
➢ Nelle interrogazioni/esami
ECONOMICA di storia quale
ECOLOGICA
➢ Se hai buoni ricordi cosa ti piaceva di quelle RAGIONAMENTOcredi che siano gli apprendimenti che
ore o dei professori che avevano
SCAFFOLDING COLLETTIVO vengono valutati? Cosa, a tuo parere,
quell’insegnamento? orienta un professore a dare un trenta in un
Esperienze Ambienti virtuali esame di storia? Un dieci in
didattiche digitali collaborativi un’interrogazione?
Formazione a
distanza
➢ Puoi dire, nella tua esperienza di studente,
di avere mai svolto percorsi che
includevano il digitale? Su quali argomenti?
Con quali strumenti?
Premessa
La sfida del superamento
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Le tecnologie digitali sono parte di un
milieu socio-culturale che le vede
protagoniste del modo in cui si produce
conoscenza, si creano e si mantengono
relazioni a livello individuale e sociale,
si producono rappresentazioni del
mondo e degli altri

RIVOLTELLA, ROSSI, 2019

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QUALE REALTÀ?

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LA NUOVA SCRIVANIA DEL DOCENTE DI STORIA.
LE TRASFORMAZIONI DEL DIGITALE

Ricerca su banche dati Selezionare, scaricare e


online utilizzare materiali
archivistici

Consrervare documenti in Utilizzare tools per creare


cartelle personali di cui è dispositivi
possibile la condivisione (geolocalizzazioni, linee del
tempo, infografiche)

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PERSONALIZZAZIONE DEL LAVORO
ANCORA POTENZIALE

Assenza di pratiche Lezione frontale come


condivise. rifugio rassicurante

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APPRENDIMENTO
E TECNOLOGIA

Apprendimento con
l’aiuto di un gruppo

Primo livello Secondo livello Terzo livello ANALISI ANALISI


ECONOMICA ECOLOGICA
ASSIMILAZIONE RAGIONAMENTO Apprendimento
E ACCOMODAMENTO SCAFFOLDING COLLETTIVO grazie ad un esperto

Simulazione e serious Esperienze Ambienti virtuali


gaming didattiche digitali collaborativi
Formazione a
distanza
Apprendimento
individuale
DIVARIO
DIGITALE

Tecnico strumentale

Mancanza di alfabeti

Mancanza di un
capitale culturale

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PRIME
CONCLUSIONI

▪ Nel rapporto tra insegnamento


della storia e TIC è illusorio pensare
che l’innovazione sia garantita dallo
strumento: è possibile fare pessima
didattica con le TIC e ottima
didattica innovativa senza TIC
▪ Prioritarie sono: riflessione
epistemologica sulla disciplina,
ricerca educativa, progettazione
didattica

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SECONDA LEZIONE

-La Media Literacy


-Gli anni Ottanta: un percorso per immagini

27 novembre 2020
Un punto di partenza
La Media education
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“Media literacy may be defined as the ability to access, analyse and evaluate the
power of images, sounds and messages which we are now being confronted with
on a daily basis and are an important part of our contemporary culture, as well
as to communicate competently in media available on a personal basis. Media
literacy relates to all media, including television and film, radio and recorded
music, print media, the Internet and other new digital communication
technologies.”

European Commission,
Report on the Results of the Public Consultation on Media Literacy, 2007
UNA DEFINIZIONE

▪ È alfabetizzazione mediale,
ovvero la capacità di accedere,
analizzare e valutare
immagini, suoni e messaggi
che sono parte integrante della
cultura contemporanea
▪ Riguarda tutti i media:
televisione e film, radio e
musica registrata, supporti
editoriali, internet e ogni altra
nuova tecnologia di
comunicazione digitale.

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SCUOLA E MEDIA
LITERACY

▪ Anni ‘60: linguaggio del


cinema
▪ Anni ‘70: necessità di creare
spazio a nuovi alfabeti,
cinema e televisione su tutti. Il
legame tra didattica e Media
Literacy nasce da questa
esigenza
▪ Oggi: Media Literacy è un
tramite per la Digital Literacy
(linee guida educazione civica)

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COSA VUOL DIRE ALFABETIZZARE AI MEDIA

COMPRENSIONE USO COMUNICAZIONE STRATEGIA


COMPRENSIONE

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COMPRENSIONE

Rendersi conto della Comprendere come i


crescente influenza media possano dare
dei media nella Saper come sono fatti sfumature alla realtà
società i media
USO

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USO

Utilizzare software e Orientarsi all’interno


applicazioni dei media digitali
COMUNICAZIONE

23
COMUNICAZIONE

Reperire e modificare Creare contenuti


le informazioni
STRATEGIA

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STRATEGIA

La didattica della
storia
Gli anni Ottanta
Un percorso per immagini (1978-1992)
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StoryMap
TERZA LEZIONE

- La didattica della storia come laboratorialità


I nuovi scenari della società post-mediale

- Cosa vi chiediamo per la prova finale


DUE esempi: Muro di Berlino, Slow food

5 dicembre 2020
La didattica (digitale)
della storia
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Dalla semplice
Rottura dello memorizzazione dei
schema della dati alla capacità di
lezione frontale selezionarli, analizzarli,
leggerli e comunicarli

Gestione efficace Apprendimento


della perdita di collaborativo:
attenzione della laboratorio come

Dal sapere al generazione immersa spazio di


nel digitale collaborazione

saper fare
Narrazione come Si capovolge l’idea
punto di arrivo stessa dell’ora di storia

Inquadra in maniera
Restituzione del specifica ciò che un
valore della certo uso pubblico della
complessità storia tende a distorcere
IL LABORATORIO DI STORIA
CON LE FONTI

• è lo spazio organizzato in funzione delle


esigenze della ricerca e del lavoro di gruppo,
dell’accesso ai materiali e dell’uso di strumenti
multimediali
• è il luogo di cooperazione tra e studenti nella
sperimentazione di una ricerca storica guidata;
• è il luogo della progettazione curricolare dei
docenti, anche in una dimensione multimediale
• è un luogo mentale: le attività di laboratorio
implicano un mutamento nella progettazione
dell’insegnamento e dell’apprendimento della
storia
L’UTILIZZO DELLE FONTI NELLA
DIDATTICA
• Competenza a cui deve tendere la formazione
storica dello studente
• Non presuppone una didattica laboratoriale, ma
ha in questa la sua massima valorizzazione
• Autonomia e approccio critico alle informazioni
• Consente di avviare a un metodo di lavoro e di fare
acquisire la consapevolezza di come lavora uno
storico di professione
Le quattro operazioni di analisi della fonte

Selezionare Interpretare

Interrogare Scrivere
IL METODO STORICO

Avere Avere
una domanda
una Selezionare le Analizzare le Formulare
domanda fonti fonti ipotesi

Ragionare sulle ipotesi, confrontare altre


fonti e altre informazioni per formulare
una risposta alla domanda iniziale

Comunicare
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IL LABORATORIO DIGITALE

✓ Identificare ed esplorare risorse in continua


espansione

✓ Creare archivi simulati


✓ Discutere e interagire in ambienti protetti
✓ Costruire e condividere fonti e rielaborazioni
grafiche

✓ Rappresentare graficamente le idee


attraverso svariate tipologie di tools

✓ Organizzare le informazioni e la narrazione


in maniera specificamente digitale
(multimediale)

✓ Mantenere «aperto» e «adattabile» ogni


percorso laboratoriale
SOCIETÁ
POSTMEDIALE
ONLIFE IPERSTORIA

Avere una domanda

Le mangrovie di Luciano Floridi

Bernard Marr su Forbes:


Nel biennio 2013-2015 abbiamo prodotto più dati che in tutta la storia dell’umanità fino al 2013.
Il laboratorio digitale di storia
Un esempio: «Another brick in the Wall»
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QUATTRO DOMANDE

Perché un muro e
perché a Berlino?

Come si è vissuto con


il muro?

Perché è caduto il
muro di Berlino?

…e dopo il 1989?
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STRUTTURA
STORIA DEL MURO DI
BERLINO «OUTSIDE THE WALL»?

• Perché un muro, perché a • I muri oggi


Berlino
• Vivere con il muro
• 1989
Prima parte
Storia del Muro di Berlino
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Perché un muro
Perché a Berlino
IL DESTINO DELLA
GERMANIA E DI
BERLINO

Primo livello Secondo livello Terzo livello ANALISI ANALISI


ECONOMICA ECOLOGICA
RAGIONAMENTO
SCAFFOLDING COLLETTIVO

Esperienze Ambienti virtuali


didattiche digitali collaborativi
Formazione a
distanza
IL CONTESTO:
LA GUERRA
FREDDA
MIGRARE
AD OVEST

Anno Migrazioni Anno Migrazioni


1949 129.245 1956 279.189
1950
Primo livello 197.788
Secondo livello Terzo livello 1957 ANALISI 261.622 ANALISI
ECONOMICA ECOLOGICA
1951 165.648 1958 204.092
RAGIONAMENTO
1952 182.393
SCAFFOLDING 1959
COLLETTIVO 143.917
1953 331.390 1960 199.188
Esperienze Ambienti virtuali
1954 184.198
didattiche digitali collaborativi 1961 159.730
Formazione a
1955 252.870 1949-61 2.691.270
distanza

Dati sulla base delle registrazioni delle autorità sovietiche, della Germania est e delle domande di accoglienza a Berlino ovest
T. Flemming, H. Koch, Die Berliner Mauer. Geschichte eines politischen Bauwerks, Verlag, Berlin 2004
Vivere con il muro
Cultura
e consumi
CHRONIK
DER MAUER

Primo livello Secondo livello Terzo livello ANALISI ANALISI


ECONOMICA ECOLOGICA
RAGIONAMENTO
SCAFFOLDING COLLETTIVO

Esperienze Ambienti virtuali


didattiche digitali collaborativi
Formazione a
distanza
1989
TESTIMONIANZA
RICCARDO EHRMANN

Primo livello Secondo livello Terzo livello ANALISI ANALISI


ECONOMICA ECOLOGICA
RAGIONAMENTO
SCAFFOLDING COLLETTIVO

Esperienze Ambienti virtuali


didattiche digitali collaborativi
Formazione a
distanza
LA CADUTA DEL
BLOCCO SOVIETICO
Seconda parte
«Outside the Wall»?
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I muri costruiti dopo il 1989

Anno Muri costruiti Anno Muri costruiti


1991 1 2006 4
1993 2 2007 1
1999 1 2008 1
2000 2 2009 4
2001 7 2011 1
2002 1 2013 4
2003 2 2014 3
2005 2 2015 17
2016 4
I muri oggi
SCHEDA DI
PROGETTAZIONE
Fonte: …

Obiettivo: …

Periodizzazione: …

Eventuali tools utilizzati e come: …

Scelta narrativa: …
Una storia
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Carlo Chiodi, 1901 Il Manifesto, 16.12.1986
LE ORIGINI
• I circoli ARCI

• Carlo Petrini e la Sagra del tordo


(1982)

• La Gola (1982)
UNA SVOLTA:
ARCIGOLA

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1985-86
McDonald’s in Italia
GLI ANNI OTTANTA:
PANINARI E
SANBABILINI
Manifesto Slow Food
(1989)
Manifesto Slow Food
Questo secolo è nato, sul fondamento di una falsa interpretazione della civiltà industriale,
sotto il segno del dinamismo e dell’accelerazione: mimeticamente, l’uomo inventa la
macchina che deve sollevarlo dalla fatica ma, al tempo stesso, adotta ed eleva la macchina a
modello ideale e comportamentale di vita. Ne è derivata una sorta di autofagia, che ha ridotto
l’homo sapiens ad una specie in via di estinzione, in una mostruosa ingestione e digestione del
sé. È accaduto così che, all’alba del secolo e giù giù, si siano declamati e urlati manifesti scritti
in stile sintetico, “veloce”, all’insegna della velocità come ideologia dominante. La fast-life
come qualità proposta ed estesa ad ogni forma e a ogni atteggiamento, sistematicamente,
quasi una scommessa di ristrutturazione culturale e genetica dell’animale-uomo. Uno stile
adeguato al fenomeno, pubblicitario ed emozionale, di slogan intimidatori più che di razionali
considerazioni critiche. Giunti alla fine del secolo non è che le cose siano molto mutate, anzi,
la fast-life si è rinchiusa a nutrirsi nel fast-food.
Due secoli abbondanti dopo Jenner, i sistemi di vaccinazioni contro ogni male endemico ed
epidemico si sono ormai imposti come gli unici che diano garanzie. Perché non seguire,
allora, e assecondare la scienza nella sua lezione di metodo? Bisogna prevenire il virus del fast
con tutti i suoi effetti collaterali. Perciò contro la vita dinamica propugniamo la vita comoda.
Contro coloro, e sono i più, che confondono l’efficienza con la frenesia, proponiamo il
vaccino di una adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e
prolungato godimento. Da oggi i fast-food vengono evitati e sostituiti dagli slow-food, cioè da
centri di goduto piacere.
Manifesto Slow Food
In altri termini si riconsegni la tavola al gusto, al piacere delle gola. È questa la
scommessa proposta per un progressivo quando progressista recupero dell’uomo,
come individuo e specie, nell’attesa bonifica ambientale, per rendere di nuovo
vivibile la vita incominciando da desideri elementari. Il che significa anche il
ripristino di una masticazione giustamente lenta, la riacquisizione delle norme
dietetiche salernitane, ingiustamente obsolete, nel recupero del tempo nella sua
funzione ottimale, di organizzazione del piacere (e non nella produzione intensiva,
come vorrebbero i padroni delle macchine e gli ideologi del fast). D’altra parte gli
efficientisti dai ritmi veloci sono per lo più stupidi e tristi: basta guardarli.
Se poi imbarbariti dallo stile di comunicazione dominante, si reclamassero gli slogan
a tutti i costi, certo non mancherebbero: a tavola non si invecchia, per esempio,
sicuro, tranquillo, sperimentato da secoli di banale buon senso. Oppure: lo slow-food
è allegria, il fast-food è isteria. Sì, lo slow-food è allegro! D’altra parte sappiamo da
millenni che il pieveloce Achille non raggiungerà mai la tartaruga, la quale esce
vittoriosa dalla corsa. Con bella lezione non solo matematica ma morale. Ecco, noi
siamo per la tartaruga, anzi, per la più domestica lumaca, che abbiamo scelto come
segno di questo progetto. È infatti sotto il segno della lumaca che riconosceremo i
cultori della cultura materiale e coloro che amano ancora il piacere del lento
godimento. La lumaca slow.
«LA DOLCE PARIGI»

• L’evento fu presentato da numerose


conferenze stampa nella dolce Parigi il
10 novembre 1989. Fu preparato con
largo anticipo per dargli risonanza
internazionale. Ne parlarono i
giornali di tutto il mondo.
• Appuntamento mediatico-conviviale
7-10 dicembre 1989 250 soci sapienti
con cena all’Hotel Méridien (costo
della cena 600 euro).
PERIODIZZARE
1. ALLA RICERCA DEI CIBI GENUINI 2. A TAVOLA ALLE 7
(1957) (22 MARZO 1974)
PERIODIZZARE
3. IL SALONE DEL GUSTO 4. UNIVERSITA’ DI SCIENZE GASTRONOMICHE
(1986) (30 APRILE 2004)
La consegna per la prova di sabato prossimo
(individuale 10-12 minuti ciascuno)
• Scegliete una fonte multimediale (no fonti d’archivio) che vi permetta di raccontare qualcosa che è
accaduto nel decennio ottanta del XX secolo.

• Definite cosa volete spiegare (obiettivo) e la/le domanda/e di partenza


• Definite la periodizzazione di riferimento del processo che andate a ricostruire (medio/breve periodo)
• Definite se usereste tools o applicazioni digitali; per fare cosa; perché (non dovete realizzare
concretamente il contenuto digitale!)

• Simulate una breve lezione di storia (5-7 minuti) per la seconda classe del biennio delle scuole superiori.
Nella simulazione questi quindicenni di un liceo (scientifico o linguistico) hanno appena svolto un
approfondimento storico sul Secondo Novecento (nessun problema di prerequisiti)

• VALUTAZIONE: i voti andranno dal 27 al 30 (no lode)


• VALUTEREMO:
✓ Efficacia della fonte per obiettivo dichiarato
✓ Scelta di periodizzazione
✓ Mediazione didattica (e digitale), efficacia narrativa (capacità di spiegare la complessità in modo non
complesso).
.Master in Comunicazione storica 2020/21
Università degli Studi di Bologna

…alla prossima!

.Agnese Portincasa-Filippo M. Ferrara


Istituto storico Parri

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